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Febbraio Statisticheericordi

J) I giornali non nascondono che a Berlino vi siano stati sanguinosi conflitti tra la polizia e gli scioperanti.

Telegramma a casa. Riscosso lo stipendio di cui ben poco mi rimane dopo aver pagato la mensa. Due morti, uno per enterite, l'altro per nefrite. (53)

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2) Freddo intenso e gelo. Chissà mai perché la censura permette che i giornali stampino certe notizie? Così oggi si apprende dai medesimi che, mentre a Berlino è stato proclamato lo stato d'assedio, a Trieste seguita lo sciopero generale .

Ricevo da cas a un pacco di biancheria con una coperta e qualche genere commestibile. Purtroppo nulla ancora del pane, di cui vado sempre alla "carità" e che di continuo r ichiedo nei miei scritti. Un morto per enterite . (54) Dopo cena so n o stato al cinematografo, di dove ritorno tutto infreddolito .

3) A causa di un guasto sono mancate l'acqua e la luce, per cu i vado a l etto anzitempo Dormo poco e male.

4) Il guasto di ieri, dovuto al gelo, ancora non è stato riparato, ed abbiamo cenato con lumini improvvisati. Per non recarmi a letto così presto come ieri, mi avventuro al cinematografo dove la luce non manca. Il ritorno al buio è stato alquanto agitato, che ad ogni piè sospinto ci si sentiva intimare dalle sentinelle we r da s !, "chi va là!".

Ma ciò sarebbe stato il meno se, proprio da oggi, la nostra razione di pane da 250 gr. non fosse sta ta ridot ta a 180 grammi. Adesso mi spiego gli scioperi ed i tumulti che avvengono in varie parti degli Imperi centrali, di cui noi facciamo le spese!

5) Siamo sempre senza acqua e luce, né il Comando si interessa di questa deficienza.

Il mio pizzo è c resciuto in modo rigoglioso, e acquisto così un 'a ria dottorale sulla quale scherzano i mie i compagni. Rendo eterno il fatto con una fotografia che un so ldato austriaco, con l'a utor izzazione del Comando, eseg u e a richiesta. Se non fosse vie t ato ne invierei una a Metella ricordandole l'episodio di Clusone. Ad ogni modo le ho g ià scritto del ritorno della barba!

6) on solo i medicinali scarseggiano sempre più, ma è s tata diminuita anche la razione di latte per gli ammalati, e specie gli enteritici si spengono come tante candele. I nostri memoriali e le nostre proteste n o n sono val se a nulla, e s i s perav a ch e il nostro Tenente Colo nnello, sebb ene non CG, FC2, Din o Gianno tti. sia preso in considerazione, ave nd o cont a tti co n il Co mando , insistesse per migli ora r e le sorti dei no s tri ammalati e prigioni eri, ma null a di tutt o ciò! Chi lo ha cono sc iuto prima e durante la guerra ce lo de sc rive come ufficiale energico, volitivo, buon organizzatore, come lo so no per la ma ggior parte i lomb a rdi. Si riti ene che la prigionia lo ab bia rid o tto apatico e quas i indifferente a quan to lo circonda, e sopra ttutto per il suo affettuoso attaccamento a ll a famiglia e alla moglie in particolar modo.

7) Il co mand o ha emanato un "befhe l" 1 con il qua le imp o n e a tutti i prigionieri , esclusi gli ufficiali, di ve rsare al magazzino i sacche tti co n i quali ricevono i pacchi dall'Italia, sotto pena del sequestro del pacco stesso. O " Felix Austria" come se i ridotta!

Un morto p er polmonite. (56) tra ques to personale vi sono ancora nostri solda ti, abbia fatto una buona razzia di pacchi, facendoci poi un losco commercio per il Campo e con i borghesi. Già da tempo i nostri ufficiali, venuti a conosce n za di questo fatto ignominioso, avevano, anche se inuti lmente, chiesto al Comando che un ufficiale italiano fosse presente a ll 'arrivo e smistamento dei pacchi. Cos ì, mentre non poche famiglie avranno fatto d ei sacrifici per inviare a l prigioniero dei generi. alime ntari, questo ne veniva defraudato in modo orrendo!

