MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO ADERENTE ALLA F.U.S.I.E
10/2021
Foto Marco Camplani
Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB Trento - Taxe Percue
anno 64°
Bruxelles (Belgio) è una delle città dove vivono i giovani trentini all'estero protagonisti del podcast «Tramvai» (articolo alle pagine 6-7)
CIRCOLI, DELEGAZIONI E FEDERAZIONI/COORDINAMENTI DI CIRCOLI dell’Associazione Trentini nel Mondo
Coordinamenti Argentina, Australia, Benelux, Bosnia, Brasile, Canada, Germania, Messico, Paraguay, Stati Uniti e Uruguay
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Argentina - 57 circoli - 1 delegazione Alta Gracia, Avellaneda, Azul, Bahia Blanca, Bariloche, Buenos Aires, Catamarca, Chajarì, Chilecito, Colonia Tirolesa, Concepción del Uruguay, Concordia, Cordoba, Cordoba Sud, Corrientes, Corzuela, Cruz del Eje, Formosa, General Roca, General San Martín, La Carlotta, La Plata, La Toma, Lanteri, Las Breñas, Machagai Plaza, Makallè, Malabrigo, Malagueño, Mar del Plata, Mendoza, Olavarria, Pampa del Infierno, Presidente Roque Sáenz Peña, Puerto Tirol, Quitilipi, Reconquista, Resistencia, Río Cuarto, Romang, Rosario, Salta, San Jaime, Sampacho, San José (Depto. Colon), San Nicolas de los Arroyos, Santa Fé, Santa Rosa de la Pampa, Tandil, Tucuman, Venado Tuerto, Viedma, Villa Carlos Paz, Villa General Belgrano, Villa Ocampo, Villa Regina, Zárate - Comodoro Rivadavia
Canada - 5 circoli Alberta, Montreal, Toronto, Vancouver, Windsor & Detroit
Australia - 8 circoli - 2 delegazioni Adelaide, Canberra, Mackay, Melbourne, Myrtleford, Perth, Sydney, Wollongong Tasmania, Townsville
Germania - 6 circoli - 3 delegazioni Colonia, Dortmund, Reno Neckar, Stoccarda – Berlino, Monaco, Norimberga
Belgio - 4 circoli - 2 delegazioni Centre du Borinage,Charleroi, La Louviére, Liegi – Limburgo, Bruxelles Bolivia - 1 circolo La Paz Bosnia - 4 circoli Banja Luka, Sarajevo, Stivor, Tuzla
Cile - 3 circoli Copiapò, La Serena, Santiago Colombia - 1 circolo Bogotá Danimarca - 1 circolo Copenaghen Ex emigrati - 3 circoli Australia, Stivor (BIH), Svizzera Francia - 3 circoli Grenoble, Lorena, Parigi
Gran Bretagna - 2 circolo Londra, Trentini UK-Irlanda Italia - 13 circoli Biella; Borgosesia; Brescia; Bresciani amici del Trentino; Como; Famiglia Trentina di Roma; Friuli; Milano; Pontino; Predazzani nel Mondo; Roma; Società Americana di Storo; Trieste Lussemburgo - 1 circolo Lussemburgo
Brasile - 61 circoli Ascurra, Belo Horizonte, Bento Gonçalves, Blumenau, Brusque, Caxias do Sul, Colatina, Coronel Pilar, Corupà, Curitiba, Divino di Laranjeiras, Encantado, Erexim, Florianopolis, Garibaldi, Gasparin, Gramado, Guaramirim, Indaial, Jahú, Jaraguà do Sul, Joinville, Jundiaì, Laurentino, Londrina, Luzerna, Nereu Ramos, Nova Brescia, Nova Trento, Ouro Fino, Passo Fundo, Piracicaba, Porto Alegre, Presidente Getulio, Rio de Janeiro, Rio do Oeste, Rio do Sul, Rio dos Cedros, Rodeio, Salete, Salvador, São Paulo, Sananduva, Santa María, Santa Olímpia, Santa Teresa, Santa Tereza do Rio Taquarì, São Bento do Sul, São João Batista, São Miguel do Oeste,São Sepe, São Valentim do Sul, Taiò, Tapejara, Trentin, Três de Maio, Tucunduva, Venda Nova do Emigrante, Veranòpolis, Vitoria, Xanxerè
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Federazioni ITTONA (Canada e Stati Uniti) Messico - 13 circoli - 1 delegazione Aguas Calientes, Citlatepetl, Città del Messico, Colonia Manuel Gonzalez, Colonia Diez Gutierrez, Cordoba, Huatusco, Monterrey, Puebla, San Luis de Potosí, Tijuana, Veracruz, Xalapa - Cuernavaca Paraguay - 10 circoli Asunción, Atyrà, Caacupé, Caaguazù, Concepción, Fernando de la Mora, Lambaré, Luque, Paso Barreto, San Pedro Ycuamandiyù Peru - 1 circolo Lima Portogallo - 1 circolo Portogallo Romania - 1 circolo Romania Serbia - 1 circolo Indija Stati Uniti - 21 circoli Alliance, Chicago, Cleveland, Denver, Hazleton, Milwaukee, Minnesota, New England, New York, Norway, Ogden, Pittsburgh, Readsboro, San Francisco, Seattle, Solvay, South Alabama, South East Pennsylvania, Seattle, Southern California, Washington, Wyoming Sud Africa - 2 delegazioni Pretoria, Cape Town Svizzera - 6 circoli - 1 delegazione Amriswil, Basilea, Ticino, Winterthur, Zofingen Sciaffusa Uruguay - 5 circoli Carmelo, Cerro Largo, Colonia del Sacramento, Montevideo, Rivera (S. Ana do Livramento - BR) Venezuela - 1 circolo Caracas
editoriale IN QUESTO NUMERO Pagine 2-5 AGENDA Pagine 6-7 IL PODCAST «TRAMVAI» Pagine 8-9 COOPERATIVA «SOL.TRE.CHA» Pagine 10-11 GENTE E FATTI Pagina 12 FROM HOME TO HOME Pagine 13-16 MOSTRA «AL LAVORO!» Pagina 17 60 ANNI D'EUROPA Pagine 18-21 140° EMIGRAZIONE IN MESSICO Pagine 22-25 CIRCOLI Pagine 26-28 DAL TRENTINO
Un ponte che unisce il Trentino con il Messico «… Una barca leggera e sospesa, come fosse portata al di sopra dell’acqua, entrò nel piccolo porto. …» Ci piace pensare che con questa leggerezza possano finalmente rientrare le ceneri della nostra cara Laura Versini, per molti anni coordinatrice in Messico della Trentini nel Mondo, così da completare - ne ho parlato di recente con la figlia - il suo desiderio di spargerle nel Lago di Garda. Laura purtroppo ci ha lasciati qualche anno fa. L’incipit è tratto dal racconto “Il cacciatore Gracco” di Franz Kafka. Negli anni ottanta del secolo scorso il filosofo roveretano Franco Rella, in un saggio breve, sostiene
ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO Presidente Direttore Armando Maistri Francesco Bocchetti TRENTINI NEL MONDO Mensile dell’Associazione Trentini nel Mondo aderente alla F.U.S.I.E
Direzione, amministrazione e redazione Via Malfatti, 21 - 38122 TRENTO Tel. 0461/234379 - Fax 0461/230840 sito: www.trentininelmondo.it e-mail:info@trentininelmondo.it Direttore responsabile Maurizio Tomasi Comitato editoriale M. Anderle, G. Bacca, C. Barbacovi, B. Cesconi, A. Chemotti, A. Degaudenz, S. Giordani, H. La Nave, A. Leonardi, B. Fronza, E. Lenzi, A. Maistri, P. Rizzolli, V. Rodaro, P. Rossi, M. Setti, A. Tafner, R. Tommasi, V. Triches Hanno collaborato: R. Barchiesi - S. Corradini G. Degasperi - F. Bocchetti - I. Turco M. Grazzi - G. Todeschini
l’idea che proprio con quel racconto lo scrittore di Praga giunse in Trentino - all’epoca ancora Tirolo - per la terza volta; così come Albino Tonelli in un saggio storico.
La pandemia ha impedito lo svolgimento del tradizionale grande festeggiamento pubblico al porto di Veracruz per i 140 anni dell’emigrazione verso quel grande paese: c'è stato però un bell’incontro on-line, molto partecipato e ricco di contenuti
Il viaggio è immaginario poiché
luogo con altari, offerte di cibo e
ne di ritrovarsi davvero negli anni
Kafka venne a Riva solo due volte,
altro ancora, rappresentano un
prossimi.
per vacanza e per le cure termali,
importante momento di riflessione
Sono passati quattro anni da
che all’epoca erano di moda pres-
collettiva: el dia de muertos con-
quando all’Università di Città del
so la nobiltà e la borghesia mitte-
clude un lungo periodo dedicato
Messico abbiamo fatto, per gli au-
leuropea. Il cacciatore Gracco alla
ai defunti. Se per un verso questo
spici di Silvia Zueck, un convegno
fine rivolgendosi al Sindaco di Riva
deriva dal sincretismo culturale e
che nei contenuti copriva l’arco
dirà: “…Sono qui, non so altro, altro
religioso, cioè dalla contaminazio-
di trecento anni di storia di emi-
non posso fare. La mia barca è sen-
ne e compenetrazione di diverse
grazione trentina in Messico: dal
za timone e viaggia col vento che
credenze e anche culture che via
gesuita Padre Kino al botanico e
soffia nelle più basse regioni della
via nella storia si sono succedute,
pedagogo Cassiano Conzatti. Se
morte”.
d’altra parte indicano la necessità
la beatificazione di Eusebio Chini
Se da una parte l’incertezza, la
ancora presente di dedicare qual-
sembra essere sempre più vicina, al
difficoltà di comprensione, il modo
che momento al tema della morte,
museo di Rovereto trovano spazio
quasi intraducibile e complesso
che è anche quello della vita.
ora gli importanti exicata del Con-
della scrittura kafkiana, marca-
La pandemia, che ancora preoc-
zatti, che il nostro Renzo Tommasi
no anche questo breve racconto,
cupa un po’ ovunque, ha impedito
ha portato in Italia, dono proprio
Autorizzazione del Tribunale di Trento n. 62 - 6 febbraio 1958 STAMPA: Grafiche Dalpiaz srl Ravina di Trento (TN)
dall’altra è proprio di questo pe-
lo svolgimento del tradizionale
della figlia Maria Vittoria Conzatti,
riodo (di inizio novembre, mentre
grande festeggiamento pubblico
alla quale inviamo auguri affettuo-
scrivo queste righe) il ricordo e le
al porto di Veracruz (nella foto)
si per i suoi prossimi 104 anni.
Per ricevere il giornale: Dal 2020 il giornale dell’Associazione ha cambiato il rapporto con i propri lettori: non più solo abbonati ma soci della Trentini nel mondo. A pagina 29 il modulo per la richiesta di adesione in qualità di socio.
celebrazioni per i defunti. Il miste-
per i 140 anni dell’emigrazione dei
A quel tempo, al porto di Vera-
ro della morte è da sempre al cen-
trentini verso quel grande paese.
cruz, davanti alla targa che ricorda
tro del pensiero umano. In tutti
La ricorrenza è stata comunque
l’emigrazione trentina, dissi che
i popoli del globo vi sono dei mo-
ricordata in varie località (ne par-
se Veracruz è stata la porta per gli
menti rivolti appunto a coloro che
liamo alle pagine 18-21) e ci siamo
emigrati, la Trentini del Mondo è il
non ci sono più. In Messico la tem-
comunque trovati on-line in un
ponte che unisce il Trentino con il
porada de los muertos dura molti
bell’incontro, molto partecipato e
Messico, l’Europa con l’America.
giorni, le manifestazioni in ogni
ricco di contenuti. Ci sarà occasio-
N. 10 - 2021 - Stampato il 10 NOVEMBRE 2021 Le affermazioni e le opinioni espresse negli articoli firmati rispecchiano le posizioni degli autori.
