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Ibombardamenti dell'aprile 1943

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ALLEGATO 18

ALLEGATO 18

In aprile, mentre in Tunisia la situazione del!' Asse stava rapidamente deteriorandosi. l'aviazione alleata aveva aumentato la frequenza e la violenza dei suoi bombardamenti sul teITitorio italiano con l'o bietlivo di infliggere colpi mortali al sistema di trasporti aerei e navali che nonostante i forti danni continuava ostinatamente a funzionare alimentando la resistenza delle annate italo tedesche. Numerosi e pesanti attacchi erano s tati sfcITati contro gli aeroporti della Sardegna, della Sicilia e dell'Italia meridiona le , senza peraltro trascurare le insta ll azioni portuali di Trapani. Catania, Palermo, Me ssi na e Napoli.

A segui to dello s postamento delle basi dei gruppi da bombardamento pesante della IX Force dal Delta del Nilo alla zona di Bengas i, i B-2 4 che attaccavano obiettivi italiani potevano ridurre il carico di carburante a vantaggio di quello esp losivo. Napoli condivise con Messina il privilegio di essere una delle città più bombardate nel mese di aprile. Una se1i e inces sante di bombardamenti apportò vaste distruzioni alla zona portua le, agli scali ferroviari ed a tutti i quartieri urbani, nonostante il potenziamento delle batterie della DICAT e la entrata in funzione sull'aeroporto di Capodichino di un Comando Guid a Caccia agli ordini del tenente colonnello Marco Minio Palu ello, che ridusse i tempi d'intervento dei cacc ia intercettori , mettendo fine ad infortuni come quello accaduto il 20 febbraio precedente86 Nel corso del mese di aprile, città e porto furono l'obietti vo di sessantaquattro sortite delle "Flying Fortresses" della XTT AF, di ottantatré dei Liberators della IX AF ed infine delle sedic i dei B-2 4 del 178 Squadron britannico aggregato al IX Air Command 87 • li medesimo 2 aprile fu invece un giorno fortunato per apoli, che nel tardo pomeriggio evitò la vis ita d i ven t ise tte B-24 del 98 th B.G. grazie alla pesante copertura di nuvole s u tutta la Campania, che indusse diciono quadrimotori a rinunciare al bombardamento progra mm ato. Quindici rientrarono direttamente aJla base, tre invece scebero di disfan,i delle loro bombe su Augusta e Crotone I nove B-24 che invece non avevano rinunciato all'azione u 1apoli, opra i banchi di nuvole avevan o av uto la so rpresa di t rovare già in quota i l primo Re.2005 assegnato al 22 ° Gruppo, decollato su aJlarme in sieme a tre 0. 520. Co n l'assegnaz ione di a ltri nove Dewoitin e 0.520 e del "Sagittario·· per la prima volta il Gruppo aveva potuto affrontare i quadrimotori con una panuglia di aerei tutti armati con cannoni da 20111111. Tu ttavia i caccia di preda bellica francese, c he in qu e l periodo era no in di stribuzion e a var i reparti intercettori de ll a peniso la, era no armati con un so lo cannone da 20 mm con una riserva di appena 60 colpi. Per il 22° era stato un ambito privilegio mandare in azione per la prima volta un esemplare del velocissimo e moderno Re.2005 '·Sagittario··, apparte nente a ll 'esigua chiera di moderni caccia tardivament e prodotti per la Regia Ae ronau tica. L'aereo - che aJla s ua prima azio ne ebbe come pilota il comandante del 22° Gruppo, maggiore Min guui - disponeva di un formidabile arn,amento - tre cannoni automatici Mauser da 20 mm e due SA F AT 12.7mm - con il quale il combattimento contro i quadrimotori americani non era più solo una temeraria sfida.

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Il mitragliere di un Liberator del 376th B.G., indica il bl in dovetro dell a sua torretta caudale, incrinato mo non perforato dal proiettile di un coccio (da 376th B.G History).

Il Mediterranean Air Command aveva inaugurato il mese con una serie di furibondi attacchi dei bombardieri pesanti , il primo dei quali effettuato, nella notte su l 2, dai B-24 britannici del IX Bomber Command, che colpirono il terminal del ferry boat di Mess ina. el mattino seg uente , mentre lo stesso reparto sferrava un pe san te attacco su ll ' aeroporto di Crotone, una coppia di B-24 britannic i aveva portato a termine una mi ss ione speciale s ui terminali dei ferry boat di Messina e Villa San Giovanni. Il 16 l O Gruppo Autonomo Caccia di base a Reggio Calabria abbatté un B.24 dello squadron 178 , ma la reazione dei quadrimotori colpì a morte un MC.202 ed un D.52088 Anche Palermo fu bombardata nono s tante la pesante copertura di nuvo le, che impedì agli attaccanti di avere una buona visuale della zona del porto. Dato che il capo for mazione de l 376th B G. , maggiore Sibert, aveva preve ntivamente stab ilito di non r iportare alla base nessuna delle 226 bombe da 500 libbre caricate s u i B-2 4, la precision e del bombardamento fu ovviamente approssimativa e pure largamente inefficace.

