Genn feb 2014

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TRENTINI

MONDO

nel

MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO onlus ADERENTE ALLA F.U.S.I.E

1-2/2014

Foto di Diego Dalmonech

Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB Trento - Taxe Percue

anno 57°

La «Giornata mondiale delle migrazioni» si è svolta a Pergine, sempre con la partecipazione della Trentini nel mondo.


CIRCOLI, DELEGAZIONI E FEDERAZIONI/COORDINAMENTI DI CIRCOLI dell’Associazione Trentini nel Mondo - onlus

Coordinamenti Argentina, Brasile e Germania

Federazioni Australia, Benelux, Brasile, ITTONA (Canada e Stati Uniti), Svizzera Argentina - 55 circoli - 1 delegazione Alta Gracia, Avellaneda, Azul, Bahia Blanca, Bariloche, Buenos Aires, Catamarca, Chajarì, Chilecito, Colonia Tirolesa, Concepción del Uruguay, Concordia, Cordoba, Cordoba Sud, Corrientes, Corzuela, Cruz del Eje, Formosa, General Roca, General San Martín, La Carlotta, La Plata, La Toma, Lanteri, Las Breñas, Machagai Plaza, Makallè, Malabrigo, Mar del Plata, Mendoza, Olavarria, Pampa del Infierno, Presidente Roque Sáenz Peña, Puerto Tirol, Quitilipi, Reconquista, Resistencia, Río Cuarto, Romang, Rosario, Salta, Sampacho, San José (Depto. Colon), San Nicolas de los Arroyos, Santa Fé, Santa Rosa de la Pampa, Tandil, Tucuman, Venado Tuerto, Viedma, Villa Carlos Paz, Villa General Belgrano, Villa Ocampo, Villa Regina, Zárate - Comodoro Rivadavia Australia - 8 circoli - 2 delegazioni Adelaide, Canberra, Mackay, Melbourne, Myrtleford, Perth, Sydney, Wollongong - Tasmania, Townsville Belgio - 4 circoli - 1 delegazione Bruxelles, Charleroi, La Louviére, Liegi – Limburgo Bolivia La Paz

- 1 circolo

Bosnia - 3 circoli Sarajevo, Stivor, Tuzla Brasile -

Canada - 5 circoli Alberta, Montreal, Toronto, Vancouver, Windsor & Detroit Cile - 3 circoli Copiapò, La Serena, Santiago Colombia Bogotá

- 1 circolo

Danimarca Copenaghen

- 1 circolo

Messico - 13 circoli - 1 delegazione Aguas Calientes, Citlatepetl, Città del Messico, Colonia Manuel Gonzalez, Colonia Manuel Diez Gutierrez, Cordoba, Huatusco, Monterrey, Puebla, San Luis de Potosí, Tijuana, Veracruz, Xalapa - Cuernavaca Paraguay - 10 circoli Asunción, Atyrà, Caacupé, Caaguazù, Concepción, Fernando de la Mora, Lambaré, Luque, Paso Barreto, San Pedro Ycuamandiyù

Ex emigrati - 3 circoli Australia, Stivor (BIH), Svizzera

Peru Lima

Francia - 3 circoli Grenoble, Lorena, Parigi

Portogallo Portogallo

Germania - 7 circoli - 1 delegazione Colonia, Dortmund, Friedrichshafen, Monaco, Norimberga, Reno Neckar, Stoccarda – Berlino

Romania Romania

Gran Bretagna - 1 circolo - 1 delegazione Londra - Manchester Italia - 13 circoli Biella; Borgosesia; Brescia; Bresciani amici del Trentino; Como; Famiglia Trentina di Roma; Friuli; Milano; Pontino; Predazzani nel Mondo; Roma; Società Americana di Storo; Trieste Lussemburgo Lussemburgo

- 1 circolo

57 circoli

Ascurra, Belo Horizonte, Bento Gonçalves, Blumenau, Brusque, Caxias do Sul, Colatina, Coronel Pilar, Corupà, Curitiba, Divino di Laranjeiras, Encantado, Erexim, Florianopolis, Garibaldi, Gasparin, Gramado, Guaramirim, Indaial, Jahú, Jaraguà do Sul, Joinville, Jundiaì, Laurentino, Luzerna, Nereu Ramos, Nova Brescia, Nova Trento, Ouro Fino, Passo Fundo, Pedrinhas Paulista, Piracicaba, Porto Alegre, Presidente Getulio, Rio de Janeiro, Rio do Oeste, Rio do Sul, Rio dos Cedros, Rodeio, Salete, Salvador, São Paulo, Sananduva, Santa María, Santa Olímpia, Santa Teresa, Santa Tereza do Rio Taquarì, São Bento do Sul, São João Batista, São Sepe, São Valentim do Sul, Taiò, Tapejara, Trentin, Três de Maio, Tucunduva, Venda Nova do Emigrante, Veranòpolis, Vitoria, Xanxerè

L’elenco è consultabile (completo con indirizzi e nomi dei presidenti) sul nostro sito internet: www.trentininelmondo.it

- 1 circolo

Serbia Indija

- 1 circolo

- 1 circolo

- 1 circolo

Stati Uniti - 21 circoli Alliance, Chicago, Cleveland, Denver, Hazleton, Milwaukee, Minnesota, New England, New York, Norway, Ogden, Pittsburgh, Readsboro, San Francisco, Solvay, South Alabama, South East Pennsylvania, Southern California, Washington, Wyoming Sud Africa - 2 delegazioni Pretoria, Cape Town Svizzera - 8 circoli Amriswil, Basilea, Sciaffusa, Ticino, Winterthur, Zofingen, Zug, Zurigo Uruguay - 5 circoli Carmelo, Cerro Largo, Colonia del Sacramento, Montevideo, Rivera (S. Ana do Livramento - BR) Venezuela Caracas

- 1 circolo


EDITORIALE SOMMARIO Pagina 3 AGENDA Pagine 4-7 LA VISITA IN TRENTINO DEL SINDACO DI PRNJAVOR Pagine 8-9 GIORNATA MONDIALE DELLE MIGRAZIONI Pagina 10 ATTUALITÀ Pagine 11-14 GENTE E FATTI Pagine 15-22 2013: UN ANNO DI INCONTRI Pagine 23-27 CIRCOLI (Wollongong, New England, Bento Gonçalves, Ouro Fino, Porto Alegre, Bruxelles, Como, Stoccarda, Charleroi)

Pagine 28-29 EVENTI Pagina 30 DALLE VALLI Pagina 31 LI RICORDIAMO COSÌ

ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO O.n.l.u.s. Presidente Alberto Tafner

Direttore Anna Lanfranchi

TRENTINI NEL MONDO Mensile dell’Associazione Trentini nel Mondo aderente alla F.U.S.I.E Direzione, amministrazione e redazione

Via Malfatti, 21 - 38122 TRENTO Tel. 0461/234379 - Fax 0461/230840 sito: www.trentininelmondo.it e-mail:info@trentininelmondo.it Direttore responsabile Maurizio Tomasi Comitato editoriale G. Bacca, M. Bazzocco, A. Bazzanella, F. Casagrande, B. Cesconi, C. Ciola, M. Dallapè, P. Dalla Valle, A. Degaudenz, C. Donei, P. Duranti, E. Formilan, B. Fronza, L. Imperadori, A. Lanfranchi, E. Lorenzini, G. Michelon, G. Molon, A. Piccolotto, L. Pontalti, F. Pisoni, S. Regazzola, G. Sbetti, A. Tafner, M. Viola Hanno collaborato: R. Barchiesi - S. Corradini - G. Degasperi F. Bocchetti - M. Dallapiccola Autorizzazione del Tribunale di Trento n. 62 - 6 febbraio 1958 STAMPA: Grafiche Dalpiaz srl Ravina di Trento (TN) Quote di adesione: Italia: Euro 20,00; Europa; Euro 20,00 Sud America: Euro 20,00; Nord America e Australia: Euro 25,00 Socio - Euro 55,00 Conto corrente postale n. 12509386 N. 1/2 GENNAIO - FEBBRAIO 2014 Stampato il 25 febbraio 2014

In copertina: l’edizione 2014 della «Giornata mondiale delle migrazioni»

L’INIZIATIVA POPOLARE CONTRO L’MMIGRAZIONE DI MASSA HA VISTO LA VITTORIA DEI «SÌ»

Quali conseguenze per l’Europa dopo il referendum in Svizzera? di Franco Narducci L’esito dell’iniziativa popolare contro l’immigrazione di massa – approvata con una maggioranza di stretta misura – ha attirato le attenzioni di tutto il mondo sulla piccola e ricchissima Svizzera, una delle più antiche democrazie esistenti che nei secoli, tra alterne vicende, ha preservato e vivificato continuamente il patto confederale fondativo che alimenta il suo DNA. Federalismo puro. Che tuttavia ad ogni votazione in materia d’immigrazione mostra le crepe profonde che separano le città dalla campagna, e le aree linguistiche del Paese, come è successo anche in quest’ultima votazione, che ha avuto esiti contrapposti nella Svizzera tedescofona e francofona. Il Ticino, su cui tornerò, negli ultimi anni si è quasi sempre allineato ai cantoni di lingua tedesca. La Svizzera non aveva da tempo una presenza così consistente nella stampa straniera, non solo quella cartacea: basta navigare sui siti online di quotidiani e blog stranieri per constatare come l’iniziativa sull’immigrazione lanciata dal partito della destra radicale svizzera, paradossalmente autodefinitasi Unione Democratica di Centro, occupi le prime posizioni delle tematiche trattate e come abbia scatenato una quantità impressionante di commenti da parte dei lettori. Ovunque emerge, oltre le valutazioni contingenti, la paura per le conseguenze che il voto svizzero potrà avere su tutto il continente, vista l’esultanza con cui è stato accolto dalle destre populiste e nazionaliste europee. Paure accresciute, tra l’altro, dall’imminenza delle elezioni per il Parlamento europeo (mancano tre mesi) che potrebbero segnare il punto di massimo impatto delle tendenze populistiche e particolaristiche, un duro colpo per la legittimazione delle istituzioni dell’UE. In questo fiume di giudizi e commenti si perdono di vista, in molti casi, le finalità dell’iniziativa e delle sue pesanti conseguenze nei rapporti con l’Unione Europea ma anche sul piano

Vista l’esultanza con cui l’esito è stato accolto c’è il timore che le imminenti elezioni per il Parlamento europeo possano segnare il punto di massimo impatto delle tendenze populistiche: sarebbe un duro colpo per la legittimazione delle istituzioni dell’UE interno. D’altronde, la Svizzera è da anni nell’occhio del ciclone per via del suo sistema bancario e dei capitali stranieri, di ogni genere, a cui ha dato “ospitalità”. L’iniziativa approvata dal popolo svizzero prevede il ritorno al contingentamento della manodopera, di qualsiasi genere, necessitante al mercato del lavoro svizzero; contingentamento che riguarda sia i cosiddetti “paesi terzi” sia i paesi dell’Unione

La reintroduzione del contingentamento dei visti d’ingresso cozza contro un principio portante dell’Unione Europea, quello della libera circolazione delle persone, confluito nella normativa svizzera 1

Europea. La destra ha fatto leva, ora come in passato, sui sentimenti popolari e sulle derive xenofobe e protezionistiche che nella Confederazione elvetica, neutrale per antonomasia, rappresentano da sempre una componente considerevole della politica, come per altro dimostra la cronologia di tutte le iniziative anti-stranieri degli ultimi cinquant’anni. Ma l’iniziativa approvata sconvolge le strategie politiche adottate dal governo svizzero negli ultimi venti anni verso l’Unione Europea, la cosiddetta via degli accordi bilaterali negoziati e regolarmente ratificati dal popolo sovrano. Tali (numerosi) accordi bilaterali hanno consentito alla Svizzera di accedere al mercato libero dell’UE, alle semplificazioni sul trasporto aereo e terrestre, all’accesso agli appalti pubblici europei, all’eliminazione degli ostacoli tecnici sul commercio di prodotti industriali, alla cooperazione in materia scientifica che ha consentito alle università svizzere di ottenere consistenti fondi europei e la location in Svizzera di prestigiosi progetti scientifici europei. Certamente gli accordi bilaterali costituiscono un vantaggio anche per l’UE: il 70% delle importazioni svizzere proviene dalla comunità europea. Con questo spirito, la Svizzera ha sottoscritto con l’UE anche l’accordo che ha introdotto, gradualmente, a partire dal 2002, la libera circolazione delle persone che statuisce le stesse condizioni di vita, d’impiego e di lavoro per i cittadini comunitari e per gli svizzeri sia nell’UE che nella Confederazione. Grazie a questo accordo è stato eliminato, per esempio, lo statuto dello stagionale che per decenni ha visto la comunità italiana lottare per la sua abolizione e contro la vergognosa separazione delle famiglie. La reintroduzione del contingentamento dei visti d’ingresso cozza, dunque, contro un principio portante dell’Unione Europea, quello della libera cir CONTINUA A PAG. 2 1/2 - 2014


EDITORIALE

Quali conseguenze per l’Europa dopo il referendum in Svizzera?  CONTINUA DA PAG. 1 colazione delle persone confluito nella normativa svizzera, al quale la UE non potrà mai rinunciare. L’iniziativa “contro l’immigrazione di massa” approvata, per altro, non indica un quadro normativo prefigurato e un percorso chiaro. Essa si è guardata bene dall’indicare le quote annuali da introdurre come limite all’ingresso di stranieri, compresi i richiedenti d’asilo. Si sancisce semplicemente che il governo dovrà fissarle entro tre anni, per cui gli elettori hanno votato senza avere contezza sulle conseguenze del loro voto. Ora, mentre sta partendo il confronto politico interno sugli sbocchi del voto e sulle determinazioni attuative che si dovranno assumere, il Governo e la diplomazia s’interrogano sul come parare i colpi provenienti dall’UE che si preannunciano su ampi fronti e su quali soluzioni offrire ai partner europei. Nel frattempo, il clima dell’economia locale — investimenti esteri inclusi — sarà indubbiamente offuscato dal braccio di ferro sull’immigrazione. L’esito del voto è stato certamente condizionato dagli squilibri del mercato del lavoro - nonostante la Svizzera abbia un tasso di disoccupazione tra i più bassi al mondo - dalla minaccia concreta di dumping salariale e sociale e dalla mancanza di

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concrete misure correttive per combattere questi fenomeni. Quando fu introdotta la libera circolazione delle persone fu approvata contestualmente la legge sulle misure di accompagnamento che avrebbe dovuto garantire, attraverso l’adozione su larga scala dei contratti collettivi di lavoro o e quindi dei salari minimi, la lotta al pericolo di dumping salariale che prevedibilmente avrebbe dato spazio ai timori e alle paure su una presenza eccessiva di stranieri. Questo strumento normativo non ha funzionato come si credeva. Al contrario, molte imprese e datori di lavoro - anche con la copertura di certi ambienti politici ed economici - hanno speculato al ribasso sulla remunerazione del lavoro, portando a questa situazione di incertezza. Ma il prezzo che la Svizzera potrebbe pagare è talmente alto da comprometterne in prospettiva lo standard di benessere e di crescita dell’economia, resi possibili grazie anche al lavoro degli immigrati. La schiacciante vittoria del “sì” in Ticino (68,2%) costituisce l’elemento di maggior preoccupazione per la comunità

italiana e conferma i sentimenti di italofobia che sono cresciuti consistentemente nel Cantone di lingua italiana in questi anni di crisi, e che tempo fa hanno dato vita a vere e proprie campagne xenofobe (si pensi ai manifesti “bala i rat”) contro l’invasore italiano. Soprattutto per effetto del lavoro transfrontaliero. Ma non solo. I risentimenti ticinesi sono stati amplificati dall’ultimo scudo fiscale di Tremonti, dal conseguente braccio di ferro tra il ministro italiano e la Svizzera, dal fatto che l’Italia considera tuttora la Svizzera un paradiso fiscale tenendola sulla black list di tali nazioni . Il voto del Ticino è stato in ogni caso interpretato con la chiave di lettura dei frontalieri e con la percezione che ne ha la popolazione ticinese. Ragione in più per vederci chiaro. Nel terzo trimestre del 2013 i frontalieri operanti in Svizzera erano complessivamente 277.356. Di questi 65.568 erano italiani, contro i 145.393 francesi e i 56.921 tedeschi. L’occupazione prevalente si riscontra nel settore terziario con 167.974 occupati sul totale e la dice lunga sui cambiamenti in atto. La concentrazione massima di frontalieri italiani è ovviamente nel Cantone Ticino, con 58.632 unità nel secondo trimestre 2013, con un aumento del 6,2% su base annua. In dieci anni i frontalieri sono aumentati dell’80%, di certo per effetto della crisi economica dei Paesi

