TRENTINI
MONDO
nel
MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO onlus ADERENTE ALLA F.U.S.I.E
7/2014
Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB Trento - Taxe Percue
anno 57°
La gioia di Emma Panozzo, per il 10° anniversario del Circolo trentino di La Louviere (Belgio) del quale è la presidente.
CIRCOLI, DELEGAZIONI E FEDERAZIONI/COORDINAMENTI DI CIRCOLI dell’Associazione Trentini nel Mondo - onlus
Coordinamenti Argentina, Australia, Benelux, Bosnia, Brasile, Canada, Cile, Germania, Messico, Paraguay e Uruguay Argentina - 57 circoli - 1 delegazione Alta Gracia, Avellaneda, Azul, Bahia Blanca, Bariloche, Buenos Aires, Catamarca, Chajarì, Chilecito, Colonia Tirolesa, Concepción del Uruguay, Concordia, Cordoba, Cordoba Sud, Corrientes, Corzuela, Cruz del Eje, Formosa, General Roca, General San Martín, La Carlotta, La Plata, La Toma, Lanteri, Las Breñas, Machagai Plaza, Makallè, Malabrigo, Malagueño, Mar del Plata, Mendoza, Olavarria, Pampa del Infierno, Presidente Roque Sáenz Peña, Puerto Tirol, Quitilipi, Reconquista, Resistencia, Río Cuarto, Romang, Rosario, Salta, San Jaime, Sampacho, San José (Depto. Colon), San Nicolas de los Arroyos, Santa Fé, Santa Rosa de la Pampa, Tandil, Tucuman, Venado Tuerto, Viedma, Villa Carlos Paz, Villa General Belgrano, Villa Ocampo, Villa Regina, Zárate - Comodoro Rivadavia Australia - 8 circoli - 2 delegazioni Adelaide, Canberra, Mackay, Melbourne, Myrtleford, Perth, Sydney, Wollongong - Tasmania, Townsville Belgio - 4 circoli - 1 delegazione Bruxelles, Charleroi, La Louviére, Liegi – Limburgo Bolivia La Paz
- 1 circolo
Bosnia - 3 circoli Sarajevo, Stivor, Tuzla Brasile -
Canada - 5 circoli Alberta, Montreal, Toronto, Vancouver, Windsor & Detroit Cile - 3 circoli Copiapò, La Serena, Santiago Colombia Bogotá
- 1 circolo
Danimarca Copenaghen
- 1 circolo
Federazioni ITTONA (Canada e Stati Uniti) Messico - 13 circoli - 1 delegazione Aguas Calientes, Citlatepetl, Città del Messico, Colonia Manuel Gonzalez, Colonia Manuel Diez Gutierrez, Cordoba, Huatusco, Monterrey, Puebla, San Luis de Potosí, Tijuana, Veracruz, Xalapa - Cuernavaca Paraguay - 10 circoli Asunción, Atyrà, Caacupé, Caaguazù, Concepción, Fernando de la Mora, Lambaré, Luque, Paso Barreto, San Pedro Ycuamandiyù
Ex emigrati - 3 circoli Australia, Stivor (BIH), Svizzera
Peru Lima
Francia - 3 circoli Grenoble, Lorena, Parigi
Portogallo Portogallo
Germania - 7 circoli - 1 delegazione Colonia, Dortmund, Friedrichshafen, Monaco, Norimberga, Reno Neckar, Stoccarda – Berlino
Romania Romania
Gran Bretagna - 1 circolo - 1 delegazione Londra - Manchester Italia - 13 circoli Biella; Borgosesia; Brescia; Bresciani amici del Trentino; Como; Famiglia Trentina di Roma; Friuli; Milano; Pontino; Predazzani nel Mondo; Roma; Società Americana di Storo; Trieste Lussemburgo Lussemburgo
- 1 circolo
62 circoli
Ascurra, Belo Horizonte, Bento Gonçalves, Blumenau, Brusque, Caxias do Sul, Colatina, Coronel Pilar, Corupà, Curitiba, Divino di Laranjeiras, Encantado, Erexim, Florianopolis, Garibaldi, Gasparin, Gramado, Guaramirim, Indaial, Jahú, Jaraguà do Sul, Joinville, Jundiaì, Laurentino, Londrina, Luzerna, Nereu Ramos, Nova Brescia, Nova Trento, Ouro Fino, Passo Fundo, Pedrinhas Paulista, Piracicaba, Porto Alegre, Presidente Getulio, Rio de Janeiro, Rio do Oeste, Rio do Sul, Rio dos Cedros, Rodeio, Salete, Salvador, São Paulo, Sananduva, Santa María, Santa Olímpia, Santa Teresa, Santa Tereza do Rio Taquarì, São Bento do Sul, São João Batista, Sao Miguel do Oeste,São Sepe, São Valentim do Sul, Taiò, Tapejara, Trentin, Três de Maio, Tucunduva, Venda Nova do Emigrante, Veranòpolis, Vitoria, Xanxerè
L’elenco è consultabile (completo con indirizzi e nomi dei presidenti) sul nostro sito internet: www.trentininelmondo.it
- 1 circolo
Serbia Indija
- 1 circolo
- 1 circolo
- 1 circolo
Stati Uniti - 21 circoli Alliance, Chicago, Cleveland, Denver, Hazleton, Milwaukee, Minnesota, New England, New York, Norway, Ogden, Pittsburgh, Readsboro, San Francisco, Solvay, South Alabama, South East Pennsylvania, Southern California, Washington, Wyoming Sud Africa - 2 delegazioni Pretoria, Cape Town Svizzera - 8 circoli Amriswil, Basilea, Sciaffusa, Ticino, Winterthur, Zofingen, Zug, Zurigo Uruguay - 5 circoli Carmelo, Cerro Largo, Colonia del Sacramento, Montevideo, Rivera (S. Ana do Livramento - BR) Venezuela Caracas
- 1 circolo
EDITORIALE SOMMARIO Pagina 2 AGENDA Paginea 3-5 CONVEGNO EZA-UNAIE CHE SI È SVOLTO A TRENTO Pagine 6-7 ATTUALITÀ Pagine 8-9 VIAGGIO FRA I CIRCOLI TRENTINI IN MESSICO Pagine 10-11 GENTE E FATTI Pagine 12-13 LA CONFERENZA A MANTOVA SUI TRENTINI IN BOSNIA Pagina 14 VISITE IN SEDE Pagine 15-20 CIRCOLI (La Louviere, Cordoba, Tucuman, La Plata, Caxias do Sul) Pagina 21 DALLE VALLI Pagine 22-23 LE TORRI CIVICHE IN TRENTINO
ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO O.n.l.u.s. Presidente Alberto Tafner
Direttore Anna Lanfranchi
TRENTINI NEL MONDO Mensile dell’Associazione Trentini nel Mondo aderente alla F.U.S.I.E Direzione, amministrazione e redazione
Via Malfatti, 21 - 38122 TRENTO Tel. 0461/234379 - Fax 0461/230840 sito: www.trentininelmondo.it e-mail:info@trentininelmondo.it Direttore responsabile Maurizio Tomasi Comitato editoriale G. Bacca, M. Bazzocco, A. Bazzanella, F. Casagrande, B. Cesconi, C. Ciola, M. Dallapè, P. Dalla Valle, A. Degaudenz, C. Donei, P. Duranti, E. Formilan, B. Fronza, L. Imperadori, A. Lanfranchi, E. Lorenzini, G. Michelon, A. Piccolotto, L. Pontalti, F. Pisoni, S. Regazzola, G. Sbetti, A. Tafner, M. Viola Hanno collaborato: R. Barchiesi - S. Corradini - G. Degasperi F. Bocchetti Autorizzazione del Tribunale di Trento n. 62 - 6 febbraio 1958 STAMPA: Grafiche Dalpiaz srl Ravina di Trento (TN) Quote di adesione: Italia: Euro 20,00; Europa; Euro 20,00 Sud America: Euro 20,00; Nord America e Australia: Euro 25,00 Socio - Euro 55,00 Conto corrente postale n. 12509386 N. 7 LUGLIO 2014 Stampato il 4 NOVEMBRE 2014
In copertina: la presidente del Circolo di La Louviere (Belgio).
«CAMBIARE PAESE PER CERCARE/CREARE LAVORO» SI È SVOLTO A TRENTO DAL 17 AL 19 OTTOBRE
Partecipanti da tredici nazioni a un convegno che fa riflettere Sono ormai diversi anni che la Trentini nel Mondo - per conto di EZA e con la collaborazione UNAIE - organizza in Trentino un appuntamento per approfondire e dibattere argomenti relativi ai vari aspetti del mondo del lavoro che possono interessano l’Europa nella sua complessità. Quest’anno il convegno si intitolava «Cambiare Paese per cercare/creare lavoro» (ne parliamo nel dettaglio da pagina 3 a pagina 5) si è svolto a Villa Madruzzo a Trento ed ha visto la partecipazione di rappresentanti di tredici nazioni e più precisamente Germania, Portogallo, Belgio, Slovacchia, Svizzera, Ungheria, Austria, Francia, Romania, Polonia, Spagna ed Argentina: segno evidente dell’interesse suscitato dal tema in discussione. Da venerdì 17 a domenica 19 ottobre si sono alternate le relazioni degli esperti, le testimonianze di chi ha vissuto in prima persona la realtà dell’espatrio e il dibattito, che hanno dato l’occasione per un arricchimento della nostra conoscenza e fornito numerosi spunti di ri•essione sul nostro futuro. Però, come accade per tutti i convegni di un certo livello, una volta spente le luci della ribalta si torna a casa con un po’ più di sapere, ma anche con uno strascico di dubbi e di interrogativi in più riguardo la realtà che ci circonda, perché non coincide con quella ipotizzata e discussa nel corso dei lavori. Una volta ritornati nella vita d’ogni giorno - nel massacro della crisi e della burocrazia quotidiana - viene infatti spontaneo chiedersi dove sta l’errore. È sbagliato lo svolgimento e l’approccio di questi convegni oppure c’è qualche cosa che non funziona nel passaggio tra l’idea e la pratica? In sostanza, che cosa impedisce a chi ha la facoltà e il dovere di gestire il potere, di applicare la conoscenza ed i suggerimenti espressi dai vari esperti nel corso dei convegni? Sicuramente per dare una risposta a questo interrogativo non c’è bisogno di organizzare un convegno, in quanto ognuno
I vari relatori hanno raffigurato un quadro europeo che, pur tenendo conto delle note criticità, ha fatto intravvedere numerosi spunti di ottimismo e offerto molti motivi di speranza per il futuro, come dimostrano i molteplici successi dei nostri conterranei che hanno trovato la loro strada all’estero. Bisogna però essere consapevoli che l’emigrazione esige un prezzo molto alto sia sul piano pratico che materiale di noi ha già la propria opinione sulla capacità e sulla volontà di chi gestisce il potere. Non resta quindi che andare avanti come stiamo facendo ormai da quattordici anni, convinti che alla fine possa servire a smuovere qualche cosa nella consuetudine dei concetti generali. In effetti il Convegno da poco concluso ha riscosso notevole successo tra i presenti. I vari relatori hanno raffigurato un quadro europeo che, pur tenendo conto delle note criticità, ha fatto intravvedere numerosi spunti di ottimismo e offerto molti motivi di speranza per il futuro. In alcuni casi sono state presentate alcune situazioni che addirittura rovesciano l’idea (sbagliata, ma comune) circa le capacità imprenditoriali degli immigrati che approdano in Italia e in Trentino, così come sono stati portati alcuni esempi di notevoli iniziative sviluppate all’estero da parte degli emigrati trentini ed italiani. Un grande apporto al dibattito è stato poi portato dagli interventi dei rappresentanti dei numerosi Circoli Trentini, che ogni anno partecipano ai lavori. La loro
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presenza, il loro entusiasmo e la loro positività nei confronti degli altri, costituisco da soli un motivo valido per continuare ad organizzare questi incontri in quanto il loro esempio non può che stimolarci a guardare avanti con •ducia. Anche da quest’ultimo convegno EZA/UNAIE sono dunque uscite proposte, idee e sensazioni che potrebbero disegnare i contorni di un futuro meno problematico dell’attuale e soprattutto più accogliente per le prossime generazioni. Ma essendo animato da persone serie e preparate, questo convegno ha avuto anche il pregio di non nascondere la realtà che stiamo vivendo: e non è proprio una realtà entusiasmante. Accanto alle idee propositive e all’ottimismo che hanno fatto da sfondo ai lavori, si è parlato anche della crisi di sistema che stiamo attraversando. È una crisi che investe l’economia, la società e la cultura nel suo insieme e colpisce giovani ed anziani indiscriminatamente. q CONTINUA A PAG. 2 7 - 2014
AGENDA
Mai nessun presidente dell’Associazione ha rubato o ha avuto vantaggi economici L’Associazione Trentini nel Mondo opera in Italia e all’estero dall’ormai lontano 1957. In tutto questo tempo l’Italia ed il mondo intero sono cambiati in maniera sostanziale tanto che, chi dovesse rivedere un •lm in bianco e nero degli anni ’60, stenterebbe a riconoscersi in quel tipo di società e in quei costumi. In tutti questi anni la Trentini nel Mondo ha cercato di capire e interpretare i cambiamenti, tenendo però sempre presenti i principi e le regole fissate dal suo Statuto che - in primo luogo - si basano su •nalità di solidarietà sociale, aggregazione e assistenza per i migranti, oltre che sul consolidamento delle relazioni atte a favorire un più giusto ed equo rapporto tra i popoli. Per oltre mezzo secolo i volontari dell’Associazione hanno operato in questo senso, cercando di fare del loro meglio e cercando di fare meno errori possibili nello svolgimento del
Uno stralcio dell’atto della Procura della Corte dei Conti con il quale viene rinviata a febbraio l’udienza, sgombera il campo da alcune infondate illazioni circolate dopo la notizia dell’indagine loro compito, anche se c’è una logica ragionevolezza che in tutte le azioni dell’uomo (tanto più se prolungate negli anni) possa esserci lo spazio per un involontario margine d’errore. Oggi, di fronte al clamore creato attorno all’indagine aperta dalla Corte dei Conti sull’operato all’estero della Provincia Autonoma di Trento e della Trentini nel Mondo, è possibile riconoscere almeno uno sbaglio fatto in tutti questi anni: quello cioè di non esserci impegnati a suf•cienza per far conoscere a tutti l’opera svolta dall’Associazione in favore del Trentino e dei trentini sparsi per il mondo. Quanto successo ha però dimostrato che non aver contestato di volta in volta con maggiore veemenza e indignazione e con
tutte le “pezze d’appoggio” disponibili, l’azione palesemente bugiarda portata avanti dai soliti professionisti della denigrazione - supportati magari da qualche politicante in cerca di notorietà - ha consentito che si diffondesse in una parte dell’opinione pubblica poco avvezza ad esaminare la realtà dei fatti, un giudizio estremamente super•ciale e livoroso nei confronti dell’attività portata avanti dalla Trentini nel Mondo. Fortunatamente i Circoli trentini e quanti sono abituati a giudicare solo dopo aver veri•cato gli avvenimenti, conoscono e apprezzano l’ attività dell’Associazione, ma ciò non toglie che il modo con cui si è “sbattuto il mostro” in prima pagina abbia provocato enor-
mi guasti che, in una società dominata dall’immagine e dalle apparenze, può risultare estremamente dannoso sia per la dignità delle persone che per il lavoro svolto. Per questo motivo e in attesa che la giustizia stabilisca la verità dei fatti, la Trentini nel Mondo intanto ritiene giusto e doveroso sgomberare •n da subito il campo da quelle illazioni che sono state fatte ed espresse da chi si è accontentato delle cronache giornalistiche per arrivare a conclusioni totalmente infondate. Si porta quindi a conoscenza uno stralcio dell’atto della Procura della Corte dei Conti con il quale l’udienza viene rinviata a febbraio 2015, nel quale si afferma che: «...a tali argomentazioni questa Procura risponde, in primo luogo, di non aver mai ipotizzato appropriazioni indebite di fondi o percezioni di vantaggi economici da parte dei Presidenti dell’Associazione Trentini nel Mondo….»
