TRENTINI
MONDO
nel
MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO onlus ADERENTE ALLA F.U.S.I.E
9-10/2014
Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB Trento - Taxe Percue
anno 57°
Il Gruppo Giovani Trentini Brasiliani davanti al monumento all’immigrante a Nova Veneza (stato di Santa Catarina)
CIRCOLI, DELEGAZIONI E FEDERAZIONI/COORDINAMENTI DI CIRCOLI dell’Associazione Trentini nel Mondo - onlus
Coordinamenti Argentina, Australia, Benelux, Bosnia, Brasile, Canada, Cile, Germania, Messico, Paraguay e Uruguay Argentina - 57 circoli - 1 delegazione Alta Gracia, Avellaneda, Azul, Bahia Blanca, Bariloche, Buenos Aires, Catamarca, Chajarì, Chilecito, Colonia Tirolesa, Concepción del Uruguay, Concordia, Cordoba, Cordoba Sud, Corrientes, Corzuela, Cruz del Eje, Formosa, General Roca, General San Martín, La Carlotta, La Plata, La Toma, Lanteri, Las Breñas, Machagai Plaza, Makallè, Malabrigo, Malagueño, Mar del Plata, Mendoza, Olavarria, Pampa del Infierno, Presidente Roque Sáenz Peña, Puerto Tirol, Quitilipi, Reconquista, Resistencia, Río Cuarto, Romang, Rosario, Salta, San Jaime, Sampacho, San José (Depto. Colon), San Nicolas de los Arroyos, Santa Fé, Santa Rosa de la Pampa, Tandil, Tucuman, Venado Tuerto, Viedma, Villa Carlos Paz, Villa General Belgrano, Villa Ocampo, Villa Regina, Zárate - Comodoro Rivadavia Australia - 8 circoli - 2 delegazioni Adelaide, Canberra, Mackay, Melbourne, Myrtleford, Perth, Sydney, Wollongong - Tasmania, Townsville Belgio - 4 circoli - 1 delegazione Bruxelles, Charleroi, La Louviére, Liegi – Limburgo Bolivia La Paz
- 1 circolo
Bosnia - 3 circoli Sarajevo, Stivor, Tuzla Brasile -
Canada - 5 circoli Alberta, Montreal, Toronto, Vancouver, Windsor & Detroit Cile - 3 circoli Copiapò, La Serena, Santiago Colombia Bogotá
- 1 circolo
Danimarca Copenaghen
- 1 circolo
Federazioni ITTONA (Canada e Stati Uniti) Messico - 13 circoli - 1 delegazione Aguas Calientes, Citlatepetl, Città del Messico, Colonia Manuel Gonzalez, Colonia Manuel Diez Gutierrez, Cordoba, Huatusco, Monterrey, Puebla, San Luis de Potosí, Tijuana, Veracruz, Xalapa - Cuernavaca Paraguay - 10 circoli Asunción, Atyrà, Caacupé, Caaguazù, Concepción, Fernando de la Mora, Lambaré, Luque, Paso Barreto, San Pedro Ycuamandiyù
Ex emigrati - 3 circoli Australia, Stivor (BIH), Svizzera
Peru Lima
Francia - 3 circoli Grenoble, Lorena, Parigi
Portogallo Portogallo
Germania - 7 circoli - 1 delegazione Colonia, Dortmund, Friedrichshafen, Monaco, Norimberga, Reno Neckar, Stoccarda – Berlino
Romania Romania
Gran Bretagna - 1 circolo - 1 delegazione Londra - Manchester Italia - 13 circoli Biella; Borgosesia; Brescia; Bresciani amici del Trentino; Como; Famiglia Trentina di Roma; Friuli; Milano; Pontino; Predazzani nel Mondo; Roma; Società Americana di Storo; Trieste Lussemburgo Lussemburgo
- 1 circolo
62 circoli
Ascurra, Belo Horizonte, Bento Gonçalves, Blumenau, Brusque, Caxias do Sul, Colatina, Coronel Pilar, Corupà, Curitiba, Divino di Laranjeiras, Encantado, Erexim, Florianopolis, Garibaldi, Gasparin, Gramado, Guaramirim, Indaial, Jahú, Jaraguà do Sul, Joinville, Jundiaì, Laurentino, Londrina, Luzerna, Nereu Ramos, Nova Brescia, Nova Trento, Ouro Fino, Passo Fundo, Pedrinhas Paulista, Piracicaba, Porto Alegre, Presidente Getulio, Rio de Janeiro, Rio do Oeste, Rio do Sul, Rio dos Cedros, Rodeio, Salete, Salvador, São Paulo, Sananduva, Santa María, Santa Olímpia, Santa Teresa, Santa Tereza do Rio Taquarì, São Bento do Sul, São João Batista, Sao Miguel do Oeste,São Sepe, São Valentim do Sul, Taiò, Tapejara, Trentin, Três de Maio, Tucunduva, Venda Nova do Emigrante, Veranòpolis, Vitoria, Xanxerè
L’elenco è consultabile (completo con indirizzi e nomi dei presidenti) sul nostro sito internet: www.trentininelmondo.it
- 1 circolo
Serbia Indija
- 1 circolo
- 1 circolo
- 1 circolo
Stati Uniti - 21 circoli Alliance, Chicago, Cleveland, Denver, Hazleton, Milwaukee, Minnesota, New England, New York, Norway, Ogden, Pittsburgh, Readsboro, San Francisco, Solvay, South Alabama, South East Pennsylvania, Southern California, Washington, Wyoming Sud Africa - 2 delegazioni Pretoria, Cape Town Svizzera - 8 circoli Amriswil, Basilea, Sciaffusa, Ticino, Winterthur, Zofingen, Zug, Zurigo Uruguay - 5 circoli Carmelo, Cerro Largo, Colonia del Sacramento, Montevideo, Rivera (S. Ana do Livramento - BR) Venezuela Caracas
- 1 circolo
EDITORIALE
Pagina 2 AGENDA Pagine 3-5 REPORTAGE: CONVEGNO IN MESSICO SU CASSIANO CONZATTI Pagina 6 ATTUALITÀ Pagina 7 RINNOVO DEI COMITES Pagine 8-10 GENTE E FATTI Pagine 11-14 RAPPORTO ITALIANI NEL MONDO 2014 Pagina 15 VISITE IN SEDE Pagine 16-17 GIOVANI Pagine 18-23 CIRCOLI (Monaco di Baviera,Tuzla, Montevideo, Formosa, Canberra, Melbourne, Bento Gonçalves) Pagina 24 ABBONAMENTI
ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO O.n.l.u.s. Presidente Alberto Tafner
Direttore Anna Lanfranchi
TRENTINI NEL MONDO Mensile dell’Associazione Trentini nel Mondo aderente alla F.U.S.I.E Direzione, amministrazione e redazione
Via Malfatti, 21 - 38122 TRENTO Tel. 0461/234379 - Fax 0461/230840 sito: www.trentininelmondo.it e-mail:info@trentininelmondo.it Direttore responsabile Maurizio Tomasi Comitato editoriale G. Bacca, M. Bazzocco, A. Bazzanella, F. Casagrande, B. Cesconi, C. Ciola, M. Dallapè, P. Dalla Valle, A. Degaudenz, C. Donei, P. Duranti, E. Formilan, B. Fronza, L. Imperadori, A. Lanfranchi, E. Lorenzini, G. Michelon, A. Piccolotto, L. Pontalti, F. Pisoni, S. Regazzola, G. Sbetti, A. Tafner, M. Viola Hanno collaborato: R. Barchiesi - S. Corradini - G. Degasperi F. Bocchetti - E. Caldonazzi Autorizzazione del Tribunale di Trento n. 62 - 6 febbraio 1958 STAMPA: Grafiche Dalpiaz srl Ravina di Trento (TN) Quote di adesione: Italia: Euro 20,00; Europa; Euro 20,00 Sud America: Euro 20,00; Nord America e Australia: Euro 25,00 Socio - Euro 55,00 Conto corrente postale n. 12509386 N. 9/10 SETTEMBRE-OTTOBRE 2014 Stampato il 10 DICEMBRE 2014
In copertina: il Gruppo Giovani Brasiliani nella Vale do Rio Pinheiros.
STIAMO SCIVOLANDO VERSO UN MONDO SEMPRE PIÙ ARIDO, LIMITATO DAI NOSTRI PICCOLI EGOISMI
Quello di cui oggi c’è più bisogno è il coraggio di cambiare le cose Com’è tradizione, il periodo natalizio e di fine anno, nel quale ci si fanno gli auguri per un avvenire che speriamo sia sempre migliore, induce a riflessioni che prendono spunto da quanto successo nei mesi precedenti. La sensazione è che ogni anno sia necessario aumentare sempre più la quantità di auguri da scambiarci, visto come stanno andando le cose nel mondo. A questo punto il discorso ci porterebbe ad aprire il sacco delle lamentele e dei piagnistei - come ormai si sente fare sempre più spesso - mettendo così in pratica lo sport che oggi va più di moda... cioè la ricerca di qualcuno a cui addossare tutte le colpe per ciò che sta accadendo. Ma, almeno in questa occasione, cerchiamo di non farlo. Ci pensano già fin troppo i giornali, le televisioni e le piazze a ripetere quotidianamente sempre le stesse cose, cercando di affibbiare a qualcun altro le colpe di tutto quanto succede. E così di volta in volta vengono messi al rogo per quello che hanno fatto (o meglio per quello che NON hanno fatto) i sindacati, la scuola, i burocrati, la chiesa, i partiti, la società, i politici… tutti… all’infuori di noi stessi. Forse è arrivato il momento di non ascoltare più questo sottofondo divenuto ormai insopportabile e cominciare invece a riflettere seriamente su quanto ognuno di noi - uomini e donne qualunque - facciamo davvero per noi stessi e per gli altri. Le feste di fine anno (che più di altre raffigurano l’amore familiare, l’amicizia e la fratellanza tra le persone) dovrebbero servire anche per farci riflettere con un po’ più di serenità circa il nostro impegno personale nei confronti del prossimo, senza andare a cercare altrove un capro espiatorio. Forse si potrebbe trovare un po’ di tempo per ragionare con calma sulla bontà o meno di un sistema che ha ormai fondato sulle deleghe la gestione del nostro futuro... non accorgendoci che in questo modo stiamo scivolando verso un mondo sempre più arido, limitato dai nostri piccoli egoismi e dai nostri banali inte-
Foto Ugo Fanti
SOMMARIO
Basta con le guerre ed i massacri che insanguinano il mondo; basta con le mamme ed i bambini che muoiono in mare per colpa dei mercanti di esseri umani; basta con l’incapacità ed il cinismo di chi governa il mondo; basta con una società che si è venduta l’anima e il cervello per trenta denari; basta con l’egoismo e l’arroganza che oggi dettano le regole e le leggi del vivere comune ressi quotidiani. Forse quello che davvero ognuno di noi potrebbe chiedere come regalo di Natale è di poter ancora coltivare la speranza. Sperare ad esempio che le parole di pace e di buon senso alle quali Papa Francesco ci sta abituando, riescano a penetrare la testa e il cuore di chi si crede migliore. «Chi sono io per poter giudicare?» è una delle sue frasi più belle e intense, che in un attimo hanno fatto crollare un intero castello di ipocrisie e di doppiezze consolidate nel tempo. Sperare ad esempio che le parole sagge ed illuminate di Gregorios III patriarca di Antiochia trovino un seguito reale soprattutto quando afferma di «sperare in una società più giusta, fraterna e solidale che apra la strada per la convivenza, il dialogo, il rispetto, l’accettazione degli altri e della loro dignità». Sperare ad esempio che le parole profonde di un poeta come Pablo Neruda possano far riflettere quando scrive che «a speranza ha due bellissimi figli:
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lo sdegno ed il coraggio. Lo sdegno per la realtà delle cose, il coraggio per cambiarle». Oggi lo sdegno ha davvero raggiunto i livelli di guardia e ognuno lo esprime come ne è capace… ma quello che ancora forse manca è il coraggio di cambiare. Il coraggio di dire basta con le guerre ed i massacri che insanguinano il mondo; basta con le mamme ed i bambini che muoiono in mare per colpa dei mercanti di esseri umani; basta con l’incapacità ed il cinismo di chi governa il mondo; basta con una società che si è venduta l’anima e il cervello per trenta denari; basta con l’egoismo e l’arroganza che oggi dettano le regole e le leggi del vivere comune. Ci sarebbero ancora tanti altri BASTA da dire e che forse, prima o poi, verranno detti. E questa potrebbe essere davvero una bella speranza con cui augurarci buon Natale e buon anno perché – come dice il filosofo Aristotele – «la speranza è un sogno fatto da svegli». Alberto Tafner 9/10 - 2014
AGENDA PER INIZIATIVA DELLA CASA EDITRICE «IL MARGINE» È STATO PRESENTATO A TRENTO IL LIBRO SCRITTO DA MARINA FRIGERIO
Stagionali e «bambini proibiti» in Svizzera, una pagina buia dell’emigrazione Organizzata dalla Casa editrice «Il Margine» in collaborazione con l’associazione Trentini nel mondo, l’associazione Il Gioco degli Specchi e il Comitato provinciale di Trento per l’Unicef, giovedì 27 novembre c’è stata a Trento la presentazione del libro «Bambini proibiti - Storie di famiglie italiane in Svizzera tra clandestinità e separazione» di Marina Frigerio. L’appuntamento si è tenuto presso la Sala Aurora di Palazzo Trentini, gentilmente messa a disposizione dalla Presidenza del Consiglio provinciale di Trento. Il libro (edito da Il Margine) non è solo una raccolta di storie, drammatiche, che rivelano le vicende delle vite dei figli degli stagionali nella Svizzera degli anni ’50-’90, ma un significativo ed attuale spunto di riflessione sul tema dell’emigrazione e della clandestinità italiana e in Italia. Costretti al buio di case con imposte serrate, senza poter uscire, parlare, cantare, piangere, senza il contatto con il mondo esterno, con gli altri bambini, la scuola: sono solo alcune delle difficili condizioni che hanno subito i figli degli italiani stagionali che raggiungevano, sans-papiers, i genitori in Svizzera e che vengono raccontate dalla autrice. Altri bambini, in quei lunghi
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Il libro offre anche uno spunto di riflessione sul tema della clandestinità italiana e in Italia “adottati” dai parenti nei migliori dei casi, o negli istituti al confine con il territorio elvetico. Vent’anni dopo Marina Frigerio ha scelto di dare voce agli “ex bambini proibiti”, le cui storie per troppo tempo sono state taciute ed addirittura negate, in un libro che non vuole essere solo un racconto del passato ma anche, e soprattutto, un monito per il presente perché, come evidenzia Don Luigi Ciotti nell’introduzione, “quei lavoratori che faticavano in Svizzera somigliano a quelli che attraccano con mezzi di fortuna a Lampedusa”. L’autrice del libro, Marina
La presentazione del libro si è svolta sotto forma di dialogo fra l’autrice Marina Frigerio e Maurizio Tomasi.
anni in cui lo statuto degli stagionali impediva con rigidissime norme di portare con sé moglie e figli, crebbero senza genitori,
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F i i è psicoterapeuta i t t e psii Frigerio, cologa dell’età evolutiva. Figlia di immigrati lombardi, è nata a Lugano e vive da moltissimi anni nella Svizzera tedesca. Ha lavorato in diversi consultori famigliari italiani a Zurigo, Basilea e Soletta, e alla clinica universitaria Neuhaus di Berna. Dalla fine degli anni ’70 si occupa di diritti dei migranti e interculturalità.
Cosa fare per richiedere il libro Pubblicato nella collana «Orizzonti» - dedicata ad «analisi, riflessioni, inchieste sui grandi temi con uno sguardo coraggioso e profondo su noi stessi, gli altri, il mondo» - il libro «Bambini proibiti. Storie di famiglie italiane in Svizzera tra clandestinità e separazione» (Ed. Il Margine, ottobre 2012, pag. 188, € 16), ripercorre una delle più buie pagine dell’emigrazione italiana: quella dell’infanzia dei figli dei lavoratori stagionali in Svizzera costretti ad emigrare senza le proprie famiglie. Chi fosse interessato ad acquistarlo, può mettersi in contatto con la casa editrice, consultando il sito www.il-margine.it o telefonando (dalle 08.30 alle 12.30) al numero +39 0461 983368.
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REPORTAGE TRA GLI ORGANIZZATORI DELL’INIZIATIVA IN MESSICO C’ERA ANCHE LA FONDAZIONE MUSEO CIVICO DI ROVERETO
Convegno di due giorni a Oaxaca sul botanico Cassiano Conzatti A seguito della visita al politecnico “CiiDir” e al Jardin Conzatti, effettuata il 2 luglio 2014, e su invito del direttore del Politecnico di Oaxaca e della botanica Gladys Isabel Manzanero Medina di organizzare una due giorni di convegno sulla figura di Cassiano Conzatti (biologo e pedagogo nato in Trentino nel 1862 e scomparso in Messico nel 1951) per i giorni 3-4 di ottobre, con il presidente della Società Museo Civico di Rovereto, il prof. Nello Fava, e mio figlio minore Federico, in un piovoso 30 settembre partiamo alla volta di Oaxaca de Juarez. Voliamo da Venezia, via Francoforte, per arrivare a Città del Messico alle ore 18,30. Trafelati, alle 19 riusciamo a prendere la corriera per Puebla dove alle 22 ci attende Gina Lorenzini per ospitarci a casa sua assieme alla sorella Yvonne e al fratello German. L’accoglienza è squisitamente familiare, come se fossimo dei parenti lontani con cui fa sempre piacere conversare e aggiornarsi. Il 1° ottobre, accompagnati a visitare rapidamente il centro di questa enorme città di circa sei milioni di abitanti, dalle preziose evocazioni coloniali soffocate dall’industria automobilistica di marca tedesca, alle 11 saliamo sulla corriera con destinazione la Valle del Marqués de Oaxaca (Hernan Cortés). La città di Be-
Il «Maestro de Maestros» era nato nel 1862 in Trentino a Civezzano. Nel 1865 la sua famiglia traslocò a Borgo Sacco, paese natale del padre. Nel 1881 emigrò in Messico, dove divenne pedagogo e si dedicò allo studio della flora nito Juarez e di Porfirio Diaz ci accoglie sotto un cielo terso alle calde ore 16. Trascinando scompostamente fra il traffico frenetico il nostro trolley, ci fiondiamo, a casa di Victoria Conzatti (foto qui sotto al centro), per renderle l’omaggio che si è guadagnata sul campo di un infinito amore filiale per un padre, Cassiano, che la scienza le ha conteso gelosamente. Inutilmente, direi, perché Cassiano fu sempre presente e lo è ancora ai suoi occhi di novantaseienne. Occhi vispi, sapienti, ancora curiosi di scovare la maniera di palesare la grandezza del “ma-
estro de maestros” a chiunque riesca ancora vederlo aggirarsi pensoso e ricurvo dal peso della cultura, sorridendo sotto suoi inconfondibili baffi, fra il suo lussureggiante patio floreale e il polveroso studio cartaceo. La lasciamo emozionata e con un gradevole sapore di cioccolata, che ci soddisfa il palato come solo quella di Oaxaca sa fare, andiamo ad accomodarci al vicino Hotel Villa del Campo. La serata passa veloce con la vulcanica Emma Conzatti, che ci porta a visitare le animate vie del centro, i “portales” e lo “zocalo” in pieno “plantón”, ossia
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totalmente occupato dai maestri in sciopero ad oltranza, tanto che i “tianguis” (i così definiti ambulanti abusivi) vi hanno fatto casa propria. Il 2 ottobre Victoria ci attende impaziente nella sua casa museo (perché rimasta tale e quale dagli anni ’60) per la colazione a base di caffè, succhi vari, frutta tropicale, uova strapazzate con carne e frijoles e, per dolce, gelatine dai colori improbabili. La nuora Guadalupe (moglie del compianto Victor Gómez Conzatti) e la nipote Emma Conzatti si offrono di accompagnarci a visitare il sito archeologico di Monte Alban, che si rivela solenne fra i più estesi e magici in territorio mesoamericano. Di ritorno, belli rosolati in volto dal sole impietoso, passiamo a prendere Victoria, accuratamente vestita a festa, per il pranzo a Santa Maria del Tule, dove svetta l’enorme Sabino (“ahuehuete”, foto qui sotto a destra) tanto caro a Cassiano, un albero con più di duemila anni fra le fronde e dalle curiose forme antropomorfe: la confusione floro-faunistica ci incanta. Da rito lo fotografiamo. Mio figlio Federico addirittura fa di corsa un giro completo della cinquantina di metri di perimetro per riprendere tale e tanta magnificenza della natura. CONTINUA A PAG. 4
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REPORTAGE
CONTINUA DA PAG. 3 La serata è dedicata alla gentilissima Elisabeth Conzatti e al deciso Alfonso Aquino Mondragón per perfezionare i dettagli del convegno: Trascendencia de la vida y obra académica y científica del prof. Cassiano Conzatti: “Memoria de un científico y de un ser humano”. Il 3 ottobre ci si sveglia all’alba per essere a colazione da Victoria alle 7: decisamente “rica” e abbondante come al solito. Passa a prenderci il dott. Aquino per accompagnarci all’Instituto Politecnico Nacional, che sorge alle porte di Oaxaca. Alle 8,30 ci registriamo al convegno organizzato dalla Fondazione Museo Civico di Rovereto, dal Centro interdiciplinario de investigación para el desarrollo integral regional (CiiDir) - Instituto politecnico nacional, dalla Escuela de ciencias de la Universidad Benito Juárez de Oaxaca (UABJO) e dall’associazione Preconjaguarh A. C. Il programma si mostra impegnativo. Dà il benvenuto Gladys Manzanero, responsabile del Jardín Botánico “Cassiano Conzatti”, e Nora Isela Ortiz Mura a nome del Presidente municipale di Oaxaca, l’avv. Javier Villacaña Jiménez.
Inaugura il ministro del turismo di Oaxaca, avv. Jaime Katz. Gli onori di casa spettano al direttore del CiiDir, il dott. José Rodolfo Martínez y Cárdenas. Passata la parola a Leobardo Cortés Manica, coordinatore del Circoli in Messico dell’Associazione Trentini nel Mondo e consultore della Provincia Autonoma di Trento (“Importanza dell’emigrato Conzatti per il Trentino”), nonché a Nello Fava, in rappresentanza della Fondazione Museo Civico di Rovereto (“Cassiano Conzatti socio corrispondente del Museo civico dal 1901”), il sottoscritto introduce la proiezione del DVD “Descubriendo a Cassiano Conzatti” (55 min.), registrando il plauso sincero e insperato della settantina di professori e alunni presenti. A seguito delle parole di ringraziamento dell’avv. Caleb Gómez Conzatti y Martínez, a nome della famiglia Conzatti,
la prima relazione dal titolo “Semblanza Cívica de la Vida del Pro. Cassiano Conzatti”, è del famoso giornalista oaxaqueño Rubén Vasconcelos Beltrán, il quale sottolinea il poco conosciuto e fine profilo di pedagogista del Conzatti, per più di un ventennio direttore e innovatore della Escuela Normal della città. Prima della pausa pranzo, l’avv. Jaime Katz consegna alcuni riconoscimenti agli ospiti, fra cui l’ambito diploma di “ciudadano distinguido” della città di Oaxaca al sottoscritto. Si ricambia con la consegna ufficiale della simbolica Campana della pace di Rovereto, nonché di stampe e di libri ritraenti il Trentino. Il primo pomeriggio, all’evento accademico, è un avvicendarsi di relazioni scientifiche, dalla “Rassegna storica della costruzione del “Jardín Botánico Regional - Cassiano Conzatti”, della dott. ssa Gladys Manzanero e della
NELLE FOTOGRAFIE Nella colonna a fianco, alcune delle relazioni presentate al convegno. In alto (da sinistra): la posa di un omaggio floreale al monumento che ricorda Cassiano Conzatti; uno scorcio del Jardim Botánico Regional intitolato a Cassiano Conzatti; Nora Isela Ortiz Muro, direttrice del dipartimento per il turismo del Municipio di Oaxaca, e il Ministro del turismo di Oaxaca, avv. Jaime Katz; la festa a Zocapa del Rosario (Colonia Manuel Gonzalez - stato di Veracruz) per la Virgen del Rosario e la statuetta lignea della madonna portata oltreoceano dagli emigrati bellunesi e trentini.
Cassiano Conzatti, «Maestro de Maestros» Definito in Messico «Maestro de Maestros», Cassiano Conzatti nacque a Civezzano, vicino a Trento, nel 1862. Nel 1865 la sua famiglia traslocò a Borgo Sacco, in prossimità di Rovereto, dove era nato il padre. Nell’autunno del 1881 salpò alla volta del Messico, portando con sé un erbario collezionato ai piedi delle Dolomiti (1880). Nella nuova capitale dello Stato di Veracruz trovò lavoro presso l’Ateneo Jalapeño, prestando servizio come maestro subalterno. In tale situazione e malgrado gli rimanesse poco tempo libero, proseguì i suoi studi, specialmente quelli di botanica, una scienza 9/10 - 2014
che da sempre lo aveva appassionato. Pedagogo integerrimo, sostanzialmente da autodidatta si dedicò allo studio della flora messicana, divenendo presto un’autorità in materia, in grado di pubblicare opere fondamentali sull’argomento. Cassiano Conzatti è ancora oggi ricordato dalla comunità italo-messicana fra i più illustri italiani che si stabilirono in Messico. Un riconoscimento pienamente condiviso anche dalla comunità scientifica della nazione mesoamericana, alla quale Conzatti ha lasciato in eredità un corpus di scritti davvero invidiabile.
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REPORTAGE
biologa Hermes Lustre Sánchez, a quella del dott. Filippo Prosser, “Alcune riflessioni su La Flora Taxonómica di Cassiano Conzatti”, letta in spagnolo dal dott. Herbé Gómez Conzatti. Da “L’importanza scientifica dell’opera del Prof Cassiano Conzatti” del prof. Marco Antonio Vásquez Dávila (Instituto Tecnológico de los Valles Centrales de Oaxaca - ITVO) a “L’impatto del lavoro scientifico di Cassiano Conzatti nella tassonomia della flora di Oaxaca” dei dott. Raúl Contreras Medina e Ricardo Balám Narváez (UABJO), dal “Lascito accademico del prof. Cassiano Conzatti” del dott. Dagoberto Erasmo Alavés Solano (UABJO) alla “Mappa biologica (flora e fauna) e mineralogica dello Stato di Oaxaca, del prof. Cassino Conzatti” del dott. Marco Antonio Huerta García (CONANP), dalla “Vigencia del Tra-
bajo cartográfico del Prof. Cassiano Conzatti” del dott. Rubén Langle (CIESAS) a “La colección botánica de Cassiano Conzatti en el Herbario Nacional de México (MEXU)” del dott. Abisaí Garcia Mendoza (UNAM). La chiusura spetta al prof. Ignacio Piña Espallargas (CiiDir-IPN) che raccoglie le molte suggestioni della giornata per riassumerle in un riconoscimento di alto valore scientifico al prof. Conzatti che gli varrà, il 25 del prossimo anno, durante le feste per i 150 della città di Oaxaca, una meritata medaglia d’oro. Alle 20.30, prima della foto di rito con i relatori partecipanti e la famiglia di Victoria Conzatti, il dott. Alfonso Aquino Mondragón (PRECONJAGUARH A. C.) relaziona sul “Fondamento scientifico, di intercambio culturale e turistico per il gemellaggio della città di Oaxaca de Juárez con la
Comunità della Vallagarina e la città di Rovereto”. Esausti ma felici brindiamo con “Sangre de Toro” e ci diamo appuntamento al giorno seguente. Il 4 ottobre, incontro all’Hotel Conzatti alle ore 8 con il Ministro del turismo di Oaxaca, avv. Jaime Katz, e la direttrice Nora Isela Ortiz Muro del dipartimento per il turismo del Municipio di Oaxaca per avviare l’hermanamiento con Rovereto e la Comunità della Vallagarina. Ci spostiamo al Municipio di Oaxaca per l’atto civico. Partecipano all’evento nel “Salone degli ex-presidenti”, l’avv. Javier Villacaña Jiménez, per voce della dott.ssa Nora Isela Ortiz Muro, l’avv. Jaime Katz, il prof. Rubén Vasconcelos Beltrán, il dott. Alfonso Aquino Mondragón, la prof.ssa Gladys Isabel Manzanero Medina, la dott.ssa Hermes Lustre Sánchez e numerosi componenti della
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famiglia Conzatti. Mentre parlo ai presenti vacillo leggermente per una scossa di terremoto che fa scattare l’allarme, ma vedendo la compostezza del pubblico proseguo nella digressione. Le basi per il gemellaggio si rivelano solide. È ora di rilassarsi. Con i partecipanti al convegno alle ore 15 ci sediamo a tavola al “Caldo de piedra”, un ristorante di “comida precolumbina” tipico che si trova nei pressi di Santa Maria del Tule. All’indomani, abbracciata affettuosamente Victoria Conzatti, ci aspetta il lungo viaggio con direzione Veracruz. Il giorno 7 partecipiamo a Zocapa del Rosario (Colonia Manuel Gonzales) all’importante festa popolare per la Virgen del Rosario. Lì i trentini e i bellunesi costruirono nel 1882 una chiesetta votiva per venerare la statuetta lignea della madonna che portarono oltreoceano. Renzo Tommasi
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ATTUALITÀ LA FONDAZIONE EDMUND MACH DI SAN MICHELE ALL’ADIGE È UNO DEI PARTNER DELL’INIZIATIVA
Lo spumante prodotto in Trentino ha ora la sua «carta d’identità» Il Trentodoc può vantare una carta di identità che certifica la sua origine, tracciando perfettamente questo vino dal terreno alla bottiglia, e rileva i quasi 2000 composti volatili che lo caratterizzano. Tutto ciò grazie ad una serie di analisi chimiche e molecolari assolutamente innovative, condotte nell’ambito del progetto Ager vino, i cui risultati sono stati presentati il 29 novembre, alla Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Trento, durante il convegno «ll legame tra vino e territorio: qualità e peculiarità del Trentodoc», organizzato nell’ambito della manifestazione «Trentodoc: Bollicine sulla città 2014». Sono intervenuti il direttore generale Mauro Fezzi, i presidenti della Camera di Commercio, Giovanni Bort, il consigliere di amministrazione dell’Istituto Trento doc, Andrea Pisoni, unitamente ai ricercatori Federica Camin, Fulvio Mattivi, Silvia Carlin e Stella Grando della Fondazione Edmund Mach, Andrea Marchetti e Caterina Durante dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia. Il progetto. Il progetto di durata triennale «Nuove metodologie analitiche per la tracciabilità geografica e varietale di prodotti enologici» è stato coordinato dall’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, realizzato in partnership con la Fondazione Edmund Mach, il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali e sviluppato nell’ambito della piat-
Un progetto di ricerca ha consentito di dimostrare scientificamente il legame tra il «Trentodoc» e il territorio di origine, attraverso la messa a punto di un modello per la tracciabilità e la descrizione dei suoi composti aromatici, che sono quasi duemila taforma AGER - Agroalimentare e Ricerca, iniziativa sostenuta da un consorzio di 13 fondazioni bancarie italiane, tra cui la Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto. I risultati. Il progetto ha considerato il Lambrusco modenese e il Trentodoc. Per quanto riguarda quest’ultimo, oggetto del convegno del 29 novembre, si è sviluppato attraverso diverse fasi: dalla indagine della filiera al campionamento esteso dei vari produttori, per un totale di 200 campioni analizzati tra suoli, tralci, mosti e vino.
È stato dimostrato oggettivamente il legame tra vino e territorio di origine utilizzando diversi possibili marcatori. Si è scoperto che: 1) Il profilo dei minerali e i rapporti isotopici rimangono inalterati nel passaggio terreno - pianta fino all’uva e al prodotto finito. Il vino memorizza quindi attraverso questi marcatori le informazioni geografiche e di composizione del suolo del territorio di origine. Questo significa che d’ora in poi anche per questo prodotto è possibile capire con esattezza dove è stato prodotto semplicemente
effettuando queste analisi; 2) mediante tecniche di gascromatografia bidimensionale accoppiata a spettrometria di massa è stata indagata la complessità aromatica del Trentodoc e visualizzata per la prima volta nella sua intera ricchezza: quasi 2000 composti! Questa indagine ha permesso quindi di mettere a luce le peculiarità del Trento doc; 3) il DNA del vitigno risulta estraibile e analizzabile non solo dalle viti e dall’uva ma anche dagli intermedi di lavorazione enologica. Questo perché sono stati messi a punto dei particolari sistemi di identificazione varietale basati sull’ analisi dell’intero genoma. Andrea Pisoni, consigliere di amministrazione di Trento doc, ha affermato che «grazie alla collaborazione con la Fondazione Mach il Trentodoc si rafforza come prodotto di eccellenza: la ricerca mette infatti in evidenza elementi, fino ad oggi inesplorati, che rendono oggettivo il legame fra il territorio e le bollicine trentine che, oggi più di ieri, si possono definire di montagna».
LE PAROLE DELL’ARCIVESCOVO DI TRENTO, MONS. BRESSAN, IN UN MESSAGGIO INVIATO ALL’ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO
Rino Zandonai, esempio di condivisione generosa Come abbiamo riferito alcuni mesi fa, in Brasile è in circolazione un francobollo con un ritratto di Rino Zandonai, il direttore dell’Associazione Trentini nel mondo, scomparso nell’incidente aereo del volo Rio de Janeiro – Parigi, il 1° giugno 2009. È un’iniziativa del Circolo trentino di Ouro Fino (Minas Gerais) con la quale, nel quinto anniversario della tragedia, si è voluto rendere omaggio a Rino Zandonai, «senza dubbio una persona con un’immensa visione solidale». La Trentini nel mondo ha fatto pervenire alcuni esemplari del francobollo a mons. Luigi Bressan, arcivescovo di Trento, appas9/10 - 2014
sionato di filatelia. In un messaggio inviato all’Associazione mons Bressan ha scritto: «Ringrazio per l’invio dei francobolli ideati
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dal Circolo Trentino di Ouro Fino, in ricordo del compianto vostro direttore Rino Zandonai. È un degno omaggio a una “persona con un’immensa visione solidale”, come bene espresso nel vostro comunicato. Un modo per ricordarlo e coglierne l’esempio nella condivisione generosa nella vita di tutti i giorni». Il ritratto di Zandonai che compare sul francobollo è un disegno di Diana Del Negro de Souza (del Circolo trentino del Portogallo) che era stato usato per la copertina del numero speciale del periodico “Trentini nel mondo”, dedicato a Rino Zandonai nel giugno 2009.
ATTUALITÀ LE ELEZIONI, PREVISTE PER IL 19 DICEMBRE 2014, SONO STATE SPOSTATE PER GARANTIRE UNA MAGGIORE PARTECIPAZIONE
Rinnovo Comites, si vota il 17 aprile è un’occasione che non va sprecata La lunga e travagliata vicenda del rinnovo dei Comites (Comitati degli italiani all’estero) non ha trovato ancora una definiva soluzione in quanto, a pochi giorni dalla scadenza della data per l’iscrizione degli aventi diritto al voto presso i consolati di appartenenza e a qualche settimana dal giorno stabilito per il voto (fissato al 19 dicembre 2014), il governo ha deliberato lo spostamento del voto al 17 aprile 2015 (come abbiamo riferito nel precedente numero del giornale). La nuova data è motivata dal fatto che, a pochi giorni dalla scadenza della iscrizioni per avere diritto al voto, le liste degli elettori erano esigue e non arrivavano il 2% degli aventi diritto. Gli attuali Comites sono in carica da ben dieci anni, quando la legge istitutiva stabilisce in cinque anni la durata del mandato; sono, pertanto, rimasti in carica (in prorogatio) fino alle nuove elezioni che non sono mai avvenute. Più volte, e da varie fonti (CGE, Comites, CNE, associazioni degli emigranti, ecc...), erano
La Trentini nel Mondo invita tutti gli aventi diritto, e in particolare i propri associati ad iscriversi nelle apposite liste, perché solo così i nuovi Comites potranno essere formati da veri rappresentanti degli oltre 4.000.000 di italiani residenti all’estero state sollecitate le elezioni per il rinnovo dei Comites ma, in questi cinque anni, sono sempre state rinviate per varie ragioni: necessità di rivedere struttura e competenze di CGE e Comites; riorganizzazione delle rappresentanze italiane all’estero causata dalla chiusura e accorpamento di consolati; avvicendamento di vari governi italiani con la conseguente ripartenza da zero dei disegni di legge depositati in Parlamento sul rinnovo del CGE (Consiglio Generale all’Estero) e dei Comites. Il 2014 sembrava l’anno buono; si sono, invece, evidenziati grossi problemi come conseguenza delle rinnovate norme sul diritto di voto. Nelle precedenti tornate elettorali all’estero si erano documentati abusi, imbrogli e speculazioni che avevano falsato in ma-
niera pesante, non solo le elezioni dei vari candidati, ma addirittura la regolarità e la credibilità del voto per corrispondenza. Per il prossimo rinnovo dei Comites sono state introdotte nuove norme destinate a superare i gravi abusi elettorali documentati in precedenza. In pratica, con le nuove norme, il diritto di voto viene garantito, ma è subordinato alla espressa volontà dell’elettore di esercitarlo; egli deve iscriversi personalmente negli elenchi creati presso i consolati di riferimento. Questa procedura richiede tempi piuttosto lunghi, sia per comunicare le nuove procedure ai singoli elettori, sia per consentire la iscrizione nelle nuove liste presso Consolati distanti anche centinaia di chilometri dal luogo di residenza; il tempo concesso
per ottenere l’iscrizione era molto ristretto, tanto che, alla data di scadenza dell’iscrizione, figurava registrato, come si è detto, meno del 2% degli aventi diritto. Il governo ha, perciò, spostato la data delle elezioni al 17 aprile 2015, per consentire la riapertura delle iscrizioni nelle apposite liste, da effettuarsi entro il 18 marzo 2015. In tal modo si spera di vedere aumentato il numero di coloro che voteranno il prossimo 17 aprile per il rinnovo dei Comites. Il diritto di voto per gli italiani all’estero è garantito. Il diritto, tuttavia, deve concretizzarsi nel dovere di ciascun elettore di esercitarlo nella massima correttezza e serietà. L’Associazione Trentini nel Mondo, pertanto, invita tutti gli italiani all’estero a volersi iscrivere nelle apposite liste, anche se ciò può comportare un certo disagio personale. Solo così i nuovi Comites potranno essere formati da veri rappresentanti degli oltre 4.000.000 di italiani residenti all’estero. Aldo Degaudenz
La domanda per iscriversi nella lista degli elettori va presentata ai Consolati entro il 18 marzo 2015 COSA SONO I COMITES? Sono organi elettivi che rappresentano le esigenze dei cittadini italiani residenti all’estero nei rapporti con gli Uffici consolari, con i quali collaborano per individuare le necessità di natura sociale, culturale e civile della collettività italiana. In collaborazione, oltre che con le Autorità consolari, anche con le Regioni e le autonomie locali nonché con Enti e Associazioni operanti nella circoscrizione consolare, promuovono, nell’interesse della collettività italiana residente nella circoscrizione, tutte quelle iniziative ritenute opportune in materia di vita sociale e culturale, assistenza sociale e scolastica, formazione professionale, settore ricreativo e tempo libero. Previa intesa con le Autorità consolari, possono rappresentare le istanze della collettività italiana residente nella circoscrizione alle Autorità e alle Istituzioni locali. Sono composti da dodici membri, per le collettività fino a 100.000 cittadini italiani residenti nella circoscrizione, o da diciotto membri, per le collettività composte da più di 100.000 cittadini italiani residenti. I membri dei COMITES restano in carica cinque anni e non percepiscono remunerazione per la loro attività.
PER CHI SI VOTA? I membri dei COMITES sono eletti sulla base di liste di candidati sottoscritte dai cittadini italiani residenti in ogni circoscrizione consolare. COME SI VOTA? I cittadini italiani maggiorenni residenti all’estero, iscritti nelle liste elettorali e residenti da almeno sei mesi nella circoscrizione consolare, votano per corrispondenza, purché abbiano fatto pervenire – entro il 18 marzo 2015 - all’Ufficio consolare di riferimento apposita domanda (nella foto a fianco un fac-simile). L’Ufficio consolare competente entro il ventesimo giorno antecedente la data del voto invierà a ciascun elettore, che abbia presentato la domanda di ammissione al voto, un plico contenente il materiale elettorale ed un foglio informativo illustrante le modalità di voto. Il cittadino esprime il proprio voto, seguendo le istruzioni fornite, quindi restituisce per posta al proprio Ufficio consolare la scheda utilizzando la busta già affrancata contenuta nel plico elettorale. La busta deve essere inviata al più presto possibile in modo da giungere a destinazione non oltre le ore 24 del 17 APRILE 2015.
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GENTE E FATTI L’EX CAMPIONE DI WINDSURF E IMPRENDITORE TRENTINO È DETENUTO IN UN CARCERE DI FLORIDA CITY NEGLI STATI UNITI
Quattro amici in trasferta oltre oceano per incontrare e abbracciare Chico Forti Sono rientrati emozionati a Trento i quattro esponenti del gruppo “Una Chance per Chico” che hanno fatto visita in Florida (Stati Uniti) a Chico Forti, ex campione di windsurf e produttore di cortometraggi di Trento condannato all’ergastolo dal Tribunale di Miami (nell’articolo in basso viene sintetizzata la sua vicenda). Il viaggio negli Usa ha consentito loro di re-incontrare l’amico ospitato al Dade Correctional Institution di Florida City: per Lorenzo Moggio e Mauro Angelini si è trattato di un ritorno mentre per Sergio Boscheri e Stefano Girelli l’incontro è stato ancora più emozionante, considerato che non vedevano Chico da quasi venticinque anni. Indescrivibile è stata la sorpresa e la gioia di Chico nel vedere i suoi amici che indossavano una polo azzurra con la scritta “ Chico ITA-1 “ (il suo numero velico ai tempi delle regate), circostanza che nei due giorni di visita ha suscitato una considerazione e un’ammirazione da parte degli altri ospiti del carcere che – dice Moggio – “il nostro campione non ha mancato di segnalarci”. “Come al solito le poche ore a disposizione per gli incontri sono state molto intense, all’insegna dei ricordi, degli aneddoti, ma
Enrico «Chico» Forti (al centro nella foto), nel 2000 è stato condannato all’ergastolo per omicidio: Forti si è sempre dichiarato innocente.
anche dei progetti e delle speranze che - spiegano i quattro amici - Chico porta dentro di sé e che comunica con il consueto entusiasmo ed energia”. “Non c’è mai bisogno di fare domande - commenta Lorenzo Moggio, presidente del Comitato una Chance per Chico: Chico è sempre un fiume in piena, vuole sapere di Trento e dei suoi vecchi amici, parla per ore di tutto, se si ferma è per presentarci un detenuto con cui è in rapporti di amicizia. Si capisce che lui cerca - e riesce - ad andare d’accordo con
tutti grazie alla sua intelligenza e alle sua notevole empatia, con le quali riesce e far breccia anche con personaggi dal curriculum decisamente inquietante. E questo nonostante debba vivere in un
ambiente estremamente difficile, dove ogni giorno è necessario confrontarsi con il rigido regolamento del carcere, con gli umori delle guardie, con i ricorrenti conflitti tra gruppi di detenuti”. “Abbiamo lasciato Chico con il consueto lungo abbraccio che lascia poi invariabilmente un velo di tristezza - concludono Lorenzo, Mauro, Sergio e Stefano: ma ancora con la speranza di non dover più varcare la soglia di un qualunque carcere per rivedere nuovamente il suo sorriso”. Nei giorni scorsi il carcere della Florida ha concesso a Enrico Chico Forti un diploma d’onore per il lavoro svolto in carcere a favore degli altri detenuti. Una conferma del valore dell’imprenditore trentino, da quindici anni detenuto nelle prigioni americane ma per tutto questo tempo impegnati a favore delle altre persone incarcerate. Un esempio, l’ennesimo, se serve, del suo valore umano e spirituale dal quale Chico ha tratto in questi anni la forza morale per continuare la sua battaglia finalizzata alla richiesta di revisione del processo. Un aspetto sul quale stanno attivamente lavorando l’avvocato newyorkese Joe Tacopina, i familiari e gli amici “Una Chance per Chico”.
FORTI SI È SEMPRE DICHIARATO INNOCENTE. È STATO COSTITUTO UN COMITATO PER OTTENERE LA REVISIONE DEL PROCESSO
Ombre e dubbi di un processo surreale L’imprenditore italiano di Trento, Enrico Forti detto «Chico», dopo un processo durato venticinque giorni, il 15 giugno 2000 è stato ritenuto colpevole di omicidio da una giuria popolare della Dade County di Miami, «per aver personalmente e/o con altra persona o persone allo Stato ancora ignote, agendo come istigatore e in compartecipazione, ciascuno per la propria condotta partecipata, e/o in esecuzione di un comune progetto delittuoso, provocato, dolosamente e preordinatamente, la morte di Dale Pike». La sentenza ha lasciato esterrefatti i presenti e quanti avevano seguito il dibattimento processuale, increduli che una giuria abbia potuto emettere «oltre ogni ragionevole dubbio», un verdetto di colpevolezza basato soltanto su flebili e confuse prove circostanziali. Successivamente, attente verifiche e valutazioni sulla fondatezza di queste «prove circostanziali», produssero una tale quantità di dubbi che il sospetto che i fatti siano andati in modo completamen9/10 - 2014
te diverso da come sono stati presentati dall’accusa, è divenuto certezza. Valutando meticolosamente una per tutte le accuse basate su fatti ed antefatti, si scoprì una serie infinita di manomissioni delle “prove circostanziali” da parte dell’accusa, con l’unico scopo di ottenere un verdetto di condanna. A seguito di questa vicenda Chico, che si è sempre dichiarato innocente, ha perso tutto quello che aveva: suo padre morì di crepacuore nel 2001 dopo un anno dal suo arresto, sua moglie lo ha lasciato perdendo le speranze di rivederlo libero, lui non ha più rivisto i suoi tre figli, i suoi parenti hanno devoluto tutti i beni per pagare le salatissime parcelle dei legali, senza il minimo risultato. Per ottenere la revisione del processo presso la Corte Federale e poter così dimostrare la sua innocenza, è stato costituito il comitato «Una chance per Chico», del quale è presidente Lorenzo Moggio. Per informazioni: www.chicoforti.com
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GENTE E FATTI È STATO COMMISSIONATO DALL’ASSOCIAZIONE BELLUNESI NEL MONDO, CHE STA PREPARANDO UNA SERIE DI EVENTI
50°di Mattmark, ecco il logo Per la ricorrenza del 50° della tragedia di Mattmark in Svizzera (30 agosto 1965 - 2015), in cui 88 persone (di cui 56 italiani) furono travolte da circa due milioni di metri cubi di ghiaccio e terra staccatisi dal ghiacciaio di Allalin e persero la vita, l’Associazione Bellunesi nel Mondo sta lavorando per organizzare una serie di eventi commemorativi che si terranno sia in provincia di Belluno, sia in Svizzera, nel luogo fatale della diga. Tra le iniziative già portate a termine dal gruppo di lavoro che si sta occupando della commemorazione, c’è la scelta del logo che contraddistinguerà tutte la manifestazioni che si svolgeranno l’anno prossimo.
Creato da Grabriella Sperotto è un logo che, come si legge in articolo apparso sul periodico della Bellunesi nel mondo, « racconta il bianco del ghiaccio, il nero della morte, la forza di chi è sopravvissuto, la pace di chi se n’è andato in quell’attimo, troppo corto, che si fece tragedia. Una lingua di ghiaccio scivolò giù, contro ogni previsione, contro ogni obiezione. E le montagne, prima punti di riferimento, divennero mute complici di tradimento. Una “M”: “m” di mattmark, di montagna, di morte, di mamma. Un taglio: segno di cambiamento, di velocità, d’«improvviso» che si fa eterno, di terrore che diventa orrore. Uno spostamento: di ghiaccio che cade, di punti di vista, di donne che corrono, di uomini che passano ad altra vita. Un rettangolo, a incorniciare il tutto: perché non possiamo, non dobbiamo, non vogliamo dimenticare».
LE LORO OPERE, UN DIPINTO E UN RACCONTO, SONO STATE SELEZIONATE AL PREMIO INTERNAZIONALE «IL CARRO DELLE MUSE»
Premiato l’estro artistico di Marisa e Joselina Marisa Eliane Taffner Fraga, del Circolo Trentino di Rio dos Cedros (Brasile), e Joselina Novella Destefani, del Circolo Trentino di Rodeio (Brasile), hanno partecipato al premio internazionale «Il Carro delle Muse» - nato da un’idea della scrittrice italiana Loredana Reppucci e promosso dal Comitato di Bolzano della Società Dante Alighieri - e hanno avuto le loro opere selezionate e pubblicate. L’Associazione Trentini nel Mondo è stata uno dei sostenitori del premio. La partecipazione era riservata solo alle donne, che hanno inviato le loro opere da tutto il mondo. Le categorie previste erano racconti, poesie, favole e disegni. Le opere selezionate dalla commissione giudicatrice della Società Dante Alighieri sono
state poi pubblicate in un libro. Marisa Eliane Taffner Fraga, di Rio dos Cedros, ha partecipato con un dipinto che raf-
figura sua madre che lavora all’uncinetto. «Il dipinto – ha dichiarato la sua autrice - simboleggia la semplicità creativa di una donna, una casalinga, che ha vissuto e superato numerose difficoltà per sostenere la famiglia, senza mai scordare di offrire quel suo tocco d’amore, di affetto e calore per tutto ciò che stava intorno a lei». Joselina Destefani, di Rodeio, ha invece partecipato con un racconto intitolato «Due amici», che lei descrivce così: «è un racconto molto speciale perché è la storia vera di una parte della mia vita che ha influenzato tutto il destino della nostra famiglia». La redazione del nostro periodico si complimenta con Maria Eliane e con Joselina Novella per il significativo riconoscimento ottenuto.
Festa al Circolo per gli 80 anni di Rinaldo Andreolli Domenica 26 ottobre, il nostro collega e caro amico Rinaldo Andreolli, ha celebrato i suoi« giovani» 80 anni con una festa nella sede del nostro Circolo Trentino di Buenos Aires (Argentina), assieme ai suoi fratelli Luciano e Carla, figli, nipotini, la pronipote María Eva, arrivata da poco, parenti ed amici: in tutto oltre cento persone. È stato un grande pranzo, che ha avuto come
piatto principale le tagliatelle, con pasta fatta a mano dallo stesso Rinaldo. DELIZIOSA!! Dell’animazione si è occupato il duo “Nostalgia”, che ha proposto musica e canti tradizionali del Trentino, la terra natale di Rinaldo, che conserva sempre vivo il ricordo della sua cara e indimenticabile Gazzadina. È stata proprio una bella giornata piena di gioia ed emozione. L’organizzazione del pranzo
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è stata curata da Fabián, Martin e Soledad, giovani soci del Circolo, ai quali va rivolto un doveroso ringraziamento e un complimento per l’ottimo lavoro svolto: eccellente, 10 e lode!!! Tanti auguri Rinaldo per altri cent’anni! Grazie mille per aver condiviso questa bella festa con tutti noi!!! Delfina Marta Turrina 9/10 - 2014
GENTE E FATTI HA PROPOSTO UN “PASSAPORTO DELLA CULTURA” VALIDO IN TRENTINO, ALTO ADIGE E TIROLO
Un trentino tra i premiati Euregio per la cooperazione territoriale Il 27 novembre 2014, nella cornice del medievale castello di Landeck (Austria) si è tenuto l’ultimo incontro dell’anno del direttivo del GECT (Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale), il programma di lavoro 2015 dell’Euregio. Al termine del tavolo politico che delinea lo scenario 2015 dell’Euroregione e sancisce l’impegno di Trentino, Alto Adige e Tirolo alla collaborazione sinergica, i presidenti delle tre Province hanno assegnato A partire dal 2015, T-Cult sarà una start up dedicata alla massimizzazione della fruizione culturale di residenti e turisti con importanti ricadute sulla comunicazione e la promozione dei beni e delle attività culturali di un territorio di eccellenza. “È dal godimento di un bene che possiamo definire la sua utilità sociale” spiega Stefano Cronst ricevendo il premio da Ugo Rossi, Arno Kompatscher e Günther Platter. “Restituire, rendere maggiormente efficace, comunicare meglio la semplice esistenza delle iniziative culturali dell’Euroregione è il nostro obiettivo”. Tramite un sistema congiunto di ticketing e diverse tipologie di abbonamento, T-Cult proporrà ai cittadini e ai turisti dell’Euregio un unico passaporto della cultura valido per l’accesso a tutte le istituzioni culturali (musei, castelli, parchi etc). Da Riva del Garda a Kufstein, visitatori e istituzioni saranno costantemente collegati, aggiornati, in un reale dialogo che avvicinerà le realtà culturali ai cittadini. Attraverso le nuove tecnologie ICT e App dedicate, gli amanti della cultura del nostro territorio potranno fruire in modo dinamico di un’offerta che è tra le più complete ed eterogenee d’Europa, alla scoperta di quelle eccellenze
il Premio Euregio per la cooperazione. Alla sua prima edizione il Premio rappresenta: “un ulteriore segnale del futuro comune delle tre Province”. Sei i premi a cui hanno aspirato 56 candidati: tre per “progetti di cooperazione transfrontaliera che si trovano già in fase attuativa” e altrettanti per “idee progettuali a carattere transfrontaliero innovative e non ancora attuate”. Tra i vincitori, selezionati da una giuria di esperti provenienti dalle province di
Trento, Bolzano e del Tirolo, anche un trentino, Stefano Cronst, che ha ricevuto il secondo premio nella categoria dedicata alle idee da realizzare per il progetto “T-Cult Euregio”.
Stefano Cronst insieme ai presidenti delle province che formano l’Euregio Tirolo: (da sinistra), Ugo Rossi (Provincia Autonoma di Trento), Günther Platter (Land Tirol - Austria) e Arno Kompatscher (Provincia Autonoma di Bolzano - Südtirol).
che, insieme al territorio montano e all’offerta turistica, rendono unico l’Euregio. Oltre a essere un servizio all’avanguardia per residenti e turisti, T-Cult rappresenta un importante innovazione che favorirà la cooperazione transfrontaliera e
migliorerà il marketing culturale dell’asse italo-austriaco, rendendolo contemporaneo, sinergico e realizzando finalmente quel virtuoso sistema di rete tra istituzioni culturali del territorio auspicato dalla politica e dai cittadini. T-Cult permetterà infatti di
Stefano Cronst. Nato a Trento nel 1978, laureato in Economia e commercio a Trento, si distingue nel corso di marketing e viene selezionato per partecipare alla Strategic Marketing Simulation a Kassel, simulazione di marketing operativo tramite software, promossa dalla Comunità Europea. Ha completato la formazione accademica a Kalmar, in Svezia dove ha frequentato il Master
georeferenziare e informatizzare le abitudini culturali dei fruitori dell’Euregio, fornendo dati aggiornati sul ticketing e sulle ricadute positive che i consumi culturali hanno sul territorio, consentendo la costruzione di una mappatura in tempo reale e favorendo l’organizzazione di servizi e attività di indotto culturale. T-Cult supporterà inoltre la comunicazione e il marketing delle istituzioni aderenti, mettendole in rete e permettendo un agile coordinamento delle attività e dell’offerta complessiva. Oltre agli abbonamenti per il pubblico, quindi, T-Cult svilupperà una serie di servizi all’avanguardia per migliorare e mettere a sistema l’articolata proposta culturale di Trentino, Alto Adige e Tirolo contribuendo allo sviluppo di un territorio nel quale le differenze e le autonomie convivono accomunate da sistemi cooperativi di coesione che, basati sull’eccellenza, guardano al futuro.
of Business Administration in Leadership & International Management. Ha lavorato nell’ufficio marketing e merchandising di Nestlè Italiana Spa, è stato revisore per la Cooperazione Trentina e HSE Manager per una società privata. Dal 2012 è project manager al Mart, museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto.
Angelina e Nerino, insieme da 65 anni L’8 ottobre 2014 a Chiosy au Bac (Parigi - Francia), Angelina Zampedri e Nerino Paoli hanno festeggiato il loro 65° anniversario di matrimonio. I loro amici più cari di S. Orsola e Mala, attraverso il nostro giornale, inviano un caloroso abbraccio… con mille auguri di ogni bene, e il seguente messaggio: «Avete 9/10 - 2014
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sperimentato tutto ciò che fa un buon matrimonio: lo slancio, le emozioni, la caparbietà della giovinezza; l’abitudine, il quotidiano, la perseveranza della maturità; l’aiuto, il bisogno, il sostegno reciproco dell’anzianità! Ora godetevi la serenità di poter dirvi ogni sera: Siamo ancora insieme!»
DOCUMENTI Il 7 ottobre scorso a Roma la Fondazione Migrantes ha presentato il «Rapporto Italiani nel Mondo 2014», giunto alla sua nona edizione, uno strumento culturale che si propone di trasmettere informazioni, nozioni, conoscenze sull’emigrazione italiana del passato e sulla mobilità degli italiani di oggi. Al volume, di oltre 530 pagine, hanno collaborato 55 autori dall’Italia e dall’estero. Da pagina 11 a pagina 14, proponiamo alcuni dati e argomenti presenti nella pubblicazione
Nel «Rapporto Italiani nel Mondo 2014», 5 sezioni e 47 contributi multidisciplinari Il Rapporto Italiani nel Mondo 2014 si presenta con una strutturazione più complessa per meglio accompagnare il lettore attraverso 47 contributi eterogenei e multidisciplinari. Le sezioni quest’anno sono cinque: Flussi e presenze; Prospettiva storica; Indagini, riflessioni ed esperienze contemporanee; Speciale Eventi; Allegati sociostatistici e bibliografici. Nella prima sezione vengono analizzate le fonti ufficiali a disposizione a cominciare, come di consueto, dall’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero (AIRE). Per rispondere all’esigenza di una maggiore comprensione delle partenze di oggi dall’Italia, in questa edizione, oltre i dati del consueto database centrale, si sono analizzate e descritte anche le iscrizioni all’AIRE con la sola motivazione dell’espatrio avvenute nel corso del 2013.
paesi europei, danno una quadro di cosa è la mobilità italiana oggi, quali caratteristiche ha, quali trend segue e quali novità emergono. La prospettiva storica è prerogativa fondamentale di questo annuario soprattutto perché affiancate alla riflessione sull’attualità con indagini ad hoc non solo su specifiche situazioni territoriali di partenza e di arrivo, ma anche sull’idea che i media trasmettono della mobilità e sulla voglia di partire e su quella di tornare dei nostri connazionali. Alle indagini seguono le riflessioni su temi particolarmente attuali, che vengono poi riferite al territorio attraverso le testimonianze di esperienze contemporanee. Segue lo Speciale Eventi che si suddivide in una prima parte dedicata alla Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato e in
Questi dati, insieme alle riflessioni sull’emigrazione interna, sulla mobilità per studio e formazione e dei ricercatori italiani, dei frontalieri e il confronto con gli spostamenti degli italiani nell’ambito dei principali
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una seconda in cui, in previsione dell’Expo di Milano, una serie di saggi testimoniano l’impegno e il legame dell’Italia emigrata con la ristorazione e il cibo: l’identità culinaria, la globalizzazione di piatti tipici quali la pasta o la pizza, ma anche il vino e la prospettiva linguistica di italianismi e marchi associati al mondo della nutrizione e il contributo italiano alla cooperazione allo sviluppo nel settore dell’alimentazione, sono solo alcuni dei temi sui quali ci si sofferma in questa specifica parte. Termina il volume la sezione degli allegati, in cui si è voluta inserire, a corredo delle numerose tabelle riassuntive, la bibliografia ragionata delle pubblicazioni editate dalla chiusura editoriale del Rapporto Italiani nel Mondo 2013. CONTINUA A PAG. 12
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DOCUM
Guardando al futuro: le proposte ATTENZIONE ALLA STORIA E ALLE STORIE
Lo sforzo di ogni anno è quello di mettere a disposizione del pubblico più vasto un testo che parli di un aspetto fondamentale della “Storia di un Paese e della Storia di un popolo”, quale è l’emigrazione italiana, delle vicissitudini sociali, economiche, politiche, ma anche dei tanti ostacoli affrontati dai singoli in un mondo in costante cambiamento e al quale è difficile stare dietro per velocità e complessità dei mutamenti. Le giuste parole per dirlo. Rispondendo a un richiamo più volte espresso dal Santo Padre Francesco è necessario maturare un nuovo linguaggio sulla mobilità tutta e italiana in particolare. Le parole sono strumenti potenti nelle mani degli uomini e tale potere può essere diffuso in forma positiva o negativa. Attraverso le parole si fa cultura e si tramandano messaggi, ma si segnalano da più parti carenze e superficialità del mondo dei media. Occorre sforzarsi per trovare
nuove modalità di comunicazione e con una lingua tanto ricca quale è quella italiana, l’impegno è della ricerca ma soprattutto dell’utilizzo delle giuste parole per dire e descrivere le cose.
Occorre sforzarsi per trovare nuove modalità di comunicazione e bisogna lavorare per ristabilire un rapporto fiduciario tra i migranti italiani di antica e nuova migrazione e le istituzioni italiane
RIPENSARE ALLA RAPPRESENTANZA
Bisogna lavorare per ristabilire un rapporto fiduciario tra i migranti italiani di antica e nuova migrazione e le istituzioni italiane. Un legame che deve non solo basarsi su sentimentalismo, nostalgia e identità, ma che deve trovare concretezza nel riconoscimento della risorsa – culturale, umana ed economica – che il migrante è per il paese da cui è partito. I cittadini italiani all’estero, a causa dei tagli economici e delle riorganizzazioni, scontano la riduzione del personale e degli uffici presenti sul territorio, con evidenti ripercussioni sugli utenti, soprattutto se anziani o in difficoltà. Resta prioritario il rinnovo degli organismi di rappresentanza
degli italiani all’estero e l’effettivo ripensamento, in termini di migliore razionalizzazione, degli interventi a favore dei connazionali fuori dei confini italiani sia per il loro sostegno se in condizione di deprivazione e disagio, che per la promozione della lingua, della cultura italiana e del made in Italy all’estero e per le opere di internazionalizzazione. Solo quando ci si convincerà delle opportunità che un italiano fuori dell’Italia ha di arricchire e valorizzare il Paese in cui è nato
probabilmente si capirà cosa significa effettivamente parlare di “risorsa migrazione”, dove per ricchezza non si intende solo quella economica, ma anche tutto ciò che di positivo ritorna in termini culturali. In ciò la speranza è che gli Stati Generali della lingua e della cultura italiana nel mondo convocati, quest’anno, dal Ministero degli Affari Esteri siano il luogo del rilancio di nuovi “attrezzi” e nuove “strategie” per valorizzare e rendere fruttuoso questo im-
I PRIMI QUATTRO PAESI DI EMIGRAZIONE DEGLI ITALIANI NEL 2013
Le iscrizioni all’AIR Nel corso del 2013 si sono trasferiti all’estero 94.126 italiani – nel 2012 sono stati 78.941 – con un saldo positivo di oltre 15 mila partenze, una variazione in un anno del +16,1%. Per la maggior parte uomini sia nel 2013 (56,3%) che nel 2012 (56,2%), non sposati nel 60% dei casi e coniugati nel 34,3%, la classe di età più rappresentata è quella dei 18-34 anni (36,2%). A seguire quella dei 35-49 anni (26,8%) a
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riprova di quanto evidentemente la recessione economica e la disoccupazione siano le effettive cause che spingono a partire. I minori sono il 18,8% e di questi il 12,1% ha meno di 10 anni. Dal 2012 al 2013 si registra una crescita generale delle migrazioni del +19,2%, un trend che non sembra destinato a fermarsi ma che anzi appare di gran lunga sottodimensionato rispetto alla reale consistenza delle partenze che in
MENTI
del «Rapporto Italiani nel mondo» Con lo svolgimento degli «Stati Generali» all’inizio del 2015 si punta a raggiungere una forte unità di tutto il mondo associativo degli italiani all’estero, tenendo insieme pluralismo, autonomia e rappresentanza menso patrimonio a noi invidiato da molti. GUARDARE AI NUOVI SCENARI
La diaspora degli italiani nel mondo rende questi ultimi soggetti e promotori di cosmopolitismo. Effettivamente gli emigrati italiani sono stati tra i primi a sperimentare con le loro vite e in tempi antichi cosa significa vivere una dimensione identitaria multipla e più appartenenze
di luoghi e di spazi, esercitare i diritti di cittadinanza e di effettiva partecipazione democratica. In questo, un ruolo fondamentale è stato assunto dall’associazionismo, tramite il quale chi risiedeva all’estero è riuscito a mantenere e promuovere le proprie origini, a mantenere memoria collettiva della propria identità, a promuovere la lingua e la cultura italiana, a trasmettere valori e tradizioni contribuendo, allo stesso tempo, alla trasmissione di un’immagine positiva
dell’Italia ma anche di fare sintesi con le culture incontrate. Per oltre un secolo l’associazionismo italiano all’estero ha supplito all’assenza dello Stato e sovente ancora oggi è rintracciabile questa peculiarità di mutuo soccorso tra i membri, una tradizione di solidarietà reciproca che è entrata a far parte di un modo di essere e di operare dell’italiano fuori dei confini nazionali. Da diverso tempo, però, si parla di un ripensamento dell’associazionismo alla luce delle nuove forme di mobilità degli italiani, dei nuovi protagonisti che non si riconoscono più in forme rappresentative del passato quando esigenze, necessità e modi di vivere erano differenti rispetto a ciò che si è chiamati ad affrontare oggi. Dopo un lungo periodo di riflessione sedici Federazioni nazionali delle associazioni degli italiani all’estero, assieme al Coordinamento delle consulte regionali dell’emigrazione, hanno lanciato il percorso di avvicinamento agli Stati Generali dell’Associazionismo di emigrazione che si
svolgerà all’inizio del 2015. «Con lo svolgimento degli Stati Generali si intende ridefinire, a partire dalla propria specificità e in autonomia dalle forze politiche, un possibile quadro di riferimento che consenta di raggiungere una forte unità di tutto il mondo associativo degli italiani all’estero, tenendo insieme pluralismo, autonomia e rappresentanza […]» (art. 9 del Manifesto degli Stati Generali dell’associazionismo degli italiani nel mondo). Sono mesi questi, quindi, di costruzione sinergica di una nuova forma di associazionismo al passo con i tempi, che riesca a fare sintesi del passato e del presente, di chi all’estero c’è andato decenni fa e di chi parte oggi, delle tutele di ieri e delle nuove garanzie che siamo chiamati a dare oggi in tutti i settori della vita alla luce di una partecipazione sociale sicuramente più complessa che nutre e a sua volta viene nutrita dalla globalizzazione. CONTINUA A PAG. 14
3 SONO STATI GRAN BRETAGNA, GERMANIA, SVIZZERA E FRANCIA
RE nell’ultimo anno questo momento caratterizzano l’Italia. Il Regno Unito, con 12.933 nuovi iscritti all’inizio del 2014, è il primo Paese verso cui si sono diretti i recenti migranti italiani con una crescita del 71,5% rispetto all’anno precedente. Seguono la Germania (11.731, +11,5% di crescita), la Svizzera (10.300, +15,7%), e la Francia (8.402, +19,0%). Il Canada è un caso particolare: unica nazione ad aver registrato
dal 2013 al 2014 un saldo negativo di poco più di mille unità nell’AIRE generale, nel caso invece dei soli espatriati lungo il corso del 2013 con soli 324 migranti in più rispetto al 2012 riporta una crescita in un anno del 25,2%. Gli unici valori negativi sono riscontrati nel caso dell’Uruguay (-31,9%) e dell’Austria (-4,4%). Al livello regionale domina la Lombardia (16.418), seguita dal Veneto (8.743) e dal Lazio (8.211).
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DOCUMENTI L’ITALIA È AL QUARTO POSTO NELLA CLASSIFICA EUROPEA PER NUMERO DI STUDENTI UNIVERSITARI IN MOBILITÀ
Emigranti per formazione e ricerca Una delle forme di mobilità delle quali oggi più si parla è sicuramente quella che coinvolge coloro che decidono di svolgere o completare all’estero l’intero percorso di studio o parte di esso. Il Programma di studio più famoso in questo senso è sicuramente l’Erasmus. Malgrado una partenza lenta, la partecipazione a questo Programma da parte dell’Italia è costantemente aumentata e il Paese si è affermato come uno dei più attivi negli scambi. Se nel primo anno di attuazione del programma i “pionieri” italiani dell’Erasmus furono solo 220, nel secondo anno vennero ampiamente superati i mille studenti. Dall’anno accademico 1987-88 al 19992000 sono stati 81.213 gli studenti italiani a frequentare per un periodo i corsi di un altro ateneo europeo. In cinque anni, dall’anno accademico 2000-01 al 2004-2005, altri 75.697 studenti italiani sono andati in mobilità. Gli ultimi dati resi disponibili dall’Agenzia Nazionale LLP, che si riferiscono all’anno accademico 2011/2012, confermano l’Italia al quarto posto nella classifica europea per numero di studenti in mobilità. Sempre più studenti italiani scelgono poi, attraverso il
Programma Erasmus placement, di confrontarsi con realtà lavorative europee. L’incremento degli studenti mobili per tirocinio è consistente (31,7%). Nell’anno accademico 2011/2012 hanno partecipato al Programma Erasmus 23.377 studenti italiani, in mobilità sia a fini di studio che per placement, con una crescita del 6,1% rispetto all’anno precedente. Analizzando le caratteristiche dello studente Erasmus, emerge che l’esperienza di mobilità è stata svolta in media intorno ai 23 anni e
la durata del soggiorno all’estero ha coperto l’arco di un semestre; dal confronto di genere emerge che il 58,6% della popolazione Erasmus è costituito da donne e, se si considerano separatamente le due tipologie di esperienze, la percentuale di quest’ultime sale a 61,2% nell’ambito della mobilità per placement. Sussistono ulteriori differenze tra la mobilità per studio e per placement: il tirocinante ha deciso di partire quasi alla soglia dei 25 anni (23,1 è invece l’età media dello studente in mobilità per studio), andando incontro alle esigenze delle stesse aziende ospitanti che spesso richiedono studenti alla fine del percorso di studio. Anche per quanto riguarda la durata della mobilità ci sono distinzioni, dal momento che il placement, in media, si è concluso dopo 4 mesi, sensibilmente prima della mobilità per studio (6,7 mesi). Spagna, Francia, Germania e Regno Unito hanno ospitato nell’anno accademico 20112012 quasi il 66% degli studenti italiani in mobilità Erasmus (di cui oltre il 30% solo in università spagnole), ma si assiste ad una rapida crescita di presenze in paesi come il Portogallo, Irlanda, Turchia, Ungheria, Lituania ed Estonia.
Invecchiare all’estero: il caso degli italiani in Australia Secondo recenti proiezioni demografiche, nei prossimi decenni la popolazione australiana subirà un considerevole cambiamento in seguito all’aumento dell’indice di invecchiamento dei suoi abitanti: nel 2011 le persone con più di 65 anni superavano il 13% della popolazione. Questo tasso di invecchiamento è particolarmente elevato per le comunità nate all’estero con un bagaglio culturale e linguistico diverso da quello angloaustraliano, tanto che nel 2021 rappresenteranno oltre il 30% di tutta la popolazione australiana di età superiore ai 65 anni. Fra le comunità immigrate, quella italiana rappresenta il gruppo con il maggior numero di ultra sessantacinquenni, di gran lunga superiore alle comunità greca, tedesca e cinese. Nel 2011 dei 185.393 nati in Italia residenti in Australia circa due terzi (108.542) erano in una fascia di età superiore ai 65 anni. Nel corso degli anni, il governo australiano ha progressivamente ampliato la propria politica di assistenza domiciliare per aiutare sia gli anziani anglofoni, sia quelli di estrazione linguistica e culturale diversa a rimanere a 9/10 - 2014
Il tasso di invecchiamento è particolarmente elevato per le comunità nate all’estero con un bagaglio culturale e linguistico diverso da quello angloaustraliano, tanto che nel 2021 rappresenteranno oltre il 30% della popolazione australiana di età superiore ai 65 anni vivere nella propria abitazione il più a lungo possibile. Recenti studi, però, hanno ripetutamente dimostrato che
l’utilizzo dei servizi di assistenza pubblica è più basso tra i gruppi di immigrati a causa della carenza di adeguati servizi di interpreta-
PER ORDINAZIONI E PRESENTAZIONI Fondazione Migrantes Via Aurelia, 796 - 00165 Roma - Tel. 06.6617901 - Fax 06.66179070 rapportoitalianinelmondo@migrantes.it redazione@rapportoitalianinelmondo.it TAU Editrice Z.I. Pian di Porto, Via Umbria 148/7 - 06059 Todi (PG) Tel. 075.8980433 - Fax 075.8987110 www.editricetau.com - info@editricetau.com
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riato, l’insufficiente informazione su come accedere ai servizi, la mancanza di sensibilità culturale da parte degli erogatori dei servizi “generici” e di personale bilingue e culturalmente competente, e soprattutto a causa di una resistenza culturale determinata dalla preferenza per l’assistenza familiare. Una peculiarità del caso italiano consiste nella convinzione da parte del governo australiano che i bisogni degli anziani trovino risposte più adeguate all’interno della rete familiare e, in particolare, nella relazione genitori anziani-figli adulti. A supporto di ciò c’è poi il fatto che i recenti dibattiti sulla disgregazione della famiglia come una conseguenza dell’esperienza emigratoria non sembra applicabile alle famiglie di emigrati italiani residenti in Australia dove i figli continuano a sentire la responsabilità dell’assistenza dei genitori anziani come un dovere filiale/morale. I figli, infatti, si prendono cura dei genitori direttamente all’interno della casa paterna, considerando l’assistenza offerta dalle istituzioni solo un’alternativa secondaria e meno desiderabile.
VISITE IN SEDE
Ann Vann (Denver - USA) Accompagnata da zii e cugine e da alcuni componenti del Circolo Trentino di Denver, Anna Vann Svaldi (nella foto seduta al centro) ha portato il suo saluto e quello del Circolo Trentino in Associazione, dove si è intrattenuta con lo staff e con il direttore Anna Lanfranchi. Con lei nella fotografia: gli zii Romana, Amerigo e Fausto Svaldi che abitano a Denver; Pierino Svaldi che abita in Trentino; le cugine Andreina Pierro, che abita a Denver; Maria Grazia Tapparelli che abita in Trentino; Mike Mattivi vicepresidente del Circolo Trentino di Denver e la sorella Rebecca Wakabayashi, che si occupa della newsletter del Circolo e (per l’Associazione), Anna Lanfranchi, Alberto Tafner (presidente), Ferruccio Pisoni (past president), Bruno Cesconi (revisore dei conti).
Jorge Herrera (Tucuman - Argentina) Jorge Herrera, presidente del Circolo Trentino di Tucuman (Argentina), assieme alla moglie Graciela Pelanda originaria di Brione, sono arrivati in Trentino per conoscere il loro nipotino e per far visita alla figlia Candela che abita in Trentino da una decina d’anni. Nella foto (scattata nella sala “Rino Zandonai” nella sede dell’Associazione) sono assieme al Presidente Alberto Tafner. Durante l’incontro si è parlato dell’ultima grande manifestazione che il circolo di Tucuman ha realizzato nello scorso mese di
luglio, il “III Festival Medieval e fantastico” in onore a San Vigilio. Nato nel 2012, il Festival anno dopo anno ha visto crescere la propria popolarità e quest’anno si è arrivati ad avere espositori provenienti anche da altre province dell’Argentina ed anche da paesi vicini come il Paraguay. Jorge ha descritto l’iniziativa come un viaggio nel tempo, con attività per tutte le età dai più piccini ai più grandi, con giochi fra cui il tiro con l’arco, la scherma, laboratori di pittura, disegno e racconti di fiabe.
Luciana Svaldi (Chicago - USA) Luciana Svaldi socia e già presidente del Circolo Trentino di Chicago (Stati Uniti) ci ha fatto visita per salutarci prima del rientro a casa. La sua storia è particolare, Luciana è stata protagonista di una doppia emigrazione. La sua famiglia, originaria dell’altopiano di Piné, si trasferì in Belgio dopo la seconda guerra mondiale dove il padre trovò lavoro come minatore nelle miniere di carbone. Proprio in Belgio nacque Luciana, che passò lì i primi anni della sua vita. L’idea del papà era quella di mettere da
parte un po’ di risparmi per ritornare a vivere nella terra d’origine con tutta la famiglia, ma la vita prese un’altra direzione. I fratelli di suo padre lasciarono anche loro il Trentino per gli Stati Uniti e così, a metà degli anni ’60, Luciana e i suoi genitori attraversarono l’Oceano per raggiungere Chicago. Oggi Luciana vive negli Stati Uniti e porta nel cuore il Trentino che la sua famiglia dovette lasciare, fa parte del Circolo Trentino di Chicago di cui continua ad essere una socia attiva ed entusiasta.
Circolo trentino di Sananduva (Rio Grande do Sul -Brasile)
Venerdì 27 settembre nella sede dell’Associazione il Direttore Anna Lanfranchi ha portato il saluto a una delegazione composta da ventitre persone provenienti dal Brasile, appartenenti al Circolo Trentino di Sananduva (Rio Grande do Sul). Il gruppo in visita in
Italia è più precisamente in Trentino per conoscere la terra da dove sono emigrati i loro avi. Hanno visitato le Dolomiti, la Campana dei Caduti, il Lago di Garda, la Val di Non, la Valle dell’Adige e la città di Trento dal punto di vista storico - culturale.
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Nella fotografia (scattata nella sala “Rino Zandonai” all’interno della sede dell’Associazione) il gruppo è insieme ad Anna Lanfranchi e al consigliere Cesare Ciola, che li ha accompagnati durante il loro soggiorno in Italia. 9/10 - 2014
GIOVANI DURANTE GLI INCONTRI SONO STATI SOTTOSCRITTI PROTOCOLLI D’INTESA PER PROMUOVERE INIZIATIVE CULTURALI
«Giovani trentini brasiliani» in visita a Orleans, Urussanga e Nova Veneza Dal 21 al 23 novembre, il Gruppo Giovani Trentini Brasiliani (regione centrale) ha organizzato un viaggio di fine anno, con destinazione il sud della provincia di Santa Catarina. Lo scopo di questo viaggio era quello di visitare le città di Nova Veneza e Urussanga (di colonizzazione veneta) e la città di Orleans (una delle poche città del sud di Santa Catarina che ha ricevuto un flusso di immigrati trentini) e, attraverso Elton Stolf (consultore della Provincia Autonoma di Trento in Brasile), contattare le associazioni italiane locali per stabilire protocolli di intesa, per promuovere iniziative culturali. Hanno partecipato al viaggio: Andrey José Taffner Fraga, del Circolo Trentino di Rio dos Cedros, Marco Sehnem e Simone Sehnem, del Circolo Trentino di Taió, Diego Poffo, del Circolo Trentino di Ascurra, Daniela Destefani, Rose Prada, Décio Fiamoncini, Jorge Moser e Fabrício Martins, del Circolo Trentino di
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Rodeio e Taciana Floriani, del Circolo Trentino di Blumenau. Inoltre, hanno partecipato le trentine Chiara Pedrazzoli e Silvia Bianca Pedrazzoli, del comune di Villa Agnedo, le quali erano in Brasile per partecipare all’interscambio giovanile promosso dalla Provincia di Trento. La prima tappa del gruppo è stata la città di Orleans. Il luogo dove ora sorge la città faceva parte della dote di matrimonio della principessa Isabel nel 1870, ai tempi dell’Impero del Brasile, ed è stata meta di diversi flussi migratori alla fine del XIX secolo. Gran parte degli immigrati che si stabilirono in quella città erano
trentini provenienti dal comune di Ala. Oggi, per promuovere questo legame storico, esiste a Orleans la SODEALA, la “Società dei Discendenti di Ala”. A sua volta, nella comune di Ala vi è l’Associazione Amici di Orleans. Grazie a questo scambio è stato possibile firmare un accordo di Gemellaggio tra le due città nel 2011. In questa città, il gruppo, accolto da Walter Debiasi dell’associazione SODEALA, ha potuto ammirare le principali attrazioni turistiche, come il museo a cielo aperto, le sculture sulla parete di pietra, e il centro città. Il punto culminante è stata la visita alla
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comunità Vale do Rio Pinheiros, dove si stabilirono i primi immigrati trentini. Sul posto, oltre alla chiesetta, è possibile visitare un museo di tesori storici, un monumento per gli immigrati italiani e diverse targhe con i nomi delle famiglie e dati storici. Durante l’incontro è stato firmato il Protocollo d’Intesa tra l’associazione SODEALA e il Gruppo Giovani. In seguito, il Gruppo si è recato a Urussanga, città fondata nel 1878 da immigrati dell’Italia settentrionale. La città conserva ancora un forte legame con la madrepatria, avendo firmato il Gemellaggio con la città veneta di Longarone. La città è famosa anche per i vini bianchi e frizzanti, prodotti con uva “Goethe” (derivata da uva moscato) in diverse cantine della città, e per la Festa dell’Uva, che si svolge ogni due anni nel mese di agosto. A Urussanga, il Gruppo è stato accolto da Sérgio Luiz Maccari Junior e da Fernando Fontanella, entrambi dell’Associazione Trevisani nel Mondo - Sezione
GIOVANI ANI
di Urussanga. Il Gruppo è stato accompagnato per le visite alla cantina Mazon (che produce vini frizzanti di uva Goehte), agli edifici storici e ai monumenti che circondano la piazza Anita Garibaldi nel centro della città, oltre che alla chiesa parrocchiale “Nostra Signora della Concezione”, nella quale è possibile ammirare una replica de “la Pietà” di Michelangelo, donata dal Vaticano. Durante la cena in città, è stato firmato il Protocollo d’Intesa tra il Gruppo Giovani e l’Associazione Trevisani nel Mondo - Sezione di Urussanga. L’ultimo luogo visitato è stato
NELLE FOTOGRAFIE. Qui sopra a sinistra, il Gruppo di fronte al monumento agli immigrati italiani a Nova Veneza. La foto a destra è stata scattata davanti al portale del comune di Urussanga. Sull’altra pagina, a fare da sfondo è il monumento agli immigrati italiani nella comunità “Vale do Rio Pinheiros”, nel comune di Orleans.
Nova Veneza, soprannominata “l’ultima colonia italiana del Brasile”. La città si è sviluppata con l’arrivo di molti immigrati provenienti dal Veneto nel 1891. Questa città ha mantenuto un forte legame con l’Italia e attualmente promuove diverse attività atte a diffondere la cultura veneta in Brasile, come il Carnevale di Venezia. Anche a Nova Veneza è possibile apprezzare diversi beni culturali, tra cui l’unica gondola veneziana sul suolo americano
(donata dal comune di Venezia). In questa città il gruppo è stato accolto da Giliard Cesconetto Gava, dell’Associazione Trevisani nel Mondo - Sezione di Nova Veneza, nonché segretario del turismo del comune. Dopo aver partecipato della Messa tenutasi presso il Santuario della Madonna di Caravaggio, il gruppo ha visitato le principali attrazioni culturali, come il portico della città (con il Leone di San Marco e il Monumento
agli immigrati italiani), la chiesa parrocchiale di San Marco, il museo degli immigrati, la piazza Humberto Bortoluzzi nel centro città, dove è esposta la gondola, e le famose case di pietra costruite dagli immigrati. In quest’ultimo luogo, il Gruppo ha firmato il Protocollo d’intesa con l’Associazione Trevisani nel Mondo - Sezione di Nova Veneza. Il Gruppo Giovani ha così concluso l’anno, ampliando la propria rete di contatti, permettendo quindi di migliorare il lavoro per promuovere la cultura italiana-trentina. Andrey Taffner Fraga
Il portale brasiliano dedicato ai cognomi italiani per chi vuole saperne di più sulle proprie radici www.sobrenomesitalianos.com.br è il portale creato da Elton Stolf (di Curitiba - Brasile) con l’obiettivo di offrire uno strumento di ricerca di cognomi di origine italiana a tutti i discendenti di emigrati italiani interessati a scoprire informazioni sulle proprie radici e ricostruire il proprio albero genealogico. La novità del portale è che la sua banca dati è completamente gratuita, poiché creata dagli stessi discendenti, i quali inseriscono informazioni della loro famiglia e condividono i dati con tutti i visitatori del sito, che conta attualmente oltre 5.000 discendenti registrati e oltre 277.000 visite.
La procedura per effettuare la preiscrizione è semplice: basta accedere al portale e cliccare il pulsante “Fazer login/cadastro” (cioè “Accedi/registro”) nel menù superiore, nella parte destra della pagina. Dopo l’accesso, sarà possibile registrare gli immigrati della propria famiglia, inserendo in particolare dati quali la regione, la provincia, la città di origine in Italia e la data di nascita. Nel caso in cui non si fosse in possesso di tali dati, è sufficiente inserire il nome e il cognome dell’immigrato. Il nome sarà collegato a tutti gli immigrati registrati dall’utente e l’indirizzo e-mail registrato non sarà visualizzato nella pagina.
Ascolta la trasmissione
Trentino nel mondo in onda il giovedì dopo il giornale radio delle ore 13.00 venerdì alle ore 18.05.
Visita il sito: www.radioitaliatrentinoaltoadige.it
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CIRCOLI LA RICORRENZA È STATA FESTEGGIATA DOMENICA 23 NOVEMBRE, PRESENTE ANCHE UNA DELEGAZIONE GIUNTA DA TRENTO
Mezzo secolo per il Circolo di Monaco Domenica 23 novembre il Circolo trentino di Monaco di Baviera (Germania) ha festeggiato i 50 anni di presenza e di attività. Il Presidente Herbert Facchini e il Direttivo hanno organizzato un significativo incontro, che ha visto la partecipazione di un bel numero di persone: soci, simpatizzanti, amici. Anche l’Associazione Trentini nel mondo è stata invitata ed ha onorato la ricorrenza con la qualificata presenza del Presidente Alberto Tafner, dei consiglieri Graziano Bacca e Pio Dalla Valle e della direttrice Anna Lanfranchi. L’incontro si è svolto presso i locali della Comunità Cattolica Italiana di Monaco, centro diocesano molto attivo e vivace di iniziative religiose, culturali e sociali a favore degli italiani emigrati e residenti nella città e nei dintorni della regione. Nella città di Monaco (circa 1.800.000 abitanti) e nel circondario sono presenti più di centomila italiani, di cui certamente 700/800 trentini. Il Circolo trentino nel Mondo di Monaco oggi raduna solo un piccolo resto della prima generazione di emigrati del dopo guerra: la mortalità, l’età anagrafica, i rientri in patria, la diversità degli interessi delle seconde e terze generazioni, le avvenute integrazioni, il fenomeno trasversale del calo di partecipazione in tutto il mondo dell’associazionismo, mettono alla prova i circoli e li spingono a trovare nuove modalità di aggregazione. Non c’è da meravigliarsi sul grado di partecipazione: proprio nei giorni
della festa scadevano i termini per la presentazione delle liste per l’elezione del Comites presso il Consolato Generale Italiano di Monaco (poi prorogati, come riferiamo a pagina 7, ndr) e, come riferisce il periodico d’informazione per gli italiani in Germania “Vita e Lavoro”, si è riusciti a
candidare una sola lista, benché i problemi e gli interessi degli italiani (e anche dei trentini!) nella zona siano rilevanti. L’incontro, onorato anche dalla partecipazione del vicepresidente del Comites in scadenza il bolzanino Ricci, si è svolto in tutta semplicità con i saluti di
rito, scambio di targhe, pranzo alla trentina, qualche canto di montagna. Gianfranco Zorzi, cofondatore e memoria storica del Circolo, in una breve relazione ne ha ricordato le tappe, le iniziative più rilevanti attuate, i protagonisti e altre interessanti osservazioni sul fenomeno della emigrazione trentina in Baviera. Ha ricordato l’emigrazione stagionale già diffusa nei secoli passati in parte divenuta stabile; ha citato come esempio di imprenditoria un gruppo di arrotini della Val Rendena presenti ancora nel 1964 con dodici negozi e officine nella sola città di Monaco. Non ha tralasciato di ricordare il gruppo di famiglie soprattutto di Folgaria, Civezzano e Trento, emigrate in Germania a seguito delle opzioni concordate tra l’Italia fascista e la Germania nazista nel 1938. Il gruppo più numeroso di trentini arrivati a Monaco, anche se instabile e fluttuante, era costituito dai giovani emigranti dopo il 1959: si trattava di allievi appena usciti dalle scuole prof fessionali dell’ENAIP da poco aperte in quasi tutte le valli del T Trentino. Ancora oggi una serie di cog gnomi trentini, di ditte familiari t testimoniano l’immigrazione o completamente integrata e ora t testimoniano antiche e recenti importanti relazioni tra la Bavier e il Trentino. Zorzi, riguardo ra alla vita del circolo dal 1964 ad o oggi, ha ricordato alcune import tanti iniziative: concerti di cori d montagna (nel 1975 il coro di SOSAT eseguì un concerto nello
A Tuzla la «Giornata della gastronomia ita A partire dal 2010, l’associazione Italiani “Rino Zandonai” di Tuzla – Circolo Trentino della Bosnia-Erzegovina, organizza ogni anno la “Giornata della gastronomia italiana a Tuzla”. La manifestazione – divenuta estremamente popolare tra i cittadini di Tuzla, poiché offre la possibilità di gustare piatti italiani e ascoltare musica italiana – quest’anno si è svolta sabato 17 ottobre 2014. I piatti italiani sono stati preparati da dodici donne e membri del Circolo, che nel giro di mezzora hanno poi distribuito tutto ciò che era stato cucinato. l pomeriggio soleggiato e il clima mite hanno attirato circa 600 persone, tra visitatori, mass 9/10 - 2014
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media e rappresentanti del governo. In questa edizione ci sono stati più visitatori rispetto a quella del 2013.
CIRCOLI
L’omaggio per il 50°anniversario da parte del Circolo di Dortmund
stadio olimpico con la presenza di 11.000 spettatori!), convegni, interventi di politici trentini, appuntamenti culturali e ovviamente di svago e associativi; non si è dimenticato di citare i nomi di alcuni protagonisti della storia del circolo, che i lettori avranno il piacere di leggere: Bruno Sarcletti, Francesco Andriollo, Antenore Rech, Pina Alimonta, Giuseppe Redolfi, Livio Hoffer, Camillo Pilati, Ancilla Albertini, Lino Orsega, Pio Springhetti. L’incontro è stato arricchito anche da una sorpresa (oltre che da una splendida torta): il poeta moriano Vinicio Cescatti è venuto a Monaco a trovare il fratello emigrato, presente alla festa, e per l’occasione ha letto alcune sue poesie decantanti la bellezza del Trentino. E sempre in tema di sorprese, la Trentini nel mondo ha portato al Circolo una copia originale del mensile uscito nel luglio 1964, con in prima pagina la notizia della costituzione del Circolo. Pio Dalla Valle
Quello riprodotto qui a fianco è il simpatico messaggio inviato al Circolo di Monaco dal Circolo di Dortmund in occasione del 50° di fondazione. Un altro messaggio è stato inviato a nome del Coordinamento dei Circoli della Germania, da Enrico Defrancesco e Agnese Merotto Canal. Ecco il testo. «Carissimi amici del Circolo Trentino di Monaco, a nome dei Circoli Trentini della Germania e nostro personale inviamo le congratulazioni più vive e sentite per il 50° anniversario del vostro Circolo! 50 anni di vita di Circolo! Forse il numero “50” non dice molto, soprattutto al giorno d’oggi, quando siamo ormai abituati a festeggiare gli 80, 90 anni di vita. Se guardiamo però al contenuto dei vostri 50 anni, bisogna sicuramente ammettere che essi sono stati ricchi e intensi. Molte persone sono passate da voi, avete vissuto tanti fatti ed esperienze importanti e interessanti, organizzato iniziative ed incontri, avviato assistenza ai connazionali, avete offerto ai soci del Circolo contenuti umani, sociali, culturali, avete coltivato sentimenti affettivi e anche di nostalgia per una Terra, il Trentino, che vi è sempre rimasta vicina e che forse avete cercato di trapiantarla nella nuova patria. Festeggiare un anniversario però non vuole dire solo guardare al passato, fare una
Colendissimi Dominae et Domini, amici, conoscenti, et simpatizzanti di Monaco e dell' intera teutonica Terra della dolomitica Ladinia e della nobile Fiemme, de li spledidi municipi d’Aunania et Sole et Giudicarie et Ledro, de le crode di Santo Martino et Primierasche de le pinetane alture et Lavaronensi, Folgaretane et Brentonegane, et etiamdio de le Cittadi et castella cui l’Adige impingua di biondi messi et saporose vigna, NOI AMBASCIATORI DEI CIRCOLI TRENTINI D'ALEMAGNA a voi abbracciando annunciamo: il dì vigesimo terzo di novembre, anno Domini MMXIV, ne la Baronia di Monaco, perla nobile dello Stato bavaro, GRANDE FESTA INDICIAMO PER IL 50° ANNIVERSARIO DELL' ILLUSTRISSIMO CIRCOLO TRENTINO DI MONACO notissimo figlio de le tridentine valli e de lo intero italico Paese. Conciosiafossecosavvegnacomequalmentediolagraziachè, ad esso plaudendo et li ospiti diletissimi ringraziando, gaudiosamente corni et timballi acconciamente le tavole imbandite d’echi giovanili et festosi investano. DALLA NOSTRA URBE NELLA FESTFELICA TERRA DORTMUND, 23 NOVEMBRE 2014
riflessione, un bilancio e una cronistoria di quello che è accaduto in questi anni, ma è anche il momento e unoccasione per guardare al futuro, in avanti, per sognare un avvenire del Circolo che attiri lattenzione e la partecipazione di molte persone, soprattutto dei giovani.
In questo senso noi tutti Trentini sparsi in Germania vi siamo vicini in questo giorno brindando alla tappa raggiunta e augurandovi ancora tanti anni di vita associativa nell’amicizia, nella collaborazione e nel rispetto reciproco. AD MULTOS ANNOS!!»
aliana» è stata un successo La «Giornata della gastronomia italiana a Tuzla 2014» è stata finanziata dall’Associazione Trentini nel Mondo, mentre la MENPROM, compagnia che supporta l’iniziativa dal 2010, ha fornito la carne necessaria a preparare i piatti. Ha dimostrato grande disponibilità il proprietario del coffee bar del centro Omega, il quale ha permesso di utilizzare gratuitamente e senza limiti tutto ciò che era presente nel suo magazzino. I soci del Circolo sono stati entusiasti della collaborazione da parte della gente del luogo. Ciò dimostra che la «Giornata della gastronomia italiana a Tuzla» è una manifestazione ben accolta dalla città.
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CIRCOLI UN GRUPPO DI TRENTA PERSONE PARTITO DALL’URUGUAY HA TRASCORSO ALCUNI GIORNI NEL RIO GRANDE SO SUL (BRASILE)
«Braccia aperte» per i trentini di Montevideo a Gramado, Caxias do Sul e Bento Gonçalves Il 14 settembre si è tenuto, con successo a Rivera, il primo «Incontro dei Circoli trentini dell’Uruguay» Nazionale Trentino a Rivera (ne abbiamo parlato nel precedente numero del giornale), che è consistito in un pranzo comunitario, una sessione di lavoro tra i delegati dei Circoli e, infine, una serata artistica molto ben organizzata, alla quale ha assistito un grande numero di persone, con spettacoli legati sia a ciò che è tipicamente italiano, sia locale (ad esempio il tango e i balli dei gauchos del confine col Brasile). Dopo aver partecipato all’«Incontro», noi di Montevideo (e più precisamente ventinove persone che erano arrivati a Rivera in pullman e Marta Parteli, che ci ha raggiunti a Rivera), siamo partiti in direzione del Brasile e abbiamo visitato Gramado, Canela, Caxías e Bento Goncálves, riunendoci a ogni tappa con i trentini del luogo. A Gramado siamo stati accolti calorosamente da Diolinda Va-
NELLE FOTO. Qui sopra (da sinistra), Raul Berti, Jorge Zás, Alcides Perini, Elisete Bertollo. In basso (da sinistra) un momento della cena a Bento Gonçalves, con a capotavola (da sinistra) Jorge Zás, Sandro Giordani ed Elisete Bertollo; spettacolo di balli gauchos a Bento Gonçalves; la cattedrale di Canela; Valmor Marasca che si esibisce lungo il percorso della «Maria Fumaça» un’enorme azalea a Gramado.
lentini. Alcides Perini, Elisete Bertollo e Félix Corti ci hanno dato il benvenuto a Caxías do Sul mentre a Bento Gonçalves ci aspettava Sandro Giordani insieme ad altri soci del direttivo del Circolo. Inoltre, Elisete Bertollo, insieme a Félix A. Corti e Neiva T. Chies, si è spostata a Gramado, dove ci ha raggiunti; ci ha anche
Notizie in breve dal Circolo trentino di Montevideo 9/10 - 2014
accompagnati a Bento Gonçálves, dove ha partecipato a una cena organizzata dal Circolo Trentino e a un’attività artistica molto interessante, realizzata dal Colegio Municipal de la Comunidad de las Animas, nella Valle de los Viñedos a Bento Gonçálves. Tutti i luoghi che abbiamo visitato erano veramente molto belli: il Rio Grande do Sul è una zona
Sabato 16 ottobre, a mezzogiorno, concluse le prove del coro del Circolo, un gruppo di venti soci ha pranzato presso la sede del Circolo e come “primo piatto” sono stati serviti gli strangolapreti: la pietanza, era stata preparata da Pedro Pongibove Benedini, il cuoco che ogni settimana tiene una lezione su come preparare piatti tipici, nell’ambito del progetto “Gastronomia trentina”, finanziato dalla Trentini nel mondo. Gli strangolapreti hanno riscosso grande successo tra i commensali, che hanno espresso all’unanimità commenti molto positivi.
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imperdibile del Brasile! A Gramado, gli edifici sono simili a quelli di Trento o Innsbruck, e nella città ci sono luoghi molto interessanti da scoprire, tra cui una miniera di pietre preziose scavata a 80 metri di profondità. Inoltre, abbiamo visitato la Prefettura con Diolinda, e il Museo dell’Emigrazione. A Caxías è molto importante vedere il Monumento agli Emigranti (lì abbiamo incontrato i soci del Circolo di Caxías); abbiamo anche visitato la Chiesa di São Pelegrino, nella quale è possibile ammirare gli affreschi del Locatelli e una copia della Pietà di Michelangelo, inviata dal Vaticano. In questa Chiesa ci ha calorosamente accolti il sacerdote trentino Mario B. Pedrotti, un uomo amabile, comunicativo, al quale ci siamo sentiti molto vicini, come amici. A Bento Gonçalves siamo rimasti impressionati dalla Valle de los Viñedos e dalle sue cantine, alcune delle quali producono fino
CIRCOLI
Riunione a Caxias do Sul con dieci Circoli trentini del Rio Grande do Sul a dodici milioni di litri di vino l’anno: abbiamo perfino avuto la possibilità di degustare questi squisiti vini. Abbiamo visitato Epopeia Italiana, un luogo in cui vengono riprodotte le peripezie che dovettero affrontare gli italiani che arrivarono in Brasile: credendo di trovare il paradiso dell’America, scoprirono invece che era neces-
sario andare sulle montagne e lottare contro la foresta e le belve per costruirsi un futuro in quei luoghi. Ce la fecero e trionfarono! Inoltre, siamo saliti sul treno María Fumaça, dove è possibile, durante il tragitto, ascoltare musica italiana, assistere a performance teatrali e di balli italiano e gaucho: insomma, un’esperienza veramente indimenticabile!
Sempre sabato 16 ottobre, ma alla sera, il presidente del Circolo, Sergio Sartori, insieme ad altri componenti del direttivo, ha partecipato ai festeggiamenti per l’anniversario del Circolo Giuliano: è stata una bella serata ed è intenzione del Circolo riaffermare i vincoli di amicizia che già aveva stretto con questa associazione.
Con il direttivo del Circolo di Río Grande do Sul, e in particolare con la coordinatrice, Elisete, abbiamo discusso della possibilità di organizzare un Incontro Nazionale Trentino il prossimo anno, al quale potranno partecipare i trentini del Río Grande do Sul, dell’Argentina centrale e dell’Uruguay. L’idea è stata accolta da tutti con grande
entusiasmo. Abbiamo discusso a tal proposito anche con Carlos A. Trentín, coordinatore dell’Argentina centrale. Anche se per il momento si tratta solo di un’idea, continueremo a scambiarci opinioni al riguardo e siamo fiduciosi che sarà possibile realizzare questo progetto. Jorge Zás Fernández
Domenica 17 ottobre, a mezzogiorno, un gruppo di sedici trentini (era stata raggiunta la capienza massima della sala, quindi ci avvisarono che non sarebbero state ammesse ulteriori persone) ha partecipato alla festa per il 70° anniversario delle “Famée Furlane”. Erano presenti duecento invitati, provenienti soprattutto dall’Argentina; inoltre, si è esibito un gruppo di danza regionale. È stato tutto molto gradevole. Sia i giuliani sia i friulani hanno discusso sulla possibilità di creare un’Unione Triveneta, argomento che ha interessato molto i presenti, tanto che a breve si terrà un ulteriore incontro al fine di concretizzare l’iniziativa.
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CIRCOLI NELLO STAND SONO STATE ESPOSTE ANCHE COPIE DELLA NOSTRA RIVISTA E DEL LIBRO «TANTI VOLTI, UN’UNICA COMUNITÀ»
Anche il Circolo trentino era presente alla «Fiera degli immigrati» a Formosa Il 4 settembre si celebra la Giornata dell’Immigrante in Argentina. Il Segretariato Municipale alla Cultura di Formosa (Argentina) è stato incaricato di organizzare i festeggiamenti per la ricorrenza, con la realizzazione della «Fiera degli immigranti», che ha avuto però luogo il 27 settembre nella Piazza San Martin, situata nel centro della nostra città. Le diverse collettività hanno potuto presentare le loro attività negli stand preparati per l’occasione, con piatti tradizionali e balli tipici. Walter Parola, membro del
Circolo Trentino di Formosa, ha rivolto alcune parole ai presenti, facendo riferimento ai diversi flussi migratori arrivati nella Provincia (italiani, spagnoli, ucraini, paraguayani e sirio-libanesi) e alla scomparsa della professoressa di italiano Patricia Calvo. Come si vede nella foto, durante la «Fiera degli immigranti», nella postazione del Circolo trentino sono state esposte alcune copie della rivista «Trentini nel mondo» e del libro «Tanti volti, un’unica comunità», realizzata in occasione del 50° anniversario di fondazione della Trentini nel mondo.
ENRICO BELTRAMI, NATO NEL 1929 A CARISOLO, ERA EMIGRATO IN AUSTRALIA NEL 1956
Scomparso il presidente del Circolo di Canberra
Cristina De Paoli Cristina De Paoli si è spenta il 4 agosto nell’ospedale di Dandenong (Melbourne - Australia). Era nata a Transacqua (Primiero) in una famiglia numerosa (cinque fratelli e quattro sorelle). Nel 1964 sposò il suo compaesano Renato De Paoli, che era già stato in Australia per molti anni. I giovani sposi decisero di ritornare in Australia, dove vivevano già diverse famiglie del Primiero. Si stabilirono a Melbourne, e furono tra i primi soci del Circolo Trentino di Melbourne. Dalla loro unione nacque un figlio, Tony, ora sposato e con quattro figli maschi. Cristina aveva una personalità vivace e simpatica; partecipava sempre alle feste dei trentini. 9/10 - 2014
Il 19 ottobre è morto Enrico Beltrami, presidente del nostro Circolo trentino di Queanbeyan/ Canberra (Australia), Nato a Carisolo nel 1929 ed emigrato in Australia (Queanbeyan) nel 1956, lascia la moglie Antonia, il figlio Francesco sposato con Margherita Jane, i nipotini Enrico e Leonardo, la cognata Laura (moglie del fratello Lorenzo, morto nel 2001) e nipoti. In Italia (Pinzolo) lascia le sorelle Vitalina e Gemma, in
Inghilterra i fratelli Tony e Dario con le relative famiglie. Enrico Beltrami era socio fondatore del Circolo Trentino di Queanbeyan/Canberra, presidente dello stesso dal 2001. Era molto attivo nella comunità italiana di Queanbeyan: infatti, è stato presidente dei pensionati italiani di Queanbeyan e capocoro della chiesa italiana locale. Uomo onesto, sincero, profondamente religioso, lo ricordiamo con affetto e siamo vicini alla moglie Antonia, al figlio Fran-
Perse il marito qualche anno fa, e da allora la vita per lei divenne più difficile. Non ha mai dimenticato le sue origini e tradizioni. Col cuore viveva a Primiero, ma era molto legata e affezionata ai nipoti, che la ricordano per il suo grande amore e per i suoi piatti di cucina trentina. Al funerale, celebrato da Padre Bertagnolli, era presente numerosa la comunità trentina di Melbourne, con tutte le famiglie dei “Primieroti”, insieme alla bandiera del Circolo. Condoglianze al figlio Tony, alla nuora Maree e nipoti, alle sorelle, e ai parenti.
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cesco, e tutta la famiglia. Agnese Terzi Segretaria del Circolo Trentino di Queanbeyan/Canberra
Bartolo De Paoli Bartolo De Paoli (conosciuto come Lino De Paoli) è stato uno dei soci fondatori del Circolo Trentino di Melbourne (Australia). Lino è scomparso il 10 maggio. Partecipava sempre alle feste del Circolo trentino e i figli facevano parte dei gruppo dei giovani Trentini. Lascia nel dolore la moglie Pina, e i figli Janet (che abita a Sydney), Andrew (che abita a Trento) e Lucia (che abita a Perugia). Lino è stato sepolto a Melbourne con cerimonia privata, a cui hanno partecipato la famiglia e alcuni compaesani. Alla vedova e ai figli vanno le condoglianze del Circolo Trentino di Melbourne.
CIRCOLI
Quattro tappe per scoprire storia e gastronomia alla terza edizione di «MagnaBento» Domenica 26 ottobre si è tenuta a Bento Gonçalves (Rio Grande do Sul - Brasile) la terza edizione di «Mérica Mérica MagnaBento – Cammini di Pietra». Il recupero della memoria e il cibo sono state le due grandi attrazioni lungo i quattro chilometri di camminata della manifestazione, a cui hanno partecipato 170 persone. Attraverso l’itinerario turistico composto da quattro tappe - la Casa da Ovelha (Casa della Pecora), la Casa da Tecelagem (Casa della Tessitura), la Casa da Confecção (Casa della Confezione) e la Cantina Strapazzon - i partecipanti hanno avuto l’occasione di ascoltare storie sulla colonizzazione italiana lungo la Linha Palmeiro, di am-
mirare l’architettura degli edifici costruiti dagli immigrati italiani, di essere informati sui capitelli e altri elementi d’importanza sto-
rica. Durante tutta la camminata, è stato possibile gustare succhi, vini, salami, formaggi, pane, biscotti, grostoli…
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L’evento è stato organizzato dal Circolo Trentino di Bento Gonçalves e dall’Associazione Caminhos de Pedra. Si sta già pensando all’edizione 2015 di «Mérica Mérica MagnaBento», che sarà organizzata in collaborazione con la Famiglia trentina di Santo Antão, per celebrare il 140° anniversario dell’arrivo delle prime venti famiglie trentine a Bento Gonçalves.
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CALENDARIO 8 novembre C.T. Montreal (CA): festa delle castagne 9 novembre C.T. Buenos Aires (AR): pranzo sociale “Asado criollo” 15 novembre C.T. Villa Regina (AR): 2° lezione del corso di cucina trentina “Trentini a Tavola”: Strangolapreti e Schmorn 16 novembre C.T. Basilea (CH): Castagnata
30 novembre C.T. Basilea (CH): pranzo sociale Circolo Ex emigrati trentini in Svizzera (IT): pranzo sociale C.T. Curitiba (BR): 3° pedalata della natura a Piraquara 2 dicembre C.T. Rodeio (BR): canti di Natale con la partecipazione dei seguenti cori: Circolo Trentino di Rodeio, São Francisco de Assis, Colégio São Paulo, João Jesus de Paula, Fundação Cultural de Timbó
C.T. Chicago (USA): Santa Messa in ricordo dei nostri cari
6 dicembre C.T. Minnesota (USA): festa di Natale
C.T. Toronto (CA): riunione di azionisti di Casa Trentina
C.T. Bento Gonçalves (BR): 25° anniversario
C.T. Santa Teresa (BR): 40° anniversario della fondazione della Banda di Musica che preserva la cultura e le tradizioni dei primi immigranti italiani
C.T. Canberra (AUS): assemblea con rinnovo del direttivo
C.T. Villa Regina (AR): nel ciclo di proiezioni 2014: Les Luthiers “Bromato de Armonio y... algo más”
7 dicembre C.T. Como e Lecco (IT): 40° anniversario e festa di Natale
C.T. Buenos Aires (AR): presentazione del “coral Trentino” nella parrocchia Sagrada Familia
C.T. San Francisco (USA): festa di Natale
C.T. Città di Messico (MX): brindisi di Natale
C.T. Toronto (CA): festa di Natale per i bambini 18 novembre C.T. Denver – Colorado (USA): riunione mensile
C.T. Denver – Colorado (USA): Annual Christmas Party C.T. Montreal (CA): Festa di Babbo Natale
20-30 novembre C.T. Bento Gonçalves (BR): mostra fotografica “Giorno Nazionale dell’Italia” nella casa delle Arti 21-23 novembre Gruppo Giovani Trentini Brasiliani di SC e PR (BR): gita di fine anno alle città di Orleans, Urussanga e Nova Veneza (SC) 23 novembre C.T. Monaco di Baviera (DE): 50° anniversario C.T. Colonia Tirolesa (AR): 1° fiera familiare trentina C.T. Curitiba (BR): 9° Camminata della natura a Piraquara C.T. Rosario (AR): pranzo 68° anniversario 24 novembre C.T. Florianopolis (BR) 15° anniversario di fondazione 27 novembre Nella sede del Consiglio Provinciale - Sala Aurora presentazione del volume “Bambini proibiti. Storie di famiglie italiane in Svizzera tra clandestinità e separazione” C.T. Buenos Aires (AR): The delle signore 28 novembre C.T. Toronto (CA): assemblea generale C.T. Jaraguà do Sul (BR): cena di fine anno 29 novembre C.T. Londra (GB): Cena annuale danzante C.T. Toronto (CA): cena dei cacciatori C.T. Buenos Aires (AR) cena di fine anno organizzata dal Gruppo giovani del Circolo
13 dicembre C.T. Montevideo (UY): festa di fine anno C.T. Santa Teresa (BR): Assemblea generale e elezioni comitato direttivo (BR) riunione del Gruppo Giovani Trentini Brasiliani di SC e PR 14 dicembre C.T. Charleroi (BE): pranzo dei pensionati trentini C.T. Denver – Colorado (USA): trentini Christmas Brunch C.T. San Francisco (USA): pranzo di Natale C.T. Cordoba (AR): pranzo di fine anno C.T. Buenos Aires (AR): pranzo di fine anno C.T. Denver – Colorado (USA): Pranzo di Natale Bresciani amici del Trentino (IT): Santa Messa e pranzo di Natale 17 dicembre Associazione Trentini nel Mondo (IT): Incontro di Natale 20 – 22 dicembre C.T. di La Louviere (BE): gita ai Mercatini di Natale in Alsazia 21 dicembre C.T. Brescia (IT): pranzo di Natale e Assemblea elettiva 6 gennaio Gruppo donne del Circolo Trentino di Toronto (CA): lotteria in sostegno delle seguenti fondazioni: Kidney Fondation of Canada e Sick Kids Hospital Camp Oki 11 gennaio C.T. Charleroi (BE): 3° gran premio “Rino Zandonai” di Pirlo, auguri e tesseramenti
Anche la terza edizione di «Mérica Mérica - MagnaBento» ha avuto successo (articolo a pagina 23).