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2. Il Museo aeronautico e il suo nucleo vivente ..... ....... ............. ... .... . »
Le persone «grosse» credono che coltura e attività i'ntellettuale si identifichino; invece non solo non sono la stessa cosa, ma spesso non coincidono; spesso chi ha conseguito molte lauree e diplomi e chi ha «frequentato» molti «corsi» ba perduto ogni propria alacrità e autonomia intellettiva, non gliene rimane neppure per concepire e manifestare idee ortodosse. Un tempo avevano raie fama (certo ingiustamente) gli ufficiali che avevano «frequentato con profitto i corsi alla Scuola di Guerra e superato con lode gli appositi esami».
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Ma anche nella vita civile i pozzi di scienza hanno sempre guardato con disprezzo gli intellettuali irrequieti, considerandoli autodidatti; e costoro hanno ricambiato di pari moneta, considerando i primi come le figurine di gesso cui l'impronta dello stampo è indelebile mediocrità.
Ma io sto divagando, e mi riprendo, col dichiarare il mio rifiuto di credere che adesso, più che in tempi di conformismo obbligarorio, la sorniona regola del «chi te lo fa fare?» dimostri svigorito il carattere degli aviatori italiani.
Signor Direttore, non mi cestini questa lettera; ma gridi gridi gridi (e dica alle «autorità superiori» che gridino anch'esse) affinché si destino i suoi collaboratori potenziali, affinché l'apatia degli aviatori italiani si tramuti in alacre pensiero e fervidi scritti, affinché i tanti, tanti, tanti problemi di ordinamento, di impiego, di economia, di diritto, di organizzazione, di pedagogia, di tecnica, ecc. ecc. che oggi si collegano alla necessità di risorgere delle aviazioni militare e civile italiane, trovino chi li discuta, anche all'infuori delle elaborazioni ufficiali, ponderate nelle secrete stanze, in fondo ai corridoi al cui imbocco vigila un Carabiniere o un I>.M.
Ah! dimenticavo una cosa; me la lasci dire, sebbene questa lettera sia già troppo lunga. V'è un'altra spiegazione possibile alla nostra apparente impossibilità di dimostrare la sopravvivenza del f>ensiero aeronautico italiano alle disavventure nazionali.
È la sensazione diffusa che gli americani abbiano loro detto tutto, scritto su tutto, studiato tutto, esperimentato tutto, organizzato tutto, preparato tutto; che essi soli trovandosi già così progrediti, così provveduti, così sciemificati, così tecnicizzati, così dotati, essi soli possano effettuare ulteriori passi avanti; ma che a noi sia impossibile, che dovremmo anzitutto aggiornarci, non soltanto negli impianti scientifici sperimentali, non soltanto nelle attrezzature cli officina, ma anche nell'arredamento ed ammobiliamento cerebrale; che perciò dobbiamo andare dietro a loro; che sperare di scrivere cose non già scritte, concepire pensieri non già pensati, è presunzione; che è meglio aspettare, stare a guardare, tirare a campare, e quando sarà giunto il momento accettare quanto deciso, attuare quanto disposto, eseguire ... quanto ordinato, e frattanto lasciare che il nostro ammobiliamento ed arredamento intellettivo sia rifatto con tutto quanto di bello di completo di perfetto di moderno viene concepito e prodotto laggiù; in serie, pratica, efficiente, funzionale, costosa per noi ma economica nello stesso tempo.
Signor Direttore, se ormai siamo così marshallizzati, presto ci ridurremo ciascuno sulla soglia d'una tenda (di marca americana) seduti in terra, abbracciandoci le ginocchia, cantando al suono d'una radio (fabbricata in U.S.A.) le nenie in onore del Profeta, mentre i peli della barba ci si riempiranno cli mosche; esse, però, pel provvidenziale «genio della stirpe», divenute refrattarie al D.D.T. (americano).
IL MUSEO AERONAUTICO E IL SUO NUCLEO VIVENTE
L'Associazione Culturale Aeronautica prosegue l'opera intrapresa per realizzare il ìV!useo Aeronautico Nazionale, auspicato in Italia dalle Personalità più insigni e dagli Enti di maggiore prestigio; la difficoltà più grande è naturalmente quella di ottenere locali idonei a raccogliere e poi ad esporre gli oggetti di mole maggiore, e a tal fine l'Associazione nostra ha invocato ed ottenuto la solidarietà del Ministero della Difesa (Aeronautica) e degli Enti Aeronautici più qualificati; ciò naturalmente rafforza assai l'intrapresa pur non essendo scevro di qualche fattore di dilazione.
