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2. Profeti di sventura

A. M ECOZZI - Scritti scelti - Voi. Il (1945-1970)

Anche ciò equivarrebbe scarsamente all'effetto di una battaglia perduta. Equivarrebbe solo ad un combattimento locale perduto ... E ciò porrebbe difficilmente spezzare il potere di resistenza di tutto un popolo. Il danno sofferto non impedirebbe all'esercito di continuare la guerra ... di conseguenza si può desumere che un simile bombardamento non farebbe altro che far sorgere la passione della rivincita».

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Fin qui il Miksche. Ora mi sembrano lecite alcune considerazioni; ma soltanto qualche tempo dopo la guerra riusciremo forse a sapere una parre della verità.

Anzitutto io credo che se l'opinione di Goering fosse stara ascoltata durante la preparazione, la Germania sarebbe entrata in guerra con un esercico meno forte ma con una Aeronautica più forte, ciò le avrebbe permesso di ottenere la resa della Norvegia, dell'Olanda, del Belgio, della Francia e delle Isole Britanniche senza far muovere il suo esercito se non dopo la suddetta resa, e ciò in conformità delle teorie ciel Maestro.

Le cose andarono diversamente, ossia, siccome l'opinione che ebbe il sopravvento in Germania fu quella antidouhettiana, la guerra continentale ad Occidente fu attuata dall'esercito con l'aiuto dell'Aviazione e portò ai risultati che sappiamo.

Senonché a un certo punto i tedeschi si trovarono di fronte al mare reso invarcabile dalla marina inglese.

Fu qui che Goering riuscì ad applicare le teorie bombardiere del Douhet, ma gli mancarono forze sufficienti.

A mio parere è stata la cecità dei generali tipo von Cochenhausen a far perdere alla Germania la guerra.

Invece lo Stato Maggiore Americano ha veduto giusto.

Provveda la Rivista Aeronautica a rivendicare questa nostra autentica gloria.

PROFETI DI SVENTURA

Che razza di «autentica gloria>> ha scoperto il signor Ambrogio [che è lo stesso M. - N.d.C.] nel suo articolo omonimo sul preces.lente numero della «Rivista Aeronautica» 1 •

Vogliamo fornirgli altri motivi di compiacimento.

L'Autore italiano che egli cita aveva in proposito idee elaborate da tempo assai più remoto, e non aveva

1. Ved~re Rivista Aeronautica 1945 n. 1-2-3, pagina 67, AMllitOGJO MARIANI «Una autentica gloria». avuto peli sulla penna nell'esprimerle. Egli in un libro in due volumi, ch'è ormai divenuto una rarità bibliografica, scriveva, sotto la data 10 luglio 1915:

«La resistenza alle idee nuove è immensa, nel nostro ambiente militare è incommensurabile. Nella mia vita militare ho fatto questa osservazione. Negli uffici dei generali non si vede quasi mai un libro né un giornale, al massimo la carta del presidio e del regolamento di disciplina, rnlvolta il foglio locale. Mai ho sentito dei generali fare una conferenza: le conferenze sono compito esclusivo dei subalterni, i generali vi assistono per debito d'ufficio. Mai ho visto sul tavolo di un generale una rivista militare esecra, al massimo la «Domenica del Corriere». Da che deriva questo fenomeno che ha carattere così comune? Che derivi dal fatto che a quei posti non giungono che coloro i quali si mantengono costantemente terra terra, oppure derivi da quell'incretinimento proveniente da causa di servizio e che dicesi sia proporzionale al quadrato dell'età per il cubo del grado? Non porrei pronunciarmi decisamente; constato semplicemente il fatto».

