DNT n° 36/37/38/2000 by Cilenti/Nickles The Traveller - Ferrari-Schumacher-Brazil-Surfing

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CELEBRATING CABRAL’S DISCOVERY OF BRAZIL - MICHAEL SCHUMACHER AND FERRARI FORMULA ONE IN AUSTRALIA - CHAMPION SURFERS AT BILLABONG PRO 2000 17-18-19 MARZO 2000

n° 36-37-38/2000

Editors: Domenico Cilenti email: nicocilenti@gmail.com/Joan Nickles email: joannickles@gmail.com The

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TRAVEL LER Gli indios brasiliani non intendono collaborare all’organizzazione delle celebrazioni governative in occasione dei 500 anni della scoperta del Brasile

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“Festeggino senza di noi” LA RIPRODUZIONE DEL VASCELLO PORTOGHESE BOA ESPERANCA salpa di fronte alla Belem Tower di Lisbona, per cominciare la

sua regata verso il Brasile. Cinquecento anni fa, il vascello guidò la spedizione comandata da Pedro Alvares Cabral. Il Portogallo e il Brasile stanno celebrando l’anniversario della “scoperta” del Sud America con una regata che seguirà la rotta di allora. THE PORTUGUESE REPLICA VESSEL OF THE BOA ESPERANCA sails in front of Lisbon's Belem Tower starting its regatta to Brazil March 8. The Boa Esperanca was 500 years ago the chief vessel of the Brazil expedition commanded by Pedro Alvares Cabral. Portugal and Brazil are celebrating the discovery of the new South American continent with a regatta following the same route of the Portuguese sailors of 500 years ago.

l Brasile fu scoperto 500 anni fa, ma gli indios non sembrano avere molti motivi per festeggiare la scoperta portoghese, però questo non sta impedendo al governo di procedere nella programmazione dei festeggiamenti per celebrare quanto avvenuto nel XVI secolo. Migliaia di indios brasiliani, dalla giungla amazzonica alla costa di Rio de Janeiro, stanno portando avanti la loro più grande protesta di sempre, sperando di scoraggiare gli amici della festa, i presidenti di Brasile e Portogallo. “La nostra gente sta ancora soffrendo e morendo - grida Jose Alberto Silva, capo della tribù Makuxi e organizzatore della protesta. Ora stanno spendendo tutto questo denaro in una festa. Ma cosa hanno da commemorare?” Gli organizzatori dicono che oltre 70.000 manifestanti non di razza indiana, molti dei quali membri del movimento radicale brasiliano per i senza terra, si uniranno alle tribù nella riserva indiana di Coroa Vermelha, dove l’esploratore Pedro Alvares Cabral per primo sbarcò, reclamando quella terra per la corona portoghese. La loro speranza è di ottenere la stessa attenzione mondiale dei loro fratelli nelle antiche colonie spagnole che, nel 1992, in occasione dei 500 anni della scoperta del Nuovo Mondo da parte di Cristoforo Colombo portarono le loro fiere proteste attraverso le Americhe. Al centro del raduno di quest’anno ci saranno le richieste al governo di risolvere la questione delle riserve indiane dimenticate dalla legge, dove le tribù sono costrette a difendersi da sole dagli attacchi dei padroni delle fattorie. L’amministrazione del presidente Fernando Henrique Cardoso è in corsa contro il tempo per risolvere le dispute fra gli Indio Pataxo di Coroa e circa 500 famiglie di agricoltori che si sono insediate nella riserva illegalmente. L’obbiettivo è fargli abbandonare le terre prima che Cardoso arrivi alla riserva di Coroa dove lui, il presidente portoghese Jorge Sampaio e i rappresentanti della Chiesa Cattolica brinderanno ai successi della più grande nazione cattolica e alla crescita economica dell’America Latina. Il governo brasiliano ha previsto di impiegare più di 25 milioni di dollari per aiutare il trasferimento dei non indios e preparare i festeggiamenti. Ma le lotte per la terra rimangono all’ordine del giorno e infiammano circa un terzo delle riserve indio del Brasile, che insieme coprono una superficie pari all’estensione di Spagna, Portogallo, Germania e Belgio messi insieme. Boscaioli, minatori e agricoltori cercano di intimidire le tribù per fargli abbandonare una terra ricca di risorse naturali, spesso facendo ricorso alla violenza. Lo scorso mese 50 uomini armati hanno attaccato una piccola riserva al confine con lo stato del Mato Grosso do Sul, dove hanno rapito sei donne davanti ai loro familiari, bruciato 15 case e ferito due bambini, secondo quanto riportato dalle autorità. Secondo Azelene Kaingang della National Indian Foundation, conosciuta come Funai, i latifondisti pagherebbero la polizia per aver campo libero. “Il problema è che non abbiamo la forza per tenere questi latifondisti fuori dalla riserva senza dargli qualcosa in cambio. E Funai non ha ciò che cercano”. Così il costo delle distruzioni ricadono sulla popolazione indigena. Fame e miseria rimangono endemiche; un recente rapporto dice che il 42% degli indigeni brasiliani soffre di malnutrizione, con il nord est ad essere nella situazione più tragica, dove più dell’80% degli indios soffre la fame. Nonostante tutto, però, la popolazione delle tribù brasiliane è in crescita. Dai tempi di Cabral, fino al 1980, disagi, schiavitù e guerre avevano ridotto gli indios brasiliani a soli 150.000 da 6.000.000 che erano. Ma grazie alla crescita degli investimenti del governo nella sanità e nel campo dell’istruzione, la popolazione india è cresciuta del 130% negli ultimi due decenni, per raggiungere l’entità stimata di 350.000 unità. Ubirita Moreira, capo della Fondazione Nazionale per la Sanità del Brasile, riferisce che il governo nel 1998 ha aumentato del 350% i fondi destinati ai servizi medici nelle riserve indiane. Ora la spesa media annuale per ogni indio per le prestazioni mediche di base è di 230 dollari, contro i 90 del resto dei brasiliani. Ma per Gerson Souza, capo della tribù Pataxo Ha-Ha-Hae - una delle prime ad aver incontrato i portoghesi - questo è lontano dall’essere sufficiente, le riserve rimangono dimenticate dalla legge e in miseria, a dispetto di una maggiore attenzione a livello federale. Souza ha trascorso lo scorso mese a Brasilia ad invocare la protezione del governo ma la città non è stata benevola nei suoi confronti. “Siamo alla vigilia di questa grande celebrazione e queste cose accadono ancora dopo 500 anni - dice Souza. Bene, lasciateli fare la festa senza il nostro aiuto”.