86 Circa il Comando Guida Caccia di Capodichino cfr VittOLio Minguzzi "Me mori e", capitolo "La difesa di Napo l i. '.

87 Air phase o f the italian ca mp aign, p.12, AFHRA K-1 O14.

88 Arena N op , cit. voi 4, p.185.

Del primo com ballim ento del Re.2005 abbiamo un brev e ed inten so resoco nt o del magg iore M inguzzi : "Decollo alle 18,45 con il Re.2005 (/\>endo come se::,ionari Ire Macchi 202. Segue il resto del Gruppo con Ire D.520, 0110 Macchi 202 e sei Macchi 200. flli::,io subi/O a fare q1101a su Napoli e mi porlo in rolla di i111ercetta::.io11e. Avvisro la Jonna-:,ione nemica quando si /rovo sulla verticale di Is chia; si trai/a di quadri11101ori del tipo Libera/01: Decido di arraccare immediata111e111e anche a costo di disum::,iare i sezionari nella speran::,a di impegnare la forma::,ione nemica prima che esegua la sua missione. Conio molto sulle capacità offensive del Re.2005 e sulla sorpresa [ f. In fondo è il primo comba11i111e11to che il Re.2005 sosliene, "loro" 11011 possono conoscerlo{ }. Sono a quolCI superiore e quindi giù i11 affondata sulla solita rolla a 110 ° Non mi avvislano, o/orse non si c11ra110 di un aereo solitario, e la cosa 11011 mi dispiace affatto, Il Re.2005 acquista sempre più ,•e/ocità 11el/'affo11data, richiamo per andare in rolla d'a11acco, 1•ia la sicura, il collima/ore acceso. Il B-24 ingrandisce sempre pitì nel reticolo, a 400 me1ri l'immagine dive111a perfetta e apro il fuoco co n 1u11e le armi. Il Re.2005 sussul1a , scosso da u11 /remito co11v11/so. Attra,,erso la maschera filtra l'odore della cordi1e, la cabina si riempie di 1111 fumo a::,::,urrognolo [. ] Vedo i colpi infilarsi fumando nei motori, appena qualche secondo di fuoco e del'o impegnarmi per e, •itare la collisione. Il Sagittario lene/e a prendermi la man o. ev ide111 e111e 111 e 11011 mi rendo cnmpletarne111e co nto della l'elocità che raggiunge in picchiata. Con una brusca virala che mi porla quasi a sfiorare l 'aereo nemico, comincio a riprendere q11ma. Soli<11110 a q11es10 punto la Jorma::,ione a\ll'ersaria comincia a fare fuoco nella mia direzione, ma è staia complelClmente sorpresa e 11011 riesce ad aggius1are il 1iro. li libera/or che ho a11acca ro prosegue per breve trailo lasciando un sottil e filo di.fum o, po i una sc ia bia11cas1ra, una esplos ione. L' aereo sbanda, scivola d'ala uscendo dalla formazione. Tre, quattro paracad11te e /'aereo precipila verso il mare" w _Que to combattimento ev idenzia le possibilità che avrebbero avuto i reparti caccia italiani qua- lora fossero stati eq uipa ggiati con aerei ve loci e bene armati. L'alta ve locità ascensionale del Re.2005 aveva consent ito a Mingu zzi di raggiungere una quota superiore ai bombardieri precedendo i suoi sezionati montati s ui pur veloc i MC.202. La s ua fulminea picchiata lo aveva portato a tiro dei B-24 p1ima che questi potesse ro abbozzare una difesa, pera ltro di dubbia efficacia poiché il Re. 2005 non era a11a portata delle loro Browning. Pur aprendo il fuoco da 400 metri, l'aereo di Minguzzi aveva potuto infliggere danni al s uo B-24 proprio grazie alla grande portata, precisione e volume di fuoco dei suoi tre Mauser da 20 mm. Risu ltato che i Macchi 202 e 200 ciel 22° Gruppo non potevano ottenere essendo costretti ad avvicinarsi sino a 200 metri ed anche meno , e quindi a mettersi alla portata di decine ed a vo lte cli centinaia di micidiali Browing .05", c he armavano i quadrimotori. L'esordio del Re.2005 alzò il morale e diede molte speranze ai piloti de l 22 ° , che sino ad allora per avere ragione dei Liberators avevano spesso dovuto ricorrere alla non troppo ortodossa tattic a di "mettersi in.fila indiana e sparare allo stesso aereo" 90 Nel primo pomeriggio del 4 aprile, Napoli vide per la prima volta nel suo cielo i B-17 della XII AF, ventisette dei quali andarono a co lpire l 'aero porto di Capodichino, causando distruzioni e perdite fra il personale e gli aerei italiani e tedeschi ivi parcheggiati 91 • La 359a Squadriglia (22 ° Gruppo Caccia) ebbe sette caccia distrutti, una dozzina gravemente danneggiati, tre spec iali sti uccisi e dieci feriti 92 Ne l corso della loro azione i B-17 furono affrontati da diversi caccia, fra cui quello del tenente Mazzitelli, che nel combattim e nto rivendicò la sua seconda vi ttoria individuale93 Qualche ora più tardi la città ed il porto furono bombardati dal 376th B.G ., cui un singolare incidente causò la perdita di un B-24. Secondo il programma , la missione del 376th B.G. doveva essere esegu ita eia 25 aerei divi si in due ondate. A ca usa cli vru·i ritardi la prima ondata era arrivata s u Napo li con il sole al tramonto. I caccia de l 22° Gruppo erano decollati, però l' in tercettazione non era riuscita. Era però intervenuta la contraerea, c he sebbe ne non avesse abbattuto alcun quadrimotore, aveva abbondan temente riempito di buchi nove degli undici quadrimotori presentatisi su Napo li La seconda ondata non era neppure arrivata a apoli. All'altezza di Salerno il comandante della formaz ione aveva ordinato i1ri entro all a base non essendo vi lu ce sufficiente per eseguire l'attacco. i nvertita la rotta. la formazione aveva s uperato la costa ca labra all'altezza di Capo Rizzuto, indi aveva att raversato il Mediterraneo mentre già era calata la notte. All'indomani a1J a base d i Soluch fu constatata la mancanza ciel B-24. codice 64-X denominato "Lady Be Good". Venticinque anni dopo il velivolo fu ritrovato all'interno del Sahara libico. sul quale si era a lungo aggirato tentando invano di ritrovare la giusta rotta94

Manutenzione di un MC.200 della 371 11 Sq. (XXII Gruppo C.T.) (pgc. franco Soresina).

90 Marce ll o Yannucci (ex sergente pi lota del 22° Gruppo CT) ' La dife sa di Napoli'' in '·Aeronautica'· n.2 febbraio 1998.

9 1 Air phase ofthe italian ca mpaign, p.12, AFHRA K-101 4 .

92 Storia Militare "Un pi lota per Napoli" di Giovanni Ma ssime ll o.

93 Storia Militare ''Un pilota per Napoli" di Giovanni Massime ll o. I l 4 aprile , Mazz ite lli vo lava su un MC.202, mentre nel combauimento del 20 febbra io era su un MC.200.

