QUALITA’ URBANA E IDENTITA’ LOCALE. UN PROGETTO PER VERUCCHIO rapporto finale del progetto di ricerca per la valorizzazione e riqualificazione del capoluogo di Verucchio
CITER_lab DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA_ UNIVERSITÀ DI FERRARA //Via Ghiara 36, 44121 Ferrara// // tel: +39 0532 293651// // e-mail: fll@unife.it//
RAPPORTO FINALE
Qualità urbana e identità locale. Un progetto per Verucchio rapporto finale del progetto di ricerca per la valorizzazione e riqualificazione del capoluogo di Verucchio
responsabili scientifici
Romeo Farinella | Marco Zaoli responsabile operativo e di progetto
Marco Zaoli progettisti
Romeo Farinella | Marco Zaoli | Linda Muccioli
CITER_lab DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA_UNIVERSITÀ DI FERRARA Via Ghiara 36, 44121 Ferrara tel: +39 0532 293651 e-mail: fll@unife.it
SOMMARIO Capitolo 1 4 CENNI PRELIMINARI SULL’OGGETTO DELLA RICERCA, SULL’IMPOSTAZIONE E LA METODOLOGIA PROGETTUALE ADOTTATE 5 I tratti salienti da cui il progetto ha preso spunto
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L’impostazione ed i caratteri peculiari della ricerca progettuale
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La metodologia progettuale adottata Finalità Obiettivi Strumenti Azioni
Capitolo 3 16 LA FASE PROGETTUALE DELLA RICERCA - UN PROGETTO URBANISTICO PER LA RIGENERAZIONE DI VERUCCHIO CAPOLUOGO 17
Una nuova organizzazione dell’accessibilità, della mobilità e della sosta
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Il progetto dello spazio pubblico
21
Percorsi tematici per la valorizzazione del patrimonio Il percorso storico-architettonico Il percorso naturalistico e sportivo Il percorso panoramico
10
Emergenze storico-architettoniche
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Attività commerciali e strutture ricettive
Allegati 23 LE ATTIVITÀ DIDATTICHE EFFETTUATE SUL TERRITORIO DI VERUCCHIO [allegati A]
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12
Processo storico e problematizzazione
12
Strategia e masterplan
Aree naturalistiche e sportive Viabilità e mobilità
13
La rete degli spazi urbani aperti
69 70
TAVOLA 4 Attività commerciali e strutture ricettive
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TAVOLA 5 Aree naturalistiche e sportive
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TAVOLA 6 Viabilità
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TAVOLA 7 Luoghi pubblici e spazi urbani aperti
74
Gli ulteriori approfondimenti compiuti sul paesaggio
10
68
19
Esemplificazioni e simulazioni progettuali
10
Evidenze storico-archeologiche
TAVOLA 1 Paesaggio
TAVOLA 3 Emergenze storico-architettoniche
La pedonalizzazione e la rigenerazione di Piazza Malatesta e delle zone limitrofe
La fase di lettura del contesto, del paesaggio, dell’identità locale Paesaggio
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TAVOLA 2 Siti di interesse archeologico
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8
[allegati B]
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Rigenerazione urbana dell’area di Pian del Monte
Capitolo 2 7 ARTICOLAZIONE DELLA RICERCA 8
66 ELABORATI
35 46
Approfondimenti Progettuali
TAVOLA 8 Masterplan
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capitolo 1
CENNI PRELIMINARI SULL’OGGETTO DELLA RICERCA, SULL’IMPOSTAZIONE E LA METODOLOGIA PROGETTUALE ADOTTATE
I TRATTI SALIENTI DA CUI IL PROGETTO HA PRESO SPUNTO L’oggetto di questo progetto di ricerca riguarda in primo luogo lo studio delle caratteristiche morfologiche e paesaggistiche del centro urbano di Verucchio, le sue relazioni con il contesto, l’assetto urbano ed il sistema della mobilità posto a servizio dell’insediamento nelle sue diverse configurazioni, utilizzi e percorsi specifici. Si è trattato di indagare la configurazione spaziale e le relazioni in atto del centro urbano ordinatore del Comune di Verucchio, il quale ha ceduto, negli ultimi decenni, peso e funzioni a favore del centro urbano – storicamente meno rappresentativo – di Villa Verucchio, il quale ha beneficiato in tal senso dalla sua posizione geografica che lo pone sulla principale direttrice di comunicazione della Valmarecchia e che è divenuto il principale insediamento del territorio comunale. La Valmarecchia, nella quale Verucchio capoluogo costituisce uno dei centri maggiormente rappresentativi, presenta infatti agglomerati urbani cresciuti secondo differenti modalità insediative, dipendentemente dalle funzioni assegnate ai centri abitati ed alle strutture produttive nelle diverse epoche della crescita insediativa della valle. Insediamenti storici arroccati sulle rupi calcaree (quali Verucchio, Torriana, Montebello, San Leo, Sant’Agata Feltria, Pennabilli), insediamenti storici sviluppatisi lungo o in prossimità delle direttrici stradali di comunicazione (Santarcangelo, Novafeltria), nuovi insediamenti caratterizzati anche da funzioni specifiche di tipo produttivo e/o terziario che hanno modificato in modo cospicuo il paesaggio e le identità locali (Villa Verucchio, Pietracuta, Colombare-Santo Marino, Campiano), un discreto numero di insediamenti lineari minori sviluppatisi sul bordo o a cavallo delle direttrici stradali di fondovalle. Il capoluogo di Verucchio si caratterizza per una struttura insediativa che nonostante le piccole dimensioni urbane presenta una rimarchevole complessità. Questa complessità è fondata sulla evoluzione storica del nucleo urbano e sui caratteri morfologici del territorio. La rupe calcarea di Verucchio, caratterizzata dalla conformazione a sella tra due punti rilevanti, è abitata fin dalla prima Età del Ferro. La recente redazione della “Carta della potenzialità archeologica”1 mette pienamente in luce la evoluzione storica degli insediamenti che si sono succeduti in loco, e l’importanza degli stessi nell’evoluzione storico-culturale del territorio riminese. Il sito di Pian del Monte ha visto infatti insediamenti protovillanoviani, Villanoviani ed Etruschi i cui reperti sono stati in parte musealizzati, mentre sono ancora visitabili i resti di due case di epoca etrusca. Sulla ampia sommità della rupe si fonda in epoca medioevale PSC di Verucchio – Variante 2015 - Carta della potenzialità archeologica: Poli Paola e Rodriguez Elena, dicembre 2016 1
il primo nucleo propriamente urbano che già nel 1100 diviene – sotto il controllo dei Malatesta - un caposaldo della politica espansiva nel territorio del riminese. La forma urbana del nucleo fondativo di Verucchio costituisce un esempio locale di urbanistica medioevale. Si riporta uno stralcio della Scheda VE 30 dell’elaborato “Testo 01- Schedatura delle evidenze storico-archeologiche” della già citata Carta della Potenzialità archeologica che ben descrive la genesi dell’insediamento mediovale: “ …….borgo medievale che conserva in gran parte il suo impianto urbanistico originario. Il primo nucleo fortificato, documentato tra XII e XIII secolo, si stendeva originariamente ai piedi della Rocca del Sasso fino all’area della torre civica. Di questo nucleo originario è rimasta la porta, costituita da un grande arco ogivale inglobato successivamente nel torrione che sorse ai piedi della stessa Rocca. Queste strutture fortificate si collegano già ai Malatesta, originari di Verucchio, che qui collocarono un punto strategico per la difesa del territorio e per i collegamenti a più ampio raggio. Nel XIII secolo esistevano già la Rocca del Sasso con la torre piena ed il Mastio, ed anche la Rocca del Passerello, sull’altura opposta. Nel XV secolo Sigismondo Pandolfo Malatesta potenziò la Rocca del Sasso, restaurò la seconda Rocca ed ampliò il nucleo fortificato fino a farne la “civitatella”: la cerchia muraria, che inglobava le due Rocche ed in gran parte ancora conservata, era intervallata da torri poligonali e dalle quattro porte urbiche d’ingresso al castrum (la Porta del Sasso e la Porta dell’Acqua oggi scomparse, la Porta del Passerello e quella di Sant’Agostino ancora in situ). Immediatamente all’esterno delle mura sorgevano diversi conventi, come quello di Sant’Agostino con la Chiesa omonima e quello, più defilato, dei Cappuccini, sull’altura di Pian del Monte. All’interno delle mura, oltre alla fortezza del Sasso e alla Rocca del Passerello, si trovavano diversi edifici di culto, che conservano opere d’arte in parte commissionate dai Malatesta. Inoltre fuori dalla Porta dell’Acqua stavano un pozzo e due cisterne, anch’essi di epoca malatestiana, in prossimità di una sorgente. In prossimità del castrum stanno il borgo S. Andrea e quello di S. Antonio, di impianto medievale.”. Tali fattori, assieme alle dinamiche socio-economiche attuali, rendono Verucchio – come si è già detto - uno dei centri ordinatori della Valmarecchia ed uno dei principali capisaldi insediativi e identitari dell’intera vallata. Attorno al nucleo storico si articola poi successivamente il centro urbano consolidato di Verucchio, il quale ha avuto, nel secolo scorso ed in anni recenti, diverse addizioni, che si sono sviluppate anche su aree di valore archeologico ed hanno in parte snaturato il sito, il paesaggio collinare; alcune di tali addizioni edilizie – costruite in estrema prossimità delle mura storiche, hanno limitato la visione prospettica delle stesse mura e degli edifici di interesse
storico posti ai margini dell’insediamento storico. E’ da rimarcare che le due parti dell’insediamento di Verucchio, il centro storico ed il tessuto più recente, nonostante la contiguità già rimarcata, costituiscono di fatto due diversi insediamenti, con funzioni, dinamiche, punti di accesso differenti, con scarsi e poco efficaci punti di contatto e di accesso fra l’uno e l’altro. Proprio per quanto appena accennato, un altro fattore sul quale occorre compiere una puntualizzazione preliminare riguarda il sistema della mobilità di accesso al centro urbano, divisa anche questa in due parti: una viabilità di accesso ed attraversamento del nucleo storico – che vede la storica Piazza Malatesta come snodo principale -, ed una rete viaria che, a partire dalla strada di accesso a Verucchio dal versante collinare, se ne distacca e serve unicamente la parte recente dell’insediamento, che risulta così, ancora una volta, un “altro luogo” rispetto al centro storico.
L’IMPOSTAZIONE ED I CARATTERI PECULIARI DELLA RICERCA PROGETTUALE Stabilita l’importanza storica e morfologica del centro urbano, la ricerca progettuale ha assunto innanzitutto il carattere di una riflessione sui caratteri dell’ “ordinarietà” del paesaggio urbano. Sull’ ordinarietà come valore e quindi come qualità. Stiamo parlando infatti di luoghi del senso comune, trasformati secondo logiche dettate da esigenze quotidiane, secondo modelli di banale uniformità che stanno omogeneizzando i nostri territori al di là della loro storia e struttura. Si tratta allora di un problema di cultura del paesaggio e delle sue trasformazioni minime, per l’appunto ordinarie, che continuano giorno dopo giorno, casa dopo casa. Si tratta anche di fare i conti con i processi di identificazione tra cultura locale e paesaggio e sui rapporti tra memoria (storica e culturale) e contemporaneità (dei modi di vita e dei processi di trasformazione conseguenti) come punto di partenza per ogni ragionamento sull’identità. Ovviamente il presupposto di partenza è di approfondire le generiche domande di sviluppo, di riqualificazione, d’identità, riconducendole all’interno di una riflessione sulle dinamiche urbane e sulle modalità fisiche di costruzione e di salvaguardia del territorio comunale, legate in particolare al ruolo svolto dal capoluogo a scala locale e territoriale. Un aspetto centrale di questa ricerca quindi ha riguardato il tema della qualità urbana. Si tratta di un concetto che si presta a molteplici interpretazioni, a seconda del punto di vista con cui lo si affronta, come del resto quello di ambiente. Esso ha implicazioni ecologiche e urbanistiche; è legato alle politiche sociali, abitative. Si tratta comunque di un concetto di difficile operatività e che pertanto richiede una precisa definizione del punto di vista da cui si intende affrontarlo. In esso, oggi si identificano prevalentemente temi ambientali,
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legati alla sostenibilità ed alla ecologia urbana, ma per quanto riguarda il problema della qualità dello spazio urbano esso richiede all’urbanistica riflessioni sulla natura fisico-morfologica dei suo spazi nodali identificandosi fortemente con il tema dello spazio pubblico, della sua costruzione e del suo uso attraverso pratiche sociali sempre più diversificate. Più in generale esso richiama il tema dello spazio aperto (e quindi lo spazio pubblico, il paesaggio, gli spazi infrastrutturali, gli spazi naturali nella città, ecc.) come ambito di relazioni possibili.
