Mensile dell'Associazione Trentini nel Mondo

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TRENTINI

MONDO

nel

MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO onlus ADERENTE ALLA F.U.S.I.E

7-8/2018

Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB Trento - Taxe Percue

anno 61°

La scultura in legno di un pertegante realizzata a Castello Tesino01 da Sebastian Novak rafforza il legame fra il Trentino e7l’Argentina - 2018


CIRCOLI, DELEGAZIONI E FEDERAZIONI/COORDINAMENTI DI CIRCOLI dell’Associazione Trentini nel Mondo - onlus

Coordinamenti Argentina, Australia, Benelux, Bosnia, Brasile, Canada, Germania, Messico, Paraguay, Stati Uniti e Uruguay

Federazioni ITTONA (Canada e Stati Uniti)

Argentina - 57 circoli - 1 delegazione Alta Gracia, Avellaneda, Azul, Bahia Blanca, Bariloche, Buenos Aires, Catamarca, Chajarì, Chilecito, Colonia Tirolesa, Concepción del Uruguay, Concordia, Cordoba, Cordoba Sud, Corrientes, Corzuela, Cruz del Eje, Formosa, General Roca, General San Martín, La Carlotta, La Plata, La Toma, Lanteri, Las Breñas, Machagai Plaza, Makallè, Malabrigo, Malagueño, Mar del Plata, Mendoza, Olavarria, Pampa del Infierno, Presidente Roque Sáenz Peña, Puerto Tirol, Quitilipi, Reconquista, Resistencia, Río Cuarto, Romang, Rosario, Salta, San Jaime, Sampacho, San José (Depto. Colon), San Nicolas de los Arroyos, Santa Fé, Santa Rosa de la Pampa, Tandil, Tucuman, Venado Tuerto, Viedma, Villa Carlos Paz, Villa General Belgrano, Villa Ocampo, Villa Regina, Zárate - Comodoro Rivadavia

Messico - 13 circoli - 1 delegazione Aguas Calientes, Citlatepetl, Città del Messico, Colonia Manuel Gonzalez, Colonia Diez Gutierrez, Cordoba, Huatusco, Monterrey, Puebla, San Luis de Potosí, Tijuana, Veracruz, Xalapa - Cuernavaca

Australia - 8 circoli - 2 delegazioni Adelaide, Canberra, Mackay, Melbourne, Myrtleford, Perth, Sydney, Wollongong - Tasmania, Townsville Belgio - 5 circoli - 1 delegazione Bruxelles, Centre du Borinage,Charleroi, La Louviére, Liegi – Limburgo Bolivia La Paz

- 1 circolo

Bosnia - 4 circoli Banja Luka, Sarajevo, Stivor, Tuzla Brasile -

Canada - 5 circoli Alberta, Montreal, Toronto, Vancouver, Windsor & Detroit Cile - 3 circoli Copiapò, La Serena, Santiago Colombia Bogotá

- 1 circolo

Danimarca Copenaghen

- 1 circolo

Paraguay - 10 circoli Asunción, Atyrà, Caacupé, Caaguazù, Concepción, Fernando de la Mora, Lambaré, Luque, Paso Barreto, San Pedro Ycuamandiyù

Ex emigrati - 3 circoli Australia, Stivor (BIH), Svizzera

Peru Lima

Francia - 3 circoli Grenoble, Lorena, Parigi

Portogallo Portogallo

Germania - 7 circoli - 1 delegazione Colonia, Dortmund, Friedrichshafen, Monaco, Norimberga, Reno Neckar, Stoccarda – Berlino

Romania Romania

Gran Bretagna Londra

- 1 circolo

Italia - 13 circoli Biella; Borgosesia; Brescia; Bresciani amici del Trentino; Como; Famiglia Trentina di Roma; Friuli; Milano; Pontino; Predazzani nel Mondo; Roma; Società Americana di Storo; Trieste Lussemburgo Lussemburgo

- 1 circolo

62 circoli

- 1 circolo

Serbia Indija

- 1 circolo

- 1 circolo

- 1 circolo

Stati Uniti - 21 circoli Alliance, Chicago, Cleveland, Denver, Hazleton, Milwaukee, Minnesota, New England, New York, Norway, Ogden, Pittsburgh, Readsboro, San Francisco, Seattle, Solvay, South Alabama, South East Pennsylvania, Seattle, Southern California, Washington, Wyoming Sud Africa - 2 delegazioni Pretoria, Cape Town

Ascurra, Belo Horizonte, Bento Gonçalves, Blumenau, Brusque, Caxias do Sul, Colatina, Coronel Pilar, Corupà, Curitiba, Divino di Laranjeiras, Encantado, Erexim, Florianopolis, Garibaldi, Gasparin, Gramado, Guaramirim, Indaial, Jahú, Jaraguà do Sul, Joinville, Jundiaì, Laurentino, Londrina, Luzerna, Nereu Ramos, Nova Brescia, Nova Trento, Ouro Fino, Passo Fundo, Pedrinhas Paulista, Piracicaba, Porto Alegre, Presidente Getulio, Rio de Janeiro, Rio do Oeste, Rio do Sul, Rio dos Cedros, Rodeio, Salete, Salvador, São Paulo, Sananduva, Santa María, Santa Olímpia, Santa Teresa, Santa Tereza do Rio Taquarì, São Bento do Sul, São João Batista, São Miguel do Oeste,São Sepe, São Valentim do Sul, Taiò, Tapejara, Trentin, Três de Maio, Tucunduva, Venda Nova do Emigrante, Veranòpolis, Vitoria, Xanxerè

Svizzera - 8 circoli Amriswil, Basilea, Sciaffusa, Ticino, Winterthur, Zofingen, Zug, Zurigo

L’elenco è consultabile (completo con indirizzi e nomi dei presidenti) sul nostro sito internet: www.trentininelmondo.it 02 7 - 2018

Venezuela Caracas

Uruguay - 5 circoli Carmelo, Cerro Largo, Colonia del Sacramento, Montevideo, Rivera (S. Ana do Livramento - BR) - 1 circolo


EDITORIALE SOMMARIO Pagine 2-3 L’INCONTRO DELL’8 AGOSTO Pagine 4-5 CONVENTION ITTONA 2018 Pagine 6-7 GIOVANI Pagine 8-11 GENTE E FATTI Pagine 12-13 60 ANNI D’EUROPA Pagine 14-18 CIRCOLI (Toronto, Wollongong, Australia, Presidente Getulio, Luzerna, ex Emigrati in CH, Buenos Aires) Pagina 19 DAL TRENTINO Pagine 20-21 RAFAEL ACUÑA A CASTELLO TESINO Pagine 22-23 UNA SCULTURA IN LEGNO UNISCE TRENTINO E ARGENTINA Pagine 24 DAL MONDO

ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO O.n.l.u.s. Presidente Alberto Tafner

Direttore Francesco Bocchetti

TRENTINI NEL MONDO Mensile dell’Associazione Trentini nel Mondo aderente alla F.U.S.I.E Direzione, amministrazione e redazione

Via Malfatti, 21 - 38122 TRENTO Tel. 0461/234379 - Fax 0461/230840 sito: www.trentininelmondo.it e-mail:info@trentininelmondo.it Direttore responsabile Maurizio Tomasi Comitato editoriale G. Bacca, C. Barbacovi, F. Casagrande, B. Cesconi, C. Ciola, M. Dallapè, A. Degaudenz, M. Fia, B. Fronza, L. Imperadori, H. La Nave, E. Lenzi, A. Maistri, G. Michelon, P. P. Mini, F. Pisoni, P. Rizzolli, V. Rodaro, P. Rossi, G. Sbetti, M. Setti, P. Svaldi, A. Tafner, R. Tommasi, V. Triches Hanno collaborato: R. Barchiesi - S. Corradini - G. Degasperi F. Bocchetti - I. Turco Autorizzazione del Tribunale di Trento n. 62 - 6 febbraio 1958 STAMPA: Grafiche Dalpiaz srl Ravina di Trento (TN) Quote di adesione: Italia: Euro 20,00; Europa: Euro 20,00; Sud America: Euro 20,00; Nord America e Australia: Euro 25,00 Socio - Euro 30,00 Conto corrente postale n. 12509386 N. 7-8 LUGLIO-AGOSTO 2018 Stampato il 2 OTTOBRE 2018 Le affermazioni e le opinioni espresse negli articoli firmati rispecchiano le posizioni degli autori.

OGGI SEMBRA TORNATO IN AUGE IL DETTO LATINO «PRIMUM VIVERE DEINDE PHILOSOPHARI»

Pensare prima a se stessi è un atteggiamento rischioso L’

estate che si siamo appena lasciati alle spalle è legata per antonomasia a momenti di svago, di riposo ed al tempo libero da utilizzare con calma per incontri, dibattiti ed approfondimenti che durante l’anno magari non trovano spazio a causa dei molteplici impegni, del lavoro e di tutti gli obblighi che stressano la vita quotidiana. Anche la Trentini nel Mondo approfitta di questa stagione per accentuare la propria presenza a meeting ed a simposi e per organizzare convegni ed appuntamenti che possano coniugare tempi di festa con momenti di più alto significato solidale, culturale e sociale. Come succede ormai da parecchi anni, particolare attenzione è stata riservata alla Festa Provinciale dell’Emigrazione tenutasi in luglio in Altavalle di Cembra ed al consueto incontro dei Circoli Trentini d’Italia e d’Europa che si svolge tradizionalmente l’8 agosto, in concomitanza con la Giornata Nazionale dedicata al sacrificio del lavoro italiano nel mondo. Entrambi gli avvenimenti sono serviti per consolidare e rinnovare amicizie, per approfondire argomenti di interesse generale, ma anche per mettere in risalto come vi sia una linea di continuità che unisce il tema dell’emigrazione con quello del sacrificio sul lavoro: due temi che mettono in plateale evidenza quanto - particolarmente in questo momento di grande confusione generale - risulti difficile discuterne senza cadere nelle uguali banalità dei luoghi comuni e nelle stesse strumentalizzazioni di tipo politico. Lavoro ed emigrazione dunque, rappresentano le due facce della stessa medaglia. Una medaglia che però sta perdendo il suo valore intrinseco rappresentato dal senso civico che dà dignità all’uomo e ne rispetta l’agire solidale. Risulta infatti evidente come in questo periodo di complicata e faticosa transizione, il mondo occidentale stia abbandonando la tradizionale cultura del lavoro e dell’accoglienza per dare spazio a sensazioni

In questo periodo di complicata e faticosa transizione, il mondo occidentale sta abbandonando la tradizionale cultura del lavoro e dell’accoglienza per dare spazio a sensazioni ed emozioni sempre più dettate dalla diffidenza, dalla paura e dal rancore ed emozioni sempre più dettate dalla diffidenza, dalla paura e dal rancore. Ovviamente – come succede soprattutto nei fenomeni di portata globale come quello che stiamo attraversando – emergono differenze di interpretazione dei valori civili quali il concetto del lavoro ed il senso dell’emigrazione per cui, alle già molteplici difficoltà evolutive sociali, si vanno ad aggiungere problematiche di tipo individuale ed interpersonale che spesso prevalgono sulle altre. Per quanto riguarda il campo del lavoro, c’è infatti chi lo interpreta prevalentemente come esigenza di sussistenza primaria personale e chi lo intende come un miglioramento della propria vita all’interno della comunità, per cui nel primo caso la concezione è limitata ad una visione esclusiva e privata del problema, mentre nel secondo caso si cerca di utilizzare le proprie capacità per conferire valore anche all’appartenenza sociale. Stessa cosa per quanto riguarda i rapporti con il mondo dei migranti: c’è chi affronta il tema in base alla conoscenza esperienziale, alla propria sensibilità e alla preparazione personale e chi invece si lascia condizionare da un sentimento emozionale collettivo – condizionato magari da una devastante propaganda

