RIVISTA DI MEDICINA VETERINARIA 5-92

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Comando del Corpo Veterinario dell'Esercito

Numero

5

Supplemento alla

~~

RIVISTA MILITARE mMEDICINA VETERINARIA


1861, Ufficiale del Corpo Veterinario.


INDICE L:o

~ i\'i sta

Milit are di Medicina Veter lnnrl:o ha

to scopo

Numero

5

di consentire agli Ufficiali un costante aggiornamento tecnico-professiona le

furncu du loro la pu-118ihllifà di di''UIJ!itre le C'~J>ti'Ì C n 1.c scìenaitìc:he IHllfurnte in ambii o milltnrr. Ntl q uadro dcllu rnll ub oruziont~ f..serriltJ·I'ue.se la lth bu1 ~i prefig~e l'ohicUho di fncilirnre In scamb io di co no~ctn1e è di b pcricnze fra il mondo acc:ulemico e In vt'IC'rinn.-ia milimr'(.\

Q UADRIM ESTRALE Supplemento al n' -1/ 1992 ddht Rivi,ta Milnarc Dire ttore Rcs pnnsahil c G.:n. B. Pier Giorgio Fr.mzosi

Diretto re Edit orin le lvl agg. Gcn. Domeni co \/esc i

Redattore Ca po Cap. Mas~imiliano 1\ngdini

Comitato d i Redazione

R. A rchile i. L. Bclla ni . L. Bignozzi. G. Cap uto. G. Catcllam . A . Corria~. L. D"E,po,ito, G . Gemile. A . Gobeno. G. B. Grag lia. F. Guarda. D. Mi nori. f. :vtont i. G. Mord. A. Rog,heto. L. Ro,so. A. Sala. 1\. Silves tri. A. l'riani. V. Vittucci.

2 L'ipodermosi del caval lo. (Etisia Arru, Giovanni Garippa)

9 Impiego cl inico dell'aerosolterapia in alcune malattie dell'apparato respiratorio del caval lo. (Ernesto Corbella, Giuseppe Zannetti, Arnaldo Triani, Paolo Martelli, Fausto Quintavalla)

19 Leishmaniosi : problemi di diagnosi. (Stefano Barlozzari, Francesco Francaviglia , Gladia Macrì)

28 Infezioni virali dell'apparato gen itale del cavallo. (Ezio Lodetti, Paolo Cordiali, Ivano Massirio)

Co m itato Scient ifico

E. Arru. T. Balbo. B. Balddli. G . Ba ll arini. G. Card in i. S. Cari i, L. Casa ro>a, O. Catarsini. t\ . Cio r ba. A. C or rad o . C. (ì trarùi. A. Lcopold. E. Yl aglione . S. Jvlaleno. L. Masetti . C. 1\l n ntc l>i,s a , C. Pcruccio. G. Pezzuli . .-\. Pilloni. G. Pompa. 1.. P()I.ZÌ. A. Rnm:tg noli. F. Scatoa a, F. Tre nti. E Val fré! .

Ft~tnlito:

Studio l odDII. Roma

Stampa Arti Grafiche Dc An~clis - Roma

34

Legislazione

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Vita di Corpo : ieri e ogg i

La pubblicazione dci lavori è subordinata :tlla valutazione del Comitato di Rcd:tt.ione cd i tc~ti c il materiale illustrativo mviati non verranno rcstitlliti. Le opinioni e~presse dagli Autori non impegnano la responsabilità della Ri' ista. l la"ori inviati per la pubblicazione dovmnno c•>erc inediti: le eventuali tabelle. ligure c grafici dovrunno CS>cre numerati c corredati da una sintetica didascul iu: la bibliografia dovrà essere rcù:llta corre uamentc. Cinscun articolo, inoltre. dovrà essere accompagnato da un breve riassunto in ital iano c in i ngle~e. da una foto a colori ronnato tessera e da un curricu l\1 111 vitae deii'Auton:. l lavori.. in duplice copia . . ncll;o ' tcsura dclini tiva. correli i c finnati cl:oii'Autore, dovranno) c•scrc ind iri11:11i a: Co mando del Corpo Veterinario dci i'E,crcito. Piau.a ~1arcsciallo Giardino. ~9- 00195 Roma.


L'IPODERMOSI DEL CAVALLO E. Arru (*), G. Garippa (**).

2

RIASSUNTO

SUMMA RY

Osservazioni condotte in Sardegna dal / 975 su oltre 50 cavalli infestati da ipoderma hanno consentito di stabilire che la miasi è sostenuta esclusi110mente da larve di Hypoderma bovis, che in alcuni casi le larve raggiungono il completo s viluppo (L 3) nel sottocute e, se messe a impupare, si trasformano in insetto perfetto; che l'incidenUJ dell'ipodermosi è in continuo aumento soprattutto nei cavalli allevati in promiscuità con i bovini e che, pertanto, in tali aree l'importanw della parassi/osi 11011 è da sotto••alutare.

A survey, begun in 1975, of over 50 horses in Sardinin, infested by Hypoderma, determined that the myasis was caused solely by Hypodemw bovis larvae. In some cases tIle larvae reached complete maturity (L 3) in the subcutis an d tleveloped into full-grown insects. There is a continuai increase in the incidence of warble jly in horses raised in proximity to cattle so the importa nce of the parasitosis in these areas should not be underestimated.


P REMESSA Poche parassitos i hanno una '>IO ria co ·ì lunga, piena di contraddizioni ~ per certi versi ancOI:it incompleta come l ' ipodermosi eq uina. Segnalata i n Frane i a verso la mct:t dc l scco l o scor!>O viene erroneamente att ribu ita <l specie dbtint a da quella del bm i no da Loisct che per primo ne diede una sommaria descrizione. Qualche anno dopo Jol y ampliava le conos<.:cnt e ~u ll ' argomemo c confe rmav a l"eo.;istenz.a di li ) podcrma equ i (Loisel, 18-+4; Sin Hypoderma Loisei. Joly l R49) <.:ome specie -;pcci f ica ciel cavallo. Questa opinione viene pertl condi visa da pochi para~­ sitologi tra i quali il nosrro Ercolani che. avallandola con dov it ia di notizie. ha contribuito a renerla in piedi per lu ngo tempo : ancora ne l 1925 Carpano scr i ve che le l ar ve da l ui ri sc on trai~ in cavall i de ll a campagna romana risultano «moJfologicamcntc cl iiTcrcnti da quelle che si rinvengono nel cellu lare sonocutaneo dei bov in i. c i ò c he stare bbe a d im ol> tr<t rc l a d iver-.it:t dd la ~pcc i e paras~ita ri a » . Di l'atto l a maggio r parte dci riccrcatnri. compreso Valli..,nicri che fu tra i prim i a segnalare l 'ipodcnnosi equi na in Italia, non accett ano la <.:las ~ ifi cazion e di Joly e .sostengono che «IL' larve hianc..:he, lunghe 9- 1() m m. acefale e apode. rigo n f ie an tcrionm: nt e c l i cv..: mc ntc at tenua te posteriormente» debbano piì:1 sempli cemente considerarsi comuni larve di ll.bovis incapaci. precisa l\ lcgnin. di raggiungere il completo s,·iluppo nel cavallo (Pcrroncito. 190 l ). Le indagini !.Ucccs-, ivc port ano in prevalenì'a ad escludere def in i tiv amen te l 'esi!>tenza di H.equ i e a considerare il cavall o un ospilc aec iclcnwle di H.bovis c di H.lineatum . I noltre no n poc hi tendo no addir itl ura a dimostrare che delle due !>pe<.:ic del bovino soltanto li. bO\ is :-.ia infe..,lan te per il ca, allo <Tarlier. 1930). Dal punto di vista clinico ~ i &,ti n guono tre diiTerenri fonne. L na fom1a IH.:rvos;l, rara. all ribuita pri m:i p:dmt:n-

A sinist ra. Cavallo aflcuo da 1podcmmsi . Sopra. Fuoriti'·CÌta d i l Il l.

te alla migrazione e1Tatica di larve di l stadio di ll.hov is (.l ohumon. 1936: ll adl ow e coli .. 1997) c. meno frequememente. di l l. linca1um (Ohu1cler. 1967) nel tes:.uto nervo-,o centrale. con conseguente encdalitc c/o mielite tr:.nunatica. Q uesta l'orma è qua'>i co.swntemcnte accompagn:lla du sintomntologia nervosa ed è segui ta da paralisi e morte. Una seconda formu, piLI frequente c bcn ignu. cau ~a ta dulia localiuazione so tl oc ut anea de ll e la r \'c d i ll. bov i ~ c più raraml'lliC di ll. llneatum ( H uty ra. Mard. ~ l anninger. 19-flJ) che r iescono a compiere la m igrazione al completo. Tale formn !>i apprezza in prima\ cra con la comparsa di nociut i -.ottocu tanci ad am pia di str i bu zio nc ma co n l c ndcnt a a segui re l'asse tlclla colonna vcnebralc. \1on essendo il cavallo un o~p i tc ~ peci fico le lan't: nel -;otlocu tc non vanno oltre il I l ~ t adio di wiluppo cd hanno dirnen~ioni ridotlc ri,pctto alle corrispondemi che para!>s i tano il bo,·i no. ln l'ine una ter za forma. pera ltro clcscrill a anche in 11 a li ~1 (Carpa11().

19:::!5 ), compare soprattutto in seg.u ito a comprc~'>ionc dei noduli sottocutanci cd è caratterizì'ata da accentuale manifestaz ioni di lipo anatìlatrico. In luttc q ue~Lc ar~c l' epidemiolo gi a clell' ipodermo.si del cavallo appare sl n.: ll a m~ n l c intcrdipcndentc dalla prcsc n:ta del bovin o . se bbene le o~~crvation i rcc~ nl t lcndano in m a~­ sima pane ad c'eludere 1· infestazione da 11.1 i neatum. L'epidemiologia cambia invece nei Balcani . in Asi:~ minore c probabilmente nel t\ordaf'rica dove il caval lo sembra possa es!-.ere i nl'cstato da 1-1 .:-.ilenus delle cap re (So ul -;hy. 19R6) c i n alc une :t.o ne cl c Il' t::uro pu cent ra le dove è segnalata l <t presenta el i H.clinna th: l capriolo t llcndri ks e col i.. l 989). .\ par1in.: dal 197-+ anche noi abbiamo avuto diver...c occasioni di osse1varc l'ipmlemHN in ra\ alli nat i c allevati in Sardegna. Di questo farro ci siamo finor<t limi tati a dare qualcht: not itia mediante comunicazioni personal i. da tal un i peraltro punlllalmcmc ripor! ate (i'vlacchion i. 19};7). e a f arne cenno in due rclilttoni conccrncnti rispettivamente la -.ituationc dcll' ipodennosi in italia (meeting intcmaLionale sull'ipo dcnna. Wcybridgc I U.K.I 17- IRset Lembre llJgSI c l'ipodcnno~i b0\111a in Sardegna (X V Il C'ongre'>~O Na:tionalc d i bui atri a, Cel'all1. 24 -26 maggio 19!{5). Orbene. in q u e~ to lungo <1rco di lcmpo. nw in parlicolitre negli ult imi :-.ei anni. abbiamo pol uro compiere ak1111i riliL'\ 1 ed cllctluarc delle pro' c che ci hanno gradualmente indotto a cambiare opinione in merito all'importanza de ll' ipodcrrnosi equina c. nL·I contem po. a ritenere merirevoli di dill usione i dari fi nora a c.:qu i~ i t i. ll ltchc !>C alcun i a~pc11i non second ari cl e lia parassitos i \' :-t nno ancora meglio dcfintti.

O SS ER\ AZlO:'-Jl PER S O~ALl Quando nel febbraio 1974 siamo stati int'orm ati che in un cavallo 1n


alknamcnto presso l'ippodromo di Sassari erano pre ·enti dei noduli che disturbavano l'animale dopo la sellatura. abbiamo subito pensato all" ipoderma. E in effetti. all'esame direuo. abbiamo potuto constatare che il proprietario aveva lerteralmentc schiacciato due delle tre fragili larve nei ripetuti tentativi di estrarle dai noduli. Questo caso ci è comunque servito per allertare colleghi cd allevatori che ci hanno in seguito segnalato una media d i 5-6 cav alli infestati alranno. Di questi però, per un ins ieme di mo ti vi (intcm pcstiv itit ne ll a com un icaz ione, spostame nto degli animali. ccc.) siamo di norma riusciti a tenerne sotto controllo circa la metà. Dal souocute dei 29 cavalli visitati fino al 1984 abbiamo prelevato un discreto numero di larve di l c soprallutto di n stad io, che abbiamo utilizzato per lo studio morfologico sia dircuo che su sezioni istologichc 4

al microscopio eleuronico a scansione. Le larve di T-;tadio erano identificate prendendo in con:-ideraz ione soprattutto l'armatura boccale c le ~p i ne de l segmen to terminale del corpo. mentre le alt re e rano c l as~ifi ­ cate in base alle peculiari caratteristiche della spinu lazione. dcg li stigmi. ecc. Il nostro interes~e vcr:-.o l"ipodermosi equina è aumentato sensibilmente dopo il 1984. in seguito a riscontro di cavaiJi portatori anche di larve mature. al Ili stadio di sviluppo. C iò in falli ci ha co nsen tito di raccogliere materiale suffic iente per co mpletare lo stud io morfo logico de lle larve e per verificare se quelle di 111 sLadio erano in grado di svi lupparsi ulteriormente -;ino a raggiungere lo stato di insetto alato. Un certo numero di larve è stato inoltre conservato a -70°C per lo studio genetico dei sistemi genc-crwima.

Fuoriuscita di LI ta ,.,ini~rra) e L 111 con materiale similcasco~o dopo compressione.

RISUI;J'ATJ Compless i vamentc abb ia mo riscontrato l"ipodermosi in 53 cavalli maschi c femmine. di razza angloaraba e anglo-arabo-sarda. di 2-9 anni di etìl. in maggioranza rappresentati da fanrici in avanzato stato di gravidanza o con rcdo c da soggeui adibit i ad attività sportive. L' anamnes i indicava che durante il precedente periodo p rimaverileestivo i cava li i avevano soggiornaLo per lungo tempo su pascoli frequentati da bovini. cosa che peraltro avviene di norma in Sardegna. L'anamnesi era invece muta in merito a eventual i reazioni degl i animali ali 'attacco della mosca ed estremamente imprecisa circa la deposizio-


SOJira. Lmvc di vari stadi cvoiLHivi.

Solto. Pupa cd inso::no acluho.

ne e la disposizione delle uova sui peli. Le reazioni cu tanee compari vano tra febbraio c marw sotl o fo nna d i una modica prominen.w dc-Ila cute, più facilmente individuabile al la palpazione. Successivamente assumevano le caratteristiche dei noduli. ruggiungevano le d imensioni di un cece o di una picco la nocciola (0.53 cm) ed erano di con ·istenza dura e ben aderenti al ll:ssuto sottostantc. :\ello spazio di qualche senimana i noduli mo~travano un cospicuo rammoli i mento della parete a pi ca le dove generalmen te si apri va un pi<.:co lo foro . Comprimendoli allo stadio del massimo wiluppn fuo riu::.civa del materiale bianco-grigiastro. ~imilcaseo::.o, contene nte una ed eccez ionalmente due larve di l lypollerma. Nei cavalli con infesta;. ioni pau c i- parass it;tr ie le larv e erano generalmente di l e Il stadio, in 4uelli maggiormente parassitati di Il e Hl stadio. È interessante notare c he le infestazioni piLI cono;istcnti venivano riscontrate in cavalle di ot) anni d i c tì1. a l'inc gr;t vida nza o dopo il parto. l nociu ti sprovvi~ti di fo ri erano invasi da tessuto di reazione che ne aumentava la con:-.istcn;:a c il volume: questo però si riduceva ·ensibi lmcmc con la con~cguc nte evo luzione del processo reattivo. Quando si in terveniva per aprirl i dando esito al materiale. la guarigione dei nociuti avveniva molto più rapidamente . ma in qualche caso sopraggiungevano delle complicazioni che davano luogo alla fonnazionc di cheloidi cicatri:dali. Viceversa. in ne-;qu1 cavallo la compre.;sionc dc i noduli ha provocato reazioni allergiche.

