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Vittorie eperdite nelle battaglie aeree
Nonostante l'impegno ed il valore dei suoi pi loti_ r avia1 ione dell'Asse non aveva potuto respingere nemmeno uno dei numerosissimi auacchi aerei contro Pantelleria, e neppure era riuscita a ridurre la loro l' inten si tà, se non raramente ed in misura irrilevante. Oltre che dalla insufficienza delle forze impiegate in rapporto a quelle avversarie, l' efficac ia degli interventi dell'aviazione italo tedesca era stata ridotta dall'abile impiego fatto dall'avver ario dei suoi perfezionati '>iStemj di radiolocaliuazione. Propri o grazie all'opera dei suoi radar. l'a viazione anglo americana aveva potuto eludere buona parte dei rari interventi in massa dei cacc ia dell'Asse. Un vantaggio c he l'Aeronautica Sicilia ed il 11 Luftkorp s cercarono più vo lte di neu tralizzare con alterna fortuna. Pe r usare le parole del generale Monti: "Durante periodo 1-11 giugno poiché efficie11-;,a 1•e!il'Oli caccia 11011 permettera esecu-::,ione crociere comi1111e -;,011a Pantelleria, si è cercato di effetruare crociere salwarie in Jor;,a. nelle ore in cui nor1110/111e111e I 'aHil'ità del nemi co era più int ensa. Scarsafrequem,a con la quale sono stati impegnati combatt im enti è da aHribuire al se,vi-;,io radio locali-::,-;,caore nemico, che permetteva al Comando a,•versario [di/ sgomberare dal cielo dell'isola propri 1•elivoli, quando i nostri erano in m •1•ici11a111ell(O. Da parre nostra no11 è stato possibile sfmHare radioloca/iz-::,atori "138 •
La res pon sab ilità per il mancato sfru ttam en to dei radiolocalizzatori per la difesa di Panteller ia ri cade sulla Luftwaffe. Il 21 maggio. due giorni dopo che le bombe avevano distrutlo runico apparato Wurzburg D esistente nell'isola, i tedeschi avevano portato in Sicilia anche il super tile, e molto più importante, apparato da avvistamento lontano tipo Freya, togliendo l ' unico mezzo con cui era po ss ibil e allertare con ampio preavviso s ia i mezzi cli difesa di Pantelleria. sia i reparti caccia italo tede chi pronti ad accorrere dalle vicine basi siciliane 1 ~ 9 • Sinché i radar di Pantelleria erano stati in funzione. le loro informazioni avevano fo rnit o un va lid o aiuto alle difese della Sicilia. Dato il loro amp io raggio d'azione, avevano se mpre rilevato le forma zio ni aeree dirette ve rso la Sicilia, costituendo ino ltre un serio perico lo per tutti i convogli c he si avvicinavano al Canale di Sicilia. rilevandone posiLioni e rolle a beneficio dei bombardieri e sommergibili italiani e tedeschi. A nulla era valso un tardivo appello del Comando Supremo all'O.B.S affinché i radar di Pantelleria fosse ro ripri st inati 140 La loro mancanza aveva fra l'altro reso jnutile la presenza s ull'isola dell'ultima sez ione di quattro MC.20 2. pertanto il 3 giug no. Monti ne aveva c hie sto ed ott enut o iI ritiro in Sicilia. dove sarebbe stata sicuramente meglio utilizzata. La mancanza di un radar - come evidenziato da Monti - riduceva anche l'efficacia delle aLion i a favore dell'isola dei caccia e degli aerei d'attacco partenti dal le basi s kiliane Le so le indicazioni utili per indirizzare l'int e rve nto dei cacc ia. erano quelle racco lte dai ricognitori in viati su l canale di Sicilia e dalla stazione radio dell'Aeronautica sul Monte Grand e. dove il sottotenente o· Amjco aveva continuato la sua allività anche sotto le bombe. Ovviamente né le informazioni dei 1i cog nitori né i radiogrammi di D'Amico potevano s urroga re quelle molto più precise e tempestive fornite da un radar di lun ga portata.
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La si tua zione aveva provocato un intervento del Capo di Stato aggiore Generale. Ambro io. che in mancanza d'altro aveva chiesto a Superaereo di organizzare " almeno saltuarie crociere di prote:io11e sul cielo di Panrelfe ria" 14 1 • Forse Ambrosio confidava nell ' utilità di tali mis sioni per contenere g li attacchi, se nza considerare c he contribuivano a logo rare i cacc ia con le croc iere in cu i manca va l'a sso lut a ce rt ezza di impegnare il nemico. Prop ri o a cau a della mancanza di un radar sulri o]a, nel periodo 25 maggio -
138 Telegramma Aeronau1ica Sici li a 0022974 a Superareo del 18 giugno 1943. AUSS.MA. SL 1/8-1 39. p.6.
139 Pesce Giu~eppe Guerrn aura verso r e1ere nel Teatro Mediterraneo··. Ufficio S1orico S.M.A., Roma 1978. p. 93.
140 Co mand o Supre mo per Supcrmarin a, Supcracrco. 0.8.S. et pc. Supcresercilo, 20 117 1/6 1805 (1 ° giugno 1943).
AUSS MA SL2/I I-I I Quater.
141 Comando Supremo. me\~aggio del 3 giugno 1943. R.5!052/0P/ At. Superaereo et OBS e p.c. a Supermarina. AUSSMA. SL2/l I- I I Qua1er.
1J giugno sulle 383 sort ite offensive, eseguite su Pantelleria dalla Regia Aeronautica, solo in 212 erano stato realizzato il contatto con il nemico. Anche i tedeschi avevano menato parecchi colpi a vuoto, ma in generale avevano avuto migliore fortuna e meno perdite. In totale gli italiani avevano eseguito 395 sortite, incluse quelle dei caccia ricognitori, che sommate alle 802 tedesche, portavano il totale a l. l 97 sortite. Uno sforzo considerevole, ma comu nque soverchiato que ll o deg li AJleati, che nell o stesso periodo avevano tota lizzato 5.252 sortite, eseguite oltretutto col vantaggio di aITivarc sempre sul bersaglio 142
Una relaz ione sulle operazion i di Pante ll eria compilata dalla AAF Operations Analysis Section, evidenziò che nel periodo 15 maggio - 11 giugno, la loro aviazione aveva perduto cinquantasette caccia e sedici bombard ier i143 • Quattordici di quest i ae rei erano stati abbattuti sull'isola, a ll a cui contraerea venne pertanto accreditata la distruzione di un magro 0,29% dei ve livoli impegnati negli attacchi 1 -14 Un risultato appena un terzo della med ia delle vittorie della FJak tedesca ( 1%), che però a volte riusciva ad abbattere oltre il 2% deg li attaccanti con una concentrazione di pezzi inferiore a quella esistente a Pantelleria. Tuttavia, ne l caso di Pantelleria la modesta percentuale di abbattimenti è co rrelata al fatto che, eccetto sei moderni pezzi Ansaldo 90/53 effettivamente funzionanti , l'artiglieria contraerea dell'isola era formata in massima parte da 76/40, che non avevano né prestazioni balistiche né centrali di tiro adeguate ai moderni e veloci aerei di ultima generazione 145 Inoltre nessuna batteria aveva radar per la direzione del tiro come que ll a de ll a Feak.
Il conteggio delle vittorie aeree rivendicate dall'aviazione Alleata merita una ponderata valutazione. I piloti delle NAAF dichiararono di avere distrutto in combattimento, fra il 15 maggio e l' 11 giugno, 236 aerei nemici, di cui 196 caccia, 38 bombardieri e due Ju.88 146 • Su questo tota le, i cinque gruppi caccia del Xli Air Support Command attribuirono la non modesta quota di tren tuno Bf.109, sette Fw.190 e quindici MC.202, dimostrando in ogni caso di essere più moderati deg li alt1i reparti delle NAAF , soprattutto di quelli da bombardamento, le cui rivendicazioni furono molto pii:1alte di quelle dei cacc ia 1 47 •
Secondo un rapporto inviato a Roma dal Comando Aeronautica Sicilia dopo la conclusione della battaglia per Pantelleria, nel periodo 15 magg io - 11 giugno i caccia italiani si accrediLarono quindici vittorie certe e nove probabili, quelli tedeschi: trentatré vitto rie certe e due probabili. Le perdite nelle operazioni
142 " History or the Twe lfth Air Force", chapt. XII p. I8.
143 "The Twelft h Air Force in t he Sic il ian Campaign", Annex 3, p.3, AFHRA A-6192.
144 Le cifre dell e perdi te Alleate a Pa ntelleria sono lratte da His tory of the Xli Air Force chapt. XII p 18. Riportiamo per intero il relativo paragrafo. "From 8 May thro ugh 11 Ju ne All ied aircraft flew 5,252 so rtie s over Pantelleria. Considering th e inlensicy of our Air offensive and the fact th at a f011ified island, long va unted imprcgnab le. was su bj ugated by Air attacks supplemcnted only by nava l bornbardment, th e Allied Air forces losses were sligh t. During the per iod 15 May to 11 June , total losses consisted of 57 tighters and 16 bombers , while enerny losscs were 196 fighters and 40 bombers. Over Pantelleria ilse lf, fou r Allied aircraft were defìn it e ly destroyed. ten wcrc mis s ing, and sixteen were darnaged". Secondo Ru s t Ken (op . cit. p. 19) i I6 aerei danneggiali furono colp iti dal la co ntraerea di Pante ll eria.
145 Zuckerman Report , 16 Jul y J943. "Report on DC and AA gun dcfenses", AFHRA A-6005.
146 ''The Twelft h Air Force in th e Sic il ian Campaign", Annex 3. p.3, AFHRA A-6 192.
147 '"The Twe lf th Air Force in the Sic ilian Campaign", Annex 2, AFHRA A-6 192 su Pantelleria dichiarate da ll e due aviazioni de ll 'Asse per lo stesso pe1iodo ammontarono ad undici aerei tedeschi e tredic i ita lian i 14 Pertanto in totale l'Asse rivendicò cinquantanove vittorie nei combattimenti aerei, che unite alle quattordici ottenute dalla contraerea, corrispondono sorprendentemente alle settantatre perdite ammesse dagli Alleati fra il 15 maggio e l ' 11 giugno 149 , in massima parte dovute alle operazioni su Pantelleria. Una coincidenza, che semmai agg iunge me1ito ai cacciatori italiani e tedeschi , che sicuramente danneggiarono anc he una buona parte degli oltre duecento aerei, che il Service Commancl della XII
A ir Force dovette sottoporre a varie riparazion i fra il 15 maggio e I' 11 giugno 150 Fra que s ti ultimi , almeno sedici furono danneggiati dalla contrae rea di Pantelleria 151 on sono invece attendibi li tutte le vittorie rivendicate dalle NAAF. La loro pretesa cli avere abbatt uto duecentotrentasei aerei deve esse re generosamente ridimensionata, po iché 1e perd ite l'Asse ammontarono in realtà a soli trentaquattro aerei. Comunque s i può conclude re che, mentre l 'aviazione cieli' Asse inflisse alle AAF perdite pari ali ' l,12 % de lle lo ro sortite, essa patì perdite pari al 2 % delle sue so rt ite. Considerata la grande d isparità fra le forze in ca mpo e la di fficoltà di intercettare il nemico se nza l 'ausilio dei radar , le vittorie dei cacciatori ita li ani e tedeschi me rita no comunque un ottimo apprezzamento.
