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Biografia di Dino Giannotti
Dino Giannotti, figlio di Ben venu t o Giannotti ed Agnese Batignani, nacque a Monteptùciano il 14 gennaio 1889. Il padre, originario di Firenze, s i trasferì in quella loca lità dopo aver vin t o un concorso per "una condotta medico -chirurgica"1 bandita dal comune p o li ziano il 20 agosto 1884. Lì conobbe ed in seg uito sposò Agnese Bati gnani e da quella union e nacquero cinq u e fig .li.
Dino, il primogenito, trascorse la sua giovinezza a Montep ulc iano, dedicandosi con profitto agli stu di classici e con tribuendo allo sviluppo dell'attivi tà sportiva del paese. Fu proprio Dino Giannotti, infatti, ad introdurre il gioco d e l calcio a Montepulciano e a fondare, nel 1910, la prima squadra della città, il "Club Sport Montep ulciano" . La sua attività agonistica fu alquanto modesta visto che, per sua stessa ammiss ione "il pallone non ebbe mai l'onore di un mio calcio'' 2 Tuttavia svolse incarichl amministra tivi e fu per diversi anni presidente d e ll 'associazione.
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Finito il liceo s i trasferì a Siena per studiare medicina e si laureò il 6 Luglio 1914. Venne richiamato per il serviz io di le va il 1 Ottobr e 1914 con il grado di so ttotenente 3 ed inviato alla Scuola di Sanità Militare per frequentare il corso t eorico - pratico di medicina militare. Terminata la sua preparazione venne dapprima assegnato al 77° Reggimento fan t eria - successivamente noto come il glorioso reggimento dei Lupi di Toscana - per poi essere trasferito in zona di guerra, proprio il 24 Maggio del 19154, all'83 ° Reggimento Fanteria "Venezi a" .
1 Carte Giannotti, FCJ, Co mun e d i Montepulciano, bando di concorso 20 agosto 1884.
2 CG, FCl, D iario di prigionia, p. 63
3 Dal s u o s tato d i servizio r isulta infa tti la n om ina a sotto tenen te prima dell'ammissione al corso teorico-pratico di medicina genera le.
4 Tutti i maschi della famiglia Giannotti furono sotto le armi durante il conflitto. I fratelli Riccardo e Rogcro, come tenenti d'ar tiglieria, mentre iI terzo fratello Adolfo, nato nel 1898, si arruol ò volontario negli Arditi Quest'ultimo ri cevette una medaglia di b ronzo al valor militare con la segu e n te motivazione: "Offer tos i di comandare una pattuglia incaricata di riconoscere le forze nemiche e di fare prigion ieri al di là del Piave compiva arditamente il suo ardimentoso mandato e tornava con w1 prigionie ro. Case di Gonfo (Piave) 28 giugno 19 18". Il padre invece fu ugualmente sotto le armi col grado di magg iore come d irett ore degli ospedali militari di A rezzo.
1917 venne assegnato in forza al 3° Battaglione del 70° Reggimento Fanteria, Brigata Ancona, fino a che non fu catturato il 26 Ottobre 1917, durante i fatti di Caporet to 5 Venne quindi inviato al lager di Sigmundsherberg (Austria), dove fu impiegato, come medico per i prigionieri italiani, all'ospedale del campo di concen tr amen to , e lì rimase fino al 15 marzo 1918 . Fu quindi trasferito dalle autorità austriache nel territorio italiano occupato, prima a S. Daniele del Friul i e poi a Pordenone, per svolgere la sua professione a favore della popolazione civ il e6. Restò prigioniero fino al 1 novembre 1918, quando la città venne liberata dall ' esercito italiano in avanzata dopo la battaglia di Vittorio Veneto.