4.

l noduli. di solito in numero di 3riscontravano in prossim it~t ddlc

~i

apofisi spi no~c delle vertebre cervi cali e sulle spalle. ma non erano rari i cavall i nei quali se ne contavano piì1 di una dozzina disposti lungo tutto il dorso e perfi no nei fianch i ç ne lle cosce. La loro presen;.a non arrecava altri disturbi apprenabili all'infuori de lla soffe renza provoca ta dalla sella. Le larve di l ~ ladio, distingu ibi li in base all'armatura bot:cale e all e spine del segmento tcnninale. misunl\ ano 0.5-1 cm di lunghezza: quelle di Il stadio. prive del!'<.lmlawra boccale delle precedent i. ma p ro v v i ~tc di

minuti<.,sime -.pi ne nella parte convessa del corpo, dal II al X segmento. e d i due piccoli.: placche st igrnatiche. erano lunghe 1-2.5 cm: quelle di 111 stadio. di colorito mmTone scuro. caratterizzate dalla disposizione delle spine sul IX c X ~cgmen to c dulia morfologia degli spira<.:ol i. misuravano da 2 a 2.)) cm. Le larve racco lte ;tppart enevano t ut te a lla s pec ie J lypoderma bov is. Da 10 larve di 111 stadio mcssc a impupare nello stabulario. a temperatura ambiente. sono state ottenute. dopo 50 giomi. due mosche perfettamente vive c vita li .


Snpra. l. I l d i 1-l i poderm a bov is da equi no C(>nfnmlat.i onc degli stigmi.

Sotto. L Il di l lipodc nna bovis da eq ui no - p:1r1 c ccl'alica.

CONSIDERAZIOl\l E CO ~CLUS I O NI

Alcune delle osservazioni f in qui ci'fc ttuatc meri tano di c~o;c rc ullèriormenre puntuali1.1.atc. Po. siamo intanto di re che in S;trdcgna insistono al lo statO attuale condizioni miane perché il caval lo poss;t co ntr arre J' ipock r mosi . Avendo seguito l'andamento di q ue st a m;tlat ti a da o l tre trcnt ·:,nni

6

( Dci an a cd A rru. 196 0) Cl si anw naturalmente chiesti come mai non :-. ia q aw segnalata in precedc nn1 c noi stessi non abbiamo pollHO osser' ari a prima de l 1974. 1\hhi amo perciò chiesto noti zie ag li allev at or i anziani ma k ri..,poste appros<>imativc oucnute indicavano che. se presenre . l' ipodennm. i equina In era in l'orma pressochè inapparente e in percent uale ta lme nte c-; i gu a da pas sa re

inosser vata: ci ò mal grad o i caval li fos se r o co m une men te te n ut i al pascolo insieme a bov ini in festati. Al riguard o crediamo sia utile ri levare che. ad eccezione eli un riscontro el i Przhev al sk iana si l en us in capre el i i m J')Orl azi om: l cm p est i vamen te controllato, le uniche specie presem i in Sardegna era no e so no H. bovi s e H. lincatum .con una legger a prevale nza del prim o( Dc i an a c A rru , l l)60: A rru e coli. 1985). C'è piuttosto eia osservare che. ult imamcntc. l'allevamento del caval lo ha rn osrrato una sensi bi l e r i pr esa q ua ntit at i v a c sorraiLUILO qualitati va. L a pre~e nza di numerosi an imali di razza potrebbe in qua lche modo aver fav orito la compa rsa dcll' ipodermosi che. el i fatto. è st ata ri scont r ata esclus i vame nte i n ca val l i 1\ngl o-.t\ rahi c A nglo-A rabi -Sa rdi e non in quell i sardi (clelia Giara, ecc.). L 'i ndagine ha confermaLo l ' or i nione dominante che i l cavallo ospi ta a l i ve l lo ~o tt oc u ta n co un icam ente larve di H .bovi s. nono tante H.l ineaLU111 appaia . in teori a. pi L•adatta a determ inare l' i nfcstazione (mi nore aggress ivi tit. ..:cc. ). i\ 1 momento non disponiamo di dati concementi i fa ttori biotici che p n::~icdo n o alla mancata infestazione ciel cavallo da parte di l Llin<.:Jtum. Sappiamo però che in Sardeg na i l su o c i c l o bi o log ico l: ant i c ipato el i due mes i ri spetto a quello di H. bov is. Riteniamo perciò che. accanto ai noti J'cnorncni di res istent a congeni ta. debba esse re preso in cons idcra;.ione anche il fatto che n~ l pe ri od o i n c u i è pn.:sc.;n Lc la mosca (marzo-apri le) probabilmente le condizioni ambientali non sono del rutto f avorevoli ali ' infcstat.ione del caval lo. Pur con i lim iti insiti nel tipo di indag ine rino ra co ndol ta s~ m bra si


possa dire che il numero di equ ini colpiti da H .bovi s è piuuosto scarso e J'cntit?l cieli· i nfe'>lnz.ione abbastanza modesta. Su questi aspetti possono di cert o influ ire negativamente sia i fa ttori ambientali che l' impiego d\ fannaci attivi contro gli cstridi. ma è noto che ciò è in mass.ima parte imputabi le alla scarsa :-pccificitil del caval lo anche nei confronti di H. bovis. A lla accentuata re azione de ll' ospi te non speci fic o sarebbe peraltro da attribuire il mancalo sviluppo delle larve di li stadio nel SOttOCLil.c. È perciò veros im ile che le l arve mat ure di 111 <;! ad i o. r epe r tat c i n numero discreLO in cavalle non pi i:t g io va ni. sia da correlare con una cad uta della innata res i sten zu che porrebbe quest i soggelli alla stregua del bovino come osp iti di H .bov is. Tanto più se si considera che delle la rve possono sv iluppar si ulterio rmente c dare luogo alla formazione dell 'insetto petfe tto. Tenu to conto delrt.:s iguo numero di cavall i portatori di larve eli IIT stadio di H. bo v i s la l oro import anza prutica ai fi ni dell a di ffu sione de ll a parassi tosi è da considerare insignificante. Può al contrario avere un ceno interesse razi one svolta dalle larve duran te l a mi grazion e. Esse in fa tti potrebbero determinare reazioni cosinol"ilic hc a li vel lo dc i ri ves ti menti mcninge i e presenza di essu dato linfoplasma cellulare fra dura madre ed arac hnoicle. con rorm az ione di im munoco mp lc~s i. Non è da escludere che i casi di mortalità riportat i in letteratura siano dovu ti all"insorgenza di fen omen i di tipo allergico. specia lmente dopo trattamento parassi ticida. come tal volta capi ta nel bovino. Si traua in ogni caso d i ipotesi che stiamo attentameme contro] lancio e su cui contiamo di ril'erirc quanto prima. A conclusione di questa nota riteniamo su fficiente aver segnalato in cavall i della Sardegna la presenza di H.bov is e soprattutto d i larve di ITT stadio capaci di svil upparsi in insetto perfc11o.

-

.

L l d i Hypoderma lineat um.

H. lineatum ha le semilune più aperte (ampie) con entrambi i lembi appuntiti; le semitune sono entrambe tangenzialmente addossate alla pane mediana della spina.

L I di H y podenna bovis. Acclti1I O all'unc ino boccale si nota che il lembo anteriore della semiluna è bifido, il lembo posteriore è smussato: entrambe le sernilune sono strettamente addossate all a spina med iana (sperone).

7


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Il presente lm·oro. eseguito co11 il contrihuro M .U.R.S.T.. è sraro oggerro di collllllli ca : io ll e a l XLII C o ll f!.res.w

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ws an d prob lems o f Hy podenn os is in ltaly. A symposium in the p rogramme of coordina ti on of rcscarc h o n Hy podcr mo s is . Warb le tly co ntro! in Eu rope. IV. 9-12 Bari. MARCO NE G. ( 1947 )- Patologia Spec ial e Medica Vete rin aria (2' e d izione co n note di Finzi G .) U."f. E.T. - Torino. NEYEU LEMA TRE M. ( 1938)- Traité

(*) Il Prof. Efisio AtTu si è laureato in Med icina Veterinaria press o l ' Univer sità degl i Stu di di Sassari nel l 956 dove ha ininterrottamente svolto la s ua attività ricoprendo. fra l' altro, l' incarico di Direttore de!l 'Istitu[Q di Patologia Generale e Anatomia Patologica e d ì I s pezione degl i A limen ti di Or igine Animale con annessa Cattedra di Malattie Parassitarie. Abilitato alla libera docenza in Para ss itolog ia. è p rofessore Ordinario d i Malattie Parassitarie, d isciplina alla quale ha prevalente_mente dedicato l'attività didattica e scientifica, documentata da oltre l 00 pubblicazioni ricche di contributi utili anche alla so luzione di problemi di pratica attualità.

(**) li Dott. Giovanni Garippa si è laureato a Sassari nel 1982 ed ha svolto la sua attività di shtdio e d i ricerc a presso l ' i stitu to d i Ispezione degli Alimenti di origine Animale e presso la Cattedra di Malattie Parassitarie degli Animali Domestici. Ha fruito di una borsa di studio sulla fauna selvatica sarda e della selvaggina allevata ed ha conseguito il titolo di Dottore di ticerca i.n «Malattie Infe ttive degli Animal i Domestici», pubblicando numerosi lavori di Parassitologia e Malattie Parassitarie. Attualmente è ricercatore p resso la C attedra di Ma latlie Parassitarie degli animali domestici.


IMPIEGO CLINICO DELL'AEROSOL-TERAPIA IN ALCUNE MALATTIE DELL'APPARATO RESPIRATORIO DEL CAVALLO E. Corbella (*), F. Quintavalla (**), P. Martelli (***), A. Triani (****), G. Zannetti (*****).

9


L'incidenza de lle malattie respi ratorie del cavallo registra, da qualche anno, un aumento di tipo espone nzia le. Rossdale e Coli. ( 1985) hanno e vide nz iato che le si ndromi respiratorie del cavallo rappresentano più del 20% de lla totali tà dei quadri patologici,con conseguente arresto o ri tiro dalle competiz ion i per almeno il 30% dei soggetti colpiti. Queste percentuali si re fe riscono all a situazione presen te in Gran Bretagna, e mancano a l momento attuale prec is i riferimenti statistici per l'Italia in cui peraltro l' incidenza di malattie re spiratorie c roniche è sic uramente più e levata sia per le differen ti c ondizioni ige ni co am bie ntali , sia per le d iffer en ti me toclo logie di addestrame nto e d i allenamento del cavallo. Oltre agli o rientamenti terapeutici più tradiz ion ali ( Lageay e Desoize, 1983; E r iksen 1984: Corbella, 1985 ; Thompson e McPhe rson 1988; Derkse n 1990; Zannetti 1991 ), nelle malattie respiratorie del cavallo,un crescente interesse sta suscitando l'AEROSOLTERAPIA che,dopo un q uasi totale s ilenz io di anni (legato principalmente a problemi tecno logic i), con la disponibilità di nuo ve apparecch iature più potenti ed affidabili,è in grado di realizzare risultati terapeutici interessanti. rn ques1a nota vengono appunto riferiti i risultati di alcune esperienze eseguite ne l nostro Istituto, con questo strumento terapeutico, in alcune malattie respiratorie de l cava llo.

PRiNCIPI DI AEROSOLTERA PIA N e lla clinica equi na la terapia aerosolic a v iene att.uata, s pesso e mpiricamente, ne i cavalli da sport per ottenere, al pari de lla me dicina umana, effetti di broncodilatazione, umidificazio ne del l 'aria inspirata, modificazione de lle secrezion i bronIO

c hi a li con s ommin is tra z ione d i sostanze terapeutiche varie. La terap ia aerosolica trova indicazioni pri m arie in tutte que lle malattie respiratorie in cui si vogl ia ottenere rapidamente un 'azione umidificante delle mucose,no nc hé a ltri effetti strettamente legati all ' azione terapeutica dei s ingoli farmac i di volta in volta impiegati ed in particolare effetti an ti tosse, broncod ilanatori, fluid ificant i, espettoranti, antireattiv i e d a ntiedemigeni d i cu i a l momento attuale si hanno poche notizie anche in ordine al le caratteristiche fisiche degli aerosol ed ai farmaci uti li zzati con questo tipo d i terapia (Luxarclo e Coli. 1983; Martens e Rouff, 1985; Wilson, 1988; Derksen, 1990).

PROPRIETÀ FISICHE DEGLI AEROSOL

una «nuvo la» di aerosol più densa , che favorisce una m aggiore umidificazione ed un più unifonne deposito dei farmaci su lle varie s trutture dell'apparato respira torio. anc he se questi aerosol «densi» possono causare e/o aggravare fe nomeni di tosse e di broncospasmo in alcuni soggetti (Derksen, 1990), spec ialme nte se usati solo come umidificatori delle secrezioni ; questo tipo di attrezzatura inoltre, è più soggetta a guast i meccanici dov uti al la polvere presente nelle scuderie. Per questi motivi, per terapie da attuarsi in ambie nte clinico (ospedale veterinario.ecc.) la preferenza v iene accordata agi i aerosol ad ul trasuoni, me ntre per terapie «in campo» o «a domicilio» (scuderie. ecc.) sono più affid abili gli aerosol ad aspirazione meccanica m eno del ica ti stru ttura lment e e meno sensibili al la polvere ambientale.

Per aerosol si intendono fi ni particelle li qu ide o solide dis perse ncl.l'aria inalata, che per l a loro scar-

MODALITÀ DI DISTRIBUZIONE

sa tendenza a sedimentare e per le loro piccole dimensioni (2-7 m icron di diametro) possono giungere fino a lle basse vie aeree. La fom1azione d i un aerosol può avvenire tramite apparecchia ture d iverse a seconda del sistema usato per la nebulizzazione e/o polverizzazione della soluzione. l n linea generale gli aerosol s i d ividono in: Nebu l izzatori a press io ne contin ua ed aspirazione (detti anche meccanici); Nebulizzatori ad ul trasuoni; Nebul izzat.ori spray con prope llenti pressurizzati (i più usati in medicina umana); Polverizzatori di particelle secche; Polverizzatori a dis co rotan te (attu alm en te impiega ti so lo ne l campo della ricerca). I piLI usati in terapia equina sono i nebulizzatori ad aspirazione e que lli acl ultrasuoni (vedi fig. l). l ne bu lizze~tor i ad ultras uon i prod ucono

DEGLI AEROSOL NELLE VIE RESPiRATORIE L'obiettivo primario della te rapia inalatoria è il deposito di un aerosol terapeutico nelle parti interessate dal processo f logisti co del l ' a ppara to respiratorio, con trasporto dei farmac i, così sommin istr ati , ne ll e sedi anatomiche interessate. Il meccanis mo d i depos ito dipende princ ipalmente da tre fattori: l : ca ra tte ri s t ic he fi s ic he de ll'aerosol (d iametro delle particelle, caratteris tic he ch im iche delle goccioline, densità della nebulizzazione, temperatura e carica elettrostatica); 2: perv ietà o m e no delle vie aeree; 3 : caratteris tiche del tipo di respiro.

È ormai assodato che le pa1ticelle di un aerosol, con dimensioni superiori ai l Omicron, si depositano princ ipalmente a li vell o del l'orofaringe


ove vengono assorbite per via sistem ica. Le particelle comprese fra i 5 ed i 7 micron possono g iungere fi no alle prime vie repiratorie e nelle ramificazioni bronchiali di maggior calib ro. Q uelle com prese fra i 2 e 5 mìcron sì depositano per sedimenta-

zione ne lle vie aeree p iù piccole (m c d i c p ic co li bronch i) c ne g l i a lveo li. Le particelle di diam e tro in fe rio re a i 2 micro n gene ral me nte rimangono so spese nell'aria respiratoria e ve ngono espulse co n l'espiraZIOne.

