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L'escalation dell 'offesa aerea sul territorio italiano
Il prog ress ivo sgreto lamento della resis tenza dcli' Asse in Tuni sia, permise all'aviazione all eata d i aumentare di pari passo la pressione sul territorio italiano. Tl 28 aprile il 98 th B.G. colpì nuovamente l'approdo dei ferry boat di Me ss in a: un obie tti vo destinato a riman ere a lun go in cima alle pri orità deg li strnteghi cie l Mediterranean Air Command. Secondo i rapporti del 98t h B.G .. razione su Messina era stata un vero successo per i suoi mitraglierL che avevano rivendicato la distruzione di almeno quauro caccia 143• c i g iorni seg uenti , mentre la NAAF era tull a tesa ne ll o sfo rzo di forn ire il massimo appoggio all a fase conclusiva delle opcraLioni contro le ultime sacche di resistenza italo tedesche in Tunisia. la IX A. F. aveva proseguito le orma i abitua li incursioni di routine con tro il sistema di co ll egame nti marittimi e ferroviari fra l'Ita lia meridionale e la Sic ili a. L'ultim o g iorn o di apri le i B-24 tornarono ancora una vo lt a su Messi na. colpendo r arca degli approdi dei ferry boat, il vicino sca lo ferro, iario ed il centro urbano. La determinata reazione di oli o cacc ia fra italiani e ted esc hi fu abbastanza fortunata poiché. nono stante i l loro sca rso numero. riuscirono a distruggere un B-24 del 376th ed a danneggiarne gravemente un secondo.
La manina del I O maggio i 8-24 della IX A.F. andarono ancora una volta su ll o Stretto. ma questa volta per bombardare Reggio Calabria ed il s uo port o. Tuttavia a ca usa ciel c ie lo cope rt o e de ll e sfavo revo li condi7ioni meteorologiche rientrarono alla base senza aver compiuto la missione. Dopo una tregua di tre giorni imposta dalla cattiva stagio ne, il 4 ma ggio i Libcrators del 3761h B.G. si ripresentarono s u Reggio Ca labria. mentre qu e lli del 98 th B.G. andaro no su Taranto. li bombardamento su Regg io fu favorito da un cielo senza nuvole e da una contraerea inconsuetamente leggera e poco prcci!-ia però, mentre !-.lavano per a ll ontanar si, gli avia to ri ame rican i si trovar ono alle prese co n una aggressiva pattu g li a di quattordi c i caccia. fra cui a lcuni obsoleti Macchi MC.200. L'evidente disparità fra l" arrnamento dei B-24 e quello dei caccia fu pareggiata da ll' ardimento e dalla determinazione dei piloti ita li ani, che att accando i quadrim otori in picchiata. riusciro no a danne ggiarn e due se nza sub ire alcuna perdita 141 • Nello stesso g iorno. all' altro estremo della Sicilia. il tenente Mario Canepa ed il maresciallo Alberto Rocc hetta portarono a termine una impresa praticamente disperata. Deco ll ati a bordo di due MC.202 da Trap ani mentre il ca mpo era so ll o l'attacco di cacc iab omba rdieri. riuscirono prima a de stregg iars i e poi ad impegnare comballimenlo con gli incur ori. dopo ave rl i inseguiti sino a !-.ud ovest dctrisola di Favignana. Uno degli ae rei nemici era stat o abbauuto, mentre altr i due era no sta ti s ic uramente danneggiati dai du e piloti in collaborazione co n un consumo di 579 co lpi ca libro 12.7 mm 14 \ l i 6 maggio, mentre le armate alleate sferravano rassalto finale contro Tuni si e Bi serta, le "fo rtezze vo lan ti " del NASAF aveva no co ncorso a lla " Op eraz ion e Re tributi on", bo mbardand o Trapani e Marsa la146 • ei giorni success ivi i 8-24 della IX A.F. seguitaro no a demolire i centri di comun icazione fra la Sicilia ed il continente attaccando il porto di Reggio Ca labri a. dove co lpiro no natanti cd in stalla zioni po rtu ali. L'offensiva aerea contro il tell'itorio it aliano proseguì anche nei g iorni immediatamente precedenti la resa delle forze cieli' As e in Tuni!-.ia, prendendo di mira sopra ttun o i porti di Trapani, Pale rm o. Marsala ed i ca mpi d 'av iazio ne d i Villaciclro, Elma s e Decimo mannu 147 • Tut ti que s ti ob iettivi fu ron o attacc ati anch e nottetempo dagli Wellington de ll a ASAF. Marsala s ubì un pesantissimo a ll acco diurn o I' 11 maggio. Bombardieri B-17, B-26 e B-25 se min aro no bombe ov unque , co lp end o i maga zz ini e le banchine del porto. lo sca lo fe rrov iar io. la bas e degli idro vo lanti e l'arc a c itt adina. Uno de i P-38 di sco11a fu abbattuto d al
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143 US Army Air Force - Combat Chronology.
144 Walker J.W. op. cii. 480. Secondo il 376 B.G. un MC.200 fu probabilme nte co lpito
145 Tcl. da Taia crco a Supc raereo , .395. 5/5/1943. AUSSMA SL4/4 I.
146 L"Opera1ionc Retribution do,c\'a impedire re,·acuazionc dalla Tuni~ia delle truppe dell'Asse mediante il blocco di tutte le comunicazioni con la Sicilia e la Sa rdegna (n.d.A.)
147 Seco nd o i Mi~~ing in Act ion Crew Rc ports. il 7 maggio 1943. il 99 B.G perse in az ione tre B-17. ArmyAirForcc~. com - Saturday. O\Cmbcr 20. 2004
Macchi 202 del sottotenente Alberto Graziani del 1° Gruppo Caccia 148 L'incursione su Marsala per poco non fu fata le a Kesselring, appena ammarato all'idroscalo per un giro d'ispezione. TI feldmaresciallo ebbe la sgradita sorpresa di essere sul posto mentre un a serie di bombe distruggeva metà deg li aerei del suo seguito ed in oltre danneggiava il suo idrovo lante personale 149 • Ma nello stesso tempo fu abbastanza fortunato da sopravvivere alle esplosioni che demolirono l'edificio nel quale stava tenendo una conferenza agli ufficiali della marina. Il feldmaresciallo fu so lo leggermente fe1ito alle mani mentre il suo giovane aiutante fu ucciso 150
Nelle luminose giornate fra il 9 ed il 12 maggio i cieli della Sici lia furono su-iati dalle bianche scie di condensazione di centinaia di aerei. Uno spettacolo grandioso ed impressionate spesso accompagnato dal soffocato ticchettio delle mitraglialrici dei caccia italiani e tedeschi, che combattevano ad alta quota. Contro questa massa imponente in quattro giorni i caccia dell'Asse effettuarono trecentoquarantatre sortite, ovvero una media di 86 al giorno, impegnando dodici combattimenti. Gli italiani rivendicarono sci vittorie sicure e dodici probabili contro nessuna perdita, mentre i tedeschi dichiararono quattordici vittorie e tre perdite 15 1 •
Rispettando la rigorosa e razionale divisione dei compiti fra le fo rze aeree strateg iche. che aveva assegnato alla IX Air Force gli obiettivi raggiungibili dalle basi cirenaiche con forti carichi di bombe, I' 11 maggio Messina fu visitata dai B-24 dei B.G.'s 98 th e 376'\ che dopo le precedenti esperienze furono per la prima volta scortati sulla temuta ·'Ack Ack A ll ey'' da undici Spitfires di Malta 152• Una misura necessaria poiché la fine dei convog li per la Tunisia aveva reso disponibili tutti i caccia italiani e tedeschi , prima quotidianamente impegnati nelle scorte.
