TRENTINI
MONDO
nel
MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO onlus ADERENTE ALLA F.U.S.I.E
4/2018
Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB Trento - Taxe Percue
anno 61°
Alfiero Vivaldelli (terzo da destra) del Circolo trentino di Montevideo, durante la sfilata dell’Adunata degli Alpini a Trento
CIRCOLI, DELEGAZIONI E FEDERAZIONI/COORDINAMENTI DI CIRCOLI dell’Associazione Trentini nel Mondo - onlus
Coordinamenti Argentina, Australia, Benelux, Bosnia, Brasile, Canada, Germania, Messico, Paraguay, Stati Uniti e Uruguay
Federazioni ITTONA (Canada e Stati Uniti)
Argentina - 57 circoli - 1 delegazione Alta Gracia, Avellaneda, Azul, Bahia Blanca, Bariloche, Buenos Aires, Catamarca, Chajarì, Chilecito, Colonia Tirolesa, Concepción del Uruguay, Concordia, Cordoba, Cordoba Sud, Corrientes, Corzuela, Cruz del Eje, Formosa, General Roca, General San Martín, La Carlotta, La Plata, La Toma, Lanteri, Las Breñas, Machagai Plaza, Makallè, Malabrigo, Malagueño, Mar del Plata, Mendoza, Olavarria, Pampa del Infierno, Presidente Roque Sáenz Peña, Puerto Tirol, Quitilipi, Reconquista, Resistencia, Río Cuarto, Romang, Rosario, Salta, San Jaime, Sampacho, San José (Depto. Colon), San Nicolas de los Arroyos, Santa Fé, Santa Rosa de la Pampa, Tandil, Tucuman, Venado Tuerto, Viedma, Villa Carlos Paz, Villa General Belgrano, Villa Ocampo, Villa Regina, Zárate - Comodoro Rivadavia
Messico - 13 circoli - 1 delegazione Aguas Calientes, Citlatepetl, Città del Messico, Colonia Manuel Gonzalez, Colonia Diez Gutierrez, Cordoba, Huatusco, Monterrey, Puebla, San Luis de Potosí, Tijuana, Veracruz, Xalapa - Cuernavaca
Australia - 8 circoli - 2 delegazioni Adelaide, Canberra, Mackay, Melbourne, Myrtleford, Perth, Sydney, Wollongong - Tasmania, Townsville Belgio - 5 circoli - 1 delegazione Bruxelles, Centre du Borinage,Charleroi, La Louviére, Liegi – Limburgo Bolivia La Paz
- 1 circolo
Bosnia - 4 circoli Banja Luka, Sarajevo, Stivor, Tuzla Brasile -
Canada - 5 circoli Alberta, Montreal, Toronto, Vancouver, Windsor & Detroit Cile - 3 circoli Copiapò, La Serena, Santiago Colombia Bogotá
- 1 circolo
Danimarca Copenaghen
- 1 circolo
Paraguay - 10 circoli Asunción, Atyrà, Caacupé, Caaguazù, Concepción, Fernando de la Mora, Lambaré, Luque, Paso Barreto, San Pedro Ycuamandiyù
Ex emigrati - 3 circoli Australia, Stivor (BIH), Svizzera
Peru Lima
Francia - 3 circoli Grenoble, Lorena, Parigi
Portogallo Portogallo
Germania - 7 circoli - 1 delegazione Colonia, Dortmund, Friedrichshafen, Monaco, Norimberga, Reno Neckar, Stoccarda – Berlino
Romania Romania
Gran Bretagna - 1 circolo - 1 delegazione Londra - Manchester Italia - 13 circoli Biella; Borgosesia; Brescia; Bresciani amici del Trentino; Como; Famiglia Trentina di Roma; Friuli; Milano; Pontino; Predazzani nel Mondo; Roma; Società Americana di Storo; Trieste Lussemburgo Lussemburgo
- 1 circolo
62 circoli
Ascurra, Belo Horizonte, Bento Gonçalves, Blumenau, Brusque, Caxias do Sul, Colatina, Coronel Pilar, Corupà, Curitiba, Divino di Laranjeiras, Encantado, Erexim, Florianopolis, Garibaldi, Gasparin, Gramado, Guaramirim, Indaial, Jahú, Jaraguà do Sul, Joinville, Jundiaì, Laurentino, Londrina, Luzerna, Nereu Ramos, Nova Brescia, Nova Trento, Ouro Fino, Passo Fundo, Pedrinhas Paulista, Piracicaba, Porto Alegre, Presidente Getulio, Rio de Janeiro, Rio do Oeste, Rio do Sul, Rio dos Cedros, Rodeio, Salete, Salvador, São Paulo, Sananduva, Santa María, Santa Olímpia, Santa Teresa, Santa Tereza do Rio Taquarì, São Bento do Sul, São João Batista, São Miguel do Oeste,São Sepe, São Valentim do Sul, Taiò, Tapejara, Trentin, Três de Maio, Tucunduva, Venda Nova do Emigrante, Veranòpolis, Vitoria, Xanxerè
L’elenco è consultabile (completo con indirizzi e nomi dei presidenti) sul nostro sito internet: www.trentininelmondo.it
- 1 circolo
Serbia Indija
- 1 circolo
- 1 circolo
- 1 circolo
Stati Uniti - 21 circoli Alliance, Chicago, Cleveland, Denver, Hazleton, Milwaukee, Minnesota, New England, New York, Norway, Ogden, Pittsburgh, Readsboro, San Francisco, Seattle, Solvay, South Alabama, South East Pennsylvania, Seattle, Southern California, Washington, Wyoming Sud Africa - 2 delegazioni Pretoria, Cape Town Svizzera - 8 circoli Amriswil, Basilea, Sciaffusa, Ticino, Winterthur, Zofingen, Zug, Zurigo Uruguay - 5 circoli Carmelo, Cerro Largo, Colonia del Sacramento, Montevideo, Rivera (S. Ana do Livramento - BR) Venezuela Caracas
- 1 circolo
ASSEMBLEA SOMMARIO Pagine 2-4 ASSEMBLEA: LA RELAZIONE DEL PRESIDENTE E IL NUOVO CONSIGLIO Pagina 5 ATTUALITÀ Pagine 6-7 AGENDA: L’INCONTRO CON I TRENTINI IN GRAN BRETAGNA Pagine 8-11 GENTE E FATTI Pagine 12-13 60 ANNI D’EUROPA Pagine 14-17 CIRCOLI (Ticino, Buenos Aires, Gasparin, Hobart, Canberra) Pagine 18-20 ADUNATA DEGLI ALPINI A TRENTO Pagina 21 DAL TRENTINO Pagina 22-23 EDITORIA: «IMPRONTE E SCIE»
ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO O.n.l.u.s. Presidente Alberto Tafner
Direttore Francesco Bocchetti
TRENTINI NEL MONDO Mensile dell’Associazione Trentini nel Mondo aderente alla F.U.S.I.E Direzione, amministrazione e redazione
Via Malfatti, 21 - 38122 TRENTO Tel. 0461/234379 - Fax 0461/230840 sito: www.trentininelmondo.it e-mail:info@trentininelmondo.it Direttore responsabile Maurizio Tomasi Comitato editoriale G. Bacca, C. Barbacovi, F. Casagrande, B. Cesconi, C. Ciola, M. Dallapè, A. Degaudenz, M. Fia, B. Fronza, L. Imperadori, H. La Nave, E. Lenzi, A. Maistri, G. Michelon, P. P. Mini, F. Pisoni, P. Rizzolli, V. Rodaro, P. Rossi, G. Sbetti, M. Setti, P. Svaldi, A. Tafner, R. Tommasi, V. Triches Hanno collaborato: R. Barchiesi - S. Corradini - G. Degasperi F. Bocchetti - I. Turco Autorizzazione del Tribunale di Trento n. 62 - 6 febbraio 1958 STAMPA: Grafiche Dalpiaz srl Ravina di Trento (TN) Quote di adesione: Italia: Euro 20,00; Europa; Euro 20,00 Sud America: Euro 20,00; Nord America e Australia: Euro 25,00 Socio - Euro 30,00 Conto corrente postale n. 12509386 N. 4 APRILE 2018 Stampato il 28 maggio 2018
In copertina: gli Alpini dell’Uruguay alla sfilata del 13 maggio all’Adunata 2018 a Trento.
PUBBLICHIAMO IL TESTO INTEGRALE DELLA RELAZIONE PRESENTATA DAL PRESIDENTE TAFNER
Reciprocità, partecipazione e «rete» sono le linee guida
L’
Assemblea della Trentini nel Mondo di quest’anno si svolge in un clima un po’ diverso da quello che si respirava negli anni precedenti , sia perché ci troviamo alla scadenza triennale del Consiglio di Amministrazione dell’Associazione, ma soprattutto perché ad essere cambiato è il clima generale che stiamo attraversando a livello locale, nazionale ed internazionale. Per quanto riguarda specificamente la situazione nazionale basta dire che a distanza di un mese e mezzo dalle elezioni si sta ancora litigando su chi ha vinto e su chi ha perso, mentre a livello locale tutta l’attenzione è rivolta alla campagna elettorale per le prossime elezioni provinciali e regionali d’autunno. Questo clima di incertezza e di tensione provoca inevitabilmente delle complicazioni aggiuntive al nostro vivere quotidiano, ma ciò nonostante la vita d’ogni giorno continua ad andare avanti, come continua ad andare avanti (magari con qualche difficoltà in più) l’attività della Trentini nel Mondo che oggi viene presentata attraverso i dati del bilancio consuntivo. La nostra attività – come si sa – si svolge in gran parte a livello internazionale, per cui l’Associazione svolge tra le altre cose, anche la funzione di un’antenna capace di captare gli umori derivanti da una situazione di crisi economica, etica e sociale sempre più globalizzata. Da questo punto di osservazione si possono riconoscere diverse sensazioni e forse quella più sorprendente è proprio quella relativa all’encomiabile capacità della gente (o forse è rassegnazione) nel sopportare una situazione confusa e complicata come l’attuale come fosse diventata ormai una quotidianità ordinaria. Parafrasando una terminologia meteorologica si può dire che le persone oggi stanno in una realtà percepita (che è quella che ci fa vivere la vita d’ogni giorno) mentre tutt’attorno c’è una realtà effettiva ( che è quella reale, alla quale cerchiamo di non dare eccessivo peso).
Il 14 aprile si è svolta a Trento l’assemblea della Trentini nel mondo, con all’ordine del giorno l’approvazione del bilancio consuntivo e l’elezione del nuovo consiglio di amministrazione
È una situazione nella quale ovviamente si trova immersa anche la Trentini nel Mondo, che però ha la possibilità di usare una marcia in più dovuta a quei valori e quei principi fondativi che l’hanno accompagnata e sostenuta fino dai suoi primi 60 anni di attività e che ancora oggi riescono a mantenerla in un giusto equilibrio. Da questi principi e da questi valori si sviluppa anche il bilancio che oggi andiamo a presentare e che, oltre a definire attraverso i numeri tutto il lavoro che è stato fatto, può fornire anche la chiave di lettura per interpretare la mission che la Trentini nel Mondo intende perseguire nel prossimo futuro. Sul bilancio però anticipo solo che si chiude con il segno positivo, in quanto entreranno poi nel dettaglio e lo illustreranno in maniera più approfondita tra pochi minuti, il preside del Collegio dei Revisori dei Conti, Bruno Cesconi e il direttore dell’Associazione, Francesco Bocchetti. Come presidente arrivato a fine mandato invece ritengo più utile porre l’attenzione su quanto ci spetta ancora da fare in un momento complicato come quello
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che abbiamo davanti, anziché dilungarmi su quanto è stato fatto in passato. Ciò comunque non significa che non mi senta fiero dei risultati ottenuti in questi anni grazie all’opera dei soci, dei volontari e soprattutto per merito del lavoro svolto dallo Staff che regge l’Associazione con dedizione e professionalità… ne vado fiero... e vado fiero sia del tanto che è stato fatto che del come è stato fatto, soprattutto in momenti di straziante sofferenza come quella legata alla scomparsa di Rino e degli altri due amici trentini e nel periodo di indicibile angoscia come quello legato alla vicenda della Corte dei Conti. Vado fiero delle molte iniziative avviate e dei traguardi raggiunti, ma soffermarsi troppo su questi aspetti potrebbe oggi apparire quasi una patetica autocelebrazione di fine mandato e quindi è meglio evitare. Ritengo più utile invece concentrare l’attenzione sui problemi ancora aperti, sia nel campo dell’emigrazione storica che sulle problematiche della cosiddetta “nuova emigrazione”. CONTINUA A PAG. 2 4 - 2018
ASSEMBLEA I LAVORI SI SONO SVOLTI IL 14 APRILE A TRENTO. PER LA PRIMA VOLTA HANNO VOTATO ANCHE I CIRCOLI DIVENTATI SOCI
L’assemblea ha approvato il bilancio 2017 e rinnovato il consiglio di amministrazione L’Associazione Trentini nel mondo ha un nuovo consiglio direttivo, che rimarrà in carica per il prossimo triennio: i componenti, cinque dei quali non facevano parte del consiglio uscente, sono stati eletti fra i ventuno candidati che si sono presentati all’assemblea che si è svolta il 14 aprile a Trento, presso il Vigilianum. Presidente, vice presidente e gli altri componenti della giunta esecutiva dell’Associazione, sono stati eletti il 23 aprile in occasione della prima riunione del nuovo consiglio (articolo sulla pagina a fianco), che risulta così composto: Graziano Bacca, Claudio Barbacovi, Cesare Ciola, Mauro Dallapè, Aldo Degaudenz, Massimo Fia, Helga La Nave, Armando Maistri, Pio Rizzolli, Vittorino Rodaro, Paolo Rossi, Giovanni Sbetti, Paolo Svaldi, Alberto
Tafner, Renzo Tommasi. I consiglieri al loro primo mandato sono Fia, La Nave, Rizzolli, Svaldi, Tommasi. Lo spoglio delle schede elettorali è stato effettuato dopo la conclusione dei lavori dell’assemblea, durante la quale sono intervenuti prendendo la parola la senatrice Stefania Segnana, il senatore Andrea De Bertoldi; il vice presidente del Consiglio Regionale, Lorenzo Ossanna; l’assessore alla cultura del Comune di Trento, Andrea Robol; il sindaco di Borgo, Fabio Dalledonne; il sindaco di Roncegno Terme, Mirko Montibeller; il dirigente generale della Provincia Autonoma di Trento, Sergio Bettotti, che ha portato il saluto del presidente della Giunta, Ugo Rossi; Lucia Maestri, componente della Consulta dell’emigrazione del Consiglio
provinciale; Vitale Triches, della Bellunesi nel mondo; Felice Zambaldi, dell’Unione Nazionale Cavalieri d’Italia e Maurizio Passerotti, Console onorario della Romania per il Trentino Alto Adige – Südtirol. Dopo l’approvazione all’unanimità del bilancio consuntivo 2017, è stata aperta la discussione sulla relazione del presidente, durante la quale sono intervenuti i soci Mauro Dallapè, Vittorino Rodaro, Beppe Zorzi, Aldo Degaudenz e Matteo Bazzocco. L’assemblea ha eletto anche il Collegio dei revisori dei conti (composto da Bruno Cesconi, Maurizio Setti e Pietro Paolo Mini, con Giuseppe Michelon ed Enrico Lenzi supplenti) e il Collegio dei Probiviri (del quale fanno parte Fabio Casagrande, Luciano Imperadori e Vitale Triches).