R iguardo alle caratteristiche chimico-fi siche dei farmaci somm inistrati occorre ricordare che le particelle d i aerosol ipertonici, conte nenti sali o sostan7.e chim iche osmoticamente attive te ndo no ad aggregarsi fin o a ragg iun ge re di m ens io ni ele vate, c he ne favoriscono il deposito ne lle vie aeree el i maggior calibro, m a sono meno efficaci per il tra tta me n to eli les io ni localizzate alle basse vie aeree. Le particelle di aerosol ipoto nic i, a l contra rio, sono di d imension i più piccole e s i depositano pri nc ipalmente ne lle parti più pro fo nde d ell e v ie res pirato ri e. Anche al tre caratteristiche, come la nebulizzazione (un a m aggior densità permette un mi g lio r d e pos ito de lle sostanze tera peutiche), la te mpera LUra (a te m pe ra t ure vicine a q ue lla corporea, le particelle tendo no ad aumentare di d imensione) e la ca r ica ele ttros t atic a ( u na ca ri ca negati va de ll 'aerosol ne aumenta la stabilità de lle partice lle), posso no esser e s fru llatc pe r re ndere pi ù mirato il de pos ito a live llo respi ratorio. Il de posito el i un aerosol tcrapeutico dipende anche dalle caratteristic he fisiopato logic he delle vie aeree . Se sono presenti intens i fenomeni di di scri n ia con ostruz io ne del lume bronchiale, la terapia inalatoria può fomirc ris ultati te rapeutic i in feriori a q uelli attesi. Per questo, in presenza di ma la tti e po lmon a ri os tru tti vc viene consigliata la somministrazione d i broncodi latatori per via generale (Derksen. 1990), p1ima di iniziare la terapia acroso lica. Anc he il tipo di respiro è impo rtante nel c avallo , nel de terminare il «s ito>> in c ui s i de pos ita l'aeroso l. Un respi ro r apid o e su perfic iale fa vorisce il de posito d i aerosol nelle prime vie respiratorie (fino ai grandi bronc hi), me ntre un respiro le nto c profondo favo risce il tra sporto e depos ito dell'aerosol fino ai piccoli bronchi ed a lveoli. R isu lta pc nant o ev iden te c he, prima di prescrivere ed iniziare una !l


terapia acrosolica nel cavallo. bisogna valutare attentamente i diversi fa llori sopraespos ti c he possono influenzare o modi Ci care l 'efficacia della terapia inalatoria. In realtà l'importanza e la validità di questa tecnica terapeutica si basano sulla proprietà deli" aerosol d i : - ridurre considerevol ment e i l dosaggio dei farmaci impiegati ~cn'l.a diminuirne la risposta tcrapcutica; - limitare notevolmen te l'insorgenza di fenomeni secondari indesiderati, legati alla sommini strazione parcnterale del fannaco stesso; - somministrare contemporaneamente associazioni di pitl fannaci. le cui azioni terapeutichc sui diversi componenti del processo patologico si potenziano reciprocamente: - raggiungere region i e cavità considerate difficilmente accessibili cd applicare di rellamcntc «in situ» i farmaci. effenuando così una medicazione mirata dcll"apparato respiratorio.

OSSERVAZIONI PERSONALI

con intensa discrinia bronchiHie, lieve broncospasmo, dispnea posilavoro con lieve enfisema polmonare: n. 12 cavalli; polmonite cronica ostruttiva (COPD), secondo l'accezione proposta da Corbella c Zannelli( 1987). di grado e levato con cliscrinia, grave broncospasmo prevalentemente espiratorio , di spnea a riposo, enfisema po lm o nare medio o grave: n. 4 cavalli: laringofaringitc follicolare (LFF) cronica: senza (n. 4 cavalli ) e con paralisi aritenoid ea s ini stra (n.3 cavalli). Jn tutti i cavalli la visita clin ica era stata richiesta per la presenza di tosse persistente. dispnea e/o per scarso rendimento atletico. Farmaci utilizzati per via aerosolica: i farmac i utilizzati sono stati scel!i in base alla sintomatologia clinica riscontrata e secondo le linee di intervento tcrapeutico indicate da Zannetti ( 1991 ). l.c associazioni acrosoliche di più farmaci sono state e laborate, prcvio adattamento agli cq uini ,secondo g li orientamenti d i terapia aeroso l icu,com une me n te usati in medicina umana (Daddi e Cornia. 1974).

Materiali e metodi

Sono stati trattati compless ivamente 44 cavalli di razze da sella , di ambo i sessi e di età variabile tra i 5 ed i 16 anni. l caval li in oggetto alla visita cl inica. effet tuata secondo i comuni procedimenti semiologici e coad iuvati con opportune tecniche strumentali e di laboratorio (endosco pia, ECG. Titolo AAT, ecc.) erano affetti dalle seguenti patologic: sinusite catarrale cronica (SC): n. 5 cavalli ; l ari ngotracheobronch ite spastica (l:fBs) in quadro asmatico allergico a rapida insorgenza nel box e durante la foraggiata: n. 6 cavalli: laringotracheobronchite a prevalenz.a discrinica (LTBd): n. l O cavalli; bronchite cronica ostrulliva (BCrO) 12

l principali effetti farmacologici da noi ricercati , con l' aerosol-terapia, sono stati i seguenti: l: Effetto umiclificantc dell e mucose ottenuto. tramite sornministrazione per aerosol di acqua bidisti llata o soluzione fisiologica clorurata prev io riscaldamento a 37°C. 2: Effetto flui dificante ed espettorante ottenuto, con so mministrazione di mucolitici (acetilcisteina, sobrcrolo, ambroxolo) c lluidificanti (principi attivi terpenici- PATS). 3: Effett o disinfettante-antibatterico ottenuto con somministrazione di joclio (o suoi derivati ) cd antibiotici (tiamfenicolo). 4: Effetto antiallergico-desensibilizzante, per somm inistrazione di corticostcroidi (metilprednisolone. beclometasone) od antiallergici prc-

ventivi (disodiocromoglicato, fcnspiride). 5: Effetto broncodilatatore, dovuto a bcta-2-mimetici (c lenbuterolo. sa lbutamolo) od inibitori delle fosfodiesterasi (aminofillina. diprofi11ina). ella tabella l sono riportate alcune associazioni fannacoterapeut iche da noi usate ncii a terapia per aerosol di alcune malattie de li 'apparato respiratorio del cavallo. La terapia aerosolica era effettuata, in tutti i soggclli per i primi 4 g iorni due volte al dì (mattino e pomeriggio), poi un a sola volta al g iorno per altri 6 giorni se si rendevano evidenti miglioramenti obiettivi della sintornatologia clin ica. Se entro La 7" giornata non si registrava alcun miglioramento clinico la terapia veniva considerata inefficace ed in terrotta. [ caval li affetti da forme in cui era predominante la componente cliscrinica (l: rBd c BCrO), dopo circa 15 minuti dal termine dcll"aerosol. venivano mossi alla corda alle rre andature, in ambiente ap~.:no .

Apparecchiatu ra per aerosol

Nella nostra ricerca è stato utilizzato il sistema inalatorio EQUlSOL (Medel S.p.a. Parma) formato da un nebulizzatore ad aspirazione e da un compressore della capacità eli 4 bar, in grado d i ncbulizzare IO mi. eli so luzioni medicamentose in circa l 0-15 minuti. La soluzione nebulizzata arriva quindi ad una speciale masc hera inalatoria sagomata in modo da adattarsi al muso del cavallo. Dopo un breve periodo di condizionamento comportamentale,tutti i cavalli hann o accella to di buon grado questo tipo di terapia c non si ~o no ve rifi ca ti incident i di sorta durame la sua esecuzione.

RISULTATI T risultati da no i ottenuti co n


Tab. l ASSOCIAZIONI FARMACOLOGICHE PER AEROSOL .UTILIZZATE NELLA TERAPIA DELLE MALATTIE DELL'APPARATO RESPIRATORIO DEL CAVALLO

SINUSITE CATARRALE CRONICA (SC) Tiamfenicolo glie. acetilcisteinato

g.

Jodio F.U.

rng.

Sol. Fisiologica q.b.

mi.

LARINGO-FARINGITE FOLLICOLARE (LFF) Tiamfenicolo glie. acetilcisteinato

mg.

500

50

Metilprednisolone ac.

m g.

40

20

Jodio F.U. Acqua Bidisti llata q.b.

mg. mi.

50 20

l

LARINGO-TRACHEO-BRONCHITE (LTBd) Discrinica N-Acetilcisteina

m g.

600

Pr. Att. Terpenici

mg.

Sol.Fisiologica q.b.

ml.

LARINGO-TRACHEO-BRONCHITE (LTBs) Spastica Disodiocromoglicato

m g.

800

20

Pr. Att. Terpenici

mg.

20

20

Acqua Bidistillata q.b.

ml.

20

BRONCHITE CRONICA OSTRUTTIVA (BCrO)

POLMONlTE CRONICA OSTRUTTIVA (COPD)

Aminofillina

mg.

300

Beclometasone dipr.

m g.

4

Sobrerolo

mg.

120

Ambroxolo

mg.

60

Acqua Bidistillata q. b. mi.

20

Fenspiridina c l.

mg.

150

Acqua Bidistillata

q.b. mJ.

20

13


A pparect:hio pt:r aerosol-terapia c sua appli cazi one.

!" aerosolterapia sono riportati nella tabella n. 2 e nell'istogramma e classificati come: Otti mi = scomparsa della sintomarologia cli nica entro 7 giorn i; Bu oni = scomparsa dell a sintomatologia cUnica entro l O giorni ; Discreti =miglioramento sensibile della sintomatologia clinica; Scarsi = attenuazione transitoria della sintomatologia clinica: Null i = nessun risul tato terapeutico apprezzabile entro 7 giorni. Nella tabella n. 3 sono riportate le percentuali di guarigione (risultati classifi caLi come ottimi e buoni),d i miglioramento clinico (risultati classificati come discreti) e nessun risultato clini co (risultat i c lass ifica ti come scarsi o nul li) . Sono ri ponmi inolt re le reci div e c liniche e le rispett ive percentuali. Dopo il 4° giorno di terapia aerosol ica, indipendentemente dalla diagnos i ini z iale, nel 70% circa de i c as i, verso la fine del lavoro o. piÚ s pesso subito dopo. compari va emissione di catarro e/o mu co da lle nar ici in forma talora abbondanle.

UI.SCUSSION E DEI RISULTATI Sulla base de lle nos tre osservazioni si pos sono e v idenz iare i seguenti elementi d i discussione . Innanzitutto, la terapia aerosolica nel cavallo sembra forni re i migliori risultati nelle forme di sinusite catarrale cronica. Jaringofaringite fo llicolare, laringotracheobronchite di scrinica, bronchiti ero n iche ostruii i ve nello stadio inizi ale o di media grav it~l.

Risultati non def initivi sono stati ottenuti nelle patologie respiratorie a netta componente reall iva,anche uti lizzando farmac i a provata azione antireattiva (cortisonici, clisod iocro14


Tab.2 RISULTATI OTTENUTI CON AEROSOLTERAPIA IN ALCUNE PATOLOGIE DELL'APPARATO RESPIRATORIO DEL CAVALLO

Risultati Clinici

MALAITIA Onimi

Buoni

se

3

2

LTBd

5

4

Discreti

4

2

BCrO

2 5

2

COPD LFF

Legenda:

Nulli

l

2

LTBs

Scarsi

4

3

se LTBd

= =

sinusite catarrale cronica lari ngo-tracheo-bronc h ite d iserin ica

LTBs

Laringo-tracbeo-bronchite spastica

BerO

bronchite cronica ostruniva

e OPD

LFF

=

malattia polmonare cronica ostruttiva laringe -faringite follicolare c ronica

moglicato. ecc.). Infatti in queste forme sono presenti con maggior frequenza le recidive cliniche, anche se la terapia aerosolica ha indotto in mo lti casi una obietLiva atte nuni'.ione de lla s intomatologia. La somm inistrazione d i farma<: i per via aerosolica, dunque forni sce risultat i particola rmente ap prezzabili nelle fom1e in cui la presenza di abbondanti quan t ità eli essudato muco-purulento (discrinia) ostacola, spesso in man iera decis iva. la di ffus io ne e ndoluminalc di farmaci

somm inistrati per via generale che. in effetti, subiscono una notevole diluizion e nella loro diffusione dall'epitelio alla superfic ie «libera>> de l muco c he riveste le vie respiratorie. D e l resto, sono ben note le m od ificazioni delle caratterist ic he fisico-chjmiche in corso eli bro ncopneumopatie c roni c he in g rado di minimizzare gli effetti terapeutici di antibiotici, antiinfiammatori. c perfino degli stess i mucol i t ici (Bonanomi, 1991 ). In questa prospeuiva , i risu ltati

delle nostre ricerche confermano quell i, a ltrettanto lusinghieri. rilevati da Luxnrclo e Col i. ( 1983) con i 1 di sod ioc romoglicato che, fr a l 'a ltro. deve la propria efficacia proprio a ll a possib ilità di essere somministrato per via topica, essendo molecola ad effetti modificatori esclusivamente « per conlatlo» con la mucosa interessata e pertamo non somministrabilc per via generale . La via topi ca per aerosol. in Il ne. sul la base delle osservazioni precedentemente ri rcrite, fornisce o ttim i 15


Istogramma l -Risultati ottenuti con aerosol-terapia 6 n 5 4 3 2 l

o LTBd

S.C

OTTIMI

-

BCrO

LTBs

BUONI

e

j DISCRETI

COPD

-

LFF

-

SCARSI

NULLI

Tab. 3 RISULTATI OTTENUTI CON AEROSOL-TERAPIA IN PERCENTUALE Malattia ESITO TERAPEUTICO

se

Guarigione %

100

5

LTBd

LTBs

BCrO

9 90

2 33.3

6 50

41.7

2 50

4 66.7

l 8.3

2 50

2

2

20

100

4 36.4

2 100

lO

Nullo

% Recidive %

20

Recidive= ricomparsa sintomatologia c linica entro 3 mesi dali 'ultimo intervento aerosolico. Recidive%= rispetto ai casi clinic i classificati "guariti路' o路' migliorati路路.

16

LFF 7 100

5

1

Mig lioramento

%

COPD

l 14.3


risul tati anche pe r farmaci c he non

è possibile impiegare per via generale a dosaggi ele vati c per periodi molto prolungati come è il caso dei cortisoni ci le c ui dosi d'impi ego , nel! 'aerosol , sono frazioni qi quelle c he sarebbe ro necessari e pe r via generale per ottenere concentrazioni broncopolmonari farmaco logicamente util i. Negli anima li g iovani ed in quelli anziani. in cui sono presenti problemi differe nti, ma egualme nte grav i, e c he potre bbe ro rise nt ire negati vame n te delle somminis trazion i di taluni farmaci pe r via generale, e sopratutto per cicli terapeutic i prolungati, la via aerosolica consente di protrarre i cicli medes imi per tutto il periodo rite nuto necessario, senza dover osser vare e ventuali cffe ui s iste mici indes iderati ; valga per tutti l' esempio. g ià citato. dei cortisonici c he , sommin is trati pe r questa via, realizzano effetti antiinfiammatori ed antireattivi in ambito polmonare senza sviluppare conseguenze metabolic he od immunosoppressive siste miche, anche per trattamenti prolungati. Le stesse conside razioni pos sono esse re rife rite a nche ad antibiotici, antistaminic i, ecc. (Marte ns c Rou IT, 1985). I problemi relativi alla necessità eli disporre di a ttrezzature rela ti vamente complesse, come le apparecc hiature pe r ae ro so l, so no s tati recentemente s uperati con la disponibili tà di s istem i pe r aerosol molto affidabil i, robusti e molto maneggevoli, in grado di sopportare anche le sollec itazioni violente che possono derivare dali ' impiego prolungato in ambie nte «equino». La validità dell ' impiego della te rap ia ae roso li ca r is ult a pe rc iò confermata, e trova motivazioni ancora pi LJ cons is ten ti nella scelta ragionata del tipo di f armaco o di assoc iazioni fa rmacologiche che il clinico può operare, in tutta libertà, s ulla base delle forme anatomo-cliniche di volta in volta obiettivate.