Dino Giannetti, dopo la fine della Guerra Mondiale, decise di proseguire la s u a carriera in seno all'esercito e v enne no minato capi t ano 1'8 febbraio 1920 in servizio presso l 'ospedale militare di Firenze In questo s t esso periodo, per una curiosa coincidenza, conobbe a Firenz e Enrichetta Chiaradia, figlia di un possi dente friulano di Caneva, una località occupata da gli austriaci dove aveva svolto la s ua attività di medico durante la prigionia. Dal loro ma trim onio nacquero tre figli, Renata (1921), Riccardo (1925) e Benvenuto (1934) .
Il Giannetti fu nominato ma ggiore il 18 febbraio 1932 e fu assegnato prima alla Scuola allievi ufficiali di complemen to di Lucc a e poi, l'anno successivo, venne trasferito all 'ospedale militare di Palermo. Il 31 dicembre 1939 fu nominato vicediretto re dell'ospedale militare di Udine e ricevette l'avan zamen to a te nen te colonnello il 16 giugno 1940. Il periodo fr itùano fu par ticol armen te sereno per il medic o poliziano, che era ben inserito nell 'ambiente cittadino grazie anche al carattere socievole della moglie. Tuttavia ques t a scomparve prematuramente n el 1942 a soli 46 anni. Questo avvenimento segnò profondamente il Gianne tti che ini ziò gradatamen te a distaccarsi dalla vita pubblica per occuparsi dei tre figli.
5 U fficio Sto ric o dello Stato Maggiore dell'Esercito, fog lio matrico lare di Dino Giannetti.
6 lnfatti, quando g li austriaci si assestarono s ull e sponde de l Piave avevano occupa to Lm'area piuttosto vas ta, ossia l'a ttuale FriuJ j e parte del Veneto settentrional e. L'iruziale entusiasmo del comando aus triaco per aver co nqu is tato una porzione sig nificativa di territorio nemico e soprattutto per essersi impadronito de ll e fe rtil i terre friulane -che potevano un p oco allentare la morsa della fame che oramai avvolgeva l' impero - s i smorzò presto ne ll e diffico ltà di dover ammin istrare w1a regione tanto ampia e di dover di conseguenza provvedere anche alle necessità della popolazione. Non era wl'incombenza da poco : il solo Friuli contava po co meno di ottocentomila ab itan ti che, fra le al tre cose, aveva n o bisogno di ass istenza sanitaria. Ne i primissimi mesi di occ upaz ione q u esto compito era sta t o affidato ai medici e agli infermje ri de lla Kranken, la sani tà militare dell'ese rcito austro - ungarico. Erano pe rò e m erse subi to alcune difficoltà: il personale non e ra s uffi cien te per occupa r si adeguatamente delle necessità de ll' esercito e a nch e di quelle della popolazione, mentre q uest'ultima provava grande diffide nza per i med ici stran ie ri. Qualora poi vi fosse sta ta disponib il ità da entrambe le parti (cosa non rara del res to) era difficilissimo spiega rsi e fars i comprendere adeguatamente. Se si poteva infatti sperare di trov are un interprete italiano-tedesco, e ra cosa assai più ardua trovarne Lmo che comprendesse l'ungherese, il croato, il boemo o Lma delle altre ta n te l ingue che formavano l'incredibi le multiculturalità dell'ese rcito asburgico. Così all'alto comando aus tri aco venne l' idea d i impiegare per questo comp ito parte dei medici mili ta ri ita liani prigionieri che erano rinchiusi nei numerosi lager dell'impero.