Partecipanti da tredici paesi a un convegno che fa riflettere q CONTINUA DA PAG. 1 È una crisi che, pur iniziata nel 2007 non accenna ancora a passare e rischia di colpire la società nel profondo dei propri sentimenti, andando a modi•care le priorità dell’uomo in base alle esigenze di un nuovo dio chiamato mercato. Un dio che spinge l’egoismo contro la solidarietà e che privilegia il più sfrenato individualismo rispetto all’ aiuto reciproco. È una crisi che colpisce forte anche il campo dell’associazionismo - come è stato sottolineato
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nell’assemblea UNAIE - dove il tempo della partecipazione viene sacrificato alle più immediate contingenze e dove la conservazione risulta più facilmente praticabile che non la ricerca di nuove esperienze culturali e sociali. Questo convegno ha avuto successo perché ha portato speranza e ha rinnovato la voglia di fare, senza però fare •nta che tutto questo si possa fare facilmente e senza sacri•cio. «Cambiare Paese per cercare/ creare lavoro» appare dunque possibile e lo dimostrano
i molteplici successi dei nostri conterranei che hanno trovato la loro strada all’estero. Bisogna però essere consapevoli che l’emigrazione esige un prezzo
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molto alto che viene pagato sia sul piano pratico e materiale che soprattutto su quello umano e culturale e sarebbe bello che di tutto questo se ne accorgessero anche i gestori del potere. A questo proposito, in chiusura e solo di sfuggita, vale la pena sottolineare come nessun politico (fatta eccezione per il senatore Panizza) e nessun rappresentante della stampa locale si sia minimamente interessato a questo convegno che, in •n dei conti si occupava con serietà e competenza del futuro dei nostri •gli. Alberto Tafner
AGENDA IL TRADIZIONALE CONVEGNO AUTUNNALE PROMOSSO DA EZA E UNAIE SI È SVOLTO DAL 17 AL 19 OTTOBRE A TRENTO
Migrare, un’opportunità per cercare e per creare lavoro in un altro paese Dal 17 al 19 ottobre, nella cornice dell’Hotel Villa Madruzzo, sulla collina sopra Trento si è tenuto il tradizionale appuntamento autunnale con il convegno EZA-UNAIE. Il titolo del convegno, giunto quest’anno alla quattordicesima edizione, era “Cambiare paese per cercare/creare lavoro”, con tre sessioni di lavoro tematiche: “Migrazioni e imprenditoria, il quadro europeo in tempo di crisi”, “Lavoro e impresa migranti: iniziativa individuale e tutela collettiva”, “Imprenditori migranti: esperienze a confronto”. Dopo l’apertura dei lavori da parte del presidente dell’Associazione Trentini nel mondo, Alberto Tafner e i saluti delle autorità presenti, si sono avvicendati sul palco relatori italiani ed internazionali che hanno stimolato e interessato il pubblico presente, suscitando un dibattito intenso e partecipato, moderato da Gianni Lattanzio. RELATORI DA BELGIO ROMANIA E POLONIA
Ha aperto i lavori il prof. Ward Roofthooft che ha messo a fuoco i fattori che mettono in moto il processo migratorio con la sua oratoria coinvolgente e una relazione piena di stimoli e di spunti interessanti. A seguire, l’intervento di Stefania Isaila dell’IFES - Istituto per la Formazione Economica e Sociale - di Cluj in Romania. La dottoressa Isaila, in un perfetto italiano, ha relazionato sulla condizione dei
Dopo l’apertura dei lavori da parte del presidente dell’Associazione Trentini nel mondo, Alberto Tafner e i saluti delle autorità presenti, si sono avvicendati sul palco relatori italiani ed internazionali che hanno stimolato e interessato il pubblico presente, suscitando un dibattito intenso e partecipato
Un momento dell’apertura dei lavori. Da sinistra: Alberto Tafner, presidente dell’Associazione Trentini nel mondo; Anna Lanfranchi; direttore dell’Associazione e Gianni Lattanzio, che ha moderato gli interventi.
migranti Romeni in Italia. Una relazione molto interessante anche in considerazione della massiccia presenza di romeni nel nostro Paese e nel Trentino, sono infatti oltre un milione i romeni uf!cialmente residenti in Italia. Lukasz Olszta, della Fondazione per la Somalia di Varsavia, in Polonia, ha invece relazionato sulle attività che in Polonia si fanno per l’accoglienza dei migranti e dei richiedenti asilo attraverso un interessante progetto !nanziato dall’Unione Europea. Olszta ha sottolineato in particolare l’importanza delle occasioni
di incontro tra le associazioni e gli organismi che si occupano di migranti nei diversi paesi, per scambiare buone idee e confrontarsi sui problemi irrisolti. INTENSA MATTINATA CON CINQUE RELAZIONI
La giornata di sabato 18 ottobre è stata particolarmente impegnativa, caratterizzata da ben nove interventi e da una trasferta nella città di Trento per dare a tutti i partecipanti l’occasione di conoscere il MUSE, il nuovo Museo delle Scienze inaugurato poco più
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di un anno fa. Le cinque relazioni della mattinata sono state aperte dall’intervento a due voci di Kurosh Danesh e Giuseppe Casucci che rappresentavano i sindacati CGIL e UIL, il terzo sindacato maggiore, la CISL, pure invitata, purtroppo non ha potuto inviare un proprio rappresentante. L’intervento dei due sindacalisti è stato comunque molto interessante e stimolante e ha dato vita ad un acceso dibattito tra i partecipanti al convegno. Nella successiva presentazione Jari Ognibene, fondatore e CEO di Industrio Ventures, ha presentato le attività della sua impresa che si occupa di raccogliere capitali e !nanziamenti per l’avvio di imprese ad alto contenuto tecnologico, un lavoro che svolge a cavallo tra Italia e Stati Uniti mettendo la dimensione q CONTINUA A PAG. 4
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AGENDA Durante la giornata di sabato 18 ottobre, è stato gradito ospite il senatore Franco Panizza (nella foto a sinistra), che ha portato il suo personale saluto ai partecipanti al convegno. In occasione dell’apertura del convegno, venerdì 17, la Provincia Autonoma di Trento è stata rappresentata dal dirigente generale Sergio Bettotti. Nella stessa giornata Bruno Dorigatti, presidente del Consiglio Provinciale, ha fatto pervenire un messaggio di saluto, e Maurizio Passerotti (nella foto a destra), Console onorario della Romania, ha espresso il suo apprezzamento per l’iniziativa.
Migrare, un’opportunità per cercare e per creare lavoro in un altro paese q CONTINUA DA PAG. 3 internazionale dell’impresa e del lavoro al centro della crescita e dello sviluppo. Il professor Matteo Borzaga, dell’Università di Trento, ha poi sviluppato il tema delle convenzioni internazionali che tutelano i lavoratori migranti. Gli organismi internazionali, infatti, hanno da tempo avviato il difficile processo che dovrebbe portare alla de•nizione di un quadro comune di diritti per i lavoratori migranti, a partire da quelli più deboli, inclusi i cosiddetti clandestini o migranti “irregolari”. In chiusura della mattinata il presidente di UNAIE, Franco Narducci, ha offerto un quadro esaustivo della più recente evoluzione della comunità degli italiani all’estero, una comunità antica che però non ha mai perso vitalità e, complice la lunga crisi economica italiana, ha ripreso ad aumentare con ritmi crescenti. SABATO POMERIGGIO LE TESTIMONIANZE
Il pomeriggio del sabato, dedicato alle testimonianze, è stato aperto dall’intervento introduttivo della ricercatrice Serena Piovesan che ha proposto alcuni
Il convegno si è sviluppato in tre sessioni di lavoro tematiche: «Migrazioni e imprenditoria, il quadro europeo in tempo di crisi», «Lavoro e impresa migranti: iniziativa individuale e tutela collettiva», «Imprenditori migranti: esperienze a confronto»
L’intervento di Francio Narducci, presidente dell’UNAIE.
spunti di ri•essione sugli effetti provocati dalla crisi economica sulla popolazione straniera. Le testimonianze vere e proprie hanno poi riguardato uno straniero residente a Trento che attraverso tante difficoltà ma con impegno, forza di volontà e ottimismo è riuscito a trasformare i suoi sogni in idee e progetti concreti. Altin Plaku ha raccontato il suo percorso da ragazzo immigrato •no all’apertura del suo ristorante a Trento. Un percorso
lungo e faticoso, ma coronato dal successo. Altin, però non si considera arrivato, ma dichiara di avere ancora idee da sviluppare e tanta voglia di realizzarle. Un percorso di emigrazione dall’Italia alla Francia, invece, ha caratterizzato la storia di Edoardo Secchi che, a Parigi, si occupa di promuovere e sostenere le imprese italiane che vogliono lavorare in e con la Francia. Il documentarista Patrick Grassi, in•ne, ha proposto alcuni spez-
zoni del suo lavoro di raccolta della memoria dell’emigrazione trentina. Questa ultima relazione completa il quadro delle testimonianze, che mostrano come la voglia di emergere, lo spirito di sacrificio, la disponibilità a lavorare sodo siano tratti che caratterizzano molti emigranti, senza distinzione di origine, di destinazione e di epoca. Dopo il termine dei lavori del congresso è stata molto gradita da tutti i partecipanti la cena con annessa visita guidata al MUSE, il Museo delle scienze inaugurato nel luglio 2013, che ha permesso di staccare per un momento dai temi del lavoro e dell’emigrazione per immergersi nelle meraviglie della scienza e della natura. Tutti gli ospiti, specialmente quelli provenienti dall’estero, hanno espresso apprezzamenti per l’interessante esposizione del museo. CONCLUSIONI AFFIDATE A FERRUCCIO PISONI
Il convegno è terminato domenica 19 ottobre al mattino, con le conclusioni proposte dal Past President dell’associazione Trentini nel mondo, Ferruccio Pisoni, riassunte nell’articolo sulla pagina a •anco.
Ascolta la trasmissione
Trentino nel mondo in onda il giovedì dopo il giornale radio delle ore 13.00 venerdì alle ore 18.05.
