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L'industria aeronautica tedesca ele forni ture all'Italia
Nella primavera del 1943 la crisi della Luftwaffe era ormai evidente, e naturalmente preoccupava sia gli italiani che gli altri alleati dell'Asse. Ma per il generale Fougier, questa preoccupazione era da tempo una sgradevole certezza. In un promemoria riservato per il generale Ambrosio, ma sicuramente arrivato anche sul tavolo di Mussolini , il capo di stato maggiore della Regia Aeronautica scriveva: "La Luftwaffe partita per la guerra in condi zioni di privilegio nei confronti di chiunque con la macchina bellica più perfetta del mondo. con una forza umana fresca e vibrante, non provata, ma solo sperimentata sul terreno addestralivo della campagna spagnola, ha pro.fuso a piene mani, nei primi tre anni di guerra, le .formidabili energie di cui disponeva, sempre perseguendo l ' illusione della guerra lampo. L'insuccesso dell 'offensiva aerea contro l'Inghilterra ha visto la potenza aerea tedesca IOccare il venice ed iniz iare la curva discendenle col .formidabile logorio richies10, poi, dal fi onte orientale, il processo di crisi seguitone ha, fatte le debite proporzioni, molli punti di contatto con quello che /ravaglia la R.A.. Si è così giunti all' insufficienza globale dell'Avia z ione germanica nei confronti dei bisogni della sua guerra. Per il maleriale [ } la affrettata preparazione industriale e ternica ha fatto sentire nel tempo i suo i influ ssi negativi, specie quando si è trauaro di adeguarsi al ritmo .formidabile della continua evolu z ione imposta da un avversario dotato di grandi risorse di ogni genere Oggi non si può certo dire che le macchine germaniche siano le migliori, né che la produ z ione della Germania possa sfare alla pari con quella degli alleati. [ ] Oggi in linea assoluta, le Forze Aeree dell'Allealo sono impari ai gravi compiti da assolvere, sia dal punto di vista della qualità come da quello della quantità. La Luftw4fe assiste quasi impotente allo sviluppo dei piani offensivi dell'avversario , logorandosi in un guerra aerea quasi esclusivamente ausiliaria che, se sino ad oggi ha dato come.frwto vittorie terrestri memorabili , lascia prevedere per il futuro un 'insufficienza di quel poten ziale difensivo di cui la Nazione Tedesca avrà sempre più bisogno per front egg iare la crescente pressione de/l 'avversario nell 'aria. [ ] Dopo avere dissipato ( è l'espressione giusta) gli uomini migliori, oggi la Lu.ftwciffe dà segni di stanche zza rilevando mancan za di mordente e. soprattutto, mancanza di quella serietà operativa che cara 11 erizza lo sfo lgorante impiego bellico dei primi due anni" 69 •
I principali dei punti di forza della produzione aeronautica germanica erano la qualità e la modernità dei progetti , il punto piL1 debole era l'impostazione strategica dei programmi. I tipi di aerei ed i l loro Ausso produllivo erano stat i studiati in funzione delle necessità di un breve conflitto, dove il principale compito dell 'arma aerea era quello di offrire un potente supporto alle operazioni della Wehrmacht , e pertanto questi aerei non erano s tati pensati per una strategia bellica a lungo termine.
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Stante la visione eminentemente terrestre del conflitto, tipica dello stato maggiore germanico e di Hitler in particolare, nei primi tre anni di guerra, nono stante le ampie potenz ialità indu striali. la produzione aeronautica non era stata incrementata in maniera significativa. L'attenzio ne di Hitl er si era maniacalmente radicalizzata sul fronte dell 'Est, dove avendo egli impegnato 1'80 % delle divis ioni della Wehrmacht, l 'importanza degli armamenti de ll 'eserc it o era prevalente s u quelli dell ' aviazione, che pertanto aveva avuto una parte assai minore nella ripartizione delle risorse della produzione bellica. In verità, in confronto al primo anno di guerra, il numero di aere i usciti dalle lin ee di montaggio germanic he era molto aumentato, ma non abbastanza per fare fronte a tutti gli impegn i progressivame nte assunti dalla Luftwaffe in Russia, nell'E uropa occidenta le e nel Mediterraneo.