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confinanti, ma oggettivamente perché il mercato del lavoro svizzero esercita un’attrazione che i datori di lavoro hanno alimentato e sfruttato. Il Ticino offre complessivamente circa 185mila posti di lavoro mentre la popolazione residente ne può coprire grosso modo 120mila; va da sé che per coprire la parte restante l’attrazione della manodopera transfrontaliera è irresistibile, con i fenomeni di dumping salariale già detti, anche in termini di responsabilità dei datori di lavoro. Tutto ciò non spiega però l’esito del voto, visto che in presenza di un numero più che doppio nei Cantoni di confine con la Francia, l’iniziativa contro l’immigrazione di massa è stata bocciata. È presto per dire se il voto del 9 febbraio ha dato il colpo di grazia al negoziato sull’accordo fiscale tra l’Italia e la Svizzera, partito in ritardo e tra mille difficoltà; in ogni caso, quanto accadrà nei prossimi mesi tra la Svizzera e l’UE è di fondamentale importanza per il futuro della Confederazione ma anche per gli europei e per gli Stati guida che sono chiamati a realizzare (finalmente) un progetto chiaro e condiviso, in grado di evocare e riportare alle origini del trattato l’Europa sociale dei popoli e della pace. Franco Narducci Presidente dell’UNAIE


AGENDA SABATO 18 GENNAIO SI È SVOLTO L’«INCONTRO DI PROGRAMMAZIONE» DELL’ASSOCIAZIONE

«Siamo in un periodo di transizione ma guardiamo sempre più avanti» «Stiamo attraversando un periodo di transizione condizionato da una generale crisi economica e sociale, ma non per questo abbiamo intenzione di abbassare le braccia. Anzi vogliamo guardare sempre più avanti»: queste le parole del presidente della Trentini nel mondo, Alberto Tafner, in apertura dell’«Incontro di programmazione», il tradizionale appuntamento di inzio d’anno, che si è svolto il 18 gennaio presso la sede dell’Associazione. Tafner ha poi precisato come la Trentini nel mondo sia impegnata su più versanti: a portare avanti le attività tradizionali; a svolgere un lavoro di continua analisi e ricerca di posizionamento nei confronti della Provincia e nei confronti dei Circoli, alla luce della realtà internazionale che continua a cambiare sempre più velocemente; a valutare idee e proposte per la ricerca di nuovi spazi e nuove attività che consentano di rafforzare il ruolo dell’Associazione anche all’esterno. «La Trentini nel Mondo - ha affermato ancora il presidente - sta rispondendo alle istanze vecchie e nuove espresse dai trentini emigrati all’estero, cercando

contestualmente di elaborare un assetto strategico di governance che garantisca la partecipazione attiva dei rappresentanti degli emigrati e più in generale dei trentini all’estero, alla vita sociale, alle relazioni con la comunità residente, agli scambi e alle iniziative di internazionalizzazione sempre più attinenti alla realtà attuale». Secondo Tafner, nell’ottica della sussidiarietà e della razionalizzazione delle spese è indispensabile «che vengano chiariti

organicamente ruoli e ambiti di attività dell’Ente pubblico e dell’Associazione nel settore importante e delicato dell’emigrazione e della presenza più in generale dei trentini all’estero». Nel dibattito seguito alla relazione del presidente hanno preso la parola Ferruccio Pisoni, Aldo Degaudenz, Cesare Ciola, Erminio Lorenzini, Mauro Dallapè, Sergio Bragagna, Fabio Casagrande, Luciano Pontalti, Graziano Molon, Pio Dallavalle e Graziano Bacca.

L’Associazione incontra i suoi «Coordinatori» in Sud America In marzo è in programma una trasferta per il presidente e il direttore della Trentini nel mondo, con tappe a Florianopolis (Brasile) e Buenos Aires (Argentina). Scopo del viaggio è incontrare i Coordinatori dei Circoli trentini dei paesi del Sud America. Quella del coordinatore è una figura istituita recentemente anche a seguito delle modifiche statutarie apportate in occasione dell’assemblea dell’anno scorso - al quale la Trentini nel mondo attribuisce un ruolo molto importante di «anello di congiunzione» fra i Circoli e l’Associazione (l’elenco completo dei Coordinatori è stato pubblicato nel numero 11-12/2013 del nostro giornale, a pagina 4). Questo il programma degli incontri: giovedì 20 marzo, a Florianopolis con i cinque coordinatori del Brasile e con Iracema Moser, alla quale è stata affidata, in questa fase di avvio, la funzione di «Coordinamento generale»; sabato 22 marzo, a Buenos Aires con i quattro coordinatori dell’Argentina; domenica 23 marzo, sempre a Buenos Aires, con i coordinatori (uno per paese) di Cile, Paraguay e Uruguay.

Un grazie a Mirko Dallapiccola Dal 21 novembre 2013 al 24 gennaio 2014, Mirko Dallapiccola (al centro), che frequenta il quarto anno dell’Istituto pavoniano per le arti grafiche Artigianelli di Trento, ha trascorso presso la Trentini nel mondo un periodo di «formazione aziendale», previsto dal programma di studi. Mirko - che ringraziamo per la preziosa collaborazione prestata - ha «lavorato» con la segreteria dell’Associazione e con la redazione del giornale, realizzando diversi «prodotti grafici», come

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ad esempio il biglietto di auguri inviato a Natale. A pagina 15 di questo numero del giornale c’è un altro lavoro fatto da Mirko: la «copertina» dell’inserto dedicato alle visite che l’Associazione ha avuto nel corso del 2013, che Mirko sta mostrando nella foto a fianco, mentre posa con lo staff della Trentini nel mondo. Anche nella foto pubblicata qui a fianco c’è «lo zampino» di Mirko: è stato lui a scegliere l’«effetto» da applicare all’immagine.

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ATTUALITÀ È STATA LA TRENTINI NEL MONDO A CURARE L’ORGANIZZAZIONE DEGLI INCONTRI E DELLE VISITE FRA IL 6 E IL 9 FEBBRAIO

La trasferta in Trentino di Siniša Gatarić sindaco di Prnjavor, il Comune di Stivor L’incontro tra il sindaco di Prnjavor, Sinisa Gataric, e la Valsugana, avvenuto il 7 febbraio e organizzato dalla Associazione Trentini nel Mondo, ha avuto pieno successo, con prospettive di sviluppo nei rapporti culturali ed economici tra le comunità interessate. Prnjavor è un Comune della Bosnia Erzegovina nel cui territorio è presente la frazione di Stivor, a noi legata per la presenza di una comunità trentina, ed in modo particolare valsuganotta, dovuta alla emigrazione avviata a partire dal 1882, in seguito a calamità naturali e crisi economiche che colpirono vaste zone del Trentino. A Stivor, negli anni, si consolidò una comunità che, inserita in un territorio straniero, molto diverso per cultura e tradizioni, mantenne, quasi gelosamente usi, costumi e religione portati dalla Valsugana. Molti oriundi di Stivor sono tornati, in questi ultimi anni, nella terra dei padri alla ricerca di quel lavoro che la guerra nei Balcani e la conseguente crisi economica e sociale, avevano compromesso. Oggi, con buona approssimazione si calcola che gli “stivoroti” in Trentino siano circa 1.000, in maggioranza residenti in Valsugana; il cuore di molti, però, è rimasto a Stivor ed è viva la speranza di poter, un giorno, fare ritorno nei luoghi in cui sono nati e cresciuti. La visita del nuovo sindaco di Prnjavor (eletto nel 2012) era stata proposta dal consigliere comunale Franjo Rover, oriundo trentino e unico rappresentante

Negli incontri con i Comuni di Borgo Valsugana, Roncegno, Scurelle e Strigno è emersa la comune volontà di approfondire i legami di ordine culturale ed economico che possono interessare le due aree geografiche della Valsugana e della zona di Prnjavor

CINQUE INCONTRI IN UNA GIORNATA

In basso, un momento dell’incontro nella sede dell’Associazione Trentini nel mondo e, qui sopra, la foto scattata al termine (da sinistra): Alberto Tafner (presidente dell’Associazione), Sinisa Gataric (sindaco di Prnjavor), Anna Lanfranchi (direttore della Trentini nel mondo) e Renato Tomasi, assessore ai rapporti internazionali del Comune di Trento.

della comunità italiana il quale, in qualità anche di coordinatore dei Circoli trentini dell’Europa Orientale, è stato l’accompagnatore della delegazione che era composta anche dal deputato al Parlamento della Bosnia Erzegovina, Milandin Stanic e da un imprenditore che opera a Prnjavor nel settore alimentare,

Dragan Gajic. La delegazione è stata accolta presso la sede dall’ Associazione Trentini nel Mondo dal presidente Alberto Tafner, dalla direttrice Anna Lanfranchi, dal Consigliere Cesare Ciola e dal presidente del Circolo Trentini di Stivor Ignac Andreata. Durante la mattinata la delegazione è stata raggiunta

L’incontro al Comune di Strigno, da sinistra: Aldo Degaudenz (vice presidente della Trentini nel mondo), Alain Andreata, Ignac Andreata, Dragon Gajic, Andrea Tomaselli (parzialmente coperto), Milandin Stanic, Franjo Rover, Anna

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dall’assessore ai rapporti internazionali del Comune di Trento, Renato Tomasi. Particolarmente importante, nel pomeriggio dello stesso giorno, è stata le visita alla sede della Cooperativa S.Orsola, molto nota per la coltivazione e commercializzazione dei piccoli frutti.

Su richiesta della delegazione di Prnjavor, la Trentini nel Mondo ha programmato, tramite il vice presidente Aldo Degaudenz, le visite ai Comuni di Borgo Valsugana, Roncegno, Scurelle e Strigno con visita anche all’Ospedale S. Lorenzo di Borgo. Le visite sono iniziate a Strigno dove la delegazione, accompagnata da Aldo Degaudenz, Anna Lanfranchi e Ignac Andreata è stata accolta dal sindaco Claudio Tomaselli, dall’assessore Attilio Pedenzini, dal capogruppo Silvano Tomaselli, dal consigliere Andrea Tomaselli la cui moglie è di Stivor, dal vice sindaco di Samone Renzo Dandrea e dal geometra del Comune Alain Andreata, giovane di Stivor che ha vinto recentemente il concorso di assunzione. È seguita la visita al municipio di Scurelle con l’incontro con il sindaco Fulvio Ropelato e l’assessore Gianna Valandro, al termine del quale è stata visitata la nuova caserma dei Vigili del Fuoco Volontari di Scurelle, completa di veicoli ed attrezzature di pronto intervento. A Roncegno la delegazione si è incontrata con il sindaco Mirko

Lanfranchi (direttore della Trentini nel mondo), Claudio Tomaselli (sindaco di Strigno), Sinisa Gataric (sindaco di Prnjavor), Silvano Tomaselli, Attilio Pedenzini, Renzo Dandrea.

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ATTUALITÀ

L’incontro al Comune di Roncegno, (da sinistra): Aldo Degaudenz, Franjo Rover, Giuliana Gilli, Mirko Montibeller (sindaco di Roncegno), Sinisa Gatanic

L’incontro con il responsabile dei servizi infermieristici e paramedici dell’Ospedale di Borgo Valsugana, Enrico Lenzi.

Montibeller e l’assessore Giuliana Gilli, per concludere con l’incontro, a Borgo Valsugana, con il presidente del Consiglio Comunale Edoardo Rosso in rappresentanza del sindaco, assente per un improvviso ed imprevisto sopralluogo ad una località con imminente pericolo di frana come conseguenza delle insistenti piogge degli ultimi giorni. A completamento degli incontri ufficiali la delegazione si è incontrata, all’interno dell’ospedale S. Lorenzo di Borgo, con il responsabile dei servizi infermieristici e paramedici, Enrico Lenzi (che è anche sindaco di Samone), il quale ha illustrato l’organizzazione del servizio sanitario di zona integrato tra servizi medici e paramedici sul territorio con i servizi e gli ambulatori presenti all’interno dell’ospedale; tutto ciò in risposta alle domande del sindaco di Stivor, che intende

(sindaco di Prnjavor), Dragon Gajic, Ignac Andreata (presidente circolo Trentini di Stivor)

di approfondire, anche a livello amministrativo, i legami di ordine culturale ed economico che possono interessare le due aree geografiche della Valsugana e della zona di Prnjavor, attraverso la stipula di forme di partenariato (gemellaggio) su obiettivi condivisi e concordati. Può essere di interesse comune favorire rapporti tra associazioni di categorie economiche (industria, artigianato, agricoltura, turismo, servizi, ecc...) per l’avvio di eventuali collaborazioni; contatti a livello di operatori privati sono già in via di perfezionamento. Molti dei rientrati in Trentino da Stivor ritengono questa loro presenza lavorativa solo temporanea; il loro desiderio è di poter tornare definitivamente nei luoghi in cui sono nati e cresciuti; per questo stanno investendo risorse nella ristrutturazione delle loro abitazioni a Stivor; l’avvio di rapporti più stretti tra amministrazioni possono aiutare e anche accelerare un eventuale rientro. All’Associazione Trentini nel Mondo, come rappresentante del mondo dell’emigrazione, si chiede di svolgere un’azione di intermediazione tra le singole persone, organizzate nei circoli, ed i Comuni, gli enti e le associazioni potenzialmente coinvolti in forme di collaborazione tra la Valsugana e Prnjavor.

dedicarsi nel prossimo futuro ad una organizzazione sanitaria più efficace e decentrata nel Comune di Prnjavor. Dai vari incontri è emersa una notevole omogeneità di impressioni e di contenuti che si possono riassumere nelle seguenti considerazioni. È stata apprezzata la volontà del sindaco Gataric di visitare i luoghi di provenienza degli abitanti di Stivor, unica rappresentanza di origine italiana presente nel comune di Prnjavor, anche se nettamente minoritaria rispetto al totale della popolazione residente. STIVORANI IN TRENTINO, INTEGRATI E APPREZZATI

I sindaci hanno evidenziato il fatto che tutti coloro che provengono da Stivor si caratterizzano, nel lavoro, per serietà, impegno e professionalità; si sono, inoltre, integrati facilmente nella comunità locale; tutto ciò si è reso possibile perché essi si sono dimostrati fedeli interpreti dei valori e delle tradizioni trasmesse dai padri che partirono dalle valli del Trentino a fine ottocento alla ricerca di migliori condizioni di vita; valori e tradizioni che sono, quindi, legate alle nostre comuni origini ed alla nostra storia. È emersa la comune volontà

L’incontro al Comune di Scurelle, (da sinistra): Gianna Valandro, Aldo Degaudenz, Fulvio Ropelato (sindaco di Scurelle), Sinisa Gataric (sindaco di Prnjavor), Ignac Andreata (presidente circolo Trentini di Stivor), Dragon Gajic,

L’incontro con il Comune di Borgo Valsugana (da sinistra): Sinisa Gataric (sindaco di Prnjavor), Edoardo Rossa (presidente Consiglio Comunale di Borgo Valsugana).

Tutti i presenti ai vari incontri hanno ritenuto importante non lasciar cadere nel vuoto gli stimoli ed i rapporti avviati in questi giorni ed hanno espresso la volontà di proseguire sulla strada tracciata. Il programma della trasferta in Trentino del sindaco di Prnjavor, prevedeva anche la visita alla Campana dei caduti di Rovereto, avvenuta sabato 8 febbraio. CONTINUA A PAGINA 6

L’INCONTRO CON GLI STIVORANI IN TRENTINO

Roberto Sartor (comandante Vigili del Fuoco Volontari di Scurelle), Milandin Stanic (deputato al Parlamento della Bosnia Erzegovina), Anna Lanfranchi, Franjo Rover (Coordinatore dei Circoli trentini dell’Europa Orientale).

