TRENTINI
MONDO
nel
11-12/2019
Foto Sabina Corradini
MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO onlus ADERENTE ALLA F.U.S.I.E
Foto Rosanna Barchiesi
Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB Trento - Taxe Percue
anno 62°
Suggestive immagini invernali proiettate sulla parete esterna del Teatro Sociale01 di Trento, durante le giornate del «Mercatino Natalizio» in piazza Battisti 11/12Cesare - 2019
CIRCOLI, DELEGAZIONI E FEDERAZIONI/COORDINAMENTI DI CIRCOLI dell’Associazione Trentini nel Mondo - onlus
Coordinamenti Argentina, Australia, Benelux, Bosnia, Brasile, Canada, Germania, Messico, Paraguay, Stati Uniti e Uruguay
Federazioni ITTONA (Canada e Stati Uniti)
Argentina - 57 circoli - 1 delegazione Alta Gracia, Avellaneda, Azul, Bahia Blanca, Bariloche, Buenos Aires, Catamarca, Chajarì, Chilecito, Colonia Tirolesa, Concepción del Uruguay, Concordia, Cordoba, Cordoba Sud, Corrientes, Corzuela, Cruz del Eje, Formosa, General Roca, General San Martín, La Carlotta, La Plata, La Toma, Lanteri, Las Breñas, Machagai Plaza, Makallè, Malabrigo, Malagueño, Mar del Plata, Mendoza, Olavarria, Pampa del Infierno, Presidente Roque Sáenz Peña, Puerto Tirol, Quitilipi, Reconquista, Resistencia, Río Cuarto, Romang, Rosario, Salta, San Jaime, Sampacho, San José (Depto. Colon), San Nicolas de los Arroyos, Santa Fé, Santa Rosa de la Pampa, Tandil, Tucuman, Venado Tuerto, Viedma, Villa Carlos Paz, Villa General Belgrano, Villa Ocampo, Villa Regina, Zárate - Comodoro Rivadavia
Messico - 13 circoli - 1 delegazione Aguas Calientes, Citlatepetl, Città del Messico, Colonia Manuel Gonzalez, Colonia Diez Gutierrez, Cordoba, Huatusco, Monterrey, Puebla, San Luis de Potosí, Tijuana, Veracruz, Xalapa - Cuernavaca
Australia - 8 circoli - 2 delegazioni Adelaide, Canberra, Mackay, Melbourne, Myrtleford, Perth, Sydney, Wollongong - Tasmania, Townsville Belgio - 4 circoli - 2 delegazione Centre du Borinage,Charleroi, La Louviére, Liegi – Limburgo, Bruxelles Bolivia La Paz
- 1 circolo
Bosnia - 4 circoli Banja Luka, Sarajevo, Stivor, Tuzla Brasile -
Canada - 5 circoli Alberta, Montreal, Toronto, Vancouver, Windsor & Detroit Cile - 3 circoli Copiapò, La Serena, Santiago Colombia Bogotá
- 1 circolo
Danimarca Copenaghen
- 1 circolo
Ex emigrati - 3 circoli Australia, Stivor (BIH), Svizzera
Peru Lima
Francia - 3 circoli Grenoble, Lorena, Parigi
Portogallo Portogallo
Germania - 6 circoli - 3 delegazioni Colonia, Dortmund, Reno Neckar, Stoccarda – Berlino, Monaco, Norimberga
Romania Romania
Gran Bretagna - 2 circolo Londra, Trentini UK-Irlanda Italia - 13 circoli Biella; Borgosesia; Brescia; Bresciani amici del Trentino; Como; Famiglia Trentina di Roma; Friuli; Milano; Pontino; Predazzani nel Mondo; Roma; Società Americana di Storo; Trieste Lussemburgo Lussemburgo
- 1 circolo
61 circoli
Ascurra, Belo Horizonte, Bento Gonçalves, Blumenau, Brusque, Caxias do Sul, Colatina, Coronel Pilar, Corupà, Curitiba, Divino di Laranjeiras, Encantado, Erexim, Florianopolis, Garibaldi, Gasparin, Gramado, Guaramirim, Indaial, Jahú, Jaraguà do Sul, Joinville, Jundiaì, Laurentino, Londrina, Luzerna, Nereu Ramos, Nova Brescia, Nova Trento, Ouro Fino, Passo Fundo, Piracicaba, Porto Alegre, Presidente Getulio, Rio de Janeiro, Rio do Oeste, Rio do Sul, Rio dos Cedros, Rodeio, Salete, Salvador, São Paulo, Sananduva, Santa María, Santa Olímpia, Santa Teresa, Santa Tereza do Rio Taquarì, São Bento do Sul, São João Batista, São Miguel do Oeste,São Sepe, São Valentim do Sul, Taiò, Tapejara, Trentin, Três de Maio, Tucunduva, Venda Nova do Emigrante, Veranòpolis, Vitoria, Xanxerè
L’elenco è consultabile (completo con indirizzi e nomi dei presidenti) sul nostro sito internet: www.trentininelmondo.it 02
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Paraguay - 10 circoli Asunción, Atyrà, Caacupé, Caaguazù, Concepción, Fernando de la Mora, Lambaré, Luque, Paso Barreto, San Pedro Ycuamandiyù - 1 circolo
Serbia Indija
- 1 circolo
- 1 circolo
- 1 circolo
Stati Uniti - 21 circoli Alliance, Chicago, Cleveland, Denver, Hazleton, Milwaukee, Minnesota, New England, New York, Norway, Ogden, Pittsburgh, Readsboro, San Francisco, Seattle, Solvay, South Alabama, South East Pennsylvania, Seattle, Southern California, Washington, Wyoming Sud Africa - 2 delegazioni Pretoria, Cape Town Svizzera - 6 circoli - 1 delegazione Amriswil, Basilea, Ticino, Winterthur, Zofingen, Zug - Sciaffusa Uruguay - 5 circoli Carmelo, Cerro Largo, Colonia del Sacramento, Montevideo, Rivera (S. Ana do Livramento - BR) Venezuela Caracas
- 1 circolo
EDITORIALE SOMMARIO Pagina 3 AGENDA Pagine 4-5 ATTUALITÀ Pagine 6-10 GENTE E FATTI Pagina 11 60 ANNI D’EUROPA Pagine 12-13 A TU PER TU CON IL SOCIO: ANDREA LEONARDI Pagine 14-21 CIRCOLI (Dortmund, Luzerna, Chajarì, Concordia, Malabrigo, Resistencia, Puerto Tirol) Pagine 22-23 DALL’EUROPA: L’EMIGRAZIONE TRENTINA VERSO IL VORARLBERG Pagina 24 MODULO PER LA RICHIESTA DI ADESIONE COME SOCIO
ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO O.n.l.u.s. Presidente Alberto Tafner
Direttore Francesco Bocchetti
TRENTINI NEL MONDO Mensile dell’Associazione Trentini nel Mondo aderente alla F.U.S.I.E Direzione, amministrazione e redazione
Via Malfatti, 21 - 38122 TRENTO Tel. 0461/234379 - Fax 0461/230840 sito: www.trentininelmondo.it e-mail:info@trentininelmondo.it Direttore responsabile Maurizio Tomasi Comitato editoriale G. Bacca, C. Barbacovi, F. Casagrande, B. Cesconi, C. Ciola, M. Dallapè, A. Degaudenz, M. Fia, B. Fronza, L. Imperadori, H. La Nave, E. Lenzi, A. Maistri, G. Michelon, P. P. Mini, F. Pisoni, P. Rizzolli, V. Rodaro, P. Rossi, G. Sbetti, M. Setti, P. Svaldi, A. Tafner, R. Tommasi, V. Triches Hanno collaborato: R. Barchiesi - S. Corradini - G. Degasperi F. Bocchetti - I. Turco - A. Sommavilla Autorizzazione del Tribunale di Trento n. 62 - 6 febbraio 1958 STAMPA: Grafiche Dalpiaz srl Ravina di Trento (TN) Per ricevere il giornale: Dal 2020 il giornale dell’Associazione cambia il rapporto con i propri lettori: non più solo abbonati ma soci della Trentini nel mondo: tutte le informazioni a pagina 2. A pagina 24 il modulo per la richiesta di adesione in qualità di socio. N. 11/12 - 2019 Stampato il 21 DICEMBRE 2019 Le affermazioni e le opinioni espresse negli articoli firmati rispecchiano le posizioni degli autori.
IN CONSIDERAZIONE DELLA SUA ATTUALITÀ RIPUBBLICHIAMO L’EDITORIALE DEL NUMERO 6/2019
Non più «semplice» lettore ma socio a tutti gli effetti
I
più attenti fra i nostri lettori avranno sicuramente notato che da alcuni numeri viene pubblicata una pagina, con una grafica diversa dalle altre, che informa su un’importante novità che riguarda questa rivista: dal 2020, infatti, l’abbonato non sarà più un «semplice» lettore ma diventa un socio a tutti gli effetti della Trentini nel mondo. In sostanza, sparisce l’abbonamento, sostituito dal versamento della quota di adesione all’Associazione, che dà diritto a ricevere tutti i numeri della rivista «Trentini nel Mondo». L’operazione da fare è quanto mai semplice: è sufficiente compilare - basta una volta sola - il modulo che si trova su ogni numero della rivista (a pagina 24) e inviarlo all’Associazione Trentini nel Mondo per posta, fax o email e versare annualmente la quota sociale di 30 euro. La novità è stata introdotta per offrire la possibilità di diventare protagonisti della grande comunità dei Trentini nel Mondo, entrando a far parte di una grande rete di solidarietà, di conoscenze e di reciproco scambio, che si estende su tutti i Continenti. Il Socio, come si può leggere sulle pagine informative, «ha il dovere di condividere lo spirito e le norme contenute nello Statuto ed ha il diritto di partecipare all’Assemblea annuale, votare, candidarsi ed essere eletto per le cariche sociali, ricevere la tessera dell’Associazione che lo fa riconoscere in tutto il mondo, ricevere notizie su eventi e manifestazioni organizzate sia in Italia che all’estero». L’iniziativa punta ad allargare e rafforzare quella «comunità coesa» alla quale fa spesso riferimento il presidente dell’Associazione, Alberto Tafner, della quale fanno parte sia i trentini che risiedono all’interno dei confini provinciali, sia tutti quei trentini che sono emigrati o sono discendenti di emigrati ma che continuano a coltivare rapporti con la terra d’origine, attraverso i contatti con i loro parenti o l’interesse per la storia, la cul-
Dal 2020 chi vorrà continuare a ricevere la rivista non dovrà più versare la quota di abbonamento bensì quella di adesione all’Associazione. A pagina 24 il modulo per fare la richiesta tura, le tradizioni, l’ambiente del Trentino contemporaneo. Una comunità che negli ultimi anni ricomprende anche i giovani della «nuova mobilità», ai quali l’Associazione dedica da sempre attenzione. Posto che l’emigrazione come affermava il presidente Tafner nell’editoriale del precedente numero - costituisce un elemento fondante della società trentina - dal momento che non esiste una famiglia in Trentino che non abbia qualche emigrato tra i suoi parenti, la Trentini nel mondo è convinta che il tema non abbia mai perso la sua rilevanza e attualità all’interno della società, sia trentina che italiana. Proprio per questo è importante dare la possibilità a coloro che già seguono l’attività dell’Associazione attraverso la
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MODULO PER LA RICHIESTA DI ADESIONE IN QUALITÀ DI SOCIO ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO ONLUS VIA MALFATTI 21 - 38122 TRENTO
IL SOTTOSCRITTO/A IL
NATO/A A RESIDENTE IN VIA
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Autorizzo l’invio delle comunicazioni ufficiali tramite l’indirizzo di posta elettronica Avendo preso visione dello Statuto che regola l’Associazione (*) Condividendo la democraticità della struttura, l’elettività e la gratuità delle cariche associative Essendo consapevole della gratuità delle prestazioni fornite dagli aderenti Essendo consapevole delle finalità di solidarietà sociale che l’Associazione promuove Avendo preso visione dell’informativa sui dati personali (*)
CHIEDE al fine di poter ricevere la rivista Trentini nel Mondo e partecipare alla vita dell’Associazione, di essere iscritto/a all’associazione di volontariato ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO ONLUS in qualità di aderente Socio. Distinti saluti.