Reciprocità, partecipazione e «rete» sono le linee guida: il testo integ CONTINUA DA PAG. 1 Per poter affrontare queste due tematiche con possibilità di successo, la Trentini nel Mondo deve partire da un assunto imprescindibile e cioè quello di sviluppare costantemente l’uso della memoria. La tendenza a dimenticare – vuoi per pigrizia o vuoi per interessi di bottega – sta infatti diventando un’attività sempre più praticata, tanto che la situazione di incertezza, l’ansia e la confusione che stiamo vivendo oggigiorno ne sono una inevitabile conseguenza. L’uso della memoria – che non si deve però confondere con il rimpianto e la nostalgia – rappresenta la chiave di volta per consentire alla nostra civiltà di progredire e svilupparsi in maniera armonica, senza incorrere in inciampi e brusche frenate dovute alla ripetizione di errori e al susseguirsi di sbagli già fatti
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nel passato. Visto come stanno andando le cose al giorno d’oggi, una simile visione potrebbe apparire addirittura utopica, ma ciò nonostante per la Trentini nel Mondo l’uso della memoria rimane basilare, tanto più se tra gli obiettivi che si è prefigurata c’è anche quello di trasmettere alle nuove generazioni il senso di un’identità complessa e articolata come quella trentina. A questo punto però è necessario aprire una brevissima parentesi sul cosa si intende per identità. Le definizioni di identità infatti si sprecano, ma per i trentini diventa particolarmente importante in quanto la sua determinazione rappresenta anche il collegamento diretto con l’uso ed il mantenimento dell’Autonomia che oggi risulta leggermente traballante sotto le spinte di chi non ne riconosce i valori. Il riconoscimento identitario di
una Comunità che vuole spingersi al di là di una pur importante immagine legata ad usanze e tradizioni popolari, non è però facile. Come affermava uno studioso di cose trentine riconosciuto ed apprezzato come monsignor Iginio Rogger, il riconoscimento identitario deve infatti rispettare la disciplina ed i canoni stabiliti da una scienza esatta come è lo studio della storia, altrimenti si riduce al solo folklore. È necessario quindi studiare e documentare le affinità culturali, la storia, le tradizioni collettive, l’ambiente, il senso delle istituzioni e tutti quei valori comuni che caratterizzano e distinguono una Comunità dall’altra, senza cedere alla tentazione culturale o politica di strumentalizzare l’identità come elemento di controllo, sopraffazione e chiusura nei confronti degli “altri”. Al termine di questa breve parentesi si può dire che la Tren-
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tini nel Mondo – pur guardando costantemente al futuro – è decisa a continuare nell’azione di recupero e di custodia della memoria, da trasmettere così alle prossime generazioni uno strumento importante per non restare prigionieri di una quotidianità senza passato e ostaggi di un futuro senza prospettive. La memoria dunque, usata come strumento di libertà e di crescita, che la Trentini nel Mondo ha iniziato a praticare fin da quel lontano 1957 che l’ha vista nascere e che continua a portare avanti con lo scopo di conciliare i principi fondativi con le diverse esigenze maturate nel tempo. E’ facilmente comprensibile quanta fatica e quanta delicatezza sia occorsa in tutti questi anni per mantenere un giusto equilibrio ed evitare così possibili strappi traumatici e scollamenti generazionali che pure esistono nel variegato mondo dell’emigrazione trentina.
ASSEMBLEA
Alberto Tafner confermato alla presidenza. Armando Maistri è vice presidente
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l Consiglio di amministrazione dell’Associazione Trentini nel mondo onlus eletto nell’assemblea del 14 aprile scorso ha tenuto nel tardo pomeriggio del 23 aprile la sua prima riunione, che si è svolta presso la sede dell’Associazione in via Malfatti a Trento, con all’ordine del giorno l’elezione di presidente, vice presidente e componenti della giunta esecutiva. In apertura di seduta il consigliere Mauro Dallapè ha avanzato la sua candidatura a presidente mentre il consigliere Aldo Degaudenz ha proposto per la stessa carica Alberto Tafner. La successiva votazione a scheda segreta ha portato all’elezione
di Alberto Tafner, riconfermato alla guida dell’Associazione per la quarta volta. Alla vice presidenza è stato eletto Armando Maistri. Per la composizione della giunta è stata avanzata e accettata la proposta di nominare i consiglieri che, oltre al riconfermato presidente e al nuovo vicepresidente, avevano raccolto il maggior numero di voti in occasione dell’elezione del 14 aprile. Della giunta fanno così parte (in ordine alfabetico): Graziano Bacca, Aldo Degaudenz, Pio Rizzolli, Vittorino Rodaro e Paolo Rossi.
grale della relazione del presidente all’assemblea del 14 aprile 2018 E questo lavoro non è ovviamente ancora finito. Ancora oggi dobbiamo quotidianamente affrontare parecchie complicazioni nel tentativo di compatibilizzare le diversità culturali, ambientali, economiche, tecnologiche e strutturali esistenti nei vari Paesi. I risultati però si possono cominciare a vedere, in particolare lì dove i Circoli – che pur mantengono ognuno la propria autonomia territoriale – hanno dimostrato di aver compreso l’utilità di partecipare alla realizzazione di una rete capace di rappresentare il “sistema trentino” nel resto del mondo. Su questo punto è però utile soffermarsi ancora un attimo. L’idea di aprire la Trentini nel Mondo ai Circoli, facendoli diventare parte integrante ed attiva, risale all’aprile del 2011 in occasione dell’incontro dei Circoli del Brasile avvenuto a Camboriù, quando è stato introdotto per la prima volta il concetto di reciprocità. Da allora l’elaborazione di questo pensiero si è sviluppata andando ad abbracciare il tema della partecipazione, per arrivare poi a quello della collaborazione e confluire tutti assieme nel concetto della rete. E’ un cammino partito 7 anni fa che, nonostante le difficoltà riscontrate in parte all’adegua-
mento di alcuni modelli di pensiero ed in parte alle difficoltà di esecuzione, ha già cominciato a dare alcuni risultati positivi nell’attività della Trentini nel Mondo. Per riportare un esempio, si può citare la modifica dello Statuto avvenuta nel 2012 con lo scopo di consentire ai Circoli di iscriversi all’Associazione in qualità di soci. Si tratta di un passaggio solo apparentemente secondario, poiché invece va ad incidere a fondo nella struttura della Trentini nel Mondo in quanto consente ai Circoli di partecipare a pieno diritto alla vita dell’ Associazione, con uguali diritti e medesimi doveri. Al rinnovo odierno della governance – di fatto – sono oltre 70 i Circoli che per la prima volta hanno potuto esprimere il loro voto in Assemblea e questo può essere considerato a ben vedere uno dei punti più alti dell’espressione democratica espressa dai Circoli nella gestione congiunta della Trentini nel Mondo. Ma non è il solo. In questi ultimi anni la partecipazione sempre più attiva alla vita associativa ha infatti compiuto nuovi e considerevoli passi avanti, grazie anche al lavoro svolto dai Coordinatori di Area: anche questa è una nuova figura (istituita nel 2015) proprio per facilitare il sostegno ed il dialogo tra gruppi
territorialmente omogenei di Circoli e l’Associazione. E’ un lavoro che si svolge sul campo e che, anche in questo caso, ha già prodotti buoni risultati come, ad esempio, la fattiva collaborazione alla buona riuscita di un accordo sottoscritto a Montevideo, tra la Provincia, la Trentini nel Mondo, l’Ateneo di Trento ed alcune tra le principali Università dell’Uruguay, Argentina e Brasile. Sono solo alcuni esempi che però stanno a dimostrare come la capacità di adeguamento dimostrata dall’Associazione, unita all’esperienza maturata in 60 anni ininterrotti di attività, consenta alla Trentini nel Mondo di rappresentare a pieno diritto sia il vecchio che il nuovo mondo dell’emigrazione. Tutto questo però non deve esentarci dall’obbligo di continuare a riflettere sulla nostra attività, così come non deve esimerci dal porci costantemente alcuni interrogativi sul nostro ruolo. Abbiamo quindi il dovere di cercare le risposte alle domande che l’andamento dei fatti ci presenta con sempre maggiore urgenza ed in particolare dobbiamo continuare ad interrogarci su che cosa rappresenta oggi la Trentini nel Mondo e su quale ruolo deve svolgere per rendersi sempre più utile al Trentino ed ai trentini di oggi e di domani.
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In particolare sul ruolo che la Trentini nel Mondo è chiamata a svolgere sia a livello locale che internazionale, oggi dobbiamo tener conto anche del particolare stato di precarietà e dell’insicurezza diffusa che una leadership politica e dirigenziale che hanno smesso di sognare e non contribuisce certo a risolvere gli innumerevoli problemi che ogni giorno si presentano nei vari Paesi. Ragionando sui risultati ottenuti in questi anni e interpretando il bilancio che oggi viene presentato all’ approvazione dell’Assemblea, si possono comunque già scorgere alcune indicazioni sul che cosa rappresenta oggi la Trentini nel Mondo. Senza volersi nascondere dietro il paravento di una falsa modestia, si può infatti affermare che l’Associazione (uscita in modo limpido e trasparente dall’incubo della Corte dei Conti) ha tutte le carte in regola per andare a testa alta e rispondere così con serietà agli inviti di collaborazione che sempre più frequentemente arrivano da Enti pubblici e privati di tutto il mondo. Questo evidentemente si traduce in un aumento del lavoro e in un accrescimento delle responsabilità, ma la maggiore fatica - richiesta soprattutto allo staff dell’Ufficio - viene CONTINUA A PAG. 4 4 - 2018
ASSEMBLEA
CONTINUA DA PAG. 3 compensata dal riconoscimento sull’efficienza, l’affidabilità e la capacità dell’Associazione che viene espresso da più parti e sempre più frequentemente . Detto questo per completezza d’informazione, la Trentini nel Mondo è pronta comunque ad andare avanti nonostante gli intralci burocratici sempre più insostenibili e le difficoltà di un sistema globale caratterizzato da una estrema carenza di ideali e segnato dalla povertà assoluta di visioni lungimiranti. Pur nella consapevolezza dei propri limiti, trovare il metodo più efficace per rapportarsi con i discendenti della “vecchia” emigrazione piuttosto che con gli emigranti di oggi è diventata la priorità da perseguire, tenendo anche conto che chi oggi si sposta all’interno della Comunità Europea non risulta più essere un emigrante: almeno non come l’abbiamo considerato fino ad ora. Difficoltà ed interrogativi dunque non mancano ed in questa situazione è facile che vengano a galla difficoltà che, se sul piano generale possono apparite minori, su quello più ristretto e concentrato del volontariato, possono diventare problematiche serie. Un esempio è senza dubbio dato dalla sempre più scarsa capacità di attrazione che questo mondo del volontariato esercita sui giovani. Nel nostro campo diretto, si può vedere come i Circoli facciano fatica a proporsi alle nuove generazioni che risultano scarsamente interessate alle iniziative tradizionali, immerse come sono nel sistema totalizzante della tecnologia “social”. C’è però da dire che un buon numero di Circoli hanno saputo rinnovarsi, avanzando proposte diverse e idee più attuali, tanto da registrare un aumento della partecipazione giovanile. E’ quindi questa strada del rinnovamento che dobbiamo 4 - 2018
battere, con l’obiettivo di riconoscere quei punti di comune interesse in grado di far tornare i Circoli al centro dell’attenzione collettiva, indipendentemente dall’età e dalle condizioni generali di chi vi partecipa. A questo punto, facendo nostro l’assioma di Socrate su “chi più conosce più sa di non sapere” la Trentini nel Mondo deve continuare a studiare come liberarsi da uno status quo forse un po’ troppo fossilizzato, per arrivare a realizzare un rapporto sempre più maturo e consapevole con i vari soggetti che operano nel campo dell’emigrazione e dell’internazionalizzazione più in generale. Siccome però non vogliamo apparire così saccenti e presuntuosi da pensare di poter fare tutto da soli, la Trentini nel Mondo ritiene anche di doversi aprire ulteriormente alla collaborazione e al confronto quanto meno con i Soggetti che hanno le nostre medesime finalità e tra questi ,ovviamente , in primo piano ci stanno i rapporti con la Provincia. Su questo aspetto - così come abbiamo fatto poco fa parlando di identità – è utile aprire un’altra breve parentesi. La Trentini nel Mondo, come sappiamo bene, è una Associazione privata che ha come compito primario quello di occuparsi dell’emigrazione trentina in base alle norme vigenti e che vive con i finanziamenti previsti dall’apposita legge provinciale numero 12/2000, oltre che con i contributi dei Soci fondatori e dei Soci ordinari. L’Ente provinciale dunque è il nostro maggiore sostenitore economico, ma possiede anche le competenze politico/amministrative e le esperienze di specifici uffici che si occupano professionalmente dei settori emigrazione ed internazionalizzazione. Appare quindi più che mai logico che, se non altro per l’affinità del lavoro e per poter ottimizzare le
risorse e le idee, si debba sviluppare e intensificare una fattiva e costante collaborazione tra l’Ente Pubblico e la nostra Associazione privata. Per chiudere questa parentesi c’è da rilevare come negli ultimi anni il livello di partecipazione e di aiuto reciproco sia cresciuto notevolmente - così come è salita la stima e il rispetto - per cui è ragionevole pensare di proseguire congiuntamente su questa strada arrivando possibilmente all’istituzione di un tavolo permanente di lavoro e di confronto. Se con la Provincia - come abbiamo appena detto - esiste un rapporto antico e consolidato, c’è da sottolineare come in questi anni siano aumentati di pari passo i contatti e le collaborazioni con numerosi altri Enti come i Comuni, le Istituzioni culturali, quelle di categoria, assistenziali e quelle diplomatiche, oltre che con le altre Associazioni regionali di emigrazione e con l’UNAIE che le riunisce a livello nazionale. A questo proposito è doveroso ricordare come la sede della Trentini nel Mondo ospiti i Consolati della Romania e della Polonia e come lo scorso anno sia stato sottoscritto un protocollo d’intesa con il Gruppo che rappresenta tutti i Consolati in Italia dei Paesi Latino Americani. Inoltre, sempre nell’ottica di espandere e valorizzare le relazioni che la Trentini nel Mondo è riuscita a coltivare nel corso degli anni, è recentemente nato il “Consorzio degli Imprenditori Trentini nel Mondo” che ha come fine quello di favorire e agevolare i contatti e le relazioni con persone, enti ed aziende che hanno lo scopo di avviare un processo mutualistico indirizzato ad aumentare le possibilità di realizzazione di progetti imprenditoriali. Con questa Assemblea mettiamo dunque dietro le spalle un triennio difficile e cominciamo a guardare al futuro consapevoli di
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dover affrontare tra le altre cose, anche una crescente ostilità che si riscontra nella gente, nei confronti di chi guarda oltre i muri che vengono eretti sempre più alti e sempre più vicini a difesa delle proprie paure e della proprie incapacità di affrontare “gli altri”. L’ambiente dell’associazionismo e del volontariato, pur notevolmente cambiato nel tempo, rimane ancora un baluardo a difesa dei più deboli e di chi ha più bisogno e tanto più quindi del mondo dell’emigrazione dove si stanno sovrapponendo due realtà parallele: - la prima è quella rappresentata dai discendenti della vecchia emigrazione, che per noi si riconoscono principalmente nei Circoli e in tutte le strutture presenti ormai da tempo nei Paesi che furono meta dei grandi flussi migratori di fine ‘800. - la seconda realtà è quella rappresentata dalla “nuova emigrazione” che comprende lavoratori, studenti ed imprenditori che guardano all’estero come un’opportunità professionale e come una possibilità di miglioramento più in generale. In entrambe le situazioni sono presenti problematicità e complessità comuni proprie del fenomeno migratorio, di qualsiasi epoca e periodo esso sia, con l’aggiunta di qualche complicazione in più per la “nuova emigrazione” in quanto non è ancora stata interpretata nella pienezza della sua fenomenologia. È con lo stesso spirito con cui la Trentini nel Mondo ha iniziato la propria attività che ci si appresta dunque a dare vita ad un nuovo triennio di attività, sperando che in questi anni passati si sia riusciti ad accumulare un’eredità da lasciare a chi verrà, in grado di mantenere uno spirito di solidarietà e di collaborazione almeno uguale a quello che ha sempre accompagnato l’Associazione in questi suoi primi 60 anni di vita.
