TRENTINI
MONDO
nel
MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO onlus ADERENTE ALLA F.U.S.I.E
12/2012
Foto di Mario Nardelli
Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB Trento - Taxe Percue
anno 55°
Trentino magico: uno splendido scorcio invernale sul Monte Bondone, la montagna di Trento
CIRCOLI, DELEGAZIONI E FEDERAZIONI/COORDINAMENTI DI CIRCOLI dell’Associazione Trentini nel Mondo - onlus
Coordinamenti Argentina, Brasile e Germania
Federazioni Australia, Benelux, Brasile, ITTONA (Canada e Stati Uniti), Svizzera Argentina - 55 circoli - 1 delegazione Alta Gracia, Avellaneda, Azul, Bahia Blanca, Bariloche, Buenos Aires, Catamarca, Chajarì, Chilecito, Colonia Tirolesa, Concepción del Uruguay, Concordia, Cordoba, Cordoba Sud, Corrientes, Corzuela, Cruz del Eje, Formosa, General Roca, General San Martín, La Carlotta, La Plata, La Toma, Lanteri, Las Breñas, Machagai Plaza, Makallè, Malabrigo, Mar del Plata, Mendoza, Olavarria, Pampa del Infierno, Presidente Roque Sáenz Peña, Puerto Tirol, Quitilipi, Reconquista, Resistencia, Río Cuarto, Romang, Rosario, Salta, Sampacho, San José (Depto. Colon), San Nicolas de los Arroyos, Santa Fé, Santa Rosa de la Pampa, Tandil, Tucuman, Venado Tuerto, Viedma, Villa Carlos Paz, Villa General Belgrano, Villa Ocampo, Villa Regina, Zárate - Comodoro Rivadavia Australia - 8 circoli - 2 delegazioni Adelaide, Canberra, Mackay, Melbourne, Myrtleford, Perth, Sydney, Wollongong - Tasmania, Townsville Belgio - 4 circoli - 1 delegazione Bruxelles, Charleroi, La Louviére, Liegi – Limburgo Bolivia La Paz
- 1 circolo
Bosnia - 3 circoli Sarajevo, Stivor, Tuzla Brasile -
Canada - 5 circoli Alberta, Montreal, Toronto, Vancouver, Windsor & Detroit Cile - 3 circoli Copiapò, La Serena, Santiago Colombia Bogotá
- 1 circolo
Danimarca Copenaghen
- 1 circolo
Messico - 13 circoli - 1 delegazione Aguas Calientes, Citlatepetl, Città del Messico, Colonia Manuel Gonzalez, Colonia Manuel Diez Gutierrez, Cordoba, Huatusco, Monterrey, Puebla, San Luis de Potosí, Tijuana, Veracruz, Xalapa - Cuernavaca Paraguay - 10 circoli Asunción, Atyrà, Caacupé, Caaguazù, Concepción, Fernando de la Mora, Lambaré, Luque, Paso Barreto, San Pedro Ycuamandiyù
Ex emigrati - 3 circoli Australia, Stivor (BIH), Svizzera
Peru Lima
Francia - 3 circoli Grenoble, Lorena, Parigi
Portogallo Portogallo
Germania - 7 circoli - 1 delegazione Colonia, Dortmund, Friedrichshafen, Monaco, Norimberga, Reno Neckar, Stoccarda – Berlino
Romania Romania
Gran Bretagna - 1 circolo - 1 delegazione Londra - Manchester Italia - 13 circoli Biella; Borgosesia; Brescia; Bresciani amici del Trentino; Como; Famiglia Trentina di Roma; Friuli; Milano; Pontino; Predazzani nel Mondo; Roma; Società Americana di Storo; Trieste Lussemburgo Lussemburgo
- 1 circolo
56 circoli
Ascurra, Belo Horizonte, Bento Gonçalves, Blumenau, Brusque, Caxias do Sul, Colatina, Coronel Pilar, Corupà, Curitiba, Divino di Laranjeiras, Encantado, Erexim, Florianopolis, Garibaldi, Gasparin, Gramado, Guaramirim, Indaial, Jahú, Jaraguà do Sul, Joinville, Jundiaì, Laurentino, Luzerna, Nereu Ramos, Nova Brescia, Nova Trento, Ouro Fino, Passo Fundo, Pedrinhas Paulista, Piracicaba, Porto Alegre, Presidente Getulio, Rio de Janeiro, Rio do Oeste, Rio do Sul, Rio dos Cedros, Rodeio, Salete, Salvador, São Paulo, Sananduva, Santa María, Santa Olímpia, Santa Teresa, Santa Tereza do Rio Taquarì, São Bento do Sul, São João Batista, São Sepe, São Valentim do Sul, Taiò, Trentin, Três de Maio, Tucunduva, Venda Nova do Emigrante, Veranòpolis, Vitoria, Xanxerè
L’elenco è consultabile (completo con indirizzi e nomi dei presidenti) sul nostro sito internet: www.trentininelmondo.it
- 1 circolo
Serbia Indija
- 1 circolo
- 1 circolo
- 1 circolo
Stati Uniti - 21 circoli Alliance, Chicago, Cleveland, Denver, Hazleton, Milwaukee, Minnesota, New England, New York, Norway, Ogden, Pittsburgh, Readsboro, San Francisco, Solvay, South Alabama, South East Pennsylvania, Southern California, Washington, Wyoming Sud Africa - 2 delegazioni Pretoria, Cape Town Svizzera - 8 circoli Amriswil, Basilea, Sciaffusa, Ticino, Winterthur, Zofingen, Zug, Zurigo Uruguay - 5 circoli Carmelo, Cerro Largo, Colonia del Sacramento, Montevideo, Rivera (S. Ana do Livramento - BR) Venezuela Caracas
- 1 circolo
EDITORIALE SOMMARIO Pagine 2-4 AGENDA Pagina 5 GLI INCONTRI IN URUGUAY SU ALCIDE DE GASPERI Pagine 6-7 ATTUALITÀ Pagine 8-11 GENTE E FATTI Pagine 12-13 GALLERIA FOTOGRAFICA: LE VISITE IN ASSOCIAZIONE NEL CORSO DEL 2012 Pagine 14-19 CIRCOLI (Montreal, Toronto, Bruxelles, Liegi, Como-Lecco, Dortmund, Buenos Aires, Cordoba, Luzerna, Presidente Getulio) Pagine 20-21 VALLI Pagine 22 PERSONAGGI Pagina 23 EDITORIA Pagina 24 ABBONAMENTI
ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO O.n.l.u.s. Presidente Alberto Tafner
Direttore Anna Lanfranchi
TRENTINI NEL MONDO Mensile dell’Associazione Trentini nel Mondo aderente alla F.U.S.I.E Direzione, amministrazione e redazione
Via Malfatti, 21 - 38122 TRENTO Tel. 0461/234379 - Fax 0461/230840 sito: www.trentininelmondo.it e-mail:info@trentininelmondo.it Direttore responsabile Maurizio Tomasi Comitato di redazione G. Bacca, M. Bazzocco, A. Bazzanella, F. Casagrande, B. Cesconi, C. Ciola, M. Dallapè, P. Dalla Valle, A. Degaudenz, C. Donei, P. Duranti, A. Folgheraiter, E. Formilan, B. Fronza, L. Imperadori, A. Lanfranchi, E. Lorenzini, G. Michelon, G. Molon, A. Piccolotto, L. Pontalti, F. Pisoni, S. Regazzola, G. Sbetti, A. Tafner, M. Viola Hanno collaborato: M.C. Failo - R. Barchiesi - S. Corradini G. Degasperi - F. Bocchetti - C. Ciola Autorizzazione del Tribunale di Trento n. 62 - 6 febbraio 1958 STAMPA: Grafiche Dalpiaz srl Ravina di Trento (TN) Quote di adesione: Italia: Euro 20,00; Europa; Euro 20,00 Sud America: Euro 20,00; Nord America e Australia: Euro 25,00 Socio - Euro 55,00 Conto corrente postale n. 12509386 N. 12 DICEMBRE 2012 Stampato il 12 gennaio 2013
In copertina: scorcio invernale sul Monte Bondone (foto di Mario Nardelli).
LE PAROLE DEL PRESIDENTE DELLA TRENTINI NEL MONDO AL TRADIZIONALE INCONTRO DI NATALE
Contro il prevalente individualismo c’è bisogno di solidarietà e amicizia Quello della Trentini nel mondo è un lungo cammino, iniziato quasi 60 anni fa, che ha incontrato lungo la strada momenti belli e momenti meno belli, ma che non ha mai perso di vista l’obiettivo di fondo rappresentato dalla solidarietà e dell’amicizia… Quei sentimenti che ci permettono di sentirci un’unica, grande, forte e coesa Comunità Trentina. Ma a proposito di momenti belli e brutti è necessario dire che, quello che stiamo attraversando attualmente, non è proprio tra i momenti più facili. Stiamo ancora sentendo la mancanza di Rino, della sua grande umanità e delle sue conoscenze profonde del mondo dell’emigrazione. E dobbiamo anche fare i conti con un bilancio sempre più scarso, che mal si combina con le esigenze di una società che sta cambiando sempre più velocemente. Ma questo non è il luogo né il momento per parlare delle difficoltà economiche della nostra Associazione, tanto più che non è un momento difficile solo per noi: lo è per gran parte della gente costretta a far fronte ad una crisi economica che non accenna a diminuire e che sprofonda in una confusione generalizzata. A differenza di altre crisi che già abbiamo vissuto, quella attuale ha però un potenziale di negatività molto superiore a quelle del passato, in quanto non si limita a presentarsi come una crisi economica o finanziaria seppure grave, ma va a toccare la struttura e la forma stessa dei principi su cui la nostra società è cresciuta fino ad ora. Un esempio banale: in precedenti momenti di crisi economica era normale assistere ad episodi di aiuto reciproco e di collaborazione spontanea tra le persone. Oggi invece sembra che l’indifferenza e l’individualismo prevalgano e che vengano usate come difesa dalla paura che ci fa il nostro prossimo. C’è dunque il rischio che questa crisi, se e quando arriverà alla fine, non si lasci dietro macerie solo sul piano economico, ma anche su quello umano dove tutto, anche i sentimenti, si valutino con il metro dei costi e dei ricavi.
In precedenti momenti di crisi economica era normale assistere ad episodi di aiuto reciproco e di collaborazione spontanea tra le persone. Oggi sembra invece prevalere la paura del prossimo. C’è il rischio che questa crisi non si lasci dietro macerie solo sul piano economico, ma anche su quello umano dove tutto, anche i sentimenti, si valutino con il metro dei costi e dei ricavi In pratica c’è il rischio che questa crisi ci possa portare, oltre ad una regressione economica, anche verso un vero e proprio mutamento antropologico della nostra società. A questo punto verrebbe quasi da dire… per fortuna che i Maya hanno detto che da domani questo mondo cambia... perché, vista la situazione attuale, non potrebbe che cambiare in meglio. La speranza dunque resta un punto di forza, così come la fiducia che la Trentini nel Mondo ha sempre avuto negli uomini e nella loro capacità di combattere per conquistarsi un futuro migliore. Per questo motivo questa sera siamo ancora qui, per scambiarci gli auguri di Natale, che fra tutte le feste è forse quella più gioiosa. Papa Benedetto XVI l’ha definita una «festa universale che, anche chi non si professa credente, può percepire come qualche cosa di straordinario e di trascendente, qualche cosa di intimo che parla al cuore: è la festa che canta il dono della vita». Purtroppo a volte, indaffarati come siamo, le parole ci scivolano via senza lasciare traccia. Ed è un peccato, perché ogni parola
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ha un significato importante. Purtroppo a volte siamo così impegnati a tirare avanti la nostra vita d’ogni giorno che non ci accorgiamo nemmeno più che a volte basta una parola, per farci alzare gli occhi al cielo e farci scorgere, nascosto fra le nuvole, quella speranza, quel sogno che credevamo di aver perso. Le parole di Benedetto XVI hanno un significato importante – non tanto e non solo perché sono le parole del Papa – ma perché sono state scelte con cura per esprimere quello che davvero oggi possono significare queste feste. «Il Natale - dice infatti - è un’opportunità privilegiata per meditare sul senso e sul valore della nostra esistenza». Basterebbe fermarsi un attimo ad ascoltare queste parole, per capire che l’esistenza non può essere quella mostrata dalla televisione dove si ride e si piange per denaro e dove vengono creati «personaggi-mostri» da imporre come modelli di comportamento sociale. E l’esistenza non può nemmeqCONTINUA A PAGINA 2 12 - 2012
AGENDA L’APPELLO DELL’ARCIVESCOVO DI TRENTO DURANTE LA MESSA DI NATALE DELL’ASSOCIAZIONE
La solidarietà è un dovere soprattutto verso i più deboli Porsi al servizio degli altri: è questo il valore fondamentale su cui si basano la solidarietà che contraddistingue la cultura cristiana e lo spirito di coesione, che ci spinge ad amare il prossimo e a rifiutare il dominio dell’uno sull’altro. Si è soffermato in particolare su questo concetto l’Arcivescovo di Trento, mons. Luigi Bressan, nella sua omelia durante la messa celebrata il18 dicembre scorso in occasione del tradizionale «Incontro di Natale» della Trentini nel mondo. Dobbiamo essere solidali con chi è partito e con chi giunge da noi, affinché si costituisca sempre più una famiglia nel nome del Salvatore, ha ribadito poi l’Arcivescovo, che ha anche ricordato come la crisi economica che il mondo sta attraversando, faccia sentire i suoi effetti più pesanti sui più deboli e sui migranti. Al termine della messa - che è stata concelebrata da don Beppino Caldera - ha preso la parola per un saluto il presidente della Trentini nel mondo, Alberto Tafner (il testo del suo intervento è riportato a pagina 1). Come da tradizione, l’incontro di Natale si è poi concluso presso la sede dell’Associazione con un brindisi augurale. Quest’anno la messa è stata accompagnata dai canti e dalle musiche del gruppo «Fiaba Judicaria» (articolo qui a fianco), che ha da poco inciso un CD con brani tradizionali trentini.
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Barbara Tamburini al canto e Alexandra Selleri all’arpa, del gruppo musicale «Fiaba Judicaria», si sono esibite durante la messa dell’«Incontro di Natale» della Trentini nel mondo. Hanno proposto - emozionando i presenti - alcuni brani tratti da un CD inciso recentemente, al termine di un lungo lavoro di ricerca sulla musica popolare trentina del diciannovesimo secolo. Il disco si intitola «C’era una volta: canzoni popolari trentine del XIX secolo». Il gruppo «Fiaba Judicaria» (del quale fa parte anche il violinista Sergio La Vaccara) è un ensemble costituito
da musicisti professionisti con importanti curriculum professionali individuali, che ha deciso di dedicare un’attenzione particolare ai canti popolari, presenti anche nella tradizione delle valli trentine. Canti che accompagnavano i gesti quotidiani delle donne e degli uomini, segnalavano i momenti di festa, le cerimonie ed esprimevano soprattutto le emozioni, gli stati d’animo: l’attesa, l’amore, l’abbandono, il dolore, la speranza. Barbara Tamburini ha avuto anche l’opportunità di cantare per i trentini in Brasile, esperienza della quale parla nell’articolo pubblicato a pagina 10 di questo numero del giornale.