LUOGO E DATA
FIRMA
(*) Disponibili sul sito www.trentininelmondo.it
lettura del giornale, di conoscerne ancora meglio metodi e obiettivi, iscrivendosi e diventando socio. Perché in oltre sessanta anni di attività l’Associazione è diventata una realtà riconosciuta e rispettata ed ha costruito relazioni con numerosi enti e organizzazioni in Trentino, in Italia e all’estero e il socio della Trentini nel mondo «è collegato al Trentino, partecipa alla vita dell’Associazione, è collegato a tutto il mondo, ha una “casa” in Trentino, sostiene e diffonde la memoria dell’emigrazione trentina»: e la memoria di questi fatti è tanto più preziosa oggi in cui il Trentino è terra di immigrazione e al tempo stesso ha ricominciato ad essere terra di emigrazione. Maurizio Tomasi 11/12 - 2019
AGENDA
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AGENDA LA CONSEGNA DELLA PERGAMENA È AVVENUTA IL 18 DICEMBRE IN OCCASIONE DELL’«INCONTRO DI NATALE» DELL’ASSOCIAZIONE
Conferito a mons. Luigi Bressan l’attestato di «socio benemerito» Il tradizionale «Incontro di Natale» al quale la Trentini nel mondo invita soci e simpatizzanti, si è svolto quest’anno il 18 dicembre ed ha avuto una significativa appendice: il presidente della Trentini nel mondo, Alberto Tafner, ha infatti consegnato a mons. Luigi Bressan, arcivescovo emerito della diocesi di Trento, l’attestato di «socio benemerito» dell’Associazione. La consegna è avvenuta nella sede di via Malfatti, dopo la messa nella chiesa di Santa Chiara, durante lo scambio di auguri, alla presenza di numerosi soci. La messa era stata celebrata proprio da mons. Bressan, che ha invitato a cogliere il messaggio di speranza che il Natale porta con sé. Nelle preghiere sono stati ricordati tutti coloro che partecipano nei diversi paesi del mondo ai Circoli Trentini «affinché mantengano vivi i valori della solidarietà e della comunità
e perché possano, come costruttori di pace, collaborare a creare legami di amicizia tra i popoli». Durante la messa e subito dopo la sua conclusione, il musicista trentino Lorenzo Bernardi ha eseguito alcuni brani alla chitarra classica.
Presentato a Trento il libro «88 giorni nelle farm» «88 giorni nelle farm australiane. Un moderno rito di passaggio» è il titolo del volume di Michele Grigoletti e Giuseppe Casarotto, edito dalla Fondazione Migrantes, che è stato presentato a Trento il 5 novembre, presso la Facoltà di Sociologia (aula 12) dell’Università di Trento. Dopo l’intervento introduttivo di Maurizio Tomasi della Trentini nel Mondo, l’autore Giuseppe Casarotto ha presentato i risultati della ricerca, commentati da don Cristiano Bettega, Direttore di Migrantes Trento, e dal profes-
sor Mario Diani, Direttore del Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale dell’Università di Trento. Il volume è il risultato di un percorso di ricerca che ha visto gli autori – Michele Grigoletti e Giuseppe Casarotto – dialogare, negli ultimi cinque anni, con centinaia di giovani italiani che hanno concluso l’esperienza di vita e di lavoro nelle lontane campagne australiane. Il volume raccoglie più di 80 testimonianze, scritte in prima persona da chi ha affrontato
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l’esperienza delle farm (fattorie), ed è corredato dalle fotografie che i giovani hanno scattato durante la loro avventura. Le immagini mostrano le tappe del viaggio che il giovane deve affrontare per l’ottenimento del secondo visto vacanza-lavoro, tuttavia i testi ci parlano anche di un viaggio interiore, di crescita e di maturazione. Dopo le farm i ragazzi si riscoprono più adulti, più liberi dalle paure, dai blocchi psicologici, più consapevoli delle proprie possibilità e meno spaventati dai propri limiti. Attraverso l’analisi delle testimonianze il volume svela perché gli 88 giorni nelle farm australiane possono essere considerati un «moderno rito di passaggio». 11/12 - 2019
ATTUALITÀ NEL 2020 RICORRE IL CENTENARIO DELLA NASCITA. INAUGURATA A TRENTO LA MOSTRA PRESSO LE GALLERIE DI PIEDICASTELLO
Iniziate le celebrazioni per Chiara Lubich «Chiara Lubich, Città Mondo» è il titolo della mostra che sabato 7 dicembre ha aperto le celebrazioni per il Centenario della nascita della fondatrice del Movimento dei Focolari. Il racconto dei momenti significativi della sua vita, del suo pensiero e della sua opera si sviluppa in un percorso espositivo variegato, in cui documenti, scritti autografi e testimonianze fotografiche si accompagnano a video e istallazioni con cui interagire. Ad ospitare questa narrazione è lo spazio suggestivo della Galleria Bianca di Piedicastello, a Trento. La mostra, aperta fino al 7 dicembre 2020, è promossa dalla Fondazione Museo Storico del Trentino in collaborazione con il
Centro Chiara Lubich, che opera per la diffusione del pensiero e delle opere della fondatrice dei Focolari. Alla cerimonia di inaugurazione sono intervenuti il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti, il sindaco di Trento Alessandro
Andreatta e il sindaco reggente di Rocca di Papa Veronica Cimino, il sottosegretario di Stato del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali senatore Stanislao Di Piazza, il vescovo di Trento mons. Lauro Tisi, il direttore e il presidente della Fondazione Museo storico del Trentino Giu-
seppe Ferrandi e Giorgio Postal, il co-presidente del Movimento Jesus Moran e la co-responsabile del Centro Chiara Lubich Alba Sgariglia, nonché i curatori della mostra Giuliano Ruzzier, Anna Maria Rossi e Maurizio Gentilini. (Uff. Stampa PAT)
Chiara Lubich ricordata anche a Resistencia Nello stesso giorno dell’inaugurazione della mostra a Trento, sabato 7 dicembre, Chiara Lubich è stata ricordata anche presso la sede del
Circolo Trentino di Resistencia (Chaco - Argentina), dove si è tenuto l’evento «Celebrare per incontare». Il programma dell’iniziativa prevedeva la proiezione di video che illustravano la storia della fondatrice del Movimento dei Focolari e le sue opere, che sono portatrici di valori universali come pace, fraternità, dialogo e mondo unito. Sono seguite
alcune esibizioni musicali, con flauto, tastiera e una soprano. Questo evento ci ha regalato gioia e speranza per i valori citati prima, che sentiamo di avere in comune tra noi soci del Circolo trentino, con i membri della società civile e con tutti coloro che nel mondo sabato 7 dicembre si sono riuniti nel nome di Chiara Lubich. Circolo trentino di Resistencia
L’AUTORE È MAURIZIO GENTILINI, TRENTINO, ARCHIVISTA E RICERCATORE PRESSO IL DIPARTIMENTO SCIENZE UMANE DEL «CNR»
Presentata «la biografia» di Chiara Lubich «Chiara Lubich - La via dell’unità, tra storia e profezia», questo il titolo della biografia scritta da Maurizio Gentilini, archivista e ricercatore presso il Dipartimento Scienze umane del Consiglio Nazionale delle Ricerche, presentata nella serata del 13 dicembre nel Salone di Rappresentanza di Palazzo Geremia a Trento. Davanti ad un pubblico estremamente attento ed interessato hanno dialogato con l’autore la sociologa Ilaria Pedrini, lo storico Emanuele Curzel, la musicista Simonetta Bungaro, il giornalista Franco De Battaglia. Dai propri particolari diversi punti di vista hanno gettato uno sguardo approfondito, a tratti anche sottilmente critico, a quella che è stata definita «la biografia» di Chiara Lubich di cui nel 2020 si celebra il centenario della nascita. In effetti si tratta della prima biografia della illustre donna trentina a 11/12 - 2019
dodici anni dalla sua morte, una biografia che non attinge a testimoni, che sfugge la fugacità della cronaca per fondarsi su un rigoroso lavoro di ricerca storica paziente ed accurata. L’autore è riuscito, proprio grazie alla distanza che compete al ricercatore, a cogliere l’inafferrabilità di una figura definita da Gentilini «dolce e severa, empatica e distaccata, semplice e complessa». Ne escono pagine calde, partecipate, ma non di parte. Unanime è stato il riconoscimento dato al carattere innovativo della sua opera fin dagli albori: il ruolo dei laici, quello della donna, il valore della parola della Scrittura letta e vissuta senza mediazione, in puro stile francescano, la comunione dei beni, lo sdoganamento della parola «amore»: tutti aspetti che l’hanno portata ad essere anticipatrice ed ispiratrice del Concilio Ecumenico Vaticano. (Ufficio Stampa PAT)
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Foto Ufficio Stampa del Quirinale
ATTUALITÀ
DUE PREZIOSE INDICAZIONI
«La prima: chi riveste ruoli istituzionali deve avvertire la responsabilità di farlo in nome e per conto di tutti i cittadini. Aveva ben presente, Moro, il grave pericolo – purtroppo confermato dagli eventi successivi – che corre una società attraversata da lacerazioni profonde. Il bene comune è, appunto, bene di tutti, nessuno escluso. E chi amministra la cosa pubblica, chi è chiamato al compito di governare esprime, certo, gli orientamenti della maggioranza ma con il dovere di rispettare e garantire la libertà e i diritti degli altri, delle minoranze. Questa è l’essenza della democrazia, che richiede rispetto reciproco. Il rispetto rappresenta il più efficace antidoto all’intolleranza, foriera di conseguenze negative». La seconda indicazione, ha ag-
Rispetto reciproco, antidoto contro l’intolleranza
Foto Ufficio Stampa del Quirinale
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ella stagione che viviamo il confronto politico assume sovente toni molto aspri; e anche alcuni recenti passaggi parlamentari hanno fatto registrare tensioni. Sappiamo che la politica comporta anche scontri». Così il Presidente della repubblica, Sergio Mattarella, che il 18 dicembre ha ospitato al Quirinale la tradizionale cerimonia per lo scambio degli auguri di fine anno con i rappresentanti delle istituzioni, forze politiche e società civile. Il Capo dello Stato ha iniziato il suo intervento citando alcune parole di Aldo Moro: «anche se talvolta profondamente divisi… sappiamo di avere in comune, ciascuno per la propria strada, la possibilità e il dovere di andare più lontano e più in alto. Non è importante che pensiamo le stesse cose» invece è di straordinaria importanza – scriveva - la comune accettazione di essenziali ragioni di libertà, di rispetto e di dialogo». Parole da cui «si possono trarre due preziose indicazioni», ha osservato il Capo dello Stato.