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ATTUALITÀ LE PAROLE DEL PRESIDENTE DEL «CIRCOLO TRENTINI DI STIVOR», IGNAC ANDREATA, NELL’INCONTRO CON IL SINDACO GATARIC

Dalla collaborazione fra Trentino e Prnjavor nuove prospettive di sviluppo per la Bosnia Durante i quattro giorni di permanenza in Trentino la delegazione proveniente da Prnjavor il 7 febbraio ha avuto modo di incontrare il direttivo del Circolo Trentini di Stivor nella sua sede messa a disposizione dal Comune di Roncegno. Il presidente del circolo Ignac Andreata ha sottoposto all’attenzione del sindaco Gataric i problemi che interessano direttamente la comunità residente a Stivor e ha toccato alcuni argomenti che sono all’attenzione dell’amministrazione comunale. Sono stati ricordati i lavori che sono stati realizzati con il supporto diretto del Circolo come: i pozzi, le pompe e le fontane a Sibovska e Stivor, la costruzione parziale della caserma dei Vigili del Fuoco, le attrezzature per la scuola Elementare a Sibovskoj, la ristrutturazione della casa sociale di Stivor, la illuminazione stradale dalla Chiesa al cimitero di Stivor, le attrezzature per l’ambulatorio a Sibovska, ecc..., È stato poi esaminato il problema del completamento dell’acquedotto, con gli allacciamenti alle utenze private, la difesa dell’unità territoriale di Stivor che, stando ad indiscrezioni, potrebbe essere divisa ed assegnata

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a due diverse circoscrizioni territoriali, la definitiva destinazione e completamento dell’edificio della caserma, l’asfaltatura della strada interna di Stivor, ecc... Con l’attenzione alle prospettive di sviluppo locale, il presidente Andreata ha tra l’altro affermato: «...la nostra idea è che, con la stretta collaborazione del Comune di Prnjavor, della Provincia di Trento, delle istitu-

zioni locali qui (in Trentino) e lì a Prnjavor, così come delle cooperative e delle organizzazioni di imprenditori qui (in Trentino) e lì a Prnjavor, nel nostro Comune si possa creare un’atmosfera che farà partire l’economia e creerà nuovi posti di lavoro, in modo che serva come esempio ad altri comuni bosniaci. Questo - ha proseguito Andreata - permetterebbe anche, a coloro che lo volessero,

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di tornare nelle nostre terre ed essere artefici di ulteriore sviluppo per la soddisfazione di tutti». Secondo Ignac Andreata «come legame tra queste due realtà (Prnjavor-Trentino) si dovrebbero utilizzare le nostre Organizzazioni: l’Associazione Trentini nel Mondo, il Circolo trentino a Stivor e il Circolo Trentini qui in Trentino». La visita della delegazione di Prnjavor in Trentino si è conclusa con la cena allestita a cura del Circolo Trentini a Stivor presso la sala incontri dell’ex campo sportivo di Borgo Valsugana, aperta a tutti gli “stivoroti” presenti in Trentino, per un incontro in amicizia a carattere informale, ma denso di significati e di speranze per il futuro. Prima della cena hanno portato il loro saluto il sindaco di Prnjavor, Sinisa Gataric, il deputato Milandin Stanic, il coordinatore dei Circoli trentini dell’Europa dell’Est, Franjo Rover, il presidente del circolo Ignac Andreata e il vicepresidente della Trentini nel Mondo, Aldo Degaudenz, in rappresentanza del presidente Alberto Tafner. All’incontro e alla cena era presente anche il consigliere della Trentini nel mondo, Cesare Ciola.


ATTUALITÀ

Prnjavor, la città detta «piccola Europa», che vuole apririsi agli investitori europei Il sindaco di Prnjavor, Sinisa Gataric, negli incontri con i sindaci ha presentato il Comune di Prnjavor nella sua realtà, nei suoi problemi e nelle sue potenzialità. Qui di seguito ne riportiamo gli aspetti più salienti. Prnjavor è uno dei 142 Comuni che costituiscono lo Stato della Bosnia Erzegovina. Il territorio Comunale comprende numerose frazioni (tra le quali Stivor abitata per il 90% da oriundi trentini); ha una superficie di circa 630 Kmq (superiore al 10% di tutto il territorio del Trentino) con una popolazione di quasi 55.000 abitanti. Nel territorio comunale sono presenti numerose etnie, come risultato delle vicende storiche degli ultimi secoli: a serbi, croati e bosniaci, si aggiungono ucraini, cechi, italiani, magiari, slovacchi, tedeschi, polacchi ed ebrei; per questo insieme di etnie il Comune di Prnjavor viene definito come “piccola Europa”.

Il terreno quasi interamente collinoso e pianeggiante si presta alla produzione di grano, frumento e per l’allevamento del bestiame; sta sviluppandosi la piantagione di vigneti e di altri prodotti agricoli di pregio; c’è la possibilità di ottenere terreno in concessione dalla pubblica amministrazione.

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Si sta sviluppando l’industria privata in aree industriali in allestimento e si sta incentivando anche l’artigianato. A Prnjavor è presente uno dei due unici allevamenti al mondo del famoso cavallo bianco lipizziano (l’altro allevamento è in Slovenia). Sul territorio sono presenti

insediamenti termali di grande efficacia per le malattie della pelle; sono disponibili altre risorse (pesca, caccia, cultura, ecc...) che possono favorire un interessante sviluppo turistico. È in fase di avanzata costruzione un’autostrada destinata a collegare Prnjavor con i grandi centri della Bosnia e della intera penisola balcanica. Oggi Prnjavor sta conoscendo una fase di grande sviluppo economico, tanto che il Comune si trova ormai al quinto posto in Bosnia per quanto riguarda il tasso di sviluppo. «Guardiamo all’Europa e al suo modello di sviluppo economico con interesse e siamo pronti e disponibili ad avviare contatti con imprenditori che vogliano investire nella nostra città, che può offrire interessanti opportunità e condizioni favorevoli», ha affermato il sindaco Gataric durante l’incontro presso la sede della Trentini nel mondo.

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ATTUALITÀ

La «Giornata mondiale delle migrazioni», antidoto all’egoismo e all’individualismo Si è svolta domenica 19 gennaio a Pergine la «Giornata mondiale delle migrazioni», organizzata dall’Arcidiocesi di Trento attraverso l’Opera diocesana per la pastorale missionaria e la Pastorale delle migrazioni, insieme ai Decanati di Pergine, Civezzano e Piné. Il tema di quest’anno era «Migranti e rifugiati verso un mondo migliore». Il maltempo ha impedito il previsto ritrovo dei partecipanti in piazza Municipio a Pergine e la sfilata verso la chiesa parrocchiale, dove mons. Lauro Tisi ha celebrato la messa. Al termine del rito religioso, c’è stata una festa presso l’Oratorio di Pergine, con l’esibizione del coro «Edera del Circolo pensionati e anziani di Pergine. In chiesa hanno preso la parola il sindaco di Pergine, Roberto Oss Emer, e il presidente della Trentini nel mondo, Alberto Tafner. Qui di seguito riportiamo il testo dell’intervento di Tafner.

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«Sono parecchi anni ormai che ci troviamo tutti assieme in occasione della giornata mondiale delle migrazioni : un appuntamento che pur svolgendosi ogni volta in località diverse del Trentino, mantiene sempre il medesimo tono di festa popolare, piena di colori, di musica e di amicizia. La Trentini nel Mondo partecipa sempre volentieri a questa celebrazione in quanto è fermamente convinta che, proprio da questi incontri di persone e di Comunità, possono nascere e maturare idee e proposte utili per capirsi, integrarsi e convivere meglio tutti assieme. Proprio per questo motivo la Trentini nel Mondo sta lavorando da qualche tempo per cercare di realizzare una grande e coesa Comunità Trentina capace di interagire e rapportarsi positivamente con altre Comunità che hanno come noi l’ideale della solidarietà e dell’aiuto reciproco. Riteniamo che sia questa la strada (o almeno la strada che compete a noi) per sviluppare

l’antidoto all’egoismo e all’individualismo che – come ha detto anche Papa Francesco – oggi determinano il senso della globalizzazione mondiale condizionata da un’economia sempre più lontana dall’uomo. La facilità con cui oggi si viaggia e la velocità con cui si comunica avrebbero dovuto rendere più semplici e collaborativi i rapporti internazionali: invece si assiste alla moltiplicazione dei focolai di guerra, si espande lo sfruttamento speculativo del ter-

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ritorio e aumentano le prepotenze dei Paesi più ricchi nei confronti di quelli più poveri. Proprio per questi motivi non dobbiamo abbassare le braccia, ed anzi è necessario aumentare l’impegno per combattere l’incapacità e l’indifferenza che in troppi (soprattutto tra chi gestisce i poteri politici ed economici) praticano quotidianamente. Certo non è facile, ma almeno noi dobbiamo provarci! E lo dobbiamo fare perchè in questo Paese assediato da un generale degrado etico, culturale e civile ci sono ancora molti episodi di altruismo, di generosità e di vero e proprio eroismo (come è avvenuto nei tragici sbarchi di Lampedusa) che danno spazio alla speranza. In effetti viviamo in una società contraddittoria: da una parte si ascoltano quotidianamente discorsi spesso infarciti di pregiudizi e di “frasi fatte” contro gli stranieri e gli “extracomunitari”; poi però vediamo che queste stesse persone sono pronte a


ATTUALITÀ

commuoversi davanti alla disperazione di donne, uomini e bambini aggrappati ai barconi della speranza. Tutto questo ci deve dare il coraggio per andare avanti, cercando in primo luogo di far ricordare ai molti che hanno perso la memoria (per opportunismo o per ignoranza) come il nostro recente passato sia segnato dall’emigrazione. Non si può dimenticare ad esempio come molti trentini che emigrarono oltreoceano lo fecero da clandestini e senza permessi regolari, come testimoniano i registri parrocchiali, ma non per questo diventarono automaticamente tutti spacciatori e delinquenti: proprio come avviene per molti migranti di oggi che arrivano nel nostro Paese. La memoria è un patrimonio che va usato per costruire il futuro e per non ripetere gli errori del passato: cosa che invece, purtroppo, sembra non avvenire. Oggi infatti si parla quasi esclusivamente del problema dei migranti che approdano in Italia,

«La Trentini nel Mondo partecipa sempre volentieri a questa celebrazione in quanto è fermamente convinta che, proprio da questi incontri di persone e di comunità, possono nascere e maturare idee e proposte utili per capirsi, integrarsi e convivere» e intanto non ci accorgiamo (o si fa finta di non accorgersi) che sempre più spesso i nostri giovani sono costretti a guardare all’estero come unica possibilità di lavoro e di opportunità di vita. Le statistiche più aggiornate affermano che la disoccupazione giovanile supera il 42% e questo sembra portare inevitabilmente ad un ritorno all’emigrazione. Magari oggi non si chiama più così, ma “fuga di cervelli”, la sostanza comunque non cambia: si tratta sempre di esseri umani che se ne vanno, di persone costrette ad abbandonare la propria terra ed i propri affetti per cercare altrove un mondo migliore. Di questo però se ne parla ancora poco. Forse perché si

dovrebbero mettere in discussione troppe cose (dal sistema scolastico a quello del lavoro, dai privilegi consolidati al modello sociale) e perciò risulta più facile alimentare le paure dei clandestini, dei rom e degli extracomunitari per distogliere l’attenzione dal problema vero. Con questo comunque - come si legge nel rapporto Italiani nel Mondo - non si vuole dire che emigrare oggi debba costituire un allarme sociale, in quanto potrebbe rappresentare invece la condizione attualmente più favorevole alla globalizzazione. La cosa importante – si afferma però – è cercare di limitare la rabbia con cui oggi molti degli italiani lasciano l’Italia.

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Noi, nel nostro piccolo, ci proviamo e siamo convinti che anche attraverso manifestazioni come questa ci si possa aiutare a camminare tutti assieme verso un mondo che vorremo migliore. Ma anche qui è questione di memoria. In molti non ricordano (per ignoranza o per opportunismo) che il primo migrante si chiamava Gesù: quello stesso Gesù che poi venne crocifisso da chi riteneva pericolosamente rivoluzionarie le parole di uguaglianza, di amore e di fraternità che andava predicando. Sono parole che ancora oggi, come 2000 anni fa, continuano a suscitare lo stesso sospetto e la stessa diffidenza in chi gestisce il potere e si tendono quindi a non ricordare. Proprio per questo è invece necessario continuare a ripeterle e farne testimonianza…..come quella che stiamo facendo oggi qui a Pergine tutti noi assieme che stiamo camminando verso un mondo che vorremo fosse migliore».

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ATTUALITÀ LE PAROLE PRONUNCIATE IL 27 GENNAIO DAL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, NAPOLITANO

Il Giorno della memoria rafforza le fondamenta della democrazia «Il Giorno della Memoria è diventato un tassello essenziale del rafforzamento delle basi di conoscenza, di sensibilità umana e morale, di combattività in difesa della pace e dei diritti umani: che sono le basi fondamentali della nostra democrazia. Una democrazia che non può in nessun momento ignorare i rischi cui possono essere esposti, anche tornare - voglio dire - ad essere esposti gli innocenti e gli indifesi di sempre e cioè: “gli ebrei, i rom, i sinti, i disabili, i malati di mente, gli omosessuali”, e, aggiungo, gli stranieri»: queste le parole del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, pronunciate al Quirinale il 27 gennaio scorso, in occasione del «Giorno della memoria», la ricorrenza internazionale istituita nel 2005 con una risoluzione dell’ONU, che ogni anno commemora le vittime dell’Olocausto. La cerimonia è stata aperta dalla proiezione di un estratto del film «Anita B», del regista Roberto Faenza. È quindi intervenuto il Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Renzo Gattegna, cui hanno fatto seguito le testimonianze, accompagnate dalla proiezione

L’Italia non può in nessun momento ignorare i rischi cui possono essere esposti gli innocenti e gli indifesi di sempre e cioè: ebrei, rom, sinti, disabili, malati di mente, omosessuali e stranieri di un filmato di RAI Educational, di alcuni studenti di scuole che hanno partecipato ai Viaggi della Memoria. Successivamente ha preso la parola il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Maria Chiara Carrozza. Nel corso della manifestazione, il violinista Shlomo Mintz ha eseguito due brani musicali con un violino recuperato dagli strumenti in uso nei campi di concentramento e sono stati proiettati alcuni filmati d’archivio sulla musica nei lager. La cerimonia si è conclusa con la premiazione delle scuole vincitrici della XII edizione del

concorso «I giovani ricordano la Shoah» e il discorso del Presidente della Repubblica. «Partecipo quest’anno per l’ottava volta - ha affermato il presidente Napolitano - alla celebrazione di una ricorrenza e di un incontro, che mi hanno coinvolto in tutti questi anni come poche altre iniziative in Quirinale. Coinvolto, voglio dire, anche emotivamente e in profondità, come figlio di quel secolo per tanti aspetti terribile che è stato il Novecento, e come italiano, uno dei tanti italiani senza colpa sui quali il fascismo ha fatto ricadere la macchia delle leggi razziali e

della turpe complicità con la persecuzione nazista contro gli ebrei. Penso che siamo riusciti a dare dei contributi di qualità alla riflessione sulla Shoah e sul valore della Memoria. Abbiamo cercato in generale di rafforzare il dialogo tra la cultura, la scuola, i giovani e lo sviluppo di una comune coscienza storica e civile a presidio di un clima di autentico rispetto per l’ebraismo e di vigilanza contro ogni insorgenza di antisemitismo comunque camuffato». «I padri fondatori dell’unità europea e i continuatori della loro opera - ha concluso il Presidente della Repubblica - ci hanno consegnato un’Europa che non può tollerare che vengano calpestati i principi e i valori su cui oggi poggia l’Unione e che si tenti di stravolgere il senso del suo tormentato percorso storico».

LA DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE DELL’UNAIE, FRANCO NARDUCCI, IN OCCASIONE DEL «GIORNO DELLA MEMORIA»

Scuola e istruzione per non dimenticare Anche Franco Narducci, presidente dellUNAIE (Unione Nazionale Associazioni Immigrazione ed Emigrazione), alla quale aderisce anche la Trentini nel monndo, ha diffuso una sua dichiarazione in occasione del «Giorno della memoria», che riportiamo qui di seguito. «Nell’odierna giornata internazionale dedicata alla memoria delle vittime dell’Olocausto dobbiamo lodare con forza i docenti di tutte

le scuole del mondo che attraverso l’insegnamento della storia toccano la coscienza e la sensibilità di milioni di giovani. La storia è fondamentale per far capire alle giovani generazioni la pericolosità dell’odio razziale e della paura per il diverso, soprattutto nell’era delle reti informatiche in cui viviamo e delle falsità e non-verità diffuse attraverso tali potenti strumenti, che tanti giovani utilizzano, spesso in perfetta solitudine. La comunità internazionale ha voluto questo giorno per ricordare degnamente chi ha sofferto ed è morto nei campi di sterminio nazisti ma anche per incitare i governanti e le democrazie a essere vigili per il futuro perché l’orrore della Shoah non si ripeta mai più e

prevalgano invece il rispetto dei diritti umani e di ogni minoranza etnica o religiosa che sia. Dobbiamo impegnarci tutti affinché il ricordo dell’olocausto generi una forte tensione morale, valore basilare per costruire la pace e il dialogo tra gli Stati e le culture. Dobbiamo riaffermarlo giorno per giorno soprattutto di fronte all’insorgere dei molteplici conflitti e degli integralismi che avvelenano i rapporti tra i popoli e offuscano il senso più profondo della dignità umana. Dobbiamo lottare tutti assieme, ha precisato Narducci, per trasmettere e preservare la memoria dell’Olocausto, ma anche contro ogni forma politica e culturale di antisemitismo e negazione della Shoah».

