Febbraio 18

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TRENTINI

MONDO

nel

MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO onlus ADERENTE ALLA F.U.S.I.E

2/2018

Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB Trento - Taxe Percue

anno 61°

La Trentini nel mondo ha partecipato alla «Giornata del rifugiato e del migrante» che si è svolta l’11 marzo a Riva del Garda.


CIRCOLI, DELEGAZIONI E FEDERAZIONI/COORDINAMENTI DI CIRCOLI dell’Associazione Trentini nel Mondo - onlus

Coordinamenti Argentina, Australia, Benelux, Bosnia, Brasile, Canada, Germania, Messico, Paraguay, Stati Uniti e Uruguay

Federazioni ITTONA (Canada e Stati Uniti)

Argentina - 57 circoli - 1 delegazione Alta Gracia, Avellaneda, Azul, Bahia Blanca, Bariloche, Buenos Aires, Catamarca, Chajarì, Chilecito, Colonia Tirolesa, Concepción del Uruguay, Concordia, Cordoba, Cordoba Sud, Corrientes, Corzuela, Cruz del Eje, Formosa, General Roca, General San Martín, La Carlotta, La Plata, La Toma, Lanteri, Las Breñas, Machagai Plaza, Makallè, Malabrigo, Malagueño, Mar del Plata, Mendoza, Olavarria, Pampa del Infierno, Presidente Roque Sáenz Peña, Puerto Tirol, Quitilipi, Reconquista, Resistencia, Río Cuarto, Romang, Rosario, Salta, San Jaime, Sampacho, San José (Depto. Colon), San Nicolas de los Arroyos, Santa Fé, Santa Rosa de la Pampa, Tandil, Tucuman, Venado Tuerto, Viedma, Villa Carlos Paz, Villa General Belgrano, Villa Ocampo, Villa Regina, Zárate - Comodoro Rivadavia

Messico - 13 circoli - 1 delegazione Aguas Calientes, Citlatepetl, Città del Messico, Colonia Manuel Gonzalez, Colonia Diez Gutierrez, Cordoba, Huatusco, Monterrey, Puebla, San Luis de Potosí, Tijuana, Veracruz, Xalapa - Cuernavaca

Australia - 8 circoli - 2 delegazioni Adelaide, Canberra, Mackay, Melbourne, Myrtleford, Perth, Sydney, Wollongong - Tasmania, Townsville Belgio - 5 circoli - 1 delegazione Bruxelles, Centre du Borinage,Charleroi, La Louviére, Liegi – Limburgo Bolivia La Paz

- 1 circolo

Bosnia - 4 circoli Banja Luka, Sarajevo, Stivor, Tuzla Brasile -

Canada - 5 circoli Alberta, Montreal, Toronto, Vancouver, Windsor & Detroit Cile - 3 circoli Copiapò, La Serena, Santiago Colombia Bogotá

- 1 circolo

Danimarca Copenaghen

- 1 circolo

Paraguay - 10 circoli Asunción, Atyrà, Caacupé, Caaguazù, Concepción, Fernando de la Mora, Lambaré, Luque, Paso Barreto, San Pedro Ycuamandiyù

Ex emigrati - 3 circoli Australia, Stivor (BIH), Svizzera

Peru Lima

Francia - 3 circoli Grenoble, Lorena, Parigi

Portogallo Portogallo

Germania - 7 circoli - 1 delegazione Colonia, Dortmund, Friedrichshafen, Monaco, Norimberga, Reno Neckar, Stoccarda – Berlino

Romania Romania

Gran Bretagna - 1 circolo - 1 delegazione Londra - Manchester Italia - 13 circoli Biella; Borgosesia; Brescia; Bresciani amici del Trentino; Como; Famiglia Trentina di Roma; Friuli; Milano; Pontino; Predazzani nel Mondo; Roma; Società Americana di Storo; Trieste Lussemburgo Lussemburgo

- 1 circolo

62 circoli

Ascurra, Belo Horizonte, Bento Gonçalves, Blumenau, Brusque, Caxias do Sul, Colatina, Coronel Pilar, Corupà, Curitiba, Divino di Laranjeiras, Encantado, Erexim, Florianopolis, Garibaldi, Gasparin, Gramado, Guaramirim, Indaial, Jahú, Jaraguà do Sul, Joinville, Jundiaì, Laurentino, Londrina, Luzerna, Nereu Ramos, Nova Brescia, Nova Trento, Ouro Fino, Passo Fundo, Pedrinhas Paulista, Piracicaba, Porto Alegre, Presidente Getulio, Rio de Janeiro, Rio do Oeste, Rio do Sul, Rio dos Cedros, Rodeio, Salete, Salvador, São Paulo, Sananduva, Santa María, Santa Olímpia, Santa Teresa, Santa Tereza do Rio Taquarì, São Bento do Sul, São João Batista, São Miguel do Oeste,São Sepe, São Valentim do Sul, Taiò, Tapejara, Trentin, Três de Maio, Tucunduva, Venda Nova do Emigrante, Veranòpolis, Vitoria, Xanxerè

L’elenco è consultabile (completo con indirizzi e nomi dei presidenti) sul nostro sito internet: www.trentininelmondo.it

- 1 circolo

Serbia Indija

- 1 circolo

- 1 circolo

- 1 circolo

Stati Uniti - 21 circoli Alliance, Chicago, Cleveland, Denver, Hazleton, Milwaukee, Minnesota, New England, New York, Norway, Ogden, Pittsburgh, Readsboro, San Francisco, Seattle, Solvay, South Alabama, South East Pennsylvania, Seattle, Southern California, Washington, Wyoming Sud Africa - 2 delegazioni Pretoria, Cape Town Svizzera - 8 circoli Amriswil, Basilea, Sciaffusa, Ticino, Winterthur, Zofingen, Zug, Zurigo Uruguay - 5 circoli Carmelo, Cerro Largo, Colonia del Sacramento, Montevideo, Rivera (S. Ana do Livramento - BR) Venezuela Caracas

- 1 circolo


EDITORIALE SOMMARIO Pagine 2-3 AGENDA Pagine 4-5 DIRETTIVO UNAIE Pagine 6-7 TRE TRENTINI PREMIATI DAL CAPO DELLO STATO Pagine 8-11 GENTE E FATTI Pagine 12-13 60 ANNI D’EUROPA Pagine 14-16 CIRCOLI (Charleroi, Dortmund, Monaco, ex Emigrati in Svizzera) Pagina 17 DAL TRENTINO Pagina 18 DAL MONDO Pagine 19-21 REPORTAGE: CHARLOTTENBURG CITTÀ FONDATA DA TRENTINI Pagine 22-23 PROFILI: CLAUDIO DEBIASI

ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO O.n.l.u.s. Presidente Alberto Tafner

Direttore Francesco Bocchetti

TRENTINI NEL MONDO Mensile dell’Associazione Trentini nel Mondo aderente alla F.U.S.I.E Direzione, amministrazione e redazione

Via Malfatti, 21 - 38122 TRENTO Tel. 0461/234379 - Fax 0461/230840 sito: www.trentininelmondo.it e-mail:info@trentininelmondo.it Direttore responsabile Maurizio Tomasi Comitato editoriale G. Bacca, C. Barbacovi, F. Casagrande, B. Cesconi, C. Ciola, M. Dallapè, P. Dalla Valle, A. Degaudenz, E. Formilan, B. Fronza, L. Imperadori, E. Lorenzini, A. Maistri, S.Margheri, G. Michelon, N. Paulus, L. Pontalti, F. Pisoni, S. Regazzola, V. Rodaro, P. Rossi, G. Sbetti, A. Tafner, D. Zatelli, G. Zorzi Hanno collaborato: R. Barchiesi - S. Corradini - G. Degasperi F. Bocchetti - I. Turco Autorizzazione del Tribunale di Trento n. 62 - 6 febbraio 1958 STAMPA: Grafiche Dalpiaz srl Ravina di Trento (TN) Quote di adesione: Italia: Euro 20,00; Europa; Euro 20,00 Sud America: Euro 20,00; Nord America e Australia: Euro 25,00 Socio - Euro 30,00 Conto corrente postale n. 12509386 N. 2 FEBBRAIO 2018 Stampato il 12 marzo 2018

In copertina: 11 marzo, Riva del Garda: «Giornata del rifugiato e del migrante».

IL TESTO INTEGRALE DELL’INTERVENTO ALLA «GIORNATA DEL MIGRANTE E DEL RIFUGIATO»

I migranti sono «persone», la loro dignità va rispettata

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i troviamo, come ormai è consuetudine, a celebrare la giornata dei migranti tra musiche, colori e idiomi che si intrecciano e creano un clima di allegria, di amicizia che danno quel giusto senso di Comunità. Una Comunità che cresce assieme, senza paure e reciproche diffidenze, perchè sente che questo è giusto farlo . Ogni anno ci troviamo in un posto diverso del Trentino, ma ogni volta diciamo le stesse cose, convinti che a forza di ripeterle forse qualche persona in più si possa convincere sulla necessità di affrontare l’argomento con serietà, senza abbandonarsi alle frasi fatte che vengono direttamente dalla pancia anziché dalla testa. Di questo modo di fare abbiamo testimonianza tutti i giorni quando il tema dei migranti viene usato come un ariete per sfondare le coscienze, anziché per abbattere i muri della diffidenza, dell’egoismo e dell’indifferenza che sorgono sempre più forti e alti. Contrastare questo stato di fatto non vuol dire chiudere gli occhi di fronte ad un fenomeno carico di enormi problematiche e di gigantesche difficoltà, ma significa avere il coraggio di affrontare la situazione con il buonsenso anziché con la paura, e significa anche assumersi la responsabilità di chiedere l’applicazione delle regole e delle leggi che già esistono, senza perdersi in inutili chiacchiere sul colore della pelle o sul luogo di provenienza. Parlare di migranti, anche in senso critico, oggi è giusto e doveroso farlo perché non si può far finta che questo fenomeno non stia interessando il mondo intero, come per altro avviene periodicamente nella storia dell’uomo. Ma per parlare di migranti sarebbe doveroso usare un minimo di onestà intellettuale e non utilizzare le parole come arma propagandistica, tanto più se si ha la spudoratezza di sventolare il rosario nei comizi, nascondendosi ipocritamente dietro il Vangelo che invece ha come base universale l’amore

È un fenomeno carico di enormi problematiche e di gigantesche difficoltà che andrebbe affrontato con il buonsenso anziché con la paura, abbattendo i muri della diffidenza, dell’egoismo e dell’indifferenza che sorgono sempre più e alti

La «Giornata del rifugiato e del migrante» si è svolta l’11 marzo a Riva del Garda

per il prossimo. Il tema dei migranti ovviamente è ben presente anche in Trentino. Se ne parla in famiglia e tra la gente, si discute nei convegni e nei bar a testimonianza che è un fenomeno sentito e desta interrogativi, ma anche qualche preoccupazione. Alimentata quest’ultima in particolare dall’enfatizzazione di fenomeni violenti che pure esistono, ma che sono limitati in alcune zone ben precise e conosciute. Il caso più evidente è quello rappresentato dalla presenza di alcuni balordi e spacciatori che bivaccano nei dintorni della stazione di Trento e che, pur essendo ben conosciuti dalle forze dell’ordine, continuano a rimanere lì provocando un senso di esasperazione e di paura tra la gente, ma soprattutto creando un clima di pericolo diffuso che non corrisponde in effetti alla realtà generale del Trentino. Affrontare il tema dei migranti senza speculare non è facile: sia perché è un fenomeno che – nonostante ormai sia presente da qualche anno - ci coglie imprepa-

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rati socialmente e culturalmente, sia perché contiene tante e tali complicazione di tipo economico, politico e di equilibrio internazionale che non è sicuramente risolvibile con soluzioni limitate e improvvisate. Però esiste un punto fermo imprescindibile, dal quale tutti dovrebbero partire per iniziare ad affrontare dignitosamente questo tema e cioè quello di considerare i migranti delle “persone” anziché dei numeri. Chi scappa dalle guerre, dalle carestie, dalle faide tribali o dallo sfruttamento feroce dei Paesi cosiddetti civili e dalle multinazionali , troppo spesso viene fatto rientrare negli elenchi statistici come un oggetto o come un numero, anziché come uomini, donne, bambini... persone insomma.. Se cominciassimo a considerare i nostri vicini (chiunque essi siano) come delle persone anziché dei numeri statistici, daremmo dignità a loro, ma soprattutto la restituiremo a noi stessi che ci consideriamo presuntuosamente i padroni di casa e addirittura del mondo intero. Alberto Tafner 2 - 2018


