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La riorganizzazione delle forze aeree dell'Asse prima della battaglia per la Sicilia

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ALLEGATO 18

ALLEGATO 18

Ilcompito che nel giugno 1943 la Luftflotte.2 e la Regia Aeronautica stavano per affrontare, era immenso e ben oltre i limiti delle loro materia li po ss ibilità. li nemico stava concentrando a Gibilterra e nei porti del Nord Africa la più grande e numerosa "Annada" che avesse solcato le acq ue del Mediterran eo dall'epoca della battaglia di Lepanto. Essa compre nd eva millequattrocentoundici unità navali, fra c ui una squadra cli sei navi da battag li a23. Come ai tempi dell ' opera zione Torch , l'Asse aveva solo qualche incerta s peranza cli ritardare i tempi di radunata delle forze avversarie, mediante attacchi aerei e sottomari ni, che però era no li mitati dalla esiguità dei mezzi di s poni - l uridecorato osso del lo coccio tedesco maggiore generale Adolf Gollond, fu trasferi to in Ita li a per r iorgo· nizzore i p rovati Jogdgeschwodern dell o Luftflotte.2. bili in relazione alla vastità degli obiettivi. Nel novembre del 1942 la Luftwaffe era riuscita ad infliggere agli Alleati perdite di naviglio abbastanza consistenti, in quanto aveva potuto rap idam ente tra sferire nel Mediterraneo reparti prelevat i da altri fronti. La mas sa d'attacco allora radunata sotto il comando della Lutflotte.2 era di circa 500 velivoli fra bombardieri ed aerosiluranti ma, nonostante il generoso afflusso di comple menti, g li otto mesi cli lotta per la Tunisia avevano paurosam ente dissanguato i reparti aerei tedeschi. Le loro perdite, fra il no vembre 1942 ed il magg io 1943, erano salite a 2.422 aerei , di cui 1.005 caccia ed 862 bombardieri 24 Sebbene ogni mese la Germania inviasse un mezzo migliaio di aerei di rimpiazzo, a metà del giugno 1943 la Luftflotte.2 di sponeva poco meno di 400 bombardieri ed aero siluranti 25 Anche la celebre precisione dei s uoi reparti da bombardame nto stava progressivamente incrinando si a causa dell'esa uiimento degli equipagg i p iù espert i. I nuovi rimpiazzi erano costituiti da giovani senza una precedente esperienza bellica, addestrati in modo se mpre più sommar io. Questo declino fu evidenziato durante la difesa di Pantell eria dai magri risultati ottenuti dagli attacchi lanciati dai bombardieri e dagli aerei d 'assalto tedeschi contro il naviglio nemico.

La Regia Aeronautica era in condizioni assai peggioii. Le s ue perdite per cause belliche o per incidenti fra il J0 novembre 1942 ed il 30 giugno 1943 erano s tate di 2.190 velivoli, d i cui 1.600 fra bombardieri, caccia ed aeros ilu ranti26 In conseguenza dello scarso getti to dell ' indust.ria aeronautica naziona le, I ' organico dei reparti aerei si era ridotto a tal punto che i grupp i di aerosil uranti e di bombardieri non avevano a volte la possibilità di eseg uire le operazioni richieste dalla s ituazione.

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Alla debolezza , c he affliggeva - sia pure in diversa misura - ambedue le forze aeree dell'Asse, aveva cont1ibu it o molto 1' ostinata difesa della Tuni sia, durante la quale esse erano state cos trette ad operare in cond izioni assai svantaggiose. Quas i sempre i loro reparti avevano do vuto accettare battaglia nei termini imposti dall'avversario ed ovviamente nei mod i pe r lo ro meno convenienti. Gro sse perdite sa rebbero s tate ev itate se, a segu it o di una tempes tiva evacuazione della Tunisia, tutt e le unità aeree ivi stanziate fossero

23 Mori son S.E. op. c it. p. 247.

24 Murray W. op. cit. p. 163.

25 Vedi:

RAF Narrat ive "The Sic ilian Campaign Ju ly - Augus t 1943", Appendix 3. AFHRA 23364.

S upe raereo. All ega to n.2 al foglio !B/1027 , Mattesini e Cerm e ll i, tomo II. vo i. 2°. p. 930

AFHRA 137.306-14. ro ll A- l 128.

·The Luft waffe. 1939- 1945'' , "A i r Units L\.V". via Michael Holm. 1997-2000 tate nurate nell e basi delle grandi iso le o nell'Italia peninsulare 27 • l moltissimi caccia ed aerei da combattimento. impegnati e perduti per scortare convogli navali ed aerei per la Tunisia, quindi in un ruolo puramente passivo, avrebbero trovato migliori e più razionali utilizza zion i se impiegati offe nsivamente. I bombardieri avrebbero potuto colpire il nemico entro i porti e le basi aeree. ed i caccia affrontare con maggiori forze i bombardieri che attaccavano il territorio naziona le. Tn tali condizio ni , sa rebbe stata di vera la proporzione fra le perdite degli equipaggi dcli' Asse e quelle del nemico. Parte dei piloti da caccia ita lo tedesch i abballuti avrebbe potuto esse re recupera ta e riportata al combauimento. come aveva fatto la RAF durante la battaglia d'Inghilterra. Nel lo stesso tempo l'av iazio ne dcli' As se avrebbe avuto più forze a di posizione per tenere sotto co ntrollo il Canale di Sicilia, e nel contempo avrebbe avuto i mezzi per ostacolare con più successo l'invasione di Pantelleria. Ma torniamo all a Regia Aeronautica. All'inizio della guerra i s uoi reparti metropolitani schieravano una forza da combauimento, nella qu ale gli aerei da bombardamento costituivano il 58% e gli aerei da caccia ed assalto il 42 %, a dimostrazione de ll a spiccata vocazione offe nsiva de ll 'arma aerea italiana28

26 Santoro G. op. c it. p. 532.

Tre anni di guerra avevano vistosamente invertito queste proporzioni. Caccia ed assalto rappresentavano il 76% della forza. mentre il resto era cos tituito da bombardieri ed aerosiluranti, evidenliando un drastico orientamento verso la pura difensiva. Ma c'era di più. In termini numerici la situazio ne era disastrosa, perché contro i circa mille ses anta bombardieri in linea nel giugno 1940. alla vigilia dell'invasione della Sicilia, bombardieri ed aero iluranti rima rierano compie ivarnente poco più di centocinquanta19

Viste le condiLioni dei repa rti d'attacco, che l'impiego ai limiti de ll o sbarag li o aveva ridotto ad un a esigua percentuale della forLa originaria, il I O giugno il generale Fougier fu cowetto ad assumere un provved imento di pura e mergen za, onde avere sotto mano qualche unità ancora capace di eseguire azioni offensive. Dopo avere passato al se taccio tutti i reparti, Fougier aveva concentra to i migliori aerei ed equipaggi disponibili in due o le unità - ognuna praticamente della forza di uno stormo - denominate " Raggruppamento Bombardamento" e "Raggruppamento Siluranti''. I Raggruppamenti dipendevano dalla 3• Squadra Aerea10• fl Raggruppamento Bombardamento (gc n. Virginio Rigol one) era s tato dislocato sull'aeropo1to di Perugia - S. Egidio. dov e furono concentrati i Gruppi 28 ° 86° 88° e 106°, tutti su Cant.Z.1007bis. Il Raggruppamento Siluranti (ge n. Virgilio Sala ) era stato costituito con gli S.79 e gli equipaggi tratti da due gru ppi e due squadriglie. TI I08 ° Gruppo e la 284" Sq uadriglia Aerosiluranti furono di sloca ti a Pisa San Giusto. mentre 1' 89° Gruppo e la 204° Squadriglia andarono a Siena - Ampugnano. L'arretrato di slocamento dei Raggruppamenti u campi dell'Italia Centrale fu impo sto dalle frequenti e violente offe e aeree nemiche su i campi delle grandi isole e del Meridione e ne ll o stesso tempo dalla nec essità di avere unità dislocate u campi posizionati in modo da intervenire rapidamente nelle acque Mediterraneo Centro occidentale. facendo ca li intermedi sui campi della Sardegna e della Sicilia. dai quali era po sibile raggiun - gere anche gli obiettivi più lontani. Ai reparti non disciolti nel corso del riordinamento fu affidato il compilo di tenere in attività, nei limiti imposti dalla disponibilità di aerei e carburanti, il personale di volo per ricostituire la linea dei Raggruppamenti e nello stesso tempo di completare l'addestramento degli equipaggi di riserva. Per dare ai Raggruppamenti la massima flessibilità di impiego, l'Aeronautica

27 Murra) \V. op. cit. p.163.

28 San to ro G. op. c it. p. 88.

29 Vedi neg li Allegati "Situazio ne Regia Aeronautica 9 luglio 1943".

30 Santoro. G. op. cit. p.532.

Sardegna fu autorizzata a chiederne l'intervento direttamente ai loro co- mandanti, dandone una semplice co- Coccio municazione alla 3• Squadra Aerea. In caso di invasione della Sicilia, il Raggruppamento Siluranti o parte di esso dovevano trasferirsi a Lecce alle dipendenze della 4a Squadra Aerea 31 •