Gioved ì grasso ... ricordi, ricordi e rimpianti di va lzer, di polche e di veglioni!

8) Si riaffaccia i1 sole dopo una nottata di pio gg ia. Con invidia e con disappunt o noto che molti dei miei colleghi giunti insieme a me al La ger ricevono qu asi regolarmente il pacco di pane, mentre io devo vede rn e ancora il primo! Si d à per certo c h e ultim ame nte il personale addet to a ll o sca rico dei pacc hi , e 1 Un o rdine diretto.

Lo smis tam e nto dei pacchi.

Soltanto una vol ta, a seg u ito di energiche proteste, furono allontanati alcuni n os tri sottufficiali, i cui nomi s ono rimasti ben imp ress i nella mente dei nostri prigionieri, che spera n o, un giorno, di poterli incontrare faccia e faccia e in piena libertà.

Nel mio rep a r to ben cinque morti. (61) Tre per dissenteria, che oramai regna sovrana, e due appena giunti . È una v era tragedia!

Dopo alcuni mesi di chiusura ha riaperto i battenti il teatro del 1° Grup p o. Come estetica è migliore del "Manzoni", cioè del "Contumax", ma gli attori s ono inferiori. Ho ass isti to ad una vecchia commedia del G herard i, "Oro ed orpello" 2

9) Da diverso tempo non m i muov e vo dai retico lati ed oggi ho sentito il bis ogno di uscire in libertà v igila ta recandomi a Roding e rs dorf.

Due morti per enterite. (63)

Scrivo alla zia Vittoria ricordandole l'abbonamento in Svizzera, che da tempo non ricevo né pacchi né corrispondenza. Alla sera sono anda t o al cinematografo.

10) Due morti per enterite . (65) Il Lage r in questo modo si spopola!

11) Un morto per enterite. (66) Alla buon'ora ricevo due pacchi con biancheria, generi al i mentari e tabacco . Di pane ancora nulla; chissà mai perché?

12) Esultanza somma negli I mp eri Centrali per la pace conclusa con l~Russia. Però chi vivrà, vedrà, sia per gli stessi Imperi che per la fedifraga slava, oramai in mano dei rivo l uzionari, che, a quan t o si legge n ei giorn ali, si appellano "bolscevichi". Il so ldato che ci accompagna n ella passeggiata mostra segni di gioia e ci dice: «Mi o figlio t ornare Austria!» . Da due anni era in mano dei russi.

Due morti imp r ovv isamente . (68) Invio un telegramma a casa.

Per sondare, se possibile, l'animo degli indigeni dopo la pace concl u sa con la Russia, mi r eco al cinematografo. Non afferro nessuna voce o parola in proposito .

13) La sede del Comando ed altri edifici sono tutti imbandierati, ed il Campo è in festa per la pace con l'ex Impero moscovita . Noia ltr i prigi01ùeri ne siamo, se non sgomenti, alquanto perplessi, perché il tradimento dell'alleata farà riversare sul nostro fronte notevoli masse di comba ttenti. I g iornali scrivono che la pace è stata fatta con il vero popolo rnsso che, spezzate le catene dello Czar, ha riallacciato i tradizionali vincol i di amicizia con l'Impero Austro-Ungarico.

Dei due mor t i di ieri, uno è deceduto per polmonite, l'altro per enterite. D ella stessa malattia è morto oggi u n altro anco ra . (69)

Con profonda commozione posso di nuovo leggere alcu1ù numeri del Giornale d'Italia, ed uno, q u ello del 19 Dicembre 1917, mi è rimasto particolarmente gradito anc h e se in pari tempo mi ha addo lorato.