C’è bisogno di solidarietà e amicizia
no essere quella rappresentata dai giornali zeppi di articoli che ci raccontano di una corruzione dilagante, di un uso ottuso e a volte delinquenziale del potere, di continui ricatti politici e del dominio di un dio che si chiama mercato. Ma l’esistenza non può nemmeno essere quella che ci costringe ad alzarci ogni mattina con l’angoscia dello spread che va su e giù o con la paura di un cattivo risveglio delle borse di Tokio o di New York. Le parole, come quelle di Papa Ratzinger, devono quindi darci speranza e farci capire che il senso ed il valore dell’esistenza, se noi lo vogliamo, può essere qualche cosa di diverso… Almeno in questo periodo di 12 - 2012
Le dolci note di «Fiaba Judicaria»
festa il senso dell’esistenza può tornare ad essere addirittura quello che ci hanno fatto intravvedere da piccoli, quando Babbo Natale portava i doni ai bambini buoni ed il carbone a quelli cattivi.
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Vorrei chiudere leggendo due riflessioni sul Natale: È Natale ogni volta che sorridi a un fratello e gli tendi la mano È Natale ogni volta che rimani in silenzio per ascoltare l’altro È Natale ogni volta che non accetti quei principi che non rèlegano gli oppressi ai margini della società È Natale ogni volta che speri con quelli che disperano nella povertà fisica e spirituale È Natale ogni volta che riconosci con umiltà i tuoi limiti e la tua debolezza Queste parole sono state scritte, qualche anno fa, da madre Teresa di Calcutta. Alberto Tafner
AGENDA UN INTERVENTO DI SOLIDARIETÀ RESO POSSIBILE DA UNO STANZIAMENTO PROVINCIALE
Aiuti concreti a famiglie e asili colpite dall’alluvione in Brasile
La consegna dei materassi ad una famiglia di Laurentino.
Letti, materassi, cuscini, lenzuola, federe, coperte, piumini, materassi per culle, completi lenzuola per culle, cassettoni, guardaroba, scarpiere, fornelli a gas, forni elettrici, frullatori, frigoriferi, freezer, banconi con lavello, pentolame, stoviglie, posate, piatti, tavoli, sedie: è questo il materiale acquistato e consegnato a 55 famiglie dell’Alta Valle dell’Itajaí (Brasile) che nel 2011 sono state danneggiate dall’alluvione che ha colpito quella zona.
L’intervento di solidarietà - coordinato dalla Trentini nel mondo in collaborazione con la Federazione dei Circoli trentini del Brasile - è stato reso possibile da uno stanziamento di 40.000 Euro della Provincia Autonoma di Trento. Oltre alle famiglie di Rio do Oeste (6), Laurentino (24), Taiò (18) e Rio do Sul (7), fra i beneficiari degli interventi di solidarietà ci sono anche due asili nido di Rio do Sul.
JORGE LAZZERI, LUIGI ZANDONAI, LUCAS BENITEZ E ALESSANDRO MOSNA HANNO PARTECIPATO AD UN INCONTRO A GARDOLO
Testimoni in prima persona dell’emigrazione trentina Jorge Lazzeri dal Messico; Luigi Zandonai dal Cile; Lucas Benitez dall’Argentina e Alessandro Mosna, ex emigrato in Germania (da sinistra nella foto), sono stati fra i protagonisti dell’iniziativa dedicata al tema delle migrazioni e intitolata «Gente che va, gente che viene, gente che torna», che si è svolta lunedì 10 dicembre presso la Biblioteca di Gardolo, per iniziativa della Circoscrizione. Gli altri relatori erano persone che in Trentino sono arrivate dopo essere emigrate dai loro paesi d’origine. Durante la serata si è infatti parlato di «viaggi, incontri e speranze»
raccontati da chi ha lasciato il Trentino e poi è ritornato e da chi in Trentino è arrivato, abbandonando il luogo dove è nato e cresciuto.
Elezioni del Parlamento italiano 2013 Voto all’estero per corrispondenza 25 anni, può votare anche per il Senato), una busta completamente bianca in cui inserire le schede votate, una busta già affrancata recante l’indirizzo dell’Ufficio consolare stesso, le liste dei candidati della propria ripartizione. L’ elettore, utilizzando la busta già affrancata e seguendo attentamente le istruzioni contenute nel foglio informativo, dovrà spedire SENZA RITARDO le schede elettorali votate, in modo che arrivino al proprio Consolato entro - e non oltre - le ore 16 (ora locale) del 21 febbraio. Il voto è personale e segreto. È fatto divieto di votare più volte e inoltrare schede per conto di altre persone. Chiunque violi le disposizioni in materia elettorale, sarà punito a norma di legge. L’elettore che alla data del 10 febbraio non avesse ancora ricevuto il plico elettorale, potrà rivolgersi a questa Cancelleria Consolare per verificare la propria posizione elettorale e chiedere eventualmente un duplicato. Ulteriori informazioni sul sito www.esteri.it
Con Decreto del Presidente della Repubblica n. 226 del 22 dicembre 2012 sono state indette per il 24 e 25 febbraio 2013 le votazioni per l’elezione della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica. In Italia le votazioni si svolgono presso i seggi nei giorni di domenica 24 febbraio (dalle ore 8,00 alle ore 22,00) e di lunedì 25 febbraio (dalle ore 7,00 alle ore 15,00). All’estero, i cittadini italiani ivi stabilmente residenti, iscritti nelle liste elettorali della Circoscrizione estero, possono partecipare alle elezioni votando per corrispondenza. Essi votano per le liste di candidati presentate nella rispettiva ripartizione della Circoscrizione Estero. A ciascun elettore residente all’estero, che non abbia optato per il voto in Italia entro il 3 gennaio, il Consolato competente invia per posta, entro il 6 febbraio, un plico contenente: un foglio informativo che spiega come votare, il certificato elettorale, la scheda elettorale (due per chi, avendo compiuto
Ciascun elettore residente all’estero riceverà per posta, entro il 6 febbraio, un plico contenente il certificato elettorale, la scheda elettorale (due per chi può votare anche per il Senato), una busta in cui inserire le schede votate, una busta già affrancata recante l’indirizzo dell’Ufficio consolare stesso, le liste dei candidati della propria ripartizione. Le schede elettorali votate devono pervenire al Consolato di competenza entro e non oltre il 21 febbraio
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AGENDA IL 20 SETTEMBRE 2013 RICORRE IL 130° ANNIVERSARIO della partenza di 57 famiglie da sei diversi comuni del trentino
Una stele per ricordare chi emigrò in Bosnia è la proposta del Circolo trentino Pontino Il Circolo Trentino Pontino, riunisce i discendenti dei trentini che nel 1883 emigrarono verso la Bosnia Erzegovina con destinazione Mahovljani nel comune di Laktasi, e poi nel 1940 rientrarono in Italia nell’ambito di un accordo fra il Regno di Jugoslavia e il governo italiano, per essere impiegati come “coloni” nei lavori di bonifica dell’Agro Pontino. I Comuni trentini dai quali sono partiti i primi emigrati nel 1883 sono: Aldeno, Borgo Valsugana, Roncegno, Villa Agnedo, Villalagarina e Trento (dagli attuali sobborghi di Cognola, Ravina, Sopramonte, Villazzano). Paolo Perotto (nella foto in alto a destra), presidente del Circolo Trentino Pontino, sta lavorando alla stesura di un libro sulla complessa storia di questa doppia emigrazione e ha lanciato l’idea di commemorare il 130° anniversario dell’emigrazione, che ricorre il 20 settembre del 2013, con la posa di una stele a ricordo dei “pionieri” trentini, nei pressi della chiesa di Mahovljani. Contatti in tal senso sono già stati avviati con le autorità religiose bosniache. Questo progetto è stato presentato personalmente da Paolo Perotto, in un incontro organizzato il 3 dicembre scorso dalla Trentini nel mondo, ai rappresentanti dei Comuni trentini dai quali nel 1883 partirono le 57 famiglie con destinazione Mahovljani. Grazie
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Il progetto è stato presentato il 3 dicembre scorso ai rappresentanti dei Comuni dai quali partirono i trentini con destinazione Mahovljani e cioè: Aldeno, Borgo Valsugana, Roncegno, Villa Agnedo, Villalagarina e Trento (dagli attuali sobborghi di Cognola, Ravina, Sopramonte, Villazzano)
La delegazione del Circolo trentino Pontino nella sede della Trentini nel mondo.
nella foto in alto): Renato Tomasi (assessore al decentramento del Comune di Trento); Graziano Plotegher (assessore al bilancio del Comune di Aldeno); Mirko Montibeller (sindaco di Roncegno Terme); Manuel Floriani (assessore allo sport e turismo del Comune di Villa Agnedo); Matteo Degaudenz (assessore al bilancio del Comune di Borgo Valsugana) e Alessandro Nicoletti (consigliere delegato ai gemellaggi e rapporti internazionali del Comune di Villalagarina).
alla cortese disponibilità del Comune di Trento, l’incontro - al quale ha partecipato anche una delegazione (di circa 50 persone) del Circolo Trentino Pontino, che nei giorni precedenti aveva trascorso alcuni giorni in Trentino - si è svolto presso la Sala Falconetto a Palazzo Geremia, sede di rappresentanza del Comune di Trento (foto qui sotto). L’invito a partecipare è stato accolto da tutti i sei Comuni interessati da quel flusso migratorio. Erano presenti (da sinistra
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L’incontro è stato aperto da un saluto del vice presidente dell’Associazione Trentini nel mondo, Aldo Degaudenz, che ha sinteticamente ripercorso le principali tappe della «doppia emigrazione» che ha interessato i trentini che ora formano il Circolo trentino Pontino. Poi Paolo Perotto ha presentato la proposta di posare una stele presso la chiesa di Mahovljani, costruita proprio dagli emigrati trentini. «È un’iniziativa alla quale noi attribuiamo un grande valore morale e che speriamo possa essere condivisa anche dai Comuni dai quali i nostri antenati sono partiti», ha affermato Perotto. Nei successivi interventi, i rappresentanti dei Comuni invitati all’incontro hanno tutti dichiarato di apprezzare la proposta e si sono impegnati a seguire da vicino le successive fasi di realizzazione del progetto. Su proposta dell’assessore Tomasi, alla Trentini nel mondo è stato affidato il compito di coordinare i rapporti fra i singoli Comuni e il Circolo trentino Pontino, in modo da garantire un costante aggiornamento sullo stato di attuazione dell’iniziativa. Prima dell’incontro a Palazzo Geremia, la delegazione del Circolo trentino pontino era stata ospite presso la sede della Trentini nel mondo, accolta dal vice presidente Aldo Degaudenz.
AGENDA LE IMPRESSIONI DI GIUSEPPE ZORZI CHE HA ANIMATO I QUATTRO INCONTRI PROMOSSI DAL CIRCOLO DI MONTEVIDEO
Le conferenze su De Gasperi in Uruguay, un progetto culturale ardito e suggestivo dell’impresa il 29 ottobre; nella Scuola Italiana di Montevideo il 30 ottobre e presso l’Istituto italiano di cultura il 31 ottobre. Su questa pagina pubblichiamo una nota scritta dal prof. Giuseppe Zorzi al suo rientro in Trentino, nella quale ripercorre la sua esperienza in Uruguay, racconta le sue impressioni ed esprime il suo apprezzamento per le modalità con cui è stato ideato e realizzato questo progetto culturale, che definisce «ardito quanto suggestivo» e che ha avuto un grande successo e potrebbe costituire un modello da replicare.