Visita il sito: www.radioitaliatrentinoaltoadige.it 7 - 2014
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AGENDA LE CONCLUSIONI DI FERRUCCIO PISONI, PAST PRESIDENT DELLA TRENTINI NEL MONDO E MEMBRO DEL DIRETTIVO EZA
Per governare esodi e migrazioni servono conoscenze e strumenti L’Unaie e la Trentini nel Mondo si occupano per statuto delle difficoltà e dei problemi che caratterizzano il fenomeno della mobilità e delle migrazioni, specialmente dei cittadini italiani che lasciano l’Italia e quelli che rientrano. Queste associazioni attraverso le loro articolazioni sono presenti ed operano in tutto il mondo; l’Unaie ed Eza rappresentano la loro estensione sul territorio. Attraverso Eza - Centro Europeo per i problemi dei lavoratori si approfondiscono in particolare le tematiche sociali del mondo del lavoro e si elaborano proposte da portare alle istituzioni europee e nazionali. Unaie e Trentini nel Mondo da più di venti anni organizzano, normalmente a Trento un seminario che affronta, dei temi sociali ricorrenti, gli aspetti che più da vicino toccano il mondo dell’emigrazione. Il tema del seminario di quest’anno è stato: “Cambiare Paese per cercare/creare lavoro”. Ben quindici relatori ci hanno aiutato a leggere approfonditamente la situazione attuale. Ci hanno portato a conoscenza delle dinamiche in atto nei diversi Paesi con cui siamo interdipendenti e ci hanno illustrato le esperienze più signi•cative per non giocare sempre in difesa. Ora è necessario, per quanto possibile, aggredire le difficoltà e ricercare le vie d’uscita avvalendosi dell’insegnamento che possiamo trarre dalle cose positive che altri hanno fatto. La crisi economica e sociale che ci attanaglia, e persiste più di quanto non pensassimo, ha riacceso anche per l’Italia una corrente di emigrazione verso l’estero. Corrente formata da giovani e da adulti che non trovano da noi un impiego o un reimpiego adatto alle loro capacità e prospettive. Sono più di cento mila coloro che nell’ultimo anno hanno varcato le nostre frontiere verso altre
Le migrazioni sanano il deficit demografico che registrano molti dei Paesi dell’Occidente, aiutano a rivalutare le professioni abbandonate dai locali, alimentano e diversificano le economie, contribuiscono ad accrescere produzione e PIL. Molto spesso i migranti che lasciano i loro Paesi sono i più coraggiosi ed i più intraprendenti: lo dimostra il numero di imprese che creano in Italia, la fantasia e l’impegno con cui operano terre. E questo fenomeno rischia di diventare strutturale se non rimoviamo le principali cause della disoccupazione. Le cause per l’Italia si trovano principalmente nel lunghissimo periodo di crescita zero, nella perdita di competitività a causa di mancate riforme, di investimenti insufficienti e di ritardi nella innovazione. Se è vero che gli esodi e le migrazioni ci sono sempre state e sempre ci saranno, dovremmo cercare di sforzarci per acquisire le conoscenze e gli strumenti che ci consentano di governarle. E se in generale le cause dell’emigrazione vanno ricercate soprattutto nella crescente pressione demogra•ca, nel benessere e nel diverso tasso di sviluppo civile, economico e sociale delle varie comunità, nelle calamità ed eventi naturali, nelle guerre, nelle rivoluzioni e nelle epidemie, è dif•cile immaginare di scon•ggerle tutte. E anche se lo potessimo fare, non avremmo per fortuna eliminato la mobilità, anche se per taluni aspetti essa presenta le stesse dif•coltà. La mobilità è un
motore di crescita, di confronto e di scambio anche se in alcuni aspetti si presenta con le stesse dif•coltà dell’emigrazione. Soprattutto per queste ragioni al seminario di Trento si è tentato di mettere in luce gli aspetti positivi che le migrazioni portano. Sanano il deficit demografico che registrano molti dei Paesi dell’Occidente. Aiutano a rivalutare anche le professioni che i locali abbandonano, alimentano e diversificano le economie, contribuiscono ad accrescere la produzione ed il pil. In Italia la immigrazione straniera costituisce quasi il 10% dell’intera popolazione, paga 6 miliardi e mezzo di Irpef e 5 miliardi di Inps all’anno, anche se pochi degli interessati riusciranno a percepire la pensione. Sembra fondata la previsione di crescita degli stranieri in Italia •no a raggiungere nei prossimi anni il 20 % della popolazione. Ed a questo bisogna prepararsi. Molto spesso i migranti che lasciano i loro Paesi per venire da noi sono i più coraggiosi ed i più intraprendenti. Lo dimostra il numero di imprese che creano
in Italia, la fantasia e l’impegno con cui operano. Ora le imprese fondate e rette da cittadini nati all’estero sono quasi il 10 % del numero totale delle imprese operanti in Italia. La tendenza è in crescita anche se la percentuale è già equivalente alla percentuale dei cittadini stranieri residenti in Italia. Che la maggior parte sia di piccole dimensioni dipende molto dal fatto che sono tutte di recente apertura. Inoltre un fenomeno positivo, pure in crescita, è il fenomeno delle start up, comune ai giovani italiani e stranieri. Per gli stranieri è desiderio di non restare sottomessi, di riscattarsi dalla posizione di dipendenti, di cercare di realizzarsi; per gli italiani è reazione alla dif•coltà di trovare un conveniente posto di lavoro. Anche se ambedue le risposte non raggiungono numeri elevati indicano sempre una strada possibile ed aprono prospettive al altre esperienze. Le esperienze portate da giovani operatori italiani e stranieri hanno suscitato ammirazione ed entusiasmo. Come ultima osservazione ci sembra signi•cativo che al seminario abbiano partecipato operatori di tredici nazionalità diverse. Ferruccio Pisoni
Per comunicare con la redazione del mensile:
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ATTUALITÀ PARTICOLARE ATTENZIONE VIENE RISERVATA ALL’ANALISI DEGLI ESPATRI REGISTRATI NEL 2013
Rapporto italiani nel mondo, presentata la nona edizione La Fondazione Migrantes ha presentato il 7 ottobre, a Roma, il «Rapporto Italiani nel Mondo 2014» (ed. Tau). Giunto alla nona edizione, il «Rapporto» è uno strumento culturale che si propone di trasmettere informazioni, nozioni, conoscenze sull’emigrazione italiana del passato e sulla mobilità degli italiani di oggi ad un pubblico vasto con un linguaggio semplice e immediato. Al volume - di oltre 530 pagine - hanno collaborato 55 autori con 47 contributi ed approfondimenti dall’Italia e dall’estero. Per una maggiore comprensione delle partenze di oggi dall’Italia, che hanno raggiunto nel 2013 il numero di 94.000 persone - cifra superiore ai •ussi dei lavoratori immigrati in Italia - in questa edizione, oltre i dati del consueto database centrale dell’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero, si sono analizzate e descritte anche le iscrizioni all’AIRE con la sola motivazione dell’espatrio avvenute nel corso del 2013 (vedi altro articolo su questa stessa pagina). Questi dati, insieme alle ri•essioni sull’emigrazione interna, sulla mobilità per studio e formazione e dei ricercatori italiani,
dei frontalieri nel Canton Ticino e il confronto con gli spostamenti degli italiani nell’ambito dei principali paesi europei, offrono un quadro articolato sul signi•cato della mobilità italiana di oggi, sulle sue caratteristiche, sui trend che segue e sulle novità che emergono. L’indice del «Rapporto» propone poi lo Speciale Eventi in cui la prima parte è dedicata alla Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato e la seconda che, in previsione dell’Expo di Milano del 2015, ospita una serie di saggi che testimoniano sia la storica presenza della Chiesa alle Esposizioni nazionali e internazionali (i
vescovi Bonomelli e Scalabrini, la madre Cabrini) che l’impegno e il legame dell’Italia emigrata con la ristorazione e il cibo (l’identità culinaria, la globalizzazione di piatti tipici e la prospettiva linguistica di italianismi e marchi associati al mondo della nutrizione e il contributo italiano alla cooperazione allo sviluppo nel settore dell’alimentazione). Nella parte •nale del volume, la sezione degli allegati in cui si è voluta inserire, a corredo delle numerose tabelle riassuntive, la bibliogra•a ragionata delle pubblicazioni editate dalla chiusura editoriale del Rapporto Italiani nel Mondo 2013.
Il «Rapporto» si occupa inoltre dell’associazionismo italiano all’estero, che ha supplito all’assenza dello Stato. Ancora oggi è rintracciabile questa peculiarità di mutuo soccorso tra i membri, una tradizione di solidarietà reciproca che è entrata a far parte di un modo di essere e di operare dell’italiano fuori dei con•ni nazionali. Dopo un lungo periodo di ri•essione, 16 Federazioni nazionali delle associazioni degli italiani all’estero, assieme al Coordinamento delle consulte regionali dell’emigrazione, hanno lanciato il percorso di avvicinamento agli Stati Generali dell’Associazionismo di emigrazione che si svolgerà all’inizio del 2015. Nel prossimo numero dedicheremo ampio spazio ai contenuti del «Rapporto».
REGNO UNITO, GERMANIA, SVIZZERA E FRANCIA SONO I PRINCIPALI PAESI VERSO I QUALI SI DIRIGONO GLI ITALIANI
Recessione e disoccupazione spingono a partire Nel mondo sono 4.482.115 i cittadini italiani residenti all’estero iscritti all’AIRE (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero) al 1° gennaio del 2014. L’aumento in valore assoluto rispetto al 2013 è di quasi 141 mila iscrizioni, il 3,1% nell’ultimo anno. La maggior parte delle iscrizioni sono per espatrio (2.379.977) e per nascita (1.747.409). Lungo il corso del 2013 si sono trasferiti all’estero 94.126 italiani – nel 2012 sono stati 78.941 – con un saldo positivo di oltre 15 mila partenze, una variazione in un anno del +16,1%. Per la maggior parte uomini sia nel 2013 (56,3%) che nel 2012 (56,2%), non sposati nel 60% dei casi e coniugati nel 34,3%, la classe di età più rappresentata è quella dei 18-34 anni (36,2%). A seguire quella dei 35-49 anni (26,8%) a riprova di quanto evidentemente la recessione economica e la disoccupazione 7 - 2014
siano le effettive cause che spingono a partire. I minori sono il 18,8% e di questi il 12,1% ha meno di 10 anni. Il Regno Unito, con 12.933 nuovi iscritti all’inizio del 2014, è il primo Paese verso cui si sono diretti i recenti migranti italiani con una crescita del 71,5% rispetto all’anno
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precedente. Seguono la Germania (11.731, +11,5% di crescita), la Svizzera (10.300, +15,7%), e la Francia (8.402, +19,0%) Dall’Italia dunque non solo si emigra ancora, ma si registra un aumento nelle partenze che impone nuovi interrogativi e nuovi impegni. Ed è questo l’impegno che la Fondazione Migrantes si è imposta soprattutto alla luce degli ultimi sviluppi e dell’incremento numerico degli spostamenti che riguardano oggi migliaia di giovani, mediamente preparati o altamente quali•cati, con quali•che medio alte o privi di un titolo di studio. Solo quando ci si convincerà delle opportunità che un italiano ha fuori dell’Italia di arricchire e valorizzare il Paese in cui è nato, probabilmente si capirà cosa signi•chi effettivamente parlare di “risorsa migrazione”, dove per ricchezza non si intende solo quella economica, ma anche tutto ciò che di positivo ritorna in termini culturali.
ATTUALITÀ I LAVORI SI SONO SVOLTI A TRENTO IL17 OTTOBRE. È STATA ACCOLTA LA RICHIESTA DI ADESIONE DEI «CAMPANI NEL MONDO»
Comites e ruolo dell’associazionismo al centro dell’assemblea dell’UNAIE Con la presenza di diciotto associazioni e di otto adesioni pervenute con delega, il 17 ottobre si è svolta a Trento l’annuale Assemblea dell’«Unione Nazionale Associazioni Immigrati ed Emigranti», presieduta da Franco Narducci (nella foto a destra). Erano presenti i Presidenti emeriti Ferruccio Pisoni, Aldo Degaudenz e Mimmo Azzia. L’Assemblea è stata preceduta da una riunione dell’Esecutivo la sera prima con i componenti; Aldo Aledda (del CEDISE Sardegna), Ilaria Del Bianco (Lucchesi nel Mondo), Anna Lanfranchi (Trentini nel Mondo) e Patrizio De Martin (Bellunesi nel Mondo). Dopo il saluto di benvenuto rivolto ai partecipanti da parte del Presidente dei Trentini nel Mondo Alberto Tafner e del Presidente dell’Unione, Narducci, quest’ultimo ha illustrato una interessante e dettagliata relazione sull’attuale situazione politica e sociale dell’emigrazione a livello nazionale, contenuta nel «Manifesto degli Stati Generali dell’Associazionismo degli Italiani nel Mondo», che valorizza il potenziale culturale, sociale, economico e politico rappresen-
Il presidente Franco Narducci ha svolto una dettagliata relazione sull’attuale situazione politica e sociale dell’emigrazione a livello nazionale, contenuta nel «Manifesto degli Stati Generali dell’Associazionismo degli Italiani nel Mondo», sottoscritto anche da Unaie tato dalla presenza italiana all’estero - con i suoi 80 milioni di oriundi favorendo la transizione dalla “vecchia emigrazione” alle nuove generazioni di Italiani in ogni parte del Mondo - e con particolare attenzione ai nuovi fenomeni di mobilità contemporanea; documento sottoscritto dalle principali realtà associative compreso l’Unaie. L’imminente elezione dei nuovi COMITES (19 dicembre 2014)
è stata oggetto di numerosi interventi che hanno messo in luce le dif•coltà burocratiche operative nell’applicazione dei vari punti esposti. Tutte le associazioni aderenti sono state invitate a sollecitare gli italiani all’estero a recarsi al voto. L’Assemblea ha provveduto ad eleggere il Collegio dei Revisori dei Conti nelle persone di Fabio Ziberna, direttore dei Giuliani nel Mondo (TS), Nicola Stivala,
presidente “Gente Camuna” (Brescia) e Renzo Matelich dell’«Unione Emigranti SloveniCividale». Nel collegio dei Probiviri sono stati eletti i Presidenti emeriti Ferruccio Pisoni, Aldo Degaudenz e Mimmo Azzia. Confermati i Presidenti Onorari Dino De Poli e Mario Toros. È stata in•ne accolta la nuova adesione all’Unaie dell’Associazione Campani nel Mondo.