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settoriale – che tende a ridurre gli uomini a singoli numeri o semplici oggetti. Per avere un’idea di quanto sia drammaticamente complicato e facilmente strumentalizzabile il parallelo tra lavoro e migrazione, la si può avere ricordando ad esempio la recente strage di braccianti agricoli avvenuta nel Sud Italia e di come questa ennesima – ma certamente non sconosciuta – situazione si sia risolta con qualche momento di indignazione popolare e con un’ipocrita passerella di “potenti”. Poi tutto è tornato come prima. Oggi dunque sembra tornato in auge il detto latino “primum vivere deinde philosophari” che se vogliamo tradurlo con parole attuali significa “prima riempirsi la pancia e poi pensare” o più volgarmente “prima pensare a se stressi e poi agli altri” . Se questo è anche comprensibile (ma non condivisibile) per quella parte del mondo che davvero è sottoposta a sfruttamento, schiavitù e povertà estrema, non è ammissibile che l’altra parte del mondo si arrocchi dietro slogan disumani come ad esempio “prima l’America” (o l’Italia, o l’Ungheria, o l’Austria ecc.). Anche perché se si accetta questa logica bisogna anche sapere che ci sarà sempre qualcuno che farà di tutto per essere prima di qualcun altro. Alberto Tafner 7 - 2018


AGENDA I PARTECIPANTI AL TRADIZIONALE APPUNTAMENTO ESTIVO HANNO AVUTO L’OPPORTUNITÀ DI VISITARE IL FORTE DI CADINE

La Prima Guerra Mondiale in Trentino al centro dell’incontro dell’8 agosto

È

stato il Forte di Cadine, gestito dalla Fondazione Museo storico del Trentino, ad ospitare l’8 agosto l’appuntamento che la Trentini nel mondo organizza in occasione della Giornata Nazionale dedicata al Sacrificio del Lavoro degli Italiani nel Mondo, che coincide con l’«Incontro dei Circoli Trentini d’Italia» e l’«Incontro d’Estate dei Circoli Trentini d’Europa». Il Forte di Cadine, è l’unico sito italiano ad aver ottenuto quest’anno l’«European Heritage Label» (Marchio del Patrimonio Europeo), prestigioso riconoscimento della Commissione Europea, che dal 2013 viene assegnato a luoghi con un forte valore europeo simbolico, che mettono in luce la storia comune dell’Europa e la costruzione dell’Unione europea, i valori europei e i diritti umani alla base del processo di integrazione europea. Alla visita guidata dello storico edificio, è seguita una relazione su Trento al tempo della Prima Guerra Mondiale, tenuta da Giuseppe Ferrandi, direttore del Museo Storico del Trentino (nella foto qui a fianco). Prima di quella di Ferrandi, c’era stata la relazione di Aldo Degaudenz, sui principali incidenti sul lavoro nei quali hanno perso la vita anche emigrati trentini, e

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completati con strumenti interattivi, installazioni sensoriali e pannelli esplicativi per fornire al visitatore le coordinate della Grande Guerra in Trentino e un quadro completo del sistema fortificato a inizio Novecento, nonché le peculiarità della Tagliata di Cadine. Il progetto dell’architetto Cesare Micheletti è uno stralcio esecutivo del progetto originario curato da Sergio Camin ed ha visto la collaborazione di un team della Soprintendenza formato dal dirigente Sandro Flaim e da Valentina Barbacovi, Flavia Merz e Pietro Dalprà, nonché della Fondazione Museo storico del Trentino a cui è affidata la gestione del forte. Fra le peculiarità dell’alle-

gli interventi di saluto del consigliere provinciale Walter Viola, del presidente della Trentini nel mondo, Alberto Tafner e di Giuseppe Filippi, del Circolo trentino di Charleroi (Belgio). LE CARATTERISTICHE DEL FORTE DI CADINE

Un tavolo multimediale, un plastico dinamico, video con suoni e rumori, pannelli e targhette informative, proiezioni e computer touch screen sono i punti forte dell’allestimento interno di Forte Cadine, curato dalla Soprintendenza per i Beni architettonici e archeologici. Gli spazi del forte che sbarrava la strada verso Trento sono stati

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stimento vi è un grande tavolo multimediale, un vero e proprio prototipo progettato specificatamente per la saletta riunioni del forte, che può essere utilizzato anche per la proiezioni di filmati a tema; non manca un plastico dinamico, sul quale viene proiettata la storia delle fasi fortificatorie che interessarono il Trentino e l’andamento del fronte durante la Grande Guerra, nonché le fortezze interessate dai progetti di ristrutturazione della Soprintendenza per i Beni architettonici e archeologici. Pannelli esplicativi forniscono i contributi informativi necessari per la visita al Forte di Cadine e targhette (in tre lingue, italiano, tedesco ed inglese), poste all’inizio di ogni


AGENDA

stanza, illustrano la destinazione originaria degli spazi. Vi è anche un soldato a grandezza naturale, una riproduzione in resina di un militare con divisa austriaca dell’epoca, mentre nella poterna (la galleria che collegava il forte con l’opera superiore) vengono proiettati suoni, luci e ombre dei soldati, per evocare la vita in trincea. Il Forte venne progettato da Gustav Hermann, maggiore del genio militare di Trento, e faceva parte del primo gruppo di fortificazioni permanenti austriache a difesa delle vie di collegamento al capoluogo; assieme al Doss di Sponde componeva lo sbarramento del solco di Cadine. La caratteristica di questa “Tagliata” stava nel fatto che la chiusura dell’asse stradale non era affidato ad un solo portone come in

locali per le fuciliere, dal cortile esterno si raggiungevano la cucina e l’alloggio del capitano, mentre una poterna collegava il forte alla casamatta Doss di Sponde (attualmente proprietà privata). Fu costruito negli anni 18601862, nel 1915 venne disarmato e le artiglierie furono posizionate nelle vicinanze. Dal 1918 al 1949 servì da polveriera dell’Esercito Italiano e fu anche occupato dai tedeschi nella seconda guerra mondiale. Forte Cadine è di proprietà della Provincia autonoma di Trento dai primi anni ‘90. L’intervento di restauro conservativo, avviato nel 2006, è stato condotto nel rispetto delle tecniche costruttive originarie, ricostruendo in analogia le parti murarie mancanti. Il Forte possiede una pertinenza boschiva attraversata dalla strada

altri casi, ma all’intero corpo del manufatto. Forte Cadine è una costruzione in conci di pietra calcarea di colore rosa, a forma di ponte, appoggiata alla roccia della forra del torrente Vela e dotata di casematte per artiglieria, gallerie per le fuciliere e postazioni in barbetta. Il corpo principale di guardia era formato da tre locali per l’artiglieria pesante e due

militare che lo collegava con il Forte Doss di Sponde. È in corso il progetto curato dal Servizio Conservazione della natura e valorizzazione ambientale per la pulizia di quest’area. La struttura è facilmente raggiungibile dalla città anche con i mezzi pubblici.

PROMOSSA DA CONSOLATO ONORARIO, TRENTINI NEL MONDO, BELLUNESI NEL MONDO E FONDAZIONE DOLOMITI UNESCO

Inaugurata in Romania una mostra sulle Dolomiti e le sue emigrazioni “Straordinaria Bellezza. Le Dolomiti e le sue emigrazioni”, è il titolo della mostra che sarà inaugurata sabato 29 settembre presso il Museo “Ţarii Crişurilor” di Oradea (Romania). La Mostra è il frutto della collaborazione tra il Consolato Generale Onorario della Romania per il Trentino Alto Adige, il Museo di Oradea, l’Associazione “Bellunesi nel Mondo”, l’Associazione “Trentini nel Mondo” e la Fondazione Dolomiti UNESCO. Nella mostra vengono presentati alcuni dei mestieri tipici che le genti delle Dolomiti praticarono dalla seconda metà dell’800 fino qualche decennio fa nei Paesi dell’Europa, delle Americhe e in rari casi anche negli altri continenti. Accanto ai pannelli sono in esposizione numerosi oggetti rappresentativi dell’epoca e alcuni costumi tipici bellunesi e trentini. Nella mostra viene anche ricreato il paesaggio dolomitico attraverso dieci pannelli fotografici di grande formato che rappresentano i principali gruppi montuosi delle Dolomiti. Com’è stato detto in occasione della conferenza stampa di presentazione, questa iniziativa, oltre alla promozione del territorio dolomitico, vuole essere un piccolo contributo alla costruzione di quella “Europa

del Popoli”, tanto cara ad Alcide De Gasperi, che si concretizza solo quando comunità regionali (in questo caso il Bihor e il Triveneto) hanno l’opportunità di incontrarsi e di confrontare le proprie identità, i propri valori e le proprie culture, maturate dentro storie millenarie. La mostra rimarrà aperta fino all’8 novembre

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AGENDA

Cleveland ha ospitato la Convention dei Circoli trentini del Nord America

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i è svolta dal 3 al 5 agosto a Cleveland (Ohio - Stati Uniti), la 23a edizione della convention di ITTONA, l’organizzazione che raccoglie i Circoli degli emigrati Trentini-Tirolesi negli Stati Uniti e Canada. L’incontro, a cadenza biennale, quest’anno è stato curato dell’«Alpini Trentini Club» di Cleveland guidato dalla presidente Nancee Visintainer (nella foto a fianco) che ha aperto i lavori; a seguire il consultore per gli Stati Uniti Luca Dorigatti che ha portato il saluto del presidente della Provincia di Trento Ugo Rossi e il direttore della Trentini nel Mondo, Francesco Bocchetti, che ha curato un’applaudita presentazione del Trentino di oggi. Per l’edizione 2018 sono stati individuati e presentati agli oltre

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del 1901 a Seneca, Michigan, nel quale perirono oltre cento immigrati italiani diretti alle miniere del Colorado: clandestini stipati in carrozze merci, non furono all’epoca dei fatti nemmeno contemplati tra le vittime e sepolti in una fossa comune «sparirono»

trecento partecipanti tre approfondimenti: «Wreck on the Wabash», a cura di Laurie Perkins, «Folk stories of Trentino» a cura di Mary Beth Moser e «Genealogy» a cura di Ivo Finotti. «Wreck on the Wabash» è il racconto del disastro ferroviario

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così per quasi un secolo (sulla pagina a fianco, in alto a destra, il monumento che ricorda l’episodio nel cimitero di Adrian (Michigan). «Folk stories of Trentino» è una preziosa pubblicazione che, con un attento e puntuale lavoro


AGENDA

Durante la tradizionale cena di gala, è stato consegnato un riconoscimento a Eugene Pellegrini (primo a sinistra nella foto a fianco insieme a Ben Maganzini, presidente uscente) per i suoi quarant’anni di impegno con ITTONA, della quale è stato per molti anni presidente.

di ricerca, rende omaggio alle leggende del Trentino. L’opera è tutta in chiave femminile e si sviluppa attorno al concetto del filò come luogo fisico e sociale dove racconti, fiabe e leggende si sono sviluppate e tramandate. «Genealogy» è una dettagliata presentazione che descrive gli strumenti oggi a disposizione per la ricerca dei propri antenati. La digitalizzazione degli archivi, la loro messa a disposizione tramite gli open data e la diffusione di internet hanno cambiato radicalmente l’approccio, e soprattutto il successo, nella ricerca delle proprie origini. I partecipanti nel corso del weekend si sono confrontati anche sui temi legati alla migrazione attraverso il passare delle generazioni. Stati Uniti e Canada sono stati luoghi di forte immigrazione da parte di Trentini-Tirolesi fin dal diciannovesimo secolo e la maggior parte dei Circoli è oggi frequentata da seconde e terze generazioni,

giovane iscritta alla convention: tre anni di età, immigrata tirolese a Solvay, New York, di quinta generazione!