In tale numero leggo w,a lettera dell'avv. Gino Conti di Chianciano, ufficiale di Commissariato, in rispos t a a non so quale articolo del p rofessor Pellizzari, mio insegnante di lettere al Ginnasio di Montep u lciano. In questa lettera l'anùco e cond iscepolo Conti ricord a "la piccola sco laresca di Mon te p ulciano de ll a quinta ginnasiale del 1904" . Il suo scritto è soffuso d i tenera nostalgia e di rimp ianti.

Infini t a tristezza mi ha suscitato tale lettura in ques to tetro angolo in cui sono costretto a vivere! Mi ha ricordato g l i anni della prima gioventù, i miei compagni, la cit t adina in cui sono nato, i miei s tudi a l l ume di una lampada a petrolio o di una luc erna, sotto gli occhi vigili della buona mamma, che sferrucchiando non perdeva di vista i tre figli intenti allo studio.

Come non ricordare C h ecco Sorbini, sempre irruen to e manesco, che si offendeva allorché un professore, equivocando il suo cognome lo chiamava " Sorbetti", suscitando la nos tra ilarità!

E Coretti, dello stesso stampo di Sorbini , che s pesso ci offriva co n l ui lo spettacol o di una sonora scazzo tta tura, mentr e Marsilio, il bidello, n o n riuscendo a far cessare "quel bordello", come diceva lu i, minacciava tutto congestionato di chia ma re i l Direttore!

E Vincenti c he, dopo aver ripe tut o a saz i età "Cantami o diva del pelide Achille" o " canto l 'armi pie t ose e il Capitano", ammutoliv a d'un tratto r ivolgendosi a noi perché si suggerisse, mentre il professore lo ri ch iamava acerbamente. Lui, sconforta to, quasi supplice e avvilito, rispond eva invariabilmente: <<Non m'entrano in testa!».

E tanti altri vorrei ricordare, ma il loro pensiero in questo momento mi è doloroso. I due fra telli Chimenti, pensatori ecceziona li , Ghi go Perelli, sempre spaur ito, Serafino Ferranti, che di Serafino aveva so lt anto il nome! E l'unica femmina, Paolina Tarugi, la ''nostra chiocc ia".

Ho appreso però con vivo rammarico come Conti sia invalido di guerra.

14) Ci sia m o a l zati co n la neve che è caduta per tutto il giorno . Sono inquieto perché non ricevo n otizie da ca sa, né tant o meno il pane. L'ultima car tolina è del 29 Dicembre, giuntami il 22 Gennaio. Telegrafo per ess ere rassicurato c hiedendo nuovamente sigarette e pane, la c ui ra z io ne di 180 gr. mi è del tutto insufficiente.

S pett acolo di va ri età a l °Contumax".

15) Freddo intenso che però non mi impedisce di reca rmi a Sigmund sherbe rg. Il Lager si avvia a diventare un cimitero! Ogg i quattro morti, due improvvisamente, e due per enterite. (70) Negli altri reparti non è da meno!

16) Stamani la Commissione ha v i s itato i dodici tubercolo s i da me proposti per il rimpatrio. Soltanto uno di essi non è sta t o riconosciuto come in valido. Gli a ltri già da tempo attendono la partenza e temo che molti di qu e ti infelici la sceranno la vita in prigionia.

La sera s p ettacolo vocale e s trum entale al teatro del 1° g ruppo.

Niente posta.

17) Un morto per enterite. (71) Spet t acolo di va rietà al "Manzoni". Fortunatamente di quando in quando ci possiamo ricreare con questi eccellenti dilettanti, che in quei m omenti r asse renano la no s tra vita. Poco ho da legg ere che la bibliote ca dell ' Ospedale ha libri non di mio gusto, cito Carolina Invernizio, Capuana, Verne, De Amic is e v i a dicendo. Mi dedico molto a l tedesco in m odo da poter legge r e qualche libro. Sono già a buon punto.

