RIVISTA DI MEDICINA VETERINARIA 9-95

Page 1

~ III OTA f'~

Comando del corpo Veterinario dell'Esercito

Numero

9

)upplemento alla

U!fl.r.li~A

RIVISTA MILITARE DI MEDICINA VETERINARIA


1861, Ufficiale del Corpo Veterinario

l .¡

-.


INDICE

Numero

9

• Lo ltl vlsrn Mllltnrt di Medicina Veterinuri:l hn In SCUJHJ di constnt ire ugli Urficiuli un cu~tn nl c u~giornum enl o l ecnicu·p rotcsslon nlc fornendo loro In possibilità di divulgare le espoerìen7.C scicntlliche maturate in ambito milita re. Nel CJuadro della collaborazione Escrcito·Pnese Ju Rivisfu ,~ti pretiJtgc l'obictU"o di facilitare lv scambio di conosccn1c c di es-perìenze fra il mondo U(X". ndcmico e la "ccerinnriu militare. ~ ,. .,. ,, o.~

QUADRIMESTRALE

2

Presentazione

4

Identificazione di un «modello di prestazione» nel cava ll o atleta attraverso l'esame dellattato ematico. Luigi Me/fano, Flavio Bossi, Roberto Colli

12

Test da campo per la valutazione della capacità aerobica del cavallo atleta. Marco Reitano, Roberto Colli

17

Biopsia del muscolo gluteo del cavallo: considerazioni sulle diverse metodiche di prelievo. Guido Castellano, Carlo Piantadosi

24

La ripartizione istochimica delle fibre muscolari in cavalli italiani di età compresa tra 1 e 5 anni. Enzo Ricci, Serene/la Servidei, Carlo Piantadosi, Sabrina De Simone

30

Studio biochimico di 130 biopsie muscolari di cavallo. Serene/la SeNidei, Antonella Spinazzola, Enzo Ricci, Manue/a Papacci, Carlo Piantadosi, Michele Rana, Guido Castellano

36

Variazion i delle catecolamine e dell'ammonio plasmatici nel cavallo atleta a seguito dell'esecuzione di diversi tipi di esercizio. Gualtiero Gandini, Alberto Maria Bargossi, Massimiliano Venturo/i

44

Dermatite allergica da puntura di culicoides (sweet itch} negli equini. Paolo Ciaramella, Laura Cortese

53

Infezioni e tossinfezioni da salmonella: valutazione del problema. Bianca Maria Or/ande/la

56

Vita di corpo

Supplemento nl n° 4/1995 della Rivista Militare

Direttore Responsabile Col. Giovanni Ccrbo Direttore Editoriale Magg. Gcn. Domenico Ncsci Redattore Capo Cap. Massimiliano Angelini Grafica Ubaldo Russo

Comitato di Redazione R . Archilei, L. Bcllan i, G . Capulo, A. Con·ado. G. B. Graglia, D. Minoti, G. Morci, A. Pilloni , A. Roghetto, L Rosso, A. Sala, A. Tliani, V. Vittucci.

Comitato Scientifico E. Anu, T. Balbo, B. Baldelli,

G. Ba ll arin i, L. Bignozzi, G. Cardini, S. Carli, L. Casarosa, O. Catarsini, G. Catcllani, A. Cior·ba, L. D'Esposi to, G. Gentile. C. Gi r ardi, A. Gobctto, F. Gu arda, A. Leopold , E. Lo dc tti , E. Maglione, S. Ma le t to, R. Ma ra bell i, L. Masetti, C. Montes issa, F. Mo n t i, A Pèrscc hin o, C. Pe rucc io, G. Pezzoli , G. Pompn, L. Pozzi. A. Romagnoli, F. Scatozza, A. Silvcstri, F. Trenti, F. Valli·é. Fotolito: Studio Lodoli, Roma

L:t pubblicazione dci lavori è subordi nata alla valutn.donc del Comitato di Redazione cd i testi c il materiale illustmtivo invimi non verranno re~tiluiti . Le opinioni espresse dagli Autori non impegnano la responsabilità della Rivista. l lavori inviati per In pubblicazione dovranno essere inediti; le eventuali tabelle, figure e grafici dovranno essere numerati e corredati da una sintetica dida· scalia; la bibliogrufia dovrà essere rcduna correttamente. Ciascun articolo, inoltre, dovrà essere accompagnato da un breve ri:~~­ sunto in italiano e in inglese, da una foto n colori fonnato tessera c da un curriculum vi tue dell'Autore. l lavori . in duplice copia, nella stesun1 definitiva, corretti e finnati dall'Autore , dovranno essere indirizzati a: Comando del Corpo Veterinario dell'Esercito, Piazza Maresciallo Giardino, 49 • 00195 Roma.


Sono onnai trascorsi due anni da quando la convenzione tra Stato Maggiore dell'Esercito e Cotnitato Olimpico Nazionale Italiano sulla ricerca nel campo della 1nedicina sportiva del cavallo ha iniziato a concretizzarsi con una intensa attività di ricerca. La co11ven::.ione, già pre.wm tat(l uei p recedenti n u meri della rivista, m p presenta una effìcace inregm::.iOIU! tra di verse orgnnizzaz)oni per il raggiungimento d i wz coniu.ne obiettivo: migliorare le conoscen::.e 11el campo dell'allenamen to e della valuta zion e della performance del cavallo sport ivo. Così l'!nfèn neria qucJdmpedi presidiaria di Mo ntelihrelli del Corpo Veterinario dell'Eserc ito, la Scuola d i Cavalleria di Montelibretti, la Divis ione Ricerca e Spe rimentaz.io11e del CO NI ed il Centro Stu di della Federa zio11e l tcdiana Spon Equestri, co ordinati da w1 COJllitato tecn ico scienlijìco, hanno lavorato incessantemen te n egli u lti111 i due wwi illlpieganclo riso rse com un i suddivise per i di versi gruppi di lavoro respon sabili. Dop o 11110 pri111a (ase di s ilen::.io, deterJn ilwto dal/n necessaria allività di acquis i zione dati, oggi è possibile iuiz.iare a diffondere i primi risulta ti. In questo nwrzero è pubblicata u rw parte co n s isteme degli esili delle ricerch e in corso ritenuti già di u na cer1a wiliuì. Ta li i11.(orm azior1i, sort o (or111a di comu n. ic a zioni s cien l i(ich e, sono già state presentale a l co n gresso della S! SVET 1994 di Giardin i Naxos ed al co llgresso di Medicina S porti va d i Bologna (23/24 m arzo ! 995)o rgalliZ.z.at o dal cen tro s tudi della FISE.

2


3


-

-c

t

-~

-

0

~

l l

.... ~- -

Il

~

-;:- - - 1;

•l

-

.-

1 ~

IDENTIFICAZIONE ])IiUN' ~~MODELLO DI PRESTAZIONE>> NEL C~VALLO ATLETA ATTRAVERSO L'ESAME DEL LATTATO EMATICO M eliano L. *, Bossi F. **, Colli R.

...

4

***


RIASSUSTO

SUM.HARl'

Gli 1//ttori hanno ej]'ettuato 350 prelieri per la t•tdttlll~wne dd lattaio ematico su cm·alli da salto o\tacoli, t ' 0/1('11/'\11 complew, corse ad os/acoli; endurann t' pcutatllltm n<•l cur\11 di COtJ/fJl'fÌ:ÌOIIi IIU~i1111a/i ed iJITCrtW~illllllfi. /Jai t·aluri ri/,vati hauno ricanuo, pa og111 di;ciplilla. 1111 <nmgl' di 11ormalità» della latraddemia c anali::<a11 critiwmclll<' (/III'Ì l'llirm cltl cwlo11u al di .Jiwri di lfll<'.\(/1. llall 1111 aiTre.I'Ì et·iden:iaro c !t t per a/culi( 1pedalità eque.,·tri 1 in fWI'fr il 1 .·a/to 11\fUt oli • piti dtj/irsame/1/e d pr•ftltllhlonl il pew fatloriale della raluta::.i(Jf/l' dd lattaro risu/ra 1111111o hass11 l' il lt'lllatil·o eli ideut(//can· 1111 l'lllllrL medio di rtf<' · rimemo <; fnrtemelllt! condi::.innafo da 1111 n11mero ecce.1·sit·o di i'uriu/lili.

tlzc awhon fzat·e ejfeL'ted 350 wmple~ }or tlz e wzluation of hlo(}(//al'laft' ou slww jumping lwr~e.l, tlzn·e da_rs n·cnl. ~tee­ p/1!-cllti.\L', endum11ce and pe11tarlzlon rme.1 during dome.1tic: wul inft'l'llafiona/ compNitiouç, l Jzey lwl'e ohwinetl. ji·om the f!OIIIted 11111 mlue~ • .for eucll di,cipline. a ,,,randard ran~e» of' h/ood lacwrc tlll({ tlzey hal' < critirally ana/y\(·d rhose t•alue) wlziclz are o/11 t~{ t/w standard range. lht•y hat'(' ahn shotru .fin· mme equestria11 .1pecialitie.1 (ÌII part l hl' çflow jumping an d mare dif{u.~e/y t/111 penlllfhlmz J tlzt' ./ltc/orirr/ ll'l'ÌKIII of tltt' lacfatt· app('((rs i't•ry lo w cmt! tltt• atrempr ro idemif} a middle re.fereuce l'(t/ue is deep(v couditiolll'd /Jy 11 ~l'l'Ili 1/lllllllf'l' 11/' I'III'Ìttllft·.\.

INTRODUZIONE

Uno s tud io approfondito de lle po-

tenzialità atletiche di un cavallo durante una gara può esseri.! c!Tell.uato solamente mediame l'uso di metodi sperimentali complessi c di strumentazioni sofisticate; tuttavia volendo ef-

MATERIALI E METODI Misurazione della latta.cidemia: il do. aggio de ll 'acido lattico è stato ese-

fettuare un ' indagine ~<sul c ampo >> uno

guito con lattacidometro EppenclorfESAT 66/6 1 s u campioni d i sangue prelevati per venopuntura della giugu lare entro 2 minuti dal la fin e delha prestazione agonis tica c trattati immediMamentc c on anticoag ulante.

de i parametri che possiamo valutare con discreta faci lità è il tasso e matico del lattato accumu latosi al termine de ll' impegno agonis tico. Questo s ubstrato proveniente dalla riduzione del piruvato nel corso della g licolisi anaerobica viene prodotto dal muscolo sotto sforzo e passa ne l torrente ematico in quantità proporzionali all'importanza del lavoro s volto. La concentraziolle del lallato nel sangue riflette l'equilibrio istantaneo tra la comparsa di questo rnetabolita e la sua rimozione per l'uti lizzazione da pane di s pecifici tessuti ; lo studio della cinetica d i ques to fenomeno permette di effettuare una va lutazione de ll'e ntità del coinvolgimento del metabolismo anaerob ico muscolare . A questo proposito abbiamo raccolto in un lasso di tempo relativamente breve (poch i mesi) una discreta quanti tà eli dati riferiti a dive rse d isc ip lin e equestri, privilegiando le competizioni di buona levatura a lle quali si presuppone partecipino cavalli di buon livello e adeguatamente pre parati s ul piano atletico.

Abbiamo effettuato 350 pre lievi: • 173 s u cavalli da Salto ad Ostacoli el i cui 6 1 in prove d i concorso di categOJia medio-alta c 112 di categoria e le vata cd inte rnazio nali (CSON, CSA e CSTO): • l Ol su cavalli da Concorso Completo d i cui 61 in prove di completo di categoria medio-alla ·c 40 di c<ttcgoria elevata (Camp. H. Ass. e .hm.) ed internazionali (C CI); • 24 su cavalli da Endurance nel corso di una competizione inrernazionale; • 36 s u cavall i de lla Federazione Italiana Pentathlon Moderno nel corso eli una gara di Coppa de l M (mdo : • 16 su cavalli da Corsa ad Ostacoli in co mpetizioni s voltesi in Ita li a. Per ogni competizione venivano reg is trnti: data: categoria: velocità: numero, altezza, e profondità degli ostacoli: numero delle combimazio ni; nume ro dei cavalli panecipanti; per i soggcu.i che avevano s ubito il prelievo sono stati annotati p iazzamento. tempo impiegato, numero el i errori c rifiuti.

Popolazione studiata

Tuni i ri sultati sono s tati analizzati come segue : dosagg io del lattaio prodotto: definizione del rapporto lanaro/te mpo impiegato ( pote nza lauacida); per ogni categoria suddivisione in g rup pi in runl'.ione elci tempi c de lle penalità; indiv iduazione della media matemm ica del li vello d i latta t·o per ognuno dei gruppi e identificazione dei valori che si clilicostano maggiormente dalla media: rice rca di connessione tra lallato prodotto e i parametri considerati.

RISUI...TATI Concorso Completo Si tratta fo rse della disciplina più spossante per il cavallo sportivo, consta di tre prove s uccessive scaglionate in due o tre giorni che richiedono al cavallo grandi doti di versatilità: la prova d i Dressage consiste ne ll ' esecuzione di una serie d i fi gure obbligatorie alle tre andature in uno spazio rig idamente delimitato ( rettangolo di gara); consente eli verificare il livello di sottomissione del cavallo no n richiedendo grand i qualità atletiche ma piuttosto notevo le pre parazione tecnica. La prova di Fondo si compone di quattro fa si (in alcuni casi $Oio due): fase A prima marcia, da percorrere al passo o al tro tto; fase B S1eeple. galoppo molto veloce con siepi ed ostaco li di campagna: rase C seconda mar-

5


COMPLETO MIGLIARINO

contro il valore medio di 14.-D mM/1 ± 4.3 ri contrato al termine del Cross della !>tl!:.!>a compcti1.ionc (potenza lattacida 1.97 ± 0.43) percorso all a veloci tà media di 530 mt/mi n ± l S,S per un tempo di 44 1 sec .. T prelie vi effettuati al termine della seconda marcia hanno evide nziato tassi poco elevati di acido lattico tra 2 e 6 mM/1.

fig. 1

(CROSS S ENZA PENALITA' ) J;>(H .L-\IT.

111.

o.tto4t. 1'·- u.u~

.

f 'A\AU08

)

c '' \l ,u~cC:\\:\LU:!t t

\\~1

(

lU I

(' ' '•' ' ' fJII

\\~II OJ'

l'.\\AI.I.UA

c''.:' l l of'•

C~\\.\U.O D

('A\ ~ LlOI

Corsa ad Ostacoli. Abbiamo preso in cons iderazione due prove di Cross-Country cui han-

OIJO

"lO

VELOCI fA• mtlmln

eia, al te rmine della quale è prev ista una fase di tiposo di lO minuti con controllo veterinario: fase D Cross· Coumry. galoppo veloce con ostacoli di varia natura anche combinat i fra loro (in alcune categorie di CCE non vengono efTeuuate le fas i A c B né il riposo di l O minuti). Alla prova di salto ad ostacoli (3° giorno) m;cedono i cavalli c he han no su pera to 1· ispezione ve tcri naria, c consente di verificare se i cavall i hanno nx: up~.:rat o lu ~for1.0 del giorno pn:co.:dente. A titolo di esempio si riporta. nelle figure l. 2, 3. 4 c 5. una comparaLione tra potenza lauacida c veloc ità rilevate in 5 di verse competizioni Nazionali cd lmernazionali . l livelli del lattato a riposo risultano sempre bassi, quelli registrati clopo la fin e del Cross sono elevati c, se si prendono in considerazione solamente i cavalli che hanno effettuato percorsi netti, variano per i completi di medio-alto li vello da 5 a 12 mM/1 per i completi di alto livello da 5 a 20 mM/1: abbiamo inollrc potuto effettuare un huon numero di prelievi subito dopo la fase B (prima della seconda marc ia) c durante i LO minuti di riposo. Sono stati proprio questi ultim i i prelievi a fornire i dati più interessanti: nel corso dello Steeple del Campionato Italiano Juniores e di una Cat. 3** percorso alla velocità media di 658 mtlmin ± 9.4 per un tempo medio di 204 ~ec .. si sono riscontrati i valori mcdi di lauato ematico di 12,98 rnM/1 ± 2.69 (poten1.a lattacicla 3,8 1 ± O,76)

6

fig.2

COMPLETO RAVENNA CAT. 3 APR ILE t993 (percorsi netti)

t ASl. ·v lSOO IN ·VUOCITA: S40mLimm ·TCMI'OMAS.S I MfJ~· n· POT. I.An

lll..\tm.111

. . . . .,

''"H

IH"-' ''Il

'"""'

l~·.

l \\ ~l.l')

\ I l (H

ti >\

n•I,'IIUII

COM PLETO RAVENNA CAT. 4 fA!;l

•o• ).t \O""

!-' t!

APRILE 1993 (perco rsi neui) YUO('fTA' SSOml.llmft.·TEMPO~tMC)C.'

'il\"'''

.

~ "'' " " '

Il

fig.3

IT

l

~--~---L--~L---~---L--~----~--_L_

354

CAMPIONATO ITALIANO COMPLETO 1992 PROVA DI CROSS PRfMI8 CLASS tFICATI ( PERWI\SI NETTI) FA"I •U' .&l,H) ml VIci l)t 11A' ' \111 111t 11\IA·TI\to.ll't) MA-;~I _MI )"'

POT LA1T m\hnut

' ""'* • ( tH'

.

IU ... o

t\\WJ-

..

.

.,, ..u

.

l H \IlO t

1

,,,.,: "

.

•H• l o '

fig.4


CONCORSO COMPLETO INTERNAZIONALE DI SAUMUR

fig.5

PROVA DI CROSS 6100 mt. 570 mtlmin rn r

LArr 111M1nun

2 ,...,, ........o

1 ,\\A! "

l!

\\',\ I l ••

1-

l

l

l

.;;s

4 Stl

;,l()

l

l

l

l

)~ 5

5:-tl

Yi5

(,0()

Vld.CX ' I1'A ' tiU) m m T r \ IPO \ lAS:) IMO IO' :J~"

no partecipmo cavall i p.s.i . di buon livello nazional e: con una lunghezza media del pcrcor~:o di 3500 mt. ad andatura non eccezionale, il lat.t::~ to prodotto è staro 24.1 mM/1 ± 1,51 e in due S/eep le -Cirase del la lunghezza media eli 2500 mt., dispu tate da cavall i p.s.i. e mezzosangue ad andature pitl sostenute delle precedenti con un tempo eli percorrenza pi tl hrcvc. la media del lattato ematico è stata di 23,25 mM/ 1 ± 2.08. Alcune compara zioni tra piazzamento e lauato pro dono sono riponate in fi g. 7.

Endurance C AMPIONATO ITALIANO JVNIORES DI COMPLETO" CAT. 3

fig .6

CONFRONTO DATI STEEPLE E CROSS

53-0

Vr:I.Otl fA' l

L/\lT:\10 l'l

1'01 L\rJ'. l'l

L>I:RAT.\

vu

441

lAH .

Concorso Ippico

CORSE AD OSTACOLI

fig.?

CROSS-COUNTR Y 3500 mt. CA \'ALLO

PtAZZ \\tENTO

WI\ U l JWM 1111: \\.'1·-S J

OI·.FI• ROI\Nbk RUUJO!\

L\ tt.\

ru tr.M. l

l ,.

.::J.SO

;•

26, 19

STEEPLE-CHASES C A\'Ail U

~2 .6:!

2500 IJH.

I 1Al/ \\ I l -~ l1J 1

SII-l --\ V IA

22:. 1?

\;1\!'.\,\T:\

,)<.,~l

S \'01 1 \ S1F.t";OI.O

l:!,% 10.3-l

RIFL.AV IO

16.02

ENDURANCE

fig.8

TROFEO INTERNAZIONALE "ELDRIC" SAN MARlN O CA VALLO

I.A'ITATO nH l CL.ASSII'IC'A

TEM I'O IMPI EGATO RIPOSO

A

n

l. l.

('

3

D E

F

G

c,o so

Il o

Sono stati presi in esame l O ca valli partecipanti ad una prova interna zionale <<Trofeo Eldric>> San M arino svultas i su ll a distanza eli 25 Km. c considerati diversi parametri fra i quali riportiamo solamente la lattaciclem ia riferita a prelievi effettuati all' arrivo, dopo 3' c dopo 301 • A lcuni esempi ~o­ no riportati in fig .8.

l OH 12' 44" IOH 12' 44" 101·1 20' 27" 10H 4 1' 26" 10114 1' 33" 1111 26' 16" 12!11 6' 55"

0,1 3 0,35 0,01 0.23 0,0 1 0.0 1

DOPO 3'

1>01'0 30'

1,09 1.30 1.55 0.73 1. 11

0,41 0.71 1, 13 0.7i 1.54 0,57

0,52

0.49

Abbiamo ciTcuuato un discreto numero di prelievi su soggetti partecipanti a prove nazionali di med io e alto li vello (queste ultime valevoli per la selezione allo CS10 di Roma) ecl internazionali tra le quali il GP Roma dello CS IO. Potendo tra l'altro seguire gli stessi soggetti per più prove consecutive. Nelle compet izioni eli categoria media sono emersi valor i osc il lami da 2,5 1 mM/1 a 12.75 mM/1. meelia 5.82. Nelle competizion i di li vello più alto ( l 02 prelievi) i va lori oscil lano fra 2.51 mM/ 1 e 12.33 mM/1, media 5,43, valore medio generale 5,59 rnM/1. Prelievi effettuati al termine del lavoro eli riscaldamento in campo prova (valori da 0.35 mM/1 a 1.1 mM/1) hanno confermato che il li vello di lattato ematico all 'allo dell ' ingresso in campo non era significativo. Altri campioni prelevati 30' dopo la fine della competizione hanno con fermato dati bibliografi ci secondo i quali in un così breve lasso di tempo il livello del latlato ori ginak tendeva pressoché a dimezzarsi (eia 5,56 mM/1 a 2.57 mM/ 1).

7


Penta/h/nn

PENTATHLON

36 prelievi su 12 cavalli che hanno partecipato ad una prova di Coppa del Mondo Scniore. svoltasi in Italia effettuando 4 percorsi assolutamente identici ( l 2 salti. altezza massima 1.20 cm .. profondità l ,50 cm .. velocitrt 350 mt/ min c durata media 75) il secondo 50' ci rca dopo il precedente. il terzo il giorno seguente cd il quarto dopo 50'. Montati da 4 atleti diversi. non tutti i cavali i hanno effettuato tullc le prove. in alcuni casi è swto necessario :-.ostituirli con «riserve» vuoi per problemi tecnici che sanirari. l valori estremi ri scontrati : da 2.27 mM/ 1 a 11.06 mM/1; a causa del la loro estrema disomogeneità non si è ritenuto utile calcolare una media di ri ferimento. Nelle figg. 9 c 10 si riportano alcuni esempi significati vi di comparazione fra tempi, bttacidcmi a c penalità nelle 4 prove.

...

tA\'AtlO

.....,,

l• W~

••'

.t ?V

·~

i

,.

,,

FL UG

.

··~

c::::J

I Afl<\tO

PENTATHLON I A\' 1\11 0

f•k()\ '

t:a

\Il

RAS

l l' t\ ',\

• ' ' ROV.\

J 1'1Hl\'\

r ,, ,.,

l ~i ~ ~..- l~ ì ~ l ... l.~l l l CJ

1\ftdO \U

fig.11

MODELLO PRESTAZIONE COMPLETO

l DISTANZA

STEEPLE .;{l(lft-~•• IO() mt Utu ~s

l VELOCITA'

n _\Q, h~lnll :m i n

'·UJ <•u w.l·utin

.l.tk.,l·hllilt) w t ~

l

~(M • !~Il ml •n!u)

\l \Rl l!\

o

~~ \ii UK ~(J

.....

CASANOVA

fig.1

WORLDCUP 1993

l «•10 1(""(1

Concorso Completo

8

,!• ( IIOR..'U

lo. IDi ~ ~ - lo l ~ • ~~i l l ~~.

