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L'attacco alle basi aeree tedesche
Alla fine d'aprile l'aviazione americana aveva pesantemente colpito Grosseto e Bari, avendo laricognizione accertato che i loro aeroporti erano fra le più importanti basi aree della Luftwaffe nella penbola italiana. L'attacco su Baii era stato espressamente sollecitato dal comando della Northwest African Tactica1 Air Force, data l'urgenza di infliggere un duro colpo all'organizza7ione. che forniva aerei e piloti di rimpiazzo ai reparti caccia in Tunisia. che ancora davano filo da torcere agli aerei dcli' Air Support Command impegnati a demolire le ultime posiLioni dcli' Assc 111 • Infatti Bari, oltre ad essere intensamente utilinata dalla Luftwaffe come base di formazione dei convogli aerei per la Tunisia, era anche il principale centro di smistamento dei caccia e degli aerei d'assalto tedeschi, sia nuovn che revisionati, che andavano a rimpiazzare le perdite s ubite dalla Luftwaffe in Sicilia e Tunisia.
La grande offensiva contro i principali aeroporti italiani del Sud Italia non aveva trascurato neppure quelli della Sardegna. improvvi samente ritornati in cima alla lista delle priorità sia perché da lì partivano i bombardieri e gli aerosiluranti che auaccavano i convogli ed i porti alleat i. sia perché erano usati anche come campi intermedi per gli aeroconvogli diretti in Tunisia, da quando il generale Bucholz aveva deciso di dirottarli su un percorso alternativo alla più breve. ma ormai troppo esposta rotta Sicilia - Capo Bon 111 L·onore di sferrare il primo colpo ai campi sardi era spettato agli Wellington del Group 205. che nella notte ciel 27 bombardarono Decimomannu, Elmas e Villacidro, causando 16 morti e 56 feriti fra il personale italiano e tedesco e danneggiando dicci aerosiluranti He.11 l H del KG.26 " Lowcn". Erano invece rimasti quac;i intatti gli impianti aeroportuali ed i velivoli italiani.
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L'incursione del 26 aprile su Grosseto. sebbene militarmente gius tifi cabile. ebbe un risvolto particolarmente raccapricciante. Le quarantatré fortezze , olanti inviate a distruggere 1·aeroporto colpirono anche la vicina città. Una parte degli ··sticks di bombe, che avevano fallito il bersag li o, cadde su Grosseto causando 145 morti. fra cui molti bambini di una scuola elemcntarem. L'attacco dei B-17 raggiunse comunque il principale obiettivo dell'azione. lnfaui gli aerosiluranti del Ill./KG26 ··Lowen··sopravvissuti alle bombe lasciaro no Grosseto per la più sicura base di Montpellier 11 ~.
L'attacco effettuato nello tesso giorno sull'aeroporto di Bari Palese non coinvolse anche il capoluogo pugliese, fortunatamente assai distante dalla ba~e aerea. In ogni modo questa incursione fu uno dei maggiori successi della IX Air Force. Infalli, soddisfacendo pienamente le direttive della NAT AF. ridusse in rovine questa importante base. che fungeva da capolinea dei Transportgruppcn della Lu ftwaffe e da centro di smistamento dei caccia per i reparti in linea 1'5.
La missione fu eseguita da trentaquattro B-24 del 376'h Group e ventotto del 98th Group. che sa turarono la ristrcua ed affoliata aerea aeroportuale con 518 tonnellate di e plosivi. fra bombe da 500 libbre e spezzoni a frammentazione da 20 libbre. questi ultimi mi cidiali per il personale all'aperto e g li aerei parcheggiati. Secondo una stima fatta a caldo dal comando della IX A.F .. gl i aerei distrutti a terra sarebbero stati ventisette 13" , ma una più accurata ricognizione effettuata alr indomani dalla RAF rilevò diciotto caccia disrrulli e centoventicinque danncggiatim. ln realtà la catastrofe era stata assai peggiore. Le bombe dei B-24. oltre a danneggiare in modo gravi imo le installa7ioni e gli hangar. avevano fraca ss ato od
131 Headquartc, North Wesi African Air Forces. T .A.F. Operational Pian for Final Assault on Tunis. 16th Aprii. 1943.
AFHRA A-60 11.