«Conoscere il Trentino», è on-line l’edizione 2014 Al 31 dicembre 2013 la popolazione residente in Trentino è cresciuta di circa il 32%, mentre il numero dei Comuni si è ridotto del 41% (erano 370 nel 1921). Questi e altri dati sono disponibili nella quarta edizione del volume «Conoscere il Trentino», diffuso dal Servizio Statistica. Lo studio si inserisce nella produzione editoriale del Servizio e fornisce un profilo sintetico dei principali aspetti ambien-
tali, sociali ed economici del Trentino. Le informazioni sono raccolte e presentate in modo da renderle facilmente consultabili bi sia al lettore esperto che ad un pubblico di non addetti ai lavori in modo da accedere a decine di informazioni utili, esaminando in modo agile tabelle, gra•ci e glossari che accompagnano ogni area tematica. L’edizione 2014 della pubblicazione risulta ulteriormente arricchita
di informazioni rispetto alle edizioni precedenti, affrontando nuove tematiche relative alla pratica sportiva, alle visite a musei e siti archeologici, alla soddisfazione dei cittadini rispetto alle relazioni sociali e al tempo libero. Un ulteriore approfondimento riguarda le energie rinnovabili, analizzate dal punto di vista del numero di impianti sul territorio e delle quantità prodotte. «Conoscere il Trentino» è disponibili sul sito del Servizio Statistica della Provincia Autonoma di Trento all’indirizzo: www.statistica.provincia.tn.it
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Trentino Alto Adige regione «riciclona» Secondo il «IV Rapporto Banca Dati Anci-Conai», sette regioni italiane hanno raggiunto l’obiettivo Ue del 50% di riciclo entro il 2020. Fra esse il Trentino Alto Adige, assieme a Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Sardegna e Marche. Sei sono i Comuni ad aver ricevuto un riconoscimento per aver centrato l’obiettivo 2020: Trento, Capannori e Pordenone, premiati per aver raggiunto il tasso di avvio a riciclo più elevato, e Perugia, Belluno e Treviso per aver contribuito signi!cativamente alla riduzione della CO2. 7 - 2014
GENTE E FATTI L’INIZIATIVA RIENTRA NEL PROGRAMMA DELL’ASSOCIAZIONE VOLTO A RAFFORZARE I LEGAMI CON LE COMUNITÀ ALL’ESTERO
Intenso ed emozionante viaggio fra i Circoli trentini del Messico Eccoci di nuovo in missione. Si respira già l’aria pregna di energia positiva che in particolare i discendenti dei Trentini, emigrati in Messico verso la •ne dell’Ottocento, sanno dare per loro natura. Una natura ricca di stimoli culturali che ri•ette sia le sbiadite tinte dei paesaggi mitizzati, ma concreti, dai quali provengono sia quelle prorompenti e vivaci della terra mitica, ma aleatoria, in cui vivono. L’occasione che genera questo viaggio non può essere che la migliore. La consegna del più alto riconoscimento che la nostra terra può dare, l’Aquila di S. Venceslao, all’uomo di lettere e •losofo José Benigno Zilli Manica (originario di Lentiai in provincia di Belluno e di Castellano, in Vallagarina) nel giorno del festeggiamento dell’arduo e pro•cuo traguardo raggiunto con il suo ottantesimo compleanno. Un atto simbolico che suggella la sintesi fra un mondo passato e presente e un mondo presente memore dell’importanza del passato. Un punto d’incontro fra l’evoluzione della nostra storia e chi questa storia l’ha saputa indagare e raccontare con maestria (vedi la breve biogra•a di J.B. Zilli Manica nella scheda allegata). Carichi di questo piacevole fardello, il vicepresidente della Associazione Trentini nel Mondo Aldo Degaudenz e il sottoscritto ci imbarchiamo, il 26 giugno alle
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Pubblichiamo la prima parte del resoconto, che proseguirà nel prossimo numero, della trasferta che si è svolta dal 26 giugno al 7 luglio, e che tra i suoi scopi principali aveva anche quello di consegnare a padre José Benigno Zilli Manica l’«Aquila di San Venceslao», la massima onorificenza concessa dalla Provincia Autonoma di Trento ore 10, sull’aeronave a Verona, per fare scalo a Parigi e arrivare, in ritardo, a Città del Messico alle ore 19 (più 7 di fuso orario). Perdiamo così il pullman che solo alle ore 22 riusciamo a prendere per giungere a Còrdoba alla mattina del 27, ore 2,40. Insomma un normale viaggio di 24 ore per poter dimorare all’Hotel Pueblito di Fortin de las Flores, gestito dalla famiglia di Yuya Frizzi, discendente della poetessa e pittrice Cecilia Frizzi, originaria di Cimone, che fece costruire
l’albergo a forma di piccolo paese, con il gazebo nella piazza, la chiesa, il municipio, la zona residenziale e l’area ricreativa. Curiosamente ci assegnano le stanze Galera 1 e Galera 2 (non c’è da stupirsi, però,anche perché il signi•cato spagnolo non corrisponde, da buon “falso amico”, a quello italiano). Comunque liberi di buon mattino passa a prenderci Jaime Crivelli, presidente del Circolo trentino di Córdoba, e dopo una nutrita colazione, come solo in
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Messico sanno assicurare, incontriamo presso i Portales del centro città, René Croda Parisi, uomo di spicco della comunità bellunesetrentina di Córdoba. Gentilmente, con la gentilezza che lo contraddistingue, René ci mette a disposizione un’autovettura per spostarci agilmente da una visita all’altra: alle 13 siamo in casa di Efrain e Esperanza Lazzeri, genitori di Gerardo Lazzeri presidente del Circolo di Citlaltepetl, il quale è assente per lavoro presso la università di Santiago di Cile; alle 15 rientriamo in casa di Jaime Crivelli dove ci attende per il pranzo Alicia Cantòn Angheben e alle 17,30 ci presentiamo a casa del segretario comunale Rodolfo Degasperin per conoscere informalmente 8 dei 12 consiglieri del Municipio di Córdoba, che per tradizione assodata si ritrovano tutti i venerdì. L’INCONTRO CON I PRESIDENTI DEI CIRCOLI
Il 28 giugno ci trasferiamo a Huatusco, dove alle ore 18 si tiene presso l’Hotel Huatusco l’incontro con i presidenti dei circoli di Xalapa (Marisol Manica), Huatusco (Jorge Durante) e Colonia Manuel Gonzales (Monica ‘Mony’ Fadanelli) che si presentano assieme ad alcuni soci. La discussione sul ruolo dei circoli nella società civile e sulle prossime iniziative in cantiere è animata e piacevole.
GENTE E FATTI NELLE FOTO. Padre José Benigno Zilli Manica sull’altare durantre la celebrazione della santa messa in occasione del suo ottantesimo compleanno e poi, al termine del rito, attorniato dai fedeli che gli hanno espresso la loro gratitudine per la sua attività. Sulla pagina a fianco, al centro, la consegna dell’Aquila di San Venceslao da parte del vice presidente della Trentini nel mondo, Aldo Degaudenz, a nome del presidente della Provincia Autonoma di Trento, Ugo Rossi.
Fra varie proposte interessanti, ci colpisce quella del giovane Jorge Durante: organizzare un concorso fotogra•co che coinvolga i circoli trentini presenti i Messico, suggerendo come premio ai tre vincitori un viaggio di due settimane in Trentino. Durante la frugale cena al bar “Bellunesi”, presenti circa una ventina di persone, colgo l’occasione per consegnare formalmente tre libretti DVD (“La scoperta di Cassiano Conzatti”) ai presidenti dei circoli. L’«AQUILA», UNA SORPRESA PER PADRE ZILLI MANICA
Il 29 giugno è una giornata emozionante che nemmeno il “bochorno”, il caldo umido tipico della zona tropicale mitigato in parte dall’altitudine in cui ci troviamo (oltre i 1.100 metri sul livello del mare), riesce a guastare. La gente è elettrizzata di suo dall’evento calcistico mondiale Messico contro Olanda che si svolge in tarda mattinata, noi di nostro perché ci avviciniamo al compimento della nostra missione. Giunti in largo anticipo alle
porte della colonia Manuel Gonzales decido per una breve sosta. Ci tengo a presentare ad Aldo Degaudenz un trentino-messicano di prima generazione (foto in basso a sinistra a pagina 8): “Chalo” Angheben, di 97 anni. Egli vive con la moglie nella casa di legno costruita nel 1881 dal nonno originario di Pomarolo, con il “salesà”, il ciottolato originale che la contorna. Fra un ricordo e l’altro degli orrori che subì da bambino durante la rivoluzione, ci mostra la azienda agricola familiare di canna da zucchero, e il capannone con il “trapiche”, di cui attualmente si occupano i nipoti. Alle 10,30 stiamo già visitando il Museo J.B. Zilli Manica, nella piazza centrale sul lato opposto della chiesa. Nel capannone sul retro hanno allestito degli schermi per vedere in diretta alle 11 la partita México-Holland. Fra l’eccitazione generale e coinvolgente tifiamo per il Messico (strano modo per scaricare la tensione del momento, ma di fatto ef•cace). La delusione generale di •ne partita lentamente scompare quando ci spostiamo in chiesa. La Santa Messa è celebrata dal
parroco titolare assieme a padre Zilli Manica e a padre Visentin. I volti si rasserenano de•nitivamente alle parole cordiali e commoventi pronunciate da padre Zilli Manica, che ripercorrendo il suo ministero si prodiga in ringraziamenti personali guardando negli occhi uno per uno i numerosi presenti. Ma non solo, alla •ne della Messa decide di consegnare un rosario, dispensando un breve pensiero, ad ogni anziano della Colonia, i quali accompagnati dai familiari si dispongono in •la ad aspettare il loro turno che per gli ultimi supera l’ora. Poi (ore 15) tutti al pranzo presso il Rancho Tress Castelan, organizzato ottimamente dai circoli trentini in collaborazione con Mauro de Rosa, presidente della Giuseppe Verdi di Jalapa. Le circa 250 persone presenti, allietate da canti lirici e popolari e dal balletto classico di Elvia Tress Castelan, hanno assistito partecipi alla consegna da parte di Aldo, in rappresentanza della Provincia Autonoma di Treno e dell’Associazione Trentini nel Mondo, dell’ambito riconoscimento dell’Aquila di San Venceslao al padre José Benigno Zilli Manica.
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È indescrivibile il turbinio di emozioni che ha colpito tutti, soprattutto il ricevente di una così altra onori•cenza inaspettata, perché •no a qual momento tenuta «segreta». Alle ore 18,30, contenti e rilassati, rientriamo all’Hotel Huatusco e ceniamo, con Rubén Conzatti, presidente del Circolo Trentino di Veracruz, e con Cosme Bulbarela, il primo che si occupò di ricercare i contatti con i partenti in Italia già a metà degli anni ’70. La mattina del 30 giugno, prima di viaggiare per Veracruz, è lui che ci accompagna alla Virgen de Guadalupe, che si staglia con i sui 30 metri di altezza sulla collina di Huatusco. Una statua in vetroresina voluta dal sindaco e ora deputato Toss, parente dell’ex-sindaco Leopoldo Toss che intervistai nel 1999. TRASFERIMENTO A VERACRUZ
A Veracruz accompagno Aldo alla Suite Trentina, a Boca del Rio, dove pernotta e alle ore 20 passo a prenderlo per recarci ad un incontro con una dozzina di componenti del Circolo trentino di Veracruz, fra cui Aidé Manica, segretaria del Circolo, Blanca Manica e Ruben Conzatti, presso Piccola Italia, una pizzeria costruita in Calle Isabela la Catòlica da Luca Seresin, abbellita internamente con un murales raf•gurante piazza del Duomo di Trento (come si può vedere nella foto qui a •anco). Luca, sposatosi con Fedora Conzatti, ha deciso di “emigrare per amore” da Martignano per vivere assieme alla moglie nella Heroica Veracruz. Il 1° luglio, accompagno all’aeroporto Aldo Degaudenz per il volo di rientro delle 11, quindi con Ruben Conzatti partiamo alla volta di Oaxaca, ma questo è un altro viaggio. La continuazione nel prossimo numero del giornale. Renzo Tommasi 7 - 2014
GENTE E FATTI LA COSTRUZIONE DELL’EDIFICIO NEL NORD EST DEL BRASILE È STATA COORDINATA E REALIZZATA DA «IPSIA» E «FAP ACLI»
A Quilombona c’è un «Centro comunitario» grazie a un aiuto umanitario dal Trentino Ipsia del Trentino assieme alla Fap Acli (Federazione anziani e pensionati) con il contributo della Provincia Autonoma di Trento ed in parte della Regione, hanno realizzato un Centro Comunitario nel Quilombona, una regione del Nord Est del Brasile, nello stato del Paraiba. Qui la comunità nera, presente sul territorio da oltre un secolo e continuamente soggetta a minacce e pressioni da parte della comunità locale, non aveva un luogo dove potersi riunire per discutere i problemi della comunità. Il missionario laico trentino Luigi Zadra, che segue la comunità da molto tempo, ha deciso di avviare un progetto per aiutare la comunità nera, discendente dai primi schiavi provenienti dall’Africa, e s’è rivolto ad Ipsia del Trentino, l’organizzazione non governativa delle Acli Trentine. Tre anni fa sono iniziati i lavori dell’edi•cio i quali hanno coinvolto l’interna comunità. La costruzione dell’edi•cio ha creato unione e autostima all’interno della stessa comunità, facendola sentire maggiormente legata a quel luogo. Grazie all’aiuto trentino l’immobile è
stato ultimato ed è già utilizzato per corsi di alfabetizzazione per adulti e corsi di sviluppo della capacità di produzione agricola. Si tratta di una costruzione che si sviluppa su 110 metri quadrati e che include un salone con 150 posti, oltre ad una cucina, bagno e veranda. Il costo dell’opera ammonta a circa 12.000 euro, 5.000 dei quali messi a disposizione dalla
Provincia autonoma di Trento. A questi si sono aggiunte alcune risorse provenienti dalla Regione Autonoma Trentino Alto Adige, dalla Cassa rurale di Denno (paese natale di Luigi Zadra). Parte delle risorse sono state raccolte inoltre direttamente a Denno nel corso dell’estate quando è stata promossa una mostra dedicata agli interventi umanitari in questa regione del Brasile ed è stata promossa una raccolta di fondi. La costruzione del centro comunitario, oltre all’utilità concreta che avrà per la comunità, ha anche un valore simbolico come forma di riscatto di una dignità schiacciata da tanti anni di soprusi, di affermazione del diritto di possedere un pezzo di terra da sempre negato. Secondo il missionario noneso: «il centro è diventato il simbolo della resistenza, è una grande vittoria e un forte motivo di speranza per l’intera popolazione».
Altre iniziative dell’Ipsia in campo internazionale In Burundi sta per nascere anche grazie all’aiuto di Ipsia la prima scuola alberghiera a Mugutu. Da anni il Burundi è in pace relativa e iniziano a sorgere nuovi alberghi sulle rive del Lago Tanganica. Per soddisfare la domanda di personale le Suore Operaie della Santa Casa di Nazareth hanno deciso di fondare la nuova scuola alberghiera del Burundi ed hanno chiesto aiuto anche al Trentino. Enaip e Ipsia hanno ospitato per una anno due suore all’interno del loro istituto il Centro Formazione Professionale di Riva del Garda, che hanno avuto cosi l’opportunità di specializzarsi in quell’ambito. In Kenya ha appena consegnato una moto giapponese di grossa cilindrata allo staff di Tree is Life (Albero è Vita). La moto è stata
sponsorizzata dalla Fondazione San Zeno di Verona. Il Progetto Tree is Life (nella foto) è nato in Trentino e dal 2002 pianta centinaia di migliaia di alberi con l’aiuto di 40 scuole e 40 organizzazioni di base di contadini. Il progetto ha avuto come testimone Wangari Maathai, già premio nobel per la pace del 2004.