Per un giorno la NASAF interruppe le sue missioni strategiche per attaccare gli incrociatori pesa nti GORIZIA e TRIESTE alla fonda a La Maddalena. Forse l'azione non sarebbe stata eseguita se i servizi americani non avessero dato credito alla falsa informazione che la flotta ita liana era in procinto di passare sotto il comando di un ammiraglio tedesco. I comandi navali alleali si erano allarmati perché temevano che con un comandante tedesco le navi italiane sarebbe divenute molto più aggressive e pericolos e ln ogni modo agli Alleati era sembrata una buona idea mandare a fondo g li ultimi due incrociatori pesanti ita liani. La proposta era stata accolta dal generale Spaatz, che aveva ord inato di eseguire il bombardamento alla prima occasione favorevole, ovvero quando non vi fossero stati altti attacch i da eseguire contro navi entro i porti della Tunisia o contro que ll e in navigazione nel Canale di Sicilia95

I due incrociatori era no stati ripetutamente fotografati nei giorni precedenti per studiare la migliore direzione dell 'a ttacco in relazione alla posizione dei loro ancoraggi. Fra l'a ltro era s tato osservato che ambedue le navi erano circondate da reti ant isiluro. La missione venne eseguita il 1Oaprile da due formazioni di B- 17 de ll a XII AF. La prima , composta da ventiquattro aerei, attaccò il TRTESTE dall 'a ltezza di 19.000 pied i (5. 700 metri) con bombe da 1000 lbs dotate ognuna di due spolette. Quella di testa era regolata per esplodere ad 1/1 Odi minuto secondo dall'impatto, quella di coda a 25/1000 di minuto secondo. Con qu es ti ri tardi le bombe sarebbero esplose so lo dopo avere perforato il suo ponte corazzato da 50 mm. Co lpito in pieno il TRIESTE andò a fondo % Invece il GORIZIA, dotato di una migliore protezione orizzontale costit uita da due pont i da 20 e 70 mm, sebbene bersag liato con bombe dello s te sso tipo da trentasei B-17 , ripo r tò solo alcuni danni. Il GORIZI A fu nuovan1ente attaccato tre giorni dopo da cacciabombardieri P-38. Comunque neppure alcuni alt ri danni gli impedirono di salpare le ancore e raggiungere con i su oi mezzi il resto della flotta da battaglia ancorata nel porto di La Spezia. Il risultato di que s ta missione rallegrò i comandi dell'USAAF, perché confermò la bon tà della loro teo,ia del bombardamento diurno di preci s ione eseg uito da grande altezza mediante pesanti quadrimotori97

La difesa aerea di Napoli ela tattica della caccia italiana

Per migliorare le difese contro la crescente violenza degl i attacchi ne ll'area di Napoli, Superaereo il 22 marzo aveva costituito a Capodichino un Comando Tattico affidato al tenente colonnello Minio Paluello (nominativo in codice "Capora le")98 • Inol tre a i primi d ' aprile aveva inviato su l campo della Regia Accadenùa Aeronautica di Capua, t re squadriglie a ranghi ridotti (3 51" , 360\ 378") del 155 ° Gruppo Caccia equipaggiate con MC.202 , che aggiunsero le loro forze a quelle del 22 ° Gruppo schierato tra Capua e Capodichino con quindici MC.200, diciotto MC.202, otto Dewoitine D.520, due Re.2005 e se i inutili

94 Walker J. W op. cil. p 240. Un uguale destino e bbe a nche un S.79 itali a no, i cui res ti furono ritrovati nel deserto libico all'incirca nello ste sso periodo.

95 Craven & Cate . op. cit. Voi.I I , p.194. In conclusio ne, per l'aviazione amer icana i due " I0.000" . orgoglio della Regia Marina erano solo semplici bersag li occasionali. Ciò dava la misura della modesta co ns idera zione in cui era tenuta la fl otta da battag li a italiana (n .d.A. )

96 Il re li tto de l TRTESTE fu recuperato ne l dopogue rra e venduto alta Spagna che aveva progettato di tras formarlo in nave portaerei, ma poi lo demolì (Storia della Marina, a c ura di G.Giorgcrin i vo l. 8, p.446, Fabbri Eitore ),

97 Craven & Cate, op. cit. Voi.Il, p.19 4.

98 Minguz zi Vittor io "Memorie'' capito lo 11.4 " La difesa diNapo li".

CR.42 99 Que sta compagine era stata rinforzata col 20° Gruppo caccia, anch'esso dislocato sull'aeroporto di Capua, composto da tre piccole squadriglie di MC.202 (352", 3533, 151 a), e dallo stra no assortimento di Fabrizi F.5, CR.42 ed FC.20 che armava la 303" Squadriglia (167 ° Gruppo lnt ercetto ri ) 100• Tuttavia s olo due terzi dei caccia sc hierati su i campi attorno a Napoli potevano affrontare con qualche probabilità di successo i pesanti quadrimotori americani. La scarsa pericolosità dei caccia della difesa di Napoli era ormai nota gli equipaggi dei Liberators , che - come testimonia William Hassard, allora 2nd Lt. Navigator del 376 t h B.G. - temevano assai più le batterie contraeree. "Abbastanza so ve nte - ticorda Hassard - av v istavamo nei pressi di Napoli aerei Macchi MC.202 e Messerschmitt Bf 109, che ci affiancavano volando nostra stessa altezza forse per rilevare la nostra quota di volo. Tuttavia personalmenre non ebbi l' occasione di sperimentare atTacchi della caccia, sebbene alcuni equipaggi l'abbiano avuta. Alcuni di questi riferirono pure di essere stati tallonati da caccia notturni sulla rotta di ritorno. Secondo una nostra valutazione la contraerea di Napoli era pesante, intensa ed anche precisa. Nonostante il numero delle nosrre perdite di uomini ed aerei sia stato basso, il numero dei velivoli che rientravano "bucati" era una ampia pro va della sua precisione 1° 1 •

In realtà dall'ampia prua vetrata de l suo B-24 il 2nd Lt Navigator Hassard poteva apprezzare meglio di altii membri de ll 'equipaggio il muro di esplosioni della contraerea, che per lui era assai più pericoloso dei pochi caccia avvistati in lontananza, tuttavia - come dimostrano le perdite subite dal suo reparto nelle incursioni dei giorni 10, 11 e 12 apri le - erano proprio questi ultimi la vera minaccia.

