Marzo 2019

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TRENTINI

MONDO

nel

MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO onlus ADERENTE ALLA F.U.S.I.E

3/2019

Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB Trento - Taxe Percue

anno 62°

Gli otto giovani rappresentanti del Trentino che hanno partecipato01 al «Seminario di Palermo» organizzato dal CGIE dal 16 3al 2019 19 aprile


CIRCOLI, DELEGAZIONI E FEDERAZIONI/COORDINAMENTI DI CIRCOLI dell’Associazione Trentini nel Mondo - onlus

Coordinamenti Argentina, Australia, Benelux, Bosnia, Brasile, Canada, Germania, Messico, Paraguay, Stati Uniti e Uruguay

Federazioni ITTONA (Canada e Stati Uniti)

Argentina - 57 circoli - 1 delegazione Alta Gracia, Avellaneda, Azul, Bahia Blanca, Bariloche, Buenos Aires, Catamarca, Chajarì, Chilecito, Colonia Tirolesa, Concepción del Uruguay, Concordia, Cordoba, Cordoba Sud, Corrientes, Corzuela, Cruz del Eje, Formosa, General Roca, General San Martín, La Carlotta, La Plata, La Toma, Lanteri, Las Breñas, Machagai Plaza, Makallè, Malabrigo, Malagueño, Mar del Plata, Mendoza, Olavarria, Pampa del Infierno, Presidente Roque Sáenz Peña, Puerto Tirol, Quitilipi, Reconquista, Resistencia, Río Cuarto, Romang, Rosario, Salta, San Jaime, Sampacho, San José (Depto. Colon), San Nicolas de los Arroyos, Santa Fé, Santa Rosa de la Pampa, Tandil, Tucuman, Venado Tuerto, Viedma, Villa Carlos Paz, Villa General Belgrano, Villa Ocampo, Villa Regina, Zárate - Comodoro Rivadavia

Messico - 13 circoli - 1 delegazione Aguas Calientes, Citlatepetl, Città del Messico, Colonia Manuel Gonzalez, Colonia Diez Gutierrez, Cordoba, Huatusco, Monterrey, Puebla, San Luis de Potosí, Tijuana, Veracruz, Xalapa - Cuernavaca

Australia - 8 circoli - 2 delegazioni Adelaide, Canberra, Mackay, Melbourne, Myrtleford, Perth, Sydney, Wollongong - Tasmania, Townsville Belgio - 5 circoli - 1 delegazione Bruxelles, Centre du Borinage,Charleroi, La Louviére, Liegi – Limburgo Bolivia La Paz

- 1 circolo

Bosnia - 4 circoli Banja Luka, Sarajevo, Stivor, Tuzla Brasile -

Canada - 5 circoli Alberta, Montreal, Toronto, Vancouver, Windsor & Detroit Cile - 3 circoli Copiapò, La Serena, Santiago Colombia Bogotá

- 1 circolo

Danimarca Copenaghen

- 1 circolo

Ex emigrati - 3 circoli Australia, Stivor (BIH), Svizzera

Peru Lima

Francia - 3 circoli Grenoble, Lorena, Parigi

Portogallo Portogallo

Germania - 6 circoli - 3 delegazioni Colonia, Dortmund, Reno Neckar, Stoccarda – Berlino, Monaco, Norimberga

Romania Romania

Gran Bretagna - 2 circolo Londra, Trentini UK-Irlanda Italia - 13 circoli Biella; Borgosesia; Brescia; Bresciani amici del Trentino; Como; Famiglia Trentina di Roma; Friuli; Milano; Pontino; Predazzani nel Mondo; Roma; Società Americana di Storo; Trieste Lussemburgo Lussemburgo

- 1 circolo

61 circoli

Ascurra, Belo Horizonte, Bento Gonçalves, Blumenau, Brusque, Caxias do Sul, Colatina, Coronel Pilar, Corupà, Curitiba, Divino di Laranjeiras, Encantado, Erexim, Florianopolis, Garibaldi, Gasparin, Gramado, Guaramirim, Indaial, Jahú, Jaraguà do Sul, Joinville, Jundiaì, Laurentino, Londrina, Luzerna, Nereu Ramos, Nova Brescia, Nova Trento, Ouro Fino, Passo Fundo, Piracicaba, Porto Alegre, Presidente Getulio, Rio de Janeiro, Rio do Oeste, Rio do Sul, Rio dos Cedros, Rodeio, Salete, Salvador, São Paulo, Sananduva, Santa María, Santa Olímpia, Santa Teresa, Santa Tereza do Rio Taquarì, São Bento do Sul, São João Batista, São Miguel do Oeste,São Sepe, São Valentim do Sul, Taiò, Tapejara, Trentin, Três de Maio, Tucunduva, Venda Nova do Emigrante, Veranòpolis, Vitoria, Xanxerè

L’elenco è consultabile (completo con indirizzi e nomi dei presidenti) sul nostro sito internet: www.trentininelmondo.it 02

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Paraguay - 10 circoli Asunción, Atyrà, Caacupé, Caaguazù, Concepción, Fernando de la Mora, Lambaré, Luque, Paso Barreto, San Pedro Ycuamandiyù - 1 circolo

Serbia Indija

- 1 circolo

- 1 circolo

- 1 circolo

Stati Uniti - 21 circoli Alliance, Chicago, Cleveland, Denver, Hazleton, Milwaukee, Minnesota, New England, New York, Norway, Ogden, Pittsburgh, Readsboro, San Francisco, Seattle, Solvay, South Alabama, South East Pennsylvania, Seattle, Southern California, Washington, Wyoming Sud Africa - 2 delegazioni Pretoria, Cape Town Svizzera - 7 circoli Amriswil, Basilea, Sciaffusa, Ticino, Winterthur, Zofingen, Zug Uruguay - 5 circoli Carmelo, Cerro Largo, Colonia del Sacramento, Montevideo, Rivera (S. Ana do Livramento - BR) Venezuela Caracas

- 1 circolo


EDITORIALE SOMMARIO Pagine 1-4 ASSEMBLEA ANNUALE Pagina 5 LA «LETTERA APERTA» DEL CARD. PIETRO PAROLIN Pagine 6-7 COMMEMORAZIONE DI RINO ZANDONAI Pagine 8-9 AGENDA Pagine 10-19 SPECIALE «SEMINARIO DI PALERMO» Pagine 20-21 RIUNIONE A MONTEVIDEO DEI CIRCOLI DELL’URUGUAY Pagine 22-23 EDITORIA Pagine 24-25 DAL TRENTINO Pagina 26 LI RICORDIAMO COSÌ Pagine 27-28 GENTE E FATTI

ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO O.n.l.u.s. Presidente Alberto Tafner

Direttore Francesco Bocchetti

TRENTINI NEL MONDO Mensile dell’Associazione Trentini nel Mondo aderente alla F.U.S.I.E Direzione, amministrazione e redazione

Via Malfatti, 21 - 38122 TRENTO Tel. 0461/234379 - Fax 0461/230840 sito: www.trentininelmondo.it e-mail:info@trentininelmondo.it Direttore responsabile Maurizio Tomasi Comitato editoriale G. Bacca, C. Barbacovi, F. Casagrande, B. Cesconi, C. Ciola, M. Dallapè, A. Degaudenz, M. Fia, B. Fronza, L. Imperadori, H. La Nave, E. Lenzi, A. Maistri, G. Michelon, P. P. Mini, F. Pisoni, P. Rizzolli, V. Rodaro, P. Rossi, G. Sbetti, M. Setti, P. Svaldi, A. Tafner, R. Tommasi, V. Triches Hanno collaborato: R. Barchiesi - S. Corradini - G. Degasperi F. Bocchetti - I. Turco Autorizzazione del Tribunale di Trento n. 62 - 6 febbraio 1958 STAMPA: Grafiche Dalpiaz srl Ravina di Trento (TN) Quote di adesione: Italia: Euro 20,00; Europa: Euro 20,00; Sud America: Euro 20,00; Nord America e Australia: Euro 25,00 Socio - Euro 30,00 Conto corrente postale n. 12509386 N. 3 MARZO 2019 Stampato il 15 maggio 2019 Le affermazioni e le opinioni espresse negli articoli firmati rispecchiano le posizioni degli autori.

PUBBLICHIAMO IL TESTO INTEGRALE DELLA RELAZIONE DEL PRESIDENTE ALL’ASSEMBLEA

Per l’Associazione contano solidarietà e valori umani

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uesta Assemblea è la prima che si svolge dopo quella elettiva tenuta nell’aprile dello scorso anno, che ha espresso il nuovo Consiglio di Amministrazione. Ma quella di oggi è anche la prima Assemblea che si svolge in un quadro politico ed economico decisamente mutato rispetto al passato: un cambiamento che si può registrare sia in campo provinciale che in quello nazionale, ma che è avvenuto anche in alcuni Paesi stranieri dove la presenza trentina è particolarmente forte come, ad esempio, il Brasile. Questa evidenziazione non impone alcun giudizio di tipo politico - che non compete all’Associazione - tanto che in un primo momento potrebbe addirittura apparire superflua. Invece a pensarci bene questi cambiamenti avvenuti in gran parte del mondo non sono così ininfluenti, se solo si pensa che una gran parte dell’attività dell’Associazione si sviluppa nei vari Paesi del mondo. Trasformazioni di così rilevante importanza, inevitabilmente hanno delle ricadute sugli assetti governativi ed amministrativi, che si riflettono conseguentemente sui rapporti burocratici ed istituzionali che, a loro volta, provocano ulteriori ricadute sull’attività che la Trentini nel Mondo – in questo caso - sviluppa all’estero anche attraverso il concorso dei suoi oltre 200 Circoli territoriali. Questo preambolo dunque va necessariamente fatto in quanto, sebbene la Trentini nel Mondo abbia consolidato ormai da anni una propria posizione apartitica ed una propria autonomia intellettuale, ha il dovere di confrontarsi

La Trentini nel mondo ha acquisito un patrimonio di esperienza e di conoscenza che se andasse disperso andrebbe a danno dell’intera Comunità Trentina, per cui sente il dovere di andare avanti nella consapevolezza che il suo compito non è ancora finito, oggi forse più di ieri, a causa delle tante contraddizioni che emergono da un mondo virtualmente globalizzato ma polverizzato nella sua coesione sociale

L’Associazione all’edizione 2018 della «Giornata mondiale del migrante»

con le Istituzioni, gli Enti, e con tutti i rappresentanti dei governi democraticamente eletti. L’Associazione inoltre - per poter stare al passo con i tempi e operare al meglio - ha anche l’obbligo di interpretare i cambiamenti che possono influire su

alcuni modelli di pensiero, condizionare i rapporti interpersonali ed incidere sullo svolgimento delle normali pratiche quotidiane. D’altra parte nessuno può non accorgersi di quanto questo perio CONTINUA A PAG. 2

Bilancio chiuso con un avanzo positivo «In seguito all’applicazione di norme e regole sempre più farraginose e ingarbugliate - nonostante le promesse di semplificazione - quest’anno la stesura del bilancio si è rivelata molto più complicata del solito»: partendo da questa annotazione, in apertura della sua relazione il presidente Tafner ha voluto «ringraziare subito tutto l’Ufficio - Rosanna, Giada, Ilaria e in

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particolare Sabina - per il lavoro svolto con la consueta passione e diligenza», precisando che come sempre sarebbero poi stati il Direttore ed i rappresentanti del Collegio dei Revisori dei Conti ad entrare nel dettaglio del documento contabile. Ha inoltre anticipato che «il 2018 si chiude con un avanzo di esercizio positivo, pari a circa 18 mila euro». 3- 2019


EDITORIALE

 CONTINUA DA PAG. 1 do sia complicato e difficile, così come nessun può fare finta di non vedere quanto sia incontrovertibile l’instabilità e l’incertezza che regna nel mondo: a questo proposito basta guardare quanto succede in Europa con la Brexit o - per fare altri esempi - basta pensare alle tragedie che si susseguono nelle vicine coste africane sempre più devastate da conflitti e carestie, o ancora basta fare mente locale sulle conseguenze della disastrosa guerra economica e di potere in atto tra le grandi potenze come l’America, la Cina, la Russia e la stessa Europa in cerca di mercati sempre più ampi da sfruttare. Sono tutte situazioni che vanno ad interagire tra di loro e - seppure con i tempi essenziali per compiere una trasformazione epocale - influiscono direttamente sulla vita quotidiana di ogni cittadino del mondo. Per tutte queste ragioni, chiunque - e tanto più un’Associazione di sostegno e solidarietà come la nostra, che agisce a livello internazionale - ha la necessità di comprendere e il dovere di fare le proprie considerazione per contribuire ognuno nel proprio ambito, a rendere meno drammatica la situazione.

L’Associazione può ritenersi soddisfatta per aver raggiunto gli scopi che si era prefissata: ha avuto la capacità di evolversi, interpretando e a volte anticipando i cambiamenti in atto, tanto da costituire ancora oggi un punto di riferimento per il mondo dell’emigrazione trentina

LA MEMORIA NON È PERDITA DI TEMPO

Nel corso del 2018 sono state organizzate iniziative specifiche dedicate alla «nuova emigrazione». In alto, una foto scattata durante l’«Incontro dei Circoli trentini dell’Argentina» nel novembre 2018 a Rosario e, qui sotto, uno scorcio della mostra allestita nel 2017 per il 60° anniversario dell’Associazione.

STESSO ENTUSIASMO DELLE ORIGINI

Certo, in questo contesto globale così intricato, la Trentini nel Mondo non ha certamente la pretesa di incidere in maniera determinante sull’andamento generale delle cose, però nel suo piccolo ritiene di poter costituire un piccolo tassello positivo all’interno di una realtà internazionale che comunque si riflette, in maniera più o meno determinante, sulla vita delle persone. Nei suoi 62 anni di storia la Trentini nel Mondo ha sempre agito così e continuerà a farlo 3 - 2019

Se evidenziare questa situazione potrebbe apparire addirittura pleonastico, non lo è altrettanto sottolineare come l’attività della Trentini nel Mondo diventi sempre più necessaria ed utile per il mantenimento e la difesa dei principi di solidarietà e di unione che caratterizzano i trentini, ma sia addirittura fondamentale per la conservazione della memoria: una memoria che non significhi solo nostalgia e rimpianto, ma costituisca il veicolo indispensabile per la trasmissione dell’esperienza e della conoscenza necessari per una civile e progredita Comunità Trentina.

ancora, in tutti i passaggi difficili e delicati che si presentano e che sono capaci di influire sull’evoluzione delle vicende umane e - ovviamente - trentine in particolare. In tutti questi anni l’Associazione si è sforzata di interpretare i cambiamenti per affrontarli e costituire un punto fermo di riferimento e di appoggio per tutti i trentini, indipendentemente dalla loro presenza territoriale. Essere ancora qui dopo tanti anni con lo stesso entusiasmo e la medesima voglia di operare

è motivo di orgoglio e di soddisfazione, ma è anche consapevolezza di aver ancora tanto da fare sia per i vecchi che per i nuovi migranti trentini. A questo proposito è bene ricordare – anche se si cerca di non parlarne troppo - come si sia aperta una nuova stagione migratoria che, seppure motivata da peculiarità molto diverse da quella del secolo scorso, comporta problematiche etiche e sociali non troppo dissimili da quelle presenti in ogni tempo.

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Oggi che tutto si svolge all’insegna della velocità e del consumo immediato non è facile parlare di memoria che ormai, per un numero sempre maggiore di persone, appare solo come un’inutile e fastidiosa perdita di tempo. Ma non è così. Chiunque si assume il compito di disegnare il futuro senza dover rischiare di cadere nell’incompetenza e nel dilettantismo, deve sentirsi obbligato a conoscere e analizzare ciò che è accaduto in passato, sia nel bene che nel male. Non si può costruire un domani migliore se non si conoscono i percorsi che ci hanno portato alla situazione attuale, così come


EDITORIALE

alla Trentini nel Mondo, la Chiesa era guidata da monsignor Carlo De Ferrari, l’ultimo vescovo che governò con il titolo di «principe vescovo», mentre nelle elezioni provinciali del 1952 vinse la DC (Democrazia Cristiana) con il 63,8% dei suffragi e 55 punti di distacco sul secondo classificato. Al di là del significato strettamente politico o religioso, questi dati stanno a dimostrare come il modello di comportamento e di azione facessero parte di un pensiero comune, largamente condiviso dalla popolazione e che si rifletteva poi sulla capacità di scelte collettive e sulla conseguente rapidità di esecuzione. Oggi la situazione è evidentemente molto diversa. Oggi siamo di fronte ad una società sempre più frantumata e le persone stentano sempre di più a riconoscersi in obiettivi comuni, per cui cresce l’individualismo e l’indifferenza che a loro volta si riflettono sia sui rapporti umani che sulla capacità di realizzazione delle opere utili alla comunità. Questa aumentata difficoltà nei rapporti e nella collaborazione reciproca si fa particolarmente sentire nei settori come il nostro, dove ci si occupa di assistenza, di solidarietà e di sviluppo culturale e sociale, ma ciò nonostante la Trentini nel Mondo può ritenersi soddisfatta per aver raggiunto con successo gli scopi che si era prefissata nel corso degli anni.

Oggi siamo di fronte ad una società sempre più frantumata e le persone stentano sempre di più a riconoscersi in obiettivi comuni, per cui cresce l’individualismo e l’indifferenza che a loro volta si riflettono sia sui rapporti umani che sulla capacità di realizzazione delle opere utili alla comunità non si può capire l’evoluzione della società in cui oggi si vive se non c’è il ricordo di come ci si comportava e come si stava negli anni passati: quanto meno per non ripetere gli stessi errori. Anche nel nostro piccolo, ad esempio, non si può operare al meglio se non si conoscono le origini e i tempi in cui l’Associazione è nata. Quando nel 1957 iniziò ad operare la Trentini nel Mondo erano ancora ben presenti i drammatici effetti lasciati dalla seconda guerra mondiale, sia sul piano economico che psicologico. Non si può quindi prescindere da questa chiave di lettura se si vuole capire l’evoluzione di un’attività che ha attraversato oltre mezzo secolo di mutazioni e sovvertimenti avvenuti in tutti i campi che caratterizzano le azioni umane. Se soltanto ci si gira un po’ a guardare indietro si può notare subito la caduta verticale nei rapporti di solidarietà e di aiuto

tra le persone, così come risulta evidente il deterioramento palese nei rapporti di fiducia tra cittadini ed istituzioni. Se può apparire ovvio che nell’immediato dopoguerra esistesse una collaborazione e uno sforzo comune diretto alla ricostruzione materiale e sociale del Paese, non è altrettanto naturale come nell’arco di qualche decennio si sia persa la memoria di tutto questo e con essa sia venuta meno quella coesione sociale che ha pur sempre consentito all’Italia di diventare una delle 10 potenze mondiali. Evidentemente quello che è venuto a mancare in questi ultimi anni è proprio il collante del tessuto sociale che traeva forza ed esempio da due diffusi e riconosciuti poteri: quello della Chiesa e quello della politica. A questo proposito è ancora la memoria che ci può aiutare, facendoci ricordare come negli anni in cui si pensò di dare vita

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Nei suoi oltre 60 anni di vita la Trentini nel Mondo ha infatti avuto la capacità di evolversi, interpretando e a volte anticipando i cambiamenti in atto, tanto da costituire ancora oggi un punto di riferimento imprescindibile per il mondo dell’emigrazione trentina e per tutti i trentini in generale. In tutti questi anni l’Associazione ha acquisito un patrimonio di esperienza e di conoscenza che se andasse disperso andrebbe a danno dell’intera Comunità Trentina per cui, nonostante la stanchezza, le difficoltà e magari qualche incomprensione lungo il percorso, sente il dovere di andare avanti nella consapevolezza che il suo compito non è ancora finito. Anzi ! Oggi forse più di ieri, proprio a causa delle tante contraddizioni che emergono da un mondo virtualmente globalizzato - ma polverizzato nella sua coesione sociale - è necessario un impegno sempre maggiore di quanti ancora credono che lo sviluppo e la crescita della civiltà non possano andare disgiunti dal rispetto dei valori umani e dalla solidarietà reciproca. Per questo la Trentini nel Mondo, ricordando sempre cos’era ed avendo memoria di che cosa ha fatto in tutti questi anni per gli emigrati trentini e per il Trentino, continuerà semplicemente a farlo anche negli anni a venire. Alberto Tafner

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ASSEMBLEA Approvata la proposta di attribuzione del titolo di «socio benemerito» a Iracema Moser, figura storica dell’emigrazione trentina in Brasile

Unanime condivisione dell’assemblea sulla relazione del presidente Tafner A

ll’assemblea erano presenti, oltre a numerosi soci, anche il consigliere provinciale Alex Marini e Raffaele Farella, responsabile del Servizio attività internazionali del Dipartimento sviluppo economico, ricerca e lavoro della Provincia Automoma di Trento, al quale la nuova giunta provinciale ha assegnato la competenza per l’emigrazione. Dopo la relazione del presidente all’assemblea sia Farella che Marini sono intervenuti, esprimendo entrambi apprezzamento per i contenuti della relazione del presidente Tafner. Farella, dopo aver portato il saluto dell’assessore competente, Achille Spinelli, e del presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, ha spiegato che la nuova giunta provinciale ha scelto di riorganizzare, attraverso un accentramento le attività e le competenze che riguardano la dimensione internazionale del Trentino. Infatti, Relazioni internazionali, cooperazione allo sviluppo ed emigrazione sono state riunite in un’unica struttura, nella prospettiva di valorizzare le sinergie possibili tra i vari ambiti di attività. In questo contesto la rete costruita negli anni dalla Trentini nel mondo, può essere utilieper operare nei paesi nei quali sono presenti le comunità di origine trentina, che possono rappresentare un importante fattore di coesione in un momento di frammentazione del quadro internazionale.

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Farella ha concluso il suo intervento dichiarando di raccogliere l’invito del presidente Tafner a lavorare insieme. Complimenti alla relazione del presidente e all’Associazione per la sua vitalità, sono stati espressi dal consigliere provinciale Alex Marini (Movimento 5 Stelle), che si è augurato che la nuova giunta provinciale tenga in considerazione quanto l’associazione ha fatto nei suoi oltre sessant’anni di attività. Per la Trentini nel mondo longenvità non è stata sinonimo di mera sopravvivenza, perché ha saputo sempre adeguarsi ai tempi, ha affermato Marini. Che ha poi ricordato anche i suoi trascorsi di «trentino nel mondo» in Australia, Nuova Zelanda, Messico

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e Brasile, periodo nel quale ha avuto modo di verificare sul campo il valore dell’azione dell’Associazione. Durante il dibattito seguito alla relazione del presidente, hanno preso la parola anche Maurizio Passerotti, Console onorario della Romania per il Trentino Alto Adige, e i soci Nello Fava ed Edoardo Rosso. I lavori sono poi proseguiti con l’illustrazione del bilancio consuntivo 2018 da parte del direttore dell’Associazione, Francesco Bocchetti, approvato all’unanimità come anche la relazione del Collegio dei revisiore dei conti, letta da Bruno Cesconi. L’assemblea ha poi approvato la proposta di attribuzione del titolo di «socio benemerito» a Iracema Moser, figura storica dell’emigrazione trentina in Brasile. I lavori si sono conclusi dopo la relazione svolta da Francesco Ober (foto a centro pagina), che ha svolto il suo Servizio Civile presso la Trentini nel mondo curando una nuova catalogazione degli oltre 2.700 volumi della biblioteca dell’Associazione e dopo la proiezione di un filmato, realizzato da Renzo Tommasi, che documenta l’iniziativa di solidarietà, sostenuta dai Comuni di Aldeno, Cimone e Garniga, che ha consentito di regalare una mucca da latte a tre anziane donne, discendenti di un emigrato trentino, che vivono in una zona montagnosa del Messico.


ATTUALITÀ IL CARDINALE PIETRO PAROLIN HA INVIATO UNA «LETTERA APERTA» ALL’ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO E ALL’UNAIE

L’apprezzamento e l’incoraggiamento del segretario di Stato di Sua Santità Con una «lettera aperta» datata 21 marzo, trasmessa attraverso il primierotto Gianangelo Pistoia, il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato di Papa Francesco, esprime il suo apprezzamento per la loro attività nel mondo delle migrazioni alla Trentini nel mondo e all’UNAIE (Unione Nazionale delle Associazioni di Immi-

grazione ed Emigrazione), della quale è vice presidente vicario il presidente della Trentini nel mondo: attività basata su «un metodo di lavoro e una visione di ampio orizzonte». Il cardinale Parolin incoraggia i due enti a proseguire il loro impegno, e cioè «a creare rapporti umani positivi e a contribuire con questo alla costruzione del

mondo che, con gli sforzi di oggi, potrà, domani, essere migliore per molti». Qui di seguito il testo integrale della «lettera aperta» nella quale il cardinale Pietro Parolin anticipa gli argomenti scottanti e complessi che saranno discussi il prossimo 29 settembre in occasione della «Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato».

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gregio Signor Pistoia, sono lieto di indirizzare, Suo tramite, un saluto all’Unione Nazionale delle Associazioni di Immigrazione ed Emigrazione (UNAIE) ed all’Associazione Trentini nel Mondo. Entrambe le organizzazioni intendono accompagnare i concittadini italiani che emigrano ed aiutarli ad integrarsi all’estero, senza perdere i loro legami con la terra e la comunità d’origine. L’UNAIE, altrettanto opportunamente, si adopera per l’integrazione degli immigrati in Italia, Paese segnato profondamente dall’emigrazione, non solo nel passato, ma, forse con altre modalità, anche al presente. Tale realtà ha disegnato il mondo da millenni e anche oggi nessuna nazione può dirsi estranea a questi movimenti di persone. Le odierne rapide trasformazioni sociali, frutto della globalizzazione, e i profondi cambiamenti antropologici provocati dal rapido evolversi della scienza e della tecnologia, rendono invitabile confrontarsi con una crescente interazione di persone e di culture. È una ricchezza che occorre saper guidare con prudenza e saggezza, e – come l’Unione si propone di fare – “in base ai valori di libertà e delle autonomie istituzionali ed amministrative secondo criteri di sussidiarietà, di sviluppo e di realizzazione di grandi interessi comuni, di solidarietà, di giustizia, di pace sociale ed internazionale”. Si tratta di un metodo di lavoro e di una visione di ampio orizzonte, l’unico che può consentire di non cedere alle paure ed alla confusione, purtroppo frequentemente esacerbate da altri elementi che nulla hanno a che fare con una conoscenza oggettiva delle situazioni concrete. Sono atteggiamenti che, amplificati da taluni mezzi

Foto: Paul Haring

di comunicazione, suscitano timori e chiusure, con posizioni di esclusione e di scarto di chi cerca invece protezione, sicurezza o, solamente, nuove prospettive di vita. Il primo diritto riguardante la migrazione è quello di non essere costretti a emigrare, ma di rimanere nel proprio Paese in condizioni di pace, di sicurezza e di sviluppo. Non si sottolineerà mai abbastanza che occorre lavorare con urgenza

sulle cause degli spostamenti di persone, molteplici, ma in massima parte ascrivibili a comportamenti umani e, quindi, risolvibili. Contemporaneamente, trattandosi di una questione globale, essa va affrontata e assunta a livello globale, con la partecipazione responsabile e solidale di tutti gli attori della comunità internazionale. La Chiesa non manca di fare la sua parte, in tutti i Paesi e in modo

molto concreto, anche a fianco delle Autorità civili, affinché, senza trascurare la popolazione locale e certamente considerando le possibilità e le capacità del tessuto economico, politico e sociale di integrare i nuovi arrivati, si possano valutare in modo sereno e sostenibile le modalità di inserimento e le politiche da adottare. Invoco la benedizione del Signore sui migranti che assistete, come su quanti si adoperano per accompagnarli con impegno e competenza. Vi incoraggio a proseguire nel vostro impegno e, pur con il necessario approccio realista, a dare volti e nomi a coloro di cui vi occupate, a creare rapporti umani positivi, a contribuire con questo alla costruzione del mondo che, con gli sforzi di oggi, potrà, domani, essere migliore per molti. Mi valgo di questa occasione per porgere a Lei ed ai responsabili delle due menzionate istituzioni cordiali e distinti ossequi, e di assicurare tutti della mia preghiera. Pietro Card. Parolin

Il cardinale Parolin con Papa Francesco (CNS Photo - L’Osservatore Romano)

Segretario di Stato di Sua Santità

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10° ANNIVERSARIO IL RICORDO DI IRACEMA MOSER CANI, FIGURA STORICA E RAPPRESENTATIVA DELLE COMUNITÀ TRENTINE IN BRASILE

Rino Zandonai, un uomo tenace un amico con un cuore immenso

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dieci anni dall’incidente aereo nel quale hanno perso la vita i nostri cari amici Rino Zandonai, Luigi Zortea e Giovanni Battista Lenzi, ci sentiamo profondamente legati a loro e ai loro familiari e in dovere di esprimere la nostra gratitudine per il legame che Rino era riuscito a creare con noi trentini in Brasile, un legame che continua ad esistere e si rafforza nel suo ricordo. Fin dall’inizio della sua attività come direttore della Trentini nel mondo, Rino ci ha incoraggiato e ha reso possibile la costruzione di un «ponte» tra noi trentinibrasiliani e i nostri antenati. Ci ha aiutato nel riscoprire la nostra identità trentina, ha stimolato in noi l’orgoglio per le nostre origini e per la dignità dei nostri avi che emigrarono in Brasile, che ci hanno tramandato tradizioni e valori come la passione per il lavoro, la solidarietà, la cooperazione, la religiosità, l’amore e la pace. Rino era un uomo tenace nel dedicare la sua vita alla causa trentina, perché venisse conosciuta ed apprezzata la storia dell’emigrazione trentina, che ha portato alla formazione di una comunità che si distingue per il suo valore. E lui ha dato la sua propria vita per questa causa. Siamo stati con molte volte, sia qui in Brasile o a Trento, la culla dei trentini. Abbiamo lavorato insieme migliaia di ore in questi più di quarant’anni di duro lavoro, affrontato senza stancarsi mai, uniti e motivati dallo stesso ideale: riscattare i trentini sparsi in Brasile, tramite azioni positive e edificanti. Innumerevoli sono state le iniziative e gli sforzi per consolidare questo processo qui in Brasile . Ha anche collaborato alla realizzazione di decine di azioni umanitarie, progetti socio-culturali, economici, interscambi, e nell’incoraggiare e motivare la nascita e le attività dei Circoli trentini. Vorrei ricordarne alcuni: - Piraquara: progetto per garantire la preservazione tra la comunità locale (trentina) e il governo della Regione di Paraná: acqua potabile alla zona metropolitana 3 - 2019

«Rivolgo il mio ringraziamento a Dio e alla Trentini nel Mondo per la grazia di aver condiviso il mio tempo con Rino, con il suo caro Presidente e i loro collaboratori, che mi ha consentito di fare esperienze intense e indimenticabili, operando in un volontariato di successo che mi ha donato altri veri amici»

di Curitiba; - Piracicaba: installazione della campana nella Chiesa di Santa Olímpia;

- Espírito Santo: azioni per l’organizzazione di una comunità attiva; - Rio Grande do Sul: avvio di ol-

NELLE FOTO: in alto Iracema Moser e Rino Zandonai durante un incontro in Brasile che risale al 1992. Qui, sopra, insieme al sindaco di Gaspar, Pedro Celso Zuchi, in occasione della consegna dell’assegno con la somma raccolta in Trentino per realizzare nella città brasiliana un centro di assistenza psicologica per l’infanzia. Sull’altra pagina, Iracema mentre il 30 maggio 2009 presenta la delegazione trentina arrivata a Gaspar: (da sinistra) Luigi Zortea, Giovanni Battista Lenzi e Rino Zandonai.

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tre venti Circoli in tutta la regione; - Santa Catarina: organizzazione di oltre venti Circoli con alcuni progetti più conosciuti; Rino è sempre stato di stimolo per i Circoli trentini in diversi stati del territorio nazionale: San Paolo, Minas Gerais, Santa Catarina, Rio Grande do Sul. Tra i principali progetti che ha promosso e seguito vanno citati: la fondazione della Cantina «San Michele» a Rodeio; la creazione del caseificio e della cantina a Nova Trento; il progetto «Barbatelle» per la produzione di piantine d’uva certificate, a sostegno del progetto di vitivinicultura, in collaborazione con l’Epagri e UFSC, e con il coordinamento di Ciro Russo. Sul versante della solidarietà, vanno ricordati l’aiuto finanziario e umanitario a seguito dell’alluvione che aveva colpito Gaspar nel 2008 e quello a favore delle zone regioni dell’Alta Valle del Itajay: Laurentino, Rio do Oeste, Taió, Rio do Sul, Salete, tra gli altri. Rino ha sollecitato l’appoggio finanziario alla Scuola Agrìcola di Camboriú, che ha consentito il recupero del suo laboratorio. Grande è stato il suo impegno nel promuovere gemellaggi tra comuni brasiliani e trentini; era un convinto sostenitore degli interscambi tra giovani, organizzati dall’Ufficio emigrazione della Provincia Autonoma di Trento. È stato in prima linea nella realizzazione degli «Incontri Mondiali della Gioventù Trentina» nel 1998 e nel 2003. Il progetto di Restauro del «Salone nobile» nell’ edificio che ospita il Museo Trentino degli Usi e Costumi di Rodeio ha avuto il suo pieno appoggio (Rino, Luigi e Gianni erano venuti in Brasile anche per partecipare all’inaugurazione). Ha seguito la realizzazione della pittura intitolata «Immigrazione» sulla parete davanti all’ospedale a Nova Trento, opera dell’artista trentina Paola de Manincor, con la partecipazione di rappresentanti dei Circoli trentini del Brasile. Ha appoggiato il restauro del murale


10° ANNIVERSARIO

31 maggio: il programma della commemorazione Commemorazione 10° anniversario della scomparsa di Rino Zandonai, Giovanni Battista Lenzi e Luigi Zortea PROGRAMMA Comunità Primiero

«Avanti» era l’espressione tipica di Rino quando si progettava qualcosa e quando arrivava il momento della partenza e dei saluti. Un modo di dire che ben rappresenta Rino, sia come uomo che come direttore della Trentini nel mondo. Un motto che sentiamo nostro, nel profondo. absidale «Et Incarnatus Est» della chiesa di São Francisco de Assis a Rodeio, con l’aiuto finanziario della Provincia Autonoma di Trento e il coordinamento del restauratore trentino Gian Mario Finadri, in collaborazione con i Circoli trentini del Brasile, del Circolo Trentino di Rodeio e collaboratori di diversi circoli brasiliani. E poi tanti altri progetti, interventi, azioni solidaristiche, hanno visto coinvolti molti Circoli del Brasile, ognuno dei quali conserva testimonianze, attraverso documenti e fotografie, di quanto è stato realizzato. Va precisato che i progetti che per la loro realizzazione necessivano di interventi finanziari, sono stati possibili grazie al sostegno dei competenti organi della Provincia Autonoma di Trento, tramite l’Ufficio Emigrazione, in un’azione congiunta con la Trentini nel mondo. Vanno poi ricordati i tantissimi viaggi di Rino in Brasile, nelle varie aree dove sono presenti comunità trentine, per coordinare e realizzare seminari, congressi, assemblee, visite, oltre che per sollecitare il coinvolgimento delle nuove generazioni di trentini brasiliani, nella convinzione che grazie ai giovani possano essere scoperti nuovi orizzonti. A Rino ci unisce un legame eterno ed eterno è anche l’esempio che ci ha lasciato. Era una persona con un cuore

FONDAZIONE OPERA CAMPANA DEI CADUTI COLLE MIRAVALLE – ROVERETO 31 maggio 2019

17:00 Introduzione musicale - Gruppo Abies alba Interventi delle Autorità: - Alberto Robol, Reggente Fondazione Opera Campana Caduti Comunità Valsugana e Tesino

- Alberto Tafner, Presidente dell’Associazione Trentini nel Mondo - Rappresentanti delle Istituzioni Provinciali e Regionali Intermezzo musicale - Roberto Pradel, Presidente della Comunità di Primiero - Attilio Pedenzini, Presidente della Comunità della Valsugana e Tesino

immenso, che ha saputo creare e coltivare un’amicizia fraterna con tantissime persone, che lui ha saputo mobilitare attorno ad obiettivi straordinari, primo fra tutti il riscatto consapevole della nostra orgogliosa identità trentina all’ estero. Per tutti questi motivi, noi saremo grati in eterno a Rino, alla Trentini nel Mondo (di ieri e di oggi , ai suoi amici, ai nostri amici, che tanto contribuirono e hanno lasciato un legame d’amore, di fraternità e di rispetto, che rappresenta per noi una bandiera della quale andare fieri, da custodire e da portare avanti. «Avanti» era l’espressione tipica di Rino quando si progettava qualcosa e quando arrivava il momento della partenza e dei saluti. Un modo di dire che ben rappresenta Rino, sia come uomo che come direttore della Trentini nel mondo. Un motto che sentiamo nostro, nel profondo. Personalmente rivolgo il mio ringraziamento a Dio e alla Trentini nel Mondo per la grazia di aver condiviso il mio tempo con Rino e la sua squadra, con il suo caro Presidente e i loro collaboratori, che mi ha consentito di fare esperienze intense e indimenticabili, operando in un volontariato di successo che mi ha donato altri veri amici per sempre. A Rino, un omaggio eterno dal profondo dell’anima. L’amica Iracema Moser Cani

- Stefano Bisoffi, Presidente della Comunità della Vallagarina Comunità Vallagarina

Esibizione musicale

19:00 Rintocchi della campana

A seguire Commemorazione religiosa con Mons. Luigi Bressan, Vescovo Emerito

Sarà la Campana dei Caduti di Rovereto venerdì 31 maggio ad ospitare la cerimonia di commemorazione del decimo anniversario della tragica scomparsa di Rino Zandonai, Giovanni Battista Lenzi e Luigi Zortea, organizzata dalla Trentini nel mondo e dalle Comunità del Primiero, della Valsugana e Tesino e della Vallagarina

Maggio 2019, l’omaggio a Rino Zandonai dal Circolo Trentino di Florianópolis Il suo ultimo sguardo al cielo, al mare e alla terra del Brasile che ha amato tantissimo. Il suo sguardo ci insegna di guardare sempre avanti per il futuro della Trentini nel Mondo, cui si è intensamente dedicato. Gli piaceva così tanto il Brasile che da qui ha fatto la sua partenza di addio e in acque brasiliane ha lasciato un’eredità nella nostra memoria.

Beira Mar. Florianópolis (Santa Catarina - Brasile). Domenica, 31 maggio 2009, ore 11. Ultima foto di Rino Zandonai. Foto: Laércio L. Moser

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AGENDA LA TRENTINI NEL MONDO OSPITERÀ IL 14 GIUGNO LA RIUNIONE NELLA QUALE SARÀ REDATTO L’«ATTO DI IMPEGNO»

Un’azione comune per valorizzare padre Kino e Cassiano Conzatti È

stata fissata per venerdì 14 giugno presso la sede della Trentini nel mondo, la riunione per redigere un «atto di impegno» che vedrà coinvolti, oltre all’Associazione ospitante, le Comunità della Val di Non e della Vallagarina, i Comuni di Predaia e Rovereto, l’Associazione culturale Padre Francesco Eusebio Chini e la Società Museo Civico di Rovereto. La decisione è stata assunta in occasione dell’incontro che si è svolto il 3 maggio a Segno di Taio, presso il Museo dedicato a Padre Kino, al quale hanno preso parte Silvano Dominici (presidente della Comunità Valle di Non), Paolo Forno ed Elisa Chini (sindaco e l’assessore alla cultura del Comune di Predaia), Stefano Bisoffi (presidente della Comunità della Valllagarina), Cristina Azzolini (Comune di Rovereto), Nello Fava e Francesca Carloni (presidente e socia della Società Museo Civico di Rovereto), Alberto Chini e Claudio Chini (presidente e socio dell’Associazione culturale Padre Francesco Eusebio Chini), Armando Maistri e Renzo Tommasi (vicepresidente e consigliere della

Trentini nel mondo). Il 3 maggio - dopo che Alberto Chini ha presentato la figura e l’opera di Padre Kino a Sonora e gli obiettivi dell’Associazione e Nello Fava ha a sua volta illustrato la figura e l’opera di Cassiano Conzatti a Oaxaca - è stato fatto il punto della situazione relativa ai gemellaggi con lo Stato di Sonora e con la città di Oaxaca e sono state presentate le attività che le rispettive Associazioni hanno organizzato e svolto: come con-

ferenze, mostre, filmati, scambio di delegazioni, iniziative culturali varie. I presenti all’unanimità hanno sottolineato l’analogia dell’opera e del lavoro di Padre Kino e di Cassiano Conzatti nel promuovere l’emancipazione della popolazione indigena attraverso le conoscenze e la tutela della dignità dell’uomo. Nel suo intervento, Armando Maistri ha richiamato l’attenzione sull’importanza degli scambi

culturali ed economici fra la realtà trentina e quella messicana ed ha fornito informazioni sull’attività del coordinamento dei Circoli trentini in Messico e sui rapporti con l’Università di Città del Messico (UNAM). I rappresentanti della Comunità di Valle e dei Comuni hanno contribuito ad arricchire il quadro di quali potrebbero essere ulteriori possibili iniziative da intraprendere. Prendendo spunto da quanto emerso durante l’incontro, è stato poi Stefano Bisoffi a formulare la proposta di produrre un «atto di impegno» fra tutti i partecipanti, che sarà elaborato il 14 giugno. Il sindaco di Predaia ha chiesto alle due Associazioni (Associazione Padre Kino e Società Museo Civico di Rovereto) di coordinare i futuri impegni. L’incontro era iniziato con una visita guidata al Museo e alla mostra di tessuti artistici del Guatemala nel Centro Culturale Padre Kino. Durante i lavori è stato anche letto il saluto di Gerardo Alfredo Feria Amaya, Console del Messico a Milano.

L’ORGANIZZAZIONE È STATA FAVORITA DAL CONSOLATO GENERALE ONORARIO PER IL TRENTINO-ALTO ADIGE

Trento Film Festival in trasferta in Romania in collaborazione con la Trentini nel mondo Il Museo “Ţării Crişurilor” è uno tra i primi cinque musei della Romania, grazie al suo patrimonio (circa 500.000 pezzi) che nel tempo ha acquisito anche prestigio europeo. Il complesso museale include le Sezioni di scienze naturali, di archeologia, di storia, di etnografia e di arte, nonché i Musei memoriali “Aurel Lazar”, “Iosif Vulcan” e “Ady Endre”. Le «Giornate del Museo Ţării Crişurilor» sono un evento tradizionale nel panorama delle manifestazioni culturali e artistiche di Oradea, che ogni edizione attira un considerevole pubblico. Quest’anno, la 23esima edizione si è svolta dal 15 al 19 maggio, con presentazioni di libri, un concerto di musica classica e da camera, numerose mostre, la «Notte dei musei» e la «Giornata internazionale dei musei». Attrazione principale è stato «Trento Film Festival. Montagne e Culture in Oradea», alla 3 - 2019

sua prima edizione, che si è svolto il 16 e il 17 maggio, presso la Biblioteca Municipale «Gheorghe Şincai» e ha presentato al pubblico una selezione dei film premiati nelle ultime edizioni.

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L’iniziativa è stata organizzata in collaborazione con il Consolato Generale Onorario della Romania - Trentino-Alto Adige (console Generale Onorario Maurizio Passerotti) e con l’Associazione Trentini nel Mondo onlus.


AGENDA

Presidenti dei Circoli trentini d’Australia riuniti a Canberra per l’incontro annuale

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el fine-settimana del 3-5 maggio, il Circolo Trentino di Canberra (la capitale politica dell’Australia) ha ospitato l’incontro annuale dei Presidenti dei Circoli Trentini. L’incontro era stato ben preparato da Silvano Rinaldi, Coordinatore dei Circoli trentini in Australia, con la piena collaborazione del Comitato di Canberra, sotto la guida di Dante Cologna (presidente) e di Agnese Terzi (segretaria) con l’aiuto del marito Franco. L’incontro ha avuto inizio il venerdì sera con una cena di introduzione dei partecipanti e amici. La giornata di sabato è stata dedicata alla riunione dei Presidenti. Erano presenti: Silvano Rinaldi, Dante Cologna (Canberra-Queanbeyan), Ugo Bergamo (Sydney), Monica Millar (Wollongong), Maria Trettel (Melbourne), Jim Borsi (Myrtleford), Wanda Gesuato (Adelaide), Eric Marocchi (Perth). Era presente anche Franco Dondio come Presidente-Coordinatore emerito. Moderatore della seduta è stato Padre Bertagnolli, mentre Cristina Parmesan ha partecipato come segretaria. Erano assenti Alan Battaia del Queensland, per impegni di lavoro, e Cristiana Grillo (Wollongong). Molti sono stati i temi toccati durante i lavori. Tra i principali inseriti nell’ordine del giorno si possono citare: 1. Riconoscimento per i soci dei Circoli che hanno servito nei

Comitati per lungo periodo: iniziative, proposte, reazione dei vari Circoli. 2. Programmi offerti dalla Trentini nel Mondo e dalla Provincia: partecipazione, e impegno attivo dei partecipanti nei Circoli locali. 3. Ruolo del Coordinatore e sua partecipazione di rappresentanza a varie attività. Sospensione del ruolo di Consultore per la Provincia Autonoma di Trento. 4. Attività, proposte e programmi dei vari Circoli. Le istanze comuni sono le seguenti: mantenere

i rapporti con gli anziani tramite contatti tradizionali; trasmissione della cultura e delle tradizioni ai giovani, specialmente utilizzando internet e i social media, anche su siti della Trentini nel Mondo e della Provincia; condivisione di iniziative culturali, religiose e sociali con altri gruppi italiani; incoraggiare le nuove generazioni a far parte dei Comitati dei Circoli;

comunicazione fra Circoli e soci tramite internet e i social media. 5. Organizzazione della prossima Convention dei Trentini in Australia. I presidenti hanno approvato la proposta di tenere questo incontro a Myrtleford, dal 24 al 26 aprile 2020, affidando a più Circoli e a singole persone il compito di individuare e organizzare attività specifiche. 6. Raccolta fondi a favore di progetti per la ricostruzione di infrastrutture danneggiate dalla tempesta in Trentino nell’ottobre 2018. È stato proposto di identificare un progetto specifico, al quale assegnare il contributo dei Circoli. Sabato sera il Comitato del Circolo di Canberra-Queanbeyan aveva organizzato un’ottima cena (nella foto qui a fianco), a cui erano stati invitati i Presidenti, i soci del Circolo, amici e simpatizzanti. In un clima di grande fraternità sono state presentate ed accolte due famiglie, provenienti da Stivor in Bosnia, discendenti di emigranti trentini dalla Valsugana: Ivan e Zaklina Andreatta; Pavo e Anonija Rover con i figli Giuseppe, Isabella e Veronika. Con la santa Messa della domenica, celebrata da padre Bertagnolli, presso il Centro Culturale Italiano di Canberra, si è concluso un memorabile weekend per tutti i partecipanti. Un particolare ringraziamento va rivolto a Dante Cologna, Agnese e Franco Terzi, e ai soci del Circolo di Canberra.

Per comunicare con la redazione del mensile:

redazione@trentininelmondo.it 9

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SEMINARIO PALERMO

Emigrazione in Cile, andata e ritorno: la storia della famiglia Bonani - Moggio

Tocca ai giovani impegnarsi e portare avanti «il testimone» Promosso ed organizzato dal Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (CGIE), dal 16 al 19 aprile si è svolto a Palermo un seminario che ha coinvolto 115 delegati con la finalità di creare «una rete di giovani italiani nel mondo». I partecipanti sono stati selezionati dai «Com.It.Es.» (Comitati degli Italiani all’Estero) e dalle Consulte regionali per l’emigrazione, aderenti all’iniziativa, con l’intento di mobilitare tutte le comunità d’italiani all’estero e rafforzare le reti istituzionali di rappresentanza di base

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o avuto l’onore di essere stato invitato a far parte della Delegazione Trentina per il Seminario di Palermo 2019. Per comporre la delegazione trentina sono stati scelti giovani rappresentanti dell’«emigrazione storica» (vale a dire discendenti, come me, di immigrati trentini) e rappresentanti di emigrazione recente (nati in Trentino e ora attivi in altri paesi). La nostra delegazione ha avuto due riunioni preparatorie per il seminario. La prima si è tenuta il 15 aprile con la partecipazione di Antonella Giordani e Lorenza Fracalossi, dell’Ufficio Emigrazione della Provincia Autonoma di Trento, di Ilaria Turco, dell’associazione «Trentini nel Mondo», e di Flavio 3 - 2019

Antolini, che ha guidato i due incontri formativi (foto qui sotto e in basso a sinistra a pagina 11). La seconda riunione si è tenuta la mattina del 16 aprile, poco prima dell’inizio del seminario.

Questi incontri preparatori si sono rivelati della massima importanza, sia per la conoscenza reciproca fra i componenti della delegazione, sia per riflettere sull’opportunità di creare la rete e

sulla sua importanza per le nostre comunità. I lavori del seminario sono iniziati nel pomeriggio del 16 aprile, nell’auditorium dell’ONU del Teatro Massimo, con gli interventi di varie autorità. È stato davvero emozionante essere parte di un momento storico così importante per la comunità di italiani all’estero! DOPO LE DICHIARAZIONI È INIZIATO IL LAVORO

Dopo le dichiarazioni ufficiali, è iniziato il nostro lavoro. C’erano alcune dinamiche per «mappare» i partecipanti, per conoscerne le loro origini. I partecipanti sono stati quindi divisi in base al loro paese di origine, per poi

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SEMINARIO PALERMO

I delegati trentini La Delegazione Trentina era composta da otto giovani (7+1), per metà testimoni della Nuova Emigrazione e per metà discendenti che risultano espressione dell’associazionismo di emigrazione storica e dei Com.It.Es. Da sinistra nella foto: Fernando Collizzolli (Argentina), 30 anni, rappresentante COMITES Lomas de Zamora, lavora presso la Direzione nazionale dell’innovazione culturale del Ministero Cultura; Eliana Zanini, (Argentina), 27 anni, laurea in Lingua e Letteratura Inglese, curatrice e manager museale; Giulia Tolotti, 28 anni, Junior Sales Manager, risiede a Monaco di Baviera (Germania); Alessandra Cogoli, 31 anni, Trader e specialista nel settore Energy Finance; attuali domicili, Londra (UK) - Lugano e Berna (Svizzera); Francesca Gottardi, 27 anni, Dottoranda ed assistente univer-

sitaria in Diritto internazionale e Scienze politiche presso l’Università di Cincinnati (Ohio - USA), dove attualmente risiede; Tairine Maiara Trainotti (Brasile), 27 anni, Specialista in Comunicazione, attualmemnte

residente a Trento dove frequenta il corso di laurea magistrale in Management Internazionale, con borsa di studio della Provincia Autonoma di Trento; Andrey José Taffner Fraga (Brasile), 31 anni, avvocato.

Nella foto manca Luca Endrizzi, 40 anni, giornalista free-lance, residente a Parigi (Francia): non potendo partecipare come Delegato per superati limiti di età, è stato proposto ed inserito come volontario nell’Ufficio stampa.

rispondere ad alcune domande: come identificare un italiano nel loro paese? come potremmo contribuire alla costruzione di una grande rete? e cosa aspettarsi da essa? Le dinamiche hanno anche offerto l’opportunità di discutere le differenze tra la «vecchia» (oggi rappresentata dai discendenti) e la «nuova» emigrazione e le esigenze di entrambe le realtà. Il nostro gruppo brasiliano nel rispondere alle domande, ha

spiegato che l’identificazione di un italiano in Brasile dipende molto da quale generazione di immigrati rappresenta: gli italiani di prima generazione possono essere identificati dallo stile sia nel vestire che nel parlare, di solito diverso dai brasiliani; gli italiani di seconda generazione, o hanno un legame molto forte con l’Italia, o l’hanno abbandonato del tutto, per mescolarsi nel nuovo ambiente; e gli italiani di terza

generazione d’altra parte sono riconoscibili dal loro cognome, dal mantenimento di alcune abitudini familiari, dall’accento (quelli che provengono dall’interno), ecc. Sono stati anche indicati alcuni modi per collaborare alla creazione di una grande rete e come questa rete potrebbe essere d’aiuto nei rispettivi paesi. Successivamente, dopo un aperitivo presso la caffetteria del Teatro Massimo, abbiamo avuto

l’opportunità di guardare la prova generale dell’opera «Idomeneo, re di Creta», in programma in quei giorni al Teatro Massimo.

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IL 17 APRILE È STATO UN GIORNO CRUCIALE

Il giorno successivo, il 17 aprile, è stato uno dei giorni cruciali del seminario, poiché è  CONTINUA A PAG. 10

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SEMINARIO PALERMO

Tocca ai giovani impegnarsi e portare avanti «il testimone»  CONTINUA DA PAG. 9 stata l’occasione per i giovani di riunirsi per sviluppare progetti e pensare ai modi per applicarli. Il luogo dell’incontro, questa volta, era il Real Teatro Santa Cecilia. Dopo alcune parole introduttive, ci è stato presentato il sistema operativo «Open Space», che si è dimostrato molto utile per lo sviluppo dei progetti elaborati dai partecipanti. Personalmente ho proposto lo sviluppo di un progetto per coinvolgere le associazioni italiane già esistenti nel mondo nella creazione di questa grande rete. Fernando Collizzolli, un membro argentino della Delegazione Trentina, ha presentato un’idea simile, quindi abbiamo unito i progetti in uno solo. Al termine delle presentazioni dei progetti, tutti i partecipanti hanno avuto il tempo di scegliere quello sul quale avrebbe voluto lavorare. Dopo questa fase iniziale con l’esposizione di molte idee e progetti, i gruppi sono stati divisi ed è iniziata una nuova fase dei lavori. Il nostro progetto - intitolato «Le istituzioni per l’italiano all’estero», ha coinvolto tredici persone (foto qui a fianco). Lo scopo di questo progetto è identificare, fra gli italiani che vivono all’estero, siano essi di prima generazione, o discendenti di immigrati italiani, quelli che hanno ottenuto la cittadinanza italiana. Una volta fatto questo, si dovrebbero identificare i loro bisogni e le modalità attarverso le quali le associazioni potrebbero aiutarli e come loro stessi potrebbero impegnarsi nelle associazioni. Durante la giornata sono stati discussi molti altri progetti e siamo stati in grado di partecipare ad altri gruppi. I «titoli» dei temi

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discussi sono stati i seguenti: Un’esperienza estera condivisa in Italia e per l’Italia; Turismo di ritorno; Italiani in rete - un network degli italiani nel mondo; Vecchia - nuova emigrazione, in cerca di un’identità comune; Arte; Rappresentanza dei giovani; Nuova cittadinanza globale - La carta dei principi del cittadino mobile; Cultura; Ricerca, percorsi, scambi, professionisti - Sistemare la ricerca e percorsi formativi internazionali. Alla fine della giornata di la-

voro, i gruppi hanno presentato dei cartelloni sui quali erano riassunte le idee principali di ciascun progetto, oltre ai nomi dei partecipanti. Il 18 aprile è stato dedicato alle attività di formazione. C’erano quattro workshop tematici disponibili per i partecipanti. Ho scelto di partecipare al workshop chiamato «Ambasciatori del patrimonio italiano nel mondo», proprio perché legato al mantenimento delle radici italiane e alla diffusione della cultura italiana

Da sinistra: Fernando Collizzolli, Francesca Gottardi e Tairine Maiara Trainotti, della delegazione trentina, durante i loro interventi per illustare i risultati e le proposte dei gruppi di lavoro dei quali avevano fatto parte. Nella foto a destra, Andrey José Taffner Fraga, altro componente della delegazione trentina e autore dell’articolo.

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nel mondo. Dai relatori sono state fornite informazioni molto interessanti. Sono rimasto particolarmente colpito dalla conferenza relativa al «turismo di ritorno». Nel pomeriggio si sono tenute altre conferenze, questa volta nella sala Piersanti Mattarella, al Palazzo dei Normanni (sede del Parlamento siciliano). Tutto il giorno è stata un’occasione grandiosa e proficua per ascoltare diversi esperti nelle più svariate aree. La sera, abbiamo avuto il privilegio di cenare a Palazzo Asmundo e di assistere ad uno dei tradizionali teatri dei pupi siciliani. La stessa sera, alcuni partecipanti hanno fatto una passeggiata serale per la città per conosce i Santi Sepolcri. Venerdì 19 aprile è stato dedicato alla chiusura dell’evento. Il luogo scelto è stata la «Sala delle Capriate» di Palazzo Chiaramonte Steri. Molte autorità hanno partecipato all’evento. Dopo alcune dichiarazioni, i giovani hanno presentato i progetti sviluppati e le loro idee. Anche tre rappresentanti della delegazione trentina sono intervenuti per illustrare i risultati dei gruppi di lavoro dei quali avevano fatto parte. Durante la mattinata sono stati letti anche messaggi speciali (come quello del Presidente della Repubblica ai giovani del seminario), nonché la Carta di Palermo (che è stata successivamente tradotta e diffusa in diverse lingue). Abbiamo anche colto l’occasione per distribuire alcune depliant del nostro «Gruppo Giovani Trentini Brasiliani». Andrey José Taffner Fraga


SEMINARIO PALERMO CRONACA DELL’ULTIMA GIORNATA DEL SEMINARIO DI PALERMO, NELLA SALA DELLA CAPRIATE DI PALAZZO CHIAROMONTE

Un risultato altamente positivo

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a chiuso i battenti con un risultato altamente positivo il Seminario di Palermo, l’evento internazionale che ha visto protagonisti ben 115 ragazzi italiani provenienti da tutto il mondo Commozione, calore, amore unione e condivisione sono solo alcuni termini che hanno contraddistinto questa quattro giorni intensa ed emozionante per tutti i partecipanti, sia per le istituzioni che per l’organizzazione che, soprattutto, per tutti i delegati che hanno avuto modo di esprimersi a cuore aperto, forse, come non mai, in cerca della propria identità, troppo spesso perduta o mai conosciuta realmente. Soddisfazione e desiderio di continuare ancor più forti ed uniti da parte dell’organizzazione e delle istituzioni competenti, ma anche da parte dei delegati che si sono espressi durante i lavori dell’ultima giornata proponendo dei gruppi dedicati a tematiche trattate, con l’auspicio di realizzazione in un prossimo futuro.

Commozione, calore, amore unione e condivisione sono solo alcuni termini che hanno contraddistinto questa quattro giorni intensa ed emozionante per tutti Prossima tappa annunciata da Maria Chiara Prodi presidente della VII Commissione del CGIE «Nuove migrazioni e generazioni nuove»: il 15 aprile 2020, durante la giornata dei giovani ricercatori nel mondo. Continui applausi ed apprezzamenti da parte di tutti i presenti alla Sala delle Capriate di Palalzzo Chiaramonte Steri, sede conclusiva del Seminario. A portare i saluti istituzionali Fabrizio Micari, rettore dell’Università degli Studi di Palermo, il sindaco Leoluca Orlando, il senatore Raffaele Fantetti, il deputato Massimo Ungaro. «Sono state giornate di un’intensità rara», ha subito affermato Maria Chiara Prodi, che ha moderato l’incontro, ringraziando il Rettore per aver ospitato l’evento

in una sede significativa come Palazzo Steri. Fabrizio Micari ha dato il benvenuto come padrone di casa dichiarando: «Per me è una gioia poter avere tutti questi rappresentanti dell’italianità a Palermo. In questi tre anni e mezzo abbiamo fortemente investito sulla mobilità dei giovani. L’internazionalizzazione è per noi molto importante. Ogni anno circa 1100 ragazzi partono per l’Erasmus, abbiamo un’offerta formativa per il 50% in inglese. C’è una simbiosi tra Palermo e l’estero. Stiamo valutando l’ipotesi di uno studentato per questi ragazzi. Dobbiamo gettare le basi non solo per partire, ma anche per ritornare. Il mio sogno è quello di riuscire a organizzare

un grande evento per richiamare i laureati nella nostra Università da tutto il mondo qui a Palermo, in una logica di incontro e condivisione». Raffaele Fantetti, in rappresentanza della presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, ha dichiarato che «La migrazione italiana non è un fenomeno del passato, ma del presente. I tassi di emigrazione, negli ultimi dieci anni, continuano a crescere. I dati Aire parlano del 10% della popolazione italiana all’estero. Noi siamo un’emigrazione come non ce ne sono nel mondo, una migrazione che va avanti da secoli e che sta riprendendo sempre più intensa. È giusto che questo fenomeno sia rappresentato nelle istituzioni a qualsiasi livello. Nessun altro Paese ha un sistema di rappresentanza così strutturato come quello italiano a tre livelli: i Comites, che sono una conquista democratica; il CGIE, che ha reso possibile un evento come il  CONTINUA A PAG. 12

Da sinistra: Michele Schiavone, Leoluca Orlando, Fabrizio Micari, Maria Chiara Prodi, il sen. Raffele Fantetti e l’on. Massimo Ungaro.

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SEMINARIO  CONTINUA DA PAG. 11 Seminario di Palermo ed infine la rappresentanza parlamentare, altrettanto essenziale. L’esperienza che avete fatto qui a Palermo è importante e sarà ancora più importante quello che farete. Voi rappresentate il sistema Italia». Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha inviato i suoi saluti ai delegati riuniti a Palermo con un messaggio giunto ai rappresentanti del CGIE. Il Capo dello Stato ha espresso il suo «apprezzamento per questa iniziativa, il cui obiettivo è di coinvolgere i giovani delle comunità all’estero in un processo di crescita di conoscenza e di collaborazione reciproca tra il nostro Paese e le varie realtà in cui vivono cogliendo le loro aspettative nei confronti dell’Italia. Il più sincero augurio di successo per l’incontro». I lavori sono continuati con i protagonisti stessi del Seminario che si sono alternati esponendo le proprie esperienze ed il documenti redatti in modo organizzato in diversi gruppi. È stata presentata ufficialmente da Michela Di Marco, presidente del Comites di Toronto, la «Carta del Seminario di Palermo» (pubblicata integralmente sulla pagina a fianco). Sul palco dei relatori si sono susseguiti come in una passerella diversi delegati per presentare sinteticamente i documenti elaborati durante le giornate di lavoro. Molte le proposte emerse: tra queste, la possibilità concreta di

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Il Gruppo giovani trentini brasiliani si è «presentato» Al loro ingresso in sala, i partecipanti all’ultima giornata del Seminario, hanno trovato sulle sedie un depliant predisposto dal «Gruppo Giovani Trentini Brasiliani», che illustrava, con testi (in italiano e in portoghese) e foto, le attività, le iniziative, gli obiettivi, l’attuale composizione dei direttivo del Gruppo.

La creazione di un sito web che possa collegare tutti i partecipanti è una delle proposte emerse dai documenti elaborati dai giovani durante le giornate di lavoro creare un sito web con piattaforma in wordpress che possa collegare tutti i giovani partecipanti e anche favorire la voglia di ritornare in Italia in modo fattivo, per portare nel paese d’origine le loro esperienze e le loro conoscenze. «Bisogna andare fieri del proprio paese e fare rete» hanno gridato ad alta voce i giovani «perché l’amore nella vita conta più di tutto e l’amore verso il proprio paese di origine ne è una forte testimonianza», come ha dichiarato Ruggero Romano, andato a lavorare a Vancouver (Canada)nel settore della produzione cinematografica.

E Lillo Spagnolo, di terza generazione rappresentante del Comites di Metz, al confine tra Francia e Lussemburgo, siciliano, ha rimarcato l’importanza delle proprie cultura e lingua. Altro aspetto importante discusso in un gruppo di lavoro è stato il «turismo di ritorno», con la previsione di creare una piattaforma multimediale dove inserire informazioni su hotel, agriturismi e siti turistici di ogni paese per agevolare l’economia nel settore. Anche l’arte e la cultura sono stati argomenti trattati e nello specifico è stato proposto di creare una rete multimediale per permet-

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tere agli artisti di collaborare per organizzare festival, viaggiare in altri paesi per portare i propri lavori. È stato anche affermato come sia molto importante che i giovani possano entrare a far parte dei Comites, per un cambio generazionale di rappresentanza, in modo da esporre e proporre le proprie esigenze ed idee, con il loro linguaggio, innovativo e competitivo. Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando - intervenuto dopo aver ascoltato le esposizioni dei rappresentanti di tutti i gruppi di lavoro - ha proposto il «Patto di Palermo», vale a dire «parlare tutti lo stesso linguaggio. Il linguaggio della rete, dell’unione, della mobilità. Dove ogni soggetto è al centro. La mobilità, per me - ha proseguito il sindaco - è un diritto umano». Ai partecipanti ha riconosciuto il merito di aver rifiutato la parola


O PALERMO Carta del Seminario di Palermo

Il saluto del Capo dello Stato

In un messaggio indirizzato al segretario del CGIE, Michele Schiavone, e alla presidente della VII Commissione, Maria Chiara Prodi, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato i suoi saluti ai giovani italiani nel mondo riuniti a Palermo nel seminario. Impossibilitato a prendere parte ai lavori, per i suoi numerosi impegni istituzionali, Mattarella, tramite il consigliere Simone Guerrini, ha espresso il suo «apprezzamento per questa iniziativa, il cui obiettivo è di coinvolgere i giovani delle comunità in all’estero in un processo di crescita di conoscenza e di collaborazione reciproca tra il nostro Paese e le varie realtà in cui vivono cogliendo le loro aspettative nei confronti dell’Italia». Ai relatori e a tutti i partecipanti, il Capo dello Stato ha inviato il suo «più sincero augurio di successo per l’incontro».

Per noi giovani la diversità è da sempre una ricchezza

L’omaggio floreale a Maria Chiara Prodi, al termine dei lavori del seminario.

«capitale», un termine che prevede esista un centro e una periferia, concetti ormai superati. «Palermo - ha detto Orlando - ci insegna che non esistono distinzioni. Siamo l’unica città d’Italia che non ha l’«assessore alla cultura» ma «alle culture»: e come Palermo, anche l’Italia intera non ha una singola cultura, ma varie culture. «Mi sono emozionato sentendo il saluto del nostro Presidente della Repubblica e mi sono emozionato nel parlare con voi di mobilità - ha proseguito il sindaco di Palermo - e ho tratto un dato straordinario dai vostri rapporti: voi giovani italiani siete l’espressione dell’Italia migliore. Siete per scelta persone che coltivano radici e ali. Siate realistici: chiedete l’impossibile». Ha poi preso la parola Massimo Ungaro, deputato eletto nella Circoscrizione Europa: «Sono rimasto veramente colpito dalle emozioni trasmesse in questa sala stamattina» ha affermato prima di ricordare che il prossimo anno ci sono le elezioni dei Comites, invitando i giovani a parteciparci, a crederci. «Mobilitatevi - ha

affermato - anche se l’Italia non ve lo chiede. Il nostro Paese è in una grande crisi e la vostra energia e la vostra passione possono contribuire al suo riscatto». La conlusione dei lavori è stata affidata al segretario generale del CGIE, Michele Schiavone. «I giovani sono in fermento - ha detto - e il nostro seminario si colloca idealmente all’interno di una volontà di cambiamento. Oggi è davvero il punto di partenza per un nuovo Umanesimo, come ha detto il sindaco Orlando. Oggi è il vostro momento. Siate paladini, del senso più alto, di libertà. A noi resta il compito arduo di creare attraverso il sistema la rete che voi state costruendo, facilitando gli scambi, la conoscenza, la formazione, il lavoro. Per i giovani italiani nel mondo abbiamo bisogno di uno sportello telematico unico, attraverso cui gestire questa rete che in questi giorni abbiamo contribuito a creare. Questa è la sfida e questo è il percorso che vi invitiamo a perseguire. È solo nella corsa dei giovani che dobbiamo investire». (aise)

Siamo giovani italiani fuori dall’Italia, ciascuno di noi porta con sé associazioni e comunità da cui tornare e a cui raccontare l’esperienza del Seminario di Palermo. Racconteremo che è proprio vero che gli italiani sono dappertutto, che abbiamo riso e riflettuto insieme di come alcuni tratti siano indissociabili da noi, a qualsiasi latitudine: siamo quello che mangiamo, ci riconoscono per come vestiamo, ma anche per la voglia di darsi da fare, con creatività e olio di gomito. Siamo quelli che si chiedono perché il mondo, a partire dalle istituzioni del nostro Paese, non potrebbe funzionare molto meglio, e che non rinunciano a mescolare l’energia con la rabbia per alimentare la speranza di cambiare non qualcosa, ma tutto. Tanti di noi hanno vissuto in più paesi e città, i nostri genitori e i nostri nonni vengono da regioni diverse dell’Italia e del mondo, anche sforzandoci non riusciamo a vedere questa diversità come un problema, perché per noi, da sempre, è una ricchezza. Forse a volte complicata da gestire, nello sguardo di altri siamo «Altro» anche quando abbiamo la stessa residenza e lo stesso passaporto, ma ora sappiamo che questo spazio «altro» possiamo abitarlo insieme. Renderlo pieno di progetti. Per appagare il nostro bisogno di cultura, di lavoro, di vicinanza radicata e ideale con l’Italia. Renderlo aperto ad un nuovo modo di pensare. Perché la mobilità non sia superficialità e la globalità mancanza di generosità per il luogo in cui si vive, ma perché si creino nuovi modi per noi di agire ed essere cittadini del mondo, ed al tempo stesso riconoscere e valorizzare le tante forze culturali, associative e professionali italiane. Renderlo pieno di relazioni. Perché, in questi giorni, la “Rete dei Giovani Italiani nel Mondo” è stata vissuta con passione e bellezza, e ci ha resi diversi da quando siamo arrivati, perché ormai, per sempre, parte della vita gli uni degli altri, noi, e le nostre comunità. Renderlo concreto e condiviso. Perché la “Rete dei Giovani Italiani nel mondo”, che raccoglie persone con bagagli carichi di esperienze uniche, può dare un forte contributo non solo nei paesi di provenienza ma anche al sistema Italia. Vogliamo impegnarci per accorciare le distanze tra gli italiani fuori dall’Italia e le istituzioni, con azioni concrete e con l’obiettivo di rendere protagonisti tutti i giovani.

I documenti finali dei lavori saranno messi sul sito

www.seminariodipalermo.it

Le foto foto su su queste ques ueste te pagine pag p ag gi sono tratte da www.facebook.com/Patricio-Cosentino-71632229614/ gi

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SEMINARIO PALERMO LE CONSIDERAZIONI FINALI DI MICHELE SCHIAVONE, SEGRETARIO GENERALE DEL CONSIGLIO DEGLI ITALIANI ALL’ESTERO

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l Consiglio generale degli italiani nel mondo è riuscito a far scoppiare il tappo che comprimeva nello stomaco la voglia di volare di 115 farfalle, le quali a Palermo hanno trovato la forza per sprigionare l’energia utile a spiegar le loro ali per sentirsi libere da condizionamenti e felici di costruire il proprio futuro, colorando di speranza e ambizioni la primavera palermitana. A Palermo la forza dei giovani italiani all’estero ha scoperchiato il vaso di Pandora che da anni ostruiva le urgenti istanze di rinnovamento, che non possono più essere disattese: i miglioramenti dei servizi consolari, l’incremento delle risorse alla promozione linguistica e culturale, la valorizzazione della rappresentanza nei paesi esteri e nel parlamento italiano, il consolidamento delle politiche a favore degli italiani all’estero mediante nuove forme e strumenti partecipativi che passano e si alimentano dei principi della libera circolazione. IL LINGUAGGIO COMUNE DELLA LIBERTÀ

I nostri ragazzi, parlando lo stesso linguaggio, si sono innamorati della libertà, dell’utopia, delle diversità e della condivisione di idee, di culture e di storie declinandole al futuro prossimo, impegnandosi ad affermarle su larga scala, ovunque riusciranno a relazionarsi con i loro coetanei nei luoghi più vivi e silenziosi del mondo. Nel nuovo mondo non è più tempo, per i governanti, di far vetrina, né di promesse violate e vanificate dalla slealtà dei principi. Il CGIE fa proprie le rivendicazioni dei giovani alla libertà di emigrare com’è disposto nella Costituzione repubblicana, ma se l’emigrazione è forzata, allora chiede allo Stato l’impegno di facilitarne l’integrazione nei paesi d’accoglienza e di favorirne il rientro. Ritornando a casa si portano un’idea nuova e feconda del mondo, costituito di società composite, strutturate su pensieri lunghi, colorate di passione e voglia di vivere, nel quale la diversità è un valore e l’identità una parte dell’essere, nato da un atto d’amore che le salva dalla ferita subita allontanandosi dalla terra d’origine. RIDURRE LE DISTANZE GENERAZIONALI

Le giornate di Palermo segnano la nuova primavera degli italiani all’estero

I nostri ragazzi, parlando lo stesso linguaggio, si sono innamorati della libertà, dell’utopia, delle diversità e della condivisione di idee, di culture e di storie il sogno infranto dei loro coetanei e, perciò, la loro nuova sfida è ostinatamente votata al successo, da costruire attraverso una rete

Le giornate di Palermo hanno regalato ai giovani gli strumenti assieme alla cassa degli attrezzi per rimarginare le cicatrici, che li hanno visti partire o sognare i luoghi degli avi prima di insediarsi altrove, nelle loro nuove terre d’adozione. Il loro spirito rigenerativo contribuirà ad aggiornare i costumi, le tradizioni sedimentate nella Comunità italiana all’estero, e auspicabilmente a ridurre le invalicabili distanze generazionali. L’entusiasmo di cui sono portatori è messo alla prova a undici anni di distanza dalla Conferenza mondiale dei giovani, per scongiurare 3 - 2019

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basata su pochi e sicuri pilastri concreti e condivisi: la formazione, il lavoro, la comunicazione, l’interculturalità da tradurre in un nuovo modo di pensare e di relazionarsi da promuovere con la partecipazione attiva alla vita sociale e politica. Il dinamismo giovanile che ha caratterizzato il gioioso seminario svolto nel capoluogo siciliano ha irrobustito e concretizzato le proposte già proprie del CGIE, che oggi ha una marcia in più e può contare su forze nuove e ricche di buoni propositi. SOLLECITAZIONI PER LE CLASSI DIRIGENTI

Insomma, il seminario ha finalmente svelato attraverso occhi disincantati i ritardi percepiti e presenti all’estero tra i nostri connazionali. Le loro sollecitazioni incalzano la classe dirigente del nostro Paese a spingersi oltre le colonne d’Ercole dell’immobilismo caduco della politica e dell’amministrazione pubblica perché, se nel nuovo millennio il mondo ha subito dei profondi mutamenti, in Italia i cambiamenti resistono e vengono evocati solo durante le campagne elettorali, lasciando immutati gli annosi squilibri economici, sociali e culturali persistenti tra le diverse classi sociali, tra le generazioni e tra le aree geografiche. Come è irrisolta la questione meridionale, nel nostro Paese permane la questione emigrazione bisognosa di politiche attive soprattutto a favore dei giovani, formati e pronti ad assumere responsabilità, i quali sono costretti dalla disoccupazione galoppante a lasciare il paese. Il trend degli espatri degli ultimi dieci anni è allarmante e senza l’attenzione del governo resterà un capitolo di difficile soluzione. La città di Palermo e la Sicilia hanno ispirato i giovani partecipanti al Seminario ad approvare «la Carta o il Patto di Palermo», nel quale sono indicati diversi progetti di rinnovamento per gli italiani all’estero da realizzare con Il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero, con i Com.It.Es. e con le associazioni regionali e quelle presenti nei loro paesi d’insediamento. Ai ragazzi il CGIE augura di far vivere e realizzare i loro sogni. Michele Schiavone Segretario Generale CGIE


SEMINARIO PALERMO LE IMPRESSIONI RACCOLTE «A CALDO» SUBITO DOPO LA CONCLUSIONE DEI LAVORI A PALAZZO CHIAROMONTE

«Hanno dimostrato voglia di partecipare e di avere una potenza straordinaria» Che bilancio fa di queste giornate palermitane? È un bilancio molto positivo perché si sono avverate tutte le nostre speranze cioè che dando veramente la parola ai ragazzi, dandogli gli strumenti per poter lavorare sui contenuti e sul fare rete insieme, hanno dimostrato di poter scrivere in una giornata una decina di progetti che adesso aiuteremo loro ad avviare. E hanno dimostrato soprattutto che i giovani hanno voglia di partecipare e che se ascoltati e aiutati ad esprimersi con le proprie modalità e non quelle volute da altri, sono di una potenza straordinaria Con quali tre parole descriverebbe in sintesi queste giornate? Fiducia, creatività e olio di gomito Con quali motivazioni? Fiducia perché ci siamo fidati gli uni con gli altri che quello che stavamo facendo era estremamente importante Creatività perché il progetto non ha cessato di cambiare e adattarsi a superare le difficoltà e quindi una buona dose di resilienza E olio di gomito perché non c’è nessuna formula segreta a questo mondo: quello che si deve fare per riuscire ad ottenere dei risultati è semplicemente lavorare, tantissimo. Sono dieci anni che mi occupo di questi aspetti e sono tre anni che preparo questo seminario. Averlo portato a termine è la dimostrazione che le cose si possono fare, anche da volontari e con un figlio piccolo e un lavoro a tempo pieno: e quindi, non ci

Intervista a Maria Chiara Prodi, presidente della settima Commissione del CGIE, «Nuove migrazioni e generazioni nuove» che ha curato l’organizzazione del Seminario di Palermo. «Fiducia, creatività e olio di gomito» sono le tre parole che descrivono in estrema sintesi quanto successo durante le giornate siciliane sono scuse per nessuno Il sindaco di Palermo, rivolto ai giovani, ha detto: «siate realistici chiedete l’impossibile». Voi del CGIE avete realizzato l’impossibile con questo tipo di iniziativa? Secondo me sì. Più che altro abbiamo aperto una strada dove non ce n’erano e questo è un risultato al quale tenevo molto perché ero francamente molto stufa del fatto che tante persone parlassero in nome dei «cervelli in fuga», come fossero solo professionalità ed esperienze positive e belle. Noi, come istituzione Consiglio Generale degli Italiani all’Estero, dobbiamo dare la parola a tutti i cittadini e considerarli nella loro interezza e quindi non solo riferendoci ad una categoria, non solo ad un titolo di studio ma come «persone», come hanno detto il sindaco Orlando e tutti i ragazzi. Cosa migliorerebbe nell’organizzazione di questa iniziativa? Se avessimo avuto qualche finanziamento in più, avrei dormito più serenamente negli ultimi tre mesi, anziché solo

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cinque ore. Abbiamo fatto tutto con una limitatezza di fondi che ci ha costretto però alla corresponsabilità di ogni scelta con altre istituzioni. Il lato positivo è che questa situazione ha fatto sentire protagonisti tutti i soggetti coinvolti, per cui il seminario non è stato un evento solo del CGIE, ma un appuntamento nel quale questi ragazzi meravigliosi hanno dato lustro e reso onore ai Comites e alle Consulte regionali che li hanno inviati. Quali saranno adesso le prossime iniziative per dare seguito alle indicazioni emerse dal seminario? Adesso continueremo a lavorare online per i prossimi tre mesi per

sgrossare un po’ tutte le tracce di lavoro che i partecipanti hanno approntato. Un obiettivo è fare, in occasione della prossima riunione plenaria del CGIE di inizio luglio, una relazione che renda conto di tutto quello che è successo in questi giorni e che presenti le attività svolte dai ragazzi. Le loro istanze saranno poi portate all’attenzione della «Conferenza Stato - Regioni - Province autonome - CGIE» e speriamo, per il 15 aprile dell’anno prossimo, di poter organizzare la “Giornata dei giovani ricercatori italiani nel mondo”». M. T.

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DELEGAZIONE TRENTINA

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ono El Eliana Zanini, vengo dall’A dall’Argentina. Ho 28 anni, lavo lavoro come manager culturale e appartengo al Circolo Trentino di San José Entre Ríos. José, I Seminario di PaIl l lermo mi ha aperto gli occhi su un nuovo modo di vedere l’italianità. Certamente, ci sono molti modi pper essere italiani aall’estero! Mi è piaciu molto essere in ciuto con contatto con loro, che hanno risvegliato in me ancora di più il mio desiderio di lavorare per la comunità trentina in Argentina. Ho imparato che non importa essere la quarta generazione di immigrati, sono orgogliosa di essere italo-argentina di origine trentina. I giovani hanno molto da dare alla comunità, quindi sono entusiasta di sapere che c’è una nuova generazione disposta a farlo. Eliana Zanini

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i sono almeno altre fanta fantaone che stiche 114 persone la pensano come me e se la vivono come me. È facile sentirsi in gruppo nelle avventure e nei momenti adrenalinicii che do in ci succedono vivendo giro per il mondo, è più difficile ricordarlo nei momenti di indeci-sione e smarrimento. Le storie di vita incredibili di tutti noi che ci siamo incontrati per la prima volta al Seminario di Palermo ci hanno accomunato fin dal primissimo momento proprio parlando apertamente dei momenti di sconforto e spaesamento e naturalmente anche di quelli speciali e emozionanti che una scelta come questa comporta. Io da trentina ho riscoperto la mia italianità a Palermo insieme a italiani multisituati nel mondo. Che sembra un po’ assurdo ma è stato veramente così. Sicuramente c’entra la città di Palermo, fantastica nella sua eleganza e che ti riesce ad aprire e scaldare il cuore, ma ancora di più c’entra la condivisione di tantissimi pensieri e vissuti con italiani che stanno cercando risposte alle mie stesse domande. Credo che l’unione faccia veramente la forza e incontrarci personalmente abbia fatto veramente la differenza nel capire il fenomeno della nostra emigrazione. Non sono più stati solo percentuali e numeri ma volti sorridenti di amici con i quali è nato un legame di amicizia e di supporto incredibile. Giulia Tolotti 3 - 2019

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bito a Lomas as de Zantina. Ho mora, Argentina. aureato in 31 anni. Sono laureato he presso scienze politiche l’Università di Buenos Aiinisteres. Lavoro al Ministero della Cultura in Argentina e sonoo assistente professore presso l’Università di Buenos Aires. Sono Consigliere del COMITES di Lomas de Zamora. I giorni che ab-biamo vissuto a Palermo sono stati veramente un’esperienza indimenticabile. Giorni di molto lavoro, nei quali abbiamo discusso le problematiche e le possibilità degli emigranti italiani, in un clima di rispetto, collaborazione e fraternità. Con gli altri giovani di origini trentine abbiamo creato un gruppo fantastico e amichevole. Dalle discussioni è emerso che la migrazione e un diritto umano, che deve essere rispetta rispettata, ma dovrebbe però essere una scelta e non un obbligo o una necessità per la manc mancanza di lavoro. Attraverso diversi attività partecipative abbiamo pensato dei proget progetti per andare avanti con queste rete mondi mondiale di giovani italiani all’estero. cr La creazione di questa rete di giovani e appe cominciata e deve essere portata appena avan avanti e coinvolgere anche altri giovani dei nostri paesi di residenza. C questo obiettivo, e per rafforzare Con le oltre 371 associazioni italiane che c sono in Argentina attraverso la ci ppartecipazione dei giovani, abbiamo rraggiunto un accordo per fare un ««Corso di perfezionamento in studi e ggestione delle istituzioni italiane in Argentina» presso il nuovo Centro Italo Argentino di alti studi dell’Università di Buenos Aires. È stata un’opportunità incredibile per rendere visibile la emigrazione trentina e italiana, avvicinare i nostri paesi, e fare nuove amici. Fernando Collizzolli

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ifficile descrivere in poche el Serighe l’esperienza del minario di Palermo. Unaa cosa ti di età è sicura: visti i miei limiti superati (non sono più un under 35), devo ringraziare Antonella (Giordani) e Maria Chiara (Prodi), duee donne mo, sorridenti, piene di entusiasmo, d’idee e di voglia di realiz-zarle, che mi hanno voluto con loro. Ho fatto parte della delegazione trentina, ma ho avuto anche un compito extra, quella di coordina--

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Le impr sul «Sem di Pale

tore de dell’ufficio stampa dell’evento. Il nost nostro scopo finale era quello di far inc incontrare i delegati ai giornalisti, in man maniera che le loro storie siano raccont raccontate. Da questo punto di vista abbiamo avuto un riscontro eccezionale: tv, radio, stampa scritta e web si so sono gettati letteralmente sull’evvento e sulle storie di ragazze e ragazzi under 35 provenienti, dai paesi tanto lontano quanto differenti: Canada, Australia, Argentina, Israele, Germania, B Belgio, Svizzera, Olanda, Stati U Uniti, Brasile…


DELEGAZIONE TRENTINA

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essioni minario ermo»

ono Tairine T Maiara Trainotti. 27 anni. an Nata a Ibirama, Santa Catar Catarina, Brasile. Pubblicitaria e studentessa di Laurea Ma Magistrale in Management In Internazionale nell’Unive versità di Trento. Lavoro di gruppo, stori ria, conessione: potrei ddire che queste sono alccune delle parole che mi vvengono in mente quanddo penso a quello che aabbiamo vissuto, come ggiovani italiani, nel Sem minario di Palermo. È sstata un’immersione nella nostra italianità e, per me, nella mia trentinità. Essere un’italiana, anche se nata all’estero, è un qualcosa che fa parte della mia essenza da quando mi sono riconosciuta come individuo: il sapere che le mie radici erano principalmente trentine mi ha fatto venire in Italia a cercare la mia identità più profonda - e l’ho trovata. Vivo a Trento dal 2017 però sono molto collegata anche alla mia realtà brasiliana. Ho conosciuto altri 114 giovani rappresentanti della vecchia e nuova emigrazione italiana ed abbiamo lavorato insieme, pensando come strutturare una rete forte, viva ed attiva tra Comites, associazioni, grup gruppi giovani,

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uesti a Palermo sono stati giorni ondiviso intensi. Abbiamo condiviso turi sui idee, paure, progetti futuri quali lavorare insieme. nsapeMi porto a casa la consapevolezza di non essere un atomo disperso per il mondo, ma parte iani di una rete globale di italiani nche si stanno impegnando all’estero per essere i migliori ambasciatori di quest’Italia che ci portiamo nel cuore nonostante le distanze. Sono orgogliosa di averr ia rappresentato la provincia di Trento nell’ambito di questa iniziativa! Francesca Gottardii consulte regionali. L’opportunità di essere delegata dalla Provincia Autonoma di Trento, rappresentando l’emigrazione trentina in Brasile, ha reso possibile il contatto con altri giovani che pensano e hanno obiettivi simili ai miei: mantenere vivo il rapporto con la nostra terra d’origine e la cultura dei nostri avi ma, anche e soprattutto, pensare come essere parte attiva nell’Italia di oggi – sia all’estero o qua. Il lavoro è appena iniziato. Tairine Maiara Trainotti

«C «Ciao, tutto bene?» «N «Non trovo la 411». ««È la nostra, sei in camera con noi, ti accompagniamo». P Per me la magia di Palermo è iniziata così, con i volti so sorridenti ed accoglienti di Giulia ed Eliana, e si è conclusa salutando i volti sorridenti dei 114 delegati che come me hanno avuto il privilegio di esserci. Ero partita senza aspettative, ma come diceva Montale, «un imprevisto è la sola speranza»; per me l’imprevisto del sentire comune sperimentato e dell’affezione ad una causa che inevitabilmente ci lega, è stata l’occasione per riscoprire le radici e un’iniezione di fiducia per portare avanti i lavori. Alessandra Cogoli

Q Devo essere sincero: il clima era un po’ quello di un’Olimpiade, molto lavoro di giorno e molta festa alla sera. La cosa più importante è che in moltissimi dei 115 delegati presenti, è nato il sacro fuoco dell’impegno: impegno civile nelle loro comunità italiane all’estero, ma soprattutto impegno nella costruzione di una rete internazionale. Le competenze e la voglia di costruire questa rete, oltre che di candidarsi nelle diverse istituzioni, che devono essere velocemente svecchiate, non mancano, anzi abbondano. Il futuro ci dirà se questa è la generazione della svolta. Luca Endrizzi

uesto seminario, come abbiamo percevento, si pito con lo svolgersi dell’evento, rtunità è rivelato una gigantesca opportunità nale a per creare una rete internazionale o fuori beneficio degli italiani che vivono asmo e dall’Italia. C’era molto entusiasmo un grande potenziale da partee dei cgiovani coinvolti : è stata un’occasione d’oro per l’emergere dii questa grande rete di italiani nel mondo. D’ora in poi, è compito degli interessati dare seguito ai loro progetti, tenere riunioni e incontri (anche virtuali) e portare avanti tutte le proposte sviluppate. Nell’ambiente in cuii lavoro (circoli trentini e gruppi di na, giovani trentini a Santa Catarina, nni Brasile), esiste già da molti anni

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la realtà del networking. Stiamo anche cercando modi per pubblicizzare le nostre attività a e integrarle in questa grande rrete di italiani in tutto il mondo. Credo cche le esperienze che i Trentini all’este all’estero hanno con questo tipo di lav lavoro possano essere molto utili pper la creazione di qualcosa di più grande. Il nostro Gruppo Giovani Trentini Brasiliani aveva già tenuto un incontro prima del seminario, per discutere le proposte, e d’ora in poi terrà nuovi incontri, sempre alla ricerca di un modo per i integrare i progetti e le attività gi fatte a questa grande rete di già gi giovani italiani nel mondo. Andrey José Taffner Fraga 3- 2019


CIRCOLI ALL’EVENTO HANNO PARTECIPATO ANCHE L’AMBASCIATORE D’ITALIA E LA CONSULTRICE DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO

Montevideo ha ospitato la riunione dei Circoli trentini dell’Uruguay

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cco trascorsa un’altra bella giornata trentina, di quelle che servono per «ricaricare le batterie delle emozioni» e ti fanno sentire orgoglioso di appartenere a questa comunità. Lo scorso sabato 4 maggio si sono nuovamente trovati tutti assieme, una ottantina di persone, nel bel quartiere del Prado, polmone verde della città di Montevideo grazie al suo grande parco, dove si trova la rinomata sede del Circolo Trentino locale. Alle parole di benvenuto della Presidente del Circolo Trentino locale, Silvia Norbis, molto contenta in quanto rappresentante del Circolo Trentino anfitrione, un circolo in continua espansione grazie alle sue attività ed attitudini inclusive e di apertura verso la comunità in generale per portare un po’d’Italia in Uruguay, è seguita quella del rappresentante dell’Associazione trentini del mondo per il sud America, Roberto Paolazzi, il quale in primis ha trasmesso una lettera del Presidente dell’Associazione Trentini

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nel Mondo, Alberto Tafner, nella quale, a nome di tutta la Trentini del Mondo invita i Circoli a proseguire amichevolmente uniti e con predisposizione alla collaborazione ed alla solidarietà in questo periodo caratterizzato da un clima di incertezza, conflitti e diffidenza. Paolazzi ha poi continuato segnalando l’importanza di questi incontri per scambiare personalmente idee ed informazioni e

come «trampolino» per definire nuovi orizzonti, lanciare nuove iniziative per dimostrare che la comunità trentina unita può contribuire direttamente e positivamente a plasmare una società in continua trasformazione. È poi intervenuta la Consultrice della Provincia Autonoma di Trento per l’Uruguay, Laura Vera Righi, la quale ha ricordato che in Trentino è stato costituito un nuovo governo provinciale, al

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quale è importante far giungere il messaggio che tutto ciò che viene fatto assieme ai trentini all’estero è di somma importanza e valore per mantenere viva questa grande comunità. Ancora una volta non è mancato all’appuntamento l’Ambasciatore d’Italia in Uruguay, Gianni Piccato, che ha segnalato l’importanza di saper leggere i cambiamenti in corso ed ha elogiato il lavoro svolto negli ultimi anni dalla collettività trentina d’Uruguay, tanto da considerarlo come un possibile modello da seguire per le altre associazioni italiane. Infine le parole del coordinatore generale dei Circoli trentini d’Uruguay, Jorge Zas, recentemente insignito del titolo di Cavaliere dell’Ordine Stella d’Italia per il suo eccezionale impegno a favore della promozione delle tradizioni culturali d’Italia, che ha espresso soddisfazione per l’esito dell’incontro ed ha invitato i presenti a continuare a guardare avanti e proseguire con queste belle ed


CIRCOLI L’Ambasciatore d’Italia in Uruguay, Gianni Piccato, ha elogiato il lavoro svolto dalla collettività trentina. I Circoli trentini hanno ribadito il loro impegno a lavorare insieme per il raggiungimento di una serie di obiettivi: come organizzare periodiche occasioni di incontro, mettere a disposizione borse di studio per l’apprendimento della lingua italiana, promuovere la cultura trentina utili iniziative. In seguito i rappresentanti dei Circoli presenti - di Carmelo, Colonia del Sacramento, Rivera - Livramento, Montevideo ed anche della delegazione di Nueva Palmira - hanno presentato le loro rispettive realtà ed attività, idee e proposte, momento culminato con una dichiarazione congiunta per un impegno specifico da parte degli stessi nel proseguire a lavorare assieme per raggiungere una serie di obiettivi concreti, tra i quali: • si conferma l’importanza di questi incontri che permettono il contatto diretto tra gli esponenti della collettività trentina ed i loro Circoli, facilitando lo scambio di esperienze e conoscenze reciproche, per sviluppare progetti in comune; • i Circoli lavoreranno assieme per promuovere la cultura trentina, costumi e tradizioni, in special modo puntando alla diffusione della lingua e cultura italiana; • si cercherà di disporre di borse di studio per l’apprendimento

Durante l’evento sono state consegnate della targhe ricordo all’Ambasciatore (in alto a destra), ai rappresentanti dei Circoli trentini di Carmelo, Colonia del Sacramento e Rivera-Livramento, a Roberto Paolazzi e Laura Vera Righi e ai direttori dei cori, Enrique Pittamiglio (Carmelo) e Fernando López (Montevideo).

della lingua italiana e si promuoveranno le varie espressioni artistiche dei trentini d’Uruguay; • si continuerà la gestione con la rete trentina delle Università, con l’obiettivo di promuovere l’interscambio di studenti, docenti e ricercatori oltreché di corsi e titoli di studio che possano essere riconosciuti in entrambi i Paesi; • si inviterà la collettività trentina d’Uruguay a partecipare al terzo incontro regionale Trentino

che si realizzerà in Argentina durante il prossimo anno; • il prossimo incontro nazionale si terrà nella località di RiveraLivramento nel 2021. In seguito i presenti hanno partecipato ad un’interessante visita guidata alla città di Montevideo, potendo meglio apprezzare vari monumenti storici della capitale, in particolare alcuni dello scultore di origini trentine Edmundo Prati (1889-1970). L’attenzione

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è stata posta anche sugli edifici progettati da architetti italiani, direttamente o in collaborazione con altri professionisti, come l’emblematico Palazzo Salvo (1928), gemello di quello presente a Buenos aires (palazzo Barolo), lo storico Teatro Solis, il più antico del sudamerica (1856) e la sede del Parlamento dell’Uruguay, uno dei palazzi legislativi più belli al mondo, inaugurato nel 1925 in commemorazione del 100° anniversario della dichiarazione d’indipendenza. Tornati nella sede del Circolo i Cori dei Circoli Trentini di Montevideo («Stella Alpina») e di Carmelo hanno deliziato ed emozionato i partecipanti con delle bellissime esecuzioni di varie canzoni italiane e uruguayane, tra le quali ovviamente anche l’«Inno d’Italia», quello al Tentino e quello d’Uruguay, ricevendo numerosi applausi. Il tutto è finito, per ora, con un’ottima cena seguita poi da balli vari, per ricordarci che la gente latina ha la musica nel sangue. R.P.

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EDITORIA

Le vite dei rifugiati di ieri e di oggi, storie vere per un mondo migliore «A

nche Superman era un rifugiato. Storie vere di coraggio per un mondo migliore»: sono titolo e sottotitolo del libro presentato, il 9 marzo scorso alla Sala della Cooperazione di via Segantini a Trento. L’evento è stato promosso dalla Federazione Trentina della Cooperazione, da «Il battello a vapore» collana di libri per ragazzi di Edizioni Piemme e da Unhcr - Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati. Il libro raccoglie e propone al lettore «le vite incredibili di rifugiati di ieri e di oggi». Sono state raccontate da dodici autori: Igiaba Scego, Paolo Di Paolo, Flora Farina, Carlo Greppi, Michela Monferrini, Davide Morosinotto, Helena Janeczek, Francesco D’Adamo, Patrizia Rinaldi, Lilith Moscon, Alessandro Raveggi, Giuseppe Palumbo. Una dozzina di racconti che intrecciano le storie vere dei rifugiati di oggi con quelle dei rifugiati del passato. «Vite parallele accomunate da un sogno, una passione, un talento e il coraggio di metterli al servizio degli altri – si legge nel risvolto di copertina – Pittori, musicisti, atleti, cantanti, poeti, registi, fotografi, scrittori (e supereroi) che, ieri come oggi, inseguono la semplice quanto folle idea di rendere il mondo più bello, perché diverso». Durante l’incontro, moderato dal giornalista Alberto Faustini (direttore dei quotidiani Trentino e Alto Adige) è intervenuta Marina Mattarei, presidente della Cooperazione Trentina. «Io qui rappresento il vasto mondo cooperativo che fa della solidarietà e della mutualità la propria ragion d’essere – ha os3 - 2019

Pittori, musicisti, atleti, cantanti, poeti, registi, fotografi, scrittori, sono i protagonisti dei racconti del libro «Anche Superman era un rifugiato» servato – Ricordo il 21 gennaio scorso quando Alidad Shiri, uno dei protagonisti di questo libro, venne nel mio ufficio e mi raccontò una parte della sua storia. E credo che, in maniera spontanea, la presidente della Cooperazione Trentina non potesse che aderire con entusiasmo a questo progetto che, oltre alla presentazione del libro, cerca di sensibilizzare sul tema». Ha poi aggiunto che «la terra trentina è sempre stata accogliente e la Cooperazione come moda-

lità e visione della socialità è da sempre un anello fondamentale. La cooperazione crea ponti, stabilisce relazioni, esercita la reciprocità. Penso che – ha proseguito la cooperazione possa fare ancora molto. Gestire l’emergenza è un passaggio: necessario, doveroso, civile. Tuttavia occorre pensare a qualcosa di più, al dopo. I rifugiati possono essere risorse e non problemi, come bene ci insegna questo libro. Molto però dipende da noi. Se dall’amministrazione pubblica ci aspettiamo progetti

di intervento e risorse sta a noi poi tradurre concretamente questi progetti in iniziative reali, creare le condizioni, una base sociale adeguata e preparata, la cultura del rispetto dell’altro, dello scambio e della conoscenza. Credo che la cooperazione in questo possa giocare un ruolo da protagonista. In accordo, se possibile, con le pubbliche amministrazioni, ma soprattutto attivando la rete delle collaborazioni e quel movimento che va sotto il nome di privato sociale, del volontariato e della solidarietà che è un tessuto forte del nostro Trentino. Forse il messaggio che può uscire da questo convegno è proprio questo: prima di aspettare che qualcun altro intervenga, proviamo a farlo noi. Ne abbiamo la capacità, dobbiamo consolidare la consapevolezza della nostra forza. E faccio mia la chiusura del racconto di Alidad. Il mio non è un manifesto politico: è un semplice invito all’umanità». Oltre alla presidente della Federazione Trentina della Cooperazione sono intervenuti Carlotta Sami, portavoce Unhcr (l’Agenzia Onu per i Rifugiati ) per il Sud Europa, Lino Guanciale, attore e testimonial Unhcr e Alidad Shiri, scrittore e giornalista. «Anche Superman era un rifugiato» è iniziativa editoriale con una finalità solidale: per ogni copia venduta viene donato un euro in favore delle attività di Unhcr, che dal 1951 fornisce protezione e assistenza a rifugiati, richiedenti asilo, sfollati interni e apolidi. L’Agenzia è presente in 128 Paesi nel mondo è stata insignita due volte del Premio Nobel per la Pace. (Uff. St. Coop. Trentina)

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EDITORIA IL VOLUME RIPORTA TRENTA INTERVENTI PUBBLICATI SULLA NOSTRA RIVISTA E SUI QUOTIDIANI «TRENTINO» E «ALTO ADIGE»

Un libro che cerca di raccontare e far capire ai lettori conquiste e contraddizioni dell’Europa «Q

uello che sicuramente non difetta negli scritti di Vittorino Rodaro sull’Unione Europea è l’entusiasmo e la partecipazione che ci mette nell’esporre le idee in cui crede. Se in un primo approccio alla lettura ci si può sentire coinvolti e spesso travolti dall’ardore di chi scrive, rileggendo poi con calma e soppesando in maniera più analitica le parole ed i concetti che si susseguono, allora si capisce che dietro questo fervore c’è anche tanta conoscenza, tanta partecipazione umana, tanto coinvolgimento personale, ma soprattutto molta speranza che l’utopia un giorno possa trovare un po’ più di concretezza»: inizia così la prefazione di Alberto Tafner, presidente della Trentini nel mondo» al libro «L’Europa siamo noi» (ams Edizioni), di Vittorino Rodaro. Il volume riporta trenta interventi a firma di Rodaro - che dal 2001 a fine febbraio 2013 ha diretto l’Ufficio per i rapporti con l’Unione europea della Provincia autonoma di Trento a Bruxelles - scritti prevalentemente nel triennio 2017-2019 e che sono stati pubblicati, quasi tutti, dalla nostra rivista (nella rubrica «60 anni d’Europa») e dai quotidiani Trentino e Alto Adige. «Leggendo insieme tutti gli articoli - scrive nella postfazione Alberto Faustini, direttore dei due quotidiani al tempo della loro pubblicazione - si capisce quanto sia importante occuparsi dell’Europa: perché da quell’ufficio Vittorino - vivendo

La complessità di norme e procedure ha contribuito in maniera rilevante a rendere lontana l’Unione dalla percezione dei suoi cittadini. Si è andata consolidando una non-narrazione della costruzione comunitaria, fatta di slogan, mezze verità, palesi menzogne. Le radici di un certo populismo affondano proprio in questo pantano indistinto di giuste rivendicazioni, false informazioni, inganni e inaccettabili proposte di ritorno ad un passato che credevamo sepolto e dimenticato un’esperienza importantissima in anni che hanno visto una profonda trasformazione - ha potuto vedere le cose da vicino e da lontano, occupandosi di tutto. Mai troppo vicino. Mai troppo lontano. Sempre attento al grande scenario e a quello più a portata di mano». «Frequentando le istituzioni europee - “confida” Rodaro in apertura del libro - mi sono reso conto di quanto l’organizzazione comunitaria sia complessa, non facile da capire e più difficile ancora da raccontare. Questa difficoltà di lettura dell’agire comunitario, la complessità di norme e procedure, ha contribuito in maniera rilevante a rendere lontana l’Unione dalla percezione dei suoi cittadini. Si è andata consolidando una non-narrazione della costruzione comunitaria, fatta di slogan, mezze verità, palesi menzogne con lo scopo di acquisire vantag-

gi elettorali dalla rabbia e dalla sfiducia della gente. Le radici di un certo populismo à la carte - scrive ancora Rodaro - affondano proprio in questo pantano indistinto di giuste rivendicazioni, false informazioni, inganni e inaccettabili proposte di ritorno ad un passato che credevamo sepolto e dimenticato». Rodaro definisce i suoi scritti «articoli che cercano di raccontare e di far capire ai lettori l’Europa, con le sue conquiste e con le sue contraddizioni, cercando di evidenziare i luoghi comuni e le scorrette informazioni che hanno troppo spesso caratterizzato la narrazione dei media. Perché l’Europa siamo noi, i suoi cittadini, e noi dobbiamo compiere, democraticamente e consapevolmente, ogni sforzo per raccontarla, cambiarla e renderla più forte». Articoli «talvolta, politicamente scorretti e sempre, comunque,

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attribuibili alla mia sola responsabilità anche nella scelta di autori che vi sono citati». Scritti nei quali Rodaro, come afferma nella prefazione Tafner, «accanto al rifiuto di luoghi comuni che dipingono un’Europa come una palla al piede in ostaggio di burocrati e di intrighi che speculano sulla lunghezza dei cetrioli e la dimensione delle vongole, si può leggere una difesa appassionata del senso di Comunità che opera a salvaguardia di interessi comuni e condivisi e non venga vista solo un lussuoso parcheggio per i trombati delle politiche nazionali». Per Tafner «quello che sicuramente non scarseggia in Vittorino Rodaro nell’esposizione del suo pensiero, è anche il coraggio» e «bene ha fatto Rodaro a scrivere in difesa di questa idea di Comunità Europea, pur avendo coscienza di ritrovarsi in questo momento di passaggio epocale tra le poche vox clamantis in deserto, ma nella consapevolezza che proprio per questo motivo c’è sempre più bisogno di arginare e contrastare il frastuono, gli strepiti e lo schiamazzo che attraverso i sempre più diffusi e professionalmente inaffidabili social-media, formano l’opinione comune prevalente».

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DAL TRENTINO CON C CO N LA NASCITA DELL’ERA DEI CONSUMI SI È TRASFORMATO DA OGGETTO DI LUSSO A BENE DI MASSA

Il ventaglio, un perfetto strumento di promozione

Foto Romano Magrone

C

on la nnascita dell’era dei consumi e della pubblicità moderna, il ventaglio si trasforma da oggetto di lusso a bene di massa, grazie all’evoluzione delle tecniche di produzione e all’impiego di materiali poveri come legno, carta e cartone. In passato manufatto di pregio, di fattura artigianale, diventa infatti con il tempo un prodotto industriale distribuito su scala globale, perdendo mano a mano la sua aura di preziosità ma mpliarsi vedendo enormemente ampliarsi la sua diffusione. osIl Museomontagna possiede una collezione dii circa 130 ventagli promozionali di soggetto montano. Magnificenza, grandiosità e solennità sono i termini no che meglio commentano nza così la ragione di una presenza fi di imperante nell’iconografia oggetti che, per contro e per loro stessa natura, appaiono come piccoli e fragili. Il ventaglio promozionale nasce in Europa a metà Ottocento come veicolo di promozione turistica per alberghi, luoghi termali ed eventi, come le grandi Esposizioni nazionali e internazionali, rappresentate in illustrazioni dettagliate – ancora lontane

dall’icasticità del linguaggio visivo del Novecento – dove trovano spazio anche i villaggi alpini effimeri allestiti in tali occasioni e gli scenari montani. Con il nuovo secolo, e in particolare negli Stati Uniti, tutti iniziano a riconoscere in questo oggetto uno strumento perfetto per pubblicizzare le più svariate tipologie di servizi e prodotti: il produttore

di scarpe, il droghiere che lo usa come piccolo campionario prêtà-porter, le sale da ballo che ne fanno una sorta di réclame e le imprese di servizi, prime fra tutte quelle di onoranze funebri, che lo utilizzano come vero e proprio biglietto da visita. I ventagli promozionali sono una fotografia del tempo, la testimonianza culturale e antropolo-

gica di un luogo e il souvenir di paesaggi naturali e montani. Con essi è percorribile l’evoluzione delle strategie di comunicazione connesse al gusto figurativo: dalla pittura di tradizione ottocentesca al Liberty, fino alle avanguardie artistiche. Se in alcuni casi la preminenza è lasciata alla montagna, libera di occupare in maniera totalizzante

PER LA TERZA VOLTA HA APERTO LE PORTE DEL SUO GIARDINO A PISSOL DI PERGINE PER L’INIZIATIVA «TELE ALL’ARIA APERTA»

Cornelia Bernardi, un’artista ospitale Per la terza volta, il 13 e 14 aprile, l’artista Cornelia Bernardi ha aperto a tutti i curiosi il suo giardino e il proprio studio d’artista in località Pissol a Pergine Valsugana. Per l’edizione 2019 di «Tele all’aria aperta», sono state esposte opere, realizzate con una molteplicità di tecniche pittoriche, frutto della collaborazione con il gruppo Fotoamatori di Pergine Valsugana, da cui sono state selezionate le foto di Carla Manincor, Teresa Lopez-Arias, Nicola Dallepiatte, Silvia Tonelli e Anastasia Oss. 3 - 2019

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Altre dieci opere, sono state realizzate prendendo spunto dagli scatti che hanno attirato l’attenzione di Cornelia, come quello della scrittrice e fotografa Wolftraud Schreiber De Concini, le cui opere sono state esposte in numerose mostre. Vi era poi uno scatto con il tramonto sul mare dell’amata Sicilia, opera di Giliola Galvagni, perginese ed autrice di tre romanzi molto apprezzati dal grande pubblico. Oltre opere ispirate dalle fotografie, in tutto quindici, c’era in mostra una tela ispirata dalla


DAL TRENTINO Fino all’11 maggio Palazzo Roccabruna ha ospitato una mostra dedicata ai temi della montagna,dell’esplorazione e dell’avventura che ha fatto da cornice alle iniziative del Trento Film Festival. a Quest’anno la pluriennale collaborazione fra o il Museo nazionale della montagna di Torino e la Camera di Commercio di Trento a ha proposto una collezione di ventagli a tema montano che ha condotto i visitatori in un percorso fra le terre alte del mondo all’insegna di una raffinata eleganza

il fronte del ventaglio, in altri casi, prodotti e ambientazioni montane dialogano in maniera sinergica. Ecco allora che una fragranza dal nome Himalaya Bouquet non potrebbe avere set migliore se non quello di un panorama

lettura di una poesia di Massimo Dorigoni, poeta, scrittore e alpinista di Ischia di Pergine. Cornelia Bernardi, classe 1958, è un’artista autodidatta ed ecletti-

montano; un copertone Good Year dichiara la propria capacità di essere prestante anche sulle strade di montagna; il pane in cassetta Tip-Top ricorre all’immagine di una cima innevata per fare intendere che quel tipo di alimento è il meglio che si possa desiderare e raggiungere; l’aperitivo Bonal è prodotto con la genziana raccolta da una fanciulla in costume tradizionale; il cioccolato Suchard Milka allude

alla genuinità del latte alpino con il cane San Bernardo, più tardi sostituito dalla mucca lilla che tutti conosciamo. Con questo progetto il Museomontagna prosegue nella valorizzazione del patrimonio del suo Centro Documentazione. Secondo un nuovo approccio curatoriale e allestitivo, l’esposizione offre al visitatore una contestualizzazione dei ventagli nei diversi ambiti culturali di

ca, che si dedica all’arte pittorica, grafica e materica, dando libero sfogo alle proprie emozioni. Scopre la sua grande passione per l’arte in giovane età e, come

si legge nella sua biografia, «la vena artistica torna a farsi sentire nel nuovo millennio, quando i figli sono ormai grandi e troppe nuove idee pulsano e non smettono di bollirle in testa». Cornelia Bernardi sarà fra le protagoniste della seconda edizione di «Riflessi di acqua e olio», la manifestazione che si svolgerà sabato 13 luglio a partire dal pomeriggio e per tutta la serata, con la partecipazione di oltre 35 artisti che porteranno le loro opere sulle sponde del lago di Canzolino.

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loro produzione, grazie alla presenza in mostra di materiali coevi conservati al Museo, come fotografie, manifesti e altre carte da collezione. La mostra è stata realizzata con la Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura Di Trento, e con il Consiglio Regionale del Piemonte, a conferma della volontà e della capacità del Museo di condividere progettualità con enti e istituzioni di rilievo, sensibili all’importanza della cultura della montagna. Inoltre, il lavoro di preparazione è stato occasione di confronto e collaborazione internazionale con il Museo del Ventaglio inglese (The Fan Museum, London), autorevole riferimento di settore per studiosi e appassionati. Marco Ribetti Vice direttore Museomontagna - Torino

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LI RICORDIAMO COSÌ ERA STATO TRA I FONDATORI, E PRESIDENTE PER VENT’ANNI, DEL CIRCOLO DI WINTERTHUR

Cordoglio in Trentino e in Svizzera per la scomparsa di Vittorio Ducati

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l 21 febbraio 2019 ci ha lasciati, all’età di 91 anni, Vittorio Ducati, da sempre amico della Trentini nel Mondo, presidente del Circolo trentino di Winterthur, in Svizzera, per vent’anni. Era nato il 12 settembre 1927 a Valsorda un piccolo paese sulla strada che da Trento sale a Vigolo Vattaro. Nel 1951, dopo aver lavorato per cinque anni in una ditta trentina, emigra in Svizzera ed entra come operaio alla RIETER di Winterthur, una importante industria a livello mondiale nel settore tessile. Lavora ininterrottamente presso la stessa azienda fino alla meritata pensione, raggiunta nel settembre 1986. L’attaccamento al lavoro, l’impegno, la serietà e la capacità professionale lo porteranno, dopo solo quattro anni di lavoro, al prestigioso incarico permanente di vice-capo reparto nel suo settore produttivo. Dinamico e socievole anche al di fuori dell’ambito lavorativo, la costituzione, nel 1961, del Circolo Trentino di Winterthur aderente alla Associazione Trentini nel Mondo, lo vide protagonista,

assieme ad altri. Nel 1966 viene nominato presidente del Circolo trentino, carica che conserverà fino al 1986, anno in cui, raggiunta la meritata pensione, farà rientro in Trentino a Piazze di Bedollo, il paese natale della moglie Rita. Sotto la sua presidenza il Circolo di Winterthur crescerà sia come numero di soci aderenti che come attività, diventando uno dei più numerosi e partecipati circoli trentini della Svizzera. Il Circolo diventa un importante luogo di aggregazione, di formazione e di apertura all’esterno per i numerosi emigranti trentini, spesso isolati da un punto di vista sociale e talora discriminati nella comunità locale. Ancora oggi il circolo di Winterthur è vitale e accreditato presso le istituzioni culturali, politiche ed amministrative della città. Per la sua attività nel lavoro ma soprattutto nella comunità, viene insignito, nel 1971, della onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana. Nel lontano 1951, dopo i primi mesi di lavoro in Svizzera, Vittorio rientra in Italia col treno per

trascorrere le vacanze natalizie; il caso gli fa incontrare una ragazza trentina, di nome Rita, emigrata a Thalwill, città nel Cantone di Zurigo, anch’essa rientrante per le vacanze natalizie. Sempre il caso (?) li fa rincontrare sullo stesso treno al rientro in Svizzera. Il «caso» li porta all’amore e al matrimonio, durato per ben 63 anni, allietato dalla nascita dei due figli Valentino e Maria Luisa, sposati e residenti in Svizzera, da cinque nipoti e due pronipoti. Vittorio e Rita, rientrati a Bedollo nel settembre 1986 per godersi la meritata pensione, partecipano attivamente alla fondazione del Circolo trentino degli ex emigrati in Svizzera e del Circolo Pensionati ed Anziani di Bedollo, circoli che mantengono la loro attività, preziosa per quanto riguarda la organizzazione di incontri turistico- culturali nel segno dell’amicizia, dell’incontro, del ricordo delle esperienze individuali e collettive vissute in tanti anni di lavoro. Vittorio Ducati lascia un segno indelebile nel cuore di tutti coloro che lo hanno conosciuto ed apprezzato.

L’Associazione Trentini nel Mondo porge alla signora Rita sinceri sentimenti di apprezzamento e di riconoscente ricordo del «nostro» Vittorio. Aldo Degaudenz

Melbourne, l’ultimo saluto a Giulietta Bettega «S ono nata a Imer nel 1935 in un paesino o di montagna, glia Romal’ottava dei nove rampolli della famiglia gna – papà Rocco grande lavoratore e retto, mamma rande Domenica bonaria e affabile – genitori di grande rispetto. Tutto il clan passava l’annata tra Imer e Solan». uCosì qualche anno fa, si era presentata Giulietta (Giulia) Bettega in una testimonianzaa autobiografica, simpatica e poetica. Al suo funerale, giovedì 31 gennaio, a Fawkner-Melbourne (Australia), la figliaa Caterina ha letto altri stralci della storia dii Giulietta. Prima dell’ultimo Natale, Giulietta avevaa la partecipato alla festa dei Trentini, insieme alla figlia Ida e ad altri Trentini di Melbourne. (la si può vedere nella foto pubblicata a paginaa 18 ltima del numero 11-12/2018: è in seconda fila, ultima a destra). Ma verso la metà di gennaio ha dovuto subire un ù ripresa. E intervento chirurgico, dal quale non si è più aggiunto il marito pochi giorni dopo il suo 84° compleanno, ha raggiunto 3 - 2019

Giovanni (Nin (Nino), deceduto nel 2002. Giuliett fa parte di quel gruppo di emigranti dal Giulietta Primier Primiero degli anni ’50-’60 (Pradel, Trettel, Simori, Betteg Bond, Brandstetter, De Paoli...) che a MelBettega, bour bourne hannno costituito con le loro famiglie un for forte nucleo di continua e attiva partecipazione al alle attività del Circolo Trentino. Molti hanno già raggiunto il vero «paradisso», e tutti hanno lasciato una forte tradizione ddi lavoro, onestà, fede pratica, amore alla ffamiglia, ospitalità e impegno cristiano nelle lloro parrocchie. Giulietta è stata un’autentica ttestimone di questa tradizione. Giulietta ha lasciato in Italia ancora due so sorelle e un fratello, mentre un fratello e una sor sorella sono deceduti a poca distanza di tempo. La ppartecipazione al funerale, celebrato da Padre Berta Bertagnolli, di molti paesani e amici Trentini ha dato co conforto alle figlie Ida e Caterina e al figlio Dario e alle al loro famiglie. A loro la comunità Trentina rinnova sent sentite codoglianze. Padre F. Bertagnolli

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GENTE E FATTI DURANTE LA MANIFESTAZIONE SI SONO SVOLTI IN CITTÀ 144 EVENTI IN TRENTA LUOGHI E SONO STATI PROIETTATI 127 FILM

Trento Film Festival, in crescita e sempre più internazionale A

Foto Sara Lattisi

Più di 22.000 biglietti al cinema, oltre 11.000 spettatori tra serate evento, appuntamenti letterari e laboratori. Grande seguito sui social, con più di 370mila visualizzazioni tra le quali il Parco dei Mestieri, dove nonostante diversi giorni di maltempo i “piccoli festivalieri” hanno partecipato numerosi ad attività e laboratori: si è registrata infatti la presenza di circa 6.028 visitatori (nel 2018 erano stati 5.940). Per le mostre i dati non sono ancora definitivi, perché diverse sono ancora aperte al pubblico, ma le prime stime confermano una crescita rispetto all’edizione dello scorso anno, durante la quale i visitatori sono stati piuè di 9.000. Interessanti i dati sul fronte “social”, canale di comunicazione su

cui il festival investe moltissimo: dal 9 aprile al 6 maggio, sono state raggiunte complessivamente piuè di 200.000 visualizzazioni dei contenuti su Facebook e più di 50.000 interazioni, con un rapporto 4/1 fra visualizzazioni e interazioni. I follower della pagina Facebook sono aumentati da 18.700 a più di 20.200, mentre su Instagram sono quasi raddoppiati arrivando a 2.185, con oltre 161.000 visualizzazioni nei soli giorni del festival, con più di 12.000 utenti raggiunti su questo canale. Complessivamente, sommando Facebook e Instagram, il festival ha ottenuto più di 370.000 impression (visualizzazioni) dei contenuti, piuè di 60.000 visualizzazioni dei video (in particolare i trailer dei film) e più di 80.000 interazioni complessive con i contenuti pubblicati. «Ma il festival non si ferma», ha aggiunto la direttrice Luana Bisesti. «Proprio oggi parte la decima edizione del Trento Film Festival a Milano, in collaborazione con Fondazione Cineteca Italiana, e sono già cominciati i lavori per l’edizione autunnale di Bolzano». Continuano gli appuntamenti del Trento Film Festival 365, il festival “in tour” tutto l’anno in Italia. «A giugno sarà disponibile il nuovo catalogo - ha continuato la direttrice - con una vasta selezione dei film apprezzati dal pubblico nel corso di questa indimenticabile 67a edizione». Uff. Stampa TFF

Foto Lukas Del Giudice

al cinema – contando anche le serate di Avvicinamenti - sono state 22.250, in aumento rispetto al dato già positivo del 2018, che era di 21.049. Alle serate evento hanno assistito 4.957 spettatori, mentre alla rassegna dell’editoria di montagna MontagnaLibri, in piazza Fiera, si è registrata la presenza di 26.895 persone. Agli appuntamenti letterari, convegni, laboratori ed eventi, si sono registrate 6.247 presenze. Notevole successo hanno riscosso anche le iniziative del TFF Family (il «festival nel festival», dedicato alle famiglie),

Foto Federico Gazza

nche se il sipario si è ufficialmente chiuso, gli echi della 67a edizione del «Trento Film Festival» risuonano ancora tra le strade e le piazze di Trento, dove si sono svolti - in oltre 30 location - 144 eventi, con ben 127 film proiettati al cinema, sempre con un grande successo di pubblico. «Considerando i biglietti staccati al cinema, quelli alle serate evento in teatro, l’afflusso di pubblico alle mostre, agli incontri letterari e ai convegni – ha spiegato il presidente del Trento Film Festival, Mauro Leveghi in termini di pubblico il festival è cresciuto rispetto allo scorso anno di oltre il 7%, confermando il trend positivo che ormai continua da numerose edizioni. Peraltro il dato di quest’anno è ancora più significativo perché, in considerazione dei ponti e delle festivitaè pasquali, il programma si è svolto in nove giorni, rispetto agli undici dell’edizione scorsa. Siamo naturalmente molto soddisfatti per i risultati raggiunti, innanzitutto perché il pubblico ha manifestato tanto entusiasmo e partecipazione, e poi perché il nostro è stato un grande lavoro corale, di gruppo, con oltre 300 tra partner, staff e volontari che animati da passione, professionalita ed entusiasmo, hanno contribuito a fare crescere un evento del territorio dal respiro sempre piu internazionale. Al pubblico e a tutti loro, a nome del festival esprimo il più vivo ringraziamento». In particolare, le presenze

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GENTE E FATTI NELLA SUA TESI DI LAUREA ALL’UNIVERSITÀ DI TRENTO, STEFANIA MARTINI HA RACCOLTO UNA COMMOVENTE INTERVISTA

Emigrazione in Cile, andata e ritorno: la storia della famiglia Bonani - Moggio Stefania Martini di Revò, in val di Non. si è laureata il 21 dicembre 2018 presso la facoltà di lettere e filosofia dell’Università di Trento, in Studi storici e filologico-letterari, discutendo la tesi dal titolo «Crescita e sviluppo dell’economia del Trentino Alto Adige nel secondo Novecento». Nella sua ricerca Stefania analizza con chiarezza l’economia, lo sviluppo e la crisi che segnarono il XX secolo in Italia e in Trentino. L’argomento è molto interessante. Risulta curioso e a tratti commovente il capitolo che riguarda l’emigrazione guidata in Cile degli anni ’50 e ’60. Nella tesi sono raccolti i dati delle tante

famiglie emigrate in quel Paese. In particolare racconta la dura esperienza della famiglia di Pio Bonani e Carmela Moggio di

Rumo partiti nel 1951 per la regione di Vega Sur de La Serena e rimpatriata nel 1973. L’intervista a Carmela e alla figlia Paola, nata

nel 1952 in Cile, risulta una delle rare esperienze descritte in prima persona. Stefania inserisce nella sua relazione alcune belle foto della famiglia Bonani, approfondisce bene l’argomento anche dal punto di vista politico, aiutando a capire speranze, fatiche e delusioni che hanno spinto tante famiglie ad intraprendere un viaggio così difficile. Molti ricordi si alternano in uno spezzone di vita che, se non raccolti e trascritti, l’oblio del tempo cancella.

È STATA ELABORATA DA SARA RICCHI AL TERMINE DEL SUO CORSO TRIENNALE IN SOCIOLOGIA ALL’UNIVERSITÀ DI TRENTO

Una tesi di laurea sui trentini in Argentina La nostalgia e la volontà di creare una rete di soccorso e supporto da un lato e la gratificazione derivante dalla partecipazione dall’altro, sono due delle principali ragioni che hanno portato alla nascita dei Circoli trentini in Argentina: è una delle riflessioni proposte da Sara Ricchi nella sua tesi di laurea intitolata «L’essenza della cultura materiale nel processo migratorio: dal Trentino all’Argentina», presentata a fine marzo al termine del suo corso di laurea triennale in Sociologia, presso l’Università degli studi di Trento. Come specificato nell’introduzione, scopo del lavoro condotto per la tesi di laurea era «indagare alcune dimensioni del processo migratorio che coinvolge i trentini diretti in Argentina 3 - 2019

alla fine dell’Ottocento e nei primi decenni del Novecento» con il fine di «analizzare tale esperienza dalla prospettiva della dimensione domestica e, più in generale, della cultura materiale, focalizzando l’attenzione sull’influenza di questi elementi nella memoria degli emigrati e nel loro legame con il passato». Sara ha consegnato una copia della sua tesi alla Trentini nel mondo, alla quale rivolge «un ringraziamento particolare» per averla messa in contatto con la comunità trentina in Argentina: in preparazione della tesi Sara ha avuto modo di frequentare il Circolo trentino di Buenos Aires e di partecipare all’«Incontro dei Circoli trentini dell’Argentina», che si è svolto a Rosario nel novembre dell’anno scorso.

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CALENDARIO 1 maggio C.T. Liegi (BE): gita di trekking a Esneux

15-16 giugno Incontro dei circoli trentini del Rio Grande do Sul - Brasile

4 maggio C.T Gaspar (BR) 2° camminata “Villa d’Italia”

16 giugno C.T. Zofingen (CH): gita sociale

A Montevideo (UY): IV Incontro nazionale dei circoli trentini dell’Uruguay

17 – 27 giugno C.T. Montevideo (UY): viaggio alla scoperta del Trentino

4-5 maggio A Canberra (AUS): incontro Presidenti dei Circoli trentini dell’Australia

18 giugno C.T. New York (USA): cena a tema “Ravioli”

12 maggio C.T. Buenos Aires (AR): pranzo sociale

22 giugno C.T. Toronto (CA): torneo di Golf

13 - 19 maggio C.T. Bento Gonçalves (BR): partecipazione alla 5° settimana della Cultura e dell’Arte italiana

27 giugno C.T. Seattle (USA): Assemblea generale 27 giugno al 28 luglio Canal San Bovo (TN): Mostre “e-Migr@zione Storia e attualità di un fenomeno che esiste fin dalle origini dell’umanità” e “Vitigni migranti” a cura dell’Associazione Trentini nel Mondo

15 - 19 maggio Oradea - Romania: Trento Film Festival in trasferta con la collaborazione del Consolato Generale Onorario della Romania Trentino Alto Adige e l’Associazione Trentini nel Mondo

6-7 luglio A Storo (TN) Festa Provinciale dell’Emigrazione

16 maggio C.T. Charleroi (BE): gita alla scoperta di Liegi

C.T. La Lorena (FR): Festa della polenta

3-18 agosto A Ledro Mostra “e-Migr@zione Storia e attualità di un fenomeno che esiste fin dalle origini dell’umanità” a cura dell’Associazione Trentini nel Mondo

19 maggio C.T. Myrtleford (AUS): “Tastes of Trentino”

8 agosto A Ledro (TN): incontro circoli trentini d’estate

C.T. Curitiba (BR): 18° festa Trentina “Colônia Santa Maria do Novo Tirol”

11 agosto C.T. Seattle (USA): Polenta picnic annuale

27 maggio – 1 giugno: A Trento, seminario dei coordinatori dei circoli trentini all’estero

C.T. Montevideo (UY): festeggiamenti per il giorno del bambino

18 maggio C.T. New York (USA): cena a tema “Ravioli”

18 agosto C.T. Toronto (CA): Picnic Anuale

31 maggio Alla Campana dei Caduti, Colle Miravalle - Rovereto: Commemorazione 10° anniversario Rino Zandonai, Gianbattista Lenzi e Luigi Zortea

23-25 agosto Ad Albany (New York): Incontro presidenti dei Circoli trentini degli Stati Uniti e Canada

1 - 2 e 8 - 9 giugno C.T. Bento Gonçalves (BR): mercatino Bento (via del Vino)

20 agosto al 20 settembre Comunità della Paganella (TN): Mostre “e-Migr@zione Storia e attualità di un fenomeno che esiste fin dalle origini dell’umanità” e “Vitigni migranti” a cura dell’Associazione Trentini nel Mondo

2 giugno C.T. Como e Lecco (IT): festa della primavera C.T. Bento Gonçalves (BR): Pallio delle Botti

20 – 23 settembre C.T. Denver – Colorado (USA): medici del Circolo trentino fanno i volontari al Seattle King County Clinic “helping to create a community of compassionate care”

9 giugno Asuncion (PY): Incontro circoli trentini Paraguay 10 – 24 giugno Comunità del Tesino (TN): Mostre “e-Migr@zione Storia e attualità di un fenomeno che esiste fin dalle origini dell’umanità” e “Vitigni migranti” a cura dell’Associazione Trentini nel Mondo

5-6 ottobre C.T. Montevideo (UY): porte aperte per il giorno del patrimonio artistico

14 giugno A Trento firma atto di impegno con la Comunità Val di Non, Vallagarina e i comuni di Predaia e Rovereto, la Associazione Culturale Padre Francesco Eusebio Chini e la Società Museo Civico di Rovereto

12 ottobre A Carmelo (UY): incontro dei professori d’italiano dei circoli trentini dell’Uruguay 13 ottobre C.T. La Lorena (FR): cena sociale

C.T. Toronto (CA): proiezione del film “Moser, scacco al tempo”

17-20 ottobre A Riva del Garda (TN): convegno “Europa di domani: 5 scenari per il nostro futuro” EZA-UNAIE

15 giugno C.T. Bento Gonçalves (BR): 3° cena Pampa Pietà e 4° festival del Cinema

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Commemorazione 10° anniversario della scomparsa di Rino Zandonai, Giovanni Battista Lenzi e Luigi Zortea PROGRAMMA Comunità Primiero

FONDAZIONE OPERA CAMPANA DEI CADUTI COLLE MIRAVALLE – ROVERETO 31 maggio 2019

17:00 Introduzione musicale - Gruppo Abies alba Interventi delle Autorità: - Alberto Robol, Reggente Fondazione Opera Campana Caduti Comunità Valsugana e Tesino

- Alberto Tafner, Presidente dell’Associazione Trentini nel Mondo - Rappresentanti delle Istituzioni Provinciali e Regionali Intermezzo musicale - Roberto Pradel, Presidente della Comunità di Primiero - Attilio Pedenzini, Presidente della Comunità della Valsugana e Tesino - Stefano Bisoffi, Presidente della Comunità della

Vallagarina Comunità Vallagarina

Esibizione musicale

19:00 Rintocchi della campana

A seguire Commemorazione religiosa con Mons. Luigi Bressan, Vescovo Emerito La rubrica «Profili» (pagine 11-13) è dedicata a Patricio Cosentino, tubista 30argentino con radici trentine, ambasciatore della musica sudamericana. 3 - 2019


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