ATTUALITÀ ALL’APPUNTAMENTO DEL 19 MAGGIO HA PARTECIPATO ANCHE IL PRESIDENTE DELLA TRENTINI NEL MONDO, ALBERTO TAFNER
All’assemblea della Bellunesi nel mondo attenzione sul tema «nuova emigrazione» Emigrazione 2.0, spopolamento, sviluppo e futuro della provincia di Belluno, riforma del voto agli italiani all’estero e modifica della legge sulla doppia cittadinanza. Questi i temi principali che sono stati affrontati in occasione della 53a assemblea annuale dell’Associazione Bellunesi nel Mondo, svoltasi nella giornata di sabato 19 maggio, presso la sala “Luciani” della Camera di Commercio di Treviso Belluno. «Sono sempre di più i bellunesi che decidono di fare le valigie ed emigrare. Basti pensare che solo nel 2017 oltre 1.200 persone, soprattutto nella fascia di età che va dai 19 ai 39 anni, si sono iscritte all’Aire (Anagrafe degli italiani residenti all’estero) lasciando la provincia di Belluno per cercare un futuro migliore all’estero». È il pensiero del presidente Abm Oscar De Bona (nella foto a fianco), che ha introdotto la sua relazione morale. Una relazione che ha fatto il quadro sulla situazione dell’emigrazione bellunese, delle molteplici attività dell’Abm attraverso la propria sede, il MiM Belluno, la Biblioteca delle migrazioni “Dino Buzzati”, il Centro studi sulle migrazioni “Aletheia”, Bellunoradici.net,
Radio ABM e il fondamentale ruolo delle Famiglie presenti nel territorio bellunese, in Italia e all’estero. A fare gli onori di casa la vice presidente della Camera di Commercio Paola Ricci e l’assessore alla Cultura del Comune di
Belluno, Marco Perale. Nel suo intervento Perale ha evidenziato come: «Parte dello sviluppo del Bellunesi lo abbiamo ottenuto grazie alle rimesse dei nostri emigranti. Soldi concreti che hanno riempito le casse del nostro Paese. L’emigrazione dei giorni
nostri è cambiata. I nostri giovani emigrati non portano denaro a Belluno, ma possono portare una ricchezza intellettuale di cui abbiamo estremamente bisogno. Spetta a noi acoltarli e investire su di loro». Un investimento che l’Associazione Bellunesi nel Mondo continua a fare, anche grazie al socialnetwork Bellunoradici.net. «Stiamo raggiungendo i mille iscritti – ha ricordato all’Assemblea un soddisfatto De Bona – e molti di questi comunicano quotidianamente con noi supportando altri giovani bellunesi in procinto di emigrare, ma anche dando consulenze ad aziende locali e promuovendo le nostre meravigliose Dolomiti». Nel suo intervento (foto qui a fianco) il presidente della Trentini nel Mondo, Alberto Tafner, ha ringraziato l’Associazione Bellunesi nel mondo per la sua volontà di collaborare con progettualità condivise, come nel caso dell’allestimento presso il Museo Museo Tarii Crisurilor di Oradea imn Romania, di due sale espositive dedicate alla storia e alla cultura dell’area dolomitica (di cui parliamo nell’articolo qui sotto).
PER INIZIATIVA DI TRENTINI NEL MONDO, BELLUNESI NEL MONDO, FONDAZIONE DOLOMITI UNESCO E CONSOLATO ONORARIO
Il Museo Tarii Crisurilor in Romania avrà due sale dedicate alla storia e alla cultura delle Dolomiti Un tour de force ha portato a inizio maggio la Trentini nel Mondo, l’Associazione Bellunesi nel Mondo e la Fondazione Dolomiti Unesco a Oradea in Romania per un sopralluogo al Museo Tarii Crisurilor, che avrà due sale dedicate alla promozione della storia e della cultura delle Dolomiti attraverso un’esposizione permanente e diverse mostre temporanee. Per la Trentini nel mondo era presente il presidente Alberto Tafner, mentre per la Bellunesi nel Mondo e la Fondazione Dolomiti Unesco erano presenti rispettivamente il presidente Oscar De Bona e la direttrice Marcella Morandini. Guidata da Maurizio Passerotti, Console generale onorario della Romania per il Trentino Alto Adige, la comitiva trentina e bellunese ha avuto modo di visionare l’intera struttura per capire al meglio come allestire l’area dedicata. Nel corso dell’incontro è stata fissata la data del 13 ottobre per la sottoscrizione ufficiale dell’accordo tra gli enti coinvolti nell’iniziativa, vale a dire la Trentini nel mondo, la Bellunesi nel mondo, la Fondazione Dolomiti Unesco e il Museo di Oradea.
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AGENDA
Un’utile «operazione ascolto» dei trentini nel Regno Unito E rano 26 i partecipanti all’incontro «trentini in UK, nuova emigrazione un capitolo da scrivere» organizzato ad Oxford, dal 20 al 22 aprile dalla Trentini nel Mondo in collaborazione con l’ufficio emigrazione della Provincia Autonoma di Trento. Sei ragazzi erano i partecipanti del progetto «’Ndovat?» provenienti dalla Valle dei Laghi, Alta Valsugana e Trento e venti provenienti da vari distretti del Regno Unito: Londra, Oxford, Edimburgo, Glasgow, Nottingham, Sutton, Leicester, Bristol e Dumfries. L’incontro è stato organizzato con il duplice scopo di formare e informare su tematiche importanti e creare un occasione di incontro per i giovani emigrati. I ragazzi del progetto «’Ndovat?» (vedi box sulla pagina a fianco)
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L’incontro è stato organizzato dalla Trentini nel mondo con il duplice scopo di formare e informare su tematiche importanti e creare un occasione di incontro per i giovani emigrati
di raggiungere l’hotel dopo l’orario di lavoro. Si è inaugurato il weekend con un aperitivo sociale, dove si è presentato il progetto e si è dato spazio a ciascuno di presentarsi. Chi sei? Cosa fai? Come sei arrivato in Regno Unito e come hai saputo di quest’incontro? Cosa ti aspetti da questo weekend? Queste le domande a cui rispondere durante la propria presentazione. Si sono scoperti così percorsi simili, talvolta sovrapposti, conoscenze in comune e soprattutto esperienze condivise. Nel confronto ci si è resi subito
erano presenti per intervistare i partecipanti e proseguire con la realizzazione del documentario che metterà a confronto esigenze, aspettative, criticità e sogni di coloro che sono rientrati in Trentino dopo un periodo all’estero e coloro che invece vivono ancora oltre confine. TANTE DOMANDE ALLE QUALI RISPONDERE
L’appuntamento era per venerdì 20 Aprile al Costwold Lodge Hotel di Oxford nel tardo pomeriggio, per permettere ai ragazzi
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conto che il percorso individuale in realtà è un percorso collettivo, seppur con varie sfaccettature,
AGENDA
Il progetto «’Ndovat?», promosso dalla Trentini nel mondo con la collaborazione dell’Ufficio emigrazione della Provincia Autonoma di Trento, propone un percorso di ricerca con la logica della co-progettazione sulle tematiche dell’emigrazione giovanile, fenomeno sempre più importante nel nostro territorio. Sono coinvolti otto ragazzi della Valle dei Laghi, Alta Valsugana e Trento impegnati a realizzare un documentario che metta a fuoco motivazioni, prospettive, bisogni e problematiche di chi è rientrato in Trentino dopo aver vissuto all’estero e di chi vive ancora oltre confine. e mai isolato. Si è preparato così il terreno per la giornata di sabato, che sarebbe stata divisa in una parte seminariale e in una laboratoriale. Dopo una sostanziosa colazione continentale a base della classica marmellata inglese, il gruppo si è riunito nella sala meeting per la mattina dedicata al seminario. A introdurre la giornata è stato Francesco Bocchetti, direttore della Trentini nel mondo, illustrando i punti che si sarebbero toccati durante il seminario e spiegando le intenzioni alla base dell’incontro: «siamo in ascolto: la mattina siamo noi a dare informazioni e voi a riceverle, ma il pomeriggio servirà per raccogliere idee, focalizzare l’attenzione sui punti chiave ed elaborare un programma per il futuro» ha spiegato il direttore. RELATORI D’ECCEZIONE
Durante la mattinata si sono alternati relatori d’eccezione: Jonathan Kingham, avvocato specializzato in processi di migrazione e coordinatore del tavolo di consultazione legale sulla Brexit, che ha illustrato e chiarito tutti i punti fondamentali per capire le implicazioni della Brexit, soffermandosi sulle procedure da intraprendere. Si è dato ampio spazio alle domande e al confronto, essendo l’argomento estremamente attuale e cruciale. Pietro Molle, presidente dei Comites di Londra, ha poi spiegato il ruolo dei Comites e i rapporti con le istituzioni, chiarito le funzioni e dato molteplici nozioni riguardo pratiche consolari e regolamenti. Molto interessante
l’introduzione che ha illustrato lo stretto rapporto tra il Regno Unito e gli emigrati italiani e quanto l’emigrazione italiana abbia contribuito in termini di infrastrutture, economia, cultura e politiche del lavoro. Cristian Lira, esponente di «Belluno Radici» dell’Associazione Bellunesi nel Mondo, ha raccontato di come per gli emigrati, se organizzati e uniti, sia più facile far sentire i propri bisogni, sottolineando che la rete dell’aiuto reciproco deve essere circolare per poter funzionare. È importante avere volontà di aiutare, e non solo pretesa di essere aiutati. Cristian Lira ha illustrato il sistema di «Belluno Radici», elencando e spiegando le buone pratiche che hanno permesso di creare una rete articolata e ampia. Elisabetta Zontini, ricercatrice all’Università di Nottingham, ha raccontato del suo recente caso di studio sulla reazione emotiva dei figli preadolescenti o adolescenti degli emigrati italiani alla notizia della Brexit. Si
è focalizzata sull’implicazione sociale ed individuale di scoprirsi non riconosciuti come britannici ma «immigrati» e di come le famiglie stanno vivendo questo momento drammatico. Antonella Giordani e Lorenza Fracalossi, dell’Ufficio Emigrazione della Provincia Autonoma, hanno mostrato spezzoni di video dove discendenti di emigrati, coetanei dei partecipanti, si raccontavano; hanno poi posto l’attenzione sul rapporto con l’istituzione che è in ascolto di bisogni e necessità, illustrando progetti ed iniziative per la nuova emigrazione. IL «VADEMECUM» DELL’ASSOCIAZIONE
A chiudere la parte dedicata al seminario è stata la Trentini nel Mondo, con un intervento dedicato ai diritti e doveri degli italiani all’estero in quanto cittadini italiani residenti all’estero: A.I.R.E, fiscalità e sanità i punti toccati. Sono state chiarite e
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rese note informazioni spesso trascurate o poco note, di cui è molto difficile trovare traccia in internet e discernere tra informazioni approssimative o scorrete e informazioni attendibili. Ad ogni partecipante è stato quindi consegnato un «vademecum» con la funzione di breve guida sulle tematiche trattate (per richiedere il vademecum basta mandare una email a info@trentininelmondo.it) Nel pomeriggio i lavori sono continuati con un workshop che aveva come scopo la produzione di un documento che contenesse in tre punti i possibili sviluppi futuri del gruppo e fissasse in modo concreto gli obiettivi a breve e lungo termine. I partecipanti sono stati divisi in tre gruppi, ciascuno con argomento da sviluppare. Dopo un fase di brainstorming, ogni gruppo ha presentato le proprie idee e soluzioni alla collettività, e quindi è stato creato un documento di sintesi fondendo i tre elaborati. Ognuno ha contribuito con le competenze e le esperienze fatte, intersecando e arricchendo il documento finale. La giornata si è conclusa con una cena di gruppo, dove si è continuato a parlare dei temi affrontati durante il workshop. Domenica mattina il gruppo ha visitato la città e alcuni college con un «walking tour» guidato reso particolarmente piacevole da una giornata tiepida e straordinariamente soleggiata. Dopo qualche imprevisto legato a un guasto nella cucina del ristorante, e relativo ritardo, perfettamente superato grazie alla cooperazione di tutti, si è concluso l’incontro. Ilaria Turco 4 - 2018