148 Azion.i nem iche su Pantelleria ed azioni aeree di contras to dell'A s se 8 maggio - t t giugno 1943. Cart. SLl-9. AUSSMA.
149 " Hi sto1y of the Twe lfth Air Force" Chapt. Xli p. 18, AFHRA A-6202 l 51 " Hisw ry of the Twelfth Air Force'' Chapt. XII p. 18, AFHRA A-6202.
150 ' "Hisrory of the Twelf th Air Force'' Chapt. XII p. 22. AFHRA A-6202.
La situazione logistica di Pantelleria
Mentre la resistenza in Tunisia era quasi alla fine. Supermarina, da cui dipendeva il comando della Piazza Marittima di Pantelle ria , cominciò a preoccuparsi di alleggerire i problemi logistici dell'isola, pertanto prese in esame lo sfollamen to della popolazione in Sicilia o nel continente. Il problema fu prospettato il 2 maggio dall 'a mmirag lio Riccardi al Comando Supremo, però in modi vagh i, che non facilitarono certamente una concreta e radicale soluzione 152 • Quando l'evacuazione dei civi li ebbe inizio, era già iniziato il blocco aereo e na vale, pertanto l ' operazione era diventata assai più difficile e rischiosa, anche ricorrendo ai velivoli da trasporto italiani e tedeschi che, si no ad allora appena scaricati i rifornimenti erano rientrati vuoti a Castelvetrano. TI comandante del 151 ° Gruppo Caccia, capitano Veronesi , abbattuto il 9 giu gno sul Monte Grande, in serata era già nell'aviorimessa sottemmea in attesa di un aereo per rientrare al proprio reparto. Durante l' attesa fu presente all'imbarco di un gruppo di civili che procedette penosamente fra un bombardamento e l'altro. ''Ho assistito ad una di queste scene - racconta Veronesi - I Capi Equipaggio dei no ve trasporti (d ue italiani e sette tedeschi ) scaricato il mareriale escono dall'aviorimessa con le braccia aperte, li seguono in colonna 20 o 22 profughi con valigie e fardelli: hanno il viso emaciato, stanco, avvilito e timoroso. Mentre si effe 1tuano le opera z ioni di scarico e d ' imbarco si presenta sul cielo una forma zion e di 6 quadrimotori, che però sgan c iano altrove; e poi si presenra uno Spitfire a media quota sul campo. Lo sparare di un cannoncino appena smontato dall'aeroplano (t re S.81 avevano appena portato due mitragliere Scotti da 20 mm e molte munizioni per armi contraeree 153) e messo in a z ione presso/ 'a viorim essa, il rapido rifugiarsi dei camion e della gente nell'aviorimessa, terrori z.z,ano i profughi, alcuni dei quali, impietriri, non hanno la for za di reagire e muoversi. Ritorn a la quier e e continuano le operazioni d'imbarco" 15-1 _ La sera precedente tre S.81, scaricati rifornimenti, erano rientrati a Castelvetrano con una sessantina di civili , mentre i tre S.81 arrivati con le mitragliere. nella sera stessa ri- partirono co n sessa ntacinqu e civili e d ieci militari 155 • Infine all'indomani se ra due S.81 po,tarono in salvo . aJtri cinquanta profug hi 156 • Con questo gru ppo, che fu l'ultimo a lasciare l'isola prima de ll a capitolazione,: il totale dei civili evacuati fu di poche centinaia, compresi quelli presi a bordo dei numerosi Ju 52 tedeschi,· che contin uarono i voli di rifornimento sino alla vig ilia della capitolazione.
152 "Verbali delle riunioni ten ute dal Capo di SM Generale", Voi.IV. SME Ufficio Storico , p. 122.
153 I tre S.8 I erano pilotati rispetti va mente dal te nen te Migliorini Renzo da Trieste , dal so ttotene nte Ma ssa Giulio da Taranto e dal maresciallo Massa ntini Torriero da Livorno. Comunica zi one telefonica I323 da Aero nau ti ca Sicilia a Superareo del 9 giugno 1943 , AUSSMA, SL2/2.
15 4 Relazione del Cap itano Pi lota Veronesi Natale, allegata a com. da Aeronautica Sicilia 002 293 4 a Superareo del 13 giugno 1943. Allegato . AUSSMA, SLI/B-1 39.
I tardivi espedienti per sfollare par te della popolazione l'isola alleggeri rono in misura irrilevante il problema della distribuzione delle riserve di alimentari e medicinali sotto gli attacchi aerei, mentre lasciarono invariato il dilemma di come garantire la sicurezza a migliaia di civili. Un di lemma che forse angustiò l'ammiraglio Pavesi, ma in ogni caso g li fornì un buon argomento per giustificare la capitolazione, se nza nepp ure tentare di impiegare le ingenti fo rze al suo co mando , ancora praticamente intatte dopo giorni di bombardamento.
Fra il 18 ed il 31 maggio, i bombardamenti avevano causato 13 morti e 26 feriti fra civili e mi li tari 157• Perdite trascurabi li se rapportate alle 2.41 Otonnellate di esplosivi lanciate in quei dodici giorni 158 • Ma neppure le ulteriori 3.89 1 ton nellate sganc iale da gli aerei da l I O giugno sino al momento della resa avevano arrecato pe rdite più grav i. All a fine de i bombardamenti, si contarono circa 60 mort i e 150 feriti fra gl i l l .657 mi li tari della guarnigione, più 5 morti e 6 feriti fra i civiJil 59 Le bombe ebbero invece un rilevante effetto su ll a efficienza delle opere di difesa, de ll e varie attrezzature l ogistiche e della centrale elettrica di Porto di Pante ll er ia. Qu es t' ultima , me ssa fuori se r vizio il 20 maggio, era stata sos tituita da un ge neratore portatile che aveva permesso di riattiva re le pompe, che att ingevano acqua potabile dai due pozzi di Porto di Pantelleria , aventi una portata oraria complessiva di circa 1.300 litri. T uttavia a causa della minore potenza del gruppo elettrogeno di emergenza, la portata oraria delle pompe era alquanto diminuita 160 • Il riforn imento idrico non avrebbe però dovuto destare sove rchie preoccupazioni. Le ope re di difesa disponevano di una ri serva idrica per il loro persona le. Infatti ogni batteri a aveva una propria ciste rn a da 50 metri c ub i munita d i potabi li zzato re, mentre i reparti del l 'Eserci to avevano a disposizione 58 serbato i di capacità variabile da 500 a 1.420 litri in stallati in vari punti de ll 'isola. L' hangar so tterrane o aveva due serbatoi di riserva da IO metri c ub i l'uno, alimentat i sia da un pozzo esterno che da un serbatoio da circa 115 metri cubi , insta ll ato su ll e pendici del Monte S.Elrno. Inoltre le va rie cisterne per la raccolta dell'acqua piovana, di cui tutte le ab itazioni de ll ' isola erano dotate, costituivano se mpre una disc reta riserva . Tuttavia, essendo queste ultime quasi a secco a causa della stag ione , era stato necessario riservare una parte delle risorse idriche per integra re i bisogni dei civili.
Il nodo gordiano del problema idrico era però costituito dalla distribuzione. La tubazione fra i pozzi e l 'aeroporto e ra stata riparata due vo lte ed altre ttante volte in terrotta dalle bombe fra il 20 ed il 26 maggio , costringendo l'Aeronaut ica ad utilizzare le riserve dell' hangar sotterraneo, dove si era rifugiata la maggio re parte della popolazio ne di Porto 16 1 • Racconta il cappe ll ano militare don Ennio Ca rb oni, che il 2 giugno ''i pozzi dai quali le motopompe spingevano l'acqua verso l'aeroporlo, erano s1a1i colpiti con la susseguente disrru zione degli impianti. Le cisterne di acqua piovana, che in qualche modo suppliva-
155 Telegram mi : Aeronautica Sici li a 0022852 a Supenu·eo de l 9 gi ugno 1943, AUSSMA. SL4/4 1. e Superaereo a Comando Supremo ore 1055 del 9 giugno I943 , AUSSMA, SL2 - 12.
156 Comunicazione te lefonica da Aeronaut ica Sici lia a Superareo del IO giu g no 1943. ore 06 l O , AUSSMA, SL2/2 no gli impianti idrici, andavano esaurendosi ed in parte si trovavano inquinate. La mancan za di acqua costringeva il personale al rancio scarso ed asciutto, nessuna norma di igiene poteva essere rispettata" 162 • Nonostante questi problemi, il 19 giugno 1943 , ovvero otto giorn i dopo la capitolazione in c ui alle ri se rve aveva no att int o anc he gli occ up anti, nei ser bato i dell'aeroporto esis teva ancora una rimanen za di 1. 000 litri di acqua 163 • Ne ll 'area dell 'aero porto g li Alleati trovarono , ancora completamente piene, alcu ne centinaia di taniche d'acqua portate dagli aerei tedeschi ed itali ani, che furono largamente utilizzate per l'approvvigioname nt o s ia dell e loro truppe che dei pri g ioni eri 1 <,.l
157 Santoni A. op. c it. p. l 10.
158 ·,he history of the Twe lfth Air Force", chapt. XII p.l 9. AF HRA A-6202.
159 De Fe li ce R. "Mu ssolin i l'a lleato - Crisi ed agonia del regime". cit. p.1148. Secondo gli Alleat i fra militar i e c ivili vi furono circa 150 mort i e 200 feriti 200. Ma in rea l tà essi non focero alcu n te nt ativo di fare una st im a accurata. Cfr: ·'Operation Corkscrew - Relati on belwce n effort a nd effect", p.6. enclosed to Report from professor S. Z uckcrman, Scientifìc Aclvisor, NAAF, to Lt. Gen. Cari Spaatz. 20 July 1943. AFHRA. A-6005.
160 Report by Brig. A. O. Campbel l on a vis it to Pantel leria 16/19 June 1943. Appen di x XXV enc losed to Report from professor S. Zuckerman. Sc ie nti fic Advi s or, NAAF , to Lr. Gen. Cari Spaatz, 20 Jul y 1943. AFHRA, A-6005 .
161 Relazione del S.Ten. Pilota Crabbia Enrico. Da Aero naut ica Sici li a 0022934 a Superareo del I 3 gi ugno 1943, Allegalo AUSSMA, SLI/B- 1 39.
In quasi tutte le altre località isolane. nel peri odo de ll 'assedio l'acqua dei pozzi poteva esse re di st ribuita solo tramite autobotti ed autocarri , la cui circolazio ne era però difficile a causa de l disse s to delle strade pro voca to dai cont inui bombardamenti. Inoltre i movimenti dei pochi mezzi motorizzati ve ni va no limitati per il tim ore c he fossero distrutti dai mitragliamenti. Ciò nondimeno al momen to della capitolazio ne, le uniche s trade impercorribili erano quelle dell a zona portu ale e della costiera per Scauri. Le altre erano invece danneggiate, ma ancora transitabi li 165 •
Sino al 2 giugno la distribuzione dell'acqua non e ra ancora diventata un prob le ma 166 Il 9 gi ugno la situ az io ne si era fatta più cri ti ca. Il capitano Veronesi, attenato col paracadute s ul Monte Grande, aveva subito dopo inc ontrato due artiglieri che gu id avano muli carichi di carbura nte per la stazio ne radio de l s.te n.