Armando Maistri
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agenda LA DELIBERA È STATA ASSUNTA DAL CONSIGLIO DIRETTIVO DELL'ASSOCIAZIONE IL 18 OTTOBRE
Padre Ferruccio Bertagnolli nominato «Trentino nel mondo benemerito»
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«Ho ricevuto con molta sorpresa la tua gradita lettera che mi ha annunciato la nomina a socio benemerito e ringrazio te e tutto il Comitato per questa onorificenza»: inizia così la mail di padre Ferruccio «Frank» Bertagnolli indirizzata al presidente della Trentini nel mondo, Armando Maistri, in risposta a quella con la quale gli era stato comunicato che nella riunione del 18 ottobre il consiglio drettivo della Trentini nel mondo aveva deliberato di conferirgli il titolo di «Trentino nel mondo benemerito». Il titolo viene attribuito a persone che hanno acquisito particolari meriti nei confronti dell’Associazione, dei Circoli Trentini o delle collettività trentine all’estero, tutti ambiti nei quali padre Bertagnolli si è particolarmente distinto nel corso della sua attività pastorale in Australia. Nato a Taio nel 1938, salesiano, è stato ordinato sacerdote nel 1966. In Australia ha ricoperto vari incarichi: è stato direttore di diverse comunità salesiane a Melbourne, Sydney e Hobart. Per la comunità italo-australiana ed in particolare per quella trentina padre Bertagnolli
rappresenta un punto di riferimento ed è considerato una vera e propria “guida spirituale”, per la sua attiva e premurosa presenza in occasione di moltissimi eventi che coinvolgono i trentini d’Australia, come le iniziative pro-
mosse dai Circoli, le sante messe in occasione di ricorrenze locali e nazionali, i momenti che chiamano la comunità a raccolta, come matrimoni e funerali. «È vero che da oltre 50 anni uno dei miei impegni come sacerdote salesiano è quello della presenza umana e pastorale a favore degli emigranti italiani, specialmente trentini – ha scritto padre Bertagnolli nel suo messaggio e l'ho sempre fatto come servizio a fratelli e sorelle, che, più di me, si sono trovati in situazioni difficili di adattamento e di integrazione. È stata una delle gioie spirituali della mia vita salesiana in Australia – continua padre Bertagnolli - e accetto con gratitudine un onore che potrebbe anche essere conferito ad altri sacerdoti trentini in Australia. Quindi anche a nome loro, rinnovo il mio ringraziamento». Padre Bertagnolli è sempre stato un fedele partecipante alle Convention dei Circoli trentini dell’Australia e durante quella del 2016 è stato celebrato il suo 50° di sacerdozio. Collabora costantemente con il giornale dell’Associazione, inviando articoli sulle attività dei Circoli, cronaca di avvenimenti di attualità e biografie di trentini in Australia.
Ha dedicato la vita ai ragazzi in difficoltà Arrivato nel 1956 in Australia per lavorare nelle missioni salesiane, è ritornato in Italia per frequentare gli studi di teologia e nel 1966 è stato ordinato sacerdote. Ha conseguito la laurea in Pedagogia presso l’Università Salesiana di Roma e un master in «Scienze dell’Educazione» all’Università gesuita «Fordham» di New York. Tornato in Australia nel 1968 è stato professore di Psicologia dell’Educazione presso il Collegio Magistrale dei Salesiani di Lysterflield e, dal 1973, direttore del Centro Don Bosco di Brunswick, dove portò a termine un grande piano di ristrutturazione con la realizzazione di
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un moderno pensionato per 45 studenti, un frequentatissimo centro giovanile e un centro per emigranti. Nel 1978 gli venne affidato il nuovo complesso scolastico “Dominic College” di Hobart, in Tasmania, comprendente corsi elementari, medi e superiori. Nel 1982 è stato nominato superiore della Provincia Salesiana dell’Australia. A partire dal 1988, quale direttore della “Boys Town” di Sydney, si dedica a tempo pieno a quella che è la più profonda delle sue aspirazioni: il recupero dei ragazzi in difficoltà. Nelle «Boys Town» si accolgono giovani che hanno avuto problemi con la leg-
ge, che sono scappati di casa e vivono sulla strada o che hanno abbandonato la scuola, con l’intento di ricostruire il loro rapporto con la famiglia e di indirizzarli nuovamente verso un percorso scolastico indispensabile per un loro effettivo riscatto. Nel 2011 da parte del Governo australiano gli è stata conferita l’onorificenza «OAM» (Order of Australia Medal) quale riconoscimento di tutta una vita dedicata alla scuola ed in particolare al recupero di ragazzi in difficoltà. Dopo essere tornato per alcuni anni come direttore al Dominic College di Hobart, ora vive a Sydney, dove fa l'assistente in una parrocchia.
agenda
Buon lavoro ai Coordinatori dei Circoli trentini A loro spetta ora il compito di facilitare i rapporti ed i contatti tra i Circoli, l’Associazione e i Soci e dare concretezza allo spirito con cui sono stati istituiti: essere le «antenne» sui territori di loro competenza per tutti i Trentini. Rimane ancora da definire quello per l'area Santa Catarina - Paranà, in Brasile
NUOVA EMIGRAZIONE Frederic Spagnoli
ARGENTINA Rafael Acuña
ARGENTINA Francisco Canepele
ARGENTINA Oscar Menapace
ARGENTINA Rodolfo Veronesi
AUSTRALIA Silvano Rinaldi
Chaco, Corrientes e Tucuman
Entre Rios, Buenos Aires e Rosario
Cordoba, Santa Fe, Mendoza e La Rioja
Rio Negro, La Pampa, Bs As Centro Sud
BELGIO/FRANCIA LUSSEMBURGO Giuseppe Filippi
BRASILE Eraldo Stenico
BRASILE João Felix Andreis
BOSNIA Franjo Rover
CANADA Ivo Finotti
NORD E COORDINATORE GENERALE
Rio Grande do Sul
CILE Gianna Campostrini
MESSICO Monica Fadanelli
PARAGUAY Marta Libardi
STATI UNITI Michael Pancheri
URUGUAY Jorge Zas
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agenda rappresentano le collettivitÀ trentine nelle aree di competenza e rimarranno in carica fino ad ottobre 2023
La Provincia ha scelto i Consultóri C
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on una delibera adottata il 29 ottobre, la Giunta provinciale di Trento ha nominato i Consultóri all'estero per la XVI legislatura, che resteranno in carica fino ad ottobre 2023. Nella tabella sono riportati i loro nomi e le rispettive aree di competenza. Il Consultóre è il referente della Provincia autonoma di Trento nella propria area di competenza, dove rappresenta le collettività trentine e collabora al conseguimento dei fini previsti dalla legge. Le attività dei Consultóri sono: a) mantiene i rapporti con gli emigrati trentini e con le associazioni, con gli organismi rappresentativi dell’ emigrazione italiana, con le autorità locali, con le rappresentanze diplomatiche e gli uffici consolari italiani, con gli istituti italiani di cultura; b) contribuisce alla formulazione e all’attuazione degli interventi della Provincia, nonché alla verifica di congruità e di efficacia degli interventi stessi e delle relative spese da sostenersi all’estero; c) entro il 31 ottobre di ogni anno presenta alla Giunta provinciale una relazione sullo stato delle collettività trentine che rappresenta. La nomina dei Consultóri compete alla Provincia, la quale sceglie nell'ambito di segnalazioni avanzate dagli organismi associativi degli emigrati trentini, dalle rappresentanze diplomatico-consolari italiane e dai Comitati degli italiani all'estero (COM.IT.ES.). L’attività dei Consultóri è svolta a titolo di volontariato. Allo scopo di definire le linee progettuali e programmatiche degli interventi provinciali in materia di emigrazione, viene convocata, di norma una volta all'anno, la Conferenza
Argentina 1
ROCA MARIANO - Buenos Aires
Argentina 2
CRISTOFOLINI GUSTAVO FABIAN - Cordoba
Argentina 3
NARDELLI FRANCISCO FABIAN - Bahia Blanca
Australia
TORBOL MONICA - Wollongong
Brasile 1
LENZI JONAS OSCAR - Florianopolis
Brasile 2
BERNARDI FELIPE - Caxias do Sul
Brasile 3
DALAPICOLA TIAGO - Santa Teresa
Canada
CORAZZA DAVID - Toronto
Cile
DELLAPE SAAVEDRA CARLA ANDREA - Santiago
Europa 1
PICHLER EDITH - Berlino (Germania)
Europa 2
ENDRIZZI LUCA - Parigi (Francia)
Messico
ZUECK GONZALEZ EDUARDO RAUL - Città del Messico
Stati Uniti 1
GOTTARDI FRANCESCA - Houston
Stati Uniti 2
ANTONIOLLI AMY CHRISTINA - Chicago
Uruguay/Paraguay
GINI LETIZIA MARIA LUISA - Asuncion (Paraguay)
dei Consultori. Oltre ai Consultori in carica, partecipano ai lavori i rappresentanti delle associazioni degli emigrati trentini riconosciute dalla Provincia, Associazione Trentini nel Mondo e Unione delle Famiglie Trentine all'E-
stero, due consiglieri provinciali, di cui uno indicato dalle minoranze, designati dal Consiglio per la durata della legislatura, nonché l'Assessore e i rappresentanti degli Uffici provinciali competenti in materia di emigrazione.
Le «aree di competenza» in Argentina e Brasile Le aree di competenza in Argentina e Brasile - dove maggiori e più numerose sono le comunità di discendenti - sono state ricalcate sulle aree di competenza dei Consolati e in particolare: Argentina 1 corrisponde al Consolato Generale a Buenos Aires e Consolato Generale a La Plata; Argentina 2 corrisponde al Consolato Generale a Córdoba, Consolato Generale a Rosario e Consolato a Mendoza;
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Argentina 3 corrisponde al Consolato Generale a Bahia Blanca; Brasile 1 corrisponde agli Stati di Santa Catarina e Paranà, referenti la circoscrizione consolare del Consolato Generale a Curitiba; Brasile 2 corrisponde allo Stato di Rio Grande do Sul, referente la circoscrizione consolare del Consolato Generale a Porto Alegre; Brasile 3 corrisponde agli Stati di San Paolo, Minas Gerais, Espirito Santo e rimanenti stati (non inclusi nelle aree 1 e 2), referenti le
seguenti circoscrizioni consolari: Consolato Generale a San Paolo, Consolato Generale a Rio de Janeiro, Consolato a Belo Horizonte e Consolato a Recife. Per le aree di competenza dell’Europa e degli Stati Uniti non sono state considerate le circoscrizioni consolari; le stesse saranno definite in accordo con i consultori nominati, tenendo conto soprattutto dell’esigenza di rappresentare nel modo più adeguato i nuovi emigrati, la cosiddetta nuova mobilità internazionale.