GENTE E FATTI LA PELLICOLA RACCONTA DEL TRENTINO PADRE EUSEBIO CHINI, GEOGRAFO E MISSIONARIO NELLE AMERICHE NEL 17° SECOLO
Tour di presentazione oltre oceano per il film documentario «¡Viva Kino!» «¡Viva Kino!» è un film documentario di 61 minuti che racconta di padre Eusebio Chini, partito da Segno in Val di Non nel XVII secolo ed è arrivato “nelle Americhe” come scienziato, geografo, ha fondato missioni ed è riconosciuto come fondatore dell’Arizona. Difficile riassumere la statura di questo straordinario gesuita e difficile tradurlo sullo schermo, una sfida che abbiamo voluto cogliere con Aurora Vision. Aurora Vision è una società nata quattro anni fa per promuovere i valori positivi, per dare esempi forti ai giovani, per portare un po’ di speranza laddove se ne trova ben poca. Il film documentario dopo l’anteprima a Trento in un cinema pieno ed entusiasta, ha iniziato il suo viaggio. Siamo partiti da Trento in 3: io, mio marito Alberto cantante e compositore della colonna sonora e Andrea Morghen, il produttore del film. Il Tour ha preso il via a Los Angeles, Hollywood per la precisione: 7 giornate di cartellone con proiezioni quotidiane presso il cinema indipendente Arena Cinelounge, sulla Sunset Boulevard. Giovedì 15 marzo ci hanno sorpreso con un caloroso Red Carpet e un brindisi ben augurale. Alla proiezione, oltre a personaggi del mondo del cinema, rappresentanti della chiesa cattolica e studiosi, è intervenuto Leo Zamboni, presidente del Circolo Trentino di California, con suo nipote. Un abbraccio intenso con il Trentino d’oltre oceano e il desiderio di poter portare la storia di padre Kino in tutti gli States. Un trentino che 350 anni fa è arrivato nel “nuovo mondo”, ci ha fatto incontrare proprio in quel cinema. Tra gli altri è intervenuto anche il sociologo Charlie Barnao, per anni basato a Trento a Villa S. Ignazio e ora al lavoro all’università di Las Vegas. Abbiamo lasciato la California in macchina in direzione est percorrendo la strada più a sud degli Statu Uniti, quella che corre lungo in confine con il Messico, in modo da poter toccare i luoghi di padre Kino, come l’attraversata del Rio Colorado, la strada di 4 - 2018
Hollywood, Tucson e Nogales negli Stati Uniti, Magdalena de Kino ed Hermosillo in Messico sono state le località dove è stato proiettato accolto da applausi e positivi apprezzamenti stato il primo buon segno. Era presente uno dei protagonisti, lo scrittore ranchero Richard Collins che lo vedeva per la prima volta. Ci ha detto alla fine: “Grazie, siete riusciti a tirare fuori da tanto grezzo una vera opera d’arte”. E un grande storico di Tucson visibilmente commosso ha aggiunto: “Siete riusciti ad esprimere la nostra vera essenza”. Una stupenda torta dell’associazione di padre Kino, presieduta da Rosy, ci ha ristorati. La domenica è stata la presentazione più intensa emotivamente. Nel film si parla molto del concetto di frontiera, del muro, dei migranti, perciò la proiezione a Nogales, proprio davanti al muro,
Yuma e il deserto del Piniacate, anche se solo marginalmente. Dopo molte ore siamo arrivati a Tucson e lì siamo stati accolti come in famiglia da due appassionati di padre Kino, la giudice di contea Carmen Dolny e Mark O’Hare. Durante il giorno seguente ci siamo sentiti privilegiati e abbiamo preso parte al Pa Wo, il contest di danza indigena dei Thohono O’ohdam. Poi il film documentario è stato proiettato a Tucson, davanti a duecento persone. Avevamo un certo timore, perché presentavamo la “loro” terra, la “loro” storia, con occhi diversi. Durante la proiezione ci sono state persone che si sono alzate ad applaudire, e questo è
ha avuto un impatto simbolico importante. Alla scuola di Nostra Signora di Lourdes hanno partecipato diversi rancheros e un bel gruppo di studenti: metà dell’Arizona e metà del Messico, che ogni mattina attraversano la frontiera per poter andare a scuola. Padre Kino ci è venuto in aiuto dal cielo e la mattina del 18 marzo abbiamo attraversato la frontiera senza alcun problema, memori ancora delle 8 ore in cui eravamo stati trattenuto l’anno scorso per le riprese. Siamo stati accolti con grande calore messicano a Magdalena de Kino da Raul Millàn del Comune. Magdalena de Kino è un luogo speciale, dove si trova la tomba del padre, e dove regna una calma quasi surreale. Siamo andati sulla piazza per riprenderci dal viaggio e gustare un taco e, come nei migliori film, abbiamo sentito la radio: “Questa sera non mancate alla proiezione del film ¡Viva Kino! alla sede del municipio, alla presenza di Lia e Alberto
Lia Beltrami, quaranta documentari Lia Beltrami, regista e scrittrice, ha ricevuto il «Leone d’Oro per la Pace 2017». Ha diretto quaranta documentari in Europa, Africa e Medio Oriente, per i quali ha vinto molti premi internazionali. È stata direttrice artistica degli allestimenti del padiglione della Santa Sede ad EXPO Milano 2015. Il padiglione ha ricevuto il primo premio per il miglior sviluppo del tema.
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È stata assessore provinciale alla Solidarietà e Convivenza. Nel 1997 ha fondato «Religion Today Film festival», il primo festival cinematografico sul dialogo interreligioso. Ha fondato il gruppo Donne di fede per la Pace a Gerusalemme. È autrice di libri, tra i quali l’autobiografia «Libertà Incontro Avventura, la mia vita tra cinema montagne e dialogo interreligioso».
GENTE E FATTI
Beltrami e Andrea Morghen”. Dato il grande numero di partecipanti, Raul ha organizzato due proiezioni, una alle 15 per gli studenti in una sala pienissima e una alle 17.30 per il pubblico. Incontrare i giovani e trovarli così carichi ed emozionati è sempre un’esperienza indimenticabile. Ci siamo lasciati con la promessa di ritrovarci a festeggiare la beatificazione di padre Kino (quando sarà riconosciuta in Vaticano). Il viaggio è proseguito verso Baia de Kino sul mar di Cortez, un luogo tanto caro al nostro padre Kino. Una bella pausa e un po’ di sole per distoglierci dal lungo inverno trentino e nuovi amici appassionati della storia di Padre Kino. Alla sera la proiezione più partecipata è stata a Hermosillo, organizzata alla Casa di Cultura Sonorense da Luis Salgado, altro protagonista del film. Il cinema era pieno, era venuto anche Richard Collins dall’Arizona e molti degli intervistati, come l’antropologo Alejandro Aguilar Zeleny. Il calore messicano si è espresso al meglio con un’ora di dibattito dopo la proiezione e tante foto, tra cui quella con il grande gruppo scout a nome di padre Kino. Abbiamo lasciato il Messico a malincuore, con la speranza di ritrovarci ancora. L’ultima tappa è stata una bella sorpresa a Phoenix, in un bellissimo cinema indipendente con il proiettore migliore di sempre. Particolari non indifferenti per chi fa questo mestiere. L’organizzatrice era l’inarrestabile Monica Michelle che con grande professionalità ha fatto il “tutto esaurito” già una settimana prima della proiezione. Alberto Beltrami ha introdotto il film con alcuni brani della musica italiana riscaldando il pubblico. Anche qui alla fine le domande e gli apprezzamenti non
sono mancati. Per sostenere il Tour abbiamo potuto contare sull’appoggio dei Vini Mas dei Chini, di VisitTrentino, del Relais Piazza della Signoria di Firenze e dell’abbigliamento sportivo Sicleri. Prima di ogni proiezione abbiamo potuto presentare un trailer con le immagini più belle del nostro Trentino e dell’Italia. Per finire non poteva mancare la tappa a Sidona, dove risiede uno dei migliori chitarristi americani, anche lui di origine italiana, Anthony Mazzella. Anthony era venuto più volte anche in Trentino per tenere concerti 15 anni fa. Ritrovarlo sempre più bravo e pieno di passione per la sua terra d’origine ci ha riscal-
dato il cuore. Padre Kino ci ha veramente reso più ricchi, con tanti incontri, legami, esperienze… ¡Viva Kino! Lia Beltrami
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GENTE E FATTI LA SUA IMPRESA È INIZIATA IL 30 APRILE DAL PASSO DEL BRENNERO E SI CONCLUDERÀ A PALERMO IL 30 GIUGNO DOPO 61 TAPPE
Sandro Chistè, «messaggero di pace», sta attraversando tutta l’Italia a piedi
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ttraverserà a piedi l’Italia da Brenneo a Palermo, portando la bandiera della Pace come messaggio di solidarietà. È questa l’impresa che Sandro Chistè, 62 anni di Pergolese, ha avviato il 30 aprile con la prima tappa da Brennero a Colle Isarco) e si concluderà con l’ultima tappa da Termini Imerese a Palermo il 30 giugno. Un percorso di 61 tappe che Chistè, operaio agricolo in pensione, accompagnato dalla figlia Maria Chiara e dalla consigliera PD Violetta Plotegher, ha illustrato al Presidente del Consiglio provinciale Bruno Dorigatti, che gli ha consegnato la bandiera della Pace che lo accompagnerà in questo lungo viaggio lungo lo stivale. Un’iniziativa nata da un’idea dello stesso Chistè, raccolta e fatta propria con entusiasmo dal Forum trentino per la Pace, organismo incardinato presso il Consiglio provinciale. “Parlare di Pace è particolarmente importante in questo “pezzo di secolo” caratterizzato da un preoccupante calo della democrazia e da una difficile crisi esistenziale, culturale e morale” ha detto Dorigatti che per questo ha definito “prezioso e simbolico” il viaggio di Chistè attraverso l’Italia a testimoniare la Pace, “della quale abbiamo oggi molto bisogno in un modo profondamente lacerato dalle guerre”. La consigliera Violetta Plotegher, vicepresidente del Forum trentino per la pace, ha sottolineato l’importanza di questa iniziativa, che cadendo proprio nel centenario dalla fine del primo conflitto mondiale, assume una valenza simbolica molto forte. Accanto alla bandiera della Pace, Plotegher ha richiamato la simbologia della fatica: il camminare quotidiano, chilometro dopo chilometro, per raggiungere un obiettivo ci dice anche che la pace è un percorso da costruire giorno dopo giorno, non senza sforzi e impegno costante. Chistè, non nuovo a questo tipo di imprese, racconta che nel 2013 partì con la figlia a piedi per Roma, per un viaggio che lo segnò profondamente, sopratutto
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In alto, Sandro Chistè mentre riceve la bandiera della pace dal presidente del Consiglio provinciale, Bruno Dorigatti e da Violetta Plotegher, vice presidente del Forum trentino per la pace. Nelle altre foto (da sinistra): la partenza dal Passo del Brennero; davanti al Municipio di Bolzano, con il sindaco di Campello sul Clitunno, in provincia di Perugia.
