DNT n° 31/2001 by Cilenti/Nickles

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DAILY NEWS TRAVEL

IL GIORNALE PER VIAGGIARE

Il “Piccolo Vaticano” a Washington pag. 4

Arriva la stagione degli uragani pag. 4 Baleari: come verrà accolta dai turisti l’eco-tassa? pag. 4

Il brindisi tra Boeing & Rosaviakosmos pag. 3

Il nuovo terminal di Harare pag. 4

EUROPE

QUOTIDIANO DI INFORMAZIONE TURISTICA Nr. 31

gira come gira il mondo

GIOVEDÌ 26 APRILE 2001

Spedizione in abbonamento postale 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Roma

Sicurezza e statistiche nel trasporto aereo

e-mail: Roma.Print@inroma.roma.it

Danzando su Chalma Migliaia di pellegrini si recano durante l’anno a Chalma, un santuario nel Messico, dove i fedeli pregano danzando ricoperti di fiori

Antonio Bordoni mette a disposizione in esclusiva per i lettori di Daily News Travel una fonte inedita di informazioni dalla quale si può trarre concrete risposte sulla sicurezza nel trasporto aereo commerciale

È

possibile avere dati ragionevolmente attendibili circa l’andamento della sicurezza nel trasporto aereo commerciale? La risposta è senz’altro affermativa ma, per quanto possa apparire strano, l’impressione che si ha è che il pubblico sia più propenso a fermarsi alle prime, inattendibili, fuorvianti notizie diffuse a caldo all’indomani di un disastro aviatorio, più che avere l’accortezza di informarsi a investigazione conclusa sulle reali cause dell’incidente. Eppure nella maggior parte dei casi gli investigatori aeronautici riescono a determinare i motivi che hanno condotto ad un incidente, anche se a causa di una poco raccomandabile pratica giornalistica si tende a non dare abbastanza spazio alle risultanze finali dell’inchiesta. Un caso tipico, per citare uno degli incidenti più recenti riguardanti il nostro paese, è quanto avvenuto l’8 febbraio 1989 a Santa Maria delle Azzorre allorchè un Boeing 707 della Independent Air con 144 persone a bordo di cui 137 turisti italiani, si schiantò su una montagna durante la fase di avvicinamento all’aeroporto. A caldo i giornali nostrani trasudavano di aggettivazioni circa le “carrette del cielo”, l’inaffidabilità degli aerei vecchi, il rischio di affidarsi alle compagnie charter. Ma quando dopo qualche mese l’inchiesta scoprì che l’incidente era stato causato da un sovrapporsi delle comunicazioni radio ed a una errata comunicazione fornita da terra di fissaggio del QNH a 1027 mentre in realtà il QNH era in quel momento 1018.7,

poche e davvero microscopiche informazioni apparirono sulla stampa per informarne i lettori. A causa di quell’errore di read back sovrapposto, il pilota credeva di essere più alto di quanto in realtà fosse, e la scarsa visibilità poi fece il resto, conducendo l’aereo verso il mortale impatto. Da tale esempio, che ricalca per altro quanto avviene puntualmente per ogni incidente, è agevole intravedere un comportamento alquanto superficiale di chi dovrebbe informare e invece, in tal modo, si limita solo ad impressionare l’opinione pubblica con la notizia “a caldo” e qui fermarsi. Ma il pubblico, ne siamo certi, chiede qualcosa di più e questo qualcosa non è impossibile ad ottenersi, anche se nel farlo bisogna muoversi con una certa cautela. Fornire dati sulla sicurezza del volo è infatti compito abbastanza agevole finchè si rimane nel campo dei database, i problemi sorgono invece nella fase successiva quando si tratta di assemblare questi dati per cercare di ottenere statistiche relative alle singole compagnie aeree. La Iata e l’Icao, i due organismi mondiali da cui dipendono tutte le regolamentazioni aeronautiche internazionali, non hanno mai nascosto la loro contrarietà alla diffusione di “classifiche” tendenti a mostrare le compagnie con più o meno incidenti. E da un certo punto di vista questa contrarietà ha un suo fondamento.

Sicurezza e statistiche.

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EROS, un piccolo

clown messicano, posa accanto all’icona della Vergine di Guadalupa, durante il pellegrinaggio a Chalma.

A

ppena fuori da Chalma, una cittadina adagiata sul fianco di una collina a 75 km da Mexico City, cordoni ombelicali, babbucce e crocifissi sono appesi ai rami di un gigantesco albero che molti messicani credono sacro. Migliaia di pellegrini cattolici affollano il luogo durante l’anno in riconoscenza di grazie ricevute o per affidare le proprie preghiere a quello che è generalmente considerato il secondo santuario più venerato del Messico, dopo la Basilica della Vergine della Guadalupa, che si trova nella capitale.

