Cavaliere Nero

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ROCCO GARRAPA

IL CAVALIERE NERO

Fuori testo sette incisioni dell'autore Edizioni R.G. Firenze 1988


(dove ci siamo incontrati? su un campo di battaglia t'ho salvata s'un cavallo in corsa poi t'ho lasciata andare m'hai chiamato son venuto a te le braccia m'hai aperto io t'ho abbracciata l'alito m'hai donato tutta la notte tra le tue braccia ho dondolato t'ho amato madre figlia sorella amica sull'altare ho levato l'offerta grato te devota l'hai presa nel ventre serbata musica bionda che diventa parto addio notte fonda morte vita gioia dolore che si trasforma in silenzio canto preghiera nella tua mano di neve vedo germoglia un seme rinasco)


1.Il Cavaliere Nero, la Fata Bianca, lo Zingaro, il Guerriero, zia Lucia e mamma Teti (bellissima giornata piovosa lieve lieve umida incintata greve il passo bagnata dei silenzi d'imminenti partorienti)


oddio la fata evoca il Cavaliere Nero e lo diventa lei stessa! puntuale al suo arrivo il nefasto signore ordina il controllo dell'intuizione e mette in fuga la visione di Teti che sempre ti dona la giusta direzione da quando ti restituisce l'antica dignità di portatore di fuoco che insemina il cuore al vile che si rifiuta di volare inerme di fronte al violento la paura t'assale ti senti perso rifletti sullo strano parallelo la Fata Bianca e il Cavaliere Nero insieme compongono l'universo così apri l'orecchio alla loro lezione e ascolti la pallosa notturna prescrizione quando babbo ti fai chiedi un sonno ristoratore alla Notte il mattino dopo al risveglio stringiti forte al cuorele Figlie della Vita nutrile col latte di mamma e tanto amore poi riponi da parte i ciucciotti e ammennicoli vari e portale al giardino dei padri mettile sull'erba fresca e con loro gioca a raspare tra la sabbia a scalare alberi dalle foglie color verde tenero a svolazzare come uccelli e farfalle a cantare il canto del giorno così sanno che il mondo è bello! da da da parla come loro e impara a rileggere il libro della vita da da da che gioia fare l’imbecillaccio al sole! che bel colloquio con chi non parla il tuo idioma ma legge sul tuo viso d'innamorato della vita tutto l’amore che la pace ti dona! piccolo amore che vieni dall'Altrove in fondo in fondo là dove la vita vibra e si compone qual è il tuo messaggio? ti rifiuti di baciare l’alba sul mare e ritorni in grembo alla Grand’Onda anzitempo! figlio mio mai nato mi lasci l’apprensione dell’Inadeguato ch’è già meriggio per me! vi guardo per ore cucciolotte mie che mi scegliete padre per questo pezzo di strada mentre vi muovete osservo voi e gli altri bambini per copiare quel che fate e rifarlo per capire come vi comportate e in me ritrovare il Bambino che con voi corre sul prato sbuffo di schiuma che lo scoglio bacia spruzzo gelido in pieno viso di sorgente alpina raggio di sole che acceca il Pellegrino sulla strada in discesa siete voi Figlie della Vita il tutto e il niente del nostro mondo apparente l’essenziale che l’Armonia rinnova


e grato a Caos Padre Primo l'onore chiedo d’accompagnarvi piano voglio crescervi bene imparare ad amarvi bene prima che volate via dal nido e rifiuto d'ascoltare la ramanzina dell'uomo che muore presto e senz'amore che vive solo un istante di tribolazione e già cede il passo alla Notte Siderale se la domanda è chiara a te piace rispondere! e allora rispondimi che c'entra l'italiano e il referendum scozzese colle mille cose che ci metti dentro? parole parole parole le parole girandola che riempiono il Vuoto Esistenziale che fai demenziale con le mille bugie e lo strapotere della sub-personalità di Vittima Assassina Globale dell’Uomo Globale che tanto ti piace citare! corpo nottambulo andiamo a fare una passeggiata per favore? il mio cuore si riflette negli occhi di miele delle piccole fate che mi scelgono padre e non so che dirti mente quando sproloqui così! voglio sputarti sul viso il tuo urlo di dolore tanto prima o poi ritorno al governo del tuo timone e col mio viso di Medea ti stronco sono la più forte tua padrona a ogni tuo sentimento del momento aggangherata vieni affidati a me dolce Principe della Fame sennò non trovi più la strada per tornare a casa te lo dico io! Signore delle Ombre ti lascio andare in braccio alla tua prole ma solo per un coccolo vai! vai subito per favore e torna appena fatto! sono un'Ombra mutante del tuo inconscio padrone e te un Ghebardo che ama il Sole la Danzatrice Nera non sente i miagolii dei tuoi cuccioli perchè alla Notte appartiene neanche sente quest'ultima invenzione del canto dell’amore paterno seppur benevola nè il profumo delle Fate che seppelliscono sotto le gonne le Maschere Orfane Vaganti figlie degli Specchi Riflettenti che recitano i Sogni che le innamorano lo sai sono anche loro senza cuore Ombre create dal vostro dolore a bilanciare il danno che voi uomini a voi stessi fate! è solo un mito il Mondo Superiore che arretra un passo per aspettare il nano umano? è l’espansione del dolore che genera l'espansione della gioia e dell'amore che le stelle moltiplica e le fa ballerine del cielo lucciole immortali? ma stanotte non mi rispondi Vecchio Saggio! vado a dormire stamane Fata Bianca lasci spazio al Cavaliere Nero così crei un rapporto sbilanciato per l’uomo che veste sulla scena la maschera di Piccolo Padre! e neanche la tua magia compensa il suo dolore che lo fa pendere nell'Altrove non desiderato!


l'Inconscio distratto sempre cerca e trova quel che vuole se lo vuole! per vivere sepolto al consapevole amore serve l’ignavia premeditata organizzata non si parte e non si resta non si muore e non si rinasce alla rupe legato solo s’aspetta si tira a campare e si sopravvive il vecchio e il nuovo in decomposizione! l'aria fresca della notte schiaffeggia il Solitario che fra l’Ombre vaga e le cataloga lo Scettico è sempre diffidente d’ogni essere vivente dove vede sé stesso deformato ma lo stomaco s'apre al Ricercatore d'Amore che procede in salita con più lena! è Primavera la Luna occhieggia dietro le nuvole in fuga della Notte che muore sento un profumo incorporeo astrale come di Colore e finisce qui l’effetto della prescrizione? comunque sto bene mi dico e volto in discesa per andare a dormire sto bene anch'io conclude la voce dell’Ombra che ancora mi segue così ora posso ben dire che sento le voci di notte commento e sorrido mi risponde un ghigno del Cavaliere Nero che mi supera si dissolve e scompare sbadiglio e mi metto a correre al trotto come faccio da orfanello per la Piana la mia mente vaga alla ricerca dell'affermazione che risana dono del figlio del Grand’Orione Primo Cavaliere sono pronto a rinunziare al bisogno di soffrire in amore in famiglia nel lavoro sono pronto a rinunziare al bisogno di penuria sono pronto a rinunziare al bisogno d'avere donne che non mi amano mi libero dal bisogno di una vita difficile lo Zingaro e il Guerriero dentro di me se l'hanno a male lo sguardo fiero lanceolato il più cupo giurano vendetta giurano di privarmi della loro protezione tanto non conoscono l'amore macchine di guerra sputano fuoco e meno male che ubbidiscono ad Atena loro diventano mansueti se la saggia occhipinti intima alt! fermate il fuoco! ha da vivere la Matriarca! quest’Eroe lo bacia la Grand’Onda e noi s’aiuta e basta! la Dea sa come acquetarli dice ora dormite eccellenti campioni giganti i più bravi e tutti d'Achille Fratelli! l'onore è salvo la missione ok e la consegna è sempre la stessa ve lo ripeto ancora vostro dovere è fino alla morte vegliare l'orfano bianco che nella Piana v'affido! e li carezza lieve sulla testa armata


e loro sprofondano nel sonno privo di sogni e di colori il regno del bianco e nero dei guerrieri incompiuti strumenti ciechi e oltremodo fedeli e perniciosi e beneamati figli d’amore diventano in mano alla Dea quando trasforma l'atomica del loro cuore pronto all'esplosione che se appena l’odio di giorno o di notte li motiva sono pronti tutt’insieme a saccheggiare financo la Cattedrale del Cielo vedo qualcosa di fluido là dove si concentra l'energia la tiene prigioniera un'Ombra curva che avanza e a fatica arranca appoggiata alla mazza che un colpo certo basta a spezzare la schiena ad un ciclope è il grande Cavaliere Nero di metallo luccica la mano levata che tiene per il collo un Soldato un Ologramma pare e lo piega in umiltà a baciare la terra a pregare di certo non lo fa mai visto che continua a lottare come autoriproducentesi dal dolore poi nello sforzo inutile di svincolarsi prende a sputare sangue dal petto potente gigante che respira male e batte per terra la mano s’arrende pian piano trattiene l'energia che l'aria gli dona la testa ciondolante per il peso delle idee di piombo là costrette e che ora fuoriescono e sono rantoli di fumo bruciato tossico e man mano che inspira in lui entra l'arcobaleno e lo quieta che ancora geme sui ginocchi spezzati entrambi da cui nube fuoriesce nel cielo verdolino l'orgoglio che lo possiede e nel mentre intaccata si restringe e scema quella strana possente figura inquietante presenza di gigante piangente la sua testa rapata penitente che rattrappisce a vista d’occhio ora che l’elmo rotola e si congiunge al fiume di bava dei singulti e la testa che ciondola di nuovo ancora una volta sobbalza e beve di nuovo i colori di cui è privo quel corpo e che lo fanno Soldato in ginocchio non più Titano quasi un umano ma forte più che mai chè di colpo s'erge rigenerato e avanza con fiera baldanza sveste l’armatura e danza a strappi sulla scena del Teatro del Prato che pare esplodere di risate e mentre la gente di confine applaude sulla scena irrompe Ares che urla ma che fai! devi morire Titano armato colorato di sangue sparso dal nemico! cosa è questa tua improvvisazione? questa tua vita più leggera? ti levi divinità nuova purificata lavata e voli vestita di colori a compiere la missione da te stessa assegnata? non vivi per questo sul pianeta! fuori dalla mia Piana di Confine! io ti chiamo azerbaigian! zia Lucia che mi fa da Piccola Madre ogni tanto mi chiama per una passeggiata


oggi veste giallo verde colori che amo mi prende per mano e mi mostra il vecchio olivo guarda queste piccole foglie verde tenero vedi? appena nate e già crescono baldanzose belle trasparenti le vuoi toccare? guarda questa piccola qua a parte non gli manca niente cresce lo stesso perché beve il Sole che le regala la vita ed è gia foglia grande guarda! ora che un raggio la bacia si sente leggera e dondola all'alito della Primavera! e io bevo le sue parole gli occhi all'Albero che svetta al cielo sento in cuore la gioia dell'evento e per l'eccitazione stringo forte la sua mano quasi quasi mi sento umano! le madri smemorate bianche della Piantagione non mi sanno consolare piccole abbandonate sono dagli altri e da sè stesse come me che per questa paura che mi possiede a Natale m'abbandono in braccio all'abbandono la pena che mi rimane deve bastare tutto l’anno! Lucia Piccola Madre so che in fondo al cuore hai per me la più grande pena che fin'ora prova una fata e non posso neanche fuggire come Parsifal senza voltarsi senza vedere se cadi nel seguirmi ho orrore caso mai ti fai male sei la migliore amica la carezza all’anima mia ma non posso più aspettare sento qualcosa qualcuno che mi chiama e devo partire lontano da te forse sono matto da legare! nella Piana i Maschi stanno i piedi puntati nella grotta della Notte arrampicati al Cielo l’abbracciano il cuore che ti dò in pasto Demetra più non accompagna i miei passi col battito di tamburo di Piazza del Campo muore d’inedia dopo che tradisce tradito la Dorica innamorata dello Zingaro nefasto in questa sera desolata Grande Madre io vengo a te in preghiera e nelle tue rosse zolle avvoltolato la Notte aspetto assassina lo sai io non piango mai eppure è la terza settimana di passione qui in terra di Siena la città amata assopita in collina che patria m’accoglie e ferma per sempre la mia fuga


mi sento dal cavo petto sgorgare questo fiume di dolore che pure so più non m’appartiene da quando mi visita la dolce immagine della Piccola Madre che mi stringe al seno mentre vibro come canna al vento al mistero dell'inizazione intento e al Canto agli Dei dell'Amore e io sacrifico contento il mio pane offerto al Caino della Piana e il ricordo del primo bacio d'amore nel gruppo dei Maschi e delle Femmine insieme pronti per la celebrazione dacchè solo agli Eroi e alle Ninfe della Nazione di Grecìa resta affidato il dolore e il potere del petto gonfio e il silenzio in passato grande il mio cuore ospita il Canto in Grecìa delle millenarie genti sacrate a Teti e i bambini felici prima dell’iniziazione allegri tutti quanti primi e ultimi arrivati al gioco del momento che si fa puro godimento oggi nella Piana dei Due Mari disarmate transitano mi dicono l’orde della nazione àlbana e i turisti che donano graffiti alle rovine delle cattedrali bianche dal Sole scorticate nella più segreta stanza del mio ventre in agonia il fuoco sacro orbo di vestale langue Sole il fuoco ti chiedo della pira che purifica l'errore e te Zefiro spargi le mie ceneri sul mare col tuo alito lieve Grande Madre Teti vulcano spento di nuovo sono accoglimi in pace ti prego io t'amo grande liquida fornace fonte d’ogni vita mi basta un angolino tra i pesci del tuo capace ventre in congiunzione d’amore io non faccio rumore lo sai sulla sabbia d'oro il leone antico segna già l'ultima orma assente la mia fiammella senz'olio dondola in balia del vento della sera sorride la Notte ricamo di stelle vicine e lontane canto alla Piana dall’orizzonte basso mia prima patria lontana la canzone del deserto la canzone eterna della fusione della sabbia d’oro frutto dell’amore eterno dello Scoglio salso pelato e dell’Onda blu cobalto ora che tutto sa di porto ora che tutto puzza di catrame parlare di questo amore è come essere blasfemo e io che voglio essere maestro di discrezione silenzioso arrotolato mi faccio piccolo serpe in letargo


per l'inverno della mia gente assente anima intransigente levo la mano pel saluto alle nuvole vaganti degli spiriti dei padri devo al culto degl'Antenati della mia gente il Canto Drammaturgico che risana Grand'Onda Madre in memoria d'Achille ti prego perdona la mia debolezza in amore fammi volare nel regno del colore! sul ventre di Gea sopravvivo mi dà tulipani splendenti vestiti da Dei mi dà magiche erbe per nutrirmi e risanarmi ciuffi di cipolle fresche crescono su queste rive odorose del fiume docile di periferia che aromi d'antichi misteri per me tramanda e rinnova allora decido una volta per tutte d'abitare il mio cielo fatto d'amorosi sogni e colori caldi e utili in cui voglio vivere per crescere al meglio le Figlie della Vita che pianto d'anni passati! non capisco il tuo messaggio Grande Madre Liquida quando ho tanta solitudine addosso e mi faccio casa torre sento da sempre che devo capire qualcosa d'importante e non ci riesco mi faccio le domande e attendo le risposte intanto che m’annoio e non ascolto forse perché non ci sono occhi da far brillare labbra gocciolanti di desiderio da baciare mi dico allora che forse non mi serve a niente capire perchè restare se non c'è niente da fare qui per me se questa è la mia condizione terrena per me non va bene lo sai l’ignavia mi repelle per favore stendimi la mano e mettimi al sicuro dentro di te! perché mi metti questa penna in mano? mi fai compilare decine di diari di morte memorie campi fertili sono ad uno ad uno di notte li vango in cerca dei tesori ignoti da trovare pagina dopo pagina li sottolineo con la certezza che più cose so e meno pregiudizi ho un colore per ogni passaggio a beneficio della mente affamata e il mito trapela dalla crosta cementata dall’abitudine millenaria di allerta permanente del Guerriero della Nazione di Grecìa sopravvissuto in coda al tempo maschera di memoria il credo del grico antico appiccico sull'orbite vuote degli occhi dell'Antenato che sposo all'ideologia sessantottesca che resiste all'incuria di Crono e ai colpi delle mani molli della tecnologia unico aiuto il ricordo dell’esperimento dei miei vent'anni quando ritrovo l'uso della mano trascrivendo i versi del deserto del Soldato Antonio povero zio Prigioniero d'Africa che al ritorno mi salva dal moloch dell’istituzione di Roma indegna erede del morto impero romano e capitale della corrotta Chiesa Paolina che tesse il credo del Cristograsso al potere Pellegrino da tempo avanzo


solo e dimezzato gigante mi faccio e mi sento parte Chierico Vagante parte Satiro Claudicante e mi chiamo all'azione ogni momento per la sfida sul ring d'Atena la Possente mai più sul campo di battaglia dove il Prode decide un terzo e due terzi il Fato ora Io voglio capire e poi sperimentare l'Amore perchè vedo quando amo e poi rifletto l’Amata m’accoglie e si concede Aurora oppure il saio umile accetto prezzo allo sbaglio della Compagna Pellegrina che scelgo come faccio adesso ma l'inferno dell'istituzione che il moto del pendolo adegua alla specie prevalente del Leccaculo che vince per flessibilità ogni sfida della postmodernità impedisce al Penitente il silenzio d’oro o la rivolta col rischio accetto d'esser sconfitto e d'affogare nella Merda Onnipotente o d'arrostire per primo e meglio nella parte del Capro Espiatorio mentre mondo senz'eco il muro di gomma della burocrazia attutisce il tutto dacchè la tribalmafioconsociativista triade clericoliberalpseudocomunistica l'intero stivale invade e tripudia per la primordiale veritàgiustizialibertà che svapora e già rivive in me il richiamo del sogno del Pioniere! se alla Possente Atena congiunto le tengo la mano lo so che smembrato non resto dalla guerra che sconfigge tutto e tutti alla fine e così più non scambio violenza con l'altro nè con me stesso da Guerriero ogni tanto bestemmio e canto ricordo ma ora che sto con la Natura Giaguara uso la penna dipingo e prego per le Figlie della Vita che custodisco eppure inesplorato resto in questo mio mistero poi che mistero mi faccio ogni momento e m'accetto come tale e più non ci penso man man che Crono divora la via a me dinnanzi l’incanto di Psiche cerco e lo ripongo assieme alla forza dono d'Atena a me adorata provvida Madre e Stratega all'assalto dell'ignoranza sì che alla pratica m'arrabatto dell’esperimento quotidiano a lui mi protendo quasi scordo del tutto il personaggio che recito divento son lui finchè mi scappa di nuovo la pazienza per l’identificazione in quel che faccio poi ricordo che così il mio mistero sfido per colorare d'avventura ciò che ognora tento se lo Spirito in questo mio viaggio mi cavalca innanzi e m’indica la giusta direzione sennò diventa assurda e non vale la pena ogni sforzo qualsiasi mia azione sul palco perciò presto mi disidentifico prendo le distanze dal personaggio cerco il linguaggio scientifico chiaro che presiede all'esperimento e l'antico linguaggio del Mito ritrovo e la risposta rassicurante arriva del perchè ancora Crono traduttore traditore d'apparenze confonde bene e male a piacimento ma io corro il rischio di perdermi nel buco nero della Mente riflesso del gioco di Caos così accieco l'occhio al proiettore brucio la pellicola del tempo disinserisco il contatto il giorno spengo e chiedo aiuto alla Notte D'Universo d'Universi che m'accoglie grata


e l’eterno presente arriva in veste di Guerriero con licenza d'ammazzare disinfestare ogni ponte legame col reale e l’immaginario ch’è poi la stessa cosa di che non so ma finisce che col quando e il dove nell'Abisso tutto converge e il contemporaneo genera e mi chiede così va bene ? va bene grazie infinite e arrivederci! gli rispondo ora anch'io vado a dormire son tanto stanco buonanotte a tutti il teatro si chiude beneamati spettatori s’apre di nuovo domani con la rossa Aurora!