HIRAS

CONSIDERAZIONI

La pru1 a ùi Cw.1.1 l:Ù ancora di più quella dello S1eeple sollecita notevolmente le tre metaboliche energetiche del cavallo: acl ogni supcramcnto di un ostacolo o di un brusco cambiamento di pendenza la rapidit~l dell'azione e l ' intensità del gesto sporti vo, esaurite rapidamcmc le capacità del cido anaerobico alauacido, richiedono l ' intervento del metabol ismo anaerobico lattacido. J valori di riferi mento che abbiamo riscontrato al termine del Cross. 8-15 mM/1 di laltato (potenza lattacicla 1.5- 2.5 mM/ min) c quelli relativi allo Stccpk, 12- 18 mM/1(potenza lartacida 3-5 mM/min) confermano l'importanza delle fonti di energia suddertc (fig. l l ). È interessante notare come. dai dati in nos tro possesso. nell'ambilo di una popolazione omogenea (ad es. Camp. J. e Cat. 3** ) risulli cv idcnl c l'esi slenza di un rapporto costante tra le potenze lanacide espresse nel Cross c nello Stccple dallo stesso soggeno. Rapporto evidenzialo nella fig>. 12 con una rella che congiunge i due valori (notare il fen dcnzialc parallelismo delle li nce). La

fig. 9

WORLD CUP 1993

l <.oiORNO

l

l Af:. LA1T ICO

fREQ. CA!U>.

12·HC t(ll.lll ;:. .~,

X· l ~

111!1 !111

fp.l.lll 1·}1 l•(t

'IIU!).Sll()fl n._t

OSTAC'OLI

300·3~0 ml/mu\

l·'

CAMPIONATO ITAUANOIUNJORES DI COMPLETOeCAT. 3 (.~>NHI.ON'!()

500

,.• fig.12

Ol:.U.A I'OTlNlA LATI ACiliA f>UJ.O ._, LLPU. h UllCROSS

(,~0

525

075-

700

\ 'LLOt'ITA'ml/ m m

0

rOTE'-l ;\ I..ATIA('IOACROSS

0

J'Oll· '\1,\ l f\ l lt\('IIM:\II H'II

- - <.'A\ 'ALUl't\' ( ;\\ ,\IJ O'b' - - <.A\.Ult1'[' (',\\1\II H ' ( ' - - ( o \ \ A . t l l '' l '


prova di Salto Ostacoli del terzo giorno comporta un dispendio energetico pari a quello di Concorso Ippico di medio livello (valori di lattato ematiço ri~co nlrati : 2-5 mM /1).

fig.13

MODELLO PRESTAZIONE CORSE AD OSTACOLI l

l

l

Corse ad Ostacoli

DISTANZA

Vale per queste competizioni il discorso fatto per le prove di steeple del complcw . Il dosaggio del lattato ematico al termine de lla prova è strettamente correlato all'andatura dei cavalli in gara la quale a sua volta è le-

VELOC>TA'

l

700-900mimin:

2500-lOOOmt

l

l

A C. I.A TTICO

FR F.Q. CARD.

20-30mM

O L T RE220

PO I L:'\LA LA r1ACIOA

5-8m.t\. llrnin.

ENDURANCE

del lattato ematico medio a riposo 0,1 mM/1 (± 0,08), a 3' dall' arrivo 1, 1 mM/1 (± 0.48), a 30' dal termine 0,8 mM/ 1 (± 0,37), vcJi lig. 14.

fig.14

TROFEO INTERNAZIONALE "ELDRIC" SAN MARINO LATT. mM

Concorso Ippico

0.1 H,O:\

Ml::lliA

IH•V :\l'D

1,1

o.s

O.d~

O.P

.É sorprendente notare come lo stud io del le risposte fi siologiche allo sforzo sostenuto dai cavalli da Concorso Ippico. di scipli na O limpica o rmai tradizionale e specialità equestre tra le più no te, :;ia s t;lto sostanzia l-

gata indisso lubilmente al risultato agonistico. r valori raggiunti , anche 30 mM/1, ~o no mollo vic ini a i valori massimi registrati in cavall i sotto sforzo (Auvinc t, G allo ux).

Endurance Per una gara di 25 .Km il contributo energetico deriva essenzialmente dai processi ossidativi. Tutti i cavalli si mantengono abbondante mente a l d i sotto della soglia anaerobica: valore

m"'""' 4HiJ.7(JO IIH,

SALTO AD OSTACOLI

l

l ,:.~:. l

fig .16

LA TIACIDEMIA AL T ERMINE 01 4 DIVERSE PROVE DI CONCORSO IPPICO (PROVE VALEVOLI PER LA SELEZIONE AI.I.O CSIO ROMA E CSIO STESSO) t'()~ F IWNTO

15 l UJ

IZ

TRA 4 SOGGETI I

fig .15

MODELLO PRESTAZIONE SALTO OSTACOLI

T IPOLOGIA OSTACOLI

A CII)()

LATTICO

•\I.TFZZA DO · I60 ~.: •n.

~\ .~ m

Mi l

mente trascura to dagli spcrimentatori (ci constano 2 sol i lavori, per altro rece nti: T. A rt, H. Amory. D. e P. Lekeux. Exercise Phisiology e T. Art D. D esmechL eL al.- ./. Vet. 1990). La lunghezza dci percorsi. la loro durata e le velocità sostenute in questa spec ialità equestre sono limitate (350-400 mt/sec per 50-1 20 sec.) nonostante c iò lo sforzo sopportato dal cavallo induce una produzione di lattato signi fica-

9


tiva ( media 5.59 mM/1) ma no n eccessiva (vedi fig. l 5). Per buona pa rte dei cavalli restati. forse nnche a causa della brevità delle prove, le variabili costi tuite dalla presenza e disposizio ne degli ostacoli e dai bmschi cambi di direzione previsti dal percorso non hanno determinato un dis pendio energetico ndclizionale d i g rande entità. Per altri invece che, pur o ucncndo performance soddisracenti hanno presenta to una lattacidcmia elevata (anche oltre le 12 mM/l) s i può a ffermare c he il contribmo energetico è stato assicurato non solo da processi ossidativi ma in buona parte a ttingendo al metabolismo anaerobico con e levata prod uzio ne di lattato. Per questi soggetti hanno evidente mente inlluito negativamente fatICHi condizionanti di diversa narura. La difficoltà di trovare strctlc correla zioni fra la qualità della perfonnance e l'accum ulo di lattato e matico può essere s piegata con il fatto che, contrariamente a guanto av viene nelle corse ad ostacoli e. con buo na a pprossimaz ione, anc he nel completo, la buona prestazione di un cavallo da concorso ippico non dipende solameme dalle s ue qualità atletiche (attitudine genetica e preparazio ne) ma anc he dalla s ua coordinazione ne uro -muscolarc. nevrilità, esperienza. motivazione, «rispettO» dcg li ostaco li e dal grado di afTiata mcnto del binomio (Art et al.).

Pentath/on Qui più c he in quals iasi al tra competizione ovc pa rtecipino cavalli ris ulta estremamente basso il peso fauo riale dell'entità del metabolismo anaerobico muscolare, me ntre giocano ben più pesantemente altri fatto1i: qualità de l cavaliere, grado di affi a tamento che il binomio riesce ad ottenere nei pochi minuti a dis posizione e le doti tecniche del cavallo. Soltanto pochissimi soggetti in tutte e quattro prove consecutive sono riusciti ad abbinare buone perfo rmance c bassa la uacide mia. ' ~• -

lO

]l -

-1

fig.17

ACIDO LATTICO E POTENZA LATT ACIDA

CROSS

STEEPLE

(completo)

(completo)

8- 15

l

~

1,5-2,5 mi\1/min

l

1 2~ 1 8

l

~

SALTO OSTACOLI

CO RSE A D OSTACOLI

22-30

l

~

5-8 .

l

~

3-8 l ..=!...J

3-6 .

l

~


CONCLUSIONI Il concorso completo, come dimostrato da diversi autori , è la specialità in cui si verif"ica il maggior coinvolgimento delle tre vie metalfuliche energetiche. È dimostrata la dirclla proporzionalità fra cadenza osservata nella prova di cross e lattacidemia. Nell'ambito di una popolazione omogenea la diffe renza tra potenza lattacida dello steeple e del cross di uno stesso cavallo se mbra ave re un comportam e nto uniforme, fatto che induce ali' ipotesi de li' esistenza di un andamento variabile c soggenivo dell'innesco del metabolismo anaerobico lauaciclo. Nelle corse ad ostacoli si esalta la corre lazione tra impegno muscolare e qualità della performance. Nel concorso ippico il risultato agorustico non è assicurato solamente dalle potenzialità atletiche del cavallo ma piuttosto dalla compenetrazione di queste con doti tecniche e «psicologiche» il cui contributo è difficilmente quantificabi le, anche se per le categorie che prevedono cadenze più elevate si nota una di retta proporz ionalità tra velocità

e lattacidemia; non si raggiungono peraltro valori mcdi di lattato preoccupanti a causa della brevità dello sforzo. Questo larorr> è \{(Ilo reafi:-:.ato lll'll 'a mhifo eli (\\1/~

t/lUI

colfa/lonr::ìollt'

* Cap.

vet. Luigi Mellano Ha conseguito la laurea in Medicina Veterinaria ne l 1985 a Perugia c, nello stesso anno, l 'abilitazione a ll 'eserci zio pro fes s ionale; ha frequentato 1'85° corso A.U.C.V. ed è stato nominato T enente in s.p.e. nel 1987 . Dal 1986 ha prestato servizio presso la Scuola Militare di Eq ui tazione in qualità di Ufficiale addetto al Servizio Veterina rio. Nel 1991 ha assunto l'incarico di Dirige nte il Servizio Veterinario presso lo stesso Ente . Nel 1992 ha frequentato il "Corso sulla Biomeccanica del cavallo" presso l'U ni vers ità di Utrecht (Olanda) e nell' anno successivo, il "l o Corso italiano AO-ASlF di ortopedia e traumatologia nel cavallo". Dal 1993 è Capo Sezione Veterinaria della Scuola di Cavalleria cd è me mbro del Comitato Tccnjco Scientifico SME-CONT. È autore di di verse pubblicazioni scientifiche che hanno come oggetto di studio il cavallo sportivo.

** Cap. vet. F lavio Bossi Ha conseguito la laurea in Medicina Veterinaria nel 1987 a Bologna c. nello stesso anno , l'a bilitaz i one a ll 'eserc iz io profess ionflle . Ha frequentato 1'89° corso A.U.C.V. ed è stato nominato Tenente in s.p.e. nel 1990. Dal 1987 al 1990 ha prestato servizio presso il Reggimento Carabinieri a Cavallo in qualità di Ufficiale addetto al Servizio Veterinari o. Nel 199 1 ha ass unto lo stesso incarico presso la Scuola Militare di Equitazio ne . Nel 1992 ha freque ntato i l "Corso sulla patologia chirurgica e clinica chirurgica vete rinari a'' presso l' Università degli studi dì Parma. Dal 1993 è Ufficiale Veterinari o de l Gr. Sqd. Stl. della Scuola di Cavalleria. È coautore di a lc une pubblicazioni scientifiche.

c CO\'/.

BIBLIOGRAFIA l ) AUVTNET B., GALLOUX P., Valutazione del dispendio energe1ico del cavallo da completo in gara ed in allenamento. - Supplemento a S.d.S. n. 23, ottobre-dicembre 199 1; 2) AUVINET B., GALLOUX P., Fisiologia COIIlparclla dello .\:fo rzo Ileil'uomo e nel cavallo. - Supplemento a S.d.S. n. 23, ottobre-dicembre 1991; 3) ART T., A.i\10RY H., DESMECHT 0., LEKEUX P., EJTecl u.f shmv jumping on hearl rate, blood lactate and o 1he r plasma hiochemical l'alues.Exercise plzysiology; 4) ART T., DESMECHT D., AMORY H., DELOGNE 0 .. BUCHET M.. LE-

** * li

curriculum del Dott. R. Colli è riportato a pag. 16.

ROY P., LEKEUX P.. A .fie/d sludy of post excercise values of blood biocllem ical consliluenls in jumping horses: relmionship with score, individuai ami event.-J. Ve t. M ed. A 37 ,23 1-23 9

lzippique enchainements triangulaires et rectangulaires d 'échelons de courses de courte durée. - Archives Tnternarionales de Physiologie, de Hiochimie el de Biophysique, 1992;

(1990); 5) ASSENZA A. M ., DI BELLA G., SURIANO 0., CAOLA G., Valori ema-

7) LINDNER A., VON WIITKE P., SCHMALD M. , KUSSEROW .T. , SOMMER H., Maximal lactate con-

w chilllici ed em.awlogici nel lrotla/Ore dopo corse di 1.600 e 2.000 metri.- Atti S.LS. Vet.. M esLre 1993;

cenlrations in horses after excercises r~f d([fèrent duration and intensity. - Equine nwrilion and physioloRY society; 8) ROSE R. J.. ILKlW J. E., Changes in blood gas. acid-base and mela bolic parmnelers in horses during three-day evel/l cmnpetition. - Resec1n:h in Veterina1y Science, 1980.

6) CHASSATN A. P.. DAURIAC. P. BLANC E., ANTONlNl M. T., NICOLAS A.. VILLENEUVE P.. MARQUET P., DALMAY F., VA.LA.DE M., Lactamémie chez le cheval de concours

11


INTRODUZIONE

L'attitudine. lo stato di forma c le potenzialità del ca vallo sportivo sono state fino acl oggi per lo più oggetto di Véllutazioni soggettive basate sull'esperienza degli osservatori c su metodi quasi esclusivamente empirici. Nonostante anche oggi gli ambienti equestre cci ippico 1·c ndano a ri manere ancorali

alle proprie tradizioni, l'i nteresse di molti ricercatori, lo sviluppo tecnologico e le conoscenze acquisite dalla mcdicin u sportiva umuna hanno permesso di elaborare strumenti concreti ed oggettivi di valutaz ione anche della pelformance del cavallo. La capacità aerobica de l cavallo atleta. fattore fondamentale nelle specialità sportive che richiedono buone capacità di fondo, è stata studiata da diversi autori. In particolare Auvinct c Galloux hanno approfondito l'argomento nell'ambito del cavallo da completo, specialità o limpica questa di nostro interesse e per la quale è stato concepito téllc studio. Il lavo ro in esa me è basato su ll'applicazione eli un test da sforzo da campo «a carichj crescenti» su 50 célvall i. Il test concepito da Auvinct c Galloux. è stato modificato dal Prof. Coli i nel 1992 rendendolo più idoneo alle condizioni operative d i nostro interesse. Scopo del presente lavoro è quello di rappresentare i risultati dell'applicazione del test su cavalli praticanti di verse specialità equestri c su un

12


RIASSUNTO

SUlviMA R Y

:W r a1•a lli \111111 stati SIJ/IIIfJ/1\Ii ud 1111 lt•.vl di \fi1r·o da <'11 111pv gia prvpm.tv dal Prof Colli ed alrri nel 1992. Il wst cvn\ivlt· in l l'l' ~a lop(Ji successi n' l l -/l-C} a rd ocità cn•,, cen fi r.JS0-550-6511 mlmin per j. caralli da comp!t:to ). !::.ono ~tafi rl l.verrati 5 di njmw fra le (a çi. A l' fl e l()' tra h· j i11i H e C. .~mw .1/ari iuolrn• t•/.fi•u uufl rileri della latlacidt ·m ia dopo ogni .fa.\e e dop o [() ' d 1 trotto \. uccenil•i all'ultimo galoppo. f .o \Ctlf'll dt•lla comtwica:.irult (' quello di de.lcrÌI't•rc le di l'erse risposte al u ·w manifesl/lte da gru ppi di Wl'alli praticanti t!i n •nc ~fJccialità cquesrri e le fJO.I .I ibilità di impiego tft•l tt•\1 da noi indil•itfuali' n t'il 'ambii o dd/a 1eli·:.ion e ed allenamento del ca ra llo da completo.

511 hone\ hm ·t• he('IJ wbjeftl'tl lo 11 test on .fit•ltlalrt'ady f l rtl· pused fro m Pro}: Colli (flld others in 1992 .for e 1•aluation of f/c-rol' i<' <·a1mcity. rhc te'' n m ,·i,t s ~~r c1 .vequ ence ~~r 3 gallop ,· rrl. ll ami CJ incrt'a~ing in :.peed (.JS0-550-650 mlmin). /t hav heen ohsen-ed a s1op 1~/' 5 minuts hetween . l and B oli(/ o{ IO miii /1/S htlll't'ell Il a mi C. 11/ood /a cta/e ifii(Js t•x amined m ddenly afier each gallop awl af ler IO minw s of Irti /l \1/CCI'dcd Goal thi\ CO/IIllllication is /{) describe the re\11/t.,· 111 order td a11.1wen of /w n es i m ·oh •et! in dij]'erent equesrrian Sflecia/irie'i and praticai pos.'iibilitie.r to em ploy t Ile t1•1t 111 l hL' fil•/d of tm iniug 11{ tlu·ee day,,· l'l' l'Ili lwr-

gruppo di puledri italiani di 4 nnni e di proporre alcune possibilità di impiego pratico del tesl nell'ambito della valutazione ed allenamento del cavallo da completo. H limitato numero di cavalli sottoposti al test c gli svariati campi di possibile applicazione del test rendono tale lavoro uno studio preliminare che è già sfociato in ulte riori approfondimenti atlllalmentc in studio sul campo.

MATERIALI E METODI

Sono stati sottoposti al test 50 cavalli così suddivisi : 5 da salto, IO da completo, 4 da endurance, 5 da cross countt~v, 4 da polo, 22 pu ledri italiani di 4 anni. l tre soggetti più qualitativi de l gruppo dei cava li i da comple to sono stati sottopos ti al test 1O giorni dopo la partec ipazione a i campionati italiani di completo del 1992 allo scopo di rice rcare connessioni tra performance agonistica c rendimento al test. 11 test è stato effett uato s u una pista piana in erba di m. 1200 sulla qua le sono st<tti dissemin<tti dei segnali ogni 200 metri. In alcuni cavalli è stato anche registrato l'andamento dell a frequenza cardiaca con un cardiofrequenzimetro tipo Polar. Ogni cavaliere è stato dotato eli un timer capace eli emettere un segnale acustico periodico secondo le diverse cadenze da osservare. La coincidenza tra segnale acustico del ti mer

or

c.

~e 'i.

e raggiungi ment-o de l segnale di ri ferimento lungo la pista ha costantemente assicurato ad ogni cavaliere il rispetto della cadenza da osservare. L'osse r va to re a terra. p osto nell'area dell'arrivo, ha cronometrato esattamente la durata di ogni fase. Al termine di ogni fase e nel rispetto dei tempi sottoi ndicati è stato e ffettuato un pre lievo e matico dalla giugulare. Il sangue è stato immediatamente posw all' interno di un capillare da 22 microl itri ed immerso in una soluzione anticoagulante-stabilizzante (EPPENDORF). Per il dosaggio del lattato è stato impiegato l'apparecch io Eppcndorf - Esat 66-6 1. Al termine deE test i dati delle frequenze cardiache regi<;trate sono stati ri serva ti direnameme dai cm·dio-

frequ enzimetri su e laboratore ed i dati d e lla la ttacidem ia connessi con que lli de lla veloc ità os::;ervala. l risultati sono stati rappresentati con un grafico che evidenzia il rendimento in velocità alle diverse lattac iclemie (da l a 4 millimoli) (Fig. l). La curva è frutto eli una semplice estrapolazione matematica operata dall 'elaboratore sulla base dei dati Fig. l . Esempio di rappresentazione grafica del risultato Jcl test su un cavallo di ~ anni. Sono sintetizzati i dati relativi a: • velocità osservate in ognuna delle 3 fasi: • frequenze card iache corri,I>Ondemi: • lanacidcmie corrispondenti. l dati di utilità pratica per tale soggetto. de~um i ­ bili dallo schema sono: • 2 mM: cadenza 520 m/ min: frequ. ca rd. 185/m in: • 4 mM: cade nza 630 m/ m i n; rrequ. c <~rd . 195/ min.

Fig. l

ULAVIO 14/07184: TEST CA RICHI CRESCENTI 10

200 1>

8 1-

6

l~

c:

180

]

160

e"'

140

~ (.) ~

120

~ (.)

100

IL

1-

4

-~

1-

2

o

r-

l~

!----

~

l

l

::::

i5 c:

a:

VELOCITÀ (m/m in )

• LATTATO

~ FREQ.CARD.

13


sperimentali tratti dai tre galoppi. La progressione della Janacidemia appare quindi come un segmento c non come una curva. A nostro avviso il conseguente errore di lettura di alcuni valori estrapolati è ininflucmc o poco influente dal punto di vista pratico. Il test consiste in 3 galoppi succcs!>ivi A. B e C intervallati dalle fa si di riposo A l (5 minuti) dopo A, e B l ( l O minuti. di cui 7 di trotto) dopo B. Immediatamente dopo la fase A è stato effettuato il l o preiievo, 3 minuti dopo la fase B e C il 2° cd il 3° prelievo. Dopo un ulteriore periodo di trotto di circa l O minuti è stato ciTcttuato il 4° prel ievo. Le cadenze delle tre fa i sono sta-

METODO

ll):! ..l

CONFRONTO CAVALLI corsa- completo- ostacoli- polo- endurance parametri aerobici 5

4

,la_ t t....:.(_m_M..:...)_ _ _ __ r-----------------~~~--~--~r---~~~~ ·~~~

31-- - - - - 2~--------~~~~~--~~=-L-~~~----------~

o 350

400

•ISO

500

550

600

650

Velocità (m/min) corsa •• completo mi

__ completo ti __ polo

te di volta in volta stabilite in considerazione del presu mi bile stato di forma del cavallo (Fig.2). Lo scopo dei galoppi è stato concettualmente indirizzato a garantire: • un adeguato riscaldamemo per il l o galoppo: • una lattacidcmia pari a circa 2 millimoli per il 2° galoppo: • una lattacidem ia superiore alle 4 mill imoli per il 3° ga loppo.

14

__ ostacoh __ endurance

RISULTATI E CONCLUSIONI

Il test ha evidenziato una di versa capacità aerobica, peraltro già prevedibile in linea teorica. ùci cavulli praticanti di,·erse specialità equestri (Fig. 3). In particolare la capacità è risultata crescente secondo l'ordine: cavalli da polo, salto ostacoli, endurance, cross country completo. l risultati han-

Fig. 2. Rappresentazione grafica del test. In <L..Ci,~c i:' indic:uo il tempo in minuti. l numeri al di ,ouu ddlc ascisse indicano i mt>menti in cui sono ~tali effettuati i prelievi di san· guc con n:l:uivo do~uggio della lauacidcrnia. Fig. :1. Di vcr~o rendimento mcdjo evidenziato dai vari gruppi tli caval li specializzati in di ffcrc.:nli 'I>C· cialità eques tri. Per ogni gruppo la deviazione standard non ha mai raggiunto il ì %.


no ino ltre permesso di distinguere due diversi livelli eli performance aerobica ne ll'ambito del gruppo dc.i caval li da completo inducendo ad una classificazione di questi in cavall i. cli med io li vello e cavalli di alto livello (Fig. 4). Tale cliffercnz.azione appare <.:o i ne idente tra l' altro con il reale livello compless ivo dei soggelli considerati (livelli nazionale ed internazionale) manifestato in agonismo. I risultati sintetizzati graficamente hanno evidenziato, per gruppo, una deviazione standard che non ha mai superato il 5%. T tre cavalli da completo di piimo p iano sottoposti al test immedia tamente dopo la partecipazione ai campionari italiani di completo hanno manifestato un rendimento aerobico perfettume nte sovra pponi bile a quello di gara (Fig. 5). La lisposta ul test dei soggcn i appartenenti al gru ppo di cavalli italiano di an ni 4 ha e videnziato le soggetti ve capacità aerobiche el i ognuno dei 22 cavalli. Il gruppo, no n omogeneo per sesso e genealogia. era omogeneo per età. modalità di alleva-

TEST DELLE TRE VELOCITÀ RENDfMENTO AEROBICO

mento, primo addestramento ricevuto c li vello di allenamento. (l test in tali soggetti dotati solo eli un primo addestra mento tecnic<J di base ha evide nziato pertanto quello che impropiiarnentc abbiamo de finit tl «!"attitudine aerobica». È interessante notare come i cavalli distintisi dalla media (Fig.6) hanno in seguito dimostrato di essere gli atleti con maggior altitudi ne complessiva per la specialità ciel completo. La lattacidcmia riscontrata durante il test nei due cavalli eli 4 anni risultati migliori nc ll' ambito del proprio gru ppo appare eccessivamente bassa.

hg. 4. Oivcrso rcndimcmo aerobico manifestato dai cavalli di completo: in azzurro i soggetti di livello nalionat.: cd in verde quel li di livclk1 internazionale. In rosso è indicata la devi.,zione standard regi'tr:~t a pt:r ognuno d~i gruppi di va lori :maliuat i.