Anche la Luftflolle.2 aveva avuto necessità di un periodo per riassestare i reparti usurati dalla campagna tunisina, per ricostituire o sostituire quelli che ne erano usciti praticamente distrutti. Secondo le disposizioni ciel!' Alto Comando della Luftwaffe, il 16 giugno, i gruppi 1/KG.6 e III/KG.6 e la squadriglia comando del Kampfgeschwader.6 - forti complessivamente di centodue Ju.88A-14 - avevano lasciato le loro basi francesi di Crcil, Beuavais e Corrneilles per trasferirsi direttamente sugli aeroporti di Foggia. Sempre dalla Francia erano an-ivati cinquantaquattro FW.190A5 dello Schellkampfgeschwacler.10 (II e IV Gruppe e squadriglia comando). Nello stesso periodo alt,i trecentoottantotto aerei nuovi o revisionati erano stati assegnati ai reparti ricognizione, caccia, bombardamento ed aerosiluranti già operanti nella penisola italiana, in Sicilia ed in Sardegna. Fra il materiale inviato, spiccavano otto nuovissimi e moderni Me.41 Oassegnati alla Staffe] 2(F) dell' AufklaruJgsgruppe 122 ed una trentina di FW. l 90A5 destinati allo Schellkampfgeschwacler.2 per rimpiazzare le perdite subite eia questo reparto durante il ciclo di operazioni su Pantelleria, sul Canale di Sicilia e sulle basi aeree della Tunisia 32 • 1 due reparti d'assalto e bombardamento in picchiata (8./SchG.2 e St.G3) già in forza al Fliegerkorps Tunis, dopo la loro ricostituzione furono trasferiti, parte sul fronte russo e parte assegnati al neocostituito comando Luftwaffenkommando Sudost, competente per l'aerea dell'Europa Sud Orienta le, incluse Grecia, Creta, Romania e Croazia Comunque la sostituzione di un paio di reparti armati con Stukas ed Henschel He.129. con lo Schellkampfgesc hwader. IO montato FW. l 90A 5/U3, fu una improrogabile necessità, poiché la presenza della caccia anglo americana ne l sellore Mediterraneo imponeva l'impiego di aerei d'assalto con spiccate capacità di autodifesa.

L'invio del nuovo gruppo IV /JG.3 forte cli circa quarantaBf. I09G-6 e quello di centosessanta Bf. I09G -6 di rimpiazzo per gli altri gruppi caccia, furono provvedimenti appena sufficienti a compensare le recenti perdite della Lufflolle.2.

Lo JG.77, rientrato a pezzi dalla Tunisia, fu nuovamente rimandato in linea dopo essere stato riequipaggiato e riorganizzato sulla base cli Foggia. Il 1° giugno il lll/JG.77 del maggiore Kun Hubben aveva cominciato a trasferire i propri aerei sul campo di Chili vani situato nel nord est della Sardegna, dove già da

31 Santoro , G. op. cit. pp.532 -533.

32 Vedi: Superaereo, Allegato n.2 al foglio I B/1027, Mattesini e Cermelli, tomo 11, voi. 2°, p. 930

AFHRA 137.306-14. roll A-1128.

"The LufLwaffe. 1939-1945", "Air Units LV/" Michael Holm , 1997-2000 maggio il Il/JG.SJ era sc hierato s ui campi di Casa Zepp era. Cagliari Mon se rrato e Senorbia 33 Gli altri due gruppi dello JG .77 al comando di Johannes Steinhoff. furono invece inviati in Sicilia sulle basi di Sciacca e Trapani Milo, per affiancarsi allo JG.53, i cui gruppi erano stati sistemati sui campi di Comiso, Torrazzo (Cat ania ) e Vib o Valentia, dai quali potevano intervenire in difesa dell" aerea sud orientale e dello strateg ico streno di Messina.'-1 Tn pratica verso la fine di giugno la Luftnotte.2 disponeva di circa duecentocinquanta cacc ia Messe rchmill Bf. I 09, centoquaranta cacciabombardieri FW.190, duecentocinquanta bombardieri Ju.88 ed una ottantina di velivoli fra caccia pesanti e notturni. e ricognitori, tutti dislocati su basi italiane. più cinquanta aerosiluranti e quasi altrettanti bombardieri Do.217 specializzati nell'attacco a mezzi navali con bombe radio g uidate. dislocati s ulle basi franc es i de l Midi 35

I n previsione di un imminente attacco alle grandi i ole italiane. il 16 maggio. Kesselring a\·eva inviato a tulle le unità aeree dipendenti dettagliare istruzioni per orientarle circa le azioni che le attendevano e le relative tatti c he da adottare. Appena fosse stata segnalata l'uscita di forze navali e meZ7i da sbarco dai porti algerini, i reparti aerei dovevano muovere all'attacco mentre i convogli erano ancora a grande distanza dalle cos te siciliane. Le az ioni dovevano essere ini ziate al crepuscolo e sospese a ll'a lb a s uccess iva. Ogni velivolo disponibile doveva partecipare alle missioni. Subito dopo il loro rientro alle basi. i reparti da bombardamento dovevano prontamente rifornirsi e ritornare ali' attacco nella notte stessa oppure, se nec essa rio. anche alle prime ore del mattino. ma in questo caso co n una adegua ta scor ta caccia. Era consigliato l'impiego di bombe da 50 Kg. contro i mezzi da sbarco ed eventualmente anche contro le portaerei, onde inutiliz7arne i ponti di volo. Il feldmaresciallo aveva chiarito che per le ric og nizioni strateg iche non c'era fare assegnamento s ul concorso di unità italiane in quanto non erano equipaggiate con velivoli adatti. Il 28 maggio. Ke sserling emanò una ulteriore direttiva per ordinare lo spostamento nella penisola italiana del comando de l Il Fliegerkrps e dei reparti da bombardament o ancora in Sicilia e Sardegna. Di spose inoltre che in queste isole rimanessero solo forLe leggere. fra cui i reparti di cacciabombardieri. A tutti i Geschwadern fu raccomandato di curare al massimo il decentramento dei propri ve livoli, utilizzando campi occasionali e distribuendo le forze dei gruppi su due od anche tre diversi campi ' 6 • I comandanti delle maggiori unità furono investiti della diretta responsabilità dei collegamenti con i reparti da ric ognizione, onde evitare al massimo eventuali ritardi nella trasmi ss ione delle informazioni raccolte. A tutti i comandanti dei reparti da bombardamento e da assalto tedeschi fu fatto obbligo di sferrare attacchi preliminari contro navi e mezzi da sbarco in fase di carico entro i porti delJ'Africa Settentrionale, raccomandando loro di utili zzare tattiche sempre diverse "a l fine di ollenere un buon risultato ed eli111i11are perdite" 37

L' ruTivo di Wolfram von Ri chthofen al comando della Luftflotte.2 aveva ovviamente portato ad alcune sost itu zio ni ai massimi vertici. TI coma ndante del Il Fliegerko rps, ge nerale Harlinghausen, era stato sost ituito dal parigrado Alfred Boulowiu s mentre il comandante della caccia. generale Osterkamp aveva passato le consegne al pluridecorato asso della caccia, maggiore generale Adolf Galland. onostante il prestigio e le indubbi e qualità del nuovo Jagclniegerfoher Commandeur. fra l 'a ltro noto1iamente nelle grazie del Fi.ihrer. Kesserling si rammaricò che ··co11 la parten-;.a di Osterkamp andassero perdute le esperie11-;.e già raccolte" 38 Con l'invio in Italia di von Richthofcn, Bou lowiu s e Galland, l'Ob erkommando der

33 Pricn Jochcn Ge\chichte de\ Jagdge~hwader 77". Erstellung: Mruve-drud Eutin. Gcrmany. teil 3. pp.1583 e 1587

34 Prien Jochen, ··Geschichtc de~ Jagdgeshwader 77". teil 3. p. 1587 e " RAF - T hc S ici li an Campaign Jun e - Augus1 1943" Appendix 3. AFHRA 23364.

35 Vedi: Superacreo. Allegato n.2 al foglio I B/1027. Maucsini e Ccrmelli. 1omo li. ,ol. 2° p. 930

AFHRA 137.306-14. roll A-1128 .

The Luftwaffe. 1939- 1945 "Air Unii ~ LW Michael Holm. 1997 -2000

36 OBS prot. 8061 /43 Segreto R.P. del 16 maggio 19-B stralci riportati da Santoni A. e Mattesini F.. op. cit p. 376.

37 OBS prot. 9220/43 Segreto R P. del 28 ma gg io 1943. s tralc i riporta li da Santoni A. e Mattesini F op. ci l p. 378.

38 Kcsselring A. op. cii. p. 170

Lu ftwaffe sperava d i da re una salutare scossa all a Luftflotte 2. Ma dopo soli poc hi giorni i nuovi arrivati si accorsero che no n es istevano rim edi miracolosi. Von Richthofen confermò tutti i provvedimenti già presi in precedenza da Kesse lring, mentre il combattivo e dinamico Galland - dopo un rapido giro d'orizzontesi convinse di non avere altra scelta che impartire "le disposizioni che ancora si potevano prendere'' dato che "co ntro la schiacciante superiorità anglo americana non c'era nulla dafare" 39 •

La caccia notturna italo tedesca Nel

giugno 1943, mentre l 'av iazione ang lo ame1icana accen tuava i suoi bombardame nt i s u tutta l ' Ita l ia Ce ntro Meridio nale, la difesa co ntro g li attacch i notturni di questa gra nde e strategica regione era affidata a dieci Re.200 l C della l soa Squadrig li a (di cui cinque efficie nt i) dislocati su ll 'aeroporto di Cap ua, a undici Re.200 I CN

(nove efficienti) in forza all e sq uadriglie 300• e 303" dislocate a Ciampi no Sud ed a sedici JU.88-C6 (di cui undici efficienti) del acth_j agdgru ppe II./NJG.2, che rimase a Comiso sino ai primi giorn i di luglio, poi l'intensificarsi dei bombardamenti anglo americani consigliò il suo spostamento ad Aquino (Frosinone) 40 Un alt ro gru ppo ci el achtjagdgeschwacler.2 - il 1./NJG.2 - che sino all a prima decade di giugno aveva opera to da Caste lve tra no41 , fu pri ma spostato ad Aq uino, ind i ri ch iama to in Germa nia per rinforzare le difese co ntro g li attacc hi nott urn i de l Bo mbe r Comma nd, che in q uel per iodo stava aumenta ndo i suoi micidia li attacchi alle le città tedesche .