Per comunicare con la redazione del mensile:

info@trentininelmondo.it 1/2 - 2014

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GENTE E FATTI LA TESTIMONIANZA DI LUISA DONINI CHE FREQUENTA IL LICEO SCIENTIFICO E HA TRASCORSO CINQUE MESI IN AUSTRALIA

Studiare all’estero, esperienza da fare Ciao a tutti, mi chiamo Luisa Donini, ho 17 anni, sono da San Lorenzo in Banale e frequento il liceo scientifico. Era da molto tempo che pensavo di frequentare parte del quarto anno all’estero, ma non ero mai riuscita a trovare il modo per concretizzare questo desiderio. Tutte le associazioni e le agenzie a cui mi ero rivolta mi preospettavano qualche tipo di impedimento: per qualcuna mi ero interessata troppo tardi, per altre il programma prevedeva lo scambio e quindi avrei dovuto ospitare, ma questo per la mia famiglia non era possibile. Alla fine sono venuta in contatto con l’associazione Trentini nel Mondo, che con molta disponibilità mi ha aiutato a realizzare il mio sogno. Sono riusciti a mettersi in contatto con una scuola a Melbourne, la quale poi

ha trovato una famiglia. Finalmente il 9 luglio 2013 sono partita per l’Australia. Esattamente non sapevo cosa mi aspettasse là, ma avevo molta voglia di partire. Ero molto spaventata dal volo, non avevo mai fatto viaggi lunghi, con scali e soprattutto da sola. Fortunatamente la signora che mi ha ospitato era italiana ed era venuta in Italia per una piccola vacanza, quindi ne ho approfittato e abbiamo fatto il viaggio assieme, questo è stato un sollievo. Appena arrivata a Melbourne ho conosciuto anche il resto della

famiglia: tutti sono stati molto carini e gentili con me, non ho mai avuto problemi. Qualche giorno dopo essere arrivata ho iniziato ad andare a

scuola. Era abbastanza diversa da quella italiana. Per prima cosa andavo a scuola dalle 9 di mattina fino alle 4.15 di pomeriggio dal lunedì al venerdì, facevo ore da 60 minuti e non esisteva la campanella. La scuola poi era in centro città e si trovava al sesto e ottavo piano di un palazzo. Non ho avuto molti problemi ad ambientarmi. I primi giorni ero molto spaventata anche perché non riuscivo a capire molto quello che mi dicevano e dovevo chiedere di ripetere. Poi però ho iniziato a fare amicizie e tutto è diventato più facile e più bello. Ho conosciuto tante persone, di diverse nazionalità. Sono rimasta in Australia per cinque mesi ed è inutile dire che sono passati molto velocemente, ho fatto molte cose e visitato molti posti. Sono pure andata a fare una piccola vacanza a Sydney con una mia compagna di classe durante le vacanze scolastiche. Consiglio di fare esperienze simili a tutti quanti coloro a cui piace viaggiare. Luisa

«NUOVA VITA» PER DUE ANTICHE VARIETÀ DI VITE COLTIVATE UN TEMPO PRINCIPALMENTE IN VALSUGANA E IN VALLAGARINA

Bentornate Biancaccia e Rossetta di montagna Nei vigneti trentini tornano due vecchie varietà di vite coltivate un tempo principalmente in Valsugana e in Vallagarina. Si tratta della Biancaccia e della Rossetta di Montagna, “salvati” dai ricercatori della Fondazione Edmud Mach che hanno provveduto al recupero delle varietà e all’iscrizione nel Registro nazionale delle varietà di vite idonee alla produzione di vino. Ammontano così a nove gli antichi vitigni recuperati da San Michele, custoditi nella collezione delle 24 varietà storiche del Trentino che si trova a Vigalzano e a disposizione di viticoltori e vivaisti. Negli ultimi dieci anni il Centro Ricerca e Innovazione ha recuperato Casetta (2002), Groppello di Revò (2002), Lagarino (2007) Verdealbara (2007), Maor (2009), Paolina (2009), “Saint Laurent” (2011), e le ultime “rinate” Biancaccia e Rossetta di Montagna (2013) a comple-

tamento del progetto di recupero del germoplasma presente nei vigneti trentini nei secoli scorsi. Biancaccia. Questo vitigno è presente in provincia di Trento da tempi immemorabili; nel tempo però ha avuto una limitata diffusione. Le zone storiche dove si è maggiormente diffuso sono state principalmente la Valsugana e la Vallagarina. Citata dall’Acerbi

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nel 1825 dove la considerava una delle varietà più coltivate in Valsugana, la varietà figura come Biancazza nella mappa “Ampelografia trentina. Varietà di viti dominanti nei singoli paesi desunte dalle relazioni dei distretti 1875” nei dintorni di Pergine Valsugana. Oggi questa varietà non è più coltivata e si trova con qualche filare in alcuni vecchi vigneti

della Valsugana. Da qualche anno alcune aziende della zona si sono impegnate nel recupero con risultati incoraggianti. Rossetta di Montagna. La Rossetta di Montagna è un vitigno presente in provincia di Trento da lungo tempo, pur avendo avuto una limitata diffusione. Le zone storiche dove si è maggiormente diffuso sono state principalmente la Valsugana e la bassa Valle del Sarca. Le notizie relative a questo vitigno giungono soprattutto dalle colline a nord di Verona e dalle zone orientali del lago di Garda, ai confini della provincia di Trento e risalgono al 1775 (riportate da Paronetto). Oggi la varietà si trova in qualche filare in vecchi vigneti della Valsugana, anche se alcune aziende della zona si sono impegnate nel recupero, proponendola come vino bianco fermo o in uvaggio con altri uve da base spumante. (s.c. - Fondazione Mach) 1/2 - 2014


GENTE E FATTI SI SONO INCONTRATI E CONOSCIUTI GRAZIE A UNA CONVERSAZIONE CARPITA AL VOLO IN UN LUOGO MOLTO AFFOLLATO

I «destini incrociati» di Gigi e Fabio tra Belgio, Noarna, Brusino e Rango Le vite dei due protagonisti di questo racconto seguono strade ben diverse l’una dall’altra, ma hanno in comune storie di emigrazione e un Paese, il Belgio, o più precisamente la regione di Charleroi. Le circostanze hanno voluto che i loro destini un bel giorno si incrociassero. LUIGI FIORINI «EL GIGI» DELLA STUBE

Il primo personaggio è Luigi Fiorini, più noto come “el Gigi”. Vive a Noarna, frazione di Nogaredo, dove accoglie ben volentieri, nella sua splendida e particolare “stube”, tutti quelli della zona che amano stare in compagnia, ma soprattutto chi arriva dall’estero con nel bagaglio un po’ di storia di emigrazione ed in particolare se si viene dal Belgio. Parlare del Belgio a Luigi, infatti, significa far affiorare alla memoria un capitolo dei più intensi della sua vita. Luigi nacque nel 1939, quando in Italia e nel Trentino soffiavano già venti di guerra, e a soli otto anni, nel 1947, proprio in conseguenza delle devastazioni portate dal conflitto, fu costretto a seguire i genitori che decisero di emigrare in Belgio, dove c’era allora una

Luigi Fiorini e Fabio Berlanda a Rango, quando si sono incontrati la prima volta. Nell’altra pagina, di nuovo insieme nella famosa «stube del Gigi».

grande richiesta di mano d’opera nelle miniere di carbone. La speranza era quella di trovare almeno il pane per nutrire degnamente i figli, ma l’esperienza belga di Luigi durò ben poco. Nel 1951 la famiglia Fiorini per motivi che possiamo forse intuire: un lavoro, quello in miniera, dei più disumani che si possano immaginare, quasi una schiavitù, e la tremenda nostalgia che ti attanaglia il cuore – ritorna nella terra di origine, a Noarna. Qui Luigi costruisce la sua vita. Si sposa con Gianna Nicolodi, di Patone, un’altra frazione di Nogaredo, diventa papà e ristruttura

la casa di famiglia, recuperando anche gli avvolti e istallandovi la ormai celebre “stube del Gigi”. Nel 2009, in occasione dell’annuale incontro della Consulta dell’Emigrazione della nostra Provincia, della quale facevo allora parte, dopo un momento di raccoglimento sulla tomba di Rino Zandonai, nel cimitero di Pedersano, altro paesino vicino a Noarna, i Consultori furono invitati a fare tappa “dal Gigi”. È così che ebbi l’opportunità di conoscere il personaggio, e che personaggio! Essendo io stato presentato come proveniente dal Belgio, Lu-

igi ne approfittò subito per parlare dei luoghi che ricordava, del suo breve soggiorno nella regione di Charleroi, dei parenti ed amici che ci vivono tuttora. L’anno successivo tornai a trovarlo e gli presentai mia moglie, che è belga. Un errore! Io non contavo più nulla. Con lei parlava in francese ed esigeva le risposte nella stessa lingua. Ci recitò anche a memoria, nel francese che ricordava, una filastrocca imparata nella scuola di Roselies, concludendo con un largo sorriso: “Ma non ho mai saputo cosa dicevo. Potrebbe per favore tradurmela, signora?”. Fu facile soddisfare il suo desiderio, anche perché pure noi l’avevamo imparata quella filastrocca, più o meno nella stessa epoca. FABIO BERLANDA DEL BAR «STELLA ALPINA»

Il secondo personaggio di cui vi voglio parlare è Fabio Berlanda, che ho conosciuto all’inizio di questo secolo in circostanze un po’ strane. Un bel giorno, infatti, ricevetti una sua telefonata nella quale mi chiedeva se potevo organizzargli una breve gita in Belgio, con un’irrinunciabile visita alla miniera di Marcinelle. Come

I trentini Abies alba hanno suonato a Roma a alla «Festa musicale delle regioni italiane»» Sono stati gli Abies alba a rappresentare il Trentino Alto Adige alla “Festa musicale delle regioni italiane”, che si è svolta a Roma domenica 2 febbraio, presso il Museo nazionale delle arti e tradizioni popolari. Il gruppo trentino è stato il secondo a salire sul palco allestito nel grande Salone d’onore del Museo e per l’occasione ha proposto un brano nel quale ha fuso insieme “Limone limonato”, una canzone che ha come testo una filastrocca raccolta a Faedo e “La bella riosa” una danza appartenente alla “Raccolta Sonnleithner”, custodita negli archivi di Vienna, contenente gli spartiti di ventuno motivi po1/2 - 2014

polari trentini risalenti all’inizio del 1800. “20 ma una” era il titolo scelto per il concerto, che ha visto la partecipazione di musicisti che si

occupano di musica tradizionale, provenienti da ciascuna delle venti regioni italiane. Il concerto - durato quasi tre ore - ha registrato il tutto esaurito fi-e il ricavato sarà destinato a fi nanziare progetti per l’infanzia in Sardegna, Basilicata e Calabria, le regioni colpite dalle alluvioni lo scorso autunno. L’invito a partecipare era stato rivolto agli Abies alba direttamente dalla direttrice del Museo, Maura Picciau, e da Paolo Scarnecchia, direttore artistico dello spettacolo, che è stato condotto da Antonello Ricci e integralmente ripreso da Rai World.

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GENTE E FATTI Giuseppe Filippi, di Charleroi (Belgio) racconta come senza volerlo è stato il tramite che ha fatto nascere una nuova amicizia fra due persone che hanno in comune una storia di emigrazione e un grande spirito di accoglirenza e ospitalità all’anno, con o senza amici, per fare visita alla zia ed ai cugini, ma anche per turismo o semplicemente per respirare un po’ di aria belga, che, stranamente, sembra mancargli ogni tanto. Un po’ come succede al sottoscritto con il Trentino. AL MERCATINO DI RANGO

fosse arrivato fino a me rimane un profondo mistero, ma la cosa andò in porto: arrivo in aereo in tarda mattinata, un tour veloce in pullman e ritorno con l’aereo alla sera dello stesso giorno! Così nacque la nostra amicizia. Anche la “passione” di Fabio per il Belgio ha origini nella storia della sua famiglia, pur se in modo diverso da Luigi. Fabio, nato nel 1959 a Brusino di Cavedine, è sempre vissuto in Trentino; attualmente gestisce il bar “Stella Alpina”, il luogo di incontro più frequentato del suo paese. Cosa c’entra, quindi, lui con il Belgio? Il legame viene dalla mamma, Giovannina Fravezzi, nata nel 1926 proprio nella regione di Charleroi, dove i suoi genitori erano emigrati all’indomani della Prima Guerra Mondiale.

Successivamente, vicende legate al secondo conflitto mondiale avevano costretto la famiglia di Giovannina a ritornare in Trentino, nel 1943. Finita la guerra, mentre la sorella, sposatasi da poco con un ragazzo di Stravino, riprendeva la strada della regione di Charleroi, dove vive ancora oggi con i figli, Giovannina rimase a Brusino, dove si sposò con Agostino Berlanda, dal quale ebbe due figlie, oltre a Fabio. Ma la lontananza era difficile da sopportare e così ogni tanto Giovannina veniva in Belgio a fare visita alla sorella, molte volte accompagnata da Fabio. Con l’arrivo dei voli “low cost”, poi, il ritmo delle trasferte si andò intensificando e nacque anche l’idea delle gite con amici. In tutti questi anni Fabio è venuto in Belgio anche più volte

Nel dicembre 2012, Fabio, fiutando una buona opportunità commerciale, aspetto non trascurabile in questo periodo di crisi, decise di partecipare, con uno stand in cui serviva “vin brulè” e altre bevande “energetiche”, al mercatino di Natale di Rango, nel Bleggio; un mercatino molto affollato, anche per la fama di Rango, che qualche anno fa è stato dichiarato “uno dei più bei Borghi d’Italia”. Mentre serve tazze di vino caldo e panini, Fabio sente qualcuno degli avventori parlare del Belgio e di un recente soggiorno a Charleroi: si tratta di Gigi, che sta raccontando ad alcuni amici la sua trasferta in Belgio con un coro trentino. Incuriosito, Fabio si intromette nel discorso: “Sento che è appena tornato dal Belgio, che parla di

Marcinelle, di Bruxelles... Non è che per caso..., ma proprio per caso..., conosce un certo Filippi?”. Fabio mi ha raccontato che, al solo sentire il mio cognome, lo sguardo di Luigi si è illuminato. E ora, ogni volta che immagino quel momento, io mi sento arrossire, non so se di soddisfazione o di falso pudore, e mi chiedo che cosa mai quei due si saranno raccontati su di me. Così, in modo casuale, è nata una nuova amicizia, senza che io avessi mai parlato all’uno dell’altro, nonostante i loro rispettivi paesi fossero separati solo da una montagna. Quest’estate li ho incontrati insieme, Luigi e Fabio, e sono davvero contento di essere stato il tramite attraverso il quale si sono conosciuti. E se vi dovesse capitare l’occasione, fermatevi alla “stube del Gigi” o al bar “Stella Alpina” di Brusino e, se volete, fate pure il mio nome, anche se sono sicuro che non sia per nulla necessario ad una buona accoglienza, visto il loro grande spirito di ospitalità e amicizia. Così dovrebbe andare il mondo! Non vi sembra? Giuseppe Filippi

UN SUO ARTICOLO HA VINTO IL CONCORSO PROMOSSO DA «OCB», L’ORGANIZZAZIONE DELLE COOPERATIVE DEL BRASILE

Complimenti a Leandro, giornalista premiato Leandro Fidelis è un giovane molto attivo all’interno del Circolo trentino di Venda Nova do Imigrante (Espirito Santo - Brasile) e di professione fa il giornalista. Un suo articolo, pubblicato sulla rivista «Safra ES», che si occupa di agricoltura nello stato di Espirito Santo, ha vinto il primo premio in un concorso - giunto alla sua settima edizione - promosso dall’OCB (Organizzazione delle Cooperative del Brasile). Nel suo articolo Leandro ha raccontato la storia di Benjamin Falqueto (86 anni) e di Maximo Lorenção (84 anni), due contadini discendenti di emigrati italiani, che con il

loro lavoro e il loro esempio hanno fatto la storia della cooperazione agricola nello stato di Espirito Santo. «Benjamin e Maximo - ha scritto Leandro nella lettera inviata alla nostra redazione con la notizia

del suo premio - sono due persone di una saggezza sorprendente, che possono dare lezioni di vita a molti giovani che sono convinti di sapere già tutto». Non è la prima volta che Leandro Fidelis viene pre-