Fig. 5. Confronto tra pcrfonnanccs al test cd in agoni"no effettuato !>Ui tre cav(•lli da completo di livello imcrnazionalc.

Tale osservazione ci induce ad cfl'ettuarc ulteriori accertamenti nell 'ambito eli quei soggetti in cui la lattacidemia si mantiene troppo bassa anche dopo perf'omwnces di grande intensità, allo scopo el i escludere la presenza eli specifiche disfunzioni.

15


In conclusione il test delinealo è a no ·rro avviso uno strumento efficace nctrindivid uare la capacità acrohica di un cavallo cd il suo potenziale rendimento in competizioni dì concorso completo limitatamente alla perfom1ancc atktica durante la prova eli fondo. l campi pratici applicativi individuati ~.:d attualmente in studio per ottenere una significatività statistica sono: • Yalutat.ionc precoce dcii" attitudine aerobica di un giovane cavallo. • lndi vid uazi o ne delle velocità c coincidenti frequenze cardiache da raggiungere per il lavoro: •• a 2 millimoli , quindi prevalentemente aerobico (rcsistCJli;:a aerobica); a 4 millìmoli, quindi in vicinanza della soglia anaerobica. Tale periodico controllo può rappresenrare uno strumento di grande utilità per: • la determinazione di allenamenti pcnmnal izzati; • il monitoraggio del livello di forma ; • la approssimativa previsi<.H1C della performance aerobica in compet.it.Ìo lll.::

TEST DELLE TRE VELOCITÀ RENDIMENTO a 4 mM

• la valutazione di un complessivo stato di salute.

Questo lavoro è .\ltl/o n·afi~~a lo neff'ambito di una collabora~io ne S.Hfl e COS I .

• Ten. Col. Vet. t. SG Marco Reitano. Nmo a Roma il 19/6/1 956. Hn frequenl:lto 1'8• Corso dcii" Accademia di Sanità Militnre in Pinerolo laureandosi in Medi cina Veterinaria nel 1980 presso la facoltà di Torino. Dal 198 1 al 1984 ha prestato servizio presso il Centro Allevamento e Rifornimento Quadrupedi di Grosseto. Nel 1984 ha conseguito la SJ>Ccializ.zazione in Malattie dci Piccoli Animali presso la facoltà di Medicina Veterinaria di Pisa. Nel 1984 è stato trasferito alla Scuola Militare di Equitazione dove ha ricoperto !"incarico di Ufficiale Addcuo all"lnfenncria. Nel 1986 ha assunto l'incarico di Dirigente del Servizio Veterinario presso lo stesso Eme. Nel 1988, in qualilìt di Medico Veterinario Ufficiale della Federazione Italiana di Pcntathlon Moderno. è stato il veterinario responsabile durante la partecipazione ai giochi olimpici eli Seoul. Dal 1991 al 1992 ha frequentato il Corso Superiore di Stato Maggiore (3 1• Corso Speciale) presso 1:1 Scuola di Guerra di Civitavecchia. Nel luglio 1992 ha assumo l'incarico di Direttore deli'Infem1eria Quadrupedi Pr<!Sidiaria, incarico che ancora riveste. É coordinatore del Cen!IO Studi Veterinario della Federazione Italiana Sport Equestri. membro del Comitato Tecnico Sciemifico SME-CONI e membro del Consiglio direttivo della Società Italiana di lppologia.

16

Fig. 1\. Valutazione dcll" «attitudine aerobica>> sul gmppn di cava lli di 4 anni. In azzurro i valori medi del gmppo con in rosso la deviazione ~landard. Con Hltri colori snno indicai<! 1.: p<!r'i'orn1an~cs uci tre soggcni rivclati'i panicolanncnte qualitath·i (i dati rel ativi a quc'ti ullinu nun M>t tu <.:umprcsi nel grup1x•).

•• Il Don. Roberto Colli laureato in sociologia nel 1976 con 110/110. diplomato presso rTSEF di Roma con lode nel 1980. ì! <lucente di rnewdologia dell'allenamento sporti vo pre.sso la Scuola dello Sport di Roma. Dal 1982 frcqucma l'Istituto di Scienza del lo Sport di Roma dove svolge il compi to di consuleme per la mctodologia de ll' allenamento. sviluppando aui vi tà di ricerca. Nel 1987 è SUllO consulente di melodologia dell"allenarncnto per In FICK; nel 1988-90 è stato consulente per la FIP riguardo ai laboratori di alta prestazione per l'attività giovanile del basket. Dal 1991 fino al 1.994 ha collaborato con il centro studi della FlSE. per la ricerca di sistemi eli controllo per la valutazione c l' allevamento dei cavalli. È attualmente distaccato presso la Federazione Ciclistica haliana. in qual ità ui metodologo dc ll'allcunmento. c sta svolgendo att ivitìt di ricerca in campo elettromiografico. Da alcuni anni si inleress<t di valut:v.ione ed allenamenti di tipo intcrmiuentc, sia per i giochi ~portivi ma sopranuuo per l'allenamento della resistenza alla forza. con riferimento a discipline specifiche di durata diversa (ciclismo, canotlaggio. canoa). In questi anni ha pubblicato 40 lavori riguardanti la sua anività scientifica. di cui 2 su ri viste internazionali di mctodologia dell'alleuan1Cr1!0.


INTRODUZIONE So1111 ~lati \Otloposti 11 hÌIIfi\Ì/1 tll!! 11111\<'0/o J:luteo medio J·i() <'lll'lll!i, praTicanti dil·erse attit•irti a~tmisticlte (.HJ!to ad ostacoli. completo, corsa ad ostacoli. polo <'d t•ntlnn/1/('t'), ullo scopo di t~lféltiUII'I' \llldi mor/i1/ogid <'

bioclzimid delle .fibre muscolari. l preliet•i bioptici sono stati cjfl!ttuuti imph•gantlo la tecnica a 11delo apato>>. l'ago da biop,ia e la piu~a Ferri\ S'mirh-Spuding. Le t!il•t•rM' IJH'Ifltfidu! \01111 \late messe a confi·ollltl ••afltwut!mte la vemplicità di e\ecu~itml!, i tempi di recupcm del ctn•ttflo, l't·enuwli <·omplicaw::e t/dia ferita, le curauerlsticlle Ile/ cumpitmt' ouenwo quali ;J peso. f'orieutameuto , la t.·ontm:ùme e torsione delle fibre llfll!clu; la fil"'ihi/ità rli <'.\LTII~ÌIIIIt' di'i tlil·<·ni e.\ami hiochimici t•tl ;,wcltimici. 1- t•mer\0 eh t• l'impiego del! 'ago da biop\ia puà e<osere t•alitlo per l 'efletwa:iolle di L'\ami di routilu• in I'III'CIIIi iu uttil·itti, la lt'L'IIica a ~< cielo upt!rtm> puà t'S.\ere di contro imliuua per caPa/li a ripo'o e nei quali .-.i richiede l'eF fétllltt~iolle di 1'\flllli più llflf11'0{(mtfiti mentre f'utili~:fl dt•fla piw:.a F.S.S. ruppr e.\t'fllll una so/u ~ione inlermetliu.

SC.HMARr The glutett.\ mediu., mm<'ic>\ of Hu111ll't!ll tmd Pfty lwnes in••oh•ed in l'arimi\ actiritie.\ (jumpi11g. thn•c day t'l'l'Ili, racing. polo. a111l eJulllrtmce). were mbii'Cted rt' a bìllfl\1' ili arder to ejf'ect a morplwlogh·al allll bioc!temicul srtuly t~/' 1111/sde .fìbcrs. T/t e hiopsy samp/eo; were ta!.<•n u'ing op<•n 11111\clt• h' ciiÙflll', m•edlt! biop.,y and Fen:••-Smith-.Simrling jorcep. T/w t'liriO/l\ methotf., !l'l'N' comparuted. l'l'a/uating t/re simplicity ofthe Ofli!l'fttion, the rinn•e1:1' rim e t!/ the hone.\ , pos.,ible complicutioJ" ji·om 11'111/lllf,, tllt• churacteriwic.\' r~{ the sample ohwined w .·cording to tl!e ll'ei.~ht, position, 1'01/ll'tll'lill/1\ lllllf IH'i\1 r~f' IÌ\S/11',

ttlllf lhe fW.\\ihi/i(l' t~{ t'\('CU(Ìtl/1 11{ t/ifl'ehiocltemiculalllf histoclu•mintlte\f.\ . The .findings .\ltOwed rluu the tl!it! t!{ t/te hiofi.'T nt•edll• l'mi he ~:ffil'lii'ÌOif\ fàr t/te t'.\·ecutitm '!l muti ne '"''' ou in ttclil'ity lwrses. The teclmique of o pcn 11/J/.\cle cu11 ht' gol!(/ jur ut re\ l "'"'·' an d ll'hiC'h i t\ requestetl t !te execution of more deeping tests for.

l't!llt

n'fii/e fili! IISÌII~ of'.fiJI'CI!fl I'IIJ'I'I!\eJII.\

ti

mit/tffe .\UflllioJJ.

Attualmente la valutazione di eventuali patologie muscolari e dell'i nfluenza dell'allenamento sullo stato di !·om1a del cavallo si basa essenzialmente su considerazioni cliniche supporiate da esami sierologici relativi al dosaggio degli enzimi muscolari. Ulteriori c più attendibili informazioni possono essere desunte attraverso studi morfologici e biochimici diretti del tessuto muscolare ottcnibilc mediante biopsia. Per far sì che la biopsia muscolare possa essere considerata quale strumento diagnostico utile di routine, sia in ambito patologico che nella medicina sportiva, è quindi necessario mettere a punto delle tecniche di prelievo delle quali !:ii conoscano eventuali complicazioni locali della ferita, tempi di recupero del caval lo testato e caratteristiche del campione attenibile. Solo dopo aver acquisi to tali conoscenze si rende possibile individuare le tecniche di prelievo bioptico di volta in volta più indicate per le diverse situazioni da affrontare. Scopo del presente lavoro è appunto valutare cd ottimizzare le diverse melodiche di prelievo bioptico al fine di definirne le rispettive indicazioni di impiego. TI muscolo gluteo medio è stato scelto quale sede della biopsia perché risulta essere impegnato in tutti i tipi 17


di attività sportiva del cava ll o, è facilmente aggredibile in quanto superf·iciale cd esteso, inoltre non sussiste praticamente il rischio di lcderne vasi e nervi di grosso ca libro. MATERIALI E METODI

Sono stati sottoposti a biopsia del muscolo gl uteo medio 150 cavalli così suddivisi: 86 da salto ad ostacoli, 24 da completo, 15 da corsa ad ostacoli, 5 da polo, 4 da endurance, 2 stalloni da riproduzione e 14 puledri non ancora domati. Tutti i cavalli suindicati cr<lllO sottoposti ad allenamento specifico per il rispettivo impiego eccetto 38 cava lli a riposo, I l cavalli allenati in piscina e 3 cavalli allenati su tread mill. l prel ievi sono stati cflèttuati sul cavallo in stazione quadrupedale previa seclazionc ottenuta con acepromazina 0.04 mg/kg iv e detomidina 0,0 l mg/Kg iv ed anestesia lo-

cale souocutanea evitando di infiltrare il muscolo stesso. Il punto di repere prescello per l' eftèttuazione della biopsia è ad 8 cm. circa dorsocauclalmente alla tuberosità dell'anca, lungo una linea inclinata di circa 45 gradi. 77 biopsie sono state ottenute utilizzando la tecnica «a cielo aperto» mediante incisione di cute c fascia per 4 cm. c visualizzazione del tàscio mu18

scolare che viene prelevato previo isolamento effettuato con forb ici da dissezione e completato con un ago Deschamps a punta smussa. La limitazione del tratto da prelevare viene ottenuta applicanclone a Ile estremità due

Tecn ica <<a ciclo apcrlo».

pinze Klcmmer. Per facilitare la visualizzazione delle fibre muscolari può essere utile l'applicazione di un divaricatore autostatico che, comprimendo cute e fascia . può anche limitare un'eventuale emoJTagia. Dopo un lavaggio con gcntamicina viene praticata la sutura continua della fasc ia e

Tecn ica con ago da biops ia.

quella a punti staccati della cute utilizzando in ambedue i casi del fi lo in polyglactin 3'5 ep. 48 prelievi sono stati effethrati impiegando l'ago da biopsia muscolare ideato nel 1962 da Bergstrom e composto da tre parti: l) un ago con la punta acuminata nella cui prossimità è praticata una finestrella; 2) un cilindro cavo con margine distale tagliente che si adatta all'interno dell'ago; 3) uno stiletto per prelevare il campione di muscolo ali' in temo del cilindro. fn questo caso l'incisione di cute e fascin viene ridoHa ad nn solo cm., praticata la quale, si introduce nel muscolo l'ago cd il cilindro che viene poi ritirato per lasciare aperta la fin estrella. Dopo aver applicato una certa pressione sul muscolo, aflinché parte di esso penetri nttraverso la finestra, si sospinge in avanti il cilindro isolando così il pezzo di tessuto. Questa operazione può esser ripetuta più volte lasciando inserita la parte esterna cieli 'ago. Il tessuto viene poi rimosso inserendo lo stilctto nel cilindl·o. Dopo aver lavato la ferita con gentamicina si pratica la sutura cutanea con un solo punto in polyglactin 3,5 cp. Di norma il cavallo non deve rispettare alcun giorno di riposo c la guarigione della ferita awiene in poch i giorni senza complicazioni locali.


TCC111ca con pmza Fcrns-Snuth-Spurhng.

25 prelievi sono stati ciTcttuati utilizzando la pinza Smith-Ferris-Spurling spezzatrice per dischi intervertebraJi, che viene anche utilizzata per l'asportazione, per via artroscopica, d i frammenti ossei intrarticolari. L'impiego di concotomo per il pre lievo muscolare nell ' uomo è stato descritto ne l 1962 da Radncr uti li;.:zando un concotomo da chirurgia nasale. La pinza impiegata presenta una bocca a forma di cucchiaio ovale con margini taglienti e dimension i pari a 6 mm per l O mm. Praticata un'incisione di cute e fascia della lunghezza di l cm si introduce, parallelamente al decorso delle fibre, la pinza alla q uale si imprime una rotazione di 90 gradi a valve aperte e si procede quindi al prei ievo muscolare. La ferita viene trallata come quella praticata per la biopsia con ago.

19


Can1pioni mu:-;cv laf'i oltc nlbil i co o le d i vcr~c

tecniche. Tl!cnica t:on ~1go : Sl.!i'.ionc i:{tologÌ<.:<L

RISULTATI E CONCLUSIONI

Il campione eli muscolo ottcn ibilc con la tecnica a ciclo aperto presenta oui me caratteristiche quanti tativc c qualitative. Il peso eli 2 gr. e le dimensioni di 3 cm. di lunghezza per 2 cm di diametro assicurano infatti la possibi litù di effettuare degli esami biochimici completi. Per tali esami occorrono da un minimo di 15 mg. per il dosaggio di enzi mi, quale la fosforilasi o la losfolhtttochinasi, sino ai l 000 mg. indispensabil i per l'isolamento dci mitocondri ed il dosaggio dei relativi enzimi. L'assenza di artefatti dovuti a compressione. torsione e mancato allineamento delle fi bre consente l·cllèttuazione di validi preparati istologici ottenendo anche numerose sezioni seriate. Per poter valutare correttamente le 20


Campio ni mus~ulari 11luntat i per l' appro nl:l mc nto di preparati isto logici

percentuali dei diversi tipi di fìb rc muscolari presenti è i ndisp~nsabi l e ortenere un prepa rato che contenga almeno 200 fibre sezionate trasversalmente rispetto alla loro lunghczz<L Di contro, a fronte di tali vantaggi, la tecn ica a ciclo apccio comporta per il cavallo un periodo di 5-6 giomi di convalescenza c l' event uale insorgenza di complicazioni locali quali sieroma (3 casi). ematoma ( l caso), deiscenza della ferita (3 casi) e cicatrice esuberante ( l caso). Mcd iante la tecnica con ago si può ottenere un campione lungo l cm . per 3 mm. di diametro del peso variabi le da 50 a l 00 mg. Una quantità maggiore è prelevabile creando un vuoto d'aria all' interno del ci lindro tagliente mediante

Tecnica con agu: scYio nc istologica con anct:1t d da compressione.

aspirazione con una siringa posta alla sua estremità superiore. Per questa tecnica si richiede una certa rnanualità dell'operatore in quanto, non visualizzando il decorso delle fib re muscolari, si rischia di inserire l' ago non parallelamente a questo ed ottenere quindi sezioni istologiche non inter-

pretabili. Lo stesso cilindro tagliente può detem1 inarc elci fe nomeni di compressione e torsione delle fibre tal i da in va lidarc il cam pione pre levato.

Tecnica con ago: fibre musco lari ,.;zionat.; gitudina lmente .

I(Hl·

21


L'esigua quantità di muscolo ouenuta permette refTettuazione di pochi esami, a meno che il prelievo non venga ripetuto più volte allungando però i tempi d'i ntervento cd aumentando il dan no tissutale arrecato. ed inoltre rende problematico il successivo montaggio del campione c l'efTettuazione di numerose sezioni seriate. Nella tecnica con pinza F.S.S. le dimensioni del cucchiaio tagliente assicurano una discreta quantità di muscolo oucnuto. che misura l cm. di lunghc:t:za per 6 mm. di diamctTO cd un peso di 120200 mg., c la dinamica del prelievo non comporta la fo rmazione degli artefàrti riscontrati nella metodica con ago. A questi vantaggi vanno poi aggiunti quelli derivati da un 'estrema rapidit<i c facilità di esecuzione del prelievo. da una semplicità del montaggio del campione, dalla rapida guarigione della ferita e dalla possibilità di non interrompere rauivitù sporti va del cavallo. A fronte di quanto constatato si può consigliare la tecn ica a cielo aperto in cavalli a ripo~o con paTecnica con pinza F.S.S. sezione istologica. Tecnica con ago: artefalli da compressione c mancato allineamento delle fibre.

rologic muscolari in atto per le quali si richiede re ncuuazione di esami complcti c complessi. La tecnica con ago può essere indicata per lo più in cavalli in att ività che non potrebbero permettersi un periodo di convalescenza c per i quali si richiede unicamente la ripetizione di solo alcuni esami mirati allo scopo di ,·aiutare eventual i variazioni di valori riscontrati in precedenza. Infine la tecnica con pinza. per le sue caratteristiche di sempl icilù, lo scarso Janno tissutalc arrecato c la qualità e quantità del campione Ollcn ibi lc può essere impiegata di routine per cavalli in attività qualora fosse necessario cOèlluarc degli esami completi .

{jll c \ftl fu l'Ili o nell'um/lito tfi ·' 1// l ( ( ) \ /.

22

~~ ~fttro rt•tlli~:aw lfl/11

collahora:iofl<'


** Il Dott. Carlo Piantadosi è nato a Roccabascerana (A V) il 25/4/ 1959. Ha conseguito la laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Università La Sapienza di Roma; si è specializzato in Neurologia discutendo una tesi sull e gl icogenes i muscolari nell' uomo. È autore di diverse pubblicazioni riguardanti la patologia neuromuscolare. Attualmente, frequenta il Laboratorio di biochimica e istopatologia muscolare deii 'Jstituto di Neurologia, Policlinico Gemelli, Università Cattolica di Roma. BIBLIOGRAFIA ANDREWS F. et. al., !vfuscle Biopsy in 1he horse: its indications. techiques llll(/ complications - Eq uine Pmclice ( 1993) 15. 3, 357-365.

COAKLEY. J.H. ct.<tl. ( 1986), Percwa neus musdl! biopsy willt conchotome Clinica/ Science 71, 15, 23 P.

1--:DWARDS, R.H.T. ( 1983), Needle biopsy of ske/ewl museie; a reu·iew ~~( l O _l'ears exeperience.- Musde tmd Ner ve, 6, 173-1 83 . 1-I.ENRlKSSON, K.G. ( 1979), Semi-open muscle biops,l' technique. A simple oul-palienl prqcedure.- Ae lCI Neurologica Scmldinaria, 59. 3 17-323. SNOW D. et. al.. Percwaneous needle musd e biopsy i11 the horse Equine Vet. ( 1976) 8, 4. 150-155. ED\:VARDS R.H.T. et.al. ( 1975), Needle hiopsy .fhr muscle chemistr l' Lancet l 736-740. LINHOLM A. et.al .. Acu1e Rhab domHJiysis in standardbred horses.- Acw Ilei. Scand. J 5. 325-339 ( 1974).

* ll Cap. Yet. Guido Castellano ha conseguito la laurea in medicina veterinaria presso l'Università di Perugia nel 1984. Dopo aver frequentato 1'8 1° corso A.U.C.V. è stato assegnato quale capo servizio veterinario alla Brigata «Vittorio Veneto» in Villa Opicina.

Dal 1986 è stato nominato Ufficiale veterinario in S.P.E. ed ha ricoperto i seguenti incarichi: • Addetto all 'u fficio veterinario della Regione Militare Meridionale. • Addetto e poi dirigente del servizio veterinario del «Reggimento Carabinieri a Cavallo» di Roma. • Capo servi zio veterinario della Brigata di Cavalleria «Pozzuolo del Friul i» in Palmanova. • Addetto ali ' infermeria quadrupedi presidiaria di Montelibretti. Ha frequentato il corso di Anestesiologia e Chirurgia Equina presso l' Università di Parma ed il corso annuale di perfezionamento su aspetti Giuridico-Amministrativi c Tecnico-Sanitari dci prodotti ittici. È veteri nario fiduc iario della F.T.S.E. per la Regione Lazio. È autore di alcune pubblicazioni scientifiche riguardanti la chirurgia equina.