D 'A mic o. Tdue gli avevano raccontalo che "mangiavano una volta al giorno ed avevano poca a cqua'' 167 • Le stesse carenze si era g ià fatte se ntire ali ' aeroporto, dove il s. ten. pilota Pi ero Biondi, atterrato il 9 giugno con un S.81 carico di rifornimenti , aveva potuto co ns tat are c he "i l personale militare d e ll ' isola era animato da molta buona volonlà. per quanto sfinito per causa di viveri e di acqua. In ogni modo la squadra addetta allo scarico e caric o (del suo apparecchio) a veva lavorato celerissimamente pure sorra l'a zione di bombardamento n.emico 168 "
TI problema idrico de ll 'isola preocc up ava moltissimo il Comando Supremo che - accog li e nd o le in sistenti so lleci tazioni dell 'a mmiraglio Paves i - aveva ce rca to in ogni modo di incrementare le scorte. Furono inviate centinaia di taniche d'acqua mediante ae rei da tra s po rto, e persino con g li S.82 , che però paracadutarono grossi aerorifom itori da 170 litri , poic hé i danni rip o rtati da ll a pi sta impedivano l'atterraggio di aerei di gra ndi dim ensioni . Comunque la situazione non fu mai tragica, ne pp ure ne ll e o re precedenti la capit o laz io ne Co me g ià acce nn ato gli Alleati trovarono giacenti presso l'aeroporto centinaia di taniche da 20 litri e moltissimi aerorifornitori da 170 litri ancora comp letamente pieni cli acqua potabile, di cui ovviamen te approfittaro no anch e pe r il lo ro co ns umi 169 • L' ultim o import ante rifornimento idrico era arrivato all 'iso la il 16 maggio, quando la Marina era riuscita a sba rc are 657 tonn e llate di ge neri e materiali vari 170 • In seg uit o approd arono nel piccolo porto alc un e motozattere. Il 6 giu gno. a seg ui to dei ripetuti so ll eciti di Ambrosio , due motoza tt ere cariche cl i rifornimenti avevano fe licemente e lu so il blocco na vale britanni co s ia all 'a ndata c he al rit0rno. All'indomani la Marin a aveva ritentato l ' impresa face nd o ar ri vare ne l
162 Re laz ione del tene nte capella no A.A Don Ennio Carb oni intorno alla cad uta di Pan te]leria, allegata a Co mun ica to da Cur ia Cas tre nse -Ro ma 17 luglio 1943, a Sig . Tcn. Zan usso . Segreteria S.M . R. Aero nau tica, n.4825/SC. AUSSMA, SLl/B-1 39.
163 Re port by Bri g. A. O. Cam pbel l. già cita to.
164 Re port by Bri g. A. O. Cam pbe ll. già citato.
165 Report by Brig. A. O. Campbe!l, già cita to.
166 Relazione de l tenente cape ll a no A.A. Don Ennio Ca rbo ni in torno all a cadu ta di Pantelleria. allegata a Comu ni cato da Curia Castren se - Roma 17 lug li o 1943 a Sig. Ten. Za nusso, Segreteria S.M. R Aerona ut ica. n.4 825/SC, AUSSMA, SL!/B- 1 39.
167 Al legato a Aeronautica Sicil ia 0022934 a Su perareo del 13 giu gno 1943, AUSSMA, SL!/B - 1 39.
168 Al legato a Aeronautica Sicil ia 0022934 a Su pcrareo ciel 13 giu gno 1943, AUSSMA , SL!/B - 1 39.
169 Repo11 by Br ig. A. O. Campbcll, già c it Zuckerman repo rt 20 J uly 1943, appe odix XV II. AFHRA , A-6005.
J 70 Santoni A. op. cit p.1 1O porto la cisterna ARNO con 130.000 litri d'acqua potabile, conispondenti ali' incirca al fabbisogno di tre giorni per tutti i militari e civili presenti nell' isola 171 • Nella stessa notte, il Comando di Pantelleria avvertì che dopo l' arrivo dell ' ARNO " non aveva più bisogno di acqua. Occorrevano invece muni zioni" 172 •
Anche la produzione di energia elettrica non era mai stata un problema. Oltre alla centrale di Porto Pantelleria, l'iso la disponeva di altre centrali di minore potenza. La maggiore era probabilmente quella del!' aeropor to, alimentata da un indistruttibi le Rifornimento su una base tun isina di un P-38 del 71 st Fighter Squadron. gruppo elettrogeno situato in caverna. Altri piccoli generato ri e lettrici autonomi era no a disposizione del comando di Marina, di rep~uti contraerei e dell'esercito , soprattutto per l' alimentazione delle stazioni radio, per cui la parziale perdita della piincipa le centrale elettrica ebbe un effetto marginale, influendo solo parzialmente sul rifornimento di acqua potabile 173 •
L'isola fu rifornita sino alla notte del IOdal!' aviazione, che portò materiali di ogn i genere in quantità non trascurabili. Quasi tutte le notti tre o quattro aerei tedeschi ed un paio di aerei italiani avevano affrontato il rischioso atterraggio sulla corta pista d'emergenza, che dopo ogni bombardamento veniva tenacemente ripristinata dal personale dell ' Aeronautica 174 • Appena atterrati i velivoli venivano spi nti entro la grande aviorimessa in caverna. dove era possibile scaricarli al riparo dagli attacchi aerei 175 • TI solo limite ai trasporti mediante aerei era posto dall ' avioòmessa, che poteva ospitarne a] massimo due. Comunque la possibilità di usufruire di un simi le rip aro ridusse praticamente a ze ro le perdite di aerei a terra. I Servizi Aerei Special i. dissanguati dalla recente campagna di Tunisia, avevano messo in line a per le operazioni di rifornime nto di Pantelleria soprattutto i vecchi S.81 , che al pari degli Ju.52 tedeschi potevano atten-are e decollare anche da un campo ristretto e dissestato come la Marghana. ·
TI 2 giugno un S.81, partito nottetempo dalla base dei S.A.S di Castelvetrano, aveva portato a Pantelleria le nuove pompe per il sollevamento dell'acqua potabile dai pozzi, che lo stesso g iorno un altro aereo aveva portato da Taranto 176 All'indomani arrivò un altro S.81 co n 850 Kg. di materiali e munizioni. IJ 4, un S.81 portò a l.500 Kg. di mun izioni per mitragliere, seguito il 5, da altri due S.81 con 60 Kg di posta e 3.700 li tri d'acqua . Il 6, su cinque missioni di aero1ifo rnimento dei S.A.S, quattro abo rtir ono: tre per la presenza di caccia notturni ed una per guasti tecnici .. Solo uno dei due S.82 arrivati s u Pantelleria 1iuscì a paracadutare s ull 'aeroporto aerorifornitori con acqua potabile, l' alt ro fu abbattuto da un cacc ia nottur-
171 Santo ni A, op. cit. p. l l l l 75 Comunic az ione telefonica a Superareo del 3/6/43 ore 1945. AUSSMA SL-2- 12. l 76 Tutte le noliLie circa i vo li di rifornime nto italiani fra il 2 ed il 9 giugno s ono trat t i da Tel. Aeronautica Sicilia a Superaereo. 002974, del I8 gi ugno 1943. AUSSMA SL 1/B- l 39. no 177 Nello stesso giorno la Luftwaffe aveva messo a disposizione sette Ju.52 per trasportare i recipienti d'acqua , che l'Esercito si era impegnato a consegnare ai tedeschi sull'aeroporto di Castelvetrano 178 • Fra il 7 ed il 9 solo altri sette S.81 atterrarono a Pantelleria con un carico complessivo di 11.730 kg. fra munizioni, materiali e medicinali. Il 9, insieme a tre S.81 , arrivarono anche sette Ju.52 con acqua e 830 Kg. di munizioni. Il 10 subito dopo il decollo del sottotenente Biondi, il cui S.81 si era leggermente danneggiato in atterraggio la notte precedente, un violento bombardamento rese impraticabile il campo imponendo la sospensione dei voli di rifornimento in attesa delle necessarie riparazioni. In tota le fra il 1° ed il 10 giugno dodici S.81 ed un S.82 italiani. e trentaquattro Ju.52 tedesc hi diedero il loro contributo alla difesa di Pantelleria 179 • Il fatto più sorprendente di questo breve ciclo operativo fu che le perdite del S.A.S per Pantelleria si ridussero ad un solo S.82. Quasi incredibile, dopo le mattanze subite dai velivoli da trasporto durante il ponte aereo per la Tunisia rno.
172 Ae ronautica Sicilia a Supcraereo, com unicazione telefon ica I Og iu gno I943. ore 0610. AUSSMA SL4/41.
173 ''Effcct on electricity s uppl y'' , from report by Brig. A. O. Campbe ll on a vis it to Pantelleria 16/ l 9 Jun e 1943. Appendix XXV c nc losed ro report from professor S. Zuckerman, Sc ientific Adv isor. NAAF. lo Lt. Gen. Carl Spaatz, 20 Jul y 1943. AFHRA, A-6005.
174 Rela zione del tene nte cap ellano A.A. Don Ennio Carbon i intorno alla cad uta d i Pantelleria, a llegata a Comunica to da Curia Castren se - Roma 17 luglio 1943, a Sig. Ten. Zan uss o. Segreteria S.M R. Aeronautica, n.4825/SC, AUSSMA, SLJ/B- 1 39.
TI principale deposito viveri situato a Porto di Pante lleria, era stato distrutto da uno dei primi bombardamenti, ma erano ancora integri que ll i di Porto di Scau ri e di altre due località dell'isola, inoltre un consistente quantitativo di derrate era immagazzi nato nei depositi sotterranei ne ll a zona di Porto Pantelle1ia.
Il 10 giugno l' ammiraglio Pavesi aveva denunciato a Supermarina l'esistenza di scorte d'acqua per quattro giorni e scorte di farina per dieci 18 1 • Però queste non erano le sole scorte disponibi l i. Ogni batteria ed ogni reparto avevano a suo tempo ricevuto dotazioni di viveri a secco. di cui l'anuniraglio Pavesi non aveva fatto menzione nelle sue comun icazioni. Le batterie avevano una autonoma riserva d'acqua contenuta in una o più cisterne interrate, tuttavia alcune di queste erano state distrutte o danneggiate dai bombardamenti 182 Il problema viveri era però sottoposto ag li stessi intralci c he affliggevano la distribuzione dell 'ac qua Non mancavano riserve , ma la distruzione di larga parte del siste ma dei trasporti aveva reso molto diffici le assicurare la distribuzione sia dei viveri che dell 'acq ua a reparti militari e popolazione 183 • Dagli interrogatori dei militari italiani catturati dopo la resa fu accertato che i loro reparti non avevano mai veramente sofferto per mancanza di acqua o viveri. Avevano invece sofferto la mancanza di un rancio regolare. Interrogato dagli Alleati , il comandante del III Battagli one Fanteria rivelò che nei tre giorni precedenti la resa i 30 ufficiali e 700 soldati del suo reparto si erano alimentati esclusivamente con galletta e scatolette di carne 184 Le batterie a corto di cibo fresco avevano avuto qualche difficoltà per ottenere ancora nuove provviste, pertanto anche loro avevano dovuto ripiegare sulle razioni d ' emergenza. Tn definitiva la situazione alime ntare dei reparti dell'esercito e de ll e batterie - soprattutto quelli nella zona nord , che era stata la più bombardata - aveva iniziato a deteriorarsi quando avevano dovuto fare ricorso a viveri di conforto ed a razioni eia combattimento, ma quas i sempre in conseguenza delle di sfunz ioni e delle iITegolarità nella distribuzione di acqua e di viveri freschi. Inconvenienti c he potevano essere s uperati, ricoJTendo al trasporto a dorso di mu lo od a spalla, tanto più che non mancavano mil itari di s ponibili dato che molte batterie erano state poste fuo ri servizio dagli attacchi aerei.