“americane” quindi a tutti gli effetti che però non vogliono rinunciare alle proprie origini; ha colpito tutti i presenti la più

La prossima Convention è in programma nel 2020: si è proposto per l’organizzazione il Circolo Trentino di Detroit.

Michael Pancheri, del Circolo di New York è stato eletto nuovo presidente ITTONA Il programma della Convention prevedeva anche il rinnovo delle cariche, che ha portato all’elezione a presidente di Michael Pancheri, del Circolo trentino di New York. Nella foto è insieme al nuovo direttivo, che lo affiancherà (fra parentesi, il Circolo trentino di appartenenza). Da sinistra: Ben Maganzini (New England), presidente uscente; Terry Tremea (Ogden - Utah) vicepresidente; Michael Pancheri (New York) presidente; Andy Zatik (Cleveland) segretario; Joe Chemotti (Solvay) tesoriere.

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GIOVANI IL PROGETTO È UN «FIORE ALL’OCCHIELLO» DELL’UFFICIO EMIGRAZIONE DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO

«Interscambi giovanili», un’esperienza di condivisione e riscoperta delle radici

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el luglio di quest’anno ho avuto il privilegio di seguire come parte del mio progetto di Servizio Civile all’Associazione Trentini Nel Mondo, l’edizione 2018 degli “Interscambi Giovanili” organizzata dall’Ufficio Emigrazione della Provincia di Trento. Sono stati ospitati da ventidue ragazzi e ragazze trentine, altrettanti giovani di origine trentina provenienti da Brasile, Uruguay, Argentina, Paraguay, Cile, Colombia, Messico e Stati Uniti. Ho potuto accompagnare il gruppo dei partecipanti nelle uscite sul territorio guidate da Antonella Giordani della Provincia di Trento e Diego Chitarrini dell’Associazione InCo. Mi è difficile descrivere tutto quello che ho provato in queste tre settimane, ma più passa il tempo e più si sta radicando in me la certezza che quella degli “Interscambi” sia un’esperienza di una potenza tale che segna la vita. Un’energia che da accompagnatore esterno probabilmente ho potuto solo lambire, percepire negli sguardi e nelle emozioni di ospiti e ospitanti, ma dalla quale è stato impossibile non farsi coinvolgere. Partendo dalla più che naturale propensione a passare insieme momenti piacevoli, di festa e divertimento, ci si è spinti in spazi in cui è impensabile arrivare da soli, se non mossi da una forza di condivisione che si è creata ed alimentata reciprocamente in tutto il periodo vissuto insieme dal gruppo. Parlare di questo lato dell’Interscambio significa venire in contatto con una moltitudine di emozioni intrecciate e diverse, una matassa di pensieri da districare e da mettere nel giusto

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ordine. Ho toccato con mano ciò che hanno provato gli ospiti, il valore delle loro storie familiari di emigrazione ed un senso generale di ritorno a casa, collegato a ciò che hanno sentito i rispettivi partner ospitanti, un altrettanto forte sentimento di compartecipazione e di riscoperta del proprio territorio. Tutto questa si plasma in un legame di amicizia che sembra esistere da sempre. Ed è questo uno dei punti cardine dell’Interscambio: come l’incredibile intensità di un’esperienza di condivisione e di riscoperta delle proprie radici abbia fatto stringere tali

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fortissimi vincoli d’affetto tra persone che fino ad un mese prima non si conoscevano, separate da migliaia chilometri d’oceano, da lingua, cultura e modi di fare, ma unite da questa terra d’origine che lì ha fatti trovare, anzi, ritrovare e provare le stesse sensazioni. Quando si intravede il sorriso negli occhi di una persona che ripercorre gli stessi luoghi dove sono nati i suoi nonni, bisnonni e antenati, allora ci si può rendere conto di essere entrati in contatto con quello che sta provando in quell’attimo, di essere vivi e felici esattamente come lei ed è questa capacità di unione l’essenza di tutto il progetto, la meraviglia più forte che regala l’Interscambio, che mi ha investito e che mi lascia ancora senza parole: la condivisione di un emozione di un’altra persona, la forza che si sprigiona dal legame con le proprie origini ed unisce i discendenti di chi è partito e di chi è rimasto. Così come tale è l’entusiasmo sprigionato dalle tre settimane di soggiorno dei ragazzi nella terra dei loro avi, altrettanto grande è la malinconia al momento della separazione, una tristezza che però non sancisce la fine di qualcosa, ma l’inizio di un nuovo rapporto, la consapevolezza di come la costruzione di un ponte tra persone di differenti nazionalità sia avvenuta in modo del tutto naturale e reciproco ed è destinata a durare nel tempo. Per questo ho la certezza che dopo un’apertura così vasta verso la conoscenza di un mondo diverso, si possa riflettere e adottare la medesima spontaneità in qualsiasi ambito della propria vita. Francesco Ober


GIOVANI SOCIA DEL CIRCOLO MESSICANO DI SAN LUIS POTOSI AVEVA PARTECIPATO AL CONCORSO «FOREVER TRENTINI»

Natalia Moreno: «a Roma e in Trentino ho vissuto momenti indimenticabili»

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iao a tutti! Sono felice di raccontarvi la mia esperienza alla scoperta del Trentino e del Circolo Trentino di Roma. Un’esperienza che mi ha dato l’opportunità di conoscere gente meravigliosa e vivere momenti indimenticabili. Sono Natalia Loredo, una giovane discendente di trentini in Messico. Nel 2016 ho partecipato al bando «Forever Trentini» con un piccolo racconto per bambini dal titolo «Un sogno tra due terre», con l’obiettivo di trasmettere la storia delle nostre famiglie alle generazioni più giovani e preservare i valori dei nostri antenati. Grazie alla menzione ottenuta partecipando al bando, ho avuto la possibilità di conoscere il Circolo Trentino di Roma, desiderio che andava di pari passo col conoscere il Trentino. Così è iniziato il mio viaggio il 25 febbraio. Della mia esperienza potrei raccontare un sacco di cose.

Natalia nella sede della Trentini nel mondo con Rosanna Barchiesi e Renzo Tommasi. In basso: fra Denise Vitti e Maria Romana De Gasperi a Roma; davanti al Colosseo e sul palco del Cinema Vittoria a Trento.

La prima settimana sono stata a Roma, ospitata gentilmente da Denise Vitti (segretaria del Circolo Trentino) e dalla sua bellissima famiglia, che ringrazio infinitamente, il mio viaggio è stato possibile grazie al suo aiuto. Durante il periodo a Roma ho avuto la fortuna di conoscere la presidente del Circolo, Maria Romana Degasperi, figlia dello statista trentino Alcide, che mi ha fatto conoscere un po’ della

sua vita e della storia d’Italia e del Trentino. Questa esperienza mi ha permesso di vedere come funzionano i Circoli trentini fuori dal mio paese e l’importanza e l’influenza che hanno in altre parti del mondo, suscitando in me ancora maggiore interesse. I giorni seguenti a Roma ho potuto conoscere meglio e godermi questa magnifica e indimenticabile città.

La settimana seguente sono stata in Trentino dove sono stata accolta da Renzo Tommasi, che ringrazio enormemente per la sua attenzione durante la mia permanenza. Renzo Tommasi, oltre ad avermi ricevuto gentilmente, mi ha accompagnato e aiutato a viaggiare e conoscere questo bellissimo paese che mi ha affascinato molto. Durante questo viaggio ho visitato l’Associazione Trentini nel mondo dove sono stata accolta come in famiglia. Mi è piaciuto moltissimo condividere con loro alcune attività a cui sono stata invitata a partecipare. È stata un’esperienza molto bella che mi ha riempito di emozioni. Per una fortunata coincidenza, ho anche partecipato alla serata nella quale presso il Cinema Vittoria di Trento è stato proiettato il film documentario «Viva Kino!», della regista Lia Beltrami, sulla figura di padre Eusebio Francesco Chini, detto «Kino», nato a Segno in Val di Non nel 1645, che fu missionario nei territori che ora corrispondono al Messico e all’Arizona. Prima della proiezione ho avuto l’onore di salire sul palco per portare un saluto a nome della comunità trentina del Messico. Ringrazio specialmente l’Associazione Trentini nel mondo per aver reso possibile questa esperienza e mi congratulo con loro per aver creato un’opportunità come questa del bando «Forever Trentini» che crea scambio e unità, oltre a permettere ai giovani di partecipare e conoscere meglio le propire radici trentine. Natalia Loredo Moreno Círculo de San Luis Potosí

Un concorso per favorire la conoscenza reciproca fra le comunità trentine Un primo premio, un secondo premio e alcune menzioni speciali: questo prevedeva il concorso «Forever Trentini», promosso dalla Trentini nel mondo in occasione del suo 60° anniversario di fondazione. C’era tempo fino al 31 marzo del 2017 per preparare filmati, interviste, racconti, raccolte di immagini e documenti, lavori artigianali o artistici, performance pubbliche, attività sportive e culturali, siti web, attività di solidarietà, che avessero «attinenza con le comunità

trentine all’estero e che possano testimoniare il legame tra l’emigrazione trentina e la terra di origine». Una volta scaduti i termini, la giuria ha assegnato i premi in palio, che consistono nel rimborso delle spese di viaggio per incontrare una comunità trentina all’estero (a scelta, del vincitore) fino al tetto massimo stabilito per ogni premio: 800 euro per il primo, 500 euro per il secondo e 400 euro per le menzioni, oltre ad un contributo a sostegno del Circolo visitato.

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GENTE E FATTI

La «Festa trentina» di Rio dos Cedros è ritornata al suo spirito originale

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gni grande festa, dopo molti anni di realizzazione, deve avere la sua formula riveduta, in modo che continui a raggiungere i suoi obiettivi. La «Festa Trentina» di Rio dos Cedros (Santa Catarina - Brasile) è stato creata nel 1989 con lo scopo di recuperare, preservare e, soprattutto, divulgare la cultura degli immigrati trentini che hanno fondato il paese. Nel corso degli anni, questa Festa è stata responsabile della diffusione delle tradizioni di Rio dos Cedros, rispettando rigorosamente il suo ruolo. Tuttavia, si è notato che negli ultimi anni si era un po’ discostata dal suo scopo originale.