AGENDA I NOMI DEI DODICI DEPUTATI E DEI SEI SENATORI ELETTI IL 4 MARZO IN RAPPRESENTANZA DEGLI ITALIANI ALL’ESTERO

I Parlamentari della Circoscrizione Estero Ecco i nomi dei dodici deputati e dei sei senatori eletti nella Circoscrizione estero. CAMERA DEI DEPUTATI Ripartizione Europa: Massimo Ungaro e Angela Schirò per il Partito Democratico, Simone Billi della Lega (coalizione di centrodestra), Elisa Siragusa del M5S e Alessandro Fusacchia di «+Europa». Ripartizione Sud America: Mario Alejandro Borghese del MAIE, Eugenio Sangre-

gorio dell’USEI, Fausto Guilherme Longo del PD e Luis Roberto Di San Martino Lorenzato Di Ivrea in quota Lega (coalizione di centrodestra). Ripartizione Centro e Nord America: Fucsia Fitzgerald Nissoli di Forza Italia (coalizione di centrodestra), Francesca La Marca del PD Ripartizione Africa-Asia-Oceania-Australia: Nicola Carè del PD

SENATO DELLA REPUBBLICA Laura Garavini del PD e Raffaele Fantetti Forza Italia per l’Europa; Ricardo Merlo del MAIE e Adriano Cario dell’USEI per il Sud America; Francesca Alderisi di Forza Italia (coalizione di centrodestra) per Centro e Nord America; Francesco Giacobbe del PD per la Ripartizione Africa-Asia-Oceania-Australia

IL 23 FEBBRAIO È STATO PRESENTATO IL LIBRO «MERICA MERICA» PER INIZIATIVA DELL’ASSOCIAZIONE «MAFALDA DONNE TRENTO»

Un’occasione di informazione e conoscenza sulle migrazioni del passato e del giorno d’oggi Si è parlato di migrazione, venerdì 23 febbraio all’Hotel Trento, nell’incontro organizzato dall’Associazione Mafalda Donne Trento. L’idea iniziale era presentare il libro “Merica Merica – storie di migranti e commedianti” (testo di Milena Di Camillo, fotografie di Giuliano Tamanini), nato dal viaggio che nel febbraio 2017 la filodrammatica Arca di Noè di Mattarello ha fatto in Brasile, nello stato di Santa Catarina dove, nel 1875, arrivarono i primi immigrati trentini che diedero il via alla bonifica e allo sviluppo della zona. In realtà, poi, si è ritenuto che valesse la pena ampliare la riflessione alla migrazione di ieri e di oggi. L’incontro si è quindi articolato in tre interventi, contrappuntati da alcune letture (anche queste, di ieri e di oggi), da parte delle attrici e del regista della Filodrammatica. Milena Di Camillo, che è anche componente dell’Arca di Noè, ha spiegato perché e come si è arrivati al libro: sulle tracce dei discendenti dei Nardelli (partiti nel 1875 da Mattarello per quello che sarebbe diventato lo Stato di Santa Catarina) è nata l’idea di un viaggio di incontro e conoscenza declinati anche grazie al dialetto trentino (in quelle zone si parla ancora) e al teatro popolare. Due settimane, un’esperienza che si è rivelata fonte inesauribile e inattesa di scoperte ed emozioni. Tra le altre, verificare come i legami con il Trentino (per molti resterà solo la conoscenza dei ricordi 2 - 2018

traghettati fra le generazioni) rimangano, al di là del sapere, sostenuti dalla gratitudine per chi, cinque generazioni fa, aveva affrontato distacchi, fatiche, paure, pur di dare un futuro ai discendenti. Un’esperienza così densa di umanità e voglia di incontrarsi non poteva rimanere in un diario, ad uso esclusivo dei partecipanti al viaggio. Maurizio Tomasi, direttore della rivista “Trentini nel mondo”, ha ricordato il grande flusso migratorio dal Trentino nel corso

di un secolo verso le Americhe e l’Europa. La molla di quegli espatri era la fame, la mancanza di prospettive di vita per sé e per le proprie famiglie. Per questo, i trentini di allora erano disposti ad affrontare tutte le incognite di quei viaggi… anche dall’altra parte del mondo, in Paesi e comunità diversi per abitudini, culture, usanze. Paesi dove hanno anche dovuto misurarsi con la diffidenza e con la cattiveria. Erano “stranieri” e come tali venivano guardati con sospetto.

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Andrea Cagol, del Cinformi, ha riferito i dati del recente rapporto annuale, fornito dal Servizio provinciale. Dal quadro internazionale e nazionale, fino al Trentino, sono dati che non possono non far riflettere. Per esempio, scoprire che in Italia (e in Trentino) l’immigrazione è calata rispetto all’anno precedente, può sorprendere. Così come apprendere che i Paesi a maggior tasso di immigrazione sono la Germania e il Libano… Oggi, esattamente come ieri, le persone migrano quando nel loro paese non c’è da lavorare, da mangiare oppure si scappa dalla guerra, dalla dittatura, in cerca di una difficile serenità. Difficile perché non si è accolti bene, perché si è circondati di sospetto e, anche, di cattiveria. Proprio come ieri. “Questa sera non pretendiamo di dire come ognuno di voi la debba pensare sulla migrazione – ha sottolineato Di Camillo introducendo l’incontro - questa è un’occasione di informazione, di conoscenza… ed è la conoscenza che permette il dialogo, il rispetto, la maturazione”.


AGENDA

Quattro intense giornate a Caxias do Sul Dal 23 al 25 febbraio Caxias do Sul (Rio Grande do Sul - Brasile), è stata la sede del secondo «Incontro regionale»

dei Circoli trentini dell’Uruguay, del Rio Grande do Sul (Brasile) e dell’Argentina (zona centro), al quale ha

partecipato anche una delegazione della Trentini nel mondo, composta dal vice presidente Cesare Ciola e da

Armando Maistri, membro di giunta. L’«Incontro» è stato preceduto, il 22 febbraio, dalla terza riunione della rete fra università della quale, oltre a quella di Trento, fanno parte la Universidad de la empresa (Uruguay), l’Universidad Nacional de Cordoba e l’Universidad Nacional de Mar del Plata (Argentina), e la Universidad de Flores e la Universidad de Caxias do Sul (Brasile) Nel prossimo numero del giornale riferiremo ampiamente su entrambi gli eventi.

L’INCONTRO, RISERVATO A PERSONE DI ETÀ COMPRESA FRA I 18 E I 35 ANNI, SI SVOLGERÀ DAL 20 AL 22 APRILE AD OXFORD

L’associazione chiama a raccolta i trentini in Gran Bretagna e Irlanda Negli ultimi anni è divenuto chiaro che la «mobilità» giovanile non è una cosa legata esclusivamente agli Erasmus: dal 2007 le partenze dall’Italia sono di nuovo in crescita, con forme nuove e diverse rispetto al passato. La Trentini nel mondo ha iniziato da tempo ad interessarsi del fenomeno e a chiedersi cosa si potesse fare per aiutare chi è in partenza o già partito. Quali sono le loro esigenze e necessità? Per iniziare a capirne di più nel 2017 è stato organizzato un incontro a Charleroi (Belgio), con i giovani trentini che vivevano oltre confine, dal quale sono emerse cose interessanti: su tutte, la richiesta di sapere dove sono i Trentini in Europa, in modo da favorire i contatti fra quelli che si trovano nello stesso paese, per offire la possibilità di

far parte di una rete, creare una comunità per scambiarsi informazioni, esperienze, consigli. L’Associazione ha quindi deciso di replicare quell’incontro, tenendo fede alle richieste arrivate, raccogliendo i dubbi e provando a costruire qualcosa di utile per i trentini che partono e per quelli che ormai vivono fuori. È stato così organizzato «Incontro trentini in UK e Irlanda» che si svolgerà ad Oxford (Gran Bretagna) dal 20 al 22 aprile: «Generazione in mobilità, un capitolo da scrivere» è il titolo scelto per l’iniziativa. Fra i temi che saranno toccati, con l’intervento di esperti, l’AIRE (Anagrafe Italiani Residenti all’Estero), i Comites, i Consolati, i progetti per i trentini all’estero dell’Ufficio Emigrazione della Provincia, la Brexit.

GLI INTERESSATI POSSONO CHIEDERE DI RICEVERLO GRATUITAMENTE SUL CELLULARE TRAMITE LA APP DI MESSAGGISTICA «TELEGRAM»

«TGR in60 secondi», un utile servizio della RAI di Trento Da qualche settimana la redazione giornalistica della sede di Trento della RAI, ha avviato in fase sperimentale la produzione di un telegiornale della durata di 60 secondi, che riassume le principali notizie della giornata e viene inviato ai cellulari delle persone interessate. La Trentini nel mondo ritiene che questa sia un’iniziativa di interesse anche per le comunità trentine all’estero, che hanno così la possibilità di essere informate ogni giorno sui principali avvenimenti di cronaca del Trentino. Chi fosse interessato, cosa deve

fare per ricevere il «TGR in 60 secondi» prodotto dalla Rai di Trento? Per chi usa Telegram come app di messaggistica basta unirsi al canale TgrTrento collegandosi al link indicato qui sotto e scegliere «unisciti». L’abbonamento al «TGR in 60 secondi» è gratuito, non c’è nulla da pagare. Si possono seguire le notizie della RAI di Trento anche su Facebook: TgrRaiTrentino e su Twitter: @TgrRaiTrentino

https://t.me/tgrtrento 3

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AGENDA Il direttivo si è riunito a Mestre il 27 gennaio. Per la Trentini nel mondo era presente il direttore, Bocchetti

Promuovere l’eccellenza italiana all’estero, l’Unaie ha confermato la sua linea d’azione

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i è riunito il 27 gennaio, a Mestre il Consiglio Direttivo dell’Unaie - Unione Nazionale Associazioni Immigrati ed Emigrati, presieduto da Ilaria Del Bianco dell’Associazione Lucchesi nel Mondo. Presenti i rappresentanti delle associazioni: Trentini nel Mondo (con il direttore Francesco Bocchetti), Giuliani nel Mondo, Trevisani nel Mondo, Abruzzesi nel Mondo, Friulani nel Mondo, Feditalia e Bellunesi nel Mondo, con il presidente Oscar De Bona, nella sua veste di vice presidente Unaie, e Patrizio De Martin. Il Direttivo ha esaminato alcune proposte di iniziative da attuare nel 2018, in particolare un evento che si terrà a novembre in Brasile con la partecipazione di tutte le realtà aderenti all’Unione. Stabilita anche la preparazione di un documento politico da presentare a tutti i partiti in vista delle elezioni del 4 marzo. Altro tema discusso, la raccolta di medicinali da recapitare alle comunità di italiani in Venezuela; raccolta che proseguirà nei prossimi mesi. In chiusura, è stata analizzata la situazione economico-finanziaria al 31 dicembre 2017. Inoltre, il Direttivo ha deciso di impegnarsi nella ricerca di nuovi sodalizi interessati ad aggregarsi all’Unione. «Promuovere l’eccellenza italiana all’estero»: è uno degli obiettivi del programma che Ilaria Del Bianco aveva proposto all’Assemblea 2017 dell’UNAIE di Riva del Garda che l’aveva scelta come Presidente. Il motivo è chiaro, c’è un’Italia che per le sue competenze e risultati raggiunti, parla un linguaggio

