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COLPI DI SCENA

Le dimissioni di Briand sospingono notevolmente la fragil e barca d ella conferenza di nuovo in alto mare, proprio nel momento in cui pareva toccare il porto: Del buon lavoro se n'era fatto:·: la Commissione per le riparazioni aveva fissato la somma da chiedere ·alla German ia , sia in contanti, come in natura. Si era raggiunto L'accordo circa la ripartizione. L'altra Commissione, quella del Consorzio europeo, aveva pa"rtaio a conclusione i suo i lavori. Quanto al Consiglio supremo, esso aveva deciso la conferenza di Genova, preparato l'ord ine del giorno e diramato gli inviti. L'impressione generale era piuttosto ·ottimista. Ma si dimenticavano · due cose. Primo: l 'atteggiamento della F rancia, o, per meglio dire, della Camera fran cese, e l'attegg iamento dei tedeschi. I due atteggiamenti si . condizionano, in un certo senso, a vicenda. Quando Rathen3.u ciurla nel man ico al punto da offdre per· la scadenza del 15 gennaio la miseria di settantacinque milioni, hanno ragione i nazionalisti francesi di proclamare ch e la Germania è in malafede· e che non paga p~rché non vuol pagare.

Ma, d'aJtra parte, l'estremismo della destra franc ese fa il gioco delJa Germania e giustifica il ternpoèeggiarc dei tedeschi1 -i quali attendono da tempo la riparazione alle riparazioni.

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Dopo l'aud izione e le offerte meschine di Rathenau, ci si domanda su quali basi si fondasse il roseÒ ·ottimismo degli inglesi, i quali facevano credere che la Germania avrebbe pagato i settecentoventi mi· lioni in contanti e il resto in natura.

In realtà, la rivolta d ella Camera contro Briand si spiega coll'origine della Camera francese: è la Carnera del blocco nazionalej è la Camera composta di deputati che non possono perdonare _ a Briand tre fatti:

1. la moratoria coòcessa alla G erinania, con riduzione· delle cifre fissate d al piano di pagamenti del 192 1;

2. l' invit o ai tedeschi a Cannes ;

3. l'invito ai russi a Genova

Quanto al patto di garanzia, è apparso ai deputati del blocco come una specie di alibi escog i~ato a n:ultima. o ra per coprire in q ualche modo l'atteggiamento di Briand IL comunicato Ha11às diramato alla fine d ella seduta del Consiglio dei ministri, è strano, inquantoché elimina l'ipotesi di un . dissidio di Briand con g li altri membri del Governo. Il dissidio è invece fra H Governo, che si dichiara Solidale con Briand; e la Camera. Se Briand non h a creduto di ch iedere il voto, è segno che sentiva di essere pe~duto. . In ogni caso un voto di fidu cia pi ù o meno largo non sarebbe bastato a ridargli il prestigio necessario per condurre a termine la conferenza di Cannes.

La crisi ministeriale è importante soprattutto per ciò ·che riguarda l'Inghilterra. La crisi ha un chiaro, chiarissimo, inequivocabile s ignificato: è anting lese; è una rivolta contro Briand, accusato di « subire» la politica di 1:loyd George. c;he cosa farà ora il ·primo ministro ing lese? Davanti all'atteggiamento di Rathenau, che sembra voler prendere bellamente in giro gli Alleati, riconoscerà Lloyd George il suo torto e inaugurerà un a politica d'intransigenza contro la Germania? O la inaugwerà invece nei confronti delJa Francia, abbandonandola al suo destino? Formidabili interrogativi, ai quali glj avv~nimenti daranno . fra poco una risposta.

Da Il Popolo d'Italia, N. 11, 13 gennaio 1922, ix.

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