177 Arena N. op. cit. Vo i. Quarto , p. 231.
178 Comando S upremo a Comando FF.AA Sicilia. N.41429, 5 giug no 1943, AUSSMA SL2/I I-I I Quater.
179 Per il numero di aerei da tra sporto tedeschi impegnati fra I il IO ed il IO giug no cfr.: Santo ni A. op. cit. p.111.
180 Un S.82, la cui perdita è riferita da N. Are na op. cit. Voi. Qua rt o, p. 231. Tuttavia nel pe riodo più cruciale. non s i registrarono perdite come documentato da l Te legramma Aeronautica S ici li a 0022974 a Supcrareo del 18 giugno 1943, AUSSMA , SLl/B - 1 39
181 Santoni A. op. cit. p. 113.
182 Zuckerman, report 20 Jul y 1943, Appendix VI "Layout of batteries" p.2. Appendix VII "Generai description of the damage to batteries", Appendix XV!l. "Water", AFHRA. A-6005.
183 Zuckerman. report 20 July 1943, appcndix XVlll- Foods S upplies. AFHRA, A-6005.
184 Zuckerman, report 20 July 1943, appen<lix XVIIl- Foods Supplies. AFHRA. A-6005.
Il morale dei difensori
Circa il mora le dei difen ori dell'isola, abbiamo alcune testimonianze rilasciate eia personale della Regia Aeronautica. Due giorni prima della re a, il tenente pilota Ugo Dra go aveva parlato con i alani che g li avevano ··m ostrato il loro odio e disprezzo" per il nemico e 'fierissimi sentimenti di italianità''. Fra il personal e dell 'aero porto Drago aveva "trovato calma , disciplina ed operosità, pure durante il s usseguirsi delle incursioni aeree. Gli hangar sotterranei. nei quali si smlgeva la maggiore parte della l'ila dei reparti, dal'{/110 al personale il senso dell'i,1columi1à'' 1t<.\ All'i ncirca lo stesso spiri to era stato notato da una no stra co no scenza, il so ttoten ente Piero Bi ondi, che il 9 g iugno aveva "avuto l'impressione che il 111 ora /e d el personale militare, per quanto sfinit o, era elevato e deciso alla resistenza ad oltranza "186 • Id entica anche l'opinione del sottoteneme pilota Enrico Crabbia. anch·egli presente ull'isola il giorno 9 1 7 • Era invece incline al pessimismo il cappellano militare, don Ennio Carboni, rimasto a Pante lleria sin o al 2 giugno e poi evacua to per via aerea . Secondo il reli g ioso "i/ moral e degli avieri era molt o basso, per cui molti si ri111anava110 nei rifugi senz.a più uscirne anche dietro minacce di pu11i-;.ioni severissime". Sicuramente don Carboni era stato mollo vicino ai oggetti più deboli, che volevano confidare a qualcuno le loro pene, ma non l'av rebbero mai fatto con i giovani e motivati ufficiali piloti che arrivavano e ripartivano con g li aerei. Don Carboni aveva a nch e agg iunt o "di non e ssere in gra do di riferire circa il morale delle altre For-;,e Armate per non a1·ere avuto con loro diretti contatti ,&,. Altre testimonianze concordano sulla presenza di molti coraggiosi avieri che - nonostante le con tinu e incursioni di db,turbo - og ni notte lavoravano sino allo stremo per riatt are runi ca pista d'atterraggio e ripri st inate i co ll egame nti te lefonic i es te rni dell'ae ro porto 189 • Pertanto. sa lvo le do vute eccez ioni. a Pantelleria c'e rano s icuramente uo mini di tutte le armi disposti anche ad animare una fo rt e e detenninata resisten7a, se l'ammiraglio comandante della piazza ave se avuto capacità e ri~olutezza adeguate alla si tu azione.
Alle scarne testi monianL e prima cit ate, aggiungiamo per il loro interesse quelle racco lte da g li Alleati fra i militari ca tturati. Qu esti dichiararono che all'inizio dei bombardamenti la maggiore parte degli artiglieri era rimasta accanto ai propri pcui. e che nelle batterie non direttamente colpite il personale aveva continua to a tenerli in fun7ione sino al momento della resa •'I<> Tolte cinqu e batterie gravemen te danneggiat e, le quindi c i supers titi , delle ven ti più pre se cli mira dai bo mbard amenti, erano rimaste in fun z ione sino al I Ogiugno, ed alcune sino ali' I I g iu gno. Tuttavia mo lti prigionieri dichiararono "che i 11er1 1i della guarnigione si erano spe::.::.ati sotto il co111i11110 bo111barda111e11to, e che 11011 1•i era alcuna difesa contro un assalto aereo de/l'o rdin e di grande::.::.a sperimenwto dall'isola. Che il morale fosse a pe::.zi - com menta un rapporto de ll ' USAAF - è comunqu e dimostrato meno dal /0110 che la g uarnigion e si era resa rcdo11a/111ente conto, che era suicida e sen~a scopo il tentativo di <donare e riparare balle rie, che stavano per essere progressimmente eliminate con successo, quanto dal fallo che essa trascurò di eseguire qualsiasi demoli-;,ione dell'hangar e di alt re opere so 11 erra11ee nei pressi dell 'aeroporto 19 1 •
Le mancate demoli z ioni costituiscono la più inquali ficab ile neglig enza del comando dell a piazza. L'hangar ed i depositi otLerra nei dell'aeroporto furono lascia ti intatti. on fu ordin ata l'esplosione delle
185 Re laz ion e de l tene nte Ugo Drago. allegala a Comunicazione 0022934/S del 13 giugno 1943 del Coma ndo di Aeronautica della Sicilia a Superaereo. AUSSMA SU4 - 55.
186 Relazione del ~otlotenente Piero Biondi. allega1a a Comunicaòonc 0022934/S del 13 giugno 19-B del Comando di Aerona utica della Si c ili a a Superaerco AUSSMA SU4 - 55 numerose bombe da 500 kg. precedentemente posate in punti strategici per distruggere tutti gli impianti. Non furono neppure fatte detonare le caric he che dovevano distruggere centinaia di tonnellate di alto esplosivo contenuto nei depositi delle bombe 192 • Gli ufficia li italiani prigionieri si giustificarono affermando "che tali demoli zioni avrebbero messo in pericolo le vite di troppi abitanti delL 'isola 193 • Una giustificazione incredibile, che non chiarisce neppure il motivo per cui il comando della piazza marittima non ord inò la distrnzione di impianti di grande importanza, fra i quali il porto, l'hangar in caverna e la pi s ta dell 'ae roporto. Naturalmente la mancata distruzione di que sti grandi impianti fu un immenso va ntaggio per l'aviazione americana. Ment re stava per essere imbarcato insieme ad altri pr ig ionieri su un mezzo navale diretto nel Nordafrica, un marinaio ita liano catturato si sentì apostrofare da un "coll ega" britannico, che indicatogli il porto dove alcuni natanti erano rimasti praticamente intatti, osservò che "così non si faceva la guerra" 19,1
187 Re laz ione del souotenc nt e Enri co Crabbia. a.llegata a Comu nica1i one 0022934/S del 13 g iu gno 1943 del Co mand o di Aeronautica della Sicilia a Superaereo. AUSS MA SU4 - 55.
188 Rehvione del cappellano militare Regia Acronau1ica don Ennio Biondi, allegata a Cornunicalione della Curia Cas tren se alla Segreteria dello S.M. Aeronau1ica in daia 17 luglio 1943, AUSSMA SU4 - 55.
189 Te legram ma da Pantell eria a Superaereo 82X J0/6. A USS MA SL2- l 2.
190 Zuckennan. report 20 Jul) 1943. appcndix XX ·'Morale·· p.l. AFJ-IRA. A-6005.
191 Zuckerman, rcport 20 July 1943, appendix XX "Morale'· p. I, AFI IR A, A-6005.
I prigionie ri tedesc h i inte rrogati dagli americani furono ferocemente critic ì contro gli italiani. Un ufficiale disse "c he la guarnigione italiana si era comportata come un mucchio di animali Fra l 'altro egli dichiarò che i tedeschi rimasti neLl ' isola avevano fatto sa /lare in aria qualsiasi cosa, non lasciando munizioni da catturare, egli aggiunse inoltre che le difese (dell'isola) erano eccellentemente situate e protette".
L ' ufficiale c he lo interrogava annotò sul verbale del ' interrogato rio: "La prima affermazione non ha alcun fondamento di verità, mentre la seconda è tutla da discutere" 195 • Un altro ufficiale tedesco affermò invece c he "non vi era stato alcun senso nel tentativo di tenere l 'isola, dato che la continuità de/l'attacco - micidiale per i nervi - a partire dal 6 di g iugno aveva reso impossibile sia eseguire qualsiasi lavoro, sia tenere in fun zione le posta zioni, che avere poche ore di so nno continuo Questo accadeva prima ancora si fosse svilupparo l'atta cco più pesante" 196 •
Subito dopo l 'occ upazione il Comando Alleato inv iò a Pantelleria, tecnici altamente qua li ficati, per dete rminare quali erano condizioni delle difese e dell e in sta llazioni dì interesse militare nel!' esatto momento che aveva preceduto lo sba rco delle truppe britanniche. I tecnici operarono con rigore scie ntifico , rilevando direttamente s ul po s to col massi mo scrupolo le condizioni delle opere di dife sa e del lo ro armamento, in quanto dovevano raccogliere indicazioni va l ide, per l 'e laborazione di direttive fondamentali per la pianificazio ne delle future operazioni combinate, ed in particolare per quelle dirette contro opere for6ficate cos t iere La respo nsab il ità di guidare le ricerche, e di analizzarne e riass umerne i ri s ultati era stata affidata al professo r So ll y Zuckennan , un docente universitario, che in qualità di cons ig liere scientifico delle orth African Air Forces aveva programmato le operaz ion i aeree s u Pant.elleria basandosi su ll ' analisi statistica dei risu ltati ottenuti da i bombard ieri in Tunisia 197 • li gruppo Zuckerman analizzò a fondo anche la si tuazione in cui si era trovato il personale de ll e batterie, per comprendere quale poteva essere il suo morale dopo essere stato per p iù giorni so ttopo sto ad uno stress tremendo. Gli analisti giunsero all a conclus ione che "non sussisteva no dubbi sul fatto che le difese costiere della zona nord dell'isola erano srare sufficien1emente tempestate di colpi in modo da impedire loro una seria opposi zion e a/l'assalto. Coloro che hanno dichiarato che degli uomini avrebbero potuto rimanere accanto alle loro batterie oppure a ciò che ne era rimasto sempre che avessero avuro la necessaria fibra morale, probabilmente non sanno che in un periodo di oltre dieci giorni [di attacc hi aerei] la den sità delle bombe nell'ambito delle batterie interessare aveva mediamenle superato le J.000 tonnellate
192 "History of the Twelft h Air Force". Chapt.XII p.15 , AFHRA A-6202.
