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La pianificazione degli sbarchi
Dopo la conq ui sta di Pantelleria e delle isole Pelagie, le Forze Aeree Alleate del Nord Af1ica avevano riservato tutto il loro potenziale distruttivo per spianare il tene no all'Operazione Hu sky (in vas ione della Sicilia). In questa fase gli obiettivi principali erano due. L'annichilimento della capacità di reazione delle forze aeree dell'A sse sc hierate nell ' iso la e nell' Itali a Meridiona le, e l'interruzione dei collegamenti marittimi fra la Sicilia ed il co ntin ente. Nonos tante la necessità di concedere ai propri reparti un periodo di ri assestame nto e rip oso, il comando del le 1AAF decise di tenere il nemico sotto costante pressione, se nza però impegnars i in azioni che potevano causare forti perdite, il cui rimpiazzo non era possibile in tempi brevi. Pertanto sta bilì che ogni singola azione venisse accuratamen te stud iata in modo da non compromettere l'efficienza dei reparti incaricati di eseg uirl a. ln ogni caso l'efficienza avrebbe dovuto esse re ristabilita integralmente sette giorni prima dello sba rco (D day -7). Questa era una co nd izione assolutamente inderogabile. I repart i dovevano essere sempre tenuti a pieno organico sia prima che durante le fasi ini ziali dell'operazio ne Hu sky onde avere costantemente la capacità di mettere fuori comba ttimento il p iù lestamente po ssibi le le difese aeree e terrestri della Sicilia 1 •
I pianificatori di "Husky" avevano inoltre chiesto alle NAAF di fare ogn i possibile sforzo per ass icurare la protez ione ai convogli in navigazione nel Mediterraneo e per gara ntire la difesa contro g li attacchi aerei dei porti de l Nord Af1ica, dove si stavano concentrando uomini e mezzi per l'i nvasione. Un compito ampia mente possibile per le NAAF, vist i s ia il notevole num e ro dei reparti aerei di spo nibili sia l'efficienza del Coastal Air Co rnm and, i cui caccia, guidati dagli impianti radar insta ll ati lungo le coste del ord Africa, erano perfettamente in grado di localizzare gli aerei dell 'Asse in tutta l'aerea del Mediterraneo centro occidentale. Poiché i compiti affidati alle NAAF nell'ambi to del!' " Operazio ne Hu sky" erano vast i e compless i, fu s tabilito un ordine di preced e nza nelle operazio ni ae ree, riservando il primo posto a ll 'ob iett ivo s trat eg ica mente più ril eva nt e, ovvero alla distruzione o comunque a lla neutralizzazione delle basi dalle quali l' aviazione de l! ' Asse avrebbe ro potut o rapidamente intervenire sulle zone degli sbarch i2 La massa
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Craven Wesley Frank & Cate Jam es Lea , voi. TJ. p. 434.
2 Il piano ae reo de ll 'Operaz io ne Hu s ky aveva assegnato al le Nort hwest Afr ica n Air Forces i seguenti co mpit i:
- La di s truzio ne o ne utrali zzazio ne del le forze aeree nem iche entro il ragg io delle operaz ion i degli attacchi aerei fu perta111to indirizzata s ugli aeropo rti dove più alta era la conce n trazione dei caccia italiani e tedeschi e dei temib ili cacciabomba rdieri Fw. I90 Naturalmente i campi siciliani ebbero la precede nza, onde costringere la Luftwaffe e la Regia Aerona utic a a scegliere fra l 'a lt ernat iva di di ss anguarsi nei co mb attimenti difensivi , opp ure ritirare tutti i reparti s ul continente per evitare la loro completa distruzione. Questa strategia aveva già dato ottimi ri sultati in maggio , quando l 'acce ntuarsi dei bombardamenti s ui campi sicilian i aveva costretto Kesse lring ad ordinare il trasferime nt o di tutti gl i aerei da bo mb ardamen to, in pane sug li aeroporti di Foggia ed in parte su quelli del Nord Ita li a.
- Operazioni aeree des tin ate a pre parare a via pe r l'assalto ed ass istere la sua esec uzione.
- Appoggio alle operazio ni navali.
- Prote zione dei convogli d ' assalto.
- App oggio alle forze d'assa lto.
- Le operazioni ae ree necessa rie per lanc ia re gli attacchi deJJe u·uppe paracadu ti s te com presi nel Piano.
- Attacchi aerei a i trasporti maritt imi ed al le forze nava li ne mic he.