LA METODOLOGIA PROGETTUALE ADOTTATA
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Il metodo adottato per la ricerca progettuale è stato messo a punto e sperimentato in diverse ricerche e progetti compiuti precedentemente, è il medesimo adottato nella didattica dei laboratori di urbanistica del Dipartimento di Architettura dell’Università degli studi di Ferrara e si articola nei seguenti punti: - Finalità - Obiettivi - Strumenti - Azioni
Finalità
Le finalità del progetto, sono individuate nelle premesse della Delibera di Giunta Comunale n.13 del 05/02/2016, con la quale si approvava la bozza del contratto stipulato fra Comune di Verucchio e Consorzio Futuro in Ricerca, che si ritiene utile richiamare di seguito: “Richiamata la delibera di C.C. n° 4 del 05/02/2014 ad oggetto “Riqualificazione dei Borgo Sant’Antonio. Approvazione dello studio di fattibilità redatto dal Settore Urbanistica - EdiliziaAmbiente nell’ambito degli obiettivi individuati dal PEG 2013”. Ricordato che le finalità del suddetto studio erano I’individuazione delle criticità del borgo storico e delle aree a maggior degrado al fine di programmare gli interventi di riqualificazione da inserire nel triennale dei LL.PP., ed affidare un incarico esterno per la redazione di un piano di recupero. Richiamate le delibere di G.C. n° 98 del 02/12/2014, 103 del 15/12/2014, e 94 del 16110/2015, con le quali questo Comune ha approvato i progetti preliminari per la riqualificazione della strada di collegamento tra il capoluogo e il borgo, e per il recupero di alcuni degli antichi sentieri del borgo. Tenuto conto che il capoluogo comunale è composto da un centro storico di cui il Borgo Sant’ Antonio è una porzione minoritaria, e da una porzione urbana di più recente realizzazione, e ritenuto che le due componenti debbano essere unitariamente coinvolte in un più ampio progetto di riqualificazione e valorizzazione. Ravvisata quindi la necessità di svolgere degli ulteriori approfondimenti sulle relazioni tra la morfologia del territorio e la
sua evoluzione socio-insediativa, sullo studio dello spazio pubblico tradizionale (le piazze, le strade, i percorsi pedonali, ecc.), sul tema delle relazioni tra i centri edificati e gli elementi naturali e rurali ancora presenti al loro interno, sui loro margini o nei dintorni, estendendo quindi l’analisi su una porzione di territorio più ampia di quella in precedenza indagata, e prospettare quindi un progetto di riqualificazione più ampio e completo da inserire nella programmazione triennale dei LL.PP. “. Tali finalità sono poi richiamate e precisate al punto 1 del deliberato: “Di confermare la volontà di svolgere degli ulteriori approfondimenti sui temi di cui in premessa, estendendo quindi l’analisi già condotta dal Settore Urbanistica – Edilizia – Ambiente per la riqualificazione del Borgo Sant’Antonio ed approvata con delibera di C.C. n° 4/2014, su una porzione di territorio più ampia di quella in precedenza indagata, e prospettare quindi un progetto di riqualificazione più ampio e completo che coinvolga l’intero centro storico, il tessuto urbano di più recente realizzazione, e gli spazi agricoli e naturali contermini.”.
Obiettivi
A questo riguardo si sono individuati tre temi prevalenti attorno ai quali misurare il tema della qualità urbana del capoluogo e delle frazioni: - il progetto dello spazio pubblico tradizionale (le piazze, le strade, i percorsi pedonali, ecc.); - il tema delle relazioni tra i centri edificati e gli elementi naturali e rurali ancora presenti al loro interno, sui loro margini o nei dintorni; - il progetto e la riqualificazione degli spazi infrastrutturali. Spesso le differenze o l’appartenenza di un progetto ad una categoria o all’altra non è di facile individuazione in quanto coesistono aspetti e relazioni trasversali, essendo alcune di queste categorie generali e non relegate solo ad alcune parti della città. Lo spazio pubblico, infatti, non riguarda solamente la città storica e non assume oggi solamente la forma delle piazze, delle strade, o dei giardini pubblici. In alcuni casi si tratta di intervenire su grandi aree, in altri di microinterventi di ricucitura dei tessuti urbani. In entrambi, comunque, il tema del vuoto e dei margini diviene centrale per definire relazioni fisiche o per rafforzare pause e discontinuità. Certamente lo spazio pubblico, ma più in generale quello aperto, per configurarsi come fatto strutturale di un insediamento dovrà sempre più assumere il carattere di un sistema di spazi di varia natura in grado di connettere la città compatta al territorio, stabilendo o consolidando relazioni urbane a scale differenti, attraverso l’intervento sui paesaggi agrari, sui percorsi poderali, corsi d’acqua, aree dismesse, ecc. La qualità del paesaggio ed il senso della città possono e devono andare mano
nella mano e crediamo debbano costituire l’obiettivo di ogni progetto di riqualificazione urbana. Questo significa anteporre la definizione della struttura del paesaggio alle varie logiche ed esigenze settoriali (infrastrutturali, servizi, ecc) che spesso contraddistinguono progetti di valenza urbana. Un’altra chiave progettuale seguita è stata di lavorare valutando quello che già c’è. Delle opportunità da cogliere usando positivamente il paesaggio intrinseco o latente, rintracciabile nei territori “senza qualità”. Un bell’albero può conferire una immediata maturità ad una nuova piazza. Una macchia boscata o un vecchio giardino possono costituire la base per un parco locale. Siepi, muretti, alberi e sentieri o canali possono essere usati per delineare una rinnovata rete di percorsi pedonali, così come un vecchio sentiero può divenire un percorso pedonale. Le caratteristiche geo-morfologiche e storiche di un sito possono essere usate per creare dei corridoi visuali.
Strumenti
Gli strumenti per mezzo dei quali raggiungere tali obiettivi, già individuati nel contratto stipulato fra Comune di Verucchio e Consorzio Futuro in Ricerca, che sono stati approfonditi nel corso della ricerca progettuale, sono i seguenti: - ipotesi di arredo del sistema delle piazze storiche ed la possibile riorganizzazione della viabilità e della mobilità (tenendo conto anche del forte afflusso di ciclisti, la cui presenza andrebbe regolamentata e al contempo valorizzata); - recupero dei sentieri storici del capoluogo e collegamenti con i parcheggi, i borghi e le frazioni e le aree pubbliche di rilevante interesse storico e paesaggistico (parchi urbani, parchi di interesse storico paesaggistico presente e in corso di studio, particolari eccellenze naturali e/o paesaggistiche); - valorizzazione dei contenitori culturali e dei siti rilevanti dal punto di vista turistico e culturale; - riconversione di aree per attrezzature inutilizzate o sotto utilizzate; - linee guida per il miglioramento della comunicazione e del funzionamento del centro urbano.
Azioni
Le azioni progettuali sono quelle prospettate a conclusione della presente ricerca progettuale, e saranno illustrate nei successivi capitoli.
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capitolo 2
ARTICOLAZIONE DELLA RICERCA
L’ambito territoriale oggetto della ricerca e del progetto è stato quello indicativamente allegato al contratto e riportato di seguito. La planimetria sopra riportata è uno stralcio del Piano Strutturale Comunale, nel quale sono già individuate una serie di tematiche affrontate nella presente ricerca, e dai quali contenuti e materiali si è preso spunto. Allo stesso modo sono stati utilizzati dati e materiali contenuti del Regolamento Urbanistico ed Edilizio e nel Piano Urbano della Mobilità. Sono altresì stati utilizzati i contenuti del Piano di Recupero del Borgo Sant’Antonio elaborato dal Settore Urbanistica-EdiliziaAmbiente, coordinato dal Geom. Gilberto Bugli e con la consulenza dell’Arch. Maria Giovanna Giuccioli, ed ulteriori materiali e dati ricevuti dal Comune di Verucchio.
LA FASE DI LETTURA DEL CONTESTO, DEL PAESAGGIO, DELL’IDENTITÀ LOCALE
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La prima fase della ricerca ha riguardato la lettura del contesto fisico-morfologico finalizzato al riconoscimento di tracce, segni, luoghi, elementi e strutture del paesaggio e dell’ambiente naturale che si sono evidenziati rappresentare importanti fattori di identità locale.
Tale parte del lavoro è stato pensato come apparato conoscitivo dinamico, continuamente aggiornabile, in grado di riconoscere e di catalogare i processi insediativi a partire innanzitutto dai concetti di permanenza e di trasformazione, in relazione anche alle strategie urbanistiche, ma non solo. La ricognizione effettuata ha individuato sei classi di elementi capaci – per le finalità della presente ricerca – di riconoscere e descrivere il territorio ed i fenomeni in atto e di contenere, appunto in maniera dinamica ed aggiornabile, i dati e gli elementi specifici di tale riconoscimento. Le sei classi di elementi sono le seguenti: 1.Paesaggio 2.Evidenze storico-archeologiche 3.Emergenze storico-architettoniche 4.Attività commerciali e strutture ricettive 5.Aree naturalistiche e sportive 6.Mobilità 7.Gli spazi urbani aperti
PAESAGGIO
Gli elaborati del Piano Strutturale Comunale descrivono il paesaggio verucchiese a partire dalle categorie del Piano Territoriale Paesistico Regionale e del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale. In particolare il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, nel declinare e precisare le Unità di Paesaggio del PTPR, delimita le Unità di Paesaggio del territorio provinciale – e del territorio del Comune di Verucchio -, individua gli Ambiti Identitari, porzioni di territorio che conservano ed incarnano le peculiarità e le identità locali, e ne descrive i caratteri principali. Il Piano Strutturale Comunale approfondisce lo studio delle Unità di Paesaggio e delle Sub-unità di paesaggio che caratterizzano il territorio verucchiese, ne precisa la delimitazione e, a partire dagli Ambiti Identitari del PTCP, compie un approfondimento relativo al territorio comunale, compie il riconoscimento delle identità locali e quindi suddivide il territorio del Comune di Verucchio in Paesaggi Identitari. Si ritiene utile a tal proposito richiamare la Direttiva contenuta nell’Art. 13 delle Norme del PSC: “Al fine di definire azioni coerenti con le indicazioni contenute nella Convenzione europea del Paesaggio e allo scopo di mantenere una gestione coerente con gli obiettivi del presente Piano, le Unità di paesaggio, le sub-Unità di Paesaggio ed i paesaggi identitari costituiscono quadro di riferimento essenziale per ogni politica ed azione locale e riguardo; a tal proposito nella Relazione Generale del presente piano vengono descritti gli elementi caratterizzanti il paesaggio, le sue qualità e criticità relativamente ad ogni Unità di paesaggio, sub-Unità di Paesaggio ed paesaggio identitario, e vengono dettate
specifiche disposizioni volte alla loro tutela e valorizzazione, da osservare ed attuare nella formazione ed attuazione degli strumenti di pianificazione comunale e di ogni altro strumento regolamentare.”. La presente ricerca, come abbiamo già visto precedentemente, riguarda la porzione di territorio che circonda il centro urbano di Verucchio, prima di illustrare gli approfondimenti compiuti relativamente agli aspetti paesaggistici, si ritiene utile, come già detto, richiamare alcune parte dello studio paesaggisticoambientale del PSC, che è già piuttosto approfondito.