23


INTRODUZIONE

Negli ultimi 15 a nni lo studi o morfologico e biochimico della biopsia muscolare nei cavalli è stato ampiamente utilizzato ed ha consentito un indi scutibile avanzame nto del le conoscenze scientific he. Negli studi condotti suir uomo, le capacità fun zionali dei muscoli scheletrici sono state corre late con la grandezza e la composizione relativa dei diversi tipi eli fi bra muscolare. Ne i cavalli, viceversa, almeno per guanto attiene agli studi rnorfolog ici , non si è potuto indi viduare specifici parametri c he consentano eli p revedere la capacità atletica indi viduale e la risposta all'eserc izio. Ciò potrebbe essere attribui to da un lato al fatto che i cavalli hanno già, per selezione genetica, un alto livello di abilità atletica, dall ' altro alla no n certa possibi lità di ottenere una accurata definizione de lle caratteristiche elelr intera massa musco lare dallo studio di un piccolo framme nto di tessuto (ove si pe nsi al la frequente mancanza di omogene ità nelle caratteri s tiche morfol ogiche anche i n aree di verse di una stessa biops ia musco lare). Non vi sono dubbi che i fattori variabili capaci dì co ndizionare i risultati di uno studio morfol ogico nel ca-

24


va llo siano numeros i c che pertanto è diffici le poter comparare in modo attend ibile studi condotti in cond izioni differenti da differenti gruppi di ricercatori. pur in presen7a di analoghe metodologic utiliizate. Lo studio morfologico dell<i biopsia muscolare è innanziruno volto a definire la relativa ripartizione dci diffcrcmi tipi di fibre muscolari. Tn secondo luogo. a precisare i diametri cd a calcolare le aree relative agl i stessi tipi di fibre. Le fibre muscolari possono essere t.listinte sull a base di cri teri biochi mico metabolici o più strettamente istoch imici. Su base biochimico-metabolica sono class icamente distinte le fi bre ossidativl.! c quelle glicolitiche. ma numerose fibre sono miste, ovvero sia ossidati ve che glicolitichc. Morfologicamente (T l ), le tìbre ossidati ve e glicolitichc possono C!>sere identificate utilizzando 2 colorazioni istoenzimatichc: per la citocromo ossidasi (COX) c per la succinato deidrogenasi (SDH), 2 enLimi mitocondriali. Sul piano isLOchimico. le fibre muscolari possono essere ripartite utilizzando le reazioni per le ATPasi in ambiente acido: a pH 4.4, che consente di distinguere 3 tipi di fibre ( 1, 2A e 2B) ed a pH 4.3, che piLI genericamente consen te di distinguere le fibre eli tipo l da quelle di tipo 2 ma che con~e ntc di evidenziare anche la presenza delle fibre 2C, considerate fibre rigeneranti . Combi nando le 2 classificazioni, le fi bre vengono comunemente suddivise in: tipo l unicamente ossidativc a lenta contrazione, tipo 2A ossidativc a contrazione veloce, e tipo 2B glicolitiche a contrazione veloce che possono a loro volta essere esclusivamente glicolitichc o prevalentemente glicolitiche con una piccola componente ossidativa (F l). Le fibre di tipo 2C (lìbre in rigenerazione nell'uomo) nel cavallo sono di rado presenti (< 1%). La razza, l'età, il sesso e l' allenamento sono i pri ncipali fattori che condizionano la distribuzione relativa delle fibre (Snow. 1983). Tn numerosi studi è stata analizza-

Figura 1

ATPasi 4.4 S<.:z.iuni ~criatc cc> lor:uc istochimicamcmc (APTa, ; 4.4) cd istoenzimat icumcntc (COX cd SDH). Le fibre di tipo l (pall in(> g iallo) e le librc di tipo 2A (pall ino l'OSSO} SO· no quelle con maggiore compone nt e oss id ati va. men tre nelle fibre 2A B (pa llino blu) ed in quelle :!B (pall in o ''erdc) la compon~nte ossidativa c ridoua c prevale l'attivit~ gl icolitica.

cox

SDH

25


ta la compo:;izione del muscolo gluteo medio in razze diverse di cavalli (Purosangue, Arabi, Andalusi , Pony, Quarter Horses) ricercando una corrispondenza eventuale tra caratte ri:;ti che morfologiche e prestazioni atletiche assolute o risposta all ' allenamento (Lòpez-Rivero, 1992). Al fine di precisarne le caratteristiche morfologiche specifiche, onde avere dati di riferimento in occasione di ulteriori biopsie eseguite in condizioni atletiche differenti (dopo un periodo di riposo, dopo un periodo intenso di allenamento, al massimo delle performances atletiche, etc.), abbiamo condotto un preliminare studio mortologico sulla biopsia muscolare in 50 cavalli di origine italiana, di età compresa tra 2 e 5 anni, allevati presso l' Infermeria Quadruped i Presidi aria di Montelibretti (T 2).

MATERIA LI E METODI

Tutte le biopsie sono state ottenute dal mu scolo gluteo medio, ad una profondità dalla superficie di cm 3. l frammenti muscolari sono stati congelati in isopentano raffreddato in azoto liquido e tagliati al criostato. Sono stare eseguite, su sezioni seriate. le ATPasi a pH 4,3 1 e 4,4, gl i enzimi ossidativi Citocromo Ossidasi e Succinico Deidrogenasi, l'enzima g licolitico Fosforilasi. Circa 400 fibre sono state analizzate in ogni biopsia.

RISU l:rATl E CONCLUSIONI

La relativa distribuzione dei differenti tipi di fibre muscol<u·i in tutti i 50 cavalli studiati è riassunta nella T 3. Di particolare interesse è risultata la presenza, in ogni biopsia, di un numero variabile di fibre ossidative che, con la reazione per le ATPasi a pH 4,4, presentavano una reazione intermedia tra le tipiche 2A e le tipiche 2B . Tali fibre (da noi riportate come 2AB), già descritte nel coniglio e nel rano, sono state osservate anche nel cavallo e denominate in vario modo

26


(fibre 2A8, fibre intermedie) (F 1). La T 4 riporta i risultati inerenti la ripartizione delle libre distinti per i cavalli dì 2 c di 4 anni: non sono riscontrabìlì differenze significative tra i 2 gruppi. La T 5 - 6 riportano la ripartizione delle fibre nei cavalli studiati suddivisi. sulla base della loro origine. in 4 gruppi: anche in questo caso non abb iamo riscontrato dìiTcrcnzc significative tra i diversi gruppi di cavalli. Ciò che s i può anche notare è l' ampiezza de lle deviazioni ~tandard nelle tabe lle 3, 4, 5 c 6, segno indi retto dell a presenza dì consistenti differenze tra i s ingo li cavalli sottoposti a biopsia. La F 2 riporta gralicamcntc la percentuale dei singoli tipi dì fibre nei 50 cavalli esaminati: le percentuali di fibre di tipo l e 2A8 sono molto variabili, mentre quelle delle fibre di tipo 2A e 28 variano molto meno. Alcuni parametri che sono stati calcolati sono riportati nella F 3: l'indice de lle dimensioni delle fibre consente una valutazione indiretta della variabilità delle dimensioni medie delle fibre: esso ci indica quante tlbre erano presenti per ogni cavallo per unità di area esam inata; dal grafico si deduce che nel campione di cavalli esaminato le dimensioni delle fibre possono variare di oltre il 100% tra un cavallo e l'altro. Le d imensioni re lative delle fibre di tipo l e 2B si riferiscono al rapporto tra numero di fibre esaminate ed area occupata dalle fibre stesse: rappresentano indici indiretti delle dimensioni delle fibre; per le fibre di tipo l sì può notare una variabilità interindividuale pit• ampia che per le fibre di tipo 2 8 e la presenza di alcuni cavalli molto al di sopra o molto al di sotto dei valori medi. Molto variabile è poi il rapporto tra fi bre 2 8 (glicolitiche) e fibre 2A + 2AB (totalmente o parzialmente ossidative). Le F 4 - 5 mettono in evidenza le macroscopìche differenze morfologichc tra i diversi cavalli a cui corrispondono significative differenze dei parametri sopra descritti.

112 sangue Inglese (madre varia)

... ..... ....,........• .•..... 5

o

o

10

~

• • rl'

20

30

·~·

40

..

.28 -

.. ....... . -. ..-...... .·..·,.._._._.

70 IO

.

·. .. . .. .:lA

•oo

,.

so oiO

:IO 20 10

o

so

tlpo2AB

••

40 35

)()

•• 20

15 10

10

20

30

40

..

20

I n dic e d i men s ioni f i bre

•• . . . · ..... - rl'•.,..,.. ,. ... "" ..~"

••

10

••

20

30

40

dimensioni r elative fibre 28 1.2 1

.............··__·..... -. .··..·"..·.-

27


La F 6. che mette in relazione, in ogni singolo cavallo, la percentuale di fibre di tipo l con il rapporto tra fibre 2B/2 A+2AB consente di distinguere i cavalli che presentano morfologicamente caratteristiche muscolari più I<Ossidati ve» (nella parte alta e sinistra del grafico. con molte fibre di tipo l e basso rapporto 2BI2A+2AB) da quelli con caratteristiche più «glicolitiche» (rappresentati nella porzione bassa c destra del grafico, con poche fi bre di tipo l ed elevato rapporto 2B/2A+ 2AB). Dal nostro studio risulta dunque che, tra i cavalli esaminati, esistono ampie di ffe renze dei parametri morfologici, alcuni dei quali potrebbero essere correlati con le capacità atletiche del singolo cavallo e con la sua risposta all'allenamento. In conclusione, noi riteniamo che lo studio morfologico della biopsia muscolare possa fornire utili informazioni sulle attitudini di ogni cavallo e pos:;a consentire, se non di prevedere, almeno di comprendere meglio la risposta dei vari cavalli ai diversi tipi di allenamento. Se estesa ad un numero sufficientemente ampio di osservazioni. lo studio della biopsia muscolare può consentire di individuare i singoli cavalli che ricadano nettamente al di fuori della media nei vari parametri esaminati e di definire eventuali parametri la cui vmiazione si correli in modo più specifico alle quaJità atletiche del cavallo stesso. La possibilità di eseguire più biopsie in uno stesso cavallo in differenti condizioni di allenamento può infine consentire di valutare l'effetto dell'allenamenLo sui diversi pm·ametri morfometrici considerati.

Figura 4

21'! / 2 A + 2 AB

2.5 2

1. 5

••

BIDLIOGRAFIA 0.5

SNOW DH.: Skeleraf muscle adaptations: a review.In: Snow DH, Persson SGB, Rose RJ. eds. Equine exercise phys iology. Cambridge, En gland (1983). LOPEZ-RlVERO JL. et al.- Am. J. Ver. Res. (1992) 53. 847-850.

28

rl'

••

.. -. . ..--,.

~..

••

...

-

•• •

•.

15

10 5

0~--------~----+---~----~

o

Questo fa voro è stato reali~~ato nef/'ambifO di tma collaborazione tra S1HE e CONI.

0.5


Fig. 4 e 5. Esempi di differemi caraueristiche istochimichc (ATPasi 4.4) in di fferenti cavalli. L'ingrandimento con cui si sono fotogra fati i preparati è ident ico per llll ti i caval li. Le differenze piì1 evidcmi riguardano: le di mensioni delle fibre. di medio cali bro in A cd M. piccole in G. multo pi ù grandi in L. • le dimen~i oni delle li bre di tipo l (quelle nere). comparabi li alle di mensioni dd le aire libre in A cd in N, decisamente più piccole in F.G ed I, piccolissi me in B. la percentuale relativa delle fibre d i ti po l, di ~~ retamenl e elevata in D. E e G. molto ridoua in 11 ed M (in cui mancano dct tuno nella zona fotografata). • la percentuale rel ativa delle fibre di tipo 2B (grigio scuro). ckvata in B e D. ma sopranuno in M. c delle libre 2A (grigio chi<~ro), bassa in D cd M ma elevata in E cd H . • la distribuzione spaziale dei tipi di fibre. con presen:ta di un mosaico di fibre senza chiari raggru ppamemi in A e C, o con tendenza a formare raggrupparnemi di fibre 2A e 2B in aree diverse del tessuto muscolare come in N. • la presenza di libre di dimensioni relativameme omogenee, come in A, H cd M, o di una ampia variabilità del cali bro delle fibre. con fibre piccole alternate a fi bre el i d iametro mollo maggiore. come in B.F,G cd N.

***

Il Doli Carlo Piantadosi, nato a Roccabascerana (AV) il 25/4/1959. Ha conseguito la laurea in medicina e Ch irurgia pres~o l'Università La Sapien za di Roma; si è specializzato in Neurologia discutendo una tesi sulle g licogenosi muscolare ne li ' uomo . É autore di diverse pubblicazioni riguardanti la patolog ia ncuromu~colare. Attualmente frequenta il Laboratorio di biochimica e is topato logia muscolare dell' lsiituto di Neurologia, Policlinico Geme ll i, Univers.ità Cattolica di Roma.

.l

* li Dott. Enzo Ricci è nato a Venezia il 25/511957. Nel 1982 si è laureato in medicina e chirurgia con pieni voti e lode presso l'Università Cauolica del Sacro Cuore di Roma. Nel 1986 si è specializzazione in Neurologia presso l' Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma. Dal 1987 è ricercatore universitario presso l'Istituto di Ncnrologia del Policlinico Gemelli, Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma. Dal maggio 1989 al luglio 1990 ha trascorso un periodo di studio presso la Columbia University di Ncw York, ' <<Houston Merrit Clinica! Rcsearch Centcr for rnuscular dystrophy and reletecl diseaseS>>, sotto la gu ida del prof. Salvatore Di Mauro e del prof. Eduardo Bonilla, occupandosi di morfologia del tessuto muS<:ohu-e. con particolare riguardo alle alterazioni causate da malanie del metabolismo ossidativo mitocondriale. Si occupa di malattie new·omuscolari, con particolare riguardo allo studio morlologico eseguito su biopsie musco lm'Ì. Ha pubblicato numerosi lavori scientitici su riviste i.ntemazionaJj e partecipa attivamente ai più importanti Congressi Scientifici Nazionali cd lmernazionali.

** li Dott. Serenella Scrvidei è nata a Caserta il 22/4/1956. Nel 1980 si è laureata in Medi cina e Chirurgia con lode presso l'Università CattOlica del Sacro Cuore Roma. Nel 1984 si è specializzata in Neurologia (Univcrs ttà Canolica del Sac ro Cuore -Roma). É Ricercatore universitari o confennato presso l' Istituto d i Neurologia, Facoltà di Medicina - Università Cattolica, Roma. Dal novembre 19 92 è titolare dci seguenti insegnamenti presso le scuole di Specializzazio ne dell' Università Cattolica Roma: • Elettromiografia e tecnich e correlate (Neurologia); • Semeiotica e clinica neurologica (Neurochintrgia); • Neurologia (M edicina Interna). Si occupa di malattie "neuromuscolari, ed in particolare di miopatie e cardiomiopatie metabo lic he. c ncefalorniopatic.mitocondriali e distrofie muscolari Xp21linked e recessi ve. Collabora stre ttamente con il prof. Salvatore di Mauro, direttore dell' << Huston Me rrit Clinica/ Research Cemer f or mu.1·colar distroplry t.md re/ateti diseases>>, Columbia University, New York e con il Prog. Eric Hoffman n dell'Università d i Pittsburgh. Ha pubblicato 88 lavori in ext.e so, di cui 62 su rivi ste intemazi onali presenti in «Current Coments Life Science», e 92 riassunti di lavori presentati a congressi intemazionali e nazionali. É nell 'ediLOrial board della rivis ta internazionale <<Neuromuscular Disorders>>.

**** Sabrina De Simone è

nata a Roma il 30/3/1971. Ha conseguito il Diploma di Malllrità Tecnico commerciale nel 1990. Dal 1991 al 1992 ha frequentato il laboratorio di lstologia e Anatomia Pmologic:l diretto dal Prof. Baroni presso la Facoltà di Medicina c Chirurgia dell'Università La Sapienza di Roma. Dal 1993 frequenta il laboratorio di Patologia e Biochimica Neuromuscolarcdclla U.J.L.D.M. sito presso l'lstiIULO di Clinica Neurologica della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università Cattolica dircuo dal Prof. P. A. Tonali.

29


INTRODUZIONE

Nei cavall i l' adattamento muscolare e la risposta metabolica all' esercizio ed all'inattività rimane ancora da chiarire per molti aspetti. Il cavallo ha un metabolismo ossidativo molto più attivo quando comparato a quell o dell ' uomo o di altri animali. È ben noto che numerosi fattori quali differenze genetiche (razza), età, allenamento contribuiscono a determinare la distribuzione per tipo delle fibre muscolari e la capacità ossidativa. Tuttavia, mentre numerosi sono gti studi condotti in atleti o animali da laboratorio sull'adattamento metabolico del muscolo a differenti condizioni di attivi tà, pochissimi e su un piccolo numero di soggetti sono q uelli condotti sui cavalli (Snow et al.). Da tali studi, inoltre, sono emersi spesso risultati non univoci e ciascun lavoro prendeva in esame solo alcuni dei numerosi parametri metabolici. Abbiamo pertanto studiato il metabolismo ossidativo c quello glicolitico in 130 biopsie di cavalli scelti, seguiti presso l' Infermeria Quadrupedi Presidiaria di Montelibretti, di diversa razza, età e in di ITcrenti condizioni di attività.

MATERIALI E METODI

Tutte le biopsie venivano prelevate dal muscolo glu teo medio, ad una profondità dalla superficie di cm 3. T

30


'iU.HH \/{}' .Vci cal'alli gli adatlamt•llli 1111'/aholici in ri.l'fJtHtn nlf'cw•rci::.io t•d all 'mtil•ità suuo ancora da chiarire per molti aspetti. .4/Jbiamo. pataulu. anali:.:.ato 130 /Jiop1ic mu ~colari di cat•alli purolt/11~1/e l! me::.z~o.\tlngue t',}]i'11twtt• prCI\tl f'lnjì•rmcria Quadmpedi Pre~idiarin .di 1/onte/ibretri. l nn·alli ef'l/1111 di dil·t·rH' ra::.~e <' cn11 dit·u1·i tipi t/i allit•itù. Sull'omogeumo muscolare ahbiamn misurato /'aitil'ilà degli eu:.imi mitucondriali .\1/~ (citocromo c 11.\ \ida.IÌ. comph·.uo / . Il. e /11. SIJII. lVADll DII. citraw simetasiJ. degli emi· mi glimliciti .fo\.foriln.l i Pf'T a .fo,.fi~{rullot·hinal·i l'FA'. e :HIP deamina~i I:UfP-T>). Le COIIcfusinlli più 1ig11U"icwive fiii\W/111 l ' \\ l'N' I"II.~Ì ria~wnte: l) ,\ IJ: e l'FA' (ma 111111 l'l'/. ) mosTrano 1111 incremrum del 10-J()l r i11 1111 gruppo di cm·a!li di quattro mmi aflr11ari da dllt' anni per il sa/lo oxtaco/i ri\'fle/111 ad 1111 ~mppo tmwgellt'll di puledri tli due anni non a11cnra alle11ati; 1) i11 i caral/i da completo ,.; è rÌ.I'('(JJtlra· to 1111 aumt'ltto dt•l /(J.f5 1i(· degli .1111:. ma 111111 di l'l'l., l'FA. e A HP-O dopo .~ei mesi di allenamento ri1peflo ai valori ini:.iali: J) in 5 cnmlli, dopo 1111 me.H ' di lamro allat•rohico in piçciua, si è riscnlltrato 1111 aumento .l'ignUicatil·o di Pf'J\ e l'l'l. ma lltllt d!'~li MI<:;-/) in .J t·m·al/i da t'IUluranc(• di lmou livello, ME çn11o rimltati significatimmente più alti. m e ntn• ~:li eu:.imi ~licoliciti mno ri.m llati t•n ere rùlofli ri1pt'flt! ai controlli. In ~intesi r;:li en:.imi mitncotufriali appaiono aume!ltarr cn11 l'età. il~:rado di alfit•i!à e di allenamento. meutn• gli en:imi glicolidti ~mw più .\ /abili.

frammenti muscolari venivano immediatamente congelati in azoto liquido. S u o rnogenato muscolare sono state determinate, mediante metodiche spettrofotometriche, le attiv ità degli enzimi mitocondriali (ci· tocromo c ossidasi, NADH citocromo c reduttasi, succinato citocromo c reduttasi , SDH , NADH DH, citrato sintetasi), degli enzimi glicolitici fosfofruttochinasi c fosforilasi , e dell'adenilato deaminasi (AMP-deaminasi). L'analisi statistica è stata condotta applicando il metodo «T-test for dependent samplcs» . Le difTerenze erano considerate significative quando p < .05000.

Fig. 1 Enzimi mitocondriali Fig. 2 Enzimi glicol itici: in blu, puledri di 2 anni non ~ncow domati ; in rosso, puledri di 4 anni con due anni di allenamento preparatOrio al salto ad ostacol i.

.\trtaholic adaptarions /f! exerci.1e and inaclit·ily in t/te lu11·~ e ii still lo darifl' in many a.1pect.1. ~l'e ~llulied tlterefon~

1.W museic biopsie.\ 1~{ 1/wrou~hbred ali(/ Hcmdardbred horby 1n.fermaia Quadmpedi Pre~idiaria <~{ ll<llt· tt•libretti. /lm·se.~ werr o.f d~[(aertf l1reeds and witlt diffe· reni (l'fil' of actil'ity. Il e mea.1ured. mt mu.H· fe lumwgena le, t!Je aclit·ities of mitocltont!rial en~ymes- \[E (cytnc ftrome t ' oxida.\'t', complt•x l . li Utttl /l/, SIJ/1. :\ ' \D/l lJII. citmft• \,l'llflw\e), g6•cofrtie en:ymes plwsphoryla~e -PP/. and plw'flllllfrttclol.inasc-l'l,.ll·, unti .-\ Hl'-druminaH' rAMI'-IJ}. :Hore sign(flrm11 dma a re Htmmariud a.\ .fiJllow: l J 1HE ami f'Fh. (/wt llflt l'l'l.) \lwwed a 10-30' 'r increase in a group of 2 l jimr-year-old ftorses w/w /w d a two-year-Traininr;: for jumpi11g c·ompefilions. compared witlt 1111 ltmnogcnefiiiS group of 16 1wo-year-old tmrrained horse.5; 2) in 7 horses lraincdfor lhrt•(·· day-c•t'/'111 compctitio m .111:·. 11111 not PPI.. I'FI\ and ,.U/P- D. increased of J0-15'k after six monrlt~ of /rainin~ . ctmtpan•d witlt (/te pre-train in~ t·alueç ; 3) Ìll 5 lwnes PFA' a111l PPL. but 1101 ME increa\cd ~igllijìcalllfy after one month o( (IIU/Crobic training in poo/ -Il MI:' were \Ìgn(flcutit·ely higlter wltile g(l·co l,rtic t!n:.ymes II' CI'C redu · ced in .J cltamtJirmç 1~{ endurance compared 111 conlrof, . 111 wmmary. mitoclwndrial en:.yme1 appeared IV incrNtSe with age. de~ree t~f' ac/il'ity cmd lraining. wltile glycolytic eu:y11/t!.\ ll'l'rl! more .w a/1/e. .\I!S .fullml'eli

RISULTATI

In tutte le biopsie sono stati studiati come espressione del metaboli::;mo ossidativo gli enzimi della catena respiratoria c un enzima della matrice mitocondriale, la citrato sintetasi, come indice del metabolismo glicol itico la fosfofruttochinasi, enzima chiave della glicolisi anae robia c la fos forilasi, enzima glicogenolitico; in alcuni casi inoltre è stata determinata anche l' at· tività deU' aden.ilato deaminasi, enzima implicato nel metabolismo delle purinc. Alcuni cavalli sono stati sottoposti a più biopsie, a seconda delle condizioni d i attività. Non abbiamo osservato, in uno stesso cavallo, differenze sostanziali tra g luteo destro e sinistro, né tra frammenti prelevati con tecniche diverse. Abbiamo invece notato un'estrema variabilità delle attività enzimatiche tra cavallo c cavallo, anche nell'ambito della stessa

razza e per lo stesso tipo di attività (confronta nelle figg. 1-8 l' ampio range di variabilità tra attività minima e massima rappresentate ai lati dell'attività media di ciascun enzima). Abbastanza eterogenea appariva inoltre la risposta metabolica tra soggetto c soggetto. T risultati più significativi sono riassunti q ui di seguito. l) Abbiamo confrontato le attività degli enzimi mitocondriali c glicolitici in 50 puledri: (a) 2 1 puledri di 2 anni non ancora domati (b) 13 puledri di 3 anni e (c) 21 di 4 anni con rispettivamente un a1U10 e due anni di allenamento preparatorio al sallo ad ostacQ(i . Non vi erano di fferenze sostanziali tra il gruppo (a) e (b), mentre si osservava nel gruppo (c) rispetto al gruppo (a) un incremento medio del 20-30% degli enzimi mitocondriali, ma statisticamente significativo solo per I'SDH (fig. l), ed un aumento significativo della fosfofruttochinasi (enzima chiave della via gli-

31


colitica). ma non clelia fosforilasi t:hc invece appariva stabile (fig. 2). 2) Selle cavalli per competizione da completo sono stati esaminati prima e dopo liCi rm:si eli allenamento. Si osservava un incremento medio del l 020% degli cruimi mitocondriali, ad eccezione della citrato sintetasi. che appariva invariata: la variazione era significativa per gli enzimi NADH citocromo c rcduttasi c succi nnto citocromo c rcdunasi (fig. 3): non si osservavano invece modif'icazioni significative a carico degli enzimi glicolitici e delradcnilato deaminasi (fig. 4). 3) Cinque cavalli venivano studiati prima c dopo un mese di allenamento. prevalentemente anaerobico. in piscina: in accordo con il tipo di sforzo, che cornponava una notevole produzione di lattato, s i osservava un aumento degli enzim i glicolitici significativo per la fosforilasi (fig. 6). mentre gli enzimi mitocondriali (fig. 5) e l'adenilmo deaminasi non mostravano sostanziali variazioni . 4) Quattro campioni di endurance c tre campioni di completo sono stati studiati a confronto con undici cavalli di controllo. Un aumento globale eli turri gli enzimi mitoconclriali (significativo per citocromo c ossidasi. NADH DH, SDH e citrato sintetasi) ed un nella riduzione della fosfofnntochinasi si osservava nei campioni di elulu ro!lce; non significa ti ve di fferenze si evidenziavano invece nei cavalli da t:ornplcto rispetto ai controlli (figg. 7-8). DISCUSSIONE E CONCLUSIONI

L' ampia variabilità di risposta. tra cavallo c cavallo. ai diversi tipi di attività c di allenamento rende diftìci lc estrapolare rigide correlazioni tra trailling ed induzione enzimatica e forse Fig. 3 F.nzirni mitocondriali. Jiig. 4 En7irni glicolitici e adenilato deaminasi: ca,·alli per competizione da completo prima (in hlu) c dopo (in ro~so) ~ci rnc,i di allcnamcnru. Fig. 5 En7imi mitocondriali.