Per capire l ' accanimento con cui NASAF e IX Air Force bombardarono la Sicilia ai primi di maggio , occorre prima ricordare che la distruzione dei principali po rti settentrionali cieli' isola costituiva I' indispensabi le premessa per l'invasione de ll 'iso la 153. Questi continui attacchi dovevano im pedi re il potenziamento delle difese siciliane, il rifornimento delle numerose truppe colà stanziate e nello stesso tempo deprimere il già basso morale della popolazione angustiata dalle incessanti incursioni aeree e dalla crescente crisi alimentare.
I bombardamenti notturni contro i campi della Sardegna avevano invece il compito di disturbare e ridune l 'att i vit à dei gruppi di bombardieri ed aerosiluranti, che nell ' isola avevano le basi d'appoggio per i loro attacchi con tro il traffico marittimo alleato. Una misura indispensabile al pari dei bombardamenti sugli aeroporti siciliani per rendere più sicura la navigazione dei convogli alleati, che dopo tre ann i di guerra ripigliavano ad attraversare il Canale cli Suez. Inoltre le azio ni su ll a Sm·degna costituivano un ottimo diversivo per lasciare i comandi italo tedeschi nell'incertezza circa i futuri obiettivi delle prossime operazioni anfibie.
148 Tel. da Cata nia 2577 x 27/5/43 1240 a S uperaereo Uff. Stat is tica - Divis. Personal e. AUSSMA SL4/4 I.
149 Kesselring A. op. cit. p.169.
150 Ste inh off Jo hannes, Mcsserschmill over Sic ily"", p. 27.
151 Az ion i nemiche su Pantelle1ia ed azio ni aeree di contras to dcli ' Asse 8 maggio - 11 g iugno 1943 , Carl. SLl -9. AUSSMA. I Missing in Action Crew Reports riportano la perdita in azione di due B- 17 del 2nd B.G. il 9 maggio 1943 ed un B-17 del 301st B.G il IO maggio ( ArmyA ir Fo rccs.com - Sunclay, Novernber 14, 2004, MACR 2nd B.G and 30 1s t B.G )
152 U.S. Army AirForces in World War Il. Combat Chronology , 194 1- 1945. Walker J.W. op. cit 154.
15 3 "His tory of the Xli Air Force" Chapt. X!Jl p. 17 e segg AFHRA roll A-6202.
Il nemico alle porte
Il 13 maggio, la resa della I• Arma ta di Me sse mise termine a tune le operaLioni aeree degli Alleati sulla Tunisia. mette ndo a di s po sizi one un a rilevante massa di bombardieri medi, pesanti e leggeri. c he da quel momento poteva procede re alla di!.truzione di porti, aeroporti e linee di comunica?ione nell' I talia Cen tro Me ridion a le e ne ll e grandi isole in ollemperanza alle direllive emanate in merito alle Operaz ioni Corkscrew (catt ura di Pante ll eria) ed Hu ky (invasione della Sicilia) 154 • ella notte s ul 13. g li Wellington bombardarono le in stallazi oni po11u ali e fe rroviari e di Napoli. Fecero poc hi danni e fo rtunatamente so lo c inqu e v ittim e 155 • In vece Cagliari s ubì un a trem enda incursione d iurn a nella quale furono impegnati sette dei nove gruppi da bombardamen to della XTI Air Force. A partire dalle 13,25, circa 250 velivo li. scag lionat i in quattro ondate s ucc.:essive, attaccarono la città ed il porlo, do ve fu affondato il sommergi bil e MOCENIGO. Le prime ondate- fom1ate dai 8 -17 dei Group!. 97'\ 301 " , 321" e 2nd - lanciarono da 7.000 metri di quota, seg uite da tre Gro ups di bombardieri medi B-25 e 8 -2 6, che sga nc iarono da 5.000 metri. Tn previsione dell'intervento degli aggressivi reparti caccia italo tedeschi. la X JI AF a\'eva mandato insieme ai bombardieri circa 130 caccia, fra P-38 dei Fi g hter Groups I'', 141h e 82 nd e P-40 del 325 th F G. Durante il passaggio s ull' ob ietti vo alcuni bombardieri ebbero qualche danno per le schegge della contraerea. ma avrebbero ricevuto colpi assai più duri durante l 'attacco sferra to da nove cacc ia MC.202 del 24° Gruppo Aut onom o e (prob abilm e nt e) da a lcuni Messerschmill decollati s u alla1me dai campi di Vill ac idro. Elmas e Decimomannu. I 8 -17 trovarono i caccia già in quota su ll' area dell'obienivo, poiché il cent ro di avv istamento radar di Elmas av ev a dato l'allarm e con o ltre quindic i minuti di anticipo s ul loro arr ivo 156
Al pari delle "Flying Fortrcsses·· . anche i " Mitchcll" ed i "Marauder" furono calorosamente accolti dall a cacc ia dell'isola. E nono stante la presenLa dei caccia di sco rta, in cassarono parecc hi e delle mi c idiali raffiche loro indirizzate dagli intercellori. Secondo il diario deu ·Aeronautica Sardegna fu sicuramente abban uto uno dei P-38 di scorta, che fu vis to cadere in cand ela tra sci nando una lun ga scia di fum o. Altri du e P-38 e quattro 8 - 17 abbandonarono la formaz ione. anch'essi con visto!.e scie di fumo, mentre due quadrimotori ed un bimotore, ripetutamente centrati dalle raffiche, furono ce rtamen te danneggiati in modo grave. Complessiva me nt e i pil oti dei caccia c he avevano attaccato le varie formazioni dichiararono di avere notato una ventina di quadrimotori che procedevano con evidenti scie di fumo. Concluso un inseg uimento, che li avev a portati a l limite della loro autonomia. i cacc ia ita l iani rientraro no tutti alla base alle 15.05, inclusi due leggermente danneggiati. r rapporti americani segnalarono due MC.202 ed un Bf.109 sicurament e di strutti. Me ntre per l'a bb attiment o dei due Ma cc h i siamo esallamenle sicur i del contrario, per quello del caccia tedesco dovremmo dare credito al pilota del P- 38 dell'82 nd F.G. che meva dichiarato di averlo sorpreso ed abba ttut o mentre "era isolato e stava usando taniche che suggeri1 •a 110 un pil01a n ovell in o". Da part e loro le AAF ammisero olo diciotto aere i danneggiati 157 • Purtroppo per Cagliari. le sfo rtun ate traversie non erano fi nite co l tramontar del sole. Alle 22,50 la città sa rd a fu nuo va ment e attaccata da ventitré Wellington del Group 205 de ll a RA F, che dov eva no mirare all a s tazione ferroviruia. ma in realtà colp irono la cinà ed un piccolo deposito di carburanti a Monte Mi xi. dove furono incendiati 400 fu sti di benzina. Complessivamente i dann i furono molto infer iori a quelli s ub iti po che ore prima. sia perché era stato minore il num ero degli ae rei impegnati nel bombardamento sia per il fatto che alcuni
Wellingto n avevano sostituito un a parte del loro carico di esp losivi co n mi g lia ia di innocu i volanti ni per
154 Pantelleria. immediato obiettivo di un futuro sbarco Alleato. gode1te di una relativa tregua per altri cinque giorni.