193 Zuckerrnan. report 20 July 1943, appe ndix XX "Morale" p. I, AFHRA, A-6005.
194 Test im onia nza raccolta dall' A.
195 Zuckerman. report 20 Jul y 1943, appe ndix XX "Morale" p. \ , AFHRA , A-6005.
196 Zuckennan, report 20 July 1943, appe nd ix XX " Morale" p. I, AFHRA, A-6005.
197 Per inciso Zuckerman continuò la s ua opera d i consigliere sc ientifico pian ificando le più distruttive operazio ni aeree eseguile in Europa dai bombardieri americani, compresa la d ist mzio ne de l si s tema ferroviario ita li ano (Opera zione Strang le) ( n.d.A. ) per miglio quadrato. Ci si è domandati quante poche siano le persone capaci di fare fronte a 1ale bombardamento e forse solo coloro che l'hanno sperimentato sono competenti per giudicare se, nei fatti, qualsiasi truppa di qualsiasi nazionalità avrebbe avuto successo dove gli italiani fallirono. ll .fa110 è che se i serventi delle batterie avessero tentato di manovrare o servire i loro cannoni nel corso de/l'attacco, pochi sarebbero rimasti vivi per raccontarlo. La fibra morale è una insufficiente protez ione contro gli eff'elli primari e secondari ita liano delle esplosioni. Questo si riferisce particolarmente alle batterie da difesa costiera e a doppio scopo (contraereo ed antinave). Alcuni sparsi cannoni leggeri e fortini calcestruzzo non erano indubbiamente danneggiati ed avrebbero potuto essere impiegali. Altri - sul mo111e Elmo ed attorno al porlo - erano seriamente danneggiati. Se pochi cannoni leggeri dominanti l'approccio finale avessero potuto fermare il nos1ro sbarco e le successive operazioni è una ques1ione sulla quale le opinioni possono dire poco La risposta sembrerebbe dipendere dalla rela z ione fra le qualità di combattimen/0 delle truppe d'assalto ed il livello al quale la fibra morale dei difensori era scesa dopo essere stata indebolita da dieci giorni di continui bombardamenti, datla penuria di rifornimenti e dalle calli ve notizie. Sarebbe staio possibile per pochi determinali uomini prendere il loro posto dietro a quelle leggere difese, tuttavia qualcuno si può chiedere perché all'inizio dell'offensiva aerea i tedeschi ritirarono 600 degli uomini che avevano là eccetto una cinquantina - benché si lrattasse essenzialme111e d i specialisti della Luftwaffe.
Nel caso di Pantelleria è dubbio che gli effetti sul morale sarebbero s1a1i tanro grandi quanto effettivamente lo furono, se al bombardamento non fossero sfati associati danni vitali agli elementi critici della difesa. L'isola era stata dichiarata un bastione imprendibile, vitale alla difesa dell 'Italia, e sembrava impensabile che avrebbe potuto facilmente arrendersi 198
Il gruppo Zuckerman, dopo avere co ncentrato le sue analisi soprattutto s u lle batterie, aveva espresso giudizi abbastanza posi tivi sul mora le dei loro servent i. Non era stato dello stesso parere il Brigadi ere AD. Ca mpbell, che aveva attribuito al "collasso morale" dei mi li tar i italiani il mancato sabotagg io deg li impiant i bellici de ll 'isola, nonostante le abbonda nti misure g ià prese per real izzarlo. La consta taz ione che l' hangar sotterraneo, dove erano sta te "trovate bombe aeree già piazzate e collegate a cariche di demolizione", e che i bunker e le altre ins ta ll az io ni parimenti minate non erano state fatte salta re in aria susci tò il suo p iù aperto disprezzo. "Non può esservi dubbio - scrisse Cam pbe ll - che (il morale] era cruc iale. l danni agli obiettivi militari od ai servizi essen z iali dell'isola non era sufficiente a compromettere la sua imprendibilità, se essa fosse stata difesa da truppe coraggiose e de1erminate La guarnigione italiana non lo era affatto" 199 • T uttavia l'uffic iale bri ta nn ico trascu rò un dettaglio, c he faceva ono re all a truppa ed ag li uffic ial i inferiori poiché dava l'esatta misura de l lo ro morale ne l momento in c ui era avvenuta la capitolazione. In fatti Campbell non seppe, o non vo ll e riferire, che g li esausti artiglier i di Pantelleria, piima di abba ndo nare le loro bat teri e, avevano completato l'opera delle bo mbe nemic he metten do fuo ri uso la maggiore parte dei pezzi superstiti 200 Erano stati proprio g li uomini più lungamente esposti al pericolo, che avevano autonomamente deciso di seguire le migliori tradizioni dell ' artiglieria nel momento stesso in cui era stato diramato l 'ordine di deporre le armi. Il repentino cedimento della difesa e la mancata emanazione deg li ordini per le demolizioni non po sso no esse re messe a carico delle trupp e di guarnigione, bensì dell 'ammiraglio Pavesi e di tutti gli alti gradi che avevano la responsabilità di comando.
198 Zuckerman, report 20 Jul y 1943 , append ix XX, "Moral e" p.2, AF HR A. A-6005.
199 Zuckerman report 20 July 1943. appendix XXV Report by Brig A.O. Campbell on a vis it to Pante ll er ia 16/19 Ju ne 1943". AFHRA A-6005.
L'atteggiamento tedesco
T , alto comando tedesco non aveva manifestato interesse per una eventua le difesa ad oltranza di PanL telleria. Anzi aveva apertamente dimostrato di ritenerla inutile , ordinando il ritiro di quasi tutti i s uoi 600 militari appena era in iziata l'offensiva aerea anglo americana 20 1 La Luftwaffe aveva lasciato so lo poc he decine di tecn ici per garantire il funzionamento dei due radar Wurzburg e Freya, la cui attivitàcome già sappiamo - era cessata alla fine di maggio, dopo un attacco aereo che aveva messo fuori servizio uno dei due apparati. L' atteggiamento dei tede sc hi dipendeva dalla loro incrollabile convinzione che la Sardegna ed i Balcani. sarebbero stat i il prossimo obiettivo, mentre la Sici lia sarebbe stata trascurata non offrendo be nefici da l punto di vis ta strategico202 e l con testo d i q uesta v isione strategica, Pantelleria era un elemento di entità quasi trascurabi le. Le opinioni dello stato maggiore tedesco erano invece apertamente avversate dal Comando Supremo italiano con il pieno appoggio di Mu ssolini, il quale era fermamente convinto che la Sicilia sarebbe stata il prossimo e più probabile obiettivo, s u cui gli A lleati avrebbero co ncentrato le fo rze che stavano ammassando nel Medite rra neo. A sosteg no di que sta tes i Mussolini ed il Comando Supremo argomentavano corretlamente che l'occupaz ione della Sicilia avrebbe completamente aperto il Medi teITaneo ai convogli degli Alleati, permettendo loro un ri s parmio di 2.000.000 di tonnellate di naviglio mercantile 203 Comu nque a metà magg io , anc he se i tedesch i avessero mod ificato le loro opinion i, mancavano il tempo e le risorse per potenziare le difese di Pante ll eria. Le forze dell'A sse si erano
200 Z uckerm a n, report 20 Ju ly 1943, '" Report on DC and heavy AA g un defenses" p. I. AFHRA , A-6005 quasi esaurite in Tunisia, e quand'anche ce ne fossero state altre disponibili , l'inizio dell'offensiva aerea su ll 'iso la aveva precluso la possibilità di inviarle per mjgliorare la difesa. La resistenza di Pantelleria era integralmente affidata aJJe batterie già installate ed a un co rp o di truppe mediocremente addestrate agli ordini di un ammiraglio, probabilmente privo della competenza necessaria per guidare combattimenti ent ro l'isola 204 •
20 I Zucke rman. report 20 Jul y 1943. appendix XX-Morale , AFHRA , A-6005.
202 Direttiva di Hi tler ai coma ndi ted esc hi nel Mediterraneo. 1 1 magg io 1943. parzia lmente ripo1iata da Deaki n W. op. cil. p. 345.
203 Fa lde lla Emi li o "L'llalia e la seconda guerra mondia le" p. 569.
L '8 giugno tre P-40 pilotati da volontari del 33rd FG si erano abbassali un paio di volte sull'aeroporto, sulla piazza principale di Pantelleria e sulla se de del comando dell'isola lanciando messaggi con 1' intimazione di resa 205 • Il 9 giugno uno Spirlìre del 31 st FG era passato altre due volte sull'aeroporto per verificare l'eventuale espos izione del segnale di resa - una croce bianca - prescritto dalla intimazione lanciata il giorno innan zi 206 Non essendo stato esposto il segnale, il 1O giugno altri tre P-40 del 33rd FG rifecero il percorso di due giorni prima, lanci ando un messaggio con più energico ultimatum, che dava sei ore di tempo per la risposta 207 • li secondo compito - la riduzione delle difese attive - era invece stato assolto in larghissima misura, ma non così radicalmente da esc lud ere la pos s ibilità di incontrare ancora qualche sporadica resistenza. A mezzogiorno dell ' 11 giugno, sugli ottanta cannoni più se lvaggiamente battuti daJJ'aviazione , dieci erano comp letamente fuori uso, quarantacinque erano danneggiati , ed altri venticinque erano temporaneamente fuori uso a causa di leggeri danni ii parabili con ci rca tre o quattro ore di lavoro. Ovviamente la riparazione poteva prolungarsi qualora fosse stata intralciata da attacchi aere i. Le centrai i di tiro di sette batterie non erano funzionanti , alcune perché totalmente distrutte, altre perché avevano parte delJa strumentazione danneggiata. Avevano resistito molto bene i depositi di munizio ni, tutti sistemati entro casematte in cemento.
Le due intimazioni provocarono un intenso scambio di messaggi fra il comando di Pantelleria ed i massimi comandi italiani, il cui contenuto esamineremo dopo avere vagliato la situazione delle difese dopo l'ultimo pesantissimo mmtellamento ae reo effettuato nella mattina dell' 11.
!pian i d'operazione avevano assegnato all'aviaz ione anglo americana due compiti principali: a) mantenere .il blocco aereo dell'isola per prevenire J',mivo di riserve prima dello sbarco; b) ridurre l'efficacia delle sue difese per limitare l'opposizione allo sbarco delle truppe britanniche.
Il p1irno compito era s tato assolto solo parzialmente, in fatt i l'aviazione italo tedesca era riusc it a a portare rifornimenti sino a poche ore dalla capitolazione. Inoltre altri rifornimenti erano stati portati con piccoli mezzi navali. No n erano invece arrivate altre truppe, perché giustamente il comando italiano aveva ritenuto superfluo rin forzare la già numerosa guarnigione.
204 Il comporta mento di Pavesi fu quasi ident ico a quello dell'ammiraglio comandante del la piazzaforte di Augusta, c hequauro setti mane dopo la resa di Pantelleria - la evacuò senza neppure a ttendere che fosse attacca ta dal nemico Le iniziali perpless ità di Eisenhower circa un even tu ale ins uccesso dell'operazione lasc ia aperta la questione circa le conseguenze di una prolungata e determinata res is ten za di Pante ll eria, sop ra ttutto se sostenuta da truppe bene addestrate animate da un forte spiri lo di corpo (a d esempio paracadutisti od alpin i). Comunq ue fu un errore affidare il comando superiore della piazza ad un amm irag li o. che - a parte il difetto di s pirito combattivo - non aveva la competenza per guidare le operazioni del corpo mobi le della difesa. Il comando avrebbe dovuto essere affidalo ad ufficia ii speri mentat i consci della impo rtanza mi lita re e politica di una res is tenza ad ol tranza. Inoltre il Comando Supremo ita liano non ebbe la preveggenza di sgomberare preventivamente tutta la popolazione onde alleggerire i problemi logistic i ed operativ i. N.d.A.