Gradualmente, ma ine so rabilmente , l'industria aeronautica tedesca aveva perduto sempre più te rre no nella gara con le simil ari indust1ie nemiche. Nel 1939 il III Reich aveva prodotto 8.295 aerei. Nel 1942 la s ua produzione era salita a 15.409 aerei 70 Ma al quasi raddoppio del la sua produzione nel corso di tre anni, non aveva fatto ri sco ntro un equivalente in c re mento de lla forza della Luftwaffe. Infatti il numero dei velivoli in linea nei reparti era rimasto presso ché invariato ino a met à del 1942, per poi improvvisam ente declinare nei sei me i s ucces ivi. La forza delrarma aerea tedesca. che nel giug no del 1941 era di -L882 ve li vo li e di 4.942 nel giugno 1942. nel dicembre dello stess o anno ce ra scesa a c irca 4.400 apparecchi. ovve ro il I0 % in meno ri s petto al se mest re prec edente 7 1 • e l cor o del 1943. si erano pe rò fatti se ntire i primi benefici effe tti della raz io naliz zalio ne introdo tta nella produzione bellica dal nu ovo mini stro degli armamenti Albert Speer. TI ge llito annuo degli stabilim e nti aero nautici si era avv iato verso il ri s pettabile traguardo di 24.807 apparecchi. tuttavia nel co rso dello s tesso anno Gran Bretagna e Stati Uniti ne avevano prodotti ri spettivame nte 26.263 e 85.898 . ponendo so lide premesse ad un ve loce in cremen to del loro potere aereo e quindi mettend o un grossa ipoteca s ull ' esito lìnale de l co nflitto 7 Si può perta nto co nclud ere che. pur ave ndo la Germania una indu stria aeronautica organ izzata, effic iente e tecnicamente all' ava nguardia. aveva commesso il gra nde errore di non sfruttarne a fondo le sue possibilità produttive
69 Promemoria per il Capo di Stato Maggiore Generale - Situazione ge nerale in Europa da l punto di vista della guerra aerea. Prot. N. lB/7133. I5 ap ril e 1943. Riportato in tegralment e in Le d irettive tec ni co operat i ve di Supeaereo, op. c it. voi. 2° Torno TI p. 698 e segg.
70 Munay Wil s on, op. cit. pp. 100 e 138.
S.82. Aereo da trasporto ed all'occorrenza anche bombardiere notturno di un certo successo (notare nell'immagine, la gondola di puntamento estratta). In questo ruolo effettuò varie azioni, fra cu i i bombordamenti sulla base navale di Gibilterra e quelli eseguiti da velivoli del SAS sulle forze Alleate durante l'invasione della Sicilia. (coollezione F Pedriali).
!-.i no a 1943 inoltrat o, perdendo di con5,eguenza l'occasione di avere un ruolo determinante in tutte le più decisive operaz io ni nel Med iterraneo e nel!' Atlantico. Un e rrore imputabile ad una erronea valu taz ione del ruolo strategico che raviaLione avrebbe assunto nel co rso della gue rra . e c he fu la ca usa di programmi so n odim cns ionati cd in gran parte indiri zza ti alla produzione di aerei più idon ei per i ru o li tatti ci c he per queLLi s trat egic i.
Di verso in vece fu l'atte gg iamento della Gran Bretag na. che per l'intera durata del co nflitto riu cì a produrre co tant eme nte più aere i della Germania nonostante i gravi problemi co nne ssi alle imp orta zioni via mare di molte materie prime indi spensab ili. Co nsa pev o le de ll ' imp ortanza de l potere ae reo, ne l biennio 1940 - 194 1 il Regno Unito produsse comp lessiva ment e 35. 143 ve li vo li su pera ndo di o ltre 13.000 unità quelli ne l frattemp o prodotti dalle fabbriche ted esc he73. Dal momento in cui alle fo rze ae ree britanni che si e rano unite quelle amer ican e, la decade nza dell'arma aerea tedesca e ra divenuta tanto ev id ente ch e pe rsino g li alleali minori della Germania se ne e rano accorti. A ll a fine del g iu gno 1943 . g li ambienti governativi romeni era no dell ·op inione c he la Ge rm ania, do po avere vinto innum ere vo li banaglie, fosse o rmai costretta alla difensiva, non so lo a causa dei s uoi macroscopi c i e rrori strateg ici - primo fra tutti l'attacco alla Ru ssia sfe rrato mentre la Gran Bretagna non era ancora sco nfilla - ma anche a ca usa de lla crisi de ll a s ua produzione bellica. che fra J" a ltro risentiva degli "erro ri nelle cosrru::.ioni aero11awic/1e .. 14 •
71 \1urray \Vilson. op. ci t. p. 138
72 Per le c ifre dell e produzio ni vedi: Stoff J ·'Picture Hi s tory o f World War 11 , Arn e rica n Aircra fl producti on". New Yor k. Do ve r 1993. app. B e Gent il e R Storia delle operu ioni aeree nell a seconda gue rra mond iale (1939- 194 5).