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Di fronte a questa situazione, il Circolo Trentino e il Comune hanno deciso di rivedere la formula della festa. Per cominciare, il periodo di effettuazione è stato cambiata da settembre a luglio. Con questo, si intendeva organizzare la Festa in una stagione un po più fredda, dove il calore delle chiacchierate con gli amici insieme ad un buon vino richiamasse ancora meglio l’ambiente tradizionale delle Alpi italiane, da cui provenivano i coloni. Inoltre, si è cercato di escludere dalla programmazione e dal cibo tutto ciò che non aveva un legame con la proposta della Festa. L’annuncio di tutti questi cambiamenti aveva creato un clima

di attesa e di curiosità di sapere come la nuova formula sarebbe stata accolta dalla popolazione. Il risultato, per fortuna, non avrebbe potuto essere migliore. Dal primo giorno, il 6 luglio, il parco eventi della Festa era completamente affollato di pubblico. La serata inaugurale è stata entusiasmante, con le esibizioni dei gruppi «Cuore Trentino» e «Coro infantile Trentino». Il sindaco, Marildo Felippi, e il presidente del Circolo Trentino, Jaime Visentainer, nei loro interventi di saluto hanno esaltato molto la storia del paese e dei colonizzatori. Il 7 e l’8 luglio la Festa è proseguita con il suo program-

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ma culturale: danze e concerti italiani. E poi gastronomia tipica con polenta, canederli, crauti, taiadele, ecc. Oltre al tradizionale vino della vinicola San Michele (Rodeio – Santa Catarina), è stata servita anche la birra artigianale della Birreria Borck (Timbó – Santa Catarina). Domenica 8 luglio si è svolta la tradizionale sfilata allegorica, con vari gruppi culturali della città e visitatori. Con questa nuova formula, la Festa Trentina si è ri-avvicinato alle sue origini e al suo vero obiettivo. L’apprezzamentoe della popolazione ha mostrato che le scelte sono state giuste. Andrey Taffner Fraga


L’ordinazione è avvenuta il 12 agosto. Il suo bisnonno era emigrato da Tesero

Papa Francesco gli ha affidato la Diocesi di Tucuarembó Rivera, nel Nord dell’Uruguay

Pedro Wolcan è stato nominato Vescovo Padre Pedro Olano Wolcan nato a Nueva Helvecia in Uruguay il 21 ottobre 1953, discendente di un emigrato trentino partito da Tesero in Val di Fiemme, il 12 agosto scorso è stato ordinato Vescovo della Diocesi di Tacuarembó-Rivera, nel Nord dell’Uruguay. La sua nomina era stata decisa da papa Francesco il 19 giugno scorso. La Diocesi di Tacuarembó-Rivera è stata istituita nell’ottobre del 1960 dall’allora pontefice Giovanni XXIII. Attualmente è formata da otto parrocchie nel dipartimento di Tacuarembó e da sette in quello di Rivera. Il primo vescovo fu monsignor Carlos Parteli, di origine trentina. Mons. Pedro Wolcan è il quinto Vescovo della Diocesi. Il suo bacolo (bastone pastorale) è stato realizzato a Tesero con legno della Val di Fiemme, dall’artigiano Tiziano Deflorian. Ha svolto gli studi ecclesiastici nel Seminario Interdiocesano dell’Uruguay ed è stato ordinato sacerdote il 21 settembre 1986. È stato Parroco della Cattedrale di Mercedes (dal 1986 al 1991), Parroco di Santissimo

Sacramento a Colonia del Sacramento (dal 1991 al 2005), nello stesso periodo è stato Segretario della Commissione Nazionale di Pastorale Popolare. Dal 2006 è stato Parroco di Nuestra Señora del Carmen a Camelo e dal 2015 anche Vicario Generale di Mercedes. Alla cerimonia di ordinazione ha parte-

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cipato il direttivo del Circolo binazionale (Uruguay e Brasile) Rivera-Livramento (nella foto in basso) Qui di seguito riportiamo il testo del messaggio inviato a mons. Pedro Wolcan dal presidente della Trentini nel mondo, Alberto Tafner. «La notizia della tua nomina a Vescovo della Diocesi di Tucuarembó - Rivera ci ha reso tutti felici ed orgogliosi. Le tue capacità, la tua umanità e la tua dedizione agli altri ed in modo particolare ai più umili, ha sempre suscitato nella Trentini nel Mondo un sentimento di gratitudine e di fierezza e sempre ti abbiamo portato fra tutti i trentini come esempio da seguire e da imitare. Personalmente sono convinto che il ministero pastorale che ti è stato affidato - pur gravoso, ma anche carico di speranza - saprai assolverlo al meglio, così come hai sempre dimostrato di saper fare. Da parte mia e da parte di tutta la Trentini nel Mondo ti facciamo una montagna di auguri e di felicitazioni, sicuri come siamo che continuerai ad essere una guida saggia e sicura per tutti sulla strada da te intrapresa».

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GENTE E FATTI L’AVVIO DEL RAPPORTO PRIVILEGIATO FRA LE DUE COMUNITÀ RISALE A TRE ANNI FA

Gemellaggio Oaxaca-Vallagarina ricordato nella città messicana Una grande festa culturale: così Nora Isela Ortiz Muro, responsabile dell’Unità Affari internazionali della Segreteria Municipale di Oaxaca (Messico) aveva definito il «Primer Convite de las Ciudades Hermanas de Oaxaca» nel presentare la manifestazione che si è svolta nella città messicana dal 24 al 31 luglio, organizzata per «rafforzare i legami di amicizia che permettono di promuovere progetti di reciproco beneficio, di diffondere il patrimonio e conoscere altre culture del mondo». Fra le comunità gemellate con Oaxaca c’è anche la Vallagarina, terra dalla quale partì per il Messico il botanico e pedagogo Cassiano Conzatti.

In occasione dell’evento è stata allestita la mostra «Cassiano Conzatti: un uomo tra due passioni», realizzata dalla Fodazione Museo Civico di Rovererto in collaborazione con la Trentini nel mondo, nella quale attraverso le immagini viene messo in risalto la sua opera e il suo contributo alla ricerca botanica nel territorio dello stato di Oaxaca. La mostra offre al visitatore la possibilità di conoscere la vita e l’opera di Cassiano Conzatti, così come il contesto storico e sociale del Messico e dell’Italia nella metà del XX secolo. Il gemellaggio fra la Vallagarina e Oaxaca è stato sottoscritto tre anni fa.

Per le ciliegie è stata un’annata record Una ciliegia tira l’altra e mai come quest’anno vale anche per la produzione: il 2018 ha segnato il record per questo frutto. Dopo un 2017 da dimenticare a causa delle gelate primaverili che hanno compromesso il raccolto, questa volta la realtà ha superato le aspettative. Quella che si è conclusa a metà agosto è stata una stagione straordinaria, con quantitativi che nella sola Val di Non sono stati di oltre 1.150 tonnellate, alle quali si aggiungono le circa 330 tonnellate prodotte in altre valli trentine, tutte lavorate presso la sala ciliegie di Melinda a Cocea di Segno. Un totale di ben 1.480 tonnellate. Considerato che la produzione record del 2016 si era conclusa a 680 tonnellate, quella di quest’anno è risultata più che doppia. Sul totale, le varietà prodotte sono state principalmente Kordia (67%) e Regina (Ufficio Stampa Melinda) (28%), di buona qualità e buone pezzature.

In ricordo di Renzo Agostini-Basso Questo il testo inviato alla redazione dai figli in ricordo di Renzo Agostini-Basso (nato l’1 settembre 1938 e scomparso il 27 giugno 2018), socio del Circolo trentino di Basilea (Svizzera). «Nato all’inizio della seconda guerra mondiale e crescuto con tanto affetto dalle sue 5 sorelle Oliva, Irma, Mariota, Beppina e Bruna. Il tempo passò e divenne adulto. Nel 1960, la sua strada lo portò in Svizzera dove incontrò Bruna Basso, l’amore della sua vita. Si sposarono nel 1962 e il loro amore fu incoronato nel 1964 con la nascita del figlio Dario e nel 1968 con la nascita della figlia Liliana. Il suo lavoro alla Ciba-Geigy è stato molto importante per lui e lo ha riempito di orgoglio per più di 30 anni.

La sua passione per il ciclismo e il suo amore per il Milan lo hanno accompagnato per tutta la vita.

Tanto tempo papà e mamma lo passarono nel loro orto che divenne una seconda casa. Amava leggere molto storie d’avventura e di viaggi. È sempre rimasto legato al suo paese d’origine e alle Dolomiti. È stato uno dei fondatori dell’associazione Circolo Trentino di Basilea dove è rimasto fedele fino all’ultimo come vice presidente. Sfortunatamente, la sua salute lo ha lasciato dopo il pensionamento e numerose sofferenze sono diventate sue compagne di strada, ma ha affrontato tutte queste sfide con grande coraggio e ottimismo. La nascita di suo nipote Lorenzo nel 2003 gli ha dato molta forza e gioia, era per lui il suo raggio di sole. Un marito amorevole e comprensivo e un padre paziente che attraversava la vita fischiettando. Così lo ricorderemo».

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GENTE E FATTI

Cordoglio dell’Associazione per Djuzepe «Bepi» Moreti Un grave lutto ha colpito la comunità trentina di Stivor (Bosnia Ergezovina) Djuzepe Moreti, da tutti chiamato Bepi. Il 14 marzo avrebbe compiuto 63 anni ma è purtroppo scomparso il 21 febbraio scorso, lasciando nello sconforto la moglie Dragana e i figli Roberto e Daniela. Anche l’Associazione Trentini nel mondo ha espresso alla famiglia il suo cordoglio per la scomparsa di Bepi, che nel 2003 era

diventato presidente del Circolo trentino di Stivor. In questa sua veste aveva seguito le prime fasi del progetto per la realizzazione dell’acquedotto di Stivor e nel 2007 aveva partecipato alle cerimonie a Trento per il cinquantesimo anniversario di fondazione della Trentini nel mondo. È stato promotore di inziative di carattere culturale e sociale che hanno animato la comunità di Stivor e delle località vicine.

UN’OCCASIONE PER RICORDARE LA RITIRATA DAL FRONTE DEL DON NEL 1943 E RINNOVARE LO SPIRITO DI SOLIDARIETÀ

Inaugurato il «Ponte degli Alpini per l’amicizia» sul luogo della tragica battaglia di Nikolajewka Lo scorso 14 settembre l’Associazione Nazionale Alpini ha inaugurato in Russia il “Ponte degli Alpini per l’amicizia”, donato dall’Associazione alla popolazione di Livenka (nome attuale di Nikolajewka). Proprio su quel ponte, nel 1943, passarono gli alpini in ritirata dal fronte del Don continuando la loro straziante marcia verso l’Italia, per poter ritornare a casa. In concomitanza con l’inaugurazione l’Associazione ha voluto rendere omaggio ai Caduti in Russia nel 75° anniversario della battaglia di Nikolajewka e celebrare il 25° dell’Asilo Sorriso, donato venticinque anni fa dall’Associazione alla popolazione di Rossosch, che fu sede del Comando del Corpo d’Armata Alpino. “Questo nuovo dono fatto alla popolazione russa rappresenta un dato reale ma anche ideale e metaforico in quanto simbolo dell’amicizia tra noi e il popolo russo. Un tempo eravamo venuti da invasori ma attraverso queste

iniziative siamo tornati da amici e questi segni stanno lì a testimoniare questa nostra volontà che vuol essere per sempre”, queste le parole del Presidente dell’Ana Sebastiano Favero in occasione dell’inaugurazione del ponte, alla presenza dei vertici dell’Associazione e del comandante delle Truppe Alpine gen.