Mentre altri pellegrinaggi messicani comportano autoflagellazione e sofferenze, con penitenti barcollanti su ginocchia insanguinate, i pellegrini di Chalma pregano danzando. “Veniamo qui ogni anno”, racconta Antonio Marillo Reyes, che viene dallo stato centrale dell’Hidalgo, mentre insieme a trenta parenti prende parte a un picnic vicino ad una sorgente che sgorga dalle radici dell’albero. “Tutti i bambini della nostra famiglia sono stati gettati nell’acqua della sorgente, ma non ha mai fatto loro male. Noi preghiamo per il lavoro e per la salute”.

In segno dello spirito gioioso del rituale, i pellegrini comprano una corona di fiori e danzano mentre offrono le loro preghiere. Poi i vecchi si uniscono ai bambini e alle coppie per bagnarsi nell’acqua gelida. A testimonianza delle loro richieste e delle loro preghiere, qualche biglietto o appunto sull’albero, localmente conosciuto come un “ahuehuete”, somigliante a un cipresso. Le donne appendono all’albero cordoni ombelicali chiusi in piccoli sacchi, per ringraziare di una nascita ben riuscita. Il pellegrinaggio termina nella chiesa di Chalma poco più in alto sulla strada.

Danzando su Chalma.

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Palme africane sulle Alpi svizzere? Spiagge tropicali stravolte dall’avanzamento degli oceani? Niente di più normale... fra un paio di decenni Il riscaldamento del globo terrestre risalirebbe addirittura a19.000 anni fa. Secondo gli scienziati l’emissione di gas da effetto serra sarebbe dovuta allo spostamento delle inclinazioni orbitali della terra, causa del rilascio del biossido di carbonio dagli oceani

Secondo gli ultimi studi, il riscaldamento globale, oltre ad incrementare uragani, cicloni e tempeste varie, potrebbe avere un impatto disastroso sulle località sciistiche, sempre più a corto di neve

Etheridge. Non tutti sono d’accordo. La scoperta di White, che con tutte le cautele degli scienziati ha bisogno di verifiche, sta fornendo tanta benzina per gli scettici quanta per i convinti sostenitori dell’effetto serra. Il professor Pat Quilty, ex direttore scientifico della fondazione governativa Australian Antarctic Division ed ora accademico

“Global warming”.

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SOPRA, UNA RIPRESA AEREA DI TARAWA, KIRIBATI, NEL SUD PACIFICO. Secondo L’ONU si prevede che entro il 2100 le temperature aumenteranno tra 1,4 e 5,8 gradi Celsius e i livelli del mare cresceranno tra 9 e 88 cm. La scoperta nel centro di un antico ghiacciaio polare dell’aumento improvviso nella temperatura dell’Antartico migliaia di anni fa, ha aggiunto benzina alla disputa infuocata sul riscaldamento del globo terrestre. Avvenuta tramite il lavoro di scienziati nel cuore di un ghiacciaio a diversi chilometri al di sotto della superficie, la scoperta è la prima prova tangibile del rapido riscaldamento dell’Antartico e viene incontro ai segnali evidenti dell’esistenza in epoche passate di intense fasi di riscaldamento nella zona del polo nord. Fa pensare che 19.000 anni fa, per circa un

decennio, al polo sud ci sia stata un aumento nella temperatura di 4 gradi Celsius. “Questo è un cambiamento climatico significativo per un decennio... abbastanza fenomenale”, ha rivelato il dr. David Etheridge, uno scienziato australiano del Commonwealth Scientific and Industrial Research Organisation (CSIRO). La scoperta della fine dello scorso anno da parte di James White, professor associato della University of Colorado, sta riportando gli scienziati australiani ad esaminare i loro lavori di perforazione nel centro dei ghiacciai, effettuati

dall’East Antarctic Territory. L’interesse scientifico per la scoperta di White, tramite le perforazioni effettuate sulla costa dell’Antartico occidentale, si è acuito a causa della correlazione fra il periodo di tempo della temperatura massima ed il repentino rialzo dei livelli del mare nello stesso periodo, come documentato dai ricercatori dell’Australian National University. “È proprio benzina per la discussione sul come i cambiamenti climatici possono essere rapidi anche nell’emisfero sud e gli strati di ghiaccio possono sciogliersi”, ha dichiarato

SOPRA, UN’ENORME CREPA

nella calotta Larsen B causata, secondo gli scienziati, dal cambiamento del clima.

MODELLO DI COSTUME ESTATE 2001

presentato a Mosca da Christian Dior.


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