Firen,e Scuola Guerra Aerea. p. -H. citati da Alcgi G. in "Ri,i ta Aeronatica" n.5/1999. p. 109. el 1941. gli Stati Uniti, benché non non avessero com pl eta to i programmi per il potenziamento dell'industria bellica aveva no prodotto 19 .445 ae rei. Craven & Cate. op c ii. vo i.I p.80.
73 Per le cifre vedi: Alegi G . " Ri, isra Aeronatica·· n.5/1999.
74 Promemoria dell'ambasciatore italiano a Bu careM. Bova Scoppa, al souo,cgretario ag li esteri Bastianini. ci tat o da Deak in W op. cit. p 307.
Vista la situazione, era illusorio pensare che nella primavera del 1943 la Germania mettes se a disposizione dell' Italia velivoli da combattimento, che invece le erano necessari per colmare i vuoti che la s ua produzione aeronautica non riusci va ancora a colmare. Infatti non volle cedere quel migliaio di aerei che era il minimo indispensabile per ripristinarne la forza e l'efficienza della Regia Aeronautica. Ma questa ingente fornitura non fu ostaco lata so lo dalla ridotta capacità indu strial e del lll Reich. Esisteva anche l 'altro ostacolo, assai più grave, ovvero la scarsa fiducia nell'alleato italiano, le cui richieste di materiali, armamenti e carburanti sembravano sempre esorbitanti e pretestuose.
Il già difficile approvvigionamento dei carburanti avio all'Ita lia peggiorò a partire dal giugno 1941 Sino ad allora la Regia Aeronautica aveva avuto potuto ottenere la maggiore parte dei s uoi rifornimenti dalla Romania. Il resta nte proveniva dai pozzi albanesi, dal cui scarso greggio la raffineria ANIC di Bari otteneva una benzina avio di caratteristiche appena accettabili75 Tuttavia dopo l'entrata in guerra della Romania, l'Italia aveva dovuto dipendere interamente dalla Germania per le forniture di carburanti avio.
Secondo l 'ex capo d i stato maggiore dell'Italuft , generale Gottsc hling - Neubert , "le quantità [di carburanti] richieste e rano abbondanti in proporzione a/l'attività dette forze aeree italian e, ma la Germania gene ralm en te esaudiva gli ordini sen za porre domande 70 • La realtà era però alquanto diversa da quella pre se ntata da Gottschling - eubert. TI quadro dei rifornimenti di carburanti concessi dai tedeschi all'alleata aviazione italiana era sempre stato tutt'altro che soddisfacente77 • Premes so che l'aviazion e italiana era entrata in guerra con una riserva di 136.605 tonnellate di be nzina avio, poi ridotta a 30.877 nel 1941 ed a so le 12.212 tonnellate nel!' anno s uccessivo, all'inizio del 1943 la consistenza delle ri serve non era neppure s ufficiente per le nec ess ità operative e tanto meno per quelle addestrati ve, sebbene fosse assolutamente necessario migliorare il rendimento delle scuole di volo e l' addestrament.o delle unità aeree. Sempre per la cron ica mancanza di ca r buranti, le possibilità delle scuole ed i relativi programmi d'addestramento avevano dovuto sub ire un ulte riore tag l io per incrementare il ritmo dei tra spo rti aerei imposto dalle ultime operazioni in Africa Settentriona le ed in Tuni sia. Nel 1942 il fabbisogno mensile di benzina avio della Regia Aeronautica era di 22.500 tonnellate a fronte di una di s ponibilità d i sole 9.000 tonnellate fornite dalla Ge rmania ed alle 3.000 raffinate dall' ANIC di Livorno partendo dal greggio rumeno. L'an no successivo la crisi era ancora più acuta, pertanto gli appelli a ll 'a ll eato tedesco si fecero ancora più in siste nti: "Il 12 aprile 1943 alla