TRENTINI
MONDO
nel
MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO onlus ADERENTE ALLA F.U.S.I.E
3/2017
Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB Trento - Taxe Percue
anno 60°
Presentato l’8 aprile a Terzolas l’«Accordo-quadro» fra la Trentini nel mondo e il Gruppo consolare dell’America Latina e Caraibi
CIRCOLI, DELEGAZIONI E FEDERAZIONI/COORDINAMENTI DI CIRCOLI dell’Associazione Trentini nel Mondo - onlus
Coordinamenti Argentina, Australia, Benelux, Bosnia, Brasile, Canada, Germania, Messico, Paraguay, Stati Uniti e Uruguay
Federazioni ITTONA (Canada e Stati Uniti)
Argentina - 57 circoli - 1 delegazione Alta Gracia, Avellaneda, Azul, Bahia Blanca, Bariloche, Buenos Aires, Catamarca, Chajarì, Chilecito, Colonia Tirolesa, Concepción del Uruguay, Concordia, Cordoba, Cordoba Sud, Corrientes, Corzuela, Cruz del Eje, Formosa, General Roca, General San Martín, La Carlotta, La Plata, La Toma, Lanteri, Las Breñas, Machagai Plaza, Makallè, Malabrigo, Malagueño, Mar del Plata, Mendoza, Olavarria, Pampa del Infierno, Presidente Roque Sáenz Peña, Puerto Tirol, Quitilipi, Reconquista, Resistencia, Río Cuarto, Romang, Rosario, Salta, San Jaime, Sampacho, San José (Depto. Colon), San Nicolas de los Arroyos, Santa Fé, Santa Rosa de la Pampa, Tandil, Tucuman, Venado Tuerto, Viedma, Villa Carlos Paz, Villa General Belgrano, Villa Ocampo, Villa Regina, Zárate - Comodoro Rivadavia
Messico - 13 circoli - 1 delegazione Aguas Calientes, Citlatepetl, Città del Messico, Colonia Manuel Gonzalez, Colonia Manuel Diez Gutierrez, Cordoba, Huatusco, Monterrey, Puebla, San Luis de Potosí, Tijuana, Veracruz, Xalapa - Cuernavaca
Australia - 8 circoli - 2 delegazioni Adelaide, Canberra, Mackay, Melbourne, Myrtleford, Perth, Sydney, Wollongong - Tasmania, Townsville Belgio - 5 circoli - 1 delegazione Bruxelles, Centre du Borinage,Charleroi, La Louviére, Liegi – Limburgo Bolivia La Paz
- 1 circolo
Bosnia - 4 circoli Banja Luka, Sarajevo, Stivor, Tuzla Brasile -
Canada - 5 circoli Alberta, Montreal, Toronto, Vancouver, Windsor & Detroit Cile - 3 circoli Copiapò, La Serena, Santiago Colombia Bogotá
- 1 circolo
Danimarca Copenaghen
- 1 circolo
Paraguay - 10 circoli Asunción, Atyrà, Caacupé, Caaguazù, Concepción, Fernando de la Mora, Lambaré, Luque, Paso Barreto, San Pedro Ycuamandiyù
Ex emigrati - 3 circoli Australia, Stivor (BIH), Svizzera
Peru Lima
Francia - 3 circoli Grenoble, Lorena, Parigi
Portogallo Portogallo
Germania - 7 circoli - 1 delegazione Colonia, Dortmund, Friedrichshafen, Monaco, Norimberga, Reno Neckar, Stoccarda – Berlino
Romania Romania
Gran Bretagna - 1 circolo - 1 delegazione Londra - Manchester Italia - 13 circoli Biella; Borgosesia; Brescia; Bresciani amici del Trentino; Como; Famiglia Trentina di Roma; Friuli; Milano; Pontino; Predazzani nel Mondo; Roma; Società Americana di Storo; Trieste Lussemburgo Lussemburgo
- 1 circolo
62 circoli
Ascurra, Belo Horizonte, Bento Gonçalves, Blumenau, Brusque, Caxias do Sul, Colatina, Coronel Pilar, Corupà, Curitiba, Divino di Laranjeiras, Encantado, Erexim, Florianopolis, Garibaldi, Gasparin, Gramado, Guaramirim, Indaial, Jahú, Jaraguà do Sul, Joinville, Jundiaì, Laurentino, Londrina, Luzerna, Nereu Ramos, Nova Brescia, Nova Trento, Ouro Fino, Passo Fundo, Pedrinhas Paulista, Piracicaba, Porto Alegre, Presidente Getulio, Rio de Janeiro, Rio do Oeste, Rio do Sul, Rio dos Cedros, Rodeio, Salete, Salvador, São Paulo, Sananduva, Santa María, Santa Olímpia, Santa Teresa, Santa Tereza do Rio Taquarì, São Bento do Sul, São João Batista, São Miguel do Oeste,São Sepe, São Valentim do Sul, Taiò, Tapejara, Trentin, Três de Maio, Tucunduva, Venda Nova do Emigrante, Veranòpolis, Vitoria, Xanxerè
L’elenco è consultabile (completo con indirizzi e nomi dei presidenti) sul nostro sito internet: www.trentininelmondo.it
- 1 circolo
Serbia Indija
- 1 circolo
- 1 circolo
- 1 circolo
Stati Uniti - 21 circoli Alliance, Chicago, Cleveland, Denver, Hazleton, Milwaukee, Minnesota, New England, New York, Norway, Ogden, Pittsburgh, Readsboro, San Francisco, Seattle, Solvay, South Alabama, South East Pennsylvania, Seattle, Southern California, Washington, Wyoming Sud Africa - 2 delegazioni Pretoria, Cape Town Svizzera - 8 circoli Amriswil, Basilea, Sciaffusa, Ticino, Winterthur, Zofingen, Zug, Zurigo Uruguay - 5 circoli Carmelo, Cerro Largo, Colonia del Sacramento, Montevideo, Rivera (S. Ana do Livramento - BR) Venezuela Caracas
- 1 circolo
EDITORIALE SOMMARIO Pagina 2 AGENDA Pagine 3-5 PRESENTATO L’ACCORDO CON IL GRUPPO CONSOLARE AMERICA LATINA-CARAIBI Pagina 6 MISSIONE ISTITUZIONALE IN URUGUAY Pagine 7-11 GENTE E FATTI Pagine 12-13 «60 ANNI D’EUROPA» Pagine 14-17 CIRCOLI (Zofingen, Hobart, ex Emigrati in Svizzera, Rivera-Livramento, Toronto, New England) Pagina 18 IN MEMORIA Pagine 19-21 DALLE VALLI Pagine 22-23 EDITORIA Pagina 24 ABBONAMENTI
ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO O.n.l.u.s. Presidente Alberto Tafner
Direttore Francesco Bocchetti
TRENTINI NEL MONDO Mensile dell’Associazione Trentini nel Mondo aderente alla F.U.S.I.E Direzione, amministrazione e redazione
Via Malfatti, 21 - 38122 TRENTO Tel. 0461/234379 - Fax 0461/230840 sito: www.trentininelmondo.it e-mail:info@trentininelmondo.it Direttore responsabile Maurizio Tomasi Comitato editoriale G. Bacca, C. Barbacovi, F. Casagrande, B. Cesconi, C. Ciola, M. Dallapè, P. Dalla Valle, A. Degaudenz, E. Formilan, B. Fronza, L. Imperadori, E. Lorenzini, A. Maistri, S.Margheri, G. Michelon, N. Paulus, L. Pontalti, F. Pisoni, S. Regazzola, V. Rodaro, P. Rossi, G. Sbetti, A. Tafner, D. Zatelli, G. ZorzI Hanno collaborato: R. Barchiesi - S. Corradini - G. Degasperi F. Bocchetti - I. Turco Autorizzazione del Tribunale di Trento n. 62 - 6 febbraio 1958 STAMPA: Grafiche Dalpiaz srl Ravina di Trento (TN) Quote di adesione: Italia: Euro 20,00; Europa; Euro 20,00 Sud America: Euro 20,00; Nord America e Australia: Euro 25,00 Socio - Euro 30,00 Conto corrente postale n. 12509386 N. 3 MARZO 2017 Stampato il 14 aprile 2017
In copertina: la presentazione dell’accordo con il Gruppo consolare (pagine 3-5)
PER CONTINUARE A MANTENERE UN RUOLO STRATEGICO HA BISOGNO DI APRIRSI E DI RECIPROCITÀ
Anche se eccellente e autonomo il Trentino non è autosufficiente
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on è solo perché si va verso la primavera ed iniziano i primi giorni di caldo, ma si avverte sempre più pressante l’urgenza di aprire porte e finestre per far circolare un po’ d’aria fresca. La realtà che stiamo attraversando – al di là del riferimento climatico – è in profonda mutazione e non sembra proprio che le prospettive di tali cambiamenti volgano al bello, per cui c’è la necessità di aprirsi a nuovi orizzonti nonostante la tendenza attuale sembra invece propensa ad ulteriori chiusure: sia fisiche che intellettuali. E proprio queste ultime si presentano come le più pericolose per la nostra terra. La mancanza di visione, il disinteresse e l’incapacità progressiva di distinguere tra la banalità degli avvenimenti e le cose importanti, l’inadeguatezza nell’assunzione di responsabilità, l’egoismo e l’indifferenza generalizzata si potrebbero probabilmente curare solamente ripassando un po’ della nostra storia. Basterebbe ricordarsi ad esempio come il Trentino sia sempre stato terra di passaggio e di invasione - così come è sempre stato terra di emigrazione - e tutto questo ha favorito grandi cambiamenti e reciproci scambi di conoscenza. Per rendersene conto basta pensare alle trasformazioni epocali di tipo urbanistico e culturale avvenute all’epoca del Concilio Ecumenico di Trento, fino ad arrivare alle trasformazioni avvenute a cavallo tra gli anni 1955 e ’65 che hanno disegnato l’aspetto attuale del Trentino. In quel decennio infatti – come avviene periodicamente - si è sentito il bisogno di cambiare aria e sono state aperte un po’ di finestre sia fisicamente che culturalmente, ma anche amministrativamente. La capacità di visione di allora, ad esempio, ha portato ad immaginare Trento e il Trentino come sede di un’università innovativa che oggi costituisce un polo culturale di eccellenza, oltre che una fonte economica di tutto rilievo. Un’altra ventata d’aria fresca è stata portata poi dalla rea-
La presentazione a Terzolas dell’«accordo - quadro» stipulato dalla Trentini nel mondo con il «Gruppo Consolare dell’America Latina e dei Caraibi nel nord Italia» dimostra che l’Associazione ha risorse e potenzialità da mettere in campo ponendosi come nodo centrale di una rete di relazioni in grado di sviluppare attività utili per l’intera comunità
lizzazione dell’Autostrada del Brennero che, oltre a collegare più facilmente il Sud con il Nord dell’Italia e dell’Europa , ha contribuito a sbloccare fisicamente l’intero territorio provinciale favorendone così la modernizzazione e la sua evoluzione. In questo decennio però, accanto alle aperture fisiche e culturali, il Trentino registra anche un’altra
Una presenza così nutrita di rappresentanze diplomatiche in Trentino, è servita anche ad avallare la posizione di controtendenza assunta dalla Trentini nel Mondo rispetto alla chiusura - sia mentale che fisica - di chi per paura gioca in difesa, innalzando muri sempre più alti e respingendo qualsiasi contatto con chi è giudicato diverso
importante apertura e cioè quella relativa alla regolamentazione territoriale ed amministrativa attraverso la realizzazione del P.U.P, il Piano Urbanistico Provinciale. Il Trentino dunque, seppure con sensibilità più o meno variabili e con momenti di consapevolezza diversi, ha saputo svolgere il proprio compito di terra d’incontro e di mediazione che la storia e la collocazione geografica gli hanno attribuito. Certamente non tutte le persone che nelle varie epoche hanno avuto compiti di guida e di governo hanno avuto la capacità di comprendere fino in fondo l’importanza strategica del loro ruolo, ma quelli che l’hanno capito sono riusciti a dare al Trentino il giusto ruolo di incontro, di programmazione e di partecipazione, sottraendolo alla semplice funzione di terra di passaggio. Una terra di confine, piccola ed aspra come la nostra, ha potuto così diventare un laboratorio di ricerca avanzato - sia nel campo scientifico che in quello delle relazioni umane, culturali e politiche - che da molti ancora oggi CONTINUA A PAG. 2
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AGENDA
Venerdì 21 aprile assemblea ordinaria dell’Associazione Lettura ed approvazione del verbale seduta precedente; relazione del Presidente; bilancio consuntivo 2016; relazione al bilancio, relazione dei revisori dei conti, approvazione; varie ed eventuali, sono i quattro punti all’ordine del giorno dell’assemblea ordinaria della Trentini nel mondo, che si svolgerà venerdì 21 aprile presso la sede dell’Associazione a Trento.
LA PROPOSTA È CONTENUTA IN UN DISEGNO DI LEGGE PRESENTATO DAL CONSIGLIERE PROVINCIALE LORENZO OSSANNA
La cultura trentina all’estero va valorizzata Istituire una settimana dedicata alla cultura trentina all’estero, finalizzata alla promozione della conoscenza della storia dell’emigrazione trentina, ma anche far si che lo spirito di appartenenza rinsaldi i legami dei tanti trentini all’estero, soprattutto delle nuove generazioni, con la terra d’origine: è quanto propone di fare Lorenzo Ossanna, consigliere provinciale del PATT e vice presidente del Consiglio Regionale, con il disegno di legge presentato il 27 marzo scorso. «In questa settimana - spiega Ossanna nella relazione al disegno di legge - verranno previsti vari eventi da organizzare in Trentino ma soprattutto all’estero, in particolare momenti culturali, ricreativi, di approfondimento e di aggiornamento anche della nuova emigrazione, secondo un programma elabora-
CONTINUA DA PAG. 1 viene preso ad esempio. E forse anche invidiato. Tutto questo comporta la necessità di esercitare un grande equilibrio, per non cadere nell’arrogante presunzione di credere che tutto sia dovuto o per non abbandonarsi tra gli allori del passato. Per questo motivo è necessario assumersi la responsabilità di aprire, di tanto in tanto, le porte e le finestre per guardare cosa succede intorno a noi e capire che il Trentino, pur con tutte le sue eccellenze e le sue competenze, non è un microcosmo autosufficiente. Anche il Trentino dunque ha 3 - 2017
to dall’Ufficio Emigrazione in collaborazione con le due Associazioni operanti nell’ambito dell’emigrazione». Nella relazione al disegno di legge Ossanna precisa che la proposta è frutto anche di «sol-
lecitazioni pervenute in tal senso dai giovani discendenti degli emigrati trentini», che hanno costruito «città e comunità con un forte senso di appartenenza» ed hanno saputo «custodire con orgoglio l’identità della propria
terra di origine, tramandandola alle generazioni successive». Il periodo nel quale dovrebbe svolgersi la manifestazione, sarà concordato fra i Presidenti della Giunta e del Consiglio della Provincia Autonoma di Trento, e cadrà prevedibilmente a ridosso del 5 settembre, Giornata dell’Autonomia, «per rimarcare l’importanza anche delle comunità trentine all’estero nella costruzione della specificità autonomistica e nel mantenimento del legame identitario di questa terra». Proprio per questo, si afferma nella relazione, «all’interno degli eventi della settimana della cultura trentina all’estero, si inseriranno momenti di approfondimento e di incontro con le realtà legate all’emigrazione appartenenti, oltre all’area trentina, anche all’area euroregionale».
Il Trentino non è autosufficiente bisogno di reciprocità. È in quest’ottica , ad esempio, che agli inizi di aprile si sono riuniti in Val di Sole, un grande numero di diplomatici in rappresentanza dei vari Paesi dell’America Latina e dei Caraibi. L’occasione per questo incontro internazionale di altissimo livello è stato fornito dalla presentazione dell’Accordo Quadro stipulato tra la Trentini nel Mondo e il Gruppo che raccoglie i Consoli del Sud America, dove più numerosa è presente la compagine trentina. Nella sala nobile di Palazzo Torraccia a Terzolas, è stata
siglata un’intesa che, oltre a portare benefici sul piano culturale e sociale, costituisce la dimostrazione di come il Trentino – in questo caso attraverso l’opera fondamentale della Trentini nel Mondo - può continuare a mantenere un ruolo strategico, usando magari le risorse e le potenzialità che un’Associazione come la nostra è in grado di mettere in campo, ponendosi come nodo centrale di una rete di relazioni in grado di sviluppare attività utili per l’intera comunità. Ma non solo. In questo caso, una presenza così nutrita di rappresentanze diplomatiche
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in Trentino, è servita anche ad avallare la posizione di controtendenza assunta dalla Trentini nel Mondo rispetto alla chiusura – sia mentale che fisica – di chi per paura gioca in difesa, innalzando muri sempre più alti e respingendo qualsiasi contatto con chi è giudicato diverso. Forse però le porte e le finestre non sono state ancora aperte a sufficienza, posto che alla cerimonia con i Consoli non hanno ritenuto di dover partecipare ne i politici provinciali e tanto meno i giornali locali. Ma questo è un altro discorso. Alberto Tafner
ATTUALITÀ È STATO PRESENTATO L’ACCORDO FRA TRENTINI NEL MONDO E GRUPPO CONSOLARE DELL’AMERICA LATINA E CARAIBI
Un passo di grande rilevanza che apre nuovi e positivi scenari per il Trentino
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n un periodo nel quale si innalzano muri e si scavano fossati, nel quale si fa sempre più generalizzata la convinzione che la risposta all’insicurezza sociale ed economica sia il rinchiudersi nei propri confini, l’Associazione Trentini nel mondo e il Gruppo consolare dell’America Latina e Caraibi nel Nord Italia manifestano con chiarezza la loro volontà di andare controcorrente e lo fanno sottoscrivendo un «accordo – quadro» di collaborazione (il testo integrale è riportato alle pagine 4-5) che ha tra i suoi obiettivi la «crescita culturale e sociale dei territori interessati». Firmato il 5 dicembre 2016, l’Accordo è stato presentato ufficialmente l’8 aprile a Terzolas, in Val di Sole, durante un incontro al quale erano presenti i rappresentanti di otto dei venti paesi che fanno parte del Gruppo consolare dell’America Latina e Caraibi. Per la Trentini nel mondo ha partecipato il presidente Alberto Tafner, insieme con una delegazione dell’Associazione composta dal vice presidente Cesare Ciola, dai membri di giunta Armando Maistri, Mauro Dallapè e Paolo Rossi e dal consigliere Vittorino Rodaro. C’era anche il presidente ono-
L’iniziativa rappresenta un atto simbolico e concreto per il consolidamento e la prosecuzione di un sempre più costruttivo rapporto di collaborazione fra il Trentino e i Paesi che hanno costituito il «Gruppo consolare» rario, Bruno Fronza, che è stato accolto calorosamente e ringraziato per il suo impegno a favore degli emigrati trentini. A fare da «padrone di casa» è stato Aldo Albasini Broll, Console onorario del Cile in Trentino Alto Adige, organizzatore dell’appuntamento, che è stato definito prestigioso e di grande significato e valore sia dal presidente del Centro Studi per la Val di Sole, Marcello Liboni, che
da Andrea Lazzaroni, sindaco di Dimaro, intervenuto per portare il saluto di tutti i suoi colleghi primi cittadini della Valle. Liboni ha affermato inoltre che l’accordo rappresenta anche «un’occasione di confronto e comprensione» e uno strumento utile per fare passi concreti verso una società migliore. Anche il presidente della Trentini nel mondo, Alberto Tafner, nel suo intervento ha ribadito che
tutte le iniziative che favoriscono apertura ed incontro rispondono ad un’esigenza della società e contribuiscono a garantirne il progresso. Con specifico riferimento al Trentino, Tafner ha ricordato il forte impulso alla crescita economica, sociale e culturale derivato dalla realizzazione dell’autostrada del Brennero e la fondazione dell’Università, due CONTINUA A PAG. 4
È STATO COSTITUITO NEL MARZO 2016.LA PRESIDENTE È LA CONSOLE DEL MESSICO A MILANO, MARISELA MORALES IBAÑEZ
Del «Gruppo consolare» fanno parte venti paesi Il «Gruppo consolare dell’America Latina e Caraibi nel Nord Italia» è stato costituito il 10 marzo 2016. Attualmente vi aderiscono venti paesi. Nel corso dell’ assemblea costitutiva alla presidenza è stata nominata Marisela Morales Ibañez, Console del Messico a Milano. Tra gli obiettivi del Gruppo rientrano: stabilire una programmazione congiunta di eventi, rafforzare la presenza latinoamericana nel Nord Italia e cooperare per lo sviluppo culturale, accademico, economico e sociale dei Paesi membri, con-
solidare i legami di amicizia e cooperazione che uniscono i pa-
esi latinoamericani e promuovere una posizione unanime del
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Gruppo Consolare riguardo a temi di interesse comune. Dei venti Paesi membri del Gruppo fanno parte anche alcuni degli stati che nel corso nella storia hanno accolto un numero più consistente di emigranti trentini e nei quali sono presenti Circoli trentini, come Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Colombia, Messico, Paraguay, Perù, Uruguay, Venezuela. Gli altri stati che compongono il gruppo sono: Bahamas, Costa Rica, Cuba, Ecuador, El Salvador, Guatemala, Haiti, Nicaragua, Panama e Repubblica Dominicana. 3 - 2017
ATTUALITÀ
Aldo Albasini Broll
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Alberto Tafner
Lorenzo Alderisio
Udalrico Fantelli
Un passo di grande rilevanza
iniziative che hanno «aperto» il Trentino e contribuito al suo sviluppo. La firma dell’accordo con il Gruppo consolare offre inoltre un esempio concerto del ruolo che la Trentini nel mondo può e deve svolgere a sessant’anni dalla sua fondazione: quello di «facilitare» le relazioni, grazie alla rete di contatti costruita nei paesi nei quali i trentini sono emigrati. Per questo nell’accordo è stato scritto che «le parti convengono di operare congiuntamente allo scopo di favorire la crescita sociale e culturale attraverso il supporto agli Enti trentini che intendano ampliare il proprio raggio di attività stringendo rapporti con istituzioni nell’America Latina e nei Caraibi».
Lorenzo Alderisio, Console Generale Onorario della Repubblica di Nicaragua e vice presidente del Gruppo consolare (che ha preso la parola facendo le veci della pre-
sidente, Marisela Morales Ibañez, impossibilitata a partecipare all’evento), ha ringraziato la Trentini nel mondo «per la mano che ha teso» e per la decisione assunta di
condividere «un percorso etico e culturale di integrazione fra i popoli». L’esperienza della Trentini nel mondo, da sempre impegnata a favorire l’inserimento degli
Calorosa accoglienza per Bruno Fronza Alla presentazione dell’«Accordo» era presente anche Bruno Fronza, presidente onorario della Trentini nel mondo (a sinistra nella foto, accanto all’on. Lorenzo Dellai, ex presidente della Provincia Autonoma di Trento). Durante il suo discorso introduttivo, Aldo Albasini, Console onorario del Cile, gli ha rivolto un caloroso saluto e ha ricordato due episodi che lo legano a Bruno Fronza: il loro primo incontro, che risale a quando Albasini aveva dodici anni e viveva ancora in Cile, e la partecipazione di Fronza al suo matrimonio. Il grande impegno di Fronza per gli emigrati trentini è stato poi ricordato nei loro interventi anche dal sindaco di Dimaro, Andrea Lazzaroni, da Udalrico Fantelli e dall’on. Lorenzo Dellai.
Il testo integrale dell’accordo-quadro T
ra le parti Associazione Trentini nel Mondo O.n.l.u.s., con sede legale in Trento, via Malfatti 21, rappresentata dal Presidente Alberto Tafner (di seguito “Trentini nel Mondo”); - Gruppo Consolare dell’America Latina e dei Caraibi nel nord Italia, con sede in Milano, Corso Giacomo Matteotti 1, rappresentato dalla Presidentessa e Console Generale del Messico a Milano Marisela Morales Ibañez (di seguito “Gruppo Consolare”); - All’onorevole presenza dei seguenti testimoni: il vicepresidente e Console Generale Onorario della Repubblica di Nicaragua a Milano, Lorenzo Alderisio, ed il Rappresentante nella regione Trentino-Alto Adige e Console Onorario della Repubblica del 3 - 2017
Cile a Trento, Aldo Albasini; Considerato il desiderio di rafforzare le relazioni internazionali tra il Trentino e i Paesi aderenti al Gruppo Consolare a livello, sociale, istituzionale e culturale; Premesso che a) la Trentini nel Mondo è un’associazione che si propone di sviluppare e consolidare relazioni di solidarietà con gli Italiani ed i Trentini e con i loro discendenti oggi residenti in diversi continenti, atte a favorire l’aggregazione e l’assistenza ai nostri connazionali, promuovendo: - attività di informazione e sensibilizzazione, di formazione tecnica e professionale come pure di educazione finalizzate all’integrazione sociale nei contesti di residenza;
- iniziative di partecipazione sociale e culturale, di impegno solidale e di servizi atte a favorire l’incontro e lo scambio tra i popoli. b) Il Gruppo Consolare si pone come agente di sviluppo socio culturale, favorendo la formazione delle competenze socio culturali ; Considerato che a) la Trentini nel Mondo è presente in 26 Paesi in quattro continenti con 220 Circoli ed in particolare nell’area dell’America Latina con oltre 130 Circoli che svolgono nei rispettivi territori principalmente attività di promozione sociale e culturale; b) la Trentini nel Mondo si impegna mettere a disposizione la propria rete di contatti anche per facilitare azioni di contatto
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e conoscenza tra enti, istituzioni interessate a intraprendere attività culturali, sociali che siano promotrici di sviluppo, conoscenza e progresso reciproci; c) il Gruppo Consolare promuove i rapporti tra i Paesi dell’America Latina e Caraibi e di questi con le diverse realtà italiane tra cui il Trentino; d) il Gruppo Consolare si impegna a svolgere azione di stimolo, di indirizzo e di appoggio funzionale a favore delle istituzioni socio culturali trentine interessate ad ampliare il loro raggio di attività. In considerazione degli obiettivi comuni, per la crescita culturale, sociale delle rispettive Comunità, le parti intendono, a mezzo del presente accordo
ATTUALITÀ
La rappresentanza consolare presente a Terzolas (da sinistra): LORENZO ALDERISIO, Console Generale Onorario della Repubblica di Nicaragua a Milano e Vicepresidente del «Gruppo Consolare»; RICARDO DUARTE, Console Generale della Repubblica Orientale del Uruguay a Milano.; GLORIA CECILIA GÓMEZ CORTES, Console Generale della Repubblica della Colombia a Milano; MARIA GABRIELA VERA BASURTO, Console Generale del Ecuador a Milano; KARLA GEORGINA MARTÍNEZ HERRERA, Console Generale della
Repubblica di El Salvador a Milano; LUIS MARTÍNEZ, Console della Repubblica Bolivariana del Venezuela a Milano; ALDO ALBASINI BROLL, Console Onorario della Repubblica del Cile in Trentino Alto Adige; ROSA DEL CARMEN BETHANCOURT DE MATTESINI, Console Generale della Repubblica di Panamá a Venezia e rappresentante del Gruppo Consolare nelle Regioni Veneto, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia; GUILLERMO ALBERTO MARTÍNEZ SPIKIN, Console Generale della Repubblica del Cile a Milano.
emigrati trentini nelle società dei paesi di destinazione, rappresenta un punto di riferimento anche per l’attività dei Consolati, interessati a raggiungere lo stesso obiettivo per coloro che arrivano in Italia dai paesi dell’America Latina e dei Caraibi. «In attuazione dell’accordo - ha poi affermato Alderisio - faremo poche cose ma molto concrete». Parole di apprezzamento per l’accordo sono state espresse da Sergio Bettotti, dirigente generale della Provincia Autonoma di Trenot, che ha portato il saluto del presidente della Provincia, Ugo Rossi, e dall’onorevole Lorenzo Dellai, secondo il quale
in un modo sempre più piccolo, in un momento storico in cui le sfide sono globali e ha fatto la sua ricomparsa lo spettro del nazionalismo, c’è bisogno di «buone iniziative», come l’accordo fra Trentini nel mondo e Gruppo consolare, volute e portate avanti da soggetti che condividono valori e obiettivi. «È un accordo - ha affermato Dellai - che proietta e il Trentino e i paesi dell’America Latina e dei Caraibi in uno scenario nuovo e positivo di opportunità e di reciproca collaborazione». Prima degli interventi di Bettotti e Dellai , Udalrico Fantelli, past president del Centro studi per la
Val di Sole, ha svolto un’apprezzata relazione sul tema «La Valle di Sole e l’America Latina: storia e storie di emigrazione». Nella sua millenaria storia civile ed economica, la valle di Sole ha infatti conosciuto forti e ripetuti movimenti migratori e «non esiste oggi nazione al mondo, seppure negletta e recondita, dove non si possa incrociare un italiano, napoletano o trentino che sia, e non esiste grande città al mondo, dove non si sia sviluppata una storia (in genere ben riuscita) anche di emigrazione solandra», ha affermato Fantelli. Nella sua relazione ha citato alcuni personaggi solandri che
si sono fatti valere all’estero nel corso dei secoli, come il filoso Jacopo A Concio (o Aconcio), oriundo di Ossana, morto a Londra nel 1567, Francesco Marchetti di Presson, pittore tra Italia e Boemia, i Toffenetti, che diventano, in America, i «re delle patatine fritte», gli Albasini, sia del Nord che del Sud America (impiegati al Pentagono, docenti di scuola pubblica, commercianti, negozianti ed imprenditori turistici). Quello che ci insegna la loro storia e la storia dell’emigrazione, ha concluso Fantelli, è che la Terra è di tutti e che può essere abitata da tutti.
la Trentini nel Mondo ed il Gruppo Consolare, con l’obiettivo della crescita culturale, sociale dei territori interessati. A tale scopo il Gruppo Consolare e i singoli membri dello stesso potranno, previo specifico accordo, utilizzare la struttura e gli spazi messi a disposizione dalla Trentini nel
mondo in Trento e all’estero per la realizzazione di proprie iniziative culturali e sociali nonché per ospitare attività connesse con le prerogative consolari in Trentino Alto Adige; 3) Le parti convengono di operare congiuntamente allo scopo di favorire la crescita sociale e culturale attraverso il supporto agli Enti trentini che intendano ampliare il proprio raggio di attività stringendo rapporti con istituzioni nell’America Latina e nei Caraibi; 4) Le parti convengono di inviare alle proprie diramazioni una circolare informativa, riguardante il presente accordo e chiedendo agli enti una eventuale dichiarazione di interesse e ai propri contatti la disponibilità ad indicare eventuali possibili interessati;
5) Le parti condividono l’esigenza di individuare e di costituire tra di loro una commissione tecnica mista, al fine di mettere in relazione gli interessi socio culturali dei rispettivi paesi, con lo scopo di: - raccogliere le dichiarazione di interesse di enti e di mantenere con essi una relazione funzionale; - relazionarsi con i rispettivi Stati e con la Provincia Autonoma di Trento per individuare possibilità di intraprese socio culturali ; 6) Il presente accordo quadro potrà essere concordemente rivisto per iscritto in qualsiasi momento, specie nel caso di modifica degli assetti giuridici/ statutari e, di riflesso, organizzativi delle parti firmatarie del medesimo.
quadro, disciplinare i rapporti di carattere organizzativo, attraverso le seguenti Intese 1) Le premesse costituiscono parte integrante ed essenziale del presente accordo. 2) Le parti convengono di considerare strategica la relazione fra
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ATTUALITÀ LA TRENTINI NEL MONDO HA PARTECIPATO ALLA MISSIONE ISTITUZIONALE DELLA PROVINCIA NEL PAESE SUDAMERICANO
Trentino e Uruguay: poste le basi per una collaborazione di sistema
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ncontri con i vertici delle istituzioni uruguayane – in particolare il Ministro Educazione e Cultura Maria Julia Muñoz e il Vice Presidente della Repubblica e Presidente del Senato Raúl Sendic – con le Università pubbliche e private del paese – l’UDELAR, Università statale fucina della classe dirigente del paese e l’Università de Impresa, facoltà privata specializzata nel business administration – e con i vertici delle organizzazioni di promozione tecnologica e imprenditoriale nonché con la vitale comunità di origine trentine presente nel paese: erano questi i punti prrincipali del programma della missione istituzionale della Provincia autonoma di Trento in Uruguay, che si è svolta dal 14 al 17 marzo, organizzata in collaborazione con l’Università degli Studi di Trento e l’Associazione Trentini nel mondo e con il supporto e coordinamento dell’Ambasciata d’Italia a Montevideo. «Una visita utile ad avviare e strutturare i rapporti di collaborazione con una paese in crescita, di notevole affidabilità e di accesso strategico al grande mercato del Mercosur ma che per le sue dimensioni contenute (sono circa 3,5 milioni gli abitanti) può rappresentare un interlocutore ‘a misura’ del nostro sistema territoriale. Grazie alle concrete piste di lavoro costruite negli incontri di alto livello avuti e ad una comunità di origine trentina arrivata ai vertici delle istituzioni ed organizzazioni del paese, intendiamo offrire strutturate occasioni di cooperazione e crescita per la nostra Università, i nostri centri di ricerca e le nostre imprese» ha dichiarato l’assessora Sara Ferrari che ha partecipato alla missione assieme al rettore dell’Università degli Studi di Trento Paolo Collini e al presidente della Associazione Trentini nel mondo Alberto Tafner. La missione è stata promossa dalla Provincia autonoma di Trento con il supporto dell’Ambasciata d’Italia a Montevideo e la cooperazione della Università degli Studi di Trento e della Associazione Trentini nel mondo. 3 - 2017
Da sinistra: l’Ambasciatore d’Italia Gianni Piccato, Alvaro Brunini (responsabile investimenti di «Uruguay XXI», Agenzia statale di promozione economico/commerciale), l’assessora provinciale Sara Ferrari, il Rettore dell’Università di Trento, Paolo Collini e il presidente della Trentini nel mondo, Alberto Tafner.
Grazie alla messa a valore delle diverse relazioni dei soggetti promotori della visita, è stato possibile mettere in campo un programma di lavoro di alto livello che ha visto come momenti culmine la firma di un memorandum di cooperazione tra l’Università di Trento, l’Università de Impresa di Montevideo e alcune Università latino americane che pone le basi per l’attivazione ed un ulteriore ampliamento di una rete di cooperazione tra l’ateneo trentino e l’America latina. e l’incontro avuto dal rettore dell’Università di Trento Collini con Roberto Markarian, rettore
dell’Università de la Republica di Montevideo. L’incontro ha sancito la comune volontà di siglare nei prossimi mesi un accordo che prevede lo scambio di docenti, ricercatori e studenti e lo sviluppo di collaborazioni di ricerca in selezionati ambiti di lavoro. Fra gli impegni inanellatisi nel corso delle giornate di lavoro particolare rilievo hanno avuto gli incontri istituzionali con la ministra per l’Educazione e Cultura Maria Julia Muñoz e il vicepresidente della Repubblica e presidente del Senato Raúl Sendic. Negli incontri si sono
Cena al Circolo di Montevideo per la delegazione trentina
Mercoledì 15 marzo la delegazione trentina è stata ospite a cena presso la sede del Circolo trentino di Montevideo, dove è stata accolta dal presidente del Circolo, Sergio Sartori e da numerosi soci. NEL PROSSIMO NUMERO SARÀ PUBBLICATO UN AMPIO SERVIZIO SULLA MISSIONE ISTITUZIONALE
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individuate alcune filiere di lavoro da avviare anche a seguito delle cooperazioni siglate tra Università: la collaborazione nel campo delle biotecnologie «verdi e rosse», la valorizzazione delle tecnologie e know how trentini nel campo dell’edilizia sostenibile e in legno, lo sviluppo agricolo ed il turismo rurale. Assai proficui gli scambi legati all’economia con i vertici – presidente e direttore - di Uruguay XXI, l’agenzia governativa per la promozione economica internazionale e con Jorge Tomasi Crisci, oriundo trentino, presidente della Zona franca-Parco della Scienza di Montevideo, uno dei progetti di sviluppo e investimento in campo biomedicale di maggiore rilievo della continente sudamericano. Particolarmente calorosa è stata quindi l’accoglienza alla delegazione da parte dei circoli trentini in Uruguay, una comunità piccola ma assai attiva e coesa e che vede tra le sue fila importanti personalità istituzionali ed economiche e figure attive nel campo della cultura e della scienza. La missione si è rivelata proficua anche rispetto all’obiettivo di conoscere e riconoscere una risorsa preziosa come quella degli oriundi trentini per lo sviluppo internazionale del sistema Trentino e dei suoi diversi attori territoriali e contenuti di offerta (Uff. St. PAT - mp)
GENTE E FATTI ARIANNEE STEINERT, DELLA PROVINCIA DEL CHUBUT IN ARGENTINA, NEL 2016 HA PARTECIPATO AGLI INTERSCAMBI GIOVANILI
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opo tre meravigliose settimane vissute nel Trentino nel mese di luglio 2016, in occasione del mio viaggio per partecipare al programma di interscambi giovanili, sono tornata a casa sentendo un’enorme nostalgia ma felicissima di aver avuto la grande fortuna di essere stata selezionata dall’Ufficio emigrazione della Provincia Autonoma di Trento e di aver potuto vivere un’esperienza davvero indimenticabile. Per anni avevo sentito i racconti di mia nonna Adelia sulla sua amata Italia. Dodici anni fa, dopo un’ardua ricerca, lei era riuscita a trovare le sue radici, viaggiare e conoscere i suoi parenti di Torcegno, nella Valsugana. Li ha incontrati altre quattro volte, sempre in Trentino. Io mi beavo ascoltando i racconti e gli aneddoti dei suoi viaggi, che svegliavano sempre di più la mia curiosità e la mia voglia di conoscere le mie origini e di visitare la terra dei miei antenati, che emigrarono dal Trentino tantissimi anni fa in cerca di una nuova vita in terre sconociute. Desideravo anch’io di poter fare questo viaggio e di poter vedere con i miei occhi quello che la nonna mi raccontava con tanta emozione. È stato proprio questo desiderio che mi ha spinto a presentare la mia domanda di partecipazione all’interscambio, del quale avevo saputo tramite la Trentini nel Mondo e l’Ufficio Emigrazione della Provincia.
Tre meravigliose settimane nel mio amato Trentino «Sento che questa esperienza mi ha aperto le porte del mondo, ha chiarito il mio pensiero e mi ha fornito di nuove opportunità e nuovi strumenti indispensabili per il mio futuro»
Ariannee, prima a destra, con la famiglia che l’ha ospitata in Trentino. In alto, un paio di foto scattate da Ariannee in Trentino: a sinistra una veduta della Valsugana da Telve di Sopra, e a destra uno scorcio del Passo Manghen.
Non potete immaginare l’emozione che ho provato quando ho saputo che figuravo sull’elenco
dei partecipanti. Mi sono sentita fortunatissima! Le tre settimane sono passate
incredibilmente in fretta, ma quello che ho vissuto è stato veramente intenso: per me è stato molto emozionante conoscere la mia famiglia italiana e il paese da dove sono partiti i miei antenati. Insomma, oltre all’emozione personale, questa esperienza mi ha dato l’opportunità di conoscere diverse culture e di condividere le abitudini degli altri giovani partecipanti all’interscambio. Ho fatto nuove amicizie, italiane e di moltissime altre parti del mondo, da dove sono venuti i miei compagni di avventura. Eravamo un gruppo di ventidue giovani di nove paesi diversi, tutti discendenti di trentini, e assieme a noi, i nostri ventidue partner italiani che ci hanno accolti nelle loro case. Sento che questa esperienza mi ha aperto le porte del mondo, ha chiarito il mio pensiero e mi ha fornito di nuove opportunità e nuovi strumenti indispensabili per il mio futuro. L’interscambio mi spingerà ad approfondire l’interesse per le mie origini. Ho già promesso che tornerò in futuro... Dio e il mio impegno diranno se potrò rispettare questa mia promessa. Mi auguro di sí! Devo ringraziare infinitamente tutti coloro che hanno reso possibile la mia partecipazione a questo magnifico interscambio e anche tutti i miei compagni dei quali conservo un bellissimo ricordo. Grazie mille amici!!! Solo vi dico: A presto! Ariannee Steinert
sede in via Malfatti, 21 - 38122 TRENTO - tel. 0461 234379 - fax 0461 230840
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GENTE E FATTI
Proficuo confronto sulle migrazioni con i trentini che vivono a Berlino
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ella cornice di un viaggio d’istruzione promosso dal nostro Istituto Tecnico «Fontana» di Rovereto, lo scorso febbraio abbiamo trascorso cinque giorni a Berlino. La visita a questa vibrante capitale europea ci ha permesso di approfondire la nostra conoscenza della storia del Novecento e di assaporare un clima multiculturale e stimolante. Ricordiamo inoltre con particolare gioia un incontro che abbiamo avuto mercoledì 8 febbraio presso il «Wale Cafè», un caffè letterario e una libreria italiana a Neukölln - ex Berlino Ovest, organizzato dalla professoressa Edith Pichler, rappresentante dell’Associazione Trentini nel Mondo nella capitale tedesca e componente del CGIE, il Consi-
Durante un viaggio di istruzione nella capitale tedesca, gli studenti di due classi quinte dell’Istituto tecnico «Fontana» di Rovereto hanno incontrato Edith Pichler, Marco Dalbosco e Nadia Feldkircher, che hanno raccontato le loro esperienze di vita in un orizzonte europeo glio degli Italiani all’Estero. Ad accoglierci in una saletta c’era Marco Dalbosco, un artista roveretano, insieme con una giovane trentina, Nadia Feldkircher, originaria di Fiera di Primiero. A seguire ha tenuto un discorso la professoressa Pichler, docente presso l’Università di Potsdam. L’incontro è stato introdotto dal professor Alessandro Vallin, che ha spiegato il motivo per il quale
la nostra scuola ha contattato l’associazione Trentini nel Mondo. L’obiettivo dell’incontro era di affrontare la tematica dell’immigrazione e della mobilità sociale a Berlino, a partire da Marco Dalbosco, un artista che ha lavorato in una fabbrica tessile di Rovereto fino al 2001. Laureatosi all’Università di lettere e filosofia di Bologna, dal 2001 al 2009 ha insegnato nelle scuole medie e superiori del Trentino per qualche anno, fino a quando ha sentito il bisogno di accrescere ed evolvere le sue conoscenze, maturare nuove esperienze, e metabolizzare quanto imparato nel corso della sua precedente esperienza lavorativa da operaio.
Dalbosco decide pertanto di trasferirsi a Londra fino al 2014, proseguendo con i suoi studi, postlaurea (Master alla Goldsmith University). Secondo Dalbosco, la vita a Londra è molto costosa e molto frenetica, la città è più difficile rispetto a quella in cui vive ora - Berlino nella zona turca di Wedding. Quest’ultima risulta essere di più facile integrazione per gli artisti. Berlino come una città più ospitale, tranquilla e multiculturale, che in quest’ultimo periodo è in espansione verso l’esterno. Il messaggio che vuole inviare Dalbosco però è un altro, cioè quello di seguire i propri sogni e di non avere timori nel realizzarli. Questo proprio perché lui stesso è un autodidatta che ha creato una serie di progetti, mostrandocene alcuni. Lui ha cercato di trasformare qualcosa di negativo in positivo, riferendosi alle sue esperienze passate, in fabbrica, trasformandole in qualcosa di artistico. Uno dei più importanti è in-
A sinistra, uno scorcio del «Wale Cafè», il caffè letterario e libreria italiana che ha ospitato l’incontro. Qui sopra, da sinistra Marco Dalbosco, Alessandro Vallin, Edith Pichler e Nadia Feldkircher. Nella foto in alto, una veduta panoramica di Berlino (Berlin Panorama © visitBerlin, Foto: Wolfgang Scholvien)
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GENTE E FATTI Durante l’incontro si è analizzato come è cambiato il fenomeno dell’immigrazione dagli anni Ottanta a oggi. Berlino ha avuto infatti un forte aumento della popolazione italiana immigrata, passata da 8.000 a 27.000 titolato «Scala 1:18» che parla dell’alienazione della fabbrica», presentato nel 2008 a Rovereto in occasione di Manifesta8. Questo rappresenta la creazione virtuale di una tessitura di un telaio, replicato da delle giovani ballerine, della scuola di danza CDM. Un altro è «Anything else» presentato alla Fashion Week a Roma nel 2011 che dà valore e senso alla manualità dell’uomo. Esso infatti rappresenta il movimento della macchina da cucire. Un particolare progetto è «Labour: what is it», dove attraverso la costruzione di un ring, riguardante la depressione dei senza lavoro a Londra. Il suo obiettivo però era quello di avvicinare le persone che hanno un lavoro a capire lo stato di quelle
Freie Universität di Berlino. Per mantenersi allo studio ha lavorato nell’ambito contabile come segretaria o facendo degli stage in diverse Istituzioni o Fondazioni tedesche. Il suo intervento ci ha fatto capire quanto sia importante avere competenze specifiche per accedere con successo al mercato del lavoro, non ultime quelle linguistiche, che le hanno permesso di spostarsi a Berlino. È intervenuta infine la professoressa Edith Pichler, originaria della Val di Non, che insegna Sociologia e Scienze politiche all’Università di Potsdam (a Berlino). Con lei abbiamo compilato un questionario sui processi migratori e sulla mobilità sociale. Insieme abbiamo analizzato come è cambiato il fenomeno dell’im-
che invece non ce l’hanno e che soffrono di depressione. Il ring è come la società che ti racchiude, quindi che ti rinchiude al suo interno trovando alcuni conflitti presenti sia in se stessi che nella società. Per fare ciò ha intervistato un campione di persone. Le voci delle diverse persone hanno permesso che si sentissero toccando delle corde, mediante degli speaker e dei sensori di vibrazione. Dopo l’intervento di Marco Dalbosco abbiamo avuto il piacere di ascoltare la testimonianza di Nadia, che ha studiato, come noi, presso un Istituto Tecnico. Diplomatasi, è stata per un periodo a Potsdam come ragazza alla pari per poi proseguire con gli studi universitari in Scienze politiche e Cultura Nordamericana alla
Sotto la Porta di Brandeburgo gli studenti della 5a A SIA e 5aA AFM con i loro docenti: Giuseppina Daniele, Emanuela La Grutta e Alessandro Vallin. In alto la torre della televisione sulla Alexanderplatz (© visitBerlin, Foto: Philip Koschel) e a destra la Colonna della Vittoria (© visitBerlin, Foto: Wolfgang Scholvien)
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migrazione dagli anni Ottanta a oggi. Berlino infatti ha avuto un forte aumento della popolazione italiana immigrata, da 8.000 a 27.000. Oggi i cittadini italiani che risiedono in Germania sono più di 700.000, inclusi coloro che hanno il passaporto tedesco. La differenza sostanziale tra i Gastarbeiter del secondo dopoguerra e i nuovi immigranti consiste nel fatto che in passato si era costretti o comunque lo si faceva perché le condizioni di vita nel proprio Paese non erano sufficienti, mentre al giorno d’oggi ci si sposta nella speranza di nuove possibilità e di conoscere nuove culture. Il dialogo con questa piccola delegazione di «Trentini nel Mondo» è stato molto proficuo: abbiamo conosciuto persone che hanno scelto di proiettare la loro vita su un orizzonte europeo, e sicuramente qualcuno di noi intraprenderà un percorso analogo una volta terminati gli studi superiori. Un sentito grazie da tutti noi! Gli autori di questo articolo sono gli studenti delle classi 5A SIA e 5A AFM dell’ITET «Fontana» di Rovereto, insieme con i docenti accompagnatori Giuseppina Daniele, Emanuela La Grutta e Alessandro Vallin. 3 - 2017
GENTE E FATTI FRANCO GIACOMONI RICORDA IL PERIODO TRASCORSO DA ANDREOLLI IN TRENTINO IN OCCASIONE DEL «PROGETTONE»
Rinaldo, caposquadra di qualità Leggo sull’ultimo numero di Trentini nel Mondo la notizia della scomparsa dell’amico Rinaldo Andreolli. Al racconto della sua bella esistenza vorrei aggiungere il ricordo del periodo che Rinaldo ha trascorso in Trentino in occasione del progetto, voluto dalla Provincia negli anni ’90 a favore di emigrati trentini in Sud America. In sostanza si trattava di offrire, nell’ambito del «Progettone», dove operavo in qualità di responsabile delle persone da inserire nelle squadre, un periodo di lavoro che consentiva, con le leggi allora vigenti, di ottenere la
pensione minima con un anno di lavoro in Italia. Si trattò di una ventina di persone, donne e uomini, che trovarono occupazione in musei, biblioteche, cantieri. Rinaldo era uno di questi e, fin da subito, emersero le sue qualità professionali e umane. Divenne subito caposquadra, un ruolo che lo vide tanto intransigente sulle regole (quante bottiglie di vino piene sequestrate e frantumate sui cantieri, dove era proibito bere alcolici!) quanto capace di valorizzare i «suoi» lavoratori. Era, infatti, un appuntamento fisso, nel periodo di Ferragosto,
l’«asado» da lui preparato sui cantieri (Calisio, Dro…). Si stabilì così, con il sottoscritto, un forte rapporto di stima che si trasformò poi in amicizia. Fu così che Rinaldo, un sabato sera, preparò il suo asado per la Sezione SAT di Povo, la mia Sezione. Una novità assoluta per noi satini, affezionati a braciole e polenta, che è ancora ricordata da chi ebbe la fortuna di parteciparvi. Ecco, ho voluto ricordare questo frammento di vita di Rinaldo Andreolli, arricchirne il ricordo a chi gli ha voluto bene. Franco Giacomoni
IL DOCUMENTARIO DI PATRICK GRASSI È STATO GIRATO A LONDRA FRA GLI EMIGRATI TRENTINI E I LORO DISCENDENTI
Gli arrotini apriranno il Trento Film Festival Gli uomini delle Dolomiti (Trentino Alto Adige) per un secolo sono emigrati in Inghilterra facendo gli arrotini. Oggi figli e nipoti di quegli emigranti dominano il mercato dei coltelli di Londra, un business redditizio realizzato da poche imprese a conduzione famigliare. Il film «Sharp Families», del documentarista trentino Patrick Grassi, racconta l’evoluzione di questa comunità attraverso il lavoro e il legame con la terra d’origine di tre famiglie, cresciute e che vivono tra un paesino di montagna e Londra, alle prese con la gestione di un lavoro umile
diventato un business globale. «Sharp families» sarà il film di apertura dell’edizione 2017
di «Trento Film Festival» il 29 aprile, alle ore 15, presso il cinema Modena. La proiezione
sarà replicata mercoledì 3 maggio ore 19,15. Il film è stato selezionato a dicembre 2016 a «Idfa» (International documentary festival Amsterdam) il più grosso mercato del documentario in Europa: in quella occasione sono stati sottoscritti i contratti con RSI, televisione della Svizzera Italiana, che lo manderà in onda la prossima stagione, e con la casa di distribuzione di Londra «Aquatic films». A questo indirizzo internet è possibile vedere alcune sequenze del film: https://vimeo.com/211084957
Auguri a Guido Zanella per le sue 92 primavere «Nella lontana Australia Guido Zanella «Trentino» festeggia con gli amici le sue 92 primavere (nato il 26 febbraio 1925). A tutti della Trentini nel mondo, distinti saluti»: questa la frase scritta a mano sul retro della foto pubblicata qui a fianco. Guido Zanella (terzo da sinistra con in testa il cappello da alpino) è un fedele lettore: dalle colonne del giornale gli inviamo tanti auguri di buon compleanno a nome dell’Associazione e di tutti i lettori e ricambiamo i «distinti saluti»
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GENTE E FATTI L’INIZIATIVA IN TERRA BRASILIANA RIENTRA NEL PROGETTO NAZIONALE «MADE IN ITALY» SUPPORTATO DA TRENTINO EXPORT
Blumenau, casa in legno ecosostenibile costruita da un gruppo di imprese trentine
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aperto e funzionante a Blumenau, uno dei principali centri industriali e tecnologici dello Stato brasiliano di Santa Catarina, un prototipo di edificio in legno ecosostenibile dimostrativo, costruito con tecnologia «X-Lam» dalle aziende trentine Fanti Group di Malosco, capofila, assieme ad Elimp e Climacenter gruppo Sovecar. Ha coordinato sul posto Habitech, il supporto è di Trentino Export. L’edificio è composto da un grande spazio centrale per incontri ed esposizioni, contornato da uffici e da altri vani per usi vari. È assai numerosa la comunità di abitanti originari del Trentino in Santa Catarina, stato che sta conoscendo tassi di crescita particolarmente sostenuti, un contestuale robusto incremento del turismo e del settore immobiliare. Questo sviluppo sta portando con sé anche l’esigenza di accrescere la sostenibilità del comparto delle costruzioni e le competenze in tal senso Per i prossimi due anni il prototipo sarà monitorato dalle aziende coinvolte e dagli altri partner, tra i quali la Federazione degli industriali di Santa Catarina e l’Università regionale di Blumenau. Il controllo a distanza è possibile
L’edificio è composto da un grande spazio centrale per incontri ed esposizioni, contornato da uffici e da altri vani per usi vari e sarà utilizzato anche per far conoscere i prodotti e soprattutto il know how delle imprese trentine
tramite un’apposita sensoristica installata dall’Università di Trento assieme ai colleghi della città brasiliana. I dati saranno utilizzati per verificare le prestazioni della costruzione e dimostrare la possibilità di realizzare edifici ecosostenibili in Brasile. Lo stabile in questione contiene tutte le tecnologie più innovative del costruire in legno e sarà utilizzato anche per far conoscere i prodotti e soprattutto il know
how delle imprese trentine. Sarà animato grazie ad eventi e promozioni riguardanti gli edifici sostenibili, la filiera del legno, la gestione dei rifiuti, l’energia e la produzione della stessa attraverso biomassa, biogas, biometano e fotovoltaico. «È una casa pensata per essere in ogni senso autosufficiente spiega Marino Fanti del gruppo omonimo – e dotata di sistemi domotici in modo che dall’Italia
possiamo regolare i macchinari in funzione, ottimizzando i consumi in rapporto all’ambiente. Speriamo che il nostro prototipo e le tecnologie contenute piacciano e convincano, in modo che si possa tornare in Brasile a costruire, noi trentini da soli o in società con aziende del luogo». La tecnologia scelta dal gruppo Fanti, azienda leader nel settore ed operativa da 60 anni, è quella «X-Lam» (vedi articolo su questa stessa pagina) oggi considerata come la migliore nei sistemi costruttivi in legno. I pannelli montati sono di tipo lamellare a strati incrociati di legno massiccio, il che garantisce rapidità di esecuzione, sicurezza ed isolamento. L’iniziativa di Blumenau rientra nel progetto nazionale Made in Italy supportato da Trentino Export. «È stata una bella esperienza - commenta Matteo Plaga, dell’omonima ditta di lattoneria di Romeno, Valle di Non, al suo rientro in Italia – principalmente per l’organizzazione che ha saputo integrare le diverse professionalità delle ditte impiegate costruendo così il prototipo in pochi giorni. Mi ha anche sorpreso vedere un Brasile così M. A. sviluppato».
Con «X-Lam» case sicure e resistenti La tecnologia scelta dalla Fanti Legnami per questo primo intervento in terra brasiliana è quella X-Lam che rappresenta l’eccellenza dei sistemi costruttivi in legno. Il pannello X-Lam è un pannello lamellare a strati incrociati realizzati in legno massiccio. La tecnologia X-Lam consente di edificare case ecologiche sicure e resistenti: grazie a questa lavorazione si ottengono pareti resistenti a trazio-
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ne, flessione e pressione (tutte forze che entrano in gioco con calamità naturali come i terremoti). L’X-Lam consente un montaggio rapido e preciso, è stabile, è ecologico, offre una straordinaria tenuta al vento e all’aria, ha un ottimo isolamento termico, acustico e grazie allo spessore ridotto rispetto a cemento e calcestruzzo, permette di guadagnare molto spazio all’interno della propria casa. 3 - 2017
60 ANNI D
Contro i populismi, serve un’opi delle conquiste, dei successi e d
IL «GIOCO FACILE» DE MOVIMENTI POPULISTI
Come uscire da questa tenaglia? I movimenti populisti hanno gioco facile a soffiare sul fuoco della delusione e della rabbia di tante persone. Non servono ragionamenti, è sufficiente alimentare protesta e ribellione contro tutto e contro tutti e presentarsi come alternativa al «sistema». Programmi e progetti non ci sono, le «fake news», le false notizie che imperversano sui social sono utili a consolidare il già elevato e diffuso livello di disinformazione, preludio a orientamenti e scelte irrazionali, di pancia. La politica è nuda, ma anche il popolo è nudo e rischia di seguire, incantato, ignoranti e ciarlatani come i topi nella favola del pifferaio di Hamelin. Anche l’Unione europea si trova in mezzo alla tenaglia dei pifferai populisti. La celebrazione del sessantennale a Roma è stata poco più di un avvenimento di facciata, come di facciata è stata la rappresentazione di unità con la comune sottoscrizione di un documento all’acqua di rose. Come rilanciare allora la sfida di una maggiore integrazione dopo la Brexit e gli importanti appuntamenti elettorali che interes3 - 2017
La celebrazione del sessantennale dell’Unione Europea a Roma del 25 marzo è stata poco più di un avvenimento di facciata, come di facciata è stata la rappresentazione di unità con la comune sottoscrizione di un documento generico nei contenuti e vago sugli impegni delineati sano Francia, Germania e Italia? Serve, innanzitutto, una diversa narrazione dell’Europa che deve coinvolgere, in modo particolare, politica, istituzioni, studiosi, opinion makers, rappresentanze degli interessi collettivi, organi di informazione. Per raccontare e informare correttamente è necessario conoscere, condividere, sognare, avere passione. Fa notizia e disinformazione grave, colpevole, presentare, spesso, le istituzioni europee come un’accozzaglia di burocrati tutto regole e procedure, lontani e incuranti delle attese dei cittadini. Perché non si racconta, ad esempio, cosa ha rappresentato e rappresenta oggi la politica agricola comune europea che ha come obiettivi una produzione alimentare di qualità, la promozione e la tutela di territori di elevato pregio ambientale, un reddito dignitoso a chi lavora la terra; perché non si presentano, non solo all’attenzione degli addetti ai lavori ma alla generalità dei cittadini, i risultati ottenuti in tante regioni e città europee con i progetti di risanamento,
valorizzazione di centri storici e siti disastrati? Come non riflettere che gli interventi su queste realtà sono anche occasione per ricostruire, far conoscere e apprezzare ai cittadini europei pezzi di identità comune? Proviamo a chiedere agli studenti universitari e ai giovani laureati europei, oltre quattro milioni negli ultimi trent’anni, che giudizio danno sulla loro esperienza di studio, nell’ambito del programma europeo Erasmus, nelle Università in paesi diversi dal proprio? Domandiamo loro cosa hanno imparato da questa esperienza, come hanno saputo immergersi in una realtà di studio e di vita diversa, ma non estranea alle loro precedenti esperienze? Si potrebbe continuare con altre storie di successo realizzate grazie all’Unione europea. Rimane sempre utile la lettura, non per
La politica agricola comune europea ha come obiettivi una produzione alimentare di qualità, la promozione e la tutela di territori di elevato pregio ambientale, un reddito dignitoso per chi lavora la terra
© European Union 2017 - Source: EP
L
a dichiarazione firmata dai 27 Capi di Stato e di Governo a Roma il 25 marzo scorso a conclusione della celebrazione del sessantennale dei Trattati di Roma è stata oggetto di commenti non proprio entusiasti. Al pregio dell’unità faticosamente raggiunta dai 27 Paesi membri dell’Unione europea, fa difetto la genericità dei contenuti, la vaghezza e la atemporalità degli impegni delineati. Il documento è frutto delle «costrizioni» politiche e di contesto che ci stanno davanti. Da un lato la crisi economica che frena le speranze di crescita dei paesi strutturalmente più deboli; dall’altro la debolezza della politica, incapace di testimonianza e di risposte credibili ai cittadini spaventati e timorosi per il loro futuro.
Serve una diversa narrazione de in modo particolare, politica, isti rappresentanze degli interessi co Per informare correttamente è n e disinformazione grave, colpe europee come un’accozzagl e procedure, lontani e incura
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Dopo la laurea ha lavorato nella e la Cooperazione in Europa cittadina italiana a ricoprire que di quello che ho fatto e non ho Ho incontrato alcune persone d mio “viaggio” , che hanno cam migliore e con le quali ho s 12
D’EUROPA
nione pubblica più consapevole degli errori dell’Unione Europea
ell’Europa che deve coinvolgere, ituzioni, studiosi, opinion maker, ollettivi, organi di informazione. necessario conoscere. Fa notizia evole, presentare le istituzioni lia di burocrati tutto regole anti delle attese dei cittadini.
Bisogna mostrare e raccontare il volto bello dell’Europa e la convenienza concreta dei cittadini a sostenere il progetto europeo. Sapranno la politica, le istituzioni, le organizzazioni della rappresentanza, gli studiosi e gli organi di informazione essere all’altezza di questa sfida? gli eventi che si sono verificati in ambito Unione negli ultimi anni, ma per le modalità di approccio alle questioni europee, il libro di Mark Leonard «EUROPA 21», edito da Bompiani nel 2006. NON DIMENTICARE LE OCCASIONI MANCATE
Non dobbiamo, tuttavia, dimenticare le occasioni mancate e alcuni gravi errori commessi, non dai burocrati delle istituzioni, ma dai politici europei. La prima occasione mancata è stata la non ratifica, ad opera del Parlamento francese, del trattato istitutivo della CED, Comunità Europea di Difesa, nel 1954. L’ottuso nazionalismo di De Gaulle, sarà una caratteristica che accompagnerà la storia della Francia fino ai giorni nostri, ha impedito la realizzazione di politiche condivise per
la difesa e sicurezza comuni dei sei Paesi fondatori della CECA. L’attuazione di queste politiche avrebbe comportato l’istituzione di un esercito e di una politica estera comuni. Proviamo solo ad immaginare il diverso peso dell’Europa, oggi, nel mondo e nella lotta contro il terrorismo se la CED fosse stata realizzata. Un secondo errore è legato all’introduzione della moneta unica. Durante le discussioni che portarono all’approvazione del trattato di Maastricht nel 1992 (trattato che prevedeva l’istituzione dell’Euro), tutti, tedeschi inclusi, concordarono che non si sarebbe potuto realizzare una moneta comune senza una politica economica e fiscale comune. Le cose sono andate diversamente, ma la colpa non è da attribuire all’Euro, bensì a Paesi, in particolare Grecia, Italia, Spagna e Portogallo, che hanno continuato a indebitarsi oltre ogni ragionevole limite, in assenza di riforme strutturali significative. Un terzo errore è rappresentato dalla grande espansione europea degli anni Duemila. Ne parla
Oltre quattro milioni di studenti negli ultimi trent’anni hanno preso parte al programma europeo «Erasmus» che ha consentito loro di immergersi in una realtà di studio e di vita diversa ma non estranea alle precedenti esperienze
a Commissione per la Sicurezza del Senato Americano, prima esto ruolo. «Sono davvero felice alcuna intenzione di smettere. davvero straordinarie in questo mbiato la mia vita rendendola stretto legami indissolubili» 13
lucidamente Valéry Giscard d’Estaing nella sua intervista all’Espresso del 19 marzo scorso. Sostiene a ragione Giscard che la negoziazione con i Paesi che si trovavano nella sfera comunista non è stata portata avanti correttamente perché non è stato fatto loro presente che l’Europa è anche un progetto politico. Si è permesso che si accontentassero solo di ricercare e ottenere vantaggi economici. Sarebbe stato più opportuno che questi Paesi rimanessero indipendenti almeno per una quindicina d’anni al fine di dotarsi di istituzioni politiche solide, nuove strutture della rappresentanza degli interessi collettivi, «gustare’ la riconquistata identità nazionale prima di entrare nell’Unione europea. E’ un grave errore storico che sta alla base dei problemi attuali. NON BISOGNA ESSERE «TIMIDAMENTE» EUROPEI
Come uscire da questa situazione? Il trattato di Lisbona e la dichiarazione di Roma prevedono la possibilità di realizzare cooperazioni rafforzate fra Paesi che intendono approfondire ed estendere la loro integrazione. Ma queste cooperazioni non si producono per un colpo di bacchetta magica. Occorre preparare il terreno con competenza, passione, determinazione. Una nuova narrazione delle questioni europee potrà essere preludio a una informazione e formazione di un’opinione pubblica più consapevole e più disposta alla partecipazione e al sostegno delle scelte che si imporranno. Bisogna mostrare e raccontare il volto bello dell’Europa e la convenienza concreta dei cittadini a sostenere il progetto europeo. Sapranno la politica, le istituzioni, le organizzazioni della rappresentanza, gli studiosi e gli organi di informazione essere all’altezza di questa sfida? Se siamo solo un po’ europei, ha dichiarato Emmanuel Macron candidato alle elezioni presidenziali francesi, se lo diciamo timidamente, abbiamo già perso. Vittorino Rodaro 3 - 2017
CIRCOLI
Oltre 150 partecipanti «contenti e felici» al pranzo sociale del Circolo di Zofingen Già alcune settimane prima dell’evento erano più di 140 le persone che si erano prenotate per il pranzo sociale del Circolo trentino di Zofingen (Svizzera): un risultato che faceva piacere al comitato promotore ma che nel contempo lo preoccupava, perché la capienza della sala parrocchiale di Zofingen, dove era stato previsto il pranzo, è 160 posti al massimo. Alla fine sono state poco più di 150 le persone che hanno partecipato al pranzo sociale di domenica 12 e tutti hanno trovato un posto a sedere. I fatti sembrano proprio dimostrare che sempre più soci gradiscono questo evento. Prima del pranzo i presenti sono stati invitati ad un momento di silenzio e di raccoglimento per ricordare Giovanni Petrolli e Bruno Nardon, due membri fondatori del Circolo Trentino di Zofingen, scomparsi entrami nel mese di febbraio. Nel novembre del 2016, durante la trasferta in Trentino organizzata per festeggiare i 45 anni di fondazione del Circolo, avevo fatto visita a casa sua a Giovanni Petrolli: in quella occasione Giovanni mi raccontò che fu per iniziativa sua e di Bruno Nardon che si decise di dotare tutti i Circoli trentini dei loro gagliardetti, una notizia che fino a quel
momento non conoscevo. Tornando al pranzo, tutti i presenti, dal bebè fino ai soci di più di novanta anni, hanno gustato l’ottimo pranzo, che prevedeva insalata, polenta con spezzatino e un bel pezzo di formaggio di montagna. Naturalmente non poteva mancare un buon bicchiere di Marzemino o Teroldego. Molti aspettavano con impazienza che arrivasse il momento di portare in tavola l’ottimo strudel di mele, che ogni volta fa furore. Luca con la sua pianola ha intrattenuto il gruppo durante il pranzo con vecchie e nuove
canzoni italiane. A sorpresa si sono esibite le ragazze allenate da Lea Nardon in un pezzo di ballo Hip-hop. Sono state molte applaudite e gli spettatori avrebbero gradito un secondo pezzo. Purtroppo il poco tempo a disposizione non lo ha consentito. Dopo la tombola con ricchi premi, come sempre i numeri vincenti erano nascosti dentro dei cioccolatini, pian piano la sala ha cominciato a svuotarsi. I nostri soci sono ritornati alle loro case contenti e felici di aver trascorso una giornata in compagnia di amici e conoscenti. I prossimi eventi del Circolo Trentino di Zofingen già in calendario sono la gita nella Svizzera francese il 25 giugno e la tradizionale castagnata con tombola il 29 ottobre, A questo punto vorrei ringraziare i membri del direttivo, per il coinvolgimento e l’impegno che ogni volta dimostrano. Non è così scontato, che a ogni manifestazione che organizziamo, l’adesione sia sempre più numerosa e che gli invitati siano sempre sodisfatti. Il lavoro che il direttivo svolge non è da sottovalutare, ma la passione per le nostre tradizioni ricompensa la fatica. Markus Schlatter Presidente Circolo trentino di Zofingen
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CIRCOLI
Quest’anno tre Circoli trentini in Australia celebrano 40 anni di vita, di attività e di cultura trentina. Il primo a celebrare il quarantesimo è stato quello di Hobart. Nel dicembre del 1976 e gennaio 1977, il dottor Bruno Fronza – allora presidente dell’Associazione Trentini nel Mondo – arrivò in Australia per una visita alle comunità trentine. A quel tempo esistevano soltanto i Circoli di Melbourne (fondato nel 1962) e Myrtleford (nel 1966). Domenica 26 marzo si sono radunati a Hobart i pochi «superstiti» fondatori: Ida Callegari, Lucia Pangrazzi, Lidia Degasperi, Vitale e Ines Delpero, Mario Ghedini. Durante la S. Messa «in
memoria», celebrata da Padre Ferruccio Bertagnolli, arrivato da Melbourne, sono stati ricordati uno per uno i membri e gli associati chiamati alla vita eterna in questi quarant’anni. Per l’occasione è arrivato da
In alto a sinistra, padre Bertagnolli (primo a destra) insieme con (da sinistra) Ida Callegari, Ines Delpero, Vitale Delpero, Lidia Degasperi e Lucia Pangrazzi. Nella foto in alto a destra ci sono anche Silvano Rinaldi e Cristina Delpero (in
Melbourne anche Silvano Rinaldi, Coordinatore dei Circoli trentini dell’Australia e Consultore per la Provincia Autonoma di Trento, insieme con la moglie Amanda. Un bel gruppo di discendenti trentini (figli, nipoti e pro-nipoti) si sono trovati insieme per «fare memoria», tenere vivi i contatti, rallegrarsi a vicenda e gustare una buona polenta (cucinata dal generoso Roberto Callegari) con tanti sughi e contorni fatti in casa e condivisi con tutti i presenti. Non è mancata la tradizionale torta, con un bicchiere di spumante, al canto dell’«Inno al Trentino»! Anche da queste pagine si ringraziano tutti i partecipanti (che si sono già dati l’appuntamento per
Foto Kuming
I 40 anni del Circolo di Hobart
l’anno prossimo). Un grazie speciale va a Cristina Delpero, che già da vari anni prende l’iniziativa di organizzare questo incontro e di mantenere i contatti con le nuove generazioni di Trentini in Tasmania. Padre F. Bertagnolli
prima fila) e, in piedi, Jasmine e Lino Delpero e Paolo Degasperi. Qui sotto, molte generazioni di Trentini a Hobart, da un anno a 90 anni! L’amore per il Trentino rimane sempre vivo.
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CIRCOLI
Per il Coro del Circolo di Rivera-Livramento chiusura in bellezza del primo anno di attività Il coro del Circolo trentino binazionale di Rivera - Livramento (Uruguay - Brasile), ha concluso in bellezza il suo primo anno di attività, con una esibizione durante la celebrazione per il trentesimo anniversario del Circolo Italiano di Rivera, che si è svolta in dicembre. Il maestro del coro è il tenore Walter Modernel. Le canzoni interpretate sono state: «Santa Lucia», «Mamma», «Reginella Campagnola» e «La Montanara». All’evento era presente anche l’Ambasciatore d’Italia in Uruguay, Gianni Piccato (quinto da
sinistra nella foto). Alla cena ha partecipato anche il presidente della Camera dei
deputati, Dr. Gerardo Amarilla, che nel corso della giornata aveva affiancato l’Ambasciatore anche
nell’incontro con i rappresentanti del Circolo italiano e del Circolo trentino di Rivera.
Omaggio del «Circolo ex emigrati in Svizzera» ai fondatori Concetta Zanetti e Orlando Dalvit C oncetta Zanetti di Trento e Orlando Dalvit di Lavis, sono due dei membri fondatori del Circolo Ex Emigrati Trentini in Svizzera, ancora attivi. Concetta emigra nel 1963 nel Principato del Liechtenstein per congiungersi al marito Luigi, scalpellino e presidente del locale Circolo Trentino. Rimasta vedova nel 1985, rientra a Trento con uno dei suoi due figli. Un giorno, pensando di entrare alla Trentini nel mondo solo per rinnovare l’abbonamento alla rivista, si vede invece coinvolta nel progetto di creare un nuovo Circolo, allo scopo di riunire coloro che hanno vissuto l’emigrazione in Svizzera. Lei che nel Liechtenstein è stata molto attiva nella realtà degli emigrati, non solo trentini, decide di aderire con entusiasmo a questa nuova iniziativa. Da
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allora è sempre stata presente coinvolgendo negli anni altre persone, tutt’ora collaborative.
Orlando emigra nel 1956 a Ginevra dove lavora come capo reparto presso una fabbrica di
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macchine utensili; la sua famiglia è composta dalla moglie Rita e dal figlio Luciano. Dopo quasi trent’anni i coniugi Dalvit decidono di tornare a Lavis per godersi la meritata pensione. Un giorno Orlando incontra l’allora direttore della Trentini nel mondo, Rodolfo Abram, il quale lo mette al corrente della creazione del Circolo Ex Emigrati Trentini in Svizzera invitandolo a partecipare alla riunione formativa tenutasi nella sala comunale di Zambana nel 1986, alla presenza anche del dott. Bruno Fronza ed a numerose persone interessate al progetto. Da allora le attività del Circolo sono proseguite senza interruzioni, grazie alla tenace passione dei suoi soci i quali, nel 2016, hanno festeggiato in allegria i trent’anni anni di fondazione, con un omaggio a Concetta e Orlando.
CIRCOLI
A Toronto, cena a base di tortei de patate per raccogliere fondi per i Vigili del fuoco La cena del 10 febbraio scorso per raccogliere fondi destinati ai Vigili del fuoco volontari trentini coinvolti nell’aiuto ai terremotati del Centro Italia, ha avuto un grande successo. Nonostante il tempo poco favorevole, tanti trentini si sono presentati per dare il loro appoggio a questa causa meritevole. Adriano Marchetti, insieme con gli altri membri della famiglia Marchetti, e tanti volontari, hanno organizzato una serata piacevole con il menù già ben conosciuto e apprezzato a base di tortei di patate, fagioli, formaggio e speck. In più, c’è stata una lotteria con tanti bei premi, far i quali
dei taglieri di legno fatti a mano. Grazie di cuore ad Adriano e al resto della famiglia Marchetti,
per il loro impegno entusiastico e per la generosità nella messa a disposizione dei premi e degli
ingredienti. Grazie anche ai numerosi volontari che hanno organizzato, preparato, servito e poi pulito, in particolare Giovanna e Sandro Cologna per il loro lavoro in cucina, e Unico Foods per la donazione dell’olio e del loro «ketchup» 100% canadese. Una nota di apprezzamento pure per le donazioni da parte del Circolo di Toronto e del Gruppo Donne. Saranno Adriano e Lucia Larentis Flaim, Consultrice della Provincia Autonoma di Trento per il Canada, a far sì che la somma totale dei fondi raccolti venga consegnata alla Federazione Vigili del Fuoco Volontari di Trento.
Trentini del New England, inizio d’anno insieme
Questa bella foto di gruppo «intergenerazionale» è stata scattata in occasione della tadizionale festa di inizio anno, organizzata dal Circolo trentino del New England (Stati Uniti), che si è svolta l’8 gennaio presso l’Elks Club di Lexington, in Massachusetts. Oltre cinquanta trentini hanno partecipato all’appuntamento ed hanno così avuto anche l’occasione di gustare un delizioso menù che prevedeva polenta e gnocchi.
«Ospite d’onore» dell’evento è stato Babbo Natale, che ha portato regali ai numerosi bambini presenti. I bambini sono stati protagonisti di un altro coinvolgente momento, quando hanno cantato alcune canzoni natalizie, guidati da Crystal Curran, che si è anche esibita da sola interpretando la canzone «Santa Lucia». Fra i presenti c’era anche Benjamin Maganzini, il presidente di ITTONA, la federazione
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dei Circoli trentini del Nord America, insieme con la moglie Gayle. «I soci del nostro Circolo trentino - ha affermato Maganzini - custodiscono e condividono un patrimonio fatto di musica, cibo e spirito di comunità. Credo che partecipare a questa iniziativa sia il modo migliore per iniziare l’anno nuovo». Durante l’incontro sono stati anche raccolti fondi per le borse di studio che il Circolo mette a disposizione degli studenti. 3 - 2017
IN MEMORIA
Rolando Trettel, uomo buono e premuroso La scomparsa di Rolando Trettel ha riempito i nostri cuori di tristezza, perché anche se sapevamo del suo delicato stato di salute, non si è mai preparati a dare l’estremo saluto a una persona di così grandi qualità umane e attiva all’interno del Circolo e della comunità intera. Rolando, discendente di un trentino emigrato da Tesero, ha partecipato per decenni dell’attività del consiglio del Circolo Trentino di Cordoba (Argentina). Le sue parole sagge e il suo cuore aperto hanno lasciato un segno che andava anche oltre l’attività del Circolo, dal momento che ha collaborato anche con le associazioni «Manitos Rurales» e «Una gota de salud». Il suo sangue italiano lo ha anche spinto ad avere un ruolo attivo nel Trentino Circolo di Cordoba, del quale è stato presidente dal 2010 al 2012. Ha sempre trovato il tempo per «impastare» le sue tagliatelle, diventate mitiche. Ma tantissime sono state le occasioni organizzate da Rolando per riunire attorno a un tavolo i soci del Circolo per stare insieme e fraternizzare tra di loro. Come commerciante ha creato una stimata azienda a conduzione familiare che dà anche un importante contributo all’intera società.
I lutti del Circolo di Toronto (CND) Il 30 gennaio è deceduta all’età di 74 anni Albina Franch di Tuenno, lasciando in profondo dolore il marito Mario Franch, figlio Larry (Patricia), figlia Nancy, nipoti Sage, Alexander e Christopher, sorella Bruna e tantissimi amici. Per lungo tempo, Albina è stata socia affezionata e molto attiva del Circolo e del Gruppo Donne.
Rolando Trettel ci mancherà, era un vero gentiluomo, un uomo buono e premuroso, un amico e un collega. Anche dalle colonne del giornale rivolgiamo le nostre più sentite condoglianze alla grande famiglia che ha saputo costruire, la quale, senza dubbio, ha in lui un luminoso esempio da seguire. Il direttivo del Circolo trentino di Cordoba
Anna Kubicek, vedova Riccadonna «Del suo passaggio terreno ciascuno conserverà un ricordo diverso, unico ed esclusivo ed è in ognuno di questi ricordi che il suo amore, la sua generosità e la sua dolcezza continueranno a diffondere gioia di vivere, un dono prezioso da custodire e perpretare»: è
questa la frase che la figlia M. Aurora ha personalmente voluto che venisse pubblicata sul biglietto ricordo della mamma Anna Kubicek, vedova Riccadonna, scomparsa a Liegi, che fino all’ultimo è stata una persona gioiosa, sempre pronta ad infondere coraggio.
Condoglianze sincere a Lino e Josie Clauser e famiglia per la perdita del caro papà di Josie, Giuseppe Scalise 82 anni, a Toronto. Ricordiamo pure la moglie Vincenzina e gli altri figli Santo, Maria, Frank e Sina, e loro famiglie. Marco Tanel da Spormaggiore, è deceduto il 24 marzo, 2017, a Toronto. Per tanti anni ha lavorato per la Toronto Catholic School Board nel ruolo di preside condoglianze sentite alla moglie Linda e tutta la famiglia. Da «Notizie dalla baita», bolletino trimestrale del Circolo.
In ricordo di Emilio Battocletti, emigrato in Germania A ridosso del primo anniversario della scomparsa di Emilio Battocletti, avvenuta il 25 maggio 2016, Mirta Zamboni ha inviato il testo pubblicato qui di seguito, per ricordarne la figura di emigrato trentino e di socio affezionato e stimato, del Circolo trentino di Norimberga. Emilio era nato a Cavareno nel 1940, ottavo figlio di una famiglia molto povera con undici bambini. Il padre morì quando lui era ancora piccolo, lasciando la madre sola con tanti figli da mantenere. A sedici anni emigrò in Germania, a Monaco di Baviera, dove trovò lavoro nella gastronomia italiana... La sua giornata lavorativa era lunghissima, estenuante e la paga bastava appena per vivere. Negli anni seguenti cambiò più posti di lavoro, rientrò per un periodo in Italia, quindi scelse di nuovo la via dell’emigrazione, sempre a Monaco. Si sposò con 3 - 2017
una ragazza tedesca, dal loro matrimonio nacquero due figli. Negli anni che seguirono Emilio dovette affrontare continui problemi: famigliari, professionali, economici. Una possibilità di uscire da questa situazione disastrosa gli venne offerta da un connazionale, che lo convinse a trasferirsi a Norimberga per aprire un ristorante in centro città. L’attività funzionò per alcuni anni, ma poi dovette chiudere. Emilio si trovò nuovamente ad affrontare difficoltà all’apparenza insuperabili. Fu allora che ebbe la buona idea di aprire una gelateria in un chiosco nel quartiere di Ziegelstein, alla periferia nord di Norimberga. Dopo trent’anni da quel giorno Emilio e il suo chiosco erano diventati un punto di incontro per gli abitanti del rione, un centro, per così dire, di comunicazione sociale. Molti, di passaggio, compravano il gelato, altri si
sedevano ai tavolini per bere un cappuccino e fare quattro chiacchiere. Più di tutti ai bambini di Ziegelstein piaceva il buon gelato, come già piaceva ai loro genitori. Ognuno conosceva Emilio, persona cordiale e generosa che non di rado regalava ai piccoli e
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alle persone svantaggiate qualche cono di gelato. L’affetto e la stima che conoscenti e clienti gli riservavano si sono palesati anche durante la cerimonia funebre, celebrata nella chiesa del quartiere, piena all’inverosimile. Presenti anche diversi bambini, visibilmente commossi... Eseguendo il desiderio del defunto, il parroco ha fatto ascoltare il «Va pensiero» del Nabucco, il coro degli Ebrei prigionieri, nel quale Emilio si identificava nel corso della sua vita colma di alti e bassi. Nonostante ciò sono ammirevoli la pazienza con cui lui ha sopportato la sua malattia e poi la consapevolezza e la serenitá con cui si é preparato alla fine die suoi giorni terreni. Emilio è stato e rimane per chi l’ha conosciuto un esempio di coraggio, correttezza e umanità. Mirta Zamboni
DALLE VALLI L’ESPOSIZIONE È STATA PROMOSSA A SEGUITO DEL CONFERIMENTO AL TERRITORIO DELLA QUALIFICA DI «RISERVA DELLA BIOSFERA»
Fino a giugno Canale di Tenno ospita la mostra «Uomini, boschi e prati. Paesaggi dell’umanità»
L
e celebrazioni del 50° anniversario di «Casa degli Artisti», a Canale di Tenno, si sono aperte con l’inaugurazione, il 1°aprile, della mostra «Uomini, boschi e prati. Paesaggi dell’umanità», promossa da MaB Biosfera Unesco «Alpi Ledrensi e Judicaria dalle Dolomiti al Garda», in onore sia del paesaggio che ha meritato la prestigiosa qualifica di «Riserva della biosfera». Il territorio riconosciuto come «Riserva della biosfera», riconoscimento assegnato da Unesco (United nations educational, scientific and cultural organization) all’interno del Programma sull’uomo e la biosfera MaB (Man and Biosphere), parte dalla bassa Val del Chiese e sale, in una danza ondulante di altimetrie, la Val di Ledro, per poi scendere a sfiorare il Garda e quindi risalire verso il Tennese e le Giudicarie esteriori, fino a raggiungere le altezze estreme delle Dolomiti di Brenta, in un’ascesa reale e metaforica non solo di bellezza e di biodiversità, ma anche nello spirito della Riserva della biosfera - di genti e di cultura, di manufatti e di cura del territorio, di persone e di vicende umane. «A seguito del riconoscimento Unesco, del giugno 2015 – spiega la coordinatrice del MaB Biosfera Unesco, Micaela Deriu – i territori coinvolti hanno lavorato assieme per definire un programma di attività e di iniziative, e la scelta di iniziare con questa mostra mira a ricordare le profonde motivazioni culturali del riconoscimento che, voglio sottolinearlo, non prevede né consente la creazione di nuovi vincoli territoriali. La mostra vuole essere un invito rivolto alle comunità locali, alle istituzioni e alle persone che abitano e vivono
questi territori a rafforzare la consapevolezza del valore e dell’alta qualità dell’ambiente, prodotto e mantenuto fino ad oggi, e l’impegno nel proseguire quel rapporto virtuoso tra le attività dell’uomo e la gestione del suo territorio. Tutte le attività promosse dal MaB Biosfera Unesco sono finanziate dalla Provincia autonoma di Trento, dai Bim del Sarca Mincio Garda e del Chiese, e dalle Comunità di Valle
delle Giudicarie e dell’Alto Garda e Ledro». La mostra, che rimarrà aperta fino all’11 giugno, inizia con una sezione introduttiva che illustra le caratteristiche del riconoscimento MaB biosfera Unesco «Alpi Ledrensi e Judicaria – Dalle Dolomiti al Garda», poco noto nei suoi risvolti concreti, costituita da fotografie e testi che illustrano la biodiversità floristica, faunistica e
culturale del territorio. La sezione centrale, «Uomini», propone i volti del passato, quelli delle persone che hanno curato, custodito e infine consegnato alle generazioni successive il territorio; ai loro volti, sono accostati quelli del presente, cioè degli uomini e delle donne (e le rispettive storie) che oggi hanno scelto di stare nei boschi, nei prati e sugli alpeggi, affidandosi a pratiche innovative e alla tecnologia per tenere in vita l’antico rapporto con la terra e le bestie, in una reciprocità con la natura di cui Unesco ha riconosciuto scientificamente e certificato il valore. La sezione successiva è dedicata ai boschi, dei quali racconta la bellezza e la forza evocativa; prima di arrivarci, una saletta è tutta per l’orso, narrato da una serie di fotografie di Massimo Vettorazzi. L’esposizione è chiusa dalla sezione «Prati» dove per la prima volta è esposto nella sua completezza l’erbario dell’Ecomuseo della Judicaria, costituito da ottanta specie raccolte negli anni dal botanico Marco Merli. Prati che diventano campi coltivati. Uff. St. Comuni di Arco e Riva del Garda
La sede è presso la «Casa degli Artisti» La mostra è promossa da MaB Biosfera Unesco «Alpi Ledrensi e Judicaria dalle Dolomiti al Garda» in partnership con i territori coinvolti: Apt Garda Trentino, Apt Terme di Comano, Consorzio turistico Valle di Ledro, Consorzio turistico Valle del Chiese, Ecomuseo della Judicaria e tutti i Comuni parte del MaB: Bleggio Superiore, Bondone, Comano Terme, Fiavé, Ledro, Riva del Garda, San Lorenzo Dorsino, Stenico, Storo e Tenno. La mostra è curata da Roberta Bonazza con il supporto di Franco Pivetti, per il coordinamento della Casa degli Artisti «Giacomo Vittone».
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DALLE VALLI NELLA CITTÀ CAPOLUOGO IN AUMENTO NUCLEI FAMILIARI CON UN SOLO COMPONENTE ARRIVATI AL 40% DEL TOTALE
Stabile la popolazione residente in costante crescita l’età media L’Ufficio studi e statistica del Comune di Trento ha reso noto i dati relativi al 2016. Gli abitanti sono 117.418, dei quali 12.819 stranieri. Sono 26.231 le persone con più di 65 anni, il 22,3%
bia registrando un valore negativo (-12), seguito nel 2014 da un valore positivo (+71). Nel biennio 2015/2016 il saldo naturale ritorna negativo (-41 nel 2015 e
-5 nel 2016). Il numero dei nati è stato di 1.031, di cui 225 con cittadinanza straniera (21,8%). Il numero dei morti è stato di 1.036, di cui 15 con cittadinanza
Foto aerea tratta da Ortofoto 2016 - Comune di Trento, Quadro Est. Scala nominale 1:2000
«Al 31 dicembre 2016 la popolazione nel Comune di Trento è di 117.418 residenti di cui 56.321 maschi (48,0%) e 61.097 femmine (52,0%). Rispetto all’anno 2015 si è verificato un leggero incremento pari a +101 residenti (+0,1%)»: è questa la prima informazione fornita da «Trento statistica», pubblicazione realizzata dal servizio Sviluppo economico, studi e statistica del Comune. Nelle sue oltre cento pagine, l’indagine fornisce una grande mole di dati sulla situazione demografica della città capoluogo. Qui di seguito, una sintesi dei dati salienti. Stabilità della popolazione residente. Al 31 dicembre 2016 la popolazione a Trento è di 117.418 residenti (56.321 maschi e 61.097 femmine) con +101 persone rispetto all’anno 2015. Saldo naturale. Il rapporto tra nati e morti è negativo ed è pari a -5. Da decenni con valori più o meno elevati di saldo naturale positivo dal 2013 l’andamento cam-
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straniera (1,4%). Iscrizione all’anagrafe. Nel 2016 sono stati 3.403 i cittadini che sono immigrati a Trento acquisendo la residenza - provenienti da altri comuni del Trentino, da altre province, e dall’estero - ai quali vanno aggiunte altre 286 persone che sono state iscritte d’ufficio e che vengono registrate nella voce “altre iscrizioni”. L’analisi delle iscrizioni per cittadinanza mette in evidenza che sul totale delle iscrizioni il 58,9% fa riferimento a cittadini italiani ed il restante 41,1% a cittadini stranieri. Diversificati sono invece i valori riferiti alle due componenti scomposte per luogo di provenienza; in particolare si nota che l’85% di coloro che provengono dall’estero sono cittadini stranieri. Cancellazioni dall’anagrafe. Nel 2016 sono stati 2.940 i cittadini che sono stati cancellati dall’anagrafe di Trento - con destinazione in altri comuni del Trentino, altre province, ed estero - ai quali vanno aggiunte
DALLE VALLI Principali flussi migratori da Trento verso i comuni della provincia dal 2007 al 2015 (*)
altre 643 persone che sono state cancellate d’ufficio e che vengono riepilogate nella voce “altre cancellazioni”. Dall’esame delle cancellazioni per cittadinanza si rileva che sul totale delle cancellazioni il 68,7% riguarda cittadini italiani ed il restante 31,3% cittadini stranieri. Per quanto concerne le cancellazioni per l’estero il valore riferito agli italiani è pari al 66% mentre il restante 34% è riferito agli stranieri. Saldo migratorio. Nell’arco del decennio cresce l’emigrazione verso l’estero e rallenta l’immigrazione dall’estero. Nel 2016 l’85% degli ingressi dall’estero è dovuto a cittadini stranieri, mentre la gran parte delle uscite verso l’estero riguarda cittadini italiani (il 66%). Numero delle famiglie. I nuclei familiari sono 53.246 con un aumento di 250 (+0,5%) unità rispetto all’anno precedente. L’incremento delle famiglie è ascrivibile principalmente all’aumento dei nuclei unipersonali ovvero famiglie con un solo componente (+223 unità, pari a +1,1%) che rappresentano ormai il 40,1% del totale delle famiglie residenti. Il numero medio di componenti si conferma ancora pari a 2,2. Stranieri residenti. I cittadini stranieri residenti sono 12.819 (6.064 maschi e 6.755 femmine) e rappresentano il 10,9% della popolazione di Trento. Il saldo naturale è positivo ed è pari a +210. Il saldo migratorio è positivo ed è pari a +670 persone ed il saldo altre variazioni è negativo (-277). Oltre a queste movimentazioni si deve tenere in considerazione il dato riferito alle acquisizioni di cittadinanza, pari a 911 persone,
che influenza la diminuzione di pari importo del numero degli stranieri. Complessivamente, conteggiando tutte le movimentazioni che influiscono sul calcolo della popolazione straniera residente (cioè nati, morti, iscrizioni, cancellazioni, acquisizioni di cittadinanza italiana), rispetto al 2015, ci sono 308 persone in meno pari a -2,4%. Gli stranieri sono caratterizzati da una struttura demografica giovane: infatti il 73,4% ha meno di 45 anni. L’età media è uguale a 33,2. Le famiglie straniere sono 4.911 (-1,5% rispetto al 2015) di cui il 56,4% composte da un solo individuo. Le famiglie miste (con almeno un componente straniero) sono 1.730 (+12,3% rispetto al 2015).
(*) si considerano i flussi migratori con una frequenza maggiore o uguale a 100.
Età media. Alla fine del 2016 l’età media dei cittadini era uguale a 44,3; in costante crescita nel decennio (nel 2007 era pari a 42,7 anni; nel 2015 era uguale a 44,0 anni). La percentuale di residenti con età “65 anni e oltre” è uguale al 22,3% (26.231 persone). Le persone con 80 anni e più sono il 6,9% (8.140 persone). Gli ultracentenari sono 29 di cui 3 maschi e 26 femmine.
Trasferimenti all’interno della provincia. I maggiori flussi migratori da Trento verso i comuni della provincia nel decennio 2007 - 2016 sono principalmente sulla direttrice della Valsugana (vedi grafico qui sopra). Tendenza confermata anche nel 2016 con 69 trasferimenti a Pergine Valsugana e 24 a Civezzano. Altre destinazioni: Rovereto (32), Vallelaghi (28) e Calliano (26).
I primi venti nomi più diffusi delle persone residenti nel Comune di Trento: frequenza ed età media (anno 2016)
1.211 1.095 905 805 765 765 754 730 698 691 629 614 610 598 574 556 509 508 498 463
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EDITORIA IL LIBRO DI FRANZ CORIASCO È STATO PRESENTATO A ROMA PRESSO LA SEDE DELLA «DANTE ALIGHIERI»
Duecento pagine ricche di sorprese e di storie del Belpaese nel mondo C’è anche un’intervista, riportata sulla pagina a fianco, all’astronauta trentina Samantha Cristoforetti (nata a Milano ma originaria di Malé, in Val di Sole, dove è cresciuta) nel libro «Mille Italie» di Franz Coriasco (Città Nuova Editrice), presentato il 30 marzo scorso presso la Galleria del Primaticcio di Palazzo Firenze, sede centrale della Società Dante Alighieri, a Roma, nell’ambito del convegno «L’Italia nel mondo. L’Italia vista dal mondo» . «Storie e sorprese del Belpaese nel mondo» è il sottotitolo del volume, di oltre duecento pagine, suddiviso in otto capitoli: «L’Italia come idea«, «Di fagotti e bastimenti», «Viva l’Italia», «Le istituzioni», «Mamma RAI», «Una lingua universale», «Milioni di storie» e «Ieri, oggi, domani». I primi sette capitoli sono chiusi da un’intervista («Cinque domande a...») a personaggi legati ai temi trattati nei singoli capitoli e che incarnano l’eccellenza italiana nel mondo: nell’ordine, le interviste sono a Renzo Arbore,
Il volume mette a fuoco il senso dell’italianità, la diffusione della nostra lingua e cultura, le istituzioni, le nostre eccellenze e le nuove rotte dell’emigrazione tra passato, presente e futuro autore e conduttore radiofonico e televisivo oltre che musicista; Andrea Riccardi, docente e scrittore di storia contemporanea e presidente della Società Dante Aligheri; la danzatrice classica Carla Fracci; Cristina Ravaglia, Ambasciatrice e già Direttore
Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale; Piero Corsini, direttore di Rai Italia; la scrittrice Dacia Maraini e l’astronauta Samantha Cristoforetti.
Cristina Ravaglia e Piero Corsini sono stati, insieme ore con l’autore on Alessandro Masi del libro, con Masi, segretario generale della Società Dante Alighieri e Benedetta Rinaldi, conduttrice della trasmissione «Community» di Rai Italia, i protagonisti del convegno per la presentazione del libro del 30 marzo. Nei vari interventi è stato evidenziato che il libro, partendo dalla storia dell’emigrazione italiana, una storia lunga e spesso travagliata, di orgogli e pregiudizi, di successi memorabili e di tragedie, pubbliche e private, mette a fuoco il senso dell’italianità, la diffusione della nostra lingua e cultura nel mondo, le nostre eccellenze, le principali istituzioni impegnate sul campo, l’impegno della tv pubblica, i giovani e le nuove rotte dell’emigrazione tra passato, presente e futuro.
CATALOGATE E ILLUSTRATE 124 PIANTE MONUMENTALI PRESENTI A TRENTO E DINTORNI
Città di «alberi maestri»
La sequoia gigante di Villa «O Santissima» a Villazzano Tre.
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«Alberi Maestri nella città e nel territorio di Trento», presentato al «Muse» di Trento il 17 marzo scorso, è un volume di 240 pagine ampiamente illustrato in cui sono presentati sotto l’aspetto botanico e territoriale 124 alberi monumentali presenti in 37 luoghi differenti di Trento. Dell’opera, edita in collaborazione dal Muse e dal Comune, sono autori per i testi il giornalista Mauro Lando e per le immagini il fotografo Alessandro Gadotti; ne sono stati curatori Costantino Bonomi, responsabile della sezione botanica del Muse e Roberto Leonardelli capoufficio del servizio Parchi e giardini dell’amministrazione comunale. Il titolo fa riferimento ad «Alberi Maestri» perché in virtù della loro dimensione, storia,
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localizzazione, connotazione botanica si distinguono tra gli altri e si pongono come punti di riferimento ambientali. L’opera rappresenta la conclu-
sione di una collaborazione tra Comune e Muse iniziata nel 2006 quando il Municipio affidò all’allora Museo tridentino di scienze naturali l’incarico di compiere una ricerca sugli alberi che potessero avere le caratteristiche di monumentalità. A conclusione dello studio vennero individuate, studiate e catalogate 297 piante, per la maggior parte più che secolari, presenti in spazi pubblici e privati dentro la città, nel fondovalle, nella collina e nelle aree montane. Quel censimento ha pertanto consentito di individuare il grande patrimonio arboreo del territorio di Trento, la cui conoscenza non poteva rimanere solo all’interno degli uffici e tra gli esperti. Il passo successivo di Comune e Muse è stato pertanto
EDITORIA CON IL PERMESSO DELL’EDITORE E DELL’AUTORE RIPORTIAMO IL CAPITOLO DEDICATO ALL’ASTRONAUTA TRENTINA
5 domande a Samantha Cristoforetti Lei è nata a Milano, ma è cresciuta in una Le terr di confine come il Trentino. Oggi si sente terra più italiana, apolide, o cittadina del mondo? So Sono un’europea nata e cresciuta in Italia, e ch che sente di condividere il futuro con tutti gli esseri umani del pianeta. Si può dire che sia l’unica donna italiana che abbia, se non visitato, almeno sorvolato tutte le Italie possibili. Lassù, ha ancora un senso pensare all’Italia, e come la si pensa? Nel mio caso sicuramente con molto affetto, anche perché sapevo con quanta partecipazione i miei connazionali e le mie connazionali seguivano la mia avventura nello spazio. Giocoforza il suo lavoro l’ha portata spesso a lavorare all’estero. C’è qualcosa della sua italianità che le è stato utile nel suo particolarissimo mestiere? A questa domanda, come quella analoga che mi fanno spesso, sulla femminilità, è sempre difficile rispondere senza cadere in forzature. Chi può dire che cosa, nella complessa identità di ciascuna persona, sia dovuto all’essere cresciuti in un posto piuttosto che in un altro? All’appartenere a un genere piuttosto che a un altro? E chi peraltro può descrivere in cosa consista davvero l’italianità? Lei è riuscita ad avere successo senza
nazioni e le più alte professionalità. Ingegnere, ufficiale dell’Aeronautica Militare, astronauta ESA, poliglotta, «ambasciatrice di buona volontà» Unicef e Cavaliere di Gran Croce della Repubblica, Samantha,
© NASA
Fo Forse non sarà l’italiana più famosa del mon mondo, ma la popolarissima «AstroSamantha tha» rappresenta uno dei più significativi fior ori all’occhiello di un’Italia capace di gio giocarsela alla pari con le più grandi
“fuggire” dal suo Paese, ma irrobustendo all’estero la sua formazione umana e professionale. Sembrerebbe la giusta via di mezzo, ma farcela non è semplice: è una questione d’opportunità, di determinazione, di educazione, di talento, o è solo un lusso per pochi
prima donna italiana nello spazio, è nata a Milano nel 1977 ed è l’astronauta europea che ha trascorso più tempo in orbita intorno alla Terra in una singola missione (ben 199 giorni). fortunati? Intanto è una questione di scelta: non tutti desiderano una formazione e una carriera internazionale. Data la volontà, credo che le possibilità di formarsi o lavorare all’estero non manchino, tutt’altro. Mi sembra semmai che a volte sia più difficile il rientro, nonostante molti italiani espatriati spesso lo desiderino. Non credo sia per una questione economica, o comunque non sempre e non soltanto. Credo semplicemente che chi fa il proprio lavoro con passione voglia ottenere dei risultati, e se le condizioni al “contorno” sembrano rendere molto più difficile, faticoso o lento ottenere questi risultati, è difficile decidersi per il rientro. Cosa le manca di più dell’Italia quando è all’estero, e cosa trova insopportabile dell’Italia quando torna a casa? Mi mancano l’allegria e la convivialità, soprattutto a tavola. Viceversa non mi piace una certa, diffusa, disattenzione alla cura per i dettagli. Penso che un po’ più d’attenzione al banale fare le cose bene, proprio a partire dalle piccole cose, faccia miracoli: nel migliorare sia la qualità della vita professionale che la convivenza sociale. (da «Mille Italie» - Città Nuova Editrice)
Autori del libro, edito in collaborazione dal Muse e dal Comune di Trento, sono il giornalista Mauro Lando per i testi e il fotografo Alessandro Gadotti per le immagini. I curatori sono Costantino Bonomi (Muse) e Roberto Leonardelli (Comune)
Il cedro dell’Himalaya in via Madruzzo.
L’olmo di piazza S. Maria Maggiore.
quello di pubblicare un libro che potesse far conoscere gli alberi monumentali. A tal fine si è proceduto a scegliere tra le 297 piante quelle singole, o filari alberati, che potessero avere una particolare rappresentatività, oltre che monumentalità certificata dal punto di vista botanico. Ne sono state quindi individuate 124,
illustrate nel libro. Il fine divulgativo dell’opera è stato realizzato attraverso le immagini e le schede scientifiche, ma anche con la narrazione delle piante e del loro contesto. In sostanza di ogni «Albero Maestro» viene raccontato il luogo dove è cresciuto con le trasformazioni urbane o naturali che vi si sono
succedute. Le immagini poi fanno il resto: rivelano i «monumenti» che spesso rischiano di non essere conosciuti come tali. La presenza degli «Alberi Maestri» in città e nel fondovalle si impone soprattutto, ma non solo, nelle zone in cui Trento si è sviluppata a partire dalla seconda metà dell’Ottocento: ne sono esempio i giardini di piazza Dante, le «roste» dell’Adige, il giardino Garzetti, ma spiccano anche la «generazione» di esemplari del tiglio di piazza Duomo, le piante di Gocciadoro e del Doss Trento. Sulla collina eccelle il Giardino Garbari, poi la villa de Mersi, le varie ville di Povo, ma anche
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l’area tra Maderno e Vigo Meano. Sulla montagna gli «Alberi Maestri» sono stati raccontati tenendo conto delle presenze sul Bondone nel suo complesso, sul Cimirlo, sul Calisio, sul monte Mezzana e sul Soprasasso. Gli alberi monumentali illustrati nel libro sono esemplari di abete di Douglas, aliantus, carpino, castagno, cedro, liriodendro, cerro, ciliegio, cipresso, faggio, ginepro della Siria, ginko biloba, glicine, ippocastano, larice, maclura, magnolia, nocciolo turco, olmo, pino nero, pino silvestre, platano, quercia, rovere, sambuco, sequoia, sorbo, spaccasassi, tasso, tiglio, torreia giapponese, zelcova. 3 - 2017
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CALENDARIO 1 aprile C.T. Myrtleford (AUS): gita a King Valley Gruppo teatrale del CT Rodeio (BR): rappresentazione Passione di Cristo
4 giugno C.T. Charleroi (BE): giornata del pensionato trentino, rappresentazione teatrale “Oscar”
2 aprile C.T. Ticino (CH): Festa della primavera
6 giugno La Serena (Cile): inaugurazione del nuovo laboratorio e anniversario della scuola Alcide Degasperi
5 aprile C.T. Rosario (AR): inizio corsi d’italiano
9 giugno C.T. Santa Teresa (BR): concorso “Garota Italo-Teresense 2017”
9 aprile Dimaro (IT): incontro divulgativo sulla firma del protocollo tra TnM e Gruppo Consolare America Latina e Caraibi
9 – 18 giugno C.T. Centre Borinage (BE): gita in Trentino
C.T. Villa Regina (AR): pranzo tipico trentino e seconda conferenza del ciclo “Italia e le sue regioni: paesaggi, storia e musica” – Veneto e Lazio C.T. Brescia (IT): Pasqua trentina C.T. Buenos Aires (AR): pranzo sociale 11 aprile C.T Villa Regina (AR): inizio corso italiano 14 aprile Gruppo teatrale del CT Rodeio (BR): rappresentazione Passione di Cristo 21 aprile Trento (IT): Assemblea Ordinaria dell’Associazione Trentini nel Mondo onlus 22 aprile C.T. Ouro Fino (BR): 3° Festa della Polenta 23 aprile C.T. Centre Borinage (BE): pranzo sociale 28 aprile –1 maggio Charleroi e Liegi (BE): trasferta del gruppo Poe.Mus 29 aprile a Charleroi: Rappresentazione teatrale del gruppo Poe.Mus “Marcinelle … agosto ‘56” presso il sito minerario Bois du Cazier 30 aprile a Blegny Mine: “Canti e storie di ieri, oggi e domani” 6 maggio 2° riunione del gruppo giovani trentini brasiliani 20 maggio C.T. Bento Gonçalves (BR): 4° cena “Polenta & Vin” 21 maggio C.T. Myrtleford (AUS): fiera “tastes of trentino lunch” 27 maggio Perth (AUS): incontro dei presidenti dei circoli trentini dell’Australia 28 maggio C.T. Perth (AUS): celebrazione 40° Anniversario 2 giugno C.T. Bento Gonçalves (BR): esposizione etichette dei vini – Firminio Splendor
24 giugno C.T. Toronto (CA): 5° torneo annuale di golf 25 giugno C.T. Denver – Colordo (USA): picnic annuale della comunità italiana C.T. Zofingen (CH): gita a Val de Travers 6-9 luglio Altopiano della Vigolana (IT): Festa provinciale dell’emigrazione 9 luglio: celebrazione 75° Anniversario della morte di Santa Paolina 9 luglio C.T. Sydney (AUS): 40° Anniversario di fondazione 12 luglio Darwin (AUS): incontro su Padre Confalonieri: “The ministry of Father Angelo Confalonieri with the Aboriginal people of the Coburg Peninsula: language, culture and religion” 30 luglio C.T. Myrtleford (AUS): pranzo annuale C.T. Toronto (CA): picnic Prime tre settimane di luglio Interscambi giovanili della Provincia Autonoma di Trento destinati a discendenti di emigrati trentini 8 agosto Incontro d’estate dei Circoli Trentini d’Italia e d’Europa 19 agosto C.T. Salete (BR): XI Festa del Pollo 5-14 settembre Viaggio in Trentino del CT Montevideo 20-22 ottobre Convegno EZA – UNAIE “Il pilastro europeo dei diritti sociali” 26 ottobre C.T. Charleroi (BE): “polentada d’autum” 4-5 novembre 3° Incontro nazionale dei circoli trentini dell’Uruguay 11 novembre Celebrazione del 60° Anniversario dell’Associazione
Foto Ugo Fanti
I colori della primavera, il profumo dei fiori appena sbocciati, le campane gioiose che suonano a festa, una colomba che vola, su, nel cielo per portare pace e serenità a tutti.
AUGURI DI BUONA PASQUA È stato scelto il logo che contraddistinguerà il 60° anniversario della Trentini nel mondo, che ricorre quest’anno (articolo a pagina 3)