Claudio Berto. Il ponte, ideato su progetto tecnico di Zeta Ingegneria del Consigliere nazionale Luciano Zanelli e su calcoli strutturali della Inte.co Srl è in acciaio, ha una lunghezza di 12 metri su unica campata, la larghezza di 6 e l’altezza di 4. Sui parapetti sono raffigurati degli alpini in marcia

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a ricordare la tragica ritirata ed è stato inserito il logo dell’Ana e lo stemma della città di Livenka. La realizzazione è stata curata da Cimolai Spa, azienda altamente specializzata in costruzioni metalliche, il cui proprietario, Armando, ha voluto ricordare con l’opera il fratello Giovanni, classe 1919, alpino nella 12ª compagnia del Tolmezzo, reduce dai fronti russo e greco-albanese. Da San Quirino (Pordenone) dove è stato benedetto il 2 dicembre dello scorso anno dal vescovo di Concordia-Pordenone mons. Giuseppe Pellegrini, il ponte è stato trasportato in Russia e poi assemblato e montato dai volontari alpini sotto la direzione tecnica dell’alpino Giovanmaria Rizzi, esperto imprenditore del settore. La tre giorni è stato un momento importante per ricordare gli alpini in un luogo simbolo della ritirata, ma anche per rinnovare quello spirito di solidarietà, foriero di amicizia e collaborazione tra i popoli.

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60 ANNI D

Quale futuro p Tirolo-Alto Adig A

lcuni interventi sulla stampa locale hanno recentemente posto la questione sul futuro della Regione e dell’Euregio dopo il voto per il rinnovo dei Consigli provinciali di Trento e Bolzano. Interrogativi di importanza cruciale in seguito a possibili cambi di maggioranza all’interno delle due istituzioni provinciali che, assieme, costituiscono il Consiglio regionale. I sudtirolesi non hanno mai amato la Regione e l’hanno contestata fin dalla sua istituzione nel 1948 perché realizzata, a loro avviso, in aperta violazione dell’accordo De Gasperi-Gruber del 1946. L’istituto regionale, nel corso della sua storia, ha subito un progressivo ridimensionamento a partire dal secondo Statuto di autonomia (1972), la cui attuazione, nel corso degli anni, ha reso possibile il trasferimento di quasi tutte le sue competenze alle due Province autonome, soprattutto quelle più importanti e significative. La SVP, partito di raccolta della popolazione di Lingua tedesca dell’Alto Adige/Sudtirolo, ha sollecitato ripetutamente, con alcune proposte di disegni di legge di revisione costituzionale dei suoi rappresentanti al Parlamento, l’abolizione dell’ente regionale perché ritenuto inutile. Sull’inutilità della Regione ci sarebbe molto da discutere, anche mantenendo l’attuale assetto, come puntualmente ha recentemente argomentato Gianfranco Postal, già dirigente generale della PAT e magistrato alla Corte dei conti. Se l’autonomia speciale di Bolzano è garantita comunque a tutela della popolazione di lingua tedesca anche in ragione degli accordi internazionali e della vigilanza di Vienna, la specialità dell’autonomia trentina sarebbe in ogni caso garantita venendo meno la Regione? Ritengo non sia fuorviante nutrire qualche dubbio al riguardo. Anche in ragione dei ripetuti attacchi delle destre nazionali alle autonomie speciali e anche in seguito, giova sempre ribadirlo a beneficio di 7 - 2018

qualche sedicente autonomista trentino, della bocciatura delle riforma costituzionale che avrebbe garantito una clausola di salvaguardia per le nostre autonomie speciali. Sul versante trentino il dibattito sul destino della Regione sembra segnare il passo anche dopo l’adozione, da parte della Consulta trentina, del documento contenente gli indirizzi per l’elaborazione del terzo Statuto di autonomia. Poco più di un mese ci separa dall’appuntamento elettorale di ottobre e le forze politiche sono stressate fino allo spasimo alla ricerca di possibili coalizioni elettorali, il cui solo obiettivo dichiarato, al momento, è solo quello di sconfiggere la parte avversa. Ma in questa tornata elettorale non è solo il futuro della Regione a rischio. Destano forti preoccupazioni gli orientamenti di alcune forze politiche che si ispirano alle destre nazionali sovraniste e populiste, che puntano al governo del Trentino e a una possibile alleanza con la SVP a Bolzano. Sarebbe una vera iattura e un pericoloso passo indietro nel percorso, ancora carente e contraddittorio fin che si vuole, di costruzione di un’Euroregione, un “Euroterritorio” dove si condividono e si sperimentano assieme le potenzialità dell’autonomia e dove si mettono in atto buone pratiche che siano di stimolo alla collaborazione e all’integrazione fra territori all’interno dell’Europa. Ho molto apprezzato e pienamente condiviso i contenuti degli interventi di Eva Melandri e di Francesco Palermo sui quotidiani Alto Adige e Trentino di mercoledì 5 settembre, giornata dell’autonomia. Sarebbe stato molto significativo se la giornata

c celebrativa di questa ricorrenza f fosse stata fatta assieme dalle d Province. Un atto di coraggio due e di lungimiranza politica che, a attraverso il conferimento di onor cenze prestigiose a due grandi rifi d donne, Sofia Corradi ed Eva M Melandri, avrebbe pubblicamente manifestato la volontà politica di procedere nella costruzione di un’autonomia che non si chiude nei propri ghetti territoriali e culturali, ma che affronta assieme e lotta per un’Italia, un’Austria, sì anche un’Austria, e un’Europa migliori. Non mi è sembrato questo il clima che si respirava in una saletta del Centro Congressi Interbrennero lunedì 27 agosto in occasione di un poco partecipato seminario organizzato da Sudtiroler Freiheit e dalla destra autonomista di Kaswalder sul futuro dell’Euregio. Sono arrivato in ritardo e ho potuto ascoltare solo alcuni interventi. Scontato il giudizio sulle tante cose non fatte all’interno di questa alleanza fra i territori del Tirolo, dell’Alto Adige/ Sudtirolo, Trentino, la cui collaborazione è iniziata nell’autunno del 1995 con l’apertura della sede comune di rappresentanza a Bruxelles e che prosegue ora anche attraverso l’attività del GECT-Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale. Un’esperienza, quella dell’Euroregione, maturata sull’idea di un’Europa necessaria e imprescindibile per gli sviluppi della nostra autonomia e per la costruzione di un futuro che superi definitivamente i rancori, le incomprensioni e i desideri di rivalsa, frutto di un passato vergognoso di fascismo, italocentrismo e trentinismo. Negli interventi, nessun riferimento all’Europa, nessun richiamo alle identità plurime di questi territori, all’intreccio di storie che hanno tratti comuni, ma anche differenze significative; da qualcuno,

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Alle prossime elezioni per il rinn i cittadini sono chiamati a scegl aperta al dialogo, accogliente, ricchezza, saldamente ancorata a un’autonomia chiusa nella for unguibus et rostris, i propri

Quella dell’Euroregione è un’ di un’Europa necessaria e im della nostra autonomia e pe che superi definitivamente i e i desideri di rivalsa, frutto di fascismo, italocentrismo le potenzialità che possono e occasione di coinvolgimento della società civile a partire che occorre lavorare assiem delle diversità un valore aggiu


D’EUROPA

per l’Euregio ge-Trentino?

novo dei due Consigli provinciali liere fra chi vuole un’autonomia che considera le diversità una all’Europa e coloro che vogliono rtezza pantirolese a difendere, i confini e i propri privilegi.

’esperienza maturata sull’idea mprescindibile per gli sviluppi r la costruzione di un futuro i rancori, le incomprensioni o di un passato vergognoso o e trentinismo. Sono tante essere sviluppate e diventare o di cittadini, organizzazioni e dalla necessaria premessa me, senza pregiudizi, facendo unto e non motivo di divisione

invece, la richiesta di un impegno per insegnare nelle scuole l’orgoglio tirolese e mettendo all’indice gli autori italiani che scrivono libri falsificando la realtà perché l’Euregio deve avere una sola storia e una sola verità. (sic!) Ovviamente non poteva mancare qualche idea di buon senso e oltremodo condivisibile come la proposta di istituire corsi di lingua tedesca gratuiti per tutti e qualche altra proposta, come la segnaletica stradale trilingue e qualche altra amenità. Ma non è l’Euroregione di esclusiva marca tirolese che va proposta, bensì un’Euregio multiculturale, rafforzata e continuamente innovata. Sono tante le potenzialità che possono essere sviluppate e diventare occasione di coinvolgimento di cittadini, organizzazioni della società civile a partire dalla necessaria premessa che occorre lavorare assieme, senza pregiudizi, facendo delle diversità un valore aggiunto e non motivo di divisione. Alle prossime elezioni per il rinnovo dei due Consigli provinciali i cittadini sono chiamati a scegliere fra chi vuole un’autonomia aperta al dialogo, accogliente, che considera le diversità una ricchezza, saldamente ancorata all’Europa e coloro che, come Sudtiroler Freiheit e loro epigoni trentini, vogliono un’autonomia chiusa nella fortezza pantirolese a difendere, unguibus et rostris, i propri confini e i propri privilegi. Bene ha fatto l’on.le Dorfmann, parlamentare europeo sudtirolese, a mettere in guardia il suo partito, la SVP, dall’ ipotizzare future alleanze provinciali con forze politiche di destra, sovraniste ed antieuropee come la Lega. Voglio sperare che anche in Trentino, le forze democratiche autonomiste ed europeiste mettano fine alle penose dispute e agli avvilenti tatticismi che hanno accompa-

gnato finora il dibattito politico e si impegnino a presentare proposte credibili per il rilancio della

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nostra autonomia, della Regione e dell’Euregio. Vittorino Rodaro

La Trentini nel mondo nella giunta di «PCIM»

Il 14 e 15 settembre si è tenuto a Madrid (Spagna) un seminario internazionale sul ruolo delle organizzazioni dei lavoratori per l’integrazione dei rifugiati nel mercato del lavoro. Organizzato da Fidestra in collaborazione con EZA, il seminario è stata l’occasione per venire a conoscenza di alcune interessanti esperienze di integrazione di rifugiati in Spagna, Portogallo e Polonia. Esperienze che potrebbero essere adottate anche in Trentino che certamente non è ultimo in Italia quanto a midalità di accoglienza dei richiedenti asilo. Nella due giorni madrilena si è anche svolta straordinaria della PICM, Piattaforma Internazionale per la Cooperazione e Migrazione, per

l’elezione della Giunta direttiva. In questo organismo è stato eletto, in qualità di membro, Vittorino Rodaro (in piedi, al centro, nella foto qui sopra)componente del direttivo e membro della giunta della Trentini nel mondo. Gli obiettivi specifici della «Piattaforma» sono: • promuovere lo sviluppo e solidarietá fra le diverse entità in Europa, Africa e America; • stabilire rapporti per promuovere i progetti di cooperazione; • contribuire all’ integrazione sociale e culturale delle persone che migrano; • promuovere i diritti delle persona e della famiglia; • studio e analisi dei movimenti migratori. 7 - 2018


CIRCOLI

La pioggia non spegne gli entusiasmi al torneo di golf del Circolo di Toronto La sesta edizione del nostro torneo di golf è stata la migliore. Un grande ringraziamento va rivolto a tutti i partecipanti, che non si sono fatti intimorire dalla pioggia, grazie anche all’«acqua santa» che ha mantenuto alto il loro spirito. Un ringraziamento speciale va poi a tutti volontari per il lavoro svolto: Gemma ed Edy Angeli, Franca Fanti, Lina, Debbie, Sarah, Lauren Daldoss, Alice Corazza, Natalia Prevedel, Elsa Bertolini, Chris Fancie, Franco Franch, Natalia and Franco Prevedel, Rinaldo Lorenzoni, Ivo Finotti and Josie Pangrazzi. Grazie anche ai nostri sponsor, che con il loro supporto hanno reso questo torneo un grande evento: Corazza Palummo CAs, Millway Lumber, Crown Fire, Kia Motors, Yorkdale Self Storage, Clover Tool, Beckett Electric, CI Promotions, Fedtech Construction, Global Insulated Doors, Vinoteca, Francesca LaMarca, Emma Foods, Ivo Finotti, Cavit Wines, Fab’s No Frills, Vintners Cellars, Unico Foods, Ripley’s Aquarium and Pizza Nova. E un ringraziamento anche a coloro che hanno fornito l’«acqua santa», che ci ha riscaldato e confortato: Mirek Tokarz, Adriano Marchetti, Rinaldo Lorenzoni, Franco Franch, Bruno Fedrigoni, and Sergio Marchetti.