Così il Maestro scriveva; e forte di tali osservazioni che egli ripetette in data 15-9-1915 e dopo, ha proseguito per altri quindici anni a propinare ai generali dell'aeronautica le sue conferenze e le sue dottrine, le quali nella stessa data 10-7-1915 erano queste:

«Se due o trecento aeroplani alleati, per parecchi giorni di seguito, si portassero su Costantinopoli e vi lasciassero cadere 100-150 tonnellate di esplosivi, da Costantinopoli partirebbe l'ordine di aprire i Dardanelli. Né la guern1 come l'intendo io, "risulterebbe meno micidiale, se pure più impressionante, più rapida e più decisiva». 1n data 10 ottobre 1915 lo stesso Autore scriveva:

«Se la Quadruplice possedesse in complesso una flotta di due o tremila aeroplani potenti a quest'ora avrebbe vinto; Berlino, Vienna, Costantinopoli sarebbero distrutte, distrutte le officine di Essen, distrutta l'organizzazione tedesca. Gli Imperi centrali non avrebbero potuto resistere ad una forza distruggitrice di tal genere, presence dovunque, agente dovunque».

È chiaro che, avendo ficcato bene in testa ai generali aviatori italiani queste idee, il predetto Maestro, che aveva giudicato i suoi colleghi nel modo sopra riferito, si sentì sicuro che nessuno avrebbe più cambiato parere, né avrebbe pensato, per esempio, che il modo più frurwoso per adoperare una forre aviazione potesse essere nell'aiutare direttamente l'esercito e la marina.

Parte I - Il primo dopoguerra e gli scritti sulla Rivista Aeronautica (1945-1953)

Tuttavia pochi aviatori lo confutarono; allora alcuni zelantoni si sdegnarono che i contraddittori mancassero di fede nello sviluppo dell'Aviazione. Uno di questi ultimi replicò (era il 15 febbraio 1930): - No, non v'è differenza cli fede, anzi non v'è differenza cli convinzione nella potenza guerresca dell'Aviazione per l'apporto della vittoria nelle guerre future. Egli crede che i metodi d'azione ed i mezzi d'azione dell'aviazione debbano essere taluni, noi crediamo che mezzi e metodi debbano essere talaltri; crediamo che sia errato metodo di propaganda prospettare le possibilità belliche dell'Aviazione con pronostici catastrofici e teorie assolutiste; la gente che legge talora è della categoria che non crede ai miracoli, ma studia, riflette, controlla, e si vuol rendere ragione.

A questa categoria appartiene, altri quindici anni dopo (e fanno trent'anni di polemica), il capitano cecoslovacco Miksche che il Signor Ambrogio ha parzialmente citato.

Qui completeremo la citazione; è assai più istruttiva. Nel fenomeno psicologico del popolo britannico e nella sua reazione per la battaglia d'Inghilterra noi abbiamo una prova evidente che le idee del generale von Cochenhausen erano esatte. Ma vi erano anche altre voci contro Goering. - Ludendorff, nella sua «Guerra totale» (dicembre 1935) scriveva: «Nessun generale si arrenderebbe all'idea che la guerra possa essere decisa per mezzo di bombardamenti aerei per guanto essi possano essere forti ... dove e come la forza aerea dovrà svolgere la sua parte nella guerra è una questione per il futuro ... Azioni indipendenti della forza aerea possono solo essere intraprese se la situazione generale del campo di battaglia lo pennette o se le risorse sono sufficienti per questo. Operazioni aeree a sé stanti possono influire indirettamente sul corso di una campagna, ma non possono deciderla ... La guerra è una realtà e non una teoria».

Oltre al generale von Chochenhausen ed a Ludendorff, Goering trovò un terzo ed altrettanto influente oppositore nella persona del generale barone von Fritsch, il quale più tardi divenne il nucleo ufficiale di opposizione a Goering nella Reichswehr; Fritsch possedeva una esperienza pratica poiché aveva lavorato come ufficiale di staro maggiore nel corpo aereo tedesco durante la prima guerra mondiale.

Ovviamente lo stato maggiore generale tedesco non poteva ricollegarsi, per la sua nuova dottrina di guerra, alle sole teorie, né a quelle di Goering, né a quelle di Cochenhausen, Ludendorff oppure Fritsch. Esso aveva bisogno della tangibile e pratica prova dell'esperienza. Ciò fu offerto dalla guerra di Spagna 1936-39.

