6 minute read

Al primo reparto ufficiali

Messo piede nel reparto ufficiali mi sembrò di essere entrato in una reggia e risorto a nuova vita! Fummo accolti in una delle tre s paziose sale da pranzo, dove, dopo tanto tempo, rivedemmo dei tavoli e delle seggiole. Alle 9 ci fu offerta una buona tazza di caffè-surrogato, dopo di che ci assegnarono le camere, una per ufficiali supe riori o capitani, mentre noi subalterni eravamo ragg ruppati in due o tre, talvolta anche in più per camera.

Mi accordai con il Tenente Spighi del mio reggimento e con il Tenente Peccianti, entrambi toscani, e ci venne assegnata la camera 220. Era una stanza sufficiente mente spaziosa, arredata con tre letti in ferro, sulle cui ta vole appoggiava un materasso di contenuto incerto, due coperte e lenzuola. C'erano inoltre un tavolo, tre sedie, un piccolo armadio ed un la vamano in legno. Doppie finestre a causa della rigidità del clima.

Advertisement

Gli ufficiali italiani, già anziani di prigionia, addetti alla mensa del reparto, ci distribuirono con nostra immensa meraviglia alle 10 e 30 due piccoli panini bianchi con sa lame "vero italiano". La prima notte ebbi la prima delus ione, nonostante avessi già pregustato di fare un'ottima e ristoratrice dormita. Sul letto erano disposti due sacconi, uno dei quali era più corto e stretto dell'altro, per cui durante la notte scivolavo da una parte e dall'altra insieme al saccone, con il risultato che dormii pochissimo, anche per la durezza lignea del letto, e mi sorb ii un gran freddo. La mattina seguente ado ttai il detto del fante "arrangiati" e con molta circospezione mi fu possibile cambiare il saccone, prelevandolo da un'altra camera. Il reparto, circondato da reticolati e da sentinelle, ha 250 camere e può accogliere oltre 500 ufficiali, e al presente era quasi al co mpleto. Vi sono tre stanze da pranzo, di cui una più piccola nella quale è in stalla to un teatrino e la cucina. Esis te inoltre una specie di "bazar'' che vende i più disparati oggetti, dal quaderno al sapone, dall'acqua purgativa "Janos"1, ai chiodi, dall'acqua uso

Colonia, alla carta igienica e via dicendo. 11 magazzino più ricercato è quello dei generi alimen tari, più o meno rifornito a seconda delle circostanze, attualmente è provvisto di marmellate, mele, pere, sala m e e vino.

Ma qui non finisce l'o rgani zz azione italiana del reparto. Infatti esis te un salo ne di barbiere, di sar to e di calzolaio, inoltre l'ufficio postale, l a rivendita di giornali e di riviste, non che quella di sigari e s igarette, quest'ultima non sempre in grado di rifornirci. Non manca neppure la biblioteca, la sala da gioco con biliardo e ca rte con l'annessa "buvette" dove, prima che fosse vietato, si potevano gustare i liquori, com presi que lli esteri. Ora so ltant o rob a indiges ta; apfe l-w ein e la "Sligowizz"2 li tutto è diretto da una commissione di ufficiali italiani con personale di truppa. In un cortile prospicente alla mensa noto co n stupore un bel branco di oche e di suini, e con meraviglia ammiro la perfetta organizzazione del reparto. Ma le scoperte non sono finite, vi sono società sportive, di pattinaggio, di tenni s, non che di mu sica, di canto e di recitazione, e non è dimenticata quel la di beneficenza e di soccorso per i nostri so ldati prigionieri. I profitti ricavati da tutte queste istituzioni servono per migliorare la mensa e per l 'ai uto mate riale e di ass is tenza a i nostri soldati. Frequentemente avve ng ono crisi di governo, si indicono elezioni, si assiste a comizi elett'orali con le immancabili manovre di corridoio, di manifesti e di galoppini!

N on è certo inv idi abile la posizione deg l i e letti c h e s i dibattono in gravi diffico ltà, oltre a quei pochi e ridotti generi alimentari che ric e vono dal co mando del campo, devono provvedere ad acquistarli anche dal commercio, il che non è s empre poss ibile e sem pre a prezzi di s t rozzinaggio. Alcuni ge neri permessi vengono fatti inviare dall'Itali a e vige la re gola che ogni ufficiale che riceve un pacco viver i deve versare una certa aliquota a l magazzino de lla mensa

Al m i o i ngresso a l rep arto dominava l a carestia dovu t a in gran parte alla chi usura de ll a front iera e all'improvviso affl usso di ufficiali prigi onieri, per cui era nece ssa ri o co n s um are co n p ars im o n ia le scor t e de l magazzino . Non rara mente avviene ch e qualcuno ben fornito di viveri facc ia in vi ti a pranzo con scelti menu, confezionan d o le v ivande, specie gli s paghetti, su di un fornello a petrolio.