agenda
Pandemia e mobilità dei lavoratori al centro del convegno EZA-UNAIE P romosso dai movimenti europei per il dialogo sociale aderenti all’EZA (Centro europeo per le domande dei lavoratori) e da UNAIE (Unione Nazionale delle Associazioni degli Immigrati e degli Emigrati), e con il sostegno finanziario dell’Unione Europea, dal 5 al 7 novembre si è svolto a Levico il convegno «Mobilità dei lavoratori in Europa dopo (durante) la pandemia»: organizzato dalla Trentini nel mondo, il convegno internazionale EZA-UNAIE è un appuntamento annuale che propone un approfondimento sulle tematiche del lavoro in Europa. Nell'edizione di quest'anno, e non poteva essere diversamente, l'attenzione è stata puntata sulle
ricadute che la pandemia ha avuto sul mondo del lavoro: come è cambiato il lavoro e come hanno inciso (e stanno ancora incidendo) virus e norme di contenimento della mobilità dei lavoratori tra gli stati europei. Nella prima giornata di venerdì si è parlato della situazione in Trentino e dell'impatto della pandemia sulle politiche del lavoro. È stato poi affrontato il tema della mobilità, osservando le ripercussioni per i giovani della «Generazione Z», abituati a non immaginarsi l'Europa con confini ben definiti ed invalicabili, e per i migranti arrivati in Europa in tempo di pandemia. Sabato le relazioni hanno presentato quanto avvenuto e sta
avvenendo in altri paesi e come il mondo del lavoro abbia dovuto fare i conti con una mobilità limitata, con le inevitabili riper-
cussioni sull'economia e la riorganizzazione di tempi e modi del lavoro. Uno spazio è stato poi dedicato, alla presentazione del progetto «Sliding Doors», nato lo scorso maggio con l'obiettivo di analizzare i processi di integrazione dei migranti in diversi momenti storici Domenica, prima delle conclusioni, è stato affrontato il tema delle fragilità sociali emerse in questo periodo: le difficoltà delle famiglie e il mondo universitario in particolare. Il convegno - al quale nel prossimo numero della rivista sarà dedicato ampio spazio - si è svolto presso il Grand Hotel Imperial a Levico Terme.
Duplice evento per Santa Paolina
In occasione dei trent'anni dalla beatificazione di santa Paolina Visintainer, nata nel 1865 a Vigolo Vattaro ma brasiliana di adozione (dove emigrò con la famiglia a dieci anni di età), il 17 ottobre, presso il Vigilianum a Trento è stata promossa una «doppia iniziativa» per farne conoscere la vita e le opere: prima si è svolto un convegno, al termine del quale è stata inaugurata una mostra (aperta fino al 20 novembre). Al convegno, moderati da Carlo Bridi (anima organizzativa della duplice iniziativa) si sono
succeduti come relatori l'arcivescovo emerito di Trento mons. Luigi Bressan («Il valore delle testimonianze» il titolo del suo intervento), padre Giancarlo Girardi («Santa Paolina, madre degli ultimi: il suo percorso di santità»), suor Anna Tomelin, già direttrice del santuario di Santa Paolina a Nova Trento («Paolina dal Brasile per il mondo»), Marilena Guerra, giornalista («19 maggio 2002, emozioni di una giornata a Roma») ed Elis Facchini, giornalista brasiliana («La grande devozione per Santa Paolina in Brasile e nel Sud America»).
Il convegno è stato aperto dai saluti del presidente del Consiglio provinciale di Trento, Walter Kaswalder; del sindaco di Trento, Franco Ianeselli; del sindaco dell'Altopiano della Vigolana, Paolo Zanlucchi; del sindaco di Nova Trento, Tiago Dalsasso (con un video) e del presidente del Consiglio comunale di Trento, Paolo Piccoli. La mostra è stata allestita con una serie di materiali che illustrano la vita della santa: nello specifico si tratta di tre brevi video, un percorso fotografico e alcuni documenti storici.
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attualità
Marco Caplani
Luca Endrizzi
Anna Larentis
Arianna Lona
«Tramvai» il podcast con le voci dei Q 6
uesta storia nasce un bel po' di tempo fa, a settembre 2019. Avevamo organizzato l’incontro dei Trentini di Francia e Benelux a Lille, e come era stato per Oxford e Barcellona, abbiamo incontrato tante persone cariche ed entusiaste, con voglia di mettersi in gioco e progettare insieme qualcosa che parlasse sì della “nuova emigrazione”, ma fosse soprattutto utile ad altri, e che permettesse loro di restituire le esperienze fatte. Con il gruppo più attivo dei ragazzi di Lille ci si sarebbe poi dovuti trovare a marzo 2020 a Bruxelles, ma arrivò il lockdown, i voli furono sospesi, impossibile incontrarsi, i biglietti già acquistati furono tenuti nel cassetto in attesa di vedersi in autunno. A tutti fu evidente, settimana dopo settimana, che non sarebbe stato possibile trovarsi neanche in ottobre 2020. Si decise allora di vedersi con Zoom, questa piattaforma che abbiamo imparato ad usare come fosse un
Amsterdam - Anna
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Tutti gli episodi sono disponibili su Spotify. L'iniziativa è frutto di una proposta venuta dai protagonisti delle puntate realizzate finora che sono anche gli autori delle foto delle città in cui vivono pubblicate su queste pagine
telefono, e il gruppetto più attivo di dodici in gennaio si ritrovò. Quel giorno, oltre a salutarci e aggiornarci sulla vita di ognuno, vennero fuori tante idee adatte all’epoca di pochi contatti che stiamo vivendo. Una di queste entusiasmò molto tutti i presenti perché coniugava la “novità” con la praticità e la fattibilità, elementi essenziali per una buona idea: fare un podcast. Un podcast di trentini che raccontasse ad altri trentini la vita altrove, fatta di dritte pratiche,
ma anche di vicende del quotidiano, impatto culturale del nuovo Paese e rapporti con il trentino, trovar casa ma anche come è cambiata la visione del lavoro dopo anni di esperienza all’estero e molto altro spaziando su tematiche sociali, curiosità, esperienze e piccole (dis)avventure e informazioni utili. Si creò una bozza di programma con un format organizzato in otto puntate a stagione e si iniziò con la sperimentazione tecnica: che microfono usare, che software, come registrare (dal cellulare o dal pc??) e dopo qualche test, si era pronti a registrare il pilot. 6 inizialmente gli inviati che parlano da diverse città:
Malaga - Diana
Marco e Anna da Amsterdam, Ludovica da Bruxelles, Diana da Malaga, Luca da Parigi, Claudia da Vienna. A questo primo gruppetto si sono aggiunte via via nuove voci: Arianna da Parigi, Lara da Stoccolma e Gianna da Copenaghen. A marzo 2021 si era pronti per partire, con un bel progetto scritto nero su bianco: una sorta di canovaccio su temi e questioni da affrontare, mezzi individuati per la diffusione. Ma si fa presto a dire Podcast. Un po' meno facile è concretizzare quanto ideato. Le variabili e le opzioni erano ancora molte. Le scelte da fare hanno stimolato ulteriormente il dibattito ed il confronto, allun-
attualità
Diana Gardumi
Claudia Neri
Ludovica Serafini
i giovani trentini all'estero si, indicazioni “per sentito dire”:
Chi sono le nostre voci? Marco
il
lì funziona così, bisogna fare in
Camplani da Storo, Anna Laren-
podcast? Quale formula sceglie-
questo modo o nell'altro perchè
tis, Luca Endrizzi, Diana Gardumi
re per raccontare al meglio que-
lo dice internet.
e Arianna Lona da Trento, Ludo-
gando i tempi. Come
doveva
“suonare”
ste esperienze? Singole intervi-
Il messaggio vuole essere “Io
vica Serafini da Comano Terme,
ste ad ognuno o meglio costruire
ho fatto così ma nella stessa
Claudia Neri dalla Lombardia che
un mosaico di voci, ben montato
città c'è chi ha seguito un'altra
ha studiato e lavorato a lungo
in post-produzione, che potes-
strada...”: trovare i punti in co-
in Trentino prima di trasferirsi
se lasciare spazio ad ognuno?
mune, gli stessi ostacoli davanti
oltreconfine. Pochi giorni ed an-
Pulito, perfetto, ma forse trop-
e le diverse soluzioni individua-
dremo a scoprire anche la Scan-
po impersonale. In fondo l'idea
te. Cosa ha funzionato e cosa no.
dinavia grazie a Lara Olivetti,
è quella di partire dalle storie e
Tutto alla luce di esperienze vis-
gardesana dalla sponda lom-
dall'esperienza di ognuno per far
sute sulla propria pelle. Ci sono
barda ma anche lei formatasi a
emergere un quadro di situazio-
anche le difficoltà affrontate,
Trento, e Gianna Paterno partita
ni più ampio. Storie personalissi-
senza nascondersi.
da Folgaria.
me, per questo non banali e non
È stato subito chiaro a tutti che
Siamo sempre alla ricerca di
generalizzabili, ma che potesse-
non sarebbe stato semplice: biso-
voci che hanno voglia di far “tor-
ro far emergere emozioni, pen-
gna coordinare un gruppo di gio-
nare” le loro idee e impressioni
sieri, dubbi e gioie che possono
vani professionisti, impegnati in
in Trentino raccontandoci la
essere di molti. E suggerimenti
lavori diversi e in 6 diversi stati
loro vita altrove. Per scoprire chi
utili a tanti.
d'Europa. Ma i ragazzi ci credono
sono, perché sono partiti, che
Una formula discorsiva è stata
davvero. “Volere è potere” reci-
strade hanno percorso e quali
individuata come l'unica che po-
ta un vecchio adagio, in questo
sono le loro impressioni di tren-
tesse veramente far emergere
caso confermato in tutto e per
tini all’estero, che dritte hanno
questi sentimenti, con sincerità.
tutto. Da ottobre siamo online e
per chi vuole partire… andate
Un mettersi in gioco “in prima
fino ad oggi abbiamo già parlato
su Spotify e cercate «Tramvai -
persona”, raccontare le storie
di motivazioni per partire, cerca-
Trentini nel mondo».
vere perchè è qualcosa di real-
re casa e cercare lavoro... e siamo
mente successo. Non sono ipote-
solo all'inizio!