155 U.S. Army Air Forces in World War Il Combat Chronology, 1941 - 1945. e Bonacina G. op. c it. p.186.
156 Sembra che ai com batti me nti abbaiano pa rtecipa to pure alcuni Bf.109 04 da ricognizione fotografica ( n.d .A.)
157 La ricO\truzione del bombardamento del 13/5/43 su Cagliari è basata ~u: Di ario Storico Aeronautica Sardegna la popolazione. Un sistema che godeva il favore dei responsabili del bombardamento notturno britannico, eviden temente convinti che i messa gg i di propaganda fossero più efficaci quando venivano recapitati con un buon accompagnamento di bombe 158
AUSSMA Diar io Stori co I 106 . U.S. Army Air Fo rces in Wor ld War 11. Co mb a t Chrono logy. 194 1-1945. 325 '11 Fighter Group at war. Office of thc Group Hi storian. APO 520. 22 Ma) 1945.
L'impegno di quasi tutta la massa da bombardamento delle NAAF su Cagliari non evitò alla Sicilia una quotidiana, seppur ridotta, dose di bombe. La base navale di Augusta fu attaccata il 13 da una cinquantina di B-24 della IX AF scortati da gli Spitfires di Malta. L'attacco s i sviluppò in tre ondate successive che colpirono il porto ed i depositi di carb uranti , inoltre danneggiarono una piccola unità navaJe e 15 idrovolanti 159 Le stazion i radar italo tedesche avevano fatto un ottimo la voro segnalando tempestivamente l'arrivo de ll e formazioni al Centro Guida Caccia della Regia Aeronautica, che alle 12,53 fece decollare dagli aeroporti di Catania sette MC.205 e nove MC.202 de l 4° Stormo. Solo i più ve loci MC.205 riuscirono ad agganciare nemico nel cie lo di Augusta, impegnando un fu1ibondo combatt im ento con la formazione di punta costituita da B-24 del 981h B.G. sco rtati da Spitfires. Nella mischia che si sv iluppò fra i 5.000 ed i 7.000 metri di quota, i MC.205 distrussero un Lib erator ed uno Spitfire. Il Liberator - caduto in mare 70 Km a s ud -es t di Augusta - fu assegnato in collaborazione al sottotenente Raffaele Valenzano ed al sergente Bruno Lentini del 153 ° Gruppo. Lo Spitfire - visto cadere in acqua a 30 Km. ad est di Siracusa - fu assegnato al sergente maggiore Amedeo Benati del l O Stormo 160 • A questa breve li sta di vittorie i Macchi aggiunsero tre quadrimotori ed uno Spilfires "efficacemente mitragliali" senza subire perdi te né danni, dimostrando il migliore rendimento di un combattimento iniziato in condizioni tattiche favo revoli 1 6 1 •
Anc he dopo la caduta della Tunisia, la Sardegna rimase fra gli obiettivi di punta delle Nort hwesl African A ir Fo rces, che continuarono ad attaccarne i porti e gli aeroporti col doppio obiettivo di minare le comunicazioni con la penisola e di neutralizzare le residue capaci tà offens ive de i suoi reparti aerei.
158 Nel corso dei tre bombardamenti notturni che co lpirono indiscriminatame nte il centro storico di Ferrara nell'e state 1944, i bombardieri de l 205 Group lanciarono sistematicamente volantini di propaganda (perso nale testimonianza ci eli' A).
159 J Walker, "Lìberandos - A WWII Hi story of the 3761h Heavy Bombardment Group'' , p. 480.
160 Tel. da Catania 2577 x 27/5/43 1240 a Superaereo Uff Statistica - Divi s Persona le, AUSSMA SL4/41.
161 Aerosic ilia a Superaereo, l 3/5/43 0030. prot. 0022555/S, AUSSMA. SL.4/41.
Il 14 sull'isola si abbatté un a se ri e di incursioni dalla Xli AF, c he colpirono il nord, ed in particolare gli aeroporti di Olbia ed Alghero. con una a7ione appo itamente pianificata per distruggere a terra ed in cielo il maggiore numero possibile di caccia al fine di ridurre il co ntrasto ai futuri a11acc hi aere i programmati dal le NAAF. li grosso delle incursioni fu concentrato fra le 14.00 e le 15.00 e condotto con una co picua massa di Lokheed P-38 sia in funzione di caccia di scorta che di cacciabombardieri. Bombardieri mcdi B-25 e cacciabombardieri P-38 attaccarono caserme. centrali eletttiche e varie località fra cui Sassari. Alghero, Porto Torre s ed Abbasanta. Una formazione di diciono B-25 del 321 '' Group cortati da una ventina di P-38 bombardarono il porto e l'aerop or to di Olbia. Le NAAF annunciarono di avere co lpito tre navi. ln realtà una buona parte delle bombe era andata fuori bersaglio infliggendo gravi danni alla ci11à. il rimanente aveva colpito il porto centrando un piroscafo carico di benzina, che prese fuoco 162 • Si concluse invece con un fiasco totale il tentativo effettuato da cinque bombardieri cli demolire gli impianti idroelettrici del bacino del Tirso. Intorno alle 14, I O, alcuni Lightning furono intercettati tra Olbia e Capo Comino da una formazione cost ituit a da tre Re.200 I ciel 160° Gruppo Autonomo e da tredici MC.202 del 24° Gruppo. levatosi in volo per intercettare le forrnaLioni dirette s u Olbia. Uno dei caccia Lokhecd colpito dai Macchi fu cost retto ad un anerraggio d'emergenza presso l'isola Sol li ed un secondo - colp ito a morte - anelò a schiantarsi in mare tra Punta Saline e Punta Manna. mentre un terLo fu solo danneggiato. 'el frallempo due Re .200 I avevano impegnato audacemente i Li ghtning di sco rta alla formazione diretta su Olbia, riuscendo a mitragliarne due. Sulla stessa formazione piombarono due MC.202. fortunosamente decollati dall'aeroporto di Olbia intorno alle 14,20 mentre le prime bombe già cadevano sulle piste. Questi Macchi mitragliarono rip etutamente due bombardieri senza però riuscire ad abbatterli. on furono altrettanto fortunati altri due Macchi 202 !.uccessivamente decollati da Olbia fra il fumo delle esplosioni. Sebbene colpiti dai caccia americani mentre stav ano facendo quota, erano miracolosamente riusciti a disimpegnarsi. effenuando poi atterraggi d. emergenza nei dintorni, mentre sul loro campo le bombe distruggevano un trimotore civ ile e danneggiavano un magazzino di materiali.
