salvatore Bottari
con abiti in velluto e sete con trini, ornate con gorgiere, bracciali, collane, anelli e con cuffie o reticelle seriche che talora racchiudono le loro chiome – vanno in giro in carrozze lavorate in argento “ingastate di coralli, ricamate d’oro finissime”: la signora costancia Belli, mulier vidua relicta quondam spectabilis don Francisci Belli, possiede più carrozze, di cui una “diorata con soi guarnimenti di vacchetta foderata di damascu advinatu con soi frinzi”144. i fatti più rilevanti avvengono, come già accennato, in campo architettonico e urbanistico. nel settore dell’edilizia ecclesiastica breve ma fondamentale è la presenza in città dell’architetto modenese guarino guarini (1660-1662), sul cui progetto si costruisce la chiesa dell’annunziata dei teatini, che funge da tramite attraverso cui il barocco di ispirazione borrominiana penetra in sicilia145. È da ricordare nelle prime due decadi del secolo la realizzazione del collegio di studi e del monte di Pietà, entrambi su progetto di natale masuccio146. la facciata di quest’ultimo edificio, secondo l’accascina, influenza gli architetti che a messina negli anni seguenti progettano alcune importanti dimore gentilizie come il palazzo Brunaccini, sede sino al 1679 dell’accademia della stella147. sotto il profilo più strettamente urbanistico le innovazioni appaiono ancora più sostanziali e legate al disegno egemonico del ceto dirigente peloritano. ad “una concezione medievale e protorinascimentale della vita cittadina accentrata negli spazi conclusi delle piazze si sostituisce l’idea di grandi percorsi urbani che s’intersecano e si articolano fra di loro, lungo i quali la vita fluisce dinamica”148 in tal senso braccio operativo del senato della città dello stretto diviene l’architetto umbro Francesco Zaccarella che tra il 1601 e il 1605 taglia e ammoderna il tracciato della giudecca eseguendo la strada
r. arnò, Le vesti e gli ornamenti in Messina nel secolo XVI e XVII, in «archivio storico messinese», a. XXiv-XXv, 1923-1924, pp. 232-233, 238-241. 145 s. Boscarino, Sicilia barocca. Architettura e città 1610-1760, officina, roma 1981, pp. 112-113; m. lo curzio, L’opera di Guarino Guarini a Messina: la facciata della SS. Annunziata ed il convento dei PP. Teatini, in «archivio storico messinese», iii s. Xli, 50, 1987, pp. 129-151. 146 m. accascina, Profilo dell’Architettura a Messina dal 1600 al 1800, edizioni dell’ateneo, roma 1964, pp. 20-23. 147 ivi, p. 24. cfr. anche g. la corte cailler, Il Palazzo e la Galleria Brunaccini, in «archivio storico messinese», a. ii, fasc. 3-4, 1902, pp. 139-142. 148 a. marabottini, Arte, architettura e urbanistica a Messina prima e dopo la rivolta antispagnola, cit., p. 553. 144
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