Come riferito nel precedente numero del giornale (foto a fianco) fra il 27 e il 31 ottobre, il professor Giuseppe Zorzi, direttore della Fondazione trentina Alcide De Gasperi, ha tenuto quattro conferenze a Montevideo, capitale dell’Uruguay, sulla figura e l’opera di Alcide De Gasperi: un’iniziativa promossa dal Circolo trentino di Montevideo (che ha sostenuto anche i costi organizzativi), in collaborazione con l’Associazione Trentini nel mondo. Le conferenze si sono svolte presso la sede del Circolo trentino, sabato 27 ottobre; all’Università Quando il telefono squillò e mi si propose di andare a parlare di De Gasperi a Montevideo, in Uruguay, la mia prima reazione fu un misto di incredulità e soddisfazione. Non è certo all’ordine del giorno che si vada a “raccontare” De Gasperi in Sud America, ma la cosa che più colpiva erano la fonte e le modalità dell’invito. Furono subito lo stesso Presidente dell’Associazione “Trentini nel Mondo” Alberto Tafner e il direttore Anna Lanfranchi a dirmelo: era il Circolo trentino di Montevideo a farsi promotore dell’iniziativa e la cosa avveniva con piena assunzione di responsabilità, al punto che lo stesso Circolo si faceva carico anche di tutte le mie spese di viaggio e di soggiorno. Confesso che la cosa mi colpì profondamente: c’era ovviamente un invito personale che non poteva non farmi piacere, ma quello che più risultava interessante era la prospettiva con cui si avviava l’iniziativa: erano infatti anzitutto gli stessi membri del Circolo di Montevideo ad essere perfettamente consapevoli del fatto che un’identità complessa come quella trentina, per sopravvivere al tempo e all’incalzare della globalizzazione, doveva essere coltivata anche con la riflessione culturale! Dai nostri trentini d’oltreoceano veniva insomma una lezione concreta e efficace su come si dovesse intendere la parola “autonomia”! Si tratta di una convinzione che come docente vedo quotidianamente confermata anche dallo studio della nostra storia: autonomia per noi trentini deve significare anzitutto capacità di iniziativa a partire dai
Dai nostri trentini d’oltreoceano una lezione concreta su come va intesa la parola «autonomia» «È stato il Circolo trentino di Montevideo a farsi promotore dell’iniziativa e la cosa è avvenuta con piena assunzione di responsabilità, al punto che lo stesso Circolo si faceva carico anche di tutte le mie spese di viaggio e di soggiorno» vinta. Sì perché a Montevideo intorno al presidente del Circolo trentino ci sono donne e uomini dai tratti molto diversi ma dove ognuno si sente parte di una squadra forte e compatta. L’ho potuto riscontrare in ciascuno dei miei incontri “degasperiani”: nella sede del circolo di Montevideo quando da più parti dell’Uruguay sono confluiti membri di circoli trentini vicini e lontani; nell’incontro presso la “Universidad de la Empresa” alla presenza del rettore Roberto Brezzo e di altri accademici, oltre che degli studenti; nella scuola italiana della capitale presieduta dall’ottimo prof. Giovanni Costanzelli, un
cuori, dalle teste e dalle gambe dei vari territori e delle rispettive comunità! Ecco allora che i nostri Trentini di Montevideo hanno pensato e agito in proprio, sia pure in piena sintonia con il presidente Tafner. A Trento il presidente del loro Circolo, Sergio Sartori, e l’instancabile Laura Vera Righi (consultore per Uruguay e Paraguay) non hanno chiesto soldi; hanno piuttosto proposto un ardito quanto suggestivo progetto culturale da realizzare insieme a tanti altri amici: cosa può significare oggi “identità trentina” per chi è cresciuto oltreoceano? Penso che la sfida sia stata
modello di scuola anche per le migliori scuole italiane; infine nell’incontro con l’ambasciatore d’Italia, dott. Massimo Andrea Leggeri, e i rappresentanti dell’Istituto di cultura del nostro Paese. Dal canto suo Trento ha risposto con molta intelligenza: non solo sviluppando quell’opera di coordinamento generale che le spetta per la sua stessa storia ma anche mobilitando in seno alla sede di via Malfatti risorse preziose come quella della instancabile Rosanna Barchiesi Righi. È stato così possibile realizzare una costante azione di ponte con coloro che a Montevideo hanno “tirato il carro”. Alla fine il pieno successo dell’impresa era assicurato! Non è forse questo lo spirito più autentico della capacità di autogoverno dei nostri “vecchi”, che l’autonomia non se la sono mai trovata bell’e fatta o regalata ma l’hanno via via conquistata con fatica, coraggio e grande generosità? E non c’è forse in tutto ciò anche molto di quanto lo stesso De Gasperi ha più volte voluto ricordare come qualità fondamentali di un bravo politico: la capacità di leggere la storia; la capacità di argomentare e di convincere anche “rientrando nella cultura moderna”, nella consapevolezza che la verità non ha mai nulla da temere; la fedeltà verso la libertà e la fiducia nel metodo democratico; l’amore per la propria terra; infine, ma certo non da ultimo, una scelta chiara e netta a favore della gente semplice, il popolo “dalla scarpa grossa”. Beppe Zorzi Direttore della «Fondazione Trentina Alcide De Gasperi»
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ATTUALITÀ l’attestato È stato consegnato dal presidente della camera di commercio e dall’assessore all’industria
Le imprese trentine ultracentenarie iscritte nell’apposito Registro nazionale istituito da Unioncamere sono 155, rappresentative di tutti i principali settori economici: 68 appartengono al commercio, 52 ai servizi (in particolare, credito e settore alberghiero), 17 all’artigianato, 15 all’industria e 3 all’agricoltura dalle Camere di Commercio. A due anni dalla sua istituzione, il Registro raccoglie oltre 2.200 imprese, di cui quasi un quarto risulta avere oltre 150 anni di attività, e sarà ulteriormente implementato con nuove iscrizioni. «In questo quadro – ha sottolineato Gianluca Perondi del Centro per la cultura d’impresa di Milano – va messo in luce come proprio le imprese storiche
creare le condizioni ambientali migliori per agevolare lo sviluppo del processo innovativo, una delle principali leve della cultura d’impresa». Il Registro nazionale delle imprese storiche, istituito presso Unioncamere, costituisce una mappatura delle aziende ultracentenarie, realizzata grazie alla forte partecipazione delle imprese stesse ai bandi territoriali promossi
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iscritte alla Camera di Commercio di Trento collochino l’area trentina al primo posto a livello nazionale per numero di adesioni a testimonianza di un tessuto imprenditoriale radicato e solido». In Trentino, infatti, le imprese storiche presenti nel Registro sono 155, pari al 7% del totale nazionale. Esse sono rappresentative di tutti i principali settori economici: 68 appartengono alla categoria del commercio, 52 ai servizi (in particolare, al settore del credito e a quello alberghiero), 17 all’artigianato, 15 all’industria e 3 all’agricoltura. Fra le imprese iscritte vi è una significativa presenza del mondo della cooperazione che interessa novanta società. (Ufficio Stampa CCIAA Trento)
Denominazione, luogo ed «età» delle ditte premiate Queste le denominazioni delle diciannove aziende con oltre 150 anni di ininterrotta attività che hanno ritirato il Certificato di iscrizione nel Registro nazionale delle imprese storiche: Aldrighettoni Luigi di Aldrighettoni Giovanni Battista (Rovereto, dal 1823); Alla Stella di Sartori Maurizio e C. S.a.s. (Pergine, dal 1856); Artfal S.n.c. (Giustino, dal 1835); Cereria G. Giovanelli S.r.l. (Tione, dal 1780); Cimadom Legnami S.n.c. (Lavis, dal 1800); Cova Cucine S.r.l. (Denno, dal 1821); Demattè Saverio e Figli S.r.l. (Vigolo Vattaro, dal 1835);
AgF Bernardinatti Foto
Il 12 dicembre scorso, nella Sala Depero del Palazzo della Provincia autonoma di Trento si è svolta la cerimonia di consegna degli attestati che certificano l’iscrizione delle aziende trentine, con oltre 150 anni di ininterrotta attività nello stesso ambito merceologico, nel Registro nazionale delle imprese storiche. «In un momento di difficoltà economica e sociale come quello che stiamo attraversando - ha spiegato Adriano Dalpez, Presidente della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Trento, primo a destra nella foto - abbiamo sentito il bisogno di fermarci, anche solo per poche ore, e guardarci indietro, rivolgendo lo sguardo alla nostra storia, ai valori della nostra tradizione, alle difficoltà enormi che i nostri padri hanno dovuto affrontare e saputo superare facendo leva su intraprendenza, capacità innovativa, reazione ai cambiamenti, flessibilità operativa, tenacia nelle difficoltà, attitudine alla trasmissione del sapere e della passione per il proprio lavoro». «Chi ha un’identità forte - è intervenuto Alessandro Olivi, Assessore all’industria, artigianato e commercio della Provincia autonoma di Trento, al centro nella foto - è colui che riesce ad affrontare i momenti di cambiamento e a superarli. Le imprese che sono qui questa sera e che vantano una storia di oltre 150 anni hanno dimostrato di sapere interpretare il tempo che scorre e di sapersi adattare ai nuovi contesti socioeconomici facendo leva sulla loro capacità di innovare. Responsabilità delle istituzioni è dunque quella di
AgF Bernardinatti Foto
Premiate le imprese storiche del Trentino con più di 150 anni di ininterrotta attività
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Falegnameria Sega Lorenzo S.n.c. (Avio, dal 1800); Falegnameria Tamanini S.n.c. (Vigolo Vattaro, dal 1850); A. Foletto S.n.c. (Pieve di Ledro, dal 1856); Ferrari VPR S.n.c. (Pinzolo, dal 1794); Itas Mutua (Trento, dal 1821); Misconel S.r.l. (Tesero, dal 1700); Park Hotel Corona S.r.l. (Vigo di Fassa, dal 1809); Piccolroaz Giuseppe (Rovereto, dal 1768); Segnana - F.lli Lunelli S.p.a. (Ravina - Trento, dal 1860); Smarano Salumi S.r.l. (Smarano, dal 1850); Tecnoimpianti Obrelli S.r.l. (Lavis, dal 1819); Zorzi Lucio (Ziano di Fiemme, dal 1600).
ATTUALITÀ
Presentazione «canora» a Bruxelles per il «Rapporto Italiani nel mondo» La Provincia Autonoma di Trento e la Fondazione Migrantes della Conferenza Episcopale Italiana, in collaborazione con la Banca Monte Paschi Belgio hanno organizzato il giorno 26 novembre a Bruxelles, nella sala conferenze della stessa banca, un incontro per la presentazione del «Rapporto Italiani nel Mondo 2012». Il Rapporto, arrivato alla settima edizione, rappresenta un importante strumento conoscitivo della realtà migratoria degli italiani; analizza il fenomeno non solo dal punto di vista strettamente statistico generale, ma ne approfondisce le motivazioni, le tipologie e la situazione in alcune regioni italiane in cui il fenomeno è particolarmente evidente. Non si tratta, quindi, di un rapporto sostanzialmente ripetitivo nelle edizioni che si susseguono, ma affronta sempre nuovi punti di osservazione e nuovi campi di analisi. Il dott. Vittorino Rodaro, come responsabile dell’Ufficio di Rappresentanza delle Province di Trento e Bolzano presso la Comunità Europea a Bruxelles, nella sua introduzione ha evidenziato l’importanza ed il significato della presentazione del rapporto a Bruxelles, capitale della Comunità Europea e quindi simbolo
I “trentini” presenti all’iniziativa (da sinistra): Cesare Cornella (direttore dell’Ufficio emigrazione della Provincia Autonoma di Trento); Giuseppe Pasquazzo (Liegi); Giuseppe Filippi (Charleroi); Aldo Degaudenz (vice presidente della Trentini nel mondo); Mario Tiso (Bruxelles) ed Emma Panozzo (La Louviere). In alto a destra il Coro Coronelle e nell’altra foto (da sinistra) Vittorino Rodaro, Delfina Licata e Domenico Locatelli.
cattolica, non solo come supporto di carattere religioso alla comunità italiana, ma come punto di aggregazione per le associazioni presenti sul territorio e di supporto nella organizzazione delle loro attività; la missione è sempre stata, e lo è tuttora, protagonista nella storia dell’emigrazione in Belgio. All’incontro, che ha visto la partecipazione di un numeroso pubblico, ha partecipato il vice presidente della Trentini nel Mondo, Aldo Degaudenz, il quale ha portato il saluto dell’associazione ed ha espresso un vivo apprezzamento per la Migrantes che, con la pubblicazione del settimo «Rapporto Italiani nel Mondo», consente di conoscere, in maniera documentata e non su mere valutazioni empiriche,
della nostra unità sovranazionale, nonostante le difficoltà del momento. La dott.ssa Delfina Licata che, come caporedattore ha curato direttamente, insieme a Franco Pittau, la stesura del rapporto 2012, alla cui preparazione hanno collaborato più di sessanta persone tra ricercatori e studiosi del mondo dell’emigrazione, ha riassunto gli argomenti nuovi che il rapporto del 2012 ha affrontato rispetto alle precedenti edizioni ed ha evidenziato come sia necessario conoscere il passato ed il presente per poter efficacemente programmare il futuro. Mons. Domenico Locatelli della Migrantes, da quattro anni responsabile della missione cattolica italiana di Bruxelles, ha ripercorso la storia della missione
l’emigrazione italiana nel mondo nelle sue diverse tipologie e motivazioni, con riferimento specifico alle nuove generazioni. Gli incontri si sono conclusi con il sindaco di Cavalese, Silvano Welponer, che ha portato il saluto della sua comunità ed ha evidenziato il problema del mondo giovanile che, spesso, per carenza di opportunità di lavoro, deve talora scegliere la via dell’emigrazione, anche in presenza di un elevato livello culturale e professionale. Per l’Associazione Trentini nel Mondo erano presenti il segretario del Circolo di Charleroi e consultore per la Provincia Autonoma di Trento Giuseppe Filippi, il presidente della Federazione dei circoli del Belgio Giuseppe Pasquazzo, il presidente del circolo di Bruxelles Mario Tiso, la presidente del circolo di La Louvière Emma Panozzo, don Claudio Pellegrini con una delegazione di Trentini del Limburgo ed altri (numerosi) soci dei circoli di Liegi, Bruxelles e La Louvière. La presentazione si è conclusa con un apprezzato concerto di canti popolari alpini dell’applaudito «Coro Coronelle» di Cavalese che, nell’occasione, ha festeggiato anche i 50 anni dalla sua fondazione.
Prosegue anche nel nuovo anno la trasmissione su radio e web I riscontri continuano ad essere positivi e così anche nel 2013 proseguirà la messa in onda sulle frequenze di «Radio Italia Anni 60» (per gli ascoltatori della regione) e sul sito internet della stessa emittente (per chi la segue nel resto del mondo), della trasmissione «Trentino nel mondo», curata dall’Associazione Trentini nel mondo. Nei cinque minuti in onda ogni settimana (gli orari sono riportati qui a fianco), si possono ascoltare notizie relative all’attività dell’Associazione e dei Circoli ma anche interviste con trentini che vivono in diverse parti del mondo. Nella trasmissione del 27 dicembre scorso, grazie ai collegamenti con Mercedes Lopez Osornio, José Eraldo Stenico e Josephine Leonardelli, si è parlato di come si festeggia la notte di Capodanno in Argentina, Brasile e Stati Uniti.
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GENTE E FATTI È un’iniziativa con la quale “TRENTINO NETWORK DONNA” INTENDe DARE VISIBILITÀ ALLE DONNE E ALLA LORO ATTIVITÀ
Lucia Trotter e Cinzia Fonso prime vincitrici dei premi «Trentino Donna» e «Sinergie» Sono stati assegnati martedì 18 dicembre due significativi riconoscimenti a due donne trentine protagoniste nel lavoro, con una cerimonia presso la Sala Don Guetti delle Casse Rurali a Trento. Il premio «Trentino Donna» e il premio «Sinergie», sono stati istituiti da Trentino Network Donna la nuova rete nata per dare visibilità alle donne e alle loro attività, e per supportare e sviluppare idee e progetti, attraverso sinergie concrete ed eventi che hanno come protagoniste proprie le donne. Una rete in crescita, che sta infatti raccogliendo sempre maggiori consensi, grazie all’efficacia delle strategie attuate e degli obiettivi perseguiti, riconosciuta da più parti come modello da seguire in un momento di crisi, e sostenere, quale aiuto concreto alle attività femminili economiche avviate e in fase di avviamento. Mancava un riconoscimento denominato «Trentino donna». Trentino network donna l’ha creato per premiare impegno, creatività e imprenditorialità femminile. Trattandosi di una rete, premiata anche la forza delle sinergie e la straordinaria efficacia dello scambio e del del fare rete, che può aiutare in maniera tangibile le donne a crescere non solo nel confronto, quindi sotto il profilo personale, ma soprattutto dal punto di vista economico e professionale. Durante la cerimonia è stata presentata una sintesi dei progetti
Lucia Trotter è un’artigiana tessile titolare di «Arteler» di Mezzano nel Primiero. Cinzia Fonso, è invece una consulente d’immagine e «wedding planner» condividendo e diffondendo quell’energia positiva assolutamente necessaria per crescere e produrre. I premi sono stati conferiti in collaborazione con le Casse Rurali Trentine, New emagazine Donna e con GIPRO i Giovani Professionisti, e con la partecipazione di Flavia Angeli presidente di Donne Impresa Confartigianato, Simonetta Fedrizzi presidente della Commissione Pari Opportunità, Nadia Martinelli vicepresidente di Donne in Cooperazione, Roberto Conci e Minella Chilà della Redazione del Magazine femminile che ospita la rubrica Network Donna. Da più parti si è sottolineata la capacità di mettersi in gioco delle donne e di reinventarsi, la loro
realizzati dalla rete nel 2012, gli ottimi risultati raggiunti e illustrato gli obiettivi per il 2013 molti in partnership con enti e associazioni. Il premio «Trentino Donna» è stato assegnato a Lucia Trotter, artigiana tessile titolare di «Arteler» di Mezzano nel Primiero per la passione, la tenacia, la forza di rinnovamento e di affrontare le sfide del momento e del futuro, con un’attività artigianale che si tramanda da ben sette generazioni. Il premio «Sinergie» è andato invece a Cinzia Fonso, consulente d’immagine e wedding planner, per la sua straordinaria e naturale capacità di fare rete e di attuare progetti con altre donne all’interno del network,
capacità di produrre - le imprese femminili reggono meglio la crisi - le difficoltà di conciliazione; di qui la necessità di maggior attenzione nei loro confronti e di sostegno alle loro imprese, idee e progetti. Interessante l’apprezzamento all’iniziativa da parte delle maggiori rappresentanti provinciali, che hanno da più parti fatto sentire la loro vicinanza e garantito il loro sostegno nel proseguo dell’attività, così come molte realtà associative e di categoria. Un riconoscimento dovuto e meritato, che si ripeterà annualmente, che vuole valorizzare la donna nel suo ruolo su più fronti, in un difficile momento economico e sociale, in cui la capacità di fare rete può avere una grande efficacia e dare ottime soddisfazioni, come quelle offerte da Trentino Network Donna, la rete per tutte le donne. Anna Ciech, Responsabile Trentino Network Donna
Gli auguri della «Famiglia bellunese» di Trento ai nostri lettori Un altro anno è passato in compagnia di soci e amici. Sono 28 anni che faccio parte della Famiglia bellunese di Trento, il tempo passa veloce, l’anno appena trascorso ha portato molti momenti di allegria. Il 2012 è iniziato con la crostolada di Carnevale dove per l’occasione ci siamo vestiti in maschera; a seguire una gita in Veneto con meta Chioggia “una bella piccola Venezia” con visita alla pittoresca località di Pellestri-
na. Come ogni anno l’estate termina con una scampagnata e per finire è giunto l’autunno, tempo di castagne, assieme alle associazioni Trentini nel mondo, San Martino e Santa Croce e così il 2012 se ne va con i suoi pregi e difetti. Dopo essermi permesso di scrivere due righe nel vostro giornale, auguro a tutti un anno nuovo prospero di felicità e amicizia. Vitale Triches
Per comunicare con la redazione del mensile:
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GENTE E FATTI
Foto The South African
Foto The South African
LA SUA CANDIDATURA È STATA APPOGGIATA VIA INTERNET DA DECINE DI MESSAGGI INVIATI DA SOCI DEI CIRCOLI TRENTINI
Congratulazioni al trentino Claudio Chistè «Business leader of the year» in Sud Africa «Il 2012 è stato per me un susseguirsi di fantastici avvenimenti. In giugno la consegna del prestigioso riconoscimento «Freedom of the City of London» per il mio contributo reso nel settore della marina mercantile, che già mi aveva ampiamente gratificato per la mia attività. Ora la nomina a “Business Leader dell’anno” mi ha lasciato entusiasta e anche incredulo, perché ci sono tante altre persone senz’altro degne di questo riconoscimento»: così Claudio Chistè ha commentato il suo più recente successo, che lo ha visto guadagnarsi il titolo di «Business leader of the year», nell’ambito di un’iniziativa pro-
Chistè originario di Calavino ed emigrato in Sud Africa nel 1963, l’anno appena trascorso è stato ricco di meritate soddisfazioni. A contribuire alla sua nomina a «Business leader» hanno concorso anche decine e decine di «trentini nel mondo», che hanno accolto l’appello lanciato dall’Associazione via internet, a sostenere la candidatura di Claudio, inviando messaggi di apprezzamento al sito dedicato all’iniziativa. «Per me è stato molto toccante ricevere il solidale appoggio da così tante persone di origine trentina. Ringrazio tutti di cuore tutti quelli che mi hanno
mossa dalla Camera di commercio del Sud Africa. Per il trentacinquenne nato a Città del Capo, figlio di Diego
supportato e specialmente la Trentini nel mondo, sempre così incoraggiante. Cercherò di non deludere nessuno e continuare a creare nuove iniziative utili e che realizzino il bene commune», ha scritto Claudio in una e-mail inviata all’Associazione. Claudio Chisté era stato candidato nella sua veste di presidente di SNPL (Shipping Professional Network in London), una società che si occupa di trasporti marittimi. La cerimonia di assegnazione (alla quale sio riferiscono le fotografie in alto) si è svolta a Londra. Claudio ha ricevuto il premio da Gary Kershaw.