Sono state esaminate alcune proposte di iniziative da attuare nel 2018, tra le quali, in particolare un evento che si terrà a novembre in Brasile con la partecipazione di tutte le realtà aderenti ed è stato elaborato un documento, riportato sulla pagina a fianco, che è stato inviato ai partiti che hanno preso parte alle elezioni del 4 marzo per il rinnovo del Parlamento universale che va supportato e proposto ovunque, per creare nuove sinergie e nuovi campi d’interesse e conoscenza. Ora si procede nel dare concretezza ai progetti, come annunciato alla riunione del Consiglio direttivo del 27 gennaio a Mestre. L’obiettivo più impegnativo che si pone il massimo organo di gestione dell’associazione, è quello di dar vita, coordinando le azioni organizzate dai singoli soggetti aderenti, ad una promozione capillare e incisiva, che si dovrebbe svolgere nella seconda parte dell’anno. Sarà un’occasione importante per creare nuove sinergie

ed una rete che accomuni soggetti mossi dalle medesime finalità. Ecco perché, durante la riunione, dopo le comunicazioni di carattere generale sull’attuale situazione politica e sulla gestione interna delle associazioni aderenti, il confronto ha inteso valutare le diverse proposte portate al vaglio del Consiglio, tutte tese a rafforzare la presenza dell’UNAIE, con le idee ed i programmi, sia a livello nazionale sia internazionale. «Ci sono argomenti che più di altri ci impegnano – ha dichiarato la presidente Del Bianco – vedi il nodo delle nuove mobilità

professionali, che sono diventate, per i numeri sempre crescenti degli espatriati, uno dei temi più dibattuti, non solo nel panorama dell’associazionismo di emigrazione». E quindi, la prima azione concreta, proposta ed accettata, sarà quella di pubblicare sul sito UNAIE un vademecum per coloro che intendono recarsi all’estero, che riprende parte della similare pubblicazione edita dall’Associazione Bellunesi nel Mondo. Altro tema di particolare attualità, le elezioni politiche. Anche in questo caso, l’UNAIE elaborerà un sintetico documento che intende «riaffermare – spiega ancora Del Bianco - il presupposto indiscutibile che vede l’associazionismo di emigrazione quale principale soggetto in grado di rappresentare le istanze dei connazionali all’estero, sia per la sua vicinanza alla comunità, sia per lo spirito volontaristico su cui fonda il suo operato ma anche per l’apartiticità che lo contraddistingue come luogo di incontro e di ascolto aperto a tutti. Noi raccogliamo le interpellanze e le necessità degli Italiani nel mondo, emigrati ed oriundi, e dei soggetti che operano direttamente per le comunità e nelle comunità di connazionali. Da qui la nostra forza e la nostra competenza». Tale documento (del quale sulla pagina a fianco è riportato il testo integrale) è stato inviato alle segreterie dei partiti in lizza alle elezioni del 4 marzo e costituirà il presupposto di successivi incontri interlocutori con i nuovi parlamentari eletti, sia all’estero che nei territori di operatività delle singole associazioni, sia con le articolazioni governative.(aise)

Per comunicare con la redazione del mensile:

redazione@trentininelmondo.it 2 - 2018

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AGENDA TRA LE RICHIESTE AVANZATE, L’ELIMINAZIONE DELL’IMU ANCHE PER GLI ITALIANI ISCRITTI ALL’AIRE IN ETÀ LAVORATIVA

Cosa si aspettano le associazioni dai parlamentari eletti il 4 marzo

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n associazionismo capace d’integrare la tradizionale e più antica presenza organizzata con i nuovi bisogni e le necessità che caratterizzano le sfide del presente e del domani ha bisogno di strumenti adeguati. Nei seguenti punti che poniamo all’attenzione delle forze politiche, e di conseguenza dei neo eletti Parlamentari e del Governo che sarà chiamato alla guida del Paese, sottolineiamo le azioni che maggiormente riteniamo necessario. - Promozione del “Made in Italy”, emancipando il prodotto italiano ai livelli più alti con il coinvolgimento della società civile dei Paesi di residenza. Creare eventi di valenza internazionale in sinergia con le nostre rappresentanze all’estero e con l’eccellenza in Italia; - Sviluppo di azioni sinergiche per l’attrazione di investimenti dall’estero in Italia; - Sviluppo di azioni sinergiche per incentivare ricercatori, imprenditori stranieri a stabilirsi nel nostra Paese, affinché sia messo in rete il loro sapere e la loro esperienza, dando stimolo ai nuovi talenti italiani che altrimenti sarebbero destinati ad emigrare; - Modifica delle modalità di voto e di partecipazione alla vita politica in Italia per gli italiani residenti all’estero, rendendo più dinamico tale processo con l’utilizzo anche del voto online; - Potenziamento della collaborazione tra l’associazionismo dell’emigrazione e le Camere di commercio/Confindustria; - Eliminazione dell’IMU anche per gli italiani iscritti all’AIRE in età lavorativa; - Sostegno al rientro degli Expat con sgravi fiscali e incentivi per l’apertura di società/ aziende, con facilitazioni per il superamento delle pratiche burocratiche; - Sostegno e finanziamento agli Enti culturali per la promozione della lingua italiana e delle comunità linguistiche storiche del nostro Paese presenti all’estero

Il testo integrale del documento programmatico, elaborato dall’Unaie in vista del voto del 4 marzo, sulle priorità che dovrebbero essere affrontate e sviluppate nella prossima legislatura, in riferimento alle problematiche degli italiani all’estero e dell’Associazionismo di emigrazione

Il documento è stato trasmesso alle forze politiche che si sono presentate alla competizione elettorale del 4 marzo e costituirà il presupposto per successivi incontri interlocutori con i nuovi parlamentari eletti, sia all’estero che nei territori di operatività delle singole associazioni, sia con le articolazioni governative

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(vedi Dante Alighieri). Individuazione di manifestazioni di grande qualità culturale, con costi sostenibili, da proporre all’estero e concretizzare a costi contenuti grazie all’apporto ed al coinvolgimento dell’associazionismo di emigrazione; - Potenziamento delle borse di studio a oriundi italiani intenzionati a frequentare l’Università in Italia, o specializzazioni post laurea; - Sostegno all’editoria rivolta agli italiani residenti all’estero e mantenimento dell’attuale commissione di valutazione presso il Dipartimento per l’informazione e l’editoria. Le pubblicazioni periodiche, ma non solo, rappresentano un veicolo di conoscenza rispetto ai fenomeni riguardanti il Paese di provenienza, sviluppando e diffondendo temi legati alla storia, alla società, all’economia, al territorio ed alla cultura propria dei vari territori; - Sostegno ai nuovi mezzi di comunicazione (social network, web radio, siti web...) che devono assumere un ruolo fondamentale nel sistema comunicativo delle associazioni, soprattutto in funzione delle nuove generazioni di oriundi ed expat; - Sostegno diretto all’Associazionismo rivolto agli italiani all’estero in quanto mezzo per il mantenimento e lo sviluppo della diffusione della lingua e della cultura italiani, con particolare attenzione alle specificità dei vari territori in cui sono presenti comunità linguistiche storiche; - Promozione e finanziamento delle realtà museali e dei centri di documentazioni dedicati alla storia dell’emigrazione italiana quali luoghi della memoria resi attuali e vivi, capaci di ideare e concretizzare percorsi con le scuole e le giovani generazioni di apertura all’altro ed integrazione; - Inserimento della storia dell’emigrazione italiana nelle scuole con approfondimenti suoi testi scolastici e percorsi specifici da inserire dei POF al fine di sollecitare l’integrazione, l’accoglienza ed il rispetto dell’altro”. 2 - 2018


ATTUALITÀ LA CERIMONIA DI CONSEGNA DELLE ONORIFICENZE SI È SVOLTA AL PALAZZO DEL QUIRINALE A ROMA IL 5 FEBBRAIO

Anche tre trentini fra gli «esempi civili» insigniti dal Presidente della Repubblica Lunedì 5 febbraio si è svolta, al Quirinale, la cerimonia di consegna delle onorificenze dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, conferite «motu proprio» dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il 18 novembre 2017, a trenta cittadine e cittadini che si sono distinti per atti di eroismo, per l’impegno nella solidarietà, nel soccorso, per l’attività in favore dell’inclusione sociale, nella promozione della cultura, della legalità e per il contrasto alla violenza. Il Presidente Mattarella ha

individuato, tra i tanti esempi presenti nella società civile e nelle istituzioni, alcuni casi si-

gnificativi di impegno civile, di dedizione al bene comune e di testimonianza dei valori repub-

blicani. Tra gli insigniti anche i trentini Giovanni Coletti, Claudio Dutto e Delio Miorandi.

IL TESTO INTEGRALE DEL DISCORSO PRONUNCIATO DA SERGIO MATTARELLA IN OCCASIONE DELL’INCONTRO CON I PREMIATI

«Un ringraziamento da parte mia e dell’intero Paese» Benvenuti. Questo è un incontro di ringraziamento, non nel senso che voi cortesemente mi avete ringraziato per la consegna dell’onorificenza, ma nei vostri confronti da parte mia e da parte del nostro intero Paese. È il terzo anno che si conferiscono queste onorificenze particolari per chi le ha meritate sul versante sociale con atti di eroismo, di coraggio, con iniziative e comportamenti di solidarietà. Ogni volta è motivo di grande soddisfazione perché siete tre decine qui presenti, ma vi sono tante altre persone tra cui bisogna poi scegliere, e questo è confortante perché tanti altri nel nostro Paese, senza avere mai cercato né luce dei riflettori, né riconoscimenti, fanno quel che avete fatto voi: gesti di coraggio e iniziative per il prossimo, cioè

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dell’importanza degli altri è il contrario dell’egoismo, quell’egoismo che poi porta inevitabilmente alla diffidenza, all’ostilità, all’intolleranza e qualche volta alla violenza. Questo senso di vita di comunità, questo senso del bene comune e dell’importanza della condizione degli altri è fondamentale ed è ciò per cui voi avete ampiamente meritato questo riconoscimento. Qui rappresentate tanti altri, la parte importante dell’Italia, che è un Paese straordinariamente bello per natura, per arte, ma soprattutto per la qualità della sua gente che sa esprimere iniziative e comportamenti come quelli che voi avete messo in campo. Complimenti e grazie a voi tutti.

la ricerca di conseguire il bene comune. E il tutto fatto per una spontanea, normale scelta di vita quotidiana. Avete dimostrato che il nostro Paese esprime, nella gran parte del suo tessuto sociale, un senso di comunità che è prezioso. Non mi stanco mai di sottolineare come l’Italia abbia bisogno di sentirsi una comunità di vita in cui tutti siamo legati da sorte comune, in cui si vive insieme agli altri, non con diffidenza, ma vivendo insieme. E questo senso di comunità, questo senso

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ATTUALITÀ

Le motivazioni dell’onorificenza e le biografie dei premiati Giovanni Coletti

Delio Miorandi Delio Miorandi, 79 anni, Rovereto, residente in Germania, Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana: «Per l’impegno profuso, nel corso della sua vita, in attività di sostegno all’integrazione della comunità di emigranti italiani in Germania». Si traferisce in Germania nel 1959, per studiare sociologia a Francoforte. Trasferito a Russelsheim, quartiere generale della Opel, in cui vivevano, in condizioni disagiate, molti emigrati italiani creò insieme al Parroco una “anagrafe” per gli italiani presenti al fine di coinvolgerli in iniziative di integrazione. Da quei primi contatti con i connazionali, ha dedicato la sua vita ad aiutare gli altri. Oggi si impegna in attività a favore dei profughi. Ha svolto per più di 40 anni la professione di assistente sociale. Insieme con Claus Langkammer ė autore del romanzo “Antonio” che racconta le vicende di un emigrante dal Sud Italia, dal suo arrivo in Germania negli Anni ’50 fino all’inizio del Duemila. Nel dicembre 2016 ha ricevuto il D Deutscher Burg gerpreis, la mass sima onorificenza t tedesca al mondo d volontariato. del

Claudio Dutto Claudio Dutto, 63 anni (Riva del Garda), Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana: «Per la generosità con cui ha prestato il suo servizio volontario di odontoiatra per la cura dei bambini e per l’allestimento di un ambulatorio specialistico in Kenya». Odontoiatra, attivo nella Fondazione Germano Chincherini, impegnata nei Paesi africani, con la quale, nel 2010 in Kenya, ha creato una clinica odontoiatrica dove cura gratuitamente i bambini e insegna loro la corretta igiene orale. Il progetto inizialmente consisteva in un check-up e nell’istruzione alle norme di igiene dentale. Successivamente è stato costruito lo studio e sono stati introdotti i primi macchinari: dalla semplice poltrona, alle pinze, allo strumentario di base, all’autoclave per sterilizzare gli strumenti, al braccio radiografico e allo scanner per realizzare radiografie e poter fare una diagnosi precisa.

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Giovanni Coletti, 58 anni (Taio) Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana: «Per il suo prezioso contributo alla costruzione di “Casa Sebastiano”, struttura all’avanguardia per la residenzialità e la riabilitazione delle persone affette da autismo». Imprenditore, Presidente di TAMA (Tecnologie Avanzate Miglioramento Ambientale), con filiali anche in Francia e Spagna. Padre di Martina e Roberta, due gemelle autistiche, è Presidente da anni dell’Agsa (Associazione genitori soggetti autistici) e Presidente della Fondazione Trentina per l’Autismo. Nel 2008 viene insignito Cavaliere per la sua attività di imprenditore e per le sue iniziative di volontariato in occasione, ad esempio, del disastro della Val di Stava (1985) e dell’alluvione della Valtellina (1987). Negli anni seguenti il suo impegno in ambito di iniziative dedicate a soggetti autistici è culminato nella progettazione e costruzione, conclusa nel 2016, di Casa Sebastiano: una struttura destinata alla residenzialità, alla riabilitazione e al trattamento sociale e sanitario delle persone affette da autismo. Il Centro fungerà anche da polo di ricerca all’avanguardia nello studio della malattia. È tra i più avanzati centri d’Europa e ospita la prima sala multisensoriale interattiva operante in Italia.