I Paesaggi Identitari
I Paesaggi Identitari individuati dal PSC che caratterizzano il territorio che circonda il capoluogo comunale sono i seguenti: 4c. Ambito agro-territoriale del Fosso Selato e del Fosso Rinco Marte 5c. Ambito agricolo degli uliveti 6c. Ambito agro-boschivo del Monte Ugone 7c. Ambito agro-territoriale de La Bonina 8c. Ambito territoriale e agro-boschivo del Rio Felisina, Rio Lazzara e del Monte Ventoso Di seguito si appuntano alcune riflessioni e si richiamano alcune individuazioni dei caratteri e degli Obiettivi dello strumento urbanistico comunale, relative ad ognuno dei Paesaggi identitari sopra citati, mentre si rimanda alla Relazione Generale del PSC per una più estesa lettura dell’analisi paesaggistica del territorio comunale, con particolare riferimento alle Disposizioni ivi contenute per gli Ambiti Identitari. Ambito agro-territoriale del Fosso Selato e del Fosso Rinco Marte L’ambito interessa solo con il suo margine occidentale il capoluogo comunale, ma da diversi punti di osservazione il paesaggio rurale in discorso è in primo piano e caratterizza la visione del territorio più prossimo verso il versante collinare in destra Valmarecchia, fino all’ambito dei vigneti ed al Colle di Covignano. “L’intero ambito agricolo è caratterizzato da estese superfici a seminativo non irriguo, e dalla scomparsa progressiva delle trame agricole, presenti nel restante territorio agricolo comunale. La Valle del Rio Salato, è caratterizzata a monte da un’area boschiva vincolata - già destinata a parco territoriale dal vigente PRG - e a valle dalle fonti di San Francesco; in continuità si sviluppano lungo il reticolo idrografico delle aree arbustive erbacee….. L’ambito è anche caratterizzato da elevato grado di rischio geomorfologico, in particolare a causa dell’estesa presenza di aree di frane attive. Visto l’interesse ambientale e il vincolo paesaggistico esteso dell’areale che suggerisce di collegare le due aree vallive al circuito fruitivo degli spazi verdi, e le necessità di stabilizzazione dei versanti in frana, che potrebbe essere conseguita anche per
mezzo della ricostruzione delle trame agricole perdute, attraverso opportune pratiche agricole, sarebbe necessario rafforzare questo ambito identitario attraverso politiche di valorizzazione ambientale ed agricola. L’ambito è caratterizzato da un sistema di crinali, viabilità storica e panoramica con punti panoramici lungo la viabilità, che rendono l’intera area sensibile ad ogni trasformazione territoriale.….. Nella parte superiore dell’ambito si estende la tutela degli ambiti boschivi, rimboschimenti, ora in parte modificati dagli interventi di realizzazione della nuova variante alla SP15. I Obiettivi: - Salvaguardare il carattere rurale dell’ambito - Salvaguardare la naturalità diffusa rafforzando la rete ecologica provinciale (Area PAN) - Tutelare il sistema dei crinali - Salvaguardare la visuale panoramica dell’alto, dal punto panoramico della Rocca Malatestiana Ambito degli uliveti “L’areale è piuttosto circoscritto, situato alle pendici della rupe di Verucchio, costeggia la SPMarecchiese fra la periferia di Villa Verucchio ed il confine provinciale sulla Valmarecchia; è caratterizzato dalla costante e preponderante presenza di ulivi. Al suo interno si snodano i percorsi pedonali storici, di recente risistemati e potenziati, che collegano il Capoluogo con la frazione di Villa Verucchio, che arricchiscono l’interesse di tale ambito e contribuiscono a segnalarne la necessità di tutela. L’ambito è caratterizzato da edifici d’interesse storico architettonico, in particolare dalla Pieve romanica San Martino di Rafaneto, visibile dalla S.P. Marecchiese immersa nel contesto degli uliveti e della Rupe di Verucchio sullo sfondo. Lungo la via Brocchi si sviluppano altri edifici e insediamenti di valore storico-architettonico tra cui il nucleo in località Brocchi. Di particolare interesse per la realtà comunale, l’area archeologica dell’insediamento villanoviano, oggetto di recenti scavi e ricerche. L’amministrazione comunale, sta elaborando un progetto per la realizzazione di un parco archeologico a ridosso della Rocca Malatestiana vicino al centro storico. Tale intervento riveste una alta valenza culturale essendo inserito nel contesto di beni storici. In attuazione al progetto congiunto fra Regione, Provincia e Comune, dovrà proseguire la campagna di scavi archeologici, ripresi nel giugno 2005, per riportare in luce e recuperare i reperti delle tombe Villanoviane, della “necropoli Lippi”, trasformando l’area come museo all’aperto che costituirà di fatto un potenziamento dell’esistente museo civico archeologico “S. Agostino”, anche per mezzo della realizzazione di adeguati collegamenti con il centro storico. La presenza di insediamenti e di attività produttive di vario genere al suo contorno hanno compromesso in parte l’integrità ed il valore di quest’area; si tratta quindi di salvaguardarla, ampliando
i confini della attuale zona di tutela degli uliveti e definendo nel dettaglio i modi di tutela. I Obiettivi: - Salvaguardare il carattere rurale dell’ambito - Salvaguardare la naturalità diffusa rafforzando la rete ecologica provinciale (Area PAN) - Nel caso di trasformazioni e nuovi interventi, salvaguardare la visuale panoramica dell’ambito dall’alto, dal punto panoramico della Rocca Malatestiana e la visuale dal basso che si ha dalla strada marecchiese verso l’alto della rupe. Ambito agro-boschivo del Monte Ugone “L’ambito comprende la cintura boschiva che abbraccia la Rupe di Verucchio a sud del territorio, dal Monte Ugone fino a Borgo Sant’Antonio. Sono presenti boschi di latifoglie a querce e carpini, e di conifere. Si prevede l’ampliamento e la salvaguardia dell’intero ambito, favorendo la fruizione per lo svago e il tempo libero di questi spazi verdi, nella compatibilità dell’assetto naturale attuale. Nel versante a sud in località Bruciato di Sopra, l’oasi di CàBrigida, e una ex-cava di inerti in fase di rinaturalizzazione (vedi: tav.03, Beni ed aree d’interesse ambientale e paesaggistico, Quadro conoscitivo). I Obiettivi: - Salvaguardare la naturalità diffusa rafforzando le aree di collegamento ecologico di rilevanza regionale (Area PAN) e provinciale - Tutelare il reticolo idrografico e la vegetazione ripariale del Fosso della Bonina Ambito agro-territoriale de La Bonina “L’ambito si differenzia per un insieme di caratteri paesaggistici che dialogano armonicamente fra loro, il sistema agricolo particellare é caratterizzato da fasce arboreo-arbustive interpoderali di pregio, isole boscate e alberi isolati che definiscono fortemente l’ambito, di particolare interesse il canale de La Bonina e il lembo terrazzato vicino la località di Bruciato. L’ambito è caratterizzato dal nucleo storico della Bonina e di Bruciato e da diversi edifici di valore storico-architettonico. Al suo interno si snodano tracciati storici, Via Erta, Via Ponte, Via Budrio con filari arborei di pregio, che collegano il Capoluogo con le frazioni limitrofe. Tali tracciati storici hanno scorci panoramici d’interesse e costituiscono tratti di viabilità panoramica con viste anche generali verso la valle del Marecchia. A valle dell’ambito, adiacente alla strada provinciale Marecchiese, una cava di estrazione di inerti dismessa. L’area, già individuata nello studio di fattibilità per la realizzazione di collegamenti ecologici, emerge dalla mappa del valore conservazionistico come un’isola ad alto valore naturalistico circondata da aree a più basso valore. La mancanza di connessione con altre aree, a causa del salto geomorfologico e della statale Marecchiese, rende questo sito di scarso valore
per i progetti di rete. E’ importante prevedere degli interventi di ricucitura con il contesto esistente. ( In approfondimento: Studio di fattibilità per la realizzazione di collegamenti ecologici in attuazione del progetto di Rete Ecologica Provinciale, dicembre 2004, Carta delle criticità/opportunità ). I Obiettivi: - Salvaguardare il carattere rurale dell’ambito - Salvaguardare la naturalità diffusa rafforzando la rete ecologica provinciale (Area PAN) -Salvaguardare le trame e le ripartizioni poderali del lembo terrazzato de La Bonina - Valorizzare il sistema dei collegamenti fruitivi e delle aree verdi come definito dalla tav.08 del PSC Ambito del Rio Felisina Rio Lazzara e Monte Ventoso “L’ambito è compreso fra la rupe calcarea di Verucchio ed i confini con la Regione Marche e la Repubblica di San Marino. Rappresenta una risorsa naturalistica fondamentale; è caratterizzato dalla presenza dei corsi d’acqua minori del Rio Felisina e del Rio Lazzara, da lembi boscati significativi, costituisce un’area di collegamento di rilevante inportanza, fondamentale per lo spostamento della fauna in relazione all’oasi di Torriana-Montebello. Dalle propaggini del Monte Ventoso si godono viste panoramiche di pregio; la scarsa presenza di insediamenti, ha favorito negli anni recenti la rinaturalizzazione dell’ambito. E’ quindi necessario non invertire le dinamiche in atto, anzi favorirle e rafforzarle. In posizione strategica, all’interno di tale porzione a più alto valore ecologico del territorio comunale, è già stata individuata un’area di forte interesse faunistico e floristico, che fa parte del sistema nazionale delle oasi WWF e che ha il suo centro visita nell’edificio di Cà Brigida. Il territorio che costituisce l’oasi è solcato dal Rio Felisina ed è caratterizzato da due fonti, il Sambuco e la Brigida, che costituivano storicamente una parte importante delle sorgenti di approvvigionamento idro-potabile di Verucchio. L’oasi ed il centro (nate dal “lascito Voltolini”, che hanno beneficiato anche di finanziamenti pubblici) rappresentano un elemento fondamentale per la gestione della rete ecologica comunale e provinciale. I Obiettivi: - Salvaguardare la naturalità diffusa rafforzando le aree di collegamento ecologico di rilevanza regionale (Area PAN) - Tutelare il reticolo idrografico e la vegetazione ripariale
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GLI ULTERIORI APPROFONDIMENTI COMPIUTI SUL PAESAGGIO
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Considerata la sostanziale compiutezza dell’analisi territoriale e paesaggistica fatta dal PSC con i Paesaggi Identitari, gli approfondimenti compiuti con la presente ricerca sono consistiti in una più accurata rilevazione e classificazione delle strade panoramiche, dei punti di vista panoramici, e in una rassegna fotografica delle viste – e quindi dei caratteri del paesaggio – fruibili da tali punti di vista. Nell’elaborato Tav. 1 “Paesaggio”[allegati B pag 67], sono quindi individuate le strade panoramiche, e sono localizzati cartograficamente i punti di vista e le “traiettorie visive” per l’osservazione paesaggistica ad essi relative. I punti di vista sono stati suddivisi rispetto alla loro appartenenza ad alcune categorie che caratterizzano il tipo di fruizione visuale del paesaggio. Tali categorie sono le seguenti: - Punti panoramici meditativi e contemplativi; - Punti panoramici per la visione delle emergenze paesaggistiche; - Punti panoramici intermedi su percorso paesaggistico. Tale suddivisione è stata supportata dalla comprensione delle diversità di tali punti panoramici, caratterizzati, oltre che dalla qualità e specificità delle viste fruibili da ognuno di essi, dalle caratteristiche e qualità intrinseche del luogo (in esempio in relazione a: riservatezza, apertura, tranquillità, percorribilità, ecc.). In relazione a tali caratteri si tenta di cogliere le loro qualità essenziali con le descrizioni sintetiche che seguono, mentre, nella seconda parte della presente ricerca, nella quale si affrontano gli aspetti progettuali, si procederà a declinare per i punti di vista individuati, ipotesi di intervento utili ad un miglior uso e ad una più approfondita comprensione dei caratteri del luogo da parte dei possibili fruitori.
Visuale da punto di osservazione 1.
Dal balcone del Sagrato della Chiesa di Sant’Agostino si gode di una vista del crinale in sinistra idrografica della Valmarecchia, la Rocca di Montebello, le “Tre Torri” di Scorticata, le sagome degli edifici più cospicui, con lo sguardo che scorre sulle pendici collinari che sorreggono le tre rupi calcaree, dove si adagiano gli abitati di Torriana, Bruciatino, Franzolini, Borgelino.
Visuale da punto di osservazione 2. La vista, molto simile alla precedente si allarga fino ai crinali dell’appennino Tosco-Romagnolo. Visuale da punto di osservazione 3.
Da sotto la Torre Campanaria il panorama si allarga sulla bassa
Valmarecchia, fino al mare, ma la vista spazia dall’entroterra cesenate con il pianoro di San Giovanni in Galilea al territorio del riminese. Al centro l’asta fluviale del Marecchia, con il fiume e gli ex bacini di cava gonfi di acqua nelle stagioni piovose e riarsi e secchi in estate. Rovinano il paesaggio le troppo evidenti ed estese coperture degli edifici produttivi lungo la strada Marecchiese.
Visuale da punto di osservazione 4. Dalla rampa di accesso all’esterno della Rocca Malatestiana lo sguardo gode dei sinuosi meandri del tracciato fluviale del Marecchia: la ricca vegetazione fluviale, i boschi, le pendici e le vette del Montefeltro romagnolo, San Leo, Maioletto, Perticara; sullo sfondo il Monte Carpegna che segna l’orizzonte visivo. Al tramonto i raggi del sole si riflettono sull’alveo fluviale indorando l’alta valle e le ghiaie. Visuale da punto di osservazione 5.
La pianura costiera e le pendici collinari in destra idrografica: la conurbazione costiera senza soluzione di continuità fino a Cesenatico, Cervia, Ravenna, il grattacielo di Rimini che segna topologicamente la città ordinatrice della costa. La dolcezza della collina coltivata ad ulivo e a vite. Nelle giornate più chiare la vista si stende sul mare fino alle piattaforme ed ai tralicci per le prospezioni metanifere ed oltre, sul mare croato.
Visuale da punto di osservazione 6.
Dalla piazza d’armi della Rocca del Sasso, verso l’entroterra, la vista scorre ed indaga la struttura urbana storica, le architetture sacre, profane e le costruzioni ordinarie del borgo murato: la Collegiata, il Suffragio, le facciate edilizie su Piazza Malatesta, i tetti e le facciate minori del Palazzo Comunale. Poi, rimbalzando sui tetti spazia sul verde entroterra dolce e ondulato, a tratti aspro e puntuto, solcato dal fiume che corre corrusco in inverno e pigro in estate.
Visuale da punto di osservazione 7.
Dal Belvedere del borgo più antico la vista è più raccolta e protetta, in posizione riparata nella sella fra i due sassi – poi due Rocche – che costituiscono la struttura naturale, ambientale, urbana della Verucchio storica. La vista spazia comunque dalla Rocca del Sasso a San Fortunato, sulla pianura costiera e sul mare.
Visuale da punti di osservazione 8 e 9.
Dal sentiero storico che costeggia da fuori il tracciato murario che guarda via Erta e Ponte Verucchio la vista emerge dalla vegetazione che cresce spontaneamente per soffermarsi sulle rupi calcaree di Poggio Torriana e Montebello.
Visuali da punti di osservazione da 10 a 15 e da 18 a 20.
Percorrendo i tracciati storici e le strade panoramiche di Verucchio si evidenziano e si scoprono svariate visuali sul paesaggio collinare ed agricolo, si comprende ed apprezza la ricchezza paesaggistica, ambientale e storica di questo territorio, ricco di risorse, spunti, beni e possibilità.
Visuale dai punti di osservazione 16 e 17.
Dai margini dell’insediamento urbano consolidato che è sorto sopra il primigenio insediamento villanoviano e poi etrusco di Pian del Monte, lo sguardo è guidato sull’inquadratura del Monte Titano, sulle Torri di Guardia di San Marino, su Serravalle e Borgo Maggiore. Il luogo fu scelto per la sua visuale sull’entroterra e sulla strada di accesso alla rupe calcarea di Verucchio, mentre l’insediamento era protetto dalle visuali esterne per il suo essere nato all’interno di una sella naturale. Medesima vista si godeva dalla Rocca del Passerello e dal di fuori del tracciato murario, vista ora privatizzata dalla costruzione di alcuni edifici addossati alle mura storiche della Rocca.