UNA BELLA STORIA CON PROTAGONISTI UN NONNO, UN NIPOTE E MOLTI FUNGHI
Una promessa mantenuta Giuseppe Pasquazzo (attuale presidente della Federazione dei Circoli trentini del Benelux), ci ha inviato una lettera ed una foto, che ben volentieri pubblichiamo su questa pagina. Pasquazzo conclude il suo messaggio scrivendo che « Doris, Fanette e Thomas augurano un felice 2013 a tutti quelli che hanno partecipato al soggiorno estivo a Vigo Cavedine e anche a tutti gli altri trentini». Tra le tante attività che si sono svolte durante il soggiorno in Trentino per famiglie organizzato nel mese di agosto dalla Trentini nel mondo a Vigo Cavedine, una delle più interessanti fu quella di andare alla scoperta del bosco e dei suoi funghi. Il nostro gruppo era guidato da due esperti micologi, che ci hanno aiutato a riconoscere e distinguere le specie commestibili dalle altre. Durante quell’uscita nel bosco, il raccolto di funghi fu abbastanza scarso e così promisi
a mio nipote Thomas che lo avrei portato in alcuni posti che conoscevo in Belgio dove di sicuro ne avremmo trovati molti di più. Approfittando di un breve periodo di vacanze scolastiche, il 31 ottobre mio nipote Thomas si è presentato a casa mia con un cestino e mi ha ricordato la promessa fatta in estate nel bosco. Vista la data avevo paura di fare brutta figura, ma decisi che era il caso di andare lo stesso sperando che con un po’ di fortuna avremmo potuto trovare almeno un posto dove raccogliere «chiodini». E invece, che piacevole sorpresa! Una volta entrati nel bosco, «brise» e «brisoti» dappertutto, Appena avuta la conferma che quei funghi erano non solo commestibili ma addirittura fra i più pregiati, Thomas tutto entusiasta ha cominciato a correre e a raccogliere, tanto che dopo una mezzora il suo cestino e il mio cesto erano stracolmi.
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Uscendo dal bosco mi ha detto: «nonno, peccato che i due signori dei funghi e anche tutti gli altri del gruppo non siano qui con noi: di funghi ce ne erano per tutti». 12 - 2012
GENTE E FATTI LE IMPRESSIONI DELLA CANTANTE BARBARA TAMBURINI CHE SI È ESIBITA A OURO FINO (MINAS GERAIS) E A SANTA OLIMPIA (SÃO PAULO)
In Brasile amano il Trentino più di chi in Trentino ci vive Ouro Fino e Santa Olimpia sono state le dua tappe di una trasferta in Brasile della cantante trentina Barbara Tamburini, che nel mese di novembre si è esibita per le comunità di origine trentina. Qui di seguito riportiamo le sue impressioni al rientro in Trentino. Nel mese di novembre ho avuto l’occasione, grazie all’Ufficio Emigrazione della Provincia Autonoma di Trento, di tenere dei concerti in alcune comunità di trentini in Brasile. Si trattava di portare un repertorio musicale tratto dal Cd «C’era una volta: canzoni popolari trentine del XIX sec», appena pubblicato dall’ Ensemble Fiaba Judicaria, che propone per l’appunto una selezione di brani popolari trentini eseguiti in maniera assolutamente fedele agli spartiti originali. Le città selezionate dall’Ufficio Emigrazione per il tour sono state quelle in cui sono attivi i Circoli trentini (aderenti alla Trentini nel mondo) di Santa Olimpia (un sobborgo di Piracicaba, nello stato di São Paulo), in occasione dei 120 anni della fondazione di quella Colonia Trentina, e la città di Ouro Fino nello stato di Minas Gerais. La cosa che più mi ha colpita è stato lo spirito di assoluta appartenenza al Trentino che ognuno
Barbara Tamburini con (da sinistra) José Manoel dos Santos (presidente della Camera di commercio di Piracicaba), Silverio Vitti (presidente del Circolo trentino di Piracicaba), Alberto Tafner (presidente della Trentini nel mondo. In alto a destra, a Ouro Fino con il presidente del Circolo trentino, Paulo Henrique Chistè da Silva.
dei cittadini dimostrava; dalle persone più anziane ai piccini di cinque o sei anni: ognuno porta ancora con sé le nostre tradizioni, il nostro dialetto, i nostri costumi tipici, fondendoli però all’allegria e all’ospitalità del popolo
brasiliano. Molte canzoni che io stessa, nata e vissuta sempre in Trentino, non avevo mai sentito, per loro erano brani di tutti i giorni: ne conoscevano tutte le parole e tutte le variazioni, e mi seguivano cantando con le lacrime agli occhi… Mi sono sentita lusingata, apprezzata, e credo che ognuno di loro vedesse in me un pezzettino di Trentino; quel Trentino al quale sono così legati e del quale si sentono parte integrante nonostante le migliaia di chilometri che li dividono e gli anni che sono passati dalla loro partenza obbligata. Credo che molti dei nostri trentini «italiani», dovrebbero imparare a sentirsi più legati alla nostra regione, proprio come fan-
no i nostri emigranti, in un modo assolutamente genuino. Ho avuto modo di vedere come grazie ai contributi messi a disposizione dalla nostra Provincia, e gestiti dall’Associazione Trentini nel mondo, sono state realizzate iniziative socialmente molto utili: come la piscina per bambini diversamente abili dell’associazione APAE a Ouro Fino e la sala ludica nel reparto di pediatria dell’ospedale della stessa città. Io e mio padre, che ho avuto la fortuna di portare con me e col quale ho condiviso dei momenti veramente felici, ringraziamo il consultore della Provincia Autonoma di Trento per il nord del Brasile, Eraldo Stenico e soprattutto Paulo Henrique Chistè da Silva, presidente del Circolo trentino di Ouro Fino, per l’efficienza, la perfetta organizzazione, la disponibilità e soprattutto per l’affetto dimostratoci ....e per ultimi, ma non certamente in scala d’importanza, tutti i trentini della Comunità di Santa Olimpia e di Piracicaba. ...ci mancate già. Barbara Tamburini
IL CIRCOLO TRENTINO HA ACCOLTO BARBARA TAMBURINI NELLA SUA SEDE E L’HA ACCOMPAGNATA IN VISITA A STRUTTURE E ASSOCIAZIONI
A Ouro Fino due giornate ricche di incontri La cantante Barbara Tamburini, che risiede nella città di Arco (in Trentino), si è esibita lo scorso 27 novembre presso la sede dell’ACIA (Associazione Commerciale Industriale e Agricola de Ouro Fino), in un evento promosso dal Servizio emigrazione e solidarietà internazionale della Provincia Autonoma di Trento, in collaborazione con il Circolo Trentino di Ouro Fino e la collaborazione dell’ACIA. Il tema della serata era: «A Musical Journey» con canzoni trentine, italiane, internazionali e anche brasiliane. Circa cento persone hanno partecipato all’evento che è durato un’ora e mezza. Durante la sua visita, sempre accompagnata dal presidente del Circolo Trentino di Ouro Fino, Paulo Henrique Chisté da Silva, Barbara e suo padre Marco Tamburini, hanno visitato la piscina d’idroterapia dell’APAE, un progetto che ha ricevuto il sostegno finanziario della Provincia Autonoma Trento (dove sono stati ricevuti - nella foto il momento dell’incontro - dal presidente Conceição Aparecida Munhoz M. Almeida), la sede del Circolo Trentino di Ouro Fino e il Circolo italo-brasiliano di Ouro Fino (dove sono stati ricevuti dal presidente 12 - 2012
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Oberdan Ewerton Zerbinatti e da Orley Zerbinatti). Il Circolo Trentino di Ouro Fino, vuole ringraziare pubblicamente Lorenzo Dellai, presidente della Provincia Autonoma di Trento (Italia) per l’iniziativa. Fabio Bolognani (CT Ouro Fino)
DOCUMENTI DA SYDNEY (AUSTRALIA) HA MANDATO UN MESSAGGIO TRAMITE UN GIOVANE TRENTINO CHE HA OSPITATO PER UN PERIODO
Zio Vic ha festeggiato il suo 95° compleanno e si definisce «ancora abbastanza in gamba» Piero Inama (a destra nella foto), 25 anni, geometra, residente a Martignano, ha trascorso un anno in Australia, dal 25 novembre 2011 al 25 novembre 2012, per perfezionare la lingua inglese. Durante la sua permanenza, ha lavorato in diversi luoghi (Sydney, Perth, Darwin) e in diversi settori, dalla ristorazione all’edilizia e in particolare in una cantina vinicola. A Sydney ha incontrato Vic Facchini - una figura «storica» dell’emigrazione trentina in Australia, da tutti conosciuto come zio Vic - e ha trascorso due mesi come suo ospite. La sua ultima settimana prima del suo rientro in Trentino, Piero Inama l’ha trascorsa da zio Vic, che gli ha affidato un compito: portare alla redazione
del nostro mensile alcune foto scattate in occasione del suo 95° compleanno e un suo messaggio destinato a tutti i lettori, che ben volentieri pubblichiamo qui di seguito. Ciao amici trentini, Zio Vic si fa vivo dopo tanto tempo. Non è più come una volta, quando
potevo scrivere spesso ai Trentini nel mondo e raccontare qualche piccola novità. Però ho celebrato il mio 95esimo e sono ancora abbastanza in gamba e vorrei rivedere le Dolomiti ma purtroppo alla mia età è un po’ difficile e ricorderò per sempre gli amici rimpatriati dall’Australia.
L’ultima volta che sono stato a Trento, cinque anni fa, sono rimasto molto contento di aver ricevuto l’onorificenza dell’Aquila di San Venceslao da Lorenzo Dellai, presidente della nostra Provincia, e pure aver rivisto i vecchi amici ex-australiani e anche i parenti trentini. Mi auguro che tutti voi stiate in buona salute e sopportiate la difficile economia di quest’oggi. Vi mando una foto fatta alla festa del mio 95esimo con Giovanna Terzi: una parte di torta era fatta a forma della macchina australiana che ho portato in Italia nel 1956 e ricordo i bei tempi di quando eravamo giovani. Saluti e auguri di buon natale a tutti. E arrivederci in paradiso con Padre Bertagnolli. Zio Vic
l’attestato È stato consegnato al termine del corso di formazione previsto dal «progetto mary poppins»
In Trentino ci sono 29 nuove qualificate babysitter Con una cerimonia semplice e partecipata sono stati consegnati gli attestati di qualifica a ventinove nuove babysitter che opereranno sul territorio per conciliare i tempi di lavoro con gli impegni famigliari ed educativi. Il «Progetto Mary Poppins» ha concluso in questo modo la sua terza edizione alla quale hanno partecipato diverse giovani donne provenienti dalle vallate del Trentino, un quarto circa della quali di origini straniere. Il progetto vede nelle Acli l’ente gestore e nasce dal lavoro di condivisione di un’ampia rete di enti partner fra i quali ricordiamo:
l’ufficio per le pari opportunità della Provincia Autonoma di Trento, il Punto famiglie, il Forum delle Associazione famigliari, l’Istituto regionale di studi e ricerca sociale, la cooperativa Koiné, la comunità Murialdo, la Federazione provinciale delle scuole materne, la Casa di accoglienza Padre Angelo e la Cassa rurale di Aldeno e Cadine. Il progetto, finanziato dal fondo per la famiglia della Provincia di Trento, dal 5 per mille delle Acli trentine e con il sostegno della
Cassa rurale di Aldeno e Cadine, ha previsto 75 ore di formazione, di cui 30 di tirocinio sul campo presso enti ed associazioni impegnati per la promozione, accoglienza e cura della famiglia. Fra le competenze trasmesse nel corso dell’itinerario formativo c’era la conoscenza degli stadi di sviluppo psico-emotivo e dei bisogni evolutivi del bambino, degli aspetti pedagogici e relazionali, nonché la conoscenza dei servizi e delle opportunità per i genitori e la famiglia. (Ufficio Stampa ACLI trentine)
TRENTINI NEL MONDO - ONLUS sede in via Malfatti, 21 - 38122 TRENTO - tel. 0461 234379 - fax 0461 230840 e-mail:info@trentininelmondo.it / sito internet: www.trentininelmondo.it
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Julio Cesar Sartori è discendente di un trentino emigrato da Telve Valsugana in Uruguay. Nel 2011 Julio Cesar era tornato per la prima volta a Telve, grazie ad un viaggio organizzato dal Circolo trentino di Montevideo, del quale è socio. Nel 2012 Julio Cesar ha voluto ritornare e trascorrere quasi un mese a Telve, per conoscere ancora meglio il suo paese di origine e il Trentino. Per lui è stata una magnifica esperienza, durante la quale ha incontrato le sue radici. È venuto a trovarci il 30 agosto.
