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EMILIA ROMAGNA
AFFARI Emiliani
GIOVEDÌ
3 FEBBRAIO 2011
TRASPORTI La Cna-Fita chiede una politica di ristrutturazione del settore
Tempi duri per i camionisti
Il caro-vita e la crisi hanno fatto chiudere 3mila imprese C
aro pedaggi in autostrada, gasolio che schizza di nuovo alle stelle, ministero che latita sulla semplificazione e sulla “normalizzazione” dell’Albo. Come se non bastasse sono aumentate le assicurazioni e pure le sanzioni stradali. Se il 2010 si era chiuso male, per il trasporto merci, il 2011 è iniziato ancora peggio. È il quadro dipinto da Cinzia Franchini, presidente di Cna-Fita Emilia-Romagna, l’associazione che raccoglie oltre 8.000 imprese di trasporto in regione. I pedaggi autostradali sono aumentati con percentuali che vanno dall’1,9% al 19%. Il costo del gasolio per autotrazione, che «incide per circa il 30% sul totale dei costi, è salito vertiginosamente»: da gennaio 2009 a oggi è salito del 29,06%, e negli ultimi 12 mesi, dal gennaio 2010, è stato del 15,58%. Intanto sono aumen-
tati i costi assicurativi per i veicoli e le sanzioni amministrative per il Codice della Strada hanno registrato un incremento del 2,4%. E mentre la crisi morde, e non risparmia affatto il settore trasporti, dopo sei mesi dalla firma dell’ultimo protocollo d’intesa fra trasportatori e ministero dei Trasporti, la Fita-Cna dell’Emilia-Romagna denuncia «la carenza di una seria politica di ristrutturazione del settore». Il ministero, infatti, aveva messo nero su bianco «l’impegno per un percorso di semplificazione, armonizzazione e riscrittura delle norme vigenti nel settore», perchè «l’a ut o trasporto ha bisogno di poche regole, semplici e di facile applicazione, e invece è il comparto più tartassato da norme e leggi che negli anni si sono sovrapposte», prosegue Franchini.
I RINCARI
Gasolio Da gennaio 2009 salito del 29%
Pedaggi L’autostrada è rincarata tra 2 e 19%
Multe Sanzioni incrementate del 2,9% in un anno
Crolla il mercato di rulli, betoniere e calcestruzzi Le vendite in Italia di macchine movimento terra hanno registrato nel 2010 una flessione di un paio di punti percentuali sotto lo zero. Il dato effettivo è di un calo dell’8,9%, ma, spiega Unacea (l’associazione dei produttori) va depurato dal fatto che alla rilevazione mancano aziende che invece avevano parteciparono a quella del 2009. Enrico Santini, presidente di Unacea, ha sottolineato che si tratta del «terzo anno negativo che ha dimezzato il volume delle vendite rispetto al picco del 2007». Il totale delle macchine movimento terra vendute in Italia nel 2010 è stato di 13.424 unità, mentre le macchine stradali (rulli e vibrofinitrici) hanno subito una flessione del 17,7% con 413 mezzi immessi sul mercato.
Nel settore delle macchine per il calcestruzzo la crisi si è fatta sentire con particolare durezza: -32,3% per le autobetoniere e -50% per gli impianti. In controtendenza le betonpompe che crescono del 15,7%. Per il presidente serve «un sistema stabile di incentivi all’innovazione nel cantiere che premi nei bandi di gara con punti aggiuntivi le imprese edili che investono in macchine e attrezzature nuove». Inoltre, ha aggiunto Franco Invernizzi, vicepresidente di Unacea, è fondamentale che il parlamento europeo approvi la proposta di estensione dei criteri di flessibilità per le emissioni. Unacea sostiene infatti la proposta di spalmare su un tempo più lungo i costi di adeguamento alle normative sulle emissioni.