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GENTE E FATTI IL SETTIMANALE «VITA TRENTINA» LO HA INTERVISTATO DURANTE IL PERIODO TRASCORSO A CAVEDINE A INIZIO ANNO

Giuliano Berti: «Siete fortunati a vivere in una terra benedetta come il Trentino» Giuliano Berti, di Nereu Ramos (Santa Catarina - Brasile), coordinatore dei Circoli trentini della zona Santa Catarina Nord e Paranà, all’inizio dell’anno ha trascorso alcune settimane a Cavedine, il paese di origine dei suoi trisavoli che emigrarono in Brasile. Durante la sua permanenza in Trentino ha fatto visita alla Trentini nel mondo (foto qui sotto) ed è stato anche ospite di

touna trasmissione radiofonica condotta da Antono nella Carlin sull’emittente radiofonica Trentino in Blu (foto sulla pagina a fianco). ne, Prendendo spunto da questa partecipazione, il settimanale «Vita trentina» nell’edizione del 21 gennaio ha dedicato un ampio articolo a nte Giuliano Berti, che pubblichiamo integralmente qui di seguito

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endolare dal Brasile a Cavedine. Giuliano Berti è spinto da una sorta di saudade al contrario, non per il Brasile dove è nato e vive, ma per la sua terra d’origine. Quando la nostalgia bussa alla sua porta, torna in Trentino. E dal 2007 lo fa con una certa frequenza, almeno due volte all’anno: un pendolarismo impegnativo se si considerano le 11 ore di aereo, senza scalo, 9mila 500 km in linea d’aria per raggiungere l’Italia! “Sono affetto da un’inguaribile sindrome d’amore per la terra dei miei antenati”, si schernisce il buon Giuliano ai microfoni di Trentino inBlu, chiosando in dialetto trentino ‘brasileiro’ (il Taliàn, una koinè dialettale riconosciuta Patrimonio linguistico del Brasile, ndr): “Le tradissione taliane le stà rent al me cor. L’onor per mei antenati l’è l’ària che gò sofià

tuti i dì”. Eh sì, perché i suoi trisavoli, Antonio Berti e Barbara Dorigatti, nel 1875 partirono da Cavedine verso il Sud America, come furono costretti all’epoca tanti trentini per sottrarsi a un

destino di povertà e alla crisi agricola, nella speranza di trovare migliori condizioni di vita e di lavoro. “Si stima – precisa Giuliano – che emigrarono nelle ultime

decadi dell’Ottocento circa 30 mila persone, la maggior parte nel sud del Brasile, in particolare negli Stati di Santa Catarina e Rio Grande do Sul, con una presenza in Paranà. Oggi si parla di almeno 2 milioni di discendenti trentini in Brasile”. Dopo un viaggio in mare lungo e difficile, che poteva durare anche oltre un mese, “i nostri emigrati non trovarono case e campi, ma zone di foresta e incolte, coltivazioni di mate, animali selvatici; tuttavia non si persero

Da Toronto a sciare sulle nevi del Trentino Un gruppo di diciannove soci del Circolo trentino di Toronto (Canada), guidato dal presidente del Circolo, David Corazza, ha trascorso alcuni giorni a Marilleva. Durante il soggiorno in Trentino, i componenti del gruppo hanno avuto l’occasione di sciare e di visitare i loro paesi di origine, soprattutto in Val di Non. Venerdì 19 gennaio, dopo aver visitato Trentingrana e Mondomelinda, il gruppo ha fatto tappa a Trento, presso la sede della Trentini nel mondo, dove, oltre al personale dell’Associazione, ha incontrato Giuliano Berti, di Nereu Ramos (Santa Catarina Brasile) discendente di trentini emigrati da Cavedine (vedi altro articolo su questa stessa pagina). 2 - 2018

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GENTE E FATTI

d’animo, con determinazione, spirito di sacrificio e ingegno riuscirono a pagare e rendere fertile la terra ricevuta, che nel tempo ha assicurato loro una vita dignitosa”. Fu la sorte anche dei suoi trisnonni nella provincia di Santa Catarina, la zona nella quale operò Madre Paolina Visintainer,

zona di Santa Catarina e Paranà. Colpisce, mentre si racconta, la sua volontà di mantenere i legami con la terra di origine e di recuperare la cultura trentina. “I Circoli trentini nel mondo svolgono un ruolo importante di aggregazione e di ponte nel promuovere il senso di appartenenza, le radici, l’identità e la memoria trentina. Nelle nostre attività rivivono oltreoceano le sagre, la gastronomia, le processioni religiose, i ritrovi per far filò, le leggende. E ancora s’impara il dialetto, usato talvolta anche per celebrare la Messa, le canzoni popolari, ‘Me compare Giacometo’ la conossem tuti” - sorride canticchiandola. Giuliano, che parla correttamente sei lingue (compreso il dialetto Taliàn), vanta pure un passato radiofonico, a tradirlo è il timbro della voce. “Tra i programmi ho condotto Fratelli d’Italia in dialetto trentino con una corrispondente via telefono da Cavedine, la brava Anna Dallapè, che ci teneva aggiornati su quello che succedeva in Valle dei Laghi”. E puntuali arrivano i suoi aggiornamenti dal Brasile, rigorosamente scritti in dialetto

prima santa figlia di emigrati trentini da Vigolo Vattaro. Oggi è tra gli Stati più sviluppati del Brasile e per alcuni aspetti affine al Trentino, nella città di Jaraguà do Sul, Giuliano è nato e risiede da 36 anni. Fiero della sua doppia cittadinanza, oltre al lavoro di dipendente comunale, con dedizione coordina il Circolo trentino della

Il Museo di San Michele è aperto da mezzo secolo Nel 2018 il Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina festeggia il cinquantesimo anno dalla sua apertura, anniversario importante per il quale è stato ideato un logo celebrativo. L’intera produzione editoriale e promozionale del 2018 ricorderà l’anniversario, con l’inserimento del logo appositamente disegnato. l nome del Museo, con le date che ricordano il giubileo, è sormontato dal numero 50, che fa da sfondo a un pastore con il suo bastone: il disegno originale si trova tra le 939 scritte della parete chiamata Corosso dei nomi, in Valaverta, in Val di Fiemme, e risale al 1790.

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arcaico, pubblicati nel quadrimestrale “Cavedine notizie” del comune della Valle dei Laghi. Quando torna in Trentino, Giuliano si sente a casa. “Per me è una gioia camminare per le strade percorse dai miei avi, ho instaurato legami stretti d’amicizia con i compaesani, provo un forte senso di comunità e ammirazione per don Flavio Girardini, don Luigi e Silvio Benedetti, l’ex sindaco Renzo Travaglia, e tanti altri. In questi anni – aggiunge - ho fatto alcune ricerche storiche presso l’archivio della canonica del paese per riscoprire le mie radici, ho trovato i miei “cugini” Berti, i cognomi di altre famiglie di Cavedine emigrati a bordo della stessa nave dei miei familiari come i Bagattoli, Cattoni, Berlanda, Bortolotti”. Anche gli amici “cavedineri” gli hanno restituito la visita in Brasile per rinsaldare il rapporto. “Un arricchimento culturale e umano reciproco, facilitato oggi da internet che, attraverso le mail e skype, accorcia le nostre distanze”. Con la saudade nel cuore si prepara a fare ritorno in Brasile. “En toc del cor l’è a Cavedine, e nantro toc l’è ‘n Brasile” - si congeda commosso. Con l’invito a non dimenticare la lezione dei nostri emigrati: “Ci hanno insegnato ad essere uniti e fratelli per superare le difficoltà e a mettersi nei panni di chi oggi, come allora, è costretto per guerre, miseria, persecuzioni a lasciare il proprio Paese. Siete fortunati a vivere in una terra benedetta come il Trentino, tramandate le vostre tradizioni, mantenete vivi i vostri valori e la vostra fede. Sono patrimoni importanti per la comunità, perno fondamentale nella vita degli emigrati trentini in Brasile”. Antonella Carlin 2 - 2018


GENTE E FATTI

Appello ai Conzatti di tutto il mondo: incontriamoci in maggio a Encantado Hanno fatto tappa anche presso la Trentini nel mondo Gilson Conzatti (primo a sinistra nella foto) e suo padre Aldroaldo Conzatti (secondo da sinistra), impegnati ad organizzare il primo «Incontro mondiale delle famiglie Conzatti e Gonzatti». L’evento si svolgerà dal 4 al 6 maggio a Encantado, nello stato del Rio Grande do Sul in Brasile. L’iniziativa si affianca all’undicesima edizione dell’«Incontro delle famiglie Conzatti» del Brasile. Gli organizzatori puntano a coinvolgere in particolare a riunire membri di famiglia provenienti soprattutto da Italia, Messico ed Argentina, dove si sa esistono

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famiglie con quel cognome. Ma sarebbero molto contenti di scoprire che ci sono Conzatti anche in altri paesi, interessati a partecipare all’incontro. Per questo Aldroaldo e Gilson hanno chiesto alla Trentini nel mondo di diffondere l’invito attraverso la rivista. E l’Associazione ben volentieri ha accettato di collaborare. Aldroaldo ha le sue origini trentine a Patone di Isera, dove ancora vivono suoi parenti con i quali è in contatto e che è andatpo a trovare durante la sua permanenza in Trentino. Aldroaldo, 76 anni, commercialista di professione, nel 2017 è stato eletto sindaco di Encantado,

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incarico che ricopre per la terza volta dopo esserlo stato dal 1983 al 1989 e dal 1993 al 1996. Suo figlio Gilson, 49 anni, avvocato, è consigliere comunale a Iraì e presidente dell’UVB, União Vereadores do Brasil, associazione che riunisce i quasi 58.000 consiglieri comunali dei 5.570 comuni brasiliani. Con loro nella foto ci sono anche Ilani Bigatini, di Encantado, e Giorgio Slaviero, che quando nel 1994 era sindaco di Valdastico, in provincia di Vicenza, firmò insiema ad Aldroaldo Conzatti il gemellaggio che lega Valdastico ed Encantado.


GENTE E FATTI È SEGRETARIO DEL CIRCOLO TRENTINO DI DENVER E FIGLIO DI GEORGE FALAGRADY, CHE PER MOLTI ANNI NE FU IL PRESIDENTE

Seconda volta in Trentino per Michael sferire il suo amore per la terra dei padri anche a Michael, che ha addirittura chiamato suo figlio, che ora ha 17 anni, Luca Dorsino, L’altra figlia, Alexandra, ha invece vent’anni. Del Trentino Michael apprezza in particolare lo stile di vita, molto più semplice che negli Stati Uniti: gli piacciono le città e i paesi, con i loro edifici storici, le vie strette e lo emoziona il fatto che a Dorsino sopravvivono moltissime storie legati ai componenti della sua famiglia di origine.

Michael Falagrady (primo a sinistra nella foto), 48 anni, segretario del Circolo trentino di Denver (Colorado – Stati Uniti) nell’autunno scorso è stato per la seconda volta in Trentino e durante la sua permanenza ha fatto visita anche alla sede della Trentini nel mondo. Il nonno di Michael, Ernest, era emigrato negli Stati Uniti all’inizio del 1900, con la sua famiglia originaria di Dorsino, dove ancora abitano i parenti con i quali sono stati riallacciati i rapporti una ventina di anni fa. Falagrady è la versione «americanizzata» del vero cognome della famiglia: Falagiarda. La prima volta, otto anni fa, Michael era arrivato in Trentino insieme con la moglie. Questa volta era invece con la mamma Elisabeth. Il padre di Michael, George, scomparso nel gennaio 2016, era stato per molti anni presidente del Circolo trentino di Denver. Anch’egli era molto legato al «suo» Trentino e ha saputo tra-

NELLE FOTO. Nella foto a colori, scattata nella sede della Trentini nel mondo, Michael Falagrady (primo a sinistra) è insieme ad Americo Falagiarda ed Enrico Zatelli, che ha inviato in redazione la foto pubblicata qui a fianco: risale al 1941 e il primo a sinistra, accovacciato, è Ernest Falagrady, con in braccio il figlio George (padre di Michael). La donna in piedi con il cappotto chiaro è Trudy, moglie di Ernest e nonna di Michael.