Non sempre durante l’anno siamo riusciti a pubblicare mese per mese sul giornale le foto delle persone che hanno fatto visita alla sede della Trentini nel mondo. In questo ultimo numero del 2012 tentiamo di completare la «galleria fotografica» andando a ripescare le immagini scattate nei dodici mesi ma rimaste in archivio
VISITE I
Oscar Dario Menapace e B
foto insieme a Francesco Bocchett loro saluto il 16 luglio. Bruno, la c membro del Circolo Trentino di Flavon e Levico Terme, del Circo partecipato al programma di «Inte dalla Provincia Autonoma di Tren
Claudio Smaniotto (quarto da sinistra), è un imprenditore agricolo che vive e lavora a Neuquen (Argentina), insieme alla moglie Ana Elma Rozza (terza da sinistra), accompagnato dal consigliere della Trentini nel mondo Cesare Ciola (quinto da sinistra) da alcuni amici e parenti che vivono in Trentino, il 3 luglio ha visitato la sede dell’Associazione, dove è stato ricevuto dal vice presidente Aldo Degaudenz e dal direttore Anna Lanfranchi (primi due a sinistra).
Anelise Franceschi, socia de ranà - Brasile) il 26 aprile è stata in gliosa il suo nuovissimo passaport italiana, ottenuta grazie alla legge
Luciano Andreolli , del Circolo trentino di Buenos Aires (Argentina), il 3 ottobre con il presidente Alberto Tafner.
Maria Cisterna, (seconda da sinistra) di Buenos Aires, il 14 settembre ha visitato la sede con il marito Juan Carlos Grosso e i cugini trentini Elio Manfrini e Luciana Giori.
Gelci Zanandrea, (seconda da destra) suora presso la casa natale di Santa Paulina Visintainer a Vigolo Vattaro, ci ha fatto visita con Valdirene Dallabrida (seconda da sinistra) il 20 novembre. 12 - 2012
Carlo Basani, in visita all’Associazione il 7 luglio, poco dopo il suo pensionamento da dirigente generale della Provincia.
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Sandro Battisti, nato a Porto A nel 1978, è stato per un periodo il v di porto Alegre. Il bisnonno patern è tornato a tutti gli effetti in Trent «piantato radici» a Povo dove vive e gennaio Sandro ha fatto visita e po
IN SEDE
Bruno Mezzi (da sinistra, nella
ti) dell’Argentina hanno portato il cui famiglia ha origine a Storo, è Corrientes e Oscar, originario di olo di Malabrigo. Entrambi hanno erscambio giovanile» organizzato nto dall’1 al 20 luglio.
el Circolo trentino di Curitiba (Pan Associazione per mostrare orgoto, che sancisce la sua cittadinanza 379/2000.
Alegre (Rio Grande do Sul - Brasile) vice pesidente del Circolo trentino no lasciò Besenello nel 1875. Ora tino: dai primi giorni del 2012 ha e lavora presso «Trento Rise». Il 26 ortato il suo saluto in Associazione.
Luigi Rizzoli, (terzo da sinistra nella foto) originario di Verla di Giovo e fondatore della fabbrica di calzature «Verlan» a La Serena in Cile, dove è emigrato con la sua famiglia all’età di diciannove anni nel 1951, il 1° ottobre è stato gradito ospite dell’Associazione, accolto dal direttore Anna Lanfranchi (seconda da sinistra): con Luigi c’erano (alla sua sinistra) la moglie Giuseppina Cova, la nipote Gianina, le figlie Maria Rosa e Bruna, il genero Giorgio Bertola, la nuora Carmen Bertola e il figlio Mauro. Ad accompagnarlo in sede è stato Pio Rizzolli, primo a sinistra nella foto.
Gustavo Erresquin Croda, giovane messicano di Colonia Manuel Gonzalez, in visita il 28 settembre.
José Nardelli e Salesio Nardelli, (da sinistra, insieme a Giada Degasperi) hanno fatto visita alla sede della Trentini nel mondo venerdì 7 dicembre. José è discendente di Sigismundo Nardelli (era il suo bisnonno) originario di Mattarello. Entrambi sono soci attivi del Circolo Trentino di Laurentino (Santa Catarina - Brasile). Si trovavano in Italia per accompagnare il figlio di José, Eduardo Nardelli di 19 anni che è entrato a far parte della squadra di calcio del Sestri Levante. Per José è stato il primo viaggio in Italia e in Trentino, mentre Salesio era già stato in Trentino nel 1995, quando aveva partecipato al soggiorno formativo organizzato dalla Provincia Autonoma di Trento a Candriai.
Padre Marco Bagnarol, (seconda da destra seduto in prima
fila) che vive a Toronto (Canada), il 16 luglio, insieme ad un gruppo di studenti, ha fatto «tappa» presso la sede della Trentini nel mondo.
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Dirce Vitti, del Circolo trentino di Piracicaba (Brasile), insieme al «past president» Ferruccio Pisoni l’8 ottobre.
Giuliano Berti, del Circolo trentino di Nereu Ramos (Brasile), in sede il 6 novembre, con Rosanna Barchiesi. 12 - 2012
CIRCOLI DURANTE LA SERATA SI È ESIBITO ANCHE IL NOTO CANTANTE TRENTINO MARCO CALLIARI
Festa con cena e ballo a Montreal per i 40 anni del Circolo trentino Il Circolo trentino di Montreal (Canada) ha festeggiato il quarantesimo anniversario di fondazione. La ricorrenza è stata celebrata il 3 novembre 2012 con una bella cena, seguita da un ballo e da una graditissima castagnata. Il comitato direttivo, guidato dalla presidente Franca Calliari (foto al centro), ha organizzato una serata veramente memorabile, che è stata tra l’altro allietate dall’esibizione del celebre cantante trentino Marco Calliari (nella foto a destra). Erano presenti più di 120 persone - fra soci del Circolo e simpatizzanti - e tutti insieme
hanno ricordato con riconoscenza i presidenti e comitati che si sono succeduti nei quarant’anni di attività del Circolo. La Consultrice per il Canada,
Lucia Flaim, è arrivata da Toronto per portare i saluti e gli auguri suoi personali, della Provincia Autonoma di Trento e dell’Associazione Trentini nel mondo
(qui sotto è riportato il testo del messaggio). Tante grazie a tutti ed arrivederci al 50esimo! Gloria Odorizzi Pozza Vicepresidente Circolo
IL TESTO INTEGRALE DEL MESSAGGIO INVIATO PER IL 40° DAL PRESIDENTE DELLA TRENTINI NEL MONDO, ALBERTO TAFNER
Tra Circolo e Associazione un «ponte ideale» Cari amici del Circolo Trentino di Montreal, la Trentini nel Mondo è davvero felice di partecipare, anche se da lontano, alla vostra festa di compleanno per i 40 anni del Circolo. Attraverso Lucia, che ringraziamo per la sua disponibilità a farci da ambasciatrice, voglio personalmente trasmettervi tutta l’amicizia e l’affetto che ci unisce, anche se non abbiamo moltissime occasioni d’incontro. Sono convinto che il compimento dei 40 anni costituisca un traguardo importante, sia per il Circolo di Montreal che per l’Associazione, in quanto rappresenta il risultato concreto di un sentimento: quel sentimento che lega tutti i trentini ovunque essi vivano, in un’unica Comunità
costruita sui medesimi valori e sulle comuni tradizioni. Ed è verso il consolidamento e la crescita sempre più organizzata di questa Comunità Trentina che l’Associazione Trentini nel Mondo intende andare, lavorando assieme a tutti i Circoli, in
modo che ognuno possa portare quel contributo di idee e di pensiero indispensabili per andare avanti nel tempo. Anche se vorrei conoscere molto meglio la realtà del vostro Circolo per poter collaborare e interagire sempre di più, so che
a Montreal e più in generale nell’intero Canada, i Trentini hanno trovato una nuova casa, una nuova famiglia e una seconda patria. Questo però non toglie che rimanga sempre accesa la fiamma del ricordo e quella del desiderio di conoscere la storia, la gente e il luogo da dove si è partiti per iniziare una nuova vita. Il Circolo ed il rapporto che questo può avere con l’Associazione costituisce il ponte ideale in grado di unire e fare incontrare i trentini di qua e di là dall’Oceano e ognuno di voi deve sapere che le porte della Trentini nel Mondo sono sempre aperte per accogliervi con affetto e amicizia. Auguri per il vostro quarantesimo compleanno e un abbraccio a tutti. Alberto Tafner
Orgogliosi di aver presentato il Trentino alla «Settimana italiana» In occasione della «Settimana italiana» a Montreal il Circolo trentino della città canadese ha allestito una postazione, per presentare il Trentino. L’iniziativa è stata curata dal comitato direttivo del Circolo e dalla presidente, Franca Calliari. Presso il «tavolo» del Trentino, sono stati esposti oggetti artigianali, parecchi libri sul nostro Trentino e opuscoli con cartine e immagini esplicative. I visitatori hanno così avuto modo di ottenere molte informazioni sul Trentino, 12 - 2012
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anche parlando personalmente con i soci del Circolo che si sono alternati nella postazione. Grazie alla generosità dell’Ufficio emigrazione della Provincia Autonoma di Trento, che ha inviato penne, portachiavi, magliette e poster, abbiamo potuto distribuire numerosi gadget alle persone interessate. Parlare del nostro Trentino con orgoglio è stata un’esperienza interessante e piacevole. Gloria Odorizzi Pozza
CIRCOLI CON IL MERCATINO DI BENEFICENZA SONO STATI RACCOLTI CINQUEMILA DOLLARI CANADESI
Tre appuntamenti di successo per il «Gruppo donne» di Toronto Il Gruppo donne del Circolo trentino di Toronto, in Canada, ha organizzato per la venticinquesima volta il «mercatino di beneficenza», con il quale ha raccolto fondi destinati ad iniziative di solidarietà: tremila dollari per la Kidney Foundation (per il campeggio estivo dei bambini malati di reni); duemila dollari per il Sick Kids Hospital (destinati a Camp Oki, campeggio estivo per i bambini malati di cuore che hanno subito trapianto o portano pacemaker); un assegno è stato inviato anche a Padre Zucol, in India, per l’acquisto di un paio di macchine da cucire per dare la possibilità a due donne di un villaggio della provincia Kerala dove è missionario da moltissimi anni - di procurarsi del lavoro. «Con questi nostri interventi - afferma Lucia Larentis Flaim, che da sempre guida il Gruppo
donne - pensiamo soprattutto al futuro dei bimbi, forse perché sia-
mo mamme, e anche alle donne perché con una maggiore capacità possano aiutare la loro famiglia». Al «mercatino» ha dedicato un articolo il quotidiano «Corriere canadese» (foto a destra). In vista del Natale, il Gruppo ha organizzato il «Kris Kringle» (foto a sinistra), una sorta di gioco nel quale dei pacchetti regalo passano di mano in mano, secondo «ordini» che vengono impartiti
da chi conduce il gioco. Per le 53 partecipanti è stata un’altra serata di grande divertimento. La foto qui sotto si riferisce all’annulae gita del Gruppo Donne, che si è svolta il 29 settembre: il programma prtevedeva una crociera nel porto di Toronto ed una passeggiata nel centro cittadino.
Profondo cordoglio per la scomparsa di Aldo Cologna Un ponte tra l’Italia e il Canada: questo era Aldo Cologna, scomparso il 28 dicembre. Era nato il 22 gennaio 1944 a Castelfondo, suo amato paese, da dove emigrò nel 1965, con destinazione Toronto in Canada, dove pochi anni dopo sposò Alida Tedesco con cui ebbe tre figli: Stefano Boris e Kevin. Stefano sposato con Gina ha quattro figli: Aidan, Simona, Michela e Sofia. Boris non è sposato, ma con i nipotini ha il suo bel da fare. Kevin all'età di otto anni è morto causa annegamento. La moglie Alida è morta il 4 novembre 2010 dopo una lunga e brutta malattia, lasciando un grande vuoto nella vita di zio Aldo, dei figli e di tutti i parenti. Nonostante tutto zio Aldo ha sempre affrontato in maniera esemplare queste situazioni tristi, era lui che dava coraggio e speranza a tutti noi. Lui che dal Canada quasi tutti i giorni in collegamento tramite Skype, chiedeva notizie del suo paese, lui che ha lasciato qui il suo cuore… la nostalgia per le sue montagne era forte; diceva che viveva in Canada, ma il suo posto era qui; scherzando si parlava di
quando un giorno non ci fosse stato più, avrebbe voluto spargere le sue ceneri sulla montagna di Castelfondo… . a «Sous» ai piedi della «Vecla». Così il vento avrebbe portato le sue ceneri dove lui
aveva lasciato il cuore. A Toronto era molto conosciuto per il suo impegno come : membro dei Cavalieri di Colombo, dell’Associazione Nazionale Alpini e del Tirolesi Trentini Social Club di Toronto (è stato presidente del Club trentino negli anni passati). Nella sua amata Val di Non e specialmente a Castelfondo lascia i nipoti Robert con Liliana, Sara e i pronipoti Keven e Carlo i cugini e tantissimi amici con cui quest’estate ha trascorso ore indimenticabili che tutti noi porteremo per sempre nei nostri cuori. Lo ricordano con affetto gli amici della famiglia Piazzi Enzo e Marta. Ciao Zio Aldo.