Nell'incursione del 10 apri le, ventiquattro Liberators del 376 th B.G. scaricarono sul porto e sulla città di Napoli 227 bombe da 500 libbre. La formazione fu accolta da un fuoco contraereo intenso ed accurato e da una serie di vio lenti attacchi sferrati complessivamente da ventisei MC.202, tre MC.200 , due Re.2005 e pers ino da un esemplare del fallimentare bimotore d'assalto FC.20 coraggiosamente portato in combattimento dal maggiore Corrndo Ricci. I caccia consumarono 5.240 colpi da 12,7mm e 790 da 20 mm, questi ultimi sparati dai due Re.2005, che quas i esaurirono il munizionamento. Per non essere da meno, Ricci aggiunse al totale 38 granate da 37 mm , tutte andate a v uoto perché quando grosso cannone sparava, l'FC:20 "s profondava" deviando verso il basso la traiettoria dei proiettili 1° 2 • Ma Ricci non era s tato l'unico ad impiegare un mezzo sperimenta le. Due Macchi 200 del 22 ° Gruppo tentarono di scompaginare la formazione sga nciando 16 ordigni denominati "bombe greche C.V. " attivati da spolette a tempo 103 Racconta il se rgente Marcello Vannucci, uno dei piloti impegnati nella sperimentazione di questa nuova arma: "li 10 aprile ero in volo con un MC. 202 predisposto con un alloggiamento sulle ali recante cinque bombe da 15 Kg. ciascuna, legate c on una catena e congegnate in modo da esplodere dopo un certo numero di secondi dal lancio. Ero con altri due MC.202 e lafornw z ion e era comanda ta dal ten. Moresi. Partimmo appena cifu. /'allarme e salimmo sino a 7.500 merri, portandoci su una forma z ione di quadrimotori nemici. Sganciammo il nostro ordigno e vedemmo la forma z ione disgregarsi, ma nessun aereo nemico fu abbattuto" 104 Di norma i caccia portavano so lo otto bombe, di cui quattro regolate per esplodere fra gli aerei della formazione, mentre le altre due coppie dovevano deflagrare rispettivamente una IOO metri so tto e l'altra 100

99 Relazioni Operative 20° e 155 ° Gruppo CT aprile 1943 (3° Squadra Aerea), AUSSMA. Cfr: Arena N. op. c it. vo i IV, p. 491.

100 Relazioni Operati ve var ie apri le 1943 della 3• Squadra Aerea , AUSSMA l 03 Come confermato aJJ ' A. di Pi er Pao lo Paravicini, le bombe funzionavano come shrapnel a te mpo. Il loro impiego era previsto dalle is tru zioni e manate dallo Stato Magg iore Aeronautica, il 12 febbra io.

IO I E.mail alr A. di Mr. Will iam H. Ha ss ard , già 2 nd Lt. navigator del 376th B.G.

102 Secondo la relazione della 303" Squadriglia C.T.N. una granata da 37 mm s arebbe giunta a segno s u un B-2 4 s uccess ivamente attaccato e probabi lmente abbattuto s ul mare da due Re.2001. Cfr: Relazione Op erativa 167 ° Gruppo , 3" Squadra Aerea in data IO aprile 1943 ( AUSSMA).

I 04 Aeronautica n.2 febbraio 1998. MarceJJo Vannucci (ex sergente pil ota de l 22° Gruppo CT) "La difes a d i Napo l i" ' metri sopra lO\ In reahà la discreta precisione di questo sorpre ndente attacco non co n venz ionale è testimoniato daJla s toria (non ufficiale) del 376th B.G ... che così recita: ..Al ritorno dalla missione del IO aprile su Napoli. gli equipaggi riferirono d i avere inconrrato un a !lu ova tattica difensiva del nemico. La prima occhiata rivelò che circa la metà dei caccia porto1 1ano piccole bombe souo le ali. Il sergen te ~ ·at1 notò due Mac chi 202 fQ/1011are il suo aeroplano s11l1ito dopo la corsa di sgancio delle bombe. Quando i due caccia.furono circa duemila piedi sopra, improvvisamente 11110 accelerò ve rso un punto sov ra s tan t e dal quale sganciò q u a ttro bombe di un giallo brillant e . La prima bomba esplose quindici piedi dietro la coda ali 'aeroplano di ~·att. La forte deto11a:io11e e la fiammata rossa sovrastarono le si111 11lta11ee esplosioni della collfraereo. Le bombe riman e nti detonarono sotto; la prima ad i111 erva lli di una cinqua ntina di piedi sen:a danneggiare alcun B-24" 106 • Gli aviatori a meri ca ni riferirono ino itre che a nche un altro cacc ia - da loro id ent i lìcato come un Mc. I09 - aveva lanciato un a se rie di quattro bombe, che esplodendo cinq ue metri oltre l' estremità dell'ala sin istra di un 8 -24 lo aveva no fa tt o oscillare violentemente 107 Nonostante la loro indiscutibile spettacolarità queste armi spe rime ntali s i dimo s trarono di diffi c ile impi ego e dotate di effetti di struttivi ne ttam e nt e inferiori al tradi zio n a le armamen to basato su mitragliatrici e can noni irnl_ La mancanza di un appos it o traguardo rendeva difficile il puntamento delle bombe, per cui lo sga ncio era effettu ato in base a ll' app rezzame nto del capo pattu g li a. Inoltre la cadut a di alc uni spezzo ni , seg na lata ne ll a zo na di Sorre n to, fece so rgere il sos petto c he a lcun e di ques te bombe fossero es plose a te rra 109 •