Le parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione degli auguri di fine anno con i rappresentanti delle istituzioni, le forze politiche e la società civile giunto, «è quella di confrontarsi, con lungimiranza, sulle prospettive, sull’ampio orizzonte del futuro. A volte parliamo del futuro come di un domani lontano, cui non dedicare grande attenzione, oppure un domani che giungerà all’improvviso. Invece il futuro è già cominciato: scrive sulle pagine del nostro presente. Il futuro
ci riguarda già oggi perché sta cambiando le nostre vite. Questa consapevolezza deve interpellare anche chi assume responsabilità politiche, istituzionali, di governo e chi, dall’opposizione, vi si confronta». Nel suo interevento Mattarella ha toccato anche il tema del lavoro. «La fase prolungata
«La fase prolungata di debolezza dell’economia ha inciso fortemente sull’apparato produttivo del nostro Paese. La stessa ferita dell’emigrazione forzata di tanti nostri giovani è frutto di questa situazione di stallo al cui superamento vanno indirizzati tutti gli sforzi delle amministrazioni della Repubblica» 5
di debolezza dell’economia ha inciso fortemente sull’apparato produttivo del nostro Paese, con pesanti conseguenze occupazionali e gravi fenomeni di disgregazione sociale. Ecco la missione per cui combattere e il nemico da sconfiggere insieme», l’invito di Mattarella: «la mancanza di lavoro, quel lavoro indicato come fondamento della nostra Repubblica. Il lavoro che, quando c’è, è sovente precario o sottopagato. Serve il lavoro, remunerato e tutelato, anche nella sicurezza, come rimedio alla frammentazione sociale e come elemento centrale della ripresa economica. Un lavoro che possa essere il risultato di investimenti che accrescano la produttività del sistema e che affrontino i nodi che frenano lo sviluppo». LA «FERITA» DEI GIOVANI CHE EMIGRANO
«La stessa ferita dell’emigrazione forzata di tanti nostri giovani – ha sottolineato – è frutto di questa situazione di stallo, al cui superamento vanno indirizzati tutti gli sforzi delle Amministrazioni della Repubblica, delle forze economiche e sociali, delle energie dinamiche della società civile, dei suoi corpi intermedi, del mondo della scienza e della cultura. Una grande alleanza tra le qualità, spesso sottoutilizzate della straordinaria rete di competenze e capacità imprenditoriali del nostro Paese, dei suoi territori, dei suoi Sindaci. Delle sue Regioni la cui autonomia rappresenta un valore costituzionale e apporta un contributo di grande rilievo che qualifica l’unità nazionale». Per questo «occorre impegnarsi intensamente, valorizzare le professionalità e le intelligenze. L’Italia ha grandi potenzialità. Le trae dalla sua storia, dai principi fondamentali su cui è nata la Repubblica. Le ritrova nel suo straordinario patrimonio culturale; e anche nella creatività, nella voglia di fare della nostra gente». (aise) 11/12 - 2019
GENTE E FATTI ENTRO I PRIMI MESI DEL 2020 SI TRASFERIRÀ A TORONTO DOVE HA GIÀ TROVATO L’APPOGGIO DEL CIRCOLO TRENTINO
Matteo Kluc, valigia in mano con il sogno di entrare nella Marina militare canadese
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atteo Kluc è un giovane di venticinque anni nato e cresciuto a Trento. Il padre è austriaco mentre la mamma è nata a Toronto, in Canada, da immigrati italiani. «Sono cresciuto qui e amo la mia città - ha raccontato Matteo, durante una visita alla sede della Trentini nel mondo - dopo il diploma di geometra ho iniziato subito a cercare attivamente lavoro. Mi sono messo alla prova in diversi campi, anche molto diversi da quello che avevo studiato, sempre con l’entusiasmo e la voglia di fare bene. Purtroppo ogni esperienza non mi ha mai dato la garanzia di un contratto stabile, qualcosa che potesse darmi la possibilità di progettare un futuro, e tutto questo iniziava ad essere frustrante». Un primo spiraglio si apre nel 2017, quando Matteo viene in contatto con la Trentini nel mondo, tramite un amico di famiglia con il quale affronta per la prima volta il tema dell’emigrazione. «Per la prima volta ho iniziato a pensare alle origini canadesi di mia madre come ad un’opportunità. Mi sono chiesto se a Toronto non avrei potuto avere più possibilità di crescere e realizzare le mie aspirazioni lavorative, e ho deciso di provare a scoprirlo. L’incontro con l’associazione è stato fondamentale. Senza l’aiuto della Trentini nel mondo non sarei mai riuscito a destreggiarmi tra la burocrazia che, dopo due lunghi anni, mi ha permesso finalmente di entrare in possesso della doppia cittadinanza: italiana e canadese». Un requisito importante per Matteo, che grazie a questo ha iniziato a progettare attivamente il suo trasferimento oltreoceano. «A settembre di quest’anno sono andato per la prima volta a Toronto, dove ho trascorso dodici giorni esplorando la città ed incontrando due importanti rappresentanti della Trentini nel mondo: Ivo Finotti e David Corazza. L’impatto con la città è stato favoloso: mi hanno stupito la grande disponibilità dei residenti così come l’educazione e il senso
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«Il mio approccio col Canada ha rappresentato il passaggio dalla frustrazione all’apertura di prospettive. La Trentini nel mondo mi ha fornito un aiuto pratico ed un supporto umano senza eguali» civico. Ivo Finotti, vicepresidente del Circolo trentino di Toronto e coordinatore dei Circoli del Canada, si è rivelato davvero prezioso per fornirmi una serie di informazioni pratiche in merito al futuro lavorativo che vorrei costruire; mentre David Corazza, presidente del Circolo trentino di Toronto, mi ha dedicato
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addirittura un’intera giornata durante la quale mi ha dato appoggio e consigli». Ma qual’è il sogno di Matteo? Il ragazzo non ha dubbi. «Vorrei entrare a far parte della marina militare canadese. Si tratta di un percorso lungo, che prevede quattro anni di studio in un’accademia ad Halifax, per poi proseguire attraverso i gradi obbligatori della carriera militare. Grazie all’aiuto insostituibile della Trentini nel mondo ho già ottenuto il documento che mi permetterà di potermi iscrivere ed eventualmente di lavorare in Canada, e ho in programma di trasferirmi entro i primi mesi del 2020». Una domanda sorge spontanea: quanta amarezza si nasconde dietro la decisione di abbandonare il proprio Paese d’origine per andare ad ingrossare le fila di quanti costituiscono parte della cosiddetta «nuova mobilità»? «Ammetto che un senso di grande delusione lo si prova. Ho sempre creduto fortemente nel lavoro come una parte fondamentale della vita, che oltre a farci crescere ci permette anche di essere utili e contribuire attivamente al buon funzionamento del territorio in cui viviamo, ma dopo un discreto numero di esperienze sono arrivato a non riconoscere più l’Italia come il mio Paese. Il mio approccio col Canada ha rappresentato il passaggio dalla frustrazione all’apertura di prospettive. La mia famiglia mi incoraggia e mi supporta, consapevole che andrò incontro ad un cambiamento in positivo». Matteo non smette di ringraziare l’associazione, lo fa più e più volte nel corso della nostra chiacchierata. «La Trentini nel mondo mi ha fornito un aiuto pratico ed un supporto umano senza eguali, indubbiamente anche da oltreoceano cercherò di rimanere in contatto con l’associazione e di dare anche il mio contributo collaborando con i Circoli trentini del Canada» Alice Sommavilla
GENTE E FATTI L’ABITAZIONE ERA STATA ASSEGNATA CON IL «PROYECTO VIVIENDAS» PROMOSSO DA TRENTINI NEL MONDO E PROVINCIA DI TRENTO
Chaco, quattordici famiglie di origine trentina sono ora proprietarie della casa in cui abitano Q uattordici famiglie di origine trentina di Corzuela, Pampa del Infierno e Quitilipi nel Chaco (Argentina), sono diventate proprietarie della casa che era stata loro assegnata negli anni scorsi nell’ambito del «Proyecto Viviendas», promosso dalla Trentini nel mondo e dalla Provincia Autonoma di Trento. Nell’edizione on-line del 14 dicembre il quotidiano «Diario Norte» ha pubblicato una notizia relativa a questo significativo passaggio di proprietà. Qui di seguito ne riportiamo il testo. «A Corzuela, Pampa del Infierno e Quitilipi, sono stati organizzati alcuni momenti culminati nell’attribuzione, da parte dell’Associazione Trentini nel mondo, del titolo di proprietà di quattordici case a famiglie di origine trentina. A questi eventi hanno partecipato Roberto Paolazzi, coordinatore generale dell’Associazione Trentini nel Mondo per il Sud America, diversi rappresentanti delle autorità comunali delle
Nella foto qui sopra, le famiglie di Corzuela. In alto (a sinistra) quelle di Pampa del Infierno e di Quitilipi (a destra).
rispettive località, membri dei Circoli trentini locali, il coordinatore dei Circoli trentini del Nord dell’Argentina, Rafael Acuña Agnelli, collaboratori dell’Associazione, diversi notai e ovviamente le famiglie beneficiarie delle case. Nell’occasione sono stati ricordati i diversi progetti sviluppati dalla Trentini nel mondo in Argentina e in particolare nel Chaco, come il sostegno alle attività sociali e culturali dei Circoli trentini dell’area, il«progetto di solidarietà», con borse di studio
e altri sussidi per i discendenti Trentini che si trovano in una
I tanti obiettivi del «Proyecto Viviendas» Erano più d’uno gli obiettivi del progetto gestito dalla Trentini nel mondo e finanziato dalla Provincia Autonoma di Trento, grazie al quale sono state costruite nuove abitazioni mentre altre sono state risanate o ampliate, per un totale di oltre cento interventi. Uno dei principali obiettivi era quello di risolvere la problematica abitazionale di famiglie che vivevano in forte situazione di precarietà e di migliorare la loro qualità della vita.
Altro obiettivo era creare occasioni di lavoro per la comunità trentina: per questo era stato previsto che la costruzione delle case e il successivo mantenimento venissero affidati a cooperative o imprese di costruzione di cui erano titolari discendenti di emigrati trentini. Inoltre il processo di adattamento delle famiglie alla nuova casa è stato seguito dalle assistenti socio domiciliari di un’altra cooperativa trentina, la «Sol.tre.cha».
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situazione di povertà e / o indigenza, specifici progetti umanitari, come successo in occasione dell’inondazione a Presidenza Roque Sáenz Peña e il sostegno a diverse cooperative trentine, in diverse aree del paese. Il coordinatore Paolazzi ha sottolineato l’arrivo nella fase finale del progetto abitativo, che è culminato nella consegna dei titoli di proprietà alle famiglie beneficiarie, che hanno ringraziato la Trentini nel mondo, la Provincia autonoma di Trento e le autorità municipali, per tutti i benefici che hanno ricevuto, che in diversi casi hanno permesso ai discendenti trentini di migliorare significativamente la loro qualità di vita. Tutti gli eventi si sono conclusi con un buon pranzo e/o cena nelle diverse sedi dei Circoli trentini locali e con quattordici famiglie del Chaco che saranno finalmente in grado di celebrare questo Natale come nuovi proprietari della loro casa dopo avervi vissuto tanti anni in condizione di comodato gratuito».
Un sentito grazie ai tre Comuni Ai tre eventi di Corzuela, Pampa del Infierno e Quitilipi la Trentini nel mondo ha invitato le autorità municipali delle tre località. Ai loro rappresentanti presenti è stato espresso un sentito ringraziamento: le nuove case sono state infatti costruite su terreni donati dai Comuni. 11/12 - 2019
GENTE E FATTI NEL 2006 A SYDNEY, IN AUSTRALIA, AVEVA COLLABORATO CON UNA STRUTTURA CHE ACCOGLIE GIOVANI PROBLEMATICI
Per tre mesi come volontario in Argentina la «nuova sfida» del trentino Alberto Emer M
ercoledì 4 dicembre è arrivato nella sede della Trentini nel mondo Alberto Emer, un giovane nato e cresciuto in Val di Non, in procinto di mettersi alla prova con un’esperienza di volontariato oltreoceano. Non è mancata quindi l’occasione per approfondire la sua storia e i suoi progetti. «Ho sempre avuto la passione per i viaggi e tutto ciò che riguarda l’esplorazione di culture e contesti nuovi e diversi. Dopo la laurea in sociologia ho sfruttato ogni momento a disposizione per dedicarmi a questo. L’esperienza più importante, finora, risale al 2006, quando ho trascorso quattro mesi in Australia come volontario. Sono stato ospite di una struttura situata in un sobborgo di Sidney, che si occupa della presa in carico e della gestione di ragazzi cosiddetti “problematici” o provenienti da contesti familiari difficili. È stata un’esperienza meravigliosa, che oltre a darmi la possibilità di incontrare persone diverse, dagli autoctoni ai trentini emigrati, agli stranieri provenienti da altre zone d’Europa, mi ha anche permesso di mettere concretamente alla prova le capacità che avevo acquisito durante le mie prece-
Il Circolo di Villa Regina lo ha messo in contatto con una piccola azienda agricola gestita da una comunità salesiana, dove la coltivazione è utilizzata come via di riabilitazione per persone con problemi di tossicodipendenza denti esperienze lavorative come educatore». La voglia di esplorare e di sperimentarsi non passa, e così Alberto decide, quest’anno, di approcciare una nuova realtà, quella del Sudamerica. «Trovandomi in un periodo
della mia vita nel quale ho a disposizione il tempo per farlo, ho pensato fosse una buona occasione per poter uscire nuovamente dal Trentino alla ricerca di nuove sfide. Così mi sono rivolto alla Trentini nel mondo, per poter valutare eventuali opportunità
o progetti ai quali avrei potuto aderire. Sono stato messo in contatto con Roberto Paolazzi, coordinatore dell’associazione per il Sudamerica, grazie al quale ho trovato quello che cercavo: una realtà pronta ad accogliere il mio contributo volontario, dove potermi spendere rendendomi utile e, allo stesso tempo, costruire relazioni umane». Ad accogliere Alberto saranno il Circolo trentino di Villa Regina (Rio Negro, Argentina) e il suo presidente, Rodolfo Veronesi. La partenza è prevista per il 28 dicembre e Alberto non vede l’ora di fare la valigia. «Il mio ruolo sarà quello di volontario, per un periodo di tre mesi, all’interno di una piccola azienda agricola gestita da una comunità salesiana, dove la coltivazione è utilizzata come via di riabilitazione per persone con problemi di tossicodipendenza. Rodolfo si è rivelato davvero un contatto prezioso sia per quanto riguarda le informazioni di carattere pratico, sia per quanto riguarda l’aspetto umano, dal momento che un appoggio è sempre fondamentale per superare le inevitabili paure che un’esperienza nuova porta con sé». Alice Sommavilla
A La Plata, incontro di Carlos Trentin con il Console Generale FIlippo Romano Carlos Trentin, uno dei coordinatori dei Circoli trentini dell’Argentina, è stato ricevuto nelle settimane scorse dal Console Generale d’Italia a La Plata (Argentina), dott. Filippo Romano. Uno degli argomenti trattati nel corso del cordiale colloquio è stata la legge 379/2000, che consente il riconoscimento della cittadinanza italiana ai discendenti di coloro che emigrarono dai territori dell’Impero Austroungarico prima della fine della Prima Guerra Mondiale. Molte richieste sono ancora senza risposta e il Console ha detto che, trattandosi di una pro11/12 - 2019
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cedura personale, gli interessati possono scrivere al Consolato per ottenere le informazioni di cui hanno bisogno. Carlos Trentin ha poi esposto le attività svolte dai Circoli Trentini in Argentina ed ha fatto cenno all’incontro regionale dei Circoli dell’Uruguay, della zona meridionale del Brasile e della zona centrale dell’Argentina, in programma nell’ottobre del prossimo anno. Il Console ha poi dichiarato di conoscere ed apprezzare le attività svolte dalle comunità di origine trentina nella zona di sua competenza, a cominciare dal Circolo trentino di La Plata.