Grandi gioie in casa Morandini a Basilea Il 2017 è stato un anno particolarmente movimentato per Giuliano Morandini (seduto nella foto, accanto alla moglie Dina), presidente del Circolo di Basilea. Ha infatti festeggiato i suoi 80 anni e «in regalo» sua nipote Sandra (alle sue spalle nella foto) il 16 agosto lo ha fatto diventare bisnonno di due gemelli, Felicia e Diego, che hanno fatto la gioia anche della bisnonna Dina. Nella foto a destra, il giorno delle nozze di Sandra e Sasha i genitori dei due gemelli.

Da Chicago, la didascalia di una foto del numero scorso Nel precedente numero, a pagina 14, abbiamo pubblicato l’articolo intitolato «Il Circolo trentino di Milwaukee nei ricordi di Bruno Lockner», nel quale compariva anche la foto pubblicata a fianco, scattata nel 1984 durante la «Festa italiana». Gene Pellegrini, del Circolo trentino di Chicago (USA) per anni presidente di ITTONA, la federazione dei Circoli trentini degli Stati Uniti e del Canada, è

un attento lettore della rivista e dopo averla ricevuta ha inviato una mail a Francesco Bocchetti, direttore della Trentini nel mondo, per segnalare che nella foto ci sono anche lui (primo a sinistra), la figlia Tina (terza da sinistra) e sua moglie Patricia (seconda da destra) accanto ad Henry Beber. Lo ringraziamo per le preziose informazioni, che completano e danno ancora più interesse e valore alla fotografia.

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60 ANNI D

Foto di Manfred Grundl (dal Calendario 2018 dell’Euregio Tirolo)

La Regione Trentino A e deve diventare un L

e elezioni del 4 marzo per il rinnovo del Parlamento italiano precedono di alcuni mesi le elezioni per il rinnovo del Consiglio provinciale e regionale della nostra provincia e regione. Il prossimo anno, 2019, ci saranno le elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Tre appuntamenti apparentemente non collegabili data la loro diversità di esito istituzionale, ma strettamente connessi per quanto riguarda il nostro futuro di trentini, italiani ed europei. Concentriamoci sul Trentino e sulla sua collocazione nell’ambito della Regione europea Tirolo-Alto Adige-Trentino. Un’esperienza iniziata nell’autunno del 1995 con l’apertura della sede comune di rappresentanza presso l’Unione europea a Bruxelles. Un’iniziativa fortemente voluta dall’allora presidente della Provincia Carlo Andreotti, avversata da Roma e occasione di roventi polemiche tra le forze politiche nostrane che accusavano l’esponente pattino di nutrire nostalgie pantirolesi. Peccato non si siano intuite ed approfondite le enormi potenzialità che tale esperienza poteva movimentare nell’ambito della collaborazione fra i tre territori. L’Euregio è stato vissuto ed in parte lo è ancora come un mantra obbligato che doveva rafforzare ulteriormente l’ancoraggio dell’autonomia trentina a quella sudtirolese. A Bruxelles i tre territori hanno continuato sostanzialmente ad agire per conto proprio. Certo, 2 - 2018

È necessario individuare e condividere alcuni obiettivicomuni con Bolzano per quanto riguarda i rapporti con Bruxelles, per approfondire e gestire assieme tutti gli aspetti connessi alla collaborazione e alla convivenza fra i gruppi linguistici c’è una gestione comune della sede (nella foto in alto a sinistra il palazzo che la ospita), una segreteria comune, un sito internet comune, ma manca la pratica di un «sentire» e di un «condividere» insieme che è molto di più della realizzazione di qualche evento comune che, spesso, ha solo lo scopo della pubblicità giornalistica. tenC’è molto da fare, molte potenzialità da esperire anche nell’at-tività del GECT-Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale, strumento europeo che ha lo scopo di favorire la cooperazione transfrontaliera tra Innsbruck, Bolzano e Trento. Ho avuto modo di scrivere più volte nella stampa locale che queste due realtà non sono mai entrate nell’esperienza quotidiana dei cittadini. Soprattutto per mancanza di visione, progettualità, distrazione da parte delle forze politiche. In questi anni si sono perse tante occasioni di collaborazione, in modo

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particolare da parte di Trento che, nella sua supponenza, non è stata nemmeno capace di copiare tante buone pratiche dai nostri vicini sudtirolesi e tirolesi e la distanza tra Bolzano e Trento, in termini di produzione di reddito, di comepetitività nei settori dell dell’economia, di qualità am-

bientale ed urbana, si sta sempre più allargando. Credo che Trento debba fare uno sforzo serio per superare queste diseguaglianze incominciando a ragionare sul ruolo che si vuol dare alla nuova regione. Come affermato dal deputato Ebner e dal presidente della Provincia di Bolzano, Kompatscher , l’autonomia si difende assieme, non a chiacchiere, ma rifondando l’istituto regionale che, per forza di cose, deve elaborare grammatica e prassi condivise del suo ancoraggio europeo. Per fare questo è necessario individuare e condividere alcuni


D’EUROPA

Foto di Hannes Steiner (dal Calendario 2018 dell’Euregio Tirolo)

Alto Adige va rifondata modello per l’Europa obiettivi comuni con Bolzano per quanto riguarda i rapporti con Bruxelles, per approfondire e gestire assieme tutti gli aspetti connessi alla collaborazione e alla convivenza fra i gruppi linguistici. Per fare questo occorre parlarsi, ragionare insieme, trovare punti di mediazione, farsi qualche reciproca concessione. È un lavoro impegnativo che richiede pazienza, lungimiranza, visione, lavoro comune. Il contrario di quanto successo nelle assemblee chiamate a riflettere e a presentare proposte per il terzo statuto dell’autonomia. Sulla mediocrità dei documenti prodotti sono già stati pubblicati diversi commenti. Credo che la nuova Regione possa essere il risultato di questo lavoro plurale che dovrebbe anche essere ac-

È un lavoro impegnativo che richiede pazienza, lungimiranza, visione, lavoro comune. Il contrario di quanto successo nelle assemblee chiamate a riflettere e a presentare proposte per il terzo statuto dell’autonomia, che hanno prodotto documenti mediocri compagnato da uno sforzo di apprendimento, o quantomeno di avvicinamento, alla lingua tedesca da parte degli amministratori trentini e dei loro collaboratori. Anche questo sforzo rappresenta una testimonianza di attenzione e di condivisione con i nostri amici sudtirolesi. La nuova Regione dovrebbe diventare una specie di senato delle due autonomie, chiamato a proporre idee, proposte per la crescita della collaborazione fra i gruppi linguistici, per la valorizzazione delle diverse identità con il comune obiettivo di promuo-

vere, sempre, una convivenza operosa, accogliente, aperta, modello per l’Europa. L’Europa, appunto. Per contrastare il ritorno dei démoni nazionalisti e l’implosione di comunità, gruppi, paesi in chiusure identitarie e autarchiche, serve un forte imp impegno di tutti per cambiare, non per indebolire l’Europa. Solo un’E un’Europa forte, democratica, capace di rispondere alle tante derive della globalizzazione potrà essere a un ancoraggio sicuro per la nostra auto autonomia. C’ il grande progetto di riforma C’è dell’ dell’Europa in chiave federalista prop proposto da Macron nell’ormai cele celebre discorso alla Sorbona del 26 settembre dello scorso anno. Per una zona euro riformata con un vero ministro delle finanze, una politica economica e fiscale comune, un budget da utilizzare in funzione anticiclica, un Parlamento che discute e fa sentire il suo peso sulle proposte dell’Eurogruppo… Queste riforme, assieme ad altre, come la ge-

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stione comune dei flussi migratori, la difesa comune delle frontiere esterne dell’Unione, una procura europea per combattere con più efficacia il terrorismo e la criminalità organizzata, non possono essere portate avanti solo da Francia e Germania, posto che la grosse koalition europeista di Merkel-Schultz possa essere approvata dalla base dei rispettivi partiti. Bisogna credere in un’Europa politica. Europa e politica, lo argomentava molto bene Roberto Esposito sulla Repubblica del 19 gennaio scorso, vanno tenute insieme perché mai come oggi, sotto la pressione di spinte prepolitiche e antipolitiche, nessuna delle due sta in piedi senza l’altra. Scegliere l’Europa, contro gli attacchi delle forze populiste, significa credere che la politica possa ancora orientare i cittadini, senza farsi intimidire dai venditori di paure e di false promesse. Abbiamo una grande eredità europea da difendere e preservare, nella consapevolezza, per dirla ancora con Roberto Esposito, che la permanenza dell’Europa è legata non alla conservazione, ma alla trasformazione dei suoi istituti: «Mai come in questo caso la fedeltà al passato dell’Unione è costituita dalla tensione al suo futuro». Vittorino Rodaro 2 - 2018


CIRCOLI

Tesseramento e omaggi alle coppie di sposi per una bella serata al Circolo di Charleroi Domenica 14 gennaio è stata una bella giornata per il nostro Circolo trentino di Charleroi (Belgio), che come ogni anno ha celebrato l’Anno Nuovo nella sua Sede. Ma quest’anno non era l’unico motivo dell’incontro. Rispondendo dunque al consueto invito del comitato direttivo del Circolo, una cinquantina di soci e simpatizzanti, rispettando la tradizione, si sono ritrovati nella sede per rinnovare il sempre apprezzato gesto di amicizia, rappresentato dal rinnovo della tessera annuale. Dopo quel momento di pura amministrazione, svolto con accurata attenzione, dalla cassiera e dal segretario del Circolo, gli altri attivi collaboratori del comitato si apprestavano ai preparativi dei festeggiamenti in programma, perché se la tradizione vuole che «il tesseramento» sia sempre seguito da una sostanziosa merendina e una non meno allegra bicchierata, la festa si è prolungata aldilà dello scambio dei semplici auguri di stagione: Salute e Fortuna! Sicome durante l’anno che si è appena concluso si sono cele-

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In alto, da sinistra, le due coppie di sposini novelli, Maria Micciche - Mathia Cornamusa e Jessica Dallapiccola - François Falmagne, e Monique Vandenameele ed Emilio Maltratti, che l’anno scorso hanno festeggiato i sessant’anni di matrimonio. Qui sopra, il segretario del Circolo «premia» Alain Gremes, per essere stato il primo a rinnovare la tessera del Circolo per il 2018.

brati due matrimoni nelle nostre famiglie, ci è sembrato simpatico omaggiare le due giovani coppie, e cioè Maria Micciche e Mathia Cornamusa, nipote di Ester Faes, la «nonna» del comitato, e Jessica Dallapiccola e François Falmagne. Jessica, il cui papà è oriundo di Levico ed è stata per diversi anni delegata del nostro comitato in rappresentanza dei giovani.

L’anno scorso si sono celebrate anche le nozze di diamante di Monique Vandenameele ed Emilio Maltratti, oriundo di Cavedine. I loro sessant’anni di matrimonio meritavano certo un piccolo omaggio da parte nostra: una nostra simpatizzante, Juliette Dellamaria, un tempo loro vicina di casa, nonostante non abbia potuto partecipare, ci ha fatto

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pervenire un quadro-poema di sua composizione, che è stato regalato alla coppia. A conclusione di questi momenti di auguri sinceri, alle signore sono stati consegnati dei fiori mentre ai signori sono stati offerti vini scelti del Trentino. Prima di onorare le tre coppie, il comitato ha voluto ringraziare Alain Gremes, per la sua tempestiva premura a tesserarsi. Infatti, quest’anno è stato il primo a versare la quota sul conto del Circolo. Gli è stato consegnato un cofanetto di libri sulle leggende del Trentino. Ma siccome l’ambiente era più che caloroso e i partecipanti più che allegri, la serata si è prolungata oltre la parte accademica delle celebrazioni del giorno, in spensierate chiacchierate fra amici da sempre. È vero che in buona compagnia, nessuno se ne accorge, ma il tempo scorre veloce, e come al solito, dopo avere sgocciolato ricordi e altre facezie, ci siamo salutati tutti, augurandoci di ritrovarsi l’anno prossimo, sempre sani e allegri... Se Dio vuole! Gieffe


CIRCOLI L’INIZIATIVA ALLA QUALE HANNO PARTECIPATO I SOCI DEL CIRCOLO TRENTINO DI DORTMUND SI È SVOLTA DOMENICA 25 FEBBRAIO

Sole splendente, cielo terso e vento siberiano, è stata una «Camminata d’inverno» da ricordare