per la grande umanità che incontrò lungo il cammino. Un viaggio che gettò le basi dell’impresa che si appresta a compiere oggi.”Mi resi conto allora che camminando
si potevano stringere le mani di tante persone e diventare portatori e testimoni di un messaggio”. Quale messaggio migliore di quello della Pace, dunque? “Io ci
Tutte le tappe del viaggio si possono seguire sulla pagina Facebook «In cammino per la pace dal Brennero a Palermo», curata dal Forum trentino per la Pace e i diritti umani 10
metto il cuore e le gambe, chiedo a voi politici di mettere gli strumenti per fare leggi giuste perché senza giustizia non c’è pace”, ha aggiunto. Un quaderno a righe raccoglierà i messaggi delle persone incontrate lungo la strada. Il primo pensiero lo ha scritto il Presidente Bruno Dorigatti: «Un grazie da tutti a Chistè, “messaggero di Pace”. Oggi abbiamo bisogno di testimonianze di pace, perché viviamo in un mondo nel quale i conflitti aumentano. Il compito della politica e delle istituzioni è quello di lavorare per la pace e per la libertà di tutti i popoli del mondo». Uff. Stampa Consiglio Provinciale di Trento
GENTE E FATTI LE ALTRE SEDI DEGLI INCONTRI SONO STATE NOVA TRENTO, BENTO GONÇALVES, SANTA OLIMPIA, VITORIA, SANTA TERESA
Oltre 350 partecipanti a Rio dos Cedros alla conferenza di Renzo Maria Grosselli La Provincia Autonoma di Trento, in collaborazione con l’Associazione Trentini nel Mondo e l’Unione Famiglie Trentine all’Estero, dal 7 al 28 apriue ha organizzato una serie di conferenze in Brasile con Renzo Maria Grosselli, giornalista, scrittore e storico dell’emigrazione trentina in Brasile. Tra le città dove erano state programmate le conferenze c’era anche Rio dos Cedros: le altre erano Nova Trento, Bento Gonçalves, Santa Olimpia (Piracicaba), Vitoria e Santa Teresa. Renzo Grosselli ha scritto alcune delle principali opere sulla grande emigrazione trentina verso il Brasile, tra le quali ha particolare rilevanza «Vincere o Morire». Grosselli è arrivato a Rio dos Cedros il 17 aprile, accompagnato da Alceu Lenzi (primo a destra nella foto in alto), Consultore all’estero della Provincia Autonoma di Trento per il Sud Brasile. Verso le 11 del mattino, è stato ricevuto presso la sede del Circolo Trentino («la baita») da parte della famiglia Taffner. Nell’occasio-
ne Grosselli ha intervistato Olivio Taffner e sua moglie Cecilia, e anche Veneranda Moser (sorella di Cecilia), per raccogliere materiale per un suo prossimo libro. Dopo le interviste, è stato servito un pranzo tipico italiano (con la polenta preparata da nonna Cecilia nel “parol”, sul fornello a legna). Hanno partecipato al pranzo anche il sindaco di Rio dos Cedros, Marildo Felippi e Jaime Visentainer. Durante il pomeriggio, Renzo ha visitato il municipio di Rio dos Cedros, dov’è stato ricevuto anche dall’assessora alla cultura e al turismo della città e presidente del Circolo Trentino, Doralice Panini (seconda da sinistra nella foto in alto). La conferenza del sociologo era prevista alle ore 20. La sede prescelta, l’anfiteatro della scuola Prof. Giovani Trentini, era completamente affollato, con oltre 350 persone. Hanno partecipato persone provenienti da diverse città e di altri Circoli Trentini (Timbó, Blumenau, Rodeio, Rio do Oeste, Gaspar, Laurentino,
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Presidente Getúlio, Taió, Florianópolis, Luzerna, Curitiba). In apertura di serata il gruppo «Le Ragazze», di Rio dos Cedros ha eseguito gli inni del Brasile e
del Trentino. Dopo gli interventi introduttivi e di saluto di Andrey Taffner (primo a sinistra nella foto in alto) e del sindaco Marildo Felippi, Renzo Grosselli ha iniziato la sua conferenza. Ha spiegato cose importanti sulla grande immigrazione trentina, sull’identità del popolo trentino, sulle disastrose conseguenze della crisi all’interno delle famiglie. L’evento è stato emozionante per tutti. Al termine, a Grosselli è stata consegnata una targa d’onore da parte del Comune e del Circolo trentino. Il Gruppo Folk Trentino di Rodeio ha poi presentato due danze tradizionali trentine. La conferenza è stata una grande opportunità per Rio dos Cedros, una città fondata da immigrati trentini: e Renzo Maria Grosselli è, senza dubbio, la più grande autorità in materia di emigrazione trentina verso il Brasile. Il folto pubblico presente ha confermato quanto il lavoro di Renzo è apprezzato e riconosciuto. Andrey José Taffner Fraga
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60 ANNI D
Le ragioni per cui l’Europa sta a
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o scorso anno, l’Associazione trentini nel mondo ha celebrato il sessantesimo della sua fondazione. Una ricorrenza che è stata motivo di festa per tanti rappresentanti dei circa duecento Circoli sparsi nel mondo, ma anche occasione di riflessione e verifica del ruolo dell’Associazione per i trentini che ad essa fanno riferimento in tanti Paesi europei ed extraeuropei. Ci sono trentini che rappresentano, ormai non molti per la verità, l’emigrazione storica, quella originatasi dopo il secondo conflitto mondiale e protrattasi grosso modo fino alla fine degli anni Ottanta: un’emigrazione caratterizzata dalla ricerca di lavoro e di opportunità per sfuggire la povertà e la miseria di tante famiglie nel difficile dopoguerra italiano. Emigranti che hanno dovuto lasciare luoghi e persone care per cercare lavoro in Paesi, come il Belgio, dove lo straniero era considerato dagli autoctoni un ospite non gradito e comunque da trattare con sospetto e da non frequentare, soprattutto nei locali pubblici. È STATA DURA FAR VALERE I DIRITTI
È stata dura per questi trentini e per gli altri italiani riuscire a far valere i propri diritti e a farsi accettare nelle comunità presso le quali si erano stabiliti. Tante difficoltà sorgevano, poi, per la non conoscenza della lingua e delle tradizioni locali. Fondamentale è stato il contributo di assistenza e di accompagnamento di queste persone nella lunga strada del riconoscimento dei loro diritti e della loro dignità offerto dalle Missioni cattoliche, da alcuni patronati, fra cui le ACLI, e anche dalle sezioni di alcuni partiti politici italiani. I figli di questi emigranti hanno potuto trovare sostegno nel supporto e nell’orientamento agli studi, talvolta contrastando anche gli orientamenti dei dirigenti scolatici locali che avrebbero preferito che questi ragazzi si orientassero esclusivamente verso la formazione professionale. 4 - 2018
Questi emigranti hanno trovato nei Circoli trentini luogo e occasioni di incontro, di condivisione di ricordi, storie, tradizioni, di polenta e di piatti tipici del Trentino e dei loro paesi. Sono state esperienze che hanno cementato amicizie, creato solidarietà e umanità. Voglio ricordare qui la figura di don Claudio Pellegrini, prete operaio di Palù di Giovo che ha lavorato in un’azienda siderurgica presso Liegi; licenziato per aver promosso scioperi per una maggiore sicurezza e tutela dei lavoratori all’interno della fabbrica, è diventato operatore delle ACLI a Bruxelles per continuare l’impegno di assistenza ai lavoratori e alle persone bisognose di aiuto, soprattutto minatori ed ex minatori malati di silicosi. Oggi ottantenne, don Claudio scrive poesie e romanzi e segue la comunità trentina e italiana di Genk nel Limburgo, cercando di essere al servizio di queste persone ormai perfettamente integrate nella comunità fiamminga. Questo richiamo all’emigrazione che possiamo chiamare «eroica», mi permette di toccare il tema della nuova emigrazione. È un’emigrazione, anche da parte trentina, che acquista connotazioni diverse in ragione dei profondi mutamenti che accompagnano il nostro Paese e tutti i Paesi svi-
luppati verso la fine degli anni Ottanta. Cambiamenti radicali nei sistemi di produzione, diffusione delle conoscenze informatiche, processi di internazionalizzazione aziendale, possibilità di esperienze di studi all’estero per giovani universitari, allargamento dell’Unione europea. È un contesto globalizzato, all’interno del quale nei Paesi industrializzati, in Italia e in Trentino non si emigra per fame e miseria, ma per migliori opportunità professionali, per mancanza di lavoro desiderato, per retribuzioni più adeguate rispetto alle proprie capacità, per sfuggire alla trappola delle raccomandazioni piuttosto diffusa anche nel nostro Trentino. Sono soprattutto giovani che se ne vanno. Per l’Associazione si tratta, quindi, di riuscire ad armonizzare l’attenzione e l’impegno verso
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Gli emigrati «storici» hanno tro e occasioni di incontro, di co tradizioni, dei loro paesi. Son cementato amicizie, creato sol emigrazione» è un fenomeno diverse in ragione dei profondi l’Italia e tutti i Paesi sviluppati Per l’Associazione si tratta, qui l’attenzione e l’impegno verso emigranti attraverso un’azio di una memoria che, lung paralizzanti, deve saldarsi c coinvolgimento partecipazio nei quali queste persone e ad esercitare una ver
D’EUROPA
a cuore alla Trentini nel mondo
ovato nei Circoli trentini luogo ondivisione di ricordi, storie, no state esperienze che hanno idarietà e umanità. La «nuova o che acquista connotazioni mutamenti che accompagnano verso la fine degli anni Ottanta. indi, di riuscire ad armonizzare o gli emigranti storici e i nuovi one di recupero e di custodia gi dal fissarsi su nostalgie con l’impegno a promuovere one nelle comunità e nei Paesi e sono chiamate a vivere a cittadinanza europea
Nella foto a sinistra, la riunione del Circoli trentini d’Europa del 2011, ospitata nella sede di Bruxelles dell’Euroregione Tirolo - Alto Adige/Südtirol - Trentino. I basso, uno scorcio di Stoccarda (Germania).
gli emigranti storici e i nuovi emigranti attraverso un’azione di recupero e di custodia di una memoria che, lungi dal fissarsi su nostalgie paralizzanti, deve saldarsi con l’impegno a promuovere coinvolgimento e partecipazione nelle comunità e nei Paesi nei quali queste persone sono chiamate a vivere e ad esercitare una vera cittadinanza europea. L’INIZIATIVA «INCONTRI CON L’AUTORE»
Nel settembre del 2005, in occasione dell’inaugurazione della nuova sede a Bruxelles dell’Euroregione Tirolo-Alto Adige/Südtirol-Trentino, l’allora presidente Dellai ha dichiarato solennemente che quella doveva diventare la casa di tutti i trentini, residenti in Belgio e non. Da quella dichiarazione è par-
tita, l’anno successivo, la collaborazione con la Trentini nel mondo attraverso un accordo tra me, allora direttore dell’Ufficio della Provincia di Trento, e il direttore dell’Associazione, Rino Zandonai. Date le scarse risorse dell’Ufficio, abbiamo subito concordato che l’obiettivo non era solo quello di trovarci per qualche bicchierata e qualche spuntino serale, ma di individuare alcuni temi di riflessione sul significato di essere, oltre che cittadini italiani e trentini, cittadini europei. Sono nati così gli «Incontri con l’Autore», tre/quattro in media all’anno, che sono continuati fino al febbraio 2013. Autori importanti, trentini e non, come Michela Murgia, Carmine Abate, Marco Politi, Marcello Farina, Pino Loperfido, Renzo Grosselli, Alberto Folgheraiter, Claudio Pellegrini, tanto per citarne alcuni, hanno facilitato e arricchito un confronto sui temi del confine, delle identità, sulla ricchezza delle diversità e sulla grande opportunità costituita dall’essere cittadini europei, residenti a Bruxelles e in Belgio. Sono queste le origini e le ragioni per cui all’Associazione stanno a cuore le sorti e il futuro
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dell’Unione europea. Per questo si è pensato che come associazione dovevamo dare il nostro piccolo contributo alla formazione di una opinione pubblica informata, non da frasi ad effetto, ma da riflessione e ragionamento: per i nostri associati, i nostri circoli, i lettori della nostra rivista. E anche perché l’Ufficio trentino di Bruxelles, che ha più personale di Bolzano e Innsbruck messi assieme, è diventato un grande sportello dove non si offrono occasioni di incontro, di riflessione, di pensiero ai tanti trentini e italiani che frequentavano gli «Incontri con l’Autore», che avevano anche l’occasione di essere informati sulle più importanti politiche della Provincia autonoma, ma si distribuiscono informazioni, non si sa bene su che cosa e a chi. IMPARARE A SENTIRSI A CASA IN EUROPA
Dai tanti incontri con i trentini e gli italiani di Bruxelles e del Belgio abbiamo capito che l’Europa ci sta a cuore, ci sta a cuore soprattutto il suo cambiamento anche per dare sicurezza ai nuovi migranti, ai giovani trentini e italiani che se ne vanno dal nostro Paese, perché ognuno di noi, anche adulto, possa imparare a sentirsi a casa in Europa, sentirsi appagato delle identità plurime di cui è portatore. Con la coincidenza, nel 2017, del sessantennale dell’Associazione con il sessantennale dei Trattati di Roma si è deciso di dedicare uno spazio permanente alle questioni europee sulla rivista mensile «Trentini nel mondo». Con l’auspicio che si possa creare uno spazio di discussione e di confronto, anche di opinioni diverse e contrarie, purché frutto di ragionamento e di informazione. È un modesto suggerimento anche per iniziare a fare concreto esercizio di cittadinanza europea e riflettere su come andremo all’appuntamento con le elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo nel prossimo anno. Vittorino Rodaro 4 - 2018
CIRCOLI IL QUOTIDIANO «LA REGIONE» HA INTERVISTATO GIANNI BUSACCHI E RICCARDO SPERANDIO DIO
Prestigiosa ribalta giornalistica per il Circolo trentino del Ticino «Le nuove generazioni si sentono pienamente ticinesi, anche se noi cerchiamo di sensibilizzarli perché le radici sono importanti»: è quanto affermano il presidente storico del Circolo Trentini in Ticino, Riccardo Sperandio, e quello attuale Gianni Busacchi in un’intervista pubblicata nell’edizione del 17 febbraio sul quotidiano svizzero «La Regione» all’interno della rubrica «Microcosmi», un viaggio tra i vari circoli culturali presenti sul territorio ticinese. L’intervista, intitolata «L’emozione delle radici» a firma di Massimo Daviddi, corredata da una bella fotografia che ritrae Busacchi e Sperandio accanto l’uno all’altro attorno ad un tavolo, sul quale è disteso il labaro del Circolo trentino del Ticino, è stata un’occasione per ricordare la storia dell’emigrazione trentina in Svizzera, quella del Circolo, delle persone che l’hanno animato e delle sue attività passate, presenti e future. Un impegno frutto del profondo legame di Sperandio e Busacchi con la propria terra d’origine e alla sua valorizzazione, consapevoli di essere partiti da condizioni storicamente difficili. Nell’intervista Sperandio ricorda il periodo in cui i primi trentini lasciarono la loro casa per cercare migliori condizioni di vita: «Partivano verso paesi dove si pensava di vivere un po’ meglio che dalle nostre parti c’era molta miseria, come del resto in altre regioni italiane. Le prime migrazioni in Svizzera sono state molto dure, per cui i circoli nascevano per dare aiuto, sostenere le persone». Da quella difficile realtà nel 1959 nasce a Sciaffusa il primo Circolo trentino in Svizzera, solo due anni dopo la fondazione della Trentini nel Mondo. Alla fine degli anni Settanta Sperandio è dirigente in uno dei cantieri dove i missionari don Dino Ferrando e don Carlo De Vecchi si occupavano degli emigrati trentini, in particolare nelle zone più isolate d’alta montagna. 4 - 2018
In questo contesto prende forma l’idea di costituire un Circolo trentino in Ticino, che viene fondato a Lugano da Sperandio assieme a don Ferrando nel 1980. «Sono arrivati in centocinquanta, di tutte le generazioni, raggiunti dal presidente della Trentini del Mondo, Bruno Fronza».
Da lì il Circolo prende il largo arrivando a contare fino a centotrenta iscritti residenti in tutto il Ticino e organizzando iniziative culturali e ricreative: commemorazioni, cori, gruppi folkoristici, teatrali e un circolo di poesia in lingua dialettale coordinato con l’apporto di intellettuali e scrittori come Fa-
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brizio Da Trieste. «L’entusiasmo non mancava» ricorda Sperandio. A metà degli anni Novanta Gianni Busacchi prende le redini del Circolo dopo anni di lavoro nel campo del commercio. «Non avevo contatto con i trentini. Conoscendo Riccardo e le attività del Circolo ne ho apprezzato i contenuti e un anno dopo sono diventato presidente». Attualmente il Circolo conta un’ottantina di soci. «Per questioni di età – continua Busacchi – anno dopo anno ci troviamo con qualche socio in meno e il ricambio generazionale non è facile». Per questo il Circolo si occupa di sensibilizzare i giovani delle nuove generazioni sul proprio passato e sulle proprie radici promuovendo incontri culturali, gite in Italia e in Svizzera (come nella foto di gruppo qui sotto), escursioni sul territorio nei luoghi della memoria della comunità di emigrati trentini. Il Circolo, oltre che dai discendenti è frequentato anche da molti cittadini ticinesi e svizzerotedeschi, e non manca di organizzare in primavera una festa durante la quale vengono offerte le specialità della cucina trentina: crauti, patate e polenta.