EVIDENZE STORICO-ARCHEOLOGICHE I dati relativi alle “Evidenze storico-archeologiche” sono stati ricavati dal PSC di Verucchio – Variante 2015 - Carta della potenzialità archeologica, elaborata da Poli Paola e Rodriguez Elena nel dicembre 2016, e sono riportati nella Tav. 2 “Siti di interesse archeologico”[allegati B pag 68]. La conoscenza delle aree di interesse storico-archeologico è stata utile sia ad individuare gli elementi di interesse storico-testimoniale e culturale legati alle trasformazioni urbane verucchiesi, sia ad ipotizzare – sinergicamente con i programmi, le iniziative e le strutture esistenti e previste – uno specifico percorso ad esse relativo.
EMERGENZE STORICO-ARCHITETTONICHE In relazione ai contenuti del PSC, si è utilizzato il censimento e la schedatura degli edifici di interesse storico ed architettonico, elaborato che è stato utile per individuare i fabbricati interessanti ai fini della presente ricerca. Tali fabbricati il cui riferimento numerico che precede fa riferimento all’Art. 36 delle Norme del PSC e alle Schede degli edifici di interesse storico ed architettonico (alle quali si rimanda per il dettaglio relativo agli edifici individuati), mentre il riferimento numerico che segue fa riferimento all’individuazione di cui alla presente ricerca, sono i
seguenti: IMMOBILI DI INTERESSE STORICO-ARTISTICO TUTELATI CON SPECIFICO DECRETO 1 / Rocca di Passerello poi Convento e Chiesa delle Suore di Santa Chiara 2 / Pinacoteca 3 / Mura difensive, 1° rivellino 4 / Mura difensive, 2° rivellino 5 / Mura difensive, 3° rivellino 6 / Celletta votiva del Doccio 11 / Torre civica campanaria IMMOBILI DI INTERESSE STORICO-ARTISTICO TUTELATI “IPSO JURE” 7 / Rocca Malatestiana detta “Rocca del Sasso” 8 / Chiesa della Collegiata 9 / Palazzo Comunale, ex Palazzo Ripa 10 / Palazzo Comunale, ex scuola 12 / Museo Civico Archeologico, Chiesa di S. Agostino e Convento 13 / Convento dei Cappuccini e Chiesa di S. Giorgio 14/ Chiesa e Oratorio del Suffragio 15 / Mura difensive, torrioncino via Mura S. Giorgio 16/Mura difensive 17/ Torrioncino della Porta 18 / Fonte Romana 24 / Torre di Avvistamento Monte Ugone 43 / Asilo fondazione Anna Rastelli in via Sant’Agostino 46 / Chiesa del Borgo Sant’Antonio 47/ Antico Lavatoio del Borgo Sant’Antonio IMMOBILI SCHEDATI DA SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHITETTONICI E PER IL PAESAGGIO 30/ Pieve di S. Martino in Raffaneto ALTRI ELEMENTI DI CARATTERE STORICO-ARCHITETTONICO (non presenti all’interno del censimento e della schedatura degli edifici di interesse storico ed architettonico) 48 / Piazza Malatesta 49*/ Scalinata di Fossi Nella Tav. 3 “Emergenze storico-architettoniche” [allegati B pag 69] localizzati cartograficamente tali edifici, suddivisi nelle due categorie “Manufatti ed edifici di interesse storicoarchitettonico”, Immobili schedati dalla Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio” e “Altre emergenze di carattere storico-architettonico” individuate ai fini della presente ricerca progettuale anche in relazione alla possibilità di individuare uno o più percorsi tematici di visita.
ATTIVITÀ COMMERCIALI E STRUTTURE RICETTIVE Considerate le finalità e gli obiettivi della presente ricerca progettuale, è parso utile compiere un approfondimento sulla rete delle attività commerciali, dei pubblici esercizi e delle strutture ricettive che sono localizzate a Verucchio capoluogo, e che costituiscono un valore per tutto il territorio e per la struttura socioeconomica comunale, e per l’offerta turistico ricettiva della bassa Valmarecchia. Nell’elaborato cartografico Tav. 4 “Attività commerciali e strutture ricettive” [allegati B pag 70], tali esercizi e polarità sono stati suddivisi in quattro diverse tipologie: - Pubblici esercizi (ristoranti e bar); - Attività commerciali; - Strutture ricettive; - Altro (sedi di circoli e associazioni). Di seguito l’elenco delle attività ottenuto dall’ufficio comunale competente, comprensivo di indirizzo. 1 | Centro Olimpia Bar via Messina 15 2 | BMP di Bartolucci Mariapia Bar e esercizio vicinato Piazza Malatesta 14 3 | Piadastyle Verucchio di Semprini Andrea Bar e lab. gastronomia Piazza malatesta 15 4 | Le pozzette Circolo terza età Piazza Malatesta n. 1 5 | la Fratts sas di cespites Carolina & C Ristorante via Brizzi 9/11 6 | La barcaccia Ristorante via Mura del fossato 36 7 | Ristorante la Rocca di Andruccioli via Rocca 34 8| Pazzini giovanni via Provinciale Nord 328 9 | Clementi Roberto Bar Piazza Malatesta 26 10 | Fonti S. Francesco Bar Ristorante via Provinciale Nord 2950 11 | Banca Carim – Cassa di Risparmio di Rimini s.p.a. Piazza Malatesta 9 12 | Farmacia S. Antonio di Antonio Caramaschi Piazza Malatesta 3 13 | Moretti Cesarina via Brizzi 3/5 14 | Le giovani ribelli sns Parrucchiera via Brizzi 6 15 | Ass.ne Pro Loco Verucchio es Vicinato Piazza Malatesta 20
16 | Supermarket Rossi via Pazzini 4 17 | Tabaccheria l’Angolo Divino di Vincenzo Alessandro piazza Malatesta 29 18 | Hoste del Castello srl via Dei Martiri 10 19 | Mastin Vecchio via Dei Martiri 4 20 | O’ Osciad Pub via S. Francesco 1 21 | Gilmor srl Room and breakfast via provinciale Nord 1451/1453 22 | Cà Brigida Room and breakfast via provinciale San Marino 1339 23 | Clementi Alessandro B&B via Martiri 1 24 | Troffei Gian Luca B&B Le querce via Provinciale Sud 2000 25 | Chiari Adriana B&B via Borgo 3 26 | Officina Immobiliare di Santolini Silvia App.ti ammobiliati uso turistico via S. Francesco 4 27 | Zannoni Alessandro App.ti ammobiliati uso turistico via S. Agostino 7 28 | Urbinati Walter App.ti ammobiliati uso turistico via Borgo S. Antonio 12 29| CRA Verucchio Coop.Ancora Via Monte Ugone 13 30| CRA ASP Verucchio Via Monte Ugone 5 31| Rally Team Azzurrorosa ass. culturale via Brizzi 10 32 | Associazione Culturale Verucchio Teatri E Musiche via S. Francesco 10
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AREE NATURALISTICHE E SPORTIVE
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Considerata la rilevanza, per gli assetti sociali ed economici - ed in relazione ad uno dei principali obiettivi del PSC - di consolidare il segmento dell’economia legato al turismo basandosi sulle qualità ed identità del territorio, si sono individuati gli elementi dislocati nel territorio sui quali poter agire prioritariamente per il conseguimento degli obiettivi prefissati, e si è verificato il tracciato dei percorsi escursionistici, che utilizzano la viabilità (in particolare i tracciati delle strade storiche) e la sentieristica esistente e la sentieristica (tracciati ciclabili e percorsi pedonali) oggetto di recupero o di nuova previsione. Tali elementi, localizzati nella Tavola 5 “Aree sportive e naturalistiche” [allegati B pag 71] e utilizzati nel Masterplan sono: - Aree verdi sottoposte a tutela - Zone boschive e tutelate - Oasi di Cà Brigida - Polo golfistico - Fonti di San Francesco - Aree a verde attrezzato - Zone sportive - Percorsi escursionistici - Piste ciclabili - Polo Golfistico - Aree verdi urbane
VIABILITÀ E MOBILITÀ Le ricerche eseguite nel campo della mobilità, che sono sintetizzate nella Tav. 6 “Viabilità” [allegati B pag 72], ove sono rappresentale le componenti del sistema della viabilità locale e del sistema della sosta attuali, hanno avuto tre filoni principali di analisi: - La rete delle strade storiche comunali; - Il sistema della mobilità pubblica; - La rete viabilistica locale.
La rete delle strade storiche comunali
I tracciati delle strade storiche comunali sono stati ottenuti dalla consultazione degli elaborati del Regolamento Urbanistico ed Edilizio. Tali tracciati, in parte, costituiscono ancora i sedimi di assi stradali attuali, in parte sono utilizzati quali percorsi escursionistici o percorsi pedociclabili, in parte sono di fatto inutilizzati. I percorsi storici utilizzati ed utilizzabili quali percorsi escursionistici, ciclabili e pedonali, sono stati classificati dalla presente ricerca quali “percorsi escursionistici” a servizio delle “Aree escursionistiche e sportive” già descritte in precedente
capitolo. Uno degli obiettivi specifici della presente ricerca è la completa utilizzazione, per quanto possibile in relazione alle necessità di mobilità attiva, della rete delle strade storiche comunali, con il duplice scopo della conservazione dei sedimi e dell’utilizzo dei tracciati storici e della creazione di una rete della mobilità pedonale e ciclabile che possa essere funzionale sia alle esigenze di mobilità dei residenti, sia di quelle dei turisti e dei visitatori.
Il sistema della mobilità pubblica
Il sistema della mobilità pubblica è sostanzialmente costituito da: - le corse di competenza di Start Romagna, le cui linee che servono il capoluogo comunale sono la 160 (la quale effettua per Verucchio capoluogo 2 sole corse giornaliere nei giorni feriali e quattro corse nei festivi) e la 164 (la quale effettua per Verucchio capoluogo 4 corse giornaliere nei soli giorni feriali e nessuna nei festivi), i cui tracciati e fermate sono rilevabili nelle planimetrie che seguono a conclusione del presente capitolo; - il servizio a chiamata ValmaBass, che si appoggia logisticamente sulle medesime linee e fermate di cui sopra, le cui specifiche sono sotto richiamate; - il servizio di scuolabus comunale. Come si può facilmente rilevare dalla scarsità di corse giornaliere, il sistema di mobilità pubblica esaudisce unicamente necessità di trasporto di base, e non può assolutamente essere considerato un elemento portante del sistema della mobilità locale.
linea 160
La rete viabilistica locale
Con un sistema della mobilità pubblica quale quello sopra richiamato, le necessità di mobilità possono essere esaudite solo per mezzo della mobilità privata, che ovviamente sfrutta il sistema viario e dei parcheggi locale. Risulta quindi prioritario che il sistema viario sia il più funzionale possibile in relazione alle esigenze collettive di mobilità, e che non confligga però con le esigenze di utilizzo e valorizzazione del sistema degli spazi pubblici aperti costituiti dalle piazze e dalle strade storiche su cui affacciano le funzioni fondamentali. Anche il sistema dei parcheggi ha la necessità di essere calibrato in modo da essere il più possibile funzionale sia alle esigenze di accessibilità locale, sia con le necessità di agevole raggiungimento degli edifici che ospitano funzioni pubbliche e delle attività private, commerciali ed aperte al pubblico che sono presenti nel capoluogo comunale. Nella seconda parte, più specificamente progettuale della presente ricerca, si forniranno ipotesi di soluzione di un diverso e più efficace sistema della viabilità locale e di un più efficace sistema dei parcheggi.
linea 164
Il bus a chiamata ValmaBass VERUCCHIO-POGGIO TORRIANA è disponibile in tutte le fermate bus e scuolabus nell’area qui a lato nei giorni feriali dalle ore 8:30 alle 12:30 e dalle 14:20 alle 17:00 (partenza ultima corsa: 12:00 e alle 16:30). Le corse possono essere prenotate tutti i giorni dal lunedì al sabato dalle ore 7:30 alle 18:30 al numero verde 800910609 o con Whatsapp al numero 3703450636. Il biglietto di corsa semplice è VALIDO SOLO SUL SERVIZIO A CHIAMATA, si paga a bordo e le tariffe sono quelle a zone del Trasporto Pubblico Locale nel Bacino riminese. I possessori di abbonamenti mensili e annuali (compresi gli “agevolati”) possono usufruire liberamente del servizio nelle zone per le quali l’abbonamento è valido.