In memoria di Rita Piccinno La Trentini nel mondo esprime le sue condoglianze a Giuseppe Michelon, ex emigrato in Svizzera, socio dell’Associazione e attuale revisore supplente, per la scomparsa dell’amata moglie Rita Piccinno.
© BVC - Barão Video Criações
GENTE E FATTI
«El disnar dei noni» è stato un momento speciale, grazie alla presenza di molti nonni e nonne e delle loro famiglie, che ci hanno reso immensamente felici. Abbiamo organizzato l’iniziativa presso il ristorante «Adesso Cucina Moser» a Rodeio, con lo scopo di tributare un doveroso omaggio a coloro che hanno dedicato tanto tempo alla crescita delle nostre famiglie, dando loro anche la possibilità di trascorrere una giornata piacevole. Ringraziamo vivamente tutti coloro che hanno partecipato a questo incontro del Circolo trentino. La presenza del pubblico ci incoraggia a continuare le attività culturali che sono la nostra ragione di esistere, collegando le generazioni presenti con la storia e con il Trentino.
© BVC - Barão Video Criações
«El disnar dei noni», un momento speciale in onore dei nonni e delle nonne di Rodeio
Ringraziamo anche della loro presenza Giuliano Berti e Simone Sehnem, coordinatori regionali dei Circoli Trentini di Paranà e Santa Catarina; il
presidente del Circolo Trentino di Nova Trento, Jucelino Chini; il vicesindaco di Rodeio, Valcir Ferrari; i consiglieri Geraldo e Mercia; il direttore della Cultu-
ra e del turismo, Airton Souza; Silnei Furlani della Cantina di San Michele, che ci ha offerto la degustazione dei vini; Cleacir Beninca per il servizio fotografico e il ristorante «Adesso Cucina Moser», che ha preparato un gustoso menù. Un ringraziamento particolare anche a coloro che generosamente hanno messo a disposizione i doni che sono stati poi sorteggiati. E un grandissimo grazie ai nonni e alle nonne per averci insegnato i valori di fede, onestà, lavoro e altruismo. Possa Dio concedervi salute e gioia di vivere, perché cosi saremo benedetti dal vostro calore umano, esemplare e preziosa presenza in mezzo a noi. Grazie! Circolo di Rodeio
Rodeio è diventata ufficialmente «capitale catarinense dei trentini» Rodeio, città nello stato di Santa Catarina, in Brasile, è diventata ufficialmente la capitale catarinense dei trentini. Lo ha sancito il Governatore dello Stato, Carlos Moises, che ha controfirmato il progetto di legge approvato il 6 novembre scorso dall’assemblea legislativa. La denominazione rappresenta un omaggio ai coloni emigrati dal Trentino, che fondarono la città nel 1875. All’inizio arrivarono 114 famiglie, in tre scaglioni. Del primo facevano parte 20 famigli partite nel maggio del 1875 ed arrivate a Rodeio il 15 di agosto. Altre 34 famiglie arrivarono il 15 settembre. Le ultime 60 famiglie, partite il 28 agosto, giunsero esattamente due mesi dopo, il 28 ottobre. Le zone di provenienza erano Trento, Ro-
vereto, Pergine, Fornace, Civezzano, Levico e Vigolo Vattaro. Nel 1975 fu fondato il Circolo trentino di Rodeio. Prima presidente fu Iracema Moser,
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pote di Antonio nipote Antonio, emigrato da Faida, sull’Altopiano di Piné. Nel 2011 Iracema Moser ha pubblicato il libro «Storie e memorie di Rodeio» 11/12 - 2019
GENTE E FATTI
È nata a Trento la «Fondazione Megalizzi» per mantenere vivo il ricordo di Antonio
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quasi un anno dal 14 dicembre siamo coscienti dell’importanza di mantenere vivo il ricordo di Antonio. Per portare avanti il suo messaggio e promuovere una cultura dell’informazione, dell’istruzione e dell’impegno civico. Da queste premesse nasce la Fondazione Antonio Megalizzi, con l’obiettivo di creare e sostenere iniziative finalizzate a favorire nella società lo sviluppo del senso critico, civile ed etico». Così i genitori Domenico e Anna Maria, la sorella Federica e la fidanzata Luana Moresco hanno commentato la firma, avvenuta il 3 dicembre a Trento davanti al notaio, alla presenza del Commissario del Governo Sandro Lombardi, dell’atto costitutivo della Fondazione Antonio Megalizzi, il giovane trentino ucciso a dicembre 2018, a Strasburgo, nel corso di un attentato terroristico. Oltre ai quattro familiari di Antonio Megalizzi, l’atto costitutivo è stato sottoscritto dalla Provincia autonoma di Trento, dal Comune di Trento, dall’Università degli Studi di Trento, dalla Federazione Nazionale della Stampa Italiana (Fnsi), dal Sindacato dei Giornalisti del Trentino Alto Adige, dall’Unione Sindacale Giornalisti Rai (Usigrai), dall’Associazione operatori radiofonici universitari (RadUni) e dall’Associazione Articolo21. La Fondazione Antonio Megalizzi in stretta collaborazione con gli organi istituzionali europei, nazionali e locali, organizzerà 11/12 - 2019
Nasce con l’obiettivo di creare e sostenere iniziative finalizzate a favorire nella società lo sviluppo del senso critico, civile ed etico www.fondazioneantoniomegalizzi.eu corsi, eventi, workshop, seminari, giornate formative che possano stimolare i cittadini e le cittadine a partecipare in modo consapevole alla vita democratica italiana ed europea. Inoltre, intende valorizzare le eccellenze e le esperienze più virtuose a livello nazionale, europeo ed internazionale, soprattutto tra i giovani, e supportare i format, in particolare nel contesto radiofonico, che affrontano tematiche di pubblica utilità, favorendo
sperimentazione e innovazione. La Fondazione vuole essere un punto di riferimento per borse di studio, premi giornalistici, convegni di studio nazionali, europei ed internazionali, ed ogni altra iniziativa tesa a perpetuare la memoria di Antonio, vigilando, anche su segnalazione, sull’utilizzo del nome di Antonio Megalizzi nelle iniziative realizzate al di fuori della Fondazione. La Fondazione, che troverà sede in un immobile di proprie-
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tà della Provincia, sosterrà le proprie attività mediante diversi strumenti, tra cui fundraising, crowdfunding, partecipazione a bandi pubblici e privati, ricerca di finanziamenti e donazioni, organizzazione di eventi e manifestazioni. Il Consiglio di amministrazione sarà composto da otto consiglieri: quattro nominati dai componenti della famiglia Megalizzi e quattro dagli enti fondatori. Tra gli organi della Fondazione è previsto anche un Comitato scientifico che avrà compiti di consulenza tecnicoscientifica circa le attività che la Fondazione intende, di volta in volta, realizzare. Il presidente della FNSI, Giuseppe Giulietti ha proposto di tenere proprio a Trento il forum delle famiglie vittime del terrorismo e di consegnare gli scritti di Antonio Megalizzi contro i linguaggi di odio e contro razzismo e xenofobia alla senatrice a vita Liliana Segre. Ufficio Stampa PAT
60 ANNI D’EUROPA VIENE DA CHIEDERSI SE IL MONDO DELLA POLITICA, ITALIANO ED EUROPEO, ABBIA IMPARATO QUALCOSA DAL SUO SACRIFICIO
Ad un anno dal suo barbaro assassinio Antonio Megalizzi è presente, è futuro
A
un anno dal barbaro assassinio di Antonio Megalizzi a Strasburgo continuiamo a chiederci perché? Perché un giovane disarmato, impegnato a seguire i lavori del Parlamento europeo è stato assassinato, giustiziato a caso con un colpo di pistola alla testa da un altro giovane che, sbrigativamente, è stato classificato come islamista radicale? Forse per non porci ulteriori domande e chiudere in fretta la questione? Lungi da me anche una minima ombra che giustifichi un gesto così efferato, barbaro, disumano, ma non siamo abituati a chiudere troppo in fretta questioni gravi, tragedie profonde che accompagnano anche gli assassini più spietati? Non dovremmo imparare a capire che rimuovere i problemi, le ingiustizie, la disumanità che sottostanno a violenze, ribellioni, atti insensati non aiuta a cambiare i nostri paradigmi di comportamento, i nostri atteggiamenti, i valori, le nostre scelte di Paesi civilizzati nei confronti di quelli che chiamiamo «Stati canaglia»? Come non comprendere che violenza genera violenza in una spirale che non ha fine? Questi pensieri mi passano per la testa in questi giorni e non trovano risposta. Mi chiedo anche se il mondo della politica abbia imparato qualcosa dal sacrificio di Antonio oltre la retorica del ricordo così facile e scontata per chi è abituato, per mestiere, a «digerire» in fretta testimoni e profeti imbarazzanti. Non ho avuto l’occasione e la fortuna di conoscere personalmente Antonio. Lo dico con grande rammarico perché anch’io mi occupo di Europa da oltre un ventennio, ho cercato e cerco di raccontarla con passione, ma mi sarebbe piaciuto confrontarmi lla e imparare dall’entusiasmo, dalla to passione e dalla freschezza di questo ce ragazzo europeo, come lo definisce o Paolo Borrometi nello splendido libro «Il sogno di Antonio». Scrive Borrometi: «Il sogno di Antonio è un’immagine plastica: giovane cittadino del mondo con un sogno di lungo periodo, quello di scrivere, di fare giornalismo, di raccontare storie e di vivere d’Europa». Che bell’esempio, che testimonianza di vita, che profezia per i tempi bui che stiamo vranista attraversando, per l’implosione sovranista ed euroscettica che attraversa l’Europa e che
Il giovane giornalista trentino, che si sentiva a casa in Europa esercitando consapevolmente il diritto e il dovere di parlare, contestare, proporre, impegnarsi in prima persona, rappresenta un bell’esempio, una testimonianza di vita, una profezia per i tempi bui che stiamo attraversando, per l’implosione sovranista ed euroscettica che attraversa l’Europa e che avvelena i rapporti fra le persone con tante, troppe menzogne e sconcertante ignoranza
Foto tratta dalla homepage del sito della Fondazione Antonio Megalizzi (articolo sulla pagina a fianco)
avvelena i rapporti fra le persone con tante, troppe menzogne e sconcertante ignoranza. Raccontare storie e vivere l’Europa, sentirsi a casa in Europa esercitando consapevolmente il diritto e il dovere, come si fa in ogni famiglia che funziona, di parlare, contesstare, proporre, impegnarsi iin prima persona. Come ha fa fatto e avrebbe continuato a fa fare Antonio. Ho scarsa fiducia nel ceto po politico europeo, avviluppato com com’è in una spirale di accettaz tazione/rifiuto delle pulsioni anti antieuropee o eurodiffidenti che prov provengono dal «ventre» molle e disin disincantato del popolo europeo e qui quindi incapace o riluttante a immaginare una visione e un progetto di
un’Europa aperta al futuro, inclusiva, attenta e preoccupata per il benessere di tutti i suoi cittadini. Immigrati e richiedenti asilo compresi. Mi danno speranza invece i movimenti che provengono dalla società civile, dai giovani in modo particolare. Il movimento delle «sardine», così fresco, così attento all’uso delle parole, così contrario alla demonizzazione e all’insulto dell’avversario, stimola e invita a elaborare un nuovo vocabolario una nuova grammatica dell’impegno politico, invita a mettere in campo una politica «per» e non contro qualcuno. Questa è la novità delle ‘sardine’, cui non va chiesto un programma politico come suggerisce con sufficienza qualche sedicente politologo, ma il cui messaggio va intercettato da quelle forze politiche che sostengono di opporsi alle derive populiste e sovraniste, ma che non sono capaci di scaldare il cuore delle persone perché troppo prese dalla contemplazione del proprio ombelico. Credo che Antonio Megalizzi avrebbe guardato con attenzione e con grande considerazione questo movimento. Desidero chiudere questa mia nota con le parole di Paolo Borrometi dedicate ad Antonio: «Chi ama Antonio non si impegnerà nella ricerca del buono senza mai smettere di dare. La sfera privata e quella pubblica non possono che sovrapporsi. Perché non si dà agli altri per ricevere o per avere un guadagno. Si dà perché la felicità è sapere che hai fatto la cosa giusta, giorno dopo giorno, sapere che puoi regalare il sorriso a qualcuno. E quel sorriso è eterno, come quello di Antonio. Lui sorride e fa cose, è presente, è futuro, e non sarà mai coniugabile al passato». Vittorino Rodaro 14 dicembre 2019
Per comunicare con la redazione del periodico:
redazione@trentininelmondo.it 11
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DI
A TU PER TU C
Andrea Leonardi, studioso delle
S
PROFESSORE A MILANO E AD INNSBRUCK
Leonardi svolge la professione di “visiting professor” per due anni presso l’università Cattolica di Milano, dove insegna storia economica; mentre per altri due insegna Wirtschafts-und sozialgeschichte (storia economica
Questo mese il protagonista della rubrica è Andrea Leonardi, professore di storia economica presso il dipartimento di economia e management dell’Università di Trento. Una chiacchierata che ci fa conoscere non solo il suo interessante percorso professionale e di studio ma anche i motivi della sua convinta ed entusiasta collaborazione con la Trentini nel mondo
© Luca Valenzin per Uni Trento
e sociale) presso l’ateneo di Innsbruck. Dal 1999 è ufficialmente professore ordinario di storia economica presso la Facoltà di Economia, poi Dipartimento di economia e management dell’università di Trento, ma il suo lavoro non si esaurisce nell’insegnamento. “La mia ricerca è partita dall’analisi delle traiettorie dello svi-
luppo nella montagna alpina, con particolare attenzione ai diversi settori produttivi presenti nel contesto tirolese. In particolare ho approfondito il ruolo assunto dalle organizzazioni mutualistico-solidali nel promuovere una graduale razionalizzazione delle attività produttive. Ho poi dedicato una parte significativa dei miei studi al processo di modernizzazione intervenuto all’interno della Monarchia asburgica tra il XVIII secolo e la prima guerra mondiale. Mi sono anche occupato di alcuni specifici aspetti della storia finanziaria dell’Italia nel secolo XX, svolgendo una serie di ricerche, in particolare presso l’Archivio storico della Banca d’Italia a Roma. Nei lavori più recenti mi sono focalizzato sulle varie declinazioni del concetto di modernizzazione, oltre che sul ruolo del turismo e dell’impatto che l’innovazione tecnologica ha avuto nella tra-
«Diventare socio della Trentini nel mondo è stata un’opportunità per conoscere i discendenti di chi ha lasciato il Trentino e di mettere i miei studi a loro disposizione»
Nel 2017 in Brasile.