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(*) Il Professar Ernesto Corbella si è laureato in Medicina Veterinaria presso l' Università di Parma nel 1967, ed ha svolto il serv izio militarE in qualità di Ufficiale Veterinario presso i l CeP IM d i Passo Co rese (oggi Scuola Militare eli Equitazione). Professore Associato d i Propedeu ti ca I: Semeiologia Medica Veterinaria, presso l 'Università di Parma, è autore di oltre 80 pubblicazioni su argomenti d i diagnostica e terapia degli animali domestici con particolare riferimento alla patologia equina. Socio di società scientifiche nazionali ed estere è pure autore di libri e testi di diagnostica clinica e chimico-clinica .

(**) Professor Giu seppe Zannetti, laureato presso l'U niversità di Parma nel 1966, ha svolto il servizio militare in qualità di Ufficiale Veterinario presso la Scuola del Corpo Veterinario Militare eli Pinerolo e la Direzione di Veterinaria della Regione Militare Nord-Ovest. Professore associato di Patologia Medica degli animali domestici presso l'Un iversità di Parma è autore di oltre l 00 pubblicazioni su argomenti di diagnostica e terapia delle malattie degli animali domestici con particolare riferimento alle patologie dei piccoli animali. Socio di numerose società scientifiche nazionali e straniere è autore eli un libro di diagnostica elettrocardiografica

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nonché curatore di traduzioni di testi e trattati di argomento medico - veterinario.

gine animale presso l'Università di Napoli, ha frequentato numerosi corsi tra c u i il 9° Corso Internazionale superiore per giovani Ufficiali Medici, il Corso su «La vigilanza igienìco-sanita.ria ed annonaria dei prodotti alimentari della pesca» e quello sul controllo igienico-sanitario dei prodotti lattiero caseari . È ìnoHre autore di d iverse pubblicazion i. Attualmente riveste l'incarico di Capo Ufficio del Comando del Corpo Veterinario dell' Esercito.

(;;'**) D Col. co. vet. Arnaldo Triani, laureato in medicina veterinaria presso l 'Università di Panna nel 1969, ha freq uentato i l 44° Corso A.U.C.V. ed è stato nominato Tenente in s.p.e. nel 1973. Ha ricoperto i seguenti incarichi: Ufficiale veterinario del Btg. alp. «Feltre», Ufficiale addetto alla Direzione di Veterinaria del V C.M.T., Dirigente del Serv izio Veterinario del1'80 Rgt. alp. , Diretto re de l l ' Infe rmeria Qu adrupedi della B. alp. «OrobìCa», Capo Sezione presso il Comando del Corpo Veterinario , Capo Ufficio in s.v. del Comando del Corpo Veterina rio, Direttore in s. v. del Centro Studi del Corpo Veterinario Militare. Specializzato in ispezione degli alimenti di ori-

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(****) Il Dott. Paolo Martelli si è laureato in Medicina Vete rinaria presso l'Università di Parma nel 1984, ed ha svolto il serviz io mi litare presso i l 7° Comando Zona di Bologna . Ricercatore presso la Facoltà di Medicina Veterinaria di Parma è autore di oltre 50 pubblicazioni dì interesse clinico-medico r ivolte principalmente allo studio delle

T HOMPSO N J.R .. MCPHERS ON E.A. : Chron ic Obs tru c tive Pulmona ry Dìsease in the Horse - Equine Pract. l O, 3 1, 1988. W ILS ON W .O. : Foa l Pnc um on ia Equine Pract., 5, 19, 1988. ZA NN ETT I G. : Li nee d i inte rve nto terape utico nelle broncopatic cro niche de l cavallo: ruolo dc ll'acctilc istcina - Att i X Congr. SIDI. Padova. 1991.

malattie metaboliche dei grandi animali. Socio di numerose Società scientifiche ha partecipato, in qualità di relatore, a numerosi Congressi nazionali ed internazionali.

(*****) Il Prof. Fausto Quintavalla si è laureato in Med icina Veterinaria, presso l'Università degli Studi di Parma nel 1980, ed ha svolto il servizio militare presso il Centro Militare Allevamento e Rifornimento Quadrupedi (CMARQ) eli Grosseto. Professore Associato di Terapia Medica Veterinaria presso la Facoltà dì Medicina Veterinaria di Parma, è autore di circa 70 pubblicazioni molte delle quali relative alla Medicina Sportiva e Terapia del cavallo atleta. Socio di numerose Società scientifiche, è autore inoltre di un testo di farmaco-terapia veterinaria.


LEISHMANIOSI: PROBLEMI DI DIAGNOSI S. Barlozzari (*),F. Francaviglia (**), G. MacrĂŹ (***).

RIASSUN TO

SUMMARY

La leishmaniosi, complessa antropozoonosi, riveste particolare interesse nel cane in relazione, anche, alla notevole diffusione sul territorio nazionale. La variegata ed incostante sintomatologia pone precisi problemi diagnostici, per risolvere i quali l'esame bioptico midollare risulta a volte indispensabile.

T/re leishmaniosis, complex antropozoonosis, is of great interest fora/l dog species in relation also t o t/re remarkable diffusion in national territory. TJze variegated and inconstant symptomatology lays out precise problems of diagnosis, for which the medulary biopsie examination results to be t/re solution jor a diagnosis of conviction.

19


Sopra a s inisl ra.

GENERALITA La lcishmaniosi, amropozoonos i che interessa l 'uomo ma soprattutto la specie canina, era un tempo ritenuta presente sol o in alcuni paes i del sud Ameri ca, India, C ina, Ru ssia Asiatica e bac ino de l Med iterraneo meridionale. ln seguito indagi ni epidemi olog iche hanno d imost rato la sua presenza oltre che nelle Regioni meridionali anche in buona parte del res tante territOrio nazionale italiano. Le nu merose segnalazion i provenienti da diverse zone del nostro paese hanno susci tato un notevole interesse neli' ambiente veterinario mi litare cd in part icolare all'interno de l Servi z io Veteri nar io de i Carabinieri dove il settore cinofilo è particolarmente import ante per atti vità e tradi zione. La leishman iosi è sostenuta da un organismo unicellu-

20

Sopra.

PasLnrc tcdC.'\CO ec-u' chiari si naomi cutane i rifcri ..

P;1rtiwlw·c del piede con oniwgrifosi.

bili a Lcishmanos i.

Sotto. Materiale necessario pe r la stcrnom idoccmcsi.


Sopra. Punti di rcpcrc. Sol! o. Stcrnom lcloccntc, i: la'c di llllt>'iunc.

Ime di cui si conoscono divcr!-.i tipi: in Italia è sosten uta da L. infantu m. Il ciclo biolog ico. piuttosto complesso. passa attraverso due l'om1c morfologiche e necessila della presenza di un vettore intcnncdio. Nel cane il para ssita si trova all'interno delle cellu le della serie mononucleata del o;anguc e delle cellu le del sistema reticoloendotc lial c. dove molti plica ndosi in l'orma amastigote provoca la rottura delle CC Il li le ~teS!o.C. Quc-;tc rorl1ll' extra<.:cllulari libere vengono quindi ragocitate dai macrol'agi. all'interno dei quali iniziano nuovamente a moltiplicar!>i grazie alla part icolare resi sten7.a che mostrano nei confro nti degl i enzi mi liso:-,omiali. Il pas~agg i o da ospite vertebra to ad ospite vertebrato è reso possibi le da un insetto vettore rappresent mo da un dit tero ~l


Sopr:l. Slcrnomielocenlesi: fase di aspirazione. A fian co. Cern ila del ma~eria l e biop1 ico da <OIIoporre ad esame mic roscopiço.

del genere Phl ebotomus di cui si conoscono diverse specie: P.pappatasi. P.perfi liew i, P.major. P. perniciosus. La leishmania penetrata nel nebotomo con il pasto di sangue. evolve in fonna paramastigote nell'imestino, quindi in una ulteriore forma evolutiva, promastigote. raggiunge il fa ringe c l ' apparato boccal e cd è quindi pronta per essere inoc ul ata con un ullro pasto di sangue in un ospite verrebrato recetrivo. Giunta nell 'ospite definitivo quindi , riassume la form a amastigote ed i l suo ciclo comincia nuovamente. L'i ntcrazione ospite parassita conduce ad una potologia vas ta e compl essa co n disproridcmia, fom1azione di immu-

22


Sopra. Esecut.ionc dell o ~trisc io. t\ fianco. Lci~h111anic libere.

nocomplessi cd auloant.icorpi , granulomatosi diffusa. amiloidos i, immunodepressione. eli 'uomo la mal arti a si manifesta generalmente con una forma <.:Uianca ed una vi scerale, nel cane in vece è presente una unica fonna visccrocutanca. l simomi. che nel cane si manife stano dopo un periodo di incubazione va riabile cb pochi gi orni sino ad un anno, sono rapprcscntali nella forma acuta. rara c dcscrina in soggetti di età compre!->a tra 6 mc~ i c 3 anni. da febbre. zoppie e paresi. La forma c ronica è scnz'a ltro tj ucll a piLt di l'l'usa cd anche la pilt complessa, si a per l a varietà dei sinwmi che per la frequ ente incostanza degli stessi: si può osservare ?-.l'


rarefazione del pelo, eczema furfu raceo non pruriginoso (l'orf'ora arn iantacea). ulceraz i oni irregola ri su ll e prominenze ossee. sulla mucosa boccale e nasale (spesso presente cpi!'.tas!-.i) . eccessiva crescita delle unghie (onicogrifosi) . cheratocongi umivi tc. dimagrimento con appetitO conservato, l infosplenomegalia ,

anemia cd ep i sodi emo rrag ici. La terapia mirata prevede l'uso di composti antimoniali come l a [ metil glucam ina antimoniato (Giucantirn) alla dose di l 00 mg/Kg di peso pro dic per 4 cicli di 15 giorni.intcrvallati da l O giorni di pausa. Sono indicati inoltre, come supporlo terapeutico. epatoprotettori . complessi vi taminic i.

Le isluu auic f;ogocitatc da un macro rago YIGG IOOOX.

c l'erro. Per una correna diagnosi il clinico può avvalersi di esam i aspecirici. quali la VES che risulta sempre elevata. l'esame delle uri ne dove si


9. 9

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Pro tidogrammi caraucristici in corso di leishmaniosi acuta-subacuta. Si nota la netta d iminuzione delle albumine (valori nonnali 55± 5%) e l'inversione del rapporto A/G (valori normali 1- 1,5).


os~e r va protcinuria. la proridemia

totale cd i l tracciato clettroforeti co. prove di fun zionali[(! rena le cd epatica, test di form o l ge l i fic azione. ma '>Opraltutto può avvalersi di esami specifici qual i l ' immunolluorescenza ind irclta (IFI). test immuno-enzimatici e biopsie lin fonodali e midoll ari. L'oggello de l no~t ro studio ri guarda l'indagine siero logica eseguita su una popolazione di ~00 cani P.T. distribuiti in 19 Nuclei Cinofili dei Carabinieri dis locati in territorio nazionale. Gli emosieri di tutti i soggeni sono stati soltoposti ad esame sicrologico utili;.7.ando la reazione eli immuno flu orescenza indiretta. Le pos iti v irà complessivamente risn)lltrate sono state 24, come riportato nella tabella. Dei -.oggetti risultati positivi 5 cani. con grave sinromatologia clinica e res ieleni i in l oca l i t;, non considerate endemiche. sono stati abbattuti. Per tutti g l i alt ri sogge tt·i si è voluto ripetere l'esame della IFI per verificare eventual i osc ill at.ioni dc i titoli. Questo. sopratt uno in considerazi one dt:l fall o cile;; pe;;r ail.: uni di questi cani. nei qua li il titolo sierologico osc ill av a tra il valore minimo considerato positivo per I 'JFI eli 1/40 cd il titolo di 1/80. la diagno. i di lei. hmaniosi non era sccvra da dubbi.

T ri sultati così ottenuti. riportati sull a seconda colonna della tabella, confermarono In dingnosi per alcun i casi. ma per altri lascim·ono invariate le perplessità già avute in precedenza. Per dissipare tali perplessità si è ricorso alla tecnica della biopsia miclollare tramite sternomielocentcsi (puntato stc rn al e) . Ta le tec ni c a, infatti. è tutt'oggi il metodo più sicuro per una diagnosi di ccrte1.1.a. Dci 19 soggetti rimasti Il . risultat i dubbi. sono stati sottoposti a puntato ~ter n alc con i l ri sultato che soltanto 3 cani hanno mostrato positiv itìl mit:roscopica mentre gli altri 8 sono ri sultati negativi. La ~ t crn om i el ocent es i (puntato sternalc) consiste nella puntura. previa tricotomia ed émestesia locale. della 2· o ~· sternebra mediante un trequarri eli 2 o

26

1'(/JIC'

t• intf(lginl'

2' Ì11tfogim!

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2' ind(lgine esame

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24

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~ mm di diametro (l'i g. l, 2, e 3): un sussulto del cane indica il momento in cui 5.i è raggiunto il midollo ed è posc;ibile iniziare l'aspirazione con una siringa da 20 cc (tig. 4 e 5). Pochi fruo;toli di midollo così ricavati. strisciati su vetrino. (fig. 6 e 7) vengono colorati con May Grun wa ld Gicmsa cd o~scrvati al microscopio acl 800 l 000 ingrand iment i. Le lei!-.hmanie si osservano disperse tra le cellule oppure all'interno dci macrofagi ( fig . X. 9 c IO).

CONCLUSIONI L'esperienza riportata ~o ll olinca come. per le caratteristiche proprie

po:,. abballUIO

l

dell a malattia. sia spesso dilTi c il c emettere d iagnos i cert:J di l cishmaniosi . L'IF I rb ult a infalli essere di notevole vantaggio in occasione di screening generali e di buona precisi one per tito li elevati. ma mostra qualche lim ite per i titoli piLI bassi ( 1/40. 1/80). Questi tit oli infatti, a nostro av vi so . esprimono pi ù un soc;pc tto c he una ve ra pos iti v it à. Proprio per tale motivo in tulli i casi di lcishrnaniosi. ma soprattullo nei casi più dubbi. diventa indispensabile accanto ai profi li mctabolit:i cd all e in dag in i siero l og i che. la verifi ca bioptica che, per l 'assenza eli grosse difficoltà di esecuzione. può c. sere facilmente utiliaata come esame di routi ne nella pratica ambula!Oriale.


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(**) Il S. Ten. co. vet. Francesco Fran cavig l ia, lau re ato presso la F acoltà di Me dicina Vete rinaria d i Messina ne l 19R9 con lo de, allievo inte rno presso l'Istituto d i Clini ca Med ica, ha prestato se rvizio come Diri gente del Serv izio Veterinari o dell a Legione Carabi nieri di Roma; at tualme nte è in servi z io presso il Comando del Serv iz io Vete r inari o deUa Regione MiJitare della Sicilia.

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(*) Il Ten. Col. co. vet. Stefano Barlozzari ha frequentato il 3° Corso dell ' Accademia di Sani tà Mi.litare laure an dos i co n lo d e p resso l a Faco ltà di Medic in a Veterinaria dell'Univers ità di Torino nel L974. Ha pres tato serviz io presso il Cenrro Studi del Corpo Veterinario. il Centro Militare Allevamen to c Ri fo rnime nto Quadrupedi di Gro sse to . il Co m a nd o de l Reggimento Carabinieri a Cavallo, il Comando d e l Serviz io Vete rin ari o della Reg ione M ilitare Centrale, il Coma ndo Gene rale cieli· Ann a de i Carabinieri . Altualmente presta servi zio presso il Comando del Corpo Veterinario dell'Eserc ito come Capo Sezione Tecnica. Ha freq uentato corsi di sp ecializzazione c d i aggiornamento presso le Facoltà di Medic ina Veterinaria delle Università degli Studi di Bologna e d i Napoli .

(***) La Dr.ssa Gladia Macrì si è laureata presso la Facoltà d i Medicina Veterinaria di Perugia con lode, nel 1982 . Allualmc nt c presta se rv izi o press o l' lstiwto Zooprofi la ttico Spe rim e ntal e d el La zio e cle lia Toscana con la qualifica di assistente vete rinario . Ha freq ue ntato cors i eli aggiornamento in anatomia patologica, tossicologia vclc rinaria. malattie trop ica li , analisi e controll o delle principali malattie infe uive ed infestive degli animali domestici. 27


INFEZIONI VIRALI DELL'APPARATO GENITALE DEL CAVALLO E. Lodetti (*), P. Cordioli (**), I. Massirio (***).