Ovviamente nei combattimenti del IO aprile buoni ri s ultati furono ottenuti dalle mitragliatrici 12.7 mm. ma sopratturto dai pochi e più letali cannoncini da 20 mm. del 22 ° Gruppo (squad 1iglie 362•, 369° e 37 1") cui furono attribuiti due B-24 abbattuti ed altri se i dann eggia ti. TI 22 ° Gruppo fu favorito anche da ll a buona pos izione tattica ragg iunta prima dell' attacco grazie a ll a effic ienza del Comando Caccia di Capodichino ed all'abilità con la quale i capitani La Ferla e Sant' Andrea utiliuarono il potente armamento dei loro Re 2005. Gli altri due gru ppi - il 20° ed il 155 ° - che con i loro MC.202 avevano anrave rsato il fuoco di s barramen to della con tra erea pur di attaccare i B-2 4 - ri vend icaro no tre Lib era tors danneggiat i e un 'a ltra decina probabilmente danneggiati. li 376th B.G. ammise dieci aerei danneggiati e due aviatori feriti. ma nes una perdita totale. In com penso rivendicò un sos tanLios o elenco di vittorie comprendente due MC.202 e due Me. I09 distrutti, più due Me. I09 dann eggia ti . In realtà le Bro wn in g americane erano riuscite ad abba11ere un so lo MC. 202 - quell o del se rgen te Rin o Bocc hi , lanci atosi co l paracadute s ul Golfo ed i vi annegato prima delrarrivo dei soccorsi - ed a danneggiarne altri qua11ro. Tunavia la contraerea di Napoli diede un involontario aiuto alla lX AF abbattendo anche uno dei temerari MC.202 che aveva no attaccato attraverso il s uo fuoco di sbarrame nt o 110 •

L'i ncursio ne cie li ' 11 fu effe ttuat a da ve nti B-24 del 98 mB.G .. che scaricarono s ul porto e sulla città partenopea 44 tonnellate di esplosivo, ma non prima di avere attraversato un intenso sbarramento contraereo e poi affro ntato la viol en ti ss im a re azione dei caccia italiani, che li avevano attaccati come furie da turti i lati.

105 Stato Mag giore Aeronautica IV Reparto. prot. N.10/-423. del 12 febbraio 19-B -XXI, ··Impiegotanicodella difesa aerea d iurna". in Direttive Tec nico Operative di Superaereo. Vo i. 2. Tomo II, p. 59 1

106 Walker. J.W op. cit.. p.130.

107 Walker. J W op. cit.. p.131.

108 Relazi one Operativa 22 ° Gruppo Caccia, 3621 Squadriglia (3• Squadra Aerea) in data IO apri le 1943, AUSSMA.

109 Franco Sa rasino, già se rge nte pilota del la 37 1• Sq. 22 ° Gruppo. testimon ian za resa ali ' A. (Tor in o 16 di cembre 2003). Le bombe a tempo furono utiliaate anche dalla Luftwaffe. ~opratru110 allo \COpo di co~tringcre i bombardieri ad allargare la loro formalione. La con~egueme di~pcr~ione del fuoco difensi,·o dei bombardieri aYrebbe penanto avvantaggiato il succes~ivo attacco della cacc ia. Sebbene le bombe usate dalla Luftwaffe fos,ero di calibro ~upcriore a quelle de i caccia itali an i, i l loro imp iego fu pres to abba ndo nato (n.d.A.)

110 La ricostru.done della in cursione del 10 aprile ed i relativi combauimemi è basata s u : Rcla1:ioni Operative dei Gruppi Caccia della 3• Squadra Aerea in data 10 aprile 19-43. AUSSMA. Walker \V. op. cit. Mission Summary. p. -481. Brot1:u. Caso e Co~olo, op. cit. \.OI. 2 p. 68. Libretto di volo del so ttoten ente Pier Pa olo Paravicini.

Un B-24 fu rivendicato in collaborazione dai piloti del 155° Gruppo cli Capua, fra i quali il sottotenente Paravicini de ll a 360a Squacl1iglia, che sparò su un Liberator 21 Ocolpi eia 12,7mm colpendo ripetutamene un motore. Un secondo B-24 fu reclamato come probabile dai caccia del 22° Gruppo decollati da Capoclichino. Le perdite del 98 'h B.G . ammontarono invece ad un B-24 abbattuto più un buon numero di B-24 danneggiati. mentre come al solito i suoi mitraglieri sovrastimarono le proprie vittorie rivendicando la distruzione di tre caccia, a fronte dell'unico caccia perduto dagli italiani 11 1 •

All'indomani su Napoli tornò il 376'h B.G. però, a causa della scarsa visibilità. solo quattro aerei riuscirono a porta re a termine la missione , mentre altri cinque scaricarono le loro bomb e su bersagli alternativi. Dato il modesto numero di velivoli coinvolti nel bombardamento i danni di Napoli furono inile vanti. La contraerea fu invece abbastanza precisa ed una raffica di schegge investì il B-24 s u cui volava una nostra conoscenza. "li 12 aprile - ricorda il 211d Ll. William Ha ssarcl -fui ferito sopra Napoli menrre volavamo a 24.500 piedi di quota ( circa 7.500 metri). Non ho la minima idea di chi abbia sparato la granala da 88 mm {le cui schegge J mi colpirono, tuttavia per ogni ca ni va cosa allora noi davamo la colpa ai tedeschi. li mio B-24 era ancora in buone condizioni, perciò mi portarono a Malta invece di farmi fare il lungo viaggio di ritorno sino a Bengasi'' 112 • Prima cli essere ferito, Hassard aveva notato alcuni caccia che facevano evoluzioni attorno alla sua formazione senza muovere all'attacco. Pensò un po' ingenuamente che il loro principale compito consistesse nel segnalare a ll a contraerea la quota di volo dei B-24. In realtà - racconta un pilota ciel 22° Gruppo. il tenente Giuseppe Biron - le apparentemente innocue evoluzioni dei caccia erano parte di una preci sa e studiata tattica. Essendo pochi i velivoli in forza al Gruppo e pochissimi quelli be ne armati. il comandante Minguzzi aveva ordinato di non attaccare a testa bassa i "Combat Box" dei

111 La ricos1ruzione de lla in cu rs ione de ll ' 11 aprile ed i relativi combauiment i è ba sata su : Libretto di volo del sotto tenente Pier Paolo Para vicini. Libretto di volo del tenente Giu se ppe Biron. "98'h Bomb Group Mission - WWll ' ' U.S. Army Air Forces in World War Il , Combat Chronology. 1941-1945. Rappor10 operativo de lla 3" Squadra Aerea (AUSSMA). Secondo questo rapporto, un Liberator fu probabilmente abbartuto in co llaborazio ne dai tenenti Gustavo Castellano. Cruc io li Bernardo, e dai sottotenenti. Citelli Bruno e Bo lduri Stefano. Colpito ne l corso dell'azione, il MC.202 del tenente Gustavo Caste ll ano non fece ritorno alla base.

