7-8-9 APRILE 2000
n° 48-49-50/2000
Editors: Domenico Cilenti email: nicocilenti@gmail.com/Joan Nickles email: joannickles@gmail.com
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TRAVEL LER
Straordinario successo in Australia per la “docusoap”
LA BAND AUSTRALIANA POPSTARS.
Da sinistra, Tiffany Wood, Sally Polihronas, Katie Underwood, Sophie Monk e Belinda Chapple, scelte per creare una versione nazionale delle Spice Girls. Popstars è nata da una gara televisiva cui hanno partecipato 2000 ragazze e ora attrae un’audience di 4 milioni di persone con uno show di 30 minuti in 13 puntate, che ha fatto del programma un successo senza precedenti.
Un nuovo programma televisivo ha incollato alla TV milioni di spettatori, per seguire in diretta le vicende delle aspiranti “Popstars”
I
l programma televisivo più seguito dagli australiani è un misto di sex-appeal con il voyeurismo di un documentario verità. Quello che è iniziato come una competizione, si è trasformato nella storia di cinque belle ragazze che sono passate in un momento dall’anonimato alla celebrità. Tutta l’Australia è agganciata ad una “docusoap” televisiva chiamata Popstars. Il programma è nato da una competizione organizzata dai produttori, per selezionare la versione nazionale di una band sul modello delle Spice Girls britanniche. “Popstars ha fascino perché l’industria pop fa tendenza e lo show usa gli stessi espedienti della soap opera per tenere gli spettatori incollati al teleschermo”, dice Anne Dunn, esperto di comunicazione televisiva alla Charles Sturt
University, per spiegare lo straordinario successo del programma. Ogni domenica sera circa 4 milioni di persone si sintonizzano su Channel Seven per guardare il nuovo show, che dura 30 minuti. “In termini di documentario o dramma, questo programma emerge di gran lunga sugli altri. Senza considerare che, normalmente, questo tipo di spettacolo ci mette un anno per raccogliere audience”, dice Jason Wolbede di Channel Seven. “Popstars ha avuto un successo senza precedenti, che ha superato ogni aspettativa”. Il programma è stato ideato dalla compagnia di produzione Screentime con il sostegno della Warner Music e della Grant Thomas Management. Le giovani candidate hanno ricevuto la garanzia che sarebbero diventate immediatamente delle popstars con canzoni, musica, un contratto
d’incisione e un programma radiofonico. La storia, cominciata in febbraio, è partita con una folla di 2.000 ragazze in cerca di celebrità, che ballavano, cantavano e chiaccheravano durante le audizioni, con qualche lacrima e tanta euforia. Durante le prime quattro settimane, il loro numero è sceso a 10 finaliste, che svelavano i loro sogni e le loro speranze alle telecamere in candide confessioni. Alla fine, sono state scelte le cinque fortunate: Sally, Belinda, Kate, Sophie e Chantelle, ognuna proveniente da un diverso stato australiano e con un differente colore di capelli. Ma prima che la band potesse incidere il suo disco, è avvenuto il disastro. Tutto in diretta, naturalmente. Una delle cinque, Chantelle, ha lasciato improvvisamente il gruppo per “ragioni familiari e personali”. Il giorno dopo la scioc-
cante partenza, il mistero è stato rivelato. La rivista New Idea ha pubblicato la notizia secondo cui Chantelle è stata cacciata per aver rubato alle altre ragazze, anche se non ci sono state denunce a suo carico. È lei che se ne è andata, è stata cacciata, o era tutto parte di una messa in scena ben orchestrata per far salire l’audience ai massimi livelli? Chantelle, 20 anni, ha negato tutto, si è nascosta per qualche giorno e poi è saltata fuori per incidere il suo primo album con la band australiana The Rockmelons. La sua sostituta, Tiffany Wood, era estasiata per essere stata ripescata tra le finaliste. Dunn dice che tutte le ragazze hanno ricevuto sostegno dal pubblico. “Per gli australiani, dare una possibilità è parte della mentalità nazionale. Queste ragazze hanno grinta e la loro disponibilità a sopportare l’umiliazione pubbli-
ca ha messo tutti dalla loro parte”. Il singolo di debutto della band, “Poison”, ha avuto un riscontro positivo dal pubblico. Il singolo sarà disponibile solo dal 10 aprile, mentre l’album verrà lanciato il 1° maggio, in coincidenza con la fine della serie televisiva, che culminerà in un concerto dal vivo. Si sta parlando anche di un lancio internazionale per le Popstars. Mentre i vincitori dello show, compreso Channel Seven, non riescono a credere alla loro fortuna, alcuni dei perdenti stanno avendo la loro parte. Un canale televisivo concorrente ha raccolto le finaliste scartate per creare un nuovo gruppo chiamato le “Poptarts”, che cantano “cover” di canzoni famose. Altre delle ragazze rifiutate durante la selezione hanno formato un gruppo, “M-perfect” e stanno progettando di lanciare un loro album.