Germania fu ch iesto di aumentare il quantitativo di carburante da 9.000 a 18 000 mensili, facendo presente che da oltre du e anni la forza ae rea [italiana] era stata cost re11a a ridurre le attività non direttamente co llega te con le operazioni. quali scuole, addestramento, pa11ugliamenti e ricogni zioni marittime. Fu inoltre informata che non era rimasta altro che una esigua riserva disponibile e che non tutto il quantitativo (di ca rburante) assegnaro (mensilmente) veniva utilizzato, poiché una percentuale va riabile fra il 20 % ed il 50 % andava perduro s ia perché affondato sia perché distrutto dai bombardamenti sui ca mpi d'avia zione. li Comando tedesco informò che non vi erano disponibilità e che la scarsità di carburanti era tale da averlo cos tretlo a conve rtire divisioni motori zzate in di visioni di fanteria. Esso comunque disse di avere fatto pressioni sulla Romania affinché incrementasse la sua produzione di almeno 500.000 tonnellate annue. Quando ciò si fosse ve rifica to, all'Italia sarebbe stato assegnato un suppleme nto di benz ina avio. Fece inoltre sapere che le richi este italiane non sarebbero sta te prese in considerazione dato che l'a11i virà della loro for za aerea e ra limitata e che la quota assegnatale in preceden za era sufficiente ai suoi bisogni78 Ancora fid ucioso di essere ascoltato da Hitler, il 25 marzo 1943 Mus so l ini aveva chiesto cinquecento aere i fra caccia e bombardieri, cifra poi spontaneamente ridotta a trecento 79 • Ma nepp ure questo più modesto quant itativo fu in teramen te co nsegnato. A me tà aptile, quando la partita
75 Pri colo F. , op. cit. 137.
76 MAAF lnte llige nc e, "Gottschl ing - Neu be rt Informat ion", AFHRA A-6084. fr. 177 l .
77 "lta li an Sources of fuel s upply'' , AFHRA A-6084, frame s: 048 1 - 0485 ( Relazio ne in viata dalla Regia Aeronaut ica nel giugno 1945 1945 alla P.W l nte ll ige nc e Section de ll a Med iterranean Allied AiJ Force).
78 "ltalian Sources of fuel supply'', AFHRA A-6084, fram es: 0481 - 0485 in Tu ni s ia appar iva già amp iame nte perd ut a i l genera le Ri no Corso Fougicr, aveva indirizzato a l capo di Stato Maggiore Generale. generale Ambrosio. un promemoria avvertendolo che il "poten:::iale offensfro e difensfro··. dell'Aeronautica era ··ridotto" che il ··materiale era insufficieme sia qualitatil'a111e11te che qualitativa111e111e", e che ino ltre mancava di persona le addestrato, inoltre - aveva proseguito Fougier - ''al rapido invecchiare delle sue macchine non aveva fa fio riscontro /'avvento immediato di nuove costru::,ioni [. .]. /11 simili condi::,ioni con una prepara:::ione del Paese alla difesa co111raerea che può chiamarsi primitil'a, la R.A. dol'rebbe oggi fronteggiare lo sfor:::o offensim concentrico dell'avia:::ione angloamericana, 4<H:::o la cui potenza si sw delineando in runa la sua formidabile e111i1à, quan1unq11e si sia appena agli ini:::i. Non vi puà essere dubbio sul fermo proposito dell'Alto Comando Alleato di debellare l'Italia estromettendola dal conflitto attral'erso l'a:::ione continuata delle masse da bombardamento da co11ce111rarsi sulle sponde nordafricane e forse sulle nostre stesse isole "80
79 Riunione presso i l Comando S upre mo del l8 april e 1943. Uffic io Storico Stato Maggio re dell'E sercito, Roma , I985, "Ver bali delle riun ioni tenute da capo d i SM Genera le". Vo l. IV. I O gen na io 1943 - 7 settem bre l 943. p.73.