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sformazione del contesto alpino e montano in generale. In tale ambito ho assunto la responsabilità di un progetto di ricerca euroregionale finalizzato a studiare le conseguenze dell’introduzione delle innovazioni tecnologiche sull’economia dell’area alpina. Non solo, ho analizzato i cambiamenti storici del nostro territorio anche alla luce dei mutamenti economici che hanno dato origine al
© Alessio Coser per Uni Trento
essantanove anni appena compiuti - è nato l’8 dicembre del 1950 - partendo da Tuenno, il paese della Val di Non dove è nato, Andrea Leonardi ha iniziato a spostarsi per seguire i suoi studi e le sue passioni, che lo hanno portato negli anni a raggiungere numerose soddisfazioni sia umane che professionali. «Dopo la laurea in storia, conseguita nel 1974 presso l’università di Padova, ho proseguito gli studi con una specializzazione in economia, che ho alimentato in parte all’università di Vienna e in parte presso l’università Cattolica di Milano. Concluso l’obbligo del servizio militare ho iniziato quindi la mia carriera nel mondo accademico, ottenendo un primo incarico come ricercatore nel 1979, fino a raggiungere, nel 1988, il ruolo di professore associato».
CON IL SOCIO
dinamiche dei territori montani «Ho analizzato i cambiamenti storici del nostro territorio alla luce dei mutamenti economici che hanno dato origine al fenomeno dell’emigrazione, rendendolo di fatto qualcosa di permanente a livello globale»
Alla celebrazione dei 60 anni della Trentini nel mondo il prof. Leonardi ha presentato una comunicazione sulle trasformazioni economiche che hanno attraversato la nostra regione nel corso degli ultimi 60 anni.
fenomeno dell’emigrazione. Analizzando la figura e l’operato di Lorenzo Guetti, padre della cooperazione trentina e primo studioso ad essersi occupato di emigrazione, ho cercato di individuare le cause che stanno alla base della modificazione del fenomeno migratorio all’interno di un contesto economico globale, individuandolo come un fenomeno che da stagionale si è trasformato in permanente. Non tutti sanno infatti che
la grande migrazione di massa originò dalla cosiddetta grande deflazione, avviatasi nel 1873 in seguito al crollo della Borsa di Vienna, un evento che ha inciso profondamente su tutto il contesto sociale.” L’INCONTRO CON L’ASSOCIAZIONE L’incontro con la Trentini nel mondo avviene nel 2017, quando viene contattato dal presidente Alberto Tafner per partecipare ad una trasferta nella città di Jaraguà do Sul (S. Catarina, Brasile). “Si è trattato di una convention che aveva come tema centrale proprio l’emigrazione. Il mio intervento si è concentrato sul fenomeno da un punto di vista storico, analizzando le conseguenze che, in seguito alla prima guerra mondiale, hanno investito sia i Paesi coinvolti direttamente nel conflitto che quelli, come il Brasile, che hanno vissuto il conflitto con un ruolo marginale, subendone tuttavia le conseguenze, che hanno avuto evidenti ricadute anche sugli immigrati di origine trentina” L’impatto con il Brasile va oltre ogni possibile aspettativa
di Leonardi.«Il primo elemento che colpisce – afferma il professore - è stato il calore umano manifestato spontaneamente da tutte le persone che abbiamo avuto l’opportunità di incontrare, il clima di accoglienza e di condivisione è risultato semplicemente straordinario. L’impressione che tutti abbiamo colto era di trovarci fra vecchi amici, in un angolo di Trentino, riscontrando in tutte le persone che rappresentavano i Circoli Trentini i valori della gente e della cultura del nostro territorio. Mi ha particolarmente impressionato la sete di conoscenza relativa alla storia del territorio in cui sentono profondamente collocate le proprie radici: non si accontentano né di immagini stereotipate, né di ricostruzioni edulcorate, ma ambiscono ad accedere a conoscenze più approfondite per darsi una ragione profonda della “Weltanschauung” (visione del mondo) che caratterizza ancora oggi il loro modo di vivere, seppure a migliaia di chilometri di distanza dalla terra dei loro avi. Abbiamo capito che per tutti loro è di fondamentale importanza poter cogliere tutti gli elementi che possono spiegare i motivi della partenza dal Trentino dei loro avi, così come quelli che hanno reso possibile la salvaguardia, per generazioni, dei principi che costoro avevano portato con sé e che hanno loro consentito di costruirsi un modello di vita condiviso in questa nuova terra». «È emersa in termini espliciti – continua Leonardi - la richie-
«I discendenti trentini all’estero ambiscono a conoscenze approfondite sulla storia e la vita dei loro avi e di quella che, per quanto lontana, considerano come la propria terra» 13
sta di avere altre opportunità e strumenti adeguati per poter approfondire dal punto di vista culturale e sociale i rapporti con la terra d’origine. A me sembra che la Trentini nel Mondo possa e debba raccoglie queste istanze che sono tutt’altro che espressioni di nostalgia, ma che rappresentano un anelito a consolidare i rapporti fra Brasile e Trentino, che sicuramente saranno in grado di produrre risultati, anche a livello economico, di rilievo tanto per la comunità brasiliana quanto per quella trentina». Abbiamo notato una partecipazione attenta e fortemente motivata che si è palesata in particolar modo negli incontri organizzati in gruppi di studio, dove le singole sensibilità sono venute a confronto con atteggiamenti costruttivi. Non sono nemmeno mancati gli incontri conviviali dove è stato possibile, almeno in parte, approfondire la conoscenza con i singoli. Nel 2018 ho partecipato molto volentieri alla celebrazione dei 60 anni della Trentini nel mondo, presentando una comunicazione sulle trasformazioni economiche che hanno attraversato la nostra regione nel corso degli ultimi 60 anni. «Diventare socio della Trentini nel mondo per me è stata prima di tutto un’opportunità – conclude Leonardi -. Un’opportunità di contatto con i discendenti di chi ha lasciato il Trentino e allo stesso tempo un’opportunità per mettere i miei studi a loro disposizione, vivificare il fuoco della conoscenza e rinverdire le loro origini. L’entusiasmo e la voglia che i discendenti trentini manifestano verso la valorizzazione delle proprie radici è qualcosa di davvero speciale, che merita di essere alimentato e supportato, cosa che la Trentini nel mondo fa da anni in maniera più che significativa». Alice Sommavilla 11/12 - 2019
CIRCOLI
Anche molti «simpatizzanti» del Trentino alla castagnata del Circolo di Dortmund L
a castagnata è da sempre nella tradizione del Circolo Trentino di Dortmund (Germania). Ogni anno, quando arriva novembre, ci si incontra per trascorrere alcune ore in compagnia e festeggiare con la castagnata. Col tempo il numero di trentini presenti nella zona di competenza del nostro Consolato si è molto assottigliato. I più hanno fatto rientro in Italia, altri purtroppo non ci sono più. E così si è pensato di coinvolgere nelle nostre attività anche i «non trentini», purché appassionati della nostra regione e dell’Italia in generale. Nel gruppo sono rappresentate quasi tutte le regioni italiane, ne fanno parte anche persone di nazionalità diverse. Così ha preso il via il «Circolo dei trentini e dei simpatizzanti del Trentino». Dal 2012 la domenica di «Totensonntag» ci si ritrova regolarmente presso la trattoria «Einigkeit» a Dortmund-Aplerbeck nella «Kleingartenanlage». Quest’anno hanno risposto al nostro invito 52 persone fra cui il nostro Console, dott. Franco Giordani, la Presidente della federazione delle associazioni italo-tedesche in Germania, Rita Marcon-Grothausmann, e la Presidente della locale associazione italotedesca, Stefania Bredereck. Si è mangiato bene, come al solito: il buffet curato dal nostro amico siciliano Santino è sempre molto vario e colorato. Come di consuetudine nel momento di relativo silenzio, quello dove tutti sono addetti al taglio delle castagne, non è mancato il so-
lito indovinello: «Quante castagne contiene il …»? che ha visto un po’ tutti impegnati a fare calcoli. Alcuni hanno indovinato, altri ci sono andati vicini, altri invece…
Il messaggio del Console Il testo pubblicato su questa pagina è stato inviato da Agnese Merotto Canal anche al Console, Franco Giordani (primo a sinistra nella foto a fianco, insieme con Agnese, Stefania Bredereck e Lamberto Canal). Qui di seguito riportiamo il messaggio spedito dal Console. Gent.ma Sig.ra Merotto Canal, grazie molte per il resoconto giornalistico, che metteremo sul sito del nostro Consolato ed invieremo a Berlino e Roma. E, soprattutto, per la splendida giornata trascorsa insieme a molti nostri connazionali. Veramente una bella giornata all’insegna dell’amicizia e della fratellanza fra italiani. Grazie ancora a voi tutti. Il Console, Franco Giordani 11/12 - 2019
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spropositamente fuori! Naturalmente ogni anno il contenitore cambia: vaso di vetro, bottiglione, cesto, sacco, ecc., quest’anno le castagne da indovinare erano nel paiolo che si usa per la polenta. Il premio in palio quest’anno: un golosissimo panettone ai marrons glacés …tanto per restare in tema! Con la sua chitarra, la nostra corregionale sudtirolese Irmtraud Mair assieme al presidente del Circolo, Lamberto Canal, ha dato il via e accompagnato i nostri canti. Alla fine Irmtraud si è esibita nell’esecuzione del non facile jodler e si è congedata con un «Viva l’Italia!» Ma non si è fatto solo festa. Il nostro pensiero è andato al nostro indimenticabile amico Theo Stoltenberg, venuto a mancare poche settimane fa. Anche se da tempo non era più in salute, la sua morte ci ha colti lo stesso di sorpresa. Alcuni di noi l’avevano incontrato poco più di un mese fa in occasione di una mostra in Consolato, era il solito Theo, contento come sempre di stare in mezzo agli italiani. Prima di spegnersi, coerente con il suo stile, ha pensato di lasciarci una lettera, riuscendo a stupirci ancora una volta, concludendo con «Un bacio a te, Italia, sei stata il mio grande amore». Grazie da tutti noi, Theo, ricorderemo il tuo impegno nel volontariato e nel far conoscere e diffondere la nostra lingua e cultura: sei stato più italiano di tanti italiani! Un saluto da Dortmund! Per il Circolo, Agnese
CIRCOLI
Giochi, ricordi e tanto divertimento per i 14 anni del Circolo di Luzerna
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o scorso 22 settembre il Circolo trentino di Luzerna (Santa Catarina, Brasile) ha spento 14 candeline, e per l’occasione è stato organizzato un pranzo per tutti i soci presso Vila Kenedy, al quale hanno presenziato anche il vescovo Don Mario Turra Marquez e Padre Luis Toigo. L’incontro, oltre a celebrare l’importante compleanno del Circolo, ha permesso ai soci e alle loro famiglie di ritrovarsi e scambiarsi
ricordi e aneddoti sui propri antenati, in un clima di grande amicizia. Non sono mancati una serie di giochi per allietare la giornata, i cui vincitori meritano senz’altro di essere menzionati. Primo e secondo classificato al torneo di «tresette» sono state rispettivamente le coppie formate da Mateus e Celso Turra, e da Francisco Iagher e Neri Antonio Turra. Il torneo di bocce ha visto invece salire sul
gradino pià alto del podio la coppia formata da Vilson Pagliarin e Jaime Turra. Medaglia d’argento per Mauro e Marcio Turra, e medaglia di bronzo per Eder Feldjircher e Mauro Souza. Da ultimo, ecco la classifica del torneo di «truco» (gioco tradizionale): al primo posto la coppia Silvio e Felipe Turra; secondo posto per Vilson Pagliarin e Jaime Turra; terzi classificati Mauro Turra e Marcio Kaiser.