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miato. Il concorso della OCB prevede diverse categorie: stampa, radio, televisione, web e fotografia. Nel 2011 Leandro aveva conquistato il terzo posto nella sezione radiogiornalismo. L’anno successivo, nella stessa categoria, si era aggiudicato il primo premio. Quest’anno ha voluto concorrere con un articolo nella sezione stampa. Il premio è stato assegnato sulla base di una votazione da parte dei lettori e della valutazione di una giuria tecnica, formata da giornalisti professionisti. Anche la nostra redazione si complimenta con Leandro per il meritato riconoscimento. 1/2 - 2014


GENTE E FATTI LA MANIFESTAZIONE È IN PROGRAMMA DAL 24 APRILE AL 7 MAGGIO: IL PAESE OSPITE DI QUESTA EDIZIONE SARÀ IL MESSICO

Per la prima volta c’è anche un vulcano nel manifesto del Filmfestival di Trento È ancora una donna, dopo la trentina Anna Deflorian nel 2013, a firmare il manifesto dell’edizione 2014 del Trento Film Festival. Si tratta dell’illustratrice Marta Iorio, origini napoletane, ma che ora vive e lavora a Bologna. Il Messico è il paese ospite di questa edizione e proprio al Messico è legata anche una significativa esperienza di studio e di lavoro di Marta Iorio in questo paese, protrattasi per tre anni, dal 2003 al 2006. E non si può del resto non pensare al Messico e in particolare ai suoi celebri vulcani (Popocatepetl, Pico de Orizaba, tutti superiori ai 5.000 m) o ad altri del continente sudamericano - osservando la grande montagna in primo piano nell’immagine del nuovo manifesto, a forma di cono e incappucciata dalla coltre di neve e un inconfondibile pennacchio che si innalza sopra la vetta. Una montagna inserita in un contesto di paesaggio, ricchissimo di colori e sfumature, di natura selvaggia e lussureggiante come le foreste tropicali ai piedi delle grandi cime, popolate da branchi di animali liberi, ma anche minacciati, come il leopardo delle nevi in primo piano. Una montagna che celebra la vitalità e il dinamismo della natura, che invita ad essere esplorata, scoperta dagli spiriti più curiosi,

che non incute timore. Gli stupa, le “wind horse”, le bandierine che disperdono nel vento le preghiere in esse scritte, sono altre presenze immediatamente riconoscibili e riconducibili alle culture

delle terre alte in altri continenti, altrettanto familiari all’artista. Il manifesto ufficiale del 62° Trento Film Festival è stato elaborato graficamente dall’Agenzia Plus Communications di Trento, che da diversi anni si occupa dell’immagine coordinata della rassegna. La prossima edizione del Festival si svolgerà a Trento e a Bolzano dal 24 aprile al 7 maggio. Sul fronte dell’organizzazione, lo staff del Trento Film Festival è da tempo al lavoro per la definizione del programma della manifestazione che, ancora una volta si preannuncia ricco di eventi e proposte in una logica di continuità con il passato dal punto di vista della qualità e varietà dell’offerta culturale nell’arco dei quattordici giorni della rassegna. Quindi film innanzitutto, ma anche incontri alpinistici, mostre, spettacoli, la rassegna internazionale dell’editoria di montagna MontagnaLibri, il Parco dei mestieri per le famiglie ed i ragazzi, un ricco calendario di incontri con gli autori e di convegni a 360° sul mondo della montagna, dell’avventura e del viaggio, proposti nei diversi luoghi della città secondo un’idea di Festival sempre più “diffuso” che sarà rafforzata ulteriormente nell’edizione 2014.

Pensioni 2014: pochi spiccioli in più Riparte l’adeguamento all’inflazione delle pensioni di importo superiore a tre volte il trattamento minimo (per il 2013 pari ad euro 1.443). L’adeguamento quindi, rimasto completamente congelato nel biennio 2012-2013 dal decreto “salva Italia” che ha bloccato le rendite di importo superiore al 1.443 euro, tornerà rivisitato nella nuova versione che blocca l’indicizzazione alle pensioni superiori ad euro 2.973. Per poter applicare fin dal primo gennaio 2014 la rivalutazione delle pensioni, l’INPS

Dal primo gennaio 2014 è scattato l’aumento delle pensioni all’1.2%: aumenti massimi fino a 22 Euro al mese. L’aggiornamento ISTAT delle pensioni superiori a tre e quattro volte il trattamento minimo saranno oggetto di un nuovo adeguamento definitivo ha applicato in via provvisoria l’indicizzazione prevista dalla legge di Stabilità 2014 approvata dal Senato; A fine anno 2013 il Parlamento ha approvato il testo definitivo con alcune modifiche e, di conseguenza, con la circolare INPS

del 17 gennaio 2014 sono state indicate le nuove modalità di ricalcolo che riguarderanno solo i trattamenti di pensione superiori ad euro 1486.00 mensili ed euro 2973.00 mensili. Il disegno di legge votato dal governo prevede quindi per il

LE NUOVE PENSIONI MINIME IMPORTO PENSIONE 2013

AUMENTO PROVVISORIO

AUMENTO DEFINITIVO

AUMENTO MENSILE MASSIMO

fino a 1486 €

1.2 % (100% Istat)

IDEM

17.83 €

da 1486 a 14982 €

1.08% (90% Istat)

1.14 % (95 % Istat)

22.59 €

da 1982 a 2477 €

0.90 % (75% Istat )

IDEM

22.29 €

da 2477 a 2973 €

0.60 % (50% Istat)

IDEM

17.84 €

0.48 % (40% istat)

14.27 €

oltre 2973 €

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trattamento minimo, nel prossimo triennio 2014-2016 la rivalutazione automatica delle pensioni secondo il vecchio meccanismo. Prima del decreto “salva Italia” infatti le pensioni fino a tre volte il trattamento minimo subivano un adeguamento pari al 100% dell’aumento del costo della vita; per gli altri importi invece superiori a 3 volte il minimo e fino a 5 volte percepivano un adeguamento pari al 90% dell’inflazione. Per chi superava di 6 volte il minimo l’adeguamento era limitato al 75%.

PENSIONI MINIME 2014 Pensione sociale

Euro 369.00

Assegno sociale

Euro 448.00

Trattamenti minimi

Euro 502.00

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2013

UN ANNO di incontri

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UN ANNO DI INCONTRI

La sede della Trentini nel mondo, in via Malfatti 21 a Trento, è la meta di molti emigrati e loro discendenti, di passaggio in Trentino. L’anno scorso sulle pagine del nostro giornale abbiamo riferito di alcune visite avute nel corso del 2013. Ma non siamo riusciti a parlare di tutte. Per questo dedichiamo questo inserto alle visite che finora non hanno trovato spazio sul periodico: vogliamo così ricordare gli incontri avvenuti, ringraziare chi è venuto a salutarci e rinnovare l’invito a visitare la «casa di tutti i trentini nel mondo» Bruno Caviola La persona ritratta nella foto è Bruno Caviola, per anni presidente della Famiglia trentina di Roma. Bruno è un artista e il grande quadro con il paesaggio montano che si trova nella «Sala Zandonai» presso la sede della Trentini nel mondo è una sua opera. Il 27 giugno Caviola ha fatto visita alla Trentini nel mondo, per portare in regalo un’altro suo lavoro artistico. «Quando ho dipinto il logo della Trentini nel mondo sulla tela del quadro con le montagne, ho pensato che sarebbe stato bello realizzarne uno “tridimensionale”», ci ha raccontato. E dando seguito al suo desiderio, ha intagliato e dipinto del legno e ha dato forma a quello che aveva in testa e nel cuore di creare.

Maria Bonmassar

Alceu Lenzi

Maria Bonmassar (prima a destra nella foto) è nata a Trento e all’eta di quatto anni è emigrata con la madre verso l’Argentina, dove suo padre già lavorara da un anno. Nella sua memoria è ancora vivo il ricordo dei ventotto giorni di viaggio sulla nave «Corrientes», che hanno preceduto lo sbarco a Buenos Aires. Si è diplomata in ragioneria e ha lavorato nella segreteria di una scuola superiore. Ha però anche frequentato un corso universitario per diventare guida turisitica, attività che continua a svolgere: in particolare accompagna i gruppi nella zona di Porto Madryn e Penisola Valdez in Patagonia. Nella foto è insieme a suo cugino Mario Betta (primo a sinistra), che vive a Buenos Aires. Maria e Mario sono arrivati il 6 novembre nella sede della Trentini nel mondo, accompagnati dal presidente onorario dell’Associazione, Bruno Fronza (seduto). 1/2 - 2014

Era particolarmente emozionato e felice Alceu Lenzi quando il 23 ottobre 2013 ha fatto visita alla Trentini nel mondo: emozione e felicità gli derivavano dall’avere ricevuto pochi giorni prima la sua carta d’identità emessa dal Comune di Samone, il paese della Valsugana dal quale era emigrato il suo bisnonno Aleandro, nel 1875, ottenuta grazie alla legge 379/2000. Alceu, nato a Rio dos Cedros (Santa Catarina - Brasile) vive ora a Blumenau dove esercita le sue professioni di avvocato e di docente universitario. Come avvocato cura anche gli interessi di due ditte trentine che operano in Brasile. Alceu era stato in Trentino altre due volte: nel 1993 per un interscambio giovanile e nel 2003. Nel 2013 è ritornato per motivi di lavoro e soprattutto per ritirare la carta d’identità, emessa il 18 ottobre 2013,

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UN ANNO DI INCONTRI

Zefferino Paoletto, in Trentino per la prima volta a 90 anni Zefferino Paoletto (quinto da destra) è nato il 5 agosto 1923 a Rio dos Cedros, nello stato di Santa Catarina in Brasile. Zefferino è discendente di Severino Paoletto, emigrato in Brasile da Samone, in Valsugana. Nel giugno del 2013 ha realizzato il sogno di venire per la prima volta in Italia e in particolare in Trentino per conoscere il luogo di origine dei suoi antenati. Con grande temperamento ed entusiasmo, accompagnato da due dei suoi cinque figli, ha affrontato il lungo viaggio aereo e dopo alcuni giorni trascorsi a Roma è arrivato in Trentino. Il 20 giugno Aldo Degaudenz (vice presidente dell’Associazione) e Cesare Ciola

(membro di giunta) gli hanno dato il benvenuto nella sede della Trentini nel mondo. Ad aprire la strada del suo arrivo in Trentino

sono stati i contatti avviati con Cavedine, il suo comune di origine, da Giuliano Berti, che vive in Brasile a Nereu Ramos, nello stato di Santa Catarina. Proprio a Cavedine Zefferino è stato ospite del parroco. Nel suo viaggio in Trentino, Zefferino era accompagnato da due dei suoi cinque figli: Alaor e Jusara (foto a fianco). Gli altri figli si chiamano Annelor, Jurema e Janeida. Nella foto in alto (da sinistra): Aldo Degaudenz, Renzo Travaglia (sindaco di Cavedine), Cesare Ciola, Valdemar Dell’Agnolo, Alaor Paoletto (figlio), Silvia Lever, Zefferino, Jusara Paoletto (figlia), Renata Signoretti, don Luigi Benedetti e Paolo Lever.

David Corazza David Corazza attuale presidente del Circolo Trentino di Toronto (Canada) ci ha fatto visita nel mese di luglio. David era in Trentino insieme al papà Benny e al figlio Michael: un’esperienza per lui molto emozionante, come ha raccontato nell’articolo «Benny, David e Michael: tre generazioni insieme nella terra dei padri», pubblicato nel numero 8-2013 del nostro periodico (a pagina 10). Nella fotografia scattata nella sede della Trentini nel mondo è con il direttore dell’Associazione Anna Lanfranchi.

Circolo di Villa Regina Il 27 giugno c’è stata la visita da parte di una delegazione del Circolo trentino di Villa Regina (Argentina). A guidarla era il presidente del Circolo, Andrés Prieto (primo a sinistra nella foto), in Trentino per visitare alcune aziende frutticole, settore nel quale egli stesso opera in Argentina. Con lui c’erano Alejandra Perazzoli, Victoria Salgado, Tomas Salgado e Fabian Salgado.

Carlos Perini Carlos Perini (secondo da destra), 33 anni, è il presidente del Circolo trentino di Divino das Laranjeiras (Minas Gerais - Brasile). Carlos è laureato in informatica e nel settembre del 2013 ha iniziato un corso semestrale presso l’Università di Tor Vergata a Roma in comunicazione digitale e glottodidattica. Ha approfittato del suo impegno di studio in Italia per una trasferta anche in Trentino, la terra di origine di tre dei suoi

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quattro avi emigrati in Brasile: Giacomo Eustachio Perini da Mattarello, Maria Moser da Madrano e Giuseppina Pomarolli da Verla di Giovo. Il 14 ottobre ha fatto visita alla Trentini nel mondo, insieme al fratello André (secondo da sinistra) e a Leila Duarte. A salutarlo, oltre al personale dell’Associazione, quel giorno c’erano anche il presidente Alberto Tafner (terzo da sinistra) e il past president Ferruccio Pisoni. 1/2 - 2014


UN ANNO D

Dal Canada Padre Marco Bagnarol (di Toronto, in Canada) ogni anno organizza un viaggio in Italia per un gruppo di studenti. Anche quest’anno il programma della trasferta prevedeva la visita alla Trentini nel mondo, avvenuta il 9 luglio.

Renata Del Negro

Cristiana Grillo

Claudia Giuliani Cristiana Grillo (seconda da sinistra) è la presidente del Circolo trentino di Wollongong (Australia): il 4 luglio ha fatto visita alla Trentini nel mondo, insiema al marito Gianfranco Giaconi e ai due figli Margherita (in braccio alla mamma) e Niccolò.

Claudia Giuliani (a destra nella foto) è una socia del Circolo trentino di Montreal (Canada), appassionata di canto lirico. Durante la sua visita in Trentino ha preso contatti per organizzare nell’estate 2014 una trasferta in Trentino del coro del quale lei è la voce solista.

Renata Del Negro Feist Canelas (al centro nella foto) è stata la prima presidente del Circolo trentino del Portogallo, quando fu fondato nel 2005. Per la prima volta, in luglio, ha avuto la possibilità di visitare l’Associazione.

Interscambio giovanile

Lazaro Tabach Boone e Lukas Reiter Pezzini

Alcuni partecipanti all’interscambio giovanile provenienti dall’Argentina hanno fatto visita all’Associazione. Nella foto: da sinistra, Alejandra Zampedri del CT di Chajari, Alberto Tafner presidente dell’Associazione, Cristian Ariel Conci del CT Colonia Tirolesa, Anna Lanfranchi direttore dell’Associazione, Cristian Jorge Zampedri del C.T. Buenos Aires, Gustavo Daniel Ceroleni del CT di Chajari e Francesco Bocchetti dell’Associazione.

Lazaro Tabach Boone, del Circolo Trentino di Venda Nova do Emigrante (Brasile), originario di Pieve Tesino, è arrivato per la prima volta in Trentino con l’interscambio giovanile della Provincia Autonoma di Trento. Nella foto (scattata nella sala “Rino Zandonai” nella sede dell’Associazione) è insieme a Francesco Bocchetti.

Anche Lukas Reiter Pezzini dal Circolo trentino di Blumenau (Brasile), in Trentino perl’interscambio giovanile della Provincia Autonoma di Trento, ci ha fatto visita. Il suo trisnonno Alfonso Vettori Pezzini era emigrato nel 1873 da Nomesino, frazione di Mori. Nella foto è insieme a Jesus Prensa, giovane volontario europeo nell’Associazione.

Maria das Graças Gozzer Maria das Graças Gozzer, il marito Wantuir Dos Santos e Rosalina Koelhert hanno fatto visita all’Associazione: Maria das Graças ha infatti origini trentine, sia da Novaledo (Gozzer) sia da Cembra (Dalmonech). Abitano a Santa Maria de Tetiba nello Stato di Espirito Santo. Nella foto sono insieme a Diego Dalmonech (secondo da sinistra) del gruppo volontariato dell’Associazione e parente di Maria das Graças. 1/2 - 2014

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DI INCONTRI

Circolo di Rosario Nella foto a sinistra, scattata nel gennaio del 2013 ,la prima a sinistra è Claudia Ortolani Pinazza, presidente del Circolo trentino di Rosario (Argentina): sono con lei Sabina Corradini, Stefano Ruffo, che ha tenuto corsi di italiano a Rosario, Maximiliano Cafarella (marito di Claudia) e Mariano Roca (a quel tempo Consultore della Provincia di Trento per l’Argentina meridionale). Alla fine di ottobre (foto a destra) Stefano Ruffo è tornato nella sede dell’Associazione - accompagnato da Stefania Vasta - per consegnare un regalo che il Circolo ha voluto fare alla Trentini nel mondo.

