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Carta dell'Eritrea, Somalia ed Etiopia nel 1936 Elenco degli isolesi che parteciparono alle
from VERSO CASA
8/1/18 (...) a Bosio è arrivata diversa roba da casa e fra l'altro un magnifico cestino di garofani che mi han rallegrato il cuore. E' da sei mesi che non vedevo un fiore coltivato. (Natale)
Un momento di particolare gioia e intimità è trovare al fronte un amico, un compaesano, un parente. Scrive Disma:
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(...) Oggi è venuto a trovarmi Anselmo133 e mi ha fatto tanto piacere il vederlo che non sto a dirlo. Erano circa due anni e mezzo che non ci si incontrava! Mi ha portato qui e mi ha anche visitato (...)
Ma anche se nascosta tra le righe, la vita di trincea con i suoi pericoli non può non trasparire nelle lettere:
...1916 (...) Si spara di tempo in tempo contro le postazioni austriache e a volte con scariche furiose, a volte con tiri intermittenti che durano dal mattino alla sera e certe volte si prolungano fino a notte avanzata. A queste nostre scariche gli austriaci rispondono debolmente e non troppo bene. Figuratevi che di tutte le cannonate che evidentemente erano dirette a noi non ne è caduta una più vicino di 50, 60 metri! Davvero ciò mi meraviglia perché quando ero nella conca di Plezzo mi avevano fatto l'impressione di buoni tiratori perciò si attribuisce questa scarsa precisione al logorio delle loro bocche da fuoco che chissà quante cannonate hanno già sparato, prima in Russia, poi in Serbia, ora qui! (Disma)
7-2-16 (...) Di lì vicino abbiamo le trincee di prima linea austriache distanti dalla nostra due o trecento metri. (Disma)
Anche dal fronte si continua a pensare al lavoro e agli affari lasciati a casa. Disma e Natale chiedono della conceria al padre, si raccomandano a lui perché non esageri col lavoro, perché si riguardi. Le preoccupazioni aumentano con le notizie dei prezzi sempre più alti:
11/10/16 (...) e gli affari come vanno? con i prezzi altissimi della materia prima pensa il Governo di aumentare il calmiere? Come non dimentica di gravarci di imposte così dovrebbe pensare a garantire l'esistenza a queste industrie che gli
133 Anselmo Rivara, medico chirurgo e cugino di Disma e Natale.
permettono di continuare la guerra fornendogli e materialmente e pecunariamente i mezzi (...) Verrà il giorno in cui sarà firmata una gloriosa pace e torneremo ad accudire ai lavori interrotti. (Disma)
Quando Disma viene trasferito ad Arten, vicino a Feltre, perché sta per essere compiuta una grande manovra, due lettere parlano solo di questo:
23 luglio 16 Carissimi, forse avete ricevuto la mia lettera nella quale vi inviavo un articolo riguardante le trattrici del mio parco. Vi dicevo pure avrei dovuto stare alcuni giorni senza darvi mie nuove per un forte lavoro che stava profilandosi. Il lavoro comincia stasera (...) dovendo il nostro distaccamento (...) trainare circa 80 vetture di un peso che varia da 100 ai 130 q.li lungo ben 60 km di strada montana battuta! (Disma)
11 agosto 1916 Carissimi, (...) esultanza generale per le vittorie dell'Isonzo (...) Da parte nostra intima soddisfazione perché anche noi abbiamo dato il nostro contributo alla recente vittoria strappando alle cime di questi monti...ben 70 batterie di grosso calibro che hanno fatto sentire la loro voce agli austriaci di Gorizia! (...) In 4 giorni la mia sezione ha sceso da Campomulo (Marcesina) alla stazione di Primolano134 novanta tra rimorchi e pezzi da 280, 210, 305! L'ordine di spostamento era firmato Cadorna e non ammetteva alcuna dilazione: 6 giorni e tutto doveva essere finito. Io tremavo per la paura che la manovra non riuscisse ma poi ci accingemmo al lavoro e furono 4 giorni e 4 notti infernali, notti in cui non si chiuse occhio un minuto, non si riposò ma si terminò quel lavoro improbo due giorni prima! (...) il generale Gorrini comandante l'artiglieria di Val Sugana mi vide la sera del quarto giorno quando finita ogni cosa rientravamo al parco di Cismon e mi chiese con aria terribile come mai avessimo abbandonato il lavoro (...); figuratevi, un saluto marcato, una battuta di speroni e un: "Tutto finito signor generale!" Mi guardò dall'alto in basso che se gli avessi detto che un asino era volato in cielo poi mi fece salire sulla sua automobile perché era non troppo persuaso e voleva toccare con dito. Figuratevi con che superbia gli feci percorrere un km di strada lungo il quale erano allineati 90 pezzi e rimorchi che non attendevano che un treno per essere trasportati là dove hanno messo in fuga il nemico. "Bravo tenente!" una calorosa stretta di mano ed il generale si allontanò. (Disma)
134 Campomulo e Marcesina sono poco a nord della Meletta di Gallio, mentre Primolano è in
Valsugana.
E' probabile che tutte queste esperienze abbiano influenzato il romanzo Storia di un'umana creatura pubblicato successivamente da Disma. I mesi passano, dopo la gioia per qualche vittoria e azione brillante, come la precedente, subentra lo sconforto e pare che la guerra non debba mai finire. Scrive Disma:
(...) nulla accenna ad un passo verso la fine di questo carnaio, i fatti che si svolgono ci lasciano titubanti e incerti sulle sorti della guerra, si procede da ogni parte a passo di tartaruga e direi quasi a velocità minore, intanto chi c'è ci stà; il tempo passa e i più begli anni della gioventù trascorrono improduttivi, passano e finiranno per farci trovare uomini maturi senza aver concluso per la vita nulla di stabile (...) Pazienza e rassegnazione...
Vorrei concludere queste poche righe con alcune frasi scritte da una zia a Natale Rivara. Era la classica zia senza figli, molto affezionata e solerte nel dar consigli a quelli delle sue numerose sorelle; con semplicità pensava che la guerra fosse solo da prendere con precauzione, attenti a non fare pasticci e tutto sarebbe finito bene:
Arquata S. 4-1-1916 Caro Natale, dacché sei entrato a far parte dell'esercito penso molto a te perché sapendo tanta gioventù riunita in una camerata temo sempre che scherzando abbiate a farvi accader del male. Così io ti raccomando di stare lontano dalle commedie sia di giorno che di notte. Sii vigilante anche agli esercizi di tiro, assicurati bene e impara a non fare sbagli che ricordo sono successe delle tremende sciagure e proprio una volta a Genova alla batteria della Strega che uccise soldati e ufficiali per un proiettile messo malamente che scoppiò a rovescio. Io ti prego siate prudenti e non scherzate e nemmeno con certe acque di rascia non scherzate perché se toccasse gli occhi guai!...guarda di stare regolato nel mangiar fuori, entra più spesso dove danno buon caffé e latte con uova che il resto sono tanti intingoli tutti grassi e coloranti. Io ti parrò noiosa ma sono cose che mi vengono nel pensiero perché a voi altri giovani non si predica mai abbastanza. (...) Penso anche a Disma che si trova in una altissima posizione tra le nevi. Caro nipote, quando avrai letta questa lettera fanne tanti pezzetti e cacciali al mare. Zio Giovanni135 è in Rettorato136, zio Bartolino137 in paese che fa
135 Giovanni Agusti. 136 Sopra Vocemola (Arquata Scrivia).