32

p:;: ·.009451


spiega la discordanza di risultati che si osserva talora tra i vrui studi in letteraturu. Una streua corTelazione tra tipo di attività c risposta metabolica è stata da no i riscontrata s2lo in due situazioni: l ) nei campioni di e,ndumnce abbiamo osservato una chiara induzione del metabolismo ossidativo con significati vo incremento di tuLLi gli enzimi della catena respiratoria ed una depressione de l metabolismo glicol itico, ed in particolare della rosfofrnttochinasi, enzima chiave del la gl icolisi; 2) al contrario nei cavalli allenati in piscina, dopo un mese di training compottante, soprattutto nelle prime fas i, un notevo le sforzo anaerobico con marcata produzione di lattato. abbiamo osservato un netto e rapido incremento degli enzim i glicolitici, mentre apparivano immodificati quelli mit.ocondtiali. ln generale tuttavia, dall'esame complessivo dei nostri dati, gli enzimi glicolitici appari vano pii:r stabil i, mentre gli enzimi mitocondriali erano più faci lmente inducibili . ed aumentavano con la marurazione del cavallo, con lo stato di atti vità e nell'allenamento con sforzo prevalentemente aerobico. È interessante notnre che la citrato sintetasi, enzima el i matrice mitocondriale, prese ntava invece, ad eccezione che nell'endurance, scarse vruiazioni. Questo dato porta ad ipotizzare che l' aumento dell 'attività enzimatica ossidativa non sia legato semplicemente a proliferazione della massa mi toconclriale, ma che si possa ascrivere, almeno in parte, ad altri meccanismi quali un progressivo shif'l clclle fibre 2b (glicolitiche a comrazionc veloce) verso le fibre 2a (ossidati vc a contrazione veloce), e/o l'induzione della potenzialità ossiclative de lle fibre 2a (v. schema in fig. 9). L'ampia variabilità di risposta tra soggelto e soggetto suggerisce tuttavia l'importanza di fattori

Fig. 6 Enzimi glicolitici e ud~nilato dcamin:c.i: cavalli sottoposti ad allenamentO in piscina prima (in blu) c dopo (in rosso) un me'e di allenamento. Fig. 7 Enzimi rnitocondriali. Fig. 8 Enzimi g licolitici: campioni d i endurance (rosso) c campioni di completo (blu) sono confrontati con cavall i di controllo (giallo).

33


individuali nel determinare l'adattamento metabolico o in taluni casi l'assenza eli tale adattamento. Per meglio comprendere quindi tali meccanismi è nostra intenzione conti nuare la ricerca mediante studi longinJclinali, utilizzando in cornbina:ò one tecniche morfologiche e biochimiche. per tentare di chiarire i diversi fattori impl icati ne lla modulazione della risposta metabolica musco lare ne i cavalli.

BIBLIOGRAFIA SNOW DI-I.: Skelewl muscle adaptations: a revie11: In: Snow DH, Persson SGB, Rose RJ eds., Equine Erercise Phvsiology. C ambridge, E ng la nd (1987), l 60- I83. Figg. 1-8 L'attività enzimatica è espressa lasse delle y) 111 nanomoli/min/ mg protei na . Accanto alla media dci valori ri scontrati sono riponatc

* 11 Don. Enzo Ricci è nato a Venezia il 25/5/1957. Nel 1982 si è laureato in medicio;~ e ch irurgia con pieni voti e lode pre~­ so l' Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma. Nel 1986 specializzazione in Neurologia presso l 'Università Canolica de l Sacro Cuore di Roma. Dal 1987 è ricercatore universitario presso l'Istituto di Ncu roloL;;a del Policlinico Gemelli, Università Cartolica del S~cro Cuore, Roma. Dal maggio 1989 al lugho 1990 ha trascorso un periodo di stud io presso la Columbia Univcrsity di New York. «Houston Menit Clinica! Rcscarch Center ror muscular dystrophy ami relctcd diseases>>, sotto la guida del prof. Salvatore Di Mauro e del prof. Eduardo Bonilla. occupandosi di morfologia del tessuto muscolare, con particolare tiguardo alle alterazioni causate da malanic del meUtbolismo ossida· livo mitocondriale. Si occupa di malattie ~leu ­ romuscolari, con particolare riouardo allo studio morfologico eseguito su biopsie muscolan. Ha pubblicato numerosi lavori scient~fici su riviste internazionali e partecipa atuvamentc ai più importanti Congressi Sc ientifici Na7.ionali ed lnternaziona.li .

34

l' att iv i1t1 mi nima (~i nis1ra) c massima (d.:straJ rappresentate come colon ne a ban·e. In allo sono ripo11ati i valori di p: in ros~o quell i stmi~tlc::tml'ntc signi fìcmivi.

""' Il Dott. Serenella Servidei è nata a Caserta il 22/4/1 956. Nel 1980 si è laureata in Medici n;t e C hirurgia con lode presso l' Università Cattolica del Sacro Cuore RoiT>a. Nel 1984 s i è specia lizzata in Neuro logia (Uni vers ità Cat.lo lica ciel Sacro Cuore - Roma) . É Ricercatore universi tario confermato presso l'I stituto di Neurologia, Facoltà di Medicina - Università Catt.olica, Roma. Dal novembre l 992 è titolare dei seo uenti i~segnarnenti presso le scuole di"Spc· c mhz:G<wone dell'Uni versit à Cauo lica Roma: • Elettro mi ogra fia e tecni che correlate (Neurologia); • Sem~iotica e c lin ica neurologica (Ncurochtrurgw): • Neurol ogia (Medicina Interna). Si occupa di malattie neuromuscolari ed i~1 part ico lar.e di mi opatie e cardiomi~pa­ ue m7taboh cl~e. e nce falomiopatie mitocondn ah e distrofie mu sco lari Xp21 hnkcd c recessive. Coll abora strettamente con il prof. Salvatore di Mau ro, d ire ttore dell' «Nusron M errit Clinica! Research Cemer Jor museo/tu disrrophy rmd rela reti dtseases», C ol umbia University, New York e con ti Prog. Eric Hoffmann dell 'Università di Pittsburgh. Ha pu bbli cato 88 lavori in cxlcso, di cui 62 s u ri vis te internaz ionali a>resenti in <<Currenr Contems Life Science>>, c 92 riassun ti di l:tvori presentai~ a congressi internazionali c nazio nali . E nell'editori a! board del· la rivista internazionale <<Ncuromuscular DtsorderS>>.

fjlll'.\111 lm·oro e \{ello n a/i~.::.ato nell'ambim di 1111a colla!mra-::ione

Irti

S \11:

t' (

(),\l

*** Cap. vet. Luigi Mcllano. Ha conseguito la laurea in Medicina Veterinari a nel 1985 a Perugia c. nello stesso anno. l'abilitazione all 'esercizio professionale; ha frcqueniato 1'85° corso A.U.C.V. cd è stato nomin ato Tenente in s.p.c. nel 1987. Dal 1986 ha prestato servizi o presso la Scuol.a Militare di Equitazione in qualità dJ Uflictale addclto al Servizio Veterinario. Nel 199 1 ha assunto l' incarico di Dirioente il Servizio Veterinario presso lo st~sso Ente. Nel 1992 ha frequentmo il "Corso sulla Biomeccanica del cavallo" presso l'Unjvcrsi til d i Utrecht (Olanda) c nell'anno successivo, il ''1 ° Corso italiano AO-ASIF di ortopedia e trdumatologia nel cavallo". Dal 1993 è Capo Sezione Vete rinaria de lla Scuola di Cavalleria ed è membro del Comi tato Tecnico Sc ientifico SME-CONI. È autore di d iverse pubblicazion i scicntillchc che hanno come oggetto di srudio .il cavallo sportivo.


******Michele Rana è nato il6/2/1968 a Carbonara di Bari (BA). Si è iscritto aUa facoltà di Medicina e Chirurgia dell' Uni versità Cattolica del Sacro C uore nel 1987. Negli ann i dal 1989 al !992 ha frequentato il laboratorio eli Fisiologia Umana c l'Istituto di neuro logia del Policlinico "A.Gemelli". Si è laureato nel 1992 con vota~ione d i

1101110. Dal 1993 è spec ia li zzato in Neurolog ia e frequen ta il relativo reparto de l Po li clini co "A.Ge rnelli'' ed il laboratOrio di Patolog ia neuromusco larc-scz.bi ologia molcco larc.

**** Manuela Papacci è nata a Roma il 23/1 /196 1. ha consegu ito la Licenza Liceale nel 1979. Iscrit1a al corso di Laurea in Scie nze Biolog iche presso la Faco ltà d i Scien ze Matematiche, Fisiche e Naturali dell' Università degl i Studi di Rom a "La Sapien7.a". Dal 1983 al 1987 ha frequentato i laboratori dcl l ' l~tituto di C himica della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell 'Università Cattolica d i Roma. Dal 1988 frequenta il laboratorio di Patologia e Biochimica Neurom uscolare del la U.l.L.D.M. sito presso l'Istituto di Cli nica .Neurologica della Facoltà di Medicina e Chirurgia de ll' Università Catto lica di · retto dal Prof. P. A. Tonali.

***** LI DotL Carl o Piantadosi è nato a Roccabascerana (A V) il 25/4/1959. Ha conseg uito la lau rea in Med icin a c Chirurgia presso l' Università La Sapien7.a di Roma: s i è spcc ialinato in Neuro logia discutendo una tesi sulle glicogeno s i muscol;ui nell' uomo. È autore el i diverse pubblicazioni riguardanti la pm ologia neur omuscolare . Attualmente. frequenta il Laboratorio di biochimica e isto patOl og ia musco-lare dell'Is tituto eli Neuro logia, Policli ni co Gemelli , Uni versità Catto li ca di Roma.

******* n Cap. Vet. Guido Cas tellano ha conseguito la lau rea in med ici na veteri naria presso l' Università di Perugia nel 1984. Dopo aver frequen tat o I'S J• corso A. U.C.V. è stato assegnato quale capo servi zio veterinario alla Brig;~ta «Vittori o VenetO» in Villa Opicina. Dal 1986 è stato nomi nato Ufficiale veterinario in S.P.E. ed ha ricopcno i seguenti incarichi: • Addetto all'ufficio veterinario della Regione Mil itare Meridi onale. Addetto c poi dirigente de l serv izio veterinario del «Reggimento Carabinieri a Cavallo» di Roma. • Capo serviz.io veterinario della Brigata di Cavalleria «Pozzuo lo de l Friuli » in Palmanova. • Addetto all' in fenneria quadruped i presidiaria di Montelibretti. Ha frequentato il corso di Anestesiolog ia c Chirurgia Equ in a presso l'Univers ità di Panna ed il corso annuale di perfezionamento su aspeui Giurid ico-Amministrati vi c Tecnico-Sani tari dei prodotti ill.ic.:i. È veterinario fiduciario della F.I.S.E. per la Regione Lazio. È autore d i alcune pubblicazion i scientifiche riguardanti hl chirurgia equina.

35


Il presente articolo è la :;intesi dell'inten·ento presentato al com't'gno FISE tenutosi a Zola Predosa (BO) il 2312-1 febbmiu l 995 << !nfonll{r:.ioni acquisite in due anni di attiritc'ì nel COIII · po dell'allena111ento e della medicina sportiva del cavallo» ed è il risultato di 1111 lm·uro :;1·ulru culi lu cul/auoru· z.ione della Tnfenneria Quadrupedi Presidiaria di Momelibretti. INTRODUZIONE La ricerca scientifica nel settore della n1cdicina sporti va del cavallo annovera molli studi che riportano le varia7ioni di numerosi parametri emalObiochimici, u·a i quali l a lattacidemia o le modificazioni del valore ematocrito. che sono i11 grado di fornire informazioni sufficientemente preci!>e sulla guantificazione dello sforzo sostenuto ncii ' e!'.ecuzione di un ..::-.creizio di caratteristiche note. Accanto a ri li ev i qua li il lattato emmico. che riveste una funzione di utilità pratica nel monitoraggio dd l'al lenamento e nella determinazione dello stato di forma di un cavallo. esistono altri parametri meno i ndagari che pos~ono contribuire alla comprensione dei complessi meccanismi coinvolti nell'esecuzione di un determinato Ciicrcizio.

36

Considerata la car a documentazione esistente in letteratura. ~i è considerato degno di interesse lo studio delle variazioni ddlc c.:atccolaminc c del l' ammonio plasrnatici nel cavallo a seguito dell 'esecuzione di di versi tipi di esercizio. Le principali cmecolaminc coinvolte nella fisiologia dell'eserci zio sono !"adrenalina e la noradrcnalina: la loro presenza in circolo ri,·este un ruolo primario nel definire la ri sposta di adattamento dell'organi~mo al le ri chieste dovute al l 'esercizio fisico, determinando importanti effetti sugli apparati cardiocircolatori o e respiratorio c :;ul metabolismo energetico. ln modo particolare esse determinano un aumento della frequenza c della forza di contrazione del miocardio. con con~cgucntc aumento della portata cardiaca e. grazie ad un effetto broncodilatatore. una migliore ventilazione (Martin, 1985). Le catecolaminc han no effetti glico-glicogenolitit:i c lipoliti ci e pertanto aumentano la disponibi litù di gl u<.:osio. di acidi grassi liberi e di glicerolo (Andcrson M.G. c Aitkcn M.M .. 1977: Snow et al .. l 979: Snow. 1979: Sagnol et al.. 1992). indispensabili all'organismo per la produzione dell'energia neces!>aria allo sforLo li~ico. Nel caval lo il comportamento delle

catccolamine plasmatiche in relazione all' csccu7ionc di tifi la\'oro è scar!>amente documemato (Snow e Ro. e. 198 1: llarrill c l al .. 1991: Frccstonc et al., 1991; Snow et al. , 1992; Raekaellio et al. . 1992: Valberg cl al.. 1993). Si souolinea inoltre che akuni Autori (Man ine;. et al., 1988: Snow et al.. 1979), nella descrizione delle metodiche di prelie,·o di sangue al fine della determinazione dei ,-alori di adrenalina e noradrenalina, riportano che l'esecuzione degli stessi è av\enuta 1-5 minuti uopo la fine dell'esercizio. Considerando che il tempo el i em i vita plasmatica delle catccolarnine nel <.:avallo è considerevolmen te più breve dei 2-3 minuti riponati nell'uomo c si aggira -;ui 30-60 -;ccond i (Snow ct al .. 1992). è ipotizzabile che la risposta simpato-adrenergica sia stata SOltO. Limata. Se le.: varia;.ioni delle catecolamine plasmatiche possono fornire informaz.ioni ~u l b ri~posta «globale>> dcii" organismo alle condizioni di stress create clall'impcgno fi ~ico, la valuia:donc dell'ammonio plasmatico potrebbe rivelarsi. al contrario, un parametro di grande specificità per la determinazione del grado di coinvolgimento del metabolismo anaerob ico alanacido nell'c:.ccuzionc di un esercizio di intensità massimale. Lo ione ammonio


rappresenta i nfatti uno dci prodotti terminali eli um1 serie ùi rea1.ioni enzimatiche che avvengono a l i vello di f ibra musco lare al f'i ne di garantire un adeguaw supporto d i ATP quando i l lavoro da compiere richiode una quota energetica superiore a quella che può essere resa ùi. poni bi le dai metabol ismi aerobico c anaerobico l attac ido. RccL' nLi acqu is iz io ni (Essen- G ustavsson c Valberg. 1987: Harris et al. . 199 1; Mi ller e L awrence, l 987) mostran o. i n soggetti c he compiono sforzi di potenza. la correl azione esistente tra deplezione el i ATP muscolare e aumento nel sangue dell' ammonio c dei procloìti del ca wbo lismo purinico fino ad acido uri co. Considerata l a relati\'<1 esigu i tà dci dati esistenti in letteratura, si è ri tenuto opport uno approfond ire lo studio delle vari azio ni del co mportamento de l l e catccolami nc c del l 'am mon io plasmatici nel cavallo sporti vo i mpegnato in di versi tipi d i eserci zio. Le catccolam ine plasmatiche sono sta te dosate dopo l'esecuzione eli lavori di potenza. veloci tà e resistenza. mentre lo ione ammon iu dupu Lll l lavoro d i tipo prettarnente anaerobico e uno di ti po misto aerobico-anaerobico, co nsi stenti r ispetti vamente i n una prova d i gal oppo c una prova di cross .

MATERI ALI E METODI Il dosaggio del le catecolami ne plasmatiche è stato effettuato su 38 cavalli e precisamente su: • 7 cavalli d i razza Sella Italiano di 4 ann i d i età sui qual i i prel ievi d i sang ue sono stati eltettuati p rima c dopo uno scano alla mass ima veloci tà sulla lunghezza di 150 metri (Spr inL Test) : • 7 cavalli da Completo di 4-7 anni d i età (3 PSl c -l Sell a ltali ano) impiegati i n un test di galoppo a tre velocità su percorso piano d i 1000 metri; i prcl i evi so no stati effettuati a r iposo c al term ine d i ciascu na sessione d i ga loppo: i tre percorsi sono sta ti coperti :1ll a vclocitìl di ci rca 450, 520 e 600/650 mt/minuto,

eseguendo così un lavoro di i mpegno submassimale: tra un gal oppo e l'al tro è sempre i mercorso tempo suffic iente al recupero dei cavalli. • 6 cavalli galoppator i di razza PSl eli età co mpres a tra i 3 e i 7 anni impegnati su un percorso p iano d i 2000 metr i (3 ca val li) e 1600 metr i ( 3 cav al li) a ve loci tà m ass imal e (845 m/m in i p r im i t re cava l li e 83 7 m/mi n i secondi tre) prima e dopo lo sforzo: • l l cavalli di età compresa tra i 7 e i 14 anni d i razze diverse. durante una prova di Cross, 5 dei qual i su un pcrcor:;o di 2 950 m e 20 ostacoli (cm 5B) e 6 su un percorso di 3 2-10 m c 20 t.>stacol i (cat 6); • 7 cavall i da E11durance di età com presa tra i 5 c i l O anni durante una competizione di 100 Km (4 caval l i) c una el i 100 + 100 Km (3 caval li ); i prelievi sono stati cffeltuati a riposo. al Km 6() c alrarri vo di ogni gi ornata di gara. I ri sul tati qui con-

siclcrati riguardano i prelievi della prima g iornata eli gara. Ci ascun gruppo dci suddeui cavall i è stato considerato un sottogruppo del campione generale d i 38 soggetti ; i c inque sottogruppi sono stati denom inati l : «Spri nt»; 2 : «T re Velocità>>; 3: «Galoppo»: 4: < <Cross»: 5: «Endurance». I r isultati d i ciascun souogruppo sono stati anal izzati singolarm ente e confrontati statisticamente co n quelli degl i al tri sottogruppi. I l dosaggi o dell' ammonio è stato effettuato prima e do po il l avoro nei cavalli appartenenti ai sottogruppi «Galoppo» e «Cros.1·>> . Per l'elaborazione stat.istica dei v alor i ottenuti dal dosaggio delle ca tecolamine si è usato un pacchetto statistico Stat G raph ics. Poiché i dati della letteratur a relati vi a questo aspetto dell a fis iologia equi na a riposo c !'O ttO sfo rzo sono relativamente esigui, è stata innanzitull.o c iTcnual a una stat isti ca descr itti va ( med ia, devi azione

37


s tancl:1rd. moda e medi ana): per lo stesso motivo s i è preferit a una analisi della varianza (A ' OVA) ad una via. ch e m e gl io d escrive la totalità cieli' evento seppure a prezzo di una minore potenza s tatistica. dis tinguendo le sottopopo lazioni per s pecialità (specificità del gesto atletico); infine si è proceduto ad una correla7.ione dci due parametri o rmonali ai tempi «base» c «termine)) , Si è arbitrariamente sce lta come significativa una soglia di p<0 .05 . J campioni di sangue per il dosaggio delle catccolamine c dell' ammonio sono statj raccolti med iante pre1ievo dalla vena g iugulare usando provette Vacutainer addizionate di E DTA. l prelievi sono stati effettuati a riposo e immediatamente dopo la fine dell' eserc iz io. in ogni caso non oltre trenta secondi dal termine dello stesso. Questo per evitare risposte fa lsate oppure sottostimate. data la breve emivita delle catcco lamine plasmatichc . Il sangue prelevato è stato postO immedimamentc in ghiaccio fondente e ccmrifugato per 5 m inuti a 3000 giri per ottenere la separazione dL:I plasnw dalla frazione corpuscolara. Il plas ma, tra. ferito in provette di plastica a basso te no re di plas ticizzanti, è stato poi congelato e inviato al laboratorio dove è stato analizzato secondo la metodica HPLC + Detector Elettroc himico per le cntecolamine. c ~u apparecchio ACA DuPont con tecniche e kits di routinc per l'ammonio plas matico. l campioni sono sempre s tati analizzati entro 7-8 g iorni dal pre lie vo.