Parigi - Arianna
Ilaria Turco & Michela Grazzi
Bruxelles - Ludovica
7
Amsterdam - Marco
Vienna - Claudia
10 - 2021
attualità
«Solidaridad Trento-Chaqueña» cooperativa attiva da vent'anni I
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l 28 settembre è stato commemorato il ventesimo anniversario della Cooperativa di Assistenza Domiciliare SOLTRECHA Ltda. (Solidaridad Trento - Chaqueña), la prima nel suo campo nella Repubblica Argentina. Questa organizzazione è nata nel 2001, come progetto dell'Associazione Trentini nel Mondo per fornire lavoro e assistenza ai propri discendenti nella provincia del Chaco. Attraverso la sottoscrizione di un accordo quadro tra la Provincia Autonoma di Trento e il Governo del Chaco, è stato organizzato un corso di formazione in «Assistenza Domiciliare», al quale hanno in prevalenza partecipato donne capofamiglia. Al termine di questo percorso, con il supporto dell'Associazione, è stata costituita la Cooperativa. Da allora l'organizzazione ha lavorato senza interruzioni. Nei suoi primi anni l'attenzione era destinata esclusivamente alla comunità trentina della regione, ma con il passare del tempo i servizi sono stati estesi alla popolazione del capoluogo, Resistencia, e delle città limitrofe come Puerto Tirol, Fontana e Makallé. In questi anni si è posto l'accento sulla formazione permanente delle badanti, al fine di migliorare il servizio offerto e
garantire il lavoro degli associati, puntando così all'autosostenibilità del gruppo, che in questi vent’anni ha fatto registrare una
marcata crescita, basata sull'impegno, la qualità e l'efficienza del compito svolto. Così, questo progetto trentino è diventato un
esempio di gestione per l’intero Paese ed è entrato a far parte di importanti iniziative come l'«Incubatore di cooperative di
Bernardo Hochberg
Dario Monaco
María Pía Ciaccio Cavanna
Gustavo Martinez
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20 anni insieme a voi. Oggi vogliamo ringraziare voi, che un giorno avete scommesso su di noi. A voi soci, che giorno per giorno svolgete il vostro compito con impegno. A voi clienti, che avete fiducia nel servizio che offriamo e ci affidate le vostre persone più care. E a voi enti e cooperative, che ci aiutate a creare legami di forza per continuare ad andare avanti. Continuiamo a crescere insieme, continuiamo ad andare avanti.
attualità
La «cooperativa di assistenza domiciliare per anziani, malati, disabili e chiunque necessiti di aiuto nella vita quotidiana» è stata fondata nel 2001 come progetto della Trentini nel mondo e della Provincia Autonoma di Trento per fornire opportunità di lavoro ai discendenti degli emigrati trentini nella provincia del Chaco (Argentina) : nel corso degli anni , grazie alla qualità del servizio offerto, è diventata un modello a livello nazionale cura» dell'INAES (ente nazionale che regola le cooperative), la «Rete di cooperative di cura» e diversi ambiti universitari. Data la rilevanza nazionale di questa cooperativa nel campo della cura delle persone, si è deciso di commemorare il suo ventesimo anniversario con un «Incontro nazionale delle cooperative di assistenza domiciliare», che si è svolto virtualmente, nel rispetto dei protocolli COVID-19, il 30 settembre e l’1 ottobre. Il programma si è articolato in due sessioni espositive - una sul tema «Esperienze Innovative nella Cooperativa di Cura» e la seconda con la partecipazione di quattro prestigiosi professori universitari – e in quattro workshop, nei quali sono stati discussi temi di interesse come «Il
quadro normativo» e «Caring for the Caregiver». A queste attività hanno partecipato oltre venti cooperative di cura provenienti da tutto il paese, referenti di gruppi precooperativi e rappresentanti del settore cooperative e mutue. L’iniziativa ha avuto il patrocinio di due università nazionali, Universidad Nacional de Tres de Febrero e Universidad del Chubut, della Direzione delle Cooperative della Provincia del Chaco e dell'IPES CHACO e ha ottenuto una «Dichiarazione di Interesse Legislativo e Municipale». All'apertura dei lavori hanno partecipato importanti autorità nazionali, come Tomás Pessacq, direttore della Direzione Nazionale delle Politiche per gli Anziani; Bernardo Hochberg,
rappresentante della Direzione delle Cooperative; il Ministro dello Sviluppo Sociale della Provincia, María Pía Ciaccio Cavanna; il Sindaco della città di Resistencia, Gustavo Martínez. Erano presenti anche Darío Monaco, referente della FECOOTRA (Federazione delle Cooperative di Lavoro) e Carlos Gómez dell'IPES (Istituto Provinciale di Economia Sociale). La presidente della Cooperativa Soltrecha, Josefina Sánchez, insieme ai rappresentanti del consiglio di amministrazione Alicia Alegre e Laura Maciel hanno partecipato all’iniziativa per tutta la sua durata. Presente anche Roberto Paolazzi, rappresentante della Trentini nel mondo in Sud America, che a conclusione dell’evento ha
Josefina Sánchez, presidente Soltrecha
avuto parole ricche di commozione, ricordando i primi passi, l'enorme sforzo che i soci hanno fatto per organizzare e portare avanti questa impresa valorizzando il lavoro collettivo e l'orgoglio dell'Associazione nel vedere crescere questo. Le due giornate sono state ricche di emozione, scambio di conoscenze e riconoscimento del percorso fatto e dell'impegno che la Cooperativa mostra ogni giorno nel campo della cura e della cooperazione. La Cooperativa è stata selezionata per rappresentare la cooperazione argentina attraverso COOPERAR (Confederazione delle Cooperative della Repubblica Argentina) nella «XXII Conferenza Regionale delle Cooperative delle Americhe», in programma all’inizio di novembre.
Tomás Pessacq
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gente e fatti
Thérèse è nata 85 anni fa in Belgio, da mamma solandra e padre belga. Vive ora in Belgio, alla periferia di Charleroi, con il marito belga 10
La bella storia di Thérèse e Camill T hérèse è nata 85 anni fa in Belgio, da mamma solandra e padre belga. Vive ora in Belgio, alla periferia di Charleroi, con il marito belga. Camillo, 73 anni, nativo di Presson (in Valle di Sole) dove vive oggi con la moglie Vanda ed i figli Tania e Mirko, ha pure vissuto la "sua" emigrazione, lavorando in Liguria per vent’anni della sua vita, alcuni dei quali scavando le gallerie liguri. Thérèse e Camillo sono primi cugini. Il loro primo ed unico incontro avvenne 58 anni fa, quando Thérèse accompagnò la mamma per fare visita alla sua famiglia “italiana” di Presson. Fu così che incontrò per la prima volta gli zii ed i cugini solandri. Da allora iniziò uno scambio periodico, prima unicamente epistolare e poi anche tramite il telefono. E nonostante il difficile e quasi insuperabile ostacolo della lingua, questi scambi sono andati avanti fino ad oggi, al
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punto che, adesso che gode di una meritata pensione (lo dice lui!) Camillo aveva il sogno di rivedere la cugina Thérèse, andando a trovarla in Belgio. Essendo la lingua l’unico vero problema ma avendo sentito dire che esisteva un’Associazione, la Trentini nel mondo, che opera nell’accompagnamento e nel sostegno degli emigrati trentini e dei loro discendenti sparsi per il nostro vasto mondo, a fine luglio 2021, Mirko, il figlio di Camillo, si è messo in contatto con la sede di via Malfatti a Trento, per trovare un’eventuale soluzione. L’Associazione si è subito attivata, per ricercare qualcuno a Charleroi che avesse tempo e modo di fare da interprete nel caso fosse stato organizzato l’incontro fra Camillo e Thérèse. Dopo una rapida consultazione con i responsabili del Circolo trentino della città belga, è stato individuato l’«interprete» disponibile a fare da “facilitatore” per
soddisfare il sogno di Camillo e forse anche quello inconscio di Thérèse. A convincere l’«interprete» ad
intervenire in un’occasione che preannunciava di essere molto emozionante, sono state proprio le emozioni che ha provato
gente e fatti
Suo cugino Camillo, 73 anni è nativo di Presson (in Valle di Sole) dove vive con la moglie Vanda ed i figli Tania e Mirko. Il loro incontro è avvenuto a Charleroi
lo di nuovo insieme dopo 58 anni nel leggere una recente lettera inviata da Thérèse, nella quale ella citava con grande nostalgia numerosi ricordi di quel suo uni-
co viaggio in terra trentina. Camillo era più che pronto ad affrontare il viaggio. Thérèse invece era titubante: la impen-
sierivano i pericoli legati alla pandemia di Covid-19, la sua avanzata età, la sua scarsa salute, la mancanza di spazio per l’eventuale alloggio e altre piccole e grandi preoccupazioni. Tutti argomenti che, al contrario, rafforzavano la convinzione di Camillo di recarsi in Belgio, fosse stato anche solo per qualche breve istante di ritrovo. In Belgio, con diplomazia, il nostro «interprete», assumendo il ruolo di «esploratore» ha proposto diverse alternative per favorire l’incontro. Finalmente, trovando le parole giuste, è riuscito a convincere Thérèse ad incontrare il cugino Camillo e la sua famiglia, ma... in campo neutro, fuori casa. Così, finalmente, a metà settembre Camillo, con la moglie Vanda e il figlio Mirko, ha potuto incontrare Thérèse durante due lunghi pomeriggi. Sono stati momenti di grandissima emozione, di complicità
ritrovata dopo 58 anni, come se si fossero lasciati la sera prima. Pur avendo vissuto intensamente in prima persona le confidenze dei due cugini riuniti, il nostro interprete, com’è giusto che sia, si rifiuta di riferire anche il minimo dettaglio di quei loro attimi di beatitudine. Ha solo raccontato che al momento dell’ultimo saluto, si è discretamente ritirato, per non influire sul destino di questa bella pagina di storia dell’emigrazione. Camillo, oltre ad avere realizzato un sogno, forse fatto più volte in questi ultimi 58 anni, ha anche avuto la felicità di allargare il suo orizzonte famigliare, scoprendo un altro ramo della sua famiglia (nella foto di gruppo qui a fianco), discendente da un altro zio, pure lui emigrato in Belgio fra le due guerre, e del quale aveva ben poche informazioni. Ma questa è un’altra pagina di storia. Gieffe
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STORIE DI EMIGRAZIONE DAL 1870
#EMIGRAZIONESTORICA #1900-1920 #SUDAMERICA #ARGENTINA
"Nel 1924 si fondò a Buenos Aires la compagnia Italo Argentina de Colonizacion. La compagnia comperò 50 mila ettari di terra e li divise in lotti di diverse dimensioni, dopo di che inviò i suoi agenti nel vecchio mondo a caccia di coloni. Nel 1927 arrivarono in Trentino, con la promessa di un credito di 200 dollari argentini per comprarsi il necessario per avviare la coltivazione a un tasso vantaggioso del 7,5%. Certo la compagnia non aveva fini benefici, era un affare. Nel 1928 40 persone partirono da Marter in Valsugana, e poco dopo furono seguiti da diversi abitanti di Tesero, Roncegno, Stenico, Bieno, Torcegno e altre ancora. Arrivarono in un piccolo avamposto nel Rio Negro, quando immaginiamo questo “paese” dobbiamo pensare a una strada, una stazione, una piccola caserma di polizia e uno o due negozi. Le località di colonizzazione erano chiamate con il numero di chilometri che le distanziava da Buenos Aires, finchè non si trovava un nome. Villa Regina era "1106". Il panorama era deprimente, arbusti spinosi in una piana nella steppa, sul fondo della valle larga un fiume capriccioso e instabile. Il vento sollevava la terra secca e sabbiosa che si accumulava in dune mobili, che ora coprivano i campi, ora ostruivano i canali e bisognava lavorare giorni per riparare i danni, e quando si era finito, il vento nella notte, accumulava sabbia in un altro posto e bisognava ricominciare. Si fecero strade, case, la scuola, canali, e i campi erano da livellare. Non c’erano molti strumenti e bisognava lavorare in squadre di molti uomini per ottenere risultati. Ad esempio si legava un lungo palo di metallo pesante dietro dei cavalli per livellare il terreno..."
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Un secolo di trentini in Tirolo
reportage
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«Al lavoro!» era il titolo della mostra dedicata all'immigrazione dal Trentino nel corso dell'800 ospitata fino al 26 ottobre dal «Tiroler Volkskunst Museum» di Innsbruck Foto Ugo Fanti
Panorama della valle di Rio Cedros 10dos - 2021
repor
Un secolo di migrazio A
partire dalla seconda metà del diciannovesimo secolo si verifica una crescente migrazione di «Welschtiroler», tirolesi di lingua italiana, ossia i trentini che vivono a sud della stretta di Salorno, verso le aree settentrionali del paese. Essa era stata innescata da una crisi economica nel Trentino, dalla crescente industrializzazione nonché dall’ampliamento delle vie di trasporto. In particolare, nel settore ferroviario, dell’edilizia e industria tessile cresceva la richiesta di manodopera a basso costo, tra cui donne e bambini.
