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1926 vi erano quasi mezzo milione
all’1,6% dell’intera popolazione. Con l’inasprirsi del regime sovietico la loro situazione peggiorò sensibilmente e negli anni Trenta un gran numero di polacchi vennero deportati in Kaza
Più controversa si presenta invece la posizione della minoranza romena.
raggiungimento dell’indipendenza, il nuovo governo ucraino varò nel 1992 la legge sui diritti delle minoranze in base alla quale ai polacchi fu consen tito il diritto di usare e ricevere l’istru zione nella propria lingua, anche se molte disposizioni del provvedimento furono, in seguito, considerevolmente
popolazione polacca il diritto di utiliz
che permette la concessione di mol teplici visti d’ingresso in Polonia, un gesto apprezzato dal governo di Var savia e ritenuto il segnale di una nuo va fase nelle relazioni bilaterali.
151.000, per Bucarest il loro numero raggiungerebbe invece i 400.000 in quanto vi dovrebbero essere inclusi anche gli oltre 250.000 romeni della Bessarabia che però Kiev considera una distinta minoranza ritenendoli
con la legge approvata dal Parla mento di Bucarest che rende più fa cile la concessione della cittadinanza romena per i romeni della Bessara
tentrionale che risiedevano in quelli regioni nel giugno 1940 – quando questi territori passarono sotto il dimostrare che la persero contro la
dove non è previsto il diritto alla dop pia cittadinanza, per la quale questo
contrasto è sorto lo scorso novembre sulla decisione di Kiev di dichiarare la lingua moldava come distinta da quella romena, un gesto criticato da Bucarest secondo cui la dichiarazio ne d’indipendenza della Moldavia del 1991 riconosce invece il romeno
XVIII e l’inizio del XIX secolo, questa risiede principalmente nel distretto di Odessa dove costituisce il 60% del
2020 sulla riforma che riorganizzava le amministrazioni locali ucraine, la quale, secondo il Parlamento bulga ro, poneva a rischio i diritti dei propri connazionali.
resilienza delle strutture digitali con sistemi all’avanguardia e un’organiz zazione funzionale, in conformità alle norme nazionali e interforze. Con tre responsabilità e ruoli complementari, l’approccio sistematico dello spazio cibernetico prevede una struttura “centrale”, “territoriale” e “locale”. Il primo livello è rappresentato dallo Stato Maggiore di Forza Armata e dai Comandi specialistici delle trasmissioni ed è responsabile degli aspetti di policy di settore che orien tano anche le scelte tecnologiche. Questo livello organizzativo espri me il Centro operativo di sicurezza e il Team di risposta agli incidenti informatici che – in coordinamento con la Difesa – fronteggia attacchi/ incidenti informatici, mitigandone gli effetti e avendo cura del ripristino delle funzionalità della rete. Il livello “territoriale”, invece, è formato dalle unità trasmissioni che esprimo no i team di risposta presso Centri operativi di rete presenti in tutto il territorio nazionale e fuori area. Co
ordinati dal livello centrale, queste “sentinelle” condividono informazio ni e intervengono immediatamente. L’ultimo livello è quello “locale”, con le articolazioni della Forza Armata e il proprio personale, nel corretto uti lizzo dei sistemi informatici e nella sensibilizzazione dei pericoli a cui si può andare incontro.
bernetica dipende dall’operato di ogni suo elemento. Ma non è tutto. C’è “un oltre” costituito da una capa cità di nicchia per supportare le unità
diventa più “necessario”. Sulla scia della volontà dell’Alleanza di potenziare le capacità di difesa cibernetica proiettabili, nel 2019 è stato costituito il Reparto Sicurezza Ciber netica, dotando l’Esercito di un’unità simile a quelle di altri partner nel do minio cyber. Il Reparto è una nicchia di eccellenza con specialisti che alimentano il livello di sicurezza delle reti di comunicazione, supportando la struttura operativa nello spazio virtuale insieme a componenti della
Difesa. Il Reparto si addestra utiliz zando un ambiente didattico virtuale sui potenziali contesti che potrebbe gestire, prendendo anche parte a numerose esercitazioni nazionali e internazionali, ivi comprese compe tizioni cyber organizzate dal mondo industriale, da strutture governative e dalle università. La consapevolez za dello spazio cibernetico e l’incre mento della resilienza nell’universo digitale è un obiettivo da raggiungere come sistema paese. Tutte le recenti crisi a carattere internazionale hanno evidenziato come lo spazio cibernetico sia sta to il primo “terreno” di confronto e i recenti fatti ucraini ne sono una conferma. Sempre più pressante è la necessità di disporre di strumen ti capaci di difendere le reti, i siste mi e le infrastrutture, così come è indifferibile avere gli strumenti per contrastare potenziali minacce cibernetiche. La consapevolezza è ormai comune a tutti: la capacità delle Forze terrestri.