2.Il Cantastorie, il Capo senzanome dell’orda della steppa in migrazione, Pietro Volo (languida d'apprensione d'ardore e di mistero che emana l'Armonia dell'Incompiuto levo il calice d'acqua colmo a te espressione di molte vite a me d'intorno in tuo onore Onda di Fiume che verso il mare parti cinguettola fresca d'ombrosa tenera chioma d'anfratto polla a vergine proda destinata rugiada che si specchia nell'occhio tuo di tenera luce Aurora nuvola con cui disegno da bimbo i sogni belli sudore misto a polvere e sangue del corpo del Guerriero grato se gli risparmia il fendente fatale la giornata refolo di vento bagnato di calura che s'avvita nella Piana e spaventa la chioccia e il falco che la guata uragano funesto di quest'Estate infuocata sapore di labbra impastate di sonno dell'adorata Notte veste del femminino desiderio di Caos Padre Primo e ventre arcobaleno che amante la piÚ bella si muta per morire nell'amplesso fatale col Sole che consunto dal quotidiano abbozzo appena della parola t'amo nella penombra affoga della Sera nel ventre tuo Notte Madre Primigenia essenza di creazione dell'Universo degl'Universi in fiore)


io quando il tempo si muta in spazio corro verso il mio respiro primo e chiedo asilo vado in fondo in fondo e mi congiungo all’alito tuo liquido divino d’Onda d’Universo e l'esperimento che compio in questa vita Teti lo voglio anonimo come seme d'amore pappa di cenere da spargere sopra e intorno al pianeta che abbandono per entrare in altre vite dimensioni entità espressioni d’evoluzione umana da continuare col canto mio e il mio colore d'essenza primordiale e per guardare in pace la sera del trapasso negli occhi la Notte che arriva e poi scolora Aurora mentre cavalca innamorata verso il Sole e muore per pensare l’eterno la bellezza m’abbraccia mi condensa tutto è tutt'uno la dea e chi l'osserva e l’ama la stessa essenza la stessa impalmpabile amorosa gioia che vibra che continua l'avventura dell’uomo sulla terra la mente irruente stamane epica si leva metr'occheggia l'Altrove è domenica e la Drammatica impera m’avvolge spirale mi conchiude e si dichiara dopo l'amore la mente che indaga il mito e l’idea tua divina del volo vengo io sovrana con te vengo anche all'inferno con te dimentico eroe ma la tua strada è in salita! perchè Signora quando mai per me è in discesa la strada dell’Alpe? e sento m'alita sul collo la Danzatrice Nera e prima o poi mi spezza le vertebre i piedi lo capisco da come mi guarda quando a sera l'invito a sedersi al mio desco solitario forse dico ahi forse chiedo aiuto e ti ringrazio del tuo viso chino per l’ultimo saluto? che da quando parto dalla Piana io accetto di rendere l’alito alla Madre sulla strada solo come un cane come quando sulla terra arrivo! vedi Grande Madre imparo alla svelta dimmi almeno una volta bravo così trovo il coraggio di alzarmi gioioso al mattino lo so mi strascico da lustri e lustri sul pianeta e sono stanco stremo il Gigante che dentro m'abita l'abito stretto addosso a lui per penitenza arrotolato m'incurva avvinghiato a me l’Inadeguato sempre più forte geme le cuciture della pelle rischiano di saltare e gli organi schiacciati dolgono contorto d'animo e di cervello dentro il Furioso si rode bubbola alita fuoco serpeggia vuole ribellarsi o scordare la colpa e la condanna che sconta da quando in me ritorno io che l’esprimo e dalla sua fedina sporca depenno financo i secondi di pena scontati e mi dico che a fine corso di contenimento l’assolvo povero ha pure ragione d'urlare questa è la mia natura! uomini e dei maledetti tutti! e orso maldestro sbatte dappertutto prende certe capate da far buchi ai muri delle case si merita il volo d'Icaro lo so e sempre lo tenta finchè non vola ne sono certo


e ci riesce perché è orfano da sempre lui lo sa e stavolta s'aspetta la crescita di ali vere solo mi chiedo come fanno a spuntare l’ali a un Titano anonimo addetto in fonderia da Efesto Signore del Fuoco della Vita carceriere iracondo zoppo e cornuto a vita? rovina di me stesso sono e della mia famiglia a detta di mia figlia per lo spavento che le procura la mia presenza con la maschera di Prigioniero a vita babbo perchè fai lo Spaventatore? e se poi la maschera ti s’appiccica sul viso babbo? bravo amore è questo un grande problema dell’uomo! è vero bisogna mettere e levare subito le maledette maschere! cioè se guardiamo Caos dentro di noi tanto a lungo diventiamo pure noi figli d’abisso che già siamo ti spiego amore di babbo vedi stamane mi maschero per divertimento con la maschera del Furioso perché non ho tempo né modo di scegliere amici umani ho solo gl'Alberi del giardino e allora giochi a dare ordini al Furioso babbo? sì ordino a questo signore dentro di me che poi sono me stesso di fare il bravo vuole scappare dalla sua condizione attuale di Prigioniero a vita e non sa come fare così aspetta le ali che gli prometto per volare finalmente via però mi porti con te in questo viaggio? certo vi porto tutti con me abbracciati! come l’altra volta dentro l’astronave per viaggiare nel galassia del latte? si nella Via Lattea! mi racconti di nuovo la favola di come il figlio di Zeus succhia il latte della matrigna e le gocce che li scappano dalla bocca formano le stelle del latte? sì amore di babbo è il mito di Eracle figlio di Alcmena La Forte regina di… signora Drammatica permettimi di posare questa penna oggi non ho messaggi da dare eppoi fama non cerco nè ricchezza nè onori speciali neanche la violenza ormai dei campi di battaglia della giovinezza non c'è ragione di continuare se non c’è catarsi dell’ascoltatore figurarsi poi se questa parola che mi doni induce terrore alle Figlie della Vita non c'è alibi didattico che tenga non vedi? sento la violenza del Capo di tribù antiche in migrazione orde di barbari che calano su civiltà templi a depredare e re di popoli pacifici squartati per aver osato chiedere pace vedo sangue e sudore che impasta la polvere della Piana e papaveri calpestati da guerrieri nel sonno decapitati dai contadini in fuga dai crudeli cavalieri urlanti che guido la lama che punta il sole al tramonto gronda di sangue poi il silenzio sul campo che dal colle solitario osservo mentre aspetto la luna e ululo ai lupi della steppa lontana finchè non m’addormento


l'Aurora arriva sulle prode del glorioso fiume che per vergogna si nasconde sento tra le dita la sabbia d'oro d’uno dei due mari della Piana te sei già mio! e dentro furioso ci pianto il mio stendardo all'alba sempre squilli di trombe e suoni di corni e canti e urla di schiave dove l'orda passa non c'è prigionieri sul pianoro assolato ascolto lamenti lontani poi un cenno e si lanciano al galoppo i cavalieri l'acclamazione nel palazzo antico folgora la Notte s'aprono le danze per il vincitore il mio fuoco antico che dentro m'arrovella mi brucia le budella erompe lingue d'inferno nelle mie pupille e in bocca nell'ora del tormento quello dell’assalto finale che spegne ogni lamento la mia potenza sento la mia forza che genera rovine divina sensazione quella del grifone sotto l’artiglio vedo sbriciolarsi il tempo e passato e futuro in un viluppo di sangue s'apre al presente ancora e ancora avanti come fiume in piena come lava che cala e tutto appiana vedo ruderi anneriti quando l'orda riparte riconosco il frutto nefasto della fiamma che ingurgito con l'aria come drago e sputo per vendetta sulla vita d’orfano violato che la madre assente uccide e il padre violento scanna mentre l’orda sanguinolenta guida alla conquista della civiltà di Grecìa che di certo cela il mistero dell’Onda Marina la giovinezza spesa a orientare la clessidra del tempo e dello spazio a me d’intorno secondo il mio bisogno per soggiogare l’organizzazione tribale paterna della steppa la mente anela all’abbraccio universale mentre chi mi genera m’abbandona alla corsa i trenta fratelli reietti della steppa ora l’orda guidano terrore dell’impero che muore sotto il suo colpo micidiale che sempre mi crea stupore e angoscia sento esaudita la mia vendetta personale l’orda è una mano sola la mia mano che impugna la spada e massacra l’Aurora la nemica dell’orfano lontano passato eppure ora la sogno sposa amata da proteggere e lei non mi vuole vuole il Sole inclemente che la svapora!


certo è questa ricerca di intimità personale la mia guida che nella mia mente non si scontra con l’impero tutto da conquistare ma l’integra ora massacro questa nazione senz’armi perchè si dicono figli d’Achille i suoi abitanti e io voglio trovare questa Liquida Madre che li governa voglio predare la sua intimità stanotte vittorioso quando l’orda bivacca sulla spiaggia del secondo mare della Piana! così il mio patto d’appartenere al gruppo dei trenta nefasto può sciogliersi solitario nel tutto liquido della Grand'Onda Marina la Teti del mito ma questo è un fatto personale che non può capire la fedele schiera dei trenta Fratelli di sangue né la congregazione dei cento Guerrieri di Odino che m’acclama Capo dell'orda né i mille Cavalieri delle sette tribù che giurano sul sacro Albero Cosmico di morire o creare un reame sotto il Sole la presa della sacra Capitale del Sole difesa dalla legione per me è ormai lontana senza significato e ragione alcuna da quando mi sento figlio della Piana che pure uccido per mutare l’Onda Marina in Onda d'Universo che in eterno avanza e gioca cuore di bimba magica innamorata della vita benvissuta in costanza d'amore e pace miti di domani tutti da scrivere in questa terra del Sole è questo il mio segreto personale della migrazione nella Piana dei Due Mari mi predispone all’assalto finale l’intimo mio legame di appartenenza ai fratelli del sangue della steppa che io sposo stanotte con l’intimo liquido legame pare in apparenza tradimento eppure il mio cuore orfano sente l'Onda che lo chiama per congiungersi nell'eterno legame universale e per la cui unione finalmente più grande m’appare lo spazio che davanti a me s’apre e che voglio mutare per tempi futuri di sogno della Piana migliori sotto la protezione del padre Odino che m'ama mi pare di vivere il mio sogno stanotte urlo di gioia come mai ricordo m'abbraccia l'Onda Marina d'amore infinito mentre mi parla piano sei mio figlio del mito che muta la storia della Piana non voglio vedere più di questi massacri dal fetore l’uccello in volo cade il sapore di questa schiuma sofferente che dai cadaveri trasuda io la conosco bene peste che invade le strade e tutta inquina la Piana che esala l’ultimo respiro dalla bocca fuoriesce dell'Uomo Sanguinolento che si fa Guerriero e mutila vergini sterili a vita pel dolore e il terrore inerme la Vittima trema ed eccita il Barbaro dentro ogni Soldato che squarta fanciulli e dalla pena stramazza il Re di Pace sconfitto due volte ma all'alba affamato il Barbaro Capo che si fa boia si sveglia e veste l'abito del vinto pronto a ricominciare la carneficina senza sapere che l’amore alleato alla vita imprigiona più della morte se vuole


immagina il Capo Barbaro ubriaco che s'atteggia a re civile e la sua orda ride lo beffa chè attore mascherato lo crede del teatro osservalo là in piazza ch'ascolta il Cantastorie già accecato quel che recita sulla scena antichi spiriti protettori fermate la visione del grande predatore questo Guerriero che ruba all'altro uomo l'alito per vivere distrugge la Grande Madre così cuore di barbaro resta lui i suoi figli e voi dei che l'amate e che più nessuno prega vedete tenta eguagliarsi al Sole questo Barbaro Capo e vuole salire al cielo dal padre suo divino certo non per perdonare e farsi perdonare e neanche vuol vegliare le nuove generazioni comuni di vincitori e vinti su cui regna perchè diminuisce il popolo su cui vegliare se continua a massacrare col rischio poi di far esplodere il conflitto permanente tra uomini e dei antichi e nuovi dramma insostenibile per ogni divino dacchè è l'uomo a creare gli dei e mai viceversa tutto ha da terminare domani vi prego Odino Caos Padre Primo Madre Terra e Fratello Sole ch'amate tutti la Piana! e se c’è risposta vostra la deve poter capire il nuovo re del popolo della Terra del Sole ch'è solo un giovane coraggioso mortale! riformulo la domanda alle divinità dell’energia suprema che il pianeta avvolge a chiara domanda la risposta arriva m'insegna l'energia che da voi a me discende la giusta direzione vi chiedo un segnale per la strada da seguire per far bere alle fonti queste belve umane è vero non sanno porgere il labbro all’amore ancora ma possono imparare alle fonti interne del cuore vi prego abbeverate i Capi d'oggi e di domani della Piana io stesso inerme già mi consegno all'invasore e gli pago il prezzo pel mio canto con la luce dei miei occhi e questa pena da scontare dura l'intera mia vita perciò se colloquio a pari Spiriti dei miei padri e dei padri dei barbari fratelli vi prego perdonatemi vi sento dentro tutti e ognuno siete me ora la mia voce trema e non sa più che dire incerta il niente che svapora perdono tutti quanti perdono ch'io mi perdono Spiriti beati delle tante genti già fratelli sento tanto freddo tanto neanche le spine che trapassano i piedi mi riscaldano le vene assiderate poveri piedi miei più non vi proteggo pare con la fede e l'amore deboli stanchi strascicanti vi porto per i continenti e dai fratelli in armi siete spezzati e questo mio dolore è palla di ferro pei cuori generosi del mondo che non li fa volare ma vi giuro io vedo col cuore aurore boreali ch'aspetto mentre brancolo per paludi e deserti finchè la Piana ritrovo di cadaveri piena di donne squarciate il ventre gravido intravedo Tantalo che allunga la mano e acqua e frutti spariscono dalla mensa umana smorfie di disgusto sui vostri visi disadorni Spiriti tanto onorati là assiepati al balcone io vi cancello tutti da ogni canzone che porto con me nel Tartaro primigenio!


scambio lealtà per niente la compagnia più ladra perniciosa siete che a me non piace! meglio il Capo Barbaro che per il dolore di violato si vendica sui fratelli l’incosciente ma voi che lo guidate che gl'ottenebrate la Mente e il Cuore chi siete? che volete? avete paura di perdere l'Innocente che v'adora poi che del suo devoto amore vi nutrite mani morte disegna l'oriente sui nostri corpi delusi e sui vostri visi avvizziti siete dei vecchi rincartocciati incartapecoriti e i vecchi non si rallevano come bambini potete ancora vivere l’autunno del colore da vampiri qual siete dell'umana specie ma più non seminate il vostro autunno cui non appartenete siete già l'inverno che geme e imprigiona le gemme incaute nella neve la linfa stride nei tronchi che il gelo assale gelidi gesti gole mute di divinità rifiutate se amate l'uomo non lo dite e se ormai lo dite l'eco lo porta la tormenta s'è vita questa chino il capo qui dentro il cavo della mano in ginocchio m'arrotolo nel pantano della Piana polvere che nasce l'uomo la prima violenza lui stesso se la fa per com’è e qual è perché maneggia poco le due intimità d’individuo e d’universo in un unico abbraccio ma appena l’angoscia lo molla lui impara che è lo sconforto a portare guerra violenza più non vi prega e finalmente sparite Ombre trasparenti qual siete sul teatro della vita e io mi strappo la lingua prima di cantarvi se non vi mutate amore mi faccio golem! e sputo a te in faccia Padre Caos maschera di Bambino d'Universo Burattinaio Primo! che strano sono libero ora dalla mia bocca muta esce solo la parola t'amo che vola dal vuoto che sono al vuoto che chiamo e risposta non sento e son contento se quest'è la fine del mio viaggio mi dispiace per te Tanato! lo so t'è vergogna cogliere questo rudere umano di Cantastorie vero cuore d' Innocente Bambino! sentore di nuovo lo stomaco si blocca di nuovo stamane vedo gli occhi dei fanciulli del tempio mucchetto di torce ardere in silenzio tremo al solo pensarci ma indosso la maschera del Furioso e vado avanti dallo spavento mi faccio sordo per non sentire la voce del ricordo della steppa che violenza trasuda e non scorda so che sono il senzanome ma non so cosa posso fare ancora nel tempo a me assegnato sul pianeta della guerra ma sento che oggi la vittoria è certa lo so parte di noi non canta stasera al bivacco nel porto del secondo mare della Piana sogno stanotte che lottiamo assieme ai nostri fratelli morti in battaglia per i loro figli per le vedove e per le generazioni future e qui noi giuriamo che nella Piana oggi creiamo l’unico baluardo contro ogni nemico


il Regno Meridionale col sangue guerriero dei figli della steppa unito per sempre al sangue dei figli di Teti e dei fratelli soldati delle nuove migrazioni così che domani ogni figlio del nostro Regno Meridionale può sognare d'unirsi ai fratelli d’Italia servi di Chiese botteghe di Papi Paolini di Roma ladri mascherati da Capi Spirituali falsari dell'impero romano tradito ancora per denaro come Cristobono d'Amore e di Perdono perché se ora muore nella Piana il sogno di Odino di Teti di Grecìa e del Cristobono domani l’avido Papa del male ci riporta alla barbarie in cui nasciamo e ora ripudiamo ma quest'oggi è un brutto sogno pei nostri fratelli grichi che per amore combattiamo! alla mia morte un altro Capo acclamate eroe capace di portare alle nostre tribù la pace allevate gli orfani come figli sposate le vedove e dividete le terre per famiglie e tribù nel nome di Odino Teti e Cristobono da oggi questa Piana diventa la vostra casa perciò come la costruite così ve la trovate! quest'è la prima parte del sogno che dice Odino di partecipare a ogn'uomo nella Piana un pacifico Imperatore sapiente cuore d'eroe amato in ogni tempo nasce e lotta dopo di me nell'epoca di guerra scatenata dal Papa Re maschera di prete assassino di genti inermi che mai vuole unite in pace in un unico reame tutte le nazioni dello stivale poi a far sognare le genti arriva un terzo Capo figlio della lotta grica contadina e quel quarto Capo che il terrore uccide quando il figlio d'Italia unita decide invano di volare è tutto da sperimentare un quinto Capo Meridionale nell'epoca della globalizzazione dacchè eroi robot d'opposti schieramenti virtuali inconcludenti son maschere insieme di ladri e sicari germinali d'ere nuove astrali che si mutano spazitempi a piacere sì che tutto è possibile non c'è niente da fare inizio e fine son vuote parole eppure si muore giuro io Capo Guerriero senzanome dell’orda della steppa in migrazione che dopo la mia morte in battaglia lascio in eredità i Territori Uniti della Penisola del Sole e delle Isole casa per tutti fratelli superstiti dell’orda della steppa in migrazione e figli grichi assieme ai figli d'ogni nuova migrazione alleata che giura di difendere il sogno del Regno Meridionale sacro a Odino Teti e Cristobono ora giurate tutti con me noi fratelli di sangue Comandanti Guerrieri Madri e Figli tutti dell’orda della steppa giuriamo di accettare per nostra casa i Territori Uniti della Penisola del Sole e delle Isole da difendere fino alla morte contro ogni nemico e da dividere in parti uguali con i fratelli di Grecìa e i fratelli delle future migrazioni che giurano di realizzare il sogno del Regno Meridionale sacro d’Odino Teti e Cristobono! un boato si sente per la Piana per acclamazione il Capo Guerriero senza nome dell’orda della steppa diventa Re del primo Regno Meridionale e urla alla sua gente al prezzo della mia vita terrena oggi s'invera il grande sogno degli dei vecchi e nuovi dei Territori Uniti della Penisola del Sole e delle Isole fratelli stamane combattiamo la battaglia finale per la conquista della nostra casa al Sole e vinciamo o moriamo tutt’insieme