LA RETE DEGLI SPAZI URBANI APERTI La ricerca ha individuato 20 luoghi pubblici di interesse, dislocati prevalentemente all’interno del perimetro del Centro Storico, ma anche – più limitatamente al di fuori del perimetro della cerchia muraria storica che di fatto delimita il centro storico di Verucchio. Per ognuno di tali luoghi è stata effettuata una lettura, riguardante i caratteri percettivi, identitari, storici, paesaggistici, funzionali, e si sono ipotizzati già in sede di lettura le potenzialità legate ad una loro possibile valorizzazione e riqualificazione. Si è altresì individuato un vasto areale urbano – prevalentemente di proprietà ed uso pubblico – che è stato suddiviso in due ambiti (Ambito A ed Ambito B), la cui rigenerazione è fondamentale per i futuri assetti urbani e per la riorganizzazione del sistema della mobilità, delle funzioni di servizio pubblico e privato e delle possibili e migliori prestazioni urbane che il centro abitato di
Verucchio capoluogo può fornire. Tale areale è situato interamente al di fuori della cerchia muraria, costituisce la porzione centrale del tessuto consolidato di più recente formazione del capoluogo comunale, e si estende dalla Rocca del Passerello, a Monte Ugone, a comprendere l’edificio della AUSL, le strutture sportive comunali, il parco pubblico, i ritrovamenti archeologici (casa etrusca) già oggetto di valorizzazione, alcuni edifici di proprietà privata per i quali si sono, in sede progettuale, ipotizzati possibili interventi di estesa rigenerazione urbana e rifunzionalizzazione. La rete degli spazi urbani aperti, individuata nella Tav. 7 “Luoghi pubblici da valorizzare” [allegati B pag 73] è costituita dai seguenti spazi, luoghi, percorsi, che si elencano e dei quali si descrivono poi i caratteri, le identità e le potenzialità. 1_Lavatoio 2_Area antistante Chiesa di Sant’Agostino 3_Area verde lato ovest via Sant’Agostino 4_ 3° Rivellino 5_Punto di osservazione della Torre Campanaria 6_Area verde tra via Sant’Agostino e via Sant’Andrea 7_Parcheggio 3 / via Mura del Fossato 8_ Area Sottostante Rocca Del Sasso 9_Piazza Malatesta 10_Parco Paolo Dasi /Parcheggio 2 11_ Incrocio via dei Martiri-Strada Provinciale 15bis 12_Sagrato Chiesa della Collegiata / Chiesa del Suffragio 13_ Torrione della Mura di San Giorgio 14_Area verde adiacente Mura San Giorgio 15_Belvedere 16_Adiacenze Rocca del Passerello 17_Area su via Monte Ugone 18_ Torre di avvistamento Monte Ugone 19_Area Associazione Onlus Sicomoro 20_Area verde via delle Vezze 21_Parco Monte dei Gigli
1_Lavatoio
Situato nella via principale che attraversa Borgo Sant’Antonio, Via Borgo, il Lavatoio rappresenta un sito rilevante dal punto di vista culturale e turistico. Il “Piano di Recupero del Borgo Sant’Antonio” redatto dal Settore Urbanistica-Edilizia-Ambiente dell’Amministrazione Comunale lo individua, assieme alla “zona immediatamente circostante”, quale “fulcro” del Borgo e specifica che “essendo uno dei pochi spazi pubblici attrezzati del Borgo Sant’Antonio ha assunto anche valenza sociale in quanto è utilizzato come punto di incontro dei cittadini residenti”. Il sito sorge in una posizione decentrata rispetto all’estensione del tessuto edilizio del borgo storico, riservata e tranquilla ma non adeguatamente valorizzata, sebbene esso risulti facilmente
raggiungibile. Dato che il luogo risulta già ben servito dal reticolo delle strade comunali storiche e dal sistema sentieristico pedonale, il valore storico del Lavatoio potrebbe essere messo in maggior luce mediante piccoli accorgimenti utili a condurre il visitatore alla sua posizione, a segnalarne la presenza e narrarne la storia. Nell’ottica di far risaltare le qualità di luoghi dall’immagine storica e di fruizione libera come questo, il lavatoio costituisce una tappa importante del processo mirato alla valorizzazione dei siti di carattere storico-architettonico e perciò, se adeguatamente segnalato e manutenuto, oltre che costituire il punto di incontro dei residenti, esso risulterà valorizzato e pienamente inserito nella rete degli spazi pubblici di interesse.
2_Area Antistante Chiesa Di Sant’agostino
Il sito in oggetto si trova al termine di Via Sant’Agostino, in continuità con la rete dei percorsi pubblici fruibili pedonalmente. Per localizzazione e qualità paesaggistiche, è uno degli spazi pubblici aperti con più alto potenziale. Con la sua superficie rettangolare compresa tra un fronte della Chiesa Di Sant’Agostino e il tracciato murario, il sito mostra caratteristiche ideali per ritagliare uno spazio capace di legare le grandi qualità paesaggistiche del luogo ad una nuova immagine di carattere artistico, un luogo rinnovato che dialoghi direttamente con l’adiacente Museo. Intervenendo sul sito con il fine di creare un’area panoramicamuseale che possa incarnare il duplice ruolo di punto di osservazione e di museo a cielo aperto, l’area costituirebbe un’estensione esterna del contenitore culturale che su di essa si affaccia, prestandosi ad ospitare installazioni, mostre temporanee indipendenti o manifestazioni strettamente legate ai contenuti del Museo Civico Archeologico. Un nuovo arredo esterno mobile e leggero contribuirebbe alla sua valorizzazione sia in termini paesaggistici che artistici, rendendo l’area, un luogo in cui fermarsi ad osservare il panorama circostante stimolati da un ambiente culturale versatile e continuamente adattabile a nuove esigenze in grado inoltre di collaborare con altri luoghi dalle caratteristiche affini (vedi area 6).
3_ 3° Rivellino
Il terzo rivellino, posto in corrispondenza della porta di Sant’Agostino, presenta un buon stato di conservazione grazie alle azioni di recupero e di ristrutturazione che lo hanno interessato ma, ad oggi, non risulta pienamente sfruttato. Si tratta di un elemento di grande rilevanza storica e architettonica, attorno al quale si snodano i percorsi che seguono le mura e conducono al Museo Civico, a punti di osservazione panoramica e a sentieri escursionistici. Per il suo significato architettonico, valorizzare il terzo rivellino significa contribuire al senso d’identità urbana di Verucchio e restituire punti di riferimento necessari per poter accedere ad una corretta lettura del tessuto storico.
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4_Punto Di Osservazione Della Torre Campanaria
Il sito è costituito da un piccolo promontorio verde che sorge ai piedi della Torre campanaria e che rappresenta uno dei principali punti di osservazione del territorio circostante. Data la sua importanza paesaggistica, tale area, per potersi configurare come punto panoramico riconosciuto e definito, necessiterebbe di alcune migliorie in termini di accessibilità, sicurezza e di corretta fruizione. Data la differenza di quota tra il livello del sito e quello sottostante e l’assenza di un elemento di barriera posto sul perimento dell’area, non è possibile , nella situazione odierna, visitare l’area in sicurezza. Unitamente a tali azioni di trasformazione, il punto di osservazione necessita di una adeguata segnaletica necessaria al suo raggiungimento ed anche di elementi che guidino la lettura delle emergenze paesaggistiche del territorio da parte del visitatore.
5_Area Verde Tra Via Sant’agostino E Via Sant’andrea
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Il sito è costituito da un’area verde di forma stretta ed allungata a cui è possibile accedere mediante una rampa posta su via Sant’Agostino. Sull’area affacciano residenze private (che hanno in parte privatizzato i percorsi pubblici storici che da lì conducono alla Rocca del Sasso) ed il doppio fronte di cui gode, la rende un’area permeabile di collegamento e passaggio. Data la vicinanza del sito a numerosi contenitori culturali quali il Museo Civico Archeologico, la Pinacoteca e la Rocca del Sasso, tale luogo offre la possibilità di essere convertito a galleria a cielo aperto, contribuendo , se messo in sistema con spazi come l’area descritta al punto 2, alla creazione di un museo diffuso.
6_Parcheggio 3 / Via Mura Del Fossato
Il parcheggio numero 3, tra i più estesi e utilizzati, è posto nel punto di congiunzione tra la Strada Provinciale 15bis e Via Mura del Fossato. La sua superficie triangolare si affaccia direttamente sulla grande area boschiva adiacente al tessuto urbano che presenta, allo stato di fatto, alcune parti da migliorare col fine di riqualificare alberature e ridefinire i sottostanti percorsi escursionistici pedonali. Dato il suo collegamento diretto con Piazza Malatesta e con il secondo rivellino e la cinta muraria, il sito potrebbe inoltre essere arricchito nelle sue parti pedonali, di arredi ed elementi che possano offrire all’utente spazi urbani di qualità.
7_ Area Sottostante Rocca Del Sasso
La Rocca Malatestiana o Rocca del Sasso, è l’emergenza di carattere storico-architettonico più importante e conosciuta di Verucchio. Questa racchiude l’immagine storica dei Malatesta e costituisce uno dei punti di riferimento primari del borgo antico che fino a lei si articola. Data la sua fondamentale rilevanza e il riguardo che tale struttura merita, la Rocca dovrebbe essere circondata da un’area di fruizione unicamente pedonale con il
fine di valorizzarne il significato e restituire una dovuta fascia di rispetto. Ciò comporterebbe la riconfigurazione dell’area sottostante la Rocca, oggi adibita a parcheggio e perciò di difficile utilizzo per l’utenza. Tale area si presterebbe sia ad un intervento leggero di arredo urbano che possa migliorarne l’uso e incentivare la sosta sia ad una configurazione affine alle zone 2-5, destinata a diventare una sala museale aperta che riporti le narrazioni storiche di Verucchio, ospiti elementi museali permanenti e temporanei e descriva il paesaggio circostante, diventando così il cardine principale del nuovo sistema di museo diffuso.
8_Piazza Malatesta
Piazza Malatesta è il cuore del borgo e uno dei principali palcoscenici della vitalità cittadina. Su di essa si affacciano i Palazzi Comunali (tra cui l’ex Palazzo Ripa e l’ex Scuola), attività commerciali, servizi, bar e ristoranti. In essa convergono i tragitti degli amanti del ciclismo, i percorsi pedonali dei residenti, gli itinerari turistici dei visitatori e il passaggio di auto e di mezzi di carico/scarico merci. La fluidità dell’uso di tale spazio su cui si intrecciano circuiti di modalità e velocità così opposte, è minata dunque dal carattere ibrido della piazza che nella sua accezione pedonale-carrabile, non risulta essere misurata su una tipologia di flusso selezionata e sulle necessità del pedone, fruitore principali di luoghi pubblici come questo. Tali aspetti limitano le potenzialità del luogo che risulta essere disegnato da spazi eterogenei, vissuti in maniera frammentata e che oggi non riescono a restituire una visione coordinata e dal carattere univoco e forte della piazza. Per valorizzare questo fondamentale spazio aperto pubblico, si potrebbe optare per una pedonalizzazione completa od almeno parziale dell’area e su una riorganizzazione degli spazi tale da permettere alle attività che vi si affacciano di utilizzare una parte definita della piazza, ove situare – con amovibilità giornaliera - propri arredi e ottenere così un assetto generale che possa accogliere anche eventi saltuari particolari, come mercati e piccole fiere dell’artigianato.
9_Parco Paolo Dasi /Parcheggio 2
Il parcheggio 2 situato lungo la Strada Provinciale Sud, nel suo punto di ingresso nel tessuto storico, è compreso tra Palazzo Pecci (a ovest) e l’Istituto comprensivo “Ponte sul Marecchia” (a est). Per la sua particolare posizione alle porte del centro storico, si presta sia a ricoprire il ruolo di parcheggio scambiatore sia ad offrire ai numerosi ciclisti provenienti dalla SP15bis un’area ciclistica specializzata per biker professionisti e amatoriali. La figura del ciclista ricopre infatti un ruolo fondamentale per Verucchio e la Valmarecchia e il suo apporto risulta così fondamentale da meritare una valorizzazione in termini di spazio e servizi mediante la creazione di un’area riservata che possa rispondere alle esigenze specifiche e offra tutti i comfort utili a questo particolare
fruitore. La presenza su lato strada del parco Paolo Dasi, permetterebbe di sfruttare il sito come un’area di sosta attrezzata dove parcheggiare la bici, incontrarsi e poter usufruire di un meccanico specializzato ricavato all’interno di alcune strutture presenti e ad oggi non utilizzate da riconfigurare (vedi punto 10).
10_ Incrocio Via Dei Martiri-Strada Provinciale 15Bis
L’area in oggetto sorge sull’incrocio tra Via dei Martiri e la Sp15bis e in essa sono presenti due strutture che, se riqualificate e convertite, contribuirebbero alla valorizzazione del luogo. La prima struttura, un torrioncino, sorge ai piedi della Scalinata dei Fossi ed è l’unico rivellino a non aver subito interventi di restauro. La seconda struttura è costituita dall’ edificio posto al civico 3337, che data la posizione strategica potrebbe rappresentare un fondamentale punto di snodo alle porte del borgo ed essere riconvertito in funzione alla nuova vocazione sportiva del sito 10, descritta nel punto precedente. L’edificio potrebbe infatti ospitare servizi utili ai bikers, come un’officina o un punto di ristoro, e diventare l’edificio centrale dell’intera area.
11_Sagrato Chiesa Della Collegiata / Chiesa Del Suffragio
L’area analizzata comprende il sagrato della Chiesa della Collegiata e lo spazio antistante alla chiesa e all’oratorio del Suffragio. Essa è separata tramite via Marconi da un segmento delle mura difensive su cui si trova uno dei punti di osservazione panoramica di maggior qualità. Con la sua forma regolare, lo spazio, che oggi è adibito a parcheggio, potrebbe rappresentare la localizzazione ideale di uno spazio di scambio vivo e in stretto legame con Piazza Malatesta unitamente alla quale potrebbe ospitare piccoli mercatini gastronomici o di artigianato, nonché eventi di carattere culturale, spettacoli musicali e teatrali in legame con il vicino Teatro. Per poter ripensare lo spazio in questi termini, si potrebbe optare per un’organizzazione del traffico volta a lasciare il luogo, in giornate determinate, accessibile ai soli pedoni. Sul sito si trova inoltre uno dei punti panoramici più rilevanti situato in corrispondenza dell’unico torrioncino non restaurato della cinta muraria che oltre ad offrire già una vista incredibile sul territorio circostante, potrebbe essere riutilizzato come nuovo punto di risalita, permettendo un accesso diretto al sagrato dal livello stradale inferiore.