La quindicina di JU 88 -C6 del II./NJG.2 rimas ta in Italia, seppure quali tativamente di primo ord in e, non poteva da so la garan t ire una efficace difesa contro i bombardamenti no tt urni s ui porti ed aeroporti della S ic il ia e dell ' Ital ia Meri d ionale42• in oltre lo sposta mento de l reparto nel Lazio. immed ia tamen te dopo l ' ini z io de ll ' in vas io ne, ne ridu sse i tempi d' int erve nto sull a S ic ilia, dove i ri pe tuti att acc hi aere i all e stazio ni radar ridussero l'efficie nza de i ce ntr i g ui da caccia, co mp ro mettendo il lavo ro d i int ercettaz ione dei caccia sia diurni che nottu rni , quotidi anamente i mpegnati co ntro i bombard ieri che batteva no g li ae ropo rti e tutti i centri di comunicazione dell'iso la. Seppure con le accennate limi tazioni il II./NJG.2 co ntinu ò

39 C irca la s itu azio ne es is te nte, Gall a nd t racciò questo s ignifi cativo quadro : ·'f nos1ri cacc ia 1•enivano eliminati in propor zioni semplicemente paurose. I 110s1ri aeroporti in Sic ilia. le basi d'appogg io, di rifomime1110 e di ripara zioni 11el/'ltalia Meridionale stavano sof/o la gragn uola delle bombe anglo americane. Bari ce111ro di adunata dei co111pleme111i di apparecchi dalla Germania. fu più volte colpita con ecce::,ionale 1>iole11 za la Luftwaffe si consumava brnciandosi sul tea1ro meridionale della guerra'· Gal la nd Ado lf, op. cit. p.327.

40 "RAF - T he Sicilian Carnpaig n June - August 1943"'. Appc ndix 3, AFHRA 23364. Secondo ques to doc umento di origi ne germani ca, il 20 giugno 1943, il II./NJG 2 disponeva di 15 JU.88 di c ui 12 effic ienti.

41 "RAF - The Sicilian Campaign Ju ne - Augu st 1943'', Appendix 3, AFHRA 23364 ad essere il più efficiente reparto da caccia notturna disponibile in Italia sin o alla fine della campagna di Sicilia.

42 Dalla docu mentazione AFHR A consu ltata non ris ul tano abbattimenti d i ae re i a ll eati s pec ifica tamente a tt ribuit i alla cacc ia notturna de ll a 2 Luftflo tte in az ione nei c ie li s ici li a ni Sono invece seg nalate in ques to settore alc une inte rcettazi oni cli caccia notturni non andate a buon fine per gl i attaccan t i (cfr.AHFRA rolls A-60 11. A-6192 , A-6202).

L ·unico reparto da caccia notturna italiano con aerei dotati di radar era la 235" Squadriglia del 41 ° Stom10 Caccia otturna dislocata a Lonatc Pozzolo con cinque Domier Do.2 I7J -2 muniti di radar. più sci Do.217J-I e due Messerschmitt Bf.1 l0-C3 senza radar-4'. Come al so lito i tedeschi avevano fornito materiale di seconda mano e già scartato dai loro reparti. I nfat1i i radar FuG,202 dei Do.217J -2 italiani erano stati abbondantemente superati dai più moderni FuG.212 montati sui JU.88-C6 ciel ll ./ NJG.2. Inoltre era assai improbabile che questi aerei fos ero sostituiti da altri più moderni. poiché la Luftwaffe aveva già ignorato la richiesta della Regia Aeronautica per cinquanta <lei più recenti caccia nolturni Me.21044 • il nemico. Tuttavia, secondo i rapporti operativi della 3" Aerosquadra, la 150" riuscì a cogliere le prime vittorie nella notte su l 20 luglio, quando tre Re.2001 C riuscirono ad intercettare gli Wellington che stavano bombardando Napo li. Agendo isolatamente sotto la guida di una stazione radar , i caccia si inserirono nel flusso degli incursori, le cui le manovre evasive non ebbero il consueto successo a causa di una splendente luce lunare. Alla fine di quasi un'ora di serrata caccia, il tenente Bartolozz i ed i ser- genti Pizzati e Reggiani rivendicarono tre bimotori sicuramente abbattuti, tre probabili ed altri due danneggiati , con un consumo totale di 750 colpi da 20 mm e 740 da 12,7mm45 Quantunque di queste vittorie non s i trovi cenno ne l rapporto giornaliero de ll a North African Air Force, è indubbio che seppure senza i radar e la potenza di fuoco dei Beaufighter o degli Ju.88 C-6, nelle notti lunari anche i più modesti Re.2001 potevano rendere buoni servizi se venivano diligentemente guidati dai radar terrestri.

Tuttavia. ali· infuori elci cinq ue pe anti bimotori Domier D.2171-2 - fra l'altro non più prodotti da quasi un anno dall'industria tedesca-la Regia Aeronauti va non aveva altri caccia notturni di pari efficacia. I già accennati Re.200 I C . che equipaggiavano alcuni reparti erano privi di radaJ. Il loro armamento consisteva nella solita coppia di 12.7 mm sincronizzate. integrata da due cannoni alari da 20 mm. montati in luogo delle mitragliatrici da 7 .7 mm installate sulle precedenti serie. Un armamento sicuramente valido contro i bimotori Wellington, ma as ai meno contro i pe1,anti quadrimoto1i Lanca ster . I limiti operativi del Re.2001 CN furono presto messi in evidenza, ne ll e poche occasioni in cui. grazie alle indicazioni di quota cd angolo di rotta trasmesse dal Comando Guida Caccia di Cap odichino in ba e alle rilevazioni dei RDL (radio localizzatori), i piloti dei Rc.200 I CN erano riusciti a serrare le distanze stabilendo il contatto visivo con gli incursori notturni. ma poi l'avevano perduto appena i bombardieri avevano iniliato manovre evasive. ella notte su l 15 Iuglio, quattro Re.200 I C della Iso• Squaclrigl ia di Capua cercarono di intercettare nella zona di Napoli aerei nemici - presumibilmente caccia notturni - accodatisi ai bombardieri italiani che stavano rientrando da missioni s ulla Sicilia. Seguendo le istruzioni radio Comando Guida Caccia, i fasci di luce delle fotoelettriche della D. l. C.A.T.. che per brevi momenti a\'cvano inquadrato i velivoli nemici, i piloti dei Re .2001 C '. avevano potuto stabilire un contatto visivo. Tuttavia mentre serravano le distanze per portarsi a tiro, gli aerei nemici erano riusciti a sottrar i alle fotoelettriche con violente affonclate. Le tesse manovre erano state sufficienti per eludere i Reggiane, che mancando de l radar di bordo non potevano riagganc iare auto nomamente Tubo co todico de l rador Liec hte nstein Fu.SG. 202 dello stesso tipo instolloto sui coccio notturni forniti dollo Luftwoffe .(SMA).

43 Gli equipaggi italia ni erano stat i add es trati in German ia nell'es tate 1942, completando il "'passaggio'· nell'agosto a Stuttgart-Echteringen.

44 Ufficio Storico Stato Maggiore dell'Esercito. Roma. 1985 Verbali delle riunioni tenute <la capo di SM Generale... Voi. IV. I gennaio 1943 - 7 sencmbre 19-B. p.72.

Quanto al cosiddetto caccia notturno C.R.42 CN, la cui presenza faceva numero in qualche reparto , è doveroso ricordare che, sempre in luglio , un coraggioso pilota - dopo essere arrivato con l'aiuto della luce lunare ( e con una buona dose di fortuna) a cont.atto balist ico con un quad rimoto re Lancaster - aveva inutilmente esaurito le munizioni del suo CR.42 CN senza ottenere alcun risultato visibile46 • All'audace cacciatore non era riuscito di ripetere l'ecc ez ionale impresa di quel pilota, che nella notte su l 15 febbraio precedente col suo CR.42 CN era riuscito ad incendiare un Lancaster del 101 Squadron britannico reduce dal bombardamento di Milano 47

Il capi ta no Aramis Ammonnoto, che ai comandi d i un Do 2 17J-2 dist russe u no de i sette quad ri motor i Avro " Lancaster" de l Group 5 c he nella no tte fra il 16 ed il 17 luglio avevano bombardato la centra le id roe le ttri ca d i Cislago (Varese). In secondo piano u n Messerschm itt BF 1 10-(3 dello 235° Sq. (SMA).

Uno de i rari successi ottenuti dalla caccia notturna italiana nell'e sta te del 1943, fu conseguito da un Do.2J 7J-2 pilotato dal capitano Aramis Ammannato , che nella notte fra il 16 ed il 17 luglio distrusse uno dei sette quadrimotori Avro "Lancaster" del Group 5 che avevano bombardato la centrale idroelettrica di Cislago (Varese)48 Guidato dalle indicazioni del centro d i radiolocalizzazione, intorno alle 03,15 Ammannato aveva intercettato un primo quadrimotore , indi , serrate le distanze aveva pe r tre volte scaricato le

45 3" Aerosq uadra, Rapporti Operati vi lug lio 1943. AUSSMA $3- 18.