alla mia memoria a ogni bivacco di ricorrenza negli anni a venire chiedo al Cantastorie di cantare il sogno dei tre dei che oggi realizziamo col sangue e state allegri cuori guerrieri della steppa combattono con noi gli Antenati ed Eredi tutti Spiriti Custodi di questa nostra casa al Sole per addolcire di visioni gli occhi tristi dei morenti che cambiano colore sotto il sole! non v’arrendete mai nel nome delle nostre tribù unite per conquistare la casa al Sole per la generazione a venire la vostra casa meridionale per sempre! ascolto il Cantastorie che canta il mito del Capo senzanome dell’orda della steppa in migrazione figlia del terrore e dell’abbandono che lotta per la sua casa sotto il Sole parla del colle che chiamano ancora della morte da dove i carri dell’orda della steppa a sera lanciano fuoco sulla falange di Grecìa stretta nei ranghi tutta la notte per paura e all’alba i Guerrieri dell’orda spingono grandi massi con i carri scudati dietro i quali attaccano ad ondate intermittenti i Cavalieri per spezzare le lunghe lance dell’ultima falange e poi che i grandi massi e i corpi dei Guerrieri dell'orda infilzati dalla lance della prima linea della falange formano terrapieni bastanti da impedire l'accesso e la fuga da entrambi le parti il Capo Guerriero senza nome appicca il fuoco a erbe e fascine di rami secchi per asfissiare i Guerrieri grichi ristretti in ranghi serrati mentre nel varco tra i grandi massi che imprigionano la falange ininterrotto continua lo stillicidio degli assalti a sorpresa dei Cavalieri che precede la valanga umana dei Guerrieri dell'orda riparata dai carri scudati dai quali s’avventano a intermittenza in sacrificio sulle teste dei figli di Teti storditi dalla stanchezza dal fumo dal sangue e dalla paura i vecchi dai corpi curvi per gl'anni dagli occhi ciechi bianchi a protezione delle madri ordinate guerriere che guidano le schiere dei loro figli adolescenti avanti alle ululanti micidiali Guerriere sacre ad Odino coi feroci cani lupo combattenti che attaccano disposte in formazioni mutevoli per nascondere gli arcieri a protezione dei piccoli e neonati legati sulle spalle delle madri che spingono nella mischia ultima barriera in sacrificio a loro difesa gl'ultimi animali impazziti che nutrono l’orda è l’attacco mortale a labirinto dell'orda della steppa che si sviluppa a cerchi concentrici dove tutto entra e niente può uscire è una carneficina che mai vede il Sole in terra di Grecìa ognuno lotta per la sua casa e senza un lamento muore per non abbandonarla al nemico invasore poi nel meriggio sudato ogni sopravvissuto dell’orda in migrazione si dispone per l’urto finale quando s’apre il varco dell'Eroe e gli ultimi carri coperti di prigionieri nemici legati sopra gli scudi a fatica avanzano e s’accostano lenti a colpi sincronizzati ai lati contrapposti sui corpi morti dei Guerrieri della falange mentre nel varco si precipita lo squadrone dei Cavalieri guidati dal Re senzanome in cerca dell'Eroe Grico da sacrificare a Odino seguito dai sopravvissuti suoi Fratelli di sangue votati al sacrificio quali Comandanti delle tribù dei figli della


steppa e dai Guerrieri ululanti tutt'assieme all'attacco per disorientare i Guerrieri della falange bloccata circondata perduta per ore e giorni resistono i Guerrieri della falange che muoiono uno ad uno mentre affrontano gli ultimi vecchi madri adolescenti femmine maschi e animali tutti Guerrieri Migranti dell'orda della steppa quanto basta al Re senza nome del Regno Meridionale di bucare la falange affrontare l'Eroe grico circondato dai Sette Capi delle sette lance d'oro ingaggiare l'ultimo corpo a corpo durato la sera e la notte tutta senza luna che Teti pietosa avvolge di vapore sicchè solo l'Aurora vede gl'ultimi Cavalieri e Guerrieri Migranti del Re senzanome che spirano nell'abbraccio insanguinato dei Sette Capi delle sette lance d'oro disposti a raggi di sole e morti o morenti tutti attorno al corpo morto dell'Eroe! è un macello! e il Re senzanome del Regno Meridionale muore abbacciato all’Eroe di Grecìa! il Cantastorie narra che allora Odino invia il suo corvo a Teti e a Cristobono per la comune strategia diga allo scempio della ladra perfida Chiesa Paolina di Roma e prima del tramonto i Tre Dei Uniti in un abbraccio appaiono sul campo di battaglia la pace a decretare tra le Nazioni Riunite del primo nucleo del Regno Meridionale ed è così che tutti morti e vivi della mitica battaglia della Piana hanno finalmente casa in ufficio c'è subbuglio oggi è scoppiata la controrivoluzione i grandi eletti della burocrazia autodetta illuminata dimostrano ch'è sempre necessaria l'imboscata nella fattoria degli animali perché rubano sempre tutto e ora si parla d'esecuzione ma non la possono fare perchè la gente mormora che sono loro i ladri di galline sento la collega maiala della maremma maiala che cerca di farsi accreditare dai maiali sta chiedendo al suo superiore maiale ulteriori informazioni prima d’agire cosa accade? iernotte partono poliziotti e politici per l'ispezione cara signora nella sezione di periferia dove per paura un addetto muore perchè cala la produzione? no dicono che muore perche è l'amante della moglie del capo! un vero dramma che si paga col sangue allora chissà quanto sangue c'è per la strada? tranquilla l'assassino lo prendono stamane e stasera i compagni di partito lo suicidano ma il volantino parla di alluvione di sangue per la strada! è il volantino dell'opposizione signora per carità di dio nascondilo! ma dice che stanno lavando le strade del sangue appiccicato al fango! certo perché i nostri fanno l'ispezione durante la tempesta signora mia l'opposizione blatera si sa ma noi si fa chirurgia preventiva come sempre e le studentesse che manifestano da ossesse portano discredito al partito al governo? tutte normalizzate! e i potenti di turno sorpresi a rubare? normalizzati di conseguenza e solo per salvare l'apparenza poi si riabilatano più in là! e la nostra carriera? salvaguardati padri e madri in carriera a sostituire i ladri si sa come vanno queste cose certo passa la buriana e torna la puttana! dici? da sempre va così niente concorsi per non far entrare gli intellettuali si sa sono bacati


e giù nomine ad personam! ci fanno tutti capi e prima dell'estate si festeggia il nostro presidente nuovo che vuoi? e si canta nasce un altro frate brodo lungo e continuate che bellezza il posto fisso! signora bella lascia perdere per favore ci dicono cosa e come fare e per noi non c’è da preoccuparsi ora c'è da fare questa firma urgente per il piano verde cos'è? che dice signora? è di certo la tua delibera di dirigente bell'e pronta! ma se parla di bambini che fino alle vacanze estive non possono giocare per le strade perchè c'è l'ozono ma dopo l'estate? forse li mandiamo nei campi di normalizzazione per imparare a ubbidire! per dopo l'estate aspetta la circolare e la delibera la ribattì così e me la porti a firmare! babbo stamattina perché non mi telefoni? c'è subbuglio in ufficio stanno tutti ad aspettare l’ordine di scuderia prima di scappare anch'io t’aspetto quando scappi? però vuoi ascoltare questa mia canzoncina babbo? ti ascolto dimmela! in questa meravigliosa giornata il sole brilla come un miracolo sulla strada il merlo nell'orto quando arrivo resta il passerotto beccheggia mi siedo felice sull'erba e sento la primavera che stavolta è quella vera e io non voglio andare a scuola! babbo la scuola quest'anno finisce presto perchè il maestro dice che è normalizzata te vuoi che ora la racconto la mia avventura del giorno della scuola mia? amore me la racconti stasera io lavoro nel pomeriggio te resti a casa con la mamma e puoi giocare quanto ti pare e non ti preoccupare per la scuola che finisce presto così potete andare in vacanza al mare prima te la mamma e la tua sorellina sei contenta? si! brava è bello iniziare con un sì il tuo gioco! come quando mi dai il bacio prima della scuola e mi dici che è bello iniziare con un sì la giornata come fa il Cantastorie? certo ora vai a giocare e poi a metà pomeriggio ti mando il bacino per telefono buonasera a tutte le belle bimbe d’amore della casa! buonasera babbo ce lo racconti chi è il Cantastorie che inizia con un sì la giornata? il Cantastorie greco è un poeta incantato dalla Bellezza che gli fa venire l’ispirazione suona uno strumento fatto da un guscio di tartaruga pizzicando le corde con un peltro ogni Cantastorie va a Delfi per fare la gara canora in onore di Apollo dio della musica della luce e della divinazione chi vince la gara di canto del tempio di Delfi riceve in premio un cesto di fichi e la fama per cantare su tutte le piazze di Grecia questi cantanti per tradizione sono sani e belli e si dice che Omero viene escluso dalla gara perché è cieco


babbo cos'è la divinazione? sì come dice la Treccani l'Antenato Greco pratica il culto di Apollo che ha approccio misterico nelle scelte della vita d’ogni giorno e ricorre ai culti e ai riti segreti cioè una persona che vuole una predizione della propria vita o anche una città-stato greca per fare pace o guerra va nel tempio del dio Apollo a Delfi e alla sacerdotessa chiede un oracolo e per ringraziamento lascia una offerta il Cantastorie di solito offre un agnello una città offre oggetti stupendi di bronzo d'oro cerco di spiegarmi meglio l'Antenato greco per fare o non fare una scelta per prendere un decisione importante della sua vita ascolta prima ciò che dice la sacerdotessa del tempio del dio Apollo a Delfi perchè Apollo è il dio positivo della luce ch'eleva e dà forza e serenità all’uomo vissuto prima sugli alberi e nelle grotte e dopo nelle città e che perciò vuole imitare il dio Apollo nella sua vita con un slancio verso il cielo come una Torre di un tempio di una delle divinità adorate o come un Albero che cresce alto e forte nella foresta e il Sole al mattino gli bacia la testa così questo elevarsi dell'uomo greco verso il dio Apollo lo conforta nella sua fatica quotidiana di vivere e gli dona salute forza e godimento dello spirito in più i romani accomunano il culto del dio Apollo e di Helios dio del Sole perciò si può dire che Apollo dio musicista e cantante guida gli uomini di Grecia e di Roma verso un mondo di luce e di fede e quindi di fiducia in sé stessi uomini positivi come il dio Apollo che emulano e con cui si identificano e aspirano a farsi vivi e veri uomini distaccati che mai s'arrendono di fronte alle difficoltà e in particolar modo il Cantastorie che è sano bello contempla i templi si ispira alla Bellezza e la canta nelle piazze per modellare l’uomo greco al dio Apollo per elevarlo al cielo insomma l’uomo che vola babbo? infatti si dice che solo chi ha coraggio e affronta le difficoltà più grandi positivamente ha le più grandi ricompense dalla vita cioè vede com'aquila le cose dall'alto distaccato voglio dire anch’io grazie Apollo! bene lo diciamo tutti insieme grazie Apollo! venite vi dò il bacino della buonanotte però prima ci racconti una storia? quale? quella che scrivi stasera va bene? ma è un abbozzo di racconto a me piace babbo! anche me piace babbo! se vi fa felici amori miei va bene! c'è un signore di nome Volo che nel sessantotto muore in una manifestazione di cognome babbo! certo amore faccio confusione tra nome e cognome ma che nome ha Volo? ricordo che si chiama Pietro! Pietro muore ma l'ombra sua resta in sospensione


per un fiat che equivale forse trent'anni del tempo della terra e poi d'improvviso come quando sul monte la neve si scioglie al sole o nella valle la nebbia si dirada non si capisce bene l'ombra in sospensione vede come una specie d'utero caldo della Madre Terra lieve da cui fuorisce una specie di figura umana opaca di sesso maschile pare claudicante che procede senza meta finchè si ritrova nel luogo dove Pietro muore nella manifestazione e s'infila nel corpo morto che subito s'alza e cammina ma poi vede l’ombra Pietro in sospensione e si congiungono e questa tripla figura che chiamiamo Ologramma decide di tornare a casa sua e guarda e cosa vede? cosa vede babbo? non dormite ancora? va bene continuiamo! vede il mondo che cambia continuamente! mboh! mboh? tutta la gente è arrabbiata! mboh! mboh? e lo tratta male senza ragione! mboh! mboh? la gente non crede in un nuovo domani! mboh! mboh? qualcosa deve accadere! mboh! mboh? in un momento o l'altro! mboh! mboh? e tutti stanno ad aspettare! mboh! mboh? datemi il bacino della buonanotte amori! mboh! mboh? finisce così la storia babbo? mboh? mboh! no di certo ma ora vado a dormire e la storia ve la continuo domani sera! mboh! mboh? Buonanotte bimbe belle amorose! mboh! buonanotte? non è giusto però babbo! ce la finisci la storia di mboh babbo? va bene! datemi il bacino della buonanotte e tutte e due sotto il letto e continuiamo! siamo al punto che la gente non crede nel domani e tutti aspettano non si sa cosa l'Ologramma comincia a guardare coi suoi occhi e cosa vede cosa sente? mboh! come vivo in quest'oggi nuovo e vecchio insieme? si chiede Pietro mentre fa lezione è una specie di rivisitazione insomma! gli dice una mamma che conosce già la storia ma breve perché questo mondo peggiora! gli suggerisce un'adolescente sfiduciato e senza malinconia e nostalgia per questi tempi bastardi! gli butta là un disoccupato


è un'osservazione del presente visto due volte dalla stessa persona la persona reale fatta della congiunzione dell'ombra di Pietro tornato ad abitare il suo corpo prima vivo e poi morto nell'autunno del sessantotto con dentro quella persona opaca zoppetta dell’Ologramma che veste solo mente e cuore con la sua pelle d’energia fosforescente! minuziosamenre argutamente gli spiega la donna in carriera ma che vuoi capirci te deficiente svenduta puttana! l'attacca la femminista storica non dica le brutte parole! la redarguisce la spazzina che lavora poco lontano in strada stai zitta stupida analfabeta serva sfruttata e puttana legale di moglie onesta come ti risulta dal certificato matrimoniale! le risponde la femminista incazzata fatela finita vecchie galline! l'interrompe la modernizzata destrorsa compromessa e falsificata segretaria in sostituzione della titolare gravida a ripetizione tanto ha il posto fisso signore abbisogna una normalizzazione del dibattivo! conclude il rettore che fa finta d'essere responsabile e interviene d’imperio nella discussione ma tutti lo zittiscono dandogli del vecchio caprone maiale ladro di galline e puttaniere oddio! ora mi sfogo con le bimbe? e meno male che s’addormentano all’Ologramma! cucciole belle vi continuo la storia di Pietro Volo che ritorna ombra! c'è l'attore lindo delicato ma pieno di vigore che declama sulla scena con voce ispirata il mio dottore così mi descrive Pietro suo coetaneo è fin da piccolo irruente generoso un vero capo poi quasi decenne parte lancia in resta il dì di festa e per strada trova il Merlo Parlante quanto sei bello! gli dice nobile signore che ti fa male il cuore? gli risponde l'uccello e se posso mi piace proprio sapere che vuoi fare con questo spiedo di Don Chisciotte di certo è una maschera del sessantotto morto e sepolto e se la metti per non passar da matto qual sei veramente t'assicuro che ti va bene come protezione a teatro la gente applaude l’attore che veste il saio di Matto innocuo basta che diverte e fa ridere la gente e se posso signore le voglio dire pure ch'è meglio Matto creativo che Servo del potere così lei diventa primo attore famoso e ricco che recita quel che vuole e dove vuole e da bravo ricco può rubare al povero al demente e nessuno le dice mai niente e anche se violenta è assolto dall’ignorante che l’ammira gran Capo macho che fa molto sesso e questo basta al Popolo Bue per vedersi Dongiovanni dacchè s’identifica col Capo! ripenso al mio collega che per farmi incazzare m'inventa la sua cazzata quotidiana professore caro lei allo schiavo piace il padrone sennò si fa Spartaco in arme come alla femmina piace il soldato e lo reclama la troia come al sadico piace il masochista! come a te culattone eterno attorebprincipale in veste di Leccaculo flessibile piace il potere di turno te impotente imbelle che sei la Merda Onnipotente la iena che ride di Pietro Volo morto per l'ideale e non capisci che senza la rivoluzione d'aggiornamento sociale d'ogni generazione la comunità d'appartenenza retrocede degrada e muore! accidenti son ripartito per la tangente! meno male che al Merlo Parlante già dormono intanto rumoreggia la platea un lancio di pomodori e si chiude l'assemblea l'attore lindo e delicato che gli piace tanto il teatro è buco


e resta solo a declamare tutto beato così il Merlo incantato lo manda a cacare per bocca del suggeritore ovvio il genitore che non sa mettere ordine in famiglia va a scuola e insegna all’insegnante come mettere ordine in classe poveri eroici insegnati lasciati soli a dare l'esempio? in silenzio fanno tutto quello che possono fare il docente è un Precario insegnante inadeguato perché male reclutato male addestrato male pagato per la lotta contro l'ignoranza infameplurigenerazionale voluta dal potere le battaglie democratiche del sessantotto per la scuola sono un ricordo ormai e la società civile porta la responsabilità dacché non gliene frega niente di migliorare la scuola e intanto e l’Italia del domani non la fanno gli italiani ma la tv di Berlusconi garantita dalla dabbenagine di compagnucci della parrocchietta e consociativisti vari il declino si verifica dentro la famiglia s'è più povera dà meno importanza alla scuola che alla tv e passa questo disprezzo al figlio se i personaggi del piccolo schermo erodono la Bellezza pure la Cultura va a tracollo e questo va a pennello per il potere di turno non è vero? l’Italietta ha fiducia non nel merito ma nella raccomandazione e nel sotterfugio conta solo il dio il denaro che guarda caso al genitore arriva sempre meno e l'accetta stupido che non capisce che dopo questa cura di lui certo non resta granchè non capisce che chi non studia anche se i soldi arrivano presto da lui vanno via presto povero domani dei nostri giovani con povera scuola e ricerca e circondati dai figli di africani indiani cinesi e d'ogni paese emergente tutti determinati agguerriti e spietati perchè conoscono fame malattia morte e sono pronti a coprire il campo di battaglia di cadaveri se necessario dei nostri figli sazi di benessere ovattati irresponsabilizzati ma questa non è Drammatica dice l'attore lindo delicato e tu non sei il suggeritore sembri il grillo parlante! no sei l’Intellettuale mascherato da Merlo dell’opposizione! e il Merlo sghignazzante vola via la storia di mboh come finisce babbo? già ierinotte v’addormentate col Merlo Parlante! la storia famosa di Pietro Volo finisce a teatro e così la canta un attore lindo delicato la storia ve la racconto alla memoria di Pietro Volo una persona veramente dabbene come dice la gente uno dei rari grandi veri Capi che contano poco in apparenza e ci s’accorge di loro quando vanno via allora se ne sente la mancanza e loro mai lo sanno perché Pietro Volo non lo sa che è un grande Capo babbo? Pietro muore nel sessantotto e ritorna Ologramma per sapere che vita gli tocca se vive Pietro è intelligente studia sempre lavora molto diventa Capo di pace bravo amoroso poi lascia il lavoro stanco annoiato e i colleghi egoisti lo rivogliono per lavorare poco cambia lavoro e diventa malinconico mentre il cuore gli si strappa in attesa della Fata perché la Fata non lo vuole? Pietro da vivo cerca la Fata del Colore e non sa se esiste la Fata Ologramma colorata! Pietro schiuma di rabbia di dolore e già da vivo vuole la Fata che non va da lui perchè mai trova la casa del suo cuore e da Ologramma se s'innamora della Fata Ologramma