Il 19 aprile 2022, l’Esercito degli Stati Uniti ha an nunciato l’aggiudicazione del contratto Next Gene ration Squad Weapon (NGSW) alla ditta Sig Sauer Inc. per la produzione e la consegna di un nuovo tipo di fucile, denominato provvisoriamente XM5 (Fig.1), di una nuova mitragliatrice leggera - XM250 -(Fig. 2) e di una famiglia di munizioni di nuova
concezione, comune a entrambe le armi citate, ca libro 6,8 mm. Il programma NGSW ha espresso la volontà dello US Army e del Dipartimento della Difesa di dotare, avvalendosi della più recente tecnologia, le proprie Forze destinate alle operazioni a contatto di armi maggiormente letali, per riguadagnare quel vantag -
gio militare competitivo che è apparso erodersi ne gli ultimi anni, agli occhi degli analisti statunitensi, a favore dei potenziali avversari sui campi di bat taglia.
Partendo concettualmente dalla National Defense Strategy del 2018, firmata dall’allora Segretario alla Difesa Gen. James Mattis, il Department of Defen se ha varato un’iniziativa ad ampio spettro per au mentare le capacità delle proprie unità di fanteria, costituendo un dipartimento apposito, denominato Close Combat Lethality Task Force , e approvando significativi investimenti su più esercizi finanziari. Partito nel 2018 con un’allocazione iniziale di 21,2 milioni di dollari, il programma NGSW ha selezio nato e sviluppato i prototipi presentati da diverse aziende, fino a restringere il numero di offerte a tre: nell’aprile 2020, la General Dynamics Ordnan ce and Tactical Systems, Sig Sauer e TEXTRON Systems hanno potuto presentare il loro hardwa re, consistente in 15 fucili, altrettante mitragliatrici leggere e 180.000 cartucce allestite con soluzioni diverse, per una spesa di 64 milioni di dollari. Suc cessivi test e messe a punto hanno portato, a 27 mesi dall’inizio del processo selettivo, ad aggiudi care finalmente il contratto, di durata decennale e importo pari a 4,7 miliardi di dollari, per la fornitura di un massimo di 107.000 fucili,13.000 mitragliatri -
ci e 150 milioni di cartucce. Contemporaneamente allo sviluppo delle armi e delle munizioni, è stato condotto quello dell’unità di controllo del fuoco, la cui fornitura è stata aggiudicata, nel gennaio 2022, alla società Vortex Optics con un contratto di impor to pari a 2,7 miliardi di dollari, per la consegna di un massimo di 250.000 ottiche, denominate XM157. Grazie alla presentazione alla stampa della Fire Control , dell’immissione sul mercato delle versioni civili delle armi in gara e di altre informazioni di vulgate dalla stampa di settore, è possibile getta re uno sguardo a questo importante e innovativo programma, che promette di diventare una pietra miliare nello sviluppo delle armi leggere militari.
L’esigenza di modernizzare le armi individuali e di squadra attualmente in uso nell’Esercito statuniten se, segnatamente la carabina M4A1 e la mitraglia trice M249, entrambe in calibro 5,56x45, è sentita da molti anni e ha dato luogo ad alcuni studi, che hanno progressivamente delineato il perimetro tecnico-operativo dei sistemi d’arma in grado di confe rire un vantaggio alle Forze americane. In particola re, è stato giudicato essenziale dotarsi di armi con maggiore gittata utile, abbinate a munizioni efficaci
contro le protezioni balistiche individuali a distanze maggiori di quelle garantite dal 7,62 NATO. A que sto scopo particolare sono stati associati due inten ti strategici: avvalersi della tecnologia più avanzata e integrare ogni strumento di puntamento nella rete di comando e controllo della squadra, al cui interno ogni arma è intesa quale risorsa per azioni di fuoco coordinate.
Presentata di recente al pubblico dalla Vortex Op tics, l’unità di controllo del fuoco del programma NGSW (Fig. 3) è costruita in senso modulare intor no a un’ottica tradizionale a ingrandimenti variabili. Tale ottica, dotata di reticolo inciso, è in grado di funzionare indipendentemente dai moduli elettro nici, i quali rendono visibile, sul medesimo piano focale del reticolo, un display digitale ( see-through display ) che arricchisce di informazioni la visione diretta, creando una sorta di “realtà aumentata” a disposizione del tiratore. Il corpo del cannocchiale è dotato di sensori per la misura di parametri ambien tali (temperatura e pressione) e dell’orientamento e dell’assetto dell’arma, mentre sulla parte superiore dell’unità trova posto il modulo laser. Telemetrando un possibile obiettivo, il display visualizza il punto di mira calcolato dall’unità: sarà quindi compito del tiratore sovrapporre il reticolo del cannocchiale al punto di mira ed eseguire correttamente il tiro per colpire il bersaglio con precisione. Nella fase di osservazione, utilizzando il telemetro e la bussola digitale incorporata, è possibile per l’u tilizzatore designare bersagli ed elementi caratteri stici del terreno e comunicarli, in modalità wireless, all’unità di appartenenza, per l’ottimizzazione del fuoco o successive considerazioni tattiche. La Fire Contro l è destinata a sostituire tre ottiche attual mente in distribuzione e l’unità AN/PEQ-2 “ Infrared
Il programma NGSW non ha imposto alle aziende l’utilizzo di una munizione predeterminata, lascian dole libere di presentare soluzioni tecniche innovative. Ciò che, invece, è stato posto come vincolo è l’utilizzo di un proiettile sviluppato in house dalla Forza Armata attraverso il proprio U.S. Army Rese arch Laboratory.