RiASSUNTO

SUMMARY

Gli a.utori descrivono la sintomatologia clinica e la patogenesi delle infezioni vira/i dell'apparato genitale del cavallo. Vengono riportati alcuni dati relativi alle ricerche virologiche e sierologiche su EHVl e EAV nella Lombardia e nell'Emilia.

Virai infections affecting the genital tra ct of horses are described. Major importance is given to Equine Herpes virus l (EHVl) and Equine Arteritis virus (EAV). For each virological and serological investigations conduced in Lombardia and Emilia are reported.

28


Le m a lattie d i nat ura infett iva o parassitaria dell'apparato genitale del c a va llo de von o esse re pre se ne ll a g ius ta considernione da parte del vete rinario in qua nto p~r quest a spt:c ie. contrariame nte ag li altri animali da reddito dove si tende a valutare lo 1\ f'ianct•. l 'olmo11c di l"cto equino infcuo da

staro san ita ri o dell'intero a llevamento. riveste notevole imporranza il singolo ind ividuo . Q ue sta affe rm azion e scaturisce da l fat to c he l'a borto e la s te ril it à , anche se te m poranea. portano come consegue nza im med iata la perdita

d e l pul e dro. In ol tre l' inl"c z io n e genita le di uno stallone può co sti tu ire una minacci a per mo lt i al le vamen ti. Scopo d ell a p re se nte nota è di passare in rapida rassegna le princip ali in fc z it1ni vira i i dell 'ap p arat o

El i V- 1. lllunuuo fluurè,cem.a di rella.

Tab. J Agente eziologico

Malattia

Periodo inwbaz.

POLIZI A VETERINARIA

Simomi principali Denuncia

Isolamento sequestro

z. F.

I. Z. O. f.

P. O.

~evoca -

Misure particolari

EHV l

virus rinopolmonite subtipo l Rinopolmonite

3-10 gg

febbre, simomi respiratori colpisce prevalentemente gli an in1~1i

SI

SI

NO NO ì\0 NO 30 gg. Divieto d i monta

giovani

Aborto virate

l4gg 2 mesi

Aborto da 7 ;l I l mes i d i gruvidanza, in fezioni latenti c persistenti Frequenti recid ive/reinfczion i

SI

SI

NO NO NO NO 30 gg. Divicw d i monta c distruzione feti

subtipo 2 (6HV4)

Malaltia delle vie rcspirmorie superiori

3- 10 gg

Sindrome respiratoria febbri le

SI

SJ

NO NO NO NO JO gg. Di vi<:to d i monta

EHVJ

Esamema coitale equino

1-7 gg

Malania venerea delle cavalle c degli s tallo ni. Arce di de pi gme n tazio ne s u i genit<tl i. In fezione pers istente in forma Jateme da una stagione di l'iprodu zio ne all a s ucccssiv ;1. in fezione nasa le/congi untivale nei soggelli a contatto. Non ahort igcua

NO

NO

NO NO NO NO

EAV

Arterite equina. Febbre 1ifoide viremica. Pink cye

3- 1Ogg

Malania sistemica con ipertermia. Congi unti vite . Ede ma dello scroto. gam be e addome. Aborto a tutti g li stadi de ll a gravidanza coincidcrllc con la defervesceoza febbrile

SI

SI

NO NO NO NO 30 gg. Di vieto di mon ta e distmzione feti. G li s talloni ch e han no s uperato l'arterite debbono essere esclusi defi niti va me nte dal la monta

EIA V

Anemi:t infcn iva del cavallo. Swamp fever

5-30 gg

Mai ali ia sistem ica con febbre int crm il lente, comple tame nte latente. Letale. Aborto ad ogni stadio dell a grav idanza. l"ascita di puledri infetti. La trasm issione venerea è rara se comparata con la tra sm iss ione attraverso veuori o iatrogena

SI

SI

SI NO SI NO 365 gg. Gli ani mali c linicame nte sospe tti di co n taminazione devono es~erc sottopos ti a tes t d i Cogg ins. Marchi o A. l. sullo zoccol o anteriore destro in caso di rmrlau ia cl inicame nte man il'e sra o in seguito ad es ito posiiivo de l test di Coggins

o più

PARVOV JRUS EQUJ.NO

?

VfRUS PAPfLLOMA EQUIN O

?

Aborto. N on son o dis ponibi li dati sulla rrcqucnza c distribuzione geografica Rara mente con geni ta. P ap illommns i nei puledri nconmi

29


genitale del cavallo nonché di prendere in considerazione la situazione delle sucldctle malattie nel tCITitorio d i nostra compe te nza. La rab. l riporta s inteticamente l'ageme c:~.io­ logico ed i pri ncipali sintomi del le varie entità morbose nonché le misure di polizia veterinaria previste dall'att uale normativa nazionale.

EHV-1 Il virus e rpetico de l cavallo d i tipo l, EH V l , è un alfahcrpcsvirus comunemente noto come virus della ri nopo lmoni re o dell'aborto equ ino . Questo virus può dar luogo nell 'animale a tre s indromi diverse clinicamente: una forma re pita10ria, una abortigena ed una forma paralitica. Osservazioni eli campo. test · d'infezione e ricerche sierologiche hanno messo in evidenla che es istono due so u otip i di EH V l: il s otto li po l indu ce vire mia e di co nseg uenza aborto e mortalità neonatale, mentre il sottotipo 2 è principalmente implicato in sindromi res piratorie. Studden et aL ( 1981) hanno proposto di identificare con EHVl solo il sottotipo l . cioè l'abonigeno, mentre d i chiamare con EHV4 il sottotipo respiratorio. Oltre che dalla diversa patogenicittl EHV I e ETIV4 possono essere differenziati dalle diverse cm·atte rist iche coltura l i (AI Ie n e Bryans, 1986). da tests sierologici basati sull'impiego di anticorpi monoclona li (Yeargan et al., 1985) e mediante l'analisi del genoma con enzimi di restrizione (Studdert et aL, 1981 ). L'infezione di an imali sieronegativi con EHVl o EHV4 dà luogo ad una ma lattia respiratori a acuta, rcbbrile c caratterizzata da rinofaringitc e trac heobro nch it.e . Se impl icato EHV l s i ha una vi rem ia associata alle cellule della. erie bianca e leucopen i a (Doli et al.. 1954). Il periodo di incubazione può variare dai 3 ai l O giorni (Bryans, 1980). gli animali infeni eliminano il virus attraverso l'apparato res pirato-

r io. Il virus può essere isolato mediante tamponi nasali e faringei fino a 12 giorni dopo l'infezione e nei cavalli infett i con EHV l anche dai leucoci ti circo lanti per un egual periodo ( Bryans, 1969) . egli an imali giovani il virus può raggiungere i pol moni con lo svil uppo di una broncopolmonite viralc. A causa dell'immunità di breve durata vi possono essere frequenti rcinfczioni a intervalli di 3-6 mesi (Bryans. 1981 ). Dopo le prime reinfezioni non si osserva alcuna sintomatologia ma si ha sempre l'eliminazione ciel virus. Se impl icato EH Y l , sus::; i ste il rischio di aborto negli animali graviel i e della comparsa della si ndrome nervosa (Bryans, 1980). Sebbene clinicamente indistinguibili le sindromi respiratorie causate da EHVI e EHV4 mostrano significati patogenetici e ep izootolog ici diversi. L'infezione da EHV4 (1'80% dei ceppi isolati da sindrom i respiratori e sono E HV 4) è loca li 7.za t a all 'apparato respiratorio ed ai linfanodi tri bu ta ri; q uel l a da E H V l è sistemica. è responsabile di viremia con possibilità di aborto (oltre il 95% dei ceppi isolati da feti sono s tati carallerizzati come EH V l ) e d i l'orme neurologiche (sostenute solo da EHV l ). L'i nfezione da El-IV l . a nc he se s ilente, di una cavalla grav ida p uò essere segu ita da abort o do po 2- 10 settimane. Il 95% degli aborti dovuti ad infezione erpetica avvengono durante gli ultimi 4 mesi di gestalione. Da dati riportati da Allen e Bryans ( 1986) si ricava che nel 70% dci casi l'aborto è s poradico . so lo l o 2 a nimali per allevame nto sono co)piti , ma a volte si può arrivare fi no al 50% degli animali gravidi. L'aborro è un eve nt o ac uto . le cavalle non presentano segni premonitori; la placenta. di solito. è espulsa con il fetO e sembra c he il pri mo evento che porterìt all'aborto sia una separazione della placenta dall'endometrio (Bryans e Prickell , 1972).

Alla necroscopia il feto presenta edema polmonare, abbondante trasu dato in cavità toracica. focola i nccrotici al fegato. Le cava lle c he aborri scono non presentano sequele e non si ha alcuna compromiss ione dcll'eiTicienza ri produttiva. Se l'infezione del feto avviene al termine della gestazione si ha la nascita di un animale poco vitale, dercdato, altamente sensibile a infezioni batteriche secondar ie. c he generalmen te soccombe d urante i primi giorni di vita. L'evento critico nella patogenesi dell 'aborto è il meccanismo attravers o c ui il virus ragg i unge il fe to. Poiché il virus è dimostrabile coltivando la frazione leucocitaria del sangue di animal i, che si sono iniettati per via respiratoria, è logico supporre una migrazione leucocitaria. La dimostrazione. però. di viremia cellulo-associata in c;tvalle gravide non è pre mon irrice eli a borto (Bryans, 1969). La ri cerca del v irus in caso d i abono può essen.: faua mediante ev id enz i azione di retta dell'antige ne virale tramite immunofluorescenza nei tessuti fetali (fegato e polmone) e/o tramite isolamento in colture cellulari. La presenza di anticorpi neu tralizzanti nel siero di feti abort it i o dei puledri disvitali prima dell'assunzione di colostro può essere eli aiuto ne ll a di ag nosi (Cra nde lL 1985). Data l'elevata diffu sione dell'infezione nella popolazione equina la diagnosi indiretla, tramite l'esame del siero della cavalla. è possibile solo se si è in posses ·o del presiero dello stesso animale prelevato al momento della comparsa della sintomatologia respiratoria in alle vamento. Gli esami virologici e sierologici effett uati ne i confronti eli EHV l nel nostro Istituto nel periodo 1988-1 99 1 hanno evidenliato come questo vi rus sia il magg ior responsabi le degli aborti infeuivi nell'equino (su 30 l feti esaminati 56 sono risultati positivi) e come vi sia un'elevata positività sierologica anche in assenza eli tratta-


mentì ìmmunìt.t.antì : ìn l'<llt ì. dei 1-1- 16 sier i esaminat i 1060 sono ri sultati positiv i.

ESANTEMA C O ITALE (EII V3) L'Esantema co itale benigno del cavallo è una mal a11ia acu tu , lieve, che causa lt:sionì sui genitali e<;tcrn i cd occasionalmente nel primo tratto respiratorio. li periodo d'incubai'Ìonc varia da 1 a IO giorni. Le le:-ion i sono caraucrì1.1.atc dalla rormazionc di papule. pu ·10le e inrine ulcere sulla mucosa vaginale, sul pene c sul prepuzio. ell'arco di due settimane si ha la guarigione del le ulcere che lasciano una depigmentazione cutanea. Le ulcere frequentemente possono anelare incon tro ad una contami-

nazione batteri ca che nei maschi può ponare ad una balanite necrot ìna nt e che è la piì:1 grave conseguenza dell'infezione. 11 virus è trasmesso sopruuuto per via venerea ma sono pure possibili infezioni da contatto prevalentemente nei puledri. Sebbene l a malauia possa colpire la cavalla gravida il virus non è mai stato i solato dai feti c l'infezione non presenta caranere abortigeno (Bryans e Allen. 1973 ). L'esantema co it ale benigno può ripresenrarsi nello stesso an imale pitJ volle. ma il virus è stato i-,olato solo in presenza di lesioni. per cui l a po. sibilit;l di indurre il fenomt:no dell a latenza è stata supposta m a non an co ra d im os trata ( Burrow c Goodrige. 1984 ).

F01ugralia di

hapc~ viru'>

equino in <:olor;.tzio·

ne ncgmiva da tessuto cohura.

Recentemente sono stati descritti focolai di mal attia in Puglia con isolamento del v iru s (Chiocco et al..

1990).

ARTERITE YIRALE EQU I ~A (EAV) 1l virus dell'Arterite Virate Equina di rrontlc altra\ erso due vie princi pali : la via venerea, quando una cavalla sicroncgati va è coperta da uno stallone clim inal ore di vi rus (Timoney e McCollum, 1987; Huntington el al.. 1990). e tramite aerosol infetto eliminato da un animale con infez ione acuta (Ti money e McColl um. 1988).

:Il


La malattia ha un periodo di incubazione di circa 7 giorni. l'eliminazione del virus si protrae pe r ulte ri ori 7 giomi attraverso le secrezioni nasal i c cong iuntiva li e fin o a 14 g iorn i nelle urine (McCollum et al.. 197 1). Perc hé av venga la trasm iss ione della mal attia tramite aeroso l è necessario un comarro dirello tra animale malato e sano, anche se è possibile la trasm issione del la malattia a ttraverso strume nti contaminati o personale. Come con~cg uc n za dell 'infezione può esserci l'aborto; il feto e la placenta sono fortemente contam inati e questi possono costituire una fonte d ire tt a d'infez io ne o cont a minare attrezzature. ambiente. ecc .. Quando l' infezione colpisce uno stallone questi può trasformarsi in portatore cron ico di virus per pe rs istenza del virus nei vas i deferenti . vescicolc seminati, prostatn e ghiandole bulbouretrali. Lo stallone c ronicamente infetto elim ina virus ad alto titolo nell a frazione dello sperma ricca di spcrrnatozoi e trami te l'attività eli monta. naturale o anificiale, favorisce la diffusione della mal.att ia. Non è nmo come possa stabi lirsi in un numero variabile di stalloni lo stato di climinatore persistente di virus. Un importante fattore sembrerebbe e~sere il periodo di riposo sessuale a cui sono costretti gli an imali dopo l'avvenu ta infezione con EAV (Timoney e McCollum, 1987). Ri ce rche efrc ttua te ne l ! 984, do po l' ep izo oz ia c he co l pì i l Kentaky, hanno dimostratO che circa un terzo degli stal lon i e ra dive nu to climinatore di virus (Timoney et al., 1986). Un'alta incidenza di port atori è stata anche dimostrata in Austral ia {l-luntington et al. 1990). Occasionalmente lo s tallone cronicam e nte in fetto può cess are di esserlo. Nella femm ina non è stato dimostrato il ruolo di diffusore cron ico di virus. L'i nf"ezione dovuta a EAV è piuttosto diffusa tra la popolazione equi-

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na italiana con percentuali di pOSitlvità variabili dall' I l % in equini da carne c eia lavoro de lla provincia di Rieti (Vulcano et al.. 1987) al 3 1% ne lle Venezie in cavalli trottatori e da sella (Renzi et al.. 1988). È pure s tata dimostrata rece ntemente la presenza di stalloni eliminatori c roni ci di viru s (Cancc ll oti e Renzi, 199 1; Autori no et al. , 1991 ). Gl i esami sierologici eseguiti nel periodo 1989-199 l presso l'Istituto Zooprofilattico di Brescia confermano una diffusione piuttosto preoccupante dell'infezione; infatti s u 1484 s ie r i esaminati 549, pa ri a circa il 37%. sono risultati positivi , e il virus è stato isolato dall'apparato respiratorio di due puledri neonati e da diversi campioni di sperma.

questo virus merita di essere preso in consideraz ione sotto l'aspetto dell a virologia comparata, infatt i i rispettivi parvovirus hanno effetto abortivo o teratogeno nel suino, gatto, golcle n hamster e ratto (Siegel e coli. , 1985).

PAPILLOMA EQUiNO

Fino ad oggi sono stati descritti poch i casi eli papillomatosi congenita del cavallo (Schuele r, 1973), tuttavia non è escluso che il virus possa esistere in forrna latente nell'utero e che diventi clin icamente manifesto quando la pelle del feto raggiunga un livello c ritico di maturazionc.