18) Finalmente ricevo una ca rtolina di Delia del 7 Gennaio3 , nella quale mi informa che so no stato abbonato al pane e al tabacco, generi che vengono s pediti ai prigionieri da uno s pec i ale cnte 4 •

'CG, FCl, De li a G ia n.notti, ca rto lina p.g. , 7 ge nnaio 19 18, "Carissimo Où10, con tanto pia ce re, benché giunta dopo più di un mese, si sono ricevute le tue ca rtoline del 20 e 29 o,·embre, anche il tuo telegramma del 28 / 12 ci è pervenuto. Ci auguriamo tu abbia ricevuto il no:,tro di auguri. Ti abbiamo :,pedito diversi pac ch i, w10 anche oggi, è proib ito mandarti forbici, sca rpe. Potendo rimanda sacche tti. Pane, tabacco fa tt o abbonamento. Vog liamo sperare che già tu abbi a ricevuto qualc h e cosa. N oi tutti bene compresi fratelli; Adolfo ha passato con noi queste feste. Sempre, ma più specialmente in questi giorni il no:,tro pensiero è stato con te, con il nostro caro Dino. Più spesso che puoi scr ivici, g iacché la co rrispond e n za tarda tanto a venire, fa cci sa p ere ciò c h e vuo i in generi a limentari che, se co mp atibile con il reg olamen to inv ieremo. Come a ltre volte abbiamo ~critto dacci notizie di Fiorito. Io passo le giornate studiando molto il pianoforte, desiderando quest'anno finire. Speriamolo! nmaestro è contento di me. Mammina, papà ti inviano tanti bacioni e tan te cose affettuosissi m e. lo ti baci o forte forte co n tutto l'affetto, e che ldd io semp re ti protegga e ti be nedi ca. De lia"

4 Ln realtà si trattava di un servizio speciale offer to dalla Croce Rossa Italiana, in collabora7ione con la Croce Rossa lntemazionale di Ginevra L'Italia, aveva, rispetto all'Austria, risorse alimen tari

Mi sono recato al cinematografo e, dopo aver preso posto nella solita gabbia, poco distante da me h o se n tito due signori n e ch e pa rl ottavano in italiano, senza afferrare il senso delle loro parole . Spinto da vivo e ben comprensibile desiderio di avvicinarle, con molta as t uzia e circospezione, men tre il truce dramma attirava l'attenzione degli spe t tatori, mi sono avvicinato a loro Nella nostra brevissima conversazione ho appreso che da Cor m o n s, d ove so n o n a t e e cresciu t e, era n o sta t e in t ernate prima a Pu lkau5 e successivamente a Sigmundsherberg perché sospe t te di sentimenti italia1ù e di ostilità all'Impero. Ne fu i commosso, ci incoraggiammo a v icenda, scambia n doc i auguri, e mestamente ci sa luta m mo. Fu un attimo, ma per me fu una gioia senza p ari!

19) Due morti, uno per dissente ri a, l'a ltro appena giunto in reparto. (73) Rispo nd o a De lia .

20) Ri t orna il freddo, pur splen d endo il so le . D u e m orti, con il solito macabro ritornello, uno per enterite, l'altro appena giunto in reparto. (75)

21) Giornata di avvenime n ti . Si principia con una bella nevicata che dura fino a sera .

Stamani, men t re ne l mio repa r to ho avuto qua t tro decess i, d u e per enterite, uno per polmonite e il quarto gi u nto agonizzante (79), sono s t ate traspor t ate al cim i tero ben 26 salme, e g i à ne l solo "Isolier" a mezzogiorno vi erano 17 morti!

Infame Austria!

Per co lmo di irorua in m attina ta siamo sta ti convoca ti dallo Chefartz, il quale, a mezzo di interprete, ci ha dato lettura della risposta del M ini stero della Guerra alle richies t e formu la te a suo te m po da i nostr i generali e ufficiali superiori in favore dei prigiorueri italiani, come già ho accennato molti giomj or sono.

