UN MEDICO A CAPORETTO

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LA CROCE ROSSA E GLI SVIZZERI A BERGAMO

Fin dalle origini, la storia della Croce Rossa bergamasca si intreccia con quella della locale comunità elvetico riformata. Nel corso della Seconda guerra d’Indipendenza venne istituito un “Comitato feriti” che sarebbe diventato il primo nucleo della sezione cittadina e come prima presidentessa di tale comitato fu nominata Amalia Zavaritt. Insieme a lei, molte altre furono le donne della comunità evangelica residenti nella provincia che si dedicarono all’assistenza dei feriti in quanto lo status sociale e il vantaggio economico di cui godevano erano proprio la condizione necessaria per la partecipazione a questo genere di opere di beneficenza. Inoltre, quelle signore erano tra le poche residenti in Bergamasca ad essere culturalmente preparate ed emancipate al punto da potersi impegnare in attività extradomestiche che richiedevano capacità organizzative e un buon grado di istruzione. Il legame tra la nascente istituzione di assistenza e la comunità elvetico riformata aveva del resto radici più profonde e dipendeva dalla loro complessa fisionomia, dalle affinità e dalle evidenti analogie riscontrabili nei percorsi di formazione e nell’ideologia dei loro membri. La Croce Rossa nacque dall’intuizione di due cittadini svizzeri, Jean-Henry Dunant e Gustave Moynier, i quali, nel 1863, istituirono a Ginevra il “Comitato internazionale di soccorso ai militari feriti”. Dunant aveva assistito alla battaglia di Solferino e, inorridito di fronte alle atrocità e ai massacri, aveva redatto un volume, “Un ricordo da Solferino”,22 presto letto e diffuso in tutta Europa. Con quel testo, a partire da una battaglia combattuta durante il Risorgimento, riuscì a portare l’attenzione internazionale sui drammi della guerra moderna e a generare una nuova sensibilità circa le sorti dei soldati feriti, il loro ruolo e la responsabilità che gli Stati avevano nei loro confronti. Quel comitato si presentava così come il nucleo di un’istituzione che, pur nascendo nella Con22

L’originale è: Jean-Henry Dunant, Un souvenir de Solferino, Genève, 1862.

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