Gene Pellegrini

Era il 23 settembre quando Gene Pellegrini (al centro nella foto) per molti anni presidente dell’ITTONA (la federazione dei Circoli trentini di Stati Uniti e Canada), socio del Circolo trentino di Chicago (USA) ha fatto visita all’Associazione. Era con lui la compagna Lorraine Schaefer (seconda da de-

stra), con la quale stava facendo un viaggio in Europa. Nella foto, insieme al presidente Alberto Tafner, ci sono anche il figlio di Lorraine, Vincent (primo a sinistra) e sua moglie Carol (prima a destra). Per Lorraine, Vincent e Carol, che vivono in Ohio, si è trattato della prima volta in Trentino.

Josephine Leonardelli Josephine Leonardelli (ex presidente del Circolo trentino di New York - Stati Uniti) ha fatto visita all’Associazione verso la fine di settembre, in occasione del suo viaggio in Trentino, durante il quale ha fatto visita ai parenti. Al termine della sua permanenza in Trentino, Josephine ha raggiunto Venezia, dove si è imbarcata per una crociera nel Mediterraneo, insieme ad altri soci del Circolo di New York. Nella fotografia è con il presidente della Trentini nel mondo,Alberto Tafner.

Takahiko Ueno, dal Giappone Dal Giappone e più precisamente da Tokio, Takahiko Ueno è venuto a trovarci per conoscere meglio l’attività dell’Associazione, della quale parlerà nella sua tesi di laurea. Takahiko ha frequentato per un anno la Facoltà di Sociologia di Trento grazie ad un accordo stipulato tra l’Università di Trento e l’Hitotsubashi University di Tokio. Per lui è stata un’esperienza stupenda e unica. Nel suo percorso formativo si è avvicinato al tema dell’emigrazione e immigrazione. Nel mese di marzo è prevista la presentazione della sua tesi di laurea sul tema: il confronto tra il fenomeno migratorio giapponese e quello trentino. Proprio per questo ha voluto visitare la Trentini nel mondo. Il contatto è avvenuto tramite Carla Nardelli, brasiliana di origine trentina conosciuta all’Università. Nella foto da sinistra: Rosanna Barchiesi dell’Associazione, Takahiko Ueno e la sua compagna di studi, Silvia di Lenna

Jorge Andres Cuvertino Nel mese di luglio c’è stata la visita di Jorge Andres Cuvertino Santoni, che fa parte del Circolo Trentino di Santiago (Cile): ad emigrare da Sopramonte era stato il suo bisnonno Giovanni Girardi. Jorge Andres ha partecipato nel 2012 al «Bando Ambiente» promosso dall’Associazione con il video dal titolo «Microbosques», un piccolo documentario sulla particolare vegetazione della riserva naturale di Capo Horn.

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UN ANNO DI INCONTRI

Lilia Bonetto Risatti Lilia Bonetto Risatti e il marito Juan Carlos Thomas hanno fatto visita all’Associazione il 2 agosto. Per Lilia, nata e cresciuta in Uruguay ma di origine trentine (i suoi provengono da Tiarno di Sotto e hanno lasciato la loro patria nel 1906 alla volta del Sudamerica), si è trattato della prima volta in Trentino (nella foto è insieme a Rosanna Barchiesi e a Ciro Russo).

Christine Robertson e Jenny Martinelli Christine Robertson (seconda da sinistra) e Jennifer (Jenny) Martinelli (terza da sinistra), sono cugine fra di loro: entrambe sono nate e vivono in Australia, Christine a Sydney e Jennifer a Brisbane. In settembre hanno trascorso un lungo periodo in Europa e nel loro programma di viaggio c’era anche il Trentino, e Isera in particolare, il paese da dove la

madre di Christine, Luisa Martinelli, nel 1933 era emigrata con la famiglia verso l’Australia. Per Jenny (figlia di Franco, un fratello di Luisa Martinelli) è stata la sua prima volta in Italia, mentre Christine ci era già stata altre due volte. Con loro nella foto c’è anche Sara Dapor (prima a destra), giovane roveretana che le aveva conosciute durante un soggiorno di lavoro in Australia, nel 2012.

Il Coro CITAVI di Rio do Oeste

Alcuni componenti del coro Citavi (Coro della Comunità degli Immigrati Trentini nell’Alta Valle del fiume Itajaí) durante il loro soggiorno a Borgo Valsugana, dal 26 settembre al 2 ottobre in occasione del gemellaggio con il coro Valbronzale, hanno fatto visita all’Associazione. Nella foto da sinistra Riccardo Baldi di Ospedaletto maestro del Coro Valbronzale,Valdir Sborz (Rio do Sul), Aroldo e Maria Lourdes Tambosi (Laurentino), Armando Ferrari (Rio do Oeste) e Ezio Brandalise (Bieno).

Circolo di Gasparin (Brasile) Lovidio Bertodi ha «guidato» un gruppo formato da familiari e amici, tutti componenti del Circolo Trentino di Gaspar, durante un viaggio in Trentino e in Italia. Il 19 agosto hanno fatto tappa anche a Trento per visitare l’Associazione Trentini nel mondo. Nella fotografia sedute (da si-

Luciano Andreolli

nistra): Bruna Bertoldi, Daniela Zucchi Bertoldi, Maria Teresinha Bertoldi e Celina Bertoldi Bernardo. In piedi da sinistra: Alberto Tafner presidente dell’Associazione, Odilon Ascoli, Lovidio Bertoldi, Nivaldo Bertoldi attuale presidente del Circolo di Gasparin e Lino Bernardo.

Socio del Circolo trentino di Buenos Aires (Argentina), per anni anche presidente della Federazione dei Circoli trentini dell’Argentina, Luciano Andreolli il 30 ottobre ha fatto visita all’Associazione insieme alla moglie Evelin.

Marisa Rado e... i «brezeli» Marisa Rado (prima a sinistra), vicepresidente del Circolo trentino di Zofingen (Svizzera), ha fatto visita alla Trentini nel mondo, accompagnata dal marito Franz (al suo fianco). A salutarla, il personale dell’Associazione (nella foto c’è Giada Degasperi della segreteria), il direttore, Anna Lanfranchi e anche la consultrice per il Canada, Lucia Larentis Flaim. Marisa non è giunta a mani vuote: memore dell’ormai risaputa golosità dello staff dell’Associazione, ha portato una squisita e corposa fornitura di cioccolatini svizzeri, e un’altrettanto corposa scorta di una specialità tipica svizzera, cioè delle cialde dolci denominate «brezeli», che lei stessa aveva preparato. 1/2 - 2014

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UN ANNO DI INCONTRI Ornella Pezzini

Eugenio Pizetta Eugenio Pizetta, ex presidente del Cicolo Trentino di Erexim (Brasile), originario di Albiano ha fatto visita all'Associazione assieme a suo figlio Diego. Nella foto sono assieme a Ferruccio Pisoni, past president dell'Associazione.

Ornella Ines Pizzini (al centro nella foto), vive a Blumenau (Santa Catarina - Brasile) e assieme al marito Ademastor (al suo fianco), in luglio ha soggiornato a Nomesino, paese della Val di Gresta da dove è partito il suo trisavolo Marcello Pezzini e dove da qualche anno ha comperato un appartamento. Ornella era stata per la prima volta a Nomesino nel 2005, con suo padre, che ancora parlava il dialetto di quel paese. Fu un’esperienza molto bella e intensa, che rafforzò la sua volontà di riallacciare i rapporti con la terra di origine. Dal 2005 Ornella torna ogni anno a Nomesino, insieme al marito e ai figli, che condividono la sua passione er il suo amore per il Trentino. Ornella ha anche da poco com-

pletato la stesura di un libro, che ha intitolato «Sulla pista degli antenati. Un ritorno nel Trentino», che sarà presentato il 13 marzo a Rodeio, presso il Centro de eventos alle ore 19.00. Nel libro Ornella racconta anche la sua personale esperienza di discendente di emigrati trentini in Brasile che visita il paese di origine dei suoi

antenati e descrive le fatiche e i sacrifici affrontati da coloro che lasciarono il Trentino alla fine del 1800, per cercare fortuna oltre oceano. «È un documento - ha scritto Ornella nella prefazione del libro - che lascio ai discendenti trentini affinché conoscano e preservino la loro identità culturale e la loro identità»

Dal Messico, Claudia Zilli e Luca Seresin Il 7 novembre è venuto a trovarci Luca Seresin (foto a destra), che ora vive a Veracruz in Messico, dove si è trasferito «per ragioni di cuore». Nell’estate del 2007 durante un interscambio giovanile ha conosciuto sua moglie, Fedora Conzatti (figlia del Presidente del Circolo Trentino di Veracruz, Ruben Conzatti). Si sono sposati nel 2008 in Messico a Boca del Rio. A Veracruz gestisce un ristorante - pizzeria chiamato “Piccola Italia” (ma di questo parleremo più ampiamente nel prossimo numero del giornale). Il 27 marzo era stata invece Claudia Zilli (foto a sinistra) anche lei messicana con origini trentine, a far visita all’Associazione.

Circolo trentino di Montevideo (Uruguay)

Dal 29 agosto al 9 settembre, un gruppo di cinquanta persone formato da soci del Circolo trentino di Montevideo (Uruguay), ha partecipato ad un viaggio in Trentino, alla «riscoperta» delle loro radici. Il programma del viaggio prevedeva una serie di escursioni per conoscere alcuni dei luoghi più belli e suggestivi del Trentino.

Il 5 settembre una delegazione del Circolo ha fatto visita alla sede dell’Associazione, dove è stata accolta dal direttore Anna Lanfranchi. Durante la visita hanno omaggiato l’Associazione con una targa che il segretario del Circolo, Jorge Zas, ha consegnato ad Anna Lanfranchi (foto a destra).

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UN ANNO DI INCONTRI

L’incontro dei Consultori con Fabio Vettori

Durante l’annuale Conferenza dei Consultori all’estero della Provincia Autonoma di Trento, il 29 maggio si è svolto un simpatico incontro con Fabio Vettori (terzo da sinistra in piedi), il noto disegnatore trentino, che ha invitato Consultori e Associazione Trentini nel mondo nel suo negozio in centro storico

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a Trento. Dopo aver parlato di come nascono i suoi lavori (con una dimostrazione pratica che ha incantato i presenti) Vettori ha regalato a tutti un suo disegno originale (riprodotto qui sotto) dedicato proprio ai Consultori e all’Associazione Trentini nel mondo. I Consultori presenti all’incontro erano

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Mariano Roca (Sud Argentina), Giuseppe Filippi (Europa Occidentale), Nadia Arnoldi (Cile), Rosemarie Viola (Stati Uniti), Franco Dondio (Australia), Laura Versini (Messico), Lucia Larentis Flaim (Canada), José Eraldo Stenico (Centro - Nord Brasile), Hugo Zurlo (Nord Argentina), Laura Vera Righi (Uruguay).


CIRCOLI

Fiabe al parco per i bambini di Wollongong Il Circolo di Wollongong (Australia) ha voluto dedicare una giornata alle leggende trentine. Partendo dal presupposto che è di vitale importanza che le fiabe della tradizione popolare non vengano dimenticate, il Comitato del Circolo ha organizzato un evento centrato sui racconti popolari della nostra regione. Trentini, discendenti trentini e italiani, bambini, genitori e nonni, hanno potuto ascoltare domenica 8 dicembre, alcune leggende, veri e propri tesori letterari, che dovrebbero essere costantamente recuperati e tramandati di generazione in generazione. Due nonni del Circolo, Albano e Oriana Cazzolli, hanno letto alcune leggende in italiano e in inglese ad un pubblico attento

ed interessato, che ha trascorso insieme un bel pomeriggio di estate in uno dei bellissimi parchi di Wollongong. Al termine della lettura ai bambini sono state proposte

alcune attività (art craft) in tema con le fiabe appena ascolate. Un sottofondo di canzoni italiane per l’infanzia ha allietato l’impegno dei nostri bambini che hanno realizzato con grande soddisfazione

dei piccoli capolavori. Un grazie particolare a Giada dell’Associazione Trentini nel Mondo per la preziosa collaborazione offerta. Cristiana Grillo

Iniziata con la tradizionale «festa d’inverno» l’attività 2014 del Circolo del New England Il 5 gennaio 2014 il Circolo trentino del New England (Stati Uniti) ha tenuto la sua annuale festa invernale. Sono state circa un centinaio le persone che hanno partecipato a questo evento, pensato soprattutto per le famiglie. Sono già vent’anni che il Circolo organizza una festa nel periodo natalizio e di fine anno e in ogni occasione Babbo Natale non è mai mancato. Questo dimostra due cose. La prima, che Babbo Natale è un fan del Trentino e la seconda che ha molta fame di polenta. Staiumgumba! Ogni anno il Circolo del New England organizza un pic nic con polenta d’estate e la festa d’inverno. Il 5 gennaio scorso particolare attenzione è stata dedicata ai bambini, ad ognuno dei quali è stato

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fatto un piccolo regalo: durante la festa sono stati intonate alcune canzoni per bambini. Per favorire la partecipazione dei «giovanissimi», per i minori di 18 anni non era previsto alcun costo di iscrizione. La festa si è conclusa con la raccolta di offerte per un totale complessivo di oltre duecento dollari - dersinate alle borse di studio. All’iniziativa erano presenti anche il presidente dell’ITTONA, Ben Maganzini, con la moglie Gayle. «Questa nostra festa d’inverno - ha affermato Ben - è un evento fantastico per iniziare il 2014. Lo spirito dei trentini è alto come le vette delle Dolomiti di Brenta».

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CIRCOLI

I Re Magi sono arrivati nella Vale dos Vinhedos Il 5 gennaio 2014 nella Comunitade da Gloria, località chiamata anche della Madonna dell’Assunta al Monte dei Presani, che si trova nella Valle dos Vinhedos (Rio Grande do Sul - Brasile), si è svolta - per iniziativa anche del Circolo trentino di Bento Gonçalves - una rappresentazione religiosa in ricordo

della tradizione dei Re Magi nella notte dell’Epifania, tradizione tramandata dagli emigrati trentini di questa valle. I tre Re Magi, Baldassare, re d’Arabia con la carnagione nera, Melchiorre, re di Persia dalla carnagione chiara e Gasparre, re dell’India dalla carnagione marrone, rappresentavano i popoli di

ogni colore e nazionalità. Portavano doni per Gesù, doni dal significato speciale: l’oro, simbolo di nobiltà, omaggio riservato solo ai re; l’incenso, simbolo della fede, riservato ai sacerdoti; la mirra, simbolo di soave profumo e sacrificio, omaggio offerto ai profeti. Il Coro della Valle dos Vinhe-

dos, rappresentando quelli che nel Trentino sono chiamati i Cantori della Stella, ha eseguito, fra gli altri, anche il canto tradizionale della stella in italiano, augurando in questo modo alle famiglie conforto e benedizione, come fecero i Re Magi con Gesù. Ad ogni fermata, per ogni famiglia, una forte emozione. Storia e tradizione. Ricordi di ciò che facevano gli anziani che hanno preservato questo patrimonio. I Longhi, i Baldissarelli, i Zandonai, i Giordani, i Conzatti e tanti altri che cantavano visitando le famiglie. Dicevano i più vecchi sorridendo: “Intanto che cantavano e intrattenevano una famiglia, uno andava nel pollaio e rubava una gallina. E poi andavano nella famiglia successiva a fare il brodo.” Così, con poco erano felici. Alla fine della rappresentazione, le famiglie, il coro e tutti i presenti hanno condiviso il tradizionale pasto, al quale tutti avevano contribuito con qualcosa di dolce o di salato.