Con sadico cinismo ci è sta t o risposto:

1) Il vitto somministrato è sufficiente.

2) TI deterioramento deg li indumenti e della biancheria personal e è da attr ibuirsi all'incuria dei prigionieri. (Ness u n accenno alla manca n za di oggetti di lana né tanto meno alla riparazione delle uniformi ridotte in misere condizioni) più ampie, anche grazie all'assistenza profusa dagl i allea ti . Così le famiglie de i prigionieri potevano, versando una quota mensile alla Croce Rossa, far inviare due pacchi di pane a l mese al proprio congiun t o . I pacchi arrivavano a destinazione dop o c irca un mese o un mese e mezzo. Per cercare di rendere piì:1 s icure queste spedizioni furono create apposite cartol ine dopp ie che accompagnavano i pacchi; la prima p arte della car to lina por tava l'indirizzo del destina tario e la descrizione de l contenuto del pacco; la seconda parte era d a staccare e da rinv iare a l comitato de ll a Croce Rossa che aveva effettuato l'inv io. Cfr. A . FRF.ZZA, Storia de/In Croce Rossa Jtnliana, Firenze, Ed ita sotto il patronato della Croce Rossa Ital ia na , 1 956, p. 387.

5 Paese a circa 10 chi lome tri a Es t da Sigmundsherbe rg

3) Che è stato provveduto al riscaldamento delle baracche, cosa che, in parte, è vera.

4) on viene concessa l'autorizzazione a vigilare da parte degli ufficiali italiani all'arrivo e smistamento dei pacchi, perché il governo italiano vieta qualsiasi contatto tra gli uffici a li austriaci e i soldati prigionieri.

Un nostro collega, friulano, che ben conosce e parla la lingua tedesca è insorto a nome di noi tutti, protestando contro l'inaudita affermazione che il vitto è sufficiente. Con dati di fatto e prec isi ha dimostrato in quali preoccupanti condizioni fisiche si trovino i prigionieri e l'alta percentuale di morbilità e mortalità.

Lo Chefartz come medico non si sentiva sicuro di se stesso e di s ~ntire quanto anche lui ben conosceva e se l' è cavata in modo di abo lico, rigettando la colpa e la responsa bilità a ll'Intesa e quindi anche all'Italia, che, con il b locco, affama le pop olaz ioni civili e quindi anche i prigionieri. Poi ci ha congedati, dimostrando una cer ta acredine contro di noi.

La maggior sor presa della giornata è stata quando, nulla sa pendo, ci è stato riferito che il unzio Apostolico di Vienna, Monsignor Bonzo di Valfré, era in visita al campo per salutare i prigionieri. Come nella precedente visi ta compiuta da un d elega to della Croce Rossa svizzera, il Comando ha mo s trato al Nunzio soltanto quella parte de l Lager dalla qua le si poteva ritrarre una buon a impressione. Così, volutamente, non è stato accompagnato alle baracche a vedere l e nauseabonde condiz ioni in cui vivono gli scheletriti prigionieri, né tantomeno il rancio che a loro viene distribuito. Chissà poi perché Sua Eccellenza - forse in dimestichezza con l 'Aposto li co Imperatore - non ha chiesto di andare in mezzo a quegli infelici, limitandosi a visitare i reparti degli ufficiali e l'ospedale! TI coma ndant e gli fece anc he prendere visione degli uffici postali, dei teatri e della sala dei conce rti, dove ne venne eseguito w10 in onor suo.

Alle 16 è venuto a trovarci nella nostra sala da pranzo e, conversando affabilmente con ciascw10 di noi, ebbe parole di elogio per il nostro apostolato, intercalando il suo dire con numerosi versetti delle Sacre Scritture. La nostra conversazione ben presto scivolò sulle condizioni dei prigionieri, nonostante il Comandante e gli altri ufficiali austriaci tende sero le orecchie per entire quel che diceva mo e ci osservassero con sg uardi poco benigni.