UIBLIOGRAFIA ANEMIA INFETTIVA (EIA)

Il virus dell'EIA e la sua capacità di causare aborro in qualsiasi stad io dell a gravidanza costi tuiscono conoscenze ben note alla classe veterinaria. È turtavia opportuno ricordare che la tras missione naturale della mal at tia s i ve rifica pe r il tramite degl i escreti (orina. feci, sa li va, secrcto nasale) c dei sccret i (sperma. raramente latte). L a tras missione, anche s e con frequ e nza piutt os to ridotta, può real izzarsi a nche in utero, con con seguen te aborto o la nasc ita di un puledro de bilitato. destinato a morire in pochi gi orni. Gli in~etti e matofagi (zanzare, tabanidi, stomossidi) cosriwiscono fattori e pide miologici eli grande importanza.

PARVOVIRUS EQ UINO Il parvovirus equino è stato ritenuto responsabile di aborti (Wong c col i.. 1985). tult.avia i dati oggi dispon ibil i sono ancora limi tat i pe r cu i è difficile fom ire un giudizio clinico ed ep idem iolog ico di qu esta nuova entità mo rbosa. Comunque

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(**) Il dr. Pao lo Corclioli. nato a Mantova il 30.6. 1956. laureato in Me dic ina Vete rinaria a li'U ni vc rs it ìt degl i S tudi di Parma nel 198 l, ha freque ntato ne l llJR2 la Scuola pc:r la ri ce rc a Scientifi ca di Bresci a. Dipe nde nt e tl c l l' l stit ulo Zno profil altico di Bresc ia dal gennai o l 985 di r ige il lab ora tori o di Diagnostica Virolog ica .

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(* ) Il prof. Ezio Loderti, nato a

Brescia il 7 maggio 1940 si è laureato in Medic ina Veterinaria nel l 963. Ass is te nte ne ll'I stitut o Zoop rofil a rt ico S pe rime nta le de lla Lombardia c de ll' Emilia da l 1966 . Aiuto dal 1974 . Libero docente in Vi ro log ia Vete ri na ri a ne l l 97 l. Laureato in Medicina e Chirurgia nel 19HO.

Attualmente ricopre la qual i fica eli Ve ter ina rio Diri gente pre sso l'lsti tuto.Zooprofi latt ico di Brescia.

Tori no i l 12.2 .1 960 si è laureato press o la fac olt à d i Med ic in a Veterinaria deii' Uni ve rs it~l di Torino nc.l l 984. Nel 1985 ha frequentato la Scuola pe r la Ricerca sc ie ntifica a Bres ci a c da l 198 7 è di ruol o all' Is ti tuto Zo opro l'il a tt ico S pe rimenta le de ll a Lo m bardia e de ii'Emi li<;.' presso la s e de d i Brescia. S i occupa princi pa lmente di c piclcm io log ia fina lizzata a ll'impleme ntazione d i merocl i di profilass i per le malattie infe tt ive deg li an imali da reddito e le zoonosi.

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LEGISLAZIONE D. P.R. 1° marzo 1992, n. 227 Rego lamento di attuazione de ll a dire ttiva 88/657/CEE che l'i ssn i rc4uisiti relativi alla produzione ed agli scambi di carni macinate, del le carni in pezzi d i peso inferiore a l 00 gr e delle preparazioni di carn i. IL PRESIDE TE DELLA REPUBBLICA .... . Onl lSSl S .....

EMANA il seguente regoléunemo:

Articolo l l. Il presente regolamento stabilisce i requisiti cui devono rispondere la produzione nazionale c g li sca mbi intracomunitari di ca rni maci nat e, eli carn i in pezzi di peso inlcriore a 100 gr e le preparazioni d i ca r11i UCStinatC a l

CO ihUJllO

umano diretto o all'industria. 2. Sono escluse dall'applieaLione del comma l le carni macinate. le carn i in peni di peso inferiore a l 00 gr e le preparazioni di carn i elaborate neg li stessi esercizi ovc ha luogo la vendita diretta al consumatore . eve ntu almente su ri c hi es ta de ll o stesso, comunque senza trasporto ne preconfezionamento. Articolo 2 l. Ai fini del presente regolamento si applicano le di sposizioni prev iste dall'art. 3 del D.P.R. IO seltembrc 199 1. n. 3 12. dall'ari. 2 del D.P.R. IO settembre 1982. n. 889, e successive modifiche, dagli arti. 2 e 3 del D.P.R. 8 giugno 1982. n. 503. 2. Si intendono inoltre per: a) carni macinate: le cami ollcnute sminun:anclo in frammenti le cami fresche ai sensi del D.P.R. 10 scuembrc 1992. n. 3 12, nonché le stesse carni passate al mulino elicoidale:

b) carni in pezzi di peso inferiore a l 00 gr: le carni fresche ai sensi del D.P.R. l O se tte mbre 1()91. n. 3 12. sezionate in pezzi di peso inferiore a l 00 gr; c) preparazioni di <.: ami: le preparazioni ottenute totalmente o parzialmente dalle carni fresche disciplinate dai decreti presidenziali indicati al comma l. dalle ca rni macinate o dalle carn i in pezzi di peso inferiore a l 00 gr. che siano state in via allcrnativa: l ) ::;onopostc a un t'l'attamento diverso da quello definito all'art. 2, comma l lettere a) c d) del det:reto del Presidente della Repubblica 17 maggio 1988. n. 194: 2) preparate aggiungendo prodotti alimentari. condimenti. arom i o additivi : 3) solloposte ad una <.:ornbinazione dei procedimenti d i <.: ui ai n. l e 2; d) cond iment i c arom i: il sa le de stinato al cons u mo umano, la senape. k spezie c i loro estratti . le erbe aromatiche e i loro estratti: c) prodotto alimentare: <.JUalsiasi prodotto di origine animale o vegetale idoneo al consumo umano: f) laboratorio di produzione: ogni laboratorio d i produ zione di carni macinate. di carni in pezzi di peso inferiore a l 00 gr o di preparazioni di carni, non<.:hé ogni laboratorio eli sezionamento o di lavoral'.ione carn i che produca anche carni macinate. cami in pezzi di peso inferiore a l 00 gr o preparaz ioni di carni rispondenti ai requisiti di c ui all'allegato 1. capitolo l; g) unità eli produzione auLOnoma: laboratorio di proclu7.ione non silltato nei locali. né ncg li anness i eli uno stabilimento riconosciuto conformememe al D.P.R. l O ·ettembre 199 1, n. 312, o al D.P.R. 17 maggio 1988, n. 194, che risponda ai requisiti di cui all 'allegato l. capitolo l. 3 . Le pre parazioni di cui al com ma 2 . lettera c). non devono recare detrimento alla struttura ce1-

lularc della carne e non devono contenere framment i ossei nel prodotto finito. 4. 1on sono considerate pre parazioni di carn i, ma carni fresche. le carni macinate o le carni in pezzi di peso in fer iore a 100 gr che sono state trattate solo con il freddo. 5. Le carni macinate, le cami in pc;.r ti di peso inferiore a l 00 gr c le preparazioni di cru·ni che hanno subito uno elci trattamenti di cui al D.P.R. 17 maggio 1988. n. 194, c che non presentano piCt in ogni loro punto le <.:araneristichc della cru·ne fresca, sono considerate prodolli a base di t:arnc c souoposte alla relativa disciplina.

i\ rticolo 3 l. Le carni c le pre parazioni di carni eli c ui al l' art.2. t:o mm a 2, devono: a) essere preparate con carni fre::;chc tl llcnu te co 11 l'ormcmentc: l) al D. P.R. IO settembre 1991 , n. J 12, o al D.P.R. 8 giugno 19g2. n. 503, e succe sive mocli l'iche: 1) al D.P.R. l Oscllcrnbrc 19S2. n. 889. e succes ·ive modifiche, e provenire da un Paese tct-LO direllamcnte o tramite altro Stato membro della CEE: se ~ i tralla di carni rresehe di suini. esse devono essere state sottopo<>te ad uno degli esami prescritti per la ricerca delle trichine: b) essere preparate in un laboratorio di produzione che: l) risponda ai requisiti dell'allegato l, capitolo f. s ia che si trani di una unit~t eli produzione auLOnoma s ia c he si traiti di un laboratorio situato nei locali o negli annessi di uno s tabilimento già riconosciuto: 2) abbia ottenuto un riconoscimento uffic iale e fi guri nell'elenco o neg li elenchi redani conl'ormemellle all'art. 6: c) essere preparate. confezionate. imballate. c immagazzi nate conformemente alle disposizioni prev iste


LEGISLAZIONE nell"allegato l, capitolo 11, lll e lV: d) essere controllate conformemente alle di spos i.àoni prc' istc ncll"allcgato l. capitolo V e·VI : c) essere bollate confonnemente alle disposizioni previste nell'allegato l. capitolo VII : f) essere tras portate conformemente alle di s po s i~:ioni previste nell' allegato l. capitolo VIli ; g) essere accompagnare, durante il l rasporto verso il Paese cles t inatari o. da un ce rtifi c<t i.O s anit <t rio <.:on formc.: al modello di cu i all' al legato lll , redatto su un unico foglio e almeno nell a lingua o nelle lingue uffic iali del Paese destinatario. l. Le den o mi naz ioni «c arni macinate magre» o «C<tmi macinate ». cvc n tu alnH~ ntc as-.oc iatc al nome della spec ie animale da c ui pro' iene la carne. vannn riservate ai prodotti destinati al cons umatore che soddisfano le prcscriLioni di cui all'allegato I. capitolo 111 c all'allegato Il . punto l. 3. Le carni macinate. le carni in pc1.1.i di peso inferiore a 100 gr c. nella misura in cui contengano tali carni, le preparazioni di c.:arni . oltre ai req uisi ti generali di cui al comma l. devono: a) essere ottenute da carni fresche <.: Ile: l) nel caso el i carni congelate o s urge late se nza o s~ o. s ia no s ta te depositate. dopo la loro congelazione o s u rgela;~.ionc, in un magazzino ri co nosc iu to confo rm e me nte al D.P.R . IO settembre 1991, n. 3 12. per un periodo massi mo di dic.:iolto mes i per le carni bovine. di dodici mesi per le carni ovine c.: di sci mesi per le c.:ami suine: 2) nel ca~o d i carni refrigerate. siano state utilizzate entro un periodo mass imo di sc i giorni dopo la maceltazione: il rispetto dì tale condizione è verificato seco ndo il metodo indicato dal Ministero della San it f1 c pubblicato nella G.U. della Repubblica Italiana:

b) essere sottoposte ad un trattamento con il freddo entro il tem po mass imo di un'ora dopo le operazioni di sezionarnento in porzioni c eli confezionamento. salvo il ca~o in cui s i ricorra a procedime nti che richiedono l· a bbassamento della temperatura interna delle carni nel corso delle loro preparazioni: c) non aver subi to trattamen ti con rad iaz ioni ionizzanti o co n raggi ultravioletti. 4 . Le carni eli cui al comma 3, quando destinate ad essere immesse in commercio . devono ris pondere alle seguenti c.:ondizioni: a) se presentate in forn1a refrigerata al consumatore. essere ottenu te esclusivamente dalle carni di cu i al comma 3. letlera a) . n. 2). c portate ad una temperatura interna inferiore a + 2°C entro il tempo massimo di un'ora: b) se presentate in forma surgelata al consumatore. essere ottenute dalle carni di c ui al comma 3. lettera a). n. 2) . ed essere portate ad una

temperatura interna inferiore a - l8°C entro un tennine massimo el i quattro ore: c) se presentate in forma congelata, essere oltenutc dall e carni d i cui al comma 3. lettera a). nn. l e 2. e portate ad unn temperatura interna in feriore a -l 2°C entro un termi ne non superiore a dodici ore. 5. Le carn i di cui al comma 4 . lettera c). non devono es ~rc destinate ali 'industria di trasfonnazionc. 6. NeLle preparat.ioni di carne i condi menti non possono superare il 3ck del prodono finito, se incorporati allo s tato secco. e il l 0% se incorporati in un altro st<tto risico.

Articolo 4

l. Non possono c-;scrc prodouc c commercializzate: a) le carni d i solipecli mac inate o in pezzi di peso inferiore a l 00 gr:

b) le carni macinate contenenti frat t agi i e: c) le carni macinate. le cami in pctt.i di peso inferiore a 100 gr e le preparaLioni di carni onenute da o con carni separate mec<.:anicamente; cl) le carni macin<tte di pollame. 2. Le c.:ami macinate refrigerate di verse da quelle elencate al comma l devono essere confezionate sottovuoto o in atmosfera modificata c devo no esse re c.:ommcrc iali zzate alle seguenti c.:ondizioni: a) tem peratura di trasporto e di c.:on:sc r vaz ione non superiore a +2°C; b) riportare la data di scadenza che non deve essere superiore a ci nque giorni dalla data eli confezionamento.

Articolo 5 l. È vietata l'introduzione nel terri torio nazio nale delle carni c

de lle preparazioni dì carni di cui all ' art. 2. comma 2. destinate surgelate al consumatore. ottenute con le carni di cui all'art. 3. comma 3. lettera a). n. l). 2. È vietata l 'introduz ione nel terr itori o naz ion ale delle carni e del k pre parazion i di carni di cui a Il' art. 4. <.:O m ma 1.

Articolo 6

l. 11 Ministero della San ità red ige un elenco degli stabilimenti che produc.:ono le carni e preparazioni di carn i definite ali 'an.2. com m<~ 2. da esso riconosc iuti s u istanza degli interes-;ati e lo comun ica al la Commissione delle Comunità europee c agli Stati membri. precisando se si tratta eli laboratori eli produzione annessi a laboratori di sezionamento o a laboratori di lavorazione eli carni oppure di unità di produzione autonome.

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LEGISLAZIONE 2. Un laboratorio di produzione n un'u nità di produzione autonoma el i cu i al comma l è riconosciuto idoneo dopo che sia stato accertato da parte del Ministero della Sanità, a spco.;e degli interessat i, il possesso dei req uisiti e delle condizioni stabili ti dal presente reglllarncnto. 3. li Ministero della Sanità asseg n a a c i as~.; un o stabi l imen to u n numero di riconoscimento veterinario che , ne l caso di l aboratori di produzione annessi a laboratori eli sezionamcnto oppure a labora tori di lavorazione di carn i. è lo stesso di tJUcllo attri buit o allo stabil imento g i à riconosciuto accompagnato dall a menzione che c-;so è riconosciuto per la produzione delle carni c delle prepara zioni di carni definite daJrart. 2. comma 2. 4. I l Ministero della Sani tà revoca i l ri conoscimento. da ndone comu nicazio ne alla Comm i ~sionc delle Comu nità Europee e agl i Stati membri , qualora non siano pi i:t socidisfalle le condizioni che ne costi tuiscono il presuppo. Lo: a ral fine si tiene conto delle conc lusioni di un event uale controll o effettuato ai sensi dell'art. 8.

Ar t icolo 7 l. l laboratori eli produzione e le un ità el i produzione autonome sono sottoposti al con trollo de l veterinar i o uffi cia le per l ' acccnarnento deJI" osservanL.a delle d ispo~ i z i oni in materia d· igiene de ll a produzione. 2. Le carni macinare, le carni in pezzi di r e:;o inferiore a l 00 gr c le preparazioni eli carni devono essere sottoposte ad un control lo nticrobiologico petiodico secondo la frequenza indicata ncll"a llcgato L capiw lo VI: tale controllo è effettuato a cura e spese degl i stabilimenti e sotto l<t supervi.sione. il controllo e la responsabilitìt del veterina rio uiTiciale. rcr accertare che le suddette carni

rispondano ai requisiri prescritti. 3. Qualora da i cont roll i effeuuati ai sensi dei comm i l c 2 risulti l ' inosservanza delle prcscri z.ioni in materia d'igiene. il veterinario ufficiale adoua gli opportuni provvedimenti . 4 . Nell'effettuare i co ntro ll i microbiolog ici di cui al C(lrnnw 2. la ri cerca dei germ i aerobi mesofil i, dell e salmonellc. deg l i stafi lococchi . dci colibacilli e degli anaerobi solf"ito ricluttori avviene secondo le prescrizioni fissa te neJI 'al legato I, capitolo V I e in base ai metodi d i an alis i i nd icat i dall'Tstituto Superiore di Sanità. 5. Le norme e i criteri di interpretazione riportati ne ll 'allegato Il. punto 2. sono app lica ri a rut ta la produzione delle cami c de lle preparazioni di carni definite dall 'an .2. comma 2. 6. l 1isultati dei controlli microbiolngici eli cui al comma 4. devono essere valutati ~econdo i criteri di interpretazione pr~v i~ l i nell'al legato IJ. 7. Tn caso di comestazion i negl i scambi intracomunirari si riconoscono come metodi eli ri ferimento i metodi tlcll 'Organizzazione Internazionale della Standardizzazione (TSO). g. li ve Lerina ri o ul'ficia le deve avere in ogni momento libero accesso a tut ti i repart i tlello stabi limento per ga rant ire l'oss ervan za de l le disposizioni del presente regolamento e. se sussiste un fondato sospetto el i inosservanza di tali disposizioni, proc.:ede ai controlli necessari; se il sospetLo trova con ferma, il veteri nario ulli cialc ado tt a le oppo r tu ne misure i vi compresa la proposta el i revoca elci riconoscimento.