205 'Tbc Twelfth Air Force in the S icilian Campaign", Annex 4, AFHR A A-6192.
206 Lamcnsdorf G. Rolland. Major. USAFR, ·'History of che 3 I' ' Fighter Group ", p.22.
207 "The Twe lf th Air Force in th e Sicil ian Campaign" , Annex 4, AF HRA A- 6192 collegate alle rispettive batterie tramite camminamenti protetti da muri di cemento o cli pietrame cementato, e dotati cli una copertura in tronchi d'albero. I camminamenti, che erano anche stati usati dai serventi come ricovero e dormitorio d'emergenza, avevano resistito anche alle bombe cli grosso calibro esplose ad una quindicina di metri. Raramente le s ingo le postazioni erano state centrate in pieno dalle bombe, ma quasi tutte erano piene di schegge e detriti scagliati al loro interno dalle esp losioni ravvicinate. La batteria di sei pezzi da 75 mm a sud di Punta della Croce - che fra il 1° e Rovine o Porto Pantelleria 1'8 giugno era stata ripetutamente attaccata da caccia bombardieri con bombe da 1.000 libb re - aveva due cannoni fuori combattimento, ed essendo gli altri quattro più o meno danneggiati, la sua potenza di fuoco si era ridotta al la metà.
L'analisi cli Zucke1man stabilì che - eccettuate due batterie, una con quattro pezz i da 150 mm della Marina situata nella zona nord e l 'altra con cinque cannoni Ansaldo da 90 mm vicina all'aeroporto - le altre erano o tota lmente fuori uso o parzialmente danneggiate208 • Fra quelle danneggiate solo cinque conservavano ancora una certa capacità di fuoco valutabile fra il 20 % ed il 50%, nonostante che mediamente ogn una fosse stata bersagliata da 500 bombe da 1.000 o 500 libbre 209 In conclusione, non più di una dozz ina di cannoni situati nella strategica parte nord del l'isola avrebbe potuto offrire una breve resistenza allo sbarco prima di essere sicuramente messa a tacere dalle artiglierie de ll a task force o dai caccia bombardieri. Tuttav ia mo lti pezzi leggeri della fanteria , in gran parte piazzati entro fortini in cemento, erano rimasti praticamente intatt i2 w. J fortini si erano dimostrati bersag li part icolarmente ostici alle bombe d'aereo. Qualcuno era stato centrato dall'artiglieria nava le - l'unica a disporre della necessaria precisione per tale compito - ma in complesso la loro situazione era discreta. A parte le casematte ne ll a zona del porto , molte delle quali erano state danneggiate, rimanevano ancora quasi intatte le opere dei cap isaldi sul Monte Grande e sul Monte Elmo21 1 • C'erano truppe, armi e munizionamento per presid iar le e per rendere ardua la loro eliminazione, tanto più c he gli A lleati non avrebbero avuto a disposizione carri armati pesanti. non essendovi spiagge ove sba rcar li 212 Questa era la situazione de ll e difese. Quella delle scorte di viveri ed acq ua g ià la conosciamo. Quella del mora le delle tru ppe l' abbiamo già delineata. Pertanto qua lsiasi possib ili tà di difesa era intimamente collega to alle decisioni dei comandanti, soprattutlo a que ll e del comandante la piazza, il quale alla sera de l I O aveva già chiaramente dimostrato di essere assai ben disposto ad arrendersi
208 Zuckerrnan, report 20 Ju ly 1943. Appendix V "Final assessme nt'·, AFHRA, A-6005
209 Zuckerman, report 20 Ju ly 1943. " Progress Reports" AFHRA, A-6005.
210 Avrebbero potuto essere almeno i l trip lo se pezzi e centrali di tiro fossero sta t i protetti da cupo le in acciaio o foss ero stati piazzati i n casamatta. ( n.d.A.)
21 1 Zuckerman. report 20 July 1943, "Summary of observation and Appendiccs", AFHRA, A-6005.
212 Zuckerman. report 20 July 1943. Appendix l X. Report of George C. Mc Donald Colone! USA Air Forces. A-6005.
La resa
Il Generale Ambrosio aveva tenacemente cercato di prolungare la resi s tenza di Pantelleria. Dal momento in cui la Regia Marina aveva escluso l'intervento di navi di superficie, l'aviazione era rimasta praticamente l 'un ica forza impi egabile per contrastare a li ' invasione. Ma sia la Regia Aeronautica che la Luftwaffe risentivano ancora delle enormi ed inutili perdite subite durante la difesa ad olt ranza della Tunisia. Il 1° giugno, giorno in cui i bombardieri pesanti ame1icani erano intervenuti sull'isola per dare corso all'ultima fase della Operazione Corkscrew, il capo di Stato Maggiore Generale aveva incitato Supermarina, Superaereo ed 0.B.S. a fare tutto il possibile per sostenere i difensori di Pantelleria. "Est.fermo intendimento di questo Comando Supremo che Pantelleria et isole Pelagie siano d!fese ad oltranza. Supermarina faccia ogni sforzo per assicurare i rifornimenti. Superaereo et 0.B.S. dispongano per la massima protezione dei rifornimenti ed il massimo co ncorso nella difesa dell'isola. Risulterebbe che radiolocaliu.atori di Pantelleria non siano efficienti e quindi rendano impossibile il Tempestivo inter ve nto della caccia dalle basi della Sicilia. 0.B.S. est pertanto pregato provvedere con ogni sforzo per.fwzzionamento radiolocali zza tori. 213" . Come già sappiamo, l'O.B.S . pur mettendo in campo i suoi aerei per difendere e rifornire l 'iso la, non fece alcun tentativo d i ripristinare i radar , forse ritenendo poco reddi ti zio perderli e ntro breve termine. Probabilmente vo ll e evitare di offrire al nemico la possibilità di studiare apparati elettronici, e di conseguenza migliorare le proprie contromisure. Anche senza l 'a us ilio dei radar tedeschi , il 1° giugno le batterie dell ' isola erano riuscite a contrastare con discreta efficacia gli attacchi aerei rincuorando un po' Ambrosio, che ali' indomani indirizzò a Pavesi un elog iat ivo telegramma: "L'energ ica rea z ion e del Presidio di Pantelleria all'offesa nemica è bella prova dell'indomito spirito vostro e di tutti i difensori. Seguo con particolare attenzione la vos1ra enetg ica azione già ricca di brillanti risultati, certo che ognuno continuerà a comba11ere con lo stesso accanimento e con la stessafede'' 214 •
L' intimazione di resa lanciata nel pomeriggio dell'8 giugno, aveva preoccupato Ambrosio, che a sera aveva ordinato a Supermarina, Superaereo ed 0.B.S di concentrare "tuffi i mezzi a disposizione per il concorso alla difesa dell'Isola. che in questo momento deve costituire compito principale" 2 15 • Un'ora e mezza dopo la trasmissione de l suo messaggio, Ambrosio aveva chiesto in formazioni circa le azioni già in programma. Come sappiamo all'indomani Regia Aeronautica e Luftwaffe avevano eseguito gli ordini impi egando tutte le forze disponibili in Sicilia, ovvero le uniche impiegabili, perché i reparti della penisola erano in massima parte unità in fase di ricostituzione o di seconda schiera.
Il 9, l'Aeronautica Si ci i ia era intervenuta su Pantelleria con venti caccia, mentre iI II Fliegerkorps aveva inviato centodieci caccia e dieci bombardieri 216 Alle ore 01 ,2 5 del 10, presagendo l'imminenza dello sbarco Ambrosio aveva ordinato a Marina, Aeronautica e OBS: "I O Presidio Pan1ell e riafaccia massima economia muniz ioni contraeree per impiegar/e allorché il nemico renterà lo sbarco; 2 ° Sia intensificata difesa aerea dell ' isola da parte unità aeree dislocare in Sicilia; 3° Siano incrementati con ogni mezzo i r!fomimenti con speciale riguardo alle munizioni all'acqua e t alle mitragliere da 20 mm " 217 • Ovviamente il compito di trasmettere a Pantelleria le direttive di Ambrosio spettava a Supermarina, che inopportumunente prese l'iniziativa di abbreviarne il testo: " Reazione contraerea sarà inrensijicata al massimo con aerei da caccia. Cercate di economizzare munizioni" 218 • Un testo vago, che ometteva il vero motivo dell'ordine di economizzare le munizioni, mentre avrebbe dovuto chiarire perché le munizioni dovevano essere risparmiate. Per quanto fuorviante, l'omissione non era gravissima poiché nel momento in cui Pavesi ricevette il messaggio, il vero problema de ll a difesa non erano le munizioni, ma il ripristino della efficienza del maggiore numero possibile di batterie, tanto più che - come fu poi accertato dagli Alleaticon opport un e riparazioni molte avrebbero potuto riprendere il fuoco entro due o tre ore 2 19 • TI problema del munizionamento riguardava senunai le mitragliere da 20 mm, che ne avevano fatto un forte consumo per contrastare i numerosissimi attacchi di caccia bombardieri , che avevano preceduto nell'ordine quelli dei bombardieri pesanti. Attacchi che in quel momento stavano proseguendo con crescente intensità.
213 Comando Supremo a Superareo. a firma Generale Ambros io - 18 100 I 06. I O giugno 1943, ore 19,15. AUSSMA Cart. SL2/l 1- Il Quater. Secondo lo A-2 della XII AF la guarnigione disponeva di una compagnia di carri francesi da 11 tonn ellate ( Ibidem). Mentre in realtà erano leggeri Ansaldo CV 36 da 3 tonnellate.
214 Comando S upremo a Supermarina per ammiraglio Pavesi, Nr. 41406 del 2 g iug no I 943, AUSSMA Cart. SL2/l 1- l I Quater.
215 Coma ndo Supremo Supermarina, Superareo. 0.8 S. a firma Generale Ambrosio - 44452, 8 giugno 1943, ore 19.00. AUSSMA Ca rt. SL2/1 I- I I Quater.
2 16 Az ioni nem iche s u Pantelleria e azioni aeree di contrasto del!' Asse, 8 maggio - 11 gi ugno 1943, Tabelle allegate, F 10/1, AUSSMA SLl-9.
217 Comando Supremo a S up ermarina, Superareo, 0.8.S., a firma Generale Ambrosio - 41485/0P, IO giugno 1943, ore 01,35. AUSSMA Cart. SL2/I I-I I Quater.