L'intervento dell'esercito tedesco in questo conflitto non fu basato solo su ragioni ideologiche e politiche, ma servì per provare le ultime e più efficaci invenzioni della macchina di guerra. Le potenze occidentali, invero, con la loro politica del non intervento, rifiutarono di prendere ufficialmente conoscenza del fatto che i tedeschi mantenevano un corpo di spedizione in Spagna, la legione «Condor», ma le autorità in Germania furono molto meno discrete intorno a guesto argomento.

I giornali militari tedeschi, con una completa disinvoltura, discussero le esperienze dell'intervento armato in Spagna.

I tedeschi vi mandarono i loro migliori esperti militari. Il primo comandante della legione «Condor» fu il Maresciallo di Campo Hugo Sperrle poi comandante della Y armata aerea tedesca. A questi succedette il generale Volkmann della Luftwaffe (in seguito direttore dell'accademia di guerra aerea a Gatow), il quale usò dell'esperienza acquisita in Spagna per allenare gli ufficiali della forza aerea. Infine l'ultimo comandante della legione «Condor» fu il generale Barone von Richtofen, il quale durante l'attuale guerra fu parte dirigente nella battaglia di Creta in qualità di comandante dell'8° Corpo aereo. l;esperienza acquisita dallo Stato Maggiore Generale Tedesco nella guerra di Spagna circa la condotta della Lutwaffe, può essere brevemente riassunta come segue: a) {;effetto neutralizzante degli attacchi aerei sulle città ha conseguenza solo per breve tempo, mentre l'effetto annientatore è comparativamente piccolo. b) ~influenza esercitata dalla forza aerea in una battaglia terrestre è invece molto vasta, dato che l'effetto neutralizzante degli attacchi aerei è istantaneamente sfruttato dalle forze terrestri. e) Questo momento cli sfruttamento, richiede comunque un'intercomunicazione organizzata con minuta precisione, in modo che i movimenti nell'aria e sulla terra possano essere sincronizzati.

Infine i tedeschi raccolsero anche l'esperienza tecnica necessaria allo scopo di avviare la loro industria aerea verso quel tipo cli macchine più adatte per raggiungere questo scopo.

In questo frattempo, che cosa era successo a Goering? Questo fittizio comandante in capo della Luftwaffe, a dispetto del suo titolo altisonante, funzionava solo da supervisore dell'industria aeronautica e

A. MEcozz, - Scritti scelti - Voi. II (1945-1970)

della Luftwaffe (Noi omettiamo qualsiasi riferimento alla sua posizione economica dato che ciò non è portato ìn discussione). E tanto basta circa lo sviluppo delle dottrine di guerra aerea tedesca all'inizio della guerra attuale.

La possibilità che l'Inghilterra, nel giugno 1940, continuasse la guerra da sola rientrò scarsamente nelle speculazioni di Hitler. Egli era fermamente convinto che l'Impero britannico avrebbe capitolato. Nel suo discorso al Reichstag del 19 luglio 1940 Hitler disse che «la guerra in Occidente era finita». Fu in quel momento che Hitler commise uno dei suoi fatali errori. Non sarebbe stato meglio per lui se avesse tentaro l'invasione dell'Inghilterra durante la seconda metà di giugno, riservandosi di liquidare la Francia per un tempo successivo? Si riferisce che una seria disputa sorse nell'alto comando tedesco circa questa questione. Noi non possiamo sapere per ora che cosa è realmente successo ma sappiamo quali forze si trovavano allora in Inghilterra: null'altro che le truppe reduci da Dunkerque senza i loro equipaggiamenti e senza munizioni!