L’agricoltura trentina, un modello per Kazakistan e Corea Due delegazioni composte da dirigenti e alti funzionari del comparto agricolo del Kazakistan e della Corea del Sud (nella foto) hanno visitato nelle settimane scorse la Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige e alcune realtà produttive ed istituzionali del Trentino. La delegazione kazaka, guidata dal vicepresidente dell’Unione agricoltori del Kazakistan, Akzhol Abdukalimov e accolta dal direttore generale della Fondazione Mach, Mauro Fez7 - 2014
zi, era composta da alcuni alti funzionari del Ministero dell’agricoltura e rappresentanti di cooperative agricole e dell’Istituto
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scienti•co di ricerca kazako per lo sviluppo agricolo e rurale. La delegazione coreana era guidata invece dal rappresentan-
te del ministero dell’agricoltura, alimentazione e affari rurali, Lee Jae Wook, accompagnato da alcuni manager delle più importanti cooperative agricole coreane e università. I due gruppi, dopo un focus sulle principali attività dell’ente, hanno visitato il campus di San Michele, manifestando particolare interesse per il sistema agricolo trentino, considerato come modello da importare nei contesti produttivi dei loro paesi.
GENTE E FATTI NATA A REVÒ NEL 1914 È EMIGRATA NEL 1963 CON LA FAMIGLIA A MONTREAL (CANADA)
Adelina Arnoldo, 100 anni il 13 dicembre Adelina Arnoldo è una socia del Circolo trentino di Montreal (Canada) ed è nata a Revò (Val di Non) il 13 dicembre 1914, in una famiglia numerosa, costituita di otto femmine e un maschio. Lei è stata la sesta •glia. Finite le scuole dell’obbligo a quattordici anni, i genitori Silvio Martini e Virginia Rossi, decidono di mandare Adelina ad imparare il mestiere di sarta. Sua maestra fu Ida Martini (Scaleta), rinomata sarta dell’epoca, che è poi emigrata negli Stati Uniti. Adelina ha cominciato a lavorare, come sarta, nel suo paese natale all’eta di diciotto anni. A ventotto anni si è sposata, a Revò, con Simone Lino Arnoldo. Da questa unione sono nati quattro •gli e una •glia. Il 30 marzo 1963, Adelina, e la sua famiglia, emigrarono a Montreal, dove l’aspettavano sua
sorella Teresina Arnoldo. In Canada, si è dedicata interamente alla sua famiglia, con grande generosità e laboriosità. Attualmente è nonna di quattro nipoti e una nipote e bisnonna di due nipotini. Il marito è deceduto nell’aprile 1980. Grazie alla sua tenacia, intelligenza e forza di spirito, anche se da sola Adelina ha saputo affrontare e vincere molte dure prove e tribolazioni. Lei è pienamente convinta che è stata la sua fede nel Signore ad aiutarla a superare ogni ostacolo ed è proprio per questo che anche se «centenaria» è in possesso della sua mente e della sua forza morale e •sica. Come dice lei, «la provvidenza di Dio è immensa». Alla vigilia del suo centesimo compleanno, il Circolo trentino invia ad Adelina calorosi auguri anche dalle colonne del nostro giornale.
ORIGINARIO DI TESERO, HA ASSUNTO L’INCARICO NELLA DIOCESI DI MERCEDES, IN URUGUAY, PAESE NEL QUALE È NATO
Padre Pedro Wolcan è diventato Vicario Generale Padre Pedro Olano Wolcan (originario di Tesero, a sinistra nella foto), ci ha inviato il messaggio che pubblichiamo qui di seguito, con il quale rende nota la sua nomina a Vicario generale della Diocesi di Mercedes, in Uruguay. Cari membri della Trentini nel mondo, voglio condividere con voi la mia nomina a Vicario Generale della Diocesi di Mercedes, della quale faccio parte. Il Vescovo diocesano dopo
una consultazione, mi ha nominato a questo servizio. Ho assunto questa nuova responsabilità Diocesana domenica 26 settembre, in occsasione dell’Assemblea Pastorale Diocesano e del Pellegrinaggio alla Cattedrale. Chiedo a voi tutti di recitare un preghiera perchè io possa espletare questo nuovo servizio che la Chiesa mi ha af•dato, con autenticità evangelica e fedeltà alla Chiesa.
ANNA DALVA MARIA FELIPPE BERNABÈ HA SBARAGLIATO LE ALTRE NOVE CONCORRENTI
È trentina la «Miss Terza Età» di Venda Nova do Imigrante Il 14 settembre scorso, nello stesso giorno in cui a Jesolo Clarissa Marchese veniva proclamata «Miss Italia 2014», a Venda Nova do Imigrante (Espirito Santo, Brasile), Anna Dalva Maria Felippe Bernabè è stata eletta «Miss della Terza Età». Discendente di trentini, Anna Dalva ha 63 anni ed è sposata con Ademir Bernabè, anch’egli d’origine trentina: hanno sei !gli (tra i quali anche alcuni componenti del Gruppo giovani del Circolo trentino di Venda Nova: Andressa, Anne Gabriela e
Ademir) e tre nipoti. Parlando della sua vittoria sulle altre nove candidate (nella foto sotto), Anna Dalva ricorda: «C’erano molte persone che dicevano che io avrei vinto il titolo, ma io ribattevo che tutte le altre concorrenti avevano le mia stessa opportunità. Sono stata molto sorpresa del risultato». La «miss» è !glia di Maria Fornaciari Felippe e di Maximiliano Silvio Felippe, !glio di trentini. Complimenti Anna Dalva!
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MOMENTI L’INIZIATIVA, CHE SI È SVOLTA IL 20 SETTEMBRE, È
Convegno a Manto
Il tavolo dei relatori, durante il saluto del prof. Massimo Saccani (in piedi a sinistra), presidente dell’Associazione Anna Frank. Seduti (da sinistra): Alessandro Agrì, Paolo Perotto, Caterina Ghobert e Maurizio Tomasi (direttore del periodico Trentini nel mondo) che ha moderato l’incontro.
Il 15 settembre del 1883, 25 famiglie della Valsugana e della valle dell’Adige partono dalla stazione di Trento per la Bosnia. Il mese successivo, altre 32 famiglie di Aldeno salgono sul treno che passa da Bolzano, Klagenfurt, Lubiana e Zagabria ed arrivano a Mahovljani, dove ritrovano i trentini della prima spedizione, alloggiati in uno dei due capannoni militari di Maglaj. La pergamena scritta nel 1903 da padre Carl Gabl, amatissimo parroco di Mahovljani e ritrovata in cima al campanile, parla di 3 comunità emigrate in quel territorio, tra la •ne del 1883 e l’inizio del 1884: A Mahovljani arrivano due spedizioni: una del 15 settembre 1883 con 25 famiglie e 148 persone, l’altra del 24 ottobre 1883 con 32 famiglie e 175 persone per un totale di 57 famiglie e 323 persone. A Konjica arriva una sola spedizione con 35 famiglie e 155 persone. A Stivor arrivano tre spedizioni per un totale di 46 famiglie e 228 persone. In quel periodo quindi, arrivano in Bosnia 138 famiglie con 706 persone. Una decina di famiglie approdano a Mahovljani senza passare per le organizzazioni del governo e sono gli Aldrighetti da San
Il 20 settembre, l’emigrazione trentina in Bosnia è stata la protagonista di un’iniziativa che si è svolta presso la biblioteca Borgochiesanuova a Mantova. «Il popolo trentino nel cuore dei Balcani - storia di migrazioni e contro-migrazioni tra Otto e Novecento» era il titolo della conferenza promossa dall’Associazione culturale Anna Frank in collaborazione con la Trentini nel Mondo. All’introduzione di Alessandro Agrì, dottorando di
IL TESTO INTEGRALE DELLA RELAZIONE TENUTA DA PAOLO PEROTTO, PRESIDENTE DEL
Due volte emigranti in Lorenzo in Banale, i Bassetti da Cognola, i Bortolameotti da Civezzano, i Malfatti da Aldeno, i Mozzi da Ravina, i Pedrotti da Villazzano, i Potrich da Terragnolo, i Segatta da Sopramonte ed i Sigismondi da Roncegno. La lunga storia della Comunità trentina di Mahovljani, non si può certo raccontare in una sola serata, anche se davanti ad un pubblico molto interessato ed attento. È vero che le storie degli emigranti sono quasi tutte uguali, sommerse dalla disperazione alla partenza e piene di sacri•ci quando si prova a ricostruire il futuro, ma nella nostra storia queste problematiche sono state affrontare per ben due volte. Per una questione di tempo sarò costretto a raccontarla per sommi capi, non come facevano le nostre madri sempre incinte, ai loro tanti •glioli. Nella colonia infatti, mancava sempre di tutto, ma non mancavano mai le donne incinte che nascondevano i pancioni sotto i lunghi vestiti neri, poiché i •gli erano considerati una benedizione, anche se il cimitero di Mahovljani è pieno di bambini.
Dal 1920 al 1940 infatti, se ne contano 200, mentre gli anziani sepolti negli stessi anni sono stati la metà. I bambini a Mahovljani nascevano e morivano con una facilità disarmante che ti lascia perplesso se solo si pensa che Domenica Bisesti, seconda moglie di Luigi Stimp•, in 5 anni ha partorito e sepolto i suoi unici 4 •gli e che la •glia della prima moglie Caterina, ha accompagnato al cimitero i primi quattro dei suoi 12 •gli. Questo accadeva in quasi tutte le famiglie, bastava una dissenteria, una tosse convulsa o una in•ammazione qualsiasi. Ma ora torniamo per un momento agli inizi della nostra avventura a quando, nel mese di maggio del 1883, gli esploratori Augusto Perotto, Giuseppe Martinelli e Domenico Clazzer, visitano il territorio montuoso di Conica in Erzegovina e quello più pianeggiante di Mahovljani, che alla •ne sceglieranno per la sua conformazione più adatta all’agricoltura, imponendo a Vienna le condizioni per portarvi subito non meno di 50 famiglie. Le troppe fatiche e le grandi
NELLE FOTO. Sotto il titolo, Paolo Perotto insieme a Felicitas Winkler-Hodzic, nipote del conte Gian Vito De Mestri, che si interessò delle sorti dei trentini di Mahovljani, di fronte al monumento inaugurato il 24 agosto 2013, nel 130° anniversario dell’emigrazione verso la Bosnia. Anche le altre foto sono state scattate nella stessa occasione.
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I discendenti dei trentini approdati e che oggi vivono stabilmente ne sono almeno diecimila ed hann di visitare le loro montagne e i veri custodi della terra che è st sofferenze hanno spinto qualcuno a rientrare subito in Trentino, qualche altro a maledire il giorno in cui era partito, altri ancora ad impazzire al pensiero di non poter più ritornare a casa. Chiederanno in continuazione di essere rimpatriati a spese del comune, ma riusciranno ad ottenere soltanto il loro ricovero nel nosocomio di Pergine. Una serie di suppliche strazianti, testimoniano che una
DI STORIA STATA ORGANIZZATA DALL’ASSOCIAZIONE CULTURALE «ANNA FRANK» E DALLA TRENTINI NEL MONDO
ova sull’emigrazione trentina in Bosnia ricerca dell’Università Milano Bicocca, sul contesto storico in Europa nel 1800, sono seguiti gli interventi di Caterina Ghobert, componente del gruppo giovani dell’Associazione Trentini nel Mondo di Trento e studiosa di balcanistica che ha svolto una relazione dal titolo «L’emigrazione trentina in Bosnia» e di Paolo Perotto, presidente del Circolo Trentino del Pontino. «La doppia emigrazione dal Trentino alla Bosnia, dalla Bosnia all’Agro Pontino» era il titolo della relazione di Perotto,
incentrata sul •usso di migrazione che nel 1883 aveva portato cinquantasette famiglie trentine a Mahovljani, che riportiamo integralmente su queste due pagine. Nel suo intervento Perotto ha fatto notare anche una curiosa coincidenza: la data dell’iniziativa a Mantova (20 settembre) era la stessa di quella dell’arrivo dei primi trentini a Mahovljani, come riportato in una stele conservata ora all’interno della chiesa di San Francesco (nella foto a •anco).