46 2° Stormo C.T -Ufficio Operaz ion i. Relazioni Critiche - N° 1098 TER, AUSSMA.

47 Oltre ai danni inferti all'Avro Lancaster. i proiettili del CR.42 avevano ferito due mitrag lieri. Un terzo membro dell'eq uipaggio si era invece lanciato co l paracadute, appena l ' incendio era ini ziato. "The Bomber Command War Diari es". p.354.

48 Comunque una seco nda formazione di 11 Lancaster del s•h Group , c he aveva bombardato un altro obiettivo. rientrò senza a lcuna perd it a. M. Midde lbrook and C. Ever in, "The Bomber Command War Diaries", Midlland Publishig Ltd. 1995. p.409 sue armi contro il nemico~9 • Tuttavia l'aereo. dopo avere abilmente scan ato le raffiche. s i era dileguato nelle tenebre. Ancora una volta guidato dal centro radar Ammannato aveva intercettato un secondo Lancaste r. Co me ne l caso precedente Ammannato s i era avv icin ato alla pred a a quota infe riore. Posiz ione che g li aveva facilitato l'individuazione della sagoma de l quadrimotore tag liantesi su ll o sfondo de l c ielo ste llato 50 Alla terza raffica Ammannato aveva incendiato un o dei motori di sinistra del quadrimotore. che poco dopo era precipitato sul greto del Ticino51 • La pressoché isolata vi tt o ria di Ammannato dim ostra che co n caccia notturni dotati di radar - sep pure di tip o s uperato - e co n equipaggi addestrati, la rete di radiolocalizzazione in via di sv iluppo nella penisola pote va già guidare al successo schiere di caccia tori nollumi assai più robuste di quelle me sse a disposizione da ll 'alleato tede sco

La rete d'avvistamento radar

Date le care nze dell'i ndu stria naz ionale ed il disinteresse co n il quale era no s tati ini zialm en te acc olti i ri s ultati delle prime es perien ze di radio loca li zzaz ion e, s ino alla fine del 1942 non es isteva ne lla penisola italiana una rete radar per r avvistamento aereo. li pri mo progetto per la s ua cos titu zio ne era partito alla me tà del dicembre 1942, quando la Luftwaffe aveva concesso un piccolo quantitativo di ap parat i radar e caccia notturni. A quell'epoca. in tutto il No rd Italia era in fun zio ne un so lo rad iolocalizzatore, dato c he altri due progettati da ll 'indu stri a nazi ona le e ran o ancora in cos tru zione5~ Co munqu e in Sicilia. in Sardegna e nel Meridione la situazio ne era deci amente migliore per merito della Luftwaffe. che aveva in stallato e faceva regolarmente funzionare con proprio persona le una ser ie di efficienti ce ntri rad ar dotati di apparati Freya e Wa ssc rmann per l'avv istament o lontano ( po rtate max ri s pettivamente 185 e 300 Km ) e Wurzburg pe r la gu id a caccia ed il tiro contrae reo 53 • Tutlavia, all'in izio del giugno I 943 . la rete e I' organizzazione dei radioloca linatori nella Sicilia occidentale pre ent ava ancora alcu ne s magliature. Infatti il 12 dello stesso mese du e fo rmazioni di B-17 erano arrivate qua s i inavvertit e s ui campi cli Cast e lv e trano e Bocca clifaJc o. se nza che i cacc ia dell a difesa fos se ro s tati tempes tivamen te prea vve rtiti 54.

Il progetto per costituire una rete radar nazionale prevede va lo schieramento ne ll ' Italia conti nenta le di ventinove radiolocalizzatori per l 'avv istamento e la guida caccia. Approvato d'urgenza il 5 gennaio 1943 dal Capo cli Stato Maggiore Genera le . Maresciallo Cava ll ero 55 , il progett o era stato ag g iornato l ' 1 I maggio success ivo onde es te nd ere e migliorare la co pert ura radar s u tutta la peniso la Il num ero dei centri di radiolocaliaazione e g uida caccia nel territorio compre o fra le Alpi e la Camp ania era stato portato a ventise i-

49 2° Stormo C.T-U fficio OpcraLioni. Rel:vione cr iti ca \Ulra tti vità di volo svo lta dai dipe ndent i reparti durant e i l me se d i lug li o 1943 da: Diari o Sto ri co. Raccolta Varie N°2 - 1943 . Re lazio ni Crit ic he - N° 1098 TER AUSSMA.

50 E. Brotzu e G. Cosolo '·Aerei italiani nella 2• guerra mondiale·· Edi1. Dell'Aten eo Bizzarri. Roma 1972 vol.3. p. 54.

51 U. Po ti glioni e R. RoYerc. "La caccia norruma della Regia Aeronautica (1940-19 -Bf. parte lii articolo apparso su "Aerei" novembre 1977.

52 Vedi "Schieramento Ra dio loca li z7aturi". Divisione Dife sa Aerea. Prol. N. l -C/1 I 097 del I 2ice mbre 1942-XX!. a firma il C.S.\1 Fougier. in Le direttive tecnico-operati,e di Superaereof940- 1943" Vol.2 ° I Tomo. p.504 te. comp lessiva mente dotati di sessantadue apparati radar56 • Il 1° giugno il feldmaresciallo Kessching confe rm ò a l Comando Supremo italiano che stavano affluendo dalla Germania duecentonovanta apparati dei tipi Wi.irzburg e Freya. e promise che il generale Schilda. comandan te della Flak, avrebbe studiato come attivare un collegamento fra le proprie batterie munite di radio localizzatori e quelle italiane che ne erano sprovviste57 . Tuttavia oltre un mese dopo, a causa dei ritardi accumulati dalle forniture tedesche, nella penisola risultavano installat i e funzionanti solo vent is ette rad iolocalizzatori, di cui ventiquattro gestiti daUa Regia Aeronaut ica e tre dal Regio Esercito. Onde sotto li neare la deplorevole dipendenza dalle forniture tedesche, cui l ' insufficienza della indust1ia italiana aveva costretto le forze armate italiane, ricordiamo che fra gli apparati gestiti dall'Aeronautica ne figuravano solo due di costruz ione italiana (t ipi Fo laga ed Argo, il primo con portata v irtu ale di circa 210 Km) ambedue installati a Pratica di Mare5 8. Per completare il quadro della dipendenza dagli apparati germanici aggiungiamo che le reti di scoperta e gu id a caccia che guarn ivano Sicilia, Sardegna, Calabria e Puglie comprendevano comp lessivamente trentaquatlro apparat i, tutti di costruz ione tedesca. di cui ventinove gest iti dalla Luftwaffe , due dalla Regia Aeronautica, due dalla Regia Marina ed uno dal Regio Esercito.

53 "Le diretti,e tecnico-operati, e di Superaereol940- 1943". Vol.2 ° Il Tomo. p.506.

54 Ve rbal e della riuni one pomerid ia na de l 12 gi ugno 1943. Stato Magg iore Generale -Roma. dichiaraLionc de l gen . Fougie r. in : S tato Magg iore Esercito Ufficio Storic o ' ' Verbali delle riuni oni tenute dal Capo di SM Generale" Voi. IV. p.167.

55 Le direni,e h:cnico -opera tive di Superaereol940- 1943". Vol.2 ° I Tomo pp.50 3. 508.

Il radar Wurzburg di una batteria contraerea manovrato da personale ita l iano. In realtà le relative fornitu re all'Italia rimasero limitate a poche decine d i esemplari. (Collezione Ferd in a ndo Pedri ali)

L'artiglieria contraerea italo tedesca

Alla fine del I 942, a seguito dell'intensificarsi dell'offesa aerea ang lo amer icana sul territorio it aliano, l'OKW aveva deci so un potenziamento dei reparti contraerei della Flak, che s i era concretizzato con l'invio nei prirni tre mesi del 1943 di 5 I2 pezzi da 88mm, 264 pezzi da 20mm, 75 pezzi da 20 mm a quattro canne e 180 riflettori 59