Pietro perde per sempre la chiave segreta del suo cuore così per paura o scappa lei o scappa lui perchè all’incauto che per primo s'innamora il cuore si strappa disattivato e svapora mentre chi non s'innamora non sa mai cos'è il fiore il frutto il seme d'ogni stagione e cos'è il fiore il frutto il seme d'ogni stagione babbo? è la storia dell'Albero che nasce dal seme e poi dopo il seme prima o poi muore! perciò finisce che Pietro Volo s'incasina entra in crisi e va a fare il barbone e così la Strada lo consola ma pure gli dice per un pò sono io la tua casa e la tua mamma come sono la mamma di chi mi vuole ma dopo torni alla tua ricerca come fanno tutti quanti sulla terra! che ricerca fanno tutti quanti babbo? ognuno nasce per fare una cosa importante in vita però non ricorda e fa la sua ricerca! babbo perché la Fata del Colore non vuole Pietro bravo uomo di cuore che la vuole? è la legge di Eros che lancia le frecce di oro ai simpatici e di piombo agli antipatici quando Pietro si sente solo si sogna la Fata ma teme che non lo vuole per colpa sua cioè si può innamorarsi ricambiati o innamorarsi non ricambiati come Pietro Volo! babbo perché Pietro barbone sogna il Prato che lo vuole? dovete sapere che un giorno Pietro Volo s'addormenta sul ciglio della Strada che lo accoglie casa e sogna che il Prato gli spiega che diventa barbone per l’abbandono della Fata del Colore e poi per depressione abbandona il suo lavoro di ricerca della sua missione in terra ma è possibile il suo ritorno alla casa del suo cuore svaporata con la sua illusione dell'amica immaginaria la Fata del Colore inventata per non sentirsi solo da bimbo quand'è analfabeta povero e ammalato perchè ora è grande e può amare la donna vera amare bimbe belle come voi e giocare con loro a inventare Fate del Colore che amano i bimbi analfabeti poveri ammalati che le amano per non sentirsi soli babbo perchè Pietro barbone quando s’accorge d’essere un Ologramma e s’accascia sul Prato disperato laTerra lo consola lo fa dormire e lo fa sognare cioè la Terra ch'è la nostra Grande Madre ci vuole sempre da vivi e da morti? perchè ogni Prato verde della Madre Terra sa che la vita abbandona chi s’abbandona e così diventa Ologramma ch'è poi una persona che non sogna più come Pietro Volo nel senso che se nessuno lo consola e gli vuole bene ogni essere umano specie da bambino rischia di morire come anche da morto se non si sforza di rinascere diventa un Ologramma cioè un fantasma di sé stesso che vive sempre senza gioia nè speranza giusto come in ufficio se uno non pratica il coraggio di difendere i suoi diritti rischia di farsi Burattino del potere lavora per quattro e non ottiene mai niente per sé cioè il suo cuore l'abita la notte! com'è il sogno del ragazzo che da vivo ricorda chi è ma muore nella manifestazione? vi faccio il riassunto domani alla luce del Sole e se vuole Teti che il dolore umano nel ventre suo di mare affoga per farcelo scordare eppoi lo sapete che non si raccontano cose tristi prima di andare a dormire 3.Il Guerriero dello Spirito della Penisola del Sole, l'Emigrante, il Capo di Esperto di


ricerca sociale, il Quadrato del Potere Grico (Fratelli Alberi a voi che nel cielo svettate e che padri siete a tutti i bimbi abbandonati e fari ai senzacasa ulcerati la Notte illuminate della spenta civiltà di consumo genocida chiedo i vostri occhi per vedere dove nasce il Sole l’unico dio capace di fugare i ricordi dell'errore in quest'alba lavata che spegne i colori di noi ultimi Eroi di schiuma passata!)

quale canzone volete stanotte?


babbo ci canti tutte quelle vecchie e tutte quelle nuove? va bene bimbe belle della vita stanotte vi canto la canzone del Guerriero dello Spirito della Penisola del Sole ultimo pirata del Mediterraneo! c'è un Guerriero che parte dalla Penisola del Sole per il suo viaggio che dura ancora dopo un naufragio approda su una spiaggia bianca e parla così agli alberi di pino della foresta del mistero del luogo dove sbarca accoglimi foresta per la notte e io ti dono la zattera in cambio per me oggi è festa grande la sento nel mio cuore e non so perchè parto tanto tempo fa per amore a che età più non ricordo da sempre inseguo un sogno che ancora non si svela e sbaglio direzione ogni giorno ma il cuore mio è già pronto lo sento a tornare dal punto da cui parto il vento salso che la pelle m'accarezza ringrazio e la fresca brezza che mi porta l’odor di labbra che bacio solo in sogno l’amore di Teti mi guida dall’alba al tramonto e non mi sento solo perché lo so che dentro sono tutto il mondo che sulla scena canto nel mio viaggio terreno mi nutre l’alito del Padre d'Universo d'Universi tutt’uno con tutti e ciascuna creatura e a lui ogni sera un canto al cielo sale del mio ringraziamento per il desco grato che ricevo prima che m’addormento perchè senza posa con mano gioiosa reggo la lancia d'Atena con cui segno la mia via sulla mappa terrena ecco segno in rosso le sette grandi città in cui vivo nei continenti ch'attraverso sei grande dice Lucia che da piccolo m'alleva lei parla con la voce dell'amata ch'ama mentre l'abbandonata sempre m'abbandona io t'accolgo Grande Spirito che mi chiami fratello quando la tua prateria cavalco fiero guarda questo è il disegno americano più bello che ti raffigura che abbracci il cielo osserva l’itinerario mio dalla Piana a Zurich a Roma da Paris a London a New York e poi a Banckok Istambul e Cairo e ovunque mi conduce lo spirito mio di randagio finchè in terra del Rinascimento sogno per un momento l'abbraccio amico dell'erede del fratello erede dell'Antenato mio da cui giovinetto per sopravvivenza m'allontano e subito Atena mi strattona dacchè sfuggente mi guata l'avido tosco sospettoso ruvido angoloso infetto dalla peste della distruzione che opera la malattia del cuore assente il sessantotto di rinascita mi salva e nel periodo della repressione mi destina al Sogno e al Vento di gioia continua per il sorriso di due figlie che m’offrono pane d’amore abbracciate alla loro Piccola Madre che offre loro latte caldo di poppa quotidiano perciò io cado in ginocchio e la sorte ringrazio a capo chino muto grazie che m'accogli foresta del mistero a te solerte compagna per un pezzo di strada appena sveglio giuro in tuo onore di cantare le più belle ballate del Cantastorie matto amorose piccole fate in braccio alla Notte che cura le ferite voi già dormite in pace! non basta una vita a cantare le storie delle due Grandi Madri sorelle in amore e delle loro creature di terra e di mare il Cantastorie folle di dolore pel mondo crudele dell’Uomo sogna l’incontro con Gea e Teti che purifica lo stesso incontro che io ora ho con voi mie due piccole affettuose Figlie della Vita addormentate nel vostro magico cestino vi voglio dare tutto l’amore che chiedete


finchè rose diventate potete spargere il profumo sul vostro cammino sempre ogni padre lavora come ciuco finchè ha vita per riparare al meglio i suoi figli dal fetore dei frutti assassini della bacata mente umana che impesta la vita terrena perchè ci si nega di vedere che in ogni e ciascuna istituzione dell’uomo impunemente s’uccide in continuazione l’anima d'un fiore che vuole sbocciare sul Prato dell'Amore accade per colpa d'adulti inadeguati distratti assenti sadici masochisti che allevano un minore lo spregiano di fatto in ogni sua espressione e peggio li chiamano scemi idioti finchè le vittime inermi offese prima o poi si convincono di esserlo per davvero cioè un minore Prigioniero d'un tale mondo torturatore l'unico che conosce e l’assassina è un depresso Schiavo che spia dalla finestra il ritorno di genitori che sa l’abbandonano se lo scaricano in colleggio sono teneri con lui corruttori sadici e pedofili mascherati d’abito talare tutti pseudoformatori che infestano le istituzioni in veste di precettori disonesti guardiani correttori e se l’innocente non sottostà alle loro sevizie allo stupro l’Assassino d’Anime di turno lo terrorizza con la ricattatoria tiritela nessuno ti vuole ti protegge ti nutre ti cura e t’ama come me e mai nessuno da qui ti porta via perchè i Ritardati come te presto ci muoiono! come il tuo amico del cuore che ieri per paura s'impicca stupido Ribelle crepa di fame e di fatica per punizione eppure non smette di fare ciò che vuole e non ubbidisce e si rifiuta di servire in silenzio il suo Superiore! povero Contadino Ignorante che grato raccogli i frutti delle Grandi Madri per nutrirci al tuo piccolo che va a Scuola del Padrone gli fanno fare l’esame col figlio del ricco! e siccome lui proprio non le conosce certe parole lo mettono in istituti e corsi speciali lo si dichiara Ritardato e resta lontano dalla casa dei genitori assennati ruvidi amorosi povero solitario contadinello educato dall’alba al tramonto dall’Armonia Universale e incappato nella rapace Consociativoliberaldemocrazia reagisce s'è fortunato s'adegua Lavoratore Castrato a vita sotto protezione statale o d'altre istituzioni similparassitarie assimilate altrimenti tenta di sopravvivere d’espedienti Servo di sordidi arrampicatori sociali politici corrotti crimininali mascherati da figure benedicenti che sfruttano solo la gente da massa di manovra a fini personali economici e di sopraffazione del debole e se l'orgoglio perdura è espulso vuoto a perdere con gli altri soprannumerari affamati emigranti in Paesi Nordliberalcapitalisti e Sudschiavopostcoloniali e là multinazionali l'usano Schiavo per lo sfruttamento di rapina primordialviolento di dignitose genti e magari addetto alle miserabili pratiche d'espianto d’organi per ricchi prelati capitalisti malati e vecchi assassini che impestano di dolore il pianeta blu credendosi immortali! l’Abbandonato resta per sempre prigioniero di sé stesso e del padrone ma se per accidente è intelligente e trova la forza di conoscere sé stesso e verifica sempre lo Specchio Riflettente diverso da quello da giostra deformato deformante allora deve decidere se mascherarsi da dimesso o Ritardato innocuo per sfuggire o intenerire l'assassino ladro oppure se non si fa Ribelle o Disadattato o Barbone diventa Criminale così pernicioso da schiavizzare per vendetta lo Sfruttatore o se Atena l'aiuta diventa il gran Genio senza rivali intoccabile aquila che vola regina


del cielo oppure giaguaro il più veloce la terra appena ad accarezzare! straniero fra straniera gente l'Emigrante maschera a vita si fa profilo basso o feroce esprimendo così la volontà adulta di sopravvivenza fortificata dalla pratica estrema secondo la tempra personale di dominare o subire la sua paura secondo l’epoca e il tipo di società umana che sempre ovunque l’assassina e l'assoggetta Schiavo nelle cosiddette Societàliberaldemocratiche tre specie d'individui marciano affiancati Capi e Comandanti che regnano sull'informe truppa senzanome aggredita da Parassiti Spie Ladri Assassini tutti disposti a irregimentare quei vil Popolibuemigranti Schiavi di sé stessi e del potere oggi come ieri sfregiati nel corpo e nell’anima da oscuri laidi Padroni ladri di vita protetti dal loro potere malato di paese ospitanteoccupante che li sfrutta sì che mai quei deboli vinti mai riescono nè accettano d'integrarsi per quel loro passato che sa d'Emigrante di vergogna per quel Padrone Cannibale che ancora ripete puzzi di povero straniero e d'origine meridionale quindi mafioso sempre e comunque senza sapere che nasciamo nella culla della cultura d'Occidente di cui questi Barbari malnati si fregiano dirsi difensori primi l'Emigrante sogna che cammina la testa girata a fissare la morte che l’insegue di là la gente lo sta a guardare senza salvarlo mentre violato nel corpo devastato nella dignità nell’integrità personale fugge disperato e capisce che per sopravvivere deve scegliere la maschera del luogo non la pratica dei valori! questo incubo ricorrente lo rende insonne disturbato dalla tragica sofferenza psichica e dalla rabbiosa reazione cha pazzofurioso lo fa ogni volta che avvampa di disperata impotenza quando pensa all'ingiusta etichetta che l'identifica difettosoinvalido perchè soffre di silicosi o per colpa dell'amianto come da certificato di questo Stato criminalcattocomunista dopo che permette la sua mutilazione e il suo degrado personale e di nucleo sociale per motivi di sfruttamento anziché alfabetizzarlo quale minore della classe disagiata chè costa meno la repressione di classe con etichetta di poveroritardatoinvalidomalato cioè inadeguato a vita del carcere all'incazzatogiovaneintellettualribellerivoluzionario per l’abusato sociale è un ossessione sia la falsa etichetta d'invalido che sogna la sua cartella clinica polverizzata in un rogo che brucia il suo dannato ospizio o l'ospedale con dentro tutta la burocrazia lercia assassina sia la qualifica di asocialedisadattato al meritevolescomododisoccuppatogiovaneacculturato con ugual destino dell'immigrato lotta mortale o fuga ma per praticarle serve l'addestramento alle armi o alla corsa la ladroliberaldemocrazia lascia un'unica strada da seguire un'unica risposta da dare! solo per tutta la vita e senza prole chè non gli regge il cuore crescere figli a lui eguali e cambiar nome città nazione se tanto può per spezzare ogni evidenza e il legame che alla tortura lo collega di nascere italiano e se la fortuna l'assiste sogna di acquistare almeno il luogo che lo nasce raderlo suolo e sopra buttarvi il sale per fare il deserto uguale a quello del suo cuore! così per paura l'italiano vive e per i soldi provenienti da lavoro o da rapina non rileva pur di diventare potente e in posizione inattacabile tale da fare qualora incriminato a


torto o a ragione danni irreversibili allo stato padrone mafioliberalsfruttatore creatore di mostri! non si può passare la vita a far sempre tragici giochi del tiro alla fune e dell'imboscata per vedere chi prevale anziché amare l'altro per quel che è che sa e fa onestamente ponendosi nel rapporto apertodisponibile collaborativosolidale fattivoutile a sé e all'altro accetto da amico non nemico! ma questo richiede l'addestramento alla pratica della conoscenza diretta di sé stesso quale priorità personale e all'amore se possibile e sempre alla solidale collaborazione tra conviventi per la creazione di un'esistenza gioiosa sul Prato della Vita dove senza violenza crescere figli perchè atrimenti la catena della violenza poi si continua a fare sulle donne in famiglia sui nostri figli e parenti sugli amici su tutti gli esseri viventi per smantellare ogni tradizione e valore umano non funzionale a quest'epoca globale dominata com'è dal solo interessepersonale di marca liberalcapitalisticaoccidentale in espansione e misurato dall'unicoresidualvalore oggi esistente a quanto pare il così tanto amato Diodenaro la Vittima Assassina in terra sempre impera assieme ai Ladri e Criminali di mestiere sui soliti Coglioniubbidientipecoroni almeno api e formiche già nascono incasellate l'umano parassita è uno specialista pernicioso violento di mente fina e di corpo sano e se assaggia il sangue cannibale pio sbrana gli innocenti a destra a manca fino a farsi dittatore d'imperi che impunito sfrutta mutando il destino delle genti le classi sociali e alla faccia della giustizia e del buon gusto trasgredisce a piacere e fa quel che gli pare e decide rapine a sudditi consenzienti riportando fame e morte alla nuova generazione finchè lo scannano? voi pensate questo? allora in piazza l’appendono come un maiale? macchè! la gente sogna d'essere al suo posto e intanto l'imita come può! babbo ora ci racconti la storia del Guerriero della Penisola del Sole e di Pietro Volo? va bene! sapete che il Guerriero dello Spirito della Penisola del Sole è pure un Pirata? Filomena che l'alleva bacia il Guerriero dello Spirito adolescente perso nella ricerca del mistero della vita e leva la sua preghiera all’Astro di Fuoco padre della terra grica è molto presto Sole è solo un lustro dall’ultima crisi che muta la sua vita in un deserto per l'ultimo erede della Penisola del Sole un triste presentimento m'abita il cuore! e infatti l’ultimo Pirata del Mediterraneo muore Eroe Emigrato nel sessantotto! il suo Ologramma che torna in terra a completare la missione da Guerriero leale qual'è aiuta il suo amico d'ideale l’Ologramma di Pietro Volo che ancora non riesce a volare e siccome vogliono per la nuova generazione lasciare un seme dei loro valori e ideali per quando la loro società ingrata non esiste più sulla scena i due Eroi cantano la canzone dell'Albero e in onore dei giovani levano al cielo il bicchiere di vino genuino che tanto conforta


il vecchio contadino che muore! Fratelli Alberi a voi che nel cielo svettate e che padri siete a tutti i bimbi abbandonati e fari ai senzacasa ulcerati la Notte illuminate della spenta civiltà di consumo genocida chiedo i vostri occhi per vedere dove nasce il Sole l’unico dio capace di fugare i ricordi dell'errore in quest'alba lavata che spegne i colori di noi ultimi Eroi di schiuma passata! hai freddi raggi Sole nell'ora del dolore nella foresta filtri tra rami e fitte chiome e più non scaldi il nostro gelido cuore dalle nubi scappano teneri raggi Sole a disegnare appena i contorni di schiere in movimento eppure basta un tuo raggio infuocato a scaldarci l'anca che trema ma è solo l’ultima nostra illusione la giuntura scricchiola stasera in un canto dinoccolato che pende tra alba e tramonto tremolano le spine della cotta di maglia e non ondeggia più la bandiera senza il Vento Fratello di Fuoco mentre c'invii l’ultimo messaggio di pazienza nell'attesa del domani noi due Ologrammi dell'Ideale nel tuo tramonto affoghiamo senza storia da narrare a questa nuova generazione per fame emigrata nel freddo Nord industriale gl’ultimi figli combattenti siamo eredi vani della Nazione dei Due Mari in estinsione! svapora l'Ologramma del Guerriero dello Spirito abbracciato a quello di Pietro Volo Contadino Guerriero mentre così prega Caos Padre primigenio Maestro d’Universi ti ritorno progetto e colore del Guerriero della Penisola del Sole più la pratica sofferta dell'addestramento da Eroe mancata dacchè morto anzitempo nel mare si spegne il mio coraggio inutilmente lunga l'attesa vana d'un segno e poi che la stella polare più non ritrovo capisco da solo che gli eroi devono sparire non è più il loro tempo solo un popolo incivile richiede il loro sangue anche se ancora sempre questo accade! e purtroppo già si dissove il ricordo del Guerriero dello Spirito della Penisola del Sole ultimo pirata del Mediterraneo vinto dal potere e di Pietro Volo Guerriero Contadino Capo avverso al lavoro schiavo e per l'equa redistribuzione dei frutti sudati della terra entrambi morti sentendosi inadeguati ad eliminare l'ignoranza che possiede le genti dell'antico Regno Meridionale forgiato col dolore e il sangue in corsa vergognosa ad affogarsi per conforto nel ventre pietoso del mare l’Ologramma in maschera del Capo Esperto di Ricerca Sociale ombra pudica si fa al dolore degl'Ologrammi dei due eroi morti per il sogno di giustizia sociale che pure lui s'affoga a spiegare in cattedra e perciò muore nella manifestazione e torna a spiegare