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Fino agli anni ’40 dell’Ottocento la Contea del Tirolo, che include a sud i Principati Vescovili di Bressanone e Trento e a nord quello di Salisburgo, è praticamente bilingue. Dal 1814 le leggi e le ordinanze vengono pubblicate in entrambe le lingue e, nei licei, il tedesco e l’italiano sono insegnati alternativamente come lingua straniera. Tutto questo favorisce il flusso tra le diverse regioni del paese, soprattutto all’interno delle élites sociali. «Per non farsi un’idea troppo limitata dei montanari tirolesi, va detto innanzitutto che questo popolo è composto da tedeschi e italiani»: questa citazione è tratta dall’opera «Über die Tiroler» (Sui tirolesi) del funzionario imperiale Joseph Rohrer, che venne pubblicata nel 1796.
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Prendendo spunto da questo contesto storico, presso il Tiroler Volkskunstmuseum di Innsbruck è stata allestita la mostra «Al lavoro!» (rimasta aperta fino al 26 ottobre) con l'intento di focalizzare le ricadute sociali, economiche e politiche di quella migrazione, che contribuì a fare di Innsbruck una città multilingue. Alto clero, nobiltà, borghesi e contadini erano i ceti sociali del Tirolo e il fattore che faceva da collante e che li teneva uniti era la fede cattolica. Nell'Ottocento la Contea del Tirolo è un paese all’insegna della diversità e della pace sociale. Sebbene quest’unità non sia affatto scevra da conflitti, le aspirazioni nazionalistiche non giocano ancora un ruolo decisivo. Il bilinguismo (vedi articolo qui a fianco) è un vantaggio, soprattut-
Il flusso verso le aree a no
venne innescato da una cri
dalla crescente industrializz
delle vie di trasporto. In
ferroviario, nell’edilizia
cresceva la richiesta di m to dal punto di vista economico: carrettieri, venditori ambulanti e immigrati trentini parlano anche il tedesco, i commercianti di lingua tedesca conoscono l'italiano. Nel 1848 in seguito all’attuazione della riforma agraria, con lo sgravio della signoria fondiaria ai contadini viene riconosciuta la libera proprietà della terra su cui vivono e che coltivano. Nel Circolo di Trento, tuttavia, molti masi per questioni di carattere giuridico restano esclusi dalla riforma.
rtage
one trentina in Tirolo
isi economica nel Trentino,
zazione e dall’ampliamento
n particolare, nel settore
a e nell' industria tessile
manodopera a basso costo Sul territorio trentino rivestiva una grande importanza la produzione della seta. Nel 1841, 34 opifici danno lavoro a più di duemila persone, molte delle quali sono donne. Dopo una grave crisi del settore causata dalla pebrina nel 1855, molti disoccupati emigrano in America ma anche a Vienna, nel Vorarlberg e nel Nordtirolo, dove lavorano alla costruzione della ferrovia della bassa Valle dell’Inn (1858), del Brennero (1860), dell’Arlberg (1884) e della
linea della Pusteria (1871). Il grande afflusso di aisempòneri, i lavoratori impegnati nella costruzione della ferrovia, sta alla base della nascita temporanea di cosiddette “colonie italiane” e baraccopoli, per esempio al Brennero o a St. Anton am Arlberg. In mancanza di spazi adeguati per il tempo libero, molti lavoratori si ritrovano nelle “locande italiane”, malviste dalla popolazione locale. Il nuovo mezzo di trasporto crea posti di lavoro, ma penalizza il commercio ambulante, l’antico mestiere del carrettiere e le professioni ad essi collegate, che perdono il loro principale mezzo di sussistenza. La libertà di commercio introdotta nel 1859 abolisce i privilegi delle vecchie corporazioni con un conseguente aumento dei posti di lavoro, sia nel settore edile in piena espansione che nella regolazione dei corsi d’acqua torrentizi, ma anche nell’industria tessile che all’epoca si era già affermata nel Vorarlberg e nel Nordtirolo. Attorno al 1900, a partire dai circoli universitari, si assiste alla nascita di numerose associazioni che diventano importanti punti di riferimento per le attività del tempo libero. La “Società di lavoratori e lavoratrici”, per esempio, organizzava spettacoli teatrali in italiano, il cui contenuto tutta-
Gli uomini nell'edilizia e come «aisemponeri» e le donne nei filatoi Con l’industrializzazione e la costruzione della ferrovia, comincia l’emigrazione per motivi lavorativi. Molti trentini, in modo particolare dal 1855, si spostano nel Tirolo del Nord. La nascente industria tessile impiega principalmente le donne, mentre gli uomini sono occupati nel settore edile e nella costruzione delle reti ferroviarie (i cosiddetti «aisemponeri») e dei tunnel. Gli sbocchi professionali sono molto vari perché diversi trentini trovano occupazione come impiegati statali o come domestici. Altri decidono di studiare all’Università di Innsbruck, altri ancora lavorano come artisti, ma non sempre sono accolti a braccia aperte. Nei 50 anni successivi il crescente nazionalismo favorisce la discriminazione nei confronti dei madrelingua italiani e si arriva all’apice con i cosiddetti «Fatti di Innsbruck» del 1904, che vedono uno scontro violento tra i nazionalisti tedeschi e gli studenti italiani all’Università di Innsbruck.
© Tiroler Landesmuseen
ord della stretta di Salorno
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reportage
Una «colonia» di lavoratori italiani impegnati nella costruzione della ferrovia al Berg Isel in un disegno di Ernst Kirchhoff.
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CONTINUADA PAGINA 15 via era soggetto alla censura. La maggiore associazione era la “Pia Confraternita della dottrina cristiana e sacra degli Italiani della provincia”, fondata nel 1885, che a Innsbruck organizzava le funzioni religiose. Anche se il Tirolo è colpito solo marginalmente dalla rivoluzione del 1848, è in quegli anni che per la prima volta si profila la “questione nazionale” e nella parte italiana del paese si avanzano richieste di autonomia o di riunificazione all’Italia. Il legittimo risentimento dei Trentini è diretto in particolare
contro la Dieta tirolese, in seno alla quale dal 1816 solo sette deputati di lingua italiana rappresentano una popolazione di poco più del 40% di fronte a ben 45 rappresentanti di lingua tedesca. Il nuovo Ordinamento tirolese del 1861 non migliora questa situazione, l’aspirazione dei Trentini all’autonomia e a un proprio parlamento non si realizza e verrà definitivamente messa a tacere nel 1902. Le dispute politiche tra nazionalisti tedeschi e irredentisti trasformano i problemi sociali in conflitti nazionali. Sulla stampa la popolazione di lingua italiana è oggetto di accuse stereotipate:
aggressività, poca voglia di lavorare e presunti atteggiamenti anti-austriaci. Nel 1904, si raggiunge l’insoddisfacente compromesso di istituire presso l’Università di Innsbruck una Facoltà di giurisprudenza italiana. I festeggiamenti serali collegati all’inaugurazione ben presto degenerano, ci sono feriti e un morto. Il sentimento anti-italiano raggiunge il culmine: seguono rivolte davanti alle abitazioni di italiani, le associazioni di lingua tedesca introducono nei loro statuti un “paragrafo ariano”, sui volantini dei tedesco-nazionali si sconsiglia di fare acquisti nei negozi italiani. I “Fatti di Innsbruck”
© Tiroler Landesmuseen
spaccano in due la società tirolese. La Prima Guerra mondiale segna l’inizio di cambiamenti drastici e duraturi. Il Trentino e il Sudtirolo sono annessi al “Regno d'Italia”. Tra il novembre 1918 e il febbraio 1920, Innsbruck, Landeck e altre località strategicamente importanti sono occupate da unità dell’esercito italiano. La difficile situazione economica provoca nuova disoccupazione e molti italiani residenti a Innsbruck si vedono costretti a tornare nei comuni d’origine. Anche il sentimento anti-italiano contribuisce a una rapida diminuzione della popolazione italiana di Innsbruck.
Una delegazione trentina ha visitato la mostra il 22 ottobre La mostra «Al lavoro!» è stata realizzata in cooperazione con il Centro Migranti nel Tirolo (ZeMiT) e si proponeva di fornire un contributo al tema «Trasporti - Transito - Mobilità», proseguendo il percorso di studio e ricerca avviato dal Volkskunstmuseum e finalizza-
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to a dare maggiore visibilità alla migrazione nella storiografia del Tirolo. La mostra è stata visitata il 22 ottobre da una delegazione trentina composta dal personale dell'Ufficio emigrazione della Provincia Autonoma di Trento e da rappresentanti delle asso-
ciazioni Trentini nel mondo e Unione delle Famiglie Trentine all'Estero. Ed è stato Karl Berger, direttore del Volkskunstmuseum di Innsbruck, coadiuvato nella traduzione dalla trentina Rosanna Dematté (nella foto a fianco), a fare da guida alla delegazione trentina.