Tabella 1: Valori medi delle catecolamine plas matiche del cam pione generale e dei d iversi sottogru ppi prima (TO) c dopo il lavo ro (TI ) ADRENALI NA (valori es pressi in pg/ml) ,,gruppi TO

N. camp.

media ADR

dc v . ~L

/\O R moda ADR

mediana

AOR

38

90.87

102.32

49

67.25

Spri111

7

57.57

29.33

43

54

Tre Velocità

7

73.28

24.58

60

68

Galoppo

6

67. 11

12.37

56.90

68. 15

DI

16 1.95

172.26

120 .40

120.40

7

50.42

J 1.1 6

49

49

Generale

Cross Endurance s. gruppi T I

Sprint

7

390.85

222.05

2 85

351

Tre Veloci tà

7

363

2 16.47

245

293

Galoppo

6

1895.75

1854.85

650

Il

658.95

32 1.49

554.70

651!.70

239

184.72

108

15-1

Cross Endurance

7

1061.15

NORADRENALINA (valori espressi in pg/ml ) '>.gruppi TO Genera h.:

:-.!. ca mp.

media NOR cle\.st. NOR moda NOR (pg/ml )

JR

mediana

NOR

140.29

50 ..54

t :l0.60

14 1.30

Sprint

7

168

76.47

146

164

Tre Veloci tà

7

174.85

24.86

16 1

167

Gal oppo

6

ID. I8

32.07

l 02 .60

110.90

Il

14 1.1 0

36.3-1

130.60

137.60

7

100

36.15

73

89

7

908. 42

5 19.27

589

750

643

Cross Endurance

s.gruppi TI Sprint Tre Veloci tà

7

8 15.14

343.().-1

Ga loppo

6

1870.53

15 10.68

Il

934.4 1

591.27

651.1

7

255.57

133.05

190

Cmss Endurance

663

776.90

1256.70

o

830.50 197

RISU LTATI 1 valo ri mcdi de lle catecolamine plas rnatiche a riposo di tutti i cavalli sono per la noradrenalina c per l'adrenalina ris petti vamente 140.30 ± 50.54 c 90.87 ± l 02.32 pg/ml. l valori delle catecolarnine plas matiche nei di versi sollogruppi sono ripo rta ti nell a tab. l . T va lori medi de ll'ammonicmia prima e dopo il lavoro sono riportati in tab. 2 .

38

Tabella 2: Valori plasmatici medi de ll ' ammonio prima (TO) e dopo il lavoro (T l)

/\MMONlO (valori espressi in mcmol/ 1) s.gruppo

N. camp

Amm TO

ArnmTI

Generale

17

36.94

-

Galoppo

6

48.20

264.25

Il

31.82

55.36

Cross


I valori medi di adrenalina e noradre nalina per c iascun souogruppo ariposo e dopo l'esercizio sono comparati ne lla fi gura l . La vis ualizzazione degli incrementi dci va lori dopo lo sfor~o rispetto a i valori basali nelle diverse forme di esercizio è riportau1 ne lla figura 2. 11 maggiore incremento tra i valori a riposo c quelli posi-eserc iz io si verifica nel sottogruppo «Galoppo», mentre i minori incrementi s i hanno ne i sonogruppi «Endurance» e «Tre velocità» che corrispondono al lavoro aerobico di resistenza e al lavoro submassimalc. L'analisi della V<lrianza ha mostrato che tra i di versi sottogruppi per adrenali na e no raclrenalina dopo lo sforzo. la sola differenza significativa è relativa al gruppo «Galoppo» vs. nnti g li a ltri gruppi. La regressione semplice relat.iva alla n o radre nalina confrontata co n l'adrenalina al tempo «0» non è risultata significativa né ne ll a popolazio ne in generale, né all'interno di alc un sottog ru ppo. Per contro al tempo « l», cioè dopo il la voro. la s i g nifi cati v it ~l è risultata mollo elevata (p<O.OOO l) nel la popolazione generale c in alcuni sottogruppi (« EnduraJu.·e}> p<(L003; « Cro ss» p<O.OO l ; «Galoppo» p<O.OO l). Il valore medio dell ' ammonio plasmatico per tutti i cavalli è 36.94 ± 14.54 mcmol/1 (tab 2). l valori mcdi de ll 'ammo nio phìsmatico a riposo sono 3 U Q ± 7.65 mc mol/1 per il souogruppo «C ross» c 48.20 ± 19.37 mcmol/l per il sottogruppo «Galoppo». Dopo la prova i valori dell'ammonio sono saliti rispetti vamente a 55.36 ± J0.53 mcmol/1 per il «Cross» e 264.25 ± 74.35 rncmol/1 per il «Galoppo».

DJSCUSSJONE Catecolamine I valori basali delle catccolaminc ottenuti nella presente ricerca sono sovrapponibi li a quelli ri portati in letteratu ra da alcuni A utori (Snow et al.,

NORADRENALINA '-'~Httr

1to \ 1 1 r e~lr ~~ l ~

pg / mi

2000 1500 1000 500

o

sprint

tre vel.

galoppo

cross

endurance

SOTTOGRUPP I

ADRENALINA pg/ml

[i:JTOl ~

2000 1500 1000 500

o

sprint

tre vel.

galoppo

cross

endurance

SOTTOG Rl' PPI

1992; Raekaell io e t al. , 1992) e confermano valori basali di noradrenalina mediame nte pi LJ elevati rispetto a que lli dell'adrenalina. Altri lavori (Freestone et a l. , 1991; Hardee et al., 1982; Snow e Rose, 1981 ) riportano va lori eli catecolamine mediamente piì:t elevati. l valori rilevati dopo ogni di verso tipo di sforzo mostrano inequivocabilmente un netto incremento delle catecolarn ine rispe tto ai val ori basali (figg. l e 2).

Figura l : Con fronto dei valori mcdi di adrcnal inay(' noraùrenalina pri ma ~dopo i diversi tipi eli lavoro. ln ascissa sono riportati i diversi sottogruppi. quindi i diversi lipi di lavoro: in ord inata J' unitì1 di misura;.io nc ddlc C>ttecolamine (pg/ml ).

Questo incremento è sensibilmente maggiore nel galoppo (l'incremento medio dell'ad renalina arriva ad essere 26 volte il valore basale), dove l'impegno è fra ncamente massima le. n speno alle altre prove.

39



sposta al lavoro. assunto accettato ormai per tune le specie c dimostrato anche sul cavallo (Snow et al., J 992). esiste un a grossa variabilità nel comportamento individuale. cosicchè si possono verilicarc cstrcrAe differenze nella risposta ad uno stesso tipo di lavor·o per cavaJii che presentano lo stesso grado di allenanu.:nto. Questo andame nto è ampiame nte confermato nell'uomo (Sagnol et al.. l 992) e anche in alcuni recenti lavori ul cavallo (Snow et nl.. 1992). Tn particolare i grafici che riportano i valori delle catecolam ine nel Test a Tre Velocità mostrano una tendenza media all ':nunento delle cntccolarn inc all'aumentare dell' intensità del lavoro, ma, all ' interno di questa tendenza. notevoli sono le variazioni tra soggeno c soggetto (fig. 3) . È proprio questa variabilità individuale l'ostacolo pitr consistente all'utilizzo delle catecolarnine quali indicatori della rispOSl<l allo Sl'OrLO risico C psichico dovuto ad un dato esercizio. Ammonio TI valore medio a riposo d eli ' ammonio plasmatico da noi evidenziato (36.94 mcmol/1) è simile a quello riportato da Miller e Lawrence (34. 1 mcmol/1: Miller e Lawrence. 1987) ma inreriore a quello :.egnalmo da Harris (75 mcmol/1: Harris et al., 1991 ). Esso aumenta dopo la prova di cross (55.36 mcmol/1) assestandosi su valori simili a quelli trovati (Millcr e Lawrencc. 1987) dopo l'e. ecuzione di un lavoro submassimale. ma nenamentc inferiori a quelli riportati da Ha1Tis a seguito di un lavoro massi male su treadmill. Questo è in accordo con i valori molto più elevati da noi riscontrati (264.25 mcmol/1) dopo la prova di galoppo. effettuata a velocità molto sostenuta. Sebbene le ricerche sul comportamento dcll 'ammonic mia necessitino eli ulteriori approfondimenti su un campione eli cavalli numericame nte piLt consistente, alla luce dei primi risultati ottenuti è po!)sibilc affermare che le variazioni dell'ammoniernia sono

AMMONIO Confronto valori medi a T O e T 1 mcm / 1 300 250 200 150 100 50

o

galoppo

cross SOTTOGRl'PP I

legate all'imensitù del lavoro esegui to. Appare infani chiaramente dai risultati che un lavoro di t.ipo misto aerobico-anaerobico. quale è la prova di cross. non produce variazioni di ampiezza comparabile..: a quel le prodotte dopo l'esecuzione di un lavoro massimale (llg. -+). l valori dell'ammonio ritornano entro un· ora ai valori ha~al i.

CONCLOSlONI Dai risultati oucnuti risulta evidente come le variazioni di adrenalina c noradrenalina procedono appaiate nel s in go lo soggetto c . ono corre late all' imensitù del lavoro eseguito: esse non possono però a nostro avviso es~ere considerate degli indicatori attendibili delle prestazioni sportive del cavallo. Le calecolamine plasmatiche presentano infatti una variabilità tale ua vanificare molti tentativi di porre in rcla:t.ionc il loro t.:omportarnento con il tipo di sforzo effettuato: d'altra parte ben poco ancora ~ conosciuto delle eventuali relazioni che legano le va-

Figura -+: Confronto dd \almi pla.,matil'i mcdi dctr ammonio prima c dopo la pro,·a di cross c la pro'a di galoppo. [n ;t,c:i"a ~ono riportati i due " mngruppi. in ordinata l'unità di mi~ura· /.inne (mcmnl/1 ) dcll' ammnnio.

riazioni delle catecolam ine ad altri parametri utili a stabilire le condizioni atletiche del cavallo. in particolare la lattacidemia e ramrnon iemia. Considerato che la grande variabi1ità del due ormoni risente anc he dell ' influenza delle condizioni esterne, una maggior detinizione del loro comportamento rispeuo all'esecuzione di un lavoro necessiterebbe di condizioni standarclizzalc ottenibili solo usando strumenti come il treaclmill , in quanto la ricerca su campo comporta la presenza eli numerose variabili che possono influire sui ri~ultati. Il lavoro rni~to di tipo aerobicoanaerobico produce modeste variazioni dell 'ammonio pl usmatico; queste ultime diventano ben evidenti quando invece il lavoro eseguito comporta il preponderante coinvolgimcmo del metabolismo anacrobic.:o: signilieativa è la comparazione dci valori rilevati pri-

41


HARRIS R.C .. MA RUN D. J. c SNOW D.H. ( 199la), Lactate kinetics. plasma am111011Ìa and pel:formwtc.:e fo lloll'ing repemed bouts of maximal exercise. - Equine Exercise Physivlogy 3. Pe rsso n S.G: l3 ., Linclh ol m A. and .J e ffcott (eds).

ICEEP Publicatio ns , Davis. CA, pp. l73-178 . H ARR!S R .C .. MARLl t D.l.. O.H. e HARK 1 ESS R.A . ( 1991 ). M uscie A TP loss ali(/ lact(l(e

S~OW

accumulation a t differem work imensities i11 t/te exercisi11g Thorougltbred horse. - Et11: l. Appl. Physiol. 62:

235-244. LEHMANJ\ M .. SCHNEE W.. SCH EU R. STOCKHAUSEN W.. HU BER G., KEUL G. ( 1992) Caleco/amille e comrollo del/' allenamen-

ma e dopo l'esercizio nei sottogruppi «Cross» c «Galoppo)). l risultati ottenuti nell o studio del comportamento dello ione ammoni o incoraggiano un ulteriore approfondi mento delle indagini ; in pnni<:olarc dete rmin are il comporlame nto dcll'ammoniemia in relazione all'andamento della Iauacidemia nei cavalli che producono sforzi massimali di veloc ità e in quelli che si impegnano nel salto ostacoli: la sola lattacidemia in qucs tn disciplina infatti non è in grado di fornire informazioni corrette sul tipo eli sforzo 1iOpportato dal cavallo.

ICEEP Publications, Davis, CA, pp. 456-463. FREESTONE .l .F., WOLFS HE!MER K.J. , KAMERUNG S.G .. CHURCH G., H A MR A J. , BAG W ELL G. ( 1991 ). Exercise induced hormonal aJI(/mewbolic changes in Th oroughbred lwrses: effecrs of conditioning and aceproma::.ine. - Equine Vet. 1. 23 (3). 2 19-233.

GROSS I G. ( 19R9). Reply tu c.:omm ents raised by DJ: Tagliuro all{/ D1: Do ri::.::.i 011 my flllf)(! l: - Cromalographia 28. -l-17-4 19.

BffiLIOGRAFIA

GROSSI G .. BARGOSSI A.M .. LUCARELL! C. et al. ( 1991 ), lmprm·-

A OERSON M.G .. AITKEN M.M. ( 1977), Biochemical and physiologi-

mellt in automa/ed analysis of cateclwlamines and related metabolires in h iological snmp les hy column Sll'itching H PLC. - J. Cromatograph

c:al ejfecrs c~f (·a teeclwlwnille culministration in the horse. - Res. in Vet. Science 22, 35 7-360.

54 l' 273-284.

ESSEN-GUSTAYSSON B. c VALBERG S .. ( 1987) Blood ali(/ museie

GROSSI G .. BARGOSSl A.M .. L!PPI A. e BATIISTONl R. (1987), A

allllllOIIÌa concenrrcuion in horses during treadmillwork and afrer racing. - Equine Exercise Physiolvgy 2. Gil-

fully auto/1/{/fed carecholamilles analy::.er based on C(lrtridge extraction al/{/ HPLC sepamtion . Jn - Cromatographia 24. 842-847.

lespie J.R. and Robinson N. E. (eds).

42

to. - SDS Rit·ista di cultura sportim. Anno Xl n. 25, 6-l-70.

MA RTIN C.R. ( 1985). Calecholamilles , serotonin 0/1{1 rclate d reg ulators.- E11docrine Physiology. Oxford Un ivcrsity press-

t

cw York U.S.A.,

pp. 270-314. MARTINEZ. GODOY. NARETTO. WH !TE ( l9H8 ). Neuroendocrine changes produced bY competitio n stress 011 the Thuroughbred racelwrse. - Com p. Biochem. Phys iol. 9 1A.

599-602. MAZZEO R.S .. MARSHAL L P. ( 1989). il!fluenc·e of plasma catedwlamines 011 rhe !aerate tres/w/d during gnu/ed exerci.1·e. - 1. Appl. Physiol. 67. 1319-1322.

MILLER P.A. e LAWRENCE L. M. (l <.JX7). T/t e (~ffec r of s ubma.rimal treadmi/1 training on hearl rare, tacW/e 'md 0/1111/0IIia i11 Quarter Horses. - Equine Exercise Physiology 2. Gillcspic R.J. and Robinson N.E. (cds) TCEEP Publications. Davis. CA. pp. -H6-48-L RAEKAcLLIO M.. LE!NO A.. V/\1 NTO 0 .. SCHElNlN M. ( 1992), Svm-


na Veterinaria del\ ' Università degli Studi di Bologna discutendo una tesi sulla medicina sportiva del cavallo.

Ha freq uemato il lOl o corso AUCV presso la Scuola del Corpo Veterinario Mìlitare di Pinerolo classificandosi al l o posto ed ha prestato servizio quale Uftìciale addetto al Servizio Veterinario presso la Scuola Militare di Equitazione eli Montelibretti. È vincitore in attesa di nomina del concorso a un posto di ricercatore universitario per il gruppo di disci pline F33 (Clinica Medica Veterinaria) presso la Facoltà di Medicina Veterinaria dell'Università degli Studi di Bologna. È iscritto alla Società italiana di lppologia dal 1991 . È inserito nel progeno di ricerca SME-CONI sulla medicina sportiva del cavallo.

** Il Dott. Alberto Maria Bargossi è nato l' 11/03/1948 e si è laureato con lode nel 1973 in Medicina e Chirurgia presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università degli Studi di Bologna discutendo

una tes i su l metabolismo lipidico neli ' esercizio fisico. È Specialista in <<Igiene c Laboratorio» e in «Medicina dello Sport». È Aiuto medico dirigente del settore Cromatografia del Laboratorio Centralizzato dell ' Azienda Ospedaliera S. Orsola-Malpighi di Bologna. È medico consulente della Federazione Italiana di Ciclismo e fa parte del comitato scientifico della Federazione Italiana Fitness. Si occupa di monoamine (catecolamine e serotoni.na) in relazione all ' attività sportiva, e, in quanto membro della Società Italiana di Nutrizione Umana, di alimentazione e sport

':' Il Dott.. Gualtiero Gandini è nato il 13/ 12/ 1963 e si è laureato con lode nel 1990 presso la Facoltà di Medici-

*** Il Prof. Massimiliano Venturoli si è laureato in Medicina Veterinaria presso l'Università degli studi di Bologna nel 1954. Nel 1963 ha ottenuto la libera docenza in Patologia Speciale e Clinica Medica L Ha insegnato Malattie Infettive dal 1959 a l 1965 e, successivamente, Semeiologia Medica fino al momento attuale. Dal 1975 è professore Ordinario di Propedeutica I: Semiologia Medica Veterinaria e Metodologia Clinica

presso l'Istituto di Patologia Speciale e Clinica Medica Veterinaria della Facoltà di Medicina Veterinaria de ll'Università degli Studi di Bologna. É autOre di numerose pubblicazioni su problemi eli medicina interna del cavallo e di altre specie domestiche. Ha contribuito alle prime acquisizioni d i medicina sportiva del cavallo con studi su l comportamento della lattacidenùa nel cavallo trot-

parho -adrenal activity and the clinica! sedative effect of detomidine in horses. - Equine Vet. J., Supplement 11 Equine Therapy, AnesTftesiology and Pharmacology. Feb 1992, 66-68.

RA EKAELLTO M .. VAINJO 0 .. SCHEININ M. (1991 ), Detomidine redu ces rhe plasma caTec:holamin es. but 1wt cortisol concentraTion in horses. - ./. Ve r. 1'v!ed. A38 .1 53- 156. SAGN OL M. , PEQUlENOT .I.M. , PEYRTN L. ( 1992), Catecolamine ed esercizio fisiw. - SDS Rivisw di cultura sporTiva, Anno Xl N.25 , 71-77. SNOW D.H. ( 1979), Metabolic and physiohJRical effe c fS r~l adrenoceptor agonists and antagonists in rhe horse. - Res. in Vet. Science. 27, 372378. SNOW D.H ., MARTIN V. ( 1990). Ejfects of exercise a nel adrenaline on equine eryThrocite ATP contem. Res. in Vet. Science. 49,77-81.

SNOW D.H., ROSE R.J . (1981), Hormmw l c!ICin ges asso6ated with long distance exercise. - Equine Ver. J. 13 (3), 195 - 197.

SNOW D.l-1., SUMMERS R..l., GUY P.S. ( 1979). The actions of the beta adreuoceptor blocking agents propa nolol a/UI m etaprolol in The maxymatly exercised h01·se. R es. in Vet. Science. 27. 22-29 . SNOW D.H.. HARRTS R.C., MACDONA LD I. A., FORSTER C.D ., MARLTN DJ. ( 1992). l~ffl'cts of high-intensity exercise on plasma catech o lamin es in th e Thoro ughbred horse. - Equine Vet. ]. 24 (6), 462467. VALBERG S .. HAGGENDAL J. , LTNDHOLM A. (1993), !Jiood chemistrv mul skeletal muscle me/abulie responses to exercise in horses with recurrent exertional ra!Jdomyolysis. Equine Ve T. J. 25 (I). 17-22.

43


PREMESSA fn medicina equina sono state dcscritte in quest'ultimi anni diverse patologic legate a reazioni allergiche e/o ad intolleranza verso antigeni di varia nahtra (inalanti. tàrmaci, al imenti, saliva d'insetti ccc.); molle dì esse coinvolgono essenzialmente la cute. ove si determinano gravi fenomeni reattivi, talora ostili ai comuni trattamenti terapeutici. Tra le denmltopatie allergiche che interessano più dì frequente gli equini, un posto di primo piano spetta senz' altro alla dermatite da ìpcrsensìbìlìrà alla puntu ra di insetti, denomi nata dagli Autori anglosassoni Sweet ltch (dolce prurito). Trattasì di un'affezione cutanea conosciuta fin dagli anni '30, legata essenzialme nte ad una reazione allerg ica nei confronti di antigeni presenti ne lla saliva di a lcuni insetti appartenenti soprauutto al genere Culicoides. Inizialmente la malattia venne erroneamente attribuita all 'aziom: delle mic rofi larie di Onchocerca ccrvicalis (Di kmans, 1948). La responsabilità dei Culicoides nella genesi dell'affezione fu prospettata all'in izio deg li anni '50 da Rick (l 953a-b; 1954; 1955), il quale in una serie di indagini epidemio logiche condotte in Australia, dimostrò una stretta correlazione fra la distribuzione territoriale dei Culicoides e l'incidenza della ma lattia de nominata «Prurito de l Quccnsland». R iek osservò, inoltre. che i cavalli ammalati mostravano un aumento dei livelli ematici di istami-

44

na durante il periodo di maggiore atti vità ematofaga degli insetti, sottolineando, in tal modo, la genesi allergica della malattia. Nel corso dcgli a nni la dermatite allergica da Culicoides è stata segnalata in diverse parti del mondo. assumendo di volta in volta nuove denominazioni: dolce prurito ( Irlanda, Inghilterra), dermatite estiva (Algeria, USA), orticaria (Israele), eczema estivo (Gennania), rogna estiva (G iappone). prurito estivo (Nord America), dermatite allergica estiva rccidivante

Fig. 1: Culi coidcs ro berts i (Da Jucobs,

1986). (f-rancia), lichen tropicale (India), ccc. L'incidenza della malattia può variare da un minimo de l 2,79% (nei pony del Regno U nito) (Mc Caig, 1973) ad un massimo del 60%. in alcune regioni costiere dell'Australia ad alta piovosità (Riek, J953a). fn Europa, oltre a l Reg no Unito, risultano magg iormente colpite la Francia (Riek , 1975), la Svinera (3%) (Giatt, l 986), la Svezia (dal 7.7% al 53.8% in alcune regioni


Rl fSSl YTO

Sl\1\/IRr

(,/i fl!ffll/ fl<'\1 I'ÌI tJ/111 .::fi fl\{1< /Il <':/11/11/.:ill, {lllffl,., 1 llNÌt Ì . .-fiJw::n 11tiu L' l<'l'tlf'lllfl<l della til'llllllltl<' ullt1~ha da

cu/i,oitfc, hrtwncll,i•·itl (,\ut•ct lttM. ri/1,• fil<' uctiulo~y. J'llfllopll,niology. din i'al 1i~'" · di11r:noçj, a/Il/ tlraar• of .~ ..·c•et /refi in horses.

1111"1,

f>rlllfttru

ti! Culit oitl1''

(S\\\'l'f

ltchJ

nel ut1111lo: 111111

delle

lqttillt

TIle•

autftot'

tf,.,,

dt'l"llll/(11/lt/111' ,/j /IÌII {l"l''f/1<'111<' /'1\<'1111(1 (l /Il 1111'1/lt 1//tl <'IJIIÌIIII,

\ti't't'l /lc'ft l ' Il II'Ìd<'-1/1/"t'lltf l'I/IIÌ/11' lfc't"llllfiÌii\ l'itt/1"1/I "( <'I"Ì:t•d

<"11/"tllh'ri~:•lltt da Ùll<'ll.lo t•r tll"ito, '11/'l"llllttlfo llllff11nw, du in··ùlcll.'ll .\fllll"ltll ictl di tipo ~lll!!llluul•• (~li 111/ÌIIIIIft Hl//11 coi-

S<'l"t'l"(' prurÌlll\, lo.'·' of lwir. 'J'm·tulic ami .l l'll\tlllftl inci"''"' ,. rlwr"'' tlf"l' u!fi•("(t•tl tlurùr ~: w11r111 1111111tll~) a/1(//~r rw -

0

J'Ìfi /l l'l //l t 'lÌ t'ili .-,t Idi "''" 11111111) ( "" ri. 111"1"1'1/:.t.J 1/1111/lltll' ill?.:t'tll '''U'IIft' li<'!!/i He.11i 1111imali. lc·::atu 1 \\l'll:ialml'lllt' ud 1/1/11 '''"" tllfc•rgit t1 ll<'i r ttll/t0/111 rlt 11/t 11111 llt\ftlll~•· Jll'<lll'i , /w Jll r't'llfl n <'ifu \tifi w Ji tu/i tlitfl 11.