Il direttivo del Circolo Da sinistra a destra, i componenti del direttivo del Circolo di Luzerna in carica per il biennio 2002-2021: Rosa Ungherich Camaroto (consigliere) Ivonete Mott Dalvesco (2ª tesoriere) Gabriel Ghislene (presidente) Walmir Dalfovo (consigliere) Silvio Turra (consigliere) Leandro Turra (2º segretario) Alda Maria Iagher (vice presidente) Francisco Iagher (tesoriere) Gunter Knolseisen (consigliere) Leonardo Campagnollo (segretario)
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CIRCOLI
Mariano e Marco ambasciatori del Trentino in una serata alla «Fiera del libro» di Chajarí «Trento un territorio de confin entre el mundo germanico y el mundo latino» è il titolo della relazione tenuta da Mariano Roca e Marco Laezza nella serata organizzata dal Circolo trentino di Chajarí (Argentina) in occasione della «XVII Fiera del Libro» della città argentina. L’esposizione, durata oltre un’ora e mezza - una passeggiata tra storia, emigrazione e attualità del Trentino - è stata seguita con molta attenzione ed apprezzata dai numerosi presenti. Nella nota inviata alla Trentini nel mondo, il Circolo di Cha-
jarí ringrazia di cuore Mariano e Marco per la loro visita: «È stata una meravigliosa serata e siamo rimasti molto soddisfatti
e felici della loro presenza e di aver condiviso con loro il fine settimana, trascorso con passeggiate, buon cibo e visite alle
terme, al lago e a luoghi storici e di produzione degli agrumi. Grazie Mariano e Marco, siete veramente in gamba!»
Meritati applausi ai ballerini del Circolo di Concordia Una vera ovazione del pubblico ha salutato l’esibizione del «Balletto Trentino Alto Adige» del Circolo trentino di Concordia (Entre Rios - Argentina), che per la prima volta è salito sul palco principale della «Fiesta del
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Inmigrante» di Concordia, giunta alla sua ventiseiesima edizione. Per il Circolo lo sforzo organizzativo è stato molto grande ma ripagato dal successo ottenuto. Il Circolo trentino ha partecipato anche alla
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tradizionale sfilata per le vie della città che ha concluso la manifestazione, durata tre giorni, animata da stand gastronomici, appuntamenti culturali e di spettacolo, proposti dalle diverse comunità presenti in città.
CIRCOLI CULTURA, GIOVANI, RAPPORTI CON LA COMUNITÀ SONO ALCUNE DELLE «AREE DI LAVORO» INDIVIDUATE DAL DIRETTIVO
Nuovo presidente per il Circolo di Malabrigo, Fabio Moschen subentra a Sergio Menapace
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l Circolo Trentino di Malabrigo (Santa Fe - Argentina) lunedì 28 ottobre, ha tenuto la sua assemblea straordinaria per l’elezione del direttivo, che ha avuto un gran numero di soci presenti. In un clima di grande fraternità, l’assemblea è iniziata con la proiezione di un video istituzionale sul Trentino, che ha mostrato il calore della sua gente, la sua vasta storia e cultura, i suoi splendidi paesaggi, la sua industria e tecnologia all’avanguardia, e la sua posizione strategica in Europa. Successivamente, il presidente uscente del Circolo, Sergio Menapace, ha tenuto il suo intervento di commiato, nel quale ha fatto un resoconto delle attività svolte negli ultimi tempi, mettendo in evidenza la solidarietà e la costruzione di legami con la comunità. Successivamente è stata data la parola dei soci che desideravano presentare la loro candidatura come componente del nuovo Consiglio di amministrazione. Sono stati nove i soci che hanno manifestato, spontaneamente, la disponibilità a far parte del consiglio del Circolo, un numero
esattamente corrispondente al totale dei posti a disposizione nel consiglio: in questo modo non è stato necessario ricorrere alla votazione. L’asseblea si è comunque espressa, ratificando la composizione del nuovo consiglio, del quale fanno parte: Fabio Moschen (presidente), Juan Marcelo Yoris (vicepresidente), Claudio Zampar (segretario), Leila Menapace (tesoriere) e i consiglieri Williams Faccioli, Sergio Menapace, Belén Menapace, Verónica Moschen, Oscar Menapace.
Il Consiglio di amministrazione ha fatto propri gli auguri e gli auspici espressi dall’assemblea affinché il Circolo continui a crescere ricordando la storia e preservando la memoria di tutte le famiglie ed ha deciso di proseguire le attività già avviate e quelle in programma per il prossimo anno: in particolare si realizzeranno cene tipiche, incontri cinematografici, corsi di lingua e cultura italiana, puntando su cultura, istruzione, giovani e imprenditoria. Inoltre, sono state presentate e
definite le specifiche «aree di lavoro» di cui si occuperà il nuovo consiglio: cultura e formazione, immagine istituzionale e relazioni con la comunità, giovani, imprenditorialità e legami internazionali. Il nuovo consiglio è intenzionato a rafforzare il ruolo del Circolo trentino, attraverso la creazione di nuovi legami istituzionali nella città di Malabrigo e nella regione, al fine di preservare la ricchezza della cultura e della memoria degli antenati per avere un futuro solido e una presenza duratura nella comunità.
Resistencia, 150 iscritti al corso di italiano del Circolo Il presidente del Circolo trentino di Resistencia (Chaco - Argentina), Sergio Escalante Gadotti, ha comunicato attraverso una nota inviata alla Trentini nel mondo (e pubblicata qui di seguito), calendario e programma dei corsi dei lingua e cultura italiana organizzati dal Circolo. Tra le altre attività in programma, il nostro obiettivo principale è lapromozione di corsi di lingua e cultura italiana, che consideriamo uno dei principali strumenti per diffondere e promuovere queste due risorse. Questi corsi sono tenuti dalla professoressa Maria Natalia Dri, docente di grande espe-
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Martedì
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Venerdì
9.00 - 11.00
9.00 - 11.00
9.00 - 11.00
9.00 - 11.00
15.00 - 17.00
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18.30 - 20.30
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rienza che ha superato diversi esami a livello internazionale (CILS) per poter ottenere l’abilitazione a questo tipo di insegnamento. I corsi si svolgono secono l’orario riportato nella tabella. La durata dei corsi è di dieci mesi, divisi in due momenti: da marzo a dicembre e da agosto a luglio (con una pausa nei mesi di
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gennaio e febbraio). Durante il mese di febbraio verrà realizzato un corso intensivo introduttivo con 14 classi. Al momento, gli iscritti sono circa 150. Ogni anno la prof.ssa Dri, nel mese di gennaio, si reca in Italia per perfezionare la sua istruzione didattica e pedagogica, presso una scuola di italiano per stranieri. I certificati rilasciati a chi completa il corso sono considerati di “Interesse educativo” dal ministero dell’istruzione della provincia del Chaco e validi per la frequentazione della scuola di lingua italiana per stranieri “Campus Magnolie”. 11/12 - 2019
CIRCOLI L’ABITAZIONE ERA STATA ASSEGNATA CON IL «PROYECTO VIVIENDAS» PROMOSSO DA TRENTINI NEL MONDO E PROVINCIA DI TRENTO
Il Circolo di Puerto Tirol ha organizzato l’incontro dei dirigenti dei Circoli trentini
D
opo l’incontro tenutosi a Rosario (Santa Fe, Argentina) nel 2018, i Circoli del nord est del Paese si erano riproposti di organizzare un incontro dedicato all’analisi specifica della situazione di ogni Circolo, per raccogliere informazioni e studiare metodi per dare maggior visibilità, diffusione e condivisione, alle varie attività promosse. Sono stati proposti diversi luoghi per realizzare l’incontro, ma il tempo è passato senza che si riuscisse ad individuare la sede adatta ad ospitarlo. Fino a quando il Circolo trentino di Puerto Tirol (Chaco) ha deciso di gestire in prima persona l’iniziativa, e di organizzare sul suo territorio il primo incontro dei dirigenti dei Circoli rentini, fissato per il giorno 9 novembre. È stata inoltre organizzata, in
Hanno partecipato i rappresentanti dei Circoli trentini di Corzuela, Presidencia Roque Saenz Peña, Makallè, General San Martin, Resistencia, Lanteri, Romang e, naturalmente, Puerto Tirol collaborazione con il Circolo trentino di Resistencia, l’accoglienza dei partecipanti nella sede di quest’ultimo, ai quali è stata offerta una visita alla
struttura e una colazione, prima di intraprendere il viaggio verso Puerto Tirol, distante circa 20 minuti in auto. Sabato 9 novembre 2019 quin-
di, presso il «Museo della storia e del bicentenario» di Puerto Tirol, si è svolto il tanto atteso incontro dei dirigenti trentini della zona nord est dell’Argentina. L’evento si è aperto con un’esibizione degli studenti di musica della Fondazione Huoqo. Gli studenti hanno accolto i presenti con brani di musica tradizionale, concludendo con l’esecuzione del «chamamé» intitolato «Puerto Tirol».