Non per questo desistem m.o dall e nostre lamente le e il Capitano Quagliarello, docente di fisiologia, parlò apertamente, mettendo in evidenza le tragiche condizioni dei nostri soldati prigionierì.

Il nunzio ascoltò attentamente il s uo dire, ma tutta la s ua risp osta si compendi ò in un «Purtro ppo! >>, soggiungendo che il Sommo Pontefice, a l corrente delle tristi condizioni in cui versano i prigionieri, aveva già predisposto per l'invio di numerose casse di medicinali.

Circa l'insufficienza del vitto ci fece velatamente comprendere la tragica si tuazione dell'Austria a differenza dell'Ungheria, paese eminen temente agricolo e che, a quanto pare, non soccorreva la consorella della duplice monarchia. A riprova di ciò il Nunzio soggiunse che a Vienna un piccolo cavolo lo aveva pagato ben quattro corone.

Non abbiamo ben compreso perché ad un certo momento si è lamentato di come «il governo italiano non sca mbi con quello austriaco egual numero di prigionieri invalidi». Pronta è stata la risposta di uno di noi, asserendo come le condizioni di vita e di alimentazione nei campi di concentramento italiani siano ben differenti da quelle dei Lager austriaci.

Ci congeda con l'Apostolica benediz ione.

22) Un morto per enterite. (79)

Mi reco a Sigmundsherberg per acquisti, lucido e lacca per scarpe, carta da lettere e foglie uso tè.

Al teatro del 2° reparto ufficiali è stata rappresentata l'op e retta "Il conte di Lussemburgo" 6 , eseguita in modo perfetto sia dall'orchestra che dagli artisti.

Decorosa la me ssa in scena . Sgargianti e vaporosi g li ab iti d e lle "artis t e" formavano un at traent e surrogato!

Sot t o una tempest a di n eve sono andato a le tto a ll 'una e mezz o, ricorda ndo nostalgicamente i bei tempi in cui furoreggiava, e lo sarà tuttora, nelle operette l'indiavola t a Gea della Garise n da 7 e Tea Teor d al!' "erre'' sen tim entalmente a rrotond ata come il s uo affascinan t e corpo!

23) Giornata orribile, ven to freddo a raffiche, pioggia commista a neve, e così mi bu sc o l'en nesimo raffreddore. S i dà per certo c h e tra n on molto a vver rà lo scambio dei prigionieri invalidi e di alcuni ufficiali medici. Preparo alcw1e lettere p er casa c he consegnerò ai fortuna ti rimpatriandi colleg hi.

Rkevo due pacchi, uno da casa e l'a ltro graditissimo dall a cara Metella. Oltre a indumenti di lana mi ha inviato si ga ret te e ciocco la ta . Le scrivo subi t o ringraziandol a, tacendole però la mia grave afflizione d el momento e il ricordo dei gio r ni trascorsi a le i vicino!

24) Perdurano il maltempo ed il mio raffre dd ore, per cu i rimango a l etto assaporando le cioccolate e le sigarette di Metella. Due morti per e nt e rite. (81)

25) La tosse non mi da re quie e ho un gra n mal di te s t a. Rimango in camera per prudenza. e lla" eiuer Wiener Jurnal" 8 leggoche nostri "av iat ori in un'inc ur sione su Inn sb ruck ha nn o ucci so un a do nn a, fe r ito gravemente due pers one, e tante altre in modo lieve, e che con mitragliatrici hanno bersagliato treni ospedale del Sovrano M ilitare Ordin e di Mal ta ", aggiu n gendo a co mm e nto "p ropri o da quel nemico che comba tte pretesamente per la civiltà e l'umanità!".

Però, ris um te11eatis arnie1'9, dett a gazzetta soggiunge anc h e c h e t ali treni sa nitari erano vuoti!

26) Rit orna un po' di sole ed anche io ritorno all'ospedale. Muore un soldato entrato agonizzante in reparto. (82) Ricevo un te legramma da casa del 13 Febbraio.