Lo sviluppo di tale proiettile, i cui dettagli non sono stati ancora divulgati, risale a uno studio presentato nel 2017, che ha portato a definire il requisito ope rativo della munizione e a scegliere il 6,8 mm quale calibro d’elezione. Indiscrezioni di stampa portano a ritenere che il nuovo proiettile (nella versione “or dinaria”) si collochi nel filone degli Enhanced Per formance Rounds (EPR), già in servizio nei calibri 5,56 e 7,62 e giunti a buona maturità tecnologica (per chi fosse interessato, si segnala l’approfondi mento sulla cartuccia M855A1 EPR, pubblicato sul numero 6/2015 di “Rivista Militare”); sono già pre viste, inoltre, versioni per usi specifici (perforanti, a gittata ridotta, ecc.).
La soluzione proposta dalla ditta vincitrice è costi tuita da un bossolo con fondello in acciaio e pareti alleggerite (Fig.4), in grado di gestire pressioni al tissime per cartucce di questa categoria (80.000 psi nella versione commerciale della munizione), pur realizzando un risparmio ponderale rispetto alla 7,62x51. Le prestazioni balistiche, verificabili sulle cartucce messe in commercio (che dovrebbero es sere paragonabili, ma non superiori, a quelle mili tari), esuberano quelle della 7,62 NATO, erogando, in canne relativamente corte, più di 3000 fps (914 m/s) con 135 grani di proiettile (8,7 grammi), corri spondenti a un’energia di circa 373 kgm; per con fronto, la cartuccia 5,56 NATO SS109, che monta
una palla di 62 grani, sviluppa all’incirca 154 kgm alla bocca di una carabina M4.
Sig Sauer ha optato per un disegno tradizionale del fucile (Fig. 5), con un’ergonomia ispirata alla famiglia M16/M4 e canna piuttosto corta per limi tare l’ingombro complessivo, partendo da un suo modello già in produzione e disegnando appositamente una cartuccia ad alta pressione per raggiun gere le prestazioni balistiche desiderate. Secondo quanto dichiarato dallo U.S. Army, la massa dell’ar ma scarica dovrebbe essere di circa 3,8 kg, con un vantaggio ponderale rispetto ai battle rifle in 7,62 di vecchia concezione.
La mitragliatrice XM250, a nastro, dovrebbe re alizzare un risparmio di circa 1,8 kg rispetto alla M249 (una versione della FN MINIMI), pur essen do camerata, come descritto precedentemente, per munizioni molto più esuberanti. La diminuzione di peso dovrebbe aver mitigato i problemi di mobilità del mitragliere all’interno della squadra di fanteria, tanto che l’arma è considerata dallo U.S. Army an cora una mitragliatrice leggera, pur esprimendo ca pacità superiori a quelle delle mitragliatrici medie (in 7,62).
Entrambe le armi integrano un soppressore di suo no, che agisce anche come freno di bocca e non è, pertanto, inteso come opzionale ma concepito per essere utilizzato stabilmente con esse; la vita tecnica del silenziatore risulta comunque essere paragonabile a quella della canna: la sua presenza non dovrebbe quindi gravare sugli oneri di mante nimento delle armi, pur introducendo degli evidenti potenziali vantaggi tattici.
Conclusioni
Dopo circa sessant’anni dall’adozione della prima cartuccia in calibro 5,56, l’Esercito statunitense ha cambiato radicalmente i propri paradigmi, promuo vendo l’acquisizione di munizioni con caratteristiche di accentuata letalità e aggiornando tecnologi camente il parco delle proprie armi leggere.
Con l’introduzione di funzioni computerizzate nelle ottiche di puntamento, l’utilizzo di materiali leggeri e resistenti e una progettazione innovativa, è stato possibile esaltare le capacità di tali armi, aumen tando il loro raggio d’impiego e diminuendone al contempo il carico ponderale.
Gli Stati Uniti hanno dimostrato ancora una volta di ritenere che la tecnologia rappresenti un fon damentale fattore di cambiamento e di vantaggio competitivo, rendendo, con il proprio programma NGSW, di colpo obsolete tutte le soluzioni tradizio nali per l’armamento leggero militare. Con un investimento considerevole che, solo per la parte principale dell’approvvigionamento, impe gnerà diversi miliardi di dollari, l’Esercito degli Stati Uniti sta preparando le sue unità combattenti ai con fronti più impegnativi, dotandole di armi e strumenti avanzati che permettano di risparmiare vite preziose tra i warfighter più esposti al massimo sacrificio.