CIRCOLI DURANTE L’ASSEMBLEA ORDINARIA DEL 28 APRILE È STATO FATTO IL BILANCIO DELL’ATTIVITÀ SVOLTA NEL CORSO DEL 2017
Per il Circolo trentino di Buenos Aires è stato un anno di grandi soddisfazioni
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l Circolo Trentino di Buenos Aires, in Argentina, sabato 28 aprile ha tenuto l’assemblea annuale ordinaria dei soci. Nel fare un riepilogo delle numerose attività dello scorso anno, nella sua relazione la presidente Delfina Marta Turrina ha ricordato la visita istituzionale di una delegazione arrivata dal Trentino, della quale facevano parte il presidente della Giunta provinciale della Provincia Autonoma di Trento, Ugo Rossi e anche il presidente e il direttore della Trentini nel Mondo, Alberto Tafner e Francesco Bocchetti. È stato anche ricordato che il console generale d’Italia a Buenos Aires, Riccardo Smimmo, ha partecipato alle celebrazioni per l’85º anniversario di fondazione del Circolo, e che nel corso dell’ultimo anno c’è stato un rafforzamento dei legami tra il Circolo, l’Ambasciata d’Italia in Argentina e l’Istituto Italiano di Cultura, insieme al quale è stata organizzata la mostra «Solo il vento» dell’artista trentino Alberto Bregani. «Siamo davvero felici del percorso fatto – ha affermato la pre-
sidente nella sua relazione – che ci è costato tantissimo sforzo ma ci ha anche dato grandi soddisfazioni, come la visita di tanti ragazzi trentini che arrivano in Argentina per partecipare al progetto degli interscambi giovanili promosso dalla Provincia
di Trento». Nel 2017 c’è stata anche la visita di Giulia Savoi, del Circolo trentino di Londrina in Brasile, una delle vincitrici del concorso «Forever Trentini» organizzato dalla Trentini nel Mondo. La presidente ha poi ringraziato
Carlos Trentin, coordinatore della zona Centro dei Circoli Trentini in Argentina, per il suo sostegno e per la sua vicinanza al Circolo, così come i Circoli confratelli «con i quali - ha affermato abbiamo condiviso tantissime attività culturali e associative».
Delfina Marta Turrina riconfermata presidente per il prossimo biennio Il nuovo Consiglio direttivo, che porterà avanti la gestione del Circolo Trentino di Buenos Aires fino al mese di aprile 2020, è composto dai membri elencati qui di seguito: Presidente Delfina Marta Turrina
Pro-tesoriere Mariano Roca
COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI:
Vice presidente Elida Yolanda Loza
Consiglieri titolari: Eveline Raymaekers Maria Pintarelli Ana Maria Serafini Adriana Pena
Sindaci titolari Gabriela Anzelini Juan Bautista Pollini Maria Teresa Valentini
Segretaria Dolores Giordani Pro-segretaria Giuliana Amistadi Tesoriere Elsa Julia Rosanelli
Consiglieri supplenti: Renato Chiogna Roberto Erlicher Vera Cappelletti Alejandro Bottesi
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Sindaci supplenti Luis Marcelo Amistadi Fernando José Biondi Elena Bernabé Auditore/contabile: Mirta Rossaro
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«Camminata Villa d’Italia» a Gasparin La prima «Camminata Villa d’Italia», promossa e organizzata il 5 maggio dal Circolo Trentino di Gasparin (Santa Catarina – Brasile) con lo scopo di sensibilizzare la comunità sull’importanza della cultura italiana nello sviluppo della regione e di mostrare la forza che la nostra tradizione ha ancora tra gli abitanti della città. È stata molto più di una semplice passeggiata: è stato un momento di grande interazione tra la comunità, i discendenti trentini e gli appassionati della cultura italiana. L’evento ha avuto come percorso la strada principale del quartiere Alto Gasparinho, riconosciuta anche dal municipio della città come Villa D’Italia. Oltre trecento partecipanti hanno percorso i 3,5 chilometri del tragitto, ricco di testimonianze della storia della comunità di origine italiana. L’evento è iniziato nei pressi di una vecchia casa del quartiere che, ancora oggi, è conservata dalla famiglia Marquetti con tutte le sue caratteristiche originali. Sul posto i partecipanti sono stati accolti con una colazione, canti popolari intonati dai soci del Circolo trentino di Gasparin e da alcuni balli organizzati dal Gruppo giovani del Circolo. La «Camminata» è stata accompagnata da molta musica, canzoni e da carretti che trasportavano vino per gli adulti e succo d’uva per i bambini. Sono state fatte quattro soste, tre delle quali presso case private, dove era possibile degustare dolci, polenta, formaggi e cachaça. L’ultima sosta è avvenuta quasi alla fine del percorso, per assistere ad una rappresentazione teatrale sull’immigrazione italiana , messa in scena dal Gruppo giovanile «JUASA». La prima «Camminata Villa d’Italia» si è conclusa nella sala della Cappella di Santo Antônio con una deliziosa maccheronata e una mostra di prodotti tipici della regione. In occasione dell’evento, il Circolo trentino di Gasparin ha anche lanciato un concorso fotografico, con scatti da realizzare tramite il cellulare. Le foto vincitrici nelle tre categorie previste (Miglior selfie bambini, miglior selfie adulti, Miglior foto di paesaggio) saranno divulgate sulla pagina Facebook del Circolo (/ circolotrentinodigasparin) a partire dal 30 maggio. 4 - 2018
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CIRCOLI ALL’INCONTRO, MOLTO GRADITO DA TUTTI I PARTECIPANTI, ERA PRESENTE ANCHE PADRE FERRUCCIO BERTAGNOLLI
Due polente e gustosi piatti solandri per i Trentini di Hobart, in Tasmania Domenica 8 aprile, i Trentini di Hobart (Tasmania) si sono incontrati per rinnovare l’amicizia, scambiare notizie, fare conoscenze nuove, ringraziare gli anziani, godersi i nostri canti alpini e apprezzare qualche piatto di sapore «solandro»… Dalla foto qui accanto è chiaro che tutti sono rimasti soddisfatti. Per l’occasione era venuto da Melbourne anche padre Feruccio Bertagnolli. Per l’ottima organizzazione dell’incontro il riconoscimento di tutti i presenti va a Cristine Delpero, che per l’occasione ha messo a disposizione il ristorante che gestisce presso l’Università di Hobart. Un ringraziamento speciale va a Roberto Callegari, «polentaro» specializzato che ha cucinato sul posto due magnifiche polente, che tutti hanno gustato, insieme ai vari contorni preparati in anticipo. Era presente anche Gabriella Vincenzi, di Rovereto, studentessa ricercatrice presso l’Università della Tasmania. Il successo dell’incontro ha subito trovato conferma nel desiderio di ripetere la stessa esperienza in un prossimo futuro. (pFB)
Padre Frank e gli «anziani» In occasione dell’incontro annuale dei Trentini a Hobart (Tasmania) è stata scattata una foto ricordo degli «anziani trentini»di Vermiglio (val di Sole), insieme a padre Bertagnolli. Da sinistra: Luigia Delpero, Lucia Pangrazzi, Lidia Degasperi, Vitale Delpero, Padre Bertagnolli e Ines Delpero (mancavano Ida Callegari e Mirella Delpero).
Cordoglio a Canberra per Maria Bisoffi Saltori Dal Circolo trentino di Queanbeyan/Canberra (Australia) abbiamo ricevuto quanto pubblicato qui di seguito. Maria Bisoffi, vedova Saltori, ci ha lasciati il 6 aprile scorso all’età di 87 anni. Maria, originaria di Vanza (Rovereto), nel 1956 sposò Fortunato Saltori (detto «Nato») e insieme si trasferirono a Queanbeyan (Australia) dove Fortunato viveva dal 1952. Superati i primi mesi di nostalgia per i famigliari e per il Trentino, ben presto si adattò alla nuova vita dedicandosi interamente alla famiglia. Ebbero cinque figlie: Patrizia (morta nel 2006), Gigliola, Milena, Nadia (morta pochi mesi dopo la nascita) e Nadia.
Aveva la passione del giardinaggio che curava con grande abilità. Amica sempre pronta ad aiutare e/o consigliare, ha vissuto anni difficili ma anche anni belli, felici. Le figlie hanno formato le loro famiglie e Maria e «Nato» divennero nonni di cinque nipoti e poi bisnonni di cinque nipotini. Era una nonna affettuosa e molto amata. Due anni fa ebbe la gioia di ospitare il fratello Giorgio, venuto per la prima volta dall’ Italia. Alle figlie, generi, nipoti, pronipoti, al fratello Giorgio, alle cognate, al cognato e ai numerosi nipoti vadano le più sentite condoglianze del Circolo Trentino di Queanbeyan/Canberra. Agnese Terzi (Segretaria)
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EDITORIA L’OPERA RIPERCORRE L’ATTIVITÀ SVOLTA IN CINQUANT’ANNI, INIZIATA CON L’«UCEI», UFFICIO CENTRALE EMIGRAZIONE ITALIANA
«Impronte e scie»: presentata a Roma la «storia» della Fondazione Migrantes In occasione dei 30 anni della Fondazione Migrantes e degli oltre 50 dell’UCEI (Ufficio Centrale Emigrazione Italiana) l’11 maggio è stata presentata a Roma, l’opera in cinque volumi di Simone Varisco sulla storia della pastorale migratoria UCEI/ Migrantes, intitolata “Impronte e scie. 50 anni di Migrantes e migranti”. Cinque volumi che seguono la scansione dei settori pastorali tradizionalmente di competenza dell’UCEI/Migrantes: emigrazione italiana all’estero, rom e sinti, circensi e gente dello spettacolo viaggiante, immigrazione straniera e profughi in Italia. Precede i volumi un testo istituzionale. “Le migrazioni sono da sempre un fenomeno complesso e in continua trasformazione. Basti pensare alla storia d’Italia”, scrive il presidente della Fondazione Migrantes, il vescovo Monsignor Guerino Di Tora. “Dopo un passato di grande emigrazione, siamo oggi portati a pensare il nostro Paese esclusivamente come ad una meta di immigrazione straniera, in parte tratti in inganno dagli sbarchi che si susseguono per i motivi più vari. La realtà ci dice, invece, che in Italia sono sempre più numerosi
L’autore dell’opera è Simone Varisco 4 - 2018
coloro che partono per l’estero: studenti e lavoratori alla ricerca di una sistemazione migliore per il proprio futuro, ma sempre più spesso anche intere famiglie e pensionati, senza considerare i molti ‘professionisti della migrazione’ – rom e genti del circo e dello spettacolo viaggiante”. Per Di Tora dietro ai numeri, alle analisi e agli approfondimenti “non deve sfuggire che ogni migrante, qualunque sia la sua storia personale, è un uomo, una donna o un bambino che porta con sé speranze e attese che lo collocano in una dimensione umana e spirituale che va ben oltre il dato statistico o di categoria sociale ed economica. Gli immigrati non possono essere qualificati solo come lavoratori: sono mariti e mogli, padri e madri di famiglia, figli e figlie”. Raccogliamo – è l’invito del presidente della Migrantes – l’appello di papa Francesco a “non rassegnarci davanti a quelle che sembrano situazioni di convivenza difficili. La cultura dell’incontro è il nostro presente da riconoscere e il futuro di tutti da costruire”. L’immagine di una Chiesa in viaggio al fianco dei migranti è – spiega nell’introduzione ai
volumi l’arcivescovo di FerraraComacchio, Monsignor Gian Carlo Perego, direttore generale della Migrantes fino al 2017 – “l’ideale di una prima stagione pastorale” inaugurata tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento dal magistero sociale di Leone XIII e dell’esperienza di “illustri pionieri della pastorale migratoria”: i vescovi Giovanni Battista Scalabrini e Geremia Bonomelli. “Anche al loro impegno – scrive mons. Perego - si deve il passaggio da una pastorale migratoria di transitorietà ad una permanente, con la progressiva strutturazione delle missioni linguistiche per gli italiani emigrati all’estero”. Dal 1965 l’Ufficio centrale per l’emigrazione italiana (UCEI) prima e, dal 1987 ad oggi, la Fondazione Migrantes poi, sono le principali espressioni dell’attenzione rivolta dalla Chiesa in Italia alle migrazioni. L’UCEI segna l’inizio operativo della responsabilità diretta della Chiesa in Italia verso le dinamiche migratorie che da allora coinvolgono il Paese, vale a dire pressoché esclusivamente l’emigrazione verso l’estero e le migrazioni interne, spiega ancora Monsignor Perego, sotto-
Laureato in Scienze Storiche all’Università degli Studi di Milano, è storico, saggista e ricercatore. Dal 2018 è nell’organico della Fondazione Migrantes. Per la Migrantes nazionale ha scritto: «Nossa Senhora de Caravaggio. La Caravaggio oltre il mare», in Rapporto Italiani nel Mondo 2014 (Tau Editrice, Todi, 2014, pp. 163-171) e «La follia del partire, la follia del restare. Il disagio mentale nell’e-
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lineando che oggi “abitiamo una stagione pastorale caratterizzata da una spiccata attenzione verso l’immigrazione e la protezione internazionale. È sempre più sentita, quindi, l’esigenza di una “etica delle migrazioni e rinnovamento” in grado di valorizzare la mobilità come condizione della Chiesa: di una Chiesa pellegrina, migrante, che sappia incontrare il suo popolo nei diversi luoghi del quotidiano. Una Chiesa “in uscita”, come ha spesso ripetuto papa Francesco, interprete di un incontro che in molti luoghi si è già trasformato in accoglienza”. Alla giornata di convegno sono intervenuti Monsignor Guerino Di Tora, Vescovo Ausiliare di Roma e Presidente della Commissione CEI per le Migrazioni e della Fondazione Migrantes; Simone Varisco della Fondazione Migrantes e autore della ricerca; Monsignor Gian Carlo Perego, Arcivescovo di FerraraComacchio e già Direttore generale della Fondazione Migrantes; Monsignor Silvano Ridolfi e Monsignor Nunzio Galantino, Segretario Generale della CEI. I lavori sono stati conclusi dal Direttore generale della Fondazione Migrantes, Don Giovanni De Robertis.