per iscritto e sulla scena che figlio e padre d'universo è l'uomo com'è il granello di sabbia e il deserto insieme cioè anche l'uomo è figlio e padre d'universo microcosmo e macrocosmo nella realtà ma in apparenza si percepisce composizione di parti che se una viene a mancare pure l'universo scompare così gl'uomini coraggiosi non fuggono ma restano e osservano il moto d'armonia e d'amore l'eterna idea di programmazione in testa per progetti e azioni che poi tradizioni si fanno ma senza scordare che sulla nostra testa il tempo veloce vola e mentre passa c'atterra quindi bisogna svoltare ed eccoci di fronte a nuovi orizzonti da esplorare chè l'uomo non lo domano fame dolore né morte e che un attimo di pace e amore è così comodo e bello appunto da morire lo percepisce financo l'Assassino d'Anime! per questa fiera giustizia sociale certo è credo vano ideale da sognatore come illusione sono verità e libertà di sperimentare seppur ci fanno forti aquile veloci giaguari balenotteri bianchi pur in corpi deformati come quello di Leopardi signore del bello e del giusto pensare! il poeta rivive in vita la situazione ancestrale dell'Antenato che con le proprie mani Tanato sfida e da solo con le proprie idee sopravvive lasciandoci in eredità segno e significato d'una fede nella vita ben vissuta anche i giganti dell'umana ricerca nell'Autunno della vita capiscono che la Bellezza per l'uomo non sta nella Potenza Ricchezza Gloria ma nella Vita parca semplice pura incentrata sul comportamento condiviso solidale facile a dire difficilissimo d'attuare! perciò niente paura della maschera da presentare all'imbecille di turno per mai usare violenza ma solo collaborazione però attenzione la maschera va subito levata e messa sottochiave perchè s'appiccica al viso e ognuno rischia diventare a vita il suo mestiere il genio come il dio si chiude nel silenzio distante dalla merda quotidiana dopo avere liberato lo schiavo che finalmente si permette l'urlo primale di rivolta per chiedere invano aiuto sulla scena per l'ingiustizia subita! ogni uno tre quattro sette nove dieci anni bisogna recitare la parte opposta sulla scena per esempio quella dello schiavo e non più del padrone giusto per imparare a ripetere e a modulare più e più volte il canto ch'è chiave per tornare alla casa paterna di Caos da dove si riparte per il pianeta blu per sperimentare ognuno e tutti generazione dopo generazione sulla scena spazzini artigiani comparse cantanti solisti direttori che col gesto coordinano l'orchestra che tutt'assieme entra in grembo alla dolce Armonia figlia d'Afrodite e Ares certo coll'aiuto d'Atena mente del padre solerte e provvida e madre la più affettuosa sì che dal balcone del suo seno mentre vola ogn'umano che vuole e lo chiede novello Erittonio può vedere la realtà dei mondi che neanche a sognare ed è così che si scatena l'immaginazione a creare! maschera della necessità Ananke La Misteriosa offre l'amore così imprigiona l'uomo il suo unico dovere la riproduzione cui Hera subito sovrappone quello della fedeltà veleno al momento dell'eccitazione del maschio poligamo per legge di natura che aiuto chiede a Caos Padre Primo distratto sempre muto assente come un bambino dio mutante lo so la pazienza è il prezzo per crescere il cuore per un più grande amore ma perchè mi lasci sempre solo a seminare l'universo dentro e fuori di me? sono un bimbo come te malsorvegliato e inconsciente


che si fa male senza cautela alcuna! perdo la vita per la paura che guata alla schiena o perchè m'è difficile accettarla mia solerte amica visto che se la paura non mi frena riprendo a fare casini a cappellate? io scordo di provocare il nemico e il nemico ignorato non perdona perchè di questo vive e m’atterra alla prima occasione al primo sbaglio o fatale mia disattenzione! non crede più nessuno alla Notte che c’abbandona al dolore innocente che ci risana al Padre biblico che lapida l'adultera pel peccato d'amore che l'abita nella bella stagione! il silenzio d'inverno è continuo spietato crudele la fase della consunzione sgretola il corpo che c'abbandona mentre la mente svanisce è così che paghiamo anzitempo alla Morte pegno e subito soccorre la Notte Madre Prima ch'è per me il sacro ventre caldo che mi nutre e dentro quel ventre lieve di tenebra il liquido amplesso di Teti la Grande m'avvolge che se poi uno non s'accorge nemmeno di tutto questo che vive a fare che esistenza è la mia s'io rifiuto il buio tiepido e il liquido mare di colore che divento l’accetto e oggi pure invito Tanato compagno al mio desco così patteggio il preavviso per quand'è l'ora di partire magari per benevolenza mi promette riscuotere il tutto alla fine della vita mia terrena senza tendermi agguati sulla strada chè mi son cacato addosso l'ultima volta col coma per benevola decisione tua Padre Primo e dell'adorata Notte Arcobaleno alla Femmina Gentile che compagna mi destinate nascono due dolci Figlie della Vita per continuare l’esperimento ora io rifletto e mi chiedo se la paura non possiede l'amato ma solo l'abbandonato da sé stesso e dal prossimo giuro che lotto per le Figlie a me affidate e che io amo fino a sacrificare la mia vita sicchè loro possono continuare l'esperimento del Bello ch'è l'obiettivo comune credo per l'umano anche se ognuno ha il proprio personale sentiero per raggiungerlo forse che già questo mistero prima della nascita Dei Eterni lo svelate? io soffro tanto perchè amo le Piccole Fate affidatemi e crepo di lavoro nell'orto per nutrirle sane e forti pel viaggio personale pur pronto a levarmi di torno appena divento un danno per loro giusto il tempo per abbondonare la scena spegnere la luce del teatro buttare nel cesso il libretto dell'opera che recita il Cantastorie poi raccogliere gli attrezzi un sol ultimo bacio mentre dormite adorate mie piccole magiche Fate con l'augurio di fare questo mondo migliore e oplà ritorno sulla strada al silenzio da cui provengo! babbo rifletti e non racconti più? ci mostri pure a noi come rifletti? gli occhi vispi delle bimbe attendono con ansia dalle labbra paterne la spiegazione ecco così si riflette! e metti loro in mano il gargoyle(1) del “Penseur de Notre-Dame” ora giocano con la statuetta la tua mente paterna osserva le bimbe amorose e s'astrae! il salto mortale dell’Eroe che il moto ferma di Crono Imperatore e la corsa inverte di Padre Destino astioso mentre in braccio finisce a Tanato giovane barbuto che lo vuole tragica la destinazione ultima dell’Uomo Tifeo la stessa fine dell’Uomo Cristobono!


il Cantastorie serba sempre il lieto finale per le gioiose tenere Figlie che la Vita affida e non vuole concludere che già falliscono gl'esperimenti del giovane Guerriero dello Spirito della Penisola del Sole ultimo pirata del Mediterraneo e di Pietro Volo Capo Eroe Contadino e come già chiedono aiuto a Caos Padre Primo d’Universo d'Universi e quanto pregano l'adorata Notte Madre d'Amore la più accogliente che pur non sente entrambi siedono là al Tavolo Quadrato del Potere Grico assieme a Tanato e Destino tutti scordi assenti al di là d'ogni gioia speranza di creazione colore e parola d'amore! e alla cieca spari un'altra storia che il sonno concilia alle Figlie della Vita già in attesa a chi ha il cuore lacero invaso dal dolore come quello d’Achille che muore e volge gli occhi umidi a Teti Madre Liquida che lo purifica e beve quel pianto muto dolente del vinto e col canto del vincitore lo convoglia nel ventre abissale della Notte Arcobaleno che esplode energia di Colore a lambire le chiome degli alberi e le linee dolci carezza delle colline toscane che l'aquila regina del cielo esplora mentre svapora Aurora dolce innamorata ch'urla Amore al Sole neonato che ride in cielo si veste del suo splendore e l'incenerisce e questo il Sole non capisce e nel cuore ardente gli cresce rabbia paura! le stesse che gravano sul cuore di noi eredi del dolore della seconda guerra mondiale scoppiata per la follia di buffoni malati di potere che giocano a scacchiera con la vita dei poveri padri nostri contadini superstiziosi pacifici servi ignoranti e burattini vestiti da soldati fratricidi che non sanno più meravigliarsi dell'immenso fiume Arcobaleno per loro disposto a colori di fuoco dalla Madre Primigenia sul ventre di Padre Urano a comporre questa frase figli dell'uomo si vieta in terra il gioco della guerra l'unica via è quella dell'amore! e tenti povero padre una parvenza di spiegazione con un esempio ricordate Pietro Volo che muore e non esiste più e l'Ologramma viene per concludere le sue imprese lasciate a metà? diciamo che lui è un’apparenza come il moto del Sole voi che siete Bimbe Belle della Vita e vivete con mamma e babbo invece esistete e se volete potete inventare le storie che poi recitatate nel vostro teatrino! ed è così che voi imparate a creare un mondo bello di apparenza ma questo mondo è figlio della realtà d'oggi che è fatta dalle cose belle quotidiane che creiamo perchè bravi e buoni siamo! cioè pian piano con pazienza ci costruiamo il nostro modello ideale di mondo bello e amoroso che tanto ci piace e questo bel modello ci fa vivere bene e in pace con tutti! allora noi siamo realtà e apparenza insieme babbo? certo amori miei ognuno di noi da vivo ha un corpo visibile fatto d'acqua carne ossa e pelle insieme più il cuore non visibile colmo dell'amore dell'universo e la mente pure non visibile piena di tutti i pensieri della vita intera credo che siamo angeli caduti sulla terra ciechi per non vedere le brutture del mondo a voi figlie coraggiose che a me v'affidate narro le storie perchè così potete farvi fate possenti per creare della vostra vita ben vissuta una storia meravigliosa se ci credete perché solo chi crede può diventare fata possente immortale e creare storie immortali le Figlie della Vita amorose come voi credono e così crescono piccole fate destinate a perforare con l’immaginazione tempi e spazi da cui provengono là in fondo in fondo! conoscono verità che nessuno ricorda perchè col tempo svaporano cioè sono vilipese se le raccontano agli scettici e incomprese sono anche dai genitori che non le credono e le accusano di giocare a inventarsele perchè scordano come si fa a farsi fate gioiose


l'uniche a restare immortali poi che buttano i vecchi occhiali che vedono solo dolore! così quelli che non credono muoiono in vita e si trascinano come alberi a metà seccati e questa morte di parti del nostro corpo sempre maggiore sino alla totale consunzione è come lo squamare di un chicco di grano quando si semina in Autunno per dare vita alla nuova piantina che uno si chiede se è la stessa piantina dell'epoca della comparsa dell’uomo sul pianeta perchè quando diventiamo vecchi vecchi di certo tutti squamiamo e moriamo ma una cosa è morire vecchi vecchi e un’altra cosa è andare in giro giovanotti con metà del corpo morto per l'idee serpenti che ci alleviamo nelle nostre menti traditrici del cuore per crescere bene dobbiamo fare le pulizie di Primavera come fa la mamma in casa e e come fa il potatore in giardino agli alberi dolivo e della frutta babbo perchè credono di non potere mai più volare Pietro Volo Capo Contadino Eroe degli schiavi del lavoro e anche il Capo Esperto della Ricerca Sociale? ricordatevi la storia del chicco di grano che dall’inizio dei tempi ad oggi d'Autunno squama sottoterra cosicchè il chicco che raccogliamo d'Estate sfregando la spiga nel campo di grano delle Crete Senesi è lo stesso di milioni d'anni fa cioè immortale mentre sono specie estinta i chicchi fatti pane come quello che tutt'insieme mangiamo a tavola ogni giorno cioè io penso che chi crede in sé e ama mai muore alla vita come per esempio il poeta per fare bello il mondo scrive storie belle della sua immortale infinta prateria interiore e le racconta a chi le vuole ascoltare chi non crede in sé stesso e negli altri per esempio chi non scrive né ascolta fiabe né mai cerca e dà Amore ma sempre distrugge tutto e tutti servo sciocco d'Ares e Tanato non si fa immortale perchè chi è violento non crede a niente e nessuno e trova presto un pericolo mortale o muore di consunzione anzitempo senza imparare a farsi Amore babbo cos'è il Quadrato del Potere Grico dell'Antenato? Maria Giovanna che mi alleva mi parla di questa primigenia generazione di dei che l'Antenato adora per primo dal ventre dell'Abisso Siderale salta fuori il Raggio di Luce che si compone Caos Padre Primo eterno bambino che gioca nel giardino degli olivi a fare pupazzi di terra poi li colora stillandosi sangue dalle vene con uno stilo e l'attraventa nel cielo se gli piacciono a farsi pianeti galassie ogni essere del creato finchè stanco sbadiglia e l'occhio gli cade nella pozza di sangue stillato dalla sua vena e vede un viso chi sei? sono l'immagine riflessa di te stesso bella! ma ti vedo i capelli nerineri e gl'occhi cilestri perchè? è il colore del Cielo che si specchia nella pozza di sangue stillata dalla tua vena! vieni ti chiamo Notte! e le tende la manina per farla uscire dalla pozza ma non ce la fa a tirarla fuori dall'Abisso perchè pesa allora Notte dall'ombellico in giù resti nell'Abisso che ci genera! aggiunge ridendo e Caos svenato cade in deliquio la Notte salta fuori dalla pozza prende in braccio il suo Caos Padre eterno bambino e piano gli canta l'addormenta e lo culla tutta la notte si sveglia Caos ch'è ancora buio si divincola dalle braccia che lo proteggono gioca un


po' poi pensa di ringraziarla per la sua gentilezza e le colora la pancia con la manina rossa del suo sangue stillato per colorare i pupazzi ti chiamo Notte Arcobaleno d'Universo d'Universi le sussurra dopo nove mesi alla Notte nasce un figlio suo e di Caos ha il corpo di vecchio eterno trasecolano i genitori poi la Notte arrabbiata se la piglia con Caos dagli un nome! e fagli un regalo per essere nato! Caos capisce che non sa che anche lei riceve il regalo per la sua nascita e se la ride lo chiamo Destino! le grida poi si guarda intorno e prende la Ruota della Vita appena creata e il regalo per lui è questa Ruota della Vita d'ogni creatura visibile e non visibile! dice e Caos si rimette a giocare coi suoi pupazzi mentre pian piano la Notte s'avvezza alla cura di Destino vecchio Primigenio che borbotta frigna sbava e chiama imperioso la madre sorella schifoso! vuole gridare la Notte a quel dio cui s'affida il destino d'ogni essere vivente interdetta indietreggia si vergogna madre pietosa prende la mano rugosa il dio dorme poco distante al gioco intento Padre Caos bambino ride senza ragione ciabatta canta su pupazzi diventate bambini divini! volate ad abitare pianeti! su mangiate la pappa e scordate me e questo giardino! e fate ogni giorno l'esercizio della pulizia del cuore così resta color dell'albore colore del cuore d'eterno bambino divino che scrive fiabe le dipinge e le canta alle piccole fate che restano così ben nutrite e creano nuovi pianeti di pace ma se la pulizia i genitori e le piccole fate non le fanno ogni giorno babbo? pure loro creano altri pianeti della guerra com'è l'Italia ch'amo dove pianto il vostro giardino a terrazze in fronte alla Certosa e come Caos gioco con la terra e invento queste storie per voi sul bel pianeta di Gaia fatto di pace e di guerra per colpa di adulti umani matti e pure zozzoni con tante idee sporche in testa piena di serpenti come la Medusa la ricordate bimbe la storia della Medusa che vi racconto nell'orto dei ciliegini? ma le bimbe già dormono beate fra le braccia del loro Padre Terreno Inadeguato! babbo che fa la Notte col suo figlio Destino che le nasce vecchiovecchio per sempre? fa quel che fanno tutte le mamme l'allatta lo coccola gli canta storie solo che questo figlio gli fa proprio schifo e appena può si nasconde a sognare l'amore che non ha e s'incinta da sola e dopo nove mesi le nasce un figlio con un bellissimo corpo di giovane barbuto forte e lei madre felice corre da Caos ch'è suo padre e marito primo per presentarglielo ecco il dono anche per tuo figlioTanato! dice Caos e porge alla madre due bellissime ali e una bilancia che lei offre a Tanato poi Caos si china sul neonato e gli spiega il suo ruolo di distruttore e creatore insieme hai il potere di vita e morte sui viventi della terra così morti i padri in guerra e in pace in gioia e in dolore innocenti e colpevoli i figli possono ricreare un mondo migliore! la Notte osserva i due bimbi felici pazza di gioia ringrazia s'alza in volo trascinandosi dietro l'amatoTanato e d'allora la Notte prende gusto a procreare da sola i suoi figli! e le nascono Ipno ch'è “il sonno”i Sogni le Esperidi che vuol dire “della Sera” le Morti Violente Miseria Nemesi Frode Vecchiaia Eris ch'è la“discordia” e forse le Moire e tanti altri figli partorisce


finchè un giorno stanca di tutto questo “fai da te” si sente aperta a nuove esperienze e s'innamora ma è già l'ora di dormire! bacino e a letto! domani sera vi racconto di chi s'innamora vi continuo la bellissima storia della Notte Madre Primigenia la Notte va nel giardino di Caos e lo trova che salta di gioia mentre soffia su una palla di fuoco che stringe tra le manine finchè sfiatato prende la rincorsa e la lancia in cielo urlando vai Sole mostra alla Notte il tuo potere! e nel cielo il Sole si veste di tutto il suo splendore mentre il giardino a terrazza di Caos si mette a ruotare intorno alla stella di fuoco e dietro a volo la Notte innamorata insegue il Sole e gli urla Amore! il Sole a sentire la prima volta quella bellissima voce e quel nome barbaglia di piacere e quando giù gli occhi volge grato vede la dea nera incantata che sbianca e muore interdetto confuso nel cielo tutto il giorno il Sole piange lacrime di fuoco finchè stremato piano s'accascia sul sentiero del cielo la Sera che passa gli s'avvicina discreta e gli chiede stai male? voglio morire! risponde il Sole vuoi spiegarmi perchè? stamane una dea mi chiama Amore io non so cos'è ma mi fa sentire bellofortepotente mi volgo a guardarla per ringraziarla l'incenerisco e lei svanisce e muore e voglio morire anch'io senza più luce e calore il Sole pian piano spegne il suo cuore la Sera si commuove e mentre gl'apre le braccia a conforto Notte si muta e tutta la notte in grembo accoglie il Sole che muore e per la prima volta la Madre Primigenia sente tutta la notte ardere il suo ventre Arcobaleno dacchè la nutre il dio del fuoco nel mentre lei con passione nutre l'amato Sole ch'ogni momento diventa più potente di prima finchè l'esplode dentro corre corre il Sole del secondo giorno sul sentiero del cielo e alla Notte grato si volge e incenerisce la Notte che si muta Aurora mentre scolora e muore! nel cielo interdetto confuso il Sole tutto il giorno piange lacrime di fuoco... il cuore sporco come il bagno sporco dell’Imperatore che la Maria Luisa vede a Siena dopo il Palio PietroVolo è un bravo Contadino Capo degli schiavi del lavoro ma non fa le pulizie di mente e di cuore erchè è ignorante e non sa come fare anche il Guerriero dell’Isola del Sole ultimo pirata del Mediterraneo muore perchè lui appartiene alla guerra perché nasce in tempo di guerra quello sa fare e quello fa il Capo Esperto di Ricerca Sociale sceglie prima la pace poi impara a leggere scrivere e a cantare le storie inventate alle piccole fate ma ancora si lamenta chiede aiuto agli dei ancestrali senza capire che a quarant’anni deve inventarsi i suoi universi da solo come Caos e dipingerseli anzichè rompere le scatole a Antenati e Padri che già così virile lo fanno e lo dipingono con i migliori colori che hanno e poi lui non sa che alla nascita la Fortuna di passaggio si scapriccia a baciarlo più è l'unico in famiglia ch'eredita l'allegro spirito bambino dell’Antenato Primo che


già l’aiuta a giocare con la Fata del Cestino che si commuove lo porta a casa da ferito e a conforto gli cresce due Fatine belle brave buone intelligenti forti sane gli occhi ridenti luccichio delle stelle! e allora così canta il cantastorie scusatemi piccole fate perché m’attardo a giocare è il dubbio della mente che mi tarpa il volo ma appena scorgo gli occhi vostri di fresco laghetto infantile allora ritrovo bussola e direzione sapete io rinasco per voi! piccole fate mi fate giocare con voi? si? che bello! finchè credo di volare lo so io volo magari finisco spiaccicato al suolo e non posso più cantarvi la canzone della Notte che vi traghetta insino all'alba nella sua barchetta ma chi se ne frega! se cado io mi rialzo per il vostro amore e così v'invento un'altra fiaba! anzi il prossimo giorno di festa che non andate a scuola inventiamo ognuno una fiaba nuova e poi le dipingiamo e le mettiamo insieme per la recita finale e la mamma premia i cantastorie i direttori e i pittori delle scene e il pubblico in sala!