IL CIRCOLO TRENTINO DI OURO FINO HA VOLUTO CONFERIRLE UNA TARGA PER IL SUO IMPEGNO VERSO I BAMBINI CON DISABILITÀ

L’omaggio a Conceiçao Aparecida Muñoz Mendonça Da diciassette anni Conceição Aparecida Muñoz Mendonça de Almeida collabora con l’APAE di Ouro Fino (Minas Gerais - Brasile), l’associazione dei genitori e degli amici dei bambini con disabilità fisica. Per iniziativa del Circolo trentino di Ouro Fino, il 30 gennaio scorso è stata organizzata una cerimonia per consegnare ad Aparecida una targa, come onorificenza per il suo prezioso lavoro. Durante l’incontro ha preso la parola il presidente del Circolo trentino, Paulo Chistè, che ha sottolineato la nobiltà d’animo di Conceição Mendonça, che con grande affetto, dedizione, perseveranza, forza e amore, ha dedicato gran parte della sua vita a prendersi cura delle persone con bisogni speciali. 1/2 - 2014

Chistè ha anche sottolineato che sia il presidente dell’Associazione Trentini nel Mondo, Alberto Tafner, sia il Servizio emigrazione e solidarietà internazionale della Provincia Autonoma di Trento, hanno

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inviato lettere di congratulazioni ad Aparecida, conferendo così una dimensione internazionale alla cerimonia di omaggio. Conceição ha espresso la sua commozione e la sua gratitudine per l’iniziativa e si è detta onorata per aver ricevuto, attraverso il Circolo trentino, le lettere provenienti dall’Italia. Aparecida ha poi affermato che continuerà ad impegnarsi e a dedicarsi con passione alle persone con bisogni speciali, affermando anche che APAE, in questi 17 anni durante i quali lei ha collaborato, è cambiata in meglio, migliorando i servizi offerti. A chiusura del suo intervento, Conceição ha ringraziato la Provincia Autonoma di Trento, l’associazione Trentini nel Mondo e il Circolo trentino di Ouro Fino.


CIRCOLI

«Pizza di fine anno» al Circolo trentino di Porto Alegre Il Circolo trentino di Porto Alegre (Rio Grande do Sul - Brasile) il 27 novembre ha riunito i soci per festeggiare il ventiduesimo compleanno del Circolo, il primo anno di “residenza” nella nuova sede e la fine d’anno. Adulti e bambini hanno gradito e apprezzato la pizza che era stata preparata per l’occasione. OLTRE TRENTA PERSONE HANNO ANIMATO IL TRADIZIONALE APPUNTAMENTO CHE HA RIUNITO TRENTINI, FRIULANI, LOMBARDI E BELGI

Inizio d’anno conviviale per il Circolo di Bruxelles Il Circolo trentino di Bruxelles (Belgio) il 25 gennaio scorso a Nivelles ha iniziato l’anno festosamente. Un gruppo di oltre trenta amici, rappresentanti del Trentino, del Friuli, della Lombardia nonché del nostro paese d’accoglienza, hanno partecipato al nostro tradizionale pranzo di Capodanno. La «gioventù», nella persona di Barbara Kempner tornata dall’Australia per qualche giorno di vacanza, ci ha onorato della sua presenza. Dopo l’aperitivo e il benvenuto da parte del presidente

del Circolo, le persone presenti hanno gustato e apprezzato la gastronomia locale, in una bella atmosfera conviviale.

La festa si è conclusa con qualche canto in ricordo delle nostre montagne. Visto il successo, il comitato

del Circolo Trentino di Bruxelles s’impegnerà per riprogrammare l’incontro l’anno prossimo. Mario Tiso

ALLA GIORNATA DEL 15 DICEMBRE HA PARTECIPATO ANCHE IL VICE PRESIDENTE DELLA TRENTINI NEL MONDO, ALDO DEGAUDENZ

Assemblea, messa e pranzo di Natale per i soci del Circolo trentino di Como La ricorrenza del Natale è in tutto il mondo una lieta occasione per incontrarsi, per ritrovare un momento di pace e fratellanza, per riunire famigliari e amici. È anche un’occasione per rinnovare le tradizioni etniche e stimolare l’impegno a preparare, in ogni casa, il presepio, ogni anno sempre più suggestivo e ad addobbare l’abete natalizio con doni e luminarie, rinnovato e sempre più ricco. Per noi trentini di Como e Lecco è un’attesa occasione per incontrarci, per scambiarci gli auguri, per ricordare, come ogni anno, i trentini che non ci sono più, ma dei quali sentiamo la mancanza perché furono le colonne del nostro circolo, ma soprattutto un’occasione per fare un bilancio della nostra attività e per discutere i suggerimenti su ciò che riguarda

il programma futuro. Il 15 dicembre 2013 infatti i trentini di Como e Lecco assieme agli amici, si sono riuniti presso l’Oratorio di S. Maurizio di Erba dove, dopo l’assemblea generale dei soci, abbiamo assistito alla Santa Messa. Successivamente abbiamo consumato il pranzo in un suggestivo ristorante cui è seguita una ricca lotteria.

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Ci hanno onorato della loro presenza, amicizia e solidarietà Aldo Degaudenz, vice presidente dell’Associazione Trentini nel mondo, e l’on. Renzo Pigni, ex sindaco di Como e socio del nostro circolo. Non sono mancati canti natalizi e cori trentini accompagnati dalla fisarmonica del segretario Luigi Moser e del socio Eugenio che allietarono la

bella e intensa giornata. Infine, a tutto il personale dell’Associazione Trentini nel Mondo esprimo il nostro più cordiale augurio di ogni bene e di buon anno 2014 con un grazie di cuore per l’invio della «Strenna Trentina» a conferma del profondo legame che ci unisce. Guido Endrizzi Presidente Circolo trentino di Como

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CIRCOLI .

Notizie dal Circolo trentino di Stoccarda Festa di Natale con Sankt Nikolaus La tradizionale festa di Natale per grandi e bambini del Circolo trentino di Stoccarda (Germania) si è svolta l’8 dicembre 2013. Come sempre, l’appuntamento è stato organizzato dal nostro Circolo trentino di Stoccarda, insieme ai Circoli dei Bellunesi nel mondo e dei Bergamaschi nel mondo e con la sezione ANA (Associazione Nazionale Alpini): il programma della festa prevedeva un favoloso pranzo, tombola e musica. Nel pomeriggio è passato Sankt Nikolaus con un sacco di doni per i bambini. Un doveroso ringraziamento, unito a un sacco di complimenti, va rivolto ai volontari che lavorano sempre instancabili, come l’equipe della cucina. Nella foto Sankt Nikolaus con Fabio de Pellegrini, mentre distribuiscono i doni ai nostri bambini

La castagnata Dopo tanti anni abbiamo pensato di rifare una «castagnata», organizzata e curata dal nostro presidente Luciano Zeni con la moglie Ives. Per noi è stata una piacevole sorpresa vedere che in molti hanno voluto partecipare all’appuntamento del 24 novembre. Ci siamo gustati favolose castagne e vin brulè, mele e arance, passando un pomeriggio con canti e in allegria.

Commemorazione dei caduti di tutte le guerre al Wald Friedhof

Come tutti gli anni, anche nel 2013 il nostro Circolo trentino di Stoccarda ha partecipato il 17 novembre alla commemorazione dei caduti di tutte le guerre e conflitti nel Wald Friedhof di Stoccarda, organizzato dal gruppo A.N.A. Alpini di Stoccarda con la Santa Messa celebrata nella Cappella del Cimitero, poi la cerimonia al Monumento dei Caduti (vedi foto) e infine il pranzo (facoltativo, che serve anche per raccogliere offerte per iniziative di solidarietà. Il ricavato è

stato destinato al progetto «Bolivia comunat» coordinato dal padre scalabriniano Aldo Pasqualotto, e servirà a sostenere un anno di lavoro pastorale nell’arcidiocesi di La Paz in Bolivia, a servizio dei migranti e delle loro famiglie per il 2014. Nella foto a destra: il capogruppo degli alpini di Stoccarda, Fabio de Pellegrini, che è anche nostro socio, a fianco della madre Sabina di 91 anni che vive a Falcade, che si trovava a Stoccarda e ha voluto partecipare alla commemorazione.

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CIRCOLI DURANTE LA GIORNATA SONO STATE FESTEGGIATE ANCHE LE NOZZE D’ORO DI MARIA TERESA BERLANDA E GIUSPPE BAIOCCO

A Charleroi, vittoria di Claudine Coppine al terzo torneo di pirlo «Rino Zandonai» Sarà forse il sole che sembra ancora autunnale, o già primaverile, ma domenica 12 gennaio 2014 nelle sede del Circolo trentino di Charleroi (Belgio) si respirava un’aria di festa, di allegria e di sano agonismo. L’invito era stato fissato alle 15,00, ma alcuni fra i soci più fedeli hanno anticipato il loro arrivo, tanto erano desiderosi di essere i primi a rinnovare la tessera annuale. Cassiere e segretario, sorpresi ancora in preparativi, ma felici di tanta simpatia, si sono dunque messi all’opera per raccogliere ancor più che la simbolica quota di adesione, quello che essa rappresenta: un gesto di amicizia e sostegno che rassicura tutti i comitati di questo mondo. E si è creato immediatamente quel clima famigliare di festa che si respira sempre quando dei trentini, magari anche solo poche persone, si riuniscono. Poi gli ospiti, “alleggeriti” del peso del loro contributo appena versato per rinnovare l’iscrizione al Circolo e contenti di ritrovarsi ancora una volta, o meglio, una volta di più insieme, hanno occupato il tempo scambiandosi auguri per l’anno appena iniziato e sgranando, come si fa in queste occasioni, vecchi ricordi e notizie fresche.

Alla sfida hanno partecipato sedici concorrenti, sedici adulti decisamente maturi, ma felici di ritornare ai tempi e ai giochi della loro infanzia; fra di loro anche i vincitori delle precedenti edizioni che si sono sfidati in quattro «manche» molto combattute

La consegna dell’omaggio floreale alla coppia che festeggiava le nozze d’oro. Sotto, (a sinistra) la vincitrice del torneo e alcuni momenti della «sfida».

Tutto questo mentre aspettavano l’arrivo dei “festeggiati” del giorno, una coppia di “giovani sposini” giunti alle loro Nozze d’Oro. Così la presidente del Circolo, Annie Giovanazzi, invitando tutti i presenti ad un brindisi augurale, ha riservato un

ricordo e un augurio particolari a Maria Teresa Berlanda, originaria di Brusino e al marito, Giuseppe Baiocco, con le più affettuose felicitazioni per il lusinghiero traguardo raggiunto. Il segretario, Giuseppe Filippi, ha poi ricordato i legami che da

anni uniscono i nostri amici al Circolo, del quale Maria Teresa è stata, oltre che cassiera, la “Madame Tombola” di tante cene, e con l’occasione ha ringraziato il marito per la libertà concessa alla moglie in quelle occasioni e la grande pazienza. Il “clou” della serata è stato il tanto atteso “Gran Premio Rino Zandonai”, torneo di pirlo (roulette tirolese), giunto alla sua terza edizione. Sedici concorrenti, sedici adulti decisamente maturi, ma felici di ritornare ai tempi e ai giochi della loro infanzia; fra di loro anche i vincitori delle precedenti edizioni che si sono sfidati in quattro “manche” molto combattute, come si può ben immaginare. Alla fine a spuntarla è stata la signora Claudine Coppine, una nostra simpatizzante, sempre presente ai nostri incontri, che si è aggiudicata la gara finale. In chiusura, il segretario ha ringraziato i convenuti, ricordando i numerosi appuntamenti proposti dal Circolo per i prossimi mesi e che non mancheremo di commentare nelle prossime edizioni di questo giornale, fosse solo per invogliare i fedeli lettori a venire a vivere con noi di Charleroi uno di questi momenti di “dolce festa di vaghi color”. GIeffe

sede in via Malfatti, 21 - 38122 TRENTO - tel. 0461 234379 - fax 0461 230840

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EVENTI FINO AL 4 MAGGIO IL CASTELLO DEL BUONCONSIGLIO A TRENTO OSPITA LA MOSTRA «PAESAGGI LONTANI E MERAVIGLIOSI»

Fu grazie all’intuizione di un trentino che l’Europa scoprì «l’impero del nord» Nella sua edizione del 20 dicembre, il quotidiano nazionale «Corriere della sera» ha dedicato due pagine alla mostra che veniva inaugurata in quella giornata al Castello del Buonconsiglio di Trento. «Paesaggi lontani e meravigliosi» - questo il titolo della mostra organizzata dal museo del Castello del Buonconsiglio in collaborazione con il museo Pushkin di Mosca e con il Centro Tesino di Cultura, allestita nelle sale espositive del terzo piano di Castelvecchio, la parte più antica del Castello del Buonconsiglio, che si potrà visitare fino al 4 maggio - consente di ammirare un prezioso gruppo di stampe, dai soggetti affascinanti e curiosi, pubblicate nell’Ottocento da Giuseppe Daziaro, commerciante trentino originario della valle del Tesino. La mostra comprende oltre cento stampe di particolare interesse, scelte tra quelle presenti nel museo Pushkin di Mosca e nelle collezioni del Buonconsiglio. Si tratta di vedute delle principali città dell’impero zarista, affiancate da un interessante nucleo di illustrazioni di costumi russi, che, da un mondo ancora irraggiungibile e misterioso, posto al

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Giuseppe Daziaro, commerciante originario della valle del Tesino, alla fine degli anni Venti dell’Ottocento si trasferì in Russia aprendo grandi negozi di stampe a Mosca e a San Pietroburgo. Attorno al 1840 divenne editore e iniziò a produrre decine di immagini che ebbero una grande diffusione confine tra l’Europa e l’Oriente, portarono in Occidente, alla metà dell’Ottocento, immagini nitide e seducenti, che univano la certezza della veduta prospettica al fascino di architetture ed usanze sconosciute. Nel corso dell’Ottocento la

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Russia immaginata dal resto d’Europa era un paese favoloso. L’infinita distanza, i territori sconfinati, il clima estremo delle pianure ghiacciate e delle notti senza tramonto, i molti popoli dai costumi sconosciuti ne facevano un miraggio, tinteggiato dalle

suggestioni dell’Oriente. Meta avventurosa di un Grand Tour per pochi eletti, era per i più un nebuloso mistero. In una cultura come la nostra, in cui le immagini virtuali raggiungono tutti e largamente sostituiscono la realtà, è difficile comprendere come, nel corso di una storia millenaria, sia stato impossibile alla maggior parte delle persone non solo costruirsi una visione sufficientemente credibile di luoghi lontani, ma anche semplicemente di sognarli. Fu dunque un fenomeno di portata straordinaria quello costituito dalla circolazione delle immagini a stampa, la cui vasta produzione travolse a partire dal Settecento la civiltà occidentale, raggiungendo ampi strati della popolazione, per la quale divenne il maggior veicolo di conoscenza e il più accessibile strumento di meraviglia. Lo capì perfettamente Giuseppe Daziaro, che si trasferì in Russia alla fine degli anni Venti dell’Ottocento, aprendo grandi negozi di stampe a Mosca e a San Pietroburgo. Attorno al 1840 divenne editore e iniziò a produrre decine di immagini per illustrare l’«impero del nord», con la moderna tecnica della litografia, seducente


EVENTI A partire dal Settecento la circolazione delle immagini a stampa fu un fenomeno di portata straordinaria, raggiungendo ampi strati della popolazione, per la quale divenne il maggior veicolo di conoscenza e il più accessibile strumento di meraviglia

ed economico sostituto della pittura. I fastosi palazzi dello zar, i giardini, i viali maestosi e le immense piazze, ma anche le usanze dei molti popoli del grande paese, ritratti fra satira e realtà, furono diffusi in tutta Europa, incontrando i desideri di un vastissimo pubblico. Compiendo a ritroso la strada un tempo percorsa dalla caparbia e intraprendente famiglia Daziaro, tanto avventurosa quanto legata alla sua terra d’origine, le stampe pubblicate a suo tem-

Qui sopra, il negozio di Daziaro a Mosca. In alto a sinistra, l’articolo pubblicato sul «Corriere della sera». Nelle altre immagini, lacune delle oltre centostampe i mostra al Castello del Buonconsiglio.

po in Russia sono ora tornate temporaneamente in Trentino per questa mostra al Castello

del Buonconsiglio (orario dalla ore 9.30 alle 17.00, giorno di chiusura il lunedì), che illustra una singolare pagina di storia,

esponendo una selezione delle immagini che contribuirono a diffondere la conoscenza di un mondo irraggiungibile.

135.481 presenze al Buonconsiglio nel 2013 Il mese con più ingressi è stato agosto con 27mila presenze con il record assoluto giornaliero il 14 agosto con 2.813 presenze, seguito dal mese di dicembre con 18.452 ingressi. Si conferma febbraio il mese con meno visitatori (poco meno di tremila). Sono stati venduti 460 cataloghi della mostra, organizzati laboratori a tema per grandi e famiglie, visite guidate per le scuole (seimila ingressi scolastici), attività teatrali e musicali che hanno riscosso interesse tra il pubblico. Tra gli ultimi a visitare la mostra anche il cantautore Vinicio Capossela, affascinato dal mondo degli animali fantastici, che più volte ricorre nelle sue canzoni.