Anche il gruppo del Pd in Regione, si è mosso chiedendo alla Giunta di fare pressione col ministero per la normalizzazione dell’albo. Che, infatti, è uno degli altri problemi inseriti nella lista della presidente di Cna. In Emilia-Romagna «ci sono 2.599 imprese senza mezzi, non titolate, e che tuttavia svolgono attività di trasporto, sfociando spesso in fenomeni di pura intermediazione parassitaria del lavoro», aggiunge Franchini. Tra l’altro, nell’arco degli ultimi cinque anni in regioni come l’Emilia-Romagna, l’albo trasporti è passato da 15.868 aziende in conto terzi a 13.214, con una riduzione di 2.654 imprese pari al -16,34%. L’impegno di semplificare le norme dell’autotrasporto, oltre che incluso nel protocollo d’intesa siglato nel giugno 2010, è stato ribadito più volte dal sottosegretario Bartolomeo Giachino, il quale ha anche posto l’obiettivo di giungere in tempi brevi all’elaborazione del testo unico dei trasporti. Però «a distanza di mesi non se ne sente più parlare», sottolinea Franchini, che poi chiede un impegno al mondo delle istituzioni e della politica perchè «si dia corso quanto prima all’attuazione di questi due importanti obiettivi che non richiedono, se non in misura modesta, impegno di risorse, bensì la volontà di dare risposte ai trasportatori attraverso i normali strumenti esistenti».
- startup & innovazione
Tutti i numeri del business delle applicazioni La bolognese MopApp conquista Apple e Google Roberto Ciacci
Lo scorso 18 novembre Marco Marinucci e Alberto Onetti, rispettivamente fondatore e chairman di Mind the Bridge, annunciano con un video registrato a San Francisco i nomi degli 8 finalisti della Mind The Bridge Competition: fra questi c'è MopApp, startup bolognese fondata da Alessandro Rizzoli. Rizzoli, può spiegarci innanzitutto in cosa consiste la MindTheBridge Competition e perché è così importante? «MtB è una Business Plan Competiton fondata da Marco Marinucci (Manager in Google) per sostenere ed incrementare l'ecosistema delle startup italiane tramite l'incontro con Venture Capital della Silicon Valley. È un’opportunità unica nel suo genere che tutti i nuovi imprenditori dovrebbero provare». Conosciamo Mopapp: offre un servizio di reportistica delle vendite delle applicazioni (attraverso iTunes App Store, Google Android Market, RIM App World, Handango e MobiReach). «Come sviluppatori di applicazioni mobile multi-store ci siamo subito accorti della mancanza di strumenti evoluti di reportisti-
ca offerti dagli store. Il massimo che si ottiene è un file da importare su Excel. Aggregare i dati delle vendite era una nostra esigenza primaria ed abbiamo sviluppato il servizio prima per noi. Poi ci siamo resi conto che il servizio poteva essere interessante anche per altri: così è nato Mopapp.com». Nel suo profilo Twitter (@arizzoli) si presenta così: “Startupper at 40's... it's never too late”. Ha alle spalle diversi progetti, ma perché si è rimesso in gioco? «Semplice, mi annoio facilmente. È molto entusiasmante affrontare nuovi problemi, nuovi mercati. Ogni sfida è uno stimolo in
più per migliorarsi e per fare esperienza. Si cerca sempre di inventare qualcosa di nuovo ricombinando l'esistente. È poi è molto divertente». Quando si parla di startupper si pensa spesso a 20-30enni, ingegneri o informatici, con il pallino della California. La sua testimonianza induce a rivedere lo schema. Che messaggio si sente di dare alla generazione dei professionisti? «Semplicemente "sky's the limit". Se avete un'idea concreta, buttate giù un business plan ed iniziate a sperimentare. In Italia è forse più difficile partire da zero a 20 anni: pochi investitori e poca propensione al rischio.
L’AUTORE
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Roberto Ciacci è consulente di marketing e comunicazione con i media digitali. È stato finalista e best italian business leader of the year ai LinkedIn European Business Awards 2010 ed è community manager di BolognaIn. Contatti: roberto.ciacci@bolognain.net
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www.bolognain.net A 30/40 si ha già un track record da mostrare ed è più facile ottenere attenzione da eventuali investitori. Certo che bisogna rimboccarsi le maniche e lavorare sodo». Torniamo a MopApp: aggregando i dati di acquisto e scaricamento delle applicazioni distribuite su 6 diversi mobile store, MopApp è diventata anche un osservatorio sui consumi. Cosa emerge da questa fotografia del mercato? «Tema molto interessante, a cui mi è difficile dare una risposta puntuale adesso: il nostro osservatorio è ancora parziale ed inoltre non posso svelare adesso un bel report che uscirà in aprile. Posso dire che attualmente, dopo una prima ondata euforica, il mercato si sta muovendo verso apps che offrono o servizi veri e seri in mobilità (es. news, collaboration) o servizi di intrattenimento (es. games,books). Posso dire che tra tutte le apps, le più scaricate sono i libri, e questo è stato l'inizio del mutamento dell'editoria online (che ancora si deve compiere)».