Sino al giugno 1943 la Flak operante nel settore it aliano era stata ai diretti ordini del Feldmarschal Albert Kesselrin g, che nella sua persona assommava i comandi dell'O.B.S (Oberbefelhaber Sud) e della Luflotte.2, dalla quale dipendevano i reparti co ntra ere i de ll a Flak , facendo essa parte integran te della Luftwaffe. Il 12 g iu gno il Feldmarschal von Ri c hthofen aveva assunto il comando della Luftflotte.2 e conseguentemente anche della Flak , che prima ancora del suo arrivo era stata completamente riorganizzata e potenziata da Kesselring con l'incorporazione di reparti originariamente destinati alla s• Armata di von Arnim in Tunisia e con altri che l ' OKW g li aveva messo a disposizione. Part e dei reparti contraerei era stata in viata in Sardegna, dove occorreva potenziare la difesa degli aeroporti s ui quali erano stati re - centemente tra feriti nuovi reparti da caccia e d 'assa lto della Luftw affe60 Un reggimento della Flak fu trasferi to ull'isola a bordo degli enor mi aerei da tra porto e amotori Mcsserchmitt 323 del 1° Geschwader del Transport Gruppc.5 allora stanziato sull a base di Pomigliano d'Arco ( apo li ) con una forza di 13 apparecchi61 • Il metodo, oltre a risultare rapido. nello stesso tempo aveva evitato i pericoli di una traversata nel Tirre no: un mare sempre più in sidiato dag li aerei dcli' Air Coa tal Conunand e dai ommergibili della Royal Navy. Con l'arrivo di quc ti rinforzi la Flak arrivò a schierare in Sardegna circa 6.400 uomi ni con ve ntiquatt ro batterie da 88 distribuite fra Ori tano. Sardara. Sanluri. Ottana. ed i camp i di Ca,;;a Zeppera, Monserrato. AJgh ero, Mili s, Decimomannu,Villacidro ed a ltri centr i strateg ic i62 • Comunque la più num ericame nt e più forte componente dell"artiglieria contraerea dell'i ola era costituita da centosettanta batterie italiane, di cui quarantasei a doppio scopo navale e co ntraereo, più altre batterie con circa ul9ll.- ottocentoquaranta armi automatiche , di cui quattrocentocinRodor Freyo FMG 39 G fB (Gemo Dete I) lun· quanta da 20 mm, che dovevano provve dere alla dife sa contro g hezzo d ' onda 240 cm. 125 Hz. Portato 65 Km gli attacchi a bassa qu ota63 • Uno dei giovani comandanti d el Flakabteilungen Mor ll/5, che aveva chierato la sua batteria prima a Mili , poi a Villacidro ed infine ad Olbia racconta: "dalla capitolazione del DAK (Deutsches Afrika Ko,ps) , al quale io appartenevo, il 13.5.1943 tutti i soldati che dall'Italia dovevano andare in Africa ed i pochi che erano rientrali dall'Africa, furono radunati in ,m campo a Caserra vicino a Napoli. Dopo alcuni giorni di permanen-;.a nel campo ebbi l 'o rdine di assumere [il comando di/ una 8,8 F/ak- Barr erie che fu appron ta/a in 24 ore. Nella notte arrivarono uomini ed ufficiali dalle loro missioni in A Ira It alia. li giorno successil•o furono raccolti 4 pe::.-;.i 8,8 Flak-Geschiit-;.e, 2 pe::.-;.i 2 cm-Geschiit:..e, 1 ce11rrale di riro Ko111ma11do geriir. Nel pomeriggio la batteria si mise in posi-;. ione sul campo di volo di Napoli, alla se ra fece di nuovo un ca mbio di posi zione onde essere pronta ad imbarcarsi. La mattina successiva, il 27 maggio 1943, la batteria fu caricata su 6 aerei tipo Giganf>J. Un Gigant pore,·a porrare un 8,8 con un peso di 7,5 tonne/lare. L'aere o aveva LIII rivesrimenro di rela. Quindi quattiv aerei per quattro 8,8 Geschiit ze , entrambe le rimanenti macchine per i due pe zz i 2 cm Geschutze, cucina da ca mpo e 100 uomini del personale. Lei rolla era per Ca gliari in Sardegna. Prima di allora nessun soldato era stato in Sardegna. Non era chiaro se gli inglesi al'rebbero tentato uno sbarco in Sicilia o in Sardegna. Dopo alcuni g iorni fu effettuato un ca mbi o di posi zione da Cagl iari a Milis. Là dovetti consegnare il 50 o/c degli uomini per LIII nuovo appostamento. li seguente incarico fu il campo di 110/0 di Olbia. Nel frattempo la mia batreria era stata imegrara da so/da ri iraliani'"65 •

56 Pesce Giuseppe, "Guerra attrave rso l'etere nel Teatro Mediterran eo" Ufficio Storico S.M.A Roma 1978. p.290.

57 Riunione Ambros ie - Kesselring ciel l O giug no 1943, Stato Magg iore Esercito Ufficio Storico, "Verba li de ll e riuni on i tenu te dal Capo d i SM Generale", Voi.IV, p. 15 3.

58 Pesce Giu se ppe. "Guerra attraverso l'etere nel Teatro Mediterra neo, p. 288 .

59 Stato Magg io re Eserc ito Uffic io Stor ico , "Ve rbali delle riunioni tenu te da l Capo d i SM Generale'·, Voi.IV , SME Ufficio Storico, Roma , 1985, p.65.

60 Voa Sc nger und Etterlin Frido. '"Comballcre senza pa ura e senza spe ranza··. Longane si Milano. 1968. p.2 10.

61 AUSSMA. DGHG 5/64 Telegramma TerLa Aerosquadra a Supeaereo R.A. 13/6/43. prot.0/10880/5.

62 Air phase of Jlalian Campaign to I January 1944". AAF Hi storical Office. Hcadquarters, Army Air Forces , - AF HR A roll K- 1014. p. 36. Vedi anch e: Arena N. op. ci t. vo i rv. p. 334, testimon iann ali ' A. del co man dan te dj baller ia de ll a Flak Arno Radbru ck.

63 Arena La Regia Aeronautica 19-tO • 19-ff. voi. IV , p.33 e p.477.

64 Esamotori da tra s porto Mes se rchm.ill 323.

65 Lettera ali" A. in data 24. L0.2000 del sig. Arno Radbru ch già comandante di una batteria del Flakab1 eilt111ge11 Mo, 11/5 poi aggregato alla 111 .Flakbrigade

La maggiore parte delle batterie contraeree della Flak schierate in Italia era stata piazzata attorno alle basi aeree e navali utilizzate da unità germaniche, alle città ed ai porti italiani di particolare importanza strategica ed ai centri di comunicazione situati sulla linea del Brennero, dalla quale dipendevano i rifornimenti delle forze armate germanic he. Si trattava di una presenza numericamente molto importante, in quanto comprendeva circa 880 Flug zeugabwehrkanonen da 88 mm, soprattutto del mod.36, più 1450 cannoni automatici 20 mm in impianti singoli, 120 cannoni automatici 20 mm in impianti quadrupli e 140 cannoni automatici da 37 mm in impianti singoli. Per l'avvistamento, la ricerca dei bersagli e la direzione del tiro le brigate della Flak avevano a disposizione 220 fotoelett1iche, 60 aerofoni e 120 apparati radar Wurzburg, che costituivano una parte essenziale delle centrali di tiro di ogni batteria. I Wurzburg provvedevano all'avvistamento degli aerei, a segnalarne direzione, ve locità e quota, ed inoltre integravano e completavano le indica zioni fornite dai telemetri Kommandogerat Zeiss 40 della direzione di tiro. Alla difesa contraerea delle piazze marittime italiane concorrevano anche due gruppi contraerei della .Kriegs marine con un totale di 42 ca nnoni da 88 mm e cannoni automatici per la difesa a bassa quota66

A paitire dal 9 maggio la difesa delle piazze marittime del Meridione e della Sicilia, sino ad allora affidata alle sole batterie italiane equipaggiate con pezzi di scai·sa gitt ata e precisione, fu rafforzata con reparti contrae rei del 57 .Flakregiment della Luftw affe (sede comando a apo li ) e del I31.Flakregiment (sede comando a Catania). Ad Augusta la Luftwaffe sc hi erò tre batterie mobili con pezzi da 88 mm, che integrarono le diciassette batterie italiane, di cui era nota la difficoltà di contrastare g li attacchi ad alta quota dei quadrimotori americani. Infatti i loro obsoleti pez zi contraerei da 76/27, 76/40 e l 02/35, oltre ad avere scarsa gittata e bassa cadenza di tiro, risentivano dell'usura di quasi tre anni di ininterrotta attività67 • Le tre nuove batterie tedesche inizialmente incorporarono alcuni militari italiani. Tuttavia questo personale fu allontanato dopo la devastante incursione del 13 maggio 1943 esegu ita dalla IX Air Force. Mentre le bombe dei B-24 colpivano l'aerea de l porto, molti degli ausi li ari italiani avevano abbandonato i pezzi, rifugiandosi ne ll e v icin e trincee68

Le tre Flakbatterien piazzate ad Augusta si fecero notare anche per una particolare tattica, probabilmente impiegata per confondere le "F1ak Intelligence Units". ovvero alle sezioni delle forze aere alleate che raccoglievano informazioni sulle posizioni batterie contraeree, per poi segnal are ai piloti dei bombardieri le rotte che dovevano seguire per minimizzare l'esposizione al fuoco dei loro aerei. Risulta infatti che ogn i due o tre giorn i queste batterie cambiassero posizione rendendo in utili le informazioni raccolte dai ricognitori del nemico 69

L'artiglieria contraerea italiana, cui per oltre tre anni era stato affidato l'onere della difesa della Sicilia, disponeva di maggiore numero di batterie rispetto alla Flak, inoltre il suo personale si era bene addestrato in tre anni cli ininterrotta attività. Tuttavia buona parte del suo armamento era lo goro e superato . Sulle centocinquantanove ba tt erie pesanti della difesa leITi toriale (D.I.C.A.T.), dic iotto erano armate con pezzi decisamente antiquati, mentre le ottantuno armate co n cannoni da 75/45 e 76/40 mm erano poco efficaci contro i bombardieri pesanti 70 L ·unica componente veramente moderna era costituita da cinquantasei batte ri e annate con i moderni Ansaldo 90/53. di efficac ia paragonabile agli "88'' tedeschi. Però le ultime quattro bauerie di 90/53 . arrivate in genna io. no n erano ancora in posizione. perché non erano arrivati i paioli ai quali fissare gli affu li dei cannoni 71 • Per inciso. l'unica balleria da 90/53 assegnata alla difesa co ntraerea dello strate g ico ae roporto di Sciacca. era ancora ineffi cie nte per mancanza di paioli, nove giorni dopo lo sbarco del nemico_ quand o la ba e aerea dovette es ere evacuata perché pro s ima ad e sere investita dall'avanzata delle truppe americane. Le sollecitazioni per ottenere gli ambiti paioli mancanti, inoltrate a l co mand o Mili z ia Con traerea d i Palermo dal comandante dell'aeroporto, s in o a quel momento non avevano ottenuto alcun effetto 71 •

66 Per i dati numerici cfr. Arena N. op. cit.. vol.IV, p. 480.

67 Ufficio Storico Stato Maggiore Marina (USSMM), Fondo M D.S. Uff. 2°. 2• Sez (T ull io Marcon, lettera all' A. de l 17.01.0 1).