12_ Torrione Della Mura Di San Giorgio
Il torrione della mura di San Giorgio, sorge sul proseguimento della cinta muraria e nell’area compresa tra la Chiesa Collegiata e la Rocca del Passerello. Il torrione è stato recuperato negli anni sessanta del secolo scorso perciò conserva la sua bellezza storica e si presta ad un eventuale riutilizzo degli spazi interni a cui è possibile accedere sia dal basamento che dalla sommità. Se
infatti ai piedi del Torrione si sviluppa una fascia verde che separa il tracciato murario dalla scalinata e che congiunge la Strada Provinciale 15bis alla porta del Passerello, sulla sua sommità, si trova un’area di osservazione paesaggista dal grande potenziale. Tale area è oggi raggiungibile attraverso la porta del Passerello o da via Mura San Giorgio, e apre lo sguardo a sud-ovest, oltre le alberature, in un contesto riservato e protetto dai vicoli dei residenti. Nell’ottica di mettere in luce le potenzialità inespresse del sito e valorizzarne maggiormente le qualità, si potrebbe dunque optare per un intervento che agisca su tre livelli: la fascia verde sottostante da scoprire in una nuova veste (vedi punto 13), gli ambienti interni dello stesso torrione da rifunzionalizzare e il punto di osservazione presente sulla sommità da potenziare e segnalare adeguatamente.
13_Area Verde Adiacente Mura San Giorgio
Il sito in oggetto è compreso tra il proseguimento della Scalinata dei Fossi e il tracciato delle mura di San Giorgio e rappresenta l’estensione verde di Via Guglielmo Marconi. In linea con le nuove vocazioni dell’area 12, l’area potrebbe interagire direttamente con il sagrato della Chiesa Collegiata che ospiterà eventi e giornate di mercato, offrendosi come luogo riservato a piccole esposizioni artigianali e di produzioni locali. L’area verde costituirà inoltre anche uno spazio dinamico intermedio tra i due torrioncini tra cui è compreso, portando l’utenza a scoprirne il ruolo di eccezionali punti di osservazione.
14_Belvedere
Come suggerisce il suo nome, l’area offre un panorama meraviglioso sulla Valmarecchia e sulla costa e rappresenta uno dei punti di osservazione più belli presenti nel tessuto urbano, in grado di restituire una vista unica sulla Rocca Malatestiana. Dalla sua grande importanza in termini paesaggistici dovrebbe conseguire un assetto che offra ai visitatori la possibilità di poter sfruttare al meglio questo luogo, oggi mancante di un sistema di arredo sufficiente e privo di una caratterizzazione definita. Le eccezionali doti paesaggistiche che l’area possiede, dovrebbero essere sostenute da un luogo pubblico di qualità, con un’identità forte e nelle cui adiacenze potrebbero anche sorgere nuovi servizi e attività in grado di calamitare il flusso locale e turistico.
15_Adiacenze Rocca Del Passerello
Come per la Rocca Malatestiana, anche lo spazio che si sviluppa attorno alla Rocca del Passerello – al di fuori della cinta muraria - dovrebbe assicurare una fascia di rispetto che si snodi intorno a tale emergenza e che ne valorizzi l’importanza storicoarchitettonica. Su via Aie del Borgo, si sviluppa una fascia verde che segue il tracciato circolare delle mura della Rocca e la cui superficie, protetta da una cortina di alberi, potrebbe interagire con nuove funzioni e con un assetto rigenerato di rinnovati spazi
adiacenti (ricavati sfruttando il suolo su cui ora sorgono alcune abitazioni). Dare respiro al panorama, arretrare l’edificato nel rispetto del valore artistico della Rocca e convertire il numero civico 42-44 a struttura ricettiva e di ristorazione, contribuirebbe a valorizzare tutta l’area e a metterla in comunicazione con i vicini ambiti da riqualificare (vedi ‘Area a’ e ‘Area b’).
16_Area Su Via Monte Ugone
All’altezza del civico 20 in via Monte Ugone, è presente un vuoto urbano di superficie estesa e forma quadrata, adiacente alla Rsa e ad alcune abitazioni. Tale area presenta un potenziale inespresso molto alto in quanto potrebbe costituire un nuovo acceso all’area compresa tra via Fausto Coppi e Via Messina (Area b) oggi occupata solo da campi e strutture sportive ma che in futuro potrà essere ripensata in favore di una destinazione diversa. Tale vuoto urbano dovrebbe essere organizzato in modo tale da ricavare non solo nuovi posti auto ma anche una serie di aree con caratteristiche diverse in modo da generare un nuovo portale polifunzionale per accedere all’area retrostante.
17_ Torre Di Avvistamento Monte Ugone
Posta al termine di Via Monte Ugone, la torre di avvistamento è un immobile censito come bene culturale dalla Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici, che di questa riconosce non solo il valore storico-architettonico ma anche culturale e testimoniale. Nel rispetto della funzione originaria della struttura, valorizzare la torre di avvistamento in termini architettonici e paesaggistici, porterebbe all’identificazione di uno dei siti cardine che comporranno la rete dei punti di osservazione panoramica riconosciuti e segnalati nel contesto urbano. L’integrità dell’involucro potrebbe essere mantenuta scegliendo di ospitare all’interno del volume una “stanza museale” aperta al pubblico che riporti il racconto storico del sito e che sia affiancata esternamente da una nuova struttura leggera di osservazione. La torre potrebbe alternativamente fungere essa stessa da contenitore per una struttura che si sviluppi in elevazione al suo interno e che porti lo sguardo al di là delle alberature presenti. Qualsiasi sia il percorso scelto per la sua valorizzazione, la torre potrebbe così rivestire oltre al suo ruolo naturale di punto di osservazione, anche quello di nuovo luogo di incontro attrezzato e arredato, capace di offrire uno spazio pubblico di qualità che possa calamitare sia il flusso locale che quello turistico.
18_Area Associazione Onlus Sicomoro
La sede dell’associazione, che sorge su un’aria verde che si affaccia su via Giuseppe Nanni, rappresenta uno dei poli di interesse presenti nella “parte nuova” di Verucchio. Sicomoro è una realtà viva sul territorio che si valorizza autonomamente attraverso le proprie iniziative ma che potrebbe essere maggiormente potenziata e messa in luce, per estendere la
propria eco e agire in sinergia con gli eventi promossi dai luoghi pubblici presenti nella “parte nuova” e storica.
19_Area Verde Via Delle Vezze
Collocata al termine di Via delle Vezze , l’area verde in questione offre un punto panoramico che porta lo sguardo verso le zone boschive che si articolano nello spazio circostante, l’oasi Ca’ Brigida protetta dal WWF, San Marino ed il monte Titano che svetta sullo sfondo. Ad oggi, tale area non risulta né segnalata né arredata e sfruttata quasi esclusivamente dai residenti dell’area limitrofa. La vista panoramica offerta, la porta a rientrare di diritto tra i luoghi pubblici da valorizzare.
20_Parco Monte Dei Gigli
Posto alla fine di Via foschi e di Via Monte dei gigli nella “parte nuova” di Verucchio, il parco è quasi unicamente utilizzato dai residenti del quartiere. Se sufficientemente segnalato e messo in relazione con un sistema di aree verdi tematiche più ampio, il Parco risulterebbe maggiormente valorizzato e capace di attrarre un bacino di utenza più ampio. Da tale area, arredata con giochi per i più piccoli e attrezzi per gli sportivi, si ha inoltre un contatto visivo diretto con il monte Titano. La bellezza di questa vista su San Marino dovrebbe essere maggiormente segnalata in modo tale da attrarre i visitatori fino a questo luogo più decentrato.
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capitolo 3
LA FASE PROGETTUALE DELLA RICERCA UN PROGETTO URBANISTICO PER LA RIGENERAZIONE DI VERUCCHIO CAPOLUOGO
Come previsto dalla convenzione di incarico, la ricerca si articola in due parti: La prima ha riguardato, come si è potuto rilevare, la lettura del contesto, il riconoscimento di tracce, di segni, di luoghi, di elementi e strutture del paesaggio, di attività, di sistemi, di fattori di identità locale. La seconda fase riguarda, invece, come si vedrà, la definizione di regole e prestazioni per l’assetto e l’organizzazione dei luoghi, ed ha operato su di un piano finalizzato allo studio delle relazioni più che delle forme fisiche, definendo delle liste di prestazioni che la riqualificazione di un piccolo centro deve garantire a partire dai materiali che ne compongono la struttura e quindi: • l’accessibilità; • gli spazi pubblici e il verde urbano; • i giacimenti e le attività culturali; • la struttura e le attività economiche locali; • l’inserimento del centro all’interno di corridoi ecologici e greenstructures, di sistemi territoriali; • i punti di osservazione e le visuali paesaggistiche; • le politiche per il riassetto e la rigenerazione dell’insediamento. Si tratta di aspetti che sono stati analizzati da diversi punti di vista: funzionale e di ruolo urbano; morfologico e di qualità fisica. Ciò avverrà attraverso alcune simulazioni progettuali riguardanti alcuni casi emblematici e attraverso l’esemplificazione di alcune possibili soluzioni, finalizzate a fornire indicazioni e suggerimenti per i progetti a venire riguardanti non solo lo spazio pubblico ma anche tutte quelle componenti che concorrono alla definizione dell’immagine e della struttura urbana, fornendo anche un supporto alle attività degli uffici comunali per la predisposizione di progetti e di piani di intervento e di attuazione degli obiettivi definiti. La Tav. 8 “Masterplan” [allegati B pag 74] sintetizza i suggerimenti progettuali, le simulazioni e gli esempi suggeriti.
UNA NUOVA ORGANIZZAZIONE DELL’ACCESSIBILITÀ, DELLA MOBILITÀ E DELLA SOSTA
La riorganizzazione del sistema dell’accessibilità e del sistema della sosta sono gli elementi fondamentali su cui si può articolare il nuovo assetto del centro urbano di Verucchio. Allo stato attuale l’accessibilità al centro storico di Verucchio avviene sostanzialmente da due direttrici viarie che ne costituiscono i punti di accesso: la Strada Provinciale SP15b Nord (nella quale si innesta in corrispondenza dell’accesso al centro anche la Strada Provinciale SP32 San Marino) e la Strada Provinciale SP15b Sud. Piazza Malatesta costituisce ora – e rappresenta nell’uso consolidato e nella coscienza collettiva locali - il naturale nodo
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centrale di congiunzione di tali percorsi viari, costituendo lo svincolo fondamentale ed il punto di attestazione del sistema della mobilità carrabile del capoluogo. Il relativamente recente potenziamento della variante alla Strada Provinciale SP15b Sud (Via Doccio) da Bruciato alla congiunzione con la Strada Provinciale SP32 San Marino (ex Celletta del Doccio) che costituisce l’asse viario di circonvallazione di Verucchio, non è riuscito a raggiungere i risultati ipotizzati e sperati, rimanendo un’alternativa di percorso minore e scarsamente utilizzata. Si tratta invece di potenziare l’utilizzo della rinnovata bretella di circonvallazione, sia da parte dei residenti, sia da parte di tutti i soggetti che per motivi di lavoro, svago, turismo, ecc. devono accedere a Verucchio, generando nuova consapevolezza e nuove abitudini. D’altra parte proprio l’utilizzo di tale tratto viario potrà permettere un diverso uso degli spazi pubblici urbani del capoluogo comunale ed una diversa organizzazione dell’accessibilità e del sistema di attestazione della sosta. Mentre per quanto riguarda l’uso degli spazi pubblici urbani si parlerà più avanti, è utile affrontare ora le principali modifiche che si propongono al sistema della mobilità e dei parcheggi. La necessità di riorganizzazione dell’accessibilità veicolare a Verucchio e conseguentemente del sistema dei parcheggi a servizio del centro urbano è conseguente all’idea di pedonalizzare (completamente o a fasce orarie, come si dirà più avanti) Piazza Malatesta. Come già accennato precedentemente, Piazza Malatesta costituisce ora lo snodo ed il punto di attestazione principale del sistema viario di Verucchio. Ogni percorso di accesso e di attraversamento del capoluogo comunale non può prescindere dal transito in Piazza Malatesta. L’ipotesi di pedonalizzazione della piazza rende quindi necessario una radicale trasformazione dei percorsi di attraversamento ed accesso a Verucchio ed una limitazione di uso ai tratti della SP 15b Nord e SP15b Sud che si inoltrano nel centro abitato. Tali tratti di attuale accesso a Verucchio manterranno – nell’ipotesi progettuale proposta – la loro funzione di assi di attestazione e di raggiungimento dei parcheggi a servizio del centro urbano, ma dagli stessi assi (da nord e da sud) non sarà più consentito – se non ad orari prestabiliti o per funzioni e periodi definiti - attraversare Verucchio utilizzando Piazza Malatesta quale percorso viario. Da tali tratti viari si potrà invece avere accesso alle due porzioni dell’abitato poste a Nord ed a Sud e raggiungere un rinnovato e potenziati sistema di parcheggi posto a servizio del capoluogo, per poi, una volta esaurita la necessità di sosta, riprendere la strada per la medesima direttrice con la quale si era giunti a Verucchio. A seguito della appena descritta nuova organizzazione
viaria, sarà comunque consentito sia il raggiungimento, sia l’attraversamento del centro urbano di Verucchio per mezzo dell’utilizzo della variante alla SP15b – Via Doccio, dalla quale - oltreché giungere e lasciare Verucchio sia da Nord che da Sud - si potrà raggiungere un nuovo sistema di parcheggi posto ad di fuori del Centro Storico ma in posizione di estrema prossimità allo stesso, all’interno del tessuto urbano di più recente costruzione, nelle vicinanze della Rocca del Passerello e dell’attuale centro sportivo, sistema di parcheggi in parte già esistente e previsto dalla strumentazione urbanistica (ma non ancora realizzato), in parte di nuova previsione. La realizzazione di tale nuovo sistema di attestazione e di parcheggio permetterà e costituirà il punto di avvio di una nuova stagione di rigenerazione urbana che si basa sull’utilizzo della parte del centro storico – quello di più antica formazione – che si estende dalla Rocca del Passerello fino alla Chiesa della Collegiata ed a Piazza Malatesta, e che consentirà e stimolerà, come si potrà evincere dalle esemplificazioni progettuali che si illustreranno più avanti, una riscoperta di aree pubbliche sottoutilizzate, nuovi usi di tali spazi, e nuove attività di valorizzazione e rigenerazione socio-economica. D’altra parte il progetto di restauro e di riuso della Rocca del Passerello costituisce già un elemento di valorizzazione di tale porzione del centro urbano di Verucchio nella direzione appena descritta.