Cristiana Grillo riconfermata presidente a Wollongong Domenica 26 agosto il Circolo trentino di Wollongong (Australia) ha tenuto la sua assemblea, durante la quale è stato anche rinnovato il comitato direttivo, che risulta così composto: Cristiana Grillo, presidente; Monica Torbol, segretaria; Monica Millar, tesoriere; membri del comitato: Gianfranco Giaconi, Luciana Calci, Cristina Ciraudo, John 7 - 2018

Manfredi. Durante l’assemblea sono stati consegnati dei segnalibro di Mastro7 come segno di riconoscimento per il loro grande impegno a Valerio Berlanda di 96 anni e ai parenti di Renata Cazzolli (scomparsa nel 2015) che aveva enormemente contribuito alla realizzazione della convention realizzata a Wollongong nel 2008.

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CIRCOLI IL 28 LUGLIO I PRESIDENTI DEI CIRCOLI SI SONO RITROVATI A MELBOURNE PER IL TRADIZIONALE «MEETING» ANNUALE

Australia, obiettivo primario è incoraggiare la partecipazione delle giovani generazioni L’

incontro annuale dei Presidenti dei Circoli Trentini d’Australia ha avuto luogo a Melbourne sabato 28 luglio. Erano presenti: Joanna Terzi-Callegari (Sydney) e Sue Pedri-Cruzado (Sydney); Cristiana Grillo (Wollongong NSW); Dante Cologna (Canberra-Queanbeyan); Jimmy Borsi (Myrtleford VIC); Maria Trettel (Melbourne); Giorgio Artini (Adelaide SA); Eric Marocchi (Perth WA); Silvano Rinaldi (Coordinatore dei Circoli e Consultore PAT); Cristina Parmesan (Segretaria). Era assente soltanto Allan Battaia del Circolo del Nord Queensland. Come in passato, il moderatore della seduta è stato padre Ferruccio Bertagnolli. La precedente riunione dei presidenti si era svolta a Perth l’anno scorso. In quella occasione il Circolo ha celebrato i suoi 40 anni di attività, con la partecipazione di Francesco Bocchetti, direttore della Trentini nel Mondo. Purtroppo per l’incontro di Melbourne non è stato possibile avere la presenza della Trentini nel Mondo, ma si è parlato del recente rinnovo del Consiglio di amministrazione dell’Associazione, dopo l’assemblea elettiva dell’aprile scorso. Congratulazioni sono state espresse per la conferma a presidente di Alberto Tafner. I temi principali dell’incontro di Melbourne sono stati i seguenti:

- Riconoscimento dei Soci dei Circoli che hanno servito nel Comitato per venti o più anni. Per questo la Trentini nel Mondo ha offerto un artistico segnalibro realizzato da «Mastro7»; - attività del Coordinatore (Silvano Rinaldi), con particolare presentazione dei programmi offerti per i giovani (Interscambi), per studenti (corsi di lingua italiana), e per anziani (rientro temporaneo in Trentino); - mezzi di comunicazione e di informazione: uso dei social media; raccolta e scambio di indirizzi e di notizie tramite e-mail, facebook, linkedin, e internet; - resoconto delle attività dei

Circoli, da cui è emerso che la partecipazione sta diminuendo sempre più, sia a causa della morte o anzianità dei soci, sia per la mancanza di interesse della seconda e terza generazione di Trentini. Nei Circoli più grandi risulta ancora una buona partecipazione ad attività specifiche - come anniversari, feste religiose (San Vigilio, Natale), gite a luoghi di interesse storico, feste con offerta di piatti tipici trentini...; - Convention: c’è stata una lunga discussione su modalità, partecipazione, luogo, tema, frequenza, periodo dell’anno, costi (viaggi, alloggio), sussidi

e sponsorizzazione, programmi per giovani…; - raccolta e conservazione di documentazione storica dei Circoli: molti degli anziani «fondatori» dei Circoli non ci sono più o non sono più in grado di partecipare attivamente. Pertanto chi si interessa di raccogliere e conservare la loro storia, e la storia della fondazione dei Circoli Trentini? I Presidenti si sono impegnati a condividere i temi dell’incontro con i Comitati dei loro rispettivi Citrcoli e a continuare ad incoraggiare la partecipazione delle giovani generazioni. Padre F. Bertagnolli

Melbourne, ultimo saluto ad Agostino Olivetti Molti soci del Circolo Trentino di Melbourne (Australia) e tanti amici della famiglia Olivetti, si sono raccolti attorno alla moglie Maria e ai figli Lucia, Marco e Daniela, per accompagnare Agostino alla sua dimora eterna, martedì 14 agosto, presso la chiesa parrocchiale di Endeavour Hills. Agostino è stato anche Presidente e membro del Comitato del Circolo trentino. I figli furono fra i primi a partecipare alle riunioni dei giovani trentini, e presero parte ai vari soggiorni organizzati dalla Provincia di Trento. Grande lavoratore, uomo affabile e socievole, fin dal suo arrivo in Australia a 21 anni di età, Agostino si era dato da fare per assicurarsi un futuro con la professione di saldatore, prima nel progetto idro-elettrico delle Snowy Mountains, e poi a Melbourne, dove in poco tempo avviò un’impresa di strutture in ferro.

In questa città, con la moglie Maria, incominciò a frequentare il Circolo Trentino, di cui rimase socio a vita, prendendo parte attiva alle varie iniziative. La folta presenza di parenti e amici al funerale, ha dato dimostrazione di quanto Agostino fosse molto stimato nella comunità italiana di Melbourne. Erano presenti anche vari membri dell’attuale Comitato del Circolo Trentino, come pure Silvano Rinaldi in qualità di Coordinatore dei Circoli dell’Australia e Consultore della PAT. La bandiera della Federazione era esposta presso l’altare. Padre Bertagnolli ha celebrato il funerale e accompagnato la salma al cimitero. Anche da queste pagine si rinnovano le condoglianze alla vedova Maria e ai figli e familiari, da parte della comunità trentina e della Trentini nel Mondo.

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CIRCOLI

L’impegno del Circolo di Presidente Getulio per la diffusione della lingua italiana Con lo scopo di diffondere la lingua e la cultura italiana il Circolo Trentino di Presidente Getúlio (Santa Catarina - Brasile) organizza corsi di lingua italiana di primo e secondo livello aperti a tutta la comunità locale. I corsi si svolgono due volte la settimana nelle ore serali in una scuola provinciale. Le attività sono iniziate ad agosto 2017 e vi partecipano una ventina di studenti. Quest’anno il direttivo del Circolo sta studiando progetti che valorizzino e promuovano il dialetto trentino.

Confermata la tradizione del pranzo estivo del Circolo Ex emigrati trentini in Svizzera

Trovarsi ad estate inoltrata per trascorrere insieme una bella giornata in allegria è una consolidata tradizione dei soci del Circolo ex emigrati Trentini in Svizzera: questo è avvenuto anche quest’anno, domenica 26 agosto, presso il ristorante «Il cacciatore» a Vetriolo, con un ottimo menù 7 - 2018

tipico, che prevedeva polenta, coniglio, vari arrosti e contorni e, come dessert, torta Sacher e strudel. Nel pomeriggio, incorniciato dall’allegra esibizione musicale dell’amico Gigi, abbiamo festeggiato le meravigliose «primavere» dei nostri cari amici e collaboratori Rita,

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Davide e Vittorio (da destra, nella foto, seduti), rendendoli particolarmente felici ed emozionati. Non solo ballo e torta però, ma anche piacevoli camminate tra prati e boschi fino alla chiusura serale, quando ai saluti per un presto arrivederci seguiva un più che soddisfatto rientro a casa.


CIRCOLI

Pranzo, giochi e riti tradizionali a Luzerna per il tredicesimo compleanno del Circolo

La giornata per festeggiare il tredicesimo compleanno del Circolo trentino di Luzerna (Santa Catarina - Brasile) si è tenuta il 26 agosto nella sede del Circolo presso il «Centro de eventos São João Batista» a Luzerna. Per l’occasione è stato preparato un pranzo diverso dai precedenti, che ha avuto molto successo.

Per ricordare i costumi e le tradizioni dei nostri antenati, i partecipanti si sono scambiati tra di loro alcuni prodotti della terra. Oltre ai soci del Circolo hanno partecipato simpatizzanti ed invitati, tutti coinvolti nella preghiera prima del pranzo e nei giochi del pomeriggio. La concomitanza di una manifestazione

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con balli in città nella ha ridotto la presenza dopo il pranzo. La gara nel gioco di carte del «truco», si è conclusa con la seguente classifica: al primo posto, la coppia formata da Márcio Turra e Felipe Turra Longo; secondi classificati, Francisco Iagher e Milton Hoffmann; terzi, Itamar Turra e Jaime Turra.

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CIRCOLI

Applausi ed emozione all’«Encuentro Coral» presso il Circolo trentino di Buenos Aires Nella serata di sabato 28 luglio, il nostro Circolo Trentino di Buenos Aires (Argentina) ha organizzato un «Incontro corale» che ci ha consentito di approfondire i rapporti con gli amici della Famiglia Trentina di Rafaela (Santa Fe). Nonostante la giornata fredda e piovosa a Buenos Aires, un folto e attentissimo pubblico ha partecipato all’incontro e ha goduto della bella musica eseguita. Il «Coral Trentino de Buenos Aires», diretto dal maestro Guillermo Suar, e gli ospiti del Corco «San Vigilio» della Famiglia Trentina di Rafaela, diretti da Veronica Ghiano, hanno suscitato tantissimi applausi e un clima di grande gioia ed emozione. Il repertorio proposto compren-

deva canzoni italiane, trentine e anche canzoni popolari e folcloristiche argentine. Alla fine di questo bell’incontro, abbiamo invitato i membri dei cori e il pubblico presente a partecipare ad un cocktail e ad un brindisi.