4- Icaro del Salento, il Teatro di Caos, Occhi di Luna, la Casa Paterna, il Guerriero


che muore (il figlio l'aiuti a crescere a modo e se ne va gridandoti vendetta se lo lasci andare anzitempo muore tenerello sotto l'unghia del falco o povero tutta la vita alleva lo striminzito personaggio del fringuello addetto sulla scena a ramazzare il palco lontano dal canto mattutino del suo cuore ben disposto che gl'indica la via dell'attore principale e l'amore per la recita continua del suo sogno impossibile ancora e sempre pare e pi첫 non puoi aiutarlo! e se ti vive accanto misera trascina la sua vita che l'impotenza tua registra che l'Alba ride col viso della Sera rattrappito!)

la prima volta tocca a te raccontare la storia babbo!


ce la canti adesso la storia del cavaliere fra i marosi che salva Icaro del Salento? si! se mi faccio mortale lo sono e in voi non sveglio l’immortale che vola e allora avanti assieme agli dei urlanti amorose Figlie della Vita canta il Cantastorie eccitato sul palco traballante del teatrino rattoppato alto il canto di Icaro fra i marosi rincuora i cuori trepidanti dei marinai falciati dai fulmini della tempesta estiva iniziate la pratica dei Guerrieri figlie e figli della Terra dei Due Mari! femmine e maschi grichi forza col canto d’iniziazione dei Guerrieri Lupi della Piana! io divento cuore di bimbo in braccio a Gaia che m'ama io divento uovo iridato al sicuro nel ventre di Teti io divento pesce e l'acqua è la mia casa e mi piace io aquila reale mi faccio Dio della folgore e Angelo dei cieli e Cristo del perdono io divento fuoco di maremoto onda titana che travolge ogni flotta nave e pirata violentoassassino e fa tornare il sorriso di bimba alla Fata del Colore che mi vuole non c'è elemento a me avverso perché io ogni elemento divento visibile e non visibile sulla riva del Salento in fiore io Guerriero della Piana divento te sei Guerriero della Piana babbo? si sono Guerriero dello Spirito della Piana bene e ora continuiamo il canto insieme! perché non sono Figlia Persa della Vita se io voglio divento Madre Prima d’Universo perché non sono Figlio Perso della Vita se io voglio divento Padre Primo d'Universo perché io amo e divento amore e gioia che inventa ogni giorno il mio cuore di Caos perché io divento libertà giustizia e verità ch'abbelliscono la strada dell'uomo e Fratello mi chiama la Conoscenza e mi racconta che in terra per l’umano non c'è fortuna o fato non c’è peccato colpa né pentimento alcuno d’Antenato non c’è origine umana nè divina dell’anima né risurrezione del corpo c'è solo vita e morte che regna sul pianeta del dolore che faccio pianeta della gioia se la dea Armonia m'accetta così grato faccio la scelta dell’uomo d'amore che il male rifiuta e il dolore dell’Innocente e lotto Guerriero di Pace avverso il Fratello LadroParassitadiVita che snatura Fede e Scienza sovverte ogni Legge di Natura condanna l'Uomo e la Terra insieme schiavi del potere dell'uomo e finchè dura questa brutta storia io mi faccio Uomoliberofeliceinnamorato dellaVita Icaro rinasco e volo con ali vere! sei Icaro del Salento, babbo? amorose chi nasce in terra di Salento si fa Icaro del Salento chi nasce in Toscana si fa Icaro di Toscana se vuole! babbo perché mettiamo le lucine del presepio nel teatro di Caos? le luci sul palco creano aria di festa per i personaggi Ologrammi danzatori che cantano e suonano tamburelli del Cantastorie di piazza che recita i miti greci per istruire gli attori della rappresentazione del teatro di Caos Padre Primo che nel Giardino della Creazione fa i pupazzi di terra e dopo del suo sangue li colora prima d'attraventarli per le Galassie in fiore


certo i giovani Ologrammi umani sono comparse che non sanno recitare storie intere ma solo parti in cui per passione s’identificano e il loro cuore tesse musica divina con l'energia delle emozioni che si muta Luce di Vita e Immagini per gl'Ologrammi attori che diventano fosforescenti e non si spengono per quasi cento anni finchè tutti attori e spettatori scordano di rappresentare i personaggi di terra disseccata al Solleone statue d'eccelsa divina perfezione che Caos impasta e colora col sangue e vivifica con l'alito nel suo teatro dove li osserva se ride felice e li lancia per la loro destinazione galattica a rappresentare la parte appresa fino all'estinsione del loro seme così che i loro figli e i figli dei figli dei figli possono continuare la recita della parte che credono sempre di creare loro mentre è l'opera di Caos a noi tramandata attraverso le Leggi di Natura perchè ridete bambine? perché noi vogliamo fare quello che ci piace vogliamo inventare la recita tutta nostra! che bello! allora sfascio questo teatro finalmente e lo rifate da sole o con la mamma babbo la mamma dice che te devi riappiccicarlo di nuovo il nostro teatro! no! lo riappiccichiamo insieme va bene? perché? perchè ci divertiamo di più a fare le cose insieme non vi pare? sì sì babbo lo facciamo insieme! Caos nel sonno se la ride mentre all'ultimo Ologramma Cantastorie dice ogni Ologramma umano non sa ch'è il riflesso di me stesso nel mio sangue che la mia dolce Notte raccoglie! bellissimi pupazzi riflessi nello Specchio della Ruota dellaVita che per gioco dono al figlio vecchiovecchio della Notte che chiamo Destino il giorno che nasce mi piace alitare la terrasecca dei pupazzi di personaggi Ologrammi in movimento sempr'eccitati a fare danni a sé stessi e agli altri fisso nella Ruota il filo d'ogni pupazzo secondo l’ordine di nascita e la sua recita sulla scena poi la Vita piano tutto lo dipana e alla fine veste la maschera della Morte che il ritorno permette nel ventre della Notte a deporre il colore dono che di carne lo veste all'inizio dell'esperimento certo al ritorno da ogni esperimento di aggiornamento nessuno ricorda il ventre caldo della Notte né il dolore di nascere in ogni nuovo abito di carne che la Vita provvede per l'eterna recita astrale che Crono Imperatore mostra sempre diversa nello specchio del fiume del tempo così l'attore fatica s’arrabatta reimpara sulla scena a correre a sentire lo scorrere del tempofiume perchè l'umano percepisce solo l'inizio del suo viaggio sul sentiero già tracciato il resto gli è ignoto per non scoraggiare l'Ologramma riflesso nello specchio che in veste da spettatore batte le mani al sé stesso che fa l'attore tanto che gli pare di riconoscerlo pensa forse per identificazione del comune sentire dovuto a sensazioni o immagini peregrine ma pur sempre le stesse a guardarle con attenzione nello specchio riflesso del riflesso del riflesso nel riflesso del riflesso povero pupazzo inguaiato già gli scoppia il cervello per continuare a capire il mondo dell'Altrove sul corpo di Gaia! e che ridere vedere che da spettatore batte le mani perché l’attore interpreta così bene la parte! ch'è poi la sua parte!


recito a lavoro la parte del dirigente che guarda chi è fuori dell'ufficio che lo guarda birbante che altro non sei! venire a turbare il sonno del burocrate imbranato! capisco quant'è dura per il figlio la recita per identificarsi col personaggio del padre! mi scuso con me stesso e con voi perdonatemi spettatori io vi perdono e mi perdono sapete il riflesso del riflesso del riflesso nel riflesso del riflesso! si sa il palcoscenico prende se la platea applude mi lascio trascinare a dire cazzate per far felice la gente dacchè ognun si riconosce nello specchio distorto da circo dono di Caos bambino che sulla terrazza orlo d'Abisso si sbellica dal ridere a vederci in noi stessi sprofondare! vive un terribile incubo Icaro del Salento le ali di piume color d’argento bagnate pesano tanto s’accorge che affoga per davvero nell’acqua del mare e non può svegliarsi dal sogno dov’è l’uovo iridato di Teti? urla angosciato Liquida Madre affogo per davvero! ma quella è Santa Cesarea! se sto calmo c'arrivo e risente la voce dell'addestratore grico d'alto mare nel ventre di Teti nuotate con calma senza disturbare il dolore della Madre d'Achille appena stanchi fate il morto sul dorso finchè cala il sole e la barca vi porta salvi a riva se per paura vi lasciate andare affogate! coraggio! diventate onda di mare! Teti v'ama! Fratelli d'Achille siete! coraggio! superate la prova giovan'eroi di Grecìa! svegli tutta la casa! urla tua moglie che ti sbatacchia è un incubo non vedi? e tra un’ora bisogna portare la grande alla gara di nuoto e vestire la piccola! la devi smette coi miti o qua si diventa tutti pazzi e ora dormi! spunta l’Aurora accidenti! dormi! dormi! è una parola! in silenzio gli occhi sbarrati rivedi la scena da incubo risenti le parole della canzone se per paura vi lasciate andare affogate! coraggio! diventate onda di mare! dove stai Teti quando servi? già se sono onda di mare Teti sono io non ti pare? ma so’ proprio cretino stamane! accidenti ai padri 'mbranati! ti ribelli a té stesso e ti levi piano dal letto mentre fai la doccia esclami qua si muore Madre Teti! maledetti miti maledetto teatro di Caos maledetti colori che vedo e maledetti i suoni che sento dolce Armonia! e al diavolo pure te figlio del figlio del Cavaliere di Pace del Regno Meridionale vai galoppa da solo per la Piana in fiore! e pure te Cantastorie pazzo canta alle pietre stamane in piazza le pietre parlano lo sai? io smetto di nuotare e prendo la riva! tengo famiglia no? e poi c'ho da fare le cose mie intanto devo portare le bimbe a fare le gare in piscina! povere figlie mie e povero me! oplà! dormito bene le mie fatine? ecco qua bimbe! la colazione è pronta poi si parte! ma babbo la cantiamo tutt'insieme la nostra bella canzone del Cavaliere e della Fata? cosa? oddio! va bene ma quando viaggiamo in macchina! ora mangiate! e fate piano! babbo ora cantiamo ancora la canzone di Icaro del Salento con le ali vere?


e attacca banda! un altro cielo caldo t'aspetta Cavaliere il cielo d'equatore la dolce sera la fanciulla pelle d’ocra gli occhi color di miele babbo gli occhi erano d’ambra l’altra sera! sai al Sole sembrano color di miele! io non la voglio la fanciulla gli occhi color di miele! hai ragione ora ricordo questa è la continuazione della storia dell’altra sera! la mamma dice di non barare però me la racconti la storia vecchia e la storia nuova? va bene continuiamo con la nuova! là dove il Tempo resta ad aspettarti e si ferma la stagione là dove erra la tua convinzione e la gente non capisce il vero là accade che si maschera la Fata e si veste di scorza di terra nera e di bruma di cielo appena la Notte arriva coi suoi figli nefasti che spandono sul pianeta dolore e paura babbo come si chiamano i figli della Notte? sono Morte Sonno Miseria Frode Vecchiaia Discordia Nemesi più i Sogni le Esperidi cioè le dee della sera e poi le Morti Violente le Moire chiamate Cloto Lachesi Atropo custodi del filo della vita dell’uomo e lo tagliano pure il filo della vita vero babbo? sì le Moire sono le tre dee del destino degli uomini cioè Cloto tiene la conocchia Lachesi tesse e Atropo taglia il filo della vita di ciascun uomo ed è così che si muore secondo gli Antenati! però i figli della Notte sono cattivi babbo! i cattivi e i buoni lo sapete compongono l'universo! e ora continuiamo amori miei! sì ora vedo il cielo del Nuovomondo e i nembi che cavalcano guidati dal Vento tra sbuffi fischi e lampi la divina orchestra si scatena e questa macabra musica sembra accompagnare il tumultuoso cavalcare delle nuvole dall'acqua salata l'urlo sale della Grand’Onda d’Oceano che schiaffeggia selvaggia la costa ascoltate lontano il respiro della prateria si dispone all’abbraccio furente del tifone nella notte senza stelle il coyote abbaia alla luna i suoi tormenti di fame la squaw stamane odia il cielo dall’orizzonte basso e non lo fa entrare nel tepee resta femmina disabitata sola con la mano sul ventre deserto a meditare il gran rifiuto poi prega nell'ora gelida l'Aurora poi che vede ancora le nevi sulle colline vicine e se stende la mano le sembra sempre d’accarezzare il suo guerriero adolescente che muore nell’ultimo scontro con la tribù nemica ladra delle provviste invernali nel giaciglio dall'amore abbandonato vomita budella colme di dolore al sole che sorge su Occhi di Luna cala un velo gravido d'attesa fatale non la trova più viva il suo amore che torna a scusarsi per la lunga assenza passata sui monti per la guarigione e poi per la caccia al bisonte Occhi di Luna muore per il dolore babbo? sì non supera il dolore dell'abbandono perchè crede che il suo Guerriero muore per la


ferita in battaglia e non che fugge sui monti per guarire e dopo va a caccia di bisonti! non mi piace questo Guerriero che lascia sola la sua moglie indiana nel dolore babbo! mi racconti invece la storia di Icaro con l'ali nuove che vola per conoscere il mondo? va bene però per l'ultima volta! l’accoglie 'imperatore con degnazione e lo ristora ospite eccellente e ascolta l'ultima storia di volo del Guerriero dalle ali d'argento Icaro racconta come il suo nido nudo ai raggi del Sole brilla perchè se lo costruisce con mano esperta e amore ma lo straccione resta tale se non si nobilita con una storia d'amore! l'umana femmina teme un Guerriero con l'ali così alla sua gente tutto dona e riprende il volo per i continenti perciò nel viaggio nordamericano il possente Sole giaguaro lo bacia figlio prediletto perchè sa che Icaro scende sulla terra e scorda l'ali di cera e l'ama quel dio di fuoco grato accogliente che nel cielo lo fa volare sull’ali vere sospinte dal suo alito ardente così Icaro finalmente è libero dalla terra e dal mare che pur l’amano e l’imprigionano poi racconta il suo viaggio d'amore nell'epoca dell'Antenato Re di Pace fino alla sua scelta di lotta con furore per la casa al Sole quando inforca il cavallo brado e dietro la tribù urlante della steppa in migrazione segue il destino del prode Capo senzanome che offre la sua vita per la creazione del Regno Meridionale per tutti i figli di Teti Odino e Cristobono! sogna in lontananza Trieste e l'ombra di Massimiliano che sul Miramare tremola torna dal Messico l'Asburgo con la sua avventura vana lui non sa dove va ma la stella lo guida dei pastori ma questa è un'altra storia babbo non è vero? è vero bimbe belle è proprio quella della moglie asburgica del professore o meglio quella del professore e della moglie che non regge più a vederlo consolato dal vinello per via della storia della studentessa innamorata del marito che all'esame del diploma sviene dopo che gli dichiara il suo amore disperata com'è di perderlo quando finisce la scuola e Icaro a fil di spada taglia quel nodo gordiano e scappa poi si pente e tenta di salvare le femmine ma non sa se a nuocere a quell'inghippo familiarscolastico è la studentella procace ingrippata del suo professore o la moglie incignalita che non trova pace e allora svolta per la Yugoslavja Vlado gran bevitore principe slavo della televisione di Belgrado gli propina la sua fandonia egalitaria allora prosegue per la Grecia poi sul Bosforo incontra la principessa àvara e da lei scappa di notte per paura d'innamorarsi al mercato coperto di Istanbul ritrova il Cantastorie serbo che siede muto al suo banco di miele e marmellate di rose bulgare dopo che caca l'anima per la dissenteria dietro il tronco di noce lasciato all'angolo a stagionare offre libri istoriati a Icaro signore del volo che s'inchina grato e ripaga l'amico devoto poi gli si para davanti lo Zingaro monco che gli svende una reliquia sacra miracolosa e Icaro l'acquista per restituirla alla cattedrale dove di certo il furfante la ruba quando


spia il gran prelato che approfittando della paura del suo ventre sterile beffa la regina e la ingravida e il re incazzato li mura in cella insieme nel suo palazzo di Sophia là lo sciamano siberiano gli dice di proteggere il petto dal sicario armato di sgambetto ma Icaro capisce che vuole dire stiletto solo a sera quando lo pugnalano alla schiena! mentre è al letto vengono a ascoltarlo persone avide di sapere che lui non può aiutare ma lo stanno ad ascoltare perché avere lezioni dal fine dicitore sembra a loro far bene giusto come accade anche per i figli adolescenti che sono figli del bene e passano via con la nuova stagione come decreta Crono Imperatore e la stessa storia si ripete per lo studente che ha bisogno del docente ma non gliene frega niente di quel che dice né tantomeno se sta bene o male tanto il docente è come il padre deve solo dare e star zitto visto che non lo si ascolta anziché star sempre a indicare consigliare e arrabbiarsi perchè se come l'ultima volta perde la martinicca oltre a prenderlo a male parole gli studenti con le loro mamme gli fanno rapporto al preside più scrivono sul giornale di violenza di genere cattiva comunicazione e creazione di stati di disagio in classe e nella vita del giovane senza mai parlare del sistema economico rapace né di quello scolastico inadeguato o dell'educazione familiare italiana e del padre inesistente mentre la droga e il bullismo avanza e questa è la seconda generazione castrata dal potere liberalcattocomunista e neosocialista che folleggia impotente senza parvenza alcuna di ribellione studentesca e nessuno l'aiuta povera gioventù superormonale e anzi a questo punto colleghi amici e familiari tutti vogliono levare di torno quell'accidente di docente rivoluzionario che scopre gli altarini del popolo zombie bisogna licenziare ogni docente che sbraita non insegna niente e sveglia il genitore che dorme per sopportare di restare in famiglia e non sentire la moglie puttana legale che ha l'emicrania come ce l'ha la collega perfida e così pure lui sta male e tutti stanno male e chi sta male fa pena vedi per il sole che lo disturba calano la tendina della finestra continua che s'incazza nero a scuola per spiegare il degrado d'ogni istituzione incluse famiglia scuola e imprese che portano disoccupazione con disuguaglianza di classe e di genere ignoranza fame superstizione e solitudine finchè esplode la violenza a tutti i livelli a portare guerra dolore e morte! ma tanto io fra dieci anni vo' in pensione le figlie so' allora maggiorenni mi separo e vò in campagna a piantare alberi! e va bene così? crollano i vecchi valori e non si vedono i nuovi all'orizzonte già il dio denaro impera s'infama il professore e si distruggono i giovani che pure portano tanto dolore alle mamme e te maschiuccio professorino offeso fai il Cincinnato? e ti separi? la vita è là che danza gioiosa sotto il Sole e fugge all'avanzare precoce della Sera! ora ti metti a fare pure il poeta?perchè non rispondi? già ritorni nel silenzio da cui provieni! il figlio lo aiuti a crescere a modo e se ne va gridandoti vendetta se lo lasci andare anzitempo muore tenerello sotto l'unghia del falco micidiale o povero la recita stentata trascina dello striminzito personaggio del fringuello che cresce al canto mattutino ben disposto a realizzare il sogno suo più bello della Primavera mentre sulla scena resta addetto a vita a ramazzare il palco e più non puoi aiutarlo! e se ti vive accanto misera la sua vita registra