68 L'episodio dei militari ita liani nelle batterie Flak è testim oniato da Tulli o Marcon. lettera all'A. de l 17.0 1. 01. Il 13 maggio, seppure co n persona le a rang hi ridotti, le batterie ted esc he avevano reso alquanto difficile i l lavoro dei B-24, i cui av iatori erano s tati piuttosto infast iditi da un fuoco, che sebbene comp less ivame nte poco intenso, in compenso era s tato accurato e bene mirat o. La for mazio ne non ebbe perdite. però cin qu e B-24 del 376'11 Bombardament Group rientrarono con parecchi danni provocati dalle schegge (J. Walker, "L ibera ndo s" cit. p. 480).

69 Tu ll io Marcon, lettera ali ' A. del 17.01.01. Tale abbastanza comune tatt ica fu frequentemente auuata dalle batterie della Flak durante la ca mpa gna d ' Italia. per sottrarsi ag li attacchi preventivi effettuat i da specia li pattug lie di cacciabombardieri o bombardieri leggeri. che precedevano le formazioni da bombardamento pesante (vedi Ferdi nando Pedria li. "La Flak in Italia", Storia Militare nn.89 e 90. febbra io. marzo 2001).

Le batterie italiane armate con cannoni automatici di piccolo ca libro per la dife sa dagli attacchi a bassa quota erano sess antuno in tu tta l'iso la. me ntre la Flak ne aveva un num ero maggiore dato che ogni ua batteria. oltre ai cannoni da 88". di s poneva da due a quattro mitragliere da 20mm. Inoltre mentre la Flak. essendo un corpo della Luftwaffe, operava alle dipendenze di un comando aeronautico. e quindi e ra perfettamen te integra ta in un unic o ed efficiente sistema di difesa aerea. l 'a rti g li eria co nu·aerea italiana era divi a fra l"E ercito. la Marina. la Milizia Artiglieria Contraerea (M.A.C. ) e la Milizia marittima (MILM ART) .. La Regia Aero nautica era l'uni ca forza armata italiana senza proprie ba11erie contraeree, neppure per la dife sa deg li aeroporti.

Gli obiettivi strategicamente più impo rtanti della Sicilia avevano dife e co ntra eree abba tanza efficac i. La zona meglio guarnita era quella dello Stretto di Messina, dove la D.I.C.A.T. aveva schierato cinquantadue batlc ri e. Ventitré batt erie della D.T.C.A.T. erano a Catan ia, dic iasse tte a Siracusa Augusta, qu in dici a Trapani e ventisette a Pal ermo 73 •

La forza di que sto sc hieramento contraereo era stata già avvertita durante la fase preparatoria dell'operazione I lu sky (15 maggio -9 lug li o 1943), quand o gli All ea ti dovcu ero ammellere che la contraerea della

70 Per le cara ucri sti c he tecaic he degli ob!.oleti peui da 101/3 5. 75/27. e dei più moderni e 75/-45. cfr. Gen. Carlo Montù. "Sto ri a della Arti glieria Itali ana, Biblio teca d. Artiglieria e Genio - Roma 1950. Vol.XTIJ. parte IV , cap ito lo LVIII. Per le ca ratteristiche tecniche dei pezzi da 90/53 e 76/40, cfr. Pig nato Nico la. ·'Artig li er ie e a ut omezz i de l l'Ese rc ito Italiano nella Seconda Guerra Mondiale". E. Alberte lli Editore. Parma 1972.

71 Fald ella E. " Lo ~barco e la difesa della Sicilia". p. 73. Per numero e calibri delle batterie. vedi Santoni. op. ci t. p. 516.

72 Rela1ionc s ull'aui vità de ll 'A e roporto 50 I in località Sc iacca. in data 26 luglio 1943. A USSMA SL2/l 1- 1I.

73 Faldella E. "Lo ~barco e la difc~a della Sicilia". p. 55.

Sicilia "slava cominciando a diventare sempre più .forle" 74 Gli Alleati ammisero anche che in ques to periodo b uona parte della settantina di aerei perduti era caduta sotto i colp i de ll a contraerea 75 In realtà la maggiore parte era stata abbattuta nei combattimenti con i cacc ia ita liani e tedeschi, che si erano battut i con accan imento conseg uendo u n buon numero di successi.

Nel corso delle operazioni successive allo sbarco, gli "88" Flak furono impiegat i ind iffe renteme nte - e sempre con efficacia - nei ruoli di artiglieria con- traerea , controcarro, difesa costiera e pers ino come ~u·tiglieria da campagna. Fra il 10 ed il 20 luglio le batterie eia 88 e 20 mm della 22. Flakbrigade rivend ica ro no la distruzione cli quarantasei velivoli, quattro alianti, 13 carr i ru·mati, tre mezzi corazzati se moventi ed una batteria, oltre all'affondamento di una corvetta e di sette un ità da sba rco ed il danneggiamento di un cacciatorpedinie re76

Delle nu merose batterie della 22.Flakbrigade inviate in S ici li a, ventotto furono messe agli ord in i de l co lonnello Guenther Baade, che come "Comandante de ll o St retto cli Messina" era respo nsabi le della difesa con traerea, dell ' attivi tà della flottiglia di chia tt e e mezzi eia s ba rco de ll a Kriegsmarine adibite al servizio traghetti fra i d ue la t i dello Stretto e pers ino de i deposi ti tedesc hi della zona 77 Con l'arrivo della 22.Flakbrigacle, Baade ebbe sotto il s uo co mando otta nta batterie, fra italiane e tedesche, schierate su ambo i lati de ll o Stretto 78 • Altre trentatré batte rie della Flak furono schierate per la difesa deg li aeroporti, dove rimasero in interrottame nte in azione per quasi tre mesi per contrastare la pesa ntissima offensiva aerea scate nata dag li Alleati per neutralizzare le forze aeree dell ' Asse. Tu ttavia, a giu d izio di Kessel rin g, i risu ltati de ll a Flak non furono comp lessivamente mol to brilla nt i, in quanto gli sc hie ra menti adottati si rivelarono troppo deboli per di fen dere con efficac ia i camp i d'av iazio ne, i po rt i e gli impianti ferroviari 79 Fece eccezione la difesa de ll o s trett o cl i Mess in a, il cui s uccesso - secondo il fe ldmaresciallo - fu dovuto "ad una somma di elemen1ifavorevoli, qual i lafor1e concentrazione di pezzi d'artiglieria, l'impiego di pezz i di maggiore portata e la superiorità nella condo11a fallica, uniti ad una sm7Jrendente minore frequen za di azioni aeree da parie dell'avversario". 80

74 "The Twe lfth Air Force in the Sicilia n Campaign''. narra tive p.22. AFHRA micr.A -6 192 .

75 76 "'The Twelfth Air Force in th e Sic il ian Ca mpaig n". na1rative p.22. AFHRA micr.A-6192. ~omulus ( nome in cod ice dell'ufficia le di collegamento con la 2.L uftflo ne) a S uperaereo, n.806 25/7/1943. XXI, AUSSMA Cart. SLJ - IO.

77 A Santon i e F. Mattes in i, "Le operazio ni in Sic ilia e Ca labr ia··, USSME, Roma 1983. p. 457.

78 "Sici ly and the s urrender of ltaly' ' p.82.

79 Ke sselring A. op cit. p.170.

80 Kesse lrin g A. op cit. p.1 70

L·ombrello di fuoco steso dalla contraerea italiana e tedesca opra lo Strello di Me ssina fu un autentico capolavoro. Nonostante ripetuti e pesanti attacchi, nel l'agosto 1943 l'aviazione anglo americana non riuscì ad impedire il pieno successo dell'operazione "Lehrgang", nel corso de l la quale i tedeschi riuscirono ad evacuare in Calabria 39.569 militari. compresi 4.444 feriti. 9.605 autoveicoli. 47 carri armati, 94 pezzi d'artiglieria da campagna. 1.100 tonnellate di munizioni. 970 tonnellate di carburanti e 15.700 tonnellate di altro materiale. Truppe, equipaggiamenti, materiali ed armamento pesante attraversarono lo Stretto d i Mes sina a bordo di motoza ttere e traghetti, la cu i protezione durante la traversata e le operazioni di imbarco e sbarco. fu assicurata da 123 cannoni contraerei pe anti e 112 leggeri, in parte appartenenti alla 22.Flakbrigadc comandata dal colonnello 1ieper cd in parte a batterie della DICAT e de ll a MILMA RT Il 16 agosto, ultimo giorno utile per le operaz ioni di imbarco, su 235 pe zzi in batteria, 93 erano ancora sulle sponde siciliane mentre g li altri 142 erano già stat i trasfe1iti su quelle calabre8 1 • Alla protezione dello Stretto avevano dato un ene rgico contribuito anche le tredici motozattere tede che modello "Siebel" armate con cannoni da 88 mm. e con complessi singoli o quadrupli da 20 mm.