- La pro tezione dagli attacch i aerei de l Nord Africa e de ll e aree catt ura te in Sici li a.
- La partec ip azione a l piano seg reto ed a ll e operaz ion i diversi ve mirate a man tenere i l più disperse possib ile le forze aeree ne mic he.
La respo nsa bil ità de i comp it i da a. a d. e da g.a i. s arebbero s tate co ndiv ise con le Forze Aeree de l Medio Oriente e qu el le di Malta. (cfr: The Twe l fth Air Force in t he Sic ilia n Campa ig n. Annex 7, "O pe ra t ional Require me nts and NAAF Air Pia n fo r Operation Hu sky'·, Pari L p 2, AFHRA A-6192).
Ma prim a di descrivere le ope razi oni eseg uite dall'aviazione ang lo americana per pre parare il te rren o allo sbarco, esami ni amo nelle s ue linee esse nzia li il piano dell' " Operazione Husky". Vedremo poi nel dettaglio l' annesso piano delle operazioni aeree . L'elaborazio ne di quest'ultimo diede lu ogo ad accesi dib atti ti in se no agli Alleati, il cui lavoro era già abbastanza com pl esso dovendo ripart ire i compiti fra tre diverse squadre di pi anific atori, denomin ate Force 141, Force 343 e Force 545 , fra loro collegate tramite il Comando Supremo. La Force 141 con se d e ad Algeri, aveva ricevuto da Eise nho wer l'incarico di tracciare le linee ge nerali del progetto per l ' invasione della Sicilia (Operazione Hu sky). La Force 343 - denominazione ini ziale della Western Tas k Force - con quartiere generale ad Oran o, era responsab il e della preparazio ne dei piani per l ' invasione dell' aerea occidentale della Sicilia e dell'ad des tr amento delle relative forze . La Force 545 - ovvero la Eastern Task Force, - con qu artiere ge nerale al Cairo aveva il medesimo ge nere di responsabilità della 343, però relative all ' assa lt o dell'aerea o rientale de ll a Sicilia.
Sino da l momento in c ui i pianificatori dell a Forza 141 avevano iniziato il loro lavoro, il postulato fon dam e ntale di og ni nuova bozza del piano era stato la rapida conquista di un ce r to numero di porti ed aero po rti. I porti doveva no essere abb as tan za grand i ed attrezzati eia gara ntire lo sbarco dei materiali e dei ri fo rniment i necessari per alimentare le operazio ni delle divisioni sbarcate. I ca mpi d ' aviaz ione dovevano essere ca pac i di ospitare ab basta nza reparti per ass ic urare all e divisioni sbarcate un potente e diretto appoggio aereo, deb ellan do co nt emp ora ne amen te ogni tentativo di inte rvento dell e for ze aeree clell 'Asse. In tutte le alte rnati ve prese in esa me, la scel ta delle località di sbarco fu costa nt emen te subordinata al soddi sfac imento della fondamentale esigenza di esse re in prossimità di porti ed ae roporti da conquistare s ubit o.
L'originario piano d ' operazioni, im postato nel febbraio 1943 , era vincolato a ll a imm edi ata conquista de l porto di Palermo e degli aero po rti di Sciacca e Castelvetrano. A sco po di ve rsivo, era stata prevista una serie di s barchi anfibi , di c ui quattro do vevano essere effettuati il D-d ay da un gruppo operativo orientale (Easte rn Task Force) il cui primo obiettivo era la cattura degli aeropo rti e dei porti minori nel se ttore s ud orientale dell ' isola, asso lu tamente necessar i per alimenta re e sostene re 1'83 Armata britannica durante la s ua avanzata verso Catania. Un quinto s barco dove va essere eseg uito tre giorn i dopo nella zo na di Catania da un forte gruppo denominato Kilt Forc e, proveniente dall a Tuni sia. A ve ntiquattro ore di distanza , un altro fo rte gruppo denomi nato Ensa Force doveva sbarcare s ull a costa s ud occiden tal e fra Sciacca e Marinella, co nqu istare gli aeroporti di Sciacca e Castelvetrnno, in di penetrare nell ' interno puntando ve rso Palermo. Ai primi se i s barchi ne sarebbe seg uito un se ttimo s ulla costa nord , nell ' area di Castellamare del Gol fo (Palermo), eseg uito da un a forza den ominata Fi s h Force, pro ve ni e nte direttam e nte da gl i Stati Unit i, il c ui compito era quello di iso lare Palermo dall e forze dell a di fesa concentrate nella cuspide occidentale de ll'i sola e di congiungersi co n la En sa Force, che sarebb e sa lit a lun go la sta tale Salemi - Ca latafini , par- tendo da Castelvetrano. Nello stesso giorno - il quinto dall ' inizio dell'operazione - due forze di nùnore entità (Grog e Hook Force) sarebbero sbarcate, la prima a Trappeto e la seconda nel Golfo di Carini per facilitare l'avanzata su Palermo della Fish Force 3
Un assalto così complesso e diluito nel tempo sarebbe stato vero un regalo per gli italo tedeschi, poiché, sebbene condotto con forze preponderanti, essendo stato scaglionato nell'arco di cinque giorni avrebbe singolarmente messo in campo raggruppamenti di minore capacità offensiva, lasciando alla difesa il tempo di concentrare le proprie forze indi rivolgerle contro quelli più pericolosi.