CIRCOLO TRENTINO DEL PONTINO, AL CONVEGNO DEL 20 SETTEMBRE A MANTOVA
n meno di sessant’anni
i in Bosnia a Mahovljani nel 1883 elle ex paludi pontine bonificate, no conservato intatta la voglia considerano i trentini di oggi tata anche quella dei loro padri famiglia da troppo tempo mangiava soltanto “mosa de zuchi” e che un’altra implorava il capo comune di Aldeno, di inviarle il più presto possibile, almeno quattro stracci per i •gli “ maladi e descolzi”. Nel 1910 i coloni riescono ad ottenere da Francesco Giuseppe, l’assegnazione gratuita delle proprietà ed incominciano a stare meglio, soprattutto dopo l’arri-
vo dei vitigni da piantare sulle colline di Mahovljani, inviati da Trento. Gli garantiranno un buon periodo di prosperità e di serenità. Ma dopo la prima guerra mondiale, quando l’Austria sarà scon•tta e dovrà abbandonare le regioni balcaniche, a Mahovljani la paura avrà il sopravvento. Alla •ne degli anni 20, infatti, grazie anche al nostro •duciario consolare conte Gian Vito Del Mestri, si predispongono i passaporti e la cittadinanza italiana a tutela degli abitanti della comunità. Durante gli anni 30, la situazione generale peggiora ulteriormente e spinge, nel 1939, il Ministro degli esteri conte Galeazzo Ciano a recarsi a Belgrado per concordare il rimpatrio degli italiani. Le paludi pontine boni•cate e bisognose di mano d’opera, permetteranno loro di ottenere, nel 1940, l’assegnazione di un casale, di una stalla piena e di una trentina di ettari di terreno da coltivare. L’acquisto sarà agevolato da un mutuo ventennale, ma le due rate semestrali sono sempre state molto pesanti da rispettare. La guerra, la fatica e la malaria hanno fatto rimpiangere la Bosnia a tanti padri di famiglia, ma con il passare degli anni e con l’industrializzazione ed il boom economico, anche la nostra comunità ha saputo guadagnarsi una posizione dignitosa. L’Opera Nazionale
Combattenti aveva assegnato ai rimpatriati dalla Jugoslavia cento poderi ed in quasi tutti sono stati collocati almeno due nuclei familiari. Nel comune di Aprilia gli sono state consegnate 45 unità poderali, 38 ne hanno ricevute ad Ardea e 17 a Pomezia. Gli anni vissuti da emigranti avevano creato nei membri della comunità, una sensazione di eterna precarietà e marginalità, portandoli a pensare che la loro vera integrazione sarebbe stata raggiunta soltanto nel momento in cui il proprio vicino di casa avesse dimenticato la loro pro-
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venienza. Per fortuna il tempo ha rimarginato le ferite e gli ha fatto riscoprire che le proprie origini sono radicate fra le montagne più belle del mondo. I discendenti dei trentini approdati a Mahovljani il 20 settembre 1883 e che oggi vivono stabilmente nelle ex paludi pontine boni•cate, sono almeno 10.000 ed hanno conservato intatta la voglia di visitare le loro montagne, senza rimpianti però, perché sperano di incontrare sempre e soltanto amici che li guardano senza sospetto. Considerano i trentini di oggi, i veri custodi della terra che è stata anche la terra dei loro padri, prima che emigrassero per andare a vivere e morire nelle Americhe o in Australia, in Bosnia o nell’Agro Pontino. Paolo Perotto
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VISITE IN SEDE
o lo l Circo nne de a soppo do ieme allla ru G l e ss . nente d ociazione, a no di Toronto compo ti ass o. a foto), rci visita in l Circolo Tren vive a Praso ll e n o ta a fa ia Flaim de l centr a che è venu c omè (a famigli Rosa B to (Canada), ncone e a Lu contrare la in n i o d R ro i di di To quello Succett io era rella Lia el suo viagg d o v Moti
Il nostr o socio visita Eman a Lidia C gli uffici de uele Franc es ll’A Terlag attoni con il ssociazion chini (terzo o e d La fam e residenti figlio di Iris i suoi fam a sinistra) , h a il ig in Fra lia si trova Mar del Pla Ariel Alejan iari: le sore a accompa g n d ll v Questa cia il matrim a già in Eu ta, Argentin ro Storani o e Iris Alicia nato in ropa a. rigina on è stata ri di C e Silvia l’occa io tra Ariel dove, il 18 ovelo sione di anche Alejandro e ottobre sco per un rs a visita Olivia Mire o, si è cele lla Jea brato nella te nin rra d’o rigine. e Gasc.
Francisco Antonio Zem Pera lta, componente del Circ olo Trentino di Jahu, è venuto a farci visita in asso ciazione, assieme alla mog lie. Motivo del suo viaggio era quello di ritrovare la terra dei suoi avi. Nella fotografia assieme al Dire dell’Associazione e al Pres ttore idente.
r nto pe , a Tre Bosnia ociazione. Ill a zl u iT ’Ass ntino d la sede dell rie del Primie a olo Tre el Circ IE, ha visitato e Mott, origin Knezicek, fi d i c so NA di igli arija homir ruppo egno EZA-U nti delle fam troviamo M donai”, Tih g o lt one ende Zan Un fo are al conv nistra ssociazi da disc a “Rino n. Da si partecip ra composto in Val di No aliani di Tuzl irettrice dell’A Kovacevićć e It d z n a o e re ir la tt; M grupp i, da B ’Associazion a Pendić; jko Mo id ll ambon ro, e Z presidente de kas (Mott); A amboni); Zeli n) a n l ir (Z e e S d ina glia acević di Tibor e M k; Mart or Kov Knezice nfranchi; Tib razen (padre D a L ić v a Ann ovace oni); K (Zamb
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tinazione finale la Liguria. Cile in Trentino con des , dove si è intrattenuta Dal Trentino al Cile e dal ione ciaz Asso in to salu il suo Zandonai). Sala Amelia Tonolli ha portato in tata scat foto la franchi (nel una straniera”. E’ un con il direttore Anna Lan me “Co o titol dal libro scritto un graAmelia recentemente ha e vicende della sua emi romanzato, ispirato dall dall’infanzia all’adoracconto autobiografico gio sag pas cile diffi il si racconta do zione in Cile. Nel volume la ha accolta, sullo sfon elia) nel nuovo paese che lescenza di Ottavia (Am na. Sere La a trentine della storia delle colonie
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Il presiden te del nuo rina - Bra vo Circolo sile Tafner e a ), Darci Zanotelli Trentino di Sao M ig ,a l consiglie re Cesare ssieme al presiden uel do Oeste (Sant all’8° inco C a te dell’Ass nt consegna ro mondiale delle iola. Darci è venu ociazione Catato A d Fa zione, un ell’omaggio del C miglie Zanotelli in Trentino per pa lberto rtecipare realizzato modello in scala d ircolo (fondato a a Li vo . Nel m ella tipica casa in le arzo del 2014) all’ la foto gno degli Associaemigrant i trentini.
CIRCOLI
Sala stracolma a La Louviere in Belgio al 10° compleanno del Circolo trentino Sabato 27 settembre 2014 il Circolo trentino di La Louvière (Belgio) ha festeggiato il suo decimo compleanno. Era nato infatti il 16 ottobre 2004, per volontà soprattutto di Sergio Gasperat, un emigrato trentino originario della Valle di Cembra. Quel 16 ottobre c’era stata davvero una grande festa e la cerimonia uf•ciale si era svolta in un teatro pieno di gente e di tanto entusiasmo. Purtroppo, a soli tre anni di distanza, l’amico Sergio era venuto a mancare, ma il suo testimone era stato subito preso in mano, con coraggio e determinazione, da sua moglie, Emma Panozzo, che, pur essendo di origini vicentine, ha ereditato dal marito un grande amore per il Trentino, coltivato durante le tante vacanze estive trascorse in Valle di Cembra. Con l’aiuto in particolare del cognato, Roberto Gasperat, ma anche di tanti altri soci del Cir-
Da sinistra: Jacques Gobert, Sindaco di La Louvière; Fabienne Capot, Deputata provinciale (con deleghe a Cultura e Turismo); Antonio Gava, Assessore allo Sport e Gioventù; Emma Panozzo, presidente del Circolo; Roberto Gasperat, vice presidente.
colo, in questi anni Emma ha promosso tantissime iniziative rivolte non solo agli emigrati trentini e ai loro discendenti, ma
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anche alla comunità intera di La Louvière, con la ferma volontà di promuovere e far conoscere la cultura e la terra trentina.
Non solo, quindi, le classiche feste del Circolo, ma anche la partecipazione a •ere ed altre manifestazioni pubbliche e l’organizzazione di viaggi alla scoperta del Trentino, perché, secondo Emma, il principale compito di un Circolo trentino è proprio quello di essere «ambasciatore di questa bellissima terra». Per la ricorrenza del decimo anniversario del Circolo, Emma e i suoi collaboratori hanno davvero superato se stessi: alla cena di sabato 27 settembre erano presenti circa 370 persone, per le quali i membri del direttivo avevano preparato un menù coi •occhi, in cui non poteva certo mancare un’enorme, fumante polenta. Fra i presenti non solo emigrati trentini, ma anche di altre associazioni italiane, come calabresi e abruzzesi, e molti amici belgi; q CONTINUA A PAG. 16
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q CONTINUA DA PAG. 15 c’erano inoltre i presidenti del Circolo trentino di Charleroi, Annie Giovanazzi, e di quello di Liegi, Filippo Nardon; Giuseppe Filippi, coordinatore dei Circoli trentini del Belgio, e Maurizio Tomasi, direttore responsabile del periodico «Trentini nel mondo». È stato Maurizio Tomasi, a nome dell’Associazione Trentini nel mondo, a consegnare ad Emma Panozzo la targa ricordo fatta preparare per l’occasione dall’Associazione e a leggere il
messaggio di augurio inviato dal presidente Alberto Tafner (il testo integrale è riportato sulla pagina a •anco). Poco prima era stato Giuseppe Filippi, che fu il «padrino» del Circolo nel momento della sua fondazione, a ricordare il prezioso lavoro svolto in dieci anni e il grande impegno profuso da tutti coloro che ne hanno animato l’attività, a cominciare da Sergio Gasperat, primo presidente, e da Rino Zandonai, che fu fra gli entusiasti promotori della nascita del Circolo. E su invito di Filippi, tutti i presenti hanno osservato un
Nei suoi dieci anni di vita il Circolo ha promosso tantissime iniziative rivolte non solo agli emigrati trentini e ai loro discendenti, ma anche alla comunità intera di La Louvière, con l’intento di promuovere e far conoscere la cultura e la terra trentina. Non solo, quindi, le classiche feste del Circolo, ma anche la partecipazione a fiere ed altre manifestazioni pubbliche e l’organizzazione di viaggi alla scoperta de del Trentino, perché, come sostiene l’attuale presidente Emma Panozzo, il principale compito di un Circolo trentino è proprio quello di essere «ambasciatore di questa bellissima terra»
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CIRCOLI IL TESTO INTEGRALE DEL MESSAGGIO INVIATO DAL PRESIDENTE DELLA TRENTINI NEL MONDO AL CIRCOLO DI LA LOUVIERE
Tanti auguri con gratitudine e affetto Cari amici di La Louviere, tanti auguri a tutte le socie e a tutti i soci del Circolo trentino per il decimo anniversario di fondazione, un traguardo che porta con sé diversi signi•cati. Innanzi tutto dimostra che Sergio Gasperat, primo presidente, fu lungimirante quando insieme ad altri amici, decise di far nascere un nuovo Circolo trentino. Dimostra che le idee e la volontà di quel gruppo di pionieri, non erano circoscritte ma condivise da molte altre persone, che in questi dieci anni hanno dato concretezza e slancio all’attività del Circolo. Dimostra che c’è ancora voglia di ritrovarsi fra persone che credono nell’amicizia, che praticano la solidarietà, che nutrono amore per la propria storia, per la cultura e le tradizioni di una terra che si è dovuta lasciare. Per tutti questi motivi, e per tanti altri, il decimo compleanno del vostro Circolo è un evento che va degnamente festeggiato. Insieme agli auguri, la Trentini nel mondo vi fa giungere da Trento un omaggio che ha un alto valore simbolico, perché il disegno riprodotto sulla targa in vetro è lo stesso che si trova nella sede dell’Associazione, nella
minuto di silenzio per onorare la memoria di Sergio e Rino, che tra l’altro erano stati anche grandi amici fra di loro. Folta e rappresentativa era anche la presenza di autorità del posto. C’erano infatti Jacques Gobert, sindaco di La Louvière; Fabienne Capot, deputata provinciale e assessore alla Cultura e al Turismo; Antonio Gava, Echevin allo Sport e ai Giovani; Olga Zhrien, parlamentare, membro titolare e vice presidente della Commissione per le Relazioni internazionali e per le Questioni europee; Colette Burgeon, deputato federale, presidente del C.P.A.S. (Centro Pubblico di Azione Sociale) di La Louvière. Per allietare e arricchire la serata, Emma aveva fatto venire dal Trentino ben due gruppi. Il Gruppo folcloristico di Canazei, vestito con splendidi costumi della Valle di Fassa, ha presentato una serie di danze tradizionali ladine che hanno davvero entusiasmato il pubblico, mentre il gruppo musicale «Antichi Valori» di Pieve di Bono ha coinvolto e fatto ballare con canzoni popolari e brani di musica leggera. I presenti si sono divertiti ad osservare ed ascoltare una serie di strani strumenti «fai
Sala intitolata a Rino Zandonai. È un quadro opera del pittore trentino Bruno Caviola, che
da te» e più di uno si è anche cimentato a suonare insieme al gruppo. Nella serata, animata anche dal DJ Sandro, non poteva certo mancare la lotteria, anche questa davvero speciale in occasione dell’importante compleanno, perché aveva come primo premio un viaggio in Trentino, comprendente anche un giorno e una notte a Venezia. Un grande successo, quindi, per il decimo anniversario del Circolo di La Louvière, un successo frutto di tanto, tantissimo lavoro e impegno da parte di
si intitola “Trentine fonti nel cuore” appositamente realizzato per l’inaugurazione della nuova sede nel 2008. Un omaggio che, come è scritto sulla targa, l’Associazione fa al Circolo con affetto e gratitudine. Affetto perché ci lega una lunga amicizia e una condivisione del cammino fatto •no a questo momento. Gratitudine perché è anche dal vostro esempio e dalla vostra capacità di lavorare assieme, che la Trentini nel Mondo prende la forza per andare avanti e guardare con •ducia al futuro. Sappiamo che per il Trentino, l’Italia e l’Europa non sarà un futuro facile e che ci sarà tanto da fare e da lavorare, ma sappiamo anche che se riusciamo a stare tutti assieme e se riusciamo a puntare all’ obiettivo comune di realizzare una grande ed unica Comunità Trentina, sarà tutto meno dif•cile e potremo avere ancora grandi soddisfazioni da condividere. A tutti ancora tantissimi auguri per il decennale del Circolo e un grande abbraccio Alberto Tafner Presidente Trentini nel Mondo
Emma e di tutto il Direttivo, che fra il resto non si sono limitati ad organizzare la serata. Hanno preparato, infatti, anche un nutrito programma per i due gruppi venuti dal Trentino. Sabato mattina visita alla birreria… naturalmente con degustazione di vari tipi della famosa birra belga. Domenica mattina visita alla miniera «Bois du Luc» di La Louvière e domenica pomeriggio visita a Bruxelles, con soste in particolare all’Atomium e alla splendida Grand Place. In!ne, lunedì mattina – solo per gli «Antichi Valori», perché il