Esattamente alle 14.15. ul r oppo to ver ante dell'i sola, 1u11a l'aerea dcli' aeroporto di Alghero fu accuratamente spa zza ta co n bombe e mitragliatrici da una trentina di P-38. Qui i danni furono gravi. Sei Cant.Z 1007bis. un S.82. un S.79 e tre Ca.314 furono distrulli ed altri velivoli danneggiati. La serie delle incursioni del 14 fu chiusa intorno alle tre pom eiidiane da un paio di Lightning, che mitragliarono l'idro- scalo di Santa Giu sta. incendiando due R.S. 14 e danneggiandone altri due 163
TJ bombardamento più pesante della giornata fu indubbiamente quello su Civitavecchia esegui to dai B-17 della XII Air Force. La città laziale dovette le sue d is truzioni al fatto di essere il prin cipa le capolinea delle linee marittime fra la Sardegna e la penisola italiana. Le vittime furono 295. Molto pesanti i danni sia nel porto che nel!' ab itato.
L'intensificazione degli attacchi su porti ebasi aeree del Sud
Nella
seconda metà di maggio l' aviazione angloamericana, conclusa vittoriosamente la campagna cli Tunisia , iniziò una serie di operazioni che costi tu ivano l'indispensabile premessa per l ' invasion e del territorio italiano. ln questa fase, uno dei reparti delle NAAF più attivi fu il Group 205 da bombardamento notturno, i cu i Wellington colpirono prima Palermo (notte del 15), poi Trapani (notte del 16), indi la base idrovolanti del Lido di Roma (notte del 17) dove i britannici non trascurarono l'occas ione di lanciare. oltre ad un congruo numero di bombe dirompenti dedicate all ' abitato di Ostia, anche migliaia di manifestini riservati agli abitanti della "Città Eterna". Alghero e Sassari furono bombardate nella notte del 18. Ad Alghero l'incursione causò incendi, rovine e morti nella città - dove fra l'altro subirono gravi danni il palazzo episcopale e la celebre cattedrale aragonese - mentre essa sfiorò appena l 'aeroporto. c he in teoria avrebbe dovuto essere il principale obiettivo. Lì le bombe non fecero grandi danni. Riuscirono so lo a ritardare di un'ora e dieci minuti la partenza di tre Cant.Z. I 007bis del 16° Stormo, che nella stessa nottata bombardarono i l porto tuni s in o di Djidje ll i164 • Il 19 maggio gli aerei del II.Fliegerkorps , inviati ad attaccare Orano, avevano fatto scali di rifornimento s ui campi di Villacidro e Decimomannu , ma il 21 erano già rientrati alle loro basi della penisola 165 • Questo movimento di bombardieri s ugli aeroporti sardi aveva scatena to il Group 205 , che nelle notti ci el 20 e 21 aveva colpito Villacidro e Dec imomannu , per poi passare la notte successiva ai campi d'aviazion e di Castelvetrano, Sciacca, Milo e Borizzo
Tre giorn i p1ima, le ort hwest African Ai r Forces avevano iniziato, come da programma, l'offensiva aerea c he doveva piegare le difese di Pantel leria. Più di ottanta bombardieri medi, fra B-25 e B-26 , debitamente scortati da caccia, avevano colpito il porto ed il campo d ' aviazione con 194.500 libbre di bombe (88,22 tonnellate), mentre le forze navali si di sponevano a rendere più se1nto il blocco dcll 'isola 166 • A partire dalla stessa data il Coastal Air Command aveva esteso il suo controllo s ul Medite1nneo Centrale ed Occidentale, comprendendovi anc he l' int ero Mar Tirreno Le s ue ricognizioni ed i s uoi pattug li amenti offensivi copr irono le acque fra la Sici l ia , la Sardegna, la Corsica ed il Golfo del Leone, arrivando s ino nei dintorn i di Marsiglia 167 • Adeg uatame nte scortat i da caccia, i B-17 della XII AF attaccarono Trapani per due giorni consecutivi. Il 18 colpirono il porto e la città, il 19 , l'aeroporto.
Il 20 maggio, i B-17 tornarono su Grosseto mettendo praticamente fuori uso la base aerea, già abbandonata dal Kampfgeschwader 26 dopo i l bombardamento del 26 apri le, ma ancora parzia lmente attiva. Oltre ad infliggere i soliti "dan ni collatera li " ad abitaz ion i, ospeda li , sc uole e fare v ittim e civili, i B-17 les ionarono g ra veme nte la pista e g li impianti aeroportual i, distruggendo 25 aerei ed il deposito bombe e sil uri , uccidendo centotrentatre persone e fe rendone trecentotrentaquattro.
J 63 Santoro G. voi. 2° op. c it. p. 52 1
164 Dirn·io Stor ico Aeronautica Sardegna. Diario Storico 1106, AUSSMA.
165 RAF Narrative -Th e Sicilian Carnpaign June - August 1943. p 37 - AFHRA 23364.
166 Twelfth Air Force His tory. chapt. XII , p. I9, AFHRA A-6202.
167 lJSAAF Cornbat Chro nology.