Oltre a assicurare la riusc ita dell'operazione , la co ntraerea de ll o Stretto ottenne altri s uccessi. Secondo il coma ndo della 22. Flakbri gade. fra il IOluglio ed il 17 agosto, le sue batterie avevano abbattuto 195 aerei ed affondato 13 unità navali leggere, che avevano tentato di interferire con le operazioni di salvataggio delle truppe italo tedesche. Successi integrati dalla distruzione di numerosi mezzi motorizzati e corazzati alleati nel corso dei combattimenti, ai quali la Flak aveva dato il suo apporto fungendo anc he da artiglieria controcarro e campalé' .

Nonostante

la difficoltà di operare contro i lontani e fortemente difesi porti del Nord Africa, Luftwaffe e Regi a Aeronautica non trascurarono alcuna occasione per ostacolare i preparativi dell'invasione. sebbe ne fosse già chiaro che le loro forze erano impari alla mole degli obiettivi affinché i risultati fossero decisivi 83 • Alla fine della prima decade di giugno l'efficienza dei reparti da bombardamento tedeschi aveva toccato il punto più basso. tuttavia Kesselring assicurò al Comando Supremo italiano che - appena ultimato il riordinamento dei s uoi reparti - la Luftflotte.2 avrebbe inten sifica to gli auacchi sulle basi aere e nava l i del Nord Africail-1 Con l'arrivo di nu ovi Geschwader. fra il 10 ed il 20 giugno la disponibilità di aere i da bombardamento passò da centotré a centottantacinque unità, permettendo alla Luftflolle.2 di lanciare fra il 15 giugno ed il 6 luglio sei robusti artacchi notrurni contro Bi serta, Bona e Dijdi elli, per un tota le di trece ntoquarantasette sor tit e 85 Le perd ite assommarono a ventisei ve liv o li a fronte di scarsi ri ultati, non o tante le ottimistiche valutazioni degli equipaggi. che al rientro da ogni azione segnalarono immancabilmente navi colpite e vasti incendi. La mancanza di buoni ri s ullati evidenliava, da una parte la buona organizzazione delle difese dei porti, e dall'altra il carente addestramento dei nuovi equipaggi dei bombardieri, inclusi quelli del Kampfgeschwader.6, che entrarono in az ione dopo un lungo periodo su ll e riposanti basi francesi 86 Fra le azioni dei bombardieri tedeschi, una delle migliori fu quella effettuata nel tardo pomeriggio del 26 giugno da un centinaio di velivoli, fra Ju.88 e Fw.190, che attaccarono in quattro ondate successive un co nvog li o al largo di capo Bon. Gli aerei tedeschi incendiarono una delle navi, eludendo gli attacchi di tre formaz ion i di Sp itfires e P-40 del Xll ASC inviate nella zona fra le 19,35 e le 21,15. L'u ltimo attacco contro il convoglio fu condotto alla luce dei bengala lanciati da "pathfinders" che avevano preceduto gli Ju.88 87 •

8 1 A. Santoni e F. Mauesini. op. cit. p.395.

82 A. Santoni e F. Mattesin i op. cit. p.457.

83 Cfr. ··verbali delle riuni oni tenute da capo di SM Generale'·. Voi. IV , 1° gennai o 19-B - 7 seu embre 1943. pp t42. 149. 162, 163.

84 "Le direttive tec nico operative di Superareo", voi. secondo, Il Tomo, p. 922.

85 Circa la di s ponibilità di aerei da bombardamento cfr.: RAF narrative. The Sicilian Campaign June - Augu,t 1943. Appendix 3. GAF Order o fBattle IO May- IO July 1943. from German Document, ( A.H.B .6). AFHRA 23364. Cerca le alioni dal IS giugno al 6 luglio cfr.: Me ssaggi da Romulus a Superaereo. 15 - 8 luglio 1943. AUSSMA SL4/4 I.

Jn questo periodo l'attacco più cons isten te fu quello esegui to nella notte sul 6 luglio contro mezzi navali ammassati nella rada Biserta. Però le difese reagirono con rapidità, efficienza e precisione, distruggendo tredici dei centoventotto Ju.88 impiegati nell'azione88

I bombardieri tedesch i, non trascurarono neppure il porto e l'aeroporto cli Pantelleria, dove i genieri dell'USAAF stavano alacremente lavorando per rimettere in piena effic ienza tutti gli impianti. Alle prime lu ci dell'alba del 16, una formazione di Fw.190 attaccò obiettivi sull'isola, mentre poco dopo il crepuscolo alcun i Ju .88 presero di mira l'aeroporto . 89 li 18, undi ci Fw.190 ottennero un triplo s uccesso nelle acque di Pante ll er ia colpendo un piccolo mezzo da sbarco ed una nave da 4.500 tonnellate - che fu vista affondare di poppa - danneggiando in oltre il cacciatorpediniere britannico PET ARD Inoltre sulla ro tt a di ri entro gli F w.190 incontrarono casua lmente un B- 17, forse un ricognitore dell' African Photo Reconnaissance Wing, s ul quale piombarono come uccelli da preda au ment ando il loro già ricco carniere di vittorìe90

No nosta nte la tremenda emorragia di uomini e mezz i degli ultimi mesi e le poche risorse ancora disponibili, la Regia Aerona utica ri mase ostinatamente su ll a brecc ia co n le poche decine d'aerei dei due " Raggruppamenti". l Cant.Z 1007bis d i Perugia eseguirono alcu ne missioni appoggiandosi ai campi trampolino

86 Cfr.: Luftwaffe\Kampfgeschwader 6. "The Luftwaffe, 1939 - 1945", "Air Un its LW " . by Michael Hotm, 1997-2000, Santon i A. e Mattes in i F. op. cit. p. 395.

87 I dett agl i dell'az ione dei bombardier i tedes chi s ono in lnt/Opsum No.84, Al7560 27 June , AFHRA A-60 11. L'USAAF incluse ne t gruppo degli a ttacca nt i anche Cant.Z 1007 bis (Cfr. Crave n & Cate op. cil. Voi. il , p. 441 ) Secondo il diari o sto rico dell'Ae ronautica Sardegna non ris ulta che, il 26 , Can t.Z I 007 bis abbiano parteci pato ad una az ione nella zo na indicata ( n.d.A) di Viterbo, Littoria (oggi Latina) ed Alghero, mentre gli S.79 aerosi lu ranti di Siena Ampugnano utilizzarono genera lmente campi sardi e siciliani. Le so11ite eseguite in questo periodo raramente superarono la mezza dozzina per notte. Circa la loro efficacia, erano in pochi a farsi illusioni. lJ tenente Vittorio Sanseverino, che ne eseguì alcune ai comandi di un Cant.Z 1007 bis del Raggruppamento Bombardamento, ri corda "che quelle missioni erano fatte più che altro per dimostrare ai ledeschi che noi eravamo pres enti e facevamo ogni possibile sforzo nell'in1eresse della comune causa"9 1•

88 Santoni A. e Mattes ini F. op. c it. p. 395 .

89 Mess aggio del 18/6/43 da Rom utu s a Superaereo, prot. 1923/25 - S itu azio ne opera ti va OBS del giorno 16. AUSSMA SIA/41.

90 Messagg io de l 19/6/43 - 1845 da Romu lus a Superaereo, - Alli vità aerea 2• Luftftotte de l g iorno 18 AUSSMA SL4/41.

Data la difficoltà di radunare aerei ed equ ipaggi bellicamente efficienti, il Raggruppamento Bombardamento di Perugia riuscì ad organizzare solo un paio di modest~ incursioni p1ima della fine di giugno. Chiamando a raccolta le forze di tre Gruppi (86 ° , 88° e I 06 °) nella notte sul 25, il Ra ggruppamento inviò su Biserta sei Cant.Z 1007 bis. Due notti dopo mandò ancora su Bise1ta altri quattro Cant.Z l 007 bis, mentre un quinto Cant.Z 1007 bis della 26Y deco ll ato da Alghero fu inviato ad attaccare un convoglio segnalato nel Canale di Sicilia 20 miglia a nord di capo Bon. Essendo mancato l ' avv ista mento. i l pilota decise cli po rtare le s ue otto bombe da 100 Kg. sul porto di Biserta. Attaccato da caccia in prossimità dell'obiettivo , riuscì a disimpegnarsi con una pronta affo ndat a segui ta da una veloce virata92 Ciò nonostante, appena fuori pericolo, 1itornò tenacemente su lla rotta per l'obiettivo. Mentre finalmente stava lanciando le ultime due bombe. fu nuovamente attaccato eia un caccia notturno. Forse il medesimo di poco prima o forse un altro. Tutt avia ancora una vol ta il pilota del Cant.Z si ri velò un osso duro per il cacciatore britannico. Mentre il trimotore ripeteva la soli ta manovra evasiva, il mitragliere della torretta dorsale sgranò una lunga raffica di 12,7 contro l'assalito re che , forse centrato, ma sicuramente colto all a sprovvista, in ter rupp e l'attacco dileg uandosi per non più riapparire93 •

All'azione del 25 giugno su Bisetta aveva partecipato anche il tenente Sanseverino Partito aJle 02,00 dal campo tramp o lin o di Viterbo con il s uo Cant.Z I 007 bis , un paio d'ore dopo era arrivato sull'obiettivo e, nonostante la reazione dell'artiglieria contraerea , aveva sganc iato otto bombe da 100 Kg. sugli impianti portuali. Di questa azione Sanseverino ricorda c he "era stata eseguita di notie con velivoli isolati per diminuire la probabilità di essere intercettati. ma ch e il rischio corso (quella no/te) fu un nulla in confronro a ciò che dovemmo poi front eggiare durante lo sbarco in Sicilia. Anche sui porti del Nord Africa c'era la caccia norturna, ma non nella quantità che trovammo sulle spiagge di Gela e sulla rada di Augusta"94.