Summary of the 2018 National Defense Strategy of the United States of America, Sharpening the Ame rican Military’s Competitive Edge , dod.defense.gov. S.D. Roper, Regaining Tactical Overmatch: The Close Combat Lethality Task Force , aprile 2018, www.ausa.org.
C.Lee, Army Bolstering Weapons Portfolio , 02 di cembre 2021, www.nationaldefensemagazine.org. F.Zampieri, M855A1 EPR, la munizione verde ca libro 5,56 dell’esercito americano , “Rivista Militare” n.6/2015.
Nel 1660, al termine delle guerre contro la Francia e la Spagna che avevano devastato il nord dell’Ita lia ed in particolare il Piemonte ed il Monferrato, il duca Carlo Emanuele II riformò il proprio Esercito –la cui forza era nel frattempo cresciuta a dismisura in rapporto alle dimensioni dello Stato ed alle sue risorse finanziarie – licenziando i Corpi stranieri e riducendo a sei i reggimenti di fanteria nazionale in servizio permanente detti di “Ordinanza” (i reggi menti di Guardie, Senantes, Catalano, De Challes, Livorno (1) e San Damiano) che portavano il nome oil titolo del Colonnello proprietario che ne aveva “capitolato” con il Duca l’arruolamento e che spes so avevano goduto, a titolo di compenso, del pri vilegio di poter vendere a proprio beneficio i gradi degli ufficiali, coprendo così almeno parzialmente le spese sostenute.
Questa usanza cessò il 19 ottobre 1664 quando un’Ordinanza stabilì che i reggimenti fossero da quel momento identificati con il nome di una città o di una provincia dello Stato seguito dal predicato di “Sua Altezza Reale” e divenissero di proprietà esclusiva del Duca, che dispose quindi a suo piacimento la nomina del loro comandante.
Il reggimento di Guardie conservò la propria deno minazione mentre gli altri cinque assunsero rispetti vamente quella di Savoia, di Monferrato, di Aosta, di
Piemonte e di Nizza e furono costituiti ognuno da 15 scarne compagnie – ad eccezione del reggimento di Guardie che ne contava 20 – ciascuna delle quali aveva in organico da 40 a 50 uomini oltre agli ufficiali – abitualmente riunite a formare uno o in alcuni casi due battaglioni. Nel 1667 furono levati tre nuovi reggimenti di fanteria:
• il reggimento di Malta – detto in seguito della “Crodell’Ordine di Malta – levato il 25 maggio 1667 nel contado di Nizza il cui Colonnello fu il Commenda tore dell’Ordine Cesare Badat;
• il reggimento D’Este, levato dal Colonnello marche se Sigismondo Francesco d’Este;
• il reggimento del Principe di Piemonte, il futuro Vit torio Amedeo II, il cui comando, data la giovane età
ia, marchese di Riva.
Nel novembre 1668, nell’intento di ridurre le spese, il Duca licenziò dal suo servizio i reggimenti di fanteria d’Este e Principe di Piemonte riducendo contempo raneamente a 10 le compagnie di tutti gli altri, ad esclusione del reggimento Guardie che mantenne invariato il proprio organico.
Per quanto riguarda le uniformi, è solo a partire dal 1684 che è stato possibile rintracciare, pur con am pie lacune, una documentazione attendibile costitu
ita dai contratti per la fornitura del vestiario stipulati in gran parte con il “Mercante Pietro Olivier di Lione habitante nella presente Città”, in base ai quali si è potuto ricostruire con una certa precisione lo sche ma dei colori distintivi dei vari reparti. Oltre al giustacorpo, il cui taglio era rimasto invaria to, la tenuta del fante era completata dal cappello di feltro bordato da un piccolo gallone d’oro od argento “falso” in linea con i bottoni del giustacorpo, da una cravatta di colore rosso per tutti i reggimenti e da un robusto paio di scarpe con fibbia di cuoio naturale che si scuriva con l’uso.
NOTE
(1)Livorno Piemonte, l’attuale Livorno Ferraris comune della provincia di Vercelli che assunse la nuova denomi nazione a seguito del Regio Decreto n° 1335 del 6 luglio 1924 in memoria di Galileo Ferraris che vi era nato.
(2)Il termine “garanza” si riferiva ad una tonalità di rosa molto intenso e brillante.
(3)Il contratto autorizzava anche la fornitura di bottoni ri coperti di stoffa grigio-bianca in sostituzione di quelli di stagno cristallino.