All'indomani. proseguendo con tenacia gli attacchi programmati per la neutralizzazione delle forze aeree dell 'Asse, le NAAF inviarono quarantacinque B-17 ad attaccare l'aero porto di Castelvctrano. Un diluvio di bombe dirompenti ed a frammentazione colpì hangar. officine di ripara7ione. postaLioni di batterie contraeree ed aree di decentramento 11>S I Macchi del 153 ° levatisi in vo lo per intercettare i bombardieri si sco ntrarono con i Lightning di sco rta ., uno dei qua li - abbattuto dal so ttotenente Valenzano - si inabissò 30 Km. a Sud di capo Feto' m A Sciacca arrivarono invece quarantotto B-17 con la solita scorta caccia, che scaricarono sul campo 76 tonnellate di micidiali bombe a frammentazione 170
Nell o primo pomeriggio dello ste sso g iorno formazioni di B-25 co lpirono i cam pi di Mili s e Yill aci dro. mentre B-26 bombardarono i campi di Monserrato e di Elmas. la periferia di Quarto Sant'Elena ed il porto di Cagliari. Contemporaneamen te gruppi di P-38, dopo avere bombardato i docks di Golfo degli Aranci , il ponte ferroviaiio a nord est di Perfu gas, l'aerop orto di Mili s, il nodo ferroviario di Ma co mer , fecero una scorribanda nell'aerea centro settentrionale dell'isola colpendo obiettivi occasionali nella zona compresa fra Sassari, Bonnanaro, Chilivani e Bono rva. Essendo la forza della caccia tedesca momentaneamente limitata ai so li ventotto Bf. I09 effic ie nti del 11/J G 51, il compito di co ntrastare i numerosi raid s della giornata gravò in massima parte ul 51 ° Stormo Caccia. che fra le 13.25 e le 15.35 fece levare in volo trentacinque MC.202 e due MC.205 171 • Guidati dai radar i caccia riu scirono ad intralciare con successo l'azione degli incursori, come dimo strato dai trasc urabili da nni da ess i inflitti ag li obicuivi attaccati. Sull'aeroporto di Villacidro le bombe distrussero un piccolo Sairnan da collegamento. danneggiarono leggermente un S.79 e ferirono quanro persone. Su quello di Alghero fecero sette morti, diciotto feriti, colpirono due baracc he e proc urar ono lievi danni a tre S.79. In co mpenso il 5 1° mi se ali 'att ivo due Li g htnin g abbattuti ed un terzo danneggiato senza ubire perdite in
Nella notte del 23 gli Wellington trascurarono le grandi isole per attaccare il porto e l'aeroporto di Pantell e ria. 1125 tornarono sulla Sard eg na, dove co lpirono il porto di Olbia, me ntre il 28 si 1ipresen tarono sui campi d'aviazione di Villacidro. Decimomannu ed Elmas. Nella notte del 28 i bombardieri britannici portarono le loro bombe sui campi di Castelvetrano, Borizzo, ed in quella del 29, sui porti di Trapani e Marsala. cd infin e il 30 ancora una vo lta s u Pante lleria, g ià da giorn i martell ata eia pesa nti ss imi ed ininterrotti bombardamenti.
Da oltre una settimana i Liberators della IX Air Force e del IX Air Command mancavano dai cicli it ali ani, ma nella nott e sul 2 1 i B-24 britannici ritornarono s u Mess ina e Regg io Calabria. Qu est'u lti ma fu nuovamente attaccata il giorno seguente insieme alla dirimpettaia Villa San Giovanni da ambedue i Groups della IX A.F. r determinati attacchi dei caccia italiani contro il 981h B.G. diedero ai suoi mitraglieri l'occasio ne per rivend icare qua ttro caccia di strulli , mentre i loro colleghi del 376th si limitarono ad osservare da lontano un isolato Me. I09 171 •
Nella notte sul 22 tutti gli Wellington delle NASAF furono impiegati in una operazione diversiva co ntro g li aeroporti di Castelvctrano, Sciacca, Milo e Bori zzo eseguita per faci litare il passag g io di un co nv og li o di quattro na vi mercantili ve loci dirette ad Alessandria con la scort a dell'incrociatore con t raereo CAR LI S LE e dei P-40 della [X Air Force 17 J Era dal maggio 1941 che un convoglio di mercantili non riu sciva a fare la comp leta traversata da Gibilterra al canale <li S uez, ri s parmiando il lun go periplo attorno al Cap o di Buona Speranza. Il successo dell'operazione fu facilitato anche dalla mancanza di attacc hi
168 USAAF Combat Chronolog).
169 Tel. da Catania 2577 x 27/5/43 1240 a Superaereo Uff. Stati~tica - Divi~. Personale. AUSSMA SU/41.
170 The Twe lfth Air Force in the S ici lia n Cam paign. Narra tive,* 56. AFHR A A-6192.
171 li 20 magg io 1943 l'unico reparto caccia presente in Sardegna era il 11/JG 51. dislocato a Monferrato con 40 Bf. I09 in carico di cui 28 efficienti (RAF Narrative, "The Sicilian Campaign" cit. Appendix 3. p.2, AF I IRA 23364 ) fine 1942, Campo reggiane, Re.2005 "Sagi ttar io", M.M.495 (secondo prototipo) (Colle zione F. Pedriali) aerei lun go l 'intera rotta. L'offensiva aerea contro Pantelleria era iniziata il 17 maggio. tuttavia sino alla fine del mese il compito di ammorbidire le difese dell'isola era stato lasciato quasi per intero ai caccia bombardieri. Fecero eccezione alcuni massicci attacchi esegui ti nei giorni 18 , 23, 26 e 29 dai bombardieri medi dell'aviazione tattica. La massa dei B-17 e dei B-24 dell'aviazione strategica stava invece lavorandosi la Sicilia, la Sard egna e l'Italia centro meridionale 175 • 11 24, i Liberators della TX AF attaccarono gli impianti fer roviari di Villa San Giovanni ed il vicino deposito di Reggio di Calabria innescando violenti combattimenti aerei con la caccia italiana la quale, chiamando a raccolta tutti suoi mjgJiori reparti, riu scì a mandare in aria cinquantacinque aerei fra MC.202 , MC.205 e Bf.109G-6. Senza subire alcuna perdita, gli italiani rivendicarono quattro quadrimotori abbattuti ed altri quattro danneggiati 176 •
172 Diari o Storico Aero nau tica Sa rdegna , Diario Stor ico I I06. AUSSMA.
173 Wall,er J. Op cit. p. 480. USAAF Combat Chronology.
17-l l.iSAAF Combat Chronology e Santoni e Mane~ini. op. cit. p. 362.
Il 24 fu una giornata di fuoco anche sulla Sardegna, che fu attaccata praticamente da quasi tutti i reparti delle NAAF , che con B-25 , 8 -26 e 8-17, scortati da P-40 e P-38 bombardarono vari obiettivi, fra cui il porto di Carloforte, fabbriche, hangar e depositi di carburanti ad Alg hero, la base idrovolanti di Po110 Conte , il ponte ferroviario di Arbatax Tortolì, le stazioni di Bonorva e Chilivani , il centro abitato di Iglesias, il porto della Maddalena, il porto ed i magazzini di Terranova, ed infine l'aeroporto di Venafiorita (Olbia).
I Macchi 202 del 51 ° Stormo (col. Aldo Remondino) ed i Re.2001 del 160° Gruppo si impegnarono al massimo per contenere gli attacch i delle varie formaz ioni Undic i MC.202 del 24° Gruppo e sette Re.2001 del 160° Gruppo , partiti su allarme da Yenafiorita alle 13,55, in seguito a seg nal azioni delle staz ioni RARI (Radiolocalizzatori) intercettarono i B-25 mentre stavano bombardando il porto Olbia ed il vic in o campo di Yenafio1ita. Secondo i rapporti del Comando Aeronautica Sardegna il combattimento andò assai bene per i caccia italiani, che rivendicarono la distruzione di un bombardiere e cinque P-38 ed il danneggiamento di altri due bombardieri e di un P-38 , a fronte della perdita di un MC.202. Al negativo bilancio di questo co mb attimento, gli attacca nti dovettero aggiungere il quasi fa lli mento del loro spezzonamento s u Yenafiorita. Le micidiali bombe a frammentazione toccaro no solo marginalmente il bersaglio, infliggendo li evi danni a due caccia ed agli impianti della base Una serie di azioni , scatenata all'indomani sugli aeroporti della Sicilia e s ugli impianrj ferroviari di Messina da formazioni delle NAAF e della IX AF , innescò viole nti combattimenti in cu i la caccia italo tedesca dimostrò cli avere denti ancora bene affilati.