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gruppo di Canazei era ripartito nella notte – visita al famoso «ascensore» di Strépy-Thieu, un’opera colossale costruita su un canale arti!ciale, che consente a chiatte di portata !no alle 1.350 tonellate di superare un dislivello di oltre 70 metri, grazie a due enormi vasconi lunghi 73 metri e larghi 12. Tutto è stato organizzato alla perfezione, con quell’impegno e quell’entusiasmo che hanno caratterizzato il Circolo trentino di La Louvière !n dalla sua nascita. Gli amici e i simpatizzanti non trentini del Circolo hanno potuto ancora una volta gustare un po’ di cultura trentina, attraverso i balli, i canti e i piatti tipici della nostra provincia. Ma, a testimonianza della doppia anima che vive sempre in tutti gli emigrati, anche alle persone venute da Trento è stato permesso di apprezzare un po’ di Belgio. Un grande grazie, quindi, da parte di tutti; innanzitutto a Emma, ma anche a Roberto, Guido, Alessandro, a tutti i membri del Direttivo e ai tanti simpatizzanti che hanno collaborato. E da parte dei buongustai un grazie speciale a Michel, lo chef della serata. 7 - 2014
CIRCOLI DALL’ATTUALE PRESIDENTE, GUSTAVO CRISTOFOLINI, UN ARTICOLO CHE RIPERCORRE LE PRINCIPALI TAPPE DI UNA LUNGA STORIA
Il Circolo trentino di Cordoba è attivo da sessantotto anni Un gruppo di emigrati trentini che vivono in questa città e nei paesi vicini, si incontrano con l’obiettivo di creare una “grande famiglia” sentendo il bisogno di unirsi per sopportare la lontananza dalla propria terra e dagli affetti, per garantire aiuto e sostegno alle fatiche e agli inevitabili problemi dell’emigrazione che li ha portati in questo generoso paese. Hanno lasciato il loro paese carichi di ansia e sofferenza, sono arrivati in Argentina con la fede, ma anche con dubbi, in cerca di benessere e progresso. Come conseguenza di questo, sentendo il loro cuore affogare, hanno deciso di unirsi in questa nuova terra per ricordare l’altra, che li aveva visti partire lasciando i loro sentimenti in questa. Fu così che domenica 30 giugno 1946 alle 16, presso il bar “Avenida” situato in Calle Rivadavia n° 194 di questa città, si sono riuniti: Amato Anesi, Mario Bosetti, Celso Brunelli, Ezio
I promotori lo fondarono con l’obiettivo di creare una «grande famiglia» sentendo il bisogno di unirsi per sopportare la lontananza dalla propria terra e dagli affetti, per garantire aiuto e sostegno alle fatiche e agli inevitabili problemi dell’emigrazione
Brunelli, Lazio Brunelli, Atilio Cornella, Silvestro Gionghi, Marliza Maestri, Fidel Parisi, Gustavo Romagna, Pietro Veronesi e Ettore Sartori, per nominare
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un comitato che organizzasse la nuova istituzione che si chiamerà “Circolo Trentino di Cordoba”. L’idea centrale della nuova fondazione, era quella di ottenere
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l’unità dei trentini della provincia di Cordoba, che, una volta raggiunta, avrebbe portato bene•cio a tutti e allo stesso tempo avrebbe potuto aiutare i connazionali che arrivavano in questo paese ospitale in cerca di pace e progresso. Questo era il pensiero di questi pochi trentini che ha segnato il percorso che umilmente noi, i •gli, i nipoti e bisnipoti, attraverso lo sforzo e il lavoro, oggi continuiamo con il sogno di quei vecchi emigranti, quello di cercare l’unità per l’esaltazione di una causa così nobile. Sono stati questi propositi e la grande forza che li ha spinti a fondare questo circolo, così come l’amore per la loro patria, il loro amato Trentino. Durante l’anno viene eletto il primo Consiglio di Amministrazione, si realizza la prima Assemblea dei soci e si parla dell’acquisto di un terreno per la sede del nuovo circolo. Nel 1948 si acquista il terreno dove attualmente si trova la sede del Circolo Trentino (10m x
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Il presidente del Circolo di Tucuman in visita alla sede Jorge Herrera, presidente del Circolo Trentino di Tucuman (Argentina), assieme alla moglie Graciela Pelanda originaria di Brione, sono arrivati in Trentino per conoscere il loro nipotino e per far visita alla •glia Candela che abita in Trentino da una decina d’anni. Nella foto (scattata nella sala “Rino Zandonai” nella sede dell’Associazione) sono assieme al Presidente Alberto Tafner. Durante l’incontro si è parlato 7 - 2014
dell’ultima grande manifestazione che il circolo di Tucuman ha realizzato nello scorso mese di luglio, il “III Festival Medieval e fan-
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tastico” in onore a San Vigilio. Nato nel 2012, il Festival anno dopo anno ha visto crescere la propria popolarità e quest’anno si è arrivati ad avere espositori provenienti anche da altre province dell’Argentina ed anche da paesi vicini come il Paraguay. Jorge ha descritto l’iniziativa come un viaggio nel tempo, con attività per tutte le età dai più piccini ai più grandi, con giochi fra cui il tiro con l’arco, la scherma, laboratori di pittura, disegno e racconti di •abe.
CIRCOLI Nel giugno scorso il direttivo del Circolo ha deciso di omaggiare quattro personalità che hanno lasciato la loro impronta, dando il loro nome agli spazi che nella sede ospitano la sala multiuso, l’aula di italiano, la segreteria, e il salone delle feste 50m), che disponeva di una casa; il suo prezzo era di $ 30.000 e fu possibile acquistarlo grazie ad un prestito della Banca d’Italia e Rio de la Plata, e il contributo dei soci. Nel 1957 si chiede all’ing. Italo Chini di eseguire i calcoli e i disegni del salone principale al piano terra. Nel 1961 si comincia a raccogliere fondi per la realizzazione dei lavori, che iniziano nel 1962 e •niscono nel 1965. Nel 1972 si realizza la costruzione della sala sul retro e poi al piano di sopra la segreteria e altri uf•ci. Nel 1988 iniziano i corsi della Scuola di italiano “Alcide de Gasperi”, e nel 1989 si realizza al piano superiore la costruzione
delle aule e di un salone, e con questo vengono terminati i lavori di costruzione dell’edi•cio come risulta essere attualmente. Nel 1992 si costruisce una nuoca scala interna per entrare al piano superiore. Nel 2011 si propone di realizzare un’entrata al piano superiore direttamente dal davanti del Circolo, il compito viene af•dato all’arch. Sergio Donini e nel 2011 si comincia a raccogliere fondi per la realizzazione dei lavori, nel mese di maggio del 2013 si concludono i lavori. Nel settembre di questo anno si comincia ad usarla, il giorno 29 giugno 2014 si realizza l’inaugurazione della stessa.
Nelle foto citate qui di seguito, sullo sfondo si possono vedere le targhe che riportano l’intitolazione delle sale. FOTO 1: a sinistra, Gustavo Cristofolini; prof.ssa Cecilia M. Bazzoli e prof.ssa Giuseppina A. A. Rossi in Portada.FOTO 2: da sinistra, ing.Italo Chini, Graciela Tomasi, cav. Carlo C. Zamboni. FOTO
Nel maggio di quest’anno, il Circolo ha effettuato un’altra importante opera edilizia: il cambiamento nella rete fognaria e pluviale e il cambio del tubo del gas. Questi avevano più di 30 anni di vita, era un lavoro che andava fatto. In tutte e tre le opere eseguite, sono stati posizionati dei tubi con maggiore capacità, anticipando il prossimo lavoro che riguarderà la nuova cucina, bagni e l’ampliamento del salone per le feste. La commissione direttiva del Circolo ha approvato all’unanimità di omaggiare, domenica 29 giugno 2014, quattro personalità che hanno lasciato la loro impronta in questo prestigioso e amato
Circolo, nella seguente maniera: la segreteria porta ora il nome dell’Arch. Cesar D. Sbiroli; il salone al piano di superiore ha il nome del Cav. Carlos S. Zamboni; l’aula di italiano ha il nome della professoressa Giuseppina A. A. Rossi in Portada; il salone delle feste (al piano inferiore) ha il nome dell’ing. Italo Chini. Così si chiude questa storia mentre rimangono aperte le porte per altre che ci saranno in futuro. Continuiamo sognando, lasciamo che i nostri sogni siano più grandi delle nostre paure e le nostre azioni siano più forti delle nostre parole.
3: da sinistra, Victor Donini, Nelly Zamboni, cav. Carlo C. Zamboni, Juan C. Zamboni. FOTO 4: da sinistra, Dr. Livio j. Sbiroli; Graciela Tomasi de Sbiroli e Gustavo Cristofolini. Nella foto qui sotto, l’inauguazione della scala interna.
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Anche Lia Zerbino ha «fatto tappa» presso l’Associazione Lia Zerbino, nella foto assieme al presidente Alberto Tafner, è stata un’altra gradita ospite proveniente dall’Argentina. Lia fa parte •n dalla sua nascita, del Circolo Trentino di La Plata (Argentina): proprio •n dalla nascita, perché suo nonno la iscrisse al Circolo nel giorno in cui è venuta al mondo. La sua mamma è emigrata in Argentina da Cornale di Fiavè nel 1934. Lia non è la prima volta che viene in Trentino, ma per lei è sempre un’immensa gioia e non manca mai di passare in Associazione a fare un saluto.
Considera l’Associazione come un valido punto di riferimento per chi viene dall’estero. Lia fa la ricercatrice (si occupa nello speci•co di ottica) ed è docente di Fisica all’Università tecnologica Nazionale con sede a La Plata. Durante la sua visita alla sede dell’Associazione ha fatto anche una breve registrazione per la rubrica radiofonica settimanale «Trentino nel mondo». La sua intervista è andata in onda nella trasmissione del 30 ottobre.
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CIRCOLI
Fotocronaca dell’incontro del Circolo trentino di Caxias do Sul con la delegazione di Brentonico (Brasile marzo 2014)
Nella foto qui sopra (da sinistra), la scrittrice Rita Pedrotti; il sindaco di Brentonico, Giorgio Dossi; Elisete Bertollo, presidente del Circolo e la professoressa Adelina Rizzardo. Nella foto in alto a sinistra, il Coro Soldanella durante l’esibizione nella Casa dal etnias e, nella foto qui sotto, davanti alla Chiesa San Pellegrino.
Elisete Bertollo insieme alla deputata Renata Bueno. Nella foto sopra, lo scambio di regali fra il Coro Soldanella e il Circolo, tramite Vilson Toscan, componente del «Grupo Teatral Miseri Coloni» di Caxias do Sul e conduttore del programma «Cancioníssima» su Radio São Francisco.
Da sinistra: il sindaco di Brentonico Giorgio Dossi; Elisete Bertollo; il Console di Porto Alegre, Augusto Vaccaro e sua moglie Rosalba e Renata Bueno, deputata del Parlamento italiano eletta nella Circoscrizione Estero. Nella foto qui sotto, un momento dell’incontro conviviale.
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DALLE VALLI IL VOLUME PRESENTATO ALLA FINE DI OTTOBRE SI INTITOLA «ETNOARCHEOLOGIA DI UNA COMUNITÀ DI MONTAGNA»
Pubblicata dal «MAG - Museo Alto Garda» un’innovativa ricerca sulla piana di Campi È stato presentato domenica 26 ottobre all’ex scuola elementare di Campi, «Campi nel Sommolago gardesano. Etnoarcheologia di una comunità di montagna», la nuova pubblicazione del Museo Alto Garda (a cura di Gian Pietro Brogiolo, ed. MAG, Museo Alto Garda; e SAP, Società Archeologica; Mantova, 2014), è disponibile in vendita al bookshop del museo di Riva del Garda in Rocca. La pubblicazione nasce dalla collaborazione fra il MAG e il Dipartimento di beni culturali dell’Università di Padova, e costituisce un risultato concreto dell’interesse per il paesaggio, comune alle due istituzioni, e un esempio di studio del territorio ancora poco conosciuto in Italia e in gran parte d’Europa. La piana di Campi quale periferia agricola dell’insediamento preistorico di San Martino, ricca di una produzione ortofrutticola mai immaginata, tale da scatenare gli appetiti della potente Riva del Garda. È una piccola parte degli importanti risultati della innovativa ricerca condotta al Museo Alto Garda e da Gian Pietro Brogiolo – professore ordinario di archeologia medievale all’Università
di Padova, autore di ricerche e scavi in città, campagne, castelli, chiese del periodo tardo antico e altomedioevale, a cui si deve lo sviluppo degli aspetti teoricometodologici dell’archeologia urbana, dell’archeologia dell’architettura e dell’archeologia dell’urbanistica – che ha letto il paesaggio della frazione montana di Riva del Garda nel suo dettaglio, interrogando le tracce che rimangono, i segni visibili, spesso nascosti della montagna, e quelli invisibili conservati nella memoria, nei saperi, nelle credenze e nelle pratiche di gestione dello
spazio, in un confronto serrato con quanto è stato possibile trovare negli archivi, nelle fotogra!e storiche, nella cartogra!a, nelle immagini aeree e satellitari. Nella valletta di Campi, ricca di elementi materiali che ne attestano l’importanza e la lunga frequentazione, sono visibili l’abbandono delle aree coltivate e dei notevoli resti monumentali, quali il sito archeologico di San Martino, ben presente nel paesaggio e attivo già in epoca preistorica, e i ruderi delle forti!cazioni austriache sul vicino monte Tombio. Da qui è partita l’innovativa
ricerca del Museo Alto Garda: «Elemento signi!cativo è stato operare con precisione di dettaglio – spiega per il MAG Monica Ronchini – necessaria quando la scala geogra!ca diventa grande e le ipotesi interpretative devono confrontarsi con chi vive nei territori, ed ha una lunghissima e accurata conoscenza dei luoghi. I risultati propongono interessanti novità interpretative, dai risvolti che superano la semplice conoscenza di questi spazi montani» Uf•cio stampa dei Comuni di Arco e di Riva del Garda
L’INCONTRO CON GIUNTA COMUNALE E CASSA RURALE È STATO ORGANIZZATO DALL’ASSOCIAZIONE «TRENTINO INSIEME»
L’indio amazzonico Aluisio ospite a Roveré della Luna Recentemente, a Roveré della Luna, vi è stata l’eccezionale visita di Aluisio Barroso do Nascimento, leader della comunità di nativi dell’Amazzonia dell’area di Xixuaù. La visita, organizzata dall’associazione di volontariato locale «Trentino Insieme», ha dato modo di far conoscere ad Aluisio Barroso le realtà locali che aiutano la protezione della foresta amazzonica e i nativi che la popolano. «Trentino Insieme», in un pro-
getto coordinato con il MISE, ha in tal modo voluto far sì che la visita fosse pure motivo di scambio di esperienze e conoscenze fra
i nativi ed il Trentino, in questo caso le autorità di Roveré della Luna. Dopo aver incontrato dirigenti e
i dipendenti della “Cassa Rurale”, vi è stata infatti la conoscenza della giunta comunale (nella foto) che, in un lungo incontro, ha così potuto sentire dalla viva voce di un nativo come è la vita e la realtà in un’area amazzonica protetta e ricca di biodiversità. L’associazione ha recentemente rinnovato il suo direttivo che ora risulta così composto: Chiara Tosi, Maddalena Pizzini, Emanuela Evangelista e Rolando Pizzini che ricopre la carica di presidente.
Per comunicare con la redazione del mensile:
info@trentininelmondo.it 21
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REPORTAGE ANCHE IN TRENTINO CI SONO ESEMPI DI COSTRUZIONI DIVENTATE L’EMBLEMA DELLE LOCALITÀ NELLE QUALI SORGONO
Le torri civiche, espressione dell’orgoglio di una comunità Al culmine di dossi montani si pro•lano in Trentino possenti torri dominanti il paesaggio circostante come, per citare gli esempi più noti, la torre sommitale del complesso castellano sopra Arco o il mastio del castello di Sabbionara d’Avio o il torrione di castello di Ivano Fracena o ancora le torri di castel Drena e di castel Belfort. Il primo e più antico edi•cio dei castelli è proprio il mastio costruito in pietra per fungere da forziere, archivio, granaio, guardia e fortezza, a difesa da incendi e attacchi e, ancora, da tribunale e carcere. Una torre di impianto romanico fu posta a difesa dei pellegrini e dei viandanti che albergavano nel ricovero per pellegrini edi•cato a Santa Margherita d’Ala, per impulso del vescovo Vanga, nei primi anni del milleduecento. La costruzione, a sezione rettangolare, mantiene una porta d’ingresso situata, per ragioni di sicurezza, a qualche metro dal suolo e serviva da vedetta e fortificazione del complesso ora scomparso, mentre la torre è sopravvissuta e utilizzata come campanile dell’attuale chiesa.
Non solo nei castelli ma anche nei centri abitati furono alzate delle torri che solitamente esaltavano la potenza delle famiglie nobili investite di autorità ma che, talvolta, erano simbolo dell’ indipendenza di borghi e villaggi dotati di statuti di autonomia orologio, venne sopraelevata, dopo la metà del cinquecento, per ospitarvi una campana: la Renga. Sulla cima della torre - da dove si godeva una larga veduta sulla città, sul lago e sulla piazza sede di •ere e mercati - salivano in passato i torresani per i sevizi di guardia e di vigilanza per gli incendi. Anche oggi, per godere dell’ampio panorama, si consiglia di guadagnare la sommità della torre fatta oggetto di restauro nel 2002.
Il tetto a quattro spioventi della torre Apponale, che sostituì nel 1920 l’ antica copertura a cipolla, eco di uno stile nordico allora sgradito, reca sul tetto una banderuola a forma di angioletto scalpitante con una tromba, che è divenuto simbolo della città così come lo canta il Floriani “Anzolim de la tor, che té sè stà, per centenari d’ani, l’onor e la bandiera dei rivani…”. Anche Rovereto, che ottenne il diploma di città dall’imperatore
NON SOLO NEI CASTELLI MA ANCHE NEI BORGHI
Non solo nei castelli ma anche nei centri abitati furono alzate delle torri che solitamente esaltavano la potenza delle famiglie nobili investite di autorità ma che, talvolta, erano simbolo dell’ indipendenza di comunità dotate di statuti di autonomia. In questo caso le torri, ospitando funzioni di utilità pubblica, erano espressione di orgoglio civico ed erano e sono tuttora emblema delle comunità cittadine. Riva del Garda vanta una torre civica eretta con conci irregolari di pietra dai Buonvicino e af•data dal vescovo di Trento al Comune di Riva, sul •nire del milleduecento, a difesa del porto “ad Ponalem”, da cui la denominazione in uso, di torre Apponale. La costruzione, che già nel quattrocento era stata dotata di un 7 - 2014
La Torre Apponale a Riva del Garda. Sulla pagina a fianco, la Torre Civica di Trento, sulla quale sventola la bandiera della città.
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Massimiliano I nel 1510, ha la sua torre civica, detta anche delle Ore, munita, •n da allora, della campana del comune e di orologio. La si raggiunge lasciando la piazza San Marco e la si può oltrepassare attraverso l’avvolto che conduce alla Contrada della Terra. La torre insiste sul sito della porta a nord delle antiche mura del borgo forti•cato volute da Guglielmo di Castelbarco. Sebbene ristretta tra i palazzi della via, la torre spicca sui tetti con la campanella sopra il tetto e le cifre dorate dell’orologio, af•ancandosi, nel pro•lo della città vecchia, al campanile della chiesa di San Marco. ARCHITETTURE CON FORTE EFFETTO SCENOGRAFICO
Dal pennone della torre di piazza Duomo a Trento sventola la bandiera della città i cui colori – giallo e blu - spiccano anche sui quadranti dell’orologio, già in funzione dalla prima metà del quattrocento. La torre civica, fondata, sullo scorcio del XII secolo, sopra le rimanenze dell’antica porta veronensis, inizialmente faceva parte del palazzo vescovile e fu successivamente innalzata, in due momenti, •no alla attuale altezza di circa quarantacinque metri. Le sue campane tuttora in sede quella grande o della ‘renga’ per la convocazione delle pubbliche assemblee e quella piccola o della ‘ rason’ del 1499 per segnalare le scadenze giudiziarie e i casi di incendio - scandivano i tempi della vita civile. La torre di “viva pietra e statura quadra e forte” (Mariani), che si conclude in alto con merli su una struttura di difesa aggettante su beccatelli, conteneva nei piani interni le celle per prigionieri in attesa di giudizio. Dopo il suo restauro ultimato nel 2011 è ora possibile visitarla e, godendo del panorama sulla città, riandare ai tempi in cui dalla torre venivano sparati nei giorni di festa i mortaretti o salutate le ore con la tromba,mentre ai suoi piedi si trattavano vendite e acquisti nel mercato settimanale.
REPORTAGE
La Torre delle Ore di Rovereto.
A Cavalese sulla riva destra del rio Gambis venne elevata una torre campanaria per convocare la gente o renderla avvisata di pericoli imminenti come nel caso di esondazioni, evento non infrequente se ai suoi piedi nel settecento venne addossato un tabernacolo dedicato a San Giovanni Nepomuceno, patrono delle persone in pericolo di annegamento. La torre - sopraelevata e dotata di orologio su disegno del prete pittore Antonio Longo e successivamente completata di merlatura - venne a fungere nel 1871 da campanile della chiesa di San Sebastiano di nuova costruzione, ma continuò ad essere indicata come torre civica. L’effetto scenografico della torre ottocentesca, simbolo indiscusso del capoluogo della
La Torre civica di Cavalese, diventata campanile.
Valle di Fiemme, è garantito dal succedersi in verticale, su tutte le quattro facciate della torre, degli stemmi comunali dipinti , delle bifore ogivali di una prima cella, delle trifore con archi a tutto sesto di una seconda cella, dei quadranti dell’orologio e in!ne dei merli del coronamento. A Vigo di Fassa sorgeva una casa torre dove risiedeva il massaro del vescovo di Bressanone. L’edificio, che è crollato nel 1935, somigliava alla superstite torre di Pozza di Fassa, una costruzione tozza, a pianta quadrata, su tre piani e con tetto con spioventi a piramide. Fu l’amministrazione comunale di Fiera di Primiero su impulso di Giuseppe Terrabugio, compositore di musica sacra, a deliberare nel 1909 l’edi!cazione del
La torre divenuta emblema di Fiera di Primiero.
campanile della ‘cesa nova’, su progetto dell’ingegnere Giuseppe Sandonà. L’opera fu realizzata in breve tempo non senza, tuttavia, rimostranze di cittadini per questioni di con!ni e dissidi sui costi con l’impresa costruttrice Trotter. Il campanile, di originale disegno, si mostra adornato con pietre a colori alternati sugli spigoli, espone a mezza altezza un orologio e culmina con una loggia. Sebbene nata a completamento della chiesa, la torre, ormai centenaria, è divenuta emblema della cittadina e viene indicata come torre civica o municipale.
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Per qualcuna delle valli trentine alcune torri castellane per la loro posizione eminente e dominante ne sono divenute icone rappresentative. È il caso di castel Telvana sito sul colle sopra Borgo Valsugana, il cui inconfondibile profilo termina in alto con il mastio slanciato con cuspide piramidale. La torre ottagonale di castel Valer a Tassullo circondata dai meli in !ore è l’immagine ricorrente per illustrare, con ef!cace sintesi, la valle di Non. Parimenti l’ imponente torre superstite di castel San Michele a Ossana è insegna della secolare storia civile militare della valle di Sole. Molte altre torri sorgono nei borghi e nei manieri del Trentino, ma raccontano altre storie. Luciano Pontalti
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CALENDARIO 8 ottobre C.T. Denver – Colorado (USA): riunione mensile
1 novembre C.T. Villa Regina (AR): 4 edizione Trento Fest “Fiesta de la Cerveza”
10-12 ottobre C.T. Londra (GB): viaggio d’autunno nella regione di Norkfolk
2 novembre C.T. Villa Regina (AR): nel ciclo di proiezioni 2014: Les Luthiers
10-19 ottobre C.T. di Venda Nova do Emigrante (BR): 36° Festa della Polenta
7 novembre C.T. Montreal (CA): Santa Messa in ricordo dei nostri cari
11 ottobre C.T. Bento Gonçalves (BR): sfilata civica nella settimana del comune C.T. Denver – Colorado (USA): partecipazione al Columbus Day Parade 12 ottobre C.T. di Buenos Aires (AR): pranzo sociale 17 ottobre A Trento Assemblea dell’UNAIE C.T. Tuzla (BIH): giornata della gastronomia italiana 17-19 ottobre A Villa Madruzzo, Trento, Convegno EZA-UNAIE “Cambiare paese per cercare/creare lavoro” 18 ottobre C.T. Solvay (USA): Festa 85° anniversario di fondazione
C.T. Carmelo (UY): Festa di fine anno 8 novembre C.T. Montreal (CA): festa delle castagne 7-8 novembre C.T. Caxias do Sul (BR): festeggiamenti di fine anno 12 novembre C.T. Denver – Colorado (USA): riunione mensile 15 novembre C.T. Villa Regina (AR): 2° lezione del corso di cucina trentina “Trentini a Tavola”: Strangolapreti e Schmorn 16 novembre C.T. Basilea (CH): Castagnata C.T. Chicago (USA): Santa Messa in ricordo dei nostri cari 20-30 novembre
19 ottobre C.T. Colonia Manuel Gonzalez (MX): 133° anniversario dell’emigrazione italiana in Messico e della fondazione della Colonia Manuel Gonzalez C.T. Windsor- Detroit (CA-USA): riunione mensile C.T. La Lorena (FR): pranzo annuale 23 ottobre C.T. Cordoba (AR): Assemblea generale 24 ottobre C.T. Bahia Blanca (AR): conferenza “Feriti in guerra: la prima guerra degli immigranti italiani arrivati a Bahia Blanca dopo gli anni 20” a cura della storica Ana Miravalles. Attività inclusa nei festeggiamenti del venticinquesimo anniversario del Circolo. 25 ottobre C.T. Denver – Colorado (USA): partecipa alla “Murder Mystery Dance” C.T. Cordoba (MX): campionato di bocce
C.T. Bento Gonçalves (BR): mostra fotografica “Giorno Nazionale dell’Italia” nella casa delle Arti 23 novembre C.T. Monaco di Baviera (DE): 50° anniversario 29 novembre C.T. Londra (GB): Cena annuale danzante 30 novembre C.T. Rodeio (BR): cantata di Natale C.T. Basilea (CH): pranzo sociale Circolo Ex emigrati trentini in Svizzera (IT): pranzo sociale C.T. Buenos Aires (AR): the culturale 6 dicembre C.T. Minnesota (USA): festa di Natale 7 dicembre C.T. San Francisco (USA): festa di Natale C.T. Toronto (CA): festa di Natale per i bambini
26 ottobre C.T. Charleroi (BE): polentada d’autum
C.T. Denver – Colorado (USA): Annual Christmas Party
Circolo Ex emigranti trentini in Svizzera (IT): castagnata
C.T. Montreal (CA): Festa di Babbo Natale
C.T. Zofingen (CH): castagnata C.T. Bento Gonçalves (BR): III Mèrica Mèrica, MagnaBento 31 ottobre C.T. Jaragua do Sul (BR): cena italiana
14 dicembre C.T. Charleroi (BE): pranzo dei pensionati trentini C.T. Denver – Colorado (USA): trentini Christmas Brunch 20 – 22 dicembre C.T. di La Louviere (BE): gita ai Mercatini di Natale in Alsazia
Alle torri civiche in Trentino (nella foto quella di Trento) è dedicato il servizio pubblicato alle pagine 22 e 23.