60 anni d’Europa
I
L'Europa alla prova del Covid
l mondo al tempo del Covid. L’ora dell’Europa?: è il titolo del «Rapporto ISPI 2021» pubblicato nel febbraio scorso e presentato al pubblico il 29 marzo con una conferenza stampa cui hanno partecipato Giampiero Massolo, presidente ISPI, Emma Bonino, Matteo Salvini, Enrico Letta e Maurizio Molinari, direttore di Repubblica. L’ISPI, Istituto per gli studi di politica internazionale, fondato nel 1934, ha sede a Milano ed è un centro studi specializzato in analisi geopolitiche e delle tendenze politico- economiche globali. Il Rapporto 2021, 222 pagine, edito da Ledizioni LediPublishing, è articolato in tre parti che analizzano l’impatto del Covid sul sistema internazionale, la reazione dell’Europa sul versante interno, il ruolo dell’Europa nel contesto internazionale. La pandemia ha permeato e sconvolto interamente il 2020, lasciando sullo sfondo fatti e problemi che pure sono destinati ad avere un impatto significativo negli anni a venire come i cosiddetti Accordi di Abramo fra Israele e gli Emirati Arabi Uniti e la sconfitta di Trump nelle elezioni americane. Sostengono i curatori del Rapporto, Alessandro Colombo e Paolo Magri, che “Come tutte le crisi, anche quella innescata dalla pandemia, ha avuto l’effetto di mettere a nudo fragilità e tensioni preesistenti”. La pandemia ha innanzitutto rimesso in discussione la globalizzazione: da un lato la perdita dell’autonomia politica e decisionale dei singoli Stati, la diminuzione del controllo statale sulle comunicazioni, sul controllo dei flussi transnazionali di capitali, beni e persone, sulla porosità dei confini a infiltrazioni e contaminazioni di varia natura; dall’altro, la natura globale della pandemia ha messo in evidenza come gli Stati mantengano, in realtà, una importante capacità di media-
Quale potrà essere il ruolo dell’Unione Europea alle prese con il dopo Brexit, la pandemia e i problemi di coesione? zione potendo favorire o limitare la globalizzazione, attraverso la propria sovranità e l’equilibrio fra le due possibilità. Nel contesto globale in cui la pandemia sembra aver accelerato il posizionamento delle grandi potenze sulla grande partita della redistribuzione del potere e del prestigio nello scenario internazionale, quale potrà essere il ruolo dell’Unione Europea alle prese con il dopo Brexit, la pandemia e i problemi di coesione interna? Una domanda alla quale il Rapporto, com’era prevedibile, mette in evidenza luci e ombre, opportunità e criticità, molte delle quali riferibili al processo ancora incompiuto e contradditorio dell’integrazione e coesione fra i Paesi membri. Sul versante interno, se il varo del Next Generation-EU e del Quadro finanziario pluriennale ha superato gli ostacoli di Polonia e Ungheria sul rispetto dei diritti civili e dei Paesi “frugali” sulla dimensione, composizione e governance delle erogazioni, è prevedibile che entrambi i gruppi di Paesi continueranno a porre problemi. Ne è prova l’attuale scontro tra Polonia e UE sul primato del dirit-
to europeo sul diritto nazionale. Per quanto riguarda la gestione dei fondi del Recovery Fund assegnati ai vari Paesi, il tema riguarda la fiducia nel modo in cui i fondi verranno utilizzati. Al riguardo, l’Italia è un sorvegliato speciale. Commentando l’accordo di luglio 2020 su NgEU nell’ambito del Consiglio europeo, l’Economist del 1 agosto successivo così scriveva: “per aprire un’attività di riparazione di motori in Italia occorrono 86 permessi, per vendere tranci di pizza si viene controllati da 21 agenzie governative, una controversia giudiziaria commerciale dura in media il doppio che in Spagna: tutto ciò aiuta a spiegare come il summit europeo del mese scorso sia durato cinque giorni, per la resistenza di un gruppo di Paesi nell’approvare un accordo cruciale”. Perplessità, non solo nei confronti dell’Italia ma anche di altri Paesi, sulla questione del debito che si accumula e per le difficoltà a rilanciare crescita e produttività che in Italia mancano da 25 anni. Altro tema cruciale la questione migratoria. La pandemia ha avuto un impatto significativo
sui flussi migratori regolari che nel 2020 pare si siano ridotti di due terzi, mentre si è verificato un incremento dei flussi irregolari. L’Unione Europea non sembra ancora essere in grado di gestire questi flussi in maniera coordinata e collettiva mentre i Paesi frontalieri si ritrovano ancora da soli. Per quanto riguarda il ruolo dell’Europa nel contesto internazionale, l’Unione fatica a ritagliarsi un proprio ruolo negli equilibri mondiali che il virus ha scosso profondamente. L’assenza di una vera politica estera comune, limitata dal vincolo dell’unanimità e dal protagonismo di Paesi come la Francia, rende precaria e incerta la presenza dell’Unione in contesti strategici importanti dove l’incertezza del suo ruolo potrebbe accentuare ulteriormente la marginalità della sua azione. Mediterraneo, Turchia, partenariato euro-atlantico, rapporti con Russia e Cina richiedono una marcata e visibile identità europea sul piano della politica estera e di sicurezza con efficaci posizioni di sintesi. Rimane aperto, in definitiva, il quesito al quale è dedicato l’intero Rapporto ISPI: la pandemia farà finalmente scoccare l’ora dell’Europa? Se, da un lato, la tempestività della Commissione nel varare il grande piano per la ripresa ha lanciato un segnale importante circa la volontà delle istituzioni europee di procedere sulla strada di una maggiore integrazione e coesione interna, dall’altro permangono le fragilità vecchie e nuove che pesano da anni sull’Unione. “Con l’aggravante - concludono i curatori del Rapporto - che queste fragilità si manifestano in un contesto internazionale sempre più instabile, nel quale l’Europa fatica a ritagliarsi un ruolo paragonabile a quello degli altri giocatori più importanti”. Vittorino Rodaro 5 novembre 2021
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eventi
140 anni fa l'arrivo nel porto di Veracruz dei primi emigrati italiani e trentini in Messico: la ricorrenza celebrata dai Circoli trentini 18
COLONIA MANUEL GONZÁLEZ. Il 15 settembre 1881 dal porto di Livorno, in Italia, il piroscafo "Atlantico" salpò con a bordo 49 famiglie trentino-tirolesi e 52 lombarde, che mercoledì 19 ottobre 1881, alle 15:45 finalmente arrivarono al porto di Veracruz, in Messico. Da quel giorno si iniziò a scrivere una nuova storia per le famiglie migranti del nord Italia, per lo più contadini e artigiani, uomini e operai forti, donne dedite alla casa e ai loro figli, che aiutavano anche a lavorare la terra. Tutti sapevano leggere e scrivere. A loro fu assegnata la Colonia Manuel González, così chiamata in onore del
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presidente della repubblica che ha voluto aprire il suo immenso Paese al nuovo seme. A disposizione c'erano 184 lotti di terreno da 5 a 7 ettari ciascuno (anche se erano stati promessi lotti da 10 ettari). Furono distribuiti con sorteggio tra le 79 famiglie che furono assegnate a questo luogo. Per motivi di sicurezza dovuti alla pandemia di covid-19, in questo 2021 nel nostro Paese non possono essere organizzati eventi di massa. Si è deciso quindi per celebrare l'anniversario di organizzare un evento con poche persone, successivamente trasmesso in diretta Facebook.
eventi
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Il video emozionante inizia con una messa di ringraziamento officiata dal parroco Pablo Eduardo Fernández García e con la benedizione della Vergine del Rosario che ha accompagnato i migranti italiani nel loro viaggio in Messico. Successivamente al monumento al generale Manuel González (presidente della Repubblica messicana nel 1881) si è tenuta una cerimonia pubblica con la deposizione di una corona (foto in alto a destra). Hanno partecipato il sindaco di Zentla, Pedro Rincón, Mónica Córdoba, in rappresentanza del consiglio comunale de Zentla, Miriam Mánica collaboratrice del consiglio comunale, Marisol
Sampieri presidente del circolo trentino di Xalapa, Gabriela Parissi presidente dell'associazione Bellunesi in Messico AC., Rigoberto Córdoba rappresentante delle famiglie trentine in Messico, Mónica Fadanelli coordinatrice dei Circoli trentini in Messico, i cittadini di Colonia Manuel González e i collaboratori del Municipio di Zentla. Sono stati eseguiti gli inni nazionali di Italia e Messico ed è poi stata deposta una composizione floreale tricolore, riferimento e omaggio ad entrambe le bandiere, di Messico e Italia. A nome del Comune di Zentla sono stati consegnati i riconoscimenti al Circolo
trentino di Colonia Manuel González e ad altre associazioni per aver preservato l'identità italiana. Si è proseguito con un video dedicato al 140° anniversario dell'arrivo dei nostri migranti, cui ha preso parte anche Francesco Bocchetti, Direttore dell'Associazione Trentini nel Mondo, che ha espresso forte partecipazione: «la celebrazione di un anniversario – ha sottolineato - è un'occasione felice di incontro e di gioia. Questi tempi difficili ci impediscono di celebrare questa ricorrenza come vorremmo». CONTINUA A PAGINA 20
10 - 2021
eventi
Anniversario commemorato anche online Lunedì 18 ottobre si è tenuto
sue ricerche abbiamo appreso
un incontro online, cui hanno
come è avvenuta la crescita eco-
partecipato i membri dei diversi
nomica di chi è rimasto in Italia e
Circoli trentini del Messico: il Cir-
come la migrazione li ha favoriti,
colo di Colonia Manuel González,
lo sviluppo economico avvenuto
di Città del Messico, di Córdo-
dopo la migrazione sia in Italia
ba, di Xalapa e il referente della
che in Messico e il processo po-
Trentini nel mondo in Sud Ame-
litico che ha portato all'ingresso
rica, Roberto Paolazzi.
del Trentino in Italia nel 1919.
Importante è stata la parteci-
In attesa della pronta ripresa
pazione del presidente dell'As-
sanitaria, sociale ed economica
sociazione Trentini nel mondo,
del nostro paese, che permetta di stringerci la mano e poterci in-
Armando Maistri, e del vicepresidente Vittorino Rodaro. Ospite d'onore è stato Renzo
Tommasi, che ha proposto temi
fatto rivivere le sensazioni della
contrare di persona l'anno pros-
di grande valore che ci hanno
migrazione di 140 anni fa. Dalle
simo, un cordiale saluto.
Messa, preghiera e pranzo per il Circolo di Xalapa 20
Anche il Circolo Trentino di Xalapa
ha
anniversario
celebrato
il
140°
dell'immigrazione
trentina in Messico. Lo abbiamo fatto con una santa messa con la quale abbiamo ringraziato Dio e chiesto il riposo eterno per i nostri antenati, che hanno avuto il coraggio di lasciare il loro Paese per donarci un futuro migliore. Successivamente c'è stata una preghiera presso la tomba di padre José Benigno Zilli Manica, sacerdote, filosofo e storico, che ha costru-
diverse province italiane, parlava-
stato Zilli Manica a recuperare i
cata a commemorare un evento
ito il ponte tra l'Italia e il Messico:
no dialetti diversi e così adottaro-
legami con la madrepatria.
così importante, è stato il pranzo,
quando arrivarono le famiglie da
no la lingua del paese ospitante. È
Ultimo atto della giornata dedi-
che abbiamo consumato insieme.
Il Circolo di Citlaltepetl ha festeggiato anche il suo 20° di fondazione Per ricordare il 140° anniversario dell'emigrazione trentina in Messico e i vent'anni del nostro Circolo trentino di Citlaltepetl, abbiamo organizzato una doppia proiezione online del video «Tierra y libertad - Terra e libertà», il primo documentario sull'emigrazione in Messico,
coloro che non avevano potuto seguire quella del 19. Alla proiezio-
frutto della collaborazione con gli enti trentini. La prima volta il 19
ne del 24 ottobre ha partecipato anche dal Trentino lo storico Renzo
ottobre, data dell'arrivo del primo viaggio del vapore «Atlantico» a
Tommasi, autore principale del video e del libro che porta lo stesso
Veracruz e la seconda domenica 24 ottobre, rivolta in particolare a
titolo.
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Gerardo Lazzeri
eventi
A Orizaba, attestato di «Visitante Distinguido» a rappresentanti dell'emigrazione italiana Il Comune di Orizaba, nell'ambito delle celebrazioni per i 140 anni dell'emigrazione italiana in Messico, ha organizzato la consegna dell'attestato di «Visitante distinguido» (Visitatore Distinto) ad alcuni discendenti di emigrati italiani. Durante la cerimonia il sindaco Igor Roji ha riconosciuto il lavoro e gli sforzi fatti dalla comunità di origine italiana per contribuire allo sviluppo sociale ed economico del paese che ha accolto i loro avi. L'attestato è stato consegnato anche a Jaime Crivelli Espinoza, presidente del Circolo trentino di Cordoba (foto a centro pagina). Gli altri «Visitantes Distinguidos» sono Emilio Zilli Debernardi, Console Onorario d'I-
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talia in Messico (foto a destra), Ernesto de Gasperín Sampieri, Dora María de Gasperín Sampieri, Joanna Zilli González, Juan Carlos
Landa Debernardi, Juan Cado Hernández, Jovita Rodríguez Debernardi e Ivana de Gasperín Ramírez.
Il video-messaggio inviato dalla Trentini nel mondo Qui di seguito riportiamo il
Avere una radice profonda e
testo del messaggio video del
solida, com'è qualla trentina, è
direttore della Trentini nel
motivo di forza e vitalità, che ha
mondo, Francesco Bocchetti,
aiutato i nostri nonni a costruire
inviato alla Coordinatrice dei
una nuova casa e una nuova vita
Circoli trentini del Messico,
in un Paese diverso dal loro, sen-
Mónica del Carmen Fadanelli
za dimenticare la loro storia, le
Figueroa, che l'ha diffuso alle
loro origini e i loro principi virtuo-
comunità di origine trentina.
si come serietà verso il lavoro, la famiglia e la società.