la tua impotenza che l'Alba ride col viso della Sera rattrappito! il figlio col tempo passa e il padre resta a meditare con sè stesso a ricordare l'inclemenza della stagione invernale a osservare sul quadrante del cielo l'ombra della vita che si staglia la veste di nero trapunta e di dolore che schiuma e il padre orbo si sente di gioia di femmina che danza e colora la sua casa lontane le figlie assetate avanzano nel gesto violente e nella parola per aprirsi una strada nel deserto petroso della loro sterile terra d'Islanda gelata di cuori ribelli e mentre s'allontana sulla riva del tempo lieve lasciandosi andare senza ragione il vecchio osserva la spada ammaccata da Cavaliere appesa al chiodo poi di scatto la prende e la butta via assieme alla dolente sua nostalgia sei libero! urli e corri per la strada saltando di gioia e cadi in una buca passi il giorno ferito sul greppo ad aspettare a sera trovi il coraggio di chiedere aiuto a Padre Caos d’Universo e sollecita arriva l'infermiera procace che ti rattoppa le ferite ti nutre e ti consola sotto la luna piena ti ritrova a ciucciarle la poppa tutta la notte latte addosso le sbavi all'alba la bocca levi e senti il tonfo della palla di ferro che a vita prigioniero ti lega alla buona samaritana buona madre che ti sforna figlie buone intelligenti brave belle eppure aggrappato al cuore ti rode il ricordo dell’orfano di madre avara ossuta secca ti ricatta quell'occhio di figlio di rada poppa che ora si tranquillizza e ciuccia ciuccia è il riposo del Guerriero! il vecchio Saggio pensa a chi tutta la vita sogna tocca una Madre nutrice? e che consola? è lei allora la Fata Colorata incantatrice che colle sue magie strappa il Guerriero al Nero Fratello e dalle terre lontane di frontiera alla gioia della sua casa lo destina? la Madre che conosce l'esigenze del figlio di rada poppa e n'approfitta sempre dacchè il segreto del Guerriero è nelle sue mani di nutrice che spaventa col ricatto della fame la brutta fame del cuore? ti soccorre il nonno svampito che borbotta al sole parla in continuazione dei suoi cinque attacchi all'arma bianca sul Carso dei reduci della prima guerra mondiale e dell'infinita gioia e dolore di tornare a casa t'elenca il nonno malnato le regole di sopravvivenza del Guerriero il Guerriero soffre tremendamente ma persegue ferocemente l'obiettivo fissato! per il Guerriero non è determinante raggiungere ciò che vuole ma conservarlo! il Guerriero che per molto tempo non fa ciò che gli piace veramente non sa più chi è! dice l'Antenato ch'ogni nuov'arrivato nel Salento dacchè vita è vita viene uccide ruba e l’urlo del pirata che dalla marina al tempio sale blocca il fiato e fa loco al coraggio


del grico addestrato a farsi il più forte in campo per donare clemenza all'affamato! la sposa carezza d’anima resa schiava coi figli avanza femmina coraggiosa e danza e poi che per mill'anni e mille l’orfano di Grecìa con Paura Fame Morte a sorelle cresce la fortuna d'Erittonio presto a sue spese capisce e si fa degno per accogliere la carezza rude d'Atena provvida solerte Madre la più affettuosa che in volo nel balcone del suo seno il figlio della vita schiavo addestra alla possanza dell'intelligenza armata tale che neanche la fantasia la più sfrenata può mai immaginare! grato il Guerriero dello Spirito che la nuova vita vuole nella solare terra sua promessa sogna Eros fratello ancestrale che l'abbraccia e a Caos Padre primo che lo protegge e a Teti Madre che l’accoglie in pace nel mare chiede di poter amare la Piccola Madre terrena e parco stratega d'ogni momento di gioia accetta ogni suo alito di femmina amante ch'è misura di quanto Vita e Fortuna gli donano colori di sogno col canto di Selenè eh eh il corpo dell'amata stanotte che reggia umida e vaporosa si fa e frizzante sapore d’acqua cristallina solo per amore a te unita e Fata del Colore la chiami unica meta ch'ora ti guida due corpi e un’anima sola che ti vuole e tua gemella la chiami che la nascita separa ma che si fa per le vostre due vite perse disperse sul pianeta e ora ritrovate unica casa per la quale al rischio t'esponi di Morte Dolore e dei loro fratelli invidiosi perversi tutti figli deviati della Notte Madre prima che il tuo ritorno reclama il fratello di fuoco ch'ama è tutto il giorno ch'esplora coi suoi raggi le mura scorticate della casa paterna di pietra della mia gente e a sera la mota secca del fossato mostra al passante forte potente l'antica dimora dell'Antenato circondata dal parco nido d'olivi millenari argento lieve ai quali s’arpiona la luna la profonda sorgente canterina alla roccia aggrappata sorride incurante al solleone che corre incontro all'Aurora coraggiosa che per amore svapora muore e il cuore spezza all'amato là fino a sera che tenta serbare ancora la dignità di donare luce e calore al vivente che spera per quel giorno d'arrivare ovunque la Vita lo chiama lunga e continua espirazione e inspirazione e poi l'iperventilazione che paralizza tardi per imparare a far il bambino eh Guerriero? ma ribellarsi non vale voglia di scappare dall’altare? non ce la fai! è inutile tentare senti la fornace nello stomaco? ormai seme pronto sei per l'impianto nell'uovo tiè sei padre! non vedi? rinasce la vita dove c’è il deserto! ormai il treno è in movimento prossima fermata Ibernia in terra d'eremiti e frati! gracchia l'altoparlante non puoi più aspettare nostro eroe e ti precipiti al finestrino vero? una bimba sul treno ti tende la mano e ti guarda occhi di neonata lago di luce primordiale! come fai a dirle che vedi i colori? e non hai il coraggio di raccontarlo alla gente vero? perchè non vai? perchè t'attardi? il capostazione fischia! e te riparti destinazione ignota!


lo Schiavo che tenta la fuga è vero non la tenta più se gli ridanno da mangiare e smette di accudirsi se trova qualcuno che in sua vece lo fa e lui sta a guardare a lui basta l'acqua del ruscello e l'alito del Sole quando sorge e tramonta è un gigante figlio di Gaia e dell'Universo Padre fratello al Sole e alla Luna sorella che lo guidano e si confida alla stella del mattino Venere luminosa che l'innamora non vuoi più ascoltare la donna che ti rimprovera per le tue parole di poeta ti basta un sorriso un bagliore una vibrazione un cenno appena d’Aurora e vuoi volare per essere contento libero giusto vero ma l'ali più non ritrovi da tempo segnali sul sentiero più non vedi e messaggi via etere più non ricevi l'onda non senti che risuona e l'uovo iridato di Teti inabissato più non ti protegge la Notte dal prato addormentato più non t’accoglie nel suo ventre profumo arcobaleno dissolti i colori del tramonto ch'adori talora nel cuore li ritrovi sfrangiati raggi di Sole tra i peli lucenti degli occhi socchiusi giochi di raggi morenti il fratello di fuoco ti disegna in fronte l’occhio viola profondo contornato di nero che s'affonda dentro la Notte amante a costruir cattedrali arcobaleno certe volte la senti con l’ali cobalto che ti sfiora quando non dormi e ti tortura l'idea che ti lascia vaneggi t'arrabbi di segni riempi il tuo mare notturno segni che domani più non riconosci non leggi sì che tutta la furia del Guerriero esplode in amore filiale affogando nascituri innocenti che scelgono imperterriti folli vaganti fate che tentano esperimenti senza senso e confine un massacro di sogni t'abitano ti senti un cane? vuoi morire e non puoi? come il chicco immortale di grano squama e rinasce sei seme immortale dell'uomo che si rinnova di generazione in generazione! guarda a Caos Padre Primo eterno bambino che nell'abisso della figlia Notte vive e crea col gioco gl'Antenati umani i figli tutti a venire della Vita! abbi fede e cammina le viscere di Gaia cantano il mito di Zeus che inghiotte ogni Titano nel suo ventre d'amore veggente e la stessa Ananke che di necessità infida insemina la vita tanto che Zeus l'inghiotte la risputa e ride quando il suo viso in quello di Caos sfuma poi tocca al vecchio Destino invano s'affanna a incintare l'evento che artiglia il drago del Tempo e Persefone che nel teatro titano la parte recita del gioco della luce lontana dalla luce la parte di Core legata alla morta stagione mentre in silenzio mima il balbettio del figlio Zagreo smembrato che fa finta di cullare tra le sue braccia di piombo è questo il cinguettio del mattino? della vita che arriva? ti svegli dal letargo e urli ma vuole proprio questo la folle Persefone? ti chiedi stringendoti la testa fra le mani è la follia ch'abita l'uomo e genera i mostri della tenebra è la stessa storia della merda onnipotente dono di Demetra alle piante che la ricambiano con un fiore! ti consola a parer suo la corniciaia che non ti conosce e finge di rivolgersi alla signora l’acchiappi il pollo finalmente eh! brava la mia sposina! mi presenti il tuo marito ora?


è un professore? un professorino o un professorone? è un professorone di certo! bene! ma vien via! vu’siete il miglior professore! non è mica scema cotesta signora costì sa! sì lei sa il fatto suo glielo dico io! la vita poi non si sbaglia mai sa dove sei bel professore e ti prende e ti porta da lei! così appena ti vede lei ti sceglie padre dei suoi figli! ti coce ben bene a puntino avanti di tornare a casa! t’impacchetta e ti trascina all’altare senza farti spiccicare neanche una parola! sei sposato e provati a scappare! ora non stai più fermo te lo dico io! caro mio hai da lavorare! sa bene quando andare e venire lei! e sa lei cosa s’ha da fare caro professore! non si preoccupi mai con codesta sposa! basta portare i soldi a casa! tanto sa se non sta bene con lei se ne riparte e non può farci proprio niente caro professore! la pisciatina di bambina è l'alternativa dignitosa alla furia del Guerriero e alla ricerca del Nuovo celato nel ventre alla Notte che squarcio colla mia spada di passione? Ananke immpazzita il Canto della necessità della vita è questo farmi statua di marmo e custode a vita a guardia della tenda? quest'accudire le sacre Figlie della Vita nutrendole mantenendole intelligenti forti e sane e facendole giocare non mi spiega che c’entro io e la Fata Colorata che mi figuro con l'eccelso amore mio grato per queste due creature belle gioiose affidatemi! lo so ora vuoi convincermi a credere che le Fate Colorate queste mie preziose figlie! ma dove metti l'illusione del Poeta che crea e libera la forza bruta del Guerriero che la roccia insemina così ch'esplode la sorgente inquieta che dal regno di Persefone guata? forse è parte dell'esperimento mio questo inquietante mistero di restare in piedi gelato ad osservare lo scorrere delle stagioni che le Figlie della Vita alleva? e così forse il Guerriero s'accorge che in realtà vive senza far niente senza dir mai niente di sensato nel breve lasso di tempo che intercorre fra Vita e Morte fra un battito di ciglio cilestro di Teti Madre amorosa e l’oscura voragine d'oblio degl’occhi inquietanti della Notte? la canzone del mondo nuovo non si canta a colazione vero babbo? ce la disegni ora? tutto questo mondo nuovo che non dice niente un mondo impermanente! io non lo voglio! voglio il mio mondo tradizionale! eccolo! che brutto accidenti! io cancello tutto! osservo qua sul guado resto o vado? annaspo sulle rive del passato annaspo sulle rive del futuro e resto nel presente penitente sono nel guano accidenti al mondo vecchio e nuovo! mi ci vuole la macchina del tempo accidenti all'uomo indecente malorganizzato! anch'io vado babbo! anche vado con babbo mamma! certo non c’è male come progetto di vita dell'idealista sfigato! ovvio è sempre il progetto degli altri ben programmato


che prevede a gradi l’invasione di moglie suocera parenti stretti amici e predatori vari alla ricerca di buone occasioni poi come nella migliori tradizioni femminili o lasci gestire alla sposina novella come le pare la casa paterna più i figlioli o ti dai alla fuga per la Piana col senso di colpa e lei con calma si consola col primo venuto e alla tua faccia brinda e t'abbandona se provvedi il mantenimento della casa! e allora povero Guerriero risenti le parole della corniciaia caro professore non ti preoccupare avanti e zitto bono tanto coi figlioli schianti come ogni buon padre e in silenzio mori! stanotte sogni Maria Giovanna adolescente che ricorda sua madre che odia Garibaldi segue il credo della matriarca di turno che l’addita messaggera di Teti per predicare ai griki come quel violento vecchio traditore regala con disonore al piemontese sicario e ladro il nostro Regno Meridionale senza poi derattizzarlo da preti e borboni lazzeroni testimone muta addita altri tempi d'oro che già tornano a fiorire in Terra dei Due Mari e si fermano se lo vuole Crono che la chiave lascia nella mano del griko che s'adopra Teti e Atena lo guidano a non credere all'indegno re dell'Italia schiavo di Roma né al regime di turno che illude il Guerriero povero senza distribuire terre né barche buone per la pesca la difesa e l’esplorazione del gioioso mare e nemmeno macchine per la coltivazione dei campi e delle cave l'ultimo ottuso stratega sulla scena italiana ordina l’emigrazione continua di soldati in Africa per trovare il posto al Sole ma già i sacri dei al grico assegnano la Piana da più di duemil’anni e Teti e Atena la proteggono ogni stagione dall'invasione di ladri pirati popoli migranti affamati sbandati e soldati in arme di imperi assassini provenienti o di ritorno dall’Alpe e dai Due Mari tutti omicidi e mercenari senza valori speranze nè dei ma solo adoratori della Morte che in Salento da sempre chiede il conto al grico morente Guerriero che di dolore schiuma e sotto l’olivo spira rivolo sanguinolento la sua bava luccica ai raggi del Sole furioso che la beve stamane in suo onore assieme a quella della chiocciola pellegrina dopo la pioggerella d’aprile che abbevera la rossa zolla dell'acre Japygia la civetta custode dell'olivo gigante d'Atena piange alla vile rapina di quel cuore e alle prefiche ordina di spargere alla Tramontana dalla capitale alla marina il lamento del baco da seta sul gelso che mangia e schianta senza sapere niente dell'effimera farfalla né della sciarpa colorata di seta al collo della danzatrice sacra oggi la dea sapiente nel mentre rifiuta la vendetta sul migrante violento per esclusione ispira in cuore al Cantastorie il Canto degli Eroi delle due dolenti Madri d'Achille e di Cristobono abbracciate insieme a simbolo dell'amore materno deprivato per la morte dell'eroe che la vita immola per l'uomo che non lo merita uomo nano parassita violento sul ventre di Gaia dolente che quest'essere non si merita babbo la casa paterna cos'è? è questa casa della nostra famiglia dove tutti insieme viviamo studiamo e giochiamo e quando ognuna di voi diventa maggiorenne per un po’dalla nostra casa va e viene finchè ci sta bene mentre nel mondo viaggia


per migliorare confrontare e completare le sue giovani conoscenze poi quando tutte e due finite l'università per lavorare da dottoresse e anche vi sposate potete crearvi la casa paterna e materna della vostra famiglia però siccome ci siamo voluti tanto bene come tortorelle che tornano all’acqua ognuna di voi se vuole appena può ritorna alla casa paterna dove ora abitiamo per rivivere pure da adulti questa gioia che il nostro amore già crea per noi quattro e dopo può crearla per i vostri figli come casa dei nonni lasci la bambina piccola e la sua paperina cinerina con il nonno che la viene a trovare e scappi a passeggiare per dirti ciò che ti piace fare e da buon padre non puoi più fare per esempio guardare i brutti che ti passano torvi davanti e che t’insegnano che così come loro proprio non vuoi diventare mandare in cuore al diavolo le pettegole che per strada cuciono e ricuciono storie a spese dei passanti e giurarti che normale come loro non vuoi proprio mai diventare sognare d'avere una moglie che riesce a dire sì per sempre siccome già s’allena a farlo da adolescente superborghese ma con te vuole solo comandare sognare di rompere un vaso da fiori del giardino e scaraventarne i pezzi in testa ai portatori di merda onnipotente che dilagano ovunque tra la gente giurarti di sopportare con santa pazienza ogni cattiveria quotidiana a lavoro e a casa ma immaginarti oltre le mura della tua prigione la valle d'oro dove all'orizzonte sorge il più bel Sole a illuminar ogni tua mattina di tant'amore d'accecare lo scettico mortale la femmina disabitata gira sulla scena incazzata? e lasciala girare se lei vuole ti resta appiccicato sul cuore il rammarico del suo splendore sprecato? fatti una ragione ascolti il vecchio che racconta fiabe del buon tempo andato e le sue parole colorate saltano dalle sue labbra morte millefiori? lo puoi copiare che di certo non ti fa male goditi la Piccola Madre se si ferma a coglier fiori sul prato della vita e il seno s'infiora e la testa dalla fluente chioma nera e il grembo accogliente che ti ritorna ogni bene la bimba bella della vita sulle strisce calpesta la gardenia che s'azzarda a scappare ma tu sei Fata Fiore? esclama e la pulisce la bacia la lava alla fontana e corre a casa le mani a coppa per metterla nel suo vaso sul tavolo pieno d'acqua poi appena il buio arriva il fiore si muta in fata che ringrazia la bimba magica le dona la parlantina a vita e vola via a fare il culo al mago traditore vile che a letto la frega la bimba magica al Cavaliere Nero in mutazione sulla scena rivolge ardente il Canto sei luce dalle tenebre quando parlo con te passo pel mondo a passo lieve volo


la gioia l'amore la gente che non muore sento il distacco tutte le cose le vedo come voglio se me le dipingo così belle subito le ottengo il Padre Pellegrino tanto tempo fa m'insegna come fare ad amare Teti la dea del mare io me lo scrivo in cuore col ricordo lo rileggo qua al tuo cospetto Cavaliere Nero che muti amoroso Cavaliere della Luce io non voglio la sofferenza del figlio defraudato voglio la pace dei cuori amanti il sorriso della madre al suo bimbo congiunta dopo la trasvolata la fiaccola ancora accesa che illumina il suo materno magico viso di Fata! gli spettatori esterrefatti alzano il viso a guardare questa bimba coraggiosa sulla scena il vecchio Cantastorie ora canta una languida canzone di sirene è così bello il candido menestrello mentre arrivano le fate e il cerchio attorno a lui si stringe s'allarga all'abbraccio partecipano persone le più strane per foggia espressione come talpe saltate fuori da epoche lontane e per la musica s'offrono le stelle da dietro le nubi angeli suonano chiarine e irrompono streghe colle scope a benzina la festa siamo noi! urlano le scalmanate oddio come sono carine! signora vuole ballare? con piacere Cavaliere! alla Fata Fiore fresca d'impollinazione parla il Cavaliere Nero dubbioso sulla precoce sua mutazione sono un sogno antico dell'uomo da Cavaliere Nero mi consolo col verso e parlo con le piante del Giardino del Pellegrino vado al mare per cantare il mio amore all'onda e il Sole che sono ora che mi congiungo al mio gemello Cavaliere della Luce! scordo la famiglia contadina piramidale che si succede senza mai creare una nuova e aiuto femmine e maschi persi della società ladra occidentale costretti a convergere nel vuoto assurdo demenziale dove muore l’istinto di compassione e di commozione eppure un sorriso appare sul cielo sconfinato del viso di una femmina gravida di seme umano che da Eroe proteggo dacchè accetto giuro e la mia vita volgo al bene comune grazie Cavaliere lei mi commuove sono già incinta delle sue parole giuro che gli affido il bimbo appena nasce poi lo ricompenso le piace la cosina nevvero Cavaliere?