/ly

nuul

fl'liii"I"CIIL"<'S

EZIOLOGLA l Culicoides sono piccoli ditteri appartenenti alla famiglia dci Ccratopogo nidae . simili a dei mosce rini . di grandezza variabile da 0,6 a 5 mm , impropriamente chiamati «insetti della sabbia» (fig. n. l ); tale denominazione infalli viene generalmente utilizzata per ind icare gli inscui del genere Phlebotomus o Lutzomyia. Essi sono facilmen te identificabili per la prcsen7a di una punteggiatura sul margine costn le delle ali, sebbene la loro morfolog ia possa variare a seconda della specie (altualmcntc ne son note circa 800) (Jacobs, 1986; Soul sby 1982). Le femmine depongono ogn i volta da 30 a 450 uova sulla superficie di acque stagnanti e su terreni paludosi in prossimità di laghi e fiumi; condizioni ambientali ed atmosferiche particolarmente favo revoli (acqu itrin i ricchi di vegetazione, corsi d'acqua, grado igrometrico elevato, temperature miti , ccc.) possono favorire lo sviluppo di di verse generazioni d' insclli durante la stagione estiva . Le larve, dopo la schiusa, sono generalmenlt: fitofage o predatrici, a differenza dci dillcri adulti. i qua li presentano uno sviluppato apparato buccalc, predisposto per la suzione di sangue (Foil c foi l, l 983). L' azione cmatofaga dei

{"(/Il

flt'<

11111<'

fll"tlgi"<'\\ÌJ'Ì~I' IliO/"< \C•

in intfil·itfnul tlltimtlll. \H t'cl /te h '' a tli\l'ull' 1 '""''''r.·,/ lo t fie t'lll'll"tllllllt'llf, rdtt· ted 111 Cu li! o id,.., hitc' ,·hidr CUI/le 1ki11 lt,rp<'nrnçirh•ity in t/re al/t a et!

del paese) (Brostrim et al., 1987) c la German ia (29%) (Becker, 1964), mentre, allualmente. non sono ancora disponi bil i dati riguardanti la rea le incidenza della malattia in Italia.

u·flit'/1

l t'l"<' "'"'" ,., c·u rrin::

Jr,,.,c,,

Culicoides (svolta solo dalle femmine) è massima al crepuscolo, durante le prime ore della notte c ali 'alba, a co ndizione che la temperatura ambientale sia superiore ai l O °C (Barbel, 1992). l cavalli sono solitamente colpiti durante i mesi più caldi (dalla tarda primavera alla fine dell'autunno), anche se in zone a cli ma temperato le manilèstazioni cl inicht: possono non rivestire cara!iere di stagionali tà (soprattutto nei soggetti con fo rme croniche), a causa della presenza dc i parassi t i durante tutt o l'anno (Smith. 1990). L'impiego dei test allergici cutanei ha permesso di identificare diverse specie di Culicoides responsabili della malattia: C. brevitarsus (C. robcrtsi) in Australia (Riek, 1954), C. obsoletlJS e C. peregrinus in Giappone (Ueno ed lshihara, 1957), C. puliearis nel Regno Unito (Mcllor c McCaig, 1974). C. punctatus, C. nubcculosus e C. pulicaris in Irlanda. (Quinn et al., 1983: Townley et al.. 1984) C. circumscriptus, C. imit:ola c C. puncticollis in Israele (Bravcnnan et al., 1983) ed, infine. C. venustus, C. stcllifcr e C. variipcnnis e C. obsolerus negli Stat.i Uniti d' America ( r:oil c Foil, 1988; Fadok e Fo il, \ 990; Barbet et al., 1991 ). È interessante notare che molte specie di Culicoides esplicano la loro azione ematofaga prediligendo parti specifiche del corpo: così il C'. pulicaris punge pressoché esclusivamente sulle regioni ricche di pelo grossolano (crini), quali il garrese, la parte dor-

sale del collo e la base della coda, mentre il C. nubeculosus preferi sce le regioni ventrai i, con cute sottile e pclo più rado. (Jacobs, 1986: Townlcy cl al., 1984). Oltre ai Culicoides anche i dittcri appartenenti al genere Simuliidac (mosca nera) c lo Stomoxys calcitrans (comune mosca di stalla) sono stati indicati come agenti responsabili della malattia (quest'ultimo soprattutto in Giappone cd in Israele) (Rick, 1975; Bravennan et al. , 1983: Fadok, 1984). Il raggio d'azione dci Culicoides non è molto esteso (meno di un chilometro), non essendo abili volatori; tuttavia essi possono essere trasportati passivamente da l vento anche per alcuni chilometri (Barbet et al., 1991 ), con conseguenze facilmente intuibili . L'ambiente in cui vivono gli animali condiziona comunque notevolmente l'incidenza de lla malattia. A tal proposito va sottolineato che cavalli provenienti da pncsi indenni da Culicoides (es. dall ' Islanda), introdotti in zone infestntc. risultano molto più sensibili rispetto a quelli che vivono da tempo in ambienti dove è presente un 'alta distribuzione di questi ditteri. Probabilmcntt.:, la minore esposi zione verso l' all ergene e la mancata trasmissione di anticorpi specifici tramite il colostro materno, possono, in questi soggclli causare un deficit nella maturazione del sistema immunitario cd, in particolare, dello sviluppo dci linfociti T, come dimostrato anche in tal une patologie allergiche dell ' uomo e di altri animali ( Barbet, 1992). 45


Esistono diversi fattori. cosiddetti « prc di !'; p o nenti o coadiu va nti )). c h e

possono condi zionare l' in so rgenza della dennatitc da Culicoidcs negli equini: una predisposizione genetica c/o indi viduale. le condizioni di stabulazione. la presenza, come già detto. di corsi d'acqua o di terreni paludosi ricchi di vegetazione, non distanti dai box o dalle zone di pascolo cd, infin e, le condizion i igieniche in cui sono tenuti gli animali.

PATOGENESI La patogenesi della dermatite allergica da puntura d' insetti degli equini presenta diversi aspetti in comune con la dermatite allergica da pulci del cane c del gatto. ma se ne di ffcrenzia. sostanzialmente, per la discontinua esposi7.ionc degli animali alla puntura di questi ditteri. Come è noto, nei piccoli animali si può verificare una tolleranza verso gli allergeni responsabili dello stato di ipersensibilità. a seguito delle continue punture da parte delle pulci, che vivono per gran parte

46

del loro ciclo biologico s ulla cute dell'animal e parassitato. l Culicoides. al contrario, sono insetti cmatofagi attivi soprattutto al crepuscolo. durante le prime ore della none o all'alba, e quindi non stabilmente presenti sulla cute del cava llo; questa condizione potrebbe favorire l' insorgenza di uno swto allergico e giustificare la possibile maggiore incidenza di tale patologia rispetto alla dennatite allergica da pulci del cane c del gatto (l Ialli well c Gorman, 1989) . Analogamen te a quanto accade in tali aiTezioni, l'animale viene sensi bi lizzato verso alcune sostanze proteiche (ad alto peso molecolarc cd ad azione vasodilatatrice) (Quinn et a l., 1983), presenti nella saliva di questi insetti. che vengono inocu late durante il pasto di sangue. L' infiammazione cd il prurito che ne derivano sono il ri sultato della liberazione, a livello cutaneo, di istamina e di altri mediatori chimici (serotonina, SRS-A, ECF-A, ccc.). Questi vengono rilasciati in loco in seguito alla interazionc tra la molecola antigenica ed anticorpi della classe IgE.

fig. 2: Forma ventrale: interessamento del· la r egione sterno-addome ed inguinalc (Da f7 o il ..: Foil, t 9Bil).

adesi alla superticie delle Mast-zellen o dci basofili (ipcrscnsibilità di tipo l) (Matthews, 1983; Fadok. 1987; Halliwell e Gom1an, 1989; Barbct. 1992). Tra i mediatori chimici presenti in loco una certa importanza è stata attribuita al PAF (fattore attivante le piastrine) che, sperimentalmente. è stato visto essere in grado di determinare la fom1a;done di ponlì già dopo 30 minuti dall'inoculazionc per via intradennica. sia in animali sani che ammalati (t'adok c Foi l, 1990). Diversi autori hanno inoltre rilevalo che alcuni animali ammalati, sottoposti a test intradennici con lisati protcici di Culicoidcs, sviluppano una reazione allergica cutanea dopo diverse ore dall 'inoculazionc; ciò ha suggerito che oltre ad una ipersensibilità di tipo immediato è coinvolta, nel meccanismo immunopatogenetico della malattia, anche l'i mmunità ccll ulomcdiata (iperscnsibilità di tipo lV)


(Quino et al., 1983; Fadok e Greìner, 1990; Barbct, 1992). La genesi allergica della malattia è stata confennata dalla presenza nel siero di anticorpi omocitotropici appartenenti alla classe lgE: è infaUi possibile tras ferire passivamente lo stato di ipersensibilità in cavalli sani mediante l' inoculazione di siero di animali malati (Riek, 1954 Quinn et al. , 1983). Inoltre, in condizioni sperimentali, l'inocu lazione intradermica dianti lgE umane scatena una reazione allergica locale di gran lunga più grave rispetto a quella indotta dalla semplice inoculazione di estratti di Culicoides (Scott, 1990). Alcun i Autori hanno notato che in taluni soggetti apparentemente sani, provenienti da zone ad alta incidenza di Culicoides, sono presenti anticorpi sierici diretti verso tali insetti, diversi dalle reagine: questi stessi animali mostrano. per tale ragione. una non ben defin ita reaz ione locale in segui to all 'impiego di test all ergici cutanei (Bravennan et al., 1983). La maggiore sensibilità di alcuni animali a contrarre la malattia può essere spiegata con il fon da mentale ruolo svolto dal sistema maggiore dì istocompatibi li tà (MH C-ELA). Tn proposito, Halldorsdottir e coli. ( 199 1) hanno rilevato che esiste una corre lazione, statisticamente significativa, tra la presenza di un antigene del :;ccondo locus (ELA-Be 8) della I classe deiI' MCI·I c la comparsa della ma lattia, sebbene altri loci possano essere coinvolti nel meccanismo imrnunopatogenetico. Anche la presenza negli anima li di all el i recessivi, non strettamente correlati al complesso maggiore di istocompatibili tà c/o di akuni geni MCH di ll classe (W23) può, secondo Marti c coli. ( 1992), condizionare l'insorgenza della dermatite allergica da Culicoides (prcdisposizione genetica).

QUADRO CLINICO

La dermatite allergica da puntura da Culicoides colpisce generalmente i cavalli tra i 2 c i 4 ann i di età, con prevalenza dei soggetti di sesso maschi-

le (Barbet, 1992; Hall iwell e Gorman, 1989); mo lto raramente sono colpiti gli animali al di sotto di 1-2 anni (BarbeL, 1992). l pony sembrano, inoltre, presentare una certa predisposizione, al pari dei soggeui con pe lo scuro (Mc Caig, 1973: Braverman cl al., 1983). ln Francia la malattia è stata registrata oltre che nei cavalli anche nei muli (Riek, 1975). Aspetti sa lient i della dermatite da Culicoides degli equini sono l'incidenza sporad ica (in genere è colpito solo qualche soggetto del gruppo), la stagionalità c la ricorrenza annuale negli stessi animali. l primi segni cutanei, come già accennato, compaiono agli inizi della r•·imavera per poi accentuarsi dura nte tutta la stagione estiva ed in parte in quella autunnale, mentre con l 'avanza re del freddo la sintomatologia tende a scomparire più o meno completamente; ciò in stretta correlazione col ciclo biologico dci Cul icoidcs. Un a notevo le importanza ha l'anamnesi ambientale c quella ind ividuale remota e recente. I proprietari possono riferire eli precedenti episodi di dennatite, avvenuti nelle passate stagioni estive, a carattere el i anno in anno ingravescenti, oppure che la malattia ha coapito soggetti da poco introdotti nel l'allevamento c proven ienti da zone indenni da Cul icoides. Un particolare interesse deve es-

fig. 3: Lesio ni eritematoso -cros tose con rcrd ila di pelo del padiglione auricolare (Da Pascoc. 1990).

sere. infine , pos to nei confro nti dell'ambiente (caldo-umido) dove gli animali vivono, soprattutto per quanto attiene alle condizioni igieniche di stabulazione e/o alla presenza di stagni o dì zone acquitrinose non molto distanti dai box o dalle zone di pascolo. L'esame ob iett ivo generale mette in evidenza, nella maggior parte dci casi, un soggetto in buone cond izioni generali. Un sintomo costante della dermatite allergica da puntura cl' insetti è l'intenso pmrito, che si manifesta specialmente durante le ore notrurne con diversi atteggiamenti: l' ani male si mostra particolarmente irrequieto e tende a strofi nare le zone colpite contro le pareti del box (testa, collo, base della coda. ecc.). anche per ore, procurandosi molto spesso gravi escoriazioni che fac il mente vanno incontro ad inquinamento batterico. Genera lmente si distin guono tre fo rme clinich e (Fadok e Greiner, 1990): una forma dorsale, cosiddetta classica, che interessa la testa, i padiglioni auricolari, la criniera. il garrese, il dorso, la groppa e la base della coda, una seconda l'orma, vcntrale. che si carallerizza invece per il coinvolgi-

47


mento delle regioni ventrali (~pazio intcnnascellare, regioni pcuorali, ventrali c inguinali) (fig. n. 2), cd una terza forma , cosiddetta generalizzata, in cui è coinvolta buona parte de lla superficie corporea. Spesso, negli anima li giovnni. colpiti in forma lieve, le uniche regioni interessate sono quelle della tcsta (padiglioni auricolari) c quelle ischiatiche (attacco della coda) (Halliwcll c Gorman, 1990). Le lesion i loca lizzate ai padiglioni auricolari iniziano con lm'alopccia a partenza dalla superficie dorsale per poi interessare lentamente n1tto il padiglione, che può, nei casi più severi, presentarsi con cute ispessita c con di !Tu se croste sia sulla faccia esterna che interna (11g. n. 3). mentre quando è colpita la crin iera. il garrese o la groppa (forma dorsale) (fig. n. 4), si possono notare estese zone più o mcno glabre. a causa del la caduta e/o della rottura dei peli (la coda può assumere l'aspetto della coda di ratto) (fig. n. 5) ( 13arbet et al.. 1991; 13arbet, 1992): ne lla maggioranza dci casi, le regioni interessate si presentano o ltre che alopeciche. con escoriazioni c croste diffuse e, nei casi più gravi, in preda a fenomeni cssudntizi (piodennite). cui talora fa seguito una pronunciata sclerodcrm ia (fig. n. 6). Negl i stati iniziali della malattia. si possono osservare lesioni pnpulose e/o nodulari. talora visibili solo dopo sollevamento del pelo dell'animale (fig. n. 7). Le lesioni cutanee possono. spesso. comp licarsi per la contcmporanc:.:a presenza di dennatofiliasi o di oncocercosi, malattie che, come noto, vengono trasmesse tramite la pun!l1ra dci Culicoides.

ESAMI COLLATERALI Di notevole ausilio diagnostico sono le prove al lergiche cutanee, cbe consistono nell ' inoculare nel dcnna piccole quantità di una sospensione di allergeni (0. 1-0.2 mi) costituita da lisati di Culicoidcs, e nel valutare la risposta dell'animale dopo 15 minuti,

48

oppure dopo 6, 12. 24 c talvolta dopo 48-72 ore. È buona nonna. in generale. adoperare più kit contenenti antigen i salivari di Culicoidcs di versi, in modo da poter valutare la reale sensibilità del soggetto. l cavall i sottoposti a tali prove diagnosticbe, mostrano, nel caso d i risposta positiva, un ispcssimento nel punto di inoculo già dopo pochi minuti, specialmente durante il periodo primaverile-estivo; talvolta, invece è necessario un tempo maggiore affinché la reazione si renda manifesta (13ravcrman cl al.. 1983; Quinn et al., 1983; Favcrelli et al., 1986 Fadok e Grciner, 1990 Barbet. 1992).

Fig. 4: Fom1a dorsale: si noti il contemporaneo coinvolgimento della cut~ del garrc~c c de l dorso (Da Pascoc. 1990).

Negli animal i che vivono da diverso tempo in zone ad alta incidenza terri to riale di Cu licoidcs. possono talvolta comparire reazioni cutanee poco chiare, in conseguenza della loro prolungata esposizione a lla pw1tura eli tali insetti. Un a ltro importante aspetto da considerare è quello che si riferisce alla possibile presenza, negli estratti utilizzati, di sostanze ad attività sim il-istaminica. contenute nelle saliva dei ditteri. le quali, possono.


ch iarament e, falsare la diagno si (Quinn et aL. 1983). Infine, alcuni autori ritengono che le rt:azioni cutanee che si manifestano tardivamente (alla 48° ora) sono più ind icative di uno stato di ipersensibilità da C~licoi.dcs rispetto a quelle che compaiono dopo 30 minuti dall'inoculazione intradermiea degli allergeni (Fadok e Foil, 1990). Oltre alle prove allergiche, anche la biopsia cutanea pcm1ette di trarre utili indicazioni diagnostiche, che, associate ai caratteristici segni clinici, possono con fortare notevolmente il mcdico veterinario nell'emettere una corretta diagnosi. La biopsia, eseguita da una lesione cutanea recente, mette in evidenza un inliltrato perivascolarc con presenza di un elevato numero di polimorfonucleati cosinolili e neutrofìli,o ltre che dì lì nfociti (Seotr, 1990). Possono, inoltre, essere visibil i fenomeni di ipercheratosi c di acantosi (Bakcr e Quinn, 1978)

DI AGNOSI

La diagnosi di dermatite allergica da puntura di Culicoides, si basa essenzialmente su alcuni rilievi clin ici significativi, quali la ricorrenza stagionale, l'andamento sporadico della malattia, le caratteristiche localizzazioni delle lesioni, l' intenso c costante prurito, nonché. anche. sul raro coinvolgimento di soggeHi al di sotto di 1-2 anni di età, sui reperti bioptici ed. infine, sui risultati delle prove allergiche cutanee. Anche l'anamnesi e lo studio dcii 'amb iente dove soggiornano gli animali (presenza dei Cu licoides), possono forn ire utili indicazioni per formulare una precisa diagnosi. La malattia deve essere differenziata dalla rogna sarcoptica o psoroptica. dalla pediculosi, dalla oncocercosi ed, inli ne, da lla dermatolil iasi ( Barbet. 1992). L'esame microscopico del raschiato cutaneo, effettuato dalle zone interessate, pcm1ette di evidcn7iarc. nel caso di rogne, le fonne !arvali o adulte degli acari. mentre in corso di pcdi-

cu losi. più frequente nei mesi im•ernali, la cute si presenta alopccica c cosparsa di nodulini rossastri e di squamc, che fa nno assumere alle regioni co lpite un aspcllo «mangiato». La dermatolìliasi si dillcrenzia, invece, per la elevata contagiosità della malattia, per l 'andamento più ingravesccntc delle lesioni ed. infine, per la notevole sensibilità ai diversi chemioterapici c/o antibiotici. l n ultimo. l' oncocercosi si distingue per essere sensibile alla somministrazione di ivcrmcctina: in alcuni animali, inoltre, è presente cherata-congiuntivite o grave uveite, conseguente a localizzazione intraoculare de lle microfilaric. peraltro faci lmente

Fig. 5: Tipico aspcrto della coda di ratto: il pelo si presenta « ·pezzato» (Da Jacobs. 1986). dimostrabili ali 'esame microscopico del raschiato cutaneo. Anche la depigmentazione cutanea, spesso presente nclroncoccrcosi. non si riscontra mai nella dermatite da Culicoides; in più, la cosiddetta coda di ratto raramente può rinvenirsi in corso di oncoccrcosi. Ricordiamo che quest ' ultimo aspetto clinico può essere altresl presente ne lle infestioni da Oxyuri equi (Fadok, 1987), per cui è buona nonna, soprattutto nei casi dove è interessata soltanto la coda, ove non si

49


Fig. 6: Forma cronica: è presente con lichcnificazione ed alopecia diffusa (Da Pascoc, 1990). Fig. 7: Presenza di noduli c pupulc nei primi stadi della malallia (Da Pascoe, 1990).

app rezzino i caratte ri stici ammassi cremosi di uova sul perineo, esegu ire un esame m icroscopico. a pplica ndo sulle pliche anali deU'aoimale una piccola striscia di nastro adesivo trasparente, che verrà p oi distesa su un vetrino porta-oggetti.

PROFlLASSI E TERAPIA La più importante misura d i profi lass i da attuare cons iste nel rid urre drasticamente l ' esposizione degl i animal i alla puntura dci di ttcri, soprattutto durante le ore di maggiore attivi tà emato faga. È una buona norma qui ndi porre gli animali all'interno dci box da lle pri me ore serali ti no all 'a lba. oppure, in alternativa, rrasferirli in zone esenti da C ulicoides. I box, comunque, dovrebbero essere provvisti d i zanzariere a maglie molto strette, in modo tale da no n permettere il passaggio dei piccoli insetti. È stato osservato che nei cavalli ammalati, così protett i, le lesioni scompaiono e ntro tre settimane, ma ricornpaiono dopo appena tre giorni da lla riesposizione degl i stessi an imal i ai Culicoides. Anche l' uso di repellenti c/o d i insetticidi può essere molto utile nella protìlassi della malattia. In commercio esistono gel, spray, lozioni, ecc. a base di pi retr ine o di piretroid i s intetic i, ad azione rcsidualc, che possono

so

essere applicati giornalmente o ad intervalli di qualche giorno sulle regioni maggiormente esposte alla punt ura degli insetti (testa, orecc hie, dorso, ccc.) c sulle zanzariere (Foil c Foi l, 1992; Barbet, 1992) . Può riuscire utile, per tenere lontano i Cu licoidcs, anche l'impiego di collari di stoffa imbevuti d i soluzioni a base di dimctilftalato (Baker, 1978). R icord iamo , inoltre, che in passato sono state utilizzate con q ualche successo sostanze oleose che, cosparse su lla cute, fo rmano un film protettivo contro g li insetti. Infine, poichè i Culicoides sono debo li volatori, l'applicazione di ventilatori all ' ingresso dei box può contribui re ad allontanar!i dagli animali. Va tenuto presente che la punrura anche d i un solo insetto può scatenare una reazione allergica che può persistere fino a t re settimane (Barbet, 1992). Il trattamento farm acologico prevede l' impiego, nei casi più gravi, d i glicocorticoidi ed in particolare d i prednisolone o desametazonc, a lla dose orale, rispettivamente, d i 0.5 mg/ Kg due volte al g iorno e di e 0.05-0. 1 mgiKg una vo lta al giorno. In mo lti casi, la somm inis1nzione di 400-500 mg d i prednisolonc a giorni a lterni può contribuire notevolmente a controllare i l prurito, ma, va tenuto presente, l' uso di tali sostat1ze (soprattuno dci ll uo rati) non può protra rs i per lunghi

periodi, a causa dei loro notevol i effett i coll aterali ( in ibizione cieli ' asse iposi fi-su rrcne , im muno:so prcss ione. laminiti, ecc.). In associazione a i corticosteroidei possono essere somministrati antistaminici (idrossizina ciOiid ralo , alla dose di 200-400 mg due volte al giorno, oppure difenidram ina, a lla dose totale di 400-500 mg due volte a l giorno) (Rosenkrantz c Frank, 1992) e, ne i casi di gravi piodcrmi ti, antibiotici e/o chemioterapic i (penicillinc scm isinte!iche, cefalo spo r ine, ccc.) (Barbet 1992). Analogamente a quan to descritto nella terapia delle dern1atiti a llergiche da puntura di pulci del cane c del gatto Craig (1992) ha trattato 14 cavalli affett i da ll a sweet ilch con una m iscela di oli vegetali e di olio di pesce per al meno 13 settimane, ottcnçdo un netto miglioramento clinico in 5 soggetti. G li acid i g rassi p rc:\~.:n ti in tali sostanze possono infatti esercitare un effetto an ti in fiammaio rio, riducendo la concentrazione di acido arachinonico che, come è noto, è un importante precursore di alc un i mediatori chimi c i del l' infiammazione. Oltre all 'impiego di repellenti c di insetticidi, il trattamento topico s i giova notevolmente d eli 'uso di sham poo o lozioni a l catrame e allo zolfo, che svolgono azione antisettica, antiseborroica cd anlipruriginosa. ed ancora di spray contenenti antibiotici e corticosteroidi, nel caso siano presenti lesioni traumatiche (Barbe!, 1992). Recentemente alc uni autori hanno tentato l' immu notera pia ne lla de rmatite allerg ica da Culicoides, mediante inoculazionc !:iOttocuta nea d i dosi crescenti degli antigeni responsabi li dell'a llergia. La stimo lazionc antigenica determina la produzione eli IgG, cos iddette <<bloccanti». che si lega no a i rccettori delle Mast-zellen in sostimz ione delle lgE, non permettendo, co-


sì, lu dcgrunu luz.ionc ce ll ulare . Pur-

troppo, i limitati risu ltati finora onenuti, pera ltro non uni voci, non consentono ancora di intervenire cf'flcacemcntc con trattamcmi ipo o desensibilizzanti nella dermatite allergica da puntura di Culi co idcs degli equini (Barbet et al., 1990). lnfU1e, ricordiamo che diversi autori cons igliano di escludere dalla riproduzione i cavalli colpiti dalla malattia, in considerazione della possibile loro predisposizione gene tica, in g rado di condizionare la sens ibilità degli animali verso gli allergeni presenti nt.:l la sa li va dci Culicoidcs.