I due sto rmi (4° e 53° CT) ed i tre g ruppi caccia italiani (3 °, 150°, 161 ° CT) dis locati nelle va1ie basi dell ' isola disponevano comp lessiva mente di ci rca centoottantotto ve li vo li (32 MC.205, 60 MC.202, 40 più un P-3 8 abbattu to, senza segnare alcuno dei propri aerei in quella delle perdite. Tuttavia molti caccia ri e ntrarono co n evident i seg ni della reaz ion e avversaria. l punti di caduta deg li aerei nemici furono accuratamente identificati dalla DICAT e dal Comando Aeronautica Sicilia. che s uccessivamente li segnalarono a Superaereo insieme ai nomi dei piloti autori delle vittorie " 9 • Il 376th B.G. impegnato su Messina insieme al ge mello 98 th B.G. , seg nalò di essere s tato a11accato da otto caccia (ci nque Me. I 09, un Fw.190 e du e MC.202 ). Un Messerschm itt era stato rivendicato dai mitrag li eri che asserirono di averne danneggiato un secondo. Da parte sua il Group ebbe nove B-24 danneggiati su ventidue in aLione. Uno fra i più colpiti rientrò con un morto e due feriti 1 l<j 1 • li fo11e impegno dell ' aviazione alleata s ulla Sicilia nella giornata del 25 maggio no n aveva ri spa rmiato alcune punze cc hiature al la Sardegna. dove alcune sco rrerie co lpirono Portosc uso (Cag liari ). Macomer e Porto Empedoclc.
175 Cfr. "H istory of the XII Air Force", Chapt. XTT pp. 18 e 19, AF HR A . roll A- 6202. 176 Tel. da Aeronautica Sicilia a S uperaereo Prot. I B/8935 del 25.5. 1943 , AUSSMA SL4/41.
Bf. I 09G-6 e 36 MC.200). cui si aggiungevano nel settore nord orientale altri ventidue caccia fra MC.200. MC.202 e 0.520 del 161 ° Gruppo C. T. schierato sull'aeroporto di Reggio Calabria 1 77 • Di norma gli aerei efficienti non supe ra vano la metà della forza sc hierata, ma quel giorno i pi loti ed il personale di terra dei reparti italiani fecero miracoli permettendo ai caccia di eseguire centodiciannove sortite 178 • Nella casella delle vittorie. le quadriglie italiane segnarono dodici quadrimotori sicuramente abbattuti e dieci probabili.
Le operazioni del 26 contro gli aeroporti sici li ani furono dirette contro Ponte Olivo, Biscari e Conùso: tutti bersagliati con dovizia da bombe dirompenti ed a frammentazione. L'attacco più massiccio toccò a Comiso, dov e quaran taquattro B-17 sca ricarono 70 tonnell ate di bombe. praticamente ca ncelland o i vecchi fabbricati del!' aeroporto. vari attendamenti di fortuna e distruggendo parte degli aerei decentrati sotto gli ulivi 1 1 •
Le azioni s ulla Sardegna furono invece esegu it e da P-38. che attaccaro no il ca mpo di Vi ll acidro, il porticc iolo di Go l fo Aranci e per la seco nda volta la diga del Tirso. ritenuta obie11ivo strategico essendo fornitrice di energia elettrica alle industrie estrattive del carbone. del piombo e dell o zinco utili all'industria bellica italiana 18
TI 27, Vill ac idro e Decimoman nu furono nu ovame nt e bombardate dai B-25 e B-26 della Xl i AF che ritornaro no anche il giorno successivo protetti da una forte sco rta caccia. Nel bombardamento del 27 su Decimomannu furono dbtrutti due Ju .87 italiani e 60.000 litri di carburante avio. però gli anaccanti persero un aereo 18 1. ei comba11imenti aerei perse la vit a il capitano Italo D 'Amico, coma ndante la 151 a Squadriglia del 20° Gruppo, cad uto col s uo MC.20 2 nel cielo del Golfo di Pa lm as 1ll-l. Durant e la notte i campi di Decimomannu e Villacidro furono bombardati anche dagli infaticabili Wellington del Group 205. che presero di mira pure l'aeroporto di Elmas.
La giornata del 28 po rtò s ull a Sici li a i B-24 britan ni ci del IX Air Command, che poco prima dell 'a lba bombardarono la base nava le di Augusta. mentre Sciacca.. Caste lvetrano. Trapani Milo e Borino furono l'obiettivo di grosse formazioni di B-25 e B- 26 fortemente scortate da Spitfires decollati da Malta e da
177 Superaen.:o. Prot.N.18/8931, 11 maggi o 1943. (Mane,i ni e Cermclli. Le diretti\'e di Superaereo". Yol.2 Tomo 11. p.796)
I 78 Tcl. da Aero nau ti ca S ici li a a Superaerco de l 26.5.1943 ore 0845. AUSSMA SL4/4 1
179 Tel. da Aeronautica Sicilia a Superaereo del 26.5.1943 ore 0845. AUSSMA SL4/4 I. Tel. da Catania 2577 x ?.7/5/43 1240 a Supcracreo Uff. S1a1is1ica - Di\.i~ . Personale. AUSSMA SL-U41.
180 Walkcr .I. op. cit. p. 483.
181 The Twclfth Air Force in thc Sici lian Campaig n, Narrative. *56. AF HRA A-6 192. Cfr. : Pagani F. op. c it. p.250. dove però l'A. indica la data <lei 20 maggio anziché quella del 26 maggio 1943. in cui fu effe11ua10 il bombardamento
182 The Twe l fth Air Force in the Sicilian Campa ign. Na rrat ive,§ 39. AFH RA A-6192.
183 Prien Jochcn, Geschichtc des Jagdgc,hwader 7T'. Erstel lung: ~truve-druck. Eutin. Germany. Teil 3. p. 1582 RAF Narrative ..The Sicilian Campaign op. cit. p. 38.