Pensiero alle montagne della mia gioventù Un travolgente pensiero e passione mi trascina sulle belle montagne della mia gioventù. Non può mai arruginire il ricordo di quei luoghi e della terra che mi ha visto nascere-crescere Sono folle di gioia quando il pensiero scorre sulle ali del vento e come una piuma leggera si posa sulla maestosa montagna sopra il mio paese dove la vita scorre ancora con ritmi antichi colorati di fatiche. La lontananza mi fa sempre pensare e sovente mi fa sospirare. È una corda che vibra nel cuore, suona un inno che canta all’amore. Testo tratto da un componimento di Aldo Cologna, scritto a Mississauga il 7 ottobre 2009
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Un fedele lettore Aldo Cologna (primo a destra nella foto) era venuto a trovarci presso la sede della Trentini nel mondo il 10 agosto scorso insieme a Giovanna Cologna, Maria Paller e Alessandro Cologna. Si trovava in Trentino per andare in visita ai parenti di Castelfondo. Era un fedele lettore del nostro mensile, lo leggeva dalla prima all’ultima pagina e lo apprezzava. Era un abbonato della prima ora: si dichiarava orgoglioso di aver ricevuto e di conservare tutte le copie uscite. Insieme ai famigliari e ai parenti, ai quali esprimiamo sentite condoglianze, lo ricorderemo con affetto anche per l’amore che nutriva per queste «sue» pagine. 12 - 2012
CIRCOLI il 9 dicembre si sono riuniti per l’assemblea annuale, festeggiare santa lucia e scambiarsi gli auguri di natale
Domenica insieme per i trentini di Como e Lecco Il 9 dicembre scorso i trentini di Como e di Lecco si sono ritrovati per festeggiare tutti insieme, secondo le tradizioni trentine, le ricorrenze di Santa Lucia e del Santo Natale. Con noi non sono mancati molti amici lombardi delle due province, che da tempo hanno stabilito una fraterna e profonda amicizia. Come avviene in Trentino, abbiamo voluto vivere la ricorrenza di Santa Lucia, che nella tradizione porta doni in ogni casa, distribuendo a tutti i presenti cesti natalizi, panettoni, oggetti utili
e giochi ai bambini. Il periodo natalizio è un’opportunità per ritrovarci non solo per lo scambio degli auguri, ma anche per sentire eventi che ci sono occorsi nel corso dell’anno, partecipando con gioia se le notizie sono buone e so-
lidarizzando con sentita vicinanza in caso di notizie meno buone. In assemblea abbiamo ricordato l’attività del Circolo e discusso progetti ed iniziative future; dopo il consueto momento di raccoglimento per i nostri defunti,
abbiamo seguito la Santa Messa officiata dal fedele Don Bassano ed allietata dal sottofondo musicale della fisarmonica del segretario del Circolo, Luigi Moser. Il ristorante «La Capanna» di Lurago d’Erba ha voluto onorarci aggiungendo al menù concordato un piatto tipico trentino a base di «polenta e tonco del pontesel». Infine, dopo la lotteria con numerosi premi, ci siamo congelati con l’augurio di rivederci nel più roseo anno nuovo. Guido Endrizzi (presidente del Circolo)
Torneo di bocce e cena con i friulani a Bruxelles Per iniziativa del Circolo trentino di Bruxelles, in Belgio, in collaborazione con il Fogolar Furlan di Bruxelles e la società R.P.U.C (che riunisce gli appassionati di “petanque”, una variante francese del gioco delle bocce), è stata organizzata nella capitale belga una gara non competitiva di bocce, che ha visto impegnati ben 24 giocatori. Mario Tiso, presidente del Circolo trentino di Bruxelles, si è dichiarato molto soddisfatto del successo ottenuto dall’iniziativa, promossa per creare un momento di aggregazione nel segno del divertimento, dell’amicizia e della gastronomia. Infatti, in serata, al termine del torneo, è stata servita una gustosa cena a base di tortellini, seguiti da una selezione di quattro formaggi e pane alle noci.
Sapori della tradizione e vini trentini alla castagnata del Circolo di Liegi
Nelle foto (da qui sopra, in senso orario): il presidente del Circolo, Filippo Nardon (secondo da sinistra) insieme ad alcuni giovani che hanno collaborato al successo dell’iniziativa; Leopoldo Feretti con «zio Rico» mentre preparono il «Parampampoli»; Adriana, Edoardo e «zio Rico» in cucina; uno scorcio dell’affollatissima sala.
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Tanti saluti cari dal Circolo Trentini di Liegi (Belgio). Vi mandiamo qualche fotografia della nostra tradizionale «castagnata» di novembre! C’erano quasi duecento persone. È stata una bella serata con le nostre famiglie, tutti i nostri «soci» ed amici... Polenta, luganeghe e fasoi... e un bicchiere di Teroldego con le castagne «brustolade». Adriana Tomaselli
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CIRCOLI
Il saluto di Dellai ai Circoli trentini
Foto Corrado Poli
Riportiamo il testo integrale del messaggio inviato per posta elettronica da Lorenzo Dellai al presidente della Trentini nel mondo, ai Consultori e ai presidenti dei Circoli trentini. Cari amici, nel giorno nel quale rassegno le mie dimissioni da Presidente della Provincia Autonoma in vista di una mia eventuale candidatura al Parlamento nazionale, sento il dovere di rivolgere un cordiale saluto a Voi e - Vostro tramite - a tutti i trentini nei vari continenti.
Unisco il mio ringraziamento per la collaborazione da Voi sempre garantita e anche il mio rammarico per non aver potuto visitare, durante il mio mandato, tulle le Vostre Comunità. Quando questo è accaduto ho provato grande emozione e vero orgoglio di trentino. Auguro a tutti un sereno anno nuovo e un positivo lavoro nell’interesse di tutte le nostre comunità. Un abbraccio. Lorenzo Dellai
L’EX CAPITANO DEL BORUSSIA DORTMUND HA RACCONTATO EPISODI DELLA SUA LUNGA E LUMINOSA CARRIERA SPORTIVA
Castagnata del Circolo di Dortmund con l’«asso» del calcio «Aki» Schmidt
Dapprima, tutti insieme abbiamo tagliato le castagne, le abbiamo arrostite e le abbiamo mangiate. Più tardi un buffet di antipasti e vari tipi di pasta, accompagnati da un bicchiere di buon vino Teroldego ci hanno dato la carica giusta per intonare tutti insieme le canzoni della tradizione italiana, accompagnati dalle chitarre di Gabriele e di Santino. Insomma, una normalissima serata del Circolo dei trentini di Dortmund (Germania) - si potrebbe pensare a prima vista - se non fosse intervenuto un ospite tanto speciale quanto inatteso. “Aki” Schmidt, ovvero Alfred Schmidt, che però nessuno conosce con il suo reale nome di battesimo, non può passare inosservato all’interno del locale “La Trattoria” di Dortmund. Una sua gigantografia in bianco e nero è appesa in bella mostra a una parete. Questa ritrae l’allora capitano del Borussia Dortmund mentre solleva vittorioso il trofeo vinto nell’incontro di coppa del 1965. Proprio nella serata dell’incontro del nostro Circolo, Aki Schmidt, che oggi ha 77 anni ed è una “leggenda vivente” del Borussia Dortmund, si trova di persona in questa trattoria, suo locale abituale. E quando gli chiediamo di raccontare agli ospiti italiani qualche aneddoto della sua carriera, Aki non si lascia pregare troppo. E Aki comincia a parlare con entusiasmo del calcio italiano e ricorda quando nel 1964 con i suoi giocatori del Borussia si trovò a giocare contro l’Inter: ”In quel campo non contavamo nulla,
non avevamo nessuna chance!” Aki racconta della superiorità tecnica di un Sandro Mazzola, della velocità di un attaccante come Jair e della forte difesa di Facchetti e Burgnich. Nella partita di andata conclusasi con un pareggio, due a due, “... riuscivamo ancora a tenere il passo, ma nella partita di ritorno abbiamo perso tre a zero. Da noi non si poteva ricavare nulla di buono.” E tutto il gruppo riunito nella “Trattoria” cerca di mettere insieme la formazione della squadra dell’Inter di allora “Sarti, Picchi, Suarez ...” Un rispetto ancora più grande tributa Aki alla nazionale italiana che nel 1982 vinse in Spagna la
finale del campionato mondiale contro la Germania. “Amavo questa squadra”, esclama entusiasta Aki, “possedevano una tattica perfetta, la giusta misura tra una forte difesa e attaccanti pericolosissimi” allora non c’erano “quelli che si atteggiano a grandi attori ma non fanno un goal e che starebbero meglio in un circo piuttosto che su un campo di calcio. Si trattava piuttosto di giocatori onesti, veri, che giocavano un calcio efficace ...” Diventato allenatore anni più tardi, lo stesso Aki ha cercato di mettere in pratica il sistema di gioco italiano. Eppure una cosa che addolora l’ex-giocatore del Borussia, che ha sostenuto ben 25 partite in-
Fiduciosa speranza Libera traduzione dal testo in lingua tedesca di una poesia di Mariano Bresciani, del Circolo Trentino di Colonia (Germania)
Giace incantato il mondo in bianco velo, mentre a fiocchi ancor scende la neve, che morbida avvolge la volta del cielo, di campane, lontano, il rintocco lieve.
Nella pace di questo invernale splendore, ansiosi attendiamo la Notte Santa e la fine dell’Anno, sperando di cuore che ci porti ogni bene e salute tanta.
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ternazionali e che oggi si occupa dei vari circoli dei sostenitori del Borussia, in realtà c’è: che la nazionale tedesca proprio non riesca in partite decisive a battere quella italiana. Se mai questo succederà, “quando sarà?” chiedono tutti i presenti. Aki scuote la testa sfiduciato: “Non ne ho la più pallida idea”. Invece distribuisce lodi al suo attuale giocatore preferito in Italia: Andrea Pirlo “E`una cannonata!” E questo per uno come Aki Schmidt, che negli anni ‘50 e ‘60 nel calcio era di casa, è il massimo dei riconoscimenti. Il gruppo vuole ancora sapere se Aki nel periodo in cui giocava non avesse mai pensato di trasferirsi per giocare all’estero. “Offerte ce ne sono state”, ricorda Aki, “da parte della Spagna e anche dall’Italia”. Lì avrebbe potuto guadagnare molto più dei 4000 Marchi al mese che gli pagava allora il Borussia Dortmund. Ma lui non ha mai pensato seriamente ad abbandonare “il suo” Borussia: “Io ero un ragazzo di Dortmund che cosa avrei dovuto fare a Milano?” Da parte dei trentini è seguito un lungo e forte applauso. Walter Bau 12 - 2012
CIRCOLI OLTRE 150 PERSONE HANNO PARTECIPATO ALL’APPUNTAMENTO CHE SI È SVOLTO IL 9 DICEMBRE
Benvenuto Simon
Chiusura d’anno con pranzo e lotteria al Circolo trentino di Buenos Aires Domenica 9 dicembre abbiamo organizzato l’ultimo pranzo dell’anno. È stata una grande festa con molti partecipanti: 150 persone. Il menù prevedeva: un «buffet froid» speciale, preparato artigianalmente dalle donne del consiglio direttivo. Non mancava niente, i piatti erano variatissimi e sono stati accolti con approvazionee... grande appetito. C’è stata poi un’importante lotteria con bellissimi premi in palio. La sede del Circolo è stata
allestita per l’occasione con molto buon gusto e abbiamo avuto la presenza di un bravissimo animatore, Alberto Daysen, che con il suo repertorio internazionale,
ma sopratutto italiano, ha fatto ballare utto il pomeriggio «come un soldo» gran parte dei presenti. Gabriela Anzelini presidente del Circolo
Il neonato in braccio al papà nella foto, si chiama Simon Roca ed è il più giovane componente della comunità trentina di Buenos Aires (Argentina). È nato il 6 novembre 2012 e alla nascita pesava 3,560 kg. È nipote di Gabriela Anzelini, presidente del Circolo Trentino di Buenos Aires. Il papá Santiago, la mamma Luciana e i fratellini Felipe e María sono molto felici dell’arrivo del nuovo membro della famiglia Roca.
Apprezzato concerto natalizio del «Coral Trentino» Il «Coral Trentino» del Circolo trentino di Buenos Aires (Argentina) che quest’anno ha festeggiato i suoi 25 anni di attività, il 1° dicembre ha offerto al Circolo un graditissimo «Concierto de Navidad». Diretto dal maestro Guillermo Suar, il Coro ha eseguito diverse canzoni di Natale, «fra le
quali - ci ha scritto la presidente del Circolo, Gabriela Anzelini - anche alcune che cantavamo davanti al presepio la notte del 24, insieme ai nostri genitori trentini ». Il 1° dicembre si sono esibiti anche il «Coro Giuliano», diretto da Juan Pablo Llobet e il «Coro Suyai», diretto da Guillermo Suar.
Buon lavoro al nuovo direttivo di Cordoba Eletto dall’assemblea del Circolo che si è svolta il 12 novembre, il nuovo direttivo del Circolo trentino di Cordoba (Argentina) si è riunito il 16 novembre per la distribuzione dellle cariche. Questa la nuova composizione: Gustavo F. Cristofolini, presidente; Zonia S. M. Angeli, vice presidente; Norma E. Zanini, segretaria; Adriana E. Giovannini (tesoriere). I consiglieri titolari sono: Sergio V. Donini, Rolando E. Trettel, Graciela M. Tomasi. I consiglieri supplenti sono: Mercedes N. Goio, Cecilia M. Bazzoli. I revisori dei conti sono: Nelly B. Zamboni e Romina S. Griguol (titolari) e Maria Amalia Conci (supplente). 12 - 2012
Completano il nuovo direttivo i componenti del Collegio arbitrale: Victor Donini, Pio E.
Baldissare e Carlota Agosti. Il nuovo presidente, Gustavo Cristofolini, ha dichiarato di vo-
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ler proseguire la linea di azione portata avanti dal suo predecessore, Rolando E. Trettel.
DALLE VALLI L’ESIBIZIONE È AVVENUTA IN OTTOBRE IN OCCASIONE DEL «3° Incontro Culturale» e DELLA «7A Cena Italiana Trentina»
Applausi e grande entusiasmo a Luzerna per il «Gruppo danze» del Circolo trentino Sabato 27 ottobre 2012 si sono svolti il «III Incontro Culturale» e la «VIII Cena Italiana Trentina» del Circolo Trentino di Luzerna (Santa Catarina - Brasile), con l’obiettivo di riscoprire, tutelare, far conoscere e tramandare i costumi e le tradizioni culturali che i nostri antenati ci hanno lasciato. La manifestazione è iniziata nel pomeriggio a partire dalle ore 14.00 con i giochi di carte, come briscola, scopa, tressette, quatrilho e truco e i tornei di bocce, morra e tria. Purtroppo la partecipazione ai giochi quest’anno non è stata cosi significativa e numerosa come negli anni precedenti. Il premio è stato consegnato solo nei giochi di tressette, bocce e truco. A tressette il primo posto è stato conquistato dalla coppia Primo Alberti e Gilto Mott; al secondo posto Ferdinando Dalvesco e Aquiles Mott e al terzo, Gisela Spier e Helga Spier. Nel gioco del «truco» hanno vinto Jaime Turra e Amarildo Proner, seguiti da Cleber e Claudemir Torre (secondi classificati) e da Dirceu Karlo e Francisco Iagher. La classifica finale del torneo di bocce ha visto trionfare la coppia Antenor Biscano e Felix
Brandalize, davanti alla squadra composta da Valmor Cardoso e Milton Hoffman; al terzo posto, Roque Greff e Clemair Garanha. La sera, a partire dalle ore 20.00, la manifestazione è proseguita con la cena, che ha ottenuto un grande successo, con la partecipazione di più di trecento persone. Dopo la cena, ci sono state le esibizioni di carattere culturale. Il Gruppo di danze del Circolo trentino di Lucerna, ha presenta-
to i balli «Scarparo» e «Scarpe e raspa»; poi Natalie Ceron si è esibita da sola in due danze freestyle, che rappresentano la cultura italiana e brasiliana, «Brasileirinho» e «Tarantella». Lo spettacolo del Gruppo di danze del Circolo trentino di Lucerna è poi proseguito con l’esecuzione di «Massolin di fiori» e la lettura, da parte di Carla Dhilder Greici e Krug della poesia «Carezze al mio Trento» scritta da Luigi Amech.