La celebrazione di un anniversario è sempre un'occa-
La celebrazione di questi 140
sione di incontro e di gioia,
anni lo dimostra ed è anche per questo che l'Associazione vuole
ma è anche un'occasione per ricordare quanto è stato fat-
Messico e, per questo, l'Associa-
zione ma deve essere un momen-
testimoniare la sua vicinanza, il
to e quanto ancora si può fare.
zione Trentini nel Mondo festeg-
to di orgoglio e di riflessione per
suo affetto e la sua gratitudine a
L'emigrazione trentina e italiana
gia con voi con tanto orgoglio e
le nuove generazioni che, pur es-
tutti voi, augurandovi un felice
in Messico compie 140 anni ed è
affetto.
sendo ormai pienamente integra-
anniversario e sperando di veder-
te nel Paese, non devono dimenti-
ci molto presto.
una data importantissima nella
Questa celebrazione non deve
storia degli emigrati trentini in
essere solo un momento di emo-
care le origini della loro famiglia.
Un caloroso abbraccio a tutti
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circoli
Decima «MagnaBento
O
rganizzata dal Circolo trentino di Bento Gonçalves (Rio Grande do Sul - Brasile) - come attività complementare alle iniziative culturali promosse dal Circolo in collaborazione con il «Ponto de Cultura Vale dos Vinhedos» - domenica 17 ottobre si è svolta la decima edizione di «MagnaBento», passeggiata che abbina cultura ed enogastronomia. Fin dalla prima edizione del 26 ottobre 2012, all'epoca sotto il nome di «MagnaLonga» e con
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padre Júlio Giordani come padrino, l'iniziativa si è contraddistinta per offrire ai suoi partecipanti l'opportunità di conoscere ogni volta qualcosa in più della storia e della cultura della comunità di origine trentina. Nel corso delle varie edizioni sono stati attraversati praticamente tutti i quartieri e le frazioni di Bento Gonçalves. L'evento di quest'anno ha avuto il sostegno di Aprovale, Trentini nel Mondo e Trentino Promozioni. I circa cinquanta partecipanti hanno potuto ammirare gli splen-
didi paesaggi della «Linea Leopoldina» nella Vale dos Vinhedos. Durante la sosta presso la chiesa Nossa Senhora da Glória, è stata brevemente illustrata la storia dell'immigrazione italiana e della comunità ed è stato offerto un caffè, che ha dato energia per proseguire la passeggiata. All'inizio del suo tragitto «MagnaBento» ha portato i partecipanti fra i vigneti, fino a raggiungere Casa Giordani e Pipas Terroir, accolti dalle famiglie Giordani e Feil. Durante il percorso sono sta-
circoli
(*)
to», un altro successo ti serviti Merlot, Cabernet e Chardonnay, oltre ad altri vini offerti dalle cantine visitate. La passeggiata è proseguita fra i vigneti fino a Casa Longhi, uno degli edifici più antichi della valle, del quale è stata raccontata la storia. Successivamente, il gruppo ha raggiunto il capitello dedicato a Nossa Senhora de Lourdes e l'antico edificio che ospita l'azienda vinicola «Barcarola»: anche in questo caso sono state date informazioni sulla costru-
zione di entrambi. Nell'ultima tappa il gruppo è stato accolto dalla cantina Videiras Carraro, dove c'è stata una degustazione di vini e di spumanti: e per aprire le bottiglie di spumante è stata utilizzata la tecnica denominata «sabrage», che prevede l'utilizzo di una sciabola (foto in basso a sinistra). L'iniziativa è stata organizzata nel pieno rispetto delle regole per la prevenzione del contagio, con distanziamento controllato e uso di mascherine.
Presso il punto di arrivo, al «Ponto de Cultura Vale dos Vinhedos» sono state servite polenta con ragù e patate con sale e origano, accompagnate da vino tradizionale della zona. Sandro Giordani, organizzatore dell'evento, si è dichiarato molto soddisfatto del suo esito, perché l'iniziativa ha centrato l'obiettivo di far conoscere ancora meglio la storia locale e ha dato l'opportunità ai partecipanti di trascorrere una domenica in compagnia e in allegria.
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circoli
È Fernando Fleming da Silva il nuovo presidente a Ouro Fino Cambio al vertice del Circolo trentino di Ouro Fino (Minas Gerais - Brasile): l'assemblea ha eletto alla presidenza Fernando Fleming da Silva, che succede a Paulo Henrique Chisté da Silva. Del nuovo direttivo fanno inoltre parte: Bruna Valera de Oliveira (Vicepresidente, moglie di Fernando, con lei nella foto); Paulo Henrique
Chiste da Silva (direttore delle relazioni pubbliche); Suzana Chisté Fleming da Silva (direttore sociale), Yanra Fleming Proprietario (direttore artistico), Alessandra Marcia Vaz de Lima Chiste Silva (segretaria), Enrico Fleming Dona (tesoriere). La Trentini nel mondo si congratula con gli eletti e augura loro buon lavoro.
Toronto, il saluto di Ivo Finotti al Circolo
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«Dopo alcuni anni di volontariato, Ivo Finotti, si è dimesso da consigliere di amministrazione e vicepresidente del Club. È sempre più coinvolto nella sua comunità locale di Port Perry e insegue i nipotini. Ivo ovviamente non ha abbandonato il Club, continuerà a curare e ad inviare la nostra «eBaita» bisettimanale. Ha anche accettato di assumere eventuali compiti/progetti speciali per i quali il consiglio può utilizzare la sua esperienza»: così David Corazza, presidente del Circolo trentino di Toronto (Canada) nel suo editoriale in uno dei recenti numeri del bollettino quindicinale «eBaita» ha parlato delle dimissioni presentate da Ivo Finotti.
E sullo stesso numero, è stato pubblicato anche il saluto di Ivo Finotti (nella foto mentre consegna ad Alberto Tafner, all'epoca presidente della Trentini nel mondo, la pubblicazione realizzata per ricordare i 50 anni del Circolo di Toronto): «Sì, è vero. Mi sono dimesso da vicepresidente del Club trentino di Toronto. Dopo dieci anni fantastici. Grazie a Lucia Flaim per avermi coinvolto come volontario nel consiglio e grazie ai membri per avermi eletto nel novembre 2011. Grazie a Mario Franch per avermi nominato vicepresidente nel febbraio 2012. Grazie a tutti per l'onore e il privilegio di aver servito il Circolo».
Cordoglio a Vancouver per Enrico Battisti uno dei soci fondatori del Circolo trentino Qui di seguito pubblichiamo il testo del messaggio inviato alla Trentini nel mondo da Paul Antonioni, del Circolo trentino di Vancouver (Canada). Enrico Battisti, uno dei nostri membri più anziani, è mancato lunedì 25 ottobre. Aveva 92 anni. Enrico è stato uno dei membri fondatori del nostro Circolo nel 1977. È stato componente del
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nostro Consiglio direttivo per molti anni e in quel periodo ha ricoperto vari ruoli, di segretario, tesoriere e vice presidente. Quando si è dimesso dal consiglio, ha continuato a fornire indicazioni e consigli. Per molti anni Enrico ha fatto anche il vino che veniva servito alla nostra cena annuale. Il Circolo offrirà una donazione in sua memoria al British Colum-
bia Children's Hospital. L'Associazione Culturale Trentino-Alto Adige del British Columbia desidera esprimere le sue più sincere condoglianze anche attraverso il giornale ai familiari: la moglie Giuseppina, i figli Elena con (John), Fabio (con Catherine) e i sei nipoti Stephanie, Gregory, Brianne, Robert, Madeleine, Trent.
circoli
Montevideo: entusiasmo e gioia fra gli alunni del corso di italiano In occasione della «XXI Settimana della Lingua Italiana», che si è svolta dal 18 al 24 ottobre, con grande gioia abbiamo accolto i nostri studenti del corso di lingua italiana nella rinnovata sede di Adrián Medina 238. Per molti di loro si è trattato della prima visita nella nostra sede, perché si sono iscritti quando è iniziata la pandemia e quindi hanno potuto seguire le lezioni solamente on line. L'incontro nella sede del nostro Circolo ha dato modo agli studenti di conoscersi fra di loro e di condividere le loro esperienze con i loro professori e con i componenti del direttivo del Circolo, in un'atmosfera rilassata, entrando così ancora più in contatto con la meravigliosa ricchezza della cultura e della lingua italiana: è stato un incontro con musica, canti,
balli, amicizia, entusiasmo e gioia condivisa. Per noi l'arrivo di nuovi studenti motivati e con idee e voglia di fare gruppo, è sempre gradito e motivo di soddisfazione. Erano quasi settanta persone che hanno partecipato all'evento, programmato con cura e dedizione, che
prevedeva anche una deliziosa cena informale. Il nostro Circolo, che festeggerà presto il suo 75° anniversario, continua ad offrire il suo massimo impegno per la diffusione della cultura e della lingua Italiana, con proposte rivolte ai bambini, agli adolescenti e agli adulti, che presso il Circolo trovano gli strumenti adatti per apprendere una nuova lingua, scoprendo in molti casi le loro radici, e per fare esperienze significative a livello personale. Il Circolo, ringrazia studenti e docenti per l'enorme successo di questo primo incontro faccia a faccia e invita a tutti partecipare il 19 dicembre alla celebrazioni del suo 75° Anniversario che si terrà all' Hotel del Prado. Silvia Norbis Presidente Circolo di Montevideo
Una gradita visita da New York Originaria di Tassullo, in Val di Non, nata nel 1935, Rosemarie Viola è da sempre socia del Circolo trentino di New York (Stati Uniti): per anni ha anche ricoperto il ruolo di Consultrice all'estero della Provincia Autonoma di Trento. Il 19 ottobre, durante un suo soggiorno in Trentino in visita ai parenti, Rosemarie ha fatto visita alla Trentini nel mondo. Con lei c'erano la figlia Lora, professoressa presso il «John F. Kennedy Insititut für Nordamerikastudien» della Freie Universität a Berlino, e i nipoti Adam (11 anni) e Dahlia (8 anni). Rosemarie è una delle protagoniste del video «23 trentine. L'emigrazione femminile in Nord America», realizzato nel 2008 dalla Trentini nel mondo in occasione della Convention ITTONA, che in quell'anno si è svolta a Solvay.
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dal Trentino L'EVENTO COMMEMORATIVO HA FATTO TAPPA ANCHE A TRENTO E A ROVERETO PRESSO LA CAMPANA DEI CADUTI
Staffetta dal Tirolo al Friuli nel centenario del Milite Ignoto P
La «Staffetta Cremisi» ha preso
talia, è stata deposta una corona d’alloro come omaggio ai Caduti a cui sono poi seguiti gli interventi del reggente Marco Marsilli, del sindaco Francesco Valduga, dell’Assessore Lorenzo Ossanna, del presidente del Museo Alberto Miorandi, del presidente Livio Guidolin, del vice presidente austriaco della Croce Nera Austriaca e presidente della Croce nera del Tirolo Gen. Johannes Kainzbauer e del presidente Anb Renzi. Quindi la Preghiera del Soldato
il via dal Museo della Guerra con il
È stato Francesco Moser in sella
- Das Gebiet e il Silenzio suonata
«testimone» (la riproduzione sti-
ad una storica bicicletta dei ber-
dal maestro Ascari con la Tromba
lizzata della Campana dei Caduti
saglieri a portare il simbolo nell’e-
dell’Armistizio.
di Rovereto creata da «Mastro7»)
miciclo caratterizzato da Maria
Per i presenti è stato toccante
portato dal direttore Francesco
Dolens, affiancato dal reggente
ed emozionante assistere ai cen-
Frizzera affiancato dal Sindaco
della Fondazione Ambasciatore
to rintocchi di Maria Dolens, la
Francesco Valduga e dal presiden-
Marco Marsilli, dal presidente
campana realizzata quasi cento
te Alberto Morandi con prima tap-
dell’Associazione Nazionale Ber-
anni fa utilizzando il bronzo dei
pa davanti a Palazzo Pretorio dove
saglieri gen. Ottavio Renzi, dal
cannoni delle nazioni in guerra
si è svolta una breve ma significa-
presidente del C.O. Livio Guidolin,
sino a qualche anno fa. E proprio
tiva cerimonia. Poi lo spostamen-
Toni Genovese, l’assessore Regio-
da questo luogo di pace negli in-
to al sacrario di Castel Dante e
nale Lorenzo Ossanna, i sindaci di
terventi delle autorità è partito
l’arrivo alla Campana dei Caduti
Rovereto Valduga e di Ledro Re-
un monito: «la pace non è un fat-
anticipato dalle melodie della fan-
nato Girardi.
to automatico - è stato detto a più
fara dei Bersaglieri di Jesolo.