THE PORTUGUESE replica vessel of the Boa Esperanca sails side by side with the Brazilian tall ship Cisne Branco on the Tagus river starting their regatta to Brazil. Boa Esperanca was the chief vessel of the Brazil expedition commanded by Pedro Alvares Cabral. Cisne Branco is the newest Brazilian tall ship making its inaugural journey.

Un CD-ROM per non essere dimenticati Realizzato da un adolescente, il CD ritrae la cultura degli Xavante, popolo indigeno del Mato Grosso

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esus Tserenhihi, un ragazzo indiano di una remota tribù nel cuore della foresta pluviale brasiliana, ha realizzato un CD-ROM per denunciare i problemi della sua gente. I suoi capelli sono lunghi fino alla schiena e una frangetta gli copre la fronte, alla maniera degli Xavante. I bastoncini di legno che porta alla stregua di orecchini, indicano che il suo status sociale è quello di un uomo. “Ho realizzato questo CD-ROM per diffondere la cultura indiana e attirare l’attenzione sui nostri problemi, che sono molti”, dice Jesus, che si trova a San Paolo per muovere il CD. “Ho fatto questo perché la nostra cultura non sia dimenticata, perché rimanga per sempre” ha aggiunto il ragazzo, che parla portoghese con difficoltà. Tserenhihi, figlio del capo del villaggio Dom Bosco nel territorio del Mato Grosso, è stato scelto per un progetto culturale dal governo di San Paolo. “Jesus ha visto alcuni CD-ROM ed è rimasto eccitato dalla tecnologia, che permette di leggere ed ascoltare testi ed immagini simultaneamente. Così ha deciso

di fare un disco sugli Xavante e sul suo villaggio”, ha detto Josè de Souza, direttore del Cotiguara College. Jesus ha fatto la maggior parte del lavoro da solo. I testi scritti e parlati dipingono un dettagliato ritratto della vita quotidiana degli Xavante, il loro lavoro, le loro tradizioni e i loro riti religiosi. Parole semplici sono tradotte nel linguaggio tribale. Jesus, che intende studiare al college ma poi ritornare nel suo villaggio, ha detto che spera di vendere 50.000 copie del CD-ROM e d’inviare i proventi al suo villaggio per aiutare a finanziare lo sviluppo di progetti. Nonostante si trovi sulle sponde del limpidissimo fiume Cristalino, Dom Bosco non è un paradiso. Il villaggio giace a 1.400 km a nordest di San Paolo. La sua popolazione è composta di 150 indiani, una parte dei 25.000 Xavante che vivono nel Mato Grosso. Gli indiani lamentano problemi come la povertà e la mancanza di servizi di sanità e di educazione. Ma necessitano anche di macchinari per lavorare la terra, di cui ne possiedono solo una piccolissima parte. Je-

sus vorrebbe portare i computers e l’elettricità alla sua gente. “Ora possiamo solo vedere la TV in una casa missionaria vicino, dove studiamo. Portare l’elettricità nelle nostre case, ci aiuterebbe, non danneggerebbe la nostra cultura, come pensano in molti”, dice Jesus. “Ma non posso andare ora. Abbiamo una celebrazione molto importante a casa che accade ogni venticinque anni. Si chiama ‘Wai’a’ o i Segreti degli Uomini”. Durante la celebrazione, che dura due mesi, gli uomini chiedono allo spirito buono che vive in ognuno di avere dei figli forti e intelligenti e di trasmettere la sua energia a dei frammenti di legno che saranno usati in varie occasioni. Come per garantire la fertilità delle donne e allontanare i nemici o i lampi durante i temporali. “Quando andiamo in città, quello che troviamo è una grande criminalità. L’uomo bianco è così arrogante, non crede mai nelle conoscenze che abbiamo”, dice il capo villaggio.

LA RIPRODUZIONE DEL VASCELLO BOA ESPERANCA

(a sinistra), fianco a fianco con la nave brasiliana Cisne Branco sul fiume Tagus, parte per la regata verso il Brasile.

IL PRESIDENTE PORTOGHESE JORGE SAMPAIO (a sinistra)

con il presidente brasiliano Fernando Henrique Cardoso a Lisbona. Cardoso si è recato in visita in Portogallo per partecipare alle celebrazioni della scoperta del Brasile.

PRESIDENT JORGE SAMPAIO, left, walks with his Brazilian counterpart Fernando Henrique Cardoso, on the right, inspecting the guard of honour in Lisbon. Cardoso is on a two-day official visit to Portugal to participate in the celebrations of the discovery of Brazil.


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