A fine moggio i Gruppi Coccio 3° e 150° avevano ricevuto alcuni Bf. 109 f-4 di secondo mono per l'addestro· mento prel iminare dei loro piloti. (pgc. Giuseppe Romociotti).
Ambrosio aveva attentamente vaglialo il promemoria, che sicuramente gli era servito per stilare una analisi della situazione militare consegnata a Mussolini prima dell'incontro con Hitler a Klessheim. La situazione era tata delineata senLa meni termini. "È probabile - aveva so ttolineato Ambrosio - che il nemico liquidi l'affare tu11isi110 prima di imraprendere nuove a:::ioni, ma è anche possibile che contemporaneamente o subito dopo tenti uno sbarco in Sicilia, in Sardegna o nella penisola balcanica. l'Alleato (la Germania) non si sente direttamente minacciato eia 1111 attacco alla penisola italiana e poco gli importerà che essa venga messa a ferro e a fuoco, una l'Olta e\'Qcuata la Tunisia 11011 ci manderà più nulla. È i11\'ece probabile che lo interessi di più l 'a ttacco alla pe11isola balca11ica e quindi vi manderà reparti e mezz i. Bisogna energicamente prel'e11ire questa valuta:::ione dell'Alleato nei riguardi dello scacchiere italiano insistendo:
* perché il concorso aereo sia 11ote\'Ol111 e11 te pote11:::iato, 11ella considera:::ione che con una seria minaccia al Ca11ale di Sicilia partente da basi della Sicilia e della Sardegna, si ostacola il traj]ico e si difende indirettcunente anche la penisola balcc111ica.facendo così /'interesse dell'Alleato (sarebbe desiderabile a1·ere il dominio aereo del canale di Sicilia ):
* perché ci mandi sollecita111e11te i carri, le armi, le arriglierie contraeree ed i materiali che abbiamo rich iesto e che sono assolu tamente ìndispensahili per opporci ad una a:::ione nemica "81 •
Ambros io aveva anche insistilo che fosse chiesto alla Germania di potenziare le sue forze aeree in Sicilia e Sardegna. In oltre a"eva posLo sul tappeto la questione della fornitura di velivoli all'aeronautica italiana. Nono stante qualche generica promessa fatta da H itler durante l'incontro, il problema aereo era rimas to in so lut o. TI 30 ap ri le Mu sso lin i aveva so ll evato nu ova mente la ques tione. In un te legramma ad Hitler. il Duce aveva chie~to l'invio di forze aeree tali da controbilanciare la schiacciante superiorità ae-
80 Re lalione Fougier del 15 aprile 1943 al capo di Stato magg iore Generale in Le direttive tccnico-oper:llive di Superaereo 1940- l 943""p.698.
81 Riportato in E. De Felice. ''Mussolini l'alleato. Cri!.i e agonia del Regime··. p.1113.
Forl ì, estate 1943, alcuni degl i Ju.88A-4 della Regia Aeronautica. Una squadriglia di Ju .88 fu d istaccata pe r l'addestramento de l persona le sul decent ra to campo d'aviazione di Airasca. (p.g.c. Aldo Brovarone) rea nemica. Hitler aveva replicato assicurando che "stava facendo esaminare quan10 al momento po1eva ancora fare per potenziare le forze aeree" 82 Al pari di molte altre risposte di lator ie dell'alleato tedesco, anche questa rimase senza un seguito praticamente valido. Come sappiamo la Luftwaffe si limitò a ripianare le perdite subite nel Mediterra neo, per il duplice motivo che l'imminente offensiva all'Est aveva la precedenza su ogni altra considerazione e che il gettito de ll a industria aeronautica tedesca non consentiva di fronteggiare tutte le esigenze.