Visto l'impressionante incremento dell 'az ione aerea nemica del giorno 10 e la contemporanea seconda intimazione di resa, Pavesi aveva già elementi sufficienti per valutare i prossimi sviluppi della situazione, anche senza ri cevere gli avvert im enti del Comando Supremo circa l'imminenza di uno sbarco. Comunque all e ore 03,40 del 10 g iu gno, Pavesi aveva trasmesso un lun go rappo rto a Supermarina, ponendo l'accento sulla situazione viveri dell 'is ola. ei depositi c'era farina per dieci giorni , ed acqua solo per quattro. Aggiungeva inoltre che a causa della scarsa di s ponibilità di mezzi di trasporto, aveva grande difficoltà a distribuire l'acq ua giunta con I' ARNO. Precisava poi che quella inviata con gli aerei "non era potabile perché inquinata da ben zina"220 Affe rmazione che forse riguardava qualche tanica, ma fu clamorosamente smentita, quando l'acqua delle taniche portate dagli aerei e rimasta nei depositi dell'aeroporto , fu catturata ed usata dai militari britannici e persino distribuita ai prigionieri italiani2 21 • In ogni modo, alle 08,30, dopo avere meglio valutato la situazione, Paves i informò Supermarina , tramite il ponte radio della Regia Aeronautica di Monte Grande, di "non avere più bisogno di acqua, ma soprattutto di munizioni" 222 Una comunicazione che cancella definitivamente il mito della resa di Pantelleria dovuta all a mancanza d'acqua223 Nelle medesime ore Ambrosio e lo stesso Mussolini avevano fatto pres sioni sulla Luftfwaffe e sulla Re gia Aeronautica affinché incrementassero al massimo i voli di rifornimento. Richieste prontamente accolte dalla Luftwaffe e dai SAS che nel corso della giornata inviarono dodici Ju.52 e tre S.81 con ventiquattro tonnellate di carico fra acqua e munizioni 224
Alle 12,57 il ponte radio di Monte Grande avvertì il generale Monti che gli aerei avevano lanciato una nuova intimazione di resa con un termine ultimativo di due ore per la risposta 225 • Alle 15 ,45 i comandi dell'Aeronautica e ciel! ' Esercito ricevettero da Supe rm ari na uno stralcio del fonogramma appena trasmesso da Pavesi: " Ricevuto mezzo manifestini intima zione resa entro due ore alt Non dico non ci arrenderemo malgrado situazione divenuta ormai insostenibile"226 Un me ssagg io dal lessico confuso e dal significato
218 Santoni A. e Mattes ini F op. cit. p. 365.
219 A tale proposi to cfr. il già cit.. Zuckerman, report 20 July 1943, AFHRA A-6005 reso ambiguo dalla doppia negazione nell'u ltimo capoverso. Quando il fonogramma arrivò all 'Esercito ed all ' Aeronautica , l 'ultimatum era già scaduto da oltre un'ora. In ogni caso dimostrava che Pavesi non aveva aderito all ' ultimatum e pertanto sino a que l a l momento non si era arreso. Infatti i bombardamenti sull'isola erano proseguiti con in usitata violenza. Fra le 15.10 e le l 6,20 vi erano state cinque incursioni eseguile da oltre un centinaio di bombardieri sco rtati da altrettanti caccia, che però avevano trovato ventiquattro caccia italiani e trentasei tedesc h i pront i ad affrontarli. Tuttavia dopo le 16,25 gli aere i Alleati non avevano praticamente più trovato opposizione.
220 Fonogramma 50069 de l IO giugno da Pantelleria cit ato da Santoni A. p. l I 3.
22 1 Report by Brig. A. O. Campbcll. già cit Zuckerman. report 20 July 1943, appendix XVII. AFHRA , A-6005. Nella serie di documentari "Combat camera'' mandat i in onda dal la RAI TV ne l 1995 è documentata la distribuzione a militari italiani prigioni eri di acqua spillata da taniche metall iche da 20 litri La scena fu filmata e altamente nella rico nosc ibili ssi ma zona de ll 'aeroporto.
222 Santoni A. op. cit. p. 113.
223 Tesi purtroppo dura a morire ed avvallata in tempi recenti daj comment i della RAI TV al la trasmissione "Cornbat carnera" ma nda ta in onda nel 1995.
224 Aerona ut ica Sic il ia a Superaereo , 10 g iug no 1943 , ore 0610, AUSSMA SL4/4J. Cfr. anche: Santon i A. op. cit. p. 113.
225 Aero nau ti ca Sicilia a Superaereo, IOg iu gno I 943 , ore 1750 , AUSSMA SL2/ l 2.
226 Supcrm,u-ina a Superaereo , I Ogi ugno 1943, 1545, AUSSMA SL2 - l 2.
L' aniglieria contraerea di Pantelle1ia si era dimostrata tanto fiacca che quella sera il bo ll ettino de l NATAF non ne fece menzione. Al calare del so le gli aerei all eati avevano già all ' attivo 905 sortite 227 • Altre 65 so rti te furono effettuate nella notte s ul! ' 11 dagli Well ington britann ici, che contribuirono a non allentare neppure per pochi minuti la pressione sui difenso1i dell ' isola22& Alle 03 ,45 dell ' 11 la determinazione di Pavesi diede segni di cedimento. Smentendo in parte il rappo rto s ulla si tuazione inviato il mattino precedente, l'ammfraglio informò Supermarina delle "condizioni pierosissime della popola z ione civile per mancan za di viveri, acqua ed adeguali rffugi" e - dopo avere agg iunto che ]e "energie morali delle for ze armare [erano] fia cc ate dalla assolu1a imporenz a di combattere e difendersi " - anivò dritto alla conc lusio ne: "Conscio responsabilità numerose vite umane sento triste dovere dichiarare che tutte possibilità materiali resistenza sono esaurite" 229 .Al1e 09,20 , mancando una risposta alla precedente comunicazione, Pa ves i chi ese a Supennar in a di avviare i suoi messaggi anche tram ite i canali dell ' Aeronautica: " Da Marina Pantelleria at Supermarina Roma: 24322 Prego trasmeuere a me zzo telescrivente Aeronautica messaggi urgentissimi mancando rapidi collegamenti fra Comando et Sta z ione r.l.s. 230
Poco prima delle l 0,00 gli attacchi aerei si intensificarono ulte riormente mentre la forza eia sbarco si avvicinava a Po,10 Pantelleria. Da Supermarina non era ancora pervenuta l 'attesa risposta ai disperati messaggi cl ell ' ammjrag li o. Pertanto a ll e l O, 15 Pavesi ordinò alla stazione radio di Monte Grande di intensificare l'ascolto dando "la massima precedenza at dispacci provenienti et per Supermarina". Una mezz'ora dopo , men tre cacc iabomba rdi eri italiani e tedeschi cercavano di perforare lo sc hermo degli Spitfire e dei P-40 per por tare le loro bombe s ull a task force alleata, Pavesi rupp e g li indugi. A Pantelleria stavano già circo lando le di sposizioni impartite dall'ammiraglio in previsione d ll'immi nente resa. Il tenente D ' Amico sapeva già che avrebbe dovuto d is tru ggere i s uoi impianti2·il
Nel frattempo il drammatico appello di Pavesi, il cui significato era abbastanza chiaro, stava percorrendo il doveroso it er burocratico fra gli al t i coma nd i ed i1 capo del governo. Nat ura lm ente solo Mussolini
227 "The Twelfth Air Force in th e Sicilian Campaign", Annex 3, p. 3, AFHRA A-6192.
228 ''The Twelft h Ais Force in the Sicilian Campaign", Annex 3. p. 3, AFHRA A-6192.
229 St ralci del messagg io tratt i da Sa nton i A. op. cii. p. 114.
230 " Com unicazio ni intercorse t ra rad ioponte Pantelleri a e Comando Aero naut ica S ici li a'' pp.14 -1 5, All ega to a fasc ico lo "Avvenimenti Pantelleria 8 maggio - 11 g iugno 1943 XXI - AUSSMA SL4 - 55
23 I "Com unicazioni intercorse tra rad iopo nte Pantelleri a e Comando Aero nautica Sicilna" pp.14 - 15. All ega to a fascico lo "Avvenimenti Panteller ia 8 maggio - 11 g iu gno 1943 XXI - AUSSMA SL4 - 55 poteva auto1izzare la resa di Pantelleria. ma prima di concederla il capo del governo aveva voluto sentire i pareri del Comando Supremo e di Supermarina 232 Poco piima delle 11.00 Mussolini chiamò al telefono Ambrosio per comunicargli che autorizzava la resa, ma Malta doveva essere telegraficamente avvertita che Pantelleria si arrendeva per mancanza di acqua. La telefonata arrivò mentre Ambrosio stava conferendo con l'addetto militare tedesco , genera le von Rintelen , il quale rimase allibito nell'apprendere che un dittatore volitivo co me Mussolini stava impartendo al Capo del Comando Supremo un ordine di resa2 13 Comunque Ambrosio non perse tempo. Alle I l ,10 il Centro Radio del Comando Supremo della Magliana trasmise le disposizioni di Mussolini agli sta ti maggiori delle tre armi. li testo originale dettato da Musso lini era il segue nte: " Da ta impossibilità rifornimenli acqua polabìle popola:::,ione Isola et Presidio vi ordino di informare con telegramma at Comando Malia che presidio per sudde110 motivo et solo per es so at partire dalle ore 1200 di oggi cesserete resistenza. Voi ed i vostri dipendenti av ete fatto il vostro dovere. Per la vos1ra opera di Comandan1e vi è conferita sul campo la Croce di Cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia. Mussolini 23 ~. Ma a Roma nessuno sapeva che Pavesi, senza neppure attendere l'autorizzazione di Supermarina, alle l 0,56 aveva issato bandiera bianca e che il Comando della Piazza aveva già ordinato al sottote nente D'Amico di dist ru ggere gli impianti radio d i Mont e Grande235 Conformemente a queste disposizioni, D'Amico aveva ini ziato le di struzioni, lasc iando però per ultima la sta zione in radiofonia, con la quale alle 11, 11 aveva trasmesso al centro radio dcli' Aeronautica Sicilia un messaggio di Pav esi a Supermarina: "Nota dell'Ammiraglio comandan te la Piazza per Supermarina Roma e per conoscen:a Marina Messina: "Presidio Panre/lena ha resistito per quanto umanamente possibile. Imp ossibilità qualunque rea:ione gli impone durissima necessità " 236 • Ancora una pausa, indi alle l 1.25, Monte Grande aveva trasmesso un sorprendente me ssagg io per il generale Monti: "Ammiraglio Comandante la Piazza comunica: Ancora bombardano con aerei et navi. Alle ore 1100 ho dato ordine esporre segnale di resa. Viva l'Jtalia" m Questa comunicazione aveva gettato nella costernazione jl personale di Monte Grande. li primo aviere marconista Cotulli, appena completata la trasmissione, sentì l'irrefrenabile impul so di aggiungere un patriottico messaggio del personale della stazione: "siamo sempre fermi nella certez:a della l'ittoria" i 1' Alcuni istanti dopo anche il tenente D'amico riprese a trasmettere completamente stravolto per l 'emozione e la rabbia suscitala in lui dall'annuncio de ll a resa: "A ncora la jlo11a si avvicina. È la fine. Stiamo facendo saltare in aria tutte le opere fortificate. Ma perché ci siamo arresi?" 1 1<1
232 Giorgerini Giorgio, op. cit. p 395.
233 Deakin F.W., op. cit. p. 364.
234 Da Comando Supremo a Supermarina per Pantelleria. pc Superaereo, OBS e Supersercito. 11 gi ugno 1943. 1490/0P, 111 O 11/6. AUSSMA SL2/l l - 1 I Quater.
235 Circa l'ora in cui a Pantelleria fu esposta la prima band iera bianca ved i: Telegramma n.1936 da Romulu s a Superaereo, ore 1305 del 12/6/43/XXI.AUSSMA, Superaereo SL2 - J2.