27) La dissen teria co ntinua le sue s tragi; d ue morti pe r q u es ta malattia ed un te rzo per angina flemmonosa 10 • (85)

7 Cea della Garisendél , nome d'arte de ll a Cél ntantc A lessandra Drudi (1878-1961 ) che divenne famo a per la s ua ca1uon c A Tripoli!, meglio conosciuta come Tripoli bel s110/ d'amon•, diffusissima durante la guerra di Libia.

A Scritto più correttamente N r 11es Wie11er ]oumal è stato un quotidiano austriaco fondato nC'l 1893 e chiuso nel 1939.

• Quinto Ora z io Fiacco , Ars Poet ica, v. 5 Trnd.:"Po tcte, ami ci, trattene re il riso?".

10 Grave infi ammazione del palato molle.

Spettacolo mu s icale drammatico al tea tro del 1° gru pp o. No n na scondo che attendo sempre con piacere ques ti quasi se ttimanali intra ttenimenti, che servo n o, a lm e no per quei pochi momenti, a distog l iermi dalla mia melanconia.

28) Giunge in reparto un agonizza n te, che muore quasi s ubito. (86)

H o voluto fare un confronto fra il n ume ro de i m o rti d eg li anni prece d e nti e quello dal mio ingresso in ospedale, consu ltando i regis tri in nostro possesso. Per esegu ire una giusta s tatistica mi sarebb e occorso conoscere anche il n um ero dei prigionieri prese nti negli anni trasco rsi, cioè dal 1916, anno in cui que s to campo, tr as feriti a ltrove i prigi o ni e r i russi, fu destinato a quelli italiani. Questi dati so n o ifi possesso s olo del Comando e, pur avendo cerc at o di a verli, sot to uno specios o pretesto, non mi fu possibile o t tenerli.

Pur do vendo for za tamente rinuncia re alla percentuale dei decess i riporto le cifre d eg li an ni 1916-17 e parte del 1918. Si cred e che il tota le d ei prigionieri attualmente si aggiri s u 6000, co mpresi gli ufficiali.

Le c ifre hanno il loro sig ni fica to e non necessitano di commenti 11. La vera st rage inizia con C aporetto e con le precarie co ndizioni di vita di tutta l'A u s tria . Spero, con il tempo, di comp le tar e i dati mancanti e compil are una s tatistica delle malattie ch e furon o causa d i mort e . Al momen to predomina sovrana la dissenteria, se n za dubbio di origine bacillare.

11 Se i dati relativi alla popolazione fossero corretti, e quindi assumendo che il numero dei prig ion ieri a Sigmundsherb e rg fosse d i 6000 uni tà, allora le percen tuali di decess i a l m:ise in rap porto a ll a p o p o lazio n e sarebbero s ta te : novembre 2%; d icemb r e 4,05'3/o; gennaio 6,36%, febbraio 6,8 %

1n mezzo a questi dati fu n erei ripenso che sono già quattro mesi di prigionia. Quanti ne dovrò ancora scontare? Che dire che preferis co le giornate buie, grigie, nuvolose, al so le che mi rappresenta sinistramente la vita, la libertà, la gioia di vivere!

A sollevarmi dalla mia melanconia mi giunge una lettera di Metella, che mi avver te della spedizione di un pacco che ho già ricevuto prima della lettera. Mi dice anche che gli indumenti di lana li ha confezionati in que l salottino dove io un tempo non riuscivo ad apprezzare le musiche di Beethoven e di Bach che lei eseguiva al pia no, prefere n do le canzo nette c he la pregavo di su onar e. Perché ricordarmelo? Lei si crucciava di questa mia insensibilità artistica, mentre l a madre, gen til donna lombarda, moglie di un faco ltoso industriale b resciano, senten ziava che per gustare le bellezze di q u es ti som m i artis ti occo r re trova r s i in uno s peciale s tato d'animo, in special i condizioni di ambiente e di tempo.