Poi è stata la volta dell’Associazione Triveneta di Lucerna con due «numeri»: un primo ballo popolare, allegro, durante il quale le ragazze hanno mostrato la loro grazia e delicatezza e i ragazzi hanno mostrato la loro forza e agilità e poi una danza nella quale hanno coinvolto i presenti. La serata è proseguita con la cantante Amanda Peliciolli, che ha proposto un repertorio di brani italiani e le musiche da ballo del duo «Cristiano e Marcelo».
Doppio appuntamento natalizio per il Circolo di Presidente Getúlio
Il Circolo trentino di Presidente Getúlio (Santa Catarina - Brasile) per il Natale quest’anno ha fatto un doppio festeggiamento. Prima abbiamo partecipato alla sfilata di Natale che si svolge ogni anno sempre nel primo venerdì di dicembre, in coincidenza
con l’apertura del «Natale Magico». Nella stessa occasione, cinque coppie di soci del Circolo Trentino si sono esibite nella danza denominata «Finestrella». Il 16 dicembre il Circolo ha riunito tutti i soci per l’incontro che ha concluso l’attività del 2012: con il pranzo
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natalizio è stato festeggiato anche l’ottavo anniversario del Circolo, che è stato fondato il 15 dicembre 2004. Durante l’incontro abbiamo consegnato un regalo natalizio a ogni famiglia del Circolo. Nilo Poffo (presidente del Circolo) 12 - 2012
VALLI - EDITORIA il libro “gli uomini del legno sull’isola delle rose” ricostruisce l’emigrazione avvenuta fra il 1935 e il 1947
Fiemmesi a Rodi, una pagina di storia poco nota una straordinaria vicenda di pace, lavoro, fatica «Non soltanto un accurato e meritevole lavoro di ricostruzione storica e dunque di memoria restituita, specie alle giovani generazioni, ma anche un tassello in quella necessaria costruzione della identità delle nostre comunità: in questo caso quella della valle di Fiemme che a metà del secolo scorso, in condizioni difficili, scelse la strada dell’emigrazione portando nel cuore del Mediterraneo, a Rodi, la secolare esperienza dei boscaioli. E dunque, nel contesto di anni segnati da laceranti conflitti, anche una straordinaria vicenda di pace, lavoro, fatica. Una vicenda che oggi può essere finalmente conosciuta da tutti i trentini, e non solo». Così Mauro Gilmozzi, assessore all’urbanistica, enti locali e personale della Provincia autonoma di Trento, durante la presentazione del volume «Gli uomini del leNel 1935 dalla Valle di Fiemme giunse sull’Isola di Rodi, Protettorato italiano, un gruppo di boscaioli e segantini fiemmesi con le famiglie. Il governatore italiano Mario Lago creò per loro un nuovo villaggio che fu chiamato Campochiaro. Li raggiunsero altri convalligiani e pochi altri trentini. Avrebbero dovuto, con minoranze altoatesine e friulane, occuparsi della coltivazione delle locali foreste, depauperate nel corso degli ultimi secoli. Una emigrazione organizzata al meglio che, nelle intenzioni della
gno sull’isola delle Rose. La vicenda storica del villaggio italiano di Campochiaro a Rodi 1935-1947» (Curcu & Genovese editore). Il libro ricostruisce, anche con l’ausilio di immagini inedite, una pagina di storia sconosciuta ai più ed è frutto del lavoro di scrittura e ricerca del Comitato familiari degli emigrati fiemmesi a Rodi e del giornalista e scrittore Renzo Maria Grosselli. Alla presentazione, accanto all’assessore Gilmozzi, l’assessore alla cultura del comune di Cavalese, Sergio Finato; Renzo Maria Grosselli e una rappresentanza del Comitato familiari degli emigrati fiemmesi a Rodi, con il presidente Riccardo Selle, Franca Degiampietro e Giampaolo Corradini. Ma era presente, non senza emozione, anche un folto gruppo di persone, oggi anziane, che hanno vissuto direttamente quella epopea. (Uff. Stampa PAT)
Un’emigrazione organizzata che doveva essere definitiva maggioranza dei trentini, doveva essere definitiva. Ma la “Grande Storia” aveva deciso altrimenti. Il Dodecaneso, a partire dalla fine del 1936, divenne un avamposto “strategico” del nuovo impero italiano e conobbe un processo di massiccia militarizzazione. Quindi, con l’entrata in guerra dell’Italia, fu stretto nella
morsa navale e aerea degli inglesi con continui bombardamenti e scarsità di viveri. Una parte dei trentini scelse di rientrare nella propria terra nel 1939, altri nel 1943, quando l’Arcipelago passò sotto lo spietato controllo dell’esercito tedesco. Con la sconfitta dell’Italia, e dopo due anni di amministrazione
inglese, il Dodecaneso passò sotto amministrazione greca e le famiglie trentine che avevano sperato di poter rimanere in quella terra, in cui avevano intessuto rapporti di amicizia e reciproca stima con la popolazione locale, dovettero lasciare l’isola. Le ultime fecero rientro in patria nel 1947. Campochiaro, ora abitata da famiglie greche, cambiò di nome, venendo a chiamarsi Eleoussa. A partire dagli anni ’80 nacque in Valle di Fiemme un flusso di turismo verso Rodi, fatto di
Dalla demolizione alla ricostruzione, la storia della chiesa di San Biagio «Nanno e le sue chiese - Capolavori antichi e moderni» è il titolo del libro (di oltre trecento pagine) che Giuseppe Torresani, nativo di Nanno, dirigente scolastico a Mezzolombardo, ha realizzato nel 2012, nell’anno del cinquantesimo di consacrazione della chiesa di San Biagio. Qui di seguito riportiamo alcuni stralci della prefazione. Le chiese costituiscono per una comunità il patrimonio più prezioso, tramandato di generazione in generazione per essere conservato e arricchito. Esso è uno scrigno pieno di valori religiosi, umani e culturali, che hanno assunto mirabili espressioni in forme artistiche, frutto dell’ingegno e del lavoro di tante persone. Le vicende delle chiese di Nanno sono 12 - 2012
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per molti versi emblematiche dei problemi che le comunità hanno dovuto affrontare nell’evoluzione dei tempi per far fronte a nuove esigenze, come il notevole incremento della popolazione con la conseguente necessità di ampliamento degli edifici religiosi. E non furono sempre soluzioni indolori per la decisione di operare interventi che in qualche caso dovevano essere radicali, come la demolizione completa della antica chiesa per dare spazio alla nuova. La ricostruzione storica dell’ambiente di Nanno all’epoca dell’abbattimento della gloriosa cinquecentesca chiesa di S. Biagio, perché troppo piccola a contenere l’aumentata popolazione, può aiutare a comprendere e collocare i fatti e gli avvenimenti in una corretta interpretazione.
VALLI - EDITORIA
ex emigrati e di loro figli e nipoti che, nei decenni, avevano trasformato in un «mito» le vicende di quella emigrazione. Così Franca Degiampietro, Giampaolo Corradini e Riccardo Selle - del Comitato familiari degli emigrati fiemmesi a Rodi - hanno ricostruito la genesi di un libro che, è stato detto durante la presentazione, “sembrava un sogno ed è oggi diventato, grazie all’impegno e all’entusiasmo di molti, un importante documento. L’ENTUSIASMO DEL RICORDO
Il libro si apre con una nota del Comitato familiari degli emigrati fiemmesi a Rodi, intitolata «L’entusiasmo del ricordo», che qui di seguito riportiamo integralmente. «Nel “frenetico andamento della vita moderna” risulta sempre più difficile guardarsi indietro e pensare a quanto qualcuno prima di noi ha detto e fatto; inoltre, spesso, è la stessa pigrizia che ha il sopravvento e tutto ciò ci porta
a posticipare azioni ed infine, inesorabilmente e drammaticamente, a dimenticare. Qualche anno fa Riccardo Selle ha proposto a noi, Franca Degiampietro e Giampaolo Corradini, a nostra volta figli di emigrati, di realizzare un sogno: riportare alla memoria un periodo storico di emigrazione “fiemmese” nell’isola di Rodi (Grecia) dove, lui bambino, seguì la famiglia. Ci siamo trovati di fronte ad una scelta: intraprendere o meno un viaggio, con l’intento di raccogliere testimonianze verbali (le poche dei fortunati “sopravvissuti”), scritti, racconti di figli e nipoti, tante immagini, spesso ingiallite dal tempo ma sempre splendide, elementi di un passato non molto lontano, vissuto in una (allora) lontana isola del Mare Egeo, dalle nostre madri e dai nostri padri. Se ne era spesso parlato, fra parenti ed amici dei Fiemmesi di Rodi, ma era fino ad oggi rimasta un’intenzione, un’idea ‘allo stato larvale’ si potrebbe dire. Se il tempo e un pizzico di slancio, ma non
certo la volontà, erano mancati ai nostri predecessori, la torcia è stata passata ai figli ancora accesa. Di qui l’idea, e le radici intime, di questo documento: un paziente lavoro che ci ha impegnato per alcuni anni ma che ci ha, sin dall’inizio, entusiasmati e che ci appassiona ancora scrivendo queste brevi righe di presentazione nelle quali vorremmo trasmettere quanto noi ora, una volta ultimato il percorso, avvertiamo. Tutto è avvenuto in un crescendo di emozioni: ritrovare una lettera diligentemente scritta ed indirizzata al coniuge in Patria, come rivedere un parente su una piccola immagine fotografica ritagliata a seghetto è stata per noi e per tutti coloro che con noi hanno ‘scritto’ questo documento ripercorrere non solo una parentesi di storia. Non si tratta di un semplice debito di riconoscenza nei confronti di persone che hanno tracciato il solco prima di noi: è un valore che va ritrovato nello stesso entusiasmo con cui gli stessi interpreti
di quelle esperienze raccontavano a noi il loro modo di lavorare, studiare, divertirsi, in una parola il loro ‘vivere’ in quelle terre. “Ricordare” nel senso di “riportare nel cuore”: questo è quanto era il nostro intendimento sin dall’inizio di questo viaggio. Nel nostro cammino abbiamo coinvolto tantissimi “testimoni” ed amici, che vogliamo ringraziare avendo con noi entusiasticamente e senza alcuna riserva collaborato. Anche in loro abbiamo ritrovato le nostre emozioni. Un particolare ringraziamento a Renzo Maria Grosselli che ha accolto, senza esitazione fin dai primi momenti, la proposta di produrne un documento di significativo valore storico. Come pure un grazie a coloro che hanno creduto al nostro progetto ed hanno contribuito finanziariamente alla realizzazione del presente volume. Cosa altro dire? L’entusiasmo del ricordo ci ha affascinato e continuerà ad affascinarci; chissà, questa opera potrà essere un buon inizio”.