Qui è stato suonato l’Inno d’I-
voci, se pur con diverse sfuma-
Tutte le foto: Panato
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rima le melodie della «Tromba dell’Armistizio» suonata dal maestro Ivano Ascari e poi i cento rintocchi della Campana dei Caduti Maria Dolens hanno sancito sul Colle di Miravalle a Rovereto, mercoledì 20 ottobre, la conclusione della «Staffetta Cremisi della Pace – Centenario del Milite Ignoto» per quanto riguarda il Trentino Alto Adige e i suoi riflessi internazionali con il coinvolgimento della Croce Nera Austriaca. La manifestazione - organizzata in commemorazione dei 100 anni della traslazione della salma del Milite Ignoto da Aquileia a Roma - aveva preso il via sabato 16 ottobre al Cimitero Militare internazionale di Amras, nei pressi di Innsbruck, per poi ripartire lunedì dal Passo del Brennero con una doppia cerimonia in terra austriaca e italiana. Ancora una volta Rovereto ha confermato il suo ruolo di Città della Pace universale.
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dal Trentino
«Staffetta cremisi della Pace» e «Tromba dell'Armistizio» La «Staffetta Cremisi della Pace» è frutto di una sinergia tra Associazione Nazionale Bersaglieri Trentino Alto Adige e le analoghe realtà di Veneto e Friuli Venezia Giulia. Lo scopo è di unire idealmente tutti i luoghi simbolo del fronte di guerra nel Nord Est e in particolare gli Ossari e i Sacrari dai quali vennero prelevate un secolo fa le salme degli undici soldati, caduti in battaglia e mai identificati, tra i quali venne scelto il Milite Ignoto oggi tumulato a Roma. L’evento gode del patrocinio del Ministero della Difesa, della Campana dei Caduti, del Museo della Guerra di Rovereto, della Regione Trentino - Alto Adige/Südtirol, dei Comuni di Bolzano, Trento e Rovereto e il supporto di
Cassa Centrale, di Itas e della Federazione Italiana Sport Orientamento (Fiso) che ha curato le cartine delle varie tappe. La «Tromba dell’Armistizio» è un cimelio custodito al Museo della Guerra di Rovereto i cui squilli annunciarono nell’ottobre 2018 annunciarono l’arrivo a Serravalle all’Adige della delegazione austro-ungarica incaricata di dare il via alle trattative di Pace con l’Italia poi concluse pochi giorni dopo con la firma dell’Armistizio. Lo storico strumento è stato sinora suonato poche volte, l’ultima tre anni fa proprio nel luogo, sempre in Vallagarina, dove cento anni fa si posero le basi per la Pace destinata a chiudere il Primo Conflitto Mondiale.
ture - ma va costruita giorno per
lienti del passaggio a Trento della
del presidente ANB gen. Ottavio
Nera Austriaca nonché presiden-
giorno nelle famiglie, nelle Comu-
«Staffetta Cremisi per la pace»,
Renzi e dell’arcivescovo di Trento
te della Croce nera del Tirolo Gen.
nità e nei vari Paesi. La cerimonia
la cui presenza in città si era con-
mons. Lauro Tisi. Presente anche
Johannes Kainzbauer e Matteo
di oggi ci ricorda come ogni giorno
clusa con la cerimonia ufficiale
Francesca Stefenelli Prada, nipo-
Valentinotti, rappresentante del-
si debba lottare per la Pace e della
ospitata alla Piazza della Portela
te della medaglia d’oro degli al-
la Croce Nera in Trentino.
necessità di tenere unita l’Euro-
con la presenza delle autorità ci-
pini, una delle dodici conferite ai
pa. Nulla è perduto con la Pace,
vili e militari (foto sulla pagina a
militari del capoluogo.
tutto può esserlo con la Guerra».
Dopo Rovereto, l’evento commemorativo voluto dalla sezione
fianco). Qui ci sono stati gli inter-
Alla cerimonia sul Doss Trento
del Trentino Alto Adige dell’Asso-
Il giorno prima il Doss Trento,
venti del Sindaco Franco Ianesel-
hanno partecipato – con i vertici
ciazione Nazionale dei Bersaglie-
Sant’Apollinare, Piazza Dante, la
li, dell’assessore alla Cultura Mir-
dell’Associazione nazionale dei
ri (ANB) è proseguito in Veneto
Fossa dei Martiri al Castello del
ko Bisesti in rappresentanza del
Bersaglieri e delle varie rappre-
e Friuli Venezia Giulia e si è con-
Buonconsiglio e Piazza Duomo
presidente Maurizio Fugatti, del
sentanze d’arma – anche il vice
clusa il 28 ottobre alla basilica di
erano state alcune delle tappe sa-
presidente del C.O. Livio Guidolin,
presidente austriaco della Croce
Aquileia.
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dal Trentino
«Trentino nel mondo», oltre mille trasmissioni Era l'agosto del 2012 quando sul giornale, già dalla copertina (nella foto), veniva data la notizia di una nuova iniziativa della Trentini nel mondo: l'avvio, in collaborazione con Radio Italia Anni 60, di una rubrica radiofonica settimanale della durata di cinque minuti, intitolata «Trentino nel mondo», disponibile an-
che su internet, sia in diretta sia tramite un archivio on line. Dopo 267 appuntamenti settimanali, a partire dal settembre 2017 la trasmissione ha cambiato formula, diventando quotidiana e della durata di un minuto. Dopo quattro anni, domenica 24 ottobre è così andata in onda la trasmissione numero mille di
questo format: un bel traguardo, che poteva essere raggiunto prima, se non ci fosse stata la sospensione della trasmissione tra marzo e giugno dell'anno scorso, a causa del lockdown imposto a seguito della pandemia da Covid. In tutti questi anni la tramissione ha diffuso - e continua a farlo - notizie e voci da tutto il
mondo, che hanno raccontato la realtà associativa della Trentini nel mondo. Attualmente va in onda alle 20.57 (ora italiana) e in replica alle 2.00: sul sito dell'associazione c'è il link per ascoltare la diretta e collegarsi all'archivio.
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Dalla Bassa Valsugana, un grazie a Filippo Nardon del Circolo di Liegi
N
ell’ormai lontano 2014 un gruppo di ciclisti amatoriali della Bassa Valsugana si recò in quel di Liegi (Belgio) per partecipare alla classica del nord: «Liegi - Bastogne – Liegi», gara amatoriale che ha luogo tutti gli anni il giorno prima della gara dei professionisti. A fare da punto di riferimento per quella trasferta fu Filippo Nardon, già presidente del circolo Trentino di Liegi, il cui padre era emigrato in Belgio alla fine degli anni 40. Grazie alla sua estrema disponibilità fu un’esperienza indimenticabile, al di là della semplice gran fondo: il venerdì precedente alla gara ci fece da guida nella “perlustrazione” del percorso lungo (280 chilometri), fummo ospitati a cena alla sede del circolo Trenti-
no e fummo introdotti alle amenità culinarie belghe in alcuni locali tipici. Quando un gruppetto degli stessi “atleti” decise di recarsi in Belgio per tifare Matteo Trentin alla gara per l’assegnazione del titolo Mondiale professionisti domenica 26 settem-
NELLE FOTO. In alto a sinistra, Filippo Nardon con il gruppo dopo l’arrivo della «Liegi – Bastogne – Liegi» amatoriale del 2014. Da sinistra a destra: Remi Pecoraro, Marco Dell’Agnolo, Flavio Cappello, Filippo Nardon, Luca Finora, Michele Degaudenz, Mirko Tomio, Bruno Terragnolo, Fabio Dalledonne, Manuel Zotta, Roberto Dalledonne.
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bre 2021, fu naturale rivolgersi nuovamente all’amico Filippo. Questa volta si è dimostrato, se possibile, ancora più disponibile della precedente: anche grazie a lui l’esperienza è stata, una volta di più, indimenticabile, nonostante la caduta di Matteo Trentin che ne ha causato il ritiro. Per il 2022, salvo nuove chiusure causa pandemie, abbiamo in programma di partecipare alla «Amstel Gold Race», che si svolge in Olanda; data la vicinanza di Liegi alla sede della gran fondo ci affideremo, ancora una volta, alle capacità organizzative di Filippo. Da parte nostra va un grande grazie a Filippo per il gran lavoro svolto e per la simpatia che ha sempre dimostrato nei nostri confronti.
In alto a destra, il gruppo in Belgio per tifare Matteo Trentin il 26 settembre scorso (da sinistra): Antonio Rizzo, Francesca e Alessandro Trentin, Filippo Nardon, Michele Degaudenz, Roberto e Fabio Dalledonne. Al centro: Filippo Nardon, con la maglia autografata da Matteo Trentin e alle sue spalle lo stesso Matteo Trentin.
MODULO PER LA RICHIESTA DI ADESIONE IN QUALITÀ DI SOCIO ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO ONLUS VIA MALFATTI 21 - 38122 TRENTO
IL SOTTOSCRITTO/A NATO/A A
IL
RESIDENTE IN VIA
N.
CITTÁ
COD. POST.
PAESE
REGIONE
TELEFONO/ CELLULARE INDIRIZZO E-MAIL
• • • • •
Autorizzo l’invio delle comunicazioni ufficiali tramite l’indirizzo di posta elettronica Avendo preso visione dello Statuto che regola l’Associazione (*) Condividendo la democraticità della struttura, l’elettività e la gratuità delle cariche associative Essendo consapevole della gratuità delle prestazioni fornite dagli aderenti Essendo consapevole delle finalità di solidarietà sociale che l’Associazione promuove Avendo preso visione dell’informativa sui dati personali (*)
CHIEDE al fine di poter ricevere la rivista Trentini nel Mondo e partecipare alla vita dell’Associazione, di essere iscritto/a all’associazione di volontariato ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO ONLUS in qualità di aderente Socio. Distinti saluti.
LUOGO E DATA
FIRMA
(*) Disponibili sul sito www.trentininelmondo.it
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IL PRIMO PODCAST
Quanta volte si è detto, basta, sono stufo… parto! Ma emigrare non è andare in vacanza… Ci hai riflettuto bene? Costi, procedure, difficoltà pratiche, lingua, clima, differenze culturali, alimentari, sociali, accordi bilaterali, welfare etc.. di questo e altro parleremo nel nostro #podcast Le voci sono quelli dei Trentini nel mondo, che raccontano cultural shock, piccole disavventure e aneddoti divertenti per offrire una guida pratica e veloce per chi vuole partire!
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