«Spero che i trentini e i loro simpatizzanti siano abituati al freddo! Attualmente il Sauerland è una ghiacciaia, soprattutto a causa del vento gelido. Mi permetto di consigliare, a tutte/i coloro che domani parteciperanno all’escursione, un abbigliamento caldo: guanti caldi, cuffia, sciarpa o scalda-collo, giacca calda ma non ingombrante, pantaloni caldi, eventualmente calzamaglia, scarponcini invernali o da escursione ... Sono necessari i bastoncini e chi li ha, porti i ramponi... A domani, Sandro». Questo il tenore del testo arrivato via wathsapp alla vigilia della Camminata d’inverno in programma per domenica 25 febbraio. Appena letto sicuramente più di uno si sarà preoccupato, non tanto per l’abbigliamento e l’equipaggiamento consigliati, ma piuttosto per quel termine: “ghiacciaia”. Comunque all’appuntamento, tutti in tenuta da spedizione al Polo Nord e pronti a sfidare il vento gelido siberiano, eravamo in dieci più Rosa, la fedele cagnetta di tante passeggiate. Il punto di partenza era Grevenstein, grazioso

paese del Sauerland, importante per la produzione di legname ma soprattutto per il famoso birrificio Veltins, sorto nel lontano 1824. Contenti di ritrovarci e ancor di più per il bel cielo blu senza nuvole e un sole splendente, ci siamo incamminati con Sandro, la nostra guida, in testa. A un certo punto una sorpresa: di traverso, sul sentiero innevato, a caratteri cubitali, una scritta in stampatello: W IL TRENTINO! Il gruppo fin lì era rimasto abbastanza compatto, nessuno ci aveva preceduto. Ma... allora chi mai poteva essere stato? Naturalmente chi, se non la nostra guida! Il giorno precedente Sandro aveva voluto testare il percorso che aveva in testa per noi... e così gli era venuta l’idea di regalarci un originale benvenuto. A proposito va detto che la nostra camminata non era per niente scontata. Infatti, in seguito all’uragano Friederike che verso la metà di gennaio aveva investito il Centro Europa, facendo morti e non pochi danni anche in Germania, nella zona del Sauerland era stato emanato il divieto di recarsi nei boschi per via di alberi pericolanti e/o di altri sradicati che sbarravano il passaggio.

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Per questo siamo grati a Sandro che è riuscito a trovare un percorso «indenne» e sicuro! Il tragitto molto panoramico, non presentava difficoltà particolari e si è snodato attraverso il parco naturale di Homert, compresa la vetta più alta. Da lassù abbiamo goduto di una splendida vista a 360 gradi. Il sentiero innevato, a tratti era ghiacciato e implicava un po’ di attenzione e prudenza. Ma più che il fondo del sentiero ci tormentavano le folate di vento gelido che di tanto in tanto arrivavano a sferzarci il viso. Gli ultimi chilometri poi, il vento siberiano non ci ha più dato tregua. Per cui alla fine della nostra escursione di circa 14 km, eravamo ben contenti di essere arrivati alla base e al locale dove ci aspettavano alcuni amici del Circolo che, impossibilitati a fare la camminata, non volevano comunque rinunciare a passare alcuni momenti in compagnia. Prima di lasciarci per il rientro a casa, ci siamo dati appuntamento per la Camminata di Primavera che avrà luogo sabato 28 aprile. A tutti un caro saluto dal Circolo Trentino di Dortmund (Germania). Agnese Merotto Canal

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CIRCOLI

Rispettata la tradizione «natalizia» del Circolo ex emigrati in Svizzera «…alle jahre wieder…» dice il testo di un bel canto natalizio tedesco, che calza molto bene per il tradizionale pranzo sociale del Circolo Trentino Ex Emigrati in Svizzera,I i cui soci non perdono mai la consuetudine di incontrarsi in occasione delle vacanze natalizie. Nello scorso mese di dicembre, infatti, si sono ritrovati per il tradizionale pranzo al ristorante Everest di Trento che, da anni, proprio per la sua centralità, rappresenta un riferimento fisso. È veramente simpatico verificare come il gruppo dei partecipanti oscilla sempre intorno alle ottanta unità, salvo minime oscillazioni da un anno all’altro; ciò dimostra che, nonostante l’inevitabile aumento dell’età media, non diminuisce il piacere di incontrarsi e di passare in allegria una intera giornata. Lo scopo di trascorrere insieme un’altra lieta giornata è stato pienamente centrato, deliziato

da un gustoso menù ideato per l’occasione. Non manca mai nemmeno la

musica e la possibilità, per molti, di misurarsi con le abilità nel valzer, nel tango o nella mazurka;

AVEVA 73 ANNI, ERA IN GERMANIA DA 35 ED È STATO IL SETTIMO PRESIDENTE DEL CIRCOLO

È scomparso Herbert Facchini, cordoglio a Monaco di Baviera Quello pubblicato qui di seguito è il testo integrale del messaggio inviato alla Trentini nel mondo dal Circolo trentino di Monaco di Baviera (Germania). Il 6 dicembre scorso Herbert Facchini è deceduto a Monaco di Baviera a 73 anni in seguito a una grave operazione. È stato il settimo presidente del Circolo Trentino di Monaco di Baviera e ha lasciato un indelebile ricordo. La straordinaria partecipazione di persone al suo funerale ha ricordato i suoi aspetti simpatici e comunicativi. Nato e vissuto a Pochi di Salorno, nell’unico paese della regione Trentino Alto-Adige, dove da 2 - 2018

generazioni e in tutte le famiglie si pratica il bilinguismo, ha avuto simpatici contatti professionali e culturali con gli abitanti di Ottobrunn dove era arrivato 35 anni fa. Era un ricercato e capace artigiano. Ex membro di un coro di montagna trentino, ha promosso i rapporti e la partecipazione di molte iniziative di cori trentini con pubblico e associazioni locali. Nel nostro tempo distratto e complicato, l’impegno, la simpatia e i rapporti valgono ancora. Ciao Herbert. Circolo trentino di Monaco di Baviera

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balli che non interessano la gioventù di oggi, ma che risvegliano ricordi di gioventù, incontri tra amici e anche qualche nostalgica avventura. In rappresentanza della Trentini nel Mondo anche quest’anno era presente Aldo Degaudenz, testimone della vitalità di un Circolo, quello degli ex emigranti in Svizzera, che vuol mantenersi sempre nella massima efficienza. La presidente Ilaria Zanetti ed i suoi collaboratori, come da consolidata tradizione, hanno voluto allestire una ricca lotteria che ha distribuito numerosi e ricchi premi a quasi tutti i partecipanti. Ogni anno che passa rappresenta un anno in più per le persone; non calano, però, l’entusiasmo ed il piacere di incontrarsi. Il direttivo rivolge un grazie di vero cuore a tutti per la commovente partecipazione a tutte le attività del nostro Circolo. Arrivederci, quindi, alla prossima occasione.


DAL TRENTINO LE RIPRESE DEL FILM DOCUMENTARIO SONO STATE REALIZZATE NEI LUOGHI IN CUI HA OPERATO FRANCESCO EUSEBIO CHINI

Presentato a Trento «Viva Kino!» Anche Natalia Loredo Moreno (seconda da sinistra nella foto in alto a destra), ha portato il suo saluto al numeroso pubblico presente al cinema Vittoria di Trento, il 6 marzo scorso, in occasione della presentazione del film documentario «Viva Kino! - Attraverso deserti senza frontiere tra Messico E stati Uniti». Natalia, 26 anni, grafica di professione, vive a San Luis Potosì, è socia del locale Circolo trentino ed è discendente di Valentino Osti e di Elisabetta Maino, emigrati nel 1882 da Borghetto con destinazione il Messico. Le riprese del film sono state realizzate in tutti i luoghi originali in cui ha operato padre Kino, vale a dire Francesco Eusebio Chini gesuita nato a Segno di Taio nel 1645: missionario in Messico fondò le prime missioni nella Bassa California, in Arizona e nello stato di Sonora. Dedicò i suoi sforzi per aiutare i Nativi Pime, ma fu anche esploratore, geografo, cartografo, astronomo e cow boy. Fu il primo

a definire la Baja California come penisola, percorrendola a cavallo e disegnandone i confini. Morì nel 1711 dopo aver viaggiato a cavallo per oltre 12.000 chilometri fra Messico e Stati Uniti. La proiezione al cinema Vittoria è stata preceduta dalla presentazione da parte della regista Lia Beltrami (prima a destra nella foto in alto a destra), dal saluto di Alberto Chini dell’Associazione padre Eusebio Chini (primo a sinistra nella foto) e dall’intervento di Jorge Ivan Gutierrez, playmaker della Dolomiti Energia Aquila Basket e della Nazionale messicana. In dialogo con Andreas Fernandez della Fondazione Sant’Ignazio, Gutierrez ha raccontato la sua storia personale, il suo vissuto da giovanissimo migrante dal Messico agli USA attraverso il muro. «Ho impresso lo sguardo di mia madre il giorno che sono partito. Era verso mezzogiorno. Ero ancora un ragazzino. Lei aveva lo sguardo nel vuoto».

E ancora: «Il muro, il confine, è sempre lì davanti, direi quasi istituzionalizzato. Ti segna per sempre». Per presentare il film documentario negli Stati Uniti e in Messico, è stato organizzato un tour iniziato il 15 marzo ad Hollywood, al Cinema Area Cinelounge. Il film e poi rimasto sette giorni in cartellone al Cinema Arena di Hollywood. Le altre tappe del tour negli Stati Uniti sono state il 17 marzo in Arizona a Tucson, il 18 marzo a Nogales, proprio davanti alla frontiera tra Usa e Messico. In Messico è stato proiettato il 19 marzo a Santa Magdalena de Kino e il 20 marzo ad Hermosillo. Il film è prodotto da Aurora Vision con la collaborazione di Trentino Film Commission, Associazione Culturale P. Eusebio F. Chini, Fondazione Sant’Ignazio, Gesuiti – Provincia Euro-mediterranea, e patrocinato dal Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale della Santa Sede.

IL FILM DESCRIVE, ATTRAVERSO VARIE TESTIMONIANZE, L’IMPORTANZA DELLA FIGURA E DELL’OPERA DEL GESUITA TRENTINO

L’eredità di padre Kino tra Messico e Stati Uniti Cavalcando tra le missioni fondate da un gesuita nel XVII secolo, Maria, giovane istruttrice di rodeo, scopre le origini della devozione diffusa in tutto il Messico verso padre Kino. Suo padre, Josè Luis, e gli zii da decenni compiono pellegrinaggi a cavallo sulle rotte del padre del deserto. Con loro, c’è anche il ranchero scrittore Richard Collins, dell’Arizona. La loro amicizia, in nome di padre Kino, supera anche il muro più degradante lungo il confine. Durante le cavalcate Maria impara a conoscere le missioni fondate da padre Kino, le sue scoperte geografiche, astronomiche, in agraria, il suo essere stato il primo a costruire il sistema

del ranch, ma anche fondatore dello stato dell’Arizona e grande apostolo dei Tohono O’Odham,

i Pime, il “popolo del deserto”. Maria compie anche un viaggio interiore, che la porta a confrontarsi con l’attualità molto dura delle regioni di confine. La vita dei Tohono O’Odham è molto difficile e l’ipotesi dell’estensione del muro, che taglierebbe in due le loro terre, è incombente. Il deserto è percorso dai traffici dei narcos, ha cambiato il volto di una terra dura ma stupenda. Il dramma dei deportati e dei clandestini, che vede infrangersi tante vite umane, è lì davanti a loro. I centri di accoglienza compiono un lavoro sovraumano e sono intitolati a padre Kino, la Kino Border Initiative. Maria e gli altri cavalieri, seguendo i passi di Kino, ci raccon-

17

tano la storia del gesuita venuto dalla Val di Non, e insieme la complessità di un mondo contemporaneo pieno di contraddizioni, ma che proprio da padre Kino trae ispirazione per andare avanti con speranza. Le riprese sono state realizzate in tutti i luoghi originali in cui ha operato padre Kino, anche laddove gli scontri tra i narcos hanno reso difficile il lavoro. Gli inediti dei cavalli lungo il muro di confine alla frontiera di Nogales, vogliono essere un segno di contraddizione e di speranza. La colonna sonora originale è stata composta interpretando le sonorità del popolo Tohono, i ritmi messicani e le ballate del West. 2 - 2018