I I 2 E.ma il all' A. di Mr. William H. Hassard. già 2nd Lt. navigator del 376'h B.G

Nell'i ncursion e del l O apri · le su Napoli , i ventiquattro Liberators del 376th B.G dopo essere stat i accolti dalla con traerea, furono al· taccati da ventisei MC.202, tre MC.200, due Re.2005 e persino da un esemp lare del fallimentare bimotore d'assalto FC.20 , che sparò trentotto grana te da 37mm senza metterne o segno alcuna (Fototeca Fiat) quadrimotori american i, non vo lend o espo rre i s uoi aerei al fuoco co nce ntrato di cen tinai a di mitrag liatrici pesanti. Pertanto ordinò di impiegare una tattica molto più redditizia che consisteva nell'affiancarsi alle formazio ni , srudiarne anentame nte i punti deboli, poi passare all'attac co, scegliendo preferibilmente gli ae rei a i margini oppure g li eventuali ritardatari, costre lli a rall en tare da cause tecniche o dai danni ricevuti dall a contraerea 113 Circa il metodo d'attacco dei MC.202 abbiamo anche la testimonianza del tenente pilota Pier Pa o lo Paravi ci ni: 'Non avevamo una recnica codificata per al/acca re i quadrimotori americani. Secondo i nostri allear i tedeschi, il metodo migliore era l'allacco frontale di tre quarti. Ma quello che per loro era giusto, per noi era assoh11ame11te improponibile a causa del leggero armamento dei nostri Mac ch i. Considerando i 1.000 Km/h di velocità relativa di avvicinamento al bersaglio ed i 200-250 metri di portata liii/e delle nostre SAFA T I 2.7 mm. arremmo a,•uto a disposi-:,ione meno di minuto secondo di fuoco. Troppo poco per 011enere qualche risultato con le due armi del Macchi MC.202. Pertanto la unica forma di a11acco per noi praticabile era quella dall'alto, in picchiata, e, condi-:_ione che il nostro decollo precedesse di selfe od olio 111i11wi I 'arril'o dei bombardieri e che in quel poco tempo ci fossimo arrampicati ad almeno 8.000 metri. Solo così avremmo avuto la possibilità di esegui re l'attacco in picchiata. A \'Olte abbiamo tromto i bombardieri più in alto, di co11segue11-:.a abbiamo dol'uto superare anche i 9.000 metri. alte::;:.a alla quale i nostri Macchi perde, ·ano gran parte della loro ma11ol'rabilità. Comunque 11011 aFevamo altra scelta. Di solito partil1wno scaglionati in pattuglie di due o tre l'elivoli. Appena in quota co111i11ciava1110 a spira/are fra il sole e la dire-:_io11e d'arril'o dei bombardieri. Li a11acca1 ·<11110 in picchiata mirando a11e111ame11Te ad 1111 punto fra la.fusoliera ed i motori. Dato il nostro scarso volume di fuoco, 11011 potevamo sprecare colpi, quindi era indispensabile sapere usare con la massima precisione il collima/Ore a riflessione. Purt mppo 11011 tutti i piloti erano i11 grado di farlo con la dol'/lta peri-:_ia per mancall"::,a di alle11ame11to ed espe rien za. Eseguito l'attacco, facevamo una rovesciata d'ala evitando di passare in coda ai bombardieri. Lì c'era /'infemo. Se tutto andt11 •a bene, dopo m·ere imma11cabi/111e11te perso quota per due o tremila metri, davamo tuli o motore e risali1•w110 al largo per riportarci davanri ai bombardieri, ali 'a/te z-:.a necessaria per ripetere I' a/lacco. Qu es ta mano,•ra richi edeva cinque o sei minuti. quindi 11011 era possibile ripeterla più di una ,·olta, perché alla successil'O i bombardieri ci al'e\'Gno già troppo distan-:.iato " 11 ~ li sistema d 'a ttac co descritto da Paravicini aggiunge alcuni interes anti dettagli alle talliche messe a punto dallo Stato Maggiore Aeronautica per i cacc ia della dife sa aerea diurna 11 5. I radiol oca lizzat o ri allora utili zza ti , di cu i quallro in fun z ione ne ll a zo na di Nap o li , avevano un ragg io d 'aL io ne ma ss im o di c irca 150