IL MESSAGGIO INVIATO AGLI ORGANIZZATORI DAL VICE CONSOLE ONORARIO A RESISTENCIA, ALDO RUBEN CRACOGNA
Complimenti alla rete di associazioni trentine Il giorno seguente all’incontro, il Vice Console italiano onorario a Resistencia, Aldo Rubén Cracogna, ha inviato un messaggio con le sue considerazioni, che di seguito riportiamo. «La località di Puerto Tirol è un’icona nella Provincia di Chaco, dove la cultura si manifesta attraverso molteplici forme: produzioni murali, letterarie e sculture. Non è un caso che il brano folk “Puerto Tirol”, sia uno dei “chamamè” più conosciuti e cantati in Argentina. Inoltre, lo sviluppo industriale in questa zona raggiunge cifre superiori alla media della regione, portando il tasso di disoccupazione quasi a livello zero. È in questo contesto che si è tenuto il “Primo Incontro dei dirigenti delle associazioni trentine”, convocato dalla sede locale. Si è trattato di un’occa11/12 - 2019
sione di incontro con le autorità regionali, nonché il governo comunale e provinciale, utile a fare il punto sulla presenza e l’attualità delle proprie istituzioni e per conoscere di persona i rappresentanti discendenti degli emigrati trentini. Dalla rete consolare, abbiamo approfittato per segnalare l’importanza della diffusione della lingua italiana e la conoscenza dell’attualità socio-politica, indipendentemente dalla possibilità di formalizzare la condizione di cittadini italiani. Complimenti alla grande rete di associazioni trentine presenti e attive in tutto il mondo, disposte, come è successo oggi, a percorrere centinaia di chilometri per un incontro regionale. Un caro saluto agli organizzatori, e un grazie per la perfetta accoglienza.
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Altri partecipanti all’«Incontro»
Il presidente del Circolo trentino di Puerto Tirol‚ Dario Fernando Farias, ha dato il benvenuto alle autorità e in modo speciale ai rappresentanti dei Circoli trentini che, nonostante la difficile situazione socio economica che sta attraversando il Paese, hanno fatto tutto il possibile per essere presenti. È stato inoltre annunciato che l’incontro sarebbe stato diviso in due momenti: il primo dedicato ad approfondire il tema dell’immigrazione e la scelta del nome Tirol, supportato dall’intervento del professore e storico Hector Rodolfo Encinas, assieme all’illustrazione delle attività realizzate dalla Fondazione Huoqo, presente sul territorio da diverso
tempo. La seconda parte della giornata sarebbe stata invece dedicata a mettere a fuoco le necessità dei trentini, discutendo delle attività dei vari vari Circoli, dei loro progetti e delle opportunità offerte dalla Trentini nel mondo e dalla Provincia Autonoma di Trento. Il Coordinatore Rafael Acuña Agnelli, ha parlato del ruolo della Trentini nel mondo all’interno del Congresso Nazionale di Feditalia, per quanto riguarda la creazione di una rete di associazioni italiane a livello sia nazionale che di cooperazione internazionale attraverso il servizio civile italiano e la collaborazione con le attività promosse dai Circoli. Ha inoltre sottolineato l’importanza
dei corsi di formazione come opportunità per i giovani. Da ultimo ha ricordato come associarsi alla Trentini nel mondo sia di fondamentale importanza per i Circoli, per la loro salvaguardia e la risoluzione di pratiche relative alla mobilità dei givani e al processo di internazionalizzazione del territorio. Roberto Paolazzi, coordinatore della Trentini nel mondo per il Sudamerica ha ricordato la grande portata del lavoro che l’associazione svolge sia in Argentina che in Europa e negli altri paesi del mondo, dove opera in sinergia con i Circoli trentini locali. Paolazzi ha illustrato alcuni
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La dottoressa Claudia Gronda, sindaco di Puerto Tirol; Roberto Paolazzi, coordinatore della Trentini nel mondo per il Sudamerica; Maria Elina Serrano, segretaria agli investimenti, affari esteri e promozione e il Dario Roveda, segretario agli affari strategici , entrambi in rappresentanza del governo della provincia di Chaco; Rafael Acuña Agnelli, coordinatore dei Circoli trentini della zona nord-est dell’Argentina il prof. Aldo Cracogna, viceconsole italiano a Resistencia ; il prof. Rodolfo Encinas, storico e referente delle attività folkloristiche; Kike Yorg, presidente della Fondazione Huoqo e artista plastico.
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La storia del Circolo di Puerto Tirol in 400 parole
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l Circolo trentino di Puerto Tirol è stato fondato nel 1998 da un gruppo di giovani discendenti trentini desiderosi di recuperare e coltivare i valori e la cultura dei propri nonni. Le prima riunioni avevano luogo nelle abitazioni private delle varie famiglie, dove, da autodidatti, si provava ad apprendere l’italiano, la lingua dei nonni. Nel corso del 1999, è stata istituita la prima Commissione Direttiva del Circolo trentino di Puerto Tirol, e le riunioni hanno iniziato a tenersi presso la biblioteca pubblica “General San Martin” e per trovare i fondi necessari, si cercava di realizzare e vendere piatti tipici (locros, empanadas, pastelistos, pollo ecc...), accompagnando la vendita con giochi come la lotteria e il bingo. Con il denaro raccolto, è stato possibile acquistare un terreno di 15x45 metri. Un anno più tardi sono iniziati i lavori per la costruzione della sede.
Con grande sforzo, e la supervisione della seconda Commissione Direttiva, si è potuta finalmente inaugurare la sede, composta da un salone di 7x3,5 metri e un bagno. Sono stati anni di lavoro intenso, ma ne è valsa sicuramente la pena. Finalmente le lezioni di italiano e le riunioni hanno potuto svolgersi in presso una sede dedicata! Un paio
L’origine del nome Puerto Tirol Nel 1888 la provincia era governata dal Generale Antonio Donovan, che decise di fare una sorta di censimento della popolazione. Arrivato a Puerto Tirol pensò che il luogo avrebbe dovuto avere un nome, e dopo aver riunito i residenti, il presidente chiese ad un uomo da dove arrivasse. 11/12 - 2019
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di anni più tardi si è deciso di ampliare la sede, poiché c’era bisogno di un deposito dove poter conservare l’attrezzatura necessaria a realizzare i pasti e gli altri eventi. Così, nel 2008 è stato inaugurato il nuovo locale annesso, protetto da una grande porta in metallo, dove è possibile conservare una grande quantità di strumenti, attrezzi e
altro materiale utile. L’anno seguente, è stata la volta della ristrutturazione e dell’abbellimento della sede, che ha raggiunto il suo apice nel 2015 grazie al contributo di un gruppo di artisti della provincia di Tucumàn, in occasione dell’incontro dei pittori di murali promosso e organizzato dalla fondazione Huoqo, durante il quale è stato realizzato il murale che ancora oggi occupa l’intera facciata della sede. Con il passare degli anni si sono svolti corsi di italiano, inglese, portoghese, apicoltura, cucito, e anche la vendita di piatti tipici. È stato inoltre sistemato il cortile per poterci giocare a pallavolo, e sono stati accolti i bambini del Jardin del Infantes, per poter insegnare loro qualche nozione sull’Italia e sul Trentino. Attualmente sono più di cinque anni che vengono tenuti corsi di spagnolo e di danza classica, spagnola e araba, organizzati dall’Accademia di danza “Andrea Duarte”.
Quell’uomo era Pedro Pasquini (bisnonno dello storico Rodolfo Encinas), e disse di essere originario del Tirolo. Il governatore domandò se ci fosse qualcosa in grado di identificare quel luogo, e Pasquini gli mostrò una piccola bandiera del Tirolo. Il 6 agosto 1888, il governatore decise ufficialmente che il nome del luogo sarebbe stato Colonia Tirol.
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L’incontro dei dirigenti dei Circoli trentini CONTINUA DA PAG. 19 progetti realizzati e conclusi dall’associazione grazie all’appoggio della Provincia Autonoma di Trento, in Argentina, e di altri che stanno per essere terminati; nonché di quanto è in programma di essere realizzato nel corso dei prossimi anni, coinvolgendo maggiormente i giovani, nel settore sociale, culturale, artistico ed educativo, senza dimenticare quello economico. Ha inoltre raccomandato di iscriversi al bando della Trentini nel mondo “Tre trentini per tre Circoli”, per contribuire a sviluppare e potenziare una rete di giovani trentini, che possano anche partecipare all’incontro dei giovani in programma per il prossimo anno in altre zone dell’Argentina, che precederà un altro importante incontro per gli animatori delle comunità trentine, anch’esso programmato per il 2020. Paolazzi ha sottolineato l’importanza per i Circoli di diventare soci della Trentini nel mondo e li ha esortati a presentare il programma delle attività previste per l’anno prossimo con
un certo anticipo. Ha concluso illustrando alcuni progetti gestiti direttamente dalla Provincia Autonoma di Trento e ha ringraziato gli organizzatori dell’incontro, per la capacità di relazionarsi con le istituzioni presenti, sia pubbliche che private, un aspetto importante da considerare nel processo di apertura dei Circoli alla comunità. Il pranzo è stata l’occasione ideale per dare il via allo scambio di idee. Il presidente del Circolo di Resistencia, ha illustrato la sua esperienza a livello locale riguardo all’apertura del Circolo ad altre istituzioni della regione e italiane, sperando in questo modo di trasformare la sede del Circolo in un’istituzione aperta
e viva, rimodernando le vecchie strutture sociali e facendo entrare nuovi soci e partecipanti. Ha inoltre espresso la sua soddisfazione per l’incontro, che ha definito altamente positivo e organizzato in maniera impeccabile. Il Circolo di Makallè ha invece proposto la realizzazione di due incontri di zona con caratterstiche simili per il 2020, che dovrebbero svolgersi in marzo e in ottobre, proposta accettata dalla maggior parte dei Circoli, che si sono ripromessi di trovare un accordo su dove avrà luogo il primo. Il Circolo di Corzuela ha spiegato come si organizza per realizzare gli incontri annuali dei
trentini, e le sue relazioni con gli altri Circoli, così come i problemi derivanti dalla difficile situazione socio economica che sta interessando l’Argentina. Con lo scopo di affiatare maggiormente il gruppo, si è deciso che i Circoli della zona nordorientale si accorderanno sul luogo dell’incontro 2020 attraverso l’adesione ad un gruppo WhatsApp. Si è inoltre ricordata l’importanza di inviare entro il 30 novembre i preventivi delle spese calcolati per le attività di ogni Circolo e di intercettare tre giovani per ogni Circolo per partecipare al progetto “Tre giovani per tre Circoli”. Mario Moschen, del Circolo trentino di Lanteri, ha fatto sapere, con grande commozione, che si è trattato della sua ultima partecipazione, a causa dell’età ormai avanzata, ma ha rassicurato tutti con la promessa che il suo posto verrà egregiamente sostituito dai giovani del Circolo. In conclusione è stato donato al rappresentante di ogni Circolo un certificato di partecipazione all’incontro ed è stata scattata una foto di gruppo.
«Escuela Municipal de musica» e Fondazione Huoqo due prestigiose istituzioni culturali di Puerto Tirol Durante l’«Incontro dei dirigenti dei Circoli trentini», sono state presentate la «Fondazione Huoqo» - che si è occupata tra le altre cose di realizzare il murale che decora la sede del Circolo - che amministra il “Centro de experiencias creativas”, organizzando workshop legati a diverse discipline, tra cui le arti visuali - e la «Escuela municipal de musica», che organizza invece corsi di fisarmonica, basso, chitarra, percussioni, canto e tastiera. Ogni
anno gli iscritti sono più di 400 tra bambini, giovani e adulti per imparare a sviluppare le loro abilità artistiche. Il 23 novembre 2019, a partire dalle 19, è in programma la mostra annuale presso il Centro Cultural Municipal, che rappresenterà una vera e propria festa culturale. Fin dal 2005, a Puerto Tirol, la Fondazione, all’epoca composta solo da un gruppo di amici, organizza incontri di arte aperti al pub-
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blico a livello nazionale e a partire dal 2011 promuove l’incontro di artisti provenienti da diverse aree dell’America latina. Oggi «Tirol, mural del Chaco», conta più di 200 opere d’arte di artisti famosi, che illustrano le diverse tematiche scelte per lo sviluppo di progetti realizzati in collaborazione con le istituzioni educative. Quest’anno è stata organizzata la prima mostra biennale di arte pubblica.