In basso:
Queste due illustrazioni appaiono nel già citato mano scritto “Stendardi vecchi e nuovi uniformi di infanteria di S.S.R.M. il Re di Sardegna” (Biblioteca Reale di Torino –Ms. Mil. 134) ed anche in questo caso si riferiscono ai primi anni del ‘700 per il taglio del giustacorpo e per la presenza della veste introdotta solo alla fine del secolo ma illustrano i colori originariamente assegnati al reparto tra il 1664 ed il 1684. Le date indicate in calce si riferiscono all’anno 1660 per il reggimento di Savoia ed al 1664 per il reggimento di Piemonte.
I cambiamenti nel panorama geopolitico e la crescente complessità tecnologica hanno spinto l’Esercito statunitense a coniare i termini Multi Domain Operations (MDO) e Joint All-Domain Command and Control (JADC2).
chiave di guerra: terrestre, marittimo, aereo, spaziale e spazio ciber netico. L’aumento della complessità nelle operazioni Multi Domain non è una semplice sommatoria di forze a
cui aggiungere satelliti e computer, ma una sincronizzazione di obietti vi e strumenti capace di assicurare alle proprie forze la libertà di azione -
neamente, capace di imporre all’av versario dei dilemmi strategici irrisol vibili che facciano pendere l’ago della bilancia a suo sfavore.
Per rispondere alla necessità di stru menti di apprendimento coinvolgenti e accessibili, modellando al contem po le interazioni MDO e consentendo
DANIELE JACOPUCCI A CURA DI SERGENTE MAGGIORE DELL’ESERCITO ESPERTO DI WARGAMINGl’esplorazione di nuovi concetti legati alle Multi Domain Operations, è stato creato Battlespace Next.
Il suo design è tratto da giochi di gran de successo commerciale nel genere CCG (Collectable Card Game), come Hearthstone, Magic the Gathering (MtG), e il famosissimo Pokémon. La struttura ludica principale dei CCG è “organizzare e scegliere”, che si rife risce all’organizzazione delle carte e all’ordine in cui vengono giocate. Il ra
rio per ordinare carte e capacità per creare effetti. I giocatori che conosco no l’abilità di ogni carta e la giocano al momento opportuno eccelleranno.
binazioni vincenti sia all’inizio della partita (durante lo sviluppo della stra tegia) che successivamente durante lo svolgimento, mentre estraggono le carte dal mazzo che rappresenta il loro “arsenale”.
È un gioco di strategia composto da due mazzi da 54 carte. Ogni giocatore deve avere il proprio mazzo. Le carte sono divise nei seguenti domini: Aria, Cyber, Spazio, Terra, Mare e Human/ Information Operations (IO). Se si gioca in coppia, ogni coppia di gio catori condividerà un mazzo di carte ed elaborerà insieme una strategia. I partner dovranno collaborare per
Ogni carta corrisponde a un dominio (per esempio: una carta rappresen ta l’attacco aereo con Caccia F35 per l’Air Domain, una carta rappre senta un attacco di truppe corazzate con carri Abrams per il Land Domain ecc.); sopra ogniuna di esse vi sono rappresentati i punteggi di attacco e esprimere.
Per esempio, giocando la carta che rappresenta l’attacco di un’unità di fanteria che ha un punteggio di at
tacco di 1 e un punteggio di difesa di 1, se l’avversario dovesse risponde re con un attacco aereo che ha un punteggio in attacco di 4 e in difesa di 2, il primo giocatore perderebbe 3 punti perché 1 (valore della dife sa del primo giocatore) -4 (valore dell’attacco del secondo giocato
mazzo delle carte scartate mentre, il secondo giocatore sarebbe in gra do di “incassare” il colpo avendo un potenziale in difesa più alto dell’at tacco stesso: 2 (valore della difesa del secondo giocatore) -1 (valore dell’attacco del primo giocatore) = 1. 1. All’inizio di ogni partita, ogni gioca tore deve pescare 4 carte dal suo mazzo. Queste 4 carte sono una “mano”. All’inizio di ogni turno, un giocatore pesca una carta e la ag giunge alla mano.
2. Quando un giocatore scarta una aereo viene abbattuto o un carro messa nel “cimitero” del giocatore.
3. Ogni giocatore inizia con un totale nizio determina la lunghezza della partita stessa. Durante la partita, vita è più vantaggioso.
4. I giocatori, scegliendo le carte, cau
sano “danno” alle forze dell’avver sario, oppure a loro stessi se il loro attacco è più debole della difesa
sia dalle carte che rappresentano le Forze Armate sia dalle carte “intel ligence”. Il danno si misura in base ai punti.
5. vita passa a 16.
6. esaurisce tutti i punti vita o le carte nel proprio mazzo.
condi in cui ogni giocatore si difenderà oattaccherà l’avversario in base alle carte che gli vengono opposte e alla composizione del proprio mazzo. Tra incursioni aeree, operazioni di terra e attacchi cyber chi avrà la meglio? Chi sarà in grado di prevedere e prevenire al meglio le mosse dell’avversario?