184 Al capitano D'Amic o fu conferita la MOVM alla memoria.
P-40 a grande autonomia provenienti da basi dell'Algeria 185 • In questa occasione i P-40 del 325th F.G. in azione su Trapani Milo eseguirono la più lunga missione di guerra accreditata a tale tipo di aereo nel teatro Mediterraneo. Qu esti P-40 rimasero in volo oltre tre ore, essendo decollati dalla base di Montesquieu (Alge ria) , distante 520 Km dalla costa occidentale della Sicilia 186
Il 28 magg io fu una data importante per la XIT Air Force, perché per la prima volta le sue "Fortezze Volanti" violarono lo spazio aereo dcll 'alto Tirreno, attaccando i1 porto, i cantieri e le raffinerie di petrolio di Livorno. La 2• Zona Aerea Tenitoriale, responsabile della difesa del setto re aveva a disposizione solo pochi reparti armati con caccia di seconda schiera 187 • Pertanto quando due formazioni di B- 17, forti complessivamente di novantadue velivoli, s i avvicinarono alla costa toscana. si trovarono di fronte so lo alcuni superati MC.200 cl ell '8 ° Gruppo Caccia. Un reparto rientrato dall'Africa Settcntiionale a metà del dicembre 1942, indi ricostituito su l campo di Albenga, dove invece degli attesi MC.202 aveva avuto MC.200 "nuovi di fabbrica" 188 • li 28 maggio, 1'8° Gruppo era da appena due giorni s ull 'aeroporto cli Sarzana Lu ni , dove i suoi piloti dovevano addestrarsi per scortare in azione le Forze Navali da Battaglia cli base a La Spezia 189 Una delle formazioni red uci dal bombardamento di Livorno, forte di quarantasette B-17, fu attaccata eia un unico temerario pilota de11'8 ° Gruppo , il quale - nonostante il quasi inesistente margine di ve locità del s uo MC.200 rispetto ai bombardieri - riu scì a portarsi a tiro perché il tempestivo aJJarme della stazione radar g li aveva concesso quel margine di tempo necessa rio per sa lire ad 8.000 metri. Approfittando del vantaggio di quota, con una ripida picchiata era arrivato a co ntatto balistico con la formazione avversaria ed, in conformità alla tattica raccomandata dallo Stato Maggiore Aeronautica, aveva esegu ito un pas sagg io alla massima velocità entro la formazione. Tuttavia a causa de l!' insufficienza del suo armamento il s uo mitragliam ento non aveva ottenuto visibili ris ultati 190 • Due ore dopo altri due MC.200 del medesimo Gruppo erano stato fatti decollare su allarme da Sarzana. per attaccare una <;eco nda formazione di B- J 7. La tattica seguita era stata la medesima del loro predecessore. Ma nonostante l'ardimento dei piloti. anche questa volta le brevi raffiche sparate dalle coppit' di 12.7 mm mentre i MC.200 fendevano la formazione aV\'er~aria ebbero un effetto praticamente nullo. In vece il fuoco di risposta de l le Browning americane lasciò alcuni visibili segni su ambedue i caccia 191 Per meglio comprendere lo scarso risultato di questi due combattimenti contro le ··fortezze volanti" ascoltiamo la testimonianLa di Costantino Petrosellini allora tenente pilota dcll'8 ° Gruppo: ''Il tHacchi MC.20 di cui erammo ancora dotati aFeva rispetto ai 8-1 7 americani 11no scarto di Fe!ocità minimo, perw1110 attacrnndoli in coda ci saremmo espost i al loro fuoco co11ce11trato per 1111 tempo interminabile. L'unica solu-;;ione al pmb/ema era allaccar/i da una quow molto più ele, •a ra, !>fruffando la ,·elocità acquistata nella picchiata sia per sorprenderli che per disimpegnarci 11110 vo lta eseguito l 'a ttacco. I redeschi ci avevano consigliato di al/accare di.fronte e dal basso. Ma questo si poteva/are solo sopral'an:ando laformcdone dei quadrimotori. cosa che i nostri lenti Macchi 200 11011 ci co11sentii·a110 di fare. /11 ogni caso - a differen:a degli aerei tedeschi - rimanern sempre il problenw de/l'ar111a111ento dei nostri velivoli. I homhardieri erano armati con 11110 decina di mitra g liatrici Browni11g cal.0.5 c11·e11ti porwta utile 700 metri, memre i Macchi MC.200 della 92° disponevano di sole due SAFAT 12.7 111111 con porrata utile 200-300 metri. A11che attacca11do di fronte. il paio di secondi occorrente per arrivare a riro era interminabile. Tullm •ia anche /'attacco in picchiata, quantunque avesse il 1•m1taggio della so1presa. 11onfacilitava una buona mira. Comunque il 11ostro primo ù1conrro con i 8-17 si risolse in 1111 insuccesso perché arrii •ammo a contaflo dopo 1111 i11sei11i111e1110 a tufi o motore "191 • 115 giugno, esattamente una settimana dalla loro prima apparizione sui cic li dell'alto Tirreno, centododici B-17 della XIT AF ritornarono per attaccare il porto di La Spezia 193 • Anche questa volta 1'8 Gruppo cercò di contrastare l'attacco con i suoi lenti e quasi disarmati caccia. "Q11el giomo - racconta Pet ro se llini - io ed altri quattro MC.200.fummo presi entro una gira11dola di tmccianti mentre cercavamo di serrare le disran~e. La nostm ritiraw fi, ineriwbile per 11011 incorrere in inutili perdite " 1'14 • Un risultato già \Contato anche per un valido e sperimentato Gruppo come I' 8° . riarmato con un caccia '>Uperato e drammaticamente inferion.: in tutti i vitali parametri di armamento e motoria.azione.
Re 2001 , 358g Squadrigl i a,2° Gruppo, 6° Storma. (probab ilmente Sarzana, estate 1943).
I85 USAAF Combat Chronology. Le in cu rs ion i furono accanitamente contrastate da lutt i i caccia disponibili. li sottotenente Eugenio Lecchi decollò da Sciacca con un Bf. l 09 G6 della 365" Squadriglia in s ieme ad altri Messerschmitt dello stesso repa110, fra i quali quelli dei tenen ti Giovanni Chiale e Giosuè Cari Ilo, per intercettare una formazione di bombardi er i scortati da Spitfìre. Nel lo scontro, a c irca 8.000 met ri di quota, Lecchi riuscì a sparare 58 colpi contro i bombardieri prima di ve nire colpito dalla loro reazione e costretto ad un atterraggio di emerge nza, mentre il Bf.109 G6 de l tenente Cari Ilo sparò 138 co lpi co ntro g li Spitfire senza ol\enere visibil i risultati.
186 325'" Fighter Group a t wa.r, Office of the Group Histori an, APO 520, 22 May 1945.
