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Premessa
Forse la mia png10 n ia era già stata predestinata dalla mastodontica e pesante burocrazia che affligge gl i orga ni sm i stata l i e in special modo quello militare. Che se in tempo di pace questo inafferrabile Stato nello Stato è così esas peratamente lento nei suoi movimenti, a più forte ragione lo è in tempo di gue rra!
Infatti, se la mia promoz io ne a capitano fosse avvenuta, come doveva, nel marzo 1917, forse oggi - 17 novembre 1917, ore 15 - non mj sarei accinto a scrivere questo diario. Diario che non ha pretesa alcuna, ma solo lo scopo di far rivivere in me, con l'andar del tempo, i momenti forse più tragici della mia vita.
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Dopo un cer to periodo di inabilità alle "fatiche di g uerra " per un congelamento soffe rto sul fronte trentino con 1'83° Reggimento Fanteria (Brigata Venezia), co n il grado di Tenente fui avviato il 9 agosto di quell'anno all'Intendenza Gene rale a Treviso per la mia assegnazione ad un reparto in linea.
Di qui, dopo una trafila di p iù e seccanti Comandi, giunsi alla Direzione di Sanità dell'XI Corpo d'Armata (Genera l e Ciliana 1) in Gradisca . Detto Corpo d'Armata faceva parte della Terza Armat a comandata dal Duca d'Aosta. Era Direttore di Sanità il Colonnello medico Celestino Fara Ili di Castiglion Fiorentino, e sapendo che era un buon conoscente di mio padre, mi illusi che tenesse con to della mia prossima promozione e mi affidasse le mansioni de l grado su periore, com'era in uso fare.
Invece dopo avermi "cicchettato" per un ciondolo della catena dell'orologio che pendeva da un tasch ino della divisa (a tanto si arrivava quasi di fronte al nemico!) si servì di me fino all'ultimo momento come "tappabuchi", inviandomi di quando in quando là dove necessitava un subalterno. Ciò mi faceva stare di mal animo, anche perché sovente mi ritrovavo alle dipendenze di un
1 L'autore s i rife ri sce a l generale Giorg io Cigl iana (1857-1919), già distintosi durante la guerra ita lo -t urca, che di ve nne anche governato re della Tripolitani a Al comando d c ll 'XT corpo d'Armata partecipò a ll e prime dieci le battaglie dell'Isonzo capitano che sarebbe s tato meno anziano di me, se io avessi avuta la promozione a tempo debito.
Così dopo aver girovagato per breve tempo in Sezioni di Sanità (GabrjeVallone del Carso), Infermer ie (Sdraussina) e Gruppi di arti g li eria (Loquizza), unità tutte dislocate nel Carso, il 16 settembre fui comandato p er pochi giorni, mi s i disse, al 3° Battagl ione del 70° Reg gimento Fanteria (Brigata Ancona) che si trovava a riposo a Borgnano, comandato, il primo dal Maggiore Fiorito il secondo dal Colonnello Susanna 2 li 70° Reggimento era compos to in massima parte di siciliani e di toscani, tra i quali trovai alcuni militari di Montepulciano, delle frazioni e di Chianciano. fn tanto, quasi per benefico sort ilegio, era giunta la mia pratica di avanzamento, ma per altrettanto ma lefico sortil egio il Comando del mi o Regg imen to, il 26 ottobre, si trovò nella necessità di distruggere con il fuoco tutte "le car te ", compresa la mia pratica, perché circondato da truppe nemiche!
Ero infastidi to da questa destina z ion e anche perc hé ta le Brigata, a differenza della "Toscana" e dalla "Venezia", dove avevo prestato servizio, non aveva un • passato del tu tt o glorioso J, dunque mi occ up ai alacremente per far so llecitare la mia promozione. Il deposito del 77° Reggimento Fanteria (Briga ta Tos ca n a) aveva da poco comunicato che i miei documenti, già compl eti per la mia promozione, erano sta ti trasmessi erroneamente ad autorità incompetente, e che la mia pratica si trovava al presente presso l'Ospedale militare di Milan o.
Non persi tempo ad inte ressarne il mio ca po ufficio di Sanità, Maggiore medico Villasanta, che presa a cuore la mia situazione dispose sub ito per avere tutta l a pratica concernente il mio avanzamento.
Ricordo il caporale Alceo Bulgarini che "senza sua colpa", mi disse, era imboscato al ca rreggio, e il so ldato Gino Marzu oli che assuns i come attenden te. Nei pressi di Borgnano era accampato anche il 69° Reggimento Fanteria, dove trovai il sergente furiere Azelio Anselrni che a tracolla portava il tubo di latta contenente il giornale di contabilità Mi fece un certo effetto vederlo girare con tale arnese da tempo di pace e a lui esternai le mie preoccupazioni per esser s tato assegnato a quella Bri gata, di cui ben co nosceva i fasti e i nefasti! Il sergen te furiere spalancò le braccia e alzando gli occhi al cielo mi rispose di "bene sperare"!
Altre circostanze, poi, avvalorarono il pensiero sulla mia predesti na zio ne a ll a pri g ioni a . Infatti una circol are del Comando Supremo consentiva che due z TI grado effettivo era qllcllo d i Te n e nte Colonnello. fra telli potessero essere assegnati allo stesso reparto e quindi, qua si certamente, sare i stato trasfe rit o al gruppo di artiglieria dove si tro vava Riccardo. Ma non bas ta: interpellato, rifiutai di essere inviato in Eritrea, perché ritenevo mio dovere combat tere, se pur sotto il segno della Sanità Militare, il seco l are nem ico. Infine, questa volta coma ndat o, mi imbarcai con una sezione di sanità per la Pales tina, ma, giunti a Malta ve nimmo rimandati ai reparti di provenienz a. All' ultimo momento, infatti, il nostro Ministro degli Es teri, Barone Sonnino/ si oppose al fatto che un nostro corpo di sped izione si affiancasse a quello ingles e in Palestina .
3 L' a utore si riferisce ad alcuni sfortunati episodi di guerra che coinvolsero la brigata Ancona. Alla fine di aprile del 1916 la brigata era stata assegnata in Trent ino, per tenere il settore str ateg ico di M. Maronia. ll 15 maggio ebbe inizio la Strafexpeditio11 e l' "Ancona" fu cos tretta a sostenl're un pesantissimo bombardamento, e itùziò a ce dere terreno. Un nuov o assalto aus triaco risultò fata Ie, e I.i briga ta fu cos tre tta a ritirarsi, perdendo la propria po siz ione. Cfr. Minist ero della guerra, Uffic io sto ric o dello Stato Maggiore dell'Esercito, Brigntedifm,terin: rinss1111ti storici dei corpi e comandi nella guerra 1915- 1918, 8 vo i., Roma, Libreria de ll o S tato, 1924-1929, p. 234.