gratitudine di madre! per passare in avanti più lieve il dono ricevuto oggi e sempre la fatica è immane maledette le feste e le fate ingravidate! la paura bestiale le possiede del loro maschio demente che lancia la rete in altro mare! resta il ragazzo figlio di madri inguaiate e di padri maldestri e padre inadeguato lui stesso cresce dissanguato dalla donna liberata e precaria della vita postmoderna disastrata e dal modello dominante di maschio improduttivo di turno che si fa stallone per impotenza e per disperazione inquietante questo colloquio interiore con la tua subpersonalità del Cavaliere Nero! però mi sembra che ti voti all’inesistente! perchè non fai solo quel po’di volontariato allo sradicato come te d'ogni generazione anzichè recitare la parte dell’eroe da strapazzo che ti porta da sempre solo grane? il bene e il male compongono l'universo ed è problema complesso una vita d'impegno d'amore e dedizione vissuta per il Paradiso predicato dal Cristobono! per gli esseri umani normali il vero problema consiste nella domanda quotidiana ma per me oggi che c'è? perciò scegli un mestiere per arrivare senza nostalgia rammarico e pentimento alcuno all'età del Saggio intanto cerca la gioia comunque e dovunque la trovi e cerca anche un po' d'amore comunque e dovunque s'esprima puoi anche tentare la via della condivisione e della partecipazione per farti creatura sociale e imparare a non sacrificare i vecchi cari affetti per i nuovi incerti o inesistenti ma evita strategie e tattiche contro i giovani unica speranza della continuazione della specie da addestrare cautelare amare per la crescita armonica loro e del mondo futuro! solidarietà condivisione parole vuote! c'è le chiese a predicare il bene e fare il male! più offri amore gioia partecipazione all'imbecille e prima la vita degrada e muore! lo sai tutto parte dal dolore! solo se scampi Tanato ti fai d'acciaio temprato e il nemico più non osa e puoi aiutare il meritevole! falcia con Tanato Danzante il Prato Stronzale che l'uomo crea per poter donare più sorrisi sul viso alla Piccola Madre che già giuri fatto Scudo d'Atena di non fare mai spegnere! è mestiere del Guerriero rubare l'erede dalle sue braccia di mare così orba la femmina umana ricerca vita nuova in altri amori con molti più nati per la continuazione della specie alcuni adottati da sterili graziate e altri rimbecilliti e asfissiati dall'abbraccio mammista fatale di qualche italiana bacata! e capisco la paura d'incontrare l'essere divinoumano che arriva e parte in pace mentre voi Cavaliere Nero eTanato Danzante godete affogati nel ventre della Notte Abissale! voi prediligete bimbi asiatici vaganti in Occidente figli d’extracomunitari clandestini africani e sudamericani eroi senzanome vecchi malati onestuomini affamati tossici femmine disarmate tutti potenziali suicidi e vostre prede preferite già destinate letame dal capitale che li considera improduttivi


certo questa gente voi due la ritenute abusiva della vita non per Legge di Natura vero! voi custodi del tutto che odia l’uno e dell’uno che odia il tutto siete gli artefici della merda onnipotente che imbratta la faccia di Gaia da cui però nasce sempre un fiore perciò attenzione! osservi sprechi di gentilezza eccessi d’allegria senza empatia alcuna osservi maschere malindossate che nascondono autostima azzerata sfiducia totale solitudine delirante depressione violenta della femmina sterile dalla vita allontanata orba quale è del gruppo di nonne madri e sorelle tre generazioni di femmine ardite a far muro per la sicurezza della prole la gioia di vivere e d’amare a Primavera osservi l'inadeguata ingenua femmina postfemminista pseudoliberata con comportamento non programmato sbandare e poi cadere dal dirupo della delusione di una vita perché senza alcuna esperienza personale né protetta dalla barriera di famiglie contadine allargate estinte in parte sostituita nel centronord dagli interessi individualpiccoloborghesucci seppure mascherati comunisti della parrocchietta collegati alle locali imprese commerciali e piccoloindustriali o scorazzare in area di rischio senza ragione alcuna o meta sicchè ambita preda si fa vittima sacrificale della violenza delirante del maschio brado senza morso e briglia dacchè nella società urbana nessuna pratica di metodo o limite si pone al figlio senza apprendistato alcuno ipernutrito dementizzato dalla tv riottoso malistruito in scuole statali demotivate e degradate o in quelle cattoliche private tardoautoritarie costose se non devianti utili solo a placare la coscienza di genitori alienati compromessi depressi che come non partecipano alla vita e alla crescita culturale dei figli abbandonati a sé stessi così non si votano alla crescità della società civile responsabile condivisa giusta sono i genitori globalizzati dell'era della comunicazione virtuale privi di misericordia altruismo ideale isolati lontani defilati da tutti e tutto semibarbari che sopravvivono in un modo più demenziale che animalesco quello degli spettatori non corresponsabili in ogni rapporto con la vita specie quello con la femmina e la rada prole della precaria globalizzata povera nuova generazione sì che il colpevole è sempre l'altro sia all'interno della sua famiglia o del suo ufficio o lo sconosciuto per strada o il popolo italiano pecorone o il consumismo la religione la scuola la tecnologia la politica il partito il clima l’ambiente e lo è certo il dipendente che gli sta sotto e comunque il capo che gli sta sopra quando basta accettare questa fase di passaggio con onesta serietà e programmazione quale giusta evoluzione della famiglia contadina a struttura piramidale basata sulla necessità logica e il dovere secondo Legge di Natura su cui vigila Crono e Ananke figli di Caos Padre Primo eterno bambino invece preme l'industrialfinaziariaguerrafondaia detta dal ladro di turno democratica non basata sull’Uomo Icaro libero maturo che rischia la vita per volare e crescere con la sua interiore comunità delle subpersonalità da coordinare e inserire nella vivifica giusta vitale umana posizione ai vari livelli dell'obiettivo programmato e mai lasciarle sole a impazzire e guerreggiare tra di loro per coazione a ripetere anziché addestrarle a assecondare commozione compassione partecipazione solidarietà d’affetti d’amore che se non si vuole e non si chiama si muta istinto di Morte che all’angolo c’aspetta


incazzata nera si trova a passare Fata Fiore tutta ammaccata che litiga con sé stessa mi ritrovo una vagina usa e getta che vomita mestruo in grumo da fare arrossire il mare come Gange impestato porta allarme sanitario più che sollievo spirituale all’affamato della Piana e t'esplode negli occhi la visione di Maria Giovanna La Cilestra Matriarca che guida genti solo con gl'occhi e senza la parola che ingenera confusione già allevia la tua passione ispirandoti la strada giusta da seguire per amare le figliole la rivedi a novant’anni muta assistere il sessantenne innamorato che si spegne al sole perché si sente deprivato dell’alito vitale della sua innamorata dalla carezza magica che risana e rifiuta il respiro al cuore suo sprangato non ricambiato dall'Amore d’Onda Tzunami della Fata del Colore dacchè altrove la Matriarca lo dispone maremoto di fuoco che si muta mare di sargassi non c’è più comunicazione nella coppia né in famiglia a far da barriera all'avanzata della globalizzazione non c’è più affetto disinteressato in grado di riconoscere e accogliere in silenzio ansia irritazione mutismo e dolore pel progetto comune che muore e che solo violenza porta e danno sempre maggiore al più sensibile di cuore non c’è più comunità che educa cuori amanti in grado d'onorare il culo freddo della femmina come Afrodite comanda col seme maschile che nell’abisso sprofonda il solo che sa distruggere in tempo la tela di Tanato ragno velenoso ch'avanza ora assente l’amica di letto d'amorosa passione complice oltre che amica di bicchiere seguace a Dioniso e Demetra già iniziata ai misteri dalla temeraria Matriarca pietosa che l'indica la strada della preda da divorare crudele per nutrire la grica affamata che solo così s’apre fico che miele scola alla vampa del Sole e umido mare morbido lieve si fa al maschio che si spegne nelle sue viscere infuocate d’amore di Piccola Madre che lo cautela l'alleva lo dissolve in pace per rinascerlo domani migliore figlio della nuova generazione


Indice IL CAVALIERE NERO 1-Il Cavaliere Nero, la Fata Bianca, lo Zingaro, il Guerriero, zia Lucia e mamma Teti........................................................................................................ pg. 3 oddio la Fata evoca il Cavaliere Nero................................................................. ,, 4 inerme di fronte al violento................................................................................. ,, 4 quando babbo ti fai.............................................................................................. ,, 4 da da da parla come loro..................................................................................... ,, 4 piccolo amore...................................................................................................... ,, 4 sbuffo di schiuma................................................................................................ ,, 4 voglio conoscervi bene.......................... ............................................................. ,, 5 se la domanda è chiara........................................................................................ ,, 5 corpo nottambulo................................................................................................ ,, 5 voglio sputarti sul viso........................................................................................ ,, 5 sono un'Ombra.…............................................................................................... ,, 5 è solo un mito..................................................................................................... ,, 5 stamani Fata Bianca lasci................................................................................... ,, 5 l'Inconscio distratto............................................................................................ ,, 6 l'aria fresca......................................................................................................... ,, 6 la Primavera....................................................................................................... ,, 6 e finisce qui l'effetto........................................................................................... ,, 6 la mia mente vaga............................................................................................... ,, 6 lo Zingaro e il Guerriero..................................................................................... ,, 6 la Dea sa.............................................................................................................. ,, 6 vedo qualcosa di fluido...................................................................................... ,, 7 mentre la gente di confine.................................................................................... ,, 7 zia Lucia............................................................................................................. ,, 7 le madri smemorate bianche.............................................................................. ,, 8 Lucia Piccola Madre........................................................................................... ,, 8 nella Piana i Maschi stanno................................................................................ ,, 8 il cuore che ti dò................................................................................................. ,, 8 mi sento dal cavo petto...................................................................................... ,, 8 in passato........................................................................................................... ,, 9 oggi nella Piana dei Due Mari........................................................................... ,, 9 nella più segreta stanza...................................................................................... ,, 9 Grande Madre Teti............................................................................................ ,, 9 canto alla Piana dall'orizzonte basso................................................................... ,, 9 ora che tutto sa di porto....................................................................................... ,, 9 anima intransigente............................................................................................ ,, 10 sul ventre di Gea................................................................................................ ,, 10 che pianto di anni passati!................................................................................. ,, 10


Pellegrino avanzo.............................................................................................. ,, 10 mai più sul campo di battaglia.......................................................................... ,, 11 ma l'inferno dell'istituzione................................................................................ ,, 11 se alla Possente Atena congiunto....................................................................... ,, 11 man mano che Crono divora la via.................................................................... ,, 11 2- Il Cantastorie, il Capo senzanome dell'orda della steppa in migrazione, Pietro Volo, la Fata del Colore.......................................................................... ,, 13 io quando il tempo si muta in spazio................................................................ ,, 14 per pensare l'eterno........................................................................................... ,, 14 la mente irruente............................................................................................... ,, 14 vedi Grande Madre........................................................................................... ,, 14 rovina di me stesso........................................................................................... ,, 15 signora Drammatica......................................................................................... ,, 15 sento in me la violenza del Capo di tribù antiche in migrazione...................... ,, 15 l'Aurora arriva sulle prode................................................................................ ,, 16 all'alba sempre squilli di trombe e suoni di corni............................................. ,, 16 l'acclamazione nel palazzo antico..................................................................... ,, 16 la mia potenza................................................................................................... ,, 16 vedo ruderi anneriti........................................................................................... ,, 16 la giovinezza spesa........................................................................................... ,, 16 certo è questa ricerca d'intimità personale....................................................... ,, 16 ma questo è un fatto personale......................................................................... ,, 17 miti di domani.................................................................................................. ,, 17 mi pare di vivere un sogno............................................................................... ,, 17 riformulo la domanda....................................................................................... ,, 18 sentore di nuovo............................................................................................... ,, 18 so che sono il senzanome................................................................................. ,, 19 alla mia morte un altro Capo eroe acclamate.................................................... ,, 20 un pacifico Imperatore sapiente cuore d'eroe................................................... ,, 20 giuro io Capo Guerriero senzanome dell'orda della steppa in migrazione....... ,, 20 un boato si sente per la Piana........................................................................... ,, 20 ascolto il Cantastorie che canta il mito............................................................. ,, 21 è una carneficina............................................................................................... ,, 21 in ufficio c'è subbuglio..................................................................................... ,, 22 babbo stamattina perchè non mi telefoni.......................................................... ,, 23 babbo quest'anno la scuola finisce presto......................................................... ,, 23 buonasera.......................................................................................................... ,, 23 babbo cos'è la divinazione................................................................................ ,, 23 voglio dire anch'io grazie Apollo!.................................................................... ,, 24 c'è un signore si chiama Pietro Volo................................................................ ,, 24 cosa vede babbo?.............................................................................................. ,, 25 ce la finisci la storia di mboh babbo?............................................................... ,, 25 cucciole belle.................................................................................................... ,, 26


intanto rumoreggia la platea........................................................................... ,, 26 il genitore che non sa...................................................................................... ,, 26 il genitore non sa............................................................................................. ,, 27 l'Italietta ha fiducia non nel merito.................................................................. ,, 27 ma questa non è Drammatica........................................................................... ,, 27 la storia di mboh come finisce babbo?............................................................. ,, 27 babbo perchè la Fata del Colore non vuole Pietro bravo uomo di cuore?....... ,, 28 com'è il sogno del ragazzo che ricorda chi è ma muore?................................. ,, 28 3. Il Guerriero dello Spirito della Penisola del Sole il Capo Esperto di ricerca sociale il Quadrato del Potere Grico............................................................................ ,, 29 quale canzone volete stanotte?......................................................................... ,, 30 amorose piccole fate......................................................................................... ,, 30 sempre ogni padre lavora.................................................................................. ,, 31 povero Contadino Ignorante............................................................................. ,, 31 l'Abbandonato resta per sempre prigioniero..................................................... ,, 31 straniero tra straniera gente............................................................................... ,, 32 l'Emigrante sogna che cammina la testa girata indietro.................................... ,, 32 lotta mortale o fuga............................................................................................ ,, 32 non si può passare la vita................................................................................... ,, 33 la Vittima Assassina in terra sempre impera...................................................... ,, 33 babbo ci racconti la storia del Guerriero?.......................................................... ,, 33 fratelli Alberi..................................................................................................... ,, 34 hai freddi raggi Sole.......................................................................................... ,, 34 svapora l'Ologramma del Guerriero dello Spirito abbracciato.......................... ,, 34 l'Ologramma in maschera del Capo Esperto di ricerca sociale......................... ,, 34 il poeta ride.........................................................................................................,, 35 maschera della necessità Ananke...................................................................... ,, 35 non crede più nessuno alla Notte che c'abbandona........................................... ,, 36 per benevola decisione...................................................................................... ,, 36 babbo rifletti e non racconti più?...................................................................... ,, 36 il salto mortale dell'Eroe................................................................................... ,, 36 a chi ha il cuore lacero...................................................................................... ,, 37 allora noi siamo realtà e apparenza insieme?................................................... ,, 37 babbo perchè credono di non poter volare mai più?........................................ ,, 38 babbo cos'è il Quadrato del Potere Grico dell'Antenato?................................. ,, 38 babbo che fa la Notte col suo figlio Destino che le nasce vecchiovecchio...... ,, 39 vi continuo la bellissima storia della Notte...................................................... ,, 40 il cuore sporco come il bagno sporco............................................................... ,, 40 e allora così canta il Cantastorie....................................................................... ,, 41 4- Icaro del Salento, il Teatro di Caos, Occhi di Luna, Fata Fiore, la Casa Paterna, il Guerriero che muore........................................................... ,, 42


la prima volta tocca a te..................................................................................... ,, 43 alto il canto d'Icaro fra i marosi......................................................................... ,, 43 babbo perchè mettiamo le lucine del presepio nel Teatro di Caos?.................. ,, 43 Caos nel sonno se la ride................................................................................... ,, 44 recito la parte dell'incazzato a lavoro................................................................ ,, 45 vivo un terribile incubo..................................................................................... ,, 45 in silenzio gli occhi........................................................................................... ,, 45 babbo ora cantiamo ancora............................................................................... ,, 46 Occhi di Luna muore per il dolore babbo?....................................................... ,, 46 sogna in lontananza Trieste e l'ombra.............................................................. ,, 47 mentre è a letto vengono ad ascoltarlo persone avide….................................. ,, 48 il figlio lo aiuti a crescere a modo................................................................... ,, 49 il figlio col tempo passa.................................................................................. ,, 49 sono libero urla................................................................................................ ,, 49 a chi tutta la vita sogna.................................................................................... ,, 49 ti soccorre il nonno svampito che borbotta al sole.......................................... ,, 49 dice l'Antenato................................................................................................. ,, 50 grato il Guerriero dello Spirito........................................................................ ,, 50 colori di sogno col canto................................................................................. ,, 50 il fratello di fuoco che ama............................................................................. ,, 50 lunga e continua.............................................................................................. ,, 50 lo Schiavo che tenta la fuga …....................................................................... ,, 51 non vuoi più ascoltare la donna...................................................................... ,, 51 ti consola a parer mio..................................................................................... ,, 52 la pisciatina di bambina.................................................................................. ,, 52 la canzone del mondo nuovo.......................................................................... ,, 52 certo non c'è male come progetto di vita........................................................ ,, 53 stanotte sogni Maria Giovanna adolescente................................................... ,, 53 babbo la casa paterna cos'è?........................................................................... ,, 53 lasci la bambina piccola................................................................................. ,, 54 la femmina disabitata..................................................................................... ,, 54 la bimba bella della vita................................................................................. ,, 54 la bimba magica al Cavaliere Nero................................................................ ,, 54 gli spettatori esterrefatti................................................................................. ,, 55 alla Fata Fiore fresca d'impollinazione.......................................................... ,, 55 grazie Cavaliere lei mi commuove................................................................ ,, 55 gratitudine di madre!...................................................................................... ,, 56 inquietante il colloquio interiore.................................................................... ,, 56 solidarietà condivisione parole vuote!........................................................... ,, 56 osservi sprechi di gentilezza.......................................................................... ,, 57 incazzata nera si trova a passare Fata Fiore................................................... ,, 58 t'esplode negli occhi la visione...................................................................... ,, 58 non c'è più comunicazione............................................................................. ,, 58 ora assente l'amica.......................................................................................... ,,58


Biografia Rocco Garrapa nasce a Melpignano in Provincia di Lecce nel 1942. A diciassette anni si trasferisce a Zurigo e, successivamente, in Toscana, facendo diversi mestieri. Consegue la laurea alla Università di Siena, seguita da varie specializzazioni, nonché dalla abilitazione all'insegnamento. Negli anni settanta soggiorna lungamente a Parigi, Londra e, soprattutto, negli U.S.A., dopo l'ottenimento, nel 1972, di un'assistantship al "Modern Language Department" della M.S.U per insegnare Italiano e, nel 1973, l'ammissione alla "Graduate School" della University of Maryland-College Park. Negli U.S.A. collabora anche con la stampa universitaria. Ritornato in Italia continua gli studi e insegna per alcuni anni presso l'Università di Siena, Istituto di Lingue. Da questa Università nel 1978 riceve una borsa di studio da utilizzare presso la Columbia University di New York quale Visiting Professor. Nipote di poeta scrive poesie sin dall'adolescenza. Il tempo e le disparate esperienze culturali influenzano e indirizzano il suo modo d'esprimersi. Lo stile singolare ritiene tutta la freschezza che proviene dalla speranza e che va oltre la sofferenza e la rabbia suscitata dalla presa di coscienza personale della realtà, connessa alle problematiche sociali e alla lotta che ovviamente ne consegue. Negli ultimi periodi d'attività nascono e si sviluppano specifici interessi per la pittura, la psicologia, la fisica, che confluiscono nella grande matrice mitologica tramandata dalla tradizione orale del paese grecanico dove nasce. Esercita da quasi un trentennio la professione di ricercatore per amministrazioni private e pubbliche e l'attività pubblicistica in materia spazia nel campo economicosociale e territoriale. Pubblica nel 1980 per le Edizioni il Torchio in Firenze il libro di poesie "Vulcani Spenti", seguito nel 1983 per le Nuovedizioni E. Vallecchi in Firenze dal volume "Libero dal bisogno". La sua attività poetica continua prolifica con gli altri seguenti volumi: "Il ritorno di Minerva" nel 1984, "Ancore e vele" nel 1986 e ''Il Cavaliere Nero'' nel 1988.


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