Ringrazio i compagni del Consiglio direttivo del Circolo, che hanno lavorato tantissimo, e i rispettivi segretari dei cori per la loro presenza e per la meravigliosa organizzazione. Grazie mille amici di Rafaela,

per la vostra presenza, che ha fatto onore alla nostra istituzione. Delfina Marta Turrina Presidente Circolo trentino di Buenos Aires

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DAL TRENTINO IL DISCIPLINARE APPROVATO A FINE SETTEMBRE RIGUARDA ANCHE I PRODOTTI DELLA LORO TRASFORMAZIONE

Anche per piante officinali e aromatiche è arrivato il marchio «Qualità Trentino» Anche le piante officinali e aromatiche e i prodotti della loro trasformazione potranno fregiarsi del marchio “Qualità Trentino”. Lo prevede il disciplinare approvato a fine settembre dalla giunta provinciale. Il marchio “Qualità Trentino” garantisce la qualità, la provenienza, l’origine e la lavorazione di prodotti agroalimentari che rispondono a precisi requisiti definiti nei disciplinari, proprio a garanzia degli standard qualitativi, della tracciabilità e rintracciabilità del prodotto. Salgono così a sedici i disciplinari che permettono di certificare i prodotti a marchio di qualità, oggi utilizzato su oltre 40 prodotti. Il disciplinare per le piante officinali e aromatiche (che riguarda il prodotto fresco, secco, sciroppi,

liquori, olii essenziali e acque aromatiche, integratori, tinture madri, gemmoderivati, insaporitori) prevede che queste devono essere coltivate ad un’altitudine di oltre 500 metri, e trasformate

in Trentino. La coltivazione delle piante officinali e aromatiche deve avvenire nel rispetto della normativa vigente in materia di produzione biologica, ad esclusione delle piante derivate

dalla raccolta spontanea. Non è consentito l’uso di coloranti, aromi e additivi chimici nei prodotti trasformati. Ogni fase del processo produttivo deve essere monitorata e documentata. A partire dal 2016, anno di avvio del progetto di rilancio del marchio Qualità Trentino finalizzato ad incentivare la diffusione di prodotti agroalimentari di Qualità realizzati dalle aziende del territorio provinciale, si lavora, anche attraverso campagne di informazione, per far affermare e consolidare la notorietà del marchio sia tra i consumatori che tra i produttori. Il risultato è che è cresciuto del 13,46% il numero di confezioni a marchio Qualità Trentino e il giro d’affari è aumentato di 5 milioni di euro. (Uff. Stampa PAT)

Il Trentino ha organizzato e ospitato il primo «Festival delle aree protette» Due appuntamenti da record hanno chiuso la prima edizione del Festival delle Aree Protette, proposto dal Servizio Sviluppo sostenibile e Aree protette della Provincia autonoma di Trento in collaborazione con il Muse. Dal 14 al 16 settembre la manifestazione ha offerto un programma ricco di convegni, incontri, spettacoli, escursioni, e due appuntamenti molto particolari, che si sono svolti ieri ed hanno avuto eco non solo fra i confini trentini, ma anche a livello nazionale. In Val di Rabbi, all’interno del Parco Nazio-

nale dello Stelvio, l’obiettivo era ambizioso: realizzare l’abbraccio collettivo più grande mai avvenuto sull’arco alpino tra esseri umani e alberi. Il risultato è stato che oltre 200 persone hanno accolto il singolare invito degli organizzatori. Mentre in Val di Rabbi si è tentato l’abbraccio simultaneo più grande delle Alpi, il Festival delle aree protette ha proposto nel Parco di Paneveggio-Pale di San Martino un appuntamento per tutti coloro che hanno voluto far parte della fila indiana più lunga al mondo di persone scalze in montagna.

Anche in questo caso sono stati oltre 200 i partecipanti per un record che ha voluto essere soprattutto un messaggio forte per un nuovo e più rispettoso rapporto con la Natura.

Nuova circonvallazione a Pieve di Bono Gli oltre 6.000 veicoli che quotidianamente attraversano le frazioni di Pieve di Bono, sulla statale del Caffaro, possonno da oggi bypassare il centro abitato usufruendo della nuova circonvallazione, che consente di migliorare notevolmente la vivibilità della zona. Il nuovo percorso, inaugurato il 24 settembre, parte dall’abitato di Cologna, con una rotatoria di raccordo alla viabilità locale, dalla quale si accede alla galleria «Castel Romano» lunga circa un chilometro che porta poi ad una seconda rotatoria e ad un ponte ad arco, «Viadotto Adanà», ed infine ad un’altra rotatoria che si ricollega alla statale del Caffaro. Lo sviluppo totale del tracciato è di circa 3875 metri. I lavori di realizzazione della circonvallazione sulla statale 237 del Caffaro nel Comune di Pieve di Bono, dell’importo complessivo di circa 36.255.000 euro, erano iniziati il 22 agosto 2016

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L’argentino Rafael e l’italiano Alessandro Rafael Omar Acuña, 32 anni (a sinistra nella foto), di Presidencia Roque Saenz Peña (Chaco Argentina), durante l’edizione di quest’anno del progetto «Interscambi giovanili» è stato ospitato a Rovereto da Alessandro Turchetti Dellagiacoma, 36 anni. Alessandro ha accompagnato per due volte Rafael a Castello Tesino, da dove era partito il suo bisnonno ed ha condiviso le profonde emozio-

ni che si vivono quando si visita per la prima volta, come nel caso di Rafael, il paese degli antenati. Su queste due pagine Alessandro racconta cosa è successo nelle due trasferte a Castello Tesino, dove Rafael è stato ricevuto dal sindaco, Ivan Boso, da alcuni componenti del Gruppo Folk ed ha incontrato un esperto di genealogia, che farà una ricerca specifica sui parenti di Rafael.

Per la prima volta a Castello Tesino Lunedì 16 luglio. Rafael ed io ci svegliamo nella stessa casa. Come due amici di vecchia data, ci prepariamo per un giorno speciale. Un giorno che ha in mano un biglietto di ritorno verso casa. La casa degli antenati, dei ricordi, di ciò che si è lasciato per una manciata di speranza. Ma tutto questo è ancora un’immagine sfumata, dai contorni poco definiti, con il battito del cuore argentino che aumenta all’avvicinarsi di quest’intimità. Dalla mattina è un susseguirsi di emozioni, come se ci fosse la necessità di imbandire il tavolo per sedersi a tavola. Giorno 16, ore 16: si parte da Trento. Maurizio Tomasi dell’Associazione Trentini nel Mondo ha organizzato la visita a Castello Tesino ed è al volante; Rafael è seduto di fianco, come una vedetta sull’albero maestro pronta ad urlare «Terra». E la terra presto arriva, ma l’urlo… rimane in gola. Castello

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Tesino, dice il cartello. Casa, dicono gli occhi di Rafael. Il cuore sospende il tempo, i movimenti si fanno meccanici, la mente vola. Non è più con noi, penso. Si fanno le foto di rito, con il cartello, con il municipio, con il sindaco, con la chiesa, con il panorama, con i consiglieri

comunali, con il gruppo folk... dove sei Rafael? Dove sei? Rafa: «È come se già conoscessi questa strada» Ale: «Chi? Ma come? Non hai conosciuto nemmeno il bisnonno partito da Castello Tesino e ti ricordi delle sue strade?» Già.

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Mi parli come se una traccia mnestica fosse rimasta attiva e reattiva nella tua discendenza. Io ti credo, e ti osservo, perso tra le montagne. Gabriella, Tiziana e Tiziano del Gruppo folk di Castello Tesino ci accompagnano nella loro sede, dove tra le mille foto appiccicate sui muri come francobolli ricompare Rafael, vestito con un elegantissimo costume tesino. Oggi va così, si entra ed esce dal tempo, come in una clessidra impazzita. Tiziano, Gabriella, Tiziana, ai quali si aggiunge anche Maurizio, del Gruppo Folk, accompagnano Rafael tra le vie del paese, per poi finire sul pianoro del Celado. Che spettacolo! Ci lasciamo emozionati, e con una piccola promessa di Maurizio del Gruppo folk: “Rafael, cercherò di capire un po’ di più sui tuoi antenati. Alessandro, ti chiamo domani”. Rafael sorride. E pochi giorni dopo il telefono squilla.


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NELLE FOTO. Sulla pagina a fianco: nella sala del consiglio comunale, Rafael consegna al sindaco di Castello Tesino, Ivan Boso, la bandiera del comune di Presidencia Roque

Saenz Peña. Su questa pagina: a sinistra, Rafael con Alessandro, Francesco, Gabriella e Tiziana sulla scaletta all’esterno della chiesa di San Polo. In alto, Rafael al centro, insieme

con (da sinistra) Maurizio, Tiziana, Gabriella e Tiziano del Gruppo Folk, che gli hanno regalato una preziosa stampa che riproduce i costumi tipici usati dal Gruppo Folk.

La promessa: troveremo le tue radici Sabato 21 luglio. Ieri ha chiamato Ivano Braus. Stesso cognome di Rafael. Maurizio del Gruppo Folk l’ha incontrato e ci chiede di passare da casa sua a Castello Tesino. Ha qualcosa di interessante da farci vedere (far vedere a Rafael in realtà, ma è come se c’entrassi anch’io, da buon parente acquisito). Ivano ci accoglie nel suo giardino con la moglie e diversi libri, certificati, riproduzioni antiche ed un immenso foglio con l’albero genealogico della famiglia Braus. Rafael si stropiccia gli occhi. No, non è un sogno. E le casualità non esistono, ma solo pezzi che si incastrano a meraviglia. Ci sediamo e cominciamo a parlare della famiglia Braus, di antenati, di storia, di Argentina. Si, Ivano parla spagnolo e conosce l’Argentina. Era emigrato a quindici anni, partito da Genova con 200 lire si era ritrovato a fare da cameriere su tratte sudamericane. Ivano e Rafael conversano in spagnolo; io, Maurizio, Gabriella e Tiziana (che ci hanno accompagnato) sorridiamo. La notizia è che Ernesto e Gregorio Braus, bisnonni emigrati di Rafael, non si trovano. Ma Ivano non demorde. «So dove cercare dice “- registri parrocchiali e a Puerto Madero. Io cerco qui, tu Rafael cerchi in Argentina. Troveremo le tue radici». Troveremo le tue radici, Rafa. Promesso. Che forse, un giorno, troverai che i veri parenti saremo io e te, nella

grande famiglia dei migranti. Ora torniamo a casa, quella cosa dove non si parte e non si arriva. Quella casa che si chiama mondo.. Alessandro Turchetti Dellagiacoma

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Una statua in legno di un «pertegante» per simboleggiare i legami fra il Tesino e l’Argentina L’iniziativa è stata promossa da Rafael Acuña, discendente di Ernesto Braus, emigrato all’inizio del secolo scorso da Castello Tesino Dal 6 all’8 agosto Luis Sebastian Novak, rinomato scultore in legno della provincia del Chaco, nel nord dell’Argentina, è stato ospite della Trentini nel mondo a a Castello Tesino dove, in una postazione allestita presso i giardini pubblici di via Dante, ha scolpito la figura di un “pertegante”, che ès tata poi donata alla comunità locale. L’iniziativa, cher oltre all’Associazione Trentini nel mondo ha visto coinvolti il Comune di Castello Tesino e il Gruppo Folk di Castello Tesino, ha avuto origine dalla visita a Castello Tesino di Rafael Acuña, 32 anni, sociologo ed assessore del comune argentino di Presidencia Roque Saenz Peña, discendente di Ernesto Braus, emigrato dal