Durante il s econdo conflitto mondiale tra s cors e un breve peri odo assegnato alla div isione "Veneto" ch e op e ra va nei territori balcanici occupati dall'Italia. Il pr im o luglio 1943 v enne avanzato al gra do di colonnello e nominato direttore del l' infermeria presidiaria di Parma. Dopo 1 ' 8 settembre deci s e di rimanere al s uo posto "per provvedere alla cura e all'a ssistenz a di circa quattrocento militari ricove rati" 7 Il nuo v o regime della Repubblica Sociale Italiana era del tu t to incompatibile con il suo pensiero liberale e il Giannotti "all'occasione della chiama ta alle armi di alcune clas si di leva, concesse largamente es oneri e licenze di co nvalescenza ai giovani" 8 che venivano inviati per la v isita militare press o l'infe r me ri a che dirigeva . Questo atteggiamento, così come l'aiuto prestato agli esp onenti della resistenza locale, furono tali da prov ocare "più v olte lament e le da p a rte delle autorità militari e irritare l'autorità politica" 9 Ne deri v ò un' ispezione d el comandante regionale a s eguito della quale il Gian.notti "fu esonerato da lla carica il 15 gennaio 1944 111 0 e successivamente collocato in congedo. Gli fu com unque richi es to di pres tare giuramento alla R.S.I., cosa che tentò di rimand are quanto più possibi le 11 Rifiutarsi di giura re significa v a tuttavia perdere anc he gli a ss egni dello s tipendio 12 ed il Giannotti, per garantire l'adeguata suss is te nza ai tre figli, dovette giurare fedeltà alla Repubblica il 20 aprile del 1944. N o nos tante questo continuò l' atti vità a favore dei "patrioti d ella montagna a cui consegnò quattro moschetti di vario tipo " 13 .
Ne l 1.946 fu considerato idoneo a riprendere il s ervi z io dalla Commissione epurazione del personale militare e ve nne invia to a dispos izi.one del comando
7 CG, FC 3, M iniste ro d e ll a Gu e rra, Commissione ep ura zione personale m ilitare, ve rbale n. 814, 5 magg io 1946
8 Ibidem
9 Ibidem
10 Ibidem
" C G, FC 3, Ese rc ito R.S .I., Com and o p ro vin ciale, Uffici o Pe rs o nale, pro t. 9 22/ 3, 11 feb b raio 1944: "A l C o l. Gia nnot ti Din o . S iete inv it ato a presentar vi a que sto Co mando merco ledì 16 co rre nte a lle ore 9, in d iv is a, per pres tar e gi u rament o d i fed e ltà alla Re pub b li ca Sociale ltalian a . Qual o r a per ragion i di s a lute non foste in co nd iz io ni d i p rese ntar v i d ovete fa r per ven ire a ques to C o mando una d ich iaraz ion e m ed ica In tal ca so v i farò co n oscere la d a ta in c u i d ov r ete prese ntarvi pe r pres tare il gi ur a m en to s udd e tto. N e l caso r ite n e s te d i n o n g iur a re sarete rad ia to da i ruoli d e ll ' Eserci to e v i sarà sospeso il pa ga m e nto d i qua lsia si assegno Firma to il gene r ale com a ndante"
12 CG, FC3, Ese rcito R.S l. , Comand o m il ita re d e ll a p rov in cia di P ar m a, circo lare 75 1, p ro t. n. 1086, 7 ma r z o 1944: "pe r co loro che rifiu ta no d i pres ta re g iurament o ve rranno a p pl icate le seg u e nti sanzio ni , in a ttesa d i ulte ri ori provvedimenti ch e v e r ra nno e m ana t i dall e A utorit à Supe riori: se u fficia li iJ1 S P E. o so t tufficiali in ca rri era co nt in u a ti va, coll oca m e nt o in lic en za ill im ita ta senza assegni [ ] per tu tti segnalazione alle Auto r ità Poli t ic h e" .