DAL MONDO UNA DELEGAZIONE GLI HA FATTO VISITA NELLA CAPITALE RUSSA A POCHI GIORNI DALLA CHIUSURA DELL’ESPOSIZIONE

Il patriarca Kirill ringrazia il Trentino per la mostra dei presepi a Mosca

L’

arte e la tradizione dei presepi trentini è uno strumento per avvicinare i popoli. Lo ha affermato il patriarca di Mosca e di tutte le Russie, sua santità Kirill alla delegazione guidata dal governatore del Trentino, Ugo Rossi, e dall’arcivescovo emerito monsignor Luigi Bressan accolta presso il monastero Danilovskij a Mosca. L’incontro ha di fatto suggellato l’iniziativa promossa dall’associazione Amici del presepio di Tesero, sostenuta dalla Regione Trentino Alto Adige Südtirol, che ha visto esposto nella Basilica di Cristo Salvatore ventitre rappresentazioni della natività frutto della maestria degli artigiani trentini ed altoatesini. Sua santità Kirill conosce bene il Trentino che ha visitato nel 1975. “Dopo lo storico incontro con Papa Francesco - ha detto si sono intensificati i rapporti di

2 - 2018

collaborazione, specialmente sul versante culturale ed i Moscoviti hanno apprezzato la mostra dei presepi che sappiamo essere stata ospitata in passato a Roma e a Gerusalemme”. Il presidente Rossi ha portato al Patriarca il saluto di tutti i Trentini, “gente semplice e laboriosa che ha sempre praticato, nella propria specificità alpina, il valore dell’incontro tra le culture, quella mediterranea da un lato e

quella mitteleuropea dall’altro”. Ringraziando sua santità per aver acconsentito l’allestimento della mostra (“un grande onore per il Trentino”), il governatore ha anche ricordato l’impegno profuso dall’associazione e da chi ha lavorato per poter rappresentare al meglio il valore del presepio. “Un segno piccolo ma importante nel cammino di dialogo fra le chiese e fra i popoli”. La mostra ha ottenuto il patrocinio del Pontificio Consiglio per l’Unità dei Cristiani accanto a quello del Patriarcato di Mosca e di tutte le Russie, ed ha potuto contare sulla collaborazione delle Province autonome di Trento e di Bolzano, dell’Arcidiocesi di Trento, della Comunità di Sant’Egidio. Ideata ed allestita dall’ Associazione Amici del Presepio di Tesero-Trento e l’Associazione Unika Val Gardena – Bolzano, ha beneficiato del supporto dell’ambasciatore a Mosca, Pasquale Terracciano. Richiamando le parole del patriarca Kirill che ha ricordato la necessità di porre la famiglia al centro delle attenzioni di chi combatte la marginalizzazione

18

dei valori cristiani, Rossi ha ricordato come anche il presepe, espressione importante della nostra cultura, è parte di questo impegno, “perché il presepe è famiglia. E sappiamo bene che non c’è futuro per le nostre società se non si assicura un futuro alla famiglia”. Durante il colloquio, al quale hanno preso parte rappresentanti dell’Associazione amici del presepe ed i sindaci di Predazzo e Fiavè, si è poi parlato anche di un tema caro al Trentino come il volontariato (14 mila i cittadini che hanno assistito i religiosi in fila per ore per venerare le reliquie di San Nicola) ma anche di pellegrinaggi, definiti da Kirill un modo per avvicinare i popoli. Con l’occasione il presidente della Provincia ha formulato al Patriarca l’invito a tornare nuovamente in Trentino. (Gp - Uff. Stampa PAT)


REPORTAGE IL VILLAGGIO SI TROVA NEL BANATO, UNA REGIONE NELLA ROMANIA OCCIDENTALE, A 50 CHILOMETRI DA TIMISOARA

C’erano anche coloni trentini e sudtirolesi tra i fondatori di Charlottenburg nel 1771 Si intitola «Presenza trentina nel Banato» la ricerca condotta da Iuliu Delesega (Giulio Dellasega, di lontane origini predazzane) docente universitario all’Università dell’Ovest di Timisoara (Romania), nella quale si parla anche di Charlottenburg, un villaggio che fu fondato nella seconda metà del 1700 da coloni provenienti anche

C

harlottenburg è un villaggio situato nella valle Bergsău, a circa 48 km da Timişoara e 35 km da Radna, luogo di pellegrinaggio per la presenza della Basilica si Santa Maria. Da Timişoara è raggiungibile dopo 40 km di strada E 691 per Lipova e Radna e poi deviato nel villaggio Maşloc a destra sulla 691A . Geografia: latitudine nord 45° 58’ 52’’ e 21° 31’ 24” di longitudine est, 149 m di altitudine sopra l’Adriatico. La popolazione attuale è di circa 125 persone, il villaggio appartiene amministrativamente al comune di Bogda, dove c’è il municipio. Il nome Charlottenburg (tradotto in romeno Şarlota, in ungherese Saroltavár) proviene dalla moglie del conte Karl von Clary und Aldringen(1729-1791) amministratore del Banato. Nei suoi pressi c’è il villaggio Aldringen, che ha giocato un ruolo importante nella colonizzazione di questa terra, fondando diversi località. La costruzione del paese con quattro strade di acesso simmetriche di forma unica, circolare (foto a sinistra a centro pagina), mantenuto fino ad oggi, è stato coordinato dal barone Samuel Carl Edler von Neumann Buchholt (1722-1782), funzionario all’Ufficio della sale di Lipova. Nel centro del cerchio, che ha un diametro di 210 metri, è stata costruita la chiesa ed è stato trivellato il pozzo del villaggio: in seguito qui è stata costruita la scuola. Inizialmente, il centro del paese era circondato da due file concentriche di piante di gelso, con intervallo libero tra le file. I frontoni delle case sono concentrici. Aie, giardini e viti sono stati collocati dietro le case, costituendo anche il bordo del loro perimetro

dall’attuale regione Trentino Alto Adige. Per la sua particolare conformazione - il villaggio ha infatti una pianta circolare - il Charlottenburg è stato dichiarato monumento storico dal Ministero della Cultura e degli Affari Religiosi. Il prof. Delesega ha rintracciato negli archivi l’elenco con i nominativi dei trentini

e dei sudtirolesi che lo abitarono dopo la sua fondazione. La popolazione attuale è di 125 persone, nessuna delle quali ha origine nella regione Trentino Alto Adige. Alla ricerca ha collaborato anche Eugenio Crasan, presidente del Circolo trentino della Romania.

Su questa pagina riportiamo un estratto della ricerca condotta dal prof. Iuliu Delesega, con la collaborazione di Eugenio Crasan. Sulle due pagine seguenti, i nomi dei fondatori

La pianta di Charlottenburg disegnata da Francesco Griselini nel 1780 e una veduta del villaggio al giorno d’oggi. Nella cartina, la posizione del villaggio.

Dati cartografici©Google2018

esterno circolare. Quando furono costruite l’altezza delle case era per tutte la stessa (Johann Caspar Steube, 1779). Ora, naturalmente, ci sono costruzione anche fuori. La chiesa era una filiale della parrocchia di Bogda fino al 1805; tra il 1805 e dal 1808 era autonoma con un cappellano; tra il 1808 e 1990 è stata un filiale

di Remetea Mică, e ora sarebbe una filiale di Bogda se ci sono fedeli. La celebrazione della festa parocchiale si svolgeva la prima domenica dopo il 20 ottobre (San Wendelinus), quando si mangiava carne di gallo con rafano. Il conte Siegfried von Wimpfen realizza tra il 1902 e il 1904 (il maestro del villaggio allo stesso

tempo) un parco di caccia di 1.260 ettari, circondato da una recinzione di 18 chilometri. Dopo il 1919 il parco è stato trasferito alla famiglia reale rumena (Hochenzollern-Sigmaringen) e dopo il 1945 è diventata una zona di caccia dello stato. Il villaggio fu fondato nel 1771 con 32 famiglie, per un totale di 171 persone, delle quali 67 provenienti da Alto Adige e Welschtirol (Trentino), 12 dalla Lorena, 10 dal Baden-Württenberg, 8 dall’Ungheria, 3 dalla Baviera e 2 dai altri paesi. Ho estratto dal lavoro di ricerca di Anton Peter Petri, custodito presso gli archivi di Vienna, una copia pubblicata presso gli archivi dell’episcopato cattolico romano di Timişoara, che riporta i nominativi dei coloni che risultano originari dell’intera regione autonoma del Trentino-Alto Adige (Welschtirol + Südtirol). Quattro persone erano senza nome. Tuttavia, i dati statistici disponibili dal 1820 mostrano che la popolazione maggioritaria si considerava tedesca, con le seguenti percentuali: il 95,3% nel 1820, il 97,1% nel 1940. Il dialetto parlato dagli abitanti era rheinfränkisch, dal momento che gli insegnanti della scuola conosciuti dal 1778, erano quasi senza eccezione (almeno per nome), tedeschi. Dopo il 1972 i tedeschi di Banat cominciarono l’esodo verso la Germania, così che nel 2000 c’erano solo quattro tedeschi a Charlottenburg. Iuliu Delesega ed Eugenio Crasan

Alle pagine 22-23 la tabella con i nomi dei coloni del Trentino-Alto Adige che hanno fondato Charlottenburg

19

2 - 2018


REPORTAGE

Coloni del Trentino-Alto Adige ch NOME

PAESE DI ORIGINE

DATA DI NASCITA

DATA DI DECESSO

1

Andrialo, Joh. Baptist

Mezzano

1713

07.09.1772

2

Andriol, Joh. Marian

Fiera de Primiero

1754

12.11.1784

3

Andriol, Joh. Baptist

Fiera de Primiero

1749

28.03.1787

4

Banat (Bonad), Margaretha

Meduno

1736

22.08.1772

5

Bernardin, Christoph.

S. Donato (Primiero)

1752

17.08.1788

6

Bernardin, Maria

Trentino

1761

21.09.1787

7

Bonad, Dominik

Fiera de Primiero

8

Bonat, Johann

Fiera de Primiero

1764

09.01.1773

9

Bonet, Laurenz

Fiera de Primiero

1766

18.01.1773

10

Castelatz, Maria Katharina

Fiera de Primiero

11

Castelecz, Baptist

Fiera de Primiero

1746

13.03.1773

12

Danatel, Jakob

Fiera de Primiero

1737

05.10.1787

13

Danatel, Peregrina

Fiera de Primiero

1737

14.09.1787

14

Danatoli, Maria Dominica

Trentino

1768

21.08.1788

15

Danolin, Anna Maria

Fiera de Primiero

16

Disoth, Johann

S. Donato

17

Fiat, Barbara

Fiera de Primiero

18

Fiet, Dominik

Fiera de Primiero

19

Fiet, Sebastian

Trentino

20

Franciscomol, Matthias

Trentino

21

Franzischkinell (Francisconelli), Johannes

Trentino

22

Guber, Maria Dominica

Fiera de Primiero

23

Gubert, Maria Valeriana

Mel

1727

06.12.1772

24

Guberth, Johann

Fiera de Primiero

1757

18.07.1787

25

Guberth, Johann Baptist

Fiera de Primiero

26

Guberth, Margaretha

Meduno

1760

09.03.1784

27

Guberth, Peter

Fiera de Primiero

1763

26.06.1785

26

Guberth, Simon

Imer (Primiero)

1732

09.04.1787

27

Hubert, Patricia

Mori

1731

31.10.1772

28

Hubert, Simon

Trentino

29

Kastilatz, Johannes

Trentino

30

Kosner, Margaretha

Fiera de Primiero

2 - 2018

20

28.08.1781

02.02.1774

07.01.1786 1757

14.08.1787 28.04.1774

1762

12.01.1773

1749

25.08.1786

22.11.1785

20.11.1786

02.02.1774 03.02.1785


REPORTAGE

he hanno fondato Charlottenburg NOME

PAESE DI ORIGINE

DATA DI NASCITA

DATA DI DECESSO

31

Lasch, Jakob

Trentino

32

Longo, Peter

Fiera de Primiero

33

Longo, Thomas

Siror (Primiero)

34

Losch, Johann Baptist

Fiera de Primiero

21.11.1786

35

Losch, Margaretha

Fiera de Primiero

21.11.1786

36

Lucian, Jordan

Fiera de Primiero

37

Lucian, Johann

Fiera de Primiero

38

Lucianin, Margaretha

Imer (Primiero)

1746

17.12.1773

39

Michaeli, Anna Maria

Trichiana

1747

04.07.1787

40

Michaeli, Christof

Fiera de Primiero

41

Michaeli, Katharina

Fiera de Primiero

42

Mickely, Baptist

Trentino

43

Mott, Anton

44

22.11.1785 1735

1750

03.06.1787

16.04.1775 24.04.1774

07.01.1786 1728

19.01.1785

Trentino

1746

21.11.1778

Mott (Moth), Lucia

Pievi

1738

26.08.1786

45

Ponth, Valentin

Siror (Primiero)