Il serious game Battlespace Next è un passo importante per compren dere meglio le Multi Domain Operations. Il gioco, tutt’altro che banale, è risultato un ottimo compromesso per poter iniziare a formare il giusto atteggiamento mentale di interoperabilità tra le diverse componenti delle forze armate oltre che a migliorare la formazione fatta da lezioni in aula e costosi wargame.
I moderni figurini storici sono il frutto non solo di ca pacità manuali plastiche e pittoriche, ma sono anche il risultato di un’attenta ricerca storico-uniformologi ca che ne è la base fondante. Una delle fonti più interessanti a cui attingere per poterli realizzare sono sicuramente le iconografie d’epoca. Un’immagine pittorica, per quanto realizzata con grande abilità, essendo un’opera bidimensionale, consente solo una visione parziale del soggetto ri prodotto, a differenza del figurino che essendo tri dimensionale impone una visione a tutto tondo del ritratto preso in esame.
Occorre perciò analizzare, studiare e conoscere quello che l’immagine non riporta, per giungere ad ammirare la riproduzione tridimensionale del quadro e assistere altresì a quello che potremmo definire un “effetto magico” e poter “vedere il lato nascosto del quadro”. È necessario addentrarsi in un’analisi storica-unifor mologica complessa che richiede un’attenta lettura dell’iconografia di riferimento.
Ancora più arduo è il lavoro di restituzione delle uni formi quando si analizzano le stampe in bianco e nero, come accaduto riproducendo i personaggi del la grande stampa de “ Revue du Général Bonaparte Premier Consul - Cour de Tuileries - Paris An IX ” opera di Carle Vernet et Isabey, più nota come “ La Revue du Decadi ”. In questo caso è stato svolto un lavoro di confronto dei trattamenti grafici delle su perfici che l’artista ha utilizzato per riprodurre diffe renti cromatismi.
Lavoro non semplice che, confrontato con la bio grafia dei personaggi e i regolamenti delle unifor mi indossate, ha permesso di poter restituire con esattezza filologica i personaggi riprodotti nei loro esatti colori.
Al ritorno dall’Egitto, Napoleone è autore del Colpo di Stato del 18-19 Brumaio anno VIII (9 -10 novem bre 1799) e diviene Primo Console.
Poco tempo dopo decide di passare in rassegna le truppe della Guardia Consolare appena costituita. Il decreto del 4 gennaio 1800 stabiliva che le uniformi dei consoli dovevano essere realizzate “con il lustro che si conviene al governo di una grande nazione” e veniva perciò scelto il rosso, da sempre simbolo di comando. Sono però i generali con le loro rutilanti uniformi i veri protagonisti della stampa e non a caso vi sono ritratti in primo piano gli ufficiali che colla borarono strettamente con Napoleone nel Colpo di Stato. I generali si identificano per le caratteristiche fasce alla vita, azzurre per i generali di brigata, ros se per quelli di divisione. Inoltre molti ufficiali che avevano partecipato alla campagna d’Egitto rima sero attratti da armi e decori orientali e molte parti dell’abbigliamento di uomini e cavalli, qua riprodotti, risentono di questa vera e propria “egittomania”. È il caso delle sciabole alla turca portate al fianco di molti di loro e delle decorazioni a palmette che sa ranno una costante sulle sellerie.
Gli ufficiali lasceranno largo sfogo alle proprie fanta sie facendo grande uso di pellicce di animali esotici orsi, tigri e leopardi, abbinate a finimenti con scac ciamosche che oltre ad essere oggetti funzionali rendevano l’equipaggiamento del cavallo di grande effetto scenico. Un lungo lavoro di studio, scultura e pittura ha permesso la restituzione tridimensionale di alcuni degli ufficiali raffigurati nella parata, qui per ragioni di spazio presentiamo solo otto dei tredici personaggi fino ad ora realizzati.
On 28 February 2022, the conference entitled “The Origin of the Army” was held at the “Central Military
Affairs Division of the Army General Staff. The event was attended by many military authorities and scholars who dis
everyone’s business, it is participation in the life and destiny of the city. A free people is also a warrior people. Machiavelli goes against the idea of being subordinated to mercenary militias, treacherous forces destroying the spirit of commu nity and attachment to civil life. The mass conscription of the French Revolution and compulsory military service are part of his logic of an armed and disciplined life. The Art Of War is a fundamental stage: although half a millennium of history has passed since it was written and it is light-years away from us in terms of sensitivity and technology of reference, it is cer tainly a modern work in its very high evaluation of man and
inherited today by the Grenadiers.