132 Craven & Cate. op. cit. p.191.
133 Bonacina. op. c it . p.183.
134 Cfr. Luftw affe Unit, and Order of Baule. source AFHRA 137.306-14 roll A- I I28. online 1997-2000 Michacl Holm incendiato cinque veUvoli ita li ani e centosette tedeschi, fra i quali quaranta Me.109, quarantuno Fw.190, sedici Ju.87 e tre Hs.129. Questi tre ultimi tipi di velivoli erano pront i per la consegna ai temuti reparti d'as salto della Luftwaffe, che in Tunisia continuavano a dare ancora molti dispiaceri ai comandi alleati. Inoltre altri quarantacinque aerei erano stati danneggiati più o meno gravemente 138 • Il successo era ancora più clamoroso perché ottenuto senza perdere un solo B -24, certamente a causa delle disfunzioni de l sistema di avvistamento, che in fatti aveva consentito ai bombardieri di arrivare sul'obiettivo quasi inosservati. La Flak era intervenuta in ritardo, sparando poche sa lve che - contrariamente alla fama della contraerea tedesca - erano state largamente imprecise. Due caccia, che avevano tentato d i levarsi in volo mentre le bombe già cadevano sulle piste, erano stati sommersi dalle esplosioni durante la corsa di decollo 139
135 Cra\'en & Cate. op. cit. \'OI.I I p. 184.
J36 Craven & Cate. op. cit. p. 184. J Walkcr. op. cit. p. 147.
137 Walker J. op. cit. p. 148.
TI co lpo fu particolarmente sentito dall'OKL, perché le disponibilità della Luftwaffe non erano larghe da permettere perdite così ingenti. Fu un vero momento di crisi pe r la Lufflottc 2, poiché gli aerei distrutti o danneggiati erano indispensabi li per riarmare i reparti in fase di a1Tetramento dalla Tunisia, ed il cui ritorno in piena efficienza era di vitale importanza per contrastare la prevedibi le escalation delle op erazioni contro il territo rio italiano e le grandi isole. Infatti una decina di giorni dopo il bombardamento di Ba1i , la Luftflotte.2 fu costretta a ritirare in Sicilia i resti dei gruppi dei caccia e degli assaltatori che sino all'u ltimo avevano combattuto in Tunisia. Tut tavia, nonostante l'estrema urgenza, la loro 1icostituzione fu completata solo alla fine di giugno. I1 prestig ioso .T G.77 comandato dall ' Oberleutenat Steinhoff impiegò un mese e mezzo prima di essere nuovamente in grado di riprendere l'attività bellica da una base siciliana 140 • La di s truz ione di un così ingente numero di aerei a Bari Palese infuriò i tedeschi, che giustamente ne diedero la responsabilità agli italiani, accusandoli di non avere tempestivamente messo a disposizione le grandi aeree necessarie per il decentramento dei velivoli 14 1 • Non sembra tuttavia che le rimostranze della Luftwaffe abbiano accelerato gli espropri delle vaste zone d'uliveto su cui dovevano essere eseguiti i lavori. Tre mesi dopo il distruttivo bombardamento di Bari Palese, la q uestio ne de ll a sicurezza delle basi aeree fu brutalmente gettata sul tavolo del convegno di Feltre da Hitler in perso na , il quale rinfacciò a Mussolini le enorm i perdite c he la Luft waffe aveva subito e continuava a subire a ca usa del la catt iva organizzaz ione dei campi ital iani e della lentezza e 1iluttanza con cui le locali autorità procedevano ag li espropri dei terreni per gli indispensabili campi sate lli te decentrali 142 •
138 Santoni e Mattes in i, op. cit. p. 340.
139 Walker J, op. cit. p. 148.
140 Cfr. Johanne s Ste in hoff, "Mcsscrs chmitl ove r Sicily" The Nautica! & Aviat ion Publishing Company of Ame rica , Bai t imore 1987, p.13. In q ues to periodo fu compre sa anche un a lu nga sosta s ulla base di Fogg ia,
14 1 Sa nt oni e Matte sini, op. cii. p. 340.
142 Cfr. in W Deakin (op. ciL p. 401 ) s tralci dei verbali del convegno di Feltre del 19 luglio 1943.