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APPENDICE

APPENDICE

in particolare Si tratta di rispondere a queste domande. al'è l a posizione del fascismo di fronte allo Stato, di fronte al regime, i fronte al capitalismo, basato su un sistema non sempre assoluto di economia a tipo; individualistico, di fronte al sindacalismo, di fronte al socia lismo, c10è a un tipo di economia a base collettivistica· statale? Qual'è la P,?Sizione del fascismo di fronte a l problema delle autonomie regionali? Che cosa pensa il fascismo di una _ g rossa que· stione: quella della libertà di inseg namento? Qual'è la posizione d el fascismo di fro nte :1.l fatto « religioso)> e, nel caso italiano, di fronte al cattolicismo?

Poi_vengono i problemi .~i politica estera. Né ho esaurita tutta la serie formidabile dei pun ti interrogativi. La vita degli individui, come quella d ei popoli, è un g rovig lio pauroso di problemi e non v'è speranza di soluzioni «definitive»·. Ora il fascismo italiano, pena la morte, o, peggio, il suicidio, deve darsi un «corpo» di dottnne. Non saranno, non devon.o essere delle camicie di Nesso che ci vincolino per l'eternità, poiché il domani è misterioso e impensato; ma devono costituire una norma orientatrice della nostra quotidiana attività politica ed individuale.·

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Io stesso, che le ho dettate, sono il primo a riconoscere che le nostre modeste tavole programmatiche - gli orientameQti teorici e pratici del fascismo - d evono essere ri:vedute, corrette, ampliate, corroborate, poi· ché qua e là hanno subito le ingiurie del tempo. Credo che il nocc1olo

• Lettera a Michele Bianchi, in occasione dell'apertura della scuola di propaganda e cultura fascista a Milano. Fu scritta, con ogni probabilità, il 26 agosto 192 1. (Da li Popr;/-o d'Italia., N. 205, 27 ago.sto 1921, VIII), essenziale sia sempre nei suoi postulati, che ~r due anni hanno servito come segnale di · raccolta per le schiere del fascismo italiano; ma pur prendendo l'avvio da quel nucleo pri migenio, è tempo di procedere ad una ulteriore, più ampia elaborazione dello stesso programma,A quest'opera di vita per jl fascismo dovrebbero con particolare fervore concorrere tutti i fascisti d'Italia, specialmente in queJ!e zone dove, . col patto o senza, si è pervenuti ad una pacifica convivenza dei due movimenti antagonistici. La parola è un po grossa: ma io vorrei che ·nei due mesi che ci separano daJl'adunata nazionale si creasse la filosofia del fascismo. Milano con la sua prima scuola di propaganda e cultura concorre a questo scopo. Non si tratta soltanto di preparare gli elementi programmatici sui quali pogg iare solidamente l'organizzazione di quel partito nel quale dovrà sfociare ineluttabilmente il movimento fascist a ; si tratta anche di smentire Ja stupida fola, secondo la quale nel fascismo ci sarebbero soltanto d e i violenti e non anche - com'è in realtà - degli spiriti inquieti e meditativi.

Questo ' indirizzo nuovo dell'attività fascista non dannegg ia - n e sono certissimo - quel magnifico spirito e temperamento di bellicosità, caratteristica peculiare del fa scismo. Attrezzare il cervello ·di dottrine e· di solidi convincimenti non sig nifica disarmare, ma irrobust ire, rendere sempre più cosciente l'azione soldat i ch e si battono con cogn izione di causa sono sempre i migliori. li fascismo può e deve prendere a . divisa il binomio mazziniano « pen·sie ro e azione ».

Ti prego, caro Bianchi, di · accogliere i miei cordiali saluti.

MUSSOLINI

27 ag()Jt() 19 21. * ~ro Vergani, sono lieto che il mio intervento presso Turrini abbia avuto qualche risultato. Spero di ottenere anche il suo trasloco in una cella d i amici. Le direi d1 farsi coragg io, se non sapessi che è inutile e che è anche un poco ironico! Credo tuttavia ch e la Giustizia farà giustizia ! Delle ~ie dimissioni, riparleremo a Roma. Co rdiali pensieri a lei e amìci, ·

MUSSOLINI

* Letter11. ad Angelo Ve rg:ani (Dall'Originale).