Q u al genere di mu sica m i si addire b be ora? Non te nt o ne m meno di scan d agliare l'animo mio, però le canzonette di Gisella e di Esposito mi r i creano e mi d iver tono. Fo rse Mete ll a, do tata di sq uisita sensibilità, ha voluto sottintendere che le sinfonie e le fughe avrebbero " m olci to il m io d uo l"!

Una sera al "Sociale" di Brescia 12 si rappresentava, a beneficio della Croce Ross a , " Roma n ticismo" 13 d i Rove tt a che e lettr izzava g li spettato ri. Gl i evviva all'Italia e all'esercito s i incrociavano con m orte all'Aus tr ia e a ll ' Im p era tore!

E proprio in quella s tessa Brescia, dove pochi anni or sono il Generale Asinari di Bemezz o 1 ~ fu colloca to im m ed ia ta m ente a r iposo p erc hé nel pa rlar e d e l!' Aquila, un reggimento di cavalleria di nuova formazione, aveva detto, se pur ve latame nte, ch e i "sac r i confini" sarebbero stati tra non mo l to raggiunti!

Ero in ba rcaccia 15 in doppio petto con altri ufficiali e commoss i ass istevamo alle acclamazioni della folla, e quasi avevamo ri tegno quando la folla, plaudendo, si rivolgeva ai palchi d eg li u ffic iali. A fia nco d ella barcacc ia sedeva una famig lia a me sconosciuta. La moglie, di portamen to altero e distinto, mi volgeva le spalle, men tre il marito, uomo g ià brizzolato, con monocolo, impeccabilmente vestito di scuro, le s tava accanto in piedi. Sedeva nel m ezzo del p alco u na fan ciu lla d i circa tredici anni, mentre un'a ltra di età maggiore stava proprio dinnanzi a me.

La no ta i pe r la sua avve n enza e di q u ando in q u an d o i nostri sg uardi si incrociavano, senza soffermarsi a lungo finché, credendo di scorgere in lei un

12 L'autore si riferisce al Teatro Sociale di Brescia, costruito una prima volta nel 1851, fu poi rimodernato nell 'a ttuale stile liberty nel ]905 .

11 Dramma in quattro atti di Gerolamo Rovetta (1851-1910). Questa composizione divenne partico larm en te famosa per i suoi contenuti patriottici.

14 Vit torio Asinar i di Bernezzo (1842- 1923), dopo aver preso parte alle camp,1gne del 1860 e del 1866, fu effettivamente collocato a riposo nel 1909, dopo aver pronunciato w1 discorso in cui auspicava la liberazion e del le terre it a li ane ancora sogge tte al l'Impero Austro-Ungarico. Fu poi richiamato in servizio nel 1915.

15 Palco di proscenio più gra n de degli altri sorriso, insistei nel guardarla. Allora lei voltò la testa, quasi sdegnata, e per lungo tempo non ebbi più agio di osservarla .

F ini to il secondo at to io e gli altri ufficiali ci recammo nel retropalco a fumare e a bere de ll o schampagne [sic] che veniva servi to da sol dati in giacca e guanti bianchi. Fui ad un tratto avvicinato dal Cap itano Aiutante maggiore, uomo d'e tà r ichiamato in servizio, funzio n ario di u n a b anca locale, e senza preamboli mi disse : « Dotto re deside ra che lo presenti alla famiglia del palco acca nt o, di cui sono buo n amico? ».

Senza dubbio aveva notato i l mio interesse per la "sconosciuta". Credo di essere arrossi to e così preso a ll a sprovvista non potei, o forse non tentai di rifiutare . In tal modo conob b i Metella e la sua famiglia e non tardai ad essere pres to di casa; l' u lti m o nos t ro incontro fu a Clusone, come ho già detto in altra parte di questo diario .

Per quan to riguarda gli ultimi giorni di Febbraio non ho niente da segnalare .

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