migrazione italiana in Australia fra Otto e Novecento», in Rapporto Italiani nel Mondo 2015 (Tau Editrice, Todi, 2015, pp. 83-90), confluito nel libro «La follia del partire, la follia del restare. Il disagio mentale nell’emigrazione italiana in Australia alla fine dell’Ottocento» (Tau Editrice, Todi, 2016). È autore di Caffestoria.it, blog aperiodico di storia, arte, Chiesa e attualità storica. (aise)
EDITORIA SONO QUASI MILLE PE PAGINE DI «IMPRONTE E SCIE» CHE HA COME SOTTOTITOLO «50 ANNI DI MIGRANTES E MIGRANTI»
Un cofanetto con cinque volumi PRIMO VOLUME In occasione di una singolare coincidenza storica – gli oltre 50 anni dalla creazione dell’Ufficio centrale per l’emigrazione italiana e del suo Bollettino (1965), ma anche i più di 45 anni di Servizio Migranti (1970), i 40 anni dalla pubblicazione del primo numero della rivista Migranti-press (1979) e i 30 anni dall’istituzione della Fondazione Migrantes (1987) – il volume ne ripercorre le vicende storiche ed istituzionali. Un lungo cammino attraverso cinquant’anni di pastorale, che per la prima volta si estende dai documenti d’archivio ai tweet di papa Francesco, attingendo ampiamente ai documenti del magistero pontificio e della Chiesa in Italia. Ciò allo scopo di evidenziare il carattere di coralità che per tradizione appartiene non soltanto all’operato dell’UCEI prima e della Fondazione Migrantes poi, ma anche all’approccio dell’intera Chiesa alle diverse forme della mobilità umana. SECONDO VOLUME EMIGRAZIONE L’emigrazione ha rappresentato e continua a rappresentare una delle dinamiche storiche ed umane più caratterizzanti l’Italia. Nel ripercorrerne le diverse fasi storiche, il volume si sofferma su un ambito spesso sottovalutato, eppure di estrema importanza: la pastorale migratoria. Il libro ripercorre l’epopea eroica e drammatica dell’emigrazione italiana attraverso le testimonianze di alcuni suoi interpreti privilegiati – i missionari d’emigrazione al servizio delle comunità italiane all’estero – senza per questo dimenticare il prezioso ruolo svolto dalle religiose e dai laici.
Il volume unisce storie di vita, anche pastorale, e curiosi episodi sfuggiti alle grandi maglie della storia, ma non a quelle più fitte delle cronache. Completano il libro un costante riferimento al magistero pontificio e ai documenti della Chiesa in Italia sulla mobilità umana e l’analisi di alcuni temi in grado di accomunare l’emigrazione di un tempo con quella attuale: la famiglia, i giovani e l’educazione. TERZO VOLUME ROM E SINTI Il volume ripercorre la storia della pastorale di rom e sinti attraverso l’esperienza dell’Opera per l’assistenza spirituale dei nomadi in Italia (OASNI) e della Fondazione Migrantes. Quella che lega romaní e Chiesa cattolica si dipana come una trama di progressivo incontro, ma anche di evidenti difficoltà, pazientemente intessuta da numerosi operatori pastorali, molti dei quali laici. Il costante richiamo al magistero pontificio e ai documenti della Chiesa in Italia permette di co-
gliere il graduale mutamento nei rispettivi atteggiamenti, culminato e al tempo stesso rinnovato dal grande incontro di Paolo VI con i popoli romaní a Pomezia nel 1965. Molto rimane da fare, tanto nella Chiesa locale quanto in quella “delle carovane”, e in alcuni ambiti – da quello abitativo a quello lavorativo, dai giovani alla famiglia, prima comunità educante – permangono delle criticità, da leggere ed interpretare alla luce della storia, dell’attualità e del Vangelo. QUARTO VOLUME CIRCHI E SPETTACOLO VIAGGIANTE Circensi, fieranti e lunaparkisti sono fra gli indiscussi protagonisti dello spettacolo viaggiante in Italia e nel mondo. Ciononostante, la loro storia riflette le difficoltà tipiche della gente del viaggio: i continui spostamenti, la durezza spesso incompresa del lavoro, le reciproche diffidenze che caratterizzano il rapporto con la società stanziale. Per questo è ancora più importante – e al tempo stesso affascinante – ripercorrere la storia della pastorale dei circhi e dello
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spettacolo viaggiante, Il volume analizza alcuni temi forti e ricorrenti della pastorale della gente del viaggio: famiglia, giovani e anziani. Completa il libro una riflessione sul ruolo sociale ed ecclesiale degli “artigiani della festa”, esaltato dal pontificato di Francesco, espressione del legame indissolubile tra fede, gioia e spettacolo viaggiante. QUINTO VOLUME IMMIGRAZIONE Oggi fra i temi più discussi e spesso esibita all’opinione pubblica come una novità degli ultimi anni, l’immigrazione straniera rappresenta in realtà da oltre un quarantennio una costante – sebbene variabile per caratteristiche, consistenza e protagonisti – della storia d’Italia. Sovente affrontata come un evento del tutto contingente ed emergenziale, l’immigrazione straniera in Italia è, invece, una dinamica profondamente umana, sociale e storica. Dai profughi di guerra italiani e dall’Est europeo fino agli attuali flussi migratori, il volume analizza i mutamenti intercorsi in quasi 50 anni nella pastorale della mobilità attraverso gli occhi dell’UCEI e della Fondazione Migrantes. Particolare attenzione è prestata ai profughi, agli studenti stranieri, ai minori e alle donne. Ne emerge un’Italia come Paese a doppia identità, meta d’immigrazione eppure ancora coinvolta da importanti dinamiche emigratorie.
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ADUNATA ALPINI ALCUNI BRANI DEL SUO REPERTORIO SONO STATI INCISI IN UN CD DI PROSSIMA USCITA
Ottantamila in sfilata a Trento La sfilata, iniziata alle 9, è stata aperta da uno striscione con il motto della 91ª Adunata: “Per gli alpini non esiste l’impossibile”, seguito da quello con la frase “Adunata del ricordo per la pace”, a richiamare il messaggio che l’Ana, nel Centenario della fine della Grande Guerra, ha voluto caratterizzasse tutta la manifestazione e che è stato raffigurato anche dal logo dell’Adunata: una colomba simbolo di fratellanza tra i popoli. Hanno quindi sfilato i reduci sui fuoristrada, gli alpini all’estero e, via via, quelli delle 80 Sezioni italiane, un fiume di 80 mila penne nere che è durato per 13 ore, fino a sera. A raccontare gli alpini in sfilata si sono alternati gli speaker Guido Carlo Alleva, Manuel Principi, Nicola Stefani e Francesco Brighenti. Per ultima in corteo ha sfilato, con il buio, la Sezione Ana di casa con il vessillo scortato dal Presidente di Trento Maurizio Pinamonti, visibilmente orgoglioso per aver portato l’Adunata nella sua città, per la quinta volta. Quindi i responsabili del Comitato Organizzatore Adunata guidati dal Presidente Renato Genovese.
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Testi e foto (eccetto dove indicato) sono stati forniti dall’Ufficio Stampa della 91a Adunata Nazionale Alpini.
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ADUNATA ALPINI Presente il Presidente Mattarella e nel cielo le «Frecce Tricolori» La visita ufficiale a Trento domenica 13 aprile del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è iniziata al Doss Trento dove ha deposto una coroFoto L. Amato na al Mausoleo di Cesare Battisti. Ha quindi raggiunto la sfilata degli alpini e ha ricevuto gli onori di un picchetto armato del 2° reggimento Genio Guastatori, soffermandosi davanti al Labaro dell’Ana, sul quale sono appuntate 216 medaglie d’Oro al Valor Militare. Al contempo sono sfrecciate nel cielo di Trento le Frecce Tricolori. È stato quindi accolto dal presidente dell’Ana Sebastiano Favero e ha seguito la prima parte della sfilata dal palco delle autorità. Accanto a lui c’erano il Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, il ministro della Difesa Roberta Pinotti, il Capo di Stato Maggiore della Difesa gen. Claudio Graziano, quello dell’Esercito Salvatore Farina e le autorità del territorio: il Presidente della Provincia Autonoma Ugo Rossi e il sindaco Alessandro Andreatta.
Cerimonia interreligiosa alla Campana dei Caduti L’11 maggio, al mattino, sul Colle di Miravalle, la Campana dei Caduti di Rovereto, simbolo di pace universale, ha suonato in ricordo dei caduti di tutte le guerre dando il via alle cerimonie ufficiali della 91ª Adunata Nazionale degli Alpini. Un momento toccante, di una potenza unica, cominciato con l’arrivo della fiaccola che i giovani dell’ANA, saliti a piedi dal Sacrario di Castel Dante, luogo dove riposano le spoglie di migliaia di Caduti d’ogni nazionalità e fede religiosa, hanno consegnato nelle mani del reduce della campagna di Russia Guido Vettorazzo, alpino di 97 anni, con il quale hanno acceso assieme il braciere ai piedi di Maria Dolens. L’arcivescovo di Trento, mon-
signor Lauro Tisi, ha presieduto la preghiera ecumenica in ricordo di tutti i Caduti, monito di pace universale, assieme al pastore evangelico Micael Jaeger e al responsabile della comunità ortodossa di Trento Joan Catalin
Lupasteanu. I cento rintocchi di Maria Dolens, realizzata con il bronzo dei cannoni delle 19 nazioni partecipanti alla Prima guerra mondiale, infine, hanno chiuso idealmente questo percorso durato cent’anni.
Il passaggio della «Stecca» agli Alpini di Milano Il passaggio della stecca – che evoca la trasmissione degli onori e oneri della complessa organizzazione di un’Adunata – tra i Presidenti Pinamonti e Luigi Boffi di Milano, presenti i sindaci di Trento Alessandro Andreatta e l’assessore di Milano Mario Granelli, ha suggellato il passaggio di consegne che porterà il 10, 11 e 12 maggio 2019 l’Adunata degli Alpini nel capoluogo lombardo. Sarà la quarta Adunata sotto la Madonnina.
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rentuno sezioni e sette gruppi ANA presenti in Europa, Canada, Stati Uniti, Sud Africa, Sud America e Australia; 1.549 iscritti ordinari e 1.280 sostenitori. Sono i numeri degli alpini all’estero. A Trento, in occasione della 91ª Adunata degli alpini, erano presenti le delegazioni di 25 sezioni ANA per un totale di circa 300 penne nere. Sabato 12 maggio, al mattino, al Teatro sociale è stato dato il benvenuto alle delegazioni estere, ai presidenti delle Sezioni all’estero, alle delegazioni I.F.M.S. (Federazione Internazionale Soldati della Montagna) e ai militari stranieri da parte del presidente della Provincia Autonoma di Trento Ugo Rossi, de Presidente nazionale ANA Sebastiano Favero, del Presidente della Sezione ANA di Trento Maurizio Pinamonti, del sindaco del Comune di Trento Alessandro Andreatta, del comandante delle Truppe Alpine, il generale Claudio Berto, del presidente del COA e segretario generale IFMS Renato Genovese, del delegato del Consiglio Nazionale ANA ai contatti con le Sezioni all’estero Marco Barmasse. Presente anche il vicepresidente della Croce Nera Austriaca Walter Murauer che ha sottolineato l’importante collaborazione, ormai ultraventennale, con gli alpini nel recupero della
300 «penne nere» sono arrivate dall’estero «Voi ci dite che il dialogo e l’armonia tra i popoli è possibile grazie alle Sezioni degli alpini all’estero» ha affermato il sindaco di Trento, Alessandro Andreatta nel suo saluto memoria di tutti i Caduti. Nel corso della cerimonia è intervenuto il presidente della Sezione ANA di Trento, Maurizio Pinamonti, ribadendo come con questa Adunata si voglia ricordare il sacrificio di tutte le genti. «Sono lieto di portare il saluto della città - ha detto il sindaco del Comune di Trento Alessandro Andreatta - a coloro che vengono da tutto il mondo per l’Adunata. Trento è una città internazionale, oggi lo è ancora di più perché ci siete voi. Voi ci dite che il dialogo e l’armonia tra i popoli è possibile grazie alle Sezioni degli alpini all’estero». Il comandante delle Truppe Alpine, il generale Claudio Berto ha invece voluto ringraziare tutti
gli alpini all’estero in quanto rappresentano con orgoglio il nostro Paese, trasmettendo valori di pace, solidarietà e fratellanza che sono diventati patrimonio di tutti. Il presidente della Provincia autonoma di Trento Ugo Rossi ha voluto ringraziare «per l’impegno a preservare e tramandare i valori degli Alpini nelle comunità italiane all’estero. Siamo orgogliosi di poter ospitare qui questa Adunata e della vostra numerosa presenza. In questi giorni respiriamo nell’aria e nei cuori la parola pace. Voi che siete alpini nel mondo avete il compito di rappresentare con lo spirito alpino l’orgoglio della nostra appartenenza e lo spirito di fiducia che vi caratterizza. Per questo vi ringraziamo».
Il Consigliere Nazionale ANA Marco Barmasse ha spiegato «come ogni anno il richiamo del Dna alpino spinga a tornare tanti rappresentanti delle sezioni e dei gruppi autonomi esteri in Italia per l’Adunata. Voi che siete qui con me oggi siete i migliori rappresentanti degli italiani nel mondo. Grazie per l’attaccamento al nostro Paese, alla nostra Bandiera». Tra l’altro, ha ricordato Barmasse, nel «Libro verde della Solidarietà», presentato il mese scorso al Castello del Buonconsiglio in occasione della conferenza stampa della 91ª Adunata, per la prima volta sono state menzionate anche le ore di volontariato e le iniziative benefiche delle sezioni e dei gruppi esteri. Ha concluso la cerimonia il Presidente nazionale ANA Sebastiano Favero con «un saluto a voi cari alpini delle sezioni all’estero. Per me è un momento importante perché mi porta a rivivere delle emozioni forti vissute da emigrante. Voi cari alpini siete una testimonianza vivente della capacità di stare insieme, di condividere e di quella grande forza di aiutare. Di questo vi ringrazio perché siete un simbolo sia per le comunità dove vivete, sia per noi. Siete elemento che ci fa dire che per gli alpini non esiste l’impossibile».