(*) Associami suo dolore perdita immatura amico carissimo. I fascisti italiani onorano; commossi, la memoria di colui che si levò primo in difesa del fascismo alla Camera ; dell'uomo che, dopo aver com- battuto valorosame nte p er 1a patria nelle trincee della fronte, ri{'rese la lotta all'interno nelle nostre milizie con tenace ed indomita fede 1taliana. Alla sua memoria il nostro triplice reveren te << a lalà ! >)• .MUSSOLINI

• Telegramma alla signora Coda, moglie dell' on Valentino Coda, morto il :H agmto 19 21. (Da li Pop<i /o d'Italia, N. 209, l · settcmbre 1921, V HI).

Milano, 27 settembre 1921. *

Carissimi amici del Direttorio, la strag e freddamente compiuta e · che ha stroncate le mig liori giovinezze de! vostro Fascio, mi riempie di dolore e _di_ sdegno. _ · Si è voluto con sangue innocente «placare » le ire dell 'ignobile Pus, che specula oscenamente su un morto non si sa anco ra da chi ucciso. Il sangue. dei giovinetti fascisti, cosi barbaramente trucidat i, è lievito per le nostre vittorie, che devono garanlire la · vera pace e la vera g rande??a d ella nazione

« A Noi !».

MU S SOLI NI

* Lettera a l direttorio del Fascio d.i Modena. (Da 1/ Pcfolo d'lt,zl;a, N. 250, 20 o ttobre 1932, X).

Milano, 19 ottobre· 1921 *

Carissimo, niente discors i prima del congresso. Quanto alla tua lette ra, l'ho passata a Rossi, ma oramai è troppo tardi ed è meg lio affrontare la battag lia senza preparazioni. Cosl la vittoria s:irà più bella. Che cos' è quella n otizi a su Marsich, che mi hai mand ato l'altro giorno ? , Ciao. MUS SOLINI

• l.C'ttera ad Italo Bresciani (VII, 423).

Milano, 29 oll ohfe 1921. *

Cari amici, vi ringrazio con vivà cordialità del vostro invito, ma lo declino. Quando le cerimonie hanno l'ampiezza e la profondità di. quella p er la glorificazione del F ante ignoto, solo le grandi voci d ei pr9fet i e dei poeti hanno. il diritto di echeggiare. in cospetto delle moltitudin i. ·

* Lett~a ai fa scisti milanesi, alla vigilia delle onoranze al Milite ignoto. (Da : ATilLIO TAMARO - Venti anni di Sloria (1922-1943), voi. /. - Editrice Tibet, Roma, 19H, pag. 194), lo sono un 8iomalista e mi sento inadéguatissimo al compito che vorreste affidarmi. Il silenzio di una grande. folla, [accolta per l'austero rito, è più efoquente di ogni discorso e può rappresentare la muta comunione degli spiriti che si ritrovano e si confessano nella fede comune: la grandezza d eJJa pat.ria,

Mussolini

Milano, 17 dicembre 1921. * Signor ingegnere· Brezzi, le sono grato. delle gentili espressiot1i e dell'interessamento. . Mi auguro che ella possa aderire al mio desiderio, dandomi modo di compiere il giro di propaganda che ho in animo di fare a bordo di un apparecchio di sua fabbricazione. la ringraz.io fin d'ora. Sarò lieto se ella vorrà farmf sapere qualche cosa in proposito durante la mia prossima permanenza a Roma.

. Con oSsequi . .

B. MUSSOLINI

• utte ra all"ingegnere Brezzi. (XIV, 476). (Da: GUIDO .MA'ITIOU - A.fM,. 10/ini 11viarore - Casa editrice Pinciana, Roma, 1936, pag. 74).

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