LA PEDONALIZZAZIONE E LA RIGENERAZIONE DI PIAZZA MALATESTA E DELLE ZONE LIMITROFE Come già accennato il progetto propone la chiusura al traffico - e la pedonalizzazione – di Piazza Malatesta. Non si tratta di inibire completamente al traffico la piazza, il cui accesso potrà essere regolato con modalità ed orari che potranno essere messi a punto direttamente dalla Amministrazione Comunale, ma di permettere la riorganizzazione dello spazio della piazza rispetto a come si è fino ad ora inteso ed utilizzato. Si propone cioè un ribaltamento radicale della concezione dell’utilizzo di tale spazio pubblico: non più uno spazio carrabile riservato alla circolazione viabilistica - con alcune porzioni non carrabili, poste a servizio delle attività commerciali o della sosta delle persone - ma uno spazio sostanzialmente pedonale e ciclabile, all’interno del quale consentire, a fasce orarie (o continuativamente per servizio alle residenze non diversamente accessibili) la circolazione veicolare. Uno spazio strutturato a servizio delle attività e delle funzioni pubbliche e private presenti (o future) che affacciano sulla piazza, uno spazio adatto ad ospitare con logica di continuità le più varie attività culturali, turistiche, commerciali: esposizioni temporanee, spettacoli musicali e teatrali, fiere e mercatini, mostre mercato,
stand gastronomici. Il nuovo assetto potrà prevedere la pedonalizzazione di tutta la piazza, o solo della porzione centrale. In questa seconda soluzione potrà essere possibile mantenere la circolazione carrabile nell’estremità sud della piazza e la transitabilità di Via San Martino fino al parcheggio della Collegiata, poi di via Guglielmo Marconi, utile all’accesso carrabile della parte antica del centro storico e – come nell’assetto attuale – l’uscita dalla Porta del Passerello.
Area 1bis
Area 1
Anche il sagrato della Collegiata, via San Francesco, il sagrato della Chiesa del Suffragio, il fronte del Teatro, potranno usufruire di provvedimenti di pedonalizzazione parziali o totali di Piazza Malatesta, in quanti in concomitanza con le manifestazioni in atto sulla stessa piazza potranno costituire un completamento ed un’estensione di tali manifestazioni.
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ESEMPLIFICAZIONI E SIMULAZIONI PROGETTUALI Nel precedente capitolo, descrivendo la rete degli spazi urbani aperti, si sono già forniti alcuni suggerimenti progettuali per diverse aree pubbliche. Per alcune di queste, ritenute più significative e strategiche, le “Principali aree interessate dalle azioni di progetto”, si sono forniti – nella Tav. 8 “Masterplan” [allegati B pag 74] – alcune esemplificazioni progettuali ed alcune simulazioni. Le aree prese in considerazione sono le seguenti:
Area 2
-Area 1 / Piazza Malatesta -Area 1bis / Sagrato Chiesa della Collegiata - Area 2 / Parco Paolo Dasi – Parcheggio 2
- Area 3 / Area antistante la Chiesa di Sant’Agostino - Area 4 / Punto di osservazione sul paesaggio della Torre Campanaria - Area 5 / Antico Lavatoio del Borgo Sant’Antonio - Area 6 / Belvedere Est
- Area 7 / Adiacenze Rocca e Porta del Passerello - Area 8 / Torre di avvistamento Monte Ugone -Area 9/ Riqualificazione dell’area sportiva
Per la comprensione di tali ipotesi progettuali si rimanda alle descrizioni contenute nel precedente capitolo ed alle esemplificazioni grafiche contenute nel Masterplan.
Area 7
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IL PROGETTO DELLO SPAZIO PUBBLICO Nella prima fase di lettura della realtà verucchiese della ricerca, ed ora nella fase di progetto, l’elemento di maggior rilievo è rappresentato dalla rete degli spazi pubblici, di cui si è già trattato nel precedente capitolo “La rete degli spazi urbani aperti”, individuata nella Tav. 7 “Luoghi pubblici e spazi urbani aperti” [allegati B pag 73], dei quali si sono descritti, oltre ai caratteri peculiari ed alle qualità, anche le possibili azioni progettuali da promuovere per ognuno. Con il Masterplan si sviluppa sinteticamente quanto già descritto nella precedente parte della relazione, indicando i temi di progetto e le possibili rinnovate destinazioni d’uso degli spazi aperti pubblici, raggruppati in una unica azione progettuale generale sul centro urbano di Verucchio, capace di raggiungere le finalità e gli obiettivi previsti dalla presente ricerca. E’ necessario sottolineare come tale azione progettuale - a sua volta costituita da singole azioni da considerarsi in rapporto olistico fra loro – sia la risultante degli effetti delle singole trasformazioni. Una azione progettuale che - se le singole azioni di trasformazione previste sono intraprese e viste nel loro complesso e pensate in relazione l’una all’altra - risulterà senz’altro più significativa ed efficace della semplice somma delle stesse azioni se considerate una per una in una visione scollegata.
RIGENERAZIONE URBANA DELL’AREA DI PIAN DEL MONTE Il Masterplan individua poi, fra gli spazi pubblici di progetto, una vasta area, che nomina “Area 9 / Rigenerazione della area sportiva”, per la quale non si è ritenuto opportuno, in questa fase di ricerca progettuale, ipotizzare o precisare esiti progettuali specifici. Si tratta dell’ambito urbano centrale del tessuto consolidato più recente del capoluogo comunale, sostanzialmente di proprietà pubblica ed adibito a dotazioni territoriali, suddivisibile a sua volta in due specifiche aree diverse per funzioni e per morfologia: - Una prima area costituita dall’edificio di proprietà della AUSL e dalle aree limitrofe; - Una seconda area ove sono presenti le strutture sportive e ricreative a servizio degli abitanti di Verucchio: il campo di calcio, la piscina, il parco pubblico. Nei lavori del “Laboratorio di urbanistica A.A. 2016-2017” che sono allegati alla presente relazione di ricerca, la trasformazione di tale ambito è spesso stata affrontata con piglio critico e creativo. Considerando il contributo degli studenti come un grande affresco sulla realtà di Verucchio, per questa parte del tessuto emerge un forte stimolo sulla necessità di una visione condivisa e collettiva delle potenzialità che tale ambito riveste nella rigenerazione urbana complessiva del capoluogo. Una prima considerazione che emerge riguarda il tessuto urbano consolidato recente che non ha le medesime qualità della parte storica del centro urbano, e per il quale si evidenziano quali necessarie azioni di riqualificazione e rigenerazione urbana anche radicali, per dare – con nuove costruzioni che sostituiscano quelle esistenti – una nuova e più alta qualità al tessuto urbano, per ritrovare le viste panoramiche che con la costruzione dell’edificato recente si sono perse, per rimettere in valore le origini e le tracce della storia dell’insediamento verucchiese, la struttura urbana storica e le architetture che la costituiscono. Una seconda considerazione riguarda invece il rapporto ora quasi inesistente, si direbbe volutamente negato, fra tale parte più recente di Verucchio ed il Centro Storico, e quindi sulla necessità di una nuova e forte relazione fra le due porzioni del centro urbano, sia in termini fisici, sia in termini funzionali. Da questo punto di vista, la rigenerazione del tessuto di cui si è accennato precedentemente è vista come il veicolo di una rifunzionalizzazione di questa porzione di Verucchio, a partire dalle identità e peculiarità del territorio: cultura, arte, storia, spettacolo, natura, paesaggio, turismo, tempo libero e sport, gastronomia, ospitalità.
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PERCORSI TEMATICI PER LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO Con la Tav. 8 “Masterplan” [allegati B pag 74], si esemplificano, fra gli altri percorsi di visita possibili nel centro storico di Verucchio e nel territorio che lo circonda, tre “Percorsi tematici per la valorizzazione del patrimonio”.
Il percorso storico-architettonico
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Nel precedente punto “Emergenze storico-architettoniche” e nella Tav. 3 [allegati B pag 69] con il medesimo nome, si sono elencati e localizzati, per categorie omogenee, gli immobili di interesse per la comprensione della storia di Verucchio e delle sue qualità architettoniche e storico-testimoniali. I percorsi di visita di Verucchio, considerati gli interessi di vario genere che sono presenti, possono essere disparati, e non si è voluto individuare o suggerire un percorso in particolare, ma lasciare al visitatore la possibilità di scegliere a suo piacimento un percorso specifico, monotematico o pluritematico. E’ ogni caso utile segnalare che sul sito www.verucchioturismo. it fra le altre molteplici informazioni, sono indicati e descritti una serie di percorsi, diversi dei quali riguardano la storia, l’insediamento urbano, i beni storico-architettonici. Con il Masterplan si è voluto unicamente tracciare un percorso ideale che unisce tutte le “Emergenze storico-architettoniche”, dalla Pieve di San Martino in Raffaneto, posta alle pendici settentrionali della rupe di Verucchio, al Convento dei Cappuccini, situato sul versante che guarda San Marino, percorso che attraversando il centro storico di Verucchio lambisce o raggiunge ognuno gli immobili di interesse censiti.
Il percorso naturalistico e sportivo
Un secondo percorso segnalato dal Masterplan è quello naturalistico e sportivo. In realtà il percorso è costituito da due diversi spezzoni, che indicano la duplice possibilità di praticare attività escursionistiche e sportive legate a tematiche ed interessi più indirizzati agli ambiti fluviali ed a morfologie pianeggianti, o invece indirizzati agli ambiti boscati e a morfologie collinari ed aspre. Anche in questo caso, per la individuazione delle aree, delle attività e delle emergenze naturalistiche presenti si rimanda ad un elaborato di dettaglio, la già descritta Tav. 5 “Aree naturalistiche e sportive” [allegati B pag 71].
Il percorso panoramico
Il percorso panoramico conclude la segnalazione, attraverso il Masterplan, dei tre percorsi tematici che, se visti in rapporto sinergico, possono contribuire a strutturare maggiormente la fruizione del territorio in termini turistici, culturali e ricreativi, la visita e la permanenza a Verucchio.
In particolare la valorizzazione dei punti di osservazione paesaggistica, dei quali si è già trattato nel precedente capitolo sul paesaggio e nella Tav. 1 “Paesaggio” [allegati B pag 67] ha rappresentato uno degli elementi guida del progetto, tanto da costituire il fattore caratterizzante di cinque approfondimenti progettuali fra le “aree interessate da azioni di progetto”. Ovviamente tutti i punti di osservazione paesaggistica censiti, possono essere uniti da un percorso ideale – tracciato nel Masterplan come “Percorso panoramico” – che dà conto e permette di fruire delle viste e della ricchezza visuale e paesaggistica sui diversi ambienti naturali ed antropici che il territorio di Verucchio offre.