Brian Johnson and Roger Waters are two of the most important and well-known artists of all time in the world rock music scene. Both have a common root in Italy, at the time of the Second World War, since their fathers fought there. In Johnson’s case, his mother Ester was Italian from Rocca di Papa, and she met her husband
tenant Eric Fletcher Waters, was killed near the town of Aprilia. The artistic sentiment of the two musicians is
24 kilometres away from each other, in our Country.
undoubtedly a modern work in its evaluation of the human and moral factors in military life. The work stands out for posed to the ideas of his time distinguishing between the civil and military world. On the contrary, war is intrinsic to politics for him. In fact, the Florentine historian is opposed to the idea that peace and war are distinct, separate, and incompatible. Civil virtue is also military virtue. War is a people’s affair, it is
all a serious and thoughtful interpretation of associated life, its risks, and its possible greatness.
This article is an accurate excursus by Prof. Mola on Giovanni Giolitti and the main historical, national and international events, which involved the famous politician. From the origins of his activity, to the Great War, to the colonial wars, Giolitti had always played a key role in the moves of the Kingdom of Italy, which is why he is defined as one of the most important statesmen of our Country, which was in its very beginnings at the time. After World War II he was also appreciated by those (like Salvemini) who had controversially branded him “minister for the underworld” and by the communist Palmiro To gliatti, who opposed him to De Gasperi. A national monument was never dedicated to Giolitti: he was contented with the realization of the civil progress of the Italians in the age which was named after him.
The proliferation of civil wars has been surprisingly constant over the last century. After a brief historical introduction illustrating the con
texts in which civil wars usually take place, Professor Colombo analyses the different aspects of this type of
them much less “local” than you can think and often “contagious” for neighbouring countries.
The Fascist regime, having a muscular vision of society and an education based on the motto “perfect fascist book and musket”, had progressively removed Italian women from many work activities, trying to make them docile wives and mothers of many children to give to the homeland. Yet from this generation of young women, in the aftermath
history emerged: partisan women and military women on both sides of a country in the midst of civil war. In the So cial Republic of Salò, women auxiliaries of the SAF (female auxiliary service) were present in different military units with Corps) was set up in the Italian Army.
In this short article, the author uses the origins of the tive processes that lead to distorting reality to the point of making us unable to understand it.
The conflict always remains behind the scenes and is never analysed. In reality, it is only a tool of intel lectual speculation to reflect on why even the most careful observers are often misled when it comes to formulating a correct strategic forecast.
The temptation to simplify often accompanies an in ductive approach. If these tools are not guided by an attentive critical spirit capable of making us resist, they can in fact be insufficient if not harmful to the point of generating a cognitive bias and with it the “dis-perception” of reality.
among the indispensable tools both for formulating a correct forecast and for reaching an adequate stra tegic decision.
predecessor, considers Russia and China implacable
countering them by building an alliance of economically powerful democracies to face current tensions concern
prompted him to reorganise the National Security Coun cil, including new high-level positions in global health, democracy, human rights, emerging technologies, and
tional institutions led him to re-enter climate agreements, reopen the Iranian nuclear negotiation, and support the
technology will have in military operations, and the consequent need for an individual proactive ap proach, even before an institutional one, to develop one’s digital skills through continuous training. Considering the current trends of technological accelera
tries to outline how the use of highly technological tools will
will concern the entire Army down to the minimum levels. There is therefore the intention to raise awareness of the need for everyone to familiarise themselves with technology, which is sometimes considered of secondary interest, in order to be effectively part of a constantly evolving organisation.
The article is introduced by an incipit taken from a real episode, as narrated by a BBC podcast. Furthermore, at the beginning and at the end of the article there are two narrative parts, aimed at involving readers in the reasoning. At the beginning, the author makes a pic ture of the situation and leads the readers through a logical process that winds through the body of the arti cle, providing them with a conclusion at the end.
Giorgio Cella, Storia e geopolitica della crisi Ucraina, Ed. Carocci, Roma, 2021, pp. 352, € 36.
tra cattolicesimo e ortodossia non è mai stata stabilmente indipendente se non dopo il 1991”, così il Prof. Massi mo de Leonardis nella prefazione al storico, da Erodoto a Euromajdan, il libro è un approfondito, documen
la lettura perché ci aiuta nel titanico conteso, uno dei più politicizzati. Per Cella, però, le radici della crisi sono molto più culturali, di matrice e me Europa. La coscienza storica nei po
Federico Prizzi, Cultural intelligence , Ed. Altravista, Campospinoso (PV), 2021, pp. 228, € 25.
Carlo Galli, Forme della critica , Ed. Il Mulino, Bologna, 2020, pp. 288, € 25.
