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ULDERI CO PIERNOLI - NOME IN CODICE K2

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ULDERICO PJERNOLI

ULDERICO PJERNOLI

Sillavengo rivive i giorni di Caporetto, vede la distruzione dell'Armata del Deserto, è parte di una ritirata che tuttavia non si trasforma in rotta. I tedeschi hanno fatto a modo loro, anche se a danno degli italiani, e dopo Sollum il movimento si snoda con ordine.

È una Via Crucis: Marsa Matruh è evacuata e una dopo l'altra sono abbandonate Sidi El Banani , Sollum, Ain el Ghazala, Tobruch; stessa sorte per Dema, la Cirenaica, Bengasi, Agedabia e Sirte. Gli uomini trascorrono le notti all'addiaccio, su sabbie intrise d'acqua. I feriti sopportano per ore i sobba lzi e gli scuotimenti sul duro pianale degli autocarri, sistemati alla meglio fra il carico e i soldati. Fra loro, Renato Chiodini, Medaglia d'Argento per aver aperto il varco nella cinla di Tobruch, a fine giugno, ins ieme con il diciannovenne Giovanni Leccis, caduto accanto a lui e decorato di Medaglia d'Oro alla Memoria 57 •

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57. CAPORALE MAGGIORE G I OVANNI LECCl5.. Morìvazione della MOVM alla memoria: •Di tempra unica per l'ardore, la disciplina e l'ascendente , sempre volontario nelle più dure imprese, si distingueva diverse volte nella difesa a o ltranza, lasciando avvicinare gli elementi avanzati nemici per poi annientarli col tiro infallibile delle sue armi e delle bombe a mano. Prescelto quale portatubi all ' assalto dj forte pos izione e destinato al senore più delicato, si lanciava generosamente alla testa dei suoi uomini , calmo e s prezzante fra l'imperversare della reazione nemica . Dopo aver indjvid uato e disarmato cliversc mine che s barravano l'accesso ai reticolati , giungeva primo sono gli stessi e at-

Ha una pallottola nel ventre e ogni volta che qualcuno gli sussurra <<forza Renato>>, risponde ridendo: <<Va bene, va bene•>. D 17 novembre, da Sirte, la marcia riprende verso ovest: Misurata, Leptis Magna, Homs, fino a Sìdi Azaz, dove: ci fanno scendere in un valloncello solitario, ornato da qualche palma tubercolosa, di pochi ol ivi spelacchiati e di numerosi sassi. Non si può ch iamare accampamento quello che sorge attorno agli autocarri, tanto s iam o poveri di tende e di coperte, ma piuttosto di un addiaccio di naufraghi58 tirava su di sé il fuoco creando, con preciso lancio di bombe a mano, la cortina fumogena. Visto cadere un compagno portatubi, s'impadroniva del suo ordigno e lo faceva brillare , col proprio, sotto il reticolato, creando una prima breccia. Poi, con veemente slancio, portava un altro rubo per ampliare il va rco e veniva ferito da pallottola di fucile. Sangui nante, raccoglie va con sforzo supremo tutte le s u e forle, or mai allo stremo, e al compagno che gl i si era avvicinato per soccorrerlo, sdegnosan1ente rifiutando ogni cura, strappava di mano il rubo esplosivo, si dirigeva ancora sotto i grovigli e accendeva la terza carica. Nel compimento del sublime gesto, un colpo di cannone anticarro lo colpiva in pieno peno smorzandogli sulle labbra le invocazioni alla Patria e stroncando l'ardente giovinezza nella visione della vittoria. Fulgido esempio di g uastatore degno degli eroi leggendar i della terra sarda".

...

Fronte ùi Tbbruch, 20 g iugno 1942.