187 Dalla 3• ZAT dipendevano i reparti aerei della R.A. dislocati nell'I talia centro settentrionale. N.d.A.
188 Testi moni a nza ali' A. de l comandante Costantino Petrose ll ini, Rom a 20 novembre 200 l.
189 Il persona le dell'8 ° Gruppo C.T. era rienLr..no dall'Africa Settentrionale a metà dicembre 1942 a bordo di S.82 da trasporto, lasc iand o i suo i ultimi cacciabombardieri MC.200 AS ai reparti ancora in Tripolilania. In Italia 1' 8° Gruppo Caccia era stato rico st ituito sul campo di Albenga. In vece di aerei moderni aveva ricevuto MC.200 nuovi di fabbrica in s ieme ad alcuni D.520 francesi, che i piloti de l Gruppo erano andati a prendere in Francia. Ne ll a primavera/ estate l 943 due squad riglie dell'8 ° furono dislocate nel la zona di Pontre moli una a Sarzana e l 'altra a Metato per provvedere alla difesa della base della Marina di La Spezia ed alla scorta delle Forze Navali. La 92' Squadriglia, tutta montata su Macchi MC.200, s i era stabi lit a s ul campo di Sarzana (Test im onianza resa all'A. il 20 novembre 2001 dal comandante Costantino Petrosellini, già tenente pi lota 92• Squadriglia - 8° Gruppo - 2° Stormo C. T.).
I 90 Il l 2 febbraio l 943, lo Stato Maggiore Aeronautica aveva distribuito a rulli i comandi d'aviazione una circo la re concernente l'Impiego Tattico della Dife sa Aerea Diurna. con precise norme di combattimento per la caccia. (Cfr. Mattcsini e Cermelli. ' 'Le direttive tecnico -operati ve di Superaereo'· Vo i. secondo. l1 Tomo, p. 586, SMA US. Roma 1992.
Per ridurre al minimo le interferenze delJ' aviazione dell" Asse durante le operazioni ae ree e navali per la conquista di Pante lleria (" Operazi one Corckscrew''). il Medit erranean Air Command chiuse il mese di maggio con una breve ma intensa offensiva aerea contro le principali basi della Luftwaffe ne ll 'Italia Meridionale. 1 Groups da bombardamento pesante della IX AF erano già andati il giorno 28 sulla zona aeroportuale di Foggia. ma i risultati non erano '>lati soddisfacenti. Pe1tanto l'attacco fu ripetuto due giorni dopo sempre dagli stessi reparti, che questa volta lanciarono co n maggiore precisione, distruggendo fabbricati. hangars e parecchi aerei su lle piste. Ma anche questa seconda passata sembrò insufficiente alle 1AAF. che il 31 ne ordinarono la ripetizione con gli stessi Groups di "Fortcue Volanti". che il giorno precedente avevano bombardato lo stabilimento aeronautico di Pomigliano D'arco e l'affollata base aerea di Capodichino.
L'attacco del 30 maggio su Capodichino si impres<,e indelebilmente nella memoria del sergente Marcello Vannucci, uno dei pi loti del 22 ° che avevano invano cercato di arrestar lo: "ritornarono di sor-
191 Pc~cc Giuseppe, "L'8 ° Gruppo Ca<.:<.:ia in due conflitti mondiali''. USSMA, Roma 1975. p. 73.
192 Te,timonianLa ali' A. dd comandante Costantino Petrosellini. Roma 20 no, embrc 2()() I.
193 I B - 17 inviati w La SpeLia erano 118. comunque ,ci rientrarono sen1a avere raggiunto r obiettivo ((Thc Twelfth Air Force in the Sicilia Campaign. Narrative.§ 50. AFIIRA -6192). Nello ,tesso giorno i hornbardieri mcdi B-26 della Xli A.F. attaccarono Po rt o Empedoclc. mentre i P-3 8 colpirono gli aeroporti di Capoterra e Monserrato (U.S. Arrny Air Forces in \\'orld \\'ar Il. Combat Chronolog). 1941-1945).
19-t Te,1imoniama all'A. del comandante Coi,tant in o Petroscllini. Roma 20 novemhrc 200 1. U.S. Army Air Forces in World War Il , Combat Chronology. 1941 - 1945. Secondo Giu,cppc Pesc e ( vedi ' ·L'8 ° Grnppo Caccia in due conflitti mondiali". L;ffìcio Storico SMA. Roma 175 p. 74) il 5 giugno un MC.200 dell'8 " Gruppo pilotato dal ,erg. magg. Zanarini a\Tehhe abbattuto ,u La Spc11a un 8-17 presa - racconta Vannucci - e fecero un massacro, noi ci battemmo come al solito, impegnandoci fino all'esaurimento delle munizioni, eravamo 13 aerei: da 8.000 metri ci buttammo sulle.forma z ioni. riuscimmo ad abbatterne tre più due probabili, ma eravamo troppo inferiori. Ci danneggiarono anche la pista, quindi andammo ad atterrare a Capua" 195 •
Il 31 toccò ancora a Foggia, dove ventisei B- 17 scaricarono 3 12 bombe da 500 libbre appiccando vari incendi 196 • lnfine nella stessa notte, una grossa formazione di bombardieri pesanti della RAF , fra cui pure i Liberators del Bomb Squadron 178 ( lX Air Command), bombardò Augusta colpendo il porto, i depositi di carburante e la base idrovolanti de ll a Marina. egli ultimi giorni del mese , eccettuata qualche debole incursione notturna di disturbo dei Wellingtons, Napoli era stata tra sc urata dalle grosse formazioni godendo di una breve tregua, concessale solo perché la caduta della Tunisia aveva un po ' ridotto l'importanza strategica del suo porto. Tuttavia il 6 di g iugno, il vicino aeroporto di Capodichino fu sottopos to ad un'altra tremenda incursione. che prese quasi alla sprovvista i sistemi d'allarme. Le bombe comincia ron o a cadere s ul campo mentre la pattuglia d'a ll arme stava deco ll ando. Di questi tre caccia, uno colpito da una bomba si disintegrò in un palla di fuoco, due riuscirono a stacca rs i dal s uolo , ma uno di essi, arrivato a so li 300 metri, accusò gravi probl emi al motore. TI pilota cercò di salvarsi col paracadute che sfort unatamente non si aprì 19 7 • Due giorni prima anche l'aeroporto di Grottaglie aveva co nosci ut o la capacità offensiva dei Lib erator della IX Air Force. Cinquantadue B-24 del 3761he 98'hB.G. l'avevano coperto di bombe, co lp endo hangars, fabbricati ammin istrativi e piste, distruggendo inoltre undici velivo li. Ness un quadrimotore era stato abbattuto, solo una decina era stata colpita da schegge e proie tti li, tuttavia i due Groups avevano rivendicato quattro vittorie , di cui tre (due Bf. I09 cd un MC.202) se le era attribuite il 3761 1> B.G. 198 •
195 Aeronau tica n. 2 febbraio 1998. Marcello Vannucci (ex sergente pilota del 22° Gruppo CT) "La difes a di Napoli''.
196 "The Twelft h Air Force in the Sici lian Campaign" , nairntive, § 50. AFHRA A-6192.
197 Aero naut ica n.2 febbraio 1998, Marcello Yannucci (cx sergente p ilota de l 22 ° Gruppo CT ) "La dife sa di Napo li".
198 RAF Narrative. The Sicilian Campaign, p. 39 AFHR.A 23364 e Wa lker J. op. cit. pp 482 - 483.