Ma nel frattempo l'Associazione nostra prosegue per fJroprio conto ciò che è completamente in grado di attuare con le proprie forze; ossia la raccolta dei piccoli oggetti e quella dei documenti (manoscritti, dattiloscritti, stampati, fotografie, ecc.). Questi ultimi costituiscono l'ARCH!Y!O REDAZIONALE AERONAUTICO della nostra Associazione, che sarà aperto appena possibile all'uso degli studiosi nella Sala di Lettura che l'Associazione gestisce nella sua nuova sede in Viale Giulio Cesare 54 rosso (angolo Via Lepanto) - Roma, e poi sarà inserito nel Museo.
È comprensibile l'interesse di ciascuna persona, ciascuna Ditta, ciascun Ente, ciascuna Istituzione, di non essere assente da questo ARCHIVIO, il quale è aperto, è libero, è pubblico e si chiama «redazionale», perché ha l'utilità principale cli agevolare gli studiosi nella redazione dei loro lavori fornendo gli elementi sul tema prescelto.
A. MECOZZI - Scritti scelti - Voi. Il (1945-1970)
Per ogni persona, Ente, Ditta, Istituzione nazionale od estera, viene man mano impiantata ed intestata una casella o cartella (e se necessario più d'una) esibita in vista negli scaffali della Sala di Lettura. Chi vorrà esserne assente? Cbi, sapendo che la propria casella è impiantata, vorrà lasciarla vuota o scarsament~corrédata? Chi, potendo, non vorrà fornire ali' Associazione ANCHE LA CARTELLA, confezionata in modo che i docmnenti non si disperdano, impermeabile alla polvere, facilmente consultabile, idonea ad essere arricchita ulteriormente?
Chi, essendone in grado, non vorrà fornire alla Associazione anche qualche doppione di qualcuno dei documenti consolidati nella cartella, affinché gli studiosi di maggior merito possano avvalersene più agevolmente e agli studiosi lontani da Roma il documento richiesto possa essere inviato in prestito?
Chi non vorrà attuare la previdenza di affidare la documentazione dell'opera propria ad una Istituzione come la nostra, che è perenne, che è duratura al cli là della sopravvivenza di chi ora la dirige, che è proprietà collettiva di tutti gli Aviatori?
Chi, seppure non abbia il coraggio di rinunciare alla proprietà d'un Cimelio o d'un Documento, non vorrà almeno affidarlo in custodia alla nostra Associazione?
Chi, avendo scritto un libro o un opuscolo che non trovi editori, non per scarso merito dell'opera, ma per le difficoltà economiche che l'editoria attraversa, non vorrà affidarne una copia alla conservazione della nostra Associazione?
Chi, pur sapendo che la parte principale delle proprie pubblicazioni o delle pubblicazioni altrui sulle proprie imprese, si trovi negli scaffali delle biblioteche pubbliche, non possiede documentazioni inedite (memorie, relazioni, rievocazioni, abbozzi) e non editabili per motivi vari ma pur tuttavia care e preziose?
NON OMNIS MORlAR, dice ciascuno di se stesso; ma la sabbia del tempo copre spesso l'opera più insigne, se sia troppo difficile tenerne o rimetterne in evidenza le vestigia.
Chi vorrà chiudere il ricordo della parte migliore di se stesso (pensiero ed azione) soltanto nelle stanze domestiche, od affidarlo soltanto alla affettuosa ma «gelosa» esclusivista conservazione dei familiari?
Chi si fiderà della reperibilità per gli studiosi, quando le documentazioni dell'opera propria siano sepolte sotto le tonnellate degli archivi ministeriali o passate da questi al macero per mutare di eventi politici o per dispregio ciel «passato» da parte di chi detenendo provvisoriamente l'Autorità pensi solo ali' Avvenire (proprio)?