BIBLIOGRAFiA - 13AKER K.P., T/re rnfional approach to

* Dott. Paolo Ciaramella. Nato a Caserta il 2 novembre 1966, si è laureato con pieni voti c lode presso la Facoltà di Medicina Veterinaria dell ' Università deg li Studi di Napoli «Federico li}} nel 1990. Interno presso l'Istituto di Clinica Medica Veterinaria di Napoli dal 1989, ricopre dal mese di Luglio 1992 il posto di Ricercatore Unive rs itario presso lo stesso Istituto. l suoi interessi scienti fì ci vertono principalmen te sullo studio dei meccanismi dell 'omeostasi cardiocircolatoria del cavall o c del ca ne c sulla chemi oterapia della Leishmauiosi canina. t~ autore di 22 pubblicazioni.

** Dott. Laura Cortese. Nata a N apoli il 25 dicembre 1966, si è laureai" in Medicina Veterinaria presso l'Università degli Studi di Napoli Federico Il ne l 1993 con pieni voti c lode, discutendo una tesi sperimentale dal ti.tolo «Valutazione dell ' ormone natri uretico atria le nel cane Ln condizioni norma li e pa tologiche>>. Nello stesso anno è risullata vincitricc (l classificata) di una borsa di studio «Friskies». Attualmente è dottoranda di ricerca in «Diagnostica per Immagini» presso l'Istituto di C li nica Med ica della Faeoltù di Medicina Veterinaria di Napoli. È autrice di 4 pubblicazioni.

the management of sweet itch. - The Vet. limi. , l 63-169, 1978.

51


- BARBET J., BAXTER G.M. MC MULLAN, Diseases of the Skin. - Equine Me-

of large animals. - Vet. Clin. Nnrth lim . Large Anim. Pract., 6, 3-26, 1984.

elici ne and Surge1:1·. IV cd. Vo l. Il. 16851688, Ed. Am. V et. Publications Inc. 1991. - BARBET J.• Culicoides Hy persensitivity. - Currelll 11zerapy in Equine J'v!edic:ille. Ed 3. 693-696, 1992.

- FADOK V.A., Culicoides hypersensitivi~v. - Currenf therapJ' in Equine Medicine. Il Ed. .E. Robinson, Ed. W.I3. Saun ders Company, Phi1adelphia 624-626, 1987.

mal (11/(/ {!flected horses to intradermal clwllenge wilh extracrs oj'biting insects. Eq Vet. J., 15, 266-272, 1983. - RIE K R.F., Studies on allergie dermatitis (Queenslond !tch} of horse: t!te aetiology disease. - Aus1. J.Agric Res. , 5, 109- 129. 1954.

- FADOK V.A.; FOTL C., Equine insect

- RIEK R.r .. Studies on allergie derma-

hyp ersensitivizy. -Veterinmy Dermatologie Vo i l, Ed. Pergamo n !Press 1990.

titis (Queensland ilch) of horse: l. Desc riptiun . distribution . symptoms and pathology . - Ausl. Ve! J. , 29, 177- 187. 1953a.

- BARB ET J. L.. BEVI ER D.. GREINER E.C., Specifìc immunotllerapy in the ireatmenl of culicoides hypersensirive lrorse.1·. A double-blind study.- Eq. Vct. J. 22. 232235. 1990.

- FOIL L., FOIL C.. DtjJterian parasites of fl01·se.- Eq. Prac. l O, 23-39, 1988.

- l3 ECKER W., Uher Vorkommen, Ursachen und Behandlung des Sogenanm en <<Sommerek:ems» bei ponys.- Ber/. Afunch. Tier. Wschr. , 77, 120- 124, 1964.

- FOIL L. FOlL C., Contro! of ecwparasites - Current Tlterapy in Equine Medicine. Ed 3, 693-696, l 992.

- RIEK R.F., Swdies on alle1gic dermatitis (Queensland !teh} of horse: Il. 7ì-ellfment and contro!. Aust. Vet. J. 29 l R5, 1953b.

- BAKER K.P.; QUI NN P.J., A report on clinica / aspects and histopathology of swee1 itclz. - Eq. Vet . .J. IO 243-246, 1978.

- HALLIWELL R., GORMAN N., Vete-

- RIEK R.F., Studies on allergie derma-

rin a ry C linica! !mmun o log_1'. W.S.Saunders Comparny 1989.

- BRAVERMA Y., UNGAR-WARON H., FRTTCH K., ALDER H., DANIELI Y.. BAKER K.P. QUINN P.J., Epidemiologi-

- HALLDORSDOTT IR S., LA ZARY S.,GU NNA RSSON E., LARSEN H.J., Di-

titis (Queensland Ttdt) ~~l !torse: 1he origin and signifìcance of histamine in the blood and its distribution i11 the tissues. Aust. J. Agric. Res. 6. 161 - 168, 1955.

Ed

ca/ and immunologica/ studies cJ(sweet ileh in horse in lsrael. - Vet. Ree. 11 2, 52 1524, 1983.

stribution of leucocyte antigens in lcelandic horses af(ected with stmuner eczema compared 10 notz-ajf ected horses.- Eq. Vet. J. 23. 300-302. 1991.

- BROSTR IM H. , LAR SSON E .. TRO EDSSON M., Allergie derma titìs

- JACOBS D.E.. A cofour Atlas ofEquine parasites. Ballicrc T inda ll, London, 1986.

- RIEK R.F., - Equine Medicine a nel SurgeJ:r di Cabcott E..l . c Smithcors J.T. Il Ed, Am. Vet. Pubi. Calitornia Usa 1975.

- ROSENKRANTZ W.S., FRANK L.A.,

(sweet i teh) oflce!andic horses in S1reden.

Therapy of equine pmriws. - Adnmce in Vererinm:r Dermatologie Vol. 2, Ed. Pergam on Prcss, 1992.

An epidemiologica! study.- T:q. Vet. ./. 19,

- MARTI E., GERBER H., LAZARY S.,

229-236, 1987 .

On the gene/i c hasis 1~( equine allergie diseases: Il. lnsect bite derma! hypersensitivity. - Eq. Vet. J., 24, 113-117. 1992.

- SCOTT D.W.. llis!Opalhologie Ctllanée

- Dikmans, 1948 c it. da Bakcr 1978.

- MATTH EWS A.G.. A reagin like antibody in equine serum. l. Occurrence ami

- GLA TT J>.A., Contrihution à l'étude de

some bio logica! proprieties. Vet. Res. Comm . 6, 13-1 7, 1983.

- SOULSBY E..I .L., Helm inths, arthropods and p rotozoa of domesricmed onimals. Baillicrc T indaiL London. 1982.

- Craig, l 992 cit. da Rosenkrantz e Frank 1992.

la dermatile estiva/e: approche immunogénétique.- Sc/nreiz. /1rh. Tierheik. 128, 46-4 7, 1986.

- FA VERELLI G., TRALDI G., ALLEGRI E.. CASTA LDI F., Vo lore diagnosti-

- SMITH B. P.. Large Auimal lntem al - MC CAIG J., A survey to establish the itzcidence of s weet ile h in ponies in United Kingdom.- Vet. Re~:. 93 444-448, 1973.

MELLOR P.S., MC CAlG J.: The pro-

co dell'intradermoreazione con estratto di : an:am (genere Culcx) in corso di «Sweet ltchJ>nel cavallo.- Praxis 3, 17-1 8, 1986.

bable causes of s weet irch in England. Vet Ree.. 95, 411-415. 1974.

- FADOK V.A, GRElNER E.C., Equine

- PASCOE R.R .. Color Aìlas of Equine

insect hypersensitivity: skin test al/{/ biop.\:v results correlated witl! clinica/ data. Eq. Vet. J. 22,236-240, 1990.

Dermatology. Thc C.V. Mosby Company 1990.

- QUJN N P.J ., BAKER K.P.. MOR.RO\".i - FADOK V.A .. Parasitic skin diseases

52

de l 'hypersensibilité. - Le Point Vel. 22 131 5R3-588. 1990.

A.N .. Sweet itch: responses ofclilzical nor-

Medicine. Ed. The C.V. Mosby Company. 1277-1 279 1990. - TO WNLEY P.. BAKE R K.P., QUINN P.J.. Pre.fèrenlial landing and engorging sites o.f Culicoides species landing on a h01·se in lreland. - Eq. Ve. J .. 16. l 17120. 1984.

- VENO H., ISHTHARA T. Studies on summer manage (Kasen disease) of horse in Japa11. Il!. Skin test sensitil'ity tests with insect allergens. - Bui/. Nad. lnst. Anim. !llt!t. Tokyo 32. 2 17-233, 1957.


RJASSU1\ 1'0 1.',\utort• t'.'l'rillll' a/t'Ili/t' rotllitlt·ra. i1111Ì \ltfl'iuj(·:ion<' lai1/Wilellarl' e riporta la c/(tlli}lw:wne di alcuni ,çierutipi ùo lati ut•l llll.ltro l'unt•.

Il problema «sa lmonelln» è di venuto, in questi ul timi tempi, di grandc attualità. pur es. endo migliorato il tenore di vita e la condiLione igienico-sanitaria della società. I l «gemte» è balzaw agli onori dell a cronaca quale sospetto o accertalO responsabile anche di episodi tossinfettivi manifestntisi nell'umhito de lla ristorazione collettiva come pranzi di nozze. menl'e scolastiche etc .. Dal momento che le sal monelle sono batteri mol to di ffusi nell' ambi ente questi episodi non ci sorprendono pitt eli tanto; probnbi l rncnte l 'attenzione deg li «addetri ai lavori». di stratta dallo studio epidemi olog ico dei «patogeni emergenti >> quali A eromonas. Campy lobacter, Yersinia. L ysteria etc .. ha 1iOttovalutato i l pericol o rapprc. cntato da Ile sa l monelle «minori >>. Piì:t verosimi lmente è possibi le che il comportamento di queste si a mutato c che per cause di verse. tra cui figurano l'attori predisponenti e sensibilità individuale, o per un' insoli to aumento della viru lenLa, siano responsabi l i di infez i oni nel l' uomo anche di una certa grav ità. Emblematico è il caso della S.napnli. isolata nel 1945 da soggetti portatori sani e affetti da gastro-enteri te, ritenuta responsabile di una nuova epidemia avvenuta in Inghilterra

'fht• Autor mn!.t•v a l•rit:f' 1 t fili l't 1111 wlmoud/11 ir!/t•ctiou nm/ /i1/s thc ~a/monella lt'ro•·an wl11t'h hare becn iso/ated in /tal r.

Colonie di salmonella spp.

53


nel 1982 a segu ito di ingestionc eli al imenti contenenti soltanto 2-3 germi/gr.. È stato notato che queste sal monelle «minori». una volta adattate al nuovo ambiente «scornparirehhero» o perdcrchhero i l potere patogeno nei confronti del l ' uomo mentre le sal monelle specie-specifiche adat tate esclusivamente alla specie umana, quali ad e!>. S. typhi, S. paratyphi A-B-C. rimango no co~> t a ntcm cn t e pat.ogene. Oggi i l genere Sa l m o nel la comprende oltre 2.300 sierotipi con un li vello di ibridazione talmente elcvato da far preveclere, i n un futu ro pross imo. l ' i ndivicl uaz. ionc di olt re 9.000 si erotipi. Con lo ~ch c ma sopra riportato abbiamo voluto evidenziare o lo alcune del le fonti da cui prende origine la successiva diffusione ambientale delle Salmonelle. Come si osserva il principale serbatoio è rappresentato dagli anima li che, a11ravcrso gli al imenti, possono contam inare l'uomo. Costantemente alta è la presenza del germe neg l i allevamenti in tensi vi. specialmente !>uirùcoli c avicoli. dovuta all' impiego di mangimi in cui le farine di carne e di pesce costituiscono la fonte proteiea principale. Gli anima li d i venuti portator i. spesso asintomatici. di salmonel l a creano un circolo vizio~o con continui focolai di infezione cd i n cui giocano un ruo lo determinante nella trasmi ssione v cuori qual i ucccll i. insett i (mosche e scarafaggi), roditori. polveri, per giungere infine all'uom o. Anche le acque, gli scarichi, gli eff l uenti urbani contribui sco no al l a diffusione ambientale del germe. Gli episodi tossinfctti vi ri scon tra ti in Italia negl i ultimi ann i riconoscono co me veicoli pitl frequen temente impl i ca ti alimenti di origi ne animale. La tab. 2 evidenzia la tipologia dell'a l imento e l a re lativa percentu ale di impl icazione. Uova c deri vati sono co i nvolti per il 50% ci rca, mentre più raramente sono chiamati in causa carni e pcsci: di scarso ril ievo i l ruolo ri vest i-

54

Tub. l CAVALLO BOVINI

l

SUINI

OCHE

l l

l

Carne Carne v1sce ri Carne e Uova e latto crudo v1sceri carno

POLLO TOPI

l l

Uova e carne

CANE E GATTO UCCELLI SCARAFAGGI

Feci

l

Feci

l

l

FeCI

Feci

'----~-l SA~MON~LLE ~~=~----' l

l Alimenti cotti e ricontaminati o contaminati ed insufficientemente cotti

l

SA LMONELLOSI NELL' UOMO l

Tab.2

Distribuzi one delle tossinfezioni da salmonella per veicolo

D

Alimenti dall'uovo (48,5%)

Pollami (1 ,9%)

Vitello tonnato (1 ,8%)

••

Latte/ Latticini (1 ,1%)

D

Altre carni (3,8%)

D D

D Altri dolci senza uovo (3,8%) Pesce/Molluschi (3, 1%) Pasta/Riso (0,7%)

lB Al. non identific ato (31 ,2%) Altri alimenti (4,1%)


SIEROTIPO

• infor matizzazione dei dati . Ciò consentirebbe d i attuare un ~i­ stema di sorveglianza cpiue miologica in g rado di co nsentire l'indi viduazio ne della reale entità dell' epi~od i o tossinfctt ivo. il ~uo andamento. i veicoli : tale s istema è il pre~u p posto i nd ispcn~ahi le per l' elaborazione di efficaci strategie preventive . Tn conclusione. come affe rma Comi nav .ini il nucleo so!>tanz ia lc della profilassi delle salmonellosi non può e~scre che opera di una st retta ed intelligente collaborazione tra l'igiene mcclica c l' igiene veteri naria.

lSOLATO DA

1-

S. nanoli

= 1.9, 12 : 1.7.11 :..:.n,x Gruppo 0 1

$ ._yeneziana s._pisa

Mal:lli e portatori ~a n i

= JJ :i.c.n.x.

P011atore sano

= 16:i:l.w

Ponatore sano

f-

~

S. catanzaro = 6.14 : g.H

Ponatorc sano

1-

S......U1essina = 30: d: 1.5. Sub Genus l

-

S. !.:~:'USi. var. difasica = 41: d: ( 1.5) Sub

~ìcnns

(* )

(*)

Lacerta sicula sicula Rafinesque. leuicra. allevamento agricolo. ponatorc sano Lacena sicula sicula (lnccnola)

Ra fì ne~quc

t•

S:llmonclla S Jllh =35: 1.7. 11: e.n.xJ 15

(* )

Python regius (Pitone reale)

l

S. !>.icgburg. var. \ardina = 6. 14. IR:z;, :1.5

Scincus nnidnali' (lucenola)

S. !.:illl!lObio = 2~:1 1

Caffè

.t.1., : 1.5

Polvere in un deposito di cacao

S, verona = 4 1: i: t 6 1-

S. 111afC!!I'OSSO

~

= \ 66:z 3 ~

('" )

:-

Gongilus ocellatus (lucenola)

l--

S. borromea = 42: i: 1.6

r-S.= S. V 13.22:r:-

r--

monora ica specifica

Noce: il nome della S. marcgrosso è in

(*)

YÌa

Pcriplancta americana (~cara faggi o) di riclassificaz ione.

L'l ~ t i tu to

di Malauie Infettive dell a Facolt~t d i Medicina Ve1e ri naria di Messina da anni conduce indagin i approfondite nel setl.o rc dell' E ntc rohactcriaccac c ti e lle Sa lmone lle in purtico larc. L'ls~i tut o S I avvale de lla coll aborazione di studiosi di fam a i nternazionalc come le Minor. PopofL Whinklc. Rhonde. Taylor. BockcmuL Aleksic, no nc hé d i cspcrti del Centro per lo studio delle E nterobacteriaceae di Palermo e dell' lstituto di Igiene di Catania. Questa atti\ ità ha ponato all'isolamento di ben quattro sierotipi mentre altri ceppi sono in corso d i t ipizzazione presso l'Istituto Pu~lc ur. Nella tabella sono riportati i se rovar~ appartenenti a l genere Salmone ll a isolari 111 ltali a. Le salmonelle così contraddistinte (*) sono state isolate ad opera del personale del nostro l ~ l itU LO.

to dal lane e suoi deri vati . La manc a ta in cl i vi dua z ion e dell' ali mento res ponsabile (3 1.2 %) mette in ri lievo la c.:aren7a della raziona li zzazio ne delle indagini e pide-

mi o logic he che do v re bbe prevedere: • obbligatorietà del la no t ifi ca de ll'evento; • costitut.ionc di un'efficiente rete di laboratori di sanità pubbl ica:

* Dott. Bianca Maria Orlandella. Laureatasi con lode in Scie nze Bio logiche nel 1985, si è spec ializzata con il massimo dei voti in «Microbi o logia Applicala». Vinc itrice del Co ncorso nazionale ad un posto di Ricercatore Univers itario nel! ' Isti tuto di Malattie Infetti ve, Pro fil ass i c Po lizia Vete rinaria dell'Uni versità di Messina è di ruo lo da l l 993. S oc ia di numerose società scie ntifi che. italiane c internazionali , è autrice di oltre 30 lavori rig uardanti argomenti di baue rio log ia , virol ogia e parassitologia. Svolge aui vità didattica sulla diagnostica di laboratorio c la profilassi delle malattie infetti ve a carattere zoonosico.

55


OGGI OGGI OGGI VITA DI CORPO OGGI OGGI OGGI

NOTIZIARIO Il 3.3.95 ha avuto inizio il l 0 corso di pcrlèzionamcnto in Medicina Sporti,·a del cavallo. Il corso, riservato n medici veterina•i, è stato organizzato dal la li1coltà di Veterinaria di Mc. sina in collaboraLione con il CONI. il Corpo Veterinario dell' Esercito c In Scuola Militare di Cavalleria. Le lezioni si svolgeranno presso la Scuola dello Sport del CONI (Roma), la Scuola di Cavalleria c l' lnl"crmcria Quadrupedi Prcsidiaria di Montelibrctri con periodicità mensile (un venerdì pomeriggio cd un sabato manina al mese). l venti posti. di cui due riservati ad Ufficiali veterinari desih'llati dal Comando del Corpo Veterinario dell 'Esercito, sono stati occupati da altrettanti veterinari che hanno superato un csa.,,e resosi necessario dall'esuberante nuo11ero delle domande. Il corso, primo nel suo genere trattando non solo argomenti di medicina sportiva ma anche materie relative alla metodologia dell'allenamento del cavallo sport·ivo, rappresenta un primo importante coinvolgimento integrato di tutte le organizzazioni interessate agli sport equestri c di un istil1Jlo universitario: • CONI; • FI SI:::; • Esercito Italiano; • Facoltà di Veterinaria di Messina. PROMOZIONI Sono stati promossi al grado superiore, con anLianità a fianco riportata. i seguenti Ufficiali: Ten. Col. Luigi Asprea. 3 1. 12.94 Magg. Marco Reitano, 1.1.94 Magg. Sil vano Tamagna, 3.5.94 Magg. Vincenzo Cirrincione. 3.5.94 Cap. Pier Paolo Pettinati, 1. 1.94 Cap. Antonello Lommito, 1.1 .94

56

~":.~--

----

Tcn. Geremia Dosa. 9. 12.94 Tcn. Paolo Viola, 9.12.94 Ten. Sergio Carta, 9.12 .94

CORSI ULTIMATI

Il Dizionario del Medicinale Veterinario raccoglie tu11a l'informazione scientilico-tccnica disponibile su 1170 prodolli di salute animale destinati al cane, al gatto, al cavallo e ai nuovi animali da compagnia. La fone espansione della medicina veterinaria in questo settore rendeva necessaria la pubblicazione di un volume specifico che facesse il punto sutrarscnnlc tcmpcutico a di-

sposizione del veterinario che si occupa di queste specie. Questo dizionario, con il suo comodo fom1ato, la sua sezione alfabetica e i suoi quallro indici di consulwzione incrociata, è stato concepito come uno strumento di lavoro di uso quotodiano.

Si è concluso il l go Corfio di Aggiornamento per Utriciali dci Corpi Tecnico c Logistici che ha visto la partecipazione dci seguenti u meiali: Cap. Giovanni Rucco: Cap. Mario Marino: Cap. Guido Castellano: Cap. Fausto Oddo Campanella. Si è concluso inoltre il 36° Corso Applicativo per Tenenti veterinari in spc cui ha partc<.:ipato il Tenente Man fredi Capone. TRASFERIMENTI E ~UOVE ASSEGNAZION I ll Col. Luigi /\ ~prea è stato traslèrito dal Comando Generale dell'Arma dc1 Carabi nieri al Comando del Corpo Veterinario dcii 'Esercito dal 16.0 1.95; 11 Tcn. Col. Giovanni Cica la è stato trasferito dal Comando del Corpo Veterinario dell'Eserc ito al Comando Generale dell ' Anna dei Carabinieri dal 09.01.95.

CONGEDAMENTI Cap. Franco Medori, 9.12.94 Cap. Attilio Longa. 9. 12.94 Cap. Luciano Rosso, 9.12.94 Cap. Gian Rallàele Mah'llani, 9.12.94 Cap. Pietro Salcmo. 9.12.94 Cap. Roberto Giovagnoli. 9 .12. 94 Tcn. Roberto Grasso, 1.1 .94 Ten. R.iceardo Tontaro. 1.1.94 Tcn. Stefano Nardi. 1.1.94 Tcn. Salvatore Anasta$i, 1.1.94 Ten. Flavio Bossi. 9.12.94

Il Col. spad Mario Bartolomei è transitato in ausiliaria con decorrenza 01.08.94.

LAURE E L'aspirante U niciale Cureio Marcello (20° Corso easmi) ha ultimato il corso degli studi ottenendo la laurea in Medicina Veterinaria c l'abi litazione all'esercizio professionale.


1861, Ufficiale del Corpo Veterinario.



Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.