I I3 Te!>limonianla ali' A. di Giu~eppe Biron tenente pilota 22 ° Gruppo Caccia (Treviso. !>Cttcmbre 200 I ) chilometri, pertanto fra l'a vvistamento e l 'arrivo delle formazioni nemiche trascorrevano circa quindici minuti che, se bene utilizzati, permettevano ai cacc ia di salire ad una quota supe,iorc a quella dei bombardie,i 11 6. Le tattiche d'attacco suggerite ai reparti caccia avevano naturalmente dovuto tenere conto delle varietà degli aerei in dotazione , generalme nte armati co n una so la coppia di 12,7 mm 117 Appunto per gli aerei con le so le 12,7 mm - che furono quasi ]' 80 % dei caccia si no a g iu gno inoltrato - era stato categoricamente esci uso l'attacco frontale, sia contro bombardieri in formazione che isolati. Tattica che era invece raccomandata per i caccia dotati di armi di calibro superiore, perché solo questi avevano la possibilità di "sparare da molto lontano". Per ottenere un migliore rendimento dall'attacco frontale, ai piloti dei caccia armati con i 20 mm si sugger iva di "aprire il fuoco al termine della picchiara per poi subito richiamare il velivolo e riportarlo nuovamente in posizione di attacco". In ge nere, quando si presentava l'evenienza di attaccare una formazione fortemente scortata, il consiglio era: "a 11a ccare dal/'alro quando si dispone di un sensibile vantaggio di quota in modo da passare con la massima velocità possibile davanti, dentro o dietro la.formazione da caccia e mitragliare i bombardieri nemici cont inu ando nella pic chiata ed allontanandosi verso terra in modo da obbligare la scorta ad abbandonare i bombardieri o a rinunciare al combatrimento. Riprendere poi quota a distanza e ripetere l'atracco'' 118 • In vece di puntare contro i bene difesi settori poppieri dei quadrimotori. si consigliava di attaccare ai fianchi le loro formazioni. ovviamente arrivando in picchiata alla massima veloc ità e mirando soprattutto alle cabine di pilotaggio. Piloti tedeschi di grande esperienza avevano consigliato "di attaccare .frontalmente le .forma-;.ioni avversarie, essendo quello il settore meno guarnito di mirragliatrici ., , 19 • Sappiamo invece che durante la sua prima azione col Re.2005 il maggiore Minguzzi eseguì con s ucce sso il primo passaggio da tergo, iniziando a spara re da 500 metri. Tuttavia nell e azioni successive anche Minguzzi si adeguò alle tattich e prescritte dallo Stato Maggiore Aeronautica, cui erano state consigliate dalla Luftwaffe in base alle esperienze dei suoi "experten". Tattiche applicate però solo dai pochi piloti italiani che avevano la fortuna di andare in combattimento con caccia veloci ed armati con le Mauser 20 mm, come il Re.2005 ed il MC.205V 11 0

114 Testimonianza ali' A. del conte Pier Paolo Paravici ni, 04/05/2002.

115 " Im piego tatt ico de ll a difesa aerea diurna" Stato Maggi ore Aeronautica. prot. N. 10/423. 12 febbraio 1943 Riportato integralmente in Mattesini e Cermelli. op. cit. voi. 2. tomo li. p.586.

Pur penalizzati dalle scarse caratteristiche della maggioranza dei loro aerei, qualche risultato i gruppi di caccia l'avevano ottenuto. Sarebbero però stato necessa rio un maggiore numero cli Gruppi Caccia scaglionati in prossimità delle coste meridionali, guidati da una più estesa rete radar . Allora sarebbe stato possib ile affrontare i bombardieri con le forze necessarie ed a grande distanza dagli obiettivi, e poi inseguirli sulla rotta di ritorno, come già faceva la Luftwaffe a difesa dei confini occidentali del Reich. Tuttavia. con i mezzi a disposizione, non esisteva una valida so luzion e al problema. A questo proposito Fougier informò il ge nerale Ambro sio che: "per una difesa organica della Na-::,ione occorrerebbero approssimativamente 38 Gruppi da Caccia dotati di macchine modernissime. Di questi gruppi la R.A. ne possiede 12 (compresi quelli oggi impegnari in Tunisia) che sono però dotati di macchine non modernissime (Re.2001 - MC.202) ed hanno una efficienza media di meno del 50 % delle dotazioni" 111 • Nell'enumerare i gruppi. Fougier aveva inclu so anche i quattro assegnati stab ilmente all a sco rta dei convogli fra l 'Italia ed il Nord Africa. Tuttavia, essendo questi quattro grupp i perennemente impegnati dalle voraci esigenze della lotta p.586. per rifornire la Tunisia. e i non pote, ano in pratica contribuire alla difc a del territorio nazionale 1' 1

116 ·'Impie go tattico della difesa aerea diurna" Stato Maggiore Aeronautica, prot.

117 'Impiego tatt ico de ll a d ifesa aerea diurna•· Stato Maggiore Aeronautica, prot.

N.10/423. 12 febbra io 1943. Riportato integra lm e nt e in Mattesini e Cermelli, op c it voi. 2. torno JT. p.586.

I I 8 " Impi ego tattico de ll a difesa aerea di urna" Stato Maggiore Aeronautica. prot.

N. 10/423. 12 febbraio I 943. Riportato integra lment e in Mattcsini e Cennelli, op. cit. vo i. 2, tomo Il , p.5 86.

I 19 Lettera all'A. del 28.12.200lde ll 'allo ra tenente pilota Giuseppe Biron del 22 ° Gruppo Caccia.

120 Cfr.: Lazzati Giu li o "I so liti qua ttro gatti", Mursia ed it. 1965. p. 198.

121 Prom emoria per il Capo di Stato maggiore Generale, 15 apri le 1943-XXI, da: Mattesini e Cermclli, op. cit. voi. 2° II Tomo. p. 698 e segg.

Nell'incurs ione del 28 aprile. e ffettuata s u Napo li. s u ventidue Liberators del 376th B.G . in azione . un o non rientrò alla base ed altri quattro furono danneggiati. Secondo i rapporti americani. la contraerea era stata fiacca ed imprecisa, mentre era stata più gag liarda l'opposizione dei caccia. Il Comando Tattico di Capodichino aveva fatto alzare venti aerei (due Re.2005. quindici MC.202. due Re.200 I ed un 0.520) 111 • Salvo i sei cannoni da 20mm dei Re. 2005 e di quello singolo del caccia francese, il pot enz ial e di fuoco degli intercettori era quasi interamente costitui to dalle SAFAT 12 .7 mm dei MC.202, peraltro sfavorite dalla bassa caden7a di tiro causata daJla sincronizzaLione con l'elica. In vece la formazione affrontata dispo neva di duec entoventi Browning 0.5 po ll ici con una cadenza di 1.400 colpi al minuto 124 Su venti caccia decollati da Capua e Capodichino. solo cinque erano arrivati a tiro dei B-24 e, seppure in pochi, erano stati s ufficienti ad impressionare gli ame ri can i per l 'au dac ia e la determinazione con c ui avevano attaccato. Ovviame nte i caccia erano stati calorosamente accolti dai rnitraglieri dei B-24. che vantarono la distruzione di un "Me. I09" 115 • Il presunto Me ssersc hmitt era invece il Rc.2005 del ma gg iore Mingu zz i. che in sieme al Re.2005 del sergente Donali. aveva attaccato frontalmente i B-24 incendiandone uno. mentre Donati ne aveva danneggiato un allro 116 • Il fuoco di risposta dei B-24 non aveva colpito un "Me. !09" bensì il motore del Re.2005 di Minguz zi. che riu scì a planare sino a a Capodichino. dove era atterrato felicemente col car- re ll o estratto. Gli italiani non avevano avuto alcuna perdita, ma solo danni al sistema di raffreddamento del motore del Re.2005 più li evi danni a due Macchi MC.202 e ad un Re.2001 127 Gli americani invece, oltre a quattro aerei danneggiati, persero un B.-24. che du rante il volo di ritorno cadde in mare, con la perdita di sei dei nove uomini clell'equipaggio 128