58. CACCIA DOMINION! - l LZO 1967, p. 145.

Una tempesta di acqua e vento strappa via tutto , prima che il battaglione muova sulla linea di difesa oltre Buerat , dove il maggiore Sillavengo non arriva . Esaurito, spossato dalla dissenteria, stordito dal dolore per una scheggia di bomba a mano conficcatasi nel trigemino durante un'esercitazione, semincosciente per la febbre da broncopolmonite, è imbarcato sulla nave ospedale 'Gradisca'. Per lui l'Africa finisce qui, ma non finisce per iJ XXXI Guastatori che, ridol1o ad appena 86 uomini, combatterà fino a maggio del 1943 in Tunisia, nell'ultima difesa di Capo Bon. Il maggiore Sillavengo, stila un rapporto 'cattivo' e recrimina:

Per la terza vo lta un Battaglione Guastatori alla fronte africana subisce la distruzione di intere compagnie , o la loro catrura , per l ' impos sibi lità di difend ersi con armi adeguate 5q.

Parla dei pezzi anticarro da 4 7 sempre promessi e mai arrivati, dei sacrifici inutili, della perd ita del X Corpo d ' Armata, dei 23 battaglioni che lo componevano, dei quali uno solo, il XXXI Guastatori, è rientrato fra i reparti che dovranno tornare al fuoco , del «destino della Divisione Folgore che pare si difendesse ancora diversi giorni dopo».

Accusa i tedeschi di aver lasciato a pied i gli italiani, pensando a salvare so lo se stessi.

L'amarezza e il risentimento g li prendono la mano, esalta la tenuta e l'omogeneità del suo battaglione.

E ancora scrive:

La sensazione di questa forza l' abbiamo avuta incontrando ufficiali d'alto rango salvati senza le loro tru ppe per virtù di motori potenti e di buoni pneumatici . Non è edificante vedere gli ufficiali d'alto rango in tale situaz ione, e non possono essere invidiati neppure se hanno portato in salvo il bagaglio completo, le reti metalliche dei letti e le sedie a sdraio. Qualcuno di noi non ha più niente, al di fuori della pistola e del pugnale... 60 •

Il 15 gennaio 1943 il Comandante Superiore d'Africa, generale Giovanni Messe, gli comunica:

Ho preso dal vostro rapporto quanto interessava perché venisse riconosciuto il modo ammirevole con il q u ale il vostro magnifico reparto ha asso lto al suo compito. Avrò sempre piacere di rivedervi 6 1

60. Ivi, p 154.

6 I. Ivi, p 158.

A Roma il rapporto è considerato offensivo sia per l'alleato tedesco che per gli Alti Comandi e lo Stato Maggiore, soprattutto per la storia delle sedie a sdraio. Sillavengo - che in due anni di giostre è calato da ottantasette a cinquantacinque chili - è posto sotto inchiesta. Il 6 febbraio è nelle stanze del Ministero della Guerra in via Venti Settembre, dove gli uscieri lo accompagnano con attenzione inconsueta.

Scrive al riguardo:

A un certo punto, superato un portale vetrato, il corridoio si orna di passatoie rosse e felpate, preoccupanti e foriere di sciagura quanto la sirena dei pompieri. Le passatoie distinguevano , dagli a ltri uffici, il gabinetto de l Ministro, definizione ambigua che tuttavia designava , se l ' espressione è consentita senza ironia, il cuore pulsante dell'edificio 62 •

Gli sono inflitti tre mesi di arresti di fortezza. Poi ci ripensano e il 23 febbraio riceve un 'r iservato personale ' :

Vi comunico che l' eccellenza il Sottosegretario di Stato alla Guerra vi ha inflitto un richiamo perché , in una relazione circa l' impiego del vostro reparto nel corso dei recenti eventi bellici, facevate inopp o rnmi apprezzamenti su l contegno tenuto da ufficiali, anche di grado elevato, appartenenti ad altre unità 63

Nella primavera deJ 1943 lo Stato Maggiore decide di soppr imere la specialità Guastatori, dopo che i battaglioni che la componevano sono stati distrutti in Africa e in Russia.

I superstiti, meno di 100, feriti o malati non ci stanno. Paolo Caccia Dominioni s i rivolge al generale , l'alpino

Emilio Faldella, e il XXXI risuscita come Battaglione Guastatori Alpini, al suo comando, con sede ad Asiago. Si presentano 3000 volontari, soltamo un terzo supera il corso e i nuovi guastatori si aggregano attorno agli ottanta veterani.

È sangue nuovo per i ' gladiatori del deserto ' .

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