Sex-appeal a tutte le età Le distinte signore inglesi....si spogliano
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e gentildonne del britannico Women’s Institute, che hanno posato nude per un calendario, devono spogliarsi di nuovo - e questa volta per una pubblicità di un detersivo. Le loro immagini saranno attaccate sui cartelloni di tutto il paese per pubblicizzare il detersivo Surf e dare un impulso alle loro opere di beneficenza. La prossima fermata saranno gli Stati Uniti, per un “whistle-stop” giro dei talk show, prima che la loro storia diventi un film. Il Women’s Institute era sempre stato soprannominato “The Jam and Jerusalem Brigade” per la bravura delle signore nell’accostare i fiori, nel fare le torte e nel fare del bene. Le signore di mezza età di Rylstone e del Distretto WI hanno cambiato quell’immagine in un colpo solo, con un audace calendario per il 2000 dove le parti intime erano coperte da fiori e vasi da cucina. Le donne, di età compresa fra i 45 e i 60 anni, si sono spogliate in memoria di uno dei loro mariti. Prima che John Baker morisse, le donne
avevano detto per scherzo che avrebbero posato nude per un calendario per tirarlo su di morale. Hanno rispettato la promessa e con la vendita di 90.000 calendari hanno raccolto 300.000 sterline, devolute alla lotta contro la leucemia. Sebbene il calendario abbia dovuto confrontarsi con il simbolo della nudità femminile - il calendario Pirelli, sono arrivate richieste dall’Alaska, dal Canada, da Hong Kong e dall’Australia. Angela, la vedova del signor Baker, che appare nel calendario mentre sta suonando al piano l’inno “Jerusalem”, ha detto: “John sarebbe rimasto assolutamente meravigliato da tutto questo, ma ne sarebbe stato molto orgoglioso”. Le signore hanno ricevuto diverse offerte da Hollywood, con Meg Ryan e Julia Roberts a girare attorno come improbabili stelle di un film sulle britanniche signore per bene. Ma le donne vogliono essere impersonate da comuni signore nude. Le gentildonne sono state sommerse di of-
ferte per spogliarsi ancora, ma hanno resistito a tutte le tentazioni fino a quando l’anglo tedesca Unilever le ha persuase a pubblicizzare il detersivo in polvere Surf, con una foto nuda che è la parodia delle super modelle che hanno lanciato la campagna contro le pellicce. Le donne si sono spogliate di nascosto, senza dir nulla ai loro mariti e senza sentire la necessità di un tonificante bicchiere di vino rosso mentre si impegnavano nel loro spogliarello. E il servizio servirà ancora ad aiutare la ricerca sulla leucemia. “È stato eccitante - ha detto Tricia Stewart. C’erano solo donne ed è stato un gran giorno. Quando abbiamo fatto il calendario c’era un po’ di timore ed imbarazzo, ma questa volta no”. Tre signore ora sono in USA per lanciare il calendario con apparizioni nelle librerie e nel talk show televisivi. “È incredibile”, dice ancora la Stewart, ancora sbalordita dall’essere passata da un villaggio in una contea del nord dell’Inghilterra al circuito delle celebrità internazionali.
Un calendario e una foto pubblicitaria per un detersivo per raccogliere fondi per la lotta alla leucemia, ma la storia diventerà anche un film
SIGNORE INGLESI DI MEZZA ETÀ POSANO NUDE PER PROMUOVERE UN DETERSIVO. La pubblicità è la parodia di Naomi Campbell e delle altre topmodel
che hanno lanciato la campagna contro le pellicce, dieci anni fa.