Foto G. Degasperi
Foto G. Degasperi
A sorreggere lo striscione della sezione ANA dell’Uruguay con la scritta «Neanche l’oceano ci divide» c’era anche Alfiero Vivaldelli (al centro nella foto qui sotto e in primo piano in quella a destra) originario di Varone di Riva e socio del Circolo trentino di Montevideo.
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DAL TRENTINO L’EVENTO È PROMOSSO DALL’ASSOCIAZIONE CULTURALE «LA TRISA» IN COLLABORAZIONE CON IL CENTRO STUDI JUDICARIA
Iniziato il conto alla rovescia per il «Raduno degli arrotini» Ad animare il weekend del 30 giugno - 1 luglio 2018 in Val Rendena, a Spiazzo, sarà la prima edizione del “Raduno internazionale degli arrotini”. Una proposta, ideata e organizzata dall’associazione culturale La Trisa che, per l’occasione, ha stilato un ricco e variegato programma. «Da tempo – sottolinea il presidente dell’associazione culturale “La Trisa”, Olimpio Lorenzi – il nostro gruppo si confrontava sulla possibilità di promuovere un appuntamento che riuscisse sia a rinnovare e rinforzare il senso di appartenenza che a diffondere il valore, storico e culturale, di questa professione. Questo anche per coronare il 60esimo anniversario, festeggiato nel 2015 ». Ecco quindi che, a ritmare le due giornate e ad accendere i riflettori sui “moleti” saranno momenti di discussione – due convegni in programma per il sabato – mostre e sfilate. Fulcro dell’iniziativa sarà la palestra del polo scolastico di Spiazzo - Istituto Comprensivo Val Rendena che permetterà a curiosi, cittadini e arrotini di confrontarsi su una realtà poco nota ai più. A dimostrare il grande interesse suscitato dall’iniziativa stanno sicuramente le adesioni e gli attestati di stima raccolti nei mesi scorsi: «ad oggi – conferma il presidente – sono arrivate circa 400 adesioni ». Momento clou del fine settimana sarà la grande sfilata che, domenica mattina, attraverserà le vie dei paesi di Mortaso, Borzago e Fisto a cui parteciperanno gli arrotini accompagnati dalle loro mole, da tanti figuranti e dalle note dei gruppi musicali. Non mancherà un momento di raccoglimento con la Santa Messa delle 10 officiata dall’arcivescovo di Trento, don Lauro Tisi in occasione della contestuale Festa di San Vigilio. Ad aprire la due giorni, sabato, saranno i convegni – “Arrotini: passato, presente e futuro”, “Il futuro della professione” – e
Il 30 giugno e il 1° luglio in Val Rendena si svolgeranno sfilate, convegni e mostre
l’inaugurazione delle mostre allestite nella Palestra comunale. Lì troverà posto la “Collezione di coltelli” che raccoglie una piccola parte di pezzi di grande valore
di Aldo ed Edda Lorenzi - della coltelleria dei Lorenzi, aperta nel 1929 in Via Montenapoleone a Milano. Spazio anche al materiale ed
alle immagini storiche curate dal Centro Studi Judicaria, nonché ai disegni delle classi dell’Istituto Comprensivo Val Rendena coinvolte, nei mesi scorsi, in un Concorso di disegno promosso dagli organizzatori. A completamento, su alcuni visori collocati in sala, sarà possibile prendere visione di documentari, interviste, immagini storiche e più recenti sulla vita dell’arrotino. Infine, domenica largo anche alla premiazioni di alcuni moléti tra cui il più anziano in attività, il più anziano in pensione, il più giovane e quello che arriva da più lontano. Il programma dell’iniziativa è consultabile sul sito «latrisa.org» L’evento è promosso dall’Associazione culturale La Trisa, in collaborazione con il Centro Studi Judicaria e con il supporto della Provincia Autonoma di Trento, della Regione oltre che della Comunità di Valle delle Giudicarie e delle amministrazioni comunali della valle.
Sulla pagina seguente il programma dettagliato dell’evento
La Trisa è stata fondata nel 1955 per «tenere legato» chi emigrava L’associazione culturale “La Trisa” viene fondata nel lontano 1955 da una ventina di persone per rinsaldare il legame tra quanti vivevano e lavoravano lontano dal paese di Mortaso, il paese d’origine. Tra i suoi scopi principali ha la volontà di: valorizzare e rinverdire le tradizioni folcloristiche paesane; favorire fra i soci una intima unione attraverso iniziative culturali, sociali e sportive; intervenire in aiuto delle persone bisognose del paese ed organizzare gite e feste. Il suo nome riprende una delle più importanti “tradizioni gastronomiche” delle vallate trentine: “la trisa” è infatti l’utensile di legno con cui si prepara la polenta. A partire dagli anni ’70 l’associazione si occupa sempre più dell’aspetto culturale affrontando tematiche legate alla storia dell’emigrazione. Oltre al “Primo Raduno internazionale degli
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arrotini” sono molti gli eventi che hanno scandito i primi 60 anni di questa realtà “rendenera”, in particolare i festeggiamenti del 30° anniversario, nel 1985, e del 50°, nel 2005. Oggi “La Trisa”, presieduta da Olimpio Lorenzi, conta ben 143 soci iscritti cui si aggiungono 4 soci onorari. 4 - 2018
DAL TRENTINO
Primo raduno internazionale degli arrotini Sabato 30 giugno
Domenica 1 luglio
SPIAZZO RENDENA
SPIAZZO RENDENA
Dalle ore 10.00 Benvenuto agli ospiti presso il gazebo dell’Ufficio informazioni del consorzio Pro Loco Val Rendena.
Ore 9,00 Partenza della sfilata dalla piazza di Mortaso con Banda comunale di Vigo Darè, Gruppo Folk di Caderzone Terme, Gruppo folkloristico “Vecchia Rendena”, autorità, mole a pedale e mole della Val Resia su bicicletta. Arrivo in piazza San Vigilio a Spiazzo
Ore 10,00 Inaugurazione mostre a cura di Alessandro Togni Ore 12,30 Pranzo a base di polenta carbonera Ore 15,00 / 17,00 Convegno “Arrotini: passato, presente, futuro, Ore 18,00 / 19,30 Convegno tecnico “Il futuro della professione” Ore 20.00 Cena a base di “Canederli”, a seguire serata musicale con il gruppo musicale Knödel Bergmusikanten, concerto del Coro Carè Carè Alto di Vigo Rendena
Ore 10,00 Messa solenne col Vescovo don Lauro Tisi in concomitanza con la Sagra di San Vigilio Ore 12,00 Saluti istituzionali Michele Ongari, Sindaco di Spiazzo Rendena Olimpio Lorenzi, Presidente Associazione “La Trisa” Rappresentante Comunità delle Giudicarie Rappresentante Provincia Autonoma di Trento Ore 12,30 Pranzo con polenta, spezzatino e crauti con premiazioni Moléti
EVENTI E PROPOSTE A COROLLARIO DEL RADUNO
Ore 14,00 Estrazione lotteria
MOSTRE Per tutta la durata dell’evento all’interno della Palestra comunale sarà esposta una piccola parte della “Collezione di coltelli” di proprietà di Aldo ed Edda Lorenzi, unica nel suo genere. L’esposizione di questi preziosi oggetti, tutti catalogati, verrà posizionata in alcune vetrinette e su pannelli. Verranno poi allestiti pannelli con materiali ed immagini storiche, i disegni dei bambini e ragazzi dell’Istituto Comprensivo Val Rendena realizzati all’interno del Concorso promosso dall’ Associazione La Trisa, il Centro Studi Judicaria e l’ Associazione Filò de la Val Rendena. A completamento, su alcuni visori collocati in sala, sarà possibile prendere visione di documentari, interviste, immagini storiche e più recenti sulla vita dell’arrotino.
ore 15,00-17,30 - CONVEGNO “PASSATOPRESENTE FUTURO” ore 15,00-17,30
PROIEZIONE PELLICOLE RIGUARDANTI I MOLÉTI Film della Compagnia “Filò de la Val Rendena”. Trailer Sharp Families
VIDEO INSTALLAZIONE 1. I Moléti a Londra. Ritratto di un lavoro Tipologia: video-interviste della durata media 4 - 2018
Mario Malossini, moderatore Olimpio Lorenzi, Presidente associazione “La Trisa” Graziano Riccadonna, Presidente “Centro Studi Judicaria” Michele Ongari, Sindaco di Spiazzo Rendena Prima parte – “Passato” Giuseppe Ferrandi Direttore del Museo storico del Trentino Emigrazione trentina: il caso degli arrotini
di 5min che andranno a ciclo continuo sul monitor. Contenuto: attraverso una serie di ritratti a Moléti emigrati a Londra dell’ultima generazione si toccheranno le tappe fondamentali che hanno contraddistinto questo tipo di emigrazione specializzata a partire dagli anni ’50 in poi. Ogni ritratto ha vita autonoma e allo stesso tempo contribuisce a costruire un quadro complessivo della vita e del lavoro dell’arrotino in Inghilterra.
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Enzo Giovanazzi “Mondin” Storica Coltelleria Mondin di Mortaso La Coltelleria Mondin Sara Maganzini Storia falegnameria di Giustino L’evoluzione della mola e la nascita dell’Argagn. Seconda parte – “Presente” Eligio Ambrosioni Portavoce degli Arrotini La figura dell’arrotino come trait d’union tra produttori e utilizzatori. Domenico Lettig Presidente “Arrotini Val Resia” La promozione della professione tra formazione e riscoperta delle proprie radici. Terza parte – “Futuro” Aldo Lorenzi Culinac L’Arte del Coltello ore 18,00-19,30 CONVEGNO TECNICO “IL FUTURO DELLAPROFESSIONE Mario Malossini, moderatore Emanuele Doronzo, Presidente di AAeC Interventi di: Domenico Fraraccio (Coltellerie Fraraccio) Territorio e produzione: il caso di Frosolone. Valter e Marco Collini (giovani arrotini) Tecnologia e industrializzazione: alleati o rivali per il futuro della professione? Andrea Berti (Scarperia) L’artigianato di pregio come modello per il futuro Patrick Grassi (Regista di “Sharp Families - Tagliati per gli affari”) Raccontare gli arrotini all’estero. Generazioni a confronto
2. Immagini riguardanti i Moléti a cura del Centro Studi Judicaria 3. Film della Compagnia “Filò de la Val Rendena”
PREMIAZIONE MOLÉTI - Moléta più anziano in pensione - Moléta più anziano in attività - Moléta più giovane - Moléta che arriva da più lontano
CALENDARIO 1 maggio C.T. Rivera Livramento (UY-BR): Festa Anniversario C.T. Liegi (BE): gita alla diga di Eupen
15-17 giugno C.T. Piracicaba (BR): 11° Festa del Vino
4 - 6 maggio Encantado (BR): incontro della famiglia Conzatti
18 - 23 giugno C.T. Bento Gonçalves (BR): 3° Festival del cinema di Bento Gonçalves
5 maggio C.T. Piracicaba (BR): 24° cena Trentina C.T: Gasparin (BR): 1° camminata “Villa d’Italia”
20 giugno C.T. Toronto (CA): proiezione del film italiano “Il Premio” con rinfresco nella sede del Circolo
13 maggio C.T. Buenos Aires (AR): pranzo sociale
23 giugno C.T. Bento Gonçalves (BR): cena “Pampa pietà” C.T. Toronto (CA): Torneo annuale di golf
14 - 20 maggio C.T. Bento Gonçalves (BR): partecipa alla 4° settimana della cultura e arte italiana 15 maggio A Rovereto, presso la Fondazione Museo Civico, conferenza “Catedra apertas: Villa Regina Italia en Patagonia, el caso de la inmigración trentina” a cura dell’Università Nazionale del Rio Negro e del C.T. di Villa Regina 19 maggio C.T. Bento Gonalves (BR): 5° cena “Polenta&Vin” C.T. Caxias do Sul (BR): “Festival do gnocchi” 24 maggio C.T. Montevideo (UY): inaugurazione del busto a “Cesare Battisti” posizionato nella sede del Circolo 25 maggio C.T. Toronto (CA): cena “Tortei di patate” raccolta fondi per l’Associazione ALS 26 maggio A Joinville (BR): 3 riunione del Gruppo giovani trentini brasiliani della zona centro (PR e SC) 30-31 maggio Viaggio a Genova per visitare il Museo dell’emigrazione “Galata” con la scuola di Vigolo Vattaro 2 giugno C.T. Tres de Maio (BR): 13° Filò urbano “La Festa della famiglia” C.T. Bento Gonçalves (BR): Dia do Vinho 3 giugno C.T. Rodeio (BR): Magnalonga C.T. Centre&Borinage (BE): Italy evenement in Utrecht (NL) 9-10 giugno A Hard (AU): Incontro Trentino “Valsugana Hard” 9-16 giugno C.T. Centre&Borinage (BE): viaggio in Trentino a Andalo
30 giugno - 1 luglio A Spiazzo Rendena (IT): primo raduno internazionale degli arrotini 7-9 luglio Ad Altavalle (Val di Cembra), Festa provinciale dell’emigrazione 8 luglio C.T. Denver –Colorado (USA): incontro mensile 13 luglio C.T. Presidente Getulio (BR): cena italiana C.T. Jaragua do Sul (BR): 28° festa italiana 28 luglio C.T. Taio (BR): Festa del Vino artigianale con la partecipazione della banda “Ragazzi dei monti” 28 - 29 luglio A Melbourne (AUS): incontro dei presidenti dei Circoli Trentini dell’Australia 29 luglio C.T. Toronto (CA): Picnic annuale C.T. Rodeio (BR): Ballo in maschera con la partecipazione del gruppo Folck 2- 13 agosto Visita ai circoli trentini di Stati Uniti e Canada 3-5 agosto A Cleveland (USA): 23° convention Ittona 8 agosto Incontro d’estate dei Circoli Trentini d’Italia e d’Europa 18 agosto C.T. Salete (BR): XXII Festa del Pollo C.T. Seattle (USA): Polenta Picnic 18 – 19 agosto C.T. Piracicaba (BR): Festa dell’Immigrazione 7-9 settembre A New York (USA): incontro giovani trentini
Una simpatica foto scattata durante il «Secondo Incontro Regionale Trentino» a Caxias do Sul (Rio Grande do Sul - Brasile)
Foto di Lorenzo Zancanella