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DALL’EUROPA ALLA PRESENTAZIONE NELLA CITTÀ AUSTRIACA HA PARTECIPATO UNA FOLTA DELEGAZIONE DI SINDACI DELLA VALSUGANA
«Halb Hard», un libro che racconta l’emigrazione verso il Vorarlberg
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l legame che unisce il Trentino ed in particolare la Valsugana ad Hard in Vorarlberg è stato ravvivato e rinforzato dal nuovo incontro che ha visto nel mese di settembre un’importante e numerosa rappresentanza delle istituzioni, di familiari e di componenti del neo costituito Coro Tridentum recarsi in visita alla cittadina austriaca. L’occasione è stata l’80° compleanno di Josef Armellini, anima e motore del legame ultradecennale che lega i due territori e i discendenti di coloro che a fine ‘800 si dovettero forzatamente separare, in parte rimanendo in Trentino e in gran numero emigrando in Vorarlberg. Joe, come è conosciuto tra gli amici, è un noto architetto ed imprenditore titolare dell’azienda «Armellini Design». Da sempre attento cultore delle proprie origini, ha progettato e sostenuto numerose iniziative volte a mantenere vivo il legame con la terra di origine e presente, nella Comunità di Hard, la consapevolezza delle radici trentine di molte famiglie. In questa occasione ha così voluto farsi dono e donare alla propria Comunità il libro «HALB HARD - L’emigrazione dal Trentino». Il titolo gioca con le parole, e sta a significare “Mezza Hard” per ricordare che
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La pubblicazione del volume è un’iniziativa di Josef Armellini, che ha voluto in questo modo celebrare il suo ottantesimo compleanno c’è stato un periodo in cui, questa cittadina, sulle rive del Lago di Costanza, aveva metà della propria popolazione costituita da emigranti trentini. Un’emigrazione, iniziata attorno al 1870, che ha visto numerose famiglie, come ad esempio gli Armellini, lasciare la Valsugana e molte altre vallate del Trentino
per trasferirsi nel Vorarlberg e nella città di Hard, dove erano presenti maggiori opportunità di lavoro e quindi di sostentamento per la propria famiglia. Ritenendo importante fissare in un libro la storia dell’emigrazione trentina, in particolare il periodo tra il 1870 e la Prima Guerra Mondiale, ha incaricato due stori-
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ci, ovvero la referente dell’Archivio comunale dottoressa Nicole Ohneberg e il professor Meinrad Pichler, che dopo aver ricercato e visionato innumerevoli fonti locali hanno potuto raccogliere numerose informazioni dettagliate riguardanti molti trentini di Hard. Per ammissione degli stessi autori, la ricerca ha potuto svilupparsi ed arricchirsi solo grazie al prezioso apporto dato da tanti discendenti di trentini della città. Numerosi gli anedotti e le notizie raccolte e riportate nel libro, come quella che, considerata la povertà iniziale, vedeva, in taluni casi, le persone emigrate singolarmente, avere la nota “occupante di posto letto ad ore” riportata a fianco dell’indirizzo di abitazione. Questo significava che la persona non disponeva di un proprio alloggio né di una camera, ma tramite il versamento di un piccolo compenso, le era concesso dormire per alcune ore nel letto di un’altra persona, nel periodo in cui questa non lo utilizzava. Nel libro sono raccolti anche i dati dei censimenti e la storia di alcune famiglie ancora presenti ad Hard come Biatel, Bonetti, Carraro, Debortoli, Defranceschi, Girardelli, Gonner, Lorenzini, Motter, Sartor, Tomaselli, Vol-
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tolini, Zanetti ed altri, tra i quali, gli Armellini. Il libro offre così un’importante spaccato dell’emigrazione trentina e permette ai cittadini di Hard di meglio conoscere e comprendere le proprie origini. Con questa iniziativa, ancora una volta, Joe è riuscito a sorprendere famiglia, ospiti e concittadini. Il momento più importante ed emozionante della festa è stata infatti la presentazione del libro. Per l’evento dalla Valsugana sono intervenuti i sindaci Enrico Galvan (Borgo Valsugana), Cesare Castelpietra (Carzano), Ivano Lorenzin (Castelnuovo), Ruggero Felicetti (Ospedaletto), Fulvio Ropelato (Scurelle), Fabrizio Trentin (Telve) gli assessori Jennifer Bressanini (Castel Ivano), Barbara Bellin (Grigno), Marco Busarello (Castello Tesino), l’assessore della Comunità Valsugana e Tesino Enrico Lenzi, af-
fiancato nell’organizzazione dal maestro Riccardo Baldi, amico di vecchia data di Joe. A completare la rappresentanza istituzionale, Antonella Giordani dell’Ufficio Emigrazione della Provincia di Trento, Rosanna Barchiesi dell’Associazione Trentini nel Mondo e Carlo Spagolla per la Cassa Rurale Valsugana e Tesino. Presenti anche familiari ed amici come l’ex Sindaco di Borgo Valsugana Fabio Dalledonne. Il Coro Tridentum, al suo esordio pubblico, ha saputo allietare in modo encomiabile la serata organizzata presso il Centro congressi Spannrahmen di Hard, raccogliendo, dai numerosi invitati, unanimi consensi e lunghi applausi sia per il repertorio presentato che soprattutto per l’esecuzione canora. Il sindaco di Hard, Harald Kohlmeier, oltre a congratularsi con Joe per il compleanno e per la florida attività imprenditoriale,
lo ha ringraziato per il grande e importante contributo offerto alla ricerca storica della comunità locale. L’assessore Enrico Lenzi, portavoce della delegazione trentina, oltre a porgere al festeggiato gli auguri per il traguardo raggiunto, lo ha ringraziato per la costante proposta di eventi volti a rafforzare la conoscenzza e il legame con il Trentino ed i Trentini ed ha evidenziato come la ricerca e la pubblicazione voluta e sostenuta dal Joe permetta di recuperare molte vicende, fatti, notizie e fotografie legate al’emigrazione salvandole dall’oblio ed elevandole a patrimonio collettivo. A conclusione del suo intervento ha espresso la volontà, di far tradurre e pubblicare l’opera in italiano mettendola a disposizione dei Trentini rimasti nella terra d’origine. A rimarcare l’animo filantropico di Josef, il suo desiderio, manifestato con ampio anticipo,
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che eventuali regali per il suo compleanno si tramutassero in donazioni per progetti a fini solidaristici. Alla proposta hanno aderito, con contributo personale, anche i componeti della delegazione trentina, concorrendo a raccogliere una cifra considerevole che ha permesso di finanziare diversi progetti in favore dei ragazzi e dei giovani di Hard. La visita si è conclusa il giorno seguente con un uscita sul Lago di Costanza con la motonave Oesterreich, costruita nel 1928, recentemente restaurata, durante a quale il Coro Tridentum si è esibito nel proprio repertorio canoro raccogliendo grandi consensi sia tra la compagine austriaca che tra quella trentina. I saluti finali, con un arrivederci in Valsugana nel 2020, hanno evidenziato il valore della conoscenza e del contatto diretto per mantenere vivi e saldi i legami tra trentini sparsi nel mondo.
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DAL MONDO
MODULO PER LA RICHIESTA DI ADESIONE IN QUALITÀ DI SOCIO ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO ONLUS VIA MALFATTI 21 - 38122 TRENTO
IL SOTTOSCRITTO/A NATO/A A
IL
RESIDENTE IN VIA
N.
CITTÁ
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PAESE
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Autorizzo l’invio delle comunicazioni ufficiali tramite l’indirizzo di posta elettronica Avendo preso visione dello Statuto che regola l’Associazione (*) Condividendo la democraticità della struttura, l’elettività e la gratuità delle cariche associative Essendo consapevole della gratuità delle prestazioni fornite dagli aderenti Essendo consapevole delle finalità di solidarietà sociale che l’Associazione promuove Avendo preso visione dell’informativa sui dati personali (*)
CHIEDE al fine di poter ricevere la rivista Trentini nel Mondo e partecipare alla vita dell’Associazione, di essere iscritto/a all’associazione di volontariato ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO ONLUS in qualità di aderente Socio. Distinti saluti.
LUOGO E DATA
FIRMA
(*) Disponibili sul sito www.trentininelmondo.it 11/12 - 2019
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CALENDARIO 13 dicembre C.T. Bento Gonçalves (BR): Cinema Krampus C.T. Divino das Laranjeiras (BR): Santa Messa di Natale e consegna dei diplomi agli studenti di italiano
23 novembre C.T. Montreal (CA): Castagnata 23-24 novembre C.T. Ciudad del Messico (MX) e C.T. Porto Alegre (BR): partecipano con uno stand al Mercatino di Natale
13-15 e dal 20-23 dicembre C.T. Bento Gonçalves (BR): Mercatino di Natale
24 novembre C.T. Rodeio e Gruppo folk Trentino (BR): partecipazione alla sfilata di apertura della programmazione del Natale bella città C.T. Melbourne (AUS): Santa Messa e scambio di auguri
14 dicembre C.T. Denver – Colorado (USA): Cena di Natale C.T La Plata (AR): festa fine anno C.T Colonia del Sacramento (UY): 2° Fiera di Natale con vendita di cibi tipici trentini a beneficio di “Huertas buscando espacio”
27 novembre A Buenos Aires (AR): Incontro coral con la partecipazione del coro Suyay e del Coral Trentino del CT di Buenos Aires C.T. Colonia del Sacramento (UY): festa fine corsi d’Italiano
14 – 16 dicembre C.T. Centre& Borinange (BE): visita ai Mercatini di Natale in Alsazia 15 dicembre C.T. Myrtleford (AUS): Festa Natalizia C.T. Solvay (USA): Chiken&Polenta dinner
29 novembre C.T. Montevideo (UY): festa fine corso della lingua italiana 30 novembre C.T. Montevideo (UY): Mostra dei lavori di fine corso realizzati dal gruppo di bambini che partecipano ai corsi del Circolo. C.T. Londra (GB): Festa di Natale C.T. Rodeio (BR): rappresentazione teatrale “ il bue e l’asino sulla via di Betlemme”
17 dicembre C.T. Carmelo (Uruguay): festa di fine corsi d’italiano 18 dicembre Incontro di Natale dell’Associazione Santa Messa e scambio di auguri 18 dicembre C.T. Chajari (AR): cena di fine anno A Buenos Aires (AR):Incontro coral con tematiche natalizie con la partecipazione del Coral Trentino e il Coro de la Mutual del Personal del Diario La Nación
1 dicembre C.T. Perth (AUS): Festa di Natale Circolo Ex emigrati trentini in Svizzera (TN): pranzo insieme C.T. Toronto (CA): Festa di Santa Claus Gruppo donne del CT Toronto (CA): Bake sale C.T. New York (USA): Festa di Natale
21 dicembre C.T. Zarate (AR): Mercatino di Natale C.T. Florianopolis (BR): Santa Messa 20° anniversario del circolo
2 dicembre C.T. Gasparin (BR): festa di fine anno 5 dicembre Trento, presentazione del libro «88 giorni nelle farm»
22 dicembre C.T. La Plata (AR): Fiera Natalizia con artigianato e cibo tipico C.T. Brescia (IT): Natale Trentino
6 dicembre C.T. Solvay (USA): lotteria
5 gennaio C.T. Seattle (USA): Festa della Befana
7 dicembre C.T. Resistencia (AR): “Celebrar para encontrar” Chiara Lubich 1920-2010 C.T. Denver – Colorado (USA): colazione con Babbo Natale
11- 18 gennaio C.T. Toronto (CA): settimana bianca in Trentino
8 dicembre C.T. Montevideo (UY): visita alla vergine degli alpini C.T. Solvay (USA): Festa di Natale per i bambini C.T. Como (IT): Natale Trentino C.T San Francisco (USA): Trentino Holiday Festival C.T. Buenos Aires (AR): pranzo di Natale C.T. New York (USA): Colazione con Babbo Natale
17-27 gennaio Delegazione composta dai sindaci di Telve, Roncegno Terme, Bieno e Assessore e consigliere della Comunità Valsugana e Tesino in visita ai circoli di Rio dos Cedros, Nova Trento, Blumenau, Rio do Sul e Florianopolis nello stato di Santa Catarina (BR)
12 gennaio C.T. Denver – Colorado (USA): pranzo sociale
19 gennaio C.T. Solvay (USA): Chiken&Polenta dinner 25 gennaio C.T. New York (USA): Cena “Tortellini”
9 dicembre C.T. Bento Gonçalves (BR): Tavola rotonda: “La conquista della ‘Grande Cucagna’ in Brasile attraverso la ricchezza interculturale delle parole”; “Viaggio attraverso la lingua e le manifestazioni letterarie, artistiche e culturali degli italiani in Brasile” e “La presenza dell’immigrante italiano nell’ambito letterario brasiliano come autore e personaggio immaginario”
1 febbraio C.T. Toronto (CA): cena a tema “Canederli” 16 febbraio C.T. Solvay (USA): Chiken&Polenta dinner
12 dicembre C.T. Caxias do Sul (BR): cena chiusura attività del circolo C.T. Montevideo (UY): festa anniversario del circolo C.T. Porto Alegre (BR): Filò con il Circolo
25 febbraio C.T. Solvay (USA): martedì grasso
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29 febbraio C.T. New York (USA): cena “Canederli” 11/12 - 2019
Foto Sabina Corradini
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