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3. Tra i lettori e noi: Per la storia di ieri, alla rinascita di domani .............. ... ............ . »

Parte I - Jl primo dopoguerra e gli scritti sulla Rivista Aeronautica (1945-1953)

e fu danneggiato per punirlo di non voler tacere, e contro di lui furono scagliati oppositori che cercavano di conquistare meriti lusingando l'amor proprio dei superiori [riferimento allo stesso M. N.d.C.].

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Oh non temano i colpevoli di questo genere! Non dovranno rispondere davanti a un'Alta Corte né davanti a un tribunale speciale! Ma bisogna convocare il tribunale della opinione pubblica, e il giudizio non sarà d'epurazione ma soltanto di riprovazione, se l'errore e la colpa inerente saranno accertati.

Purtroppo nessuno rifonderà il danno, né alla Nazione rovinata né al dissenziente perseguitato. Ma almeno tutto ciò servirà di insegnamento per il futuro.

Per aver tutti i corpi di reato dovremmo consultare gli archivi degli Stati Maggiori e dei Gabinetti. Ma se troveremo sulle pubblicazioni periodiche o non periodiche che uomini aventi cariche cli responsabilità direttiva espressero idee direttive, se potremo mettere le loro teorie di guerra alla prova dei fatti, ne avremo a sufficienza per formulare capi d'accusa su chi ci aveva ingannato, o per tributare un ringraziamento a chi aveva indicato la buona strada.

Pubblichi la Rivista Aeronautica questa «antologia degli errori», farà opera meritoria.

PER LA STORIA DI IERI ALLA RINASCITA DI DOMANI

Abbiamo vissuto per venticinqu'anni nel desiderio e nella speranza che dalle nostre fatiche sorgesse una aviazione militare forte ed una aviazione civile efficiente.

Oggi l'Italia è una distesa di rovine materiali e spirituali.

In che modo l'Aviazione nostra ha contribuito a questo lamentevole risultato? Quali uomini dell'Aviazione parteciparono alle responsabilità della catastrofe? Quali preposero il vantaggio proprio all'interesse collettivo? Di quali uomini gli sforzi meritori furono ostacolati o comunque resi vani?

Qual'è la verità negli eventi che falsamente si fecero vedere sorto luci tanto propizie? Quali furono i retroscena delle istituzioni e degli ambienti che falsamente si fecero credere operosi per il bene dell'Aviazione patria?

Quali idee furono nefaste? Quali indirizzi furono dimostrati erronei dagli avvenimenti? Ve ne furono taluni che invece avrebbero meritato appoggio e fur-0no soffocati? Fummo o non fummo ingannati, sfruttati, delusi?

Vi diranno: il recriminare è sterile! Rispondete che non è vero perché invece giova al bene comune.

Vi diranno: non dilaniamoci fra noi di fronte allo straniero! Rispondete che invece è doveroso dimostrare che non tutti furono ottusi o malvagi.

Respingete il tentativo dei responsabili per non essere messi in berlina. Smascherate l'omertà dei monopolisti e delle loro clientele. Spronate le pavide riluttanze dei castrati, nell'autonomia cli opinare e di agire durante ventidue anni di dogmatismo, dalle cricche ostili fra di loro ma solidali contro di noi.

L'Aviazione italiana s'è sfasciata; è un'immane devastazione di ali e cl'aviorimesse, di organismi e di spiriti; non ne ha colpa il destino, non ne hanno colpa gli alleati di ieri né quelli di oggi; i colpevoli sono tra noi; bisogna individuare tra noi chi si è reso responsabile d'insipienza e d'egoismo, d'inerzia e di profirtazione.

Siamo vinti ma non defunti; siamo stanchi ma non esausti; siamo afflitti ma non scoraggiati; e se non siamo più tantO giovani come quando cominciammo, non siamo troppo vecchi per r.i cominciare.

Nel senso della libertà, nello spirito della cooperazione internazionale, nel quadro della nuova civiltà europea e mondiale, che le Nazioni Unite ci designano, e che con il loro danaro, con il loro sangue, con il loro animo fermo preparano, noi aviatori italiani vogliamo risorgere.

Vogliamo ancora volare; ancora solcare i cieli del mondo con i trasporti aerei; ancora percorrere i cieli d'Italia nei voli turistici e sportivi; ancora schierarci armati non per aggredire altrui ma per partecipare alla difesa delle conquiste di pace.

Molte azioni s'impongono per riuscire: nel campo associativo ed in quello culturale, nel campo economico ed in quello organizzativo.

Ma v'è un'azione più urgente di tutte: conoscere gli errori di ieri per evitarli domani, individuare i responsabili di ieri per eliminarli d'ora in poi.

Bisogna identificare la verità e propagarla, bisogna selezionare gli elementi di giudizio e rendere giustizia ai sacrificati.

Non rassegnatevi! E neppure sciupate il vostro tempo e la vostra energia nelle mormorazioni, negli «sfoghi» verbali tra gruppetti d'amici. I colpevoli ne sarebbero ben lieti e rassicurati per la impunità; i sacrificati ne sarebbero ancor più delusi e convinti che non v'è più rimedio.

Scrivete! Documentate! Rievocate! Precisate!

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