Alla fine di marzo i rapporti della ricognizione aerea avevano messo in evidenza l'aeroporto di Gela, classificandolo uno dei meglio sviluppati della Sicilia. Su que ll o di Pachino si era appuntata l'attenzione del!' Air Marshall Tedder, che aveva molto insistito affinché ne fosse prevista la cattura subito dopo lo sbarco. Oltre a ciò, a fine aprile. i comandi aerei e navali , volevano che fossero catturati il più presto possibile i campi di Comiso, Ponte Olivo e Biscari, per trasferirvi subito gruppi di caccia per proteggere i mezzi navali, la cui perdita avrebbe potuto compromettere le successive operazioni nell'aerea sud orientale, e pure precludere la possibilità cli sviluppare operazioni ne ll ' aerea sud occidenta le4 • Questa serie di aggiunte al piano originario convinsero Eisenhower che si stava conendo il rischio di indebolirlo "nel tentativo di o/tenere troppo e nello stesso tempo in troppi posti, con il rischio di perdere tutto in qualsiasi posto". 5 Dietro suggerimento di Alexander e Montgomery fu pe11anto riesumata una vecchia proposta di effettuare gli sbarchi nel settore sud orientale dell'isola , naturalmente con forze sufficienti per conquistare di slancio i porti e gli aeropo r ti necessari per il proseguimento delle operazioni. l due generali britannici si accordarono con Eisenhower affinché alle dieci divisioni in preventivo se ne aggiungesse una americana, con lo specifico compito di catturare i campi di aviazione di Gela. Fu inoltre concordemente stabilito che il massimo sforzo sarebbe stato esercitato nel settore sud orienta le, dove esistevano camp i d'aviazione il cui possesso avrebbe permesso ai caccia a lunga aulononùa di appoggiare pure la conquista di Palermo. Però in questo caso. l'attacco su Palermo sarebbe pm·tito dalla linea Gela - Catania anziché da quella Castelvetrano - Sciacca, come era stato previsto nel precedente piano. Ovviamente l' avanzata su Palermo avrebbe avuto luogo appena fosse stato garantito l'appoggio dei reparti caccia basati sui campi siciliani 6 • Infine - come recita il resoconto delle riunioni spedito da Eisenhower a Washington - "il 3 maggio smettemmo di pensare e rifacemmo co111ple1amente i nostri piani sulla base del sano principio strategico della concentra zione nell'aerea critica. lo abbandonai non solo l 'assalto nella zona sud occidentale programmato per il D-day + 2, ma pure l'assalto su Palermo del D-day + 5, e deviai l'intera Western Task Force verso l 'assalto nella area sud orientale. Deliberatamente mi assunsi il rischio dei mezz i di sostentamento e dei rifornimenti connessi al sacrificio di Palermo come immediato obiettivo, poiché alla.fine tutti noi eravamo convinti che ciò fosse il minore dei due mali" 1
Tuttavia anche l'u ltimissimo piano aveva un punto debole, perché trascurava il porto di Palermo, lasciando lo ancora a disposizione delle truppe de ll 'Asse, che per suo tramite avrebbero potuto ricevere rinforzi. Ma il Comando Alleato giudicò questo perico lo abbastanza trascurabile, poiché la sua eno rme superiorità aerea poteva comunque recidere tutte le linee di com unicazione del ne mico, isolando la Sic il ia8 Fu proposto di eseguire sette simultanei assalti anfibi il cui immediato obiettivo doveva essere la cattura dei campi d ' av iazione e dei porti secondari situa ti nella Sicilia s udo rientale. Seco ndo questo nuovo piano, le truppe d'invas ione si sarebbero appoggiate alle basi appena conq uistate per sviluppare i loro attacch i