Infine alcuni dei materiali chiesti erano arrivati. Da una situazione redatta il 5 maggio 1943 dal Coma ndo Supremo risulta c he i tedesc h i avevano "concesso" insieme ad altri vari armamenti, undici radiolocal izzatori "Feli no" (Freya), ventitré radio local izzatori "Volpe" (Wurzburg), ventiquattro caccia Bf. l 09 G, sette caccia notturni Do.217 , trenta bombardieri in picchiata Ju.87, cinquantaquattro bombardieri Ju.88 e dieci alianti d'assalto . Eccettuati gli Ju.88 - di cui furono poi consegna ti so lo trenta esemplari da addestramento - tutti gl i alt ri ae rei erano stati g ià forniti 83 • In seguito l'Aeronautica ricevette un ulteriore lo tt o di una cinq uantina di caccia Bf.109G, quasi t utti di seconda mano, come quelli ceduti in precedenza da reparti della Luftflone.2. In realtà i ''desiderata" de l Comando Supremo erano stat i soddisfatti solo in mi nima parte. Ai tedeschi erano stati chiesti trecento Bf. l 09G, dodici Do 217 eia caccia notturna e duecento bombardieri fra Ju.87 e Ju.88 84 Quantitativi che rappresentavano per la Regia Aeronautica il minimo indispensabile per non tene re inattivi mo lti de i suo i pilo t i, che non avrebbero avuto possibilità di essere impiegati perché l'industr ia italiana non consegnava aere i in numero sufficiente per riarmare i gruppi da caccia e da bombardamento, che avevano esamito il loro materiale di vo lo negli ultimi intensissimi cicli operativ i. Mancando risorse alternative, alcuni reparti avevano dovuto essere parzialmente riarmati con cacc ia Dewo itine 0 .520 d i preda be lli ca fra ncese, aerei buoni due anni prima , ma già superati nel 1943. Mentre sperimen tal i reparti da bomba rdame nto, come il 13° Sto rmo, dopo un periodo in seco nda linea con compiti di scorta e pattugliamento cos tiero con bimotori Capron i Ca.314 - aerei giud icati dallo stesso Foug ier di "scarsa o nulla a11itudine bellica" - dovette essere ricos t itu ito nell'estate del 1943 , equipaggiandolo se mpre con i medesimi ins ufficient i Ca.314 K5,
82 E. De Felice, "Musso l ini l 'allealo, Cris i e agonia del Regime ·' , p. 1139
83 Circa gli J u.88 consegnati vedi: SMA prot. 6/9024 del 4 gi ugno 1943. "Armamento su vel i vo li tedeschi" , in Le direttive tecn ico operative di S uperaereo , op. cii. Vol. Secondo To mo I1 p. 886 Gli altri ma teria l i concessi erano : 50 mortai leggeri. 98 cannoni a u·aino meccanico, 324 cannon i costieri e 518 cannoni controc,m i, 750 000 mine. É ignoto se le forniture "concesse" iano s tate realmente effett uate. E. De Felice, 'Mussolini l'alleato. Crisi e agonia del Regim e ", p.1 10 1.
84 N. Are na. ·'La Regia Aerona ut ica 1939 - 1943, Vo i. TV p. 806.
85 Il g iud izio s ui Ca.314 è de l generale Foug ie r, cfr. Allegato al foglio I B/3679 del 21-2 -43/XXI, riportato in Le diretti ve tecnico operative di Superaereo. op. c it. vol.2 tomo Il , p. 577. Per l'imp iego dei Ca.3 14 e re lat ive valutazio ni ve di: Ro mane ll i Fra ncesco, l 3° S tormo, SMA Uffic io Storico, Ro ma 1978. p. 181 e segg
La riluttanza dei tede chi ad esaudire le urgenti ri chies te di materiale bel li co venne aspramen te criticata dal nuovo so ttosegretario agli esteri Bastianini. "Le nostre richieste di materiale bellico - sc ri sse ali' ambasciatore italiano a Berlin o - sono quas i del tutto inevase. Ove non si ro11S idera que llo che avv iene nel ca mpo dei nemici, dove il materiale si scamb ia a blocchi massicc i fra Stati Uniti e R11 ssia,Jra J11 ghilterra e Stati Uniti, eccetera. q11esta estrema parsimonia di me::,i dinan:i alle nostre necessità e nell'interesse comune, è un grave danno morale e materiale " Xf> La consta tazione era tanto amara quanto esatta perché, a differenza della Germani a, In g hilterra e Stati Uniti non lesinavano le forn iture