Qu ei,ta serie di messaggi aveva fatto salire la tensione al Comando del!" Aeronautica Sicilia. l i ge nerale Monti, appena Iitrasmesso a Superareo il testo dell' ultim o fonogramma di Pavesi, si mise in moto affinché fosse immediatamente eseg uito il piano di distruzione dell'hangar di Pantelleria. Alle 11.30, il fonogramma di Pa vesi. ritrasmesso da Monti, era arrivato al so ttocapo di Stata Maggiore del!' Aeronautica, genera le Santoro precedendo di dieci minuti il telegramma con il testo dell'autorizzazione di resa firmata da Mu s o lìnì. diramato da l Comando Supremo a tutti agli S.M. Esercito. Marina ed Aeronautica. li testo arrivò alle 11 AO sulla scrivania di Santoro, che dopo averlo letto chiamò al telefono Monti chiedendogli di verificare se l'autorizzaz ione del Duce era già ariivata a Pavesi. Monti poté solo riferire che alle 11,31 il sottotenente D'amico aveva confermato l'e spos izione di segna li di resa su ll'i so la con il seg uent e fonogramma:: ''Nemico continua a sparare 11011osta11te seg,wla:ione di resa". Comunque Santoro vo leva assolutamente sa pere se la autorizzazione di resa era realment e arrivata a Pantelleria, perciò aveva conti nu ato a premere su Monti, che aveva a sua volta girato la domanda al ten e nte D'Amico. el frattempo Samoro aveva chiei,to in merito lumi anche a Supermarina. che mollo più tardi gli rispose di avere avuto dal Comando della Piazza Marittima dì Messina l'assicura zione "dell'avvenuta rice zione" del messaggio 24u. La assicurazione del Comando Marina di Messina - registrata a mano a margine del telegramma del Comando Supremo ricevuto da Santoro - arrivò probabilmente intorno alle 12,55 , quando anche Monte Grande aveva co nfermato a Monti la ricezione del messaggio con l 'a utorizzazione di resa , che Supcrmarina aveva appena trasm esso il messaggio. modificando come sua consuetudine il testo oiiginale: S11permari11a 63495. Per Ammiraglio Pantelleria. "Dara impossibilità rifornimento acqua potabile isola et presidio Vi ordino di informare nel momento che giudicherete con tefegramma in chiaro Comando Malta che per il suddetto 111otil'o et solo per esso a parrire dall'ora che voi swbilirete e che ci comunicherete cesserete resisten::,a. Per , ostro opera Comandante Vi è conferita sul campo Croce Cavaliere Ordin e Militare Savoia. Mussolini " w . Dato che la resa era già in atto, l'autorizzazione di Supermarina era non so lo supe rflua. ma pure redatt a con parole div erse da quelle del testo originale ricevut o dal Comando Su-
236 ·'Comunicazioni intcrcorse tra radioponte Pantelleria e Comando Aeronautica Sicilia" pp.14-15. Allegato a fascicolo
"A\\ cnimenti Pantelleria 8 maggio - 11 giugno 1943 XXI - AUSSMA SL4 - 55
237 'Comu nicazioni intercorse tra radiopont e Pantelleria e Comando Aeronautica Si ci lia " pp. 14- 15. All ega to a fascicolo
"Avvenimenti Pantelleria 8 maggio - l l g iugn o 1943 XXl - AUSSMA SL4 - 55
238 ·'Comunicazioni intercor e tra radioponte Pantelleria e Comando Aeronautica Sicilia" pp.14 - 15. Allegato a fascicolo
"Avvenimenti Pantelleria 8 maggio - 11 giugno 1943 XXI - AUSSMA SL4 - 55
239 "Comunicazion i intercorse tra radioponte Pantel le ria e Comando Aeronau tica Sici li a" pp.14 - 15. All egato a fascicolo
··A\vcnimenti Pantelleria 8 maggio- 11 giugno 1943 XXI - AUSSMA SL4 - 55
240 ote a mano in calce al telegramma Comando Supremo a Supermarina per Pantelleria. Superaereo, OBS e pc
Superserci to, 1490/0 P de ll' 11 giugno 1943. ore 11.35. AUSSMA SL2/ 1l - l l Quater
241 ·'Comunicazioni intercorse tra radioponte Pantelleria e Comando Aeronautica Sicilia" pp.14-15. Allegato a fascicolo
"A\ \'enimenti Pantelleria 8 maggio - 11 giugno 1943 XXl -A USSMA SL4 - 55 premo. el suo messaggio la Marina aveva omesso l'ora della resa, lasciandola alla discrezione di Pavesi. ignorando che da quasi due ore la bandiera bianca stava svento lando su l pennone del Comando Marina Pantelleria, dove prima gan-iva la sua bandiera. Nel testo rimaneggiato da Supermarina erano spariti anche gli elogi - meritati ss imi - che Mussolini aveva in viato alla guarnigione, mentre era stato conservata la parte relativa al conferimento all'ammiraglio della Croce di Cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia. È probabile che lo stesso me ssagg io sia stato captato da qualcuna delle poche stazioni radio ancora in funzione sull'isola, comunque prima di interrompere le comunicazioni D'Amico inform ò Monti, che Monte Grande l'aveva regolarmente ricevuta, senza però poterla inoltrare a Pavesi essendo già state interrotte le comunicazioni 242 •
La mancata distruzione dell'hangar in caverna
La mancata distruzione dell'hangar in caverna non è un episodio trascurabile nella complessa vicenda della resa di Pantelleria. Come già accennato, il generale Monti si era subito preoccupato di non consegnare intatto al nemico questo prezioso impianto della Reg ia Aeronautica. Nonostante il tumultuoso accavallarsi dei messaggi in arrivo sia da Pantelleria che da Roma. il comandante del l'Aeronaut ica Sicilia aveva conservato la lucidità e la calma necessarie per assumersi una responsabilità, sicuramente fuori dalle sue prerogative. Avendo ricevuto alle 12.22 dal comandante dell'Aeroporto, colonnello Raverdino la sorprendente notizia che lui aveva "ai•uto ordini da Ammiraglio [ Pavesi Jdi 11011 fare saltare hangar" , Monti si era reso conto che gli mancavano s ufficienti margini di tempo per interpellare Rom a. Aveva pertanto deciso di inviare a Raverdino un ordine, falsamente attribuito a Mu ssoli ni , onde convincerlo a procedere all'immediata demolizione dell ' hangar contrariamente agli ordini impartiti da Pavesi. Pertanto, due minuti dopo avere ricevuto i l mes sagg io di Ra verdino - e precisamente alle 12,24 - Monti aveva inviato alla stazione di Monte Grande il seguente fonogramma: "A Radioponte Pantelleria per Col. Raverdino: ordine Duce provvedere distru::,ione hangar non appena nemico avrà iniziato sbarco. Per stazioni rodio attende/e ultimo momento Monti " 24\
Non essendogli stata confermata l'esecuzione dell'ordine, alle 12,55 Monti chiamò nuo vame nt e Monte Grande: "Cercale con ogni mezzo di fare giungere /a/ col. Raverdino ordine dislruzione hangar". Alle 13,02 l'impertenito sottotenente D' Amico ri s po se da Monte Grand e: "La nota distruzione hangar es, stata comunicata at Comando ma appena finita comunicazione si sono inrerrotre le linee". Un minuto dopo D'Amico chiamò ancora l'Aero nautica Sicilia preci sa ndo "Non ho più comunicazioni con Aeroporto. Non posso notiziarvi c irca distruzione hangar". Tre minuti dopo Monte Grande inviò l'ultimo fonogramma: "Fra poco faccio saltare tutto. Gli inglesi sono sbarcati in più punii et avanwno verso l'in1erno"2 • 14 •
In realtà l'occupazione dell'iso la era iniziata un'ora prima. Esattamente alle l l,55 i primi soldati britannici erano scesi da mezz i da sbarco entrati d irettamente nel porto, il quale - nonostante le distruzioni provocate da11e bombe alleate - era ancora ag ibi le non essendo state attivate le cariche di demolizione. In seguito erano arrivati anche gli LCT che avevano sbarcato cannoni, cingolette Uni versai Ca1Ticr e vari mezzi motorizzat i. Nel corso della giornata ogni angolo dell'isola era stato raggiunto e facilmente occu-
242 Note a mano in calce al telegramma Comando Supremo a Supermarina per Pantelleria. Supcraereo. OBS e pc Supcrsercito. 1490/0P del I' I l gi ugno l 943. ore 11,35. AUSSMA SL2/ I 1- I I Quater.
243 Riportato da Santon i A. op. cit. p. 118.
244 "Co municazio ni intercorse tra radioponte Pantelleria e Comando Aeronautica Sicilia" pp.14 - 15, Allegato a fascicolo "Avve nimenti Pantelleria 8 maggio - 11 giugno 1943 XXI - AUSSMA SL4 - 55 paco. ad ecceLione di qualche punto dove pochi elementi non ancora informati della resa avevano tentato un simulacro di resistenza. Gli ultimi colpi di canno ne della difesa erano stati spara ti intorno alle 11,25 da alcune batterie della wna del porto245 • A meu.ogiorno qualche colpo di armi leggere era partito da una spiaggia dove i militari italiani non avevano ancora ricevuto l'ordine di arrendersi al nemico 2'*''.
Dopo il facile sbarco, i nuovi occupanti ebbero la piacevole sorpresa di constatare che ne ss una importante demolizione era stata eseguita. L'hangar in caverna ed i depositi circostanti erano intatti. Ai lati de ll 'aeroporto g iacevano le carcasse di 75 aerei italiani e 9 tedeschi 247 Eccetto diciannove g rosse buche nella parte centrale della pista provocate dall'ultimo bombardamento. non si costatavano gravi distruzioni 2J~ Le bombe da 500 Kg. interrate dai genieri italiani in punti selezionati per distruggere la pista ed altri vita li impianti non erano state fatte esplodere 249 •
La facilità. con cui dodicimila mi lit ari italiani armati sino ai denti si erano arresi. fu una tale sorpresa per i comandi alleati che accusarono i loro servili d'informazione di avere so1 •rasrimato la l'Olomà di resisre11za della guamigio11e" 250 A loro volta questi comandi sovrastimaro no la potenza del sis tema che aveva così rapidamente portato alla resa di Pant e ll eria. Sarcas ticamente il genera le britannico W. G. F. Jackson commentò: "Le for;,e aeree alleate fimmo naruralmente enrusiasre per la sorprendente prova di efficacia fomira dall'arma aerea. La smentiw sarebbe giuma solta1110 con le battaglie di Cassino e di Caen, le quali av rebbero dimostrato cosa sarebbe potuto accadere se l'isola.fosse stat a presidima da tedeschi inv ece che da italiani'' 25 1 • Meno sa rcasticam e nte il fe ldmaresciallo Kesse lrin g accennò alla cad uta di Pantelleria come ad ·'1111 cap itolo assai Triste del fi111:io11a111e1110 dei comandi italiani in quel momenro·· :.,i.
Una ulteriore smentita ai facili entusiasmi sollevati dalla rapida caduta di Pantell eria arrivò as ai presto dalle isole del Pacifico, dove i giapponesi offrirono incredibili esempi, re sis tendo ai più feroci e distruttivi bombardamenti aerei e na va li.