“Forme della critica” è un testo prezio so che esprime appieno la maturità dal Prof. Galli. Il libro è una sintesi,
siano di tipo specialistico-professio nale, ci presenta, partendo da una cultural intelligence cultural diplomacy
pura Antropologia Applicata. Poiché si riferisce a una dotata di teorie e tecniche proprie, per gli eserciti a vincere le guerre cultural intel ligence
cato da Putin, il mito della promessa infranta – broken promise – sul non
Guerra, con particolare attenzione alla
e la storia: “se l’Ucraina vuole soprav vivere e prosperare non deve diven tare l’avamposto di una parte contro l’altra, ma fare da ponte tra le due”.
de con la presentazione di un caso di infor mation warfare traspare la profonda conoscenza che il patrocinio del Punt Institute della Università Ad doun in Galkayo in Puntland (Somalia)”.
rato, sostanzialmente, in tre parti: la prima, di stampo teorico, si sofferma particolare attenzione per Nietzsche e Schmitt cui è dedicato tutto il capi temi quali: la paura, la politica, il Nul capitolo VI “Guerra, politica, nemico”. cui “ne manifesta la virtuosa inten sità”, per Kant essa è “un crimine contro il diritto, la morale, l’umanità, ed è frutto di cattiva politica”, mentre ra è “scritta da sempre nell’impresa strapotere dell’ente Dedico questo li bro, che deve molto ai miei anni di insegnamento, agli studenti e agli al lievi davanti ai quali e con i quali ho ragionato
Alessandro Colombo, Guerra
Riccardo Ravizza e Samuel Rimoldi, I piastrini di riconoscimento italiani dal 1892 al 1945, Ed. Ravizza Editore, (s.l.), 2021, pp. 132, € 28.
Maurizio Molinari, Il campo di battaglia , Ed. La nave di Teseo, Milano 2021, pp.261, € 18.00.
civile e ordine politico , Ed. Laterza, Roma, 2021, pp. 320, € 25. -
“contrappunto permanente” della sto
persistente nel tempo e resistente alla comprensione. Infatti, “l’imprendibilità teorica della guerra civile sta proprio nella sua peculiare natura (…) la guerra civile è la più radicale di tutte le guer re no di una medesima comunità, ma il
cretizzato una personale passione
lo spazio. Così come la distinzione fra “guerra è all’origine dell’ordine politi co”, ma fatto ancor più importante, pro prio “la guerra civile non smette mai di attraversare e inquietare l’ordine suc cessivo note, frutto di approfondita ricerca, che impreziosiscono il testo.
del primo modello di riconoscimento, nel 1892, anche per i nostri connazio nali caduti in combattimento la proba
sta della politica mondiale. Lo storicorazzismo e le epidemie. “Siamo il croce
tante con inchiostro indelebile, detto era cucita “all’interno della punta si nistra del bavero del cappotto o della giubba di panno”. Questa soluzione,
ro un astuccio metallico contenente un deteriorabilità della carta, però, lo fece
sata dalla pandemia Covid-19 il piano per il rilancio dello sviluppo dell’Unione Europea ha nel nostro PIL un tassello indispensabile” ci tiene a sottolineare Molinari. Pertanto “
strutture – devono essere sanate per consentire non solo a noi ma anche all’UE di rimettersi in moto. Se fallire mo sarà l’intera Europa a risentirne, se avremo successo sarà l’intera Europa a giovarsene
tissime le curiosità contenute, una per tutte il “braccialetto Patria” che trasfor spazio per una piccola foto.
economiche, spesso la nostra posizione doci un ruolo inatteso nel palcoscenico la ricomparsa della minaccia jihadista.
Erik Larson, Il Giardino delle bestie, Ed. Neri Pozza, Vicenza, 2021, pp. 559, € 14.
William E. Dodd è un sessanta quattrenne professore di storia uomo tranquillo, che non ama le propone di essere a capo della rappresentanza diplomatica sta tunitense in Germania. Comincia passa dai primi momenti di sfarzo mondani, politici e sociali, respiran bile luminescenza della Germania di quei tempi. Incontreranno con moltissimi esponenti del nazismo rimanendo, nei primi mesi, scettici sistenti, delle atrocità e dei crimi occhi la Germania assumerà le sue
Sergio Romano, Il suicidio dell’URSS, Sandro Teti Editore, Roma, 2021, pp. 291, € 18.
Pieter M. Judson, L’Impero Asbur gico, Ed. Keller, Rovereto, 2021, pp. 720, € 30.
alcuni dei suoi articoli dedicati al crolsul campo) perché, “forse un modo per comprendere l’ultima grande ri attorno”. La scelta è felice: il libro è
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questo libro carattere, sullo sviluppo e sull’eredità permanente dell’Impero nell’Europa centrale e orientale testo, la nascita dello Stato imperiale
no testimonianze, aneddoti e curio sità di un mondo che è scomparso, del sol dell’avvenire, ma piuttosto sono ombre di un passato scomodo: “non furono le vittime della guerra che l’U nione Sovietica combatté contro se stessa testi, documenti e libri offrono un ul ad approfondimenti e comparazioni.
uno Stato unitario con uno scopo unitario scalità, eccellenza burocratica asbur se condizioni dei contadini) a promuo testo il capitolo VI, “Guerre di culture
presenti alla base della società si chiede “ sano aver prodotto una più marcata tra la gente la Grande Guerra a causare il crollo