È stato un 2013 molto positivo per il Castello del Buonconsiglio di Trento che ha chiuso l’anno con 135.481 presenze registrando un 20% in più rispetto al 2012 (quando gli ingressi furono 112.988). Gran parte di questo aumento si deve al successo della mostra «Sangue di drago, squame di serpente» che si è conclusa lunedì 6 gennaio con un totale di 86.845 visitatori e una lusinghiera media giornaliera di 668 ingressi. La mostra, che era stata precedentemente ospitata dal Landesmuseum di Zurigo dove era stata apprezzata da poco più di 60mila visitatori, ha riscosso l’interesse del più vasto pubblico, dai piccoli, alle famiglie, alle scuole, agli studiosi.

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DALLE VALLI LO STORICO EDIFICIO DI TRENTO OSPITERÀ UNA SCUOLA ELEMENTARE, UNA MEDIA E IL CONSERVATORIO «BONPORTI»

A settembre riaprono le scuole «Crispi» dopo sei anni di lavori di ristrutturazione È stato ultimato il cantiere per il restauro e l’ampliamento delle scuole «Francesco Crispi», in via San Giovanni Bosco a Trento. Il nuovo complesso ospiterà una scuola elementare, una scuola media e il nuovo conservatorio «F. A. Bonporti». Bambini e ragazzi potranno entrare nelle aule a settembre di quest’anno. Ci sarà spazio per tre sezioni delle scuole elementari e sei classi delle medie, oltre alle classi del conservatorio. Con i lavori appena ultimati lo storico edificio di via San Giovanni Bosco è stato restaurato e sono stati realizzati, nel contempo, nuovi volumi totalmente interrati nei due cortili interni. In questi spazi hanno trovato posto la palestra, l’auditorium e due piani di parcheggio per ottanta posti.

Gli spazi si articolano in questo modo. La scuola elementare occupa i primi piani della parte di edificio esistente corrispondente

al corpo est, a metà del corpo su via S. Giovanni Bosco ed a metà del corpo centrale che separa i due cortili. La scuola media “Bonporti”, invece, viene collocata al secondo piano della parte di edificio di proprietà comunale. A servizio di entrambe le scuole sono stati costruiti ex novo una palestra interrata sotto il cortile interno ed un piano del parcheggio ricavato sotto il cortile sud. La nuova sede del Conservatorio musicale «F.A. Bonporti» occupa, infine, la parte di edificio corrispondente al corpo ovest, a metà del corpo su via S. Giovanni Bosco ed a metà del corpo centrale che separa i due cortili. Per il conservatorio sono stati costruiti

ex novo un auditorium interrato per 286 spettatori ed un piano del parcheggio ricavato sotto il cortile sud. Nel corso del cantiere ci sono stati alcuni ritrovamenti archeologici e storico artistici importanti, quali un tratto dell’argine medievale del torrente Fersina in corrispondenza del cortile centrale dell’edificio, dove è stata realizzata la palestra interrata, e decorazioni pittoriche all’interno di alcune aule. I lavori, affidati con un appalto europeo, hanno avuto inizio il 27 giugno del 2007 e sono stati completati il 30 dicembre 2013. L’investimento complessivo è stato pari a 27,1 milioni di euro, di cui 13.773.555 da parte della Provincia.

LA CERIMONIA HA ORIGINI ANTICHISSIME: PER GLI EMIGRATI IN BRASILE È LA RICORRENZA DI «SANT’ANTONIO COL PORCHETO»

A Termon la tradizionale benedizione del sale

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una fitta nevicata che non ha comunque fatto mancare il folto pubblico che annualmente si ritrova per questo evento: amministratori del mondo cooperativo trentino, sindaci e politici delle comunità nonese, ma soprattutto tanta

Foto Sergio Zanotti

Il 17 gennaio la Chiesa ricorda Sant’Antonio abate, protettore degli animali domestici e delle stalle, spesso raffigurato con ai suoi piedi un maialino. Un tempo molto diffusa in quasi tutte le comunità rurali italiane, la tradizione della benedizione del sale per la prevenzione delle malattie degli animali ha origini antichissime ed è ricordata perfino nel sud del Brasile, dove per i coloni emigrati è ancora oggi la ricorrenza di “Sant’Antonio del porcheto”. In Trentino rivive ogni anno – dal 1896 – in Val di Non, dove la Famiglia Cooperativa Primanaunia del Presidente Ottorino Angeli la propone in modo itinerante nei paesi in cui è presente. Quest’anno è toccato a Termon di Campodenno, ed è stata proprio una benedizione coi fiocchi, in quanto svoltasi sotto

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gente comune e del mondo contadino. Il Presidente Angeli ha ricordato il significato del rito, che coniuga tradizione e solidarietà e che vuole testimoniare anche alle nuove generazioni la fede sincera e semplice del mondo rurale. Il sale benedetto da monsignor Luigi Franzoi (sacerdote missionario, avendo trascorso la maggior parte della sua vita prima in Germania e poi in Africa) ogni anno viene messo in vendita ed il ricavato è destinato da tempo a sostegno di progetti di solidarietà della Onlus “Amici del Magadascar”, presieduta da Rita Cattani. Quest’anno sarà acquistato un macchinario per il prelievo di sangue, a corredo del dispensario medico costruito lo scorso anno con il contributo dell’associazione. Cesare Ciola


LI RICORDIAMO COSÍ Il giorno 9 febbraio 2014 ci ha lasciati Pierre Bonazza, all’età di 71 anni. Nato a Grenoble (Francia) da genitori trentini (di Roncone e Breguzzo), nel 1975 era stato fra i soci fondatori della “Baita Trentina di Grenoble” e ha fatto parte del comitato direttivo per ben 35 anni, sempre attivo, con il sorriso e la battuta pronta. Ha dedicato molto tempo e molte energie alle iniziative promosse dalla “Baita”, era sempre in prima fila quando c’erano cose da fare, credeva con convinzione nel ruolo sociale del Circolo e nell’importanza di avere un luogo di ritrovo e di aggregazione per i trentini emigrati nella zona di Grenoble, è stato un esempio di amicizia e di solidarietà. Pierre era molto conosciuto fra i “trentini nel mondo” anche al di fuori del suo Circolo, perché ha sempre partecipato con entusiasmo insieme alla moglie Anna agli Incontri dei Circoli trentini d’Europa, organizzati dall’Associazione Trentini nel mondo (la foto lo ritrae in occasione

Il Circolo Trentino di Melbourne (Australia) ha perso un altro socio, Agnese Bertagnolli Paternoster, fedele ed affezionata sostenitrice delle sue attività. Nata Agnese Bertagnolli a Fondo (Val di Non) nel 1931, negli anni dopo la guerra aveva incontrato Berto Paternoster di Cagnò. Poco tempo dopo Berto partì per l’Australia; ma l’amore non conosce confini e distanze. Agnese partì anch’essa nel 1955 per raggiungere il fidanzato. Si sposarono a Cooma, un paese nel New South Wales, dove molti emigranti europei lavoravano alla costruzione del grande progetto idro-elettrico sulle Snowy Mountains. A Cooma Berto e Agnese si costruirono una casetta con le loro mani. Qui nacquero i due figli John e Albert. Poi si trasferirono a Melbourne, dove acquistarono un pezzo di terra con una casa alla periferia della città e allo stesso tempo diventarono soci del Circolo Trentino. Agnese era una donna molto industriosa: nell’orto produceva

ogni tipo dio verdura per la famiglia e per gli amici, e la proprietà diventò una piccola fattoria con animali domestici… A casa Paternoster c’era sempre ogni ben di Dio da condividere con paesani ed amici, e i piatti trentini erano sempre apprezzati da tutti. Negli ultimi anni, i nipoti diventarono il centro della vita e dell’interesse familiare, ancor più per Agnese dopo la perdita del marito sei anni fa. Al funerale, celebrato da Padre Bertagnolli, erano presenti molti Trentini. Ai figli John e Albert e alle loro famiglie vanno le condoglianze del Circolo Trentino di Melbourne.

chiuse e lui con la famiglia si trasferì a Bruxelles, in cerca di un altro lavoro. Lo trovò in un istituto scolastico (San Martin) il cui direttore era l’Abbè Charles Hoffman (Don Carlo) una persona per noi molto importante. Fabio è stato co-fondatore e socio attivo del Circolo trentino di Charleroi. Per tanti anni ha organizzato le feste dei Trentini nel mondo a Bruxelles, alle quale partecipavano i trentini da tutto il Belgio. Dopo aver conosciuto molte persone che ci sono ancora amiche, se ne torna con la famiglia al paesello natio, Faver. Nella nostra bella Valle di Cembra nella nostra amata Terra Trentina. Finalmente in Italia!!!!»

Pierina Cavalet (deceduta il 24 settembre 2013) originaria di Mel (provincia di Belluno), era sposata con Gerardo Biasolli di Terlago e abitava a Basilea in Svizzera: anche lei era socia del Circolo trentino di Basilea (Gerardo è anche membro del direttivo). Lascia un grande vuoto in tutti quelli che l’hanno conosciuta e apprezzata per le sue qualità umane.

dell’Incontro che si è svolto a Stoccarda nel 2012). Lascia la moglie Anna, la figlia Myriam con il marito Fabio e gli amati nipotini Patrick, Isabel e Melissa, nonché i parenti e numerosi amici sia in Francia che nel paese di Por - Pieve di Bono, dove trascorreva lunghi periodi da “pensionato” e dove la salma è stata “rimpatriata”.

Alessandro Fabio Lorenzi conosciuto da tutti come Fabio, è scomparso il 25 ottobre 2013: ecco come lo ricordano la moglie Pierina e i familiari. «Nato il 13 dicembre 1928, lasciò il paese di Faver nel febbraio di 1951. Partì per lavorare nelle miniere di carbone del Belgio dove c’erano già due suoi fratelli. Si partiva per trovare una vita migliore però sognando di tornare al più presto in Patria. Lavorò nella miniera di Marie Josè insieme ad altri compaesani. Si sposò nel 1955 con la Pierina sua compaesana. Ebbero due figli Silvano e Herman. Nel frattempo le miniere sono state-

Il 20 gennaio 2014, all’età di 88 anni, è scomparso Osvaldo (Aldo) Zanoni. Era nato a Massone di Arco in Trentino nel 1925 ed era emigrato negli Stati Uniti nel 1952. Gli piaceva l’amicizia con gli altri Trentini che frequentano il Circolo trentino di Detroit (Stati Uniti) e amava partecipare alle Convention ITTONA (l’appuntamento organizzato ogni due anni dalla Federazione che riunisce i Augusto Pimpinelli, era nato a Roma il 13 giugno 1937 da Augusta Branz di Trento, figlia di genitori di Sanzeno di Val di Non, si è spento il 14 febbraio 2012. Grande lavoratore, affettuoso con la famiglia, molto riservato, fu fin da giovanissimo socio e collaboratore della Famiglia Trentina di Roma, quando era Presidente Mons. Carlo Callovini di Fondo. È stato un buon trentino. Ad un anno dalla sua scomparsa sono uniti nel ricordarlo il Consiglio e i soci tutti dell’Associazione.

Circoli trentini di Stati Uniti e Canada) dove aveva l’occasione di incontrare gli amici trentini provenienti da tutto il continente. Lascia la moglie Adriana, le figlie Mary Jo (sposata con Larry) Bagans e Lora (sposata con Tony) Curvey, la cognata Sue e i nipoti Gabrielle e Eric Zanoni, Nathan (Amy ) Schaffer e Anthony e Jack Curvey e la pronipote Isabella Schaffer.

Enrico Branz, Maresciallo Maggiore dell’Aeronautica di Milano, pluridecorato al Valor Militare a Tobruk in Africa, era nato a Trento il 13 marzo 1903 ed è deceduto a Trento il 18 maggio 2011. Nel 1948, con la sorella Branz Augusta, era stato fra i fondatori della Famiglia Trentina di Roma. Il Consiglio e i soci coltivano la sua memoria con profondo sentimento di grande riconoscenza e lo ricorda come uomo di grande statura umana e civile.

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CALENDARIO 5 gennaio C.T. Bento Gonçalves (BR): Camminata con la stella. 7 gennaio C.T. Seattle (USA): Christmas party C.T. Londra (GB): riunione del comitato 8 gennaio C.T. Denver – Colorado (USA):incontro mensile 11 gennaio C.T. Charleroi (BE): auguri, tesseramento e 3° gran premio Rino Zandonai di Pirlo 17 gennaio C.T. Toronto (CA): saluto di commiato per Padre Marco Bagnarol e per raccogliere fondi per la comunità in Brasile dove andrà a stabilirsi 18 gennaio Incontro di programmazione dell’Associazione Trentini nel Mondo 19 gennaio Giornata Mondiale delle Migrazioni a Pergine 25 gennaio C.T. Toronto (CA): cena canederli C.T. Bruxelles (BE): pranzo di anno nuovo 30 gennaio C.T. Ouro Fino (BR): omaggio a Conceição Aparecida Munhoz Mendoça de Almeida 2 febbraio C.T. Toronto (CA): “Superbowl” C.T. Denver – Colorado (USA): “breakfast reception” 5 - 9 febbraio Visita del Sindaco di Prjnavor in Trentino 7 febbraio C.T. Portogallo (P):riunione sociale 12 febbraio C.T. Denver – Colordo (USA): incontro mensile 15 febbraio C.T. Presidente Getulio (BR): cena in commemorazione dei 139 anni di emigrazione italiana in Brasile

22 febbraio - 10 marzo Viaggio del consigliere Cesare Ciola in Brasile accompagnando la missione esplorativa Associazione Artigiani del Trentino in Rio Grande do Sul e Santa Catarina. Inaugurazione del Circolo trentino di Sao Miguel d’Oeste e incontri con i Circoli trentini di Passo Fundo, Sananduva, Bento Gonçalves, Garibaldi, Gramado, Caxias do Sul, Florianopolis, Nova Trento, Rio do Sul, Rio dos Cedros e Rodeio. 1 marzo A Sao Miguel d’Oeste (BR): cerimonia insediamento nuovo Circolo Trentino 1-15 marzo Tour in Rio Grande do Sul e Santa Catarina (Brasile) del Coro Soldanella di Brentonico visitando i seguenti circoli: Bento Gonçalves, Garibaldi, Gramado, Caxias do Sul, Encantado, Rio do Oeste, Rio do Sul e Florianopolis 6 marzo C.T. Caxias do Sul (BR): presentazione del libro “Le Memorie migratorie dell’Altopiano di Brentonico” e incontro con l’autrice Rita Pedrotti ed esibizione del coro Soldanella di Brentonico 9 marzo C.T. Windsor&Detroit (USA): assemblea generale C.T. Ticino (CH): festa dei crauti 14 marzo C.T. Charleroi (BE): festa della Donna A Trieste, Assemblea Unione Nazionale Associazione Immigrazione e Emeigrazione (UNAIE) 20 marzo A Florianopolis (BR), incontro dei coordinatori del Brasile 22 marzo A Buenos Aires (AR), incontro dei coordinatori dell’Argentina 23 marzo A Buenos Aires, incontro dei coordinatori del Cile, Paraguay e Uruguay 29 marzo C.T. Toronto (CA): cena mensile 30 marzo C.T. Charleroi (BE): pranzo della primavera trentina

16 febbraio C.T. Charleroi (BE): festa dei popi trentini

5 aprile C.T. Norimberga (DE): presentazione dei “prodotti e sapori trentini” da parte del Gruppo giovani e volontari di Trento

17 febbraio C.T. Chilecito (AR): riunione sociale

12 aprile A Trento incontro di coordinamento dell’Europa

19 febbraio C.T. Chilecito (AR): partecipazione con i costumi tipici alla sfilata “Giorno di Chilecito”

28 aprile Assemblea dell’Associazione Trentini nel Mondo onlus

22 febbraio C.T. Toronto (CA): cena mensile

26 aprile C.T. La Louviere (BE): cena sociale

Riunione del Gruppo Giovani Trentini Brasiliani di SC e PR

27 aprile C.T. Windsor&Detroit (USA): torneo di bocce

23 febbraio C.T. Xalapa (MX): riunione sociale

1 - 4 maggio Incontro dei circoli trentini di Europa a Tuzla (BIH)


Foto di Sabina Corradini

Di ritorno da Cima Bocche, nel Parco naturale Paneveggio-Pale di San Martino.


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