1734

07.09.1786

46

Potta, Jakob Anton

Meduno

1745

06.03.1773

47

Roster, Matthias

Fiera de Primiero

1732

14.03.1777

48

Roster, Peter

Fiera de Primiero

1764

07.10.1786

49

Roster, Peter

Fiera de Primiero

1761

07.12.1773

50

Roster, Ursula

Fiera de Primiero

1764

01.04.1773

51

Schotta, Bartholomäus

Trentino

52

Schotta, Jakob

Trentino

53

S(ch)ubert, Simon

Fiera de Primiero

02.02.1774

54

S(ch)waiczer, Laurentz

Fiera de Primiero

26.04.1774

55

S(ch)weiczer, Laurentz

Fiera de Primiero

1726

06.04.1784

56

Segath, Agnes

Siror (Primiero)

1747

10.08.1787

57

Sobra, Jakob Anton

Fiera de Primiero

1733

26.03.1773

58

Sobra, Maria Margaretha

Fiera de Primiero

26.04.1774

59

Trettel, Bartholomäus

Thiene (Primiero)

28.04.1774

60

T(r)ettel, Elisabetha

Primiero

1755

06.03.1785

61

Valentini, Domenico

Trentino

1723

09.07.1773

62

Valentini, Magdalena

Fiera de Primiero

1739

14.03.1774

63

Vanollin, Peter

Trentino 21

2 - 2018


PROFILI DA ANNI VIVE NELLA CAPITALE TBILISI A DOVE SI È CONQUISTATO ONORIFICENZE PER MERITI ACQUISITI IN VARI CAMPI

Claudio Debiasi, un trentino nel Caucaso, «colonna» dell’Associazione Italia-Georgia

L

unedì 19 febbraio il presidente onorario della Trentini nel mondo, Bruno Fronza ha incontrato, nel suo ufficio, suor Loredana Monetti della Congregazione veronese delle Piccole figlie di San Giuseppe che svolge la sua attività religiosa dal 1996 con altre due consorelle a Kutaisi, seconda città per numero di abitanti della Georgia nella Repubblica Caucasica. Si è trattato di una visita di lavoro in quanto suor Loredana fa parte della Caritas georgiana, uno dei primi organismi incontrati nel marzo del 1997 dal dott. Fronza, allora in veste di presidente della Trentini nel mondo, nel corso di un viaggio nel giovane Stato che, con il crollo del comunismo sovietico, si era dato un assetto democratico al termine di una sanguinosa guerra civile soprattutto con il presidente Eduard Shevardnadze, subentrato al deposto predecessore Zviad Gamsakhurdia, primo presidente della Georgia dopo il crollo del muro di Berlino. L’invito a visitare l’ex Paese sovietico, patria di Stalin, tra il mar Nero e il mar Caspio era giunto inaspettatamente da un giovane trentino. Claudio Debiasi che nel 1988, al termine degli studi universitari in lingue moderne nella Germania dell’Est, a Jena, dove aveva conosciuto una collega georgiana, Khatuna Tsintsadze, si era accasato sposandola, a Tbilisi, capitale della Georgia. Mosso dallo stesso interesse e impegno che ha contraddistinto la sua pluridecennale attività per

2 - 2018

È divenuto un punto di riferimento per quanti dall’Italia si inoltrano in Georgia spinti da interessi economici, sociali, culturali e turistici. Si occupa infatti di economia, cultura, arte, musica e teatro

Claudio Debiasi, al centro, in occasione del primo viaggio in Georgia di Bruno Fronza (a sinistra) e Marco Zeni. Qui sotto, uno scorcio della capitale Tbilisi e un paesaggio rurale. Sull’altra pagina, un’illustrazione di Sofio Varasi sulla copertina del libro «Il mattino», una raccolta di poesie di Naili Khetereli, tradotto da Debiasi.

i Trentini sparsi nel mondo, Bruno Fronza aveva preso un volo verso l’ignoto, accompagnato da chi scrive, con la compagnia aerea turca, l’unica, a quei tempi, a coprire i collegamenti di oltre dodici ore tra la l’Unione Europea e il Caucaso. Ad aspettarlo c’era Claudio Debiasi che in pochi giorni ha consentito ai suoi ospiti di co-

noscere la realtà, di un popolo (circa 5 milioni di abitanti) ricco di storia e di tradizioni, con un’economia soprattutto agricola, un tempo fiorente, caduto in una crisi economica senza precedenti. Nella fitta scaletta di appuntamenti figuravano un incontro con il Senato accademico dell’università dove già si insegnava l’italiano, con i responsabili della Caritas, insediatasi nel 1994 guidata da un prete polacco padre Witold Szulczynski, con alcuni gruppi religiosi che avevano messo le radici nella capitale e a Kutaisi (Camilliani, Stimmatini, Salesiani e fra le religiose le Piccole Sorelle di San Giuseppe). Si aggiungeranno poi le Piccole sorelle di Madre Teresa di Calcutta e dell’Ordine di clausura Benedettine, con l’amministratore apostolico, il veronese mons. Giuseppe Pasotto, vescovo, e con il Patriarca Elia II. La comunità georgiana, in larghissima parte si professa ortodossa, con una propria storia, distinta e separata da quella di Mosca o di Costantinopoli. È stata ben descritta da un’altra trentina, Maura Morandi di Arco, che ha operato nel Pease per alcuni anni quale funzionaria di ONU e Unione Europea, autrice di una interessante «Guida nel cuore del Caucaso».

22

Da ogni soggetto arrivava un’impellente domanda di aiuto. Un anno dopo, grazie alla disponibilità di un manipolo di persone è stato sottoscritto davanti al notaio l’atto di fondazione con il relativo Statuto di una nuova associazione culturale e di cooperazione denominata Italia-Georgia. La stretta collaborazione, specie con la Caritas georgiana è incominciata sin da subito e prosegue grazie all’intesa con la Diocesi, la Provincia Autonoma di Trento, Via della Pace e la disponibilità di un consistente gruppo di volontari: Gruppo missionario laico di Folgaria, Caritas dell’Altopiano della Vigolana, amici di Trento, Mori, Cavedine e Spormaggiore. È lungo l’elenco di iniziative portate a termine in questi vent’anni in campo speciale, sanitario, economico con la realizzazione di progetti per la formazione professionale dei giovani e l’avvio di piccole iniziative economiche sostenibili. Le richieste di aiuto sono costanti specie in campo assistenziale, sanitario e alimentare. In questi vent’anni anche il “nostro” Claudio ha avuto modo di eccellere nel Paese dominandone la lingua da poliglotta, come suo figlio Alessandro, ingegnere, tanto da meritare l’onorificenza di Commendatore conferita dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, controfirmata dal presidente del Consiglio dei ministri Romano Prodi e la Laurea honoris causa da parte dell’Università georgiana. Fa parte di numerosi organismi economici


PROFILI L’«Associazione Italia-Georgia» gli è grata perché grazie a lui è stata possibile questa nuova esperienza, che può essere considerata un’emanazione della Trentini nel mondo in rappresentanza dell’Italia e diplomatici a livello internazionale. Debiasi è divenuto un punto di riferimento per quanti dall’Italia si inoltrano in Georgia spinti da interessi economici, sociali, culturali e turistici Si occupa infatti di economia, cultura, arte, musica e teatro. Ha curato la traduzione di un dizionario Italiano-Georgiano, di facile consultazione e di una grammatica per l’apprendimento veloce della lingua locale nonché la traduzione di libri di storia sulla Colchide ed altre vicende caucasiche. Per gli scambi con l’Italia periodicamente ritorna in Trentino, in Vallagarina dove è nato ad Ala e conta dei parenti. L’associazione Italia-Georgia gli è grata perché grazie a lui è stata possibile questa nuova esperienza che può essere considerata come uno sviluppo, un’emanazione della Trentini nel Mondo in una visione globale di una piccola rappresentanza locale, ma meritoria. Anche recentemente ha partecipato a Trento ai preparativi e al saluto a quattro suore Camilliane, di cui una caposala all’ospedale camilliano

cittadino, con destinazione Gori, una cittadina di 50 mila abitanti che dista una cinquantina di km dalla capitale. LA GEORGIA VUOLE APRIRSI AL MONDO

La Georgia, che ha una gran voglia di aprirsi al mondo, rappresenta una meta turistica sempre più affermata per l’Italia, per i suoi luoghi d’arte, le sue acque sulfuree, le terme, i vigneti le stazioni turistiche invernali ed estive, i suoi porti, chiese ortodosse, cattoliche sinagoghe e moschee, autentici gioielli d’arte. L’aeroporto di Kutaisi, l’antica capitale della Colchide, dove operano suor Loredana e gli Stimatini con padre Luigi divenuto una grande cultore della lingua georgiana della quale ha curato grammatica e due voluminosi dizionari di italiano-georgiano e viceversa ed un terzo in italianogeorgiano-latino, si è aperto ai voli europei low cost. Il contributo degli italiani è assai significativo e prezioso anche nel campo del volontariato con

molti giovani disposti a trasferirsi in Georgia per soggiorni più o meno lunghi a servizio di quelle comunità attraverso appunto la componente religiosa cattolica, ruolo indicato a modello sia da Papa Giovanni Paolo II che da Francesco nelle loro visite apostoliche nella piccola Repubblica caucasica. Le sacche di povertà, sia nei suburbi cittadini che nelle aree rurali, aggravate dalla crisi globale e dai condizionamenti nei rapporti molto tesi con la Russia che l’8 agosto del 2008 si è scontrata militarmente con la Georgia provocando la separazione di due regioni, l’Abkhazia e l’Ossezia e migliaia di profughi, dimenticati dal mondo, persistono e continuano ad essere al centro degli impegni di Italia-Georgia. Nelle foto qui sotto, il conferimento dell’onorificenza di Commendatore a Claudio Debiasi da parte dell’ambasciatore pro tempore in Georgia Vittorio Sandalli (a sinistra) e della Laurea honoris causa da parte del Magnifico Rettore dell’Università di Tiblisi (a destra). Marco Zeni

23

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2 - 2018

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CALENDARIO 4 febbraio C.T. Denver –Colorado (USA): ricevimento dopo la Santa Messa assieme all’Ass. Fiori d’Italia 7-11 febbraio C.T. Toronto (CA): gita sugli a Mt. Tremblant

20 - 22 aprile Oxford (GB): “Generazione in mobilità. Un capitolo da scrivere”, incontro giovani trentini in Europa (UK e Irlanda)

10 febbraio C.T. Bento Gonçalves (BR): 4° Festa della Cuccagna 16 febbraio C.T. Toronto (CA): riunione sociale C.T. Gasparin (BR):Assemblea con rinnovo del direttivo 17 febbraio C.T. Denver –Colorado (USA): Torneo annuale di bocce C.T. Garibaldi (BR): stand al Festival di State, per la promozione del libro “Vicino alle stelle” 22 – 25 febbraio Caxias do Sul, Garibaldi e Bento Gonçalves (BR): 2° Incontro Regionale Trentino (Uruguay, Rio Grande do Sul- Brasile, zona centro – Argentina) e 3° Incontro Rete Trentina di Università 23 febbraio C.T. Toronto (CA): Assemblea generale ed elezioni direttivo 24 febbraio C.T. Toronto (CA): cena sociale “gnocchi” Ascurra (BR): 1° riunione del gruppo giovani trentini brasiliani

1 maggio C.T. Rivera Livramento (UY-BR): Festa Anniversario

9 marzo C.T. Charleroi (BE): festa per la giornata della donna

4 - 6 maggio Encantado (BR): incontro della famiglia Conzatti

11 marzo Riva del Garda (IT): Giornata mondiale del migrante e del rifugiato

5 maggio C.T. Piracicaba (BR): 24° cena Trentina

18 marzo C.T. Charleroi (BE): ritrovo oriundi di Cis

14 - 20 maggio C.T. Bento Gonçalves (BR): partecipa alla 4° settimana della cultura e arte italiana

24 marzo C.T. Toronto (CA): cena sociale “crauti e polenta”

19 maggio C.T. Bento Gonalves (BR): 5° cena “Polenta&Vin”

C.T. Liegi (BE): cena sociale

2 giugno C.T. Tres de Maio (BR): 13° Filò urbano “La Festa della famiglia”

30 marzo C.T. Rodeio (BR): Teatro “Passione di Cristo” 8 aprile C.T. Denver –Colorado (USA): incontro mensile 14 aprile Assemblea Associazione Trentini nel Mondo

3 giugno C.T. Rodeio (BR): Magnalonga 15-17 giugno C.T. Piracicaba (BR): 11° Festa del Vino


Foto di Lorenzo Zancanella


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