Si potrebbe arguire che i tedeschi in quel momento mancavano di mezzi cli trasporto o che erano a corto di truppe fresche. Ma all'incirca un terzo dell'esercito tedesco non aveva partecipato affatto alla battaglia di Occidente, ed i mezzi di trasporto navali avrebbero potuto facilmente e rapidamente essere resi utilizzabili. Allora, pochi reggimenti di paracadutisti, presi da quattro o cinque divisioni, avrebbero potuto facilmente prendere piede su una o più spiagge dell'Inghilterra meridionale; essi avrebbero potuto stabilire delle teste di ponte fino a che il grosso dell'esercito tedesco, che nel frattempo avrebbe completato la sua campagna in Francia, avesse potuto raggiungerli per l'invasione dell'Inghilterra.

Hitler, durante queste settimane decisive, esitò sulla costa della Manica, aspettando con impazienza. Egli sperò, e non poteva avere più che una speranza, che la bandiera bianca della resa sarebbe spuntata un bel giorno sulle rupi di Dover. Si era sbagliato di grosso! Tutto il mondo ha ammiracç la fredda determinazione con la quale una nazione disarmata ha sfidato un nemico eminentemente superiore. In queste circostanze io suppongo che Gocring non aveva altra scelta che quella di tirar fuori il suo vecchio «Kriegspiel» del 1934 e di adattare il piano al caso dell'Inghilterra. Non c'è dubbio che egli studiò di nuovo Douhet, sperando che il generale italiano potesse anche aver ragione dopo tutto.

La prima fase della lotta, dall'8 agosto al 18 agosto 1940 fu un saggio. I tedeschi avevano bisogno di dimostrare che cosa sarebbero stati capaci di fare nel caso di una successiva resistenza. Dato che la capitolazione così ardentemente desiderata da loro non venne, essi passarono alla seconda fase, dal 19 agosto al 5 settembre, quando, allo scopo di porre le difese delle isole britanniche fuori combattimento, essi concentrarono il bombardamento sugli aeroporti interni. Questa fu la preparazione per il gran giorno dei bombardamenti di Londra, i quali ebbero luogo dal 6 settembre al 9 ottobre. Si vedrà come essi seguirono scrupolosamente gli insegnamenti di Douhet: prima distruggere la forza aerea del nemico per poi iniziarè i bombardamenti annientatori su larga scala. Il risultato è ben noto a tutti noi. I valorosi piloti della RAF il solo quindici settembre abbatterono 185 aerei tedeschi! Le perdite su questa scala erano pertanto difficilmente proporzionate al danno causato dalla Luftwaffe. L'altro comando tedesco, in queste circostanze, fu costretto a cambiare di tattica: invece delle costose incursioni diurne vi furono attacchi notturni con una minore percentuale di perdite e con t:,·,ia minore probabil.ità di esattezza. li popolo inglese rimase in piedi socco questo grave colpo con coraggio e determinazione. Le macerie delle case bombardate furono spazzate via; le lacrime sparse sulle vittime delle incursioni aeree furono rapidamente asciugate. Alcuni dicevano che il popolo non avrebbe sopportato per molto tempo questi attacchi aerei. Essi non avevano capito il popolo inglese. Anche io so dalle mie esperienze di guerra che-gli esseri umani possono sopportare cose molto peggiori.

In questo frattempo il nuovo esercito inglese si stava formando, non ancora dotato di potere offensivo, ma sufficientemente forte per difendere l'isola. Quello che sarebbe stato possibile nel 1940 con sole poche divisioni tedesche sarebbe stato impossibile l'anno dopo anche con rutta la Wehrmacht. Un'invasione divenne quindi impraticabile ed un Hitler furioso rivolse i suoi occhi verso est.

I bombardamenti notturni dell'Inghilterra furono continuati fino al 1 O maggio 1941. Solo in quel giorno l'alto comando tedesco capì che anche la più forte forza aerea non può ottenere una decisione militare da sé stessa e che il generale italiano Douhet, dopo tutto aveva torto.

Fin qui il Miksche.

Noi vi troviamo confermata una convinzione che all'alba del 1941 avemmo occasione di esprimere; il

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