13 CG , FC3, M ini s te ro della Guerra, Commissione epuraz ione personale mil ita re, ve r bale n. 8 14, 5 maggio 194 6, rela z ione d el parti g iano , m a resc iallo N ardo ne Lui g i: " 1 el se tte mbre se m b rava ch e la gue rr a s i avvicinasse a ll a val Padan a ed il Ben o ldi mi c hi ese l'assegna z io ne d i medici colla b o razio nis ti . M i mis i a ll' o p e ra e segn ala i il dott . Gi u lio Ag n etti, g ià n o to p e r le sue pres taz ioni ai ferit i p ar ti g ian i, ed il m ed ico co lo nn e ll o G ian.no tti dr. Dino il q ua le fu d imesso da ll 'ese rcito perché con ced eva a profusio n e I icenze d i co nvalesce n z a anch e a co loro ch e non aveva no b isogno pu r d i n o n fa rli in corpo r ar e n elle file d e ll' esercito r epubb lica n o. Il Gia nno tti fo rnì pe r i p a trio ti d e lla m o n tagna n. 4 m os ch e tti di va r io ti po" militare t erritoriale di Fire n ze . Il 22 ottobre 1947 fu nomìnat o diret t ore di sanit à militare presso il comando militare territoriale di Milano . Fu infine co llo ca to in congedo il 16 ottobre 1948, ma, per aver prestato g iur a m ento alla R.S .l. , nonos t a nt e il favorevo le esame d ella co mmis s ione di e pur az i one 14 e le mo lt e t es tim onianz e sc ritte della sua attività contro il re g ime 1', n o n venne presc elto per la pro mo z ion e a ge ner ale
Q u es ta deci s io n e, p ercepita come un'evi d en te ingiu s ti z ia, amareggi ò m o lto il C iannotti che si ritirò s empre più a v i ta privata, complice a n ch e la disg regazio ne della s ua famiglia. La figli a ma gg io re, Renata, a cui era molt o le ga to, si sposò con un c i ttad in o eq u adoregn o e si tra s ferì in quel paese s ubito dopo la guerra. Il seco ndoge ni t o Ric cardo, dopo aver fi n it o nel 1943 i s u oi s tudi pre ss o • la sScuola militare di Milano con l'inten z ion e di e ntra re n e ll'A ccademia milit are di Modena, si era arr u olato volontario nell'R.S . I. ìn profo n do co ntra s to con il padre. Fìnita la g uerra, dopo aver vis s uto qualc h e anno a Montepulc iano, decise anche lui di trasfe rirs i ìn America del s ud.
1 • CG, FC3, Ministero della Guerra , Commissione ep11razio11e perso11all' militare, verbale n. 814, 5 maggio 1946: " Risu l ta agli a tti c he il colonn e llo m ed ico Din oG iann ot ti,all'Sse ttem b re 1943er..1 diretto re d ell'infermeria presidiaria di Parma e che rimase al suo p osto per pronrcderc alla cu ra e all'assistenza di c irca 400 m il itari ricov e rati. A ll ' occasione d e ll a chiamata alle a rmi d i alcune class i d i leva co ncesse largamente esoneri e licenze di co n valescenza ai giovani che veniva n o inviati in osservazione all'anzidetta infermeria. Tale opera provocò pii.i volte lame nte le da p arte d e lle autorità m ili tari e ir ritò l'autorità p oli ti ca, ne d e rivò una ispezione del comandante regionale a seguito della quale fu ~on era to dalla carica il 15 genna io 19+1 e s uccess iva mente co ll ocato in congedo. Dov e tte presen ta re g iu ramen to per non perd e re gl i assegni e per non correre l'a lca di dover abbandonare i s uoi tre figli che , da poco, avevano perduta la mamma Consid e rat o che è da escl udere tanto la vo lonta ri età quanto lél collabora z ione nel b r ev e se rviz io presta to da l Giannotti q u a le direttore dell'infermeria presidiaria di Parm a, considerato che l'attodclgiuramento,compiuto per alt ro in partico lari condiLioni a mbi e ntali e morali, n o n costituisce m otivo d i a dd eb ito. Per q u esti motivi j Jil co lonnell o m ed ico Dino Giannotti non è incompatibile a rimanere in servizio".