Chi, avendo collaborato a qualche ente, istituzione, categoria di attività, episodio di pace o di guerra, intrapresa industriale, avviamento di servizi aerei, ecc. ecc., e dovendo lamentarsi che sia rimasto anonimo e sotto altro nome ciò che fu dovuto al proprio intelletto, al proprio sacrificio, alla propria operosità: - e desiderando rivendicare l'opera propria; - ma non potendo o volendo farlo con pubblicazioni a stampa; - non approfitterà dell'Archivio Redazionale Aeronautico per depositarvi una memoria dattiloscritta sul sqggetto che gli sta a cuore?
Sorio esempi, sono «casi» possibili su tale questione: il Centro Sperimentale di Guidonia, o l'Aviazione Silurante, o lo Stabilimento di Costruzioni Aeronautiche, o la difesa dell'Egeo, o la Ditta costruttrice o il Dirigibile Y, o la trasvolata Z, e l'organizzazione K.
Chi, avendo subìto una ingiustizia, o non avendo ottenuto sufficiente giustizia, o volendo denunziare una verità, o volendo rivendicare (sia pure platonicamente) una priorità, non approfitterà dell'Archivio Redazionale Aeronautico per depositarvi un dattiloscritto con la propria versione dei fatti; una copia del proprio «esposto» ad una Commissione o a un Tribunale di epurazione; una riproduzione dei disegni o una fotografia della prima attuazione d'una propria trascurata invenzione, un diario ciel proprio intervento ad una trattativa o ad una spedizione, un rapporto della propria partecipazione?
Poiché ciascun Documento depositato nell'Archivio Redazionale Aeronautico suddetto viene numerato e datato, e del deposito viene rilasciata attestazione al Depositante, ciò può costituire prova ed appoggio in ogni eventualità favorevole o contraria.
Naturalmente l'Associazione si riserva il diritto di non accettare il deposito, o il dono, o la custodia, senza obbligo di dichiararne il motivo, anche quando il motivo fosse semplicemente non aggravare l' Archivio di zavorra.
Si prega di non porre, per il dono di manoscritti, fotografie, disegni e simili, la condizione cli farne copia a spese della Associazione e donare tale copia al donatore; ciò perché l'Associazione non può assumere tali oneri; non avendo tra l'altro personale esuberante.
Hanno notevole parte in questo Archivio:
A) gli elenchi bibliografici relativi ai singoli Autori; ciascun Tecnico o Scrittore è pregato fornirci il
proprio elenco bibliografico il più possibile completo, comprese le indicazioni dell'editore e della tipografia (col relativo indirizzo); dell'anno diedizione; del periodico (se trattasi di un articolo) e relativo anno, numero e pagina, della lunghezza, del numero di illustrazioni; delle fonti di recensione;
B) le fotografie, compresi i ritratti delle Persone interessate, e comprese le documentarie di avvenimenti, nonché le immagini di velivoli, di motori, diedifici, di impianti vari; sarà utile che ciascuna fotografia porti annotate la data d'esecuzione, il luogo e la autorizzazione (o divieto) di riproduzior;e.
Anche i documenti dattiloscritti o stampati è bene portino oltre la data di composizione anche l'autorizzazione (o divieto) di riproduzione. IMPORTANTE. - L'Associazione può accettare anche documenti sigillati da aprire soltanto a data determinata o post-evento; in tal caso, naturalmente, il documento sarà consegnato (dall'Associazione o col suo intervento) in deposito fiduciario ad un Notaio, con la clausola di consegnarlo all'Associazione dopo trascorso il tempo stabilito.
Resta inteso però che ogni documento affidato alla Associazione (o direttamente oppure tramite Notaio come sopra detto) sarà messo dall'Associazione stessa a disposizione di qualsiasi studioso.
Mai come dopo i tanti eventi drammatici trascorsi (e facendo i dovuti esorcismi contro gli eventi futuri) la funzione dell'Archivio Redazionale dell'Associazione Culturale Aeronautica potrebbe essere più utile, diciamo pure indispensabile.
A tutti l'Associazione dice: non aspettare domani; non limitatevi ai documenti concernenti ieri; date oggi anche ciò che riguarda l'oggi, quanto adesso è cronaca, poi diventerà storia. Non siate assenti.
La Direzione della
ASSOCIAZIONE CULTURALE AERONAUTICA