Articolo 8 l. Espe r ti veteri nari del la Com rn i ssi o nc de I le Co m un i t it Europee possono procedere a commili sugli stabi li menti di cui all' art. 6. per accenare se vengono applicate. in

panicolare, le disposizioni del l 'allegato l, capitoli T. TT. TTT c IV.

Articolo 9 l . L' articolo 6, lettera n), de l D.P.R. I O sett embre Jl)l)J. n. 312. è soppresso. 2. /\JI'arti co l o 6 del D .P.R . 8 giugno 1982, n. 503. viene aggiunto. in fine. il seguente comma: «son o escluse dagl i scam bi intnl<;omuni tari le carn i fresche el i pollame tri tate. macinate o spezzettntc in modo analogo». Il presente decreto, munito del sigil lo di Stato . sarìt inseri to nella Raccolta Uffi ciale degli atti nomlativi dell a Repubblica ltaliana.È fallo obbligo a chiunq ue spetti di osservarlo c di farlo osservare. D at o a Rom a, addì l " marzo

1992.

V i ene omc~so l ' al lega to l , ri guarclame: - condiz ioni speciali di riconoscimento per gli stabi liment i eli produzione de lle carni defi nite all 'art.2. comma 2 (capitolo !); - condizi oni per la prod uzione delle cam i in pezzi di peso inferiore a cento grammi (capitolo 11): - condizioni per la produzione di carn i macinate (capitolo 111): - r rescr i;,ioni particol ari per la produz,ione di prepara;-ioni di carn i (capit.olo IV): -control li (capitolo V ): - esam i microbiologici (capitolo VI): - bollat ura e etic.:hcllatura (capito lo VII); - trasporto (capitolo VIII ): vengono omessi inoltre l'allegato Il , riguardante le «nonne eli composiz ione e norme m i crobiol ogi che» e l"allegato 111 che riporta i l modello de l certificato sanitario.


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VITA DI CORPO: IERI E OGGI IL PRIMO SERVIZIO VETERINARIO INTERFORZE NEL DODECANNESO Mario Russi (*) <<Con queste brevi note ho ritenuto dm•eroso ricordare, 11011 pa 1111 at/0 di presun:ione . 1110 per rendere ulteriore m eriro al serl'i:io l'eterinario m ilitare . /' ope ra di c'i\>iltà Sl'Oita nelle isole dell' Egeo. possedimento italian o da l 1911 e strappat ec i. nell' inumana tragedia del secondo conf litto 111ondia le. dalle inique condi:ioni di resa.'' G iovane tenente veterinario in spe fui trasferito a Lero per prestare servizio di pre sid io ne lle tre Forze A nn :1tc : servizio istituito per la prima volta, all' infuori eli Rodi ovc risiedeva un uff i ciale veteri nario superiore con l ' incarico di capo serv izio. Nell'ottobre del 1937 mi imbarcai a Ba ri su l la mow navc eli linea cleli a Soc ietà A dri ati ca con uno strano sent imento lf ins icura.za . Fuori dal pon o, quand o non si scorgevano pilL da una parte l a bassa spiaggia pugliese e dall"altra la costa albanese , la nave, sotto l'incal zare d i un vi olento magistrale, fu shallotata da un moto cresce nte di rol lio c beccheggi o che costrinse i passeggeri. m e c ompreso. a ri nlan arsi nell e cabi ne per attenua re i disturbi del mal eli mare. M i si spe nsero in q uel mo mento lutle le trepi daz ioni connesse all a Sopra. Omale d i Cori nto, 19,\8.

Solto. C'no: A S ani,; tra l'a lbe rgo de l Ge l, lHlll llO, a dc >. tra i l C amp ani l e dell',. A gnu<> Dei ». 1938.

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sensazione de Il ' ignoto mentre mi ritornavano alla mente le immagini della realtà vissuta, come se l'imispettata a vve rs it ~t del mare m i avesse fatto affiorare un senso di colpa che non riuscivo a con figurare. Sali i in cope rta q u an d o la nave rimorchiata attraversava len tamente il canale di Corinto ; rividi tra le alte pareti una fascia lum inosa di cie lo, respi rai più profondamente la brezza sa lmasrra de l ma re c rip resi il dominio di me stess o fiducio s o verso la nuova deslinazionc. Dopo tre g iorni di nav igaz ione, intenotta da brev i soste nei porti d i sbarco, la nave approdò ne llu Baia di Santa Marina d i Lero. Raggiunsi la base di Portolago dove risiedevu il 10° Rgt. f. « Regina» dal quale sarei dipeso a tutti gli e ffett i. Ebbi s u bito la sensuzione che m i atte ndeva no compit i in un certo senso anomali rispetto a quelli previsti dal nostro regolamento le cu i attribuzioni non sempre si accordavano con le esigenze che mi si presemavuno e che a volte esulavano dai compiti di dirigente di Corpo dovevo essere una sortu di operatore a uro no mo le cui i ni z ia t ive c responsab il ità ricadevano su m e stesso po ic hé nessuna autoritù s i sentiva di dann i delle d irettive o di correggere il mio operato. L'isola di Lero per quanto piccola fosse (lunga 15 Km e larga in alc uni punti appena 2 Km) era un autentico fortiliz io naturale, roccaforLe del Dodecanneso: le sue coste frastagliate , le molte insenature la rendevano s ic ura ba se m ilitare c he disponeva di una flottiglia d i attacco. d i sottomarini e di un pole nte bacino di carenaggio con relativo personale tecnico. Vi era inoltre una sq uadriglia di idrovolanti Z50l e 506 con base nella baia di Po11o lago. La m ia atti vi tà e bbe s ubito inizio. Nel visitare i muli delle salmerie del

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R~ggi m elllo mi trovai d i frome ad alcuni casi di linfangite criptococcica per cui f u necessario allestire una infermeria quadru pedi improvvisata ma efficiente. Per seuimane intere do vett i trattare chirurgicamente i soggetti ammalati e, con i so li medic ina li disponibili , curarli con soluzione eli subl imato al l' l% per endovena. Provv idi inoltre a mcuere in atto le misure profilauico-s anitarie, coadiuvato validame11tc da l sottuffic iale maniscalco, uomo di notevole

qualità tecniche. alla cui memoria vu la mia riconoscenza. Dopo due mesi d i estenuante lavoro o uenni la guarig ione de i soggeu i ammalati senza alcuna perdita. Il mio compito prima ri o restava l' ispezione degli alimenti di origine animale e soprattutto la vis ita sanitaria delle carni fino allora affidata a turno ag li u ll ic iali medic i i quali videro nel m.io intervento la liberaz ione da un compi to non grad ito. Ebbene la macellazione av veniva


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all'apcn o. cosa che mi sorprese non poco per la mancanza di un mattatoio e fonte di preoccupaz ione per le p reca rie co nd izioni s a ni tarie nelle quali s i operava. Mi appellai con energia al Comandante de lla base navale e al Comand ante de l Reggimento perché prospettassero al R. Governo di Rodi l' urgente necessità di dotare Portolago di un moderno maltatoio onde garant ire la sa nità d i una d e rra ta des tin ata al l ' alimentaz ione di mig liaia d i uomini delle tre Forze Atmate. La mia richiesta fu considerata favorevolmente e subito trasmessa con la prospettiva d i una so luzione certa, ma in termine compatibile con la prass i bu rocratica. Pe r l' is pezione delle altre derrate potevo agire con maggiore fiduc ia in quanto esse provenivllnO dal Commissariato mi litare

eli Rodi già sottoposte a collaudo e distribuite dalla Sezione di sussiste nza el i Le ro, dire tt a dal Te n. Sp iro Spigariol. espertissimo e scrupoloso uffic iale che ricordo collaboratore validissimo. Altro com pit o m i.. au ende va ed è staro il pi ù impegnativo al fine di conseguire un es ito che mi e ro prefi sso di un certo prestig io . La base navak aveva un notevole arrnamenro d i rutiglieria della marina (cannoni di grosso calibro, batterie controaeree) dislocato sui ri lievi o s ui co s toni , nei var i q u ad ra ti dell'isola, su posta7.ioni fi sse ad una certa distanza dalla base d i ri fornimento di Pono lago e collegati per lo più con carrarecce a vari dislivelli . Pe r il traspo rto di vive ri e mu nizioni, la marina era dotata di can·etta da battaglione tra inata da m uli g uidat i da marinai, improvvisati

conduce nti . che giornalmente facevano la spola. Rite nn i mi o comp it o vo lge re l'attenzio ne anche in quel campo man mano che eletti mezz i si presentavano all a base. Per quanto lo s os pe tta ssi , d o vcui con statare in quali pessime condizioni fis iche ed igieniche fos sero ridotti i quadrupedi e quale g rado di logorio avessero raggiunto le bardature ed il carregg io. Da alcuni conducenti venni a sape re, c redo per loro ingenuità, che sove nte per giungere in te mpo al la ba se , spingev ano i m u l i a l galoppo senza c he mai alcuno interven isse per far capire loro c he tale comportamento era cont rario a ll a indole ed a lla natura stessa del q uadrupede a loro affidato. Ave va te ntato d i farlo il bravo sottufficiale m a ni ~calco quando gli portavano i muli alla fermtura. ma senza alcun

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risultato. Parlai della questione al Comandante della base il quale apprezzò il mio int eressame nt o e pur fa tc nd omi intendere quanto per loro fosse lontana la <.:ompclcn.1.a per un sistema di trasporto che non fosse meccanico, mi pregò di rimcltcrc ordine nel parti cola re servizio dandomi libertà cl'a.1.ione e come collaboratore un auivissirno sottufficiale della marina. Mi recai ripcturamente ad ognuna delle postazioni. visitai i ricoveri c spiegai tome accudire i quadrupedi in sistend o sul l a di str ib uz i o ne e spe11anza della razione foraggi, :-.ul governo della mano. sulla pcrioclici tà della ferratu ra e sul modo di condu rre il mul o. L asc ia i inoltre una speci e di decalogo scritl o da le nere in evidenza, necessario per i l personale eventualmente avv icendat o. Sanzioni erano previste per co loro che non si fossero atten uti nllc disposizioni e premi in denaro c l icenze premio per coloro c he avessero di mostrato la buona manutenzione de l materiale. Devo riconoscere che in breve tempo ouenni evidente miglioramento nelle condizioni gene rali dci muli cile non avevano disdegnato di cimentarsi nelil: g;m: di vclocittl. La disponibilità di un ufficiale veterinario nell 'isola. i rapponi fa vorevoli pervenuti ai Comandi di Rod i, l 'intervento forse del reggent e d i Lcro. ex ammiraglio conte 13 artone lli di cui godevo l a stima, indussero il R. Govematore di Rod i Cesare Maria Dc Vecch i d i Va l C ismon. Quadrunviro. che aveva imposto la sua autorit à nell a vi ta ciel Pos sedimento. a con fe rirllli l'intarico del servizio veterinario a fav ore dell a popolazione c i vile, nonché del ser\'izio veterinario di pono -;ulle navi di linea cd imbarcazioni da carico in transito nell'isola. Tali incombenti. da me svolti con il mas~i m o impegno, mi portarono a

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considerare qua le v alore avesse assunto la nostra l sti l uì'.ionc in quei lembi di terra italiana c come favorevole fo sse l'appre zzamento da pane delle locali comunitìt civ ili. Venne la pri m a\C.~ra con il fascinoso risveglio della natura che non era facil e assaporare se non in quelle i sole do ve l' azzurro intenso del

mare, la riccheua clelia nora. la bellezza spc11acolare dei panorami si fondevano ton le vestigia di antiche e mitiche c iviltà. In quel periodo venne un nuovo Comandante di Regg imento. co lonnello eli S. \11 . Euore Oiannuzzi . dalla forte personalità il qual e ebbe i l merit o di mi gliorare le infrastrutture e di


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i111 pri mçrc nuovo impu lsn all'a tt i v i!~ addes t rat i va sia i n sede c he ne i di s tac~.:am e nti di Coo c di Stwnpalia. Seppe nel contempo creare una pi \1 st rcua collaborazione con le altre Fonrc Am1ate che prima di lui imercorrçva in tono tiepido. non cert o per determinazione. quanto per carcn1.a di tallo diplomatico. Nell'aprile del 1938 venne l'ordine di tras J'e rire i l mio Reggimento a Con. l.'i ~o l a di Coo. la maggiore c pitl bell a dopo R odi. presentava un a!>peuo dive rso dalla selvaggia c ferrig n a nntura di Lcro. Aveva avuto l' inllus~o della civilt~t greca in 'cguito ai conlalli con le ricche citt à di Efeso. di A licarnasso di cui

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si intravedevano k trm:c:..:e di superba bellezza. E che dire dc i prc1. ios i r cr<.: rli archeologici riportati a nuovo splendore per volontà del Governatore De Vecch i come il Santuario di E sculapio cEsclepico). il Teatro Romano. il Caste ll o. A c i ò si agg i un<>ero l e opere di c ivilizza Lio nc profuse dall' Ttalia come -;trade . :lcqucdoll i . abitaz ioni civil i . l'o!>pc(lale. 1:1 missione Cauo l ica con l:1 Parr<lcchia deii'ACì:--IUS DEl. I l Colonnello comandante. nominato <<regente del Governo di Rodi». trovò per tuili una -,istemationc dignitosa sia per i reparti eh~ per gli ufficiali e loro famiglie che furono alloggiati nell'albergo <<Gelsomino»

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Coo: mit k o .Lib,·ro ui lppul'rat.·.

prospiciente il mare. i mmerso in un gian.Ji no. La popolazi one l ocale com posta. com~ nelle altre isole. da mussulmani ortodossi c i srac liti dimo'>trò verso di noi una partecipazione corretta ravorita da lla <>aggia gestione del la cosa pubb l ica instaurata dal rege nte eli gove rno. Da parte mi a comin uai acl assicurare il scrvii'iO nell' ambito delle locali co mu nit~1. Per l'ortuna l' i-.;ola disponeva di un mattatoio ciTicicnll: l' di personale esperto da mc ca techizzato ad operare con una ,ufliciente igiene nelle manipolazioni . Per le carni destinarigoglio~o

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te alla eomunità turea l'u nccc~sari a una visita distinta in quanto la loro re li gio ne imponeva di consumare cami provenienti da animali di ssanguai i con la Lesta rivolta ad orieme. L a popolazione era ded ita all"agriw lt ura. alla pastorizia cd alla pesca. ll cons istente patrimoni o zootccni c.:o mi indusse a rivol gere l'intcrc ~sc in par ticolare ai bo v i ni c he i o incontravo nei campi ali 'apparenza in cu stoditi. oppure imp iegat i ne l tiro dell'aratro a ch iodo. A utorizzato dal Governo di Rod i, portai a termine un cens imento il quale quantificò una consi stenza el i circa 2.000 capi in un territorio d i 2X2 Krnq con una popol azione di 16.200 anime, risultato che merita-

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va più :1ppro l'oncl itu conosccn1.a del sistema di allevamento. La razza dominanti.! prt:sent ava caratteri stiche abbastanza uniformi c del le auiwcl ini costam i consolidate nel tempo attraverso im portazioni da Rodi. da Cipro c claii"A natolia. Ciò che si apprezzava in questi bovini era la resistenza ai disagi de l cl ima, alla poveJ1~l d i alimentazione senza venir meno alle generose prestazion i pur esse ndo di modeste misure biometriche. Con una razionale selezione basata sulla scelta di riprod utto ri tra i migliori ~ogge tt i della razza loca le. di fac ile reperimen to. si sarebbe ouenu to un sicu ro mig li oramento qualitali vo in ord ine all o sv iluppo

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scheletrico ed alla precocità. senza dover ricorrere atl eventuali incroci di sostituzione che avrebbero potuto snaturare i pregi della razza indi gena (rustici tà. adallabili tà al locale clima). L' inc..:remento de lle coltu re foraggere. al quanto de f'ici taric c el i scadenti essenze. avrebbe contribuito ad un piLt sicuro successo. Ho adoperato il condizi onale perché il programma iniziato con opera di persuasione tra i proprietari dei villaggi a maggiore dens i t ~t di bovini fu interrotto per se mpre dagl i evem i sopraggiunti. Nello stesso periodo si veritìcò una


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monal it ~l nelle greggi che indu.,se i proprietari a chiedere il mio imervento. Dall'anamnesi c dalla :-.inwmatologia mi convi nsi trartarsi di ink:-.tiont: da endoparas:-.iti: la riprova mi venne dal l e necroscopie c dagi i esami dcii" rsti t uto d ' l gicnc d i Rodi che eviclcn1.iò l'agente patogeno nello <<Strongy lus contort us». !\ scopo rroli l alt ico feci transumarc le g reggi in alt ri pascoli dell'isola c <.:ome terapia feci somministrare ripetute do...i di 2 o 3 gr di timolo in boli ge latinosi a tullc le pc<.:ore cd agnelli ancora apparentemente sani.