15 Numerose so n o le di chiara;,;ioni sc r itt e da partigiani e mili tar i che testimonia n o la fatt iva opera antifascista di Din o Giannotti, conservate p res!>O l'archivio della famiglia e presentate alla Comm issione d'epurazio ne del p erso na le mi lita re, come da p roto collo n. 2655 R.P. del 18/3/19 46 . Se ne rip orta una per esempio, del maggiore medico Angelo Da7 Li in se r vizio all ' infermeria presidia ria di Parma." el periodo intercorso tra il 25 luglio e 1 ' 8 se ttembre 1943 ebb i a gio di ap pura re la ve ra fede p oli tica de l mio direttore, i l qua le pro fessava sentimenti, non dubbi , antifascisti e antitedeschi, al pari del sottoscritto per cui si stabiliron o tra no i profo nd i rapp o rti p e r il co mune id ea le. Reciprocamente certi d ei n os tr i sen t imen ti, a d iniziativa d e l col. Giannotti, a ll orché nel novembre 1943 furono c hiamate alle armi alcune classi di leva e furono richiamati molti uffic ia li , ci inte nd e mm o p er o rgani zz are u n p ia no atto a sa bo t are l'a rruolam ento nell'ese rci to repubbli cano, tant o da ridurre a l minimo i militari idonei allearmi inviati in osservazione oa visita presso la Commissione med ico-ospedalie ra il rilevan te numero de i mi li tar i - alcune centin aia - così inv iati in li ce nza di convalescenza o giudicati rivedibili o riformati non poteva non indurre sospetti nelle a uto rità politiche e militar i della così detta re pubblica sociale, così che vennero .inviate spi e fa scis te, ca muffate da ammalati, a sorvegliare quanto accadeva ne ll 'infermeria. Quand o, in seguito, i pro v ,·edimenti m edico legali per i dime!>si dai reparti d i cura d oveva no esse re sa n zionati o m eno da un u fficiale med ico ted esco, con il col. Gianno tti riuscimmo con la compilazione di false car telle cliniche e con alterate ricerche di laboratorio e di gabinetto apresentare "g li u sce nt i" affetti da tali in fe rmit à p e r cui si rend eva necessa ria la concess ione di una li cenza di co nvalesce nza. In tal modo num e rosi militari furono sottratti alla deportazione in Germania. Fu così che al col. medi co Giann otti, sospetta t o dai fasci s ti e dai tedeschi, nel geru1n io 1944 gli fu tolta la direzione d e ll ' in fe rm eria".
Così Dino Ciannotti, profondamente rattristato da qu este partenze, si dedicò con attenzione, ed un po' di severità, a seguire gli studi del figlio minore Benvenuto, che era stato destinato ad intraprendere la professione medica e a reali zzare tutte quelle speranze che erano andate deluse con i p rimi due figli. L'anziano ufficiale occupava la maggior parte del suo tempo libero leggendo testi di storia, specialmente a n tica e contemporanea, ed ascoltando musica classica .
Ogni a1mo trascorreva, nei mesi estivi, una piacevole parentesi nella casa paterna di quella Montepulciano a cui era fortemen te legato da tanti affetti e ricordi. Qui ritrovava molti amici della gioventù e dell'età matura e trascorreva gran parte del tempo in passeggiate - spesso so litarie - fuori le mura, con serate al Circolo dei Costanti e con conversazioni al caffè del corso principale . A ques to si aggiunse una co llaboraz ione al locale settimanale l'Araldo Poliziano, al quale contribuì con ar t icoli d i storia cittadina.
Mod impro vvisamente a Montepu lciano il 26 luglio 1957, nel gio rn o in c ui il figlio Benvenuto sosteneva a Firen ze uno degl i u ltimi esami universitari . Fu sepol to nella cappella di fam iglia dove la sua lap id e, p er sua vo lontà, coerentemente co n la sua fede monarchica e di militare - e forse anche come simbolica pro testa per la negata promozione - reca la scritta "Colonnello Medico del Regio Esercito".