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ALLEGATI A
LE ATTIVITÀ DIDATTICHE EFFETTUATE SUL TERRITORIO DI VERUCCHIO
Sia la prima fase di lettura del contesto, ma soprattutto la seconda fase di progetto sono state oggetto di attività didattiche dei Laboratori di Urbanistica del Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Ferrara, in quanto alcuni gruppi di studenti hanno optato per effettuare la loro esercitazione progettuale sulla realtà locale oggetto della presente ricerca. Tali attività didattiche ed esercitazioni progettuali non possono – ovviamente – essere prese come realistiche prefigurazioni di interventi di trasformazione, ma possono peraltro offrire alcuni spunti critici e suggestioni utili, seppur spesso “sopra le righe” rispetto alle politiche ed alle attività della pubblica amministrazione. Si allega quindi una selezione di alcune elaborazione effettuate dagli studenti dei Laboratori di Urbanistica Anno Accademico 2016-2017. Introduzione di Marco Zaoli
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LE ATTIVITA’ DIDATTICHE E LE ESERCITAZIONI PROGETTUALI DEGLI STUDENTI L’attività didattica dei Laboratori di Urbanistica – LAU nell’Anno Accademico 2016-2017 si è rivolta al riminese per l’interesse e la complessità che la realtà territoriale di tale porzione della Regione Emilia-Romagna presenta. Il territorio regionale pare infatti subire un processo di sintesi avvicinandosi al confine con le Marche, con gli elementi che lo caratterizzano – la costa, la pianura, la collina e la montagna – che subiscono una compressione e si ritrovano assieme in un fazzoletto di terra di dimensioni limitate, che presenta quindi una complessità e dei caratteri che lo distinguono dalle altre parti della regione. Fattori storici, geografici, ambientali, economici e sociali rendono in particolare la Valle del Marecchia un campo di studio di valore per la comprensione delle dinamiche dei sistemi territoriali e per le esercitazioni progettuali degli studenti dei LAU, i quali – peraltro - sono ai loro primi approcci con la disciplina dell’Urbanistica e con la Progettazione Urbanistica. La richiesta del Comune di Verucchio – con il quale è in corso una ricerca sulla riqualificazione e valorizzazione del Capoluogo dal titolo “Qualità urbana e identità locale. Un progetto per Verucchio” – di organizzare attività legate alla didattica, e la susseguente disponibilità dell’Amministrazione Comunale a fornire supporto logistico e documentazione di base, ha quindi indirizzato i Laboratori di Urbanistica sul territorio verucchiese. Specifica attenzione, anche per l’interesse del Comune in tal senso, è stata prestata al centro urbano di Verucchio, con particolare considerazione agli aspetti paesaggistici, al sistema della mobilità, al sistema socio-economico locale, alle relazioni di tale agglomerato urbano storico con le addizioni edilizie più
recenti del capoluogo comunale. Vi è da premettere che i Laboratori di Urbanistica, pur prevedendo una serie di attività didattiche con lezioni frontali, nelle quali si forniscono contenuti teorici e modelli operativi, sono organizzati come laboratori di progettazione, in cui gli studenti elaborano i loro lavori in un rapporto costante con la docenza. Il modello metodologico sul quale si articola la didattica dei Laboratori di Urbanistica, che si è andato affinandosi nel corso degli anni, è basato su un processo dinamico che – a partire da analisi orientate e dalla conseguente conoscenza del territorio e dei fenomeni in atto – si articola e sviluppa in primo luogo con l’individuazione delle finalità e la definizione di obiettivi generali e specifici del progetto, poi in una indicazione degli strumenti eventualmente necessari per il conseguimento degli obiettivi individuati, infine nella articolazione e progettazione di azioni di trasformazione fisica della città e del territorio, fattori che nel loro complesso compongono il Progetto Urbanistico per l’ambito interessato. Ovviamente, nel caso dei lavori elaborati da studenti del terzo anno come sono quelli dei LAU, si tratta di esercitazioni progettuali, che però – anche per effetto del metodo adottato, oltre che per la passione che gli studenti mettono nella loro esperienza progettuale sui temi complessi dell’intervento urbanistico – sia per la peculiarità e approfondimento di alcuni elementi di analisi, sia per l’acutezza di alcuni spunti progettuali (spesso non troppo legati a freni di costo o di opportunità politica), riescono a fornire soluzioni interessanti e slegate da condizionamenti, capaci di intravvedere assetti futuri auspicabili per i territori ed i tessuti urbani interessati. Proprio per i motivi appena esposti, le attività degli studenti si sono concentrate, nella fase di analisi del sistema territoriale verucchiese, sulla comprensione dei fattori fondamentali: le qualità paesaggistiche del territorio, il sistema fluviale, l’articolazione e struttura dei centri e dei nuclei urbani, il sistema della mobilità, la rete dei percorsi attivi che permea il territorio, gli aspetti ed attività emergenti per la loro rilevanza locale, i fattori di degrado, i settori e le attività economiche, culturali e sociali che strutturano e connotano Verucchio (la qualità e specificità delle produzioni agricole, la rilevanza delle sedimentazioni storico-archeologiche e storico-architettoniche, il sistema turistico e dell’ospitalità nelle varie articolazioni che il territorio offre e può offrire, il sistema commerciale, il sistema della mobilità veicolare pubblica e privata e della mobilità attiva). Tali analisi hanno portato, se si considera la somma degli spunti progettuali emersi come un solo grande ed articolato progetto su Verucchio ed il suo territorio, a: - mettere in luce la separazione fisica e funzionale fra il centro storico di Verucchio ed il tessuto recente consolidato; - individuare la necessità di completare il recupero delle architetture e degli spazi storici urbani sottolineandone le
peculiarità e potenzialità funzionali e sociali, se collegati assieme in percorsi tematici all’interno di una rete di cui costituiscono nodi cruciali; - strutturare una serie di percorsi legati alle specificità locali (turismo escursionistico e sportivo, turismo naturalistico, turismo culturale, turismo gastronomico); - valorizzare e recuperare gli aspetti paesaggistici del territorio, i punti di osservazione e le relative visuali; - strutturare un sistema della mobilità e dei parcheggi capace di permettere una più estesa fruizione pedonale del centro, per mezzo della parziale pedonalizzazione e la creazione di più stretti legami fra il centro storico ed il tessuto urbano recente; - individuare l’ambito centrale del tessuto urbano recente (campo sportivo, piscina, parco pubblico, sede AUSL) quale ambito di trasformazione e rigenerazione urbana nel quale valorizzare e migliorare le attività e le funzioni in corso e prevederne altre a supporto delle dinamiche socio-economiche legate agli elementi caratterizzanti emersi nelle fasi di analisi, in sinergia con i percorsi tematici e specifici ipotizzati; - configurare un tessuto urbano recente più aderente alle sedimentazioni ed alle tracce della storia ed alla posizione paesaggistica di Verucchio capoluogo. Nel rimandare alla lettura delle schede con cui si sintetizzano ed illustrano i progetti degli studenti per una più ampia e specifica comprensione degli elementi caratterizzanti ed aspetti di tali progetti fin qui tratteggiati, si vuole ancora una volta sottolineare che da tali esercitazioni progettuali emergono fattori che possono fungere da suggerimento e da guida all’Amministrazione Comunale per le future politiche volte alla trasformazione, valorizzazione e rigenerazione urbana di Verucchio capoluogo.
QUATTRO PERCORSI STRATEGICI FRA NATURA, CULTURA E INNOVAZIONE docenti Marco Zaoli, Davide Manfredini, Moreno Baccichet autori Laura Caumo, Francesca Di Marco, Alessandro Knabben L’immagine di Verucchio è caratterizzata, oltre che dal borgo medievale, dalla propria condizione di privilegio sul paesaggio e per operare in questo contesto si è costretti a prendere coscienza che non si sta intervenendo semplicemente in un tessuto urbano, bensì nel più ampio contesto della natura. All’interno di questo vasto seppur delicato sistema, il borgo di Verucchio assume molteplici valenze in base ai diversi ambiti con cui si relaziona e alla scala territoriale cui viene analizzato, formando un complesso insieme di percorsi e funzioni. L’elemento del percorso viene scelto come strumento di analisi, strategia e progettazione a partire dall’individuazione dei punti di forza di Verucchio e della Valmarecchia: Storia, Acqua, Gusto e Sport; ciascuno dei temi scelti costituisce un tratto distintivo del territorio che oltre a fornire degli elementi di identificazione con il luogo e con la storia per gli abitanti conferisce anche una notevole attrazione turistica. In seguito alle prime analisi sono state individuate alcune criticità che sono divenute il punto di partenza per la strategia progettuale: data la condizione di separazione tra la parte storica del borgo e l’espansione novecentesca e tra il borgo e la valle sottostante l’obiettivo è studiare un sistema di percorsi e funzioni per ricucire Verucchio all’interno e all’esterno. La prima fase della strategia consiste nello studio del territorio e delle principali funzioni presenti in esso individuando i percorsi caratteristici che collegano i luoghi d’interesse e quelle aree che possono essere potenzialmente annesse. Nella seconda fase vengono invece individuati nuovi percorsi che possono integrare quelli attuali in modo complementare, offrendo la possibilità di collegare le aree d’interesse in modo diversificato e di arricchire i tracciati urbani. Infine sulla nuova trama di percorsi si individuano
le aree da ampliare per aumentare i servizi presenti sul territorio e la sua attrattività, ipotizzando nuove funzioni e interventi compatibili con le aree di progetto. Il nostro progetto si pone come obiettivo quello di rendere evidente lo stretto legame di interdipendenza che relaziona i principali luoghi coinvolti e che l’attuale condizione di frammentarietà in gran parte cancella attraverso una progettazione continua che dia nuovo senso allo spazio con un sistema unitario, continuato e diversificato. Si punta inoltre alla valorizzazione delle zone d’interesse e all’unificazione delle diverse realtà del tessuto urbano con un progetto di dialogo costante: lo spazio urbano è pensato come entità duttile, in grado di favorire la vita pubblica in tutte le sue manifestazioni. Il fulcro del progetto è quello della riqualificazione dell’area centrale di Verucchio attraverso il miglioramento della qualità ambientale ed architettonica e del sistema infrastrutturale. Si propone la creazione di una promenade attrezzata che, snodandosi tra le parti, crea nuove piccole centralità, tutte collegate tra loro, riconnesse con Piazza Malatesta e con i servizi esistenti. L’area individuata, in corrispondenza dell’attuale campo sportivo e piscina comunale, per la sua posizione strategica ha la possibilità di diventare elemento di unione sia con il centro storico che con la natura circostante, da questo luogo infatti si ha un contatto diretto con le aree boschive che circondano Verucchio: attraverso il Monte Ugone la natura entra senza barriere nel tessuto urbano consolidato e diventa un elemento primario per raggiungere gli obiettivi strategici prefissati. Attraverso un tracciato a mobilità lenta si riconnettono due ambiti precedentemente non comunicanti, la città storica e l’espansione novecentesca; nuove percorrenze trasversali che riconnettono i microsistemi con un sistema capillare collegando le distinte realtà e implementando gli interscambi. Si prevede l’inserimento di un centro culturale dotato di sala polivalente ed aree espositive che fungerà da appoggio al polo museale già presente a Verucchio; nel museo civico - archeologico sono presenti molti reperti che per la loro quantità vengono esposti a rotazione e che potranno essere visibili in questo nuovo edificio. Il sito inoltre ha un’importanza storica in quanto è l’area del primo insediamento villanoviano e il luogo dove oggi sono visibili i resti di un edificio etrusco. La creazione del percorso che unisce questi resti, collocati nella parte di più recente espansione del paese, al centro storico, attraversa il nuovo polo urbano e in prossimità del centro culturale assume la valenza di percorso didattico che, tra resti archeologici e pannelli espositivi, illustra la storia di Verucchio dalle origini ad oggi. La piscina comunale già presente nell’area di intervento è un importante servizio sia per i cittadini che per i turisti ma attivo solo nel periodo estivo. Si prevede il potenziamento di questo edificio, legato al percorso dello sport e dell’acqua, attraverso
un’operazione di ricostruzione con la creazione di un centro termale con diverse tipologie di vasche, dotato di piscina esterna così da poter essere in funzione sia d’estate che d’inverno. Una delle caratteristiche principali del comune di Verucchio è l’essere immerso in un paesaggio rurale che fornisce risorse naturali legate all’allevamento e alla coltivazione; sono infatti presenti molti soggetti, sia pubblici che privati, che basano la loro attività sull’uso del territorio e forniscono le materie prime per le attività di ristorazione presenti nel paese e dintorni. La creazione di un mercato coperto è un modo di sostenere e rafforzare tutte queste attività, di creare un nuovo servizio per la comunità e di potenziare l’offerta turistica. L’intervento si basa sull’inserimento di attività e di nuovi tracciati compatibili con la peculiarità e l’equilibrio del luogo in un’ottica migliorativa, essendo un territorio già di per sé ricco e attrattivo che per una migliore fruizione necessita di essere intelligentemente riorganizzato e potenziato.
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Il territorio di Verucchio ha attraversato diversi periodi storici mutando di continuo la sua conformazione urbana: è possibile individuare le diverse tracce e di conseguenza i successivi periodi di influenza attraverso l’analisi del materiale documentario fornito e dalla cartografia storica relativa. La situazione è profondamente differente nella zona di più recente costruzione, situata immediatamente a Sud, appena al di fuori delle mura della Rocca di Passerello: una griglia regolatrice totalmente discordante con la trama progressiva del borgo storico ha regolato un intervento discutibile negli anni ’70, che ha previsto l’inserimento di un grande numero di edifici residenziali, dalle geometrie e dalle forme apparentemente fuori luogo. Le due parti delle pendici di Verucchio risultano essere quindi tanto vicine, dal punto di vista geografico, quanto lontane, poiché non solo presentano tipologie edilizie differenti, ma funzionalità totalmente non comunicanti, per via della destinazione esclusivamente residenziale della ‘zona nuova’. Il sistema dei parcheggi attuale risulta essere scarsamente efficiente, con accessi in alcuni punti proibitivi ed assolutamente singolari. INTERVENTO
26 NUOVA POLARITÀ
docenti Marco Zaoli, Davide Manfredini, Moreno Baccichet autori Guilherme de Macedo, Isabele Janoski, Emiliano Lambertini, Matteo Zamberlan STATO DI FATTO Il territorio di Verucchio si trova nell’entroterra di Rimini, lungo la valle del fiume Marecchia, confinante a Sud del suo limite comunale con San Marino. Le principali frazioni sono tre: il borgo storico di Verucchio, situato in cima al colle e ricco di peculiarità che verranno affrontate successivamente; Villa Verucchio, area di più recente costruzione con edifici in gran parte commerciali, che per prima si