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Ebbi un certo suc<.:csso a giudit:arc dal ricorrente nome di «jatros)) che :-i propagò per l"i:-ola wmc wlui che guariva tuui i mali degli animali. Ne W estate del l 939. proveniente daii"Ttali a ru sbart:ato un consistente numero di bov ini. inv ia ti da l Comm issariato m il itare come riserva di carne in caso di emergenza e quindi da tenere in vita. Provvidi a parc:hcggiarli in una loca litil di isolamento per il prc-;<.:ritto periodo. mi ...ura che si rh elò 'eramentc pruden7iale. ~in dal loro arrivo o~:-ervai in :1 icuni

di essi sinwmi di afta cpi:tootica allo stato ini:tialc per cui dovetti applicare rigo ro~c misure prof'ilauico-s<ulitarie onde ..;congiu rare ogni possibile d i !fusione de lla rnalauia mai veri f'icatasi nell'isola. Per fortuna soltanto pochi soggetti. che io ri tenni prudente elim in are con la macclla:ti one . ebbero le,ioni podali . men tre la ma-.;'>a -;i cono;crvò in buone condizioni sanitarie e troliche. Quando mi era po:-.sihile effettuavo brevi vi!-.ite ispcttive a Lcro . a

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Stampai ia dove era distaccato un reparto del Reggimento oppure a Rodi per contaui di servizio. Usufru i vo de l la pi cco la nave «Fiume»in servizìo di cabotagg io attraverso le isole. Questo vecchio fedele natante dalla piall<l carena. riadauata a trasporto passeggeri. cr<~ molw sensibile ai capricci del mare Egeo. 111<1 offriva una certa !>iCun!Lza in caso di pericolo. poiché riparava nelle molle insenature c.:hc il coma ndante co nosceva co me le

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proprie tasche. Non di rado per le mi si offriva l'occasione eli essere ospitato a bordo dei mezz i della marina mi lit are di passaggio per Coo accolto con la signorile cordialitù a mc nota ri n da lla pcrmanetna a Lero. /\Ila fine del 1939, prim i del '40. si veri ficarono avvenimenti premonitori tun·altro che ra!>sicuranti : in Europa si accendevano i prim i focolai di gucrru. nubi minacciose apparivano :m che alr orinonte del

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Lcro: Lakki !Ponolagol oggi.

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bel cie lo de ll' Egeo. Il colonnel lo Giann uui fu trasferito in Ita lia per assumere altro incarico. Lo sostituì il colonnello Felice Leggio uomo c soldato altrcttunto egregio per valore e doti di tnnanit:t c.:he il destino designò ultimo comandante dell'eroico l O" Reggimento di Fanteria «Regina» nelle tragiche vicende che seguirono. Nell'aprii<: del 1940 anch'io fui tra-


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L...: ro: < Pnnol.l~o) nHl muncnto ili raduti iwliani l'l.('llO fC(CnlC'l l l l' l l l L' .

(*)Il Maggior Generale tvfario Russi,

sferito al 2° Rgt. Artiglieria Celere mobi litat o in zona di guerra e ciò mi procurò uno strappo doloroso da quelle isole dove avrei voluto vedere compiu te le ini 7. iati ve da me av v iate e sos te nut e da i comandi diretti e dagli organi di Governo in una terra vergi ne da cui avevo tratto esperienze nuove e dense di profitto ai fini profes:-;ionali . Quando la motonave sull a quale ero imbarcato prese il largo non riuscivo a staccare gl i occhi dal contomo di quelle isol e che non sarebbero state più nostre e pensai ai compagni d'armi eli Lero, di Coo che forse non av rebbero più rivisto l'I talia, co me poi acc add e , so mme rs i da]]" uragano di ferro e fuoco scatenato clall"invasore. soverch iante di uomini c mezzi.

Come a Cefalonia ed a Corfù, l" ira tedesca trucidò a Coo un centinaio el i ufficiali del l 0° Rgt.: le salme di 66 di loro. senza al cuna indicazione di grado e di nome. furono pietosamente rnccollc nel cimitero adiacente la Parrocchia cleli"Agnus Dei in una grande tomba sormontata dalla croce con la seguente epigrafe: PTAMENTE SOTTRATTI ALLE FOSSE DI LINIPOTI RIPOSA NO QUJ DAL 1945 l RESTI MORTALI DI SESSANTASEJ DEl PIÙ CHE CENTO

UFFICIALI ITALIANI C HE LA MiTRAGLIA TEDESCA CLANDESTINAMENTE TRUCIDAVA NELL"01TOB RE DEL 1943.

lt111reatosi in medicina \'c'terinoria a Napoli. ha j i·equenta/0 nel 1935 il Corso Alfie1·i U.f]iciafi di complemento presso fa Sc uola di App fica:;ione di Ca,·a ffer ia di Pinerolo . NominatO Tenente in spe ha prestato sen i:;io presso il l -/0 Artiglieria de/fa Divi.çione fallleria <<Murge» . Trasferito nel l <J37 al Presidio Milirare di Lero e. nelf"mmo successim . a quello di Coo ha assicurato. per ordine del Goremo di Rodi. il se1Ti::io 1·ererinario anche in ambito ch·ife per le co!llllllità focali greca. turca ed israelitica. Con il grado di Capirono. trasferiw al Reggimemo Artiglieria Celere partì nel luglio 1941 w n il C017>0 di Spedi:ione Italiano in Russia. Rimpatriato nel ge1111aio 1942 p a lesione riportata i11 :ona di guerra cl stato rrasferito. con il grado di Maggiore. al Comando Dh'isio11e Grmwric'ri di Sardegna quale Direttore di 1·ererinaria c'Cl liaJ!artecipato nel sNtr111hrr ·.f3 allo dijésa di Roma a Porta S. Paolo. {)!JfiiJ f" 8 S CIIC'I/I f>l'l' {/(/ fa llo pur/e della forma:ione partigiana «Camso>' come coml>tiU('III<' \"ofomario della guerra di libera::ione. N<·l periodo posr-helfico è s1u1o Direuore di lpeica e l'ererinaria presso il Comando Generale de ll" Arma de i Carabinieri. Dirertore de'l Pos10 Raccofla Quadrupedi di Pasano. Direuore del Ser vi:io Ve1erinario presso il \1 Comilirer della Regione Nord-!.:.'.1·r. Promosso Maggior Generale il 2 seJJemhre 197l ha ricoper/0 rinmrico di lspeuore e Catw del Serri:io l'elerinorio dal 21 seuembre 1971 al l O dicemhre 1973.

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Nell ' am bito de l i'«Operaz i one P~;ll icanO>> sono !>t a ti ul t i mamcntì.: impegnati il Cap. Walter D i Mari . cffeuivo al Coma ndo del Scrv i1.io Veterin<Jri o della Regione M il itare Cent ral e ed il S. Ten . epl (f.b.) francesco Francavig.lia. effett ivo al Comando del ServiLio Veterinario della Regione M ilit are della Sicil ia. il Cap Pier Pnolo Petti nati effettivo all a SCUM di Pin ero l o. i l Ten. Salvatore An as ta ~i effett i vo al C.~1.A . R . Q. di Grosseto. Attual mente è impegnato in Albania il Tcn. Riccardo Tontaro effetti vo al Comando del Servizio Veterinario della Regione M ilitare Nord- Est.

fl giomo 6 marzo 1992 si è svolta a Pinerolo . prc'>so la Scuola del Corpo Veterinario Militare. la ceri-

monia del giuramento del l 0~ 0 Cor:-.o AUCY. Co n dcco rn.:n1. a n1a gg i o 1992 sono stati nominati Tenenti in spe del Co rpo Veterinario Mi lit are i seguenti allievi dcll\EASC\·11: - Bcrnardoni Marco del 16"' Cor..,o: - Giammareo Fabriz i o del 16° Corso; - Girardi Gianluca del 16° co r~o: - Carta Sergio de l 18° corso.

Il giorno ~X maggio 1992 il M<Jgg. Gen. Nello Rizzi è transitato in ausilinria per ragg iun ti limiti di etÌI. È stato sosti tu ito nell'incaric o di Diret tore dd Ce nt ro Mili tare ui Allevamen to c Rifornimento Quadrupedi di Uros..,cto dal Col. co. vet. spe Lucio Vecchietti. già Capo

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Un momcmo della c<!rirnuuia del passaggio dclk con~C,!!Il<' tra il Ma!!!!· Gcn. '\ ello Ri11i cd il Col. Lucio Vccchieui.

del Servizio e Direttore di Veterinaria <.Iella Regione Militare To~co ­ Ernili<ma.

Dall'8 al 19 giugno 1992 si è svolto presso il C.M .A.R.Q. di Grosseto il l 0° Campus di Stutl io Universitario ;'\<llionale al quale hanno partecipato n. 60 studenti pro\'cnienri da tutte le Facolti't di f\lcdicina Y~tc r inaria d'Italia nonché alcun i Aspirant i Uffic i al i dd 0J CAS M I -Co rpo Veterinario. Il Campus, espcricnLa unica nel suo genere per gli student i di Veterinaria. ha rappresenléltO un'importante occasione di aggiornamenl o profe. sionale per i COI1\'e-


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nuti che auraverso seminari ed e:-.crc it az i oni rr at ic hc hanno avuto modo di approfondire i seguen ti argomcnt i: l . A limcntat.ionc del cavallo: fattri<.:i. stalloni, puledri. cavalli in lavoro. 2. Patologia dell'allevamento - fa ttr ici: malattie della sfera genitale; - pu ledri: malall ie neonatali. 3. Patologia del C<l\ all o ~pu ni vo : cenni sulle più comuni mal attie de ll'apparato locomotore. 4. Escrcit<v ioni eli semciotica. clin ica equina. medica e chirurgica. S. Ferratura , imcrvcnt i orc rativ i sullo 1.occolo. 6. Diagnm.tica -;t ru mentale collatcrule delle broncopneumopatie del <.:aval lo. 7. Tecniche di valutazione dell 'alle-

namento del cavallo ~portivo (conferenza tenuta da l Prof. G iovan ni Caola, Direttore clc ll 'lstitu to d i To ~~ icol og i a Vc tc ri n aria dell' Università degli Studi di Mess ina). R. Professione vc t~.:rinaria nella cul tura veterinaria europea (conferen7.a tenuta dal D ott. Aldo Roghcto. Presidenre del l a Federazione 1 aLionale degli Ordini dci Veterinari d'llal i a).

Ha nno consegu it o la lau rea in Med icina veterinaria i sottoe lencati aspiranti uiTi cia li del N ~A SMI Corpo Veterinario: - Giordano A l fonso in data J:U.l992: Canaves i o Ermes in data IA.I992: - Dc Leo Pas<..J uak in da ta 2.4.1 992.

Immagine del C.unpu' di SIUdio L'niver,itano Na71on;ll c. ll'lllllll\i al Cl' nt ro f\•li litar~ Al l ev~mcnto c Rifornimento Quadrupedi d1 Gro"cto. che ha ';,w la partecipa?. i eme di s l uck nt i tl1 tu tl ~ k l'a..:n ltfl tl 1 Mc J irina Vct rrinari a tl'ltalia " di A,piranti utfici;l li d~l NL:ASMI Corpt> V,·t<:rinario.

Il giorno 27 giugno 1992 ~i è svolta a Pinerolo. presso la Scuola del Corpo Veterinario la cerimon ia del 31 o Annuale della Costituzione del Corpo Veterinario. La manifestazione. presenziata dal Capo del Corpo Veterinario, Magg. Gcn . Domenico Nesci. ha v isto la partccipa;iom: di numerose autorità ci vili. religio~c c militari , a lla prescnLa delle qual i hanno prestato giu ramento i frequentatori del l OJ<' Corso AuC. In rappre'>cnta n ~a del G ru ppo Medag li e d' oro è int ervenuto il

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della Regione Militare Nord-Est. in data R agosto 1992 (: transitato, quale vincitore di concorso. nel Servi zio Saniturio Na;,ionalc.

TRASFERIMENTI Yfagg. Marco Reitano: dalla Scuola Vlilitare di Equitazione alla Infermeria Qu ad ruped i di Montelibrelli di recent e cos tit uz ione, in data 6.7 . 1992:

Ten. Sergio Cun a: dalla Scuola del Cor po Vete ri nar io M ili tare alla Regio ne Ca rabin ieri « Lazio». in data 23.7.1992: Ten. Fabrit.io Giammarco: dalla Scuola del Corpo Vet erinario Mil ita re al Comando Bri gat a d i Cavalleri a «Pouuolo del Friuli ». in data 23.7.1992: Ten. Gianluca Gi rardi: dalla Scuola de l Corpo Veterinario Mi litare al Comando Servizio Veterinario della Regione 1-.fi litarc Nord-Est. in dara 23.7.1992:

~1o 111 c n11 dd G iu ramc n lil de l IO.ì" C o1' P A llie\1 Uflinali di Co mplemcnm de l Corpo Vt•lcrinario.

Gen. C.A. :vi.O. Alberto Li Gobbi che ha pronuruiato una sign ificativa allocu7ionc. Alla cerimonia. svollasi in una :-.uggestiva corr11ce coreografica ha partecipato anche 1<1

banda della Brigala C'rcmnnu.

COl\GEDAMEYfi Il Ten. Col. co. vct. Alberto Cas:u11ami. giù Capo Sczionc prC!'>!'>O il Comando del Servi7io Veterinario

Cap. Guido Ca-,tellano: a domanda. dal Comando Br igata Cavalleria « Pott. unl o de l Fr iuli » alla Infermeria Quadrupedi di Montelibretti , in data IO.R. I992: Ten. Co l. Giova nn i More i: da l Ce nt ro Stu di Co rpo Vete rin ar io Mi li tare a l Co mand o Servi zio Veterinario della Regione Militare Centrale, in data 16.9.1992: Ten. Col. Antonio Con ni: dal Comando Serv izio Veterinario della Regione Militare Cen trale al Coma ndo B ri ga ta Meccan izza ta « Man to v<~ » . in tlata 22 .9 . J 992; Cap. Raffaele Magnani : dal Comando Brigata Alpi na <d ulia» al Comando Servizio Ve terinario de lla Reg ione Militare ord-E~t. in data 22.9.1 992; Cap. Enrico Veni r: da l Comando Brigata 1-.kccanizzata «Mantova» al Comando Brigata Alpina <dulia». in data 22 .9.1992.


1861, Ufficiale del Corpo Veterinario.


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