TRENTINI
MONDO
nel
MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO onlus ADERENTE ALLA F.U.S.I.E
Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB Trento - Taxe Percue
anno 57°
La «Festa provinciale dell’emigrazione» si è svolta quest’anno dall’11 al 13 luglio in Primiero.
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CIRCOLI, DELEGAZIONI E FEDERAZIONI/COORDINAMENTI DI CIRCOLI dell’Associazione Trentini nel Mondo - onlus
Coordinamenti Argentina, Australia, Benelux, Bosnia, Brasile, Canada, Cile, Germania, Messico, Paraguay e Uruguay Argentina - 57 circoli - 1 delegazione Alta Gracia, Avellaneda, Azul, Bahia Blanca, Bariloche, Buenos Aires, Catamarca, Chajarì, Chilecito, Colonia Tirolesa, Concepción del Uruguay, Concordia, Cordoba, Cordoba Sud, Corrientes, Corzuela, Cruz del Eje, Formosa, General Roca, General San Martín, La Carlotta, La Plata, La Toma, Lanteri, Las Breñas, Machagai Plaza, Makallè, Malabrigo, Malagueño, Mar del Plata, Mendoza, Olavarria, Pampa del Infierno, Presidente Roque Sáenz Peña, Puerto Tirol, Quitilipi, Reconquista, Resistencia, Río Cuarto, Romang, Rosario, Salta, San Jaime, Sampacho, San José (Depto. Colon), San Nicolas de los Arroyos, Santa Fé, Santa Rosa de la Pampa, Tandil, Tucuman, Venado Tuerto, Viedma, Villa Carlos Paz, Villa General Belgrano, Villa Ocampo, Villa Regina, Zárate - Comodoro Rivadavia Australia - 8 circoli - 2 delegazioni Adelaide, Canberra, Mackay, Melbourne, Myrtleford, Perth, Sydney, Wollongong - Tasmania, Townsville Belgio - 4 circoli - 1 delegazione Bruxelles, Charleroi, La Louviére, Liegi – Limburgo Bolivia La Paz
- 1 circolo
Bosnia - 3 circoli Sarajevo, Stivor, Tuzla Brasile -
Canada - 5 circoli Alberta, Montreal, Toronto, Vancouver, Windsor & Detroit Cile - 3 circoli Copiapò, La Serena, Santiago Colombia Bogotá
- 1 circolo
Danimarca Copenaghen
- 1 circolo
Federazioni ITTONA (Canada e Stati Uniti) Messico - 13 circoli - 1 delegazione Aguas Calientes, Citlatepetl, Città del Messico, Colonia Manuel Gonzalez, Colonia Manuel Diez Gutierrez, Cordoba, Huatusco, Monterrey, Puebla, San Luis de Potosí, Tijuana, Veracruz, Xalapa - Cuernavaca Paraguay - 10 circoli Asunción, Atyrà, Caacupé, Caaguazù, Concepción, Fernando de la Mora, Lambaré, Luque, Paso Barreto, San Pedro Ycuamandiyù
Ex emigrati - 3 circoli Australia, Stivor (BIH), Svizzera
Peru Lima
Francia - 3 circoli Grenoble, Lorena, Parigi
Portogallo Portogallo
Germania - 7 circoli - 1 delegazione Colonia, Dortmund, Friedrichshafen, Monaco, Norimberga, Reno Neckar, Stoccarda – Berlino
Romania Romania
Gran Bretagna - 1 circolo - 1 delegazione Londra - Manchester Italia - 13 circoli Biella; Borgosesia; Brescia; Bresciani amici del Trentino; Como; Famiglia Trentina di Roma; Friuli; Milano; Pontino; Predazzani nel Mondo; Roma; Società Americana di Storo; Trieste Lussemburgo Lussemburgo
- 1 circolo
62 circoli
Ascurra, Belo Horizonte, Bento Gonçalves, Blumenau, Brusque, Caxias do Sul, Colatina, Coronel Pilar, Corupà, Curitiba, Divino di Laranjeiras, Encantado, Erexim, Florianopolis, Garibaldi, Gasparin, Gramado, Guaramirim, Indaial, Jahú, Jaraguà do Sul, Joinville, Jundiaì, Laurentino, Londrina, Luzerna, Nereu Ramos, Nova Brescia, Nova Trento, Ouro Fino, Passo Fundo, Pedrinhas Paulista, Piracicaba, Porto Alegre, Presidente Getulio, Rio de Janeiro, Rio do Oeste, Rio do Sul, Rio dos Cedros, Rodeio, Salete, Salvador, São Paulo, Sananduva, Santa María, Santa Olímpia, Santa Teresa, Santa Tereza do Rio Taquarì, São Bento do Sul, São João Batista, Sao Miguel do Oeste,São Sepe, São Valentim do Sul, Taiò, Tapejara, Trentin, Três de Maio, Tucunduva, Venda Nova do Emigrante, Veranòpolis, Vitoria, Xanxerè
L’elenco è consultabile (completo con indirizzi e nomi dei presidenti) sul nostro sito internet: www.trentininelmondo.it
- 1 circolo
Serbia Indija
- 1 circolo
- 1 circolo
- 1 circolo
Stati Uniti - 21 circoli Alliance, Chicago, Cleveland, Denver, Hazleton, Milwaukee, Minnesota, New England, New York, Norway, Ogden, Pittsburgh, Readsboro, San Francisco, Solvay, South Alabama, South East Pennsylvania, Southern California, Washington, Wyoming Sud Africa - 2 delegazioni Pretoria, Cape Town Svizzera - 8 circoli Amriswil, Basilea, Sciaffusa, Ticino, Winterthur, Zofingen, Zug, Zurigo Uruguay - 5 circoli Carmelo, Cerro Largo, Colonia del Sacramento, Montevideo, Rivera (S. Ana do Livramento - BR) Venezuela Caracas
- 1 circolo
EDITORIALE SOMMARIO Pagina 2 AGENDA Pagine 3-5 L’«INCONTRO DEI CIRCOLI TRENTINI D’EUROPA» A TUZLA
L’ASSOCIAZIONE HA RAPPRRESENTATO E RAPPRESENTA UN PEZZO DI STORIA DEL TRENTINO
Avanti sulla nostra strada a testa alta, come sempre
Pagine 6-7 AQUILA DI SAN VENCESLAO A P. BENIGNO ZILLI MANICA Pagine 8-9 JOÃO PEDRO STEDILE AL «FESTIVAL DELL’ECONOMIA» Pagina 10 GENTE E FATTI Pagine 11-14 LA FESTA PROVINCIALE DELL’EMIGRAZIONE Pagine 15-20 CIRCOLI (Dortmund, Charleroi, Stoccarda, Rodeio, Minnesota, Buenos Aires, Coordinamento Uruguay)
Pagine 21-23 EVENTI Pagina 24 ABBONAMENTI
ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO O.n.l.u.s. Presidente Alberto Tafner
Direttore Anna Lanfranchi
TRENTINI NEL MONDO Mensile dell’Associazione Trentini nel Mondo aderente alla F.U.S.I.E Direzione, amministrazione e redazione
Via Malfatti, 21 - 38122 TRENTO Tel. 0461/234379 - Fax 0461/230840 sito: www.trentininelmondo.it e-mail:info@trentininelmondo.it Direttore responsabile Maurizio Tomasi Comitato editoriale G. Bacca, M. Bazzocco, A. Bazzanella, F. Casagrande, B. Cesconi, C. Ciola, M. Dallapè, P. Dalla Valle, A. Degaudenz, C. Donei, P. Duranti, E. Formilan, B. Fronza, L. Imperadori, A. Lanfranchi, E. Lorenzini, G. Michelon, G. Molon, A. Piccolotto, L. Pontalti, F. Pisoni, S. Regazzola, G. Sbetti, A. Tafner, M. Viola Hanno collaborato: R. Barchiesi - S. Corradini - G. Degasperi F. Bocchetti Autorizzazione del Tribunale di Trento n. 62 - 6 febbraio 1958 STAMPA: Grafiche Dalpiaz srl Ravina di Trento (TN) Quote di adesione: Italia: Euro 20,00; Europa; Euro 20,00 Sud America: Euro 20,00; Nord America e Australia: Euro 25,00 Socio - Euro 55,00 Conto corrente postale n. 12509386 N. 5 MAGGIO 2014 Stampato il 24 LUGLIO 2014
In copertina: la Festa provinciale dell’emigrazione in Primiero.
Riportiamo il testo del discorso tenuto dal presidente della Trentini nel mondo, Alberto Tafner, durante la Festa provinciale dell’emigrazione, al termine della messa che è stata celebrata domenica 13 luglio nella chiesa parrocchiale di Fiera di Primiero
La Festa provinciale dell’emigrazione è ormai diventata un appuntamento consueto e atteso tra amici che si ritrovano per scambiare due chiacchiere, confidarsi qualche problema o qualche intima speranza. Ogni anno si cambia il luogo d’incontro – lo scorso anno era la Valle di Sole e quest’anno il Primiero – e sempre ci sono nuove persone da conoscere e storie diverse da imparare, anche se alla fine bisogna constatare che il nocciolo duro della compagnia non cambia poi molto di volta in volta. Da una parte tutto questo è un bene perché testimonia come l’amicizia e la fratellanza tra di noi sia un legame difficile da spezzare. D’altro canto questa cosa ci deve anche far riflettere sulle difficoltà che si riscontrano ormai abitualmente nel coinvolgere nuovi amici e nuovi volontari sui nostri progetti e attorno ai nostri ideali. In ogni modo questi nostri incontri servono per farci andare avanti, proprio come a volte fanno l’utopia ed i sogni che spingono gli uomini verso un orizzonte lontano pur sapendo che l’orizzonte non sarà mai raggiungibile… Però intanto l’uomo cammina, passo dopo passo, alla ricerca del proprio mondo ideale. Ed è in questa prospettiva che la Trentini nel mondo si muove e va ancora avanti dopo oltre mezzo secolo di attività, perché ha fissato come proprio orizzonte l’ideale rappresentato dalla solidarietà sociale, dal volontariato, dal rispetto delle persone
e dall’amicizia. È proprio per difendere questi principi che in occasione della Festa provinciale dell’Emigrazione sarebbe da ipocriti passare sotto silenzio il momento difficile e doloroso che la Trentini nel mondo sta vivendo in seguito all’inchiesta condotta dalla Corte dei Conti, che ha preso le mosse da iniziative dei soliti “professionisti del discredito” e del consigliere provinciale della Lega, Claudio Civettini. In attesa di un giudizio finale che ci auguriamo possa stabilire una volta per tutte i meriti e le colpe, sarebbe però altrettanto ipocrita non sottolineare come nei confronti della Trentini nel mondo sia stata usata parecchia malevolenza nello sbattere “il mostro in prima pagina”. Tutti sappiamo che una sola brutta notizia attira l’attenzione più
La Trentini nel Mondo ha fissato come proprio orizzonte l’ideale rappresentato dalla solidarietà sociale, dal volontariato, dal rispetto delle persone e dall’amicizia 1
di mille notizie buone, ma noi riteniamo che, a parte gli errori che ogni uomo può commettere nel corso della propria esistenza, ci sia comunque il dovere di rispettare una realtà che volenti o nolenti, ha rappresentato e continua a rappresentare un pezzo di storia del Trentino: quella più solidale, più altruista e più generosa nei confronti dei propri fratelli. Tanto più - e questo è necessario ribadirlo con orgoglio - quando si ha come unico ringraziamento (e fino a prova contraria!) un “grazie” ed un sorriso. Oggi evidentemente è più comodo e più redditizio cavalcare la corrente senza impegnarsi troppo ad approfondire e distinguere tra situazioni diverse; è più facile e meno impegnativo andare avanti per stereotipi e luoghi comuni che fanno tutti uguali nel bene e nel male, ma con la netta prevalenza del male. Oggi purtroppo gran parte della società è diventata, più o meno inconsapevolmente, vittima della peggiore globalizzazione economica, ma soprattutto intellettuale e morale. Ed i mezzi di comunicazione purtroppo raffigurano la spia di questa malattia contagiosa i cui sinto CONTINUA A PAG. 2 5 - 2014
AGENDA
Avanti sulla nostra strada a testa alta CONTINUA DA PAG. 1 mi più evidenti sono l’egoismo, l’insensibilità e l’indifferenza che stanno portando la cosiddetta civiltà attuale ad essere sempre più cattiva, più avida e nevrotica. Forse però nel profondo della nostra coscienza sappiamo che questa cultura unica della sopraffazione non potrà andare avanti ancora per molto e per cercare una medicina salvifica ci aggrappiamo a figure che, in questa situazione, emergono come giganti: uomini, ad esempio, come Papa Francesco. Francesco infatti è amato da credenti e da non credenti proprio perché fa intravvedere la possibilità di vivere in un modo diverso. E lo testimonia solo mostrandosi come un uomo semplice e buono, come ognuno di noi sa nel proprio intimo, che potremmo esserlo tutti. E pensare che non sarebbe difficile! Basterebbe ricordarsi di applicare il principio universale della convivenza civile: quello del rispetto e dell’amore verso il
prossimo. Oggi però quasi ci si vergogna ad usare queste parole che non appartengono al mondo religioso o a quello laico, ma dovrebbero essere la base assoluta della convivenza tra gli uomini. “L’amore - ha detto recentemente Papa Francesco - deve essere vissuto come forza di purificazione delle coscienze, di rinnovamento dei rapporti sociali e di progettazione di un’e-
conomia diversa, che pone al centro la persona, il lavoro e la famiglia piuttosto che il denaro ed il profitto.” Non sarebbe difficile applicare questo semplice e naturale principio, ma a vedere quello che succede oggi nel mondo viene da pensare che forse anche Francesco si sbaglia. O più semplicemente si illude che l’uomo possa cambiare, liberandosi
dalla dittatura del mercato, del denaro e del profitto che oggi si sta mangiando anche le nostre ultime illusioni. Noi che facciamo parte volontariamente della Trentini nel Mondo vogliamo però continuare ad illuderci e credere che la società possa ancora cambiare. Vogliamo illuderci che l’amicizia e l’aiuto gratuito e disinteressato fra uomini, alla fine possa tornare a vantaggio di tutti. Per questo continuiamo ad andare avanti sulla nostra strada a testa alta, cercando di fare del nostro meglio come abbiamo sempre cercato di farlo. E se alla fine ci dimostreranno che il formalismo, la burocrazia inetta, la pedanteria e le regole inique devono prevalere sulla solidarietà, sull’aiuto e sull’assistenza a chi ha meno di noi, vuol dire che abbiamo sbagliato. Allora chiederemo perdono, ma con la coscienza pulita e orgogliosi di aver lavorato per quel principio universale che si chiama altruismo disinteressato. Alberto Tafner
Da pagina 11 a pagina 14, un inserto con cronache e fotografie della Festa provinciale dell’emigrazione, che si è svolta in Primiero HA ASSUNTO L’INCARICO DAL 1° LUGLIO SCORSO
Francesco Bocchetti nuovo vice direttore Il Consiglio della Trentini nel mondo ha condiviso e approvato la proposta della Giunta esecutiva di nominare un vice direttore dell’Associazione. L’incarico è stato assegnato a Francesco Bocchetti, che lo ha assunto dal 1° luglio scorso. Trentanove anni (è nato a Trento nel 1975), laureato in Economia e commercio all’Università di Trento, ha frequentato un dottorato di ricerca in Scienza e metodi per la città e il territorio europei presso l’Università di Pisa. Lavora presso la Trentini nel mondo dal febbraio 2009, con l’incarico di seguire i progetti di cooperazione e solidarietà gestiti dall’Associazione.