di materiale be lli co ai loro al leati. ed in particolare alla Ru ssia. Per limit arci ai soli materiali aeronaut ici. nell'anno 1943 il governo americano aveva messo in preventivo di fornire 22.440 ve l ivoli ai suoi alleati h7 • Alla crisi dell'industria aeronautica italiana non era no stati es tranei del tutt o neppure g li alleati tedesc hi. , che fra l'a ltro non aveva no forn ito l'ass istenza per la reali zzaz ione de ll a second a linea di produzione de ll 'essenzia le motore 08 .60 1 ri chiesta dalla Regia Aeronautica addirittura ne l 1941 8 x. Se le macchine uten s ili e le attrezzature per allestire questa linea fossero state tempestivamente mes se a di sposi7ione. nel 19-1- 2 Macchi, Breda cd Ambrosini av rebbero potuto consegnare almeno altri du ece ntocinquanta MC.20 2 invec e di altrettanti MC. 200 eq uip agg iati con moto1i Fiat A.74 RC. 38 da 840 CY 89 • Comunque a partire dal 1943. i tedeschi si dimostrarono ancora più riluttanti a fornire materie prim e e macchine utensili 90 •
I tedeschi furono invece più so ll eciti quando si trauò di inviare in Ita li a un modesto lotto di 150 autoca rri. trattori , e materiali vari, compres i 24 cannoni da 88 mm 60 armi automatiche pesanti e 36 mez zi corazza ti pe sa nti. alla cu i forn itura avevano dato s po nt aneamen te cor o. rifiutando invece di inviare i 1.250 mezzi corazzati chiesti dal Comando Supremo italian o con la motiva1,ione che ne ss un carro armato sa rebbe sta to disponibile se non per ··i settori i11 c11i dovePa110 essere immediatame11te imp eg 11 ati'' 91 • Un g iro di parol e per fare capire c he il fronte ru sso aveva la pre cede nza s u quello medite rr aneo. tant o più che l' Italia non era ancora stata attaccata. Per inci so. ricordiamo che la sponta nea fornitura del contingente prima accennato . era de!.tinata esclusivamente all'equ ip aggiame nto della Di visione Co razzata M. interamente formata da clementi della Mili z ia Volontaria della Sicurezza Naz ionale. La cos titu z ione della Di visio ne M era stata caldeggiata dallo s te sso Hitl er, affinché Mu ssolini avesse a di s posizione una guardia del corpo equiparabile alla SS Leibstandarte Di, ision91 Jl materiale per la Milizia arrivò nel me se di giugno, senza però un adeguato quantitativo di pezzi dj ri cambio per i carri a rm ati. Co me immediata conseg uenza l'addestramento della Divi sione s ubì un rallentamento, costr in ge ndo l' amba sc iatore tede sco a Roma. von Mackensen, ad inviare a Ber lin o un telegramma per so lleci tare l'OKW affinché vi provvedesse urgencemente9 '. Non è da escl udere che la mancanza - impen abile in una organizLazione perfetta come quella ge rm anica - sia da co ll ega rsi al rifiuto di Mussolini di accettare istruttori tedesc hi per addestrare la divi sione94 • ln seg uito l ' accordo fu ev id entemente ragg iunto. perché g li istru cto ri arri varo no95 •
86 Collezione documenti italiani. par7ialmcntc riponato da Deakin F. W op. cit. p. 206.
87 Craven & Ca te, op. c it. vo i.li , p. 290.
88 Dal verba le de ll a riunion e del comitato tec ni co par itet irn italo tedesco. sun teggia to da Arena N. op. cit. voi. IV p. 823.
89 Circa la produ,ionc di MC.200 ed MC .202 nel 1942, vedi Brotzu, Caso e Co5olo. op. cit. Vo li. I e 2
90 Arena N op. cit. Voi. IV p. 823 e scgg
9 1 Dal memorandum di Ambrosio s ui ri~ultati della confere nza di Kle ss heim. DeaJ...in. o p. cit. p.273.
92 Per i quantitativi di cu110 il materiale fornito dall'OKW alla Di vi\ione :vt, , edi E. Lucas - G. Dc Vecchi, "La M.V.S.N. in guerra 1923 - 1943". Vo lpe Editore , Roma 1976. p.579.
93 Collezione tedesca. Te legram ma da Roma de l 20 g iu gno 1943. c ita to da Deakin F.W. op. c it. p. 33 4
94 Deakin F.W op. cit. p. 285.
95 Deakin f .W. op. cit. p. 333.