122 Promemoria per il Capo di Stato maggiore Generale, 15 aprile 1943-XXI, d:i: Mattc~ini e Cermelli, op. cit. Voi. 2° Il Tomo. p. 698 e segg.

123 Rela,ioni Operati, e 3• Squadra Aerea. 22 ° Gruppo C.T. 28 aprile 19-B. (AUSSMA).

12-1 Vedi Walker J. W. op. c it. 480. Le mitrag li atrici Browning M.2 elci bomba rd ieri americani erano in massima pa rte abbinate in torreuc elettro idrauliche. che pcrmellcvano un puntamento rapido ed e!>trcmamente preci\O ,ia in ele, azionc che in rotazione. Le torrelle era prodo11e dalla Emerson Electric manufacturing Company su progetto della Sperry Gyroscopc company.

125 Il ··mi,<;ion !,Ummary" del 376th riporta: contraerea debole ed impreci~a. un B-24 abbattuto e <;ei danneggiati (\Valker J.W. op. cit. p. 480). Il tenente Giuseppe Biron - uno dei pi loti de ll a 369° Squadriglia. che i l 28 aprile deco ll ò per int ercc na re il 376th B.G. - afferma categoricamente che nessun aereo tede\co partecipò a quelr azione. ·'né Rii è mai risulww che caccia tedeschi abbiano partecipato a combauimemi s11/ cie lo di Napoli nel periodo ameriore af/"8 settembre 1943" Lettera ali' A. del 28.12.200 I de ll 'a llora tene nte pi lota Gi useppe Biron de l 22 ° Gruppo Cacc ia.

126 Relaòoni Operative 3° Squadra Aerea. 22 ° Gruppo C.T. 28 aprile 19-D. (AUSSMA).

Sottotenente pilota Antonio Chendi accanto al suo Mc.202, un aereo "be ll o, ma poco armato" , che fu la spina dorsale de lla caccia italiana sino all'8 sette mbre I 943.

L'impegno dei pi loti italiani che difendevano 1' aerea di Napoli era continuo e stressante. "Nella primavera del 1943 - ricorda Pierpaolo Paravicini - il nostro reparto e ra composto di tre s quadriglie, ne ss una a pie ni organici, in quanto erano state formate e sclusi vamenre con piloti esperti, che a quell'epoca già s carseggiavano. Non a ve vano un mom ento di tregua. Quasi neppure il tempo di lavarci il viso. In fase di preallarme do vevamo stare seduti entro i nostri ca c cia, pe,fettament e equipagg iati c on combina:::,ione e calz ari per l'alta quota, il paracadute , il salvagente, il batte/lino di salvataggio. i ra zzi di segnala z ion e, la pistola Very ed altri a ccessori. L ' attesa durava a volte per ore , col solo c onforto di qual che panino. Normalmente le forma z ioni di bombardieri arriva vano nel tardo pomeriggio, tra t e 16,00 e l e 18,00. Noi decollavamo appe na l e sta zioni radar t e d es che pia::,;:.ate sulla Costa Amaifirana conferma vano l'arri vo e la dire z ione dei bombardi e ri. Rientrali dal c ombat1imen10, dove vamo andare a rapporto, stendere una rela z ione tecnica, indi venivamo portati ai nostri allog gi alla Reggia di Ca se r1a do ve con s umavamo un pasro intorno alle 21,00. All ' indomani, s veglia alle 6, e si ricomi11cia va" 129 • La carenza di pil oti addestrati e di un numero sufficien te di reparti caccia per la difesa del territorio nazionale era purtroppo una drammatica rea ltà. Il 15 dello stesso mese d'aprile. il generale Fougier aveva fatto presente aJ capo di Stato Maggiore Generale, Ambrosie, che la Regia Aeronautica disponeva di un potenziale offensivo e difensivo paurosamen te ridotto a causa delle perdite, dell'in s ufficienza quantitativa e qualitativa de l materiale cli volo e della carenza cli personale addestrato. " La R.A. - affermava Fougierha potuto contare solo sopra un gettito di 800 - 900 piloti all 'anno ( specialisti in numero proporz ionale) gettito che non compensa l e p e rdile subile [. .. ] di conseguen za, nel giro di tre anni, la R.A. ha dovulo consumare gran parte del proprio materiale umano, spess o il migliore. ed ha logorato il rimanente "no

127 Rehuioni Operative 3' Squadra Aerea, 22 ° Gruppo C.T. 28 aprile 1943 , (AUSSMA ) La relazione de l 22° non menziona però i danni al Re.2005. cu i in vece il maggiore Min g uzzi accenna nel le s ue Memorie in data 28 april e 1943.

128 BG Walker J.W op. c it. p 149.

129 Testimonianza ali' A. de l conte Pier Paolo Paravicini. 04/05/2002.

130 Promemoria per il Capo d i Stato maggiore Ge neral e. 15 april e 1943-XXI. da: Matte s in i e Cerme Jli , op. cit. voi. 2° Il Tomo, p. 698 e segg.

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