Il libro delinea l’ambiente in cui sono avvenuti i fatti e racconta il più fedelmente possibile come sono state prese certe decisioni, per stabilire con obiettività, meriti e responsabilità individuali e collettive Non c’è dubbio che la perdita del patrimonio di fede e arte è stata grande; ma erano tempi nei quali, presi nel ciclone di un modernismo imperante prima e dopo la seconda guerra mondiale, si riteneva che il vecchio non rappresentasse un valore e si potesse disfarsene, convinti anche che il mescolare l’antico col nuovo poteva rompere l’unità artistica. Uno degli obiettivi del libro è quindi di far rivivere l’antica chiesa di S. Biagio attraverso immagini, documenti, testimonianze e riferimenti scritti e orali. Ciò non deve inficiare l’altro obiettivo di rendere omaggio all’opera
nuova e a quanti sono stati encomiabili protagonisti della sua realizzazione. Anche per essa, si è voluto ripercorrere le tappe salienti, dalla genesi alla posa della prima pietra, dagli stati di avanzamento fino alla sua solenne consacrazione il 21 maggio 1952 e oltre, dando il giusto rilievo anche alla discussione sul rapporto tra l’arte contemporanea e la religione e, nello specifico, sulla Via Crucis, vero capolavoro di arte moderna. L’indagine storica è stata condotta seguendo rigorosamente il metodo storico scientifico di raccontare poggiando sempre su una ricca documentazione, ravvivata dalle testimonian-
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ze delle fonti dirette, per offrire al lettore la più ampia panoramica di ciò che liberamente e in modo personale è chiamato a valutare. È stato un lavoro di ricerca lungo e impegnativo. Ciò che tuttavia ha reso ancora più toccante e stimolante il lavoro è stato l’incontro con tante persone, desiderose di ricordare con amore coloro che hanno legato la loro vita alla edificazione della nuova chiesa. Si è voluto poi delineare l’ambiente in cui sono avvenuti i fatti e raccontare il più fedelmente possibile come sono state prese certe decisioni, per stabilire con obiettività, i meriti e le responsabilità individuali e collettive. 12 - 2012
EDITORIA «A TAVOLA CON LA MEMORIA» È STATO EDITO DALLA CAMERA DI COMMERCIO DI TRENTO E DAL CONSIGLIO PROVINCIALE
I sapori dell’enogastronomia trentina messi «in versi» da dieci poeti dialettali Un volume di ottanta pagine, con cinquanta poesie dialettali di dieci autori (quattro dei quali ancora viventi): questa potrebbe essere la stringata presentazione «in numeri» del libro «A tavola con la memoria», edito nella collana «I quaderni dell’enoteca», che è stato presentato lo scorso 10 dicembre a Trento a Palazzo Roccabruna da Adriano Dalpez e Bruno Dorigatti, rispettivamente presidenti della Camera di commercio di Trento e del Consiglio provinciale di Trento, i due enti che hanno pubblicato il volume. Scorrendo il sommario del libro, si trovano titoli come «L’orzét a la trentina», «La salsiza», «El smacafam», «El teroldec», La polenta», «Tonco de ponteselo», «Profum de bröbrus’» e «Polenta carbonèra». Si intuisce così - come in effetti si spiega nei risvolti di copertina - che «A tavola con la memoria», oltre che un omaggio al Trentino, ai suoi poeti e alle sue tradizioni, è «un invito esplicito a riscoprire una tradizione enogastronomica che è parte integrante della civiltà montano-rurale trentina», che la contemporaneità, a volte distratta e frettolosa, tende a dimenticare. «A tavola con la memoria - ha affermato l’autore dell’intro-
duzione al libro, Renzo Fracalossi, durante la presentazione a Palazzo Roccabruna - è solo apparentemente un’ordinaria raccolta di poesie. In realtà, fra queste pagine, sta prepotente la voce delle nostre origini, ovvero di quei caratteri che ci rendono forse unici e che, nei secoli, hanno scavato e scolpito, come acqua continua, lo specifico di questa geografia». Mentre si leggono le poesie di questa raccolta, ha proseguito Fracalossi, «ci accorgiamo, quasi inavvertitamente, della straordinaria forza che ci lega alla terra. Una forza che non si interrompe mai e che ci fa rimestare la po-
lenta, qui come in Australia, con lo stesso medesimo richiamo alle nostre profonde radici, consapevoli che quel bollente impasto di acqua, sale e mais tutela, più di ogni museo, la nostra orgogliosa appartenenza a montagne e valli che, oggi come mille anni fa, sono la nostra casa ed, al contempo, un ponte essenziale fra le culture dell’ Europa che diviene». Fracalossi ha anche voluto precisare che le poesie della raccolta non alimentano la comoda retorica della nostalgia e non vagheggiano alcun improbabile ritorno al passato: costituiscono invece «un invito potente alla riflessione attorno al nostro incerto
vivere nell’età della tecnica, dove è facile scordare provenienze ed origini, per perderci nelle sabbie mobili dell’omologazione più grigia, quella cioè che annulla l’ originalità delle indispensabili differenze». «Viviamo immersi in un magma oleoso di “fast food”- ha continuato Fracalossi - di gusti tutti uguali, di sapori standardizzati, di pensiero unico e debole; di lingue mal imbastardite fra uno scadente italiano ed un raffazzonato inglese da giornale pettegolo Solo lo poesia - ha concluso può intervenire, per richiamare la nostra coscienza all’ essenza delle cose vere, attraverso il lento passo della parola che illumina questa selva oscura, nutrendo di sé la conoscenza prima e la coscienza poi». Il volume propone opere di Fabrizio da Trieste (che ha letto alcune poesie durante la presentazione del libro), Arcadio Borgogno, Silvano Brunelli, Giuseppe Caprara, Ferruccio Gasperetti, Lino Lucchi, Giovanni Meneguz, Emanuele Mussi, Gastone Pancheri e Livio Tissot. Chi fosse interessato, può mettersi in contatto con Palazzo Roccabruna, tramite il sito www. palazzoroccabruna.it
attraverso MAPPE, FOTOGRAFIE E STATUTI il libro fa conoscere UN SECOLARE SISTEMA DI GESTIONE DEL TERRITORIO
Cinque itinerari nelle «terre comuni» del Trentino L’associazione Professionaldreamers, a conclusione di un progetto realizzato attraverso i bandi del Servizio Valutazione Ambientale della Provincia Autonoma di Trento, propone un agile volume sul tema delle «Terre Comuni». Nel corso dell’estate 2011 e 2012 nell’ambito del progetto sono state organizzate escursioni guidate e aperte al pubblico su alcune delle più antiche e originali terre comuni del Trentino: le consortele della Val di Rabbi, le Regole di Spinale e Manez, la Magnifica Comunità di Fiemme, la Regola Feudale di Predazzo, il consorzio dell’Alpe Vederna. C’è stato un periodo, infatti, nel corso della storia in cui il Trentino era retto da un plurale ed estremamente diversificato sistema di governo del territorio, in cui le comunità locali godevano di ampi spazi di autonomia nella gestione di beni di interesse collettivo come prati, boschi, aree 12 - 2012
coltivate, torrenti. La sopravvivenza di queste comunità in contesti ambientali ostili come quelli montani dipendeva da un’attenta e oculata gestione di queste risorse. Tale sistema ha consentito di preservare per secoli i delicati equilibri sociali e ambientali delle montagne trentine grazie all’applicazione di principi di sostenibilità ambientale che questo volume intende svelare. Anche se il territorio è molto mutato, continuano oggi ad esistere le istituzioni depositarie di quelle antiche usanze: le proprietà collettive. Qual è l’attualità di queste istituzioni in
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un mondo radicalmente trasformato? Che cosa possiamo apprendere da questo secolare sistema di gestione sostenibile del territorio? Mappe, fotografie, racconti, statuti: attraverso questi strumenti il libro invita all’esplorazione delle terre comuni del Trentino, suggerendo cinque itinerari inediti. Su queste tracce il viaggiatore è introdotto al territorio delle proprietà collettive, cogliendo spunti e suggestioni per approfondire lo stretto legame tra una società, un territorio e le sue istituzioni locali. Maggiori informazioni sul volume, sul progetto e sull’associazione si trovano sul sito www.professionaldreamers.net e si possono richiedere per e-mail scrivendo a info@professionaldreamers.net
PERSONAGGI “Trentacinque operai, quasi tutti bleggiani, partono oggidì alla volta di Genova per quindi salpare sul vapore Serivia, il 1° settembre alla volta della Plata, nella Repubblica Argentina. Costoro e gli altri delle due spedizioni anteriori, vengono trasportati dalla Casa Colajonni di Genova, con la caparra anticipata di 20 lire a testa e colla rifazione del restante prezzo a rate mensili entro i primi sei mesi di lavoro”. Così, centrotrent’anni or sono, scriveva don Lorenzo Guetti su La Voce Cattolica del primo settembre 1883, affrontando quello che era diventato il più vasto movimento migratorio di quell’epoca. Un fenomeno che lui stesso stava studiando, raccogliendone i dati sulla “Statistica dell’Emigrazione Americane dal 1870 in poi”, che verrà pubblicata nel 1888. Proprio lo studio di questo fenomeno e delle sue cause rafforzò, nel curato della Quadra, l’idea cooperativa, come “arma e rifugio dei deboli” per combattere la fame e la misera di quegli anni. Interessanti sono le considerazioni che Don Guetti fa in questo articolo e che riprenderà anche in molti altri scritti. “È utile l’emigrazione?” si domandava di fronte ai molti dubbi sollevati soprattutto dalla borghesia liberale sui quotidiani locali. “ Il popolo la trova tale -rispondevae contro la voce comune è inutile opporre vuote asserzioni, ed è pure ridicolo impedire o tentare di impedire con mezzi esosi questo movimento migratorio”. Qui don Guetti si riferiva alla “tassa” che veniva imposta ai giovani che volevano evitare di fare il servizio militare anche per “cinque o sette
Come 130 anni fa don Lorenzo Guetti affrontò la crisi Un ritratto di don Lorenzo Guetti che compare su un murales a Larido e la copertina dell’ultima edizione della “Strenna trentina”.
L’ultimo numero della «Strenna trentina» riporta anche un articolo di Luciano Imperadori, già consigliere della Trentini nel mondo e attuale componente del Collegio dei probiviri, dedicato al fondatore della Cooperazione trentina che per primo studiò l’emigrazione trentina anni” e, con la sua consueta ironia, si domandava: “ma in questo modo si costringe a pagare debiti non ancora contratti, si rifiutano contro ogni diritto legali sicurtà, e se per accidente il giovane venisse a morire anzi tempo si farebbero pagare i morti stessi”. “Altri paesi più innanzi nel vero progresso - proseguiva il prete del Bleggio - tutelano con leggi speciali l’emigrazione, difendono e proteggono i propri emigranti in ogni luogo e in ogni evento”. “Facciamo così anche noi - proponeva - Studiamo que-
sta emigrazione e trovatala utile, venga protetta”. A conclusione del suo lavoro, don Guetti proponeva di: “istituire un Comitato Trentino d’Emigrazione, colla sede in Trento, avente corrispondenti in ogni valle e nei porti di partenza e di arrivo, affine di dirigere e proteggere gli emigranti alla partenza, nell’arrivo e nella permanenza, formando così una rete sicura da difenderli da ogni ingrata sorpresa e conseguire per tal modo più felicemente lo scopo della loro emigrazione”. Veniva qui anticipata l’Opera
Bonomelli che, anche nel Trentino, si occupò per molti anni dell’assistenza agli emigranti, indirizzandoli, tutelandoli e stipulando persino contratti di lavoro. Un compito raccolto poi dall’Associazione Trentini nel Mondo che ritiene esserci oggi nel Mondo un numero di discendenti degli emigrati pari ai trentini residenti. Una ipotesi non lontana dal vero se si tiene conto che proprio la Statistica compilata da don Guetti mette in luce che, su una popolazione di 404.225 abitanti, in quasi vent’anni dal 1870, gli emigrati trentini furono 23.846, dei quali 14.060 ebbero un esito buono, 1.651 cattivo e di 8.135 non si ebbero più notizie. Ben 1008 poi furono i morti accertati. Infine 1.991 rimpatriarono. Una Statistica accurata e minuziosa, suddivisa paese per paese, decanato per decanato, tra uomini e donne, sposati o meno, raccolta attraverso questionari sottoposti a tutti i parroci, curati e volenterosi dei vari Comuni. Un lavoro immenso, manuale, capillare che stupisce ancora oggi. Un impegno pubblicato poi dalle Edizioni Monauni di Trento nel 1889. L’anno seguente, a Santa Croce di Bleggio, Don Guetti darà vita alla prima “Cooperativa di consumo e di smercio del Trentino”, ribattezzata poi “Famiglia Cooperativa”. In un certo senso era la risposta propositiva all’emigrazione e alla crisi del tempo; l’idea di raccogliere “i trentini di buona volontà” per un progetto di autonomia e di riscatto economico e sociale. Un insegnamento valido anche per gli attuali momenti di crisi. Luciano Imperadori
il giornale “pulse” ha dedicato un articolo alla storia di emigrazione di arnaldo pizzini, originario della vallagarina
«In Australia ho trovato proprio quello che cercavo» Arnaldo Pizzini - ora da tutti conosciuto come Arnold - è originario della Val Lagarina e ha vissuto da giovane al Castel Noarna: nel 1953 lasciò l’Italia per emigrare in Australia, dove due anni prima era emigrato un suo fratello. Nel 1957 furono raggiunti da un terzo fratello e nel 1960 i tre fratelli Pizzini erano diventati i maggiori produttori di tabacco nell’emisfero meridionale australiano. Nel 1980, quando si profilava la crisi del settore del tabacco, Arnold intuì la nuova strada da seguire: con il figlio Arnie piantò nella King Valley (nello stato di Victoria) le prime viti dalle quali si sviluppò la Cantina Christmont, che produce vini di qualità (il sito
è www.christmont.com.au) Alla storia di Arnaldo Pizzini ha dedicato un articolo il giornale «Pulse», nell’ambito di un servizio dedicato all’emigrazione in Australia. «Abbiamo trovato quello che volevamo» è il titolo dell’articolo, nel quale Arnaldo Pizzi-
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ni ricorda i tempi duri in Trentino subito dopo la seconda Guerra mondiale. Dopo alcuni anni di lavoro in una fabbrica chimica in Francia, prese la decisione di partire per l’Australia. «Quando non hai niente e non vedi nessun futuro, è abbastanza per fare qualsiasi cosa per uscire da quella situazione», afferma Pizzini nell’articolo. Le incertezze di una nuova vita lontano da casa, le difficoltà legate ad una nuova lingua, la sfida dell’ignoto, furono calcolate attentamente. «Per noi quella di emigrare fu la decisione giusta - afferma Pizzini in chiusura dell’articolo - perché abbiamo trovato proprio quello che stavamo cercando». 12 - 2012
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CALENDARIO 2 novembre A Perequê (BR) riunione del gruppo giovani trentini brasiliani zona centro (Santa Catarina e Paranà) 3 novembre C.T. Liegi (BE): Castagnata 4 novembre C.T. Colonia Tirolesa (AR): pranzo sociale
7 dicembre C.T. Monaco di Baviera (DE): festa di Natale 8 dicembre C.T. Bento Goncalves (BR) Assemblea straordinaria C.T. Minnesota (USA): festa di Natale 9 dicembre C.T. Basilea (CH): pranzo sociale
9 novembre C.T. Cordoba (AR): cena per il giorno della nonna
C.T. Brescia “Amici delle Valli Trentine” (IT) Santa Messa e pranzo di Natale
11 novembre Famiglia Bellunese del Trentino (IT): castagnata
C.T. Como e Lecco (IT):assemblea straordinaria e scambio d’auguri natalizi
12 novembre C.T. Cordoba (AR): Assemblea generale 14 novembre C.T. Denver- Colorado (USA): incontro mensile 16-18 novembre C.T. Villa Regina (AR): Trento Fest Gruppo Folk Trentino del C.T. Rodeio (BR): chiusura attività 2012 e gita a São Francisco do Sul 17 novembre A Curitiba (BR): riunione coordinamento zona nord di S. Catarina e Paranà 18 novembre C.T. Charleroi (BE): polenta d’autum 20 novembre C.T. Rodeio (BR): cena chiusura attività 2012 22 novembre C.T. Denver- Colorado (USA): festa del ringraziamento
C.T. Cordoba (AR): pranzo di fine anno C.T. New York (USA): festa di Natale C.T. Perth (AUS): festa di Natale C.T. San Francisco (USA): festa di Natale 12 dicembre C.T. Denver- Colorado (USA): incontro mensile 15 dicembre Coro Trentino del C.T. Carmelo (UY): concerto di Natale C.T. Montevideo (UY): festa di Natale C.T. Myrtleford (AUS):festa di Natale 16 dicembre C.T. Bresciani amici del Trentino (IT): pranzo di Natale C.T. Charleroi (BE): pranzo per i pensionati C.T. Roma (IT): ore 17.00 incontro per Santa Lucia; ore 18.00 Santa Messa in ricordo di Alcide De Gasperi e a seguire i cantio del coro trentino “Del Noce”
23-25 novembre C.T. Santa Olimpia (BR): Celebrazioni per il 120° anniversario di fondazione del quartiere Santa Olimpia a Piracicaba
C.T. Udine-Friuli (IT): Santa Messa di Natale e rinfresco
25 novembre C.T. Monaco di Baviera (DE): festa annuale C.T. Basilea (CH): castagnata
22 dicembre Coro Trentino del C.T. Carmelo (UY): incontro corale nel Santuario di nostra signora del Carmen
27 novembre C.T. Luzerna (BR): VIII cena trentina-italiana
5 gennaio C.T. Charleroi (B): giornata della gioventù trentina
C.T. Gaspar (BR): documentario del Trento Film Festival: “Dolomiti patrimonio Unesco” dell’alpinista Elio Orlandi 29 novembre C.T. Joinville (BR): notte del socio 30 novembre C.T. Jaragua do Sul (BR) cena mensile 1 e 2 dicembre C.T. Piracicaba (BR): Mercadin di Nadal 2 dicembre C.T. Adelaide (AUS): festa di Natale e tradizionale BBQ C.T. Denver- Colorado (USA): festa di Natale C.T. New York (USA): festa di Natale per i bambini C.T. Sydney (AUS): festa di Natale C.T. Ticino (CH): festa di Natale e Assemblea generale Circolo Ex Emigrati trentini in Svizzera (IT): un pranzo insieme 6 dicembre C.T. Roma e Società Italiana per l’Organizzazione Internazionale (IT): presentazione del libro “Alcide De Gasperi: partecipare alla ricostruzione del Mondo” curato dal prof. Remo Roncatti
20 dicembre Santa Messa e Incontro di Natale dell’Associazione Trentini nel Mondo (vedi pagina 3)
13 gennaio C.T. Charleroi (B): auguri e tesseramento 2° gran premio “Rino Zandonai” di pirlo Ad Ala “Giornata delle Migrazioni” 26 gennaio Incontro di programmazione dell’Associazione Trentini nel Mondo C.T. Basilea (CH): visita guidata alla Sternwarte di Binningen 10 febbraio C.T. Zofingen (CH): pranzo sociale 23 febbraio A Florianopolis (BR) riunione del gruppo giovani trentini brasiliani zona centro (Santa Catarina e Paranà) 24 febbraio C.T. Charleroi (B): festa dei popi trentini 8 marzo C.T. Charleroi e C.T La Louviere (B): festa della donna 17 marzo C.T. Charleroi (B): pranzo di primavera
Foto di Luciano Imperadori
“Carezza di sole sul Brenta