3 His t.0ry of the TwclfLh Air Force, chapt. XIV, p.4, AFHRA A-6202.
4 Hi story of the Twelfth Air Force, chapt. XIV, p.8, AFHRA A-6202.
5 History of the Twelfth Air Force. chapt. XIV , p.8, AFHRA A-6202
6 History of the Twelfth Air Force. chapt. Xl V p.6. AFHRA A-6202.
7 Eisenhower Report on the Sicilian Campa ign. Combat Analysis Fil es , AGO. stralcio in History of the Twelfth Air Force, chapt. XTV , p.8. AFHRA A-6202.
8 His tory of t he Twelfth Air Force, c hapt. XIV, p.8, AFHRA A-6202.
Cannone a utoma ti co an tiaereo Bofors sta tunitense, in batteria il 19 agosto 19.43 ad un campo d ' aviazione di Malta - Xewkija (US Army) verso Catania, Messina e Palermo 9 • Assicura ta la copertura ae rea delle operazioni e la dispo nibilità d i porti s ufficienti per i rifornimenti. le divisioni avrebbero marciato verso l 'obiettivo trategicamente più importante, cioè ver~o Mes~ina. Però venne inizialmente escluso di attaccare direttamente. la città dello Stretto, in qu anto era o ltre il raggio d'az ione de i caccia. Per lo stesso motivo fu escl uso di att accare un qualsiasi punto ulla co 1a nord dcli' isola fra Messina e Palermo o sulla costa oriental e fino a sud di Catania. Pertanto, sinché le forze aeree dovevano operare solo dalle basi del ord Africa o da que ll e di Malta, le aeree di sbarco dovevano essere limitate alla linea di spiagge fra Marsala e Siracusa. In questa aerea tuttavia non esistevano porti di grandi dimensioni, quindi lo stato maggiore di Eisenhower dovette inserire nei piani la cattura d i Catan ia e Si racusa, ad orie nte, e di Pa ler mo a occ ide nte. l n!'atti era ovvio che se nza porti di grande capacità non si potevano rifornire tutte le divis ioni necessarie per la conqui ta della Sicilia rn.
Alla fine fu stabilitO in via defi nitiva che nel primo giorno dell'invasione ( O-day) sarebbero state conte mpora neame nte im piega te cinq ue fo rze da sbarco bri tan nic he e tre americane. queste ultime salpate dai porti della Tunisia. Due delle forze britanniche. provenienti daJ Medio Orien te. denominate Acid North e Acid South, dovevano sbarcare ad Avola, per po i procedere all a catt ura d i S irac usa cd A ugus ta Una te rza forza proveniente dal Medio Oriente (Bark North). insieme ad una quarta imbarcata a Malta ( Bark MiddJe) e ad una quinta proveniente dal Regno Unito (Bark West), dovevano prendere terra su ambedue i lati di Ca po Pass ero co n il d upli ce comp it o d i ca ttu rare l'ae ropo rt o d i Pac hin o e di appogg iare l'az ione delle forze sbarcate ad Avola. La più potente delle forze americane (Cent Force) doveva sbarcare a Capo Scaramia e prende re subito possesso dell'ae ropo rt o d i Comiso. La forza sba rcata a Gela (D irn e Force) aveva come immed iati obiettivi g li aeropor ti d i Ponte Olivo e Biscari, mentre quella de nominata Joss Force doveva catturare il porto di Licata e la vic ina spiaggia. le cui caratteristiche erano sta te giudicate particolarmente id onee pe r l'a tt erra gg io de i mezz i da sbarco. L'assa lto all e s pi agge sa rebbe stato preced ut o da atl acc hi notturni di truppe paracadutiste lanciate su selezionati e trategici obiettivi nel!' immediato retrotcrra 11 •
9 Hcad qu artc rs Nor thwcs t African Air Forccs. May 1943 . "Pian for employment of' Northwest African Air Force · and attached Air Forces in Operation Husk) ··. Annexure A. AFHRA A-6192.
10 Hi\tory of the Twelfth Air Force , chapt. XIV, p.3. AF HRA A-6202.
11 Headq uancr!> Nort hwcst African Air Forces. May 1943. ·'Pian for ernployrnent of Northwest African Air Forces and attached Air Force in Operation Husky Annexure A. Out Iine of th e A,sault Plans. AFI IRA A-61 92.