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Tesino all’inizio del secolo scorso (vedi articolo sulle due pagine precedenti). Durante la sua permanenza in Trentino nell’ambito dell’edizione 2018 del «Progetto Interscambio» organizzato dall’Ufficio emigrazione della Provincia Autonoma di Trento, il 16 luglio Rafael Acuña era stato ricevuto dal sindaco di Castello Tesino, Ivan Boso, e da alcuni componenti del Gruppo Folk. Pochi giorni dopo ha incontrato anche l’autore di una ricerca genealogica sula famiglia Braus. Al suo rientro in Argentina, Rafael Acuña si è immediatamente attivato per dare seguito a questo suo primo emozionante incontro con la comunità del paese d’origine del bisnonno, e in accordo con il Comune di Presidencia

Roque Saenz Peña ha proposto a Luis Sebastian Novak – che si trovava n Italia per partecipare al simposio internazionale « L i gnum


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Un’altra scultura di Novak «accoglie» chi arriva a Trento

Summer Art» di Edolo - di realizzare a Castello Tesino una scultura in legno, come simbolo concreto dei legami che attraverso gli emigranti si sono creati anche fra il Tesino e l’Argentina. La proposta ha trovato piena accoglienza da parte della Trentini nel mondo e del Comune di Castello Tesino, che si sono impegnati per concretizzarla. Il momento ufficiale nel quale l’opera è stata consegnata dall’autore, a nome del comune argentino, alla comunità di Castello Tesino, si è svolta mercoledì 8 agosto (foto qui so-

pra). Il saluto della Tr Trentini nel mondo è stato portato da Aldo Degaudenz mentre M Maurizio Tomasi, direttore resp responsabile del periodico dell’Asso dell’Associazione, che ne aveva seguito tu tutte le fasi organizzative, ha illustr illustrato genesi e obiettivi dell’iniziativ dell’iniziativa. Pochi giorni dopo il ssindaco di Presidencia Roque Saenz Sae Peña, Garardo Cipolini, ha in inviato una lettera al sindaco di Castello Tesino, con la quale ringrazia «per le iniziative che ssono state fatte per realizzare la sc scultura del pertegante, progetto ch che rappresenta un’importante co cooperazione culturale fra i due C Comuni». Cipolini conclude la ssua lettera augurando che la collab collaborazione possa continuare nel tem tempo con il medesimo entusiasmo» entusiasmo».

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Da alcuni mesi, a dare il benvenuto a chi arriva a Trento da ovest c’è una scultura in legno che è stata collocata nalla rotatoria subito dopo il ponte di San Giorgio. L’opera, nata da un’idea di Rafael Acuña, rappresenta l’unione dell’aquila con la pianta di cotone, rispettivamente simboli del Comune di Trento e del Comune argentino di Presidencia Roque Saenz Peña. Due mani intrecciate alla base della scultura simboleggiano il legame di solidarietà ed amicizia che deve esistere fra i luoghi di partenza e di arrivo di coloro che in passato sono emigrati. L’autore è sempre Sebastian Novak (vedi articolo a fianco) che l’ha scolpita l’anno scorso, dando forma ad un tronco di un albero messo a disposizione dall’Azienda forestale Trento Sopramonte. In occasione della sua permanenza in Trentino in occasione degli «Interscambi giovanili», Rafael Acuña è

andato sul posto dove c’è la scultura ed è stato ricevuto dall’assessora del Comune di Trento, Mariachiara Franzoia, alla quale ha consegnato una bandiera del Comune di Presidencia Roque Saenz Peña.

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DAL MONDO GIUNTA ALLA SUA DECIMA EDIZIONE, SI SVOLGE PRESSO UN SUPERMERCATO GESTITO DA DISCENDENTI DI EMIGRATI TRENTINI

Timbó, una bella ed apprezzata azione per l’ integrazione sociale dei disabili

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el contesto dell’insediamento trentino di Rio dos Cedros (Santa Catarina - Brasile), il lavoro di molti immigrati si è distinto nei campi più svariati. I semplici contadini si sono dimostrati grandi imprenditori, sviluppando industria, commercio e si sono distinti nel campo intellettuale. La famiglia Campestrini, originaria di Torcegno, fu tra i primi immigrati ad arrivare nel paese alla fine del XIX secolo. I discendenti si sono specializzati nei più svariati campi. Tra questi, un ramo della famiglia si è dedicato al commercio, formando una dei primi punti vendita della città, nel 1920, nella regione montuosa di Rio dos Cedros. Questo negozio vendeva vari tipi di prodotti, aveva il suo mulino, serviva da ufficio postale e da ostello per i viaggiatori. Con l’espansione degli affari, sono state aperte altre unità e un ramo della famiglia ha creato il supermercato Campestrini, con sede a Timbó (una vicina città a Rio dos Cedros) e filiali in altre località, attualmente parte del

L’evento viene organizzato in collaborazione con APAE (Associazione dei genitori e amici delle persone con disabilità) che si occupa di bambini e adolescenti con disabilità intellettive e multiple gruppo «Rede TOP». E questo business, gestito fino ad oggi dai membri della famiglia Campestrini, ha sviluppato una bella azione sociale focalizzata all’integrazione delle persone con disabilità. In Brasile, bambini e adolescenti con disabilità intellettive e multiple sono curati e istruiti in un’entità non governativa e senza fini di lucro chiamata APAE (Associazione dei genitori e amici delle persone con disabilità), che svolge un bellissimo lavoro a livello nazionale. Per privilegiare ed evidenziare il lavoro

svolto da questa entità, il supermercato Campestrini (ora Rede TOP) ha avviato, nel 2008, un’iniziativa di integrazione, che prevede che lo spazio del supermercato venga reso disponibile per varie attività con gli studenti dell’APAE. Alla fine della giornata a tutti i partecipanti viene servito un grande caffè con dolci. Quest’anno l’evento organizzato in collaborazione con APAE, divenuto popolare e portato avanti anche in altre città, è arrivato alla sua decima edizione, ed ha avuto la partecipazione di circa 600 persone. L’evento si è sempre tenuto nel mese di agosto, in occasione della «Settimana nazionale della persona con disabilità intellettuale e multipla», che ha lo scopo di sensibilizzare e far riflettere su uguaglianza e inclusione. Con questo tipo di iniziativa, i discendenti degli immigrati dimostrano la forza rinnovatrice del loro lavoro, raggiungendo diversi importanti settori della società e dando seguito ai valori portati dai loro antenati. Daniela Destefani

Per comunicare con la redazione del mensile:

redazione@trentininelmondo.it 7 - 2018

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CALENDARIO 2-13 agosto Visita delegazione dei soci ai circoli trentini di USA e Canada (Cleveland, Windsor-Detroit, Toronto, Solvay e New York)

23 settembre A Santa Olimpia, Piracicaba (BR): conferenza “Il Trentino e la prima guerra mondiale” a cura di Giuseppe Ferrandi, direttore della Fondazione Museo Storico del Trentino

3 agosto C.T. Bento Gonçalves (BR): “Calice de Estrelas”

23 settembre C.T. Zarate (AR): partecipazione alla Fiera annuale delle collettività

3-5 agosto A Cleveland (USA): 23° convention Ittona

25 - 26 settembre A Genova, visita al Museo “Memoria e Migrazione” con le scuole della Val di Cembra

4 agosto A Joinville (BR): incontro del Gruppo giovani trentini Brasiliani

29 settembre A Oradea (RO): inaugurazione della mostra “Straordinaria bellezza, le Dolomiti e i suoi emigranti”, in collaborazione con il Muzeul Tàrii Crişurilor, l’Ass. Bellunesi nel Mondo, il Consolato onorario della Romania in Trentino e la Fondazione Dolomiti UNESCO

4-5 agosto C.T. Readsboro (USA): picnic annuale 8 agosto A Cadine, incontro d’estate dei Circoli Trentini d’Italia e d’Europa

30 settembre C.T. Tandil (AR): pranzo sociale

12 agosto C.T. Montevideo (UY): Festa per il giorno del bambino C.T. Buenos Aires (AR): Pranzo sociale “Polenta e crauti” C.T. Bento Gonçalves (BR): Caminhos de Pedra (artigianato, gastronomia, corali e corrida de pipas)

14 ottobre C.T. Denver – Colorado (USA): pranzo e incontro mensile 19-21 ottobre Convegno EZA – UNAIE “Nuove forme di lavoro e mobilità europea”

18 agosto C.T. Salete (BR): XXII Festa del Pollo C.T. Seattle (USA): Polenta Picnic

21 ottobre C.T. Bento Gonçalves (BR): 7° Mèrica mèrica e MagnaBento C.T. Colonia Manuel Gonzalez (MX): celebrazione del 137° anniversario dell’emigrazione trentina in Messico

18 – 19 agosto C.T. Piracicaba (BR): Festa dell’Immigrazione 19 agosto C.T. La Plata (AR): pranzo 82 anniversario di fondazione del Circolo e commemorazione della “Madona d’Agost”.

26 – 28 ottobre A Vitoria (BR): incontro dei circoli trentini del Centro – Nord del Brasile (San Paolo, Minas Gerais, Espirito Santo, Rio de Janeiro e Bahia)

21- 25 agosto C.T. Villa Regina (AR): inizio dei laboratori di “panificazione”, “elettricità” e “restauro e riciclaggio”

27 ottobre C.T. Presidente Getulio (BR): Santa Messa in lingua italiana C.T. Toronto (CA): cena sociale

26 agosto C.T. Villa Regina (AR): quinto incontro del ciclo culturale “Italia, celebrità, arte e musica”

2 novembre C.T. Toronto (CA): commemorazione defunti

30 agosto C.T. Buenos Aires (AR): Tè letterario

4 novembre C.T. Charleroi (BE): polentada d’autum

7-9 settembre A New York (USA): incontro giovani trentini del Canada e Stati Uniti

9 – 11 novembre A Barcellona (E): incontro giovani trentini di Spagna e Portogallo

8 settembre Costituzione del Circolo Trentino di Regno Unito e Irlanda

17-19 novembre A Rosario (AR): Incontro dei circoli trentini dell’Argentina

9 settembre C.T. Luzerna (BR): pranzo sociale C.T. Buenos Aires (AR): pranzo sociale “polenta e coniglio”

24 novembre C.T. Toronto (CA): cena cacciatori 1 dicembre C.T. Rodeio (BR): Teatro di Natale

10-16 settembre C.T. Rodeio (BR): La Sagra 15 settembre C.T. Caxias do Sul (BR): 25 anniversario di fondazione

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7-9 dicembre C.T. Piracicaba e CT di Santa Olimpia (BR): 10° Mercatino di Natale 7 - 2018


La Convention 26 a Cleveland, dal 3 al 5 agosto (articolo alle pagine4-5) 7 - 2018 dei Circoli trentini di Stati Uniti e Canada si è svolta


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