Il giornale fu voluto dal Capo dell’Ufficio Informazioni della 3a Armata, il colonnello Ercole Smaniotto che, nei primi mesi del 1918, incaricò il sottotenente Renato Simoni - nella vita civile giornalista e critico teatrale, autore di commedie e sceneggiature cinematografiche - di studiare la formula per un giornale settimanale illustrato, “d’indole gaia da diffondere largamente tra i soldati”, al fine di risollevarne il morale dopo i difficili momenti e gli sbandamenti seguiti a Caporetto.