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/\. M ECOZZI - Scritti scelti - Voi. Il (1945-1970)
dei douhetiani d'Italia, affinché decidano se nella guerra futura preferiscano prepararsi a bombardare Londra o Berlino, e si dedichino fin d'ora a calcolare quale bilancio l'Aeronautica italiana dovrà chiedere al Parlamento.
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ARMI E PAROLE NUOVISSIME: MISSILI
Missile è una bella parola latina che gli angloamericani hanno nel loro vocabolario con l'identico significato cli «proiettile» (dardo, giavellotto, ecc.) ed invece gli Italiani non hanno.
M.issor per i Latini era il lanciatore, il tiratore.
Per i proietti a razzo, e simili, abbiamo in Italia la parola «teleproietto» proposta nella Rivista Aemnautica (vedere anno 1945 n. 1, 2 e 3, pag. 59) e da molti subitamente accettata.
Senonché gli Anglo-Americani chiamano «Missiles» i proietti alati, a razzo per lo più, spesso radioguidati, talvolta provvisti di televisione.
Propongo che anche noi lrnliani si adotti la parola Missile riservandola a designare i corpi alati semoventi (naturalmente senza pilota), siano o no provvisti di esplosivo. La parola teleproietti resterebbe ai corpi semoventi NON alati.
A titolo d'esempio, il V.2 sarebbe un «teleproietto» invece il V.1 sarebbe un «missile».
Chi lancia un «teleproietto» è (o sarà) un artigliere; il teleproietto non è che un ... proietto senza cannone, un'arma artiglieresca.
Il «Missile» essendo alato è, se non proprio un aeroplano, certo una «aerodina»; chi lo lancia può non essere un aviatore ma non è neppure un artigliere; porremmo chiamarlo «missore» secondo l'etimologia latina sopra accennata.
Che poi il corpo dei «missori» faccia parte organica del corpo degli «aviatori» questa è una discussione che rimanderemo a quando ... il trattato di pace ci consentirà di avere missili e missori; per ora contentiamoci di ammirare quelli degli altri.
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