Gli anziani hanno addobba t o con proprietà e con un certo lusso le proprie camere, alcune delle quali hanno dei tenda ggi e pavimento a cera . Non manca no, poi, quadri e soprammobili. Alcuni nostri soldati sono addet t i alla pulizia e ci servono da attenden ti e fortunatamente quasi mai s i vedono ufficiali aus triaci.

Curioso e interessante è un albo, per uso in t erno, pos t o in un corridoio, dove s i possono leggere annunci di tal fatta :

«Scambio barattolo di salsa di pomodoro con siga rette»

« Ven d esi por t as igarette d 'arge nto »

«Cerco maestro di musica o di t edesco»

<< Prego l'ones to rinveni tore di res titu ire alla ca mera X una stilografica perd u ta»

La vita del repar to è così regolata:

7.30: Sveglia

8.30: Caffè

10 00 : Appello da part e di un ufficiale austriaco che stor pi a tutti i cognomi e tal v olta comunicazioni del Colonnello Comandante del Campo. L'appello v ie ne fatto in un ge l ido corti le dal qual e torniamo, s p ecie durante le giornate ri gide, tut t i intirizzi ti .

12 .00: Pranz o .

14.30: Passeggiata . Il numero massimo dei prigi o1ùeri che vi possono partecipare è di sessanta, accompagnati da un ufficiale e da un a sco rta armata composta di sei uomini. L'itinerario è sta bilito d i vol t a in vol t a dal Comandante.

16.00: Ritorno in reparto.

19.00: Cena .

Il martedì e il venerdì ab biamo facoltà di recarci in un misero cinematografo situato alla periferia del campo, che in altri giorni ed ore funziona per i civili.

La nostra mensa ci distribuisce al mattino caffè surrogato, a mezzogiorno minestra, quasi sempre brodo liscio, 150 grammi di carne, talvolta con contorno, 180 grammi di pane, e come straordinario il caffè. La cosa di cui sento più la manc anza è il pane, di cui ero un forte divoratore, mentre non ho risentito minimamente di quella del vino. Come frutta, a pagamento, s i possono avere o mele o marmellata, e nel pomeriggio, s empre a pagamento, una tazza di cioccola ta o di tè, oppure due sandwich con salame.

Problema per me insolubile è quello della bianc h eria persona le, oramai ridotta in miserando stato, giacché h o sempre addosso quella che avevo il 15 ottobre, quando m i recai in linea.

Ho la ventura di trovare un pietoso compagno, il sottotenen te avv. Segnini dell'Isola d'Elba, praticante a Firenze nello s tudio dell'avv. Pi lacci di Montep ulciano . Mi rifornì di qualche capo di biancheria e in ta l modo potei far lavare la mia che già era infestata.

Il 20 novembre scrivo la p r ima carto l ina a casa. Di q u este cartoline se ne possono inviare otto al mese e al presen te è proibito l'ino ltro delle lett er~.

Esco per la prima vol ta a passeggio il 22, recandomi a Meisseldor P piccolo villaggio d istante circa quattro chilometri, no to le case ad un solo piano, li n de e p ulite, almeno esteriormente, con l'immancabile dopp ia finestra con vasi da fio ri.

Il g iorno successivo scr ivo nuo vamente a casa, insistendo come nella precede nte carto lina, per l'invio del pane. Ne l pomeriggio sono andato, insieme ad altri, al cinematografo, dove, pur non comprendendo la lingua tede sca, furono pro iettati due stupi di ssimi drammi ed una altret t anto stupidissima comica.

Il 24 fu per me un giorno memorabile, invitato a pranzo da Segnini, ormai anz iano di prigionia, mi fece gus tare degli splendidi e abbondanti s paghetti, ca rne in scatola, frutta, caffè - vero caffè! -e pa n e a volontà . Ero così disabit uato ad un tale pasto, normale in condizioni ordinarie, che dovetti poi sdraiarmi nel mio le tto per digerire, alla guisa dei serpenti!

Non senza aver lasciato con profondo rammarico i miei due compagni di ca mera, il 26 vengo trasferito a ll' ospedale del campo.

This article is from: