MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO ADERENTE ALLA F.U.S.I.E
8/2021
Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB Trento - Taxe Percue
anno 64°
La «trentina nel mondo ad honorem» Cinzia Angelini , regista del film «Mila», l'1 settembre è stata ospite nella sede dell'Associazione.
CIRCOLI, DELEGAZIONI E FEDERAZIONI/COORDINAMENTI DI CIRCOLI dell’Associazione Trentini nel Mondo
Coordinamenti Argentina, Australia, Benelux, Bosnia, Brasile, Canada, Germania, Messico, Paraguay, Stati Uniti e Uruguay
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Argentina - 57 circoli - 1 delegazione Alta Gracia, Avellaneda, Azul, Bahia Blanca, Bariloche, Buenos Aires, Catamarca, Chajarì, Chilecito, Colonia Tirolesa, Concepción del Uruguay, Concordia, Cordoba, Cordoba Sud, Corrientes, Corzuela, Cruz del Eje, Formosa, General Roca, General San Martín, La Carlotta, La Plata, La Toma, Lanteri, Las Breñas, Machagai Plaza, Makallè, Malabrigo, Malagueño, Mar del Plata, Mendoza, Olavarria, Pampa del Infierno, Presidente Roque Sáenz Peña, Puerto Tirol, Quitilipi, Reconquista, Resistencia, Río Cuarto, Romang, Rosario, Salta, San Jaime, Sampacho, San José (Depto. Colon), San Nicolas de los Arroyos, Santa Fé, Santa Rosa de la Pampa, Tandil, Tucuman, Venado Tuerto, Viedma, Villa Carlos Paz, Villa General Belgrano, Villa Ocampo, Villa Regina, Zárate - Comodoro Rivadavia
Canada - 5 circoli Alberta, Montreal, Toronto, Vancouver, Windsor & Detroit
Australia - 8 circoli - 2 delegazioni Adelaide, Canberra, Mackay, Melbourne, Myrtleford, Perth, Sydney, Wollongong Tasmania, Townsville
Germania - 6 circoli - 3 delegazioni Colonia, Dortmund, Reno Neckar, Stoccarda – Berlino, Monaco, Norimberga
Belgio - 4 circoli - 2 delegazioni Centre du Borinage,Charleroi, La Louviére, Liegi – Limburgo, Bruxelles Bolivia - 1 circolo La Paz Bosnia - 4 circoli Banja Luka, Sarajevo, Stivor, Tuzla
Cile - 3 circoli Copiapò, La Serena, Santiago Colombia - 1 circolo Bogotá Danimarca - 1 circolo Copenaghen Ex emigrati - 3 circoli Australia, Stivor (BIH), Svizzera Francia - 3 circoli Grenoble, Lorena, Parigi
Gran Bretagna - 2 circolo Londra, Trentini UK-Irlanda Italia - 13 circoli Biella; Borgosesia; Brescia; Bresciani amici del Trentino; Como; Famiglia Trentina di Roma; Friuli; Milano; Pontino; Predazzani nel Mondo; Roma; Società Americana di Storo; Trieste Lussemburgo - 1 circolo Lussemburgo
Brasile - 61 circoli Ascurra, Belo Horizonte, Bento Gonçalves, Blumenau, Brusque, Caxias do Sul, Colatina, Coronel Pilar, Corupà, Curitiba, Divino di Laranjeiras, Encantado, Erexim, Florianopolis, Garibaldi, Gasparin, Gramado, Guaramirim, Indaial, Jahú, Jaraguà do Sul, Joinville, Jundiaì, Laurentino, Londrina, Luzerna, Nereu Ramos, Nova Brescia, Nova Trento, Ouro Fino, Passo Fundo, Piracicaba, Porto Alegre, Presidente Getulio, Rio de Janeiro, Rio do Oeste, Rio do Sul, Rio dos Cedros, Rodeio, Salete, Salvador, São Paulo, Sananduva, Santa María, Santa Olímpia, Santa Teresa, Santa Tereza do Rio Taquarì, São Bento do Sul, São João Batista, São Miguel do Oeste,São Sepe, São Valentim do Sul, Taiò, Tapejara, Trentin, Três de Maio, Tucunduva, Venda Nova do Emigrante, Veranòpolis, Vitoria, Xanxerè
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Federazioni ITTONA (Canada e Stati Uniti) Messico - 13 circoli - 1 delegazione Aguas Calientes, Citlatepetl, Città del Messico, Colonia Manuel Gonzalez, Colonia Diez Gutierrez, Cordoba, Huatusco, Monterrey, Puebla, San Luis de Potosí, Tijuana, Veracruz, Xalapa - Cuernavaca Paraguay - 10 circoli Asunción, Atyrà, Caacupé, Caaguazù, Concepción, Fernando de la Mora, Lambaré, Luque, Paso Barreto, San Pedro Ycuamandiyù Peru - 1 circolo Lima Portogallo - 1 circolo Portogallo Romania - 1 circolo Romania Serbia - 1 circolo Indija Stati Uniti - 21 circoli Alliance, Chicago, Cleveland, Denver, Hazleton, Milwaukee, Minnesota, New England, New York, Norway, Ogden, Pittsburgh, Readsboro, San Francisco, Seattle, Solvay, South Alabama, South East Pennsylvania, Seattle, Southern California, Washington, Wyoming Sud Africa - 2 delegazioni Pretoria, Cape Town Svizzera - 6 circoli - 1 delegazione Amriswil, Basilea, Ticino, Winterthur, Zofingen Sciaffusa Uruguay - 5 circoli Carmelo, Cerro Largo, Colonia del Sacramento, Montevideo, Rivera (S. Ana do Livramento - BR) Venezuela - 1 circolo Caracas
editoriale IN QUESTO NUMERO Pagine 2-3 CORSO DI GELATERIA IN ARGENTINA Pagine 4-7 AGENDA
Che bello aver incontrato tre generazioni di trentini
Pagine 8-11 GENTE E FATTI Pagina 12 FROM HOME TO HOME Pagine 13-16 EVENTI: «MILA» A TRENTO Pagina 17 60 ANNI D'EUROPA Pagine 18 - 22 CIRCOLI Pagina 23 ATTUALITÀ Pagine 24 -26 INTERVISTA Pagine 27 - 28 DAL TRENTINO
ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO Presidente Direttore Armando Maistri Francesco Bocchetti TRENTINI NEL MONDO Mensile dell’Associazione Trentini nel Mondo aderente alla F.U.S.I.E
Direzione, amministrazione e redazione Via Malfatti, 21 - 38122 TRENTO Tel. 0461/234379 - Fax 0461/230840 sito: www.trentininelmondo.it e-mail:info@trentininelmondo.it Direttore responsabile Maurizio Tomasi Comitato editoriale M. Anderle, G. Bacca, C. Barbacovi, B. Cesconi, A. Chemotti, A. Degaudenz, S. Giordani, H. La Nave, A. Leonardi, B. Fronza, E. Lenzi, A. Maistri, P. Rizzolli, V. Rodaro, P. Rossi, M. Setti, A. Tafner, R. Tommasi, V. Triches Hanno collaborato: R. Barchiesi - S. Corradini G. Degasperi - F. Bocchetti - I. Turco M. Grazzi - G. Todeschini Autorizzazione del Tribunale di Trento n. 62 - 6 febbraio 1958 STAMPA: Grafiche Dalpiaz srl Ravina di Trento (TN) Per ricevere il giornale: Dal 2020 il giornale dell’Associazione ha cambiato il rapporto con i propri lettori: non più solo abbonati ma soci della Trentini nel mondo. A pagina 29 il modulo per la richiesta di adesione in qualità di socio. N. 8 - 2021 - Stampato il 24 SETTEMBRE 2021 Le affermazioni e le opinioni espresse negli articoli firmati rispecchiano le posizioni degli autori.
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l volto impaurito di Mila ci riporta a scenari ancora reali in varie parti del mondo: Mila fugge tra le macerie di una Trento bombardata nella seconda guerra mondiale: «…le macerie risultano come un contesto offuscato o assente, in altre parole come citazioni”» ci dice il filosofo tedesco Theodor Adorno. Abbiamo accolto, con molto
to bisogno per proseguire la stra-
Delio Miorandi, che in questa co-
da. Ciò non significa abbandona-
munità può essere definito “pa-
re il passato, anzi: trarre spunto
triarca”; roveretano, classe 1938,
dalla storia, per affrontare un
ha studiato e lavorato a Franco-
futuro che spesso appare incerto
forte, studente prima e amico poi
e sicuramente pieno di ostacoli e
del filosofo e sociologo Adorno,
difficoltà, è per noi della Trentini
che tanta parte ha avuto nella
nel mondo un vero e proprio co-
Scuola di Francoforte. Di profes-
mandamento.
sione ha fatto l'assistente sociale
Anche per questo ci fa sempre
e le storie degli emigrati italiani
molto piacere incontrare e cono-
che sono entrati in contatto con
piacere e anche orgoglio trenti-
scere giovani trentini che stanno
lui, gli hanno fornito gli elementi
no, Cinzia Angelini che del film
facendo esperienze all'estero.
per scrivere due romanzi.
«Mila» è l’autrice. Cinzia vive e
Come Silvana Benanti, che con il
Per il lavoro svolto ha ricevu-
lavora da oltre vent'anni in Cali-
suo compagno Gianluca ci ha fat-
to molti riconoscimenti sia in
fornia, dove ha realizzato gli ef-
to visita in sede. È una psicologa
Germania, come il «Deutscher
fetti speciali di film prodotti dalle
che lavora e vive a Stoccarda in
Bürgerpreis», e in Italia dove è
più grandi e famose case cine-
Germania, felice di avvicinarsi
stato insignito del titolo di Com-
matografiche nordamericane e si
alla Trentini nel mondo e interes-
mendatore dell’Ordine al Merito
trovava a Trento per un evento di
sata ad entrare in contatto con la
della Repubblica Italiana «per
grande valore simbolico: la proie-
comunità trentina di Stoccarda.
l’impegno profuso, nel corso del-
zione di «Mila» in piazza Duomo,
Silvana saprà sicuramente inte-
la sua vita, in attività di sostegno
con la colonna sonora suonata
ragire con la nostra realtà glo-
all’integrazione della comunità di
dal vivo dall'Orchestra Haydn di
bale, nella logica di condivisione
emigranti italiani in Germania».
Bolzano e Trento (articolo alle
e reciprocità che caratterizza da
pagine 13-16). È stata ospite nel-
sempre la nostra azione.
Nel lungo e cordiale colloquio avuto presso la sede dell'Asso-
la nostra sede ed abbiamo così
Daniella Lorenzini è invece una
ciazione, Miorandi ha manifesta-
avuto l'occasione di manifestar-
giovane sociologa messicana di
to la sua volontà di continuare
le il nostro apprezzamento per
Puebla con antenati trentini emi-
a dare un contributo all'attività
il suo lavoro e il suo impegno,
grati da Brentonico. Dopo alcuni
della Trentini nel mondo.
nella speranza che le nostre pa-
mesi di permanenza in Trentino
Tre generazioni di Trentini:
role possano essere di incorag-
è venuta a trovarci; un incontro
chi ha intrapreso con successo la
giamento oltre che di plauso, in
che ci auguriamo produca frutti
strada, chi è sulla rampa di lancio
un contesto culturale mondiale,
soprattutto per lei e per la sua
e chi ha dato molto e – come gli ho
che si rivolge soprattutto ai più
voglia di studiare. Il nostro soste-
detto - può ancora dare.
giovani.
gno non mancherà.
E di tanti giovani abbiamo mol-
Gradita è stata poi la visita di
Tutto questo è molto bello! Armando Maistri
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essanta ore di lezioni online nell'arco delle dodici settimane comprese fra il 6 settembre e il 17 novembre 2021 e una fase di laboratorio di dieci ore in presenza che si svolgerà – compatibilmente con la situazione sanitaria – nel mese di novembre 2021 o al più tardi nel mese di marzo 2022: è questo il «piano didattico» del corso professionalizzante sulla produzione di gelato artigianale denominato «Corso di gelato artigianale italiano», coordinato dalla Trentini nel mondo e realizzato da Coordinamento Circoli Trentini dell’Argentina, DolomITA Food Experience, Gelati dal Doge, Libera Istituto dell’Arte Gelatiera, in collaborazione e con il sostegno di partner accademici, istituzionali e tecnici. Per l'accesso al corso, la Trentini nel mondo aveva bandito un concorso con in palio ottanta borse di studio, aumentate poi a novanta in considerazione delle numerose richieste arrivate, a testimonianza dell'interesse per la proposta. Il progetto ha l’obiettivo di formare in maniera professionale giovani argentini, principalmente discendenti di emigrati italiani con particolare riguardo ai
Al via il corso di gelateria artigianale per ottanta argentini Coordinato dalla Trentini nel mondo è realizzato grazie al coinvolgimento di numerosi partner accademici, tecnici e istituzionali in Italia e in Sud America discendenti di emigrati trentini, agli studenti iscritti alle istituzioni partner argentine e a soggetti che possiedono una esperienza professionale nel campo della gastronomia.
Coordinamento iniziativa: Associazione Trentini nel mondo. Realizzato da: Coordinamento Circoli Trentini dell’Argentina, DolomITA Food Experience, Gelati dal Doge, Libera Istituto dell’Arte Gelatiera. Partner Accademici: Universidad Nacional Chaco Austral, Universidad Nacional del Comahue, Universidad Nacional del Cordoba, Universidad Nacional Mar del Plata – Catedra Italica, Universidad Nacional del Sur.
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È stato scelto di insegnare un mestiere tipico del territorio dolomitico come quello del gelatiere artigianale. Mestiere che storicamente ha esportato questo alimento in tutto il mondo, facendo
Partner istituzionali: Municipalidad de Avellaneda, Municipalidad de Presidencia Roque Sáenz Peña, Concejo Delibrerante Municipalidad de Villa Regina, Federación de Asociaciones Italianas de Cordoba, Comites di bahia Blanca, Cordoba, La Plata e Mar del Plata. Partner Tecnici: Associazione Bellunesi nel Mondo, Gelatomania – Trento, Latteria Los Primos, Gourmet Esculea de Gastronomía, Fedración Económica del Chaco, Cámara de Comercio, Industria, Producción y Servicios de
conoscere ad ogni latitudine e longitudine ingredienti e culture dolomitiche. Esiste infatti storicamente un vincolo forte tra le Dolomiti e l´antica tradizione dei gelati, tant´è che a Longarone (in provincia di Belluno) si celebra annualmente la «M.I.G - Mostra Internazionale del Gelato Artigianale» una delle fiere di settore piú importanti a livello mondiale. Lo scopo del corso è anche quello di far riscoprire quest’arte creando in Argentina nuove attività imprenditoriali, che si possano contraddistinguere per qualità dei prodotti e know-how. La fase in presenza sarà realizzata, a scelta di ciascuno studente, in una delle seguenti località: Avellaneda (Santa Fé), Bahia Blanca, La Plata e Mar del Plata (Buenos Aires), Cordoba (Cordoba), Presidencia Roque Saenz Peña (Chaco), Villa Regina (Rio Negro). Le date e i luoghi esatti saranno confermati tenendo conto del numero di studenti interessati in ciascuna località. Date e modalità di accesso ai laboratori presenziali saranno definiti tenendo conto delle norme di prevenzione COVID vigenti al momento della loro realizzazione.
Sáenz Peña, Programa Agregale Valor Avellaneda. Patrocinio di Associazione Artigiani Provincia Autonoma di Trento, Università degli Studi di Trento. Patrocinio e finanziamento: Ufficio Emigrazione - Provincia Autonoma di Trento, Associazione Trentini nel mondo, Consolato generale d’Italia a Cordoba, Consolato generale d’Italia a La Plata, Consolato generale d’Italia a Bahia Blanca, Consolato d’Italia a Mar del Plata.
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I docenti Sandro Molin Pradel (maestro gelatiere), Loris Molin Pradel (gelatiere), Oscar Menapace (argentino, docente di storia), Francesco Gubert (dottore agronomo), Davide Pedrolli (laureato in diritto alimentare), Carlo Pedrolli (dirigente medico), Rodolfo Veronesi (argentino, professore di commercio estero), Claudio Commissari (maestro gelatiere), Sara Lago (laureata in Scienze e tecnologie biomolecolari).
Ecco cosa verrà insegnato durante le lezioni on line 1. STORIA DEL GELATO E DELL’EMIGRAZIONE DALL’ITALIA. Conoscenza delle origini del gelato, della sua evoluzione e dell’emigrazione dall’Italia verso il mondo esportando la cultura del gelato. 2. PROCESSO DI LAVORAZIONE DEL GELATO ARTIGIANALE . Conoscenza delle fasi di produzione del gelato artigianale: formulazione del ricettario, delle basi e delle miscele. 3. CONTROLLO DEI PRODOTTI, STOCCAGGIO E PROCESSI DI LAVORAZIONE. Conoscenza delle materie prime, dello stoccaggio, dei processi di produzione, delle tecniche per il controllo di qualità, per il controllo dei costi e di quanto sia necessario per ottenere un risultato ottimale. 4. COMPOSIZIONE DEGLI INGREDIENTI. Porre attenzione alla composizione degli ingredienti non tanto e non solo riguardo alla composizione generale degli ingredienti e dei gusti ma di tutte quelle parti che compongono ogni singolo ingrediente come zuccheri, grassi, solidi del latte non grassi, altri solidi
e acqua. Riconoscere ingredienti di qualità e certificati vari (DOP, DOC etc.). 5. CONOSCENZA E UTILIZZO DI UNO SPECIFICO SOFTWARE DI BILANCIAMENTO E DI GESTIONE DELLA PRODUZIONE. Conoscenza di software che permetta di: - calibrare gli ingredienti della ricetta in funzione di precise proporzioni matematiche; - individuare le caratteristiche nutrizionali degli alimenti; - analizzare le statistiche; - visualizzare le quantità di ingredienti utilizzati; - adottare un’efficace politica di budget in funzione dei costi utilizzati per le materie prime e individuare il break even point. 6. BILANCIAMENTO E MISCELAZIONE DEGLI INGREDIENTI. Studiare tutti i componenti della struttura di un gelato (dal latte alla frutta), la percentuale di grassi e tutti gli elementi che lo compongono, al fine della realizzazione di un prodotto alimentare qualitativo. 7. PASTORIZZAZIONE DELLE MISCELE. Conoscenza del metodo di corretta pastorizzazione nel processo di realizzazione del gelato
artigianale, il cui scopo consiste nel diminuire il numero di batteri presente normalmente nella miscela per distruggere gli agenti delle alterazioni e conferire cosi stabilità biologica ed enzimatica alla miscela del gelato. 8. MATURAZIONE DELLE MISCELE. Conoscenza del procedimento e dei tempi di maturazione delle miscele utili per migliorare la struttura e la stabilità del prodotto finito. 9. GELATURA/MANTECAZIONE DEL GELATO. Conoscere la mantecazione o gelatura: la fase del processo di produzione artigianale del gelato che vede il passaggio da stato liquido a quello solido. Tale trasformazione avviene per l’azione di tre elementi: l’agitazione del composto, il suo raffreddamento e l’incorporamento d’aria al suo interno. 10. PRODUZIONE DI GELATI E DI SORBETTI. Conoscenza del procedimento di produzione di gelati e sorbetti. Il corretto bilanciamento degli ingredienti a seconda della variabilità degli zuccheri contenuti nei vari tipi di frutta. conoscenza dell’utilizzo del rifrattometro.
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rosegue senza sosta il progetto europeo Sliding Doors Migration, che ha come obiettivo quello di analizzare i processi di integrazione dei migranti in diversi momenti storici prestando particolare attenzione agli aspetti socio-economici e geografici. Capofila del Progetto è l'Università di Besançon, in Francia, che coordina altri 12 partner coinvolti, e tra questi anche la Trentini nel Mondo, in rappresentanza di 9 paesi europei: Paesi Bassi, Belgio, Bosnia-Erzegovina, Francia, Ungheria, Italia, Portogallo, Romania e Spagna. È un progetto del programma «Europa dei cittadini», vuole cioè avvicinare le istituzione europee e le persone comuni. Lo fa affrontando le problematiche di integrazione e stigmatizzazione dei migranti combinando il lavoro accademico e la società civile. Coinvolgendo in particolare gli
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abitanti dei nove paesi europei aderenti per poter fornire, al fine del progetto, raccomandazioni alle diverse istituzioni europee. L'idea è quella di raccogliere idee e sensazioni da un campione di “cittadini europei” attraverso delle indagini. Non si tratta di realizzare un sondaggio con metodi statistici, quanto piuttosto di raccogliere e analizzare idee e opinioni che potranno offrire uno spaccato di “sentire comune” e potranno dare indicazioni chiare sulle scelte da operare a livello istituzionale. Il progetto si sviluppa attraverso diverse modalità e attività: formazione, ricerca, dibattito e produzioni mediatiche. Dopo il percorso di formazione che ha coinvolto tutti i partner, in estate ha peso il via il lavoro di indagini e raccolta dati attraverso la proposta di questionari. A fine agosto, a metà del percorso di raccolta dati, si è svolta a Be-
Primo momento per il progetto eu sançon l'«Università estiva». La città francese, meta storica di grandi flussi migratori europei, ha accolto i partner del progetto che si sono potuti confrontare di persona per tre giorni con incontri e convegni, sul tema «Le migrazioni in Europa in tempi di crisi». A Besançon a seguire i lavori era presente anche il direttore della Trentini nel Mondo Francesco Bocchetti, che è anche membro del Comitato scientifico del progetto. “La fase di indagini – evidenzia Frederic Spagnoli, trentino d'origine e professore all'Università di Besançon, referente e responsabile del progetto - vuole raccogliere il parere di migranti e di
cittadini proprio per fare il punto della situazione sulle condizioni dell'immigrazione, sugli stereotipi e le rappresentazioni e per avere materiale aggiornato, che viene dai cittadini, e costruire poi delle raccomandazioni da consegnare all'Unione Europea". Nei tre giorni di «Università estiva» i partecipanti sono stati chiamati a confrontare le prime impressioni emerse dalle interviste, evidenziando le principali problematiche, per capire come procedere nell'indagine: cosa approfondire e come. Tre giorni di studio e confronto, ma anche di conoscenza reciproca e dei territori di competenza. “L'idea – prosegue il professor Spagnoli - è anche quella di fare rete tra i diversi partner, così da creare un'unione anche tra università e associazioni. Mondo accademico e mondo dell'associazionismo spesso viaggiano in modo parallelo, e poche volte si incontrano”. A conferma dell'importanza e valenza dei diversi ruoli che ogni partner può avere arrivano le parole di Miquel Àngel Essomba, ricercatore dell'area scienze dell'educazione dell'università Autonoma di Barcellona: “il nostro ruolo è contribuire alla metodologia del progetto. Come ricercatori
agenda Obiettivo del progetto è analizzare i processi di integrazione dei migranti da un’ampia prospettiva storico-sociale. Sono coinvolte dodici organizzazioni, fra le quali anche la Trentini nel mondo, di nove paesi : Belgio, Paesi Bassi, Bosnia-Erzegovina, Francia, Ungheria, Italia, Portogallo, Romania e Spagna
di verifica a Besançon uropeo «Sliding doors»
abbiamo l'esperienza per verificare che il metodo possa garantire la buona riuscita del progetto. Ed è un progetto che consideriamo importante perché i venti dell'Europa adesso vanno sull'indirizzo dell'intolleranza e del razzismo. Questi progetti sono importanti per costruire un'idea, un pensiero, di un'Europa intercultura-
le, un'Europa dei diritti umani e un'Europa dell'ugualianza e della libertà per tutti.” Di particolare interesse la seconda giornata di convegno, con i partecipanti riuniti non nelle storiche sale dell'università, ma attorno ad un tavolo nella sede dell'Associazione Miroir du Monde, operativa nel quartiere
multietnico di Planoise: 18.000 abitanti e quasi 50 nazionalità rappresentate. Un bel modo per “toccare con mano” una realtà di immigrazione, tra esempi di buona integrazione e problematiche. Valentin Michaud è un insegnante di francese: “Planoise è un bel posto per vivere, ma ci sono alcune particolarità e la reputazione è negativa. Esistono delle difficoltà sociali ed economiche, ma c'è una forte solidarietà tra la gente. Noi proviamo a sostenere quello che c'è già, ad esempio cerchiamo di facilitare la comunicazione attraverso corsi di francese ma anche attraverso laboratori che permettono alla gente di incontrasi.” Tra i partner c'è anche chi da tempo sta studiando il fenome-
no delle migrazioni. Daniela Tasca è direttore artistico della Fondazione Culturissima di Amsterdam, che gestisce il progetto Mille e uno italiani: “il progetto esiste dal 2010 e nasce per documentare la storia e le storie degli italiani e della migrazione italiana nel corso dei secoli nei Paesi Bassi. Siamo stati i primi a cominciare con il recupero della memoria e delle radici storiche di un gruppo specifico di migranti. Per noi è un onore ed una grandissima opportunità far parte di Sliding Doors perché significa andare verso l'Europa ed allargare i nostri orizzonti. Abbiamo sempre lavorato a livello olandese, ora ci siamo aperti verso nuovi paesaggi, sia letteralmente che intellettualmente.” Il lavoro ora prosegue, con la Trentini nel Mondo che sta raccogliendo i questionari nei paesi in cui l’Associazione è presente tra persone di origine trentina e italiana, in particolare in Germania e in Lussemburgo. Michela Grazzi
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Iniziato il corso di italiano online per 36 allievi di dieci paesi A
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rgentina, Belgio, Brasile, Canada, Cile, Messico, Paraguay, Regno Unito, Stati Uniti e Uruguay: sono questi i paesi dove risiedono gli assegnatari delle trentasei borse di studio che la Trentini nel mondo aveva messo in palio per frequentare un corso di italiano erogato dal Consorzio di Università italiane ICoN (Italian Culture on the Net), riservato a discendenti di emigrati trentini, residenti all’estero che alla data di presentazione della domanda abbiano già compiuto i 15 anni di età. Le richieste pervenute alla Trentini nel mondo sono state in totale 63. Nello specifico si tratta di un corso di lingua italiana - livello A1 (principianti). Iniziato il 7 settembre, il corso si sviluppa interamente attraverso internet. Gli studenti dispongono di un tutor online, qualificato nell'insegnamento dell'italiano come seconda lingua che risponde a domande e dubbi. Gli studenti del corso sono organizzati in una classe virtuale strutturata all'interno della piattaforma didattica ICoN. La piattaforma è dotata di servizi di forum e chat e prevede anche momenti di interazione contemporanea di gruppo fra studenti e tutor in modalità audio e video.
immagini e schede di approfon-
del corso gli studenti soster-
dimento grammaticale e lessi-
ranno una prova, in modalità
cale.
on line, e chi la supera rice-
La piattaforma è compatibi-
verà un attestato, rilasciato
le con tutti i dispositivi fissi e
congiuntamente dal Consorzio
Il corso livello A1 è composto
mobili (pc, tablet) attraverso
ICoN e dall’Associazione Tren-
da trenta unità didattiche, divi-
una connessione alla rete e un
tini nel Mondo. Il superamento
se in due moduli:
browser. Ogni studente ha un
della prova consente il rinnovo
accesso personalizzato al cor-
della licenza per il Secondo Mo-
so.
dulo A1– Elementare 2.
ICoN per verificare il livello di conoscenza pregressa.
• Primo modulo A1 - Elementare 1 - di 15 unità didattiche, per una durata di 20 settimane
Inoltre, nella modalità “e-
con inizio il 7 settembre 2021 e
learning in classe virtuale”, gli
COSTI. Ogni assegnazione
conclusione il 31 gennaio 2022.
studenti imparano la lingua
copre, a diretto carico dell’As-
Con una sospensione nel perio-
italiana in una classe virtuale,
sociazione Trentini nel Mondo,
do natalizio dal 21 dicembre al 3
gestita da un tutor che guiderà
i costi relativi:
gennaio.
il corso promuovendo attività
- all'acquisto della licenza
• Secondo modulo A1 - Ele-
collaborative, proponendo i ma-
annuale per la frequenza del corso;
MODALITÀ DI SVOLGIMEN-
mentare 2 - di 15 unità didat-
teriali del corso e correggendo
TO DEI CORSI. Il corso si basa
tiche, per una durata di 20
esercitazioni e prove. Inoltre gli
- all'utilizzo dei servizi di tu-
su un approccio induttivo e sul
settimane a svolgersi il primo
studenti potranno interagire
torato e comunità in rete come
learning by doing: lo studente
semestre del 2022 (febbraio –
tra di loro attraverso il forum,
sopra descritti;
impara la lingua “mentre” svol-
giugno, le date sono da preci-
nelle attività collaborative e
ge le attività, da cui ricava rego-
sare).
durante le aule virtuali.
Il corso è fruibile sulla piat-
I tutor condurranno lezioni
taforma didattica ICoN. Nella
sincrone di conversazione, per-
Prima dell'inizio del corso è
piattaforma si trovano le at-
fezionamento fonetico, appro-
stato effettuato un test di in-
tività con correzione automa-
fondimenti grammaticali.
gresso on line sulla piattaforma
tica,
le, usi, significati. La modalità è totalmente immersiva.
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materiali
multimediali,
Al termine del primo modulo
- lezioni audio/video sincrone di gruppo, con perfezionamento fonetico e approfondimenti grammaticali; Sono a carico degli studenti gli strumenti hardware e i costi per il collegamento a internet.
agenda È delegato della MINORANZA DEL consiglio PROVINCIALE NELLA Conferenza dei Consultori Trentini all'estero
Alex Marini in visita all'Associazione per un cordiale incontro con il presidente
A
lex Marini, consigliere provinciale delegato della minoranza all'interno della Conferenza dei Consultori Trentini all'estero, il 14 settembre ha fatto visita alla Trentini nel mondo, dove è stato ricevuto dal presidente, Armando Maistri. Nel corso del lungo e cordiale colloquio, sono state ricordate le più recenti iniziative che il consigliere Marini ha portato a termine, in ambiti che interessano l'attività dell'Associzione. Come ad esempio l'estensione anche ai trentini iscritti all'AIRE della possibilità di visitare gratuitamente nei prossimi tre anni i musei del Trentino. Un decreto ministeriale emanato in gennaio prevedeva infatti che gli iscritti AIRE potessero visitare gratuitamente la rete dei musei, delle aree e dei parchi archeologici di pertinenza pubblica in Italia. Poiché in Trentino la rete museale fa
capo alla Provincia, Marini aveva presentato un'interrogazione per valutare l'intenzione della Giunta provinciale di estendere gli effetti del decreto anche alla rete dei musei trentini. In fase di discussione dell’assestamento di bilancio la Giunta ha approvato l'emendamento che ha accolto la
richiesta. Inoltre, grazie ad una lettera di richiesta formale inoltrata da Marini, il Ministro degli esteri Luigi Di Maio ha confermato che il dicastero a lui affidato concederà il patrocinio e l’utilizzo del logo ministeriale alla fondazione dedicata alla memoria di Padre Kino,
che potrebbe essere istituita da parte dell’associazione intitolata al missionario gesuita, dal Comune di Predaia e dalla Provincia di Trento. Sempre a seguito della lettera di Marini, il Ministro Di Maio ha anche inviato un suo messaggio in occasione delle celebrazioni dell'8 agosto scorso per la commemorazione del trentesimo anniversario del monumento equestre di padre Kino donato da Tucson al Trentino, che si sono svolte in contemporanea a Segno in Val di Non e in Arizona: il messaggio è stato letto a Tucson (Arizoan - USA) Console Generale d’Italia a Los Angeles Silvia Chiave Un altro tema toccato nel colloquio è stato l'incontro con la comunità trentina di Tuzla, in Bosnia Erzegovina (articolo a pagina 20), trasferta alla quale ha partecipato anche il consigliere Marini.
Fissata la data per l'elezione dei Comites Saranno 120 i Comites che ver-
Houston, Johannesburg, Londra,
ranno eletti il prossimo 3 dicem-
L’Aja, Marsiglia, Monaco di Ba-
bre; di questi, 107 saranno rinno-
viera, San Paolo e Tel Aviv – sarà
vati e 13 eletti per la prima volta.
sperimentato anche il voto elet-
Il decreto di indizione delle elezio-
tronico. Il voto elettronico non so-
ni è stato emanato il 3 settembre.
stituisce quello postale, che sarà l’unico giuridicamente valido.
Il decreto istituisce l’ufficio elettorale che, in ogni consola-
Come ricordato dalla Farnesina,
to, si occuperà delle operazioni
le elezioni dei Comites “rappre-
precedenti e successive al voto e
sentano un esercizio fondamen-
precisa il numero dei membri che
tale per la valorizzazione delle
formeranno il Comitato, 12 o 18 in
nostre numerose comunità italiane all’estero, attraverso informa-
base alla consistenza della collettività. Dunque inizia ufficialmente il
mandato – ma sono state rinviate
lare di riferimento (via posta or-
zioni utili all’integrazione, semi-
a causa del Covid.
dinaria, posta elettronica, Posta
nari, incontri e conferenze (anche
cammino che porterà i conna-
Per votare, i connazionali do-
Elettronica Certificata), oppure
relative a tematiche giuridiche e
zionali a rinnovare i Comites in
vranno iscriversi nel registro
recandosi di persona in consolato
pensionistiche), corsi di lingua o
carica dal 2015: le elezioni, come
degli elettori entro il 3 novembre
o attraverso l’applicativo infor-
di formazione professionale, ini-
noto, erano previste lo scorso
2021: ci si iscrive inviando do-
matico Fast-It.
ziative culturali».
anno – alla scadenza naturale del
manda al proprio Ufficio conso-
In nove sedi-pilota - Berlino,
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Si ha più gioia nel dare che nel ricevere Q
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ual è stata la cosa più difficile nel partire da Revò? Lasciare i genitori e l'ambiente. Ricordo ancora la frase del papà, che aveva fatto il minatore in Pennsylvania e rientrato definitivamente dopo un incidente nel 1925. Mi disse: "Popa, no te vedro' pù ''. Ero partita con le due bimbe piccole proprio perché volevo "ridare" a loro il papà, conscia di quanto era stato difficile per il mio papà andare e rientrare, come usavano fare a quei tempi. Quali ricordi ha dell’arrivo in Canada? Viaggio discreto in nave fino ad Halifax e da lì siamo partite col treno per Montreal, dove abbiamo dormito una notte e poi con un treno molto comodo, siamo arrivate a Toronto dove Egidio e suo fratello Giovanni ci aspettavano. C’era un caldo soffocante e io e le bimbe eravamo vestite “elegantine”, a cominciare dalla canottiera, e con quel calore era meglio svestirsi e mi son chiesta se ero arrivata all'inferno. E una volta a Toronto? Egidio aveva affittato un appartamento dopo di che nell’aprile del 1956 abbiamo comperato
Nata a Revò il 24 agosto 1921, figlia di Viola Magagna e Pietro Martini, sposata con Egidio Arnoldo il 3 febbraio 1951, il 15 giugno 1955 è arrivata a Toronto (Canada), assieme alle figlie Elena di tre anni e Giovanna di due anni, dove l'aspettava il marito. Questa la sintetica biografia di Maria Martini, che circondata dall'affetto di familiari, parenti e amici ha festeggiato in splendida forma il suo 100° compleanno
casa su Davenport Road. Vicini di casa erano la famiglia di Giulia Gironimi e Eugenio Fellin con tre figli. Con loro si andava d'accordo e seguendo il loro esempio ho iniziato l'avventura dei “bordanti”, cioè ospitare in casa lavoratori
emigrati che non avevano famiglia. Il primo fu Pio Ferrari, ancora scapolo e sono arrivata ad averne anche cinque. C'era tanto lavoro ma aiutava la situazione economica in casa e poi dare aiuto a questi giovani mi rendeva utile e
Nella foto qui sopra, scattata nel luglio 1954, Maria (seconda da destra in piedi) è con la sua famiglia a Revò. Qui sotto, la consegna al Gruppo Femminile del Circolo trentino di Toronto da parte del direttore della Kidney Foundation di un attestato per il supporto da parte del Gruppo (Maria è la prima a destra seduta). A destra, con le due figlie, MaryAnne (alla sua destra) ed Elena. Sulla pagina a fianco, una gita con il Gruppo Femminile: Maria è al centro della foto.
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mi sentivo bene. Nel 1961 è poi nata MaryAnne. Com’è stato allevare tre figlie in una terra straniera? Mi sento fortunata perché con le figlie non ho avuto problemi e infatti quando dopo dieci anni di Canada nel 1965 siamo andate in Italia mi sono resa conto di quanto diversa era la gioventù: tutti avevano molta più libertà, mentre le mie erano più ubbidienti, si comportavano bene e non litigavano neanche tra loro. Cosa riteneva particolarmente confortevole a Toronto? La vita famigliare, in quanto si era uniti e ci si voleva bene; la scelta del Canada si era quindi rivelata positiva in quanto mio
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marito ha sempre lavorato e non si avevano debiti ed io dopo dieci anni non ho più avuto “bordanti”. Ho anche provato per alcuni mesi a lavorare ma poi ho preferito stare a casa con la famiglia. Mi sento contenta a vedere le figlie contente delle loro famiglie. E se parliamo invece di dolori e soddisfazioni a Toronto? Un grande shock, dopo pochi mesi che eravamo a Toronto, fu la caduta di Giovanna dalla veranda dall'altezza di cinque metri, che fortunatamente non ebbe alcuna conseguenza e rimase solo un giorno all'ospedale. Lo spavento però ci fu e per tanto tempo ho sofferto al solo ricordo e sono stata aiutata molto dall'amicizia dei vicini amici trentini. Poi mio marito è deceduto e anche mia figlia Giovanna nel 2014 e questo dolore è ancora difficile da accettare. Ricordo con tanto amore il nostro cinquantesimo anniversa-
rio di matrimonio mentre la mia più grande soddisfazione è la mia famiglia perché vedo tanta armonia e questo mi rassicura sul futuro e quando sarà ora di passare alla vita eterna non avrò alcuna preoccupazione. Dopo 66 anni di Canada, cosa le piace di questo paese? Quasi tutto perché in Canada è possibile mantenere la propria lingua e quindi l'emigrazione diventa un fatto positivo perché si può mantenere entrambe le culture. Difficoltà ce ne sono state ma non le ho mai considerate negative, in quanto si andava avanti un passo alla volta e ci si abituava alle cose diverse senza troppa difficoltà. Lei è una fedele componente del «Gruppo Femminile» del Circolo trentino di Toronto. Cosa ha significato per lei farne parte? È stato come una boccata di
ossigeno che ha cambiato vita alle donne che fino ad allora non avevano fatto alcuna esperienza fuori casa. Io sono molto contenta, perché, facendo due “ciacole” in dialetto, era come ritrovare un po' della nostra terra natìa. Mi ha dato e ci ha dato la confidenza di capire quanto eravamo capaci di fare, fino ad allora eravamo all'oscuro delle nostre capacità perché ci mancava il coraggio di dimostrare quanto sapevamo fare, perché non sapevamo che sapevamo farlo!!! Ci ha poi permesso di visitare tanti posti aprendo molto i nostri orizzonti sul mondo. Fra gli avvenimenti locali e mondiali accaduti durante la sua vita, quali ricorda in modo particolare? Non occorre elencare tutto quanto è capitato nel mondo di bello e di brutto, perché il mondo non è mai stato fermo. Sono con-
vinta che scoperte e fatti nuovi come disastri e guerre sono la dimostrazione che Dio vuole insegnare alla gente che ci sono modi migliori di vivere. In chiusura, quale messaggio si sente di mandare ai trentini nel mondo? Per avere una vita discreta bisogna lavorare bene sulla famiglia che è il nucleo della società. Auguro a tutti di arrivare alla mia età in buona salute e con la mente sana. Nella mia vita non ho litigato con nessuno e dove ho potuto ho fatto del bene che è importante perché si ha più gioia nel dare che nel ricevere! Credere, pregare e confidare in Dio fa star bene: io mi sento tranquilla pur avendo ancora tanta nostalgia, dopo 66 anni di vita in Canada, della mia amata Revò e delle persone a me care con le quali, pur se lontane, siamo ancora in contatto. Lucia Larentis Flaim
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uesto Europeo - con 71 Paesi collegati in diretta televisiva anche oltre i confini d’Europa, 17 ore di copertura live, ventimila presenze turistiche alberghiere e 50.000 persone sulle strade per assistere alla sfida - ha superato le nostre più rosee aspettative, e credo che a fare la differenza sia stata l’idea di squadra che ha ispirato tutte le componenti in questi intensi mesi di vigilia: questo il commento a fine evento di Maurizio Evangelista, Direttore Organizzativo dei Campionati Europei di Ciclismo su strada 2021, che si sono svolti dall’8 al 12 settembre in Trentino, con oltre mille atleti di trentanove paesi a contendersi i tredici titoli in palio. «Anche in un territorio da sempre vocato alla cooperazione – ha affermato Maurizio Evangelistacredo che raramente si sia realizzata una comunione d’intenti così forte e spontanea fra le varie componenti. Un risultato frutto di attenzione e dialogo costante,
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«Campionati Europei di Ciclismo su strada»: successo globale per l'evento ospitato in Trentino
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certo, ma anche della passione e del grande valore delle persone che per questo evento hanno messo tanto del proprio, "sacrificando" serate e weekend per regalare a Trento il più grande evento sportivo della sua storia». La manifestazione ha riscosso un successo globale: di pubblico in strada, di media e comunicazione, tecnico e di critica. Domenica 12 settembre, in corrispondenza della attesissima prova «Elite uomini», l’evento ha offerto una straordinaria cartolina di bellezza e di passione fra la città di Trento, la Valle dei Laghi ed il Monte Bondone: una diretta integrale di quattro ore e mezza che come poche altre volte ha saputo tenere gli spettatori incollati fin dalle primissime battute, per una delle gare più belle dell’intera stagione. Per il Comitato Organizzatore coordinato da Maurizio Evange-
lista e sostenuto dalla sinergia fra Provincia e Comune di Trento, Trentino Marketing e APT Trento, Bondone e Valle dei Laghi, il successo degli Europei è stato la giusta ricompensa per mesi e anni di lavoro instancabile, a maggior ragione dopo lo slittamento dal 2020 al 2021 a causa dell’emergenza COVID. Nel tracciare un bilancio della settimana dei Campionati Europei, l’Assessore allo Sport e al Turismo della Provincia Autonoma di Trento Roberto Failoni e l’Amministratore Delegato di Trentino Marketing Maurizio Rossini esprimono grande soddisfazione. «Aver posticipato di un anno è stata la scelta migliore – ha esordito Failoni - abbiamo dimostrato l’attenzione del Trentino verso i grandi eventi sportivi: l’Europeo è infatti una manifestazione di valore mondiale. Siamo soddisfatti dei risultati ottenuti, per questa
ragione mi sento di ringraziare il comitato organizzatore e tutti coloro che si sono prodigati per la riuscita dell’evento. Senza peccare di immodestia, posso dire che abbiamo rasentato la perfezione e questo per noi è motivo di grande orgoglio». «Siamo molto soddisfatti del risultato mediatico di questi Campionati Europei – ha sottolineato Rossini - e grazie alle splendide immagini degli Europei, milioni di persone hanno conosciuto Trento e le bellezze del Trentino. I significativi ritorni economici dell’evento sono percepibili nell’immediato: i dati parlano di oltre 20.000 presenze solo a Trento e un incremento rispetto agli eccellenti dati dell’anno passato. Inoltre, tante persone si sono fermate nelle vallate vicine e a questo si aggiunge il pubblico che ha raggiunto il percorso soltanto per la giornata conclusiva».
Un entusiasmo che ha coinvolto anche David Lappartient, il Presidente dell'UCI (Unione Ciclistica Internazionale), che è rimasto colpito dalla qualità organizzativa degli Europei, oltre che da un territorio sul quale l’UCI sa di poter contare per eventi di alto livello – oltre all’Europeo, da non dimenticare i recenti Mondiali di Mountain Bike in Val di Sole ed il Tour of the Alps. «Il Trentino per il mondo del ciclismo è una realtà straordinaria, ne ho avuto conferma in Val di Sole e ancora una volta qui a Trento. Per il nostro sport qui si trova sempre una grandissima passione e accoglienza, e questo si unisce a territori autenticamente straordinari e una grande qualità organizzativa. Sono certo che il futuro ci riserverà altri grandi eventi in Trentino». Ottimo il bilancio anche del Presidente UEC (Unione Europea Ciclismo) Enrico Della Casa: «È stato un Europeo di livello tecnico ed organizzativo altissimo. Abbiamo battuto i record di partecipazione con 800 partenti, ed effettuato oltre 2.500 test rapidi per creare una bolla di massima sicurezza per gli atleti e tutte le componenti: per questo un ringraziamento è d’obbligo non solo all’organizzazione ma anche all’apparato sanitario. Sono certo che ricorderemo a lungo lo spettacolo di queste splendide giornate, e l’entusiasmo del pubblico che ha incorniciato le strade di Trento». Testi: Ufficio Stampa UEC Road European Championships Foto: Tornanti.cc
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STORIE DI EMIGRAZIONE DAL 1870
#EMIGRAZIONESTORICA #COLORADO #1900-1920 #MINIERE
"... Il Far West, con i suoi Saloon e fuorilegge, pistole e cavalli, miniere e carri, non è una storia così esotica e lontana, tra quei pionieri in avamposti polverosi, c’erano anche dei “nostri”. E se fate mente locale (...) che sensazione vi fa sapere che Billy the Kid ha guadato lo stesso fiume di un Penasa o un Piva?* Ora pensate che quelle che fanno da sfondo a film hollywoodiani, sono tombe di persone lontane, lontanissime da casa, dove anche una sola lettera dai propri cari poteva non giungere mai. Alla meraviglia che associa un trentino alle leggende adolescenziali del Far West, si affianca l’amarezza per gente dalla vita dura, sacrificata, senza misericordia (come si dice in Hostiles, il western con Christian Bale) che di fatto è stata dimenticata e non gli è stata fatta la grazia di veder casa un ultima volta... Vi lascio alle parole di Bolognani nel suo “il pane della miniera”: A circa un miglio dalla città ci sono tre cimiteri, uno cattolico, uno protestate e uno misto, ormai completamente abbandonati (…) E’ rimasto denaro per girare i film di western, ma non un centesimo per onorare il luogo in cui riposano molti, troppi, che diedero la vita…” “…Camminare tra le tombe divelte, tra lapidi ormai illeggibili, provoca un sentimento di profondo dolore e amarezza per tanta ingiustizia (…) basta uno sguardo per rendersi conto di quanti morirono in giovane età e quanti si spensero ancora bambini” *Esempio puramente di fantasia, non sono contemporanei.
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eventi
Il 4 settembre il film «Mila» è stato proiettato in piazza Duomo La colonna sonora è stata suonata dal vivo dall'Orchestra Haydn di Bolzano e Trento. All'evento, inserito nel programma di «Trento Aperta» era presente la regista del corto di animazione 3D, Cinzia Angelini, «trentina nel mondo ad honorem»
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ttanta fra gruppi e artisti, ognuno dei quali impegnato in tre esibizioni di trenta minuti ciascuna in tre diversi punti della città, per un totale di 240 performance: sono questi i «numeri» di «Arte in Bottega», evento che si è svolto a Trento nelle giornate del 9, 10, 16 e 17 luglio, in fascia oraria pomeridiana e serale. L’evento fa parte di una rassegna più grande - «Trento Aperta - Aria nuova in città» - promossa dal Servizio Cultura, Turismo e Politiche Giovanili di Trento, partita il 28 giugno e che animerà la città per tutta l’estate. «Trento Aperta» si pone l’obiettivo di mettere in scena spettacoli dif-
13 fusi, cinema all’aperto, cui si aggiunge un mercato enogastronomico, coinvolgendo sia città che periferia.
“L'intento del palinsesto che abbiamo creato è di dialogare con piazze, scuole, botteghe, luoghi di produzione e scambio, nuovi
quartieri, infrastrutture e cantieri”, spiega Elisabetta Bozzarelli, Assessora al Turismo e Politiche Giovanili del Comune di Trento. “Il nostro obiettivo è stato di coinvolgere istituzioni cittadine, associazioni e soggetti del mondo della cultura per distribuire eventi su tutto il territorio comunale. L'ambizione è di tornare a vivere prossimità e vicinanza, a ritessere relazioni tra persone, spazi e tempi dal vivo, in una città che fa incontrare generazioni e culture, arti e mestieri, parole, musica, teatro, arte, cibo che non si ferma al centro storico ma si estende su tutto il territorio”. CONTINUA A PAGINA 14
Le molteplici voci dell’arte sono riecheggiate a Trento dopo mesi di silenzio, riempiendo le strade e le piazze della città, che ha ospitato «Arte in Bottega», evento di cui sono stati protagonisti numerosi artisti del territorio che nelle giornate del 9, 10, 16 e 17 luglio hanno animato non solo il centro storico con esibizioni live di musica, teatro e danza, per ravvivare location urbane come piazze, plateatici, locali ed esercizi pubblici. Lo scopo era quello di offrire ai cittadini e ai turisti momenti di svago e agli attori dello spettacolo l'opportunità di tornare ad esibirsi in pubblico Foto Ugo Fanti
Panorama della valle di Rio8dos Cedros - 2021
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bellissimo essere qua a Trento con tutti voi, è incredibile»: anche se il padre la definisce «un robot» per la sua determinazione e capacità di portare a termine un progetto, il tono della voce con la quale Cinzia Angelini ha pronunciato queste parole subito dopo la proiezione in piazza Duomo del suo film d'animazione «Mila», hanno fatto intuire la forte emozione che stava vivendo. «Per dieci anni - ha continuato intervistata da Laura Zumiani del Trento Film Festival - abbiamo guardato digitalmente questa piazza, l'abbiamo studiata in ogni minimo dettaglio per costruire la scena iniziale di Mila ed essere qui stasera dal vivo è un'emozione incredibile». La serata del 4 settembre - introdotta dal saluto del sindaco di
Il successo di «Mila» tra premi e menzioni 8 - 2021
Serata magica per un s Trento, Franco Ianeselli, e dell'assessora comunale alla cultura, Elisabetta Bozzarelli (nella foto a fianco) - per tante ragioni va indubbiamente annoverata fra gli eventi più significativi fra quelli che hanno avuto piazza Duomo come palcoscenico. La prima: il valore del corto di animazione di Cinzia Angelini, ambientato a Trento durante un bombardamento e dedicato ai bambini che soffrono le conseguenze della guerra. Valore testimoniato dai numerosi premi attribuiti a «Mila» dai festival nei quali il film è stato selezionato (articolo qui sotto) C'è stata poi l'esecuzione dal vivo della colonna sonora da par-
te dell'Orchestra Haydn di Bolzano e Trento, diretta dal maestro Roberto Molinelli. C'è poi l'incredibile «storia» dietro la realizzazione del film, che ha richiesto dieci anni di lavoro volontario di una squadra che è arrivata ad essere formata da 350 esperti di animazione 3D di 35 diversi paesi, che hanno cre-
La proiezione di Mila in Piazza Duomo è stato un evento che ha coronato un'estate di successi. La pellicola è stata ammessa a molti Film Festival in tutto il mondo, raccogliendo un po' ovunque riconoscimenti e premi. «È una grandissima soddisfazione - sottolinea Cinzia Angelini – non solo per me ma anche per tutto il team di collaboratori e gli sponsor. In molti hanno partecipato a Mila e reso possibile questo mio sogno. Tantissimi i Festival che ci hanno premiato con delle vittorie o menzioni speciali. In particolare il Giffoni Film Festival, che ci ha attribuito la vittoria nella categoria 10 +. E di questo sono felicissima perché è un Festival dove votano i ragazzi. Per me è stato veramente un regalo ed una soddisfazione enorme». E sono davvero tanti i premi ricevuti (finora): – all'Animayo International Film Festival, menzione speciale: MIGLIORE 3 D;
duto nel progetto e nel messaggio che vuole trasmettere. «Siamo partiti senza budget - ha ricordato Cinzia Angelini - senza sapere quanto tempo ci avremmo messo: solo nella parte finale è venuto il supporto di Cinesite, la casa di produzione per la quale lavoro adesso, e di altri grossi nomi del settore: essere riuscita a mettere in connessione il mondo indipendente e i grandi studi è per me un altro motivo di soddisfazione». Sono ben sei i minuti di durata dei titoli di coda, nei quali sono citati tutti i collaboratori che hanno reso possibile la realizzazione di un sogno cullato con amore e perseguito con tenacia da Cinzia.
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sogno diventato realtà Ad assistere alla proiezione c'era anche Giovanna Eghenter, la mamma di Cinzia Angelini (insieme nella foto in alto a centro pagina), l'«ispiratrice» del film: «il progetto è nato da una storia personale di mia madre - ha spiegato Cinzia - che mi ha raccontato la paura e l'angoscia che viveva quando udiva il rombo dei bombardieri: quando mi sono sentita pronta a fare un film tutto mio, ho deciso di raccontare quei sentimenti, per far capire cosa succede ai bambini che vivono quei traumi, un tema purtroppo sempre di attualità in quelle zone del mondo dove ci sono guerre». Valerio Oss, collaboratore fin
dagli esordi del progetto, ha fornito alcuni interessanti dati organizzativi e tecnici sulla produzione del film: «coordinare il lavoro di tutti i collaboratori - ha raccontato - ai quali veniva assegnato un compito preciso in base alle loro specifiche competenze, dislocati in diverse parti del mondo e quindi con fusi orari molto diversi fra loro, ha richiesto un enorme impegno. Per quanto riguarda poi il processo di animazione del film, ogni singolo fotogramma ha richiesto dalla venti alle venticinque ore di calcolo». «Devo ancora smaltire l'adrenalina dell'esecuzione dal vivo» ha invece dichiarato Flavio Gar-
– al NYLA International Film Festival: BEST ANIMATION; – tre premi al The Accolade Competition: menzione speciale premio d'eccellenza: ANIMAZIONE; premio d'eccellenza: DONNE CINEMATOGRAFICHE ; premio di eccellenza: COLONNA SONORA ORIGINALE – al California International Shorts Festival: MIGLIOR FILM CORTO ANIMATO; – al Santa Monica Shorts Film Festival: MIGLIOR COMPOSIZIONE PER CORTOMETRAGGIO; – quattro premi al Seattle Film Festival: MIGLIOR CORTOMETRAGGIO, MIGLIOR CORTOMETRAGGIO CON COLONNA SONORA, MIGLIOR CORTOMETRAGGIO D'ANIMAZIONE, MIGLIOR REGIA DI CORTOMETRAGGIO ANIMATO; – al Marina del Rey Film Festival: GRAN PREMIO MIGLIORE ANIMATO BREVE;
gano, autore della colonna sonora. «Ho contattato Cinzia appena ho saputo del suo progetto, al quale ero interessato a partecipare. A causa del fuso orario, le nostre chiacchierate nelle quali mi spiegva la trama del film avvenivano a tarda sera: per me sono state come i racconti della buonanotte, mi addormentavo con le sue parole in testa e piano piano venivano anche le note che al mattino trasferivo sullo spartito» ha raccontato. Il pubblico presente all'evento, lo ha seguito con attenzione ed emozione, come testimonia quanto scritto da due spettatori sulla pagina Facebook del film:
«Serata magica per celebrare il compimento di un lavoro straordinario» è stato il commento pubblicato da Gabriella Grossi, mentre Paolo Corrà ha scritto: «Ho avuto la fortuna di essere uno degli spettatori in Piazza Duomo sabato sera. Uno spettacolo straordinario! Non conoscevo l'entità del lavoro svolto per produrre Mila... Incredibile... Un lavoro davvero titanico al quale auguro tanti successi. Non ho parole per esprimere le emozioni che ho provato». L'evento è stato organizzato dal Comune di Trento nell'ambito del programma «Trento Aperta», con la collaborazione di Trento Film Festival, Trentino Film Commission, Fondazione Haydn, Fondazione Cassa Rurale di Trento, Fondazione Museo storico del Trentino e Associazione Trentini nel mondo. (m.t.)
– al Prix Royal di Parigi: MIGLIORE ANIMAZIONE (corto lungo); – al Siciliambiente Film Festival: MIGLIOR ANIMAZIONE; – al Giffoni Film Festival: MIGLIOR CORTO 10 +; – al Saturnia Film Festival: BEST ANIMATION; – due premi all'Infinity Film Festival: MIGLIOR REGISTA e MIGLIOR COLONNA SONORA ORIGINALE; – al Cartoon Club - Festival Internazionale di animazione Cinema, Comics and Game: MENZIONE SPECIALE; – alla Mostra del Cinema di Venezia: PREMIO MOVIE FOR HUMANITY. «Noi ci siamo proposti – prosegue la regista - a più di trecento festival e molti ci stanno selezionando. Ultimo, ma non ultimo per importanza, ci ha selezionato il Chicago International Film Festival che oltre ad essere un grandissimo Festival qualifica per l'Oscar, al quale noi puntiamo. Quindi ora incrociamo le dita...»
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La «trentina nel mondo ad honorem» ospite nella sede dell'Associazione 16
Non era la sua prima volta nella sede della Trentini nel mondo, ma la visita fatta da Cinzia Angelini l'1 settembre in via Malfatti 21, ha avuto un significato del tutto particolare. Sia perché da maggio è una «trentina nel mondo ad honorem», sia perché si trovava in città per la proiezione in piazza Duomo il 4 settembre del suo film «Mila», del quale la Trentini nel mondo è da sempre uno dei sostenitori. A dare il benvenuto a Cinzia sono stati il presidente dell'Associazione, Armando Maistri (con lei nella foto in basso a destra), il direttore dell'Associazione, Francesco Bocchetti, e il direttore responsabiile della rivista,
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Maurizio Tomasi. Nel colloquio Maistri si è congratulato con Cinzia per la realizzazione di «Mila», un progetto che ha definito di grande valore artistico, che affronta con grande sensibilità e straordinarie capacità professionali un tema di grande impatto emotivo, come le conseguenze della guerra sui bambini. Maistri ha anche sottolineato come l'ambientazione a Trento del film contribuisca a dare visibilità e far conoscere la città e la sua storia a livello mondiale, considerato che «Mila» è stato selezionato da film festival in diversi paesi del mondo. Cinzia Angelini - che era accompagnata
dalla produttrice del film, Andrea Emmes Cenna, giunta appositamente da Los Angeles per l'evento del 4 settembre - ha ringraziato la Trentini nel mondo per aver sostenuto il progetto nel corso degli anni e per averle conferito il titolo di «trentina nel mondo ad honorem». Cinzia ha poi posato volentieri davanti al labaro dell'Associazione con in mano una copia della rivista con in copertina un primo piano di Mila. Prima dei saluti, c'è stato tempo per una foto di gruppo: con Cinzia ed Andrea (ai lati della bandiera) ci sono (da sinistra) Maurizio Tomasi, Francesco Bocchetti, Sabina Corradini, Armando Maistri e Michela Grazzi.
60 anni d’Europa
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entotene è un’isola di 1,75 kilometri quadrati e circa 700 abitanti, del mare Tirreno, situata al largo della costa al confine tra Lazio e Campania in provincia di Latina. Qui, il regime fascista negli anni Quaranta inviava al confino i prigionieri politici ritenuti particolarmente pericolosi, fra i quali Sandro Pertini, Giorgio Amendola, Umberto Terracini, Altiero Spinelli, Ernesto Rossi, Eugenio Colorni e numerosi altri. Nella primavera del ’43, Ventotene raccoglieva circa un migliaio di dirigenti e militanti di tutte le correnti dell’antifascismo italiano, molti dopo cinque, dieci e anche quindici anni di reclusione sofferta perché sorpresi a parlare contro il fascismo e la guerra. Qui Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi nel 1941 scrissero clandestinamente sulle cartine per le sigarette, come si racconta nel bel film «Un mondo nuovo» di Alberto Negrin, un documento dal titolo «Per un’Europa libera e forte». Il documento, noto come «Il Manifesto di Ventotene» venne fatto uscire avventurosamente dal penitenziario e pubblicato una prima volta nel 1943 e poi nel 1944 con la prefazione di Eugenio Colorni. Il Manifesto, di cui quest’anno ricorre l’ottantesimo anniversario della sua stesura, rimane un testo fondamentale di riferimento per coloro che vogliono comprendere le vicende della costruzione europea. Il documento nasce come tentativo di delineare una strategia e una prospettiva per superare l’ideologia nazionalista responsabile delle tragedie che hanno sconvolto il novecento europeo.
Il «Manifesto di Ventotene» è attualissimo Rimane un testo fondamentale di riferimento per coloro che vogliono comprendere le vicende della costruzione europea. Il documento nasce come tentativo di delineare una strategia e una prospettiva per superare l’ideologia nazionalista responsabile delle tragedie che hanno sconvolto il 900 europeo Il filo conduttore del testo è rappresentato dall’idea della necessità di una rivoluzione democratica in Europa con l’obiettivo di creare una federazione europea ispirata ai principi di pace e libertà, dotata di parlamento e governo propri e alla quale affidare ampi poteri in campo economico e di politica estera e militare. Altiero Spinelli si impegnerà con energia e coraggio, prima come commissario, poi come parlamentare europeo a promuovere e sostenere l’idea di un’Europa federale fino alla sua morte avvenuta nel 1986. A proposito del manifesto, Antonella Braga, autrice del libro «Un federalista giacobino. Erne-
Da sinistra: il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, a Ventotene il 29 agosto scorso in occasione del 40° seminario per la formazione federalista
sto Rossi pioniere degli Stati Uniti d’Europa», edizioni il Mulino, ha scritto recentemente: «Considerato alternativamente come una svolta teorica nel pensiero europeista e un vademecum di formazione di ogni buon federalista, oppure come un documento obsoleto da smitizzare per rifondare l’europeismo su basi più concrete, il Manifesto di Ventotene è in genere un testo spesso più citato che letto per intero». Il suo messaggio coglie una questione centrale e urgente per il nostro tempo: la necessità di costruire solide istituzioni sovranazionali per governare sfide di dimensioni globali. La lettura del Manifesto ci
europea, nell’80° anniversario del Manifesto di Ventotene, depone una corona di fiori sulla tomba di Altiero Spinelli. Il Presidente della Repubblica al centro
permette di comprendere la differenza tra la Confederazione di Stati, auspicata da alcuni esponenti della destra nazionale ed internazionale, che conserva intatto il dogma della sovranità assoluta, e una Federazione democratica che comporta il trasferimento all’Unione di competenze essenziali come politica estera, difesa, politica monetaria e fiscale, lasciando autonomia agli Stati membri in tutte le altre materie. Comprendere questa differenza ci offre la chiave per valutare a che punto siamo oggi nel processo di integrazione e in quale direzione è necessario muoverci. Conclude Antonella Braga: «C’è quindi bisogno di fare chiarezza e di partire dal testo del Manifesto federalista, preso nella sua interezza, per affrontare alcune questioni attuali: la crisi di civiltà e dello stato di diritto, anche dentro i confini europei; la debolezza della democrazia di fronte all’emergere di nuovi populismi e nazionalismi in un mondo sempre più anarchico e attraversato da conflitti endemici; la necessità di concepire nuove forme di cittadinanza di fronte a società multietniche in cui la mobilità è la caratteristica principale; l’esigenza di costruire uno sviluppo compatibile in senso ambientale, economico e sociale e, quindi, di immaginare nuove forme di welfare e di intervento pubblico per affrontare le profonde trasformazioni economiche e sociali imposte dal "capitalismo della sorveglianza"» per usare il titolo del libro di Shoshana Zuboff. Vittorino Rodaro 17 settembre 2021
polifunzionale “Umberto Elia Terracini” di Ventotene. Mattarella con Josep Borrell, Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza.
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«Giornata divertente» per i golfisti del Circolo di Toronto in Canada Anche se è arrivata la pioggia, pensiamo che questo torneo organizzato per la nona volta dal Circolo sia stato un successo. Golf, panini, polenta e salsicce, e un potenziale tornado hanno reso divertente la giornata. Con un punteggio di -9, il vincitore del torneo di quest'anno è il trio (foto in alto) formato da Derek Conter, Paul Conter e Matthew Filippi. Oltre ad avere i loro nomi incisi sul trofeo del Club, ognuno riceverà una confezione regalo piena di ottimi prodotti alimentari. Daniel Scida ha vinto il premio «Closest to the pin», vincendo un buono da 50 dollari, messo a disposizione da Fab Prevedel di «Fab's No-Frills». John Boem ha vinto una delle bottiglie di grappa sorteggiate. L'altra è andata a Daniel Vuaran. Grazie a Franco Franch per la gentile donazione. David Grimaldi ha vinto l’ingresso per quattro persone al Cardinal Golf Course. Grazie agli altri sponsor per il supporto finan-
ziario necessario per realizzare questo evento: Corazza Palummo CAs, Dial Auto Parts Inc., Clover Tool, Unico Inc. e Trentini Nel Mondo. Come per tutti gli eventi del Club, per la loro realizzazione è indispensabile la disponibiità dei nostri soci: è grazie al loro spirito di volon-
tariato che il Club funziona e le iniziative hanno successo. Grazie quindi a Lorena Breda, Maria Lorenzoni, Gemma e Eddy Angeli, Carla Gembrini, Amo e Lina Daldoss, Alice Corazza, David Corazza, Josie Pangrazzi, Franca Fanti, Franco Franch, Lauren Daldoss, Dan e Elsa Bertolini, Peter e Debbie Daldoss, Mirek Tokarz e Ivo Finotti. Menzione d'onore a Joe Marchetti per avere reso disponibile la sede del Club (nella quale sono in corso lavori di ristrutturazione) e un ringraziamento speciale ai golfisti che quando ha cominciato a piovere hanno spostato i tavoli e le sedie all'interno senza versare una goccia del loro vino e birra. Probabilmente abbiamo dimenticato qualcuno. Se lo abbiamo fatto, le nostre scuse. Grazie a tutti per la partecipazione e speriamo di vedervi il prossimo anno, quando abbiamo in programma di ospitare un torneo ancora più grande e migliore. Dan Bertolini e Peter Daldoss
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Cultura, incontri, gastronomia: intenso fine settimana a Tuzla 20
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el marzo del 2020 Tuzla, in Bosnia Erzegovina, era stata la meta dell'ultima trasferta della Trentini nel mondo, prima del blocco degli spostamenti imposto dal lockdown: e per una singolare coincidenza, dal 3 al 5 settembre, proprio a Tuzla è ripresa l'attività all'estero dell'Associazione. Sono state giornate con un'agenda fitta di appuntamenti per la delegazione che era formata da Armando Maistri (presidente), Francesco Bocchetti (direttore), Paolo Rossi (membro di giunta), Alex Marini (consigliere della Provincia Autonoma di Trento), Edvard Cucek, Rinaldo Dalsasso (chef) e Franco Calliari (aiuto cuoco). Nel pomeriggio di venerdì 3 settembre c'è stato l'incontro con il sindaco, Jasmin Imamović (terzo da destra nella foto in
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alto a sinistra), che ha espresso apprezzamento per il contributo dato alla vita pubblica della città da parte della comunità di origine italiana. Il giorno successivo (foto in alto a destra) c'è stata la consegna dei libri donati dalla Provincia autonoma di Trento alla biblioteca italiana di Tuzla: la cerimonia si è svolta al Centar Za Kulturu Tuzla. Succesivamente la delegazione ha incontrato il primo ministro del Cantone di Tuzla, Kadrija Hodžić (secondo da sinistra nella foto qui sopra), originario di
Aldeno: con lui c'erano i ministri dell'istruzione e della cultura. Hodžić ha espresso la volontà di avviare una collaborazione con la Provincia Autonoma di Trento: la Trentini nel mondo e il consigliere Marini hanno accolto con favore la proposta e si sono dichiarati disponibili a portare all'attenzione della giunta provinciale il documento che verrà elaborato dal governo del Cantone. Nel pomeriggio di sabato 4 settembre, la gastronomia trentina è stata la protagonista della «Giornata della cucina italiana»
che ha richiamato centinaia di persone nella piazza centrale della città. Orzetto, spezzatino con polenta e gnocchi di patate, sono stati i piatti prepararti dallo chef Rinaldo Dalsasso (foto qui sopra), con l'aiuto di Franco Calliari. All'evento culinario hanno partecipato anche il primo ministro Kadrija Hodžić, il sindaco Jasmin Imamović e l'ambasciatore italiano Marco Di Ruzza. La trasferta è stata organizzata in collaborazione con Tihomir Knežiček, dell'«Associazione cittadini italiani Rino Zandonai», della quale fa parte anche il Circolo trentino. Lungo il viaggio di ritorno, domenica 5 settembre, la delegazione dell'Associazione si è fermata a Stivor, località simbolo dell'emigrazione trentina in Bosnia.
circoli
«Giorno del bambino»: grande successo per l'iniziativa on line del Circolo di Montevideo «La Giornata dei Bambini è stata un successo»: parola di Silvia Norbis, presidente del Circolo trentino di Montevideo (Uruguay). Fra la scrittrice Susana Aliano Casales - la protagonista dell'incontro trasmesso in teleconferenza - e i molti bambini che si sono collegati «c'è stata un'interazione estremamente arricchente». I bambini sono intervenuti dialogando con Susasa, esprimendo le loro opinioni e anche cantando alcune canzoni. L'iniziativa «di altissimo livello» come affermato dalla presidente del Circolo, era in programma domenica 15 agosto. «La luce nell'ombra» è il titolo sia del libro di Susana Aliano Casales rivolto a bambini in età scolare e alle loro famiglie, sia del laboratorio proposto il 15 agosto
«in teleconferenza». «Vivere nella luce sembra avvincente. Vivere all'ombra fa un
po' paura - ha detto Susana all'inizio - ma non c'è bisogno di preoccuparsi, perché non è possibile
vivere solo in un modo o nell'altro. Di solito ci muoviamo tra i due etremi finché non troviamo il nostro equilibrio, qualcosa che la ragazza della quale si racconta la storia nel libro ha appena scoperto. Questo laboratorio - ha continuato Susana - è un invito a tutti i partecipanti a scoprire cosa illumina, attraverso il gioco e la costruzione di storie che si hanno dentro di sé». I libri di Susana Aliano Casales, specializzata in letteratura per l'infanzia, sono stati pubblicati in Uruguay, Spagna, Costa Rica, Messico, Cile, Slovenia e Turchia e sono stati tradotti in molte lingue compreso l'italiano. Tra i riconoscimenti ricevuti, ha ottenuto il Premio Nazionale di Letteratura 2020 in Uruguay.
Cordoglio ad Hobart per la scomparsa di Lidia Pangrazzi A poche settimane dalla scomparsa di Ida Callegari, la sua paesana e coetanea Lidia Pangrazzi (sposata Degasperi) l’ha raggiunta nella patria eterna, anch’essa a Hobart, il 26 luglio, alla bella età di 90 anni. Lidia era nata a Vermiglio (Val di Sole-Trentino) in una famiglia numerosa. Dopo la seconda Guerra aveva prestato servizio presso una famiglia a Milano. Ma nel frattempo tre dei suoi fratelli erano emigati in Tasmania e nel 1955 Lidia stessa decise di raggiungerli. Con coraggio e dedizione studiò l’inglese e frequentò un impegnativo corso come infermiera presso l’ospedale di Hobart, dove ottenne una qualifica professionale. Durante questo periodo conobbe Augusto Degasperi (di Sardagna-Trento) e nel 1962 si sposarono. Dall’unione nacquero tre figli: Mario, Marco e Paolo. Il secondo morì molto giovane per un incidente stradale. Mario si laureò ed ottenne un’ottima posizione in una banca in Svizzera, paese dove risiedeva con la moglie e la figlia: purtroppo un male incurabile se l’è
portato via. A Lidia e Augusto toccò così il triste destino di seppellire due dei loro figli. Trovarono forza e rassegnazione nella forte fede cristiana e nel sostegno di parenti e amici. La famiglia partecipò alle attività del Circolo Trentino e, finché la salute lo permise, anche a varie Convention dei Trentini in Australia. Augusto è scomparso già da vari anni. Il funerale di Lidia è stato celebrato nella cattedrale di Hobart dall’Arcivescovo emerito, mons. Doyle, già Cappellano della comunità italiana della Tasmania, che descrisse Lidia come «donna valorosa e intrepida, vero esempio delle beatitudini evangeliche». Il funerale è stato trasmesso in «live-streaming» anche in Italia, dove vivono ancora Eletta e Elena, due sorelle di Lidia, e tanti parenti. A Hobart lascia nel dolore il figlio Paolo, le nuore, la cognata Lucia Pangrazzi, i nipoti Daniela, Bianca e Lucas, parenti e amici. Ai parenti ad Hobart e in Italia vadano le condoglianze della comunità trentina anche da queste pagine. Padre F Bertagnolli, SDB
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abato 21 agosto Rafael Acuña Agnelli, Coordinatore dei Circoli trentini del nord dell'Argentina (secondo da sinitra nella foto), ha visitato il Circolo trentino di Pampa del Infierno (Chaco – Argentina). Qui di seguito lui stesso racconta come è andato l'incontro. Quella di Pampa del Infierno è una zona lontana dai capoluoghi, un luogo dove tutto è più difficile da realizzare ma dove è forte la volontà della nostra comunità di continuare a sviluppare la sua vita istituzionale. Il Circolo della Pampa del Infierno ha una lunga storia, che si è sviluppata attraverso molte tappe che hanno dimostrato la tenacia di una comunità in progresso. Per fare un po' di storia, possiamo citare il progetto di allevamento di capre che ha portato sviluppo e opportunità a molte famiglie, il progetto educativo che ha permesso di terminare gli studi a molti giovani, molti dei quali sono oggi professionisti che si distinguono in città, il progetto abitativo che ha permesso alle famiglie provenienti dalle zone rurali di trasferirsi in città: una nuova condizione che, come riferiscono gli stessi beneficiari del progetto, ha offerto ai componenti di quelle famiglie opportunità di istruzione e di lavoro che altrimenti non
Foto: Roman E. Villordo
Rafael Acuña ha fatto visita al Circolo di Pampa del Infierno S
avrebbero potuto avere. Durante l'incontro è stata raccontata e spiegata l'importanza dei servizi offerti dal nuovo sito dell’Associazione Trentini nel Mondo e da quello dell'Ufficio Emigrazione della Provincia Autonoma di Trento, nel quale si trovano schede storiche sugli emigrati dal Trentino. Particolare attenzione è
stata dedicata ai corsi di formazione, che attualmente sono tenuti con il contributo della Trentini nel mondo e che coinvolgono anche i giovani del Circolo di Pampa del Infierno. Sono state inoltre fornite informazioni sulle borse di studio Icon, sul corso di gelateria artigianale, sull’interscambio scambio giovani organizzato dalla Pro-
vincia Autonoma di Trento, sulle borse di studio dell'Università di Trento, ecc. Il direttivo del Circolo ha ringraziato per la visita e per le informazioni fornite, affermando che questo tipo di incontri rinnovano le energie per andare avanti e dimostrano l’attenzione che la Trentini nel mondo, che non li ha mai abbandonati, ha nei confronti dei propri Circoli. Fra le prossime iniziative in programma, ci sono alcuni lavori di manutenzione della sede del Circolo, grazie ad un sostegno da parte della Trentini nel mondo, e la ripresa delle attività culturali, sospese a causa della pandemia. Il direttivo ha anche espresso gratitudine per la possibilità offerta ai giovani del posto di seguire corsi di italiano on line che altrimenti, a causa della distanza dalle grandi città, non potrebbero frequentare. Rafael Acuña Agnelli
In ricordo di Miguel Alberto Borelli nel primo anniversario Ad un anno dalla sua scomparsa, avvenuta l'11 agosto 2020 all'età di 72 anni, il Circolo trentino di Quitilipi (Chaco - Argentina) ricorda con immutato grande affetto Miguel Alberto Borelli Giacomelli, per anni presidente del Circolo trentino. Nato a Quitilipi il 6 luglio 1948, era figlio di María Dominga Giacomelli (nata a Quitilipi nel 1928) e nipote di Eduino Giacomelli, nato a Levico nel 1891, da dove era emigrato. Miguel Alberto era una gran bella persona, disponibile, altru-
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ista, non negava parole e abbracci a coloro che ne avevano bisogno e come presidente ha guidato il Circolo con passione e tenacia: così lo ricordano i soci del Circolo in una nota inviata alla redazione, nella quale rinnovano la loro vicinanza alla vedova Mirtha Iladia Acevedo e ai due figli Mauro Emanuel e Diego.
attualità IN UN ARTICOLO PUBBLICATO DA «REVISTA DE DIREITO INTERNACIONAL» A FIRMA DI ARNO DAL RÌ E ANDREY JOSÉ TAFFNER FRAGA
Approfondito focus giuridico su opzioni e legge 379/2000 «O Tratado de Saint-Germain-en-Laye e os
consisteva nella necessità di effettuare - en-
efeitos do instituto da “opção” sobre a con-
tro un anno - una manifestazione esplicita a
dição jurídica dos descendentes de cidadãos
favore del mantenimento della nazionalità
austríacos trentino-tirolêses» è il titolo di un
austriaca per coloro che risiedevano nei ter-
articolo scritto da Arno Dal Ri Jr (professore
ritori annessi e avevano la «pertinenza/hei-
presso l'Università Federale di Santa Catari-
matrecht» ai sensi del Trattato, e nella pos-
na) insieme con Andrey José Taffner Fraga
sibilità di opzione per la nazionalità italiana,
di Rio Dos Cedros (avvocato) e pubblicato su
da parte di coloro che erano emigrati da quei
«Revista de Direito Internacional» (Brazilian
territori come austriaci.
Journal of International Law), una delle riviste giuridiche più prestigiose del Brasile.
Lo studio del prof. Arno Dal Rì, attraverso le metodologie dell'analisi empirica e della
Scopo dell’articolo è quello di approfondire
storiografia giuridica e tecniche di ricerca
gli elementi storici e giuridici per comprende-
prevalentemente bibliografica, esamina gli
re la situazione dei discendenti degli immigra-
aspetti della condizione giuridica dei discen-
mento di entrambe le nazionalità attraverso
ti trentini rispetto all'ordinamento giuridico
denti di emigrati originari di tali territori e
il criterio dello ius sanguinis, rimanendo nella
italiano.
che non avevano fatto l'«opzione», nonché le
condizione giuridica di straniero nei confronti
Il processo di nazionalizzazione degli abi-
conseguenze giuridiche derivate dall’assen-
di entrambi i paesi fino all'emanazione della
tanti dei territori annessi all'Italia già appar-
za dell’opzione, come in particolare l'esonero
legge italiana n. 379/2000. L'opera contribu-
tenenti all'Impero Austro-Ungarico si basa
dalla responsabilità internazionale dello Sta-
isce così alla comprensione di istituti di inte-
sull'istituto dell'«opzione», disciplinato dagli
to italiano e del nascente Stato repubblicano
resse (e poco dibattuti) per una larga fetta
articoli da 70 a 82 del «Trattato di Saint-Ger-
austriaco nei confronti di tali soggetti. Lo stu-
della popolazione brasiliana, poiché la colo-
main-en-Laye», uno dei documenti che pose
dio mette in evidenza come i discendenti di
nizzazione trentino-tirolese è stata molto ri-
fine alla prima guerra mondiale. L’opzione
questi emigranti furono privati del riconosci-
levante nel paese.
Covid, gli italiani sono stati i più contagiati per i molti contatti «faccia a faccia» quotidiani In Italia, durante la prima on-
zata da studiosi delle univer-
di qualsiasi età, rispetto alle po-
contatti tra giovani e anziani
data dell'epidemia di COVID-19,
sità di Trento, della Sorbona e
polazioni di altri paesi come la
non avrebbero particolare effi-
la velocità di diffusione del coro-
di Bologna suggerisce però ora
Germania o il Regno Unito.
cacia - afferma Stefani Scherer,
navirus SARS-CoV-2, così come
una diversa spiegazione: ad
«La sola struttura per età del-
professoressa all’Università di
il livello di letalità della malat-
accelerare la diffusione del CO-
la popolazione non è sufficiente
Trento, tra gli autori dello studio
tia, sono stati più elevati rispet-
VID-19 in Italia non sarebbero
a spiegare le differenze osser-
- più che i contatti verticali tra
to ad altri paesi europei. Molti
stati i contatti intergenerazio-
vate tra il caso italiano e altri
gruppi di età, è infatti il numero
studiosi hanno cercato di spie-
nali, ma piuttosto il fatto che, in
paesi europei», spiega Marco
di contatti faccia a faccia nella
gare questo fenomeno facendo
media, gli italiani hanno quoti-
Albertini, professore al Diparti-
popolazione generale che gioca
notare che nella società italiana
dianamente più contatti faccia
mento di Scienze Politiche e So-
un ruolo nella diffusione del vi-
ci sono legami familiari molto
a faccia con altre
ciali dell’Università di Bologna,
rus tra gli anziani».
stretti, con nonni, genitori, figli
p e r s one ,
tra gli autori dello studio.
e nipoti che spesso vivono insie-
«Una
me o comunque si vedono molto
za
I risultati dello studio mostra-
conseguen-
no infatti che più dei legami tra
di
generazioni dentro le famiglie
di frequente: una caratteristica
questi risultati è
italiane sono le caratteristiche
che avrebbe contribuito alla ra-
che misure di
specifiche delle reti sociali ad
pida diffusione del virus tra gli
contenimento
aver avuto un ruolo importante
anziani. Una nuova ricerca pubblicata sulla rivista PLOS ONE e realiz-
importante
del
contagio
pensate diminuire
per i
nell’accrescere la velocità di diffusione del virus». Uff. Stampa Unitn
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l’intervista
Nei suoi libri Martina Dei Cas dà voce al Centro America
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overetana classe ’91, Martina Dei Cas è cittadina del mondo. Giornalista pubblicista, collabora con il Corriere del Trentino e con il bimestrale PRODIGIO, che si occupa di sensibilizzare sul tema della disabilità e dell’inclusione sociale. Lavora come addetta stampa per Trentino Sviluppo, agenzia per le imprese della Provincia Autonoma di Trento. Mi piace definire Martina «collega» dato che dal 2010 al 2015 ha frequentato il mio stesso corso di studi qui a Trento, la laurea magistrale in giurisprudenza, indirizzo transnazionale, ed è proprio qui che nasce la sua passione per i viaggi, che la porta a scrivere i suoi romanzi, dedicati alle esperienze vissute in Centro America. “Tra il 2010 e il 2011, oltre al desiderio di studiare, ho voluto avvicinarmi a quello che è il mondo della solidarietà internazionale: ho sempre amato leggere, poter conoscere altre lingue, culture, e viaggiare” racconta Martina. “Grazie ad un progetto portato avanti dal Comune di Rovereto, “Giovani solidali”, ho frequentato un corso sulla cooperazione internazionale per poi vivere un’esperienza in Ni-
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È autrice dei romanzi «Cacao amaro», «Il quaderno del destino» e «Angelitos», che prendono spunto dalle esperienze vissute in prima persona in Nicaragua
caragua. Qui mi sarei occupata di scolarizzazione di base delle zone rurali tra le colline dove si coltivano cacao e caffè. Credo proprio che senza scuola, senza istruzione non si possa andare da nessuna parte: è la chiave per proteggere la democrazia e il fu-
turo di tanti Paesi”. A marzo del 2011 Martina atterra a Managua, capitale del Nicaragua. È ora di dirigersi verso la scuola: “Le scuole elementari delle zone rurali si trovano in mezzo ad una grande radura, edifici con tre pareti di legno e
la quarta parete, quella dove normalmente vengono messe le finestre, fatta con una di quelle reti verdi che siamo soliti usare per separare i giardini. Lì dentro, dai trenta ai settanta bambini, con una sola maestra, da quello che per noi è la prima elementare fino alla seconda, terza media. È facile immaginare la difficoltà di queste maestre di dover insegnare contemporaneamente l’abbiccì e concetti di educazione civica, di storia e geografia, più complicati. Eppure, man mano che passavano i giorni, mi rendevo conto che questi bambini erano più fortunati rispetto a quelli che non avevano nemmeno accesso a quell’istruzione che, per quanto malandata, era sempre
l’intervista
meglio di niente”. Per alcuni a scuola si va il fine settimana. Martina, durante il suo viaggio, ha conosciuto storie di tenacia, coraggio e voglia di cambiamento. “Durante la mia permanenza ho conosciuto tante storie che mi hanno dato carica e speranza: di ragazze che durante tutta la settimana lavoravano e il sabato e la domenica frequentavano la scuola intensiva, domenicale, pur di prendere un diploma. Ci credevano così tanto da iscrivere loro stesse e convincere anche genitori, o addirittura nonni, a frequentare la scuola, così da imparare a leggere e a scrivere. Non ho mai provato un’emozione così grande come quella che si prova nel vedere una nonna o un nonno indigeno, con il volto rovinato dal sole e dalla fatica del lavoro nei campi, leggere una pagina di
Grazie ad un progetto portato avanti dal Comune di Rovereto, “Giovani solidali”, frequenta un corso sulla cooperazione internazionale che la porta poi a vivere un’esperienza in Nicaragua, dove si occupa di scolarizzazione di base un sussidiario per bimbi dai sei ai dieci anni e vedere l’orgoglio con cui, per la prima volta, riuscivano a leggere tutta la pagina di fila. Ecco l’idea che non c’è un’età per provare a cambiare il futuro della propria comunità”. Così lontani e così diversi? Alla fine dei conti, no. “Ho trovato tantissima ospitalità e curiosità: tutti mi chiedevano qual era la mia esperienza di vita, come mai ero finita lì, come fossi una specie di cugino lontano che avevano piacere di conoscere e con cui volevano condividere. C’era molta consapevolezza che per quelle persone arrivare in Europa sarebbe stato difficilissimo, ma sapevano bene che io venivo dall’altra parte del mare. Quindi mi è stato chiesto così: di portare alle persone che amo la loro storia, di far loro sapere che in Nicaragua si parla una lingua diversa, lo spagnolo, che non si mangia pizza ma riso e fagioli, ma che i sogni sono gli stessi, così come le speranze e i desideri per il futuro del Paese. Tornata in Italia, dopo quella prima esperienza, mi sono
chiesta cosa potessi fare perché, in qualche modo, non andassero dispersi i regali che tutte queste persone mi avevano fatto. La cosa che più mi piaceva fare era scrivere, e quindi mi sono decisa a condividere le esperienze in un romanzo. Ed ecco che nasce il mio primo libro, Cacao amaro. Sono stata fortunata perché ha vinto qualche premio letterario (foto qui sotto), tante scuole l’hanno adottato come libro dei gruppi di
narrativa e quindi sono riuscita a creare questo piccolo progetto di scolarizzazione a Waslala, il paesino dove ero stata ospite”. Avviato il progetto a Waslala, l’università impegna Martina che due anni più tardi decide di tornare in Nicaragua per vedere come procedevano i lavori: “Due anni dopo sono riuscita a partire, sono tornata a Waslala per vedere come procedeva il mio progetto. Ho sostenuto l’acquisto, da parte della scuola, di lavagne, di libri per costruire una piccola biblioteca, di materassi, materiale di primo soccorso. Faccio tesoro anche di questa seconda esperienza, quindi nasce il secondo libro, Il quaderno del destino”. Il secondo romanzo ha fortuna: un regista è così interessato da voler girare un cortometraggio basandosi sull’esperienza dell’autrice: “Sono tornata in Nicaragua una terza volta su invito di un regista veneto, interessato a girare un cortometraggio ispirato proprio a Il quaderno del destino. Abbiamo lavorato, anziché con attori professionisti, con ex bambini di strada, che per la prima volta non venivano più considerati quelli da cui stare lontani. Tra tutti gli impegni il tempo corre, ed era arrivato il momento di laurearmi. La mia tesi tratta del femminicidio in America Latina: finché la scrivevo cercavo di tenermi aggiornata attraverso i CONTINUA A PAGINA 26
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l’intervista
Nei suoi libri Martina Dei Cas dà voce al Centro America CONTINUA DA PAGINA 25
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quotidiani locali per capire come i parlamenti stessero reagendo all’introduzione di queste autonome fattispecie di reato, se i collettivi femministi fossero d’accordo o meno, come la pensava l’opinione pubblica. Poche settimane prima di laurearmi vidi una foto che mi colpì: nel quotidiano online c’era un’immagine con un bambino che sembrava addormentato, però si capiva che non lo era.” Un’immagine costante, una famiglia senza giustizia. Martina vuole fare chiarezza: “Continuavo a pensarci così ho approfondito: il bimbo si chiamava Angelito Escalante, dodici anni, e sognava di diventare architetto. Abitava a Città del Guatemala, frequentava una scuola privata, corredata da cancello e custode che, secondo il papà, sarebbe servita a tenere il figlio lontano dalle gang. Ma tanto non è stato sufficiente: nel giugno 2015 Angelito è stato sequestrato dalla scuola, portato sul viadotto più alto del Centro America e gli è stato ordinato di sparare all’autista che arrivava dall’altra parte della strada, come rito di iniziazione. Il bambino si oppone quindi la gang decide, come punizione, di gettarlo dal ponte. La polizia comincia ad investigare, il caso non è stato catalogato come semplice incidente. Scoperta questa storia, nessun giornale dava aggiornamenti sulle indagini. Volevo fare qualcosa, volevo metterci del mio, ma non sapevo nemmeno bene cosa fare: ho provato a rintracciare la sua famiglia, ma era entrata in regime protezione testimoni. Quindi la storia è andata avanti così per due anni finché nell’inverno 2017 riesco a mettermi in contatto col papà, Don Luis Escalante”.
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Il mantra di Martina è scrivere perché la gente sappia, custodire per non dimenticare. “Nasce presto il progetto: comincio a scrive-
re la storia di Angelito grazie alla collaborazione di Luis, all’inizio a distanza. Gli ho poi proposto di raggiungerlo in Guatemala per poterlo intervistare di persona. Un passo alla volta prende forma il libro Angelitos (2019). Sapevo che la gang non sarebbe stata felice del fatto che qualcuno si interessasse della vicenda. Le istituzioni non ci sono state esattamente d’aiuto, ma per fortuna esistono anche enti privati che si occupano di recupero dei giovani e di tutela dei diritti dei bambini tra cui figura Mojoca (Movimien-
to de Jovenes del la Calle), organizzazione creata da un belga che ha insegnato pedagogia per una vita all’università a Roma; una volta pensionato, negli anni ’90, gli hanno chiesto di andare in Guatemala, dov’era appena finita la guerra civile, a scrivere un libro bianco per le Nazioni Unite per capire cosa fare con gli ex bambini-soldato, gli orfani di guerra, per dare qualche indirizzo di lavoro. La permanenza sarebbe stata solo di qualche mese, ma alla fine è rimasto. È ancora attivo nel tutelare i diritti del movimento da lui fondato, primo movimento dell’America Centrale interamente gestito da ragazzi di strada ed ex ragazzi di strada; sono proprio loro, ora infermieri, sarte e parrucchiere, a ‘tassarsi’ ogni anno per costruire una borsa di studio destinata ai bambini di strada. Questo credo sia quello che la solidarietà internazionale dovrebbe essere, qualcosa che parte anche da lontano ma che poi si radica così tanto da diventare un’esperienza di una popolazione stessa e capace di autoalimentarsi, a prescindere da qualsiasi cambio politico o di qualsiasi persona che ci lavora”. Non finisce qui. La nostra trentina ha in serbo ancora tantissime energie ed entusiasmo. Quali sono i piani per il futuro? “Ovviamente continuerò a scrivere, ho già qualcosa in cantiere: c’è sempre un mare, ma questa volta non è più l’Oceano Atlantico”. Isabella Ruaro
dal Trentino
La mostra «Vitigni migranti» ospite di «Vinifera Forum»
C
associazionecentrifuga.it durre vino, sia una caratteristica comune agli emigranti trentini, qualunque sia la loro zona di provenienza: uno dei dati riportati sui pannelli, riporta il luogo di origine dei fondatori delle varie cantine e le località citate sono Cimone, Civezzano, Besenello, Pomarolo, Rovereto, Tenna, Grumes, Brez, Pieve di Bono e la Val di Sole. L'associazione Centrifuga è nata nel 2017 come strumento di ricerca, supporto e valorizzazione allo sviluppo sociale e culturale del territorio nel quale opera. Ha sede a Rovereto ma i suoi contatti si ramificano in tutto il Tren-
tino ed oltre. Si occupa in particolare di produzione sostenibile in campo agricolo e consumo responsabile; organizza eventi culturali, visite ai produttori e incontri di divulgazione, creando spazi e occasioni di conoscenza, scambio e dibattito tra produttori, consumatori e cittadini, volti alla promozione della cultura della diversità, della biodiversità, della decrescita e della sostenibilità. Il nome dell’associazione fa riferimento alla forza necessaria per spingersi lontano dal centro o più esattamente dai centri, per raggiungere e scoprire zone periferiche, produzioni artigianali, modi d’agire sostenibili e responsabili. Nel marzo 2018, l’associazione ha organizzato a Trento la prima edizione di Vinifera - Mostra mercato dei vini artigianali dell’arco alpino. La mostra è rimasta esposta (con ingresso libero) fino al 15 settembre.
Le foto sono di Giulia Tovazzi e Giuliano Panaroni
on l’intervento di Maurizio Tomasi, direttore responsabile del periodico “Trentini nel mondo” (foto in alto a sinistra), martedì 24 agosto presso il Bar Circolo SantaMaria (a Rovereto) è stata inaugurata la mostra "Vitigni Migranti", un’iniziativa inserita nel programma di “Vinifera Forum”, evento organizzato dall’Associazione Centrifuga. Come spiegato da Maurizio Tomasi, la mostra è un'iniziativa della Trentini nel mondo, realizzata in occasione della «Festa provinciale dell'emigrazione» del 2018 che si era svolta a Grumes, in Val di Cembra. Attraverso una serie di pannelli racconta come, per i nostri emigranti, l’arte del fare il vino sia stata occasione di identità, di legame sensoriale e culturale col proprio territorio, nonché di lavoro e di sostentamento a migliaia di chilometri da casa. Nel suo intervento Tomasi ha fatto notare come la capacità di coltivare la vite e di pro-
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dal Trentino
La Cascata del lupo Ho sempre avuto un'attrazione particolare per l’acqua, come tutti, credo. Noi siamo fatti principalmente di acqua, l’ottanta per cento del nostro corpo lo è, forse è per questo che la psiche umana risponde positivamente all'acqua. Il nostro cervello è composto per tre quarti di acqua; sarà per questo che il mio colore preferito è l’azzurro, il colore del mare, la tinta del rilassamento e dell’armonia. L'acqua attrae. Vivo in una regione – il Trentino – che ha fatto dell'ambiente e dell'acqua la principale fonte di ricchezza: sorgenti, torrenti, cascate, fiumi e laghi oltre alle montagne, sono l'immagine della mia valle. L’acqua contribuisce a ritrovare l’equilibrio nella vita e nel 28 lavoro. C’è un legame particolare, con questo elemento liquido, che abbiamo fin dal primo giorno di vita: noi nasciamo nel buio e nella liquidità. La vita sulla Terra dipende interamente dall’acqua; è in assoluto la risorsa naturale indispensabile per il mantenimento e lo sviluppo di ogni specie vivente. L’acqua mi rilassa, mi libera la mente, forse è per questo che spesso la cerco. Avevo visto delle splendide immagini invernali della cascata del Lupo, una cascata di ghiaccio impressionante. Mi ero ripromesso di andarci alla prima occasione, ma il tempo comanda e, come sempre, è sempre la fotografia che mi guida. Lo stimolo di incamminarmi e raggiungere questo luogo incantevole, è sorto infatti per
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merito di alcune foto realizzate dal caro amico fotografo Aldo Gabbana. Abbiamo - Graziella ed io - lasciato la macchina nel posteggio della chiesa di Piazze, un paesino del comune di Bedollo, in Trentino, vicino all’omonimo lago. Ci siamo incamminati per una stradina asfaltata, dopo pochi minuti, un sentiero sterrato, in discesa, si addentra nel bosco. A zig zag siamo scesi nel ripido sentiero, della valle del rio Regnana, guidati dal suono-rombo provocato dalla cascata. A passo tranquillo, in trenta minuti abbiamo raggiunto la forra. Scalini di pietra, rocce ricoperte di muschio e disegnate dalle radici degli alberi. C'è da prestare molta attenzione. E' un sentiero da percorrere con molta prudenza, facendo attenzione ai numerosi sassi scivolosi. “La salita sarà impegnativa”, pensiamo. Risaliamo il rio per un breve tratto, costeggiando le alte pareti di porfido, ed eccoci giunti al cospetto della Cascata del Lupo. Alta ben 36 metri, incastonata fra scure pareti verticali di porfido, rivestite da muschi e licheni dai colori sgargianti. La cascata anticamente chiamata in dialetto: Bót del Lóf. La tradizione racconta che molto tempo fa, nei pressi della cascata, vi morì un grosso lupo che viveva nella zona. Ma storie a parte, quello che si presenta davanti ai nostri occhi è un inno alla natura. Un luogo selvaggio dove il rombo dell’acqua copre il sussurro del vento tra gli alberi e il canto degli uccelli. Bruno Lucchi
MODULO PER LA RICHIESTA DI ADESIONE IN QUALITÀ DI SOCIO ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO ONLUS VIA MALFATTI 21 - 38122 TRENTO
IL SOTTOSCRITTO/A NATO/A A
IL
RESIDENTE IN VIA
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CITTÁ
COD. POST.
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REGIONE
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Autorizzo l’invio delle comunicazioni ufficiali tramite l’indirizzo di posta elettronica Avendo preso visione dello Statuto che regola l’Associazione (*) Condividendo la democraticità della struttura, l’elettività e la gratuità delle cariche associative Essendo consapevole della gratuità delle prestazioni fornite dagli aderenti Essendo consapevole delle finalità di solidarietà sociale che l’Associazione promuove Avendo preso visione dell’informativa sui dati personali (*)
CHIEDE al fine di poter ricevere la rivista Trentini nel Mondo e partecipare alla vita dell’Associazione, di essere iscritto/a all’associazione di volontariato ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO ONLUS in qualità di aderente Socio. Distinti saluti.
LUOGO E DATA
FIRMA
(*) Disponibili sul sito www.trentininelmondo.it
Maria Martini Arnoldo, del Circolo trentino di Toronto (Canada), il 24 agosto ha compiuto cento anni (articolo alle pagine 8-9).