L'azione della notte sul 25 cos tò la perdita dell'aereo MM 24779 pilotato dal ten col. Barbacini (seco ndo pilota cap. Filippo Pere lli ), ma due notti dopo fu ancora peggio. Degli otto Cant.Z 1007 trasferiti il 27 da Peru gia sui campi appoggio della Sardegna, due si avariarono , cinque arrivarono sui loro obiettivi, e di questi due andarono perduti insieme ai d ieci uomini di equipaggio95

In rapporto all a rea le entità numerica de l reparto, fu invece molto più attivo il Raggruppamento Aerosiluranti, che nella seconda metà di g iugno eseguì almeno cinque ri cognizion i offensive, impegnando complessivamente circa sedici S.79. Di questi, nove rientrarono col loro sil uro, uno fu abbatt uto e sci trovarono uti li bersag li, affondando presumibilmente un grosso piroscafo e danneggiandone altri due. Ma vediamo ora nel dettaglio le loro azioni.

L'azione probabilmente di maggior successo fu quella del l6, r Ila qua le una terna di S.79 rivendicò l'affondamento davant i alla costa alge rina di un piroscafo da 15.000 tonnellate ed il danneggiamento di

91 Libretto d i vo lo e testimonianza ali' A. de l coma ndante Vittorio Sanseverino, Torino 5 ottobre 2002.

92 Per disimpegnarsi dag li attacc hi dei caccia notturni tedeschi. i bombardieri notturni britannici, in azione suJla Germania. eseguivano una manovra sim il e denominata a "cavatappi" . il c ui tracciato e ra all"incirca quello d i una spirale (n.d.A)

93 Relazioni Operative della Terza Ae rosquadra - giugno luglio 1943, Gruppi B.T. 86°, 88° e 106°. AUSSMA un altro da 5.000 tonnellate96 Altri due piroscafi uno da 8.000 tonn. e l'altro da 10.00 to no furono silurati tre notti dopo. Il p1imo aJ largo de ll e coste algerine. il secondo 20 Km. ad ovest di Capo de Gard97 A queste az ioni fece seguito quella di n·e S.79 partiti nella notte sul 2 1 da un campo sici li ano per una ricogn izione armata lungo le cos te tuni s in e Un S 79 rientrò per inconvenienti tecnici seg ui to mol to più tardi da un secondo, che aveva esaurito la s ua autonomia in una esploraz ione p ri va di avvistamenti. So lo l' S.79 ciel sottote nente Aurelio Fen-ari aveva positivamente completato la s ua mis sione. Entrato nel go lfo cli Tunisi, Ferrari aveva av uto la so rpresa di scorge re davanti ad Enfidaville una quarantina di navi ali' ancora. Costa tato che le Scotti 12,7mm dorsole di un Cont.Z 1007bis (pgc Ugo Accorsi) condizioni erano favorevoli per il lancio, il pilota aveva diretto il s uo silu ro contro un piroscafo di medio tonnellaggio. Non aveva però avuto la possibilità di osservare direttamente l 'esito del lancio, perché subito dopo aveva dovuto esegu ire una violenta manovra evasiva per sottrarsi alla fortissima reazio ne contraerea. Alcuni membri dell'equipaggio notarono un a grand e esplosione. Comu nqu e la zona era troppo perico losa per mettere a repentaglio l'aereo per una verifica. In fatt i poco dopo il lancio Ferrari aveva dovuto des treggiarsi in una serie di manovre evasive per sottrarsi all e pun ta te di alcuni cacc ia notturni. Infine, alle 04,25 aveva nu ovamente posato il suo S.79 sulla pista della base di partenza98 •

94 Libretto d i vo lo e testimonianza all'A. del coma ndante Vittorio Sanseverino, Torino 5 ottobre 2002.

95 Le az ioni dei Cant.Z I007bis delle notti 25 e 27 g iugno sono state ricostruite in base alle"' Relaz ioni Operative de ll a Terza Aerosquadra - g iu gno luglio 1943, Grupp i B.T. 86 °, 88 ° e I 06 ° , AUSSMA. ed al Diario Stor ico dell ' Aerona utica Sardegna, USSMA ed al telegram ma di Superareo al Comando Supremo IB/10485 del 30 giugno 1943 (Le direttive tecn ico opera ti ve di Superaereo,vol secondo Torno II , p. 935.).

Anche l'azione eseg uit a nella notte del 25, da altri tre S.79 ebbe un probab il e successo. Partiti singolam1en te da un campo trampo li no della Sardegna i trimotori avevano effe ttuato una ricogniz ione offensiva lun go le coste del ord Afr ica frances e. Alle 03.50 uno deg li aerei aveva avuto la fo rtuna di avvistare cinque mercantili alla fonda davanti a Capo Cavallo, contro uno dei quali aveva lanciato la sua arma. Secondo il rappo rto stilato al rientro, il si luro avrebbe colpito un piroscafo d i circa 7.000 tonnellate, che fu chiaramente visto men tre appruava s ubito dopo l'esplosione. Un S.79 non rientrò alla base mentre un altro rientrò co l s iluro non avendo avvistato bersagli uti li 99 Il 27, quattro S.79 iniziarono la loro missione da Gerbini con decolii scag lionati a partire dalle 02,05 Ai piloti era stato ordinato di eseguire una ricog ni zio ne offensiva nella zona di mare compresa tra Capo Bon , Ras Kapudia , Lampedusa e Lino sa. Du e aerei rientrarono senza avere avvistato bersagli, mentre due a rri va rono al lancio senza però esiti po si tivi. Qu ello del cap ita no Cipe lletti imp iegò la sua a1ma con tro tre unità da g ue rra nei pressi di Lampedusa, ma il siluro si perse se nza centrare alcun bersaglio Stesso risul tato anche per il s ilu ro lanciato dal maresciallo Cicconi contro tre merca ntili nei pre ssi di ca po Afr ica . In fi ne, nella notte sul 29, altri tre S.79 pattugliarono lun ga ment e e senza fo rt una le acque al largo delle coste algerin e .

Tn co nc lu sione l'offensiva aerea italo tedesca contro l'a mmassam e nto dei mezzi navali pronti per l'invasio ne fu ne ll ' in sieme abbas ta nza de lu dente. Per quanto rig uard ava i reparti italiani, Fo ugier informò il onostante la migliore qualità dei mezzi a di s posizion e, le trec entoquarantasette so rtite dei reparti da bombardamento tedeschi, non avevano mandato a fondo una so la nave , ed avevano prodotto alcuni danni non quantificabili ad installaLioni portuali. Un ri ultato poco importante poi c hé il vero obiettivo erano le navi ed i mezzi da sbarco. Come contropartita la Luftflotte.2 aveva la ciato ul campo ventisette aerei. Le s ortite dei bombardieri italiani erano s tate circa una trentina, ovvero un decim o di quell e tedesche. Sicuramente qualche bomba era arrivata a seg no e non tutti i siluri erano andati a v uoto. tuttavia le pubblicazioni ufficiali anglo americane non perrnellono di confermare o s mentire categoricamente i s uccessi rivendicati dalla Reg ia Aeronautica. Le perdite de i due Ragg ruppam enti assommarono a tre Cant.Z I 007bis e ad un S.79. Per quanto appare ntemente modeste. le perdite furono in realtà assai pesanti in proporzione alle forze in campo, infatti furono del 22 % per i bombardieri e del 6 % per g li aero iluranti inviati in missione (co mple ss ivamente il 13 % degli aerei impie ga ti dai due raggruppamenti ). Ovvero perdite perce ntua li quasi doppie di quelle tede sc he (il 7 % degli aerei impi egati).

96 Messaggio ciel 18/6/43 · 1345 pro!. 1923/25 da Ro mulu s a Superaerco , Situazione operativa OBS giorno 16. AUSSMA SL4/41.

97 Statistics All iecl losses infli clecl by Ita li an Air Force 1940 - 1945. AFHRA A-6084. fr. 0738.11 documento in l ingua inglese è uno di quelli redaili dallo S tato Maggio re Regia Aerona ut ica ,all' in c irca ne l seco ndo se me stre 1945, su richies ta della lntelligenee Unit del HQ MAAF incari cata di preparare una relazione s ull'aviazione italiana e la sua altività bellica dal 1935 al 1945 (n.d.A ).

98 Ca tania Tattico a Supeaereo. 23/6/43 0023024. Atti vità aerea gio rn o 21 corrent e, AUSSMA SL4/4 1 Sta ti sti cs Allied losses infl icted by lta l ian Air Force 1940 - 1945. AFHRA A-6084, fr. 0738.

99 Dia rio Storico ci eli' Aerona ut ica Sa rdegna, USSMA.

Comando Supremo, che i risultati erano una diretta con eguenza delle scadenti qualità degli aerei impiega ti, e della man ca nza de i mezzi illuminanti necessari per g li attacchi nott1Urni. Man ca nza che si s perava di rimediare con l'aiuto della Luftflolle.2, che invece di sponeva di ae rei bengalieri.

L' aspetto più co nfortante della piccola offe ns iva aerea organizzata dall'A ss e nell ' ultima quindicina di giugno è costituito dalla e norme d ifferenza numerica fra le sortite eseguite dai s uoi bombardieri ed aerosi luranti e quelle che nello s te sso peiiodo effett uar ono le equ ivalenti unità anglo americane. Queste ultime sove rchiarono quell e dell'Asse nel rapporto di otto ad uno , ma la cifra non rende l"idea del loro reale valore, data la loro s up eriorità quant itativa e qualitativa in confronto a quelle ital o tede sc he 100 •

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