Passaggio di consegne fra Russo e Paolazzi Dal 1° luglio Roberto Paolazzi (a destra nella foto) è il nuovo responsabile dei Progetti in Sud America: alla stessa data si è infatti conclusa la collaborazione che Ciro Russo (a sinistra nella foto) aveva assicurato anche dopo essere andato in pensione, per seguire e completare gli adempimenti necessari per il definitivo «passaggio di consegne». Paolazzi aveva infatti iniziato ad affiancare Ciro Russo già nel 2011. La Trentini nel mondo esprime il suo ringraziamento a Ciro Russo per la competenza e la passione con cui ha seguito per oltre vent’anni la gestione dei Progetti in Sud America e augura buon lavoro a Roberto Paolazzi. 5 - 2014
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Alla Trentini nel mondo si era avvicinato già nel 2003, entrando a far parte del gruppo Giovani e volontariato, del quale continua ad essere un componente attivo.
AGENDA ERA LA PRIMA VOLTA CHE IL TRADIZIONALE APPUNTAMENTO ANNUALE VENIVA ORGANIZZATO NEL PAESE BALCANICO
«Incontro dei Circoli trentini d’Europa» in tre tappe: Tuzla, Sarajevo e Stivor Il tradizionale incontro annuale con i circoli trentini d’Europa si è svolto, nei giorni 1 - 4 maggio 2014, in Bosnia Erzegovina, ed in particolare a Tuzla e Sarajevo dove sono presenti ed operano due Circoli trentini; successivamente è stata effettuata una visita anche a Stivor la nota località del Comune di Prnjavor in cui vivono i discendenti di molti emigranti della Valsugana. Si sono registrati rappresentanti dei circoli di Germania, Gran Bretagna, Belgio, Francia, Italia, Romania e, naturalmente, i circoli della Bosnia Erzegovina. Per la Trentini nel Mondo hanno partecipato: il presidente Alberto Tafner, il vice presidente Aldo Degaudenz, il direttore Anna Lanfranchi, il consigliere Graziano Bacca e tutto il personale della associazione incaricato della parte logistica ed organizzativa: Rosanna Barchiesi, Giada Degasperi, Sabina Corradini e Francesco Bocchetti. Il convegno vero e proprio si è svolto a Tuzla, presso l’hotel Tuzla che ha ospitato tutta la comitiva, partita in pullman da Trento. Il presidente dell’Associazione dei cittadini di origine italiana «Rino Zandonai» di Tuzla, Tihomir Knezicek, ha ricordato la storia della emigrazione nella città, con particolare riferimento alle famiglie Mott, Zamboni, Bancher e Fontan provenienti dal Primiero, ai Gojo da Levico, oltre ad altre famiglie provenienti dal bellunese, che si insediarono a Tuzla a partire dal 1880 e lavorarono nelle industrie, nelle miniere di carbone e di sale, nell’edilizia
I Circoli - ha affermato il presidente della Trentini nel mondo - rappresentano una forza viva nella comunità locale e devono sviluppare funzioni di collegamento tra le opportunità e le esigenze di carattere economico, culturale e sociale, che possono interessare le due comunità, quella trentina e quella in cui operano, finalizzato a stabilire rapporti sempre più stretti in un mondo globalizzato in cui le distanze non rappresentano più un ostacolo, ma opportunità di sviluppo
e nell’artigianato. Esistono ancora oggi edifici e monumenti costruiti dagli emigranti trentini. Oggi i discendenti non parlano
più l’italiano (per il nostro incontro si sono avvalsi della traduzione della brava Irina Dobnik), e sono inseriti nella comunità locale ai vari livelli: ammini-
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strazione pubblica, università, attività economiche, culturali, ecc; il circolo di Tuzla, istituito nell’anno 2000, gode di ampia considerazione presso le autorità locali, come hanno riconosciuto Ernesa Mesic (foto in basso a sinistra), assessore alle attività sociali del Comune di Tuzla intervenuta in rappresentanza del sindaco, e il prof. Kadria Hodzic (in basso a destra), di origini trentine, dell’Università locale. Il presidente Tafner, nella sua relazione, ha rilevato l’importante ruolo svolto dal circolo di Tuzla, non solo nel recupero della memoria storica e delle origini trentine, ma anche come elemento attivo nella comunità locale e quindi testimone della laboriosità, della professionalità e dei valori tipici della gente trentina di montagna. “Oggi, ha affermato il presidente, i circoli trentini nel mondo non svolgono solo un ruolo di conservazione delle tradizioni, dei valori e delle ricorrenze legate alle origini trentine (vedi la festa della polenta). Essi rappresentano una forza viva nella comunità locale e devono sviluppare funzioni di collegamento tra le opportunità e le esigenze di carattere economico, culturale e sociale, che possono interessare le due comunità, quella trentina e quella in cui operano, finalizzato a stabilire rapporti sempre più stretti in un mondo globalizzato in cui le distanze non rappresentano più un ostacolo, ma concrete opportunità di sviluppo. CONTINUA A PAG. 4
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AGENDA
CONTINUA DA PAG. 3 Così l’Associazione Trentini nel mondo non deve più essere vista come l’unico punto cui fare riferimento per ogni attività e/o scelta operativa del circolo, ma ogni circolo deve sentirsi protagonista nella gestione complessiva di un mondo, quello dell’emigrazione, che deve operare in rete, su un piano di parità tra tutti i circoli e con l’associazione a Trento; il nuovo Statuto sancisce questo ruolo paritario pur nella diversità delle singole realtà locali. Proprio per favorire contatti, rapporti di vario tipo e relazioni più strette anche a livello di area geografica omogenea, sono stati nominati i coordinatori territoriali sulla base delle segnalazioni dei circoli di riferimento. Con questa struttura organizzativa pensiamo di dare dignità e stimoli agli oltre 200 circoli trentini nel mondo che si sentono più valorizzati e diretti protagonisti del proprio futuro. Siamo tutti un’unica, grande forza in grado di promuovere il Trentino nel mondo”. Il vice presidente Degaudenz,
In alto, due momenti dei lavori a Tuzla. Qui sopra, da sinistra, Tihomir Knezicek, Ilaria Ragnoni e Bruno Palestra.
nel ribadire i concetti espressi dal presidente, ha ripercorso il ruolo della Associazione Trentini nel mondo, nata come risposta concreta ai problemi economici, sanitari, previdenziali, culturali, sociali e religiosi che i nostri emigranti del secondo dopoguerra incontravano nelle loro esperienze in Svizzera, Belgio e Germania. L’Associazione contribuì a stimolare la politica nella emanazione di leggi, accordi bilaterali, e provvedimenti che, nel tempo, portarono a soluzione i problemi evidenziati. Oggi il ruolo dell’Associazione
deve essere più aperto alle nuove realtà ed alle nuove forme di emigrazione che si stanno manifestando in questi anni. I lavori sono proseguiti con gli interventi dei partecipanti all’«Incontro». SABATO 3 MAGGIO GIORNATA A SARAJEVO
Il giorno successivo, 3 maggio, tutti i convenuti si sono spostati a Sarajevo per celebrare il 20° anniversario di fondazione dell’«Associazione dei cittadini di origine italiana Sarajevo», alla
L’incontro nella sede dell’Associazione dei cittadini italiani di Sarajevo.
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quale aderisce anche il Circolo trentino. La ricorrenza è stata celebrata con la pubblicazione di un libro intitolato «130 anni degli italiani in Bosnia-Erzegovina», una raccolta di studi realizzati da Petar Civic, Tihomir Knezicek, Emir O. Filipovic, Zdravko Latal, Ljubomir Berverovic e Ilaria Ragnoni. Durante l’incontro il presidente dell’Associazione dei cittadini di origine italiana Sarajevo, Bruno Palestra, ha ringraziato la Trentini nel mondo per la gradita visita e per la vicinanza dimostrata nell’importante ricorrenza; è stato ricordato che sono state, quasi completamente, superate le conseguenze della guerra che ha martoriato Sarajevo negli anni dal 1992 al 1995, anche se permangono problemi legati alla disoccupazione ed alla persistente crisi economica. L’ambasciatore italiano in Bosnia, assente all’ultimo momento per un improvviso impegno, è stato rappresentato dalla dott.ssa Ilaria Ragnoni, che ha affermato come la comunità italiana e quella trentina in particolare godano di grande considerazione da parte delle autorità locali e da parte
Uno scorcio della sala durante la presentazione del libro a Sarajevo.
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AGENDA LE RIFLESSIONI DI ENRICO DEFRANCESCO DOPO L’«INCONTRO»
Tuzla mi ha insegnato molte cose
dell’ambasciata italiana, per la loro professionalità, l’impegno e la serietà che dimostrano nei vari ruoli che essi ricoprono. Il presidente Tafner, ha ringraziato per l’accoglienza e per l’apprezzamento che i discendenti dei trentini all’estero si sono conquistati nelle comunità in cui operano, a testimonianza di una serietà e di un impegno che sono l’orgoglio del Trentino. L’incontro si è concluso con la consegna a Bruno Palestra da parte della Trentini nel mondo, consegnato al suo presidente, di una targa che riproduce il grande quadro che il pittore Bruno Caviola, romano di origini trentine, ha eseguito per la sede di Trento dell’Associazione. Prima di una breve visita guidata alla città, la comitiva trentina si è trasferita nella sede dell’Associazione dei cittadini di origine italiana Sarajevo. TAPPA A STIVOR SULLA VIA DEL RITORNO
Nell’ultimo giorno, domenica 4 maggio, i partecipanti, sulla via del ritorno hanno fatto una tappa a Stivor per la S. Messa presso
Di ritorno da un viaggio «atipico» per un’associazione italiana ed europea, mi sento in dovere di ringraziare ufficialmente la Presidenza e la Segreteria della Trentini nel Mondo di Trento non solo per l’ottima organizzazione e conduzione della trasferta ma anche e soprattutto per il coraggio dimostrato nell’aver scelto per l‘incontro annuale dei circoli europei la Bosnia, uno Stato che non appartiene all‘UE, uno Stato non ricco e importante a livello internazionale, uno Stato con molti problemi sociali, economici, culturali e politici, uno Stato che ha vissuto una terribile guerra non molto tempo fa e che ora, da sola, senza sostegni e appoggi da parte delle nazioni VIP europee, deve cercare una via per rinascere e ricostruirsi una vita e una società nuova. Grazie per questa novità ! Durante il soggiorno a Tuzla ho pensato spesso ad una mia collega bosniaca che, in un momento di sconforto e di disperazione, mi raccontò la sua storia durante la guerra del 92-95. Suo marito combatteva a fianco della Serbia contro la Bosnia, i suoi due figli invece per la Bosnia contro i Serbi. Padre contro i figli e viceversa. Da anni non aveva più notizie nè del marito nè dei figli. «Può darsi, mi diceva piangendo, che si siano ammazzati a vicenda. E perché? Per motivi nazionalistici, economici e di prestigio politico? Per motivi ideologici e razzisti? Ognuno ha agito secondo motivi personali, ma si sono ammazzati a vicenda. La vita non conta nulla!» Esattamente 100 anni fa anche i nostri antenati hanno vissuto di prima persona una simile guerra nel Trentino, con morti e deportati, vittime di odi, di egoismi, di nazionalismi e di imperialismi ideologici. Siamo stati a Sara-
la locale chiesa parrocchiale, al termine della quale è stato servito il pranzo nella sede del circolo trentino a base di minestra di gulasch e porchetta alla “stivorota”. Prima della partenza il presidente del circolo, Stefano Moreti, ed il coordinatore dell’Europa orientale, Franjo Rover, hanno consegnato alla Trentini nel Mondo nelle mani del direttore Anna Lanfranchi, un quadro contenente un grosso pesce di acqua dolce, adeguatamente imbalsamato, pescato personalmente da Franjo Rover. La prevista sosta, nel primo pomeriggio, a Mahovljani non ha avuto luogo per l’interruzione di una strada, causa la incipiente inondazione che tanti danni ha provocato nei giorni successivi. Ancora una volta si dimostra che l’incontro dei circoli trentini d’Europa rappresenta un momento importante di formazione sulle problematiche che emergono nelle varie aree geografiche, ma soprattutto un’occasione per la reciproca conoscenza e per l’allargamento dei rapporti di amicizia, nel segno della collaborazione e della solidarietà. Aldo Degaudenz
jevo, sul ponte da dove è partita la scintilla che ha portato alla prima guerra mondiale. Cosa ci insegna la storia? Per molti: nulla! A Tuzla erano presenti giovani provenienti da molte nazioni, giovani che parlavano, discutevano, ridevano, soffrivano e speravano insieme, apertamente. Lasciamo che vivano i loro progetti, aiutiamoli a scegliersi la «loro» via per il futuro. Facciamo tuttavia loro presente anche gli errori che noi, che ci autodefiniamo «adulti e maturi», abbiamo fatto e facciamo ancora. A Tuzla erano presenti Trentini provenienti da tredici Stati diversi. Un esempio vero e autentico di come si possa vivere insieme, in una comprensione e stima reciproca, accettando, senza odio e rigetto, idee e mentalità diverse e magari anche opposte. Tuzla mi ha insegnato molte cose: mi ha insegnato che questi incontri sono più che mai necessari ed utili per creare per tutti noi qui in Europa un futuro sereno, all’insegna della pace e della solidarietà, soprattutto nel momento presente, in tempo di crisi, di incertezze, di vuoto umano, sociale e culturale, di mancanza di un orientamento civile serio e disinteressato. Enrico Defrancesco Coordinatore per la Germania
Questi incontri sono più che mai necessari ed utili per creare per tutti noi qui in Europa un futuro sereno, all’insegna della pace e della solidarietà soprattutto nel momento presente, in tempo di crisi, di incertezze, di vuoto umano, sociale e culturale, di mancanza di un orientamento civile serio e disinteressato Il pranzo offerto nella sua sede dal Circolo trentino di Stivor.
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ATTUALITÀ L’ONORIFICENZA GLI È STATA CONSEGNATA A COLONIA MANUEL GONZALEZ DURANTE LA FESTA PER IL SUO COMPLEANNO
Aquila di San Venceslao assegnata a padre José Benigno Zilli Manica L’Aquila di San Venceslao è «volata» in Messico, fino a Colonia Manuel Gonzalez, nello stato di Veracruz, principale punto di arrivo dei trentini che emigrarono nel 1882, dove domenica 29 giugno, la massima onorificenza della Provincia autonoma di Trento è stata consegnata a padre José Benigno Zilli Manica in occasione delle celebrazioni per il suo ottantesimo compleanno. Padre Josè Benigno Zilli Manica, per tutti «padre Benny», è il massimo esperto di emigrazione italiana e trentina in Messico, tema al quale ha dedicato diversi libri. L’Aquila gli è stata consegnata, a nome del presidente della Provincia Ugo Rossi, dal vice presidente della Trentini nel mondo, Aldo Degaudenz, affiancato da Renzo Tommasi, studioso dell’emigrazione trentina in Messico. La cerimonia è stata molto emozionante, soprattutto perché per padre Benny si è trattato di una vera e propria graditissima sorpresa. Aldo Degaudenz ha letto in pubblico la lettera di motivazioni firmata dal presidente
Da sinistra: Aldo Degaudenz, vice presidente della Trentini nel mondo, padre José Benigno Zilli Manica e Renzo Tommasi (socio della Trentini nel mondo), nel momento della consegna dell’Aquila di San Venceslao durante la cerimonia per l’ottantesimo compleanno di «padre Benny», il 29 giugno a Colonia Manuel Gonzalez (Messico).
della Provincia Autonoma di Trento, Ugo Rossi (riportata integralmente sulla pagina a fianco). «Quello che lei ha realizzato in Messico - si afferma nel messaggio - è per tutti noi motivo di
grande orgoglio, il suo percorso universitario, i suoi studi e le molteplici pubblicazioni, dedicate proprio alla storia dell’emigrazione nel Paese che l’ha accolta, le hanno permesso di diventare un
riferimento importante su questa materia, riuscendo a fare luce su un capitolo poco conosciuto della storia italiana e messicana». La consegna dell’«Aquila» a padre Benny era stata anticipata da una breve cerimonia che si è svolta il 24 giugno a Trento, presso la sede della Provincia, alla quale sono intervenuti il console titolare del Messico a Milano, Marisela Morales, la pro nipote di padre Zilli Manica, Claudia Zilli, il vicepresidente della Trentini nel mondo Aldo Degaudenz, Laura Versini ex consultore della Provincia in Messico e il direttore della Trentini nel Mondo Anna Lanfranchi. «Per noi - ha affermato il presidente Ugo Rossi intervenendo alla cerimonia - è motivo di grande orgoglio poter consegnare il simbolo della nostra autonomia in una comunità lontana ad uno studioso delle vicende dell’emigrazione trentina in Messico che, attraverso molte pubblicazioni, è riuscito a fare luce su un capitolo poco conosciuto della storia italiana e messicana. È, anche, un modo per riscoprire una nostra
LE PAROLE DI CLAUDIA ZILLI, CHE HA RITIRATO L’«AQUILA» DALLE MANI DEL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI TRENTO
Messico e Trentino sono ancora più vicini È un onore per me rappresena mio zio inanzitutto da una tare mio prozio Padre Dott. José profonda amicizia e con il quale Benigno Zilli Manica nella ceriha realizzato numerosi lavori di monia di conferimento di questo ricerca sull’emigrazione trentina. importante riconoscimento, certa Anche se non sono qui preche lui sarebbe stato molto felice senti, vorrei ringraziare tutte di stare qui con voi. quelle persone, lontani parenti, A nome suo vorrei ringraziare archivisti, dipendenti dei comuni l’Associazione Trentini nel Montrentini, che hanno permesso di do e tutti i suoi collaboratori per il recuperare i documenti, lettere lavoro che hanno svolto, e tuttora e fotografie, necessari per docucontinuano a svolgere, per manmentare un flusso migratorio così tenere e rafforzare i vincoli che importante. legano il Trentino e le comunita Infine vorrei ringraziare il di Trentini e loro discendenti non Presidente della Provincia Autosolo Messico ma anche in tutto Da sinistra: Claudia Zilli, il presidente della Provincia Autonoma di Trento, noma di Trento, Dott. Ugo Rossi, Ugo Rossi, e il Console del Messico, Marisela Morales, il mondo. per la sensibilità dimostrata nel Allo stesso modo, vorrei ringraziare la Provincia Autonoma di concedere questo prestigioso riconoscimento; e la Dottoressa MariTrento, grazie alla cui collaborazione insieme all’Universidad Vera- sela Morales, Console del Messico, per la sua presenza e il supporto cruzana, è stata possibile la realizzazione di una serie di ricerche che istituzionale del Governo messicano che lei rappresenta. hanno permesso di ricuperare e conservare la memoria dei trentini Stare qui con voi, e constatare l’enorme apprezzamento che avete emmigrati in Messico. per mio zio, mi fa sentire che i nostri paesi sono molto più vicini di Un ringraziamento particolare allo storico Renzo Tommasi, legato quello che ci fa percepire la distanza geografica. Grazie ancora a tutti. 5 - 2014
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ATTUALITÀ
appartenenza a quella storia e l’occasione per inviare un caro saluto a tutti i trentini e loro discendenti che vivono in Messico e per dire loro che ci siamo e che siamo interessati anche alle seconde, terze e quarte generazioni. Abbiamo bisogno di essere in presa diretta con il mondo ed è per noi di vitale importanza, oltre che un privilegio, poterlo fare con persone che hanno dentro il nostro stesso sangue». In Messico, padre Josè Benigno Zilli Manica è noto come il «Màximo investigador de la migraciòn italiana en México». Come testimonia uno dei suoi cognomi, ha origini anche trentine: la sua famiglia era infatti emigrata da Castellano, in Vallagarina. Oltre che in tutta la comunità di origine trentina del Messico,
All’incontro nel palazzo della Provincia per la consegna dell’Aquila di San Venceslao da portare in Messico a padre Benigno Zilli Manica, hanno partecipato (da sinistra): Anna Lanfranchi, direttore dell’Associazione Trentini nel mondo; Claudia Zilli, parente di padre Benigno (è suo prozio); Ugo Rossi, presidente della Provincia Autonoma di Trento; Marisela Morales, Console del Messico; Aldo Degaudenz, vice presidente dell’Associazione Trentini nel mondo e Laura Versini, Consultrice per il Messico della Provincia di Trento .
è inestimabile e fondamentale per conoscere le motivazioni che 120 anni fa spinsero i trentini ad attraversare l’Atlantico per venire in Messico. Non si può prescindere dalla conoscenza della storia e delle vicende di questi emigranti nella costruzione della coscienza nazionale nel mio Paese, una coscienza che accomuna oggi messicani e trentini». La console ha poi rivolto un ringraziamento alla Provincia autonoma di Trento, «che ancora oggi sta aiutando il Messico nella sua corsa allo sviluppo», per la
padre Benny gode di grande stima e considerazione anche negli ambienti accademici: basti citare che nel 1982 è stato nominato direttore della Facoltà di filosofia della Universidad Veracruzana, che nel 2002 gli è stato intitolato il Museo sull’emigrazione allestito proprio a Colonia Manuel Gonzales e che nel 2012 gli è stato dedicato un busto in bronzo nella piazza di Huatusco. «Padre Zilli è un personaggio molto importante per noi - ha detto la console Marisela Morales: il valore dei suoi approfonditi studi
sensibilità dimostrata nel concedere l’Aquila di San Venceslao a padre Zilli Manica. Orgogliosa per il riconoscimento allo zio si è detta la nipote Claudia Zilli, che risiede in Trentino, anch’essa studiosa delle migrazioni, che nel suo intervento (riportato integralmente sulla pagina a fianco) ha voluto ringraziare in modo particolare sia la Provincia di Trento, che ha permesso di recuperare e salvare con l’Università Veracruzana la memoria dell’emigrazione trentina in Messico, sia gli archivisti e uno studioso trentino quale lo scrittore Renzo Tommasi, legato da grande amicizia a padre Benny, autore assieme al sacerdote di origine trentina di alcune fondamentali ricerche sui trentini in Messico.
IL TESTO DELLA LETTERA CON LE MOTIVAZIONI CHE HANNO PORTATO ALL’ASSEGNAZIONE DEL RICONOSCIMENTO
Un esempio di impegno e passione Ecco il testo integrale della lettera con le motivazioni dell’assegnazione dell’onorificenza, che è stata letta da Aldo Degaudenz e tradotta da Renzo Tommasi, nel momento della consegna dell’Aquila di San Venceslao a padre José Benigno Zilli Manica, domenica 29 giugno a Colonia Manuel Gonzalez (Veracruz - Messico) Caro padre Zilli anche lei, come molti figli della nostra terra, fa parte di una grande storia, quella dell’emigrazione trentina, che all’inizio del secolo scorso portò migliaia di famiglie a lasciare le proprie case, raggiungendo ogni angolo del pianeta, con il loro carico di speranze e la ferma volontà di costruirsi un futuro migliore. Fra questi, vi fu anche la sua famiglia, che trovò nel Messico un luogo dove crescere e realizzare le proprie aspirazioni. La sua storia è simile a quella di tanti emigrati trentini che all’estero hanno percorso la propria strada, riuscendo ad affermarsi e ad essere apprezzati dalle comunità in cui si sono insediati. Non è stato certo facile all’inizio, ma i trentini hanno saputo affrontare le difficoltà mettendo in campo valori importanti come l’etica del lavoro, del sacrificio, del risparmio; la fantasia ideativa e l’iniziativa
individuale; la capacità di convivere e di integrarsi nelle comunità in cui si sono inseriti. Quello che lei ha realizzato in Messico è per tutti noi motivo di grande orgoglio, il
suo percorso universitario, i suoi studi e le molteplici pubblicazioni, dedicate proprio alla storia dell’emigrazione nel Paese che l’ha accolta, le hanno permesso di diventare un riferimento importante su questa materia, riuscendo a fare luce su un capitolo poco conosciuto della storia italiana e messicana. Per questo suo impegno e per la passione con cui ha sempre portato avanti i suoi studi, frutto anche della volontà di un uomo che voleva scoprire le proprie radici, la comunità messicana le ha riservato grandi e meritati onori. Come dicevo, tutto questo è per noi motivo di grande orgoglio, la sua storia ci rende fieri e non possiamo quindi esimerci, nel giorno del suo ottantesimo compleanno, dall’inviarle il nostro più sentito ringraziamento, a nome della comunità trentina che mi onoro di rappresentare, conferendole la massima onorificenza della Provincia autonoma di Trento, ovvero l’Aquila di San Veceslao, simbolo della nostra Autonomia, che abbiamo realizzato anche grazie al sacrificio di migliaia di trentini che sono partiti per dare un futuro a questa terra. Ugo Rossi Presidente Provincia Autonoma di Trento
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ATTUALITÀ IL LEADER DEL MOVIMENTO «SEM TERRA» DEL BRASILE, È DISCENDENTE DI UN EMIGRATO TRENTINO PARTITO DA TERRAGNOLO
La voce e le idee di João Pedro Stedile sul palco del «Festival dell’economia» Posizioni diametralmente opposte sul ruolo dello Stato, sulle banche e sul modello USA, ma piena condivisione sulla necessità di rilanciare con nuovi strumenti la politica e la partecipazione popolare per combattere la crisi. Ecco cosa separa e cos’hanno in comune João Pedro Stedile, fondatore e leader del movimento brasiliano Sem Terra, decisamente contrario al modello di sviluppo capitalistico mondiale, e Franco Marini, già presidente del Senato, ministro del lavoro e segretario della Cisl, figura di spicco della storia politica e sindacale del dopoguerra e oggi autorevole esponente del PD (Partito Democratico). Stedile e Marini hanno dialogato fra di loro il 1° giugno scorso nella Sala Depero del Consiglio provinciale a Trento, in un confronto moderato dal giornalista Enrico Franco e inserito nel programma dell’edizione 2014 del Festival dell’Economia. «Rappresentanza e partecipazione: la democrazia in movimento» era il titolo scelto per l’iniziativa - promossa dal Consiglio provinciale di Trento in collaborazione con l’Associazione trentini nel mondo - che aveva l’obiettivo di discutere il complesso rapporto tra rappresentanza politica e partecipazione popolare, certamente uno fra gli
le banche. Anche la chiesa e il socialismo reale hanno fallito e tutto è stato mercificato, inclusa la religione. L’unica via d’uscita secondo Stedile sta nel riportare il potere economico e finanziario nelle mani dello Stato, comprendendo che i veri nemici sono le banche e le grandi corporazioni internazionali. «Smettiamola di perdere tempo a litigare tra partiti e i sindacati, tutti vittime dello stesso potere capitalistico». Non esiste, inoltre, democrazia quando le televisioni sono gestite da poche ricchissime famiglie che non hanno mai prodotto un solo pezzo di pane ma controllano il pensiero della gente. Il popolo - ha affermato Stedile - deve tornare a pensare con la propria testa e riprendere il controllo dei mezzi di comunicazione sociale.
argomenti centrali della riflessione sulla democrazia. Rispondendo a una domanda di Enrico Franco in merito alla possibilità di esportare in Europa il pensiero di Sem Terra, João Pedro Stedile ha ricordato la rete internazionale antimperialistica che collega un centinaio di movimenti in tutto il mondo per la riforma agraria chiamata «Via campesina internazionale». Per Stedile la crisi attuale è generata dal capitalismo che si è impadronito dell’intera produzione del mondo. Un capitalismo in questa fase dominato dalla finanza e che ha “sequestrato” gli Stati nazionali espropriandoli del potere economico. Questo vanifica sia il voto popolare che le istituzioni e i G8, perché non sono gli Stati a gestire l’economia, bensì le multinazionali e
Nel suo intervento Stedile ha poi tra l’altro parlato della necessità, se si vuole risolvere la crisi economica, di creare nuove regole per garantire allo Stato il controllo sociale sul sistema finanziario e sui beni pubblici, perché se lo Stato non controlla il sistema finanziario, tutto il potere finisce per concentrarsi in tre o quattro banche. Ha poi fatto anche una previsione, partendo dalla considerazione che oggi il neoliberismo americano ha creato un’apatia, contro la quale i popoli si stanno risvegliando spontaneamente come è avvenuto in Spagna, a Londra e a New York: secondo Stedile nei prossimi anni assisteremo a un’onda montante di protesta che genererà cambiamenti e ci porterà fuori dalla crisi e verso una società più giusta. Enrico Franco ha concluso l’incontro evidenziando la scelta interessante fatta dal Consiglio provinciale di mettere a confronto due posizioni profondamente diverse come quella radicale di Stedile e quella riformista di Marini; «Perché oggi la dialettica - ha affermato - oltre a quella tra destra e sinistra che comunque c’è ancora, è soprattutto quella tra chi è dentro e chi è fuori. Per questo vanno ricercate insieme forme di partecipazione non demagogiche e non populiste».
Una fitta agenda
Arrivato a Trento sabato 31 maggio, João Pedro Stedile nel pomeriggio, presso la sede della Trentini nel mondo, ha incontrato la satmpa locale (nella foto qui sopra l’intervista con il giornalista della sede regionale della RAI). Poi è stato ricevuto dal presidente del Consiglio provinciale di Trento, Bruno Dorigatti (foto al centro): l’incontro è avvenuto in un clima di grande cordialità ed è stato l’oc5 - 2014
casione per condividere le comuni esperienze di vita al fianco dei lavoratori e riflettere sul futuro della politica, dei partiti e della democrazia in un contesto di cambiamento globale. Alla sera ha partecipato a Villa Lagarina alla
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messa in suffragio di Rino Zandonai, Giovanni Battista Lenzi e Luigi Zortea (articolo sulla pagina a fianco). Domenica 1° giugno, nel pomeriggio, ha visitato un’azienda agricola a conduzione biologica nei dintorni di Trento (foto qui sopra) e nei giorni successivi ha partecipato ad iniziative dedicate a temi di carattere economico e sociale.
ATTUALITÀ Il modo migliore per onorare la memoria di Rino Zandonai e degli amici che sono scomparsi con lui, è seguire il loro esempio e praticare quotidianamente la solidarietà, nei confronti dei più deboli e di chi ha bisogno, sia che siano nostri vicini o vivano lontano, perché senza solidarietà non è possibile cambiare il mondo e farlo diventare più giusto: con queste parole João Pedro Stedile ha voluto rendere omaggio a Rino Zandonai, in occasione
della messa che il 31 maggio è stata celebrata nella chiesa parrocchiale di Villa Lagarina. João Pedro Stedile e Rino Zandonai si erano incontrati la prima volta a Trento nel 1999, scoprendo di convividere molti ideali e sono sempre stati legati da reciproca stima. «Viva Rino!» è stata l’esortazione con la quale ha chiuso il suo intervento, accolta da un applauso dei presenti. Dopo la messa Stedile ha conosciuto i parenti di Rino.
«Viva Rino»!
«Il Sindaco e tutta l’Amministrazione comunale di Terragnolo ringraziano João Pedro Stedile per il legame indissolubile che lo unisce alla terra dei suo Avi, con infinita stima e fratellanza»: è questa la frase riportata sulla pergamena incorniciata che il 4 giugno scorso il sindaco di Terragnolo, Maria Teresa Succi, ha consegnato a João Pedro Stedile nel corso dell’incontro che si è svolto presso la sede del Comune, al termine di una giornata interamente trascorsa a Terragnolo, il paese dal quale nel 1899 Vittorio Stedile, bisnonno di João Pedro, era emigrato verso il Brasile. Con la pergamena è stata consegnata anche la «Genziana d’oro», un riconoscimento che l’Associazione 5 Comuni del Pasubio conferisce per meriti speciali. Se mi sono occupato di agricoltura e mi sono impegnato a lottare per un mondo più equo, è anche perché ho radici trentine, perché ho nel sangue i valori di solidarietà e giustizia in cui hanno sempre creduto i miei avi, che mi hanno insegnato a rispettare la terra e ad amare il lavoro: con questa parole Stedile ha ringra-
Un’intera giornata a Terragnolo, il paese del bisnonno Vittorio
santi Pietro e Paolo) e dei dintorni (come Malga Borcola, la Segheria Veneziana e il cimitero austroungarico di Geroli). La tappa più attesa e più emozionante è stata quella alla frazione Stedileri, dove il nonno era nato e dov’è possibile ancora rintracciare l’area su cui sorgeva la casa in cui abitava. Al rientro in paese è stato accolto dal «Gruppo Costumi tradizionali» di Terragnolo e a cena gli è stato offerto uno dei piatti tipici di Terragnolo: fanzeltem, a base di patate grattugiate, farina di grano saraceno e farina bianca che si cucina come una omelette. Alla cena è seguito l’incontro con il sindaco e gli abitanti nella sede del Comune.
L’incontro con uno Stedile che vive nella frazione Stedileri. João Pedro è rimasto colpito dalla loro somiglianza: stesso colore degli occhi e... stesso naso.
ziato per l’accoglienza avuta e per il riconoscimento assegnato. Per Stedile si è trattato di un ritorno a Terragnolo, dove era stato per la prima volta, e per poche ora, nel 1999, anche allora ricevuto dal sindaco. Questa volta
però ha avuto l’intera giornata a disposizione, per visitare e scoprire, insieme all’assessore alla cultura Massimo Folgarait e all’amico Renzo Maria Grosselli, i luoghi caratteristici del paese (come la chiesa parrocchiale dei
A sinistra la consegna della pergamena da parte del sindaco di Terragnolo, Maria Teresa Succi. In basso, Stedile insieme al «Gruppo costumi tradizionali» e al sindaco. A destra, sotto il cartello che indica la frazione Stedileri, mentre viene intervistato per un reportage sulla sua visita.
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GENTE E FATTI L’ASSOCIAZIONE FONDATA A ROVERÉ DELLA LUNA HA GIÀ REALIZZATO INIZIATIVE DI SOSTEGNO E INTERVENTI DI SOLIDARIETÀ
«Trentino Insieme», progetti per proteggere l’ambiente e le popolazioni dell’Amazzonia A Roveré della Luna, piccolo comune a nord di Trento, è nata un’importante storia di protezione dell’Amazzonia. È da qui, infatti, che l’associazione “Trentino Insieme” dopo aver contribuito, in Brasile, alla realizzazione di un centro a favore dei bambini poveri e delle loro famiglie e, dopo aver partecipato ad un progetto per la tutela dei bambini nati nel penitenziario femminile di Salvador Bahia, ha fortemente operato in Amazzonia a favore della popolazione Caboclo della regione Xixuaù; un’area di foresta primaria nello stato di Roraima, in Brasile. La regione, ricca in biodiversità, è estesa per 200mila ettari ed è costituita da foresta tropicale intatta che è ora interamente protetta dagli abitanti locali, grazie ai progetti avviati da Trentino Insieme. Ma l’associazione non intende fermarsi qui, vuole giungere a proteggere un’area di Amazzonia grande come il Trentino, ovvero ben 600.000 ettari! Tutto ciò dando contemporaneamente ai nativi solide opportunità di sostentamento. Si tratta perciò di una grande opera a favore sia della protezione ambientale che a favore dei Caboclos i quali vivono in condizioni di povertà
economica, mancanza di opportunità di reddito, di istruzione e del diritto alla salute.
Il tasso di mortalità infantile in Amazzonia è, infatti, due volte più alto che nel resto del Paese. I bambini Caboclos soffrono la mancanza di beni primari quali farmaci, vestiario, materiale scolastico e prodotti per l’infanzia. Per continuare gli studi, gli adolescenti sono costretti a trasferirsi nelle principali città (distanti circa 500 km). Si tratta di un esodo obbligato, che senza progetti del tipo di quelli di “Trentino Insieme”, spinge le nuove generazioni ad abbandonare le proprie radici e priva la foresta amazzonica dei suoi più preziosi custodi. Ora, sia in Tanzania che in Brasile, l’associazione è pure
impegnata nel progetto forestale Getting REDDy. Tramite la gestione sostenibile delle risorse naturali e il miglioramento della qualità di vita delle popolazioni locali, il progetto garantisce la protezione di foreste tropicali a forte rischio di deforestazione. Il progetto è realizzato in collaborazione con Amazônia Onlus, il MUSE (Museo delle Scienze di Trento) e Tanzania Forest Conservation Group. Infine, Trentino Insieme, ha da poco avviato il progetto Maryba, un piano triennale di cooperazione allo sviluppo a favore di nove comunità indigene dell’Amazzonia. Attraverso azioni di lotta alla povertà, formazione, assistenza sanitaria, educazione ambientale e conservazione, il progetto consentirà la protezione a lungo termine della foresta e la fissazione dei popoli nativi, principali custodi dell’ambiente, contrastando l’esodo forzato che li spinge ad abbandonare i territori d’origine. Segnaliamo inoltre che, mercoledì 10 settembre alle ore 18, alla Fondazione Caritro a Trento, sarà presente un nativo che parlerà dell’Amazzonia. Chi vuole saperne di più può consultare il sito dell’Associazione, www.trentinoinsieme.org
L’«EUREGIO TIROLO» HA REALIZZATO UN SITO PER LA COMMEMORAZIONE DEL CENTENARIO DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE
È online www.14-18.europaregion.info Dal 1° luglio è attivo il sito che l’Euregio Tirolo Alto Adige Trentino ha voluto realizzare in occasione del centenario della Prima guerra mondiale. L’Euregio ha infatti assunto la presidenza di un gruppo di lavoro congiunto composto dai rappresentanti delle tre amministrazioni con il fine comune di commemorare la Prima guerra mondiale. Il gruppo si è posto l’obiettivo di lanciare, nel corso dei prossimi quattro anni, azioni mirate sotto il motto «La Prima guerra mondiale: viverla, scoprirla, comprenderla». Il sito web è aperto alla par5 - 2014
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tecipazione dei cittadini, nel senso che ognuno potrà, con memorie, documenti di vario genere, contribuire ad arricchire il sito. Grazie a questo portale l’Euregio vuole sensibilizzare la popolazione, in particolare i giovani, alla commemorazione del Centenario e portare una testimonianza dei complessi e drammatici eventi accaduti durante il conflitto in un’area di confine. Sul sito sarà a disposizione anche una panoramica aggiornata delle manifestazioni organizzate nei territori dell’Euregio per ripercorrere gli eventi della Grande guerra.
FESTA EMIGRAZIONE
La tavola rotonda a Imer
«Da Primiero a Tuzla» è stato il tema che ha caratterizzato l’edizione 2014 della Festa provinciale dell’emigrazione, che si è svolta in Primiero dall’11 al 13 luglio, organizzata dall’Associazione Trentini nel mondo onlus, dalla Provincia Autonoma di Trento e dalla Comunità del Primiero, in collaborazione con numerosi enti e associazioni del territorio. Tuzla è una città della Bosnia Erzegovina che è stata la meta di un flusso di emigrazione dal Trentino iniziato nel 1880 e conclusosi nel 1925. I trentini la raggiunsero alla ricerca di un lavoro salariato, perché alla fine dell’Ottocento Tuzla era la città maggiormente industrializzata della Bosnia. Le partenze avvennero in forma autonoma, slegate da progetti
di colonizzazione, e la maggior parte degli emigrati era del Primiero, come le famiglie Mott, Bancher, Fontan. Altri cognomi trentini che si riscontrano a Tuzla sono Daldon, Gojo, Menegoni, Montibeller, Zamboni. Proprio questo movimento migratorio è stato al centro della tavola rotonda che venerdì 11 luglio ha aperto ufficialmente la Festa, con inizio alle ore 18.00, presso le Sieghe di Imer. Alla tavola rotonda - coordinata dal giornalista Fulvio Gardumi - sono intervenuti con le loro relazioni lo storico Piero Cordignano, Fabio Bertolissi e Chiara Gobber, ai quali sono seguiti le testimonianze di Nicole Pendic, Paolo Perotto, Irina Dobnik, tutti e tre discendenti di emigrati trentini in Bosnia, e di Vesna Dobnik.
LE FOTOGRAFIE. In basso, uno scorcio della sala che a Imer ha ospitato la tavola rotonda che ha aperto la Festa provinciale dell’emigrazione e, in alto, il tavolo dei relatori. Nella colonna di sinistra (dall’alto in basso) Paolo Perotto, Nicole Pendic, Irina Dobnik e Vesna Dobnik. Nella colonna di destra (dall’alto), Piero Cordignano, Fabio Bertolissi e Chiara Gobber.
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FESTA EMIG L’11 LUGLIO È ANDATO IN SCENA LO SPETTACOLO MUSICALE-TEATRALE DEL «GRUPPO MUSICALE ARTEGIOVANE» DI TIONE
«Io vagabondo», Rino Zandonai raccontato con canzoni, prosa, foto e testimonianze Era la notte fra il 31 maggio e il 1° giugno del 2009 quando il volo Air France partito da Rio de Janeiro con destinazione Parigi, si inabissò nell’Oceano Atlantico al largo delle coste brasiliane. Fra i passeggeri c’era anche Rino Zandonai, a quel tempo direttore dell’Associazione Trentini nel mondo. È quel drammatico fatto di cronaca a fare da prologo allo spettacolo musicale - teatrale «IO VAGABONDO... sulle strade dell’emigrazione trentina», messo in scena per la prima volta dal GMA (Gruppo Musicale Artegiovane) di Tione venerdì 11 luglio all’Auditorium Intercomunale del Primiero a Transacqua, nell’ambito della Festa provinciale dell’emigrazione. Il sipario si alza e sul palco appare uno studio televisivo e quando sfumano le note della prima canzone, il conduttore spiega che nella trasmissione che sta per andare in onda non si parlerà di quell’evento tragico ma di «vita». Alla destra dell’attore (Enrico Cattani) che interpreta il conduttore del talk show c’è uno schermo, sul quale vengono proiettate fotografie di Rino Zandonai e alcuni filmati con le testimonianze di alcune persone che hanno strettamente collaborato con Rino Zandonai, come l’ex presidente della Trentini nel mondo Ferruccio Pisoni, Eraldo Stenico del Circolo trentino di Piracicaba in Brasile e Matteo Bazzocco, componente del Gruppo giovani dell’Associazione. Sullo stesso schermo, illuminato da dietro, compare in controluce la figura di Silvia Salvaterra, autrice dei testi, che recita alcuni monologhi. Alla sinistra del conduttore, quattro musicisti e sei cantanti ai quali è affidato il compito di eseguire un ricco repertorio di canzoni legate ai temi dell’emigrazione e della giustizia sociale. La proposta - partita da un’idea di Tiziano Salvaterra che ne è anche il regista - è frutto di un’ampia ricerca sulla figura di Rino Zandonai, un uomo «con i suoi pregi e i suoi difetti ma che ha saputo fare della sua vita
Tutte le foto dello spettacolo sono di Michele Purin.
un segno», come si afferma nello spettacolo. Studiando la sua attività fin dall’esperienza giovanile di insegnante presso gli emigrati italiani in Belgio e il suo rientro in Trentino, sono emersi alcuni aspetti fondamentali della sua vita: la lunga esperienza in qualità di direttore dell’Associazione Trentini nel Mondo, l’impegno durante la guerra dei Balcani, la passione per l’America Latina, la battaglia per la cittadinanza dei discendenti di trentini che vivono all’estero, l’attenzione al mondo giovanile e la sua costante ricerca di confronto e di apertura. Lo spettacolo, segue lo stile consolidato e caratterizzante il GMA che coniuga musica, teatro, video, effetti luce e cerca di tracciare il profilo di Zandonai, tenendo in considerazione il copioso materiale messo a disposizione dalla famiglia e dall’Associazione Trentini nel Mondo.
Il GMA presenta Rino per come sa farlo, con le canzoni che lui amava, con le sue immagini attraverso le testimonianze e le storie di coloro che lo hanno conosciuto: il presentatore conduce così il pubblico fra la vita di Rino, partendo dalla biografia, dal periodo del Belgio, il ritorno a casa e via via i viaggi compiuti attraverso il suo lavoro di direttore della Trentini. Le canzoni che lui amava, da «Il cuore è uno zingaro» a «Champagne», da «Cielito Lindo» a «Io Vagabondo» aiutano la narrazione. La selezione dei brani è stata fatta anche sulla base delle esperienze dirette vissute dal GMA, quando in passato, accompagnato da Rino Zandonai, si è esibito, presso alcuni Circoli trentini in Europa ed in Brasile. I musicisti sono Lorenzo Dallapè (basso), Gabriele Franch (chitarra), Carlo Salvaterra (batteria) e Sergio Tessadri (tastiera). Le voci sono di Ilaria Salvaterra, Matilde Dallapè, Nadalina Albarello, Giulia Piffer, Emily Piffer e Maire Brusco. Lo spettacolo «IO VAGABONDO... sulle strade dell’emigrazione trentina» si inserisce all’interno di un ampio progetto del GMA volto a ricordare personaggi Trentini che nel tempo hanno saputo dare segno di speranza e di concreta partecipazione alla vita della comunità, con impegno e coraggio. Fino ad oggi sono stati ricordati con spettacoli molto apprezzati dalla critica e dal pubblico: - Don Lorenzo Guetti, giudicariese d’origini e fondatore della Cooperazione trentina, - Padre Eusebio Francesco Chini, detto Kino, noneso, instancabile sacerdote che in Messico e negli Stati Uniti seppe conquistarsi la stima e la fiducia dei residenti, fino ad essere considerato uno dei padri degli Stati Uniti, - Emanuele Stablum, medico e religioso della Val di Sole, il cui nome è inciso nel Giardino in onore dei giusti a Yad Vashem in Gerusalemme per la sua attività di aiuto al popolo ebraico.
In Brasile un francobollo ricorda Rino Zandonai Da qualche settimana in Brasile è in circolazione un francobollo con un ritratto di Rino Zandonai, il direttore dell’Associazione Trentini nel mondo, scomparso nell’incidente aereo del volo Rio de Janeiro - Parigi, il 1° giugno 2009. È un’iniziativa del Circolo trentino di Ouro Fino (Minas Gerais) con la quale, nel quinto anniversario della tragedia, si è voluto rendere omaggio a Rino Zandonai, «senza dubbio una persona con un’immensa visione solidale», come si afferma nel comunicato diramato dal Circolo trentino. 5 - 2014
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Pochi giorni prima della tragedia, Rino Zandonai si trovava proprio a Ouro Fino, per l’inaugurazione di una piscina terapeutica per la riabilitazione delle persone affette da malattie invalidanti, realizzata grazie al Circolo con il supporto della Trentini nel mondo. Il ritratto di Zandonai che compare sul francobollo è un disegno di Diana Del Negro de Souza (del Circolo trentino del Portogallo) che era stato usato per la copertina del numero speciale del periodico «Trentini nel mondo», dedicato a Rino Zandonai nel giugno 2009.
GRAZIONE
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FESTA EMIGRAZIONE
A tu per tu con Negrelli Sabato 12 luglio, nell’ambito della Festa provinciale dell’emigrazione, si sono svolti l’«Incontro dei Circoli trentini d’Italia» e l’«Incontro d’estate dei Circoli trentini d’Europa». Per i partecipanti l’appuntamento era alle 9.30 presso il Palazzo delle Miniere. Ad accoglierli c’era Elisabeth Vittoria Zeni, assessore all’informazione e ai rapporti con il cittadino della Comunità di valle del Primiero, che ha dato il benvenuto. Dopo il saluto dell’assessore ha preso la parola Manuela Crepaz (foto a sinistra) che ha tenuto una seguitissima ed apprezzata conferenza, nella quale ha ripercorso le principali tappe storiche del Primiero e ha tracciato la figura professionale e umana di Luigi Negrelli, l’ingegnere nato a Fiera di Primiero nel 1799, che progettò molti grandi opere, fra le quali anche il Canale di Suez. Nel centro di Fiera, all’illustre concittadino è stato dedicato un monumento (nella foto a destra).
Una festa dell’integrazione e della condivisione L’emigrazione è un elemento costitutivo della nostra identità, della nostra società attuale e inoltre è motore del benessere che oggi viviamo in maniera diffusa anche grazie a chi lo ha costruito lontano dalla nostra terra: con queste parole Cristiano Trotter, presidente della Comunità di Valle del Primiero, ha voluto richiamare l’attenzione sull’importanza che l’emigrazione riveste nella storia del Trentino. Lo ha fatto nel discorso tenuto al termine della messa celebrata domenica 13 luglio. «Questo momento annuale provinciale di incontro e di allegria - ha poi sottolineato Trotter - è dedicato alla volontà e alla capacità di tutti noi di uscire dalla facile retorica dell’emigrazione, di aggiornare le nostre conoscenze su questo fenomeno che rischia,
Il vicario generale ha ringraziato gli emigrati trentini Durante la messa celebrata in un’affollatissima chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta a Pieve, don Lauro Tisi, vicario generale, ha espresso parole di ringraziamento alla Trentini nel mondo, per il suo lavoro di «custodia della memoria» e a tutti gli emigrati trentini che, singolarmente e attraverso l’Associazione, mantengono legami e rapporti con la loro terra di origine, perché - ha affermato don Tisi - dallo scambio che si genera «nasce ricchezza per gli uni e per gli altri»: una ricchezza non materiale, ma fatta di valori, di esperienze, di ricordi, di amicizia. 5 - 2014
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soprattutto per noi trentini, di diventare soltanto un ricordo della storia passata e al massimo riservato alle nostalgie dei più anziani». Ricordando poi l’evento «Il sabato del mondo» che si era svolto sabato 12 a Sagron, con stand (fra i quali anche quello della Trentini nel mondo), laboratori per bambini e adulti realizzati dalle comunità migranti e dalla associazioni locali, Trotter ha affermato che la Festa dell’emigrazione è stata anche la festa dell’integrazione e della condivisione. «Dobbiamo rinnovare - ha concluso Trotter - una capacità collettiva di pensare con serietà ai problemi e di riuscire a vedere le cose ponendoci per una volta dall’altra parte, senza buonismi inutili ma anche senza sterili chiusure».
CIRCOLI UNA GITA DEL CIRCOLO TRENTINO DI DORTMUND HA FATTO SÌ CHE SI REALIZZASSE UNA STRAORDINARIA COINCIDENZA
L’incredibile storia di Annagret e Marianne, che il destino ha riunito dopo cinquant’anni Questo è il racconto di una passeggiata nei boschi del Sauerland in un soleggiato sabato di maggio. In realtà è diventato anche il racconto delle sorprese che la vita talvolta tiene in serbo, di svolte inaspettate e di quello che alcuni chiamano casualità e altri destino o provvidenza. Ed è la storia di come una piccola escursione possa diventare un viaggio nel passato. Ma procediamo per ordine. Il Circolo trentino di Dortmund aveva invitato trentini e simpatizzanti a una gita nei boschi dello Sauerland presso Lüdenscheid, intorno alla diga del Verse. All’appuntamento ci siamo ritrovati in venti. Agnese mi aveva pregato di scrivere due righe sulla gita e pertanto ero munito di penna e blocco per appunti. Ma d’altra parte cosa mai si può raccontare d’interessante quando un paio di amici partono per un’escursione? Certamente si raccontano barzellette e s’intonano canti: “Sentiam nella foresta” per esempio, e naturalmente “ La Montanara”. Dopotutto ci si ritrova con i trentini a camminare insieme nei boschi. Naturalmente durante la passeggiata si prova anche a nominare, sia pure con successo mediocre, fiori e piante che s’incontrano sul ciglio della strada o a classificare i cinguettii di un paio di uccelli “Non è l’oriolo questo che canta?” A metà strada ci si ferma per un picnic e qui si raggiunge il massimo: Lamberto con tanto di tagliere distribuisce salame del Trentino, altri offrono fragole, cantuccini, cioccolatini, mentre Manfred versa nei bicchieri grappa, limoncello e mandarino. Il buon umore è alle stelle. Prosecco per le signore e vino rosso per gli uomini. Stiamo proprio bene… Ma tutto ciò è sufficiente per un articolo? Ma, ecco che succede qualcosa. Agnese è sul punto di richiamare tutti i presenti per incamminarsi sulla via del ritorno quando all’improvviso due delle signore del gruppo si scambiano grandi baci e abbracci senza ben sapere se ridere di gioia o piangere per
la commozione. Tutti gli altri si guardano in maniera interrogativa ed ecco che le due signore cominciano a raccontare… e questa è la loro storia. Marianne nata a Dortmund e da molti anni sposata con un trentino doc, Enrico Defrancesco, si trova a chiacchierare con un’altra signora del gruppo, nella pausa del picnic. Anche lei è tedesca ma vive da vent’anni con Massimo, suo marito, vicino
a Ravenna. Trovandosi in visita dalla mamma a Dortmund prende parte casualmente alla gita. “ Ah, anche tu sei tedesca e di Dortmund?” chiede interessata Marianne, “Vieni addirittura dal mio stesso quartiere!”. “Sì”, risponde la sua interlocutrice, che racconta però di essersi trasferita già da decenni. Le due signore continuano a chiacchierare cercando eventuali conoscenze comuni di quegli anni lontani
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come i nomi d’insegnanti comuni e trovano sempre più punti di contatto. “...E poi c’era Annegret Kusch, una mia compagna di scuola”, dice Marianne, “La conoscevi anche tu?” La sua interlocutrice la guarda perplessa e poi aggiunge “Ma sono io!”. Stupore, sguardi meravigliati e poi il riconoscimento. “I riccioli di Annegret sono veri, sono gli stessi di allora!” dice Marianne rivolta a noi. Chiaro quindi che Marianne e Annegret per il resto della passeggiata e anche durante la piacevole sosta in un caffè hanno avuto abbondante materiale di conversazione. Si scambiano numeri di telefono e indirizzi: “Restiamo in contatto”. Due amiche, che un tempo hanno fatto insieme la prima comunione, si sono perse di vista e dal 1962 non si erano più riviste, si ritrovano 50 anni dopo, in un soleggiato sabato di maggio su di un tronco nel bosco nei pressi di Lüdenscheid... Se questa non è una storia degna di un articolo… Walter Bau 5 - 2014
CIRCOLI IL CIRCOLO TRENTINO DI CHARLEROI HA PARTECIPATO PER LA PRIMA VOLTA CON GRANDE SODDISFAZIONE ALLA MANIFESTAZIONE
«MAI’tissage», un’ottima iniziativa per incontrare altre etnie e comunità Per far capire lo spirito dell’iniziativa del C.P.A.S. (Centro pubblico di azione sociale) di Chatelineau (nelle vicinanze di Charleroi, in Belgio, e dove il nostro Circolo ha la sua sede), una piccola spiegazione sarà forse necessaria. Il nome della festa “MAI’tissage” è una strizzatina d’occhio. In francese, maggio si dice “MAI” (pronunciare “mè”), e “tissage” significa tessitura. Ma la traduzione autentica della parola in italiano è “meticciato”, cioè “incrocio fra culture diverse”. Essendo la festa organizzata, appunto, nel primo week-end di maggio e coinvolgendo diverse Associazioni e/o Enti del mondo dell’immigrazione attivi sul territorio del comune, è stato facile immaginare fantasiosamente questo nome carico di significati di
aggregazione e di... meticciato. Per il nostro Circolo si trattava della prima partecipazione: era un po’ una sfida ed è stato un successo. Parliamo di sfida, perché da tempo il Direttivo era consapevole dell’urgente necessità di “immaginare” nuove iniziative per dare un’altra visibilità all’Associazione, che col passare degli anni rischia di logorarsi nel trantran delle stesse, solite attività; per questo ci siamo buttati subito nel progetto, senza pensarci troppo né farci intimorire dalle difficoltà. E possiamo definirlo un successo, perché ha risposto pienamente alle intuizioni e alle aspettative che ci avevano spinti a tuffarci in questo nuovo “bagno di cultura” senza alcun tipo di salvagente. Se per il nostro Circolo questa è stata una prima partecipazione, non era certo la prima volta che
Domenica 27 aprile, al mattino, abbiamo tenuto una riunione per distribuire i diversi incarichi all’interno del direttivo. Il presidente Luciano Zeni, dopo aver dato il benvenuto a tutti, ci ha pregato di scioglierlo dall’incarico di presidente per motivi di salute. A malincuore, in considerazione della stima che il Circolo nutre nei suoi confronti, abbiamo accolto la sua proposta e rispettato il suo desiderio. Luciano è stato nostro Presidente per ventidue anni ed è grazie a lui e a sua moglie Ives se il nostro Circolo trentino di Stoccarda è ancora attivo. 5 - 2014
questo “Mai’tissage” veniva proposto alla popolazione locale. Noi eravamo lì a scoprire un nuovo mondo, ma siamo saliti su un treno già ben lanciato e carico
Fausto Cavallari è il nuovo presidente del Circolo Trentino di Stoccarda. Subentra a Luciano Zeni, nominato segretario 16
delle esperienze delle precedenti edizioni. Un treno che viaggia da anni, trasportando altre comunità che sono emigrate dopo di “noi italiani”, venute da più lontano,
Anche dalle colonne del giornale, a nome di tutti i soci del nostro Circolo, vogliamo esprimere a Luciano un sincero grazie per l’impegno, la bravura e la cordialità con cui ha saputo svolgere in questi ventidue anni il ruolo di presidente. Ma siccome Luciano sa come si usa internet, gli è stato chiesto di continuare a dare una mano al Circolo come segretario: e ha accettato. Il nuovo presidente è Fausto Cavallari Fausto, di Mastellino, in Val di Sole (è il quarto da sinistra nella foto). Ai nuovi eletti un grazie per aver accettato e buon lavoro! Boris Potrich
CIRCOLI
con altre tradizioni, altre culture e religioni. E il fatto che “noi italiani” siamo di gran lunga la prima e la più numerosa comunità emigrata in Belgio non ci ha però sempre spinti a considerare e cercare di conoscere questi nuovi gruppi, “fratelli” nell’esperienza migratoria. Questa manifestazione ci ha dato così l’opportunità di avvicinare un mondo che potevamo immaginare, ma che ci era in gran parte sconosciuto. Per organizzare un evento così ambizioso sono stati necessari numerosi incontri preparatori ed il lampo di genio dei promotori è stato quello di chiedere alle Associazioni, che possono usufruire di una sede propria, di ospitare una di queste riunioni. Ognuna di esse prevedeva, oltre al resoconto di come stavano andando i preparativi, la possibilità per l’Associazione ospite di presentare il suo “biglietto da visita”, attraverso una serie di foto del suo vissuto e magari del suo Paese di origine. Le serate, inoltre, si sono sempre concluse festosamente con un “momento gastronomico”. Altro lampo di genio è stato quello di associare in gruppi permanenti di lavoro due o tre
Enti locali, prevalentemente a carattere sociale e di inserimento, ed un’Associazione rappresentativa di comunità emigrate, come il nostro Circolo. Forti della ricchezza di questi incontri, è stato facile arrivare al tanto atteso 4 maggio, giorno del “Mai’tissage”. Come Associazioni di immigrazione partecipanti, oltre alla nostra, c’erano: Turchi, Greci, Spagnoli, Tunisini, Algerini, nonché un Gruppo Donne del Marocco e uno del Togo, e ciascuno era molto fiero di presentare specialità gastronomiche del proprio Paese. Fra i numerosi Enti partecipan-
ti, oltre al Servizio di Alloggio sociale e all’Azienda di animazione dei quartieri, che facevano parte del nostro gruppo di lavoro, ricordiamo: Aiuto AIDS, il Centro di coesione sociale, l’Opera caritatevole San Vincenzo di Paola, il CRIC (Centro regionale di integrazione) ed altri ancora. Al nostro stand trentino, il pubblico poteva cimentarsi in un laboratorio di “canederli”, molto apprezzato. La “menestra de orz” ed una torta di carote hanno incuriosito una folla pronta all’assaggio di prelibatezze sconosciute, e vi assicuriamo che non mancava nemmeno la classica “polenta”
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fatta sul posto: una vera attrazione da fiera, nella quale si sono esercitati tanti “polentari neofiti”. Fra gli aspetti positivi di questa esperienza possiamo annoverare: la partecipazione di numerosi soci, anche di quelli che non sempre hanno la (buona) abitudine di rispondere solertemente agli inviti del Circolo; l’opportunità di avvicinarsi ad altre comunità, altre etnie presenti sullo stesso territorio di emigrazione ed aprirsi, con curiosità ed interesse, a nuovi orizzonti, facilitando nuove relazioni e possibili esperienze future; la possibilità di offrire ad un vasto pubblico un’ampia scelta di autentica gastronomia trentina ed invogliarlo in questo modo a scoprire e conoscere meglio il nostro Trentino. Vogliamo concludere citando Micher Berger, un noto cantautore francese:“[...]Se per certi è forse un dettaglio, per noi (emigrati) (la polenta) significa molto...” ed alla festa di Mai’tissage ne abbiamo avuto più che una prova. E per citare ancora un altro cantautore (ed amico) belga, Julos Beaucarne: “[...] Ecco perché siamo fieri di essere - lui dice - “Wallons”, ma io mi permetto di dire “Trentini”. Gieffe
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CIRCOLI HA ORGANIZZATO LA RAPPRESENTAZIONE TREATRALE DELLA PASSIONE DI CRISTO, LA SETTIMANA DEI MUSEI E LA «MAGNALONGA»
Il Circolo trentino di Rodeio protagonista di tre importanti eventi di grande richiamo APRILE. “O Milagre do Calvário” Tradizionalmente, nel giorno del Venerdì Santo, il Gruppo Teatrale del Circolo Trentino di Rodeio presenta lo spettacolo “O Milagre do Calvario”, letteralmente “Il Miracolo del Calvario”, che racconta gli ultimi momenti della vita di Cristo, dalla sua condanna a morte fino alla risurrezione. Lo spettacolo va in scena ormai da 63 anni, essendo stato rappresentato per la prima volta nel 1952 da frate Humberto con l’aiuto delle persone della comunità, e all’ultima rappresentazione del 2014 erano presenti più di 300 spettatori, provenienti da varie zone della nostra Regione. Gli oltre 60 attori (foto a centro pagina) che danno vita allo spettacolo non sono professionisti dell’arte scenica, ma semplici cittadini, che ogni anno si prestano volontariamente e con grande impegno per presentare al pubblico un evento culturale che si propone di far riflettere su questo giorno così speciale e significativo per il cristianesimo, che nella nostra società consumistica spesso rischia di smarrire il suo significati più profondo. MAGGIO. 12ª Settimana Nazionale dei Musei La Settimana Nazionale dei Musei si svolge ogni anno in occasione della Giornata Internazionale dei Musei (18 maggio) e per questo evento i musei brasiliani sviluppano dei programmi speciali, secondo le indicazioni del Consiglio Internazionale dei 5 - 2014
Musei (ICOM). Alla 12 ° edizione di quest’anno hanno aderito 1.337 musei. Anche il Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina di Rodeio, invitato dall’Istituto Brasiliano dei Musei (Ibram) e grazie all’impegno del Circolo trentino, ha aderito all’iniziativa, organizzando nei giorni 17 e 18 maggio, delle visite guidate e un seminario dal titolo: “Il Museo Trentino e la Comunità.” Il seminario (foto in alto a sinistra) ha avuto lo scopo di dimostrare l’importanza del Museo nel salvaguardare la storia, la cultura e la memoria del popolo rodeense, grazie alla conservazione del ricodo dell’arrivo degli immigrati in questa terra attraverso i segni da loro lasciati. Le relazioni hanno consentito una più ampia compresione dell’interazione tra passato e presente, mostrando il legame reciproco della collezione del Museo Trentino con la storia del popolo di Rodeio e sottolineando che ogni persona è protagonista del processo costruttivo ed evolutivo della storia. Il Seminario si è sviluppato in tre momenti. All’inizio la Coordinatrice dei Circoli Trentini
del Brasile, Iracema Moser, ha raccontato la storia dell’immigrazione europea nella Colonia di Blumenau, soffermandosi sulla saga Trentina e parlando della cultura italiana oggi presente a Rodeio. In un secondo momento il Direttore del Museo, il signor Josè Adimir Tomelin, ha parlato della nascita del museo stesso, di come si è sviluppata la raccolta e la conservazione degli oggetti in esso custoditi e della situazione attuale dell’edificio. Infine il professore Nilton Bruno Tomelin ha illustrato la valenza educativa del museo, evidenziando che si tratta di uno spazio importante di conoscenza della propria identità, che potrebbe favorire la diffusione della cultura e la promozione dell’insegnamento in modo pratico e interattivo, lamentando, però, come attualmente manchino l’interessamento e gli incentivi, sia da parte degli insegnanti che del governo, per raggiungere questo scopo. Nel dibattito seguito alle relazioni, rappresentanti del Potere pubblico e delle Istituizioni religiose, insegnanti e dirigenti delle
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scuole, leader delle comunità e semplici cittadini interessati al tema, sono intervenuti per esporre opinioni e suggerimenti. Da tali interventi sono giunte proposte di miglioramento dei servizi offerti dal museo, attraverso un adeguamento della struttura, la ricerca di risorse tramite altre istituzioni, la promozione e la diffusione di nuove attività. In conclusione possiamo dire che per il Circolo Trentino di Rodeio questo seminario, organizzato in occasione della 12ª Settimana Nazionale dei Musei, è stato un successo, grazie ad una significativa partecipazione di pubblico, che ha reso questa iniziativa molto importante per la storia del museo, contribuendo a diffonderne la conoscenza e a crearne un’immagine più visibile e prestigiosa. Questo Seminario ha consentito una riflessione sul passato ed il presente del museo che ci consente di coltivare delle nuove e buone aspettative per il suo futuro. GIUGNO. 6ª Magnalonga Il primo giugno si è svolta la sesta edizione della Magnalonga(foto in alto a destra), promossa dal Circolo Trentino di Rodeio, consistente in circa 4 chilometri di percorso enogastronomico e culturale. Una bella passeggiata, accompagnata dal buon vino della Vinicola San Michele e da prodotti tipici della nostra terra, che, come sempre, ha riscosso un ottimo successo di partecipazione. Testo: Josimar Tais Traduzione: Laura F. Scoz
CIRCOLI EMOZIONANTE ESPERIENZA PER I CUGINI SUE GNOZA E TOM WINN, CHE IN MAGGIO HANNO REALIZZATO IL LORO SOGNO
Dal Minnesota fin sotto la casa degli avi
NELLE FOTO (da sinistra in senso orario): il gruppo del Circolo trentino del Minnesota davanti al Comune di Rumo; Sue Gnoza e Tom Winn insieme al sindaco di Rumo, Michela Noletti; Sue e Tom davanti alla casa nella quale vivevano i loro avi; il gruppo nella sede della Trentini nel mondo, che hanno visitato lunedì 19 maggio.
Aveva vent’anni Rosina Bonani quando nel 1901 lasciò Lanza, il padre Simone e la mamma Giuditta, per emigrare a Chisholm, in Minnesota (Stati Uniti), cittadina al centro di una vasta regione mineraria, dove si è poi sposata e ha avuto quattro figlie e due figli. Domenica 18 maggio, sulle tracce della loro nonna, i cugini Sue Gnoza e Tom Winn, insieme ad altre nove soci del Circolo trentino del Minnesota, sono arrivati a Rumo, dove sono stati ricevuti dal sindaco Michela Noletti, che li ha accolti nella sala consiliare. A fare da interprete durante l’emozionante incontro è stato Daniel Pancheri, segretario comunale, nato a New York. Il sindaco ha ringraziato gli ospiti per la visita e ha espresso la sua gioia per un incontro che testimonia quanto forte sia il legame che continua ad esistere fra i discendenti degli emigrati da Rumo e la loro terra di origine. «Siamo orgogliosi di questo vostro attaccamento - ha affermato il sindaco - e di quanto avete fatto per lo sviluppo economico, sociale e culturale degli Stati Uniti, dove avete sa-
puto tramandare i valori nei quali credevano i vostri antenati». L’incontro si è concluso con la consegna a Sue e Tom del libro di Gianni Faustini «Rumo. Storia e storie di una comunità alpina». Tom Winn non era mai stato prima in Trentino, mentre Sue Gnoza aveva visitato Rumo nel 2005. La mattinata a Rumo dei «Minnesotani - trentini» era iniziata con la salita a Lanza, per vedere la casa che fu del loro bisnonno, individuata da Corrado Caracristi, maestro elementare e storico di Rumo. Poi il gruppo ha fatto tappa a Corte Inferiore presso la «Stua del pan e del molin» a Casa Vender -Longi, ha partecipato alla santa messa nella chiesa di San Vigilio a Lanza e ha visitato il cimitero. Durante il soggiorno in Trentino il gruppo del Minnesota ha poi visitato anche Daone e Lardaro, paesi di origine di Debbie Corradi (attuale presidente del Circolo, prima a sinistra nella foto qui in basso, scattata nella sede della Trentini nel mondo) e di Louise Fort (past president del Circolo, ultima a destra).
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CIRCOLI L’ASSEMBLEA HA APPROVATO ALL’UNANIMITÀ IL BILANCIO, LA RELAZIONE SULL’ATTIVITÀ SVOLTA E LA LISTA PER IL DIRETTIVO
Gabriela Anzelini confermata fino al 2016 alla presidenza del Circolo di Buenos Aires Lo scorso 26 aprile 2014 si è tenuta l’assemblea annuale ordinaria del Circolo trentino si Buenos Aires. Sono stati invitati i soci, i quali hanno partecipato attivamente; è stata letta la «Memoria» e il «Bilancio», entrambi approvati all’unanimità dai presenti, così come l’Ordine del giorno con tutte le opere realizzate durante l’anno 2013. Di seguito sono stati votati all’unanimità, a lista unica, i membri del nuovo Consiglio Direttivo per il periodo 2014-2016, che risulta così composto: presidente, Gabriela Anzelini; vicepresidente: Eveline Raymaekers; segretaria: Delfina Marta Turrina; vice segretario: Mariano Roca; tesoriere: Elena Bernabé; vice tesoriere: Renato Chiogna; consiglieri titolari: María Pintarelli, Elida Loza, Arturo Andreolli, Anna Avancini; consiglieri supplenti: Alejandro Bottesi, Ana María Serafini, Alfredo Ciola, Roberto Erlicher; evisori dei
conti: Adrián Martín Oliana, Juan Bautista Pollini, Juan Loss (titolari); Vera Cappelletti, Elsa Rosanelli, Manlio Cobbe (supplenti). Una volta conclusa l’assemblea, i presenti hanno partecipato
ad un brindisi d’amicizia, caratterizzato dalla numerosa presenza di soci, in un clima di grande gioia e fratellanza. Nelle settimane successive all’assemblea, rappresentanti del Circolo hanno partecipato ad
alcuni importanti appuntamenti, come la Festa della Repubblica Italiana, che si è svolta al Coliseum organizzata dall’Ambasciata Italiana e la Giornata dell’immigrante Italiano al Senato. Delfina Marta Turrina
Il coordinatore Jorge Zas in visita ai Circoli dell’Uruguay
Il direttivo del Circolo di Rivera - Livramento (da sinistra): la vice presidente Beatriz Centi, il presidente Alfredo Parteli e la segretaria Shirley Centi.
L’attività culturale è l’asse portante dell’attività dei Circoli trentini dell’Uruguay, accanto alle iniziative di solidarietà in favore dei trentini che hanno bisogno di supporto e aiuto: è questa una delle valutazioni comunicate alla Trentini nel mondo da Jorge Zas, coordinatore dei Circoli trentini dell’Uruguy, al termine degli incontri che ha avuto con i Circoli di Montevideo, Carmelo, Colonia del Sacramento e Rivera-Livramento. Obiettivo degli incontri era avviare contatti personali con i direttivi dei Circoli, da mantenere poi attraverso e-mail e telefono, e raccogliere proposte e richieste. «In tutti i Circoli - ha scritto Zas nella sua relazione alla Trentini nel mondo - l’accoglienza è stata ottima e da tutti è stata condivisa l’esigenza di prevedere contatti diretti periodici».
Colonia del Sacramento, festeggiato San Vigilio
A Colonia del Sacramento con (sedute) María (presidente) e Monica Bernardi. In piedi, Pierina Maffei e Roberto Bernardi.
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Con una piccola ma molto emozionate riunione, insieme a padre Pedro Wolcan e ad alcuni rappresentanti della comunità trentina della nostra città, abbiamo ricordato San Vigilio, nel giorno a lui dedicato, il 26 giugno. La signora che nella foto suona l’organo si chiama Maria Cha Casala e ha 84 anni. Teresa Gazza Donatti
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Jorge Zas al Circolo di Carmelo insieme (da sinistra) alla tesoriera Mirtha Genosine Rondán, alla presidente, Teresa Gazza Donatti e alla segretaria, Carmen Garibotti Donatti.
EVENTI IL 29 E 30 MAGGIO I RAGAZZI DELLE QUINTE ELEMENTARI DI RABBI E COGOLO HANNO VISITATO LA MOSTRA PERMANENTE
A Genova al museo «Memoria e migrazioni» un viaggio indimenticabile ed emozionante Il 29 e 30 maggio si è svolto il viaggiopremio a Genova, al quale hanno partecipato gli alunni delle classi quinte delle scuole elementari di Rabbi e di Cogolo, vincitrici del concorso di disegno che era stato organizzato l’anno scorso in occasione della Festa provinciale dell’emigrazione, che era stata ospitata dalla Val di L’anno scorso, in collaborazione con l’Associazione «Trentini nel Mondo», abbiamo affrontato il tema dell’emigrazione e abbiamo capito che spesso le persone erano obbligate ad emigrare in cerca di lavoro. Dopo un viaggio lungo e faticoso arrivavano a destinazione sperando di fare fortuna, ma spesso si trovavano in ambienti diversi dalla propria patria e incontravano enormi difficoltà. Anche oggi molte persone migrano dal loro paese e giungono sulle nostre coste con dei barconi poco sicuri. A conclusione delle nostre riflessioni abbiamo realizzato dei cartelloni usando la nostra fantasia e l’immaginazione. Abbiamo vinto ex aequo con la classe quinta di Cogolo il viaggio a Genova. Che soddisfazione! Finalmente il 29 maggio, tutti emozionati, siamo partiti. Arrivati a destinazione abbiamo visitato il «Galata Museo del Mare» approfondendo le nostre conoscenze sul tema dell’emigrazione. Abbiamo potuto ammirare: le caravelle, le galee, le armature... Al terzo piano abbiamo simulato la vita degli emigranti, dall’imbarco alla meta. Abbiamo potuto capire le tante difficoltà incontrate da quelle persone coraggiose in cerca di una vita migliore. Il giorno successivo siamo andati a visitare il bellissimo centro storico con la basilica di S. Lorenzo. In seguito abbiamo ammirato l’incantevole acquario con i delfini che facevano acrobazie e tutte le creature acquatiche di varie forme e dimensioni. È stato fantastico! Vogliamo ringraziare di cuore Antonella, Lorenza, Pio e Ivonne per la loro simpatia e pazienza! Un particolare ringraziamento
Sole. Il «viaggio-premio» era un’iniziativa promossa dall’Ufficio emigrazione della Provincia Autonoma di Trento, in collaborazione con il Museo Storico del Trentino e l’Associazione Trentini nel mondo. La numerosa comitiva di alunni è stata accompagnata a Genova da tre insegnanti di Peio, tre insegnanti di Rabbi, due
all’Associazione «Trentini nel Mondo», all’Ufficio emigrazione della Provincia Autonoma di Trento e al Museo Storico del Trentino, per averci offerto un viaggio indimenticabile e molte emozioni che porteremo sempre con noi. I ragazzi della classe quinta di Rabbi Il viaggio a Genova lo ricorderò con tanti sentimenti. Sono stata fortunata ad andare proprio nel porto da dove la mia mamma è partita quando era piccola. Bellissima poi la compagnia del gruppo di ragazzi: dico la verità, mi comportavo come loro... era-
rappresentanti della Trentini nel Mondo (il consigliere Pio Dalla Valle e Yvonne Bertolla, del Gruppo Giovani) e due rappresentanti dell’Ufficio emigrazione (Antonella Giordani e Lorenza Fracalossi). Su questa pagina pubblichiamo le impressioni riportate dai ragazzi di Rabbi, da Yvonne Bertolla e da Pio Dalla Valle.
vamo meravigliati di tutto; il Museo del mare, l’Aquario e la città. È stato un piacere condividere i momenti con le professoresse delle scuole, con Lorenza, Antonella e Pio. Grazie per la opportunità. Yvonne Per dare un significato più appropriato alla Festa Provinciale annuale dell’emigrazione, che nell’estate dello scorso anno ha avuto luogo in Val di Sole, sono state coinvolte alcune classi quarte della scuola primaria dei due Istituti Comprensivi della valle. In concreto, da parte di volontari dell’Associazione Trentini nel Mondo e del Centro Studi per la
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Val di Sole sono stati effettuati in classe alcuni incontri di sensibilizzazione sul tema dell’emigrazione-immigrazione. La collaborazione della scuola e in particolare delle insegnanti è stata molto convinta e appropriata; la risposta dei ragazzi entusiastica. La loro attenzione è stata una dimostrazione che l’argomento, che riguarda l’emigrazione ma anche il semplice movimento dei popoli, è molto sentito. Ciò impegna l’Associazione a prestare sempre più attenzione agli interventi nelle scuole. Ai ragazzi è stato proposto anche un concorso di disegno tra le varie scuole. Essi hanno risposto con grande creatività. Gli elaborati sono stati esaminati e valutati da una giuria ed esposti in una sala di Malé in occasione della Festa provinciale dell’Emigrazione. I disegni erano tutti belli; quelli delle classi di Cogolo e di Rabbi sono stati giudicati i migliori e ad essi è stato assegnato come premio offerto dalla Provincia Autonoma di Trento un viaggio di due giorni a Genova. I ragazzi, oltre alla rapida visita alle bellezze monumentali e caratteristiche del centro storico di questa importante città, sono stati condotti all’Acquario e al Museo Galata del Mare. L’attenzione si è focalizzata soprattutto sul terzo piano del museo, dove al viaggio a Genova hanno aggiunto un secondo viaggio ideale ed emozionante accanto agli emigranti d’America. Si è constatato il grande entusiasmo dei ragazzi, la loro intelligenza nel cogliere i messaggi, la riconoscenza per un premio così importante, la loro correttezza. Merito della scuola e delle loro insegnanti! Pio Dalla Valle 5 - 2014
EVENTI RITA PEDROTTI RACCONTA LE SENSAZIONI VISSUTE DURANTE UNA TRASFERTA FRA LE COMUNITÀ DEI NOSTRI EMIGRATI
Fra i trentini in Brasile, un’esperienza che rimane profondamente nell’animo Un gruppo di 46 persone tra le quali il Sindaco “Prefeito” di Brentonico Giorgio Dossi, l’assessore “secretario” Maurizio Passerini, 27 componenti del Coro Soldanella, il maestro del coro Andrea Schelfi e il presidente Raffaele Giovanazzi, la Brentegana Folk Band, la scrivente Rita Pedrotti (che ha presentato, nelle varie tappe, il libro “Le memorie migratorie dell’Altopiano di Brentonico”) nella tarda serata del 28 febbraio ha lasciato Brentonico alla volta del Brasile, dove si sarebbe trattenuto per 15 giorni. Un viaggio di questa importanza con al seguito un così nutrito gruppo di persone va naturalmente organizzato con un largo margine di tempo e con la guida di persone che conoscono profondamente le località, il clima, le abitudini locali ecc. L’idea iniziale era scaturita ancora nel 2012 in occasione della Festa Provinciale dell’Emigrazione tenuta a Brentonico durante la quale era stato presentato il libro succitato. La Provincia e l’Associazione Trentini nel mondo ci avevano onorato di tale manifestazione proprio perché Brentonico, prima d’allora, non aveva mai ospitato questa circostanza e l’emigrazione Brentegana non era mai stata approfondita, prima della stesura del libro in questione. Si era così provveduto a colmare questa grave lacuna per informare la popolazione di quanto il nostro Altopiano avesse dato in termini di risorse umane a questo fenomeno ma soprattuto sentito come un dovere verso chi era partito per terre neppure inimmaginabili all’epoca (1875), per lontananza e sistema di vita. Per la stesura del libro ero entrata, nel corso di circa 15 anni, in contatto con alcune persone sparse un po’ ovunque, nel mondo. Attenendoci in questa circostanza al solo Brasile nel quale erano emigrati, come del resto da tutto il Trentino, i primi nuclei familiari già dall’anno 1875, ero riuscita con internet a contattare i Circoli locali, davvero molto 5 - 2014
Del gruppo che ha partecipato al viaggio facevano parte anche il sindaco e l’assessore alla pace e mondialità del Comune di Brentonico il Coro Soldanella e la Brentegana Folk Band attivi, che mi hanno risposto e fornito i nominativi di persone che potevano essere originarie di Brentonico. Altre persone, negli scorsi anni, sono arrivate in Paese e con le quali ho intrattenuto una stretta corrispondenza. Ricordo brevemente la famiglia di Valdemar e Suelì Mazzurana (i cui antenati furono i primi a emigrare in Brasile dal nostro Paese), quella di Enio Pedrotti (discendente diretto di quel Domenico Pedrotti, fratello di Beniamino (entrambi emigrati in Brasile) mentre mio nonno Antonio emigrato invece nello stesso periodo con la famiglia in Messico), Nereu Giacomolli (Magistrato e legislatore), la famiglia Antoniazzi (un cognome ora estinto in paese),
alcuni Zeni, Passerini, Bertolli, Villa, Giovanazzi, Zenatti, Moschini,ecc. L’invio del libro richiesto da molte persone dal Brasile si era rivelato a causa del peso, molto oneroso e con il presidente dell’Arci (editrice del Libro) Giordano Manzani, si buttò là, per scherzo la frase: “si potrebbe andare noi in Brasile...” La battuta diventò una cosa concreta allorquando si pensò di coinvolgere il coro Soldanella (consapevoli di quanto i cori di montagna siano i custodi dell’espressività canore della nostra tradizione e quanto vengano apprezzati dai nostri emigranti). La maggior parte dei coristi consultati, nostante l’onerosità del viaggio, del tempo da toglie-
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re al lavoro e allo studio o agli impegni privati, ha aderito con entusiasmo alla proposta. La composizione finale del gruppo è stata raggiunta velocemente in quanto era necessario rientrare nel numero di posti disponibili sul pullaman che ci avrebbe portato nelle varie località del sud del Brasile. Per l’organizzazione del viaggio ci siamo appoggiati all’Ufficio emigrazione della Provincia di Trento precisamente al direttore dott. Cesare Cornella che ha permesso di avere la preziosissima collaborazione, nella realizzazione di questo progetto, della loro funzionaria Antonella Giordani, rivelatasi anche una simpatica e insostituibile compagna di viaggio. Comunicate ad Antonella le località dove avevamo la certezza di trovare i discendenti degli emigranti di Brentonico, lei ha provveduto a contattare i vari presidenti dei Circoli e a stilare la bozza del programma indicandone date, luoghi, manifestazioni ecc. Inutile scrivere l’emozione alla partenza e il viaggio di andata che a tutti sembrava interminabile. Arrivati in terra brasiliana, l’impatto è stato subito emozionante. Già all’ereoporto di Porto Alegre ci aspettava una delegazione di “Paesani”, che ci hanno stretto in caldi e coinvolgenti abbracci che abbiamo poi ricevuto regolarmente per tutta la durata del viaggio. Prima tappa del viaggio Bento Gonçalves, dove abbiamo pernottato per una settimana spostandoci quotidianamente con il pullman, per altre località più o meno distanti. Le esibizioni del Coro Soldanella sono state ovunque accolte con entusiasmo, accompagnate da lunghi applausi e richieste frequenti di bis. Il repertorio preparato dal maestro Andrea Schelfi con molta accuratezza nei mesi precedenti, andava dal brano “Amici miei” che spesso apriva l’esibizione sia nei luoghi pubblici che nelle chiese, alla applauditissima e commovente “Merica, Merica” conosciuta anche dai loro
EVENTI
LE FOTOGRAFIE. Sulla pagina a fianco, il Coro Soldanella mentre si esibisce all’aperto nella città di Gramado e (in basso) il gruppo di Brentonico a Caxias do Sul. Qui sopra (da sinistra) scambi di doni a Orleans, il gruppo nella Vale dos Vinhedos e un momento della visita all’«Epopea Italiana» di BentoGonçalves, durante la quale c’è stata la possibilità di indossare costumi d’epoca. In basso, a Encantado.
bambini. Non sono mancati, da parte di cori locali, l’esecuzioni di brani istituzionali come l’Inno del Brasile, l’Inno dello stato di Rio Grande do Sul: “Querencia Amada”, ai quali replicava il coro Soldanella con l’Inno di Mameli e l’Inno al Trentino. L’ultimo concerto si è tenuto nella capitale dello stato di Santa Catarina, a Florianopolis nel prestigioso e storico teatro Alvaro Carvalho, stipato all’inverosimile che, ci è stato confidato, non succedeva da molti anni. Il nostro Prefeito Giorgio Dossi ha incontrato molte Autorità locali, Prefeiti delle varie Città, Secretari, un Console e la Deputata al Parlamento a Roma per il Brasile del Sud on. Renata Bueno, il Console generale a Porto Alegre Augusto Vaccaro i quali ci hanno onorato unendosi a noi per un’ intera giornata. Per le S. Messe, celebrate da sacerdoti molti dei quali di origine trentine, a Rio do Sul in una chiesa gremita all’inverosimile, abbiamo avuto la presenza del Vescovo Emerito della città d. Josè Jovencio Blestieri. La Brentegana Folk Band è stata sempre molto gradita e coin-
volgente, trascinando nelle varie esibizioni gli astanti in walzer improvvisati come quello tra il Sindaco e Antonella, davanti a una affollatissima platea. La Band ha avuto anche l’onore di esibirsi sul palco alla “Festa da Uva” di Bento Gonçalves, la festa più grande del Brasile. Che dire della visita al Parco “Epopeia Italiana”, la ricostruzione fedele del paese di Pedersano, dove alcuni di noi hanno avuto la possibilità di indossare i costumi che ci hanno trasportato nel tempo, immortalando il tutto in un servizio fotografico. A bordo dello storico trenino a vapore, la “Maria Fumaça” dalla località Carolos Barbosa siamo rientrati, dopo aver assistito a vari spettacoli di artisti locali, a Bento Gonçalves. Molte cose durante il viaggio ci hanno colpito: come la vegetazione brasiliana, sia per quanto riguarda le piante che i fiori, avendo la conferma che rimanga tra le più lussureggianti del pianeta. Sui crinali delle colline si stagliavano imponenti le araucarie, gli alberi più maestosi che la natura ci abbia donato, considerati dei fossili viventi
che, nel loro ambiente e quindi in Brasile, possono raggiungere anche i 70 metri e più di altezza! Per quanto mi riguarda ho vissuto delle emozioni intensissime: incontrare di persona chi avevo conosciuto attraverso internet è stato come ritrovare dei parenti, conosciuti da sempre. Ogni presentazione del libro, spesso accompagnato dall’esibizione del coro Soldanella o dalla Brentegana Folk Band, era un evento: scambio di doni con le autorità, incontri e abbracci con le persone che desideravano avere il libro, tanto che nelle ultime tappe abbiamo dovuto controllarne la distribuzione. L’esperienza del viaggio in Brasile ha lasciato in tutti noi delle tracce indelebili. Molto difficilmente dimenticheremo le persone che abbiamo incontrato, alcune anche per solo poche ore, ma che ci hanno trasmesso una forte carica di umanità e di simpatia davvero speciali. Vorrei ricordare e salutare le famiglie di Hèlio e Gerci Busolli di Encantado, la famiglia di Enio Pedrotti di Florianopolis, la famiglia di Samuel Pedrotti (il fantastico ragazzino di 15 anni che ci
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ha intrattenuto a Bento Gonçalves con alcuni brani eseguiti alla chitarra e fisarmonica), il magistrato Nereu Josè Giacomolli, la famiglia di Eloi Giacomolli, Valdemar e Suelì Mazzurana che ci hanno accolto con la loro simpatia travolgente ad Orleans, Josè Mazzurana che ci ha addolcito con i cioccolatini di sua produzione; la famiglia Zeni che ha ospitato qualcuno di noi a casa loro, Elisete Bertollo... Cognomi di chiara origine brentegana. Inoltre le famiglie di Eliane e Thiago Fachinetto (nel loro albero genealogico c’è un Pedrotti) e la famiglia Antoniazzi di Caxias do Sul, i cui antenati erano partiti già dal 1876, da Brentonico. L’indimenticabile Daniel, che ci ha voluto tutti e 46 a cena a casa sua, Walter Debiasi dalla simpatia travolgente, alcuni Zomer (antenati originari di Ala), Sandro Giordani, Luiz Paterno, Edgar Giordani e la simpaticissima moglie Marilei, lo studioso Gino Ferri, padre Giulio Giordani, lo scrittore Remi Valduga, le cuoche della cena nella comunità di Rio dos Pinheros, la signora Gemma con la sua borsa di paglia e il galletto alla Festa da Uva, padre Giradelli di Besagno, Camila Caneppele che pochi mesi fa era venuta a Brentonico, Daiane Busolli, una bellissima ragazza protagonista femminile nel video “Su i Monti: a imigraçao italiana no alto do Vale do Taquiri.” tra i tanti sull’emigrazione, il coro Citavi, la Coral Carlos Gomes di Garibaldi e molti, molti altri ancora... Tutti abbiamo la consapevolezza che questa esperienza ci ha profondamente cambiati nell’animo e che conserveremo per sempre il ricordo dei giorni trascorsi con gli amici Brasiliani. Obrigada. Rita Pedrotti 5 - 2014
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CALENDARIO 29 giugno A Colonia Manuel Gonzalez (MX): consegna dell’Aquila di San Venceslao a Padre José Benigno Zilli Manica nell’80esimo compleanno (pagina 6-7) 5 luglio C.T. Taio (BR): 24° festa del vino artigianale C.T. Puerto Tirol (AR): riunione mensile C.T. Bahia Blanca (AR): 25° anniversario del circolo 5-12 luglio Soggiorno per famiglie a Candriai organizzato dal Gruppo giovani/volontari di Trento 11 luglio C.T. Jaragua do Sul (BR): 24° festa italiana 11-13 luglio In Primiero, Festa Provinciale dell’Emigrazione (pagina 11-14) 12 luglio In Primiero, Incontro Circoli Trentini d’Italia e Festa d’Estate dei Circoli Trentini di Europa (pagina 14) 14 luglio C.T. Taio (BR): 25° anniversario di fondazione 18-20 luglio A Ogden – Utah (USA), Convention ITTONA C.T. Tucuman (AR): III Festival medieval e fantastico di Tucuman 19 luglio A Rodeio (BR) riunione del Gruppo giovani trentini Brasiliani (zona SC e PR) C.T. Brusque (BR): 14° notte del brodo C.T. Puerto Tirol (AR): riunione sociale C.T. Luzerna (BR): Pranzo e V incontro Culturale Trentino Italiano C.T Bento Gonçalvez e C.T. Erexim (BR): partecipazione all’V incontro culturale aorganizzato dal CT Luzerna 20 luglio A Rodeio (BR) incontro di presidenti dei circoli trentini della zona di SC e PR C.T. Londra (GB): Processione italiana St. Peters Church C.T. Myrtleford (AUS): assemblea generale annuale 25 - 27 luglio C.T. Santa Olimpia (BR):18° festa da Polenta de Santa Olimpia 3 agosto C.T. Denver – Colordo (USA): torneo annuale di bocce C.T. Seattle (USA): polenta picnic 10 agosto C.T. Toronto (CA): Trento Club picnic C.T. New England (USA): polenta picnic
11 agosto C.T. Caxias do Sul (BR): inizio corsi d’italiano 16 agosto C.T. Minnesota (USA): picnic annuale 17 agosto C.T. La Plata (AR): festa anniversario 24 agosto C.T. Caxias do Sul (BR): presentazione del film italiano “7 km da Gerusalemme” di Claudio Malaponti 14 settembre C.T. Caxias do Sul (BR): pranzo 21° anniversario del circolo 16 settembre C.T. Rodeio (BR): cena del Caminetto 20-21 settembre C.T. Rodeio (BR): 26° La Sagra 21 settembre C.T. San Francisco (USA): festa di fine estate 26 settembre C.T. Caxias do Sul (BR): cena “risoto das etnias” 27 settembre C.T. La Louviere (BE): festeggiamenti per il 10° anniversario con il gruppo “antichi valori” C.T. Toronto (CA): cena della Val di Gresta “polenta e lumache” 17-19 ottobre A Villa Madruzzo, Trento, Convegno EZA-UNAIE “Cambiare paese per cercare/creare lavoro” 19 ottobre C.T. Colonia Manuel Gonzalez (MX): 133° anniversario dell’emigrazione italiana in Messico e della fondazione della Colonia Manuel Gonzalez 26 ottobre C.T. Charleroi (BE): polentada d’autum 7-8 novembre C.T. Caxias do Sul (BR): festeggiamenti di fine anno 16 novembre C.T. Basilea (CH): Castagnata 29 novembre C.T. Londra (GB): Cena annuale danzante 30 novembre C.T. Rodeio (BR): cantata di Natale C.T. Basilea (CH): pranzo sociale 6 dicembre C.T. Minnesota (USA): festa di Natale
Fiera di Primiero «addobbata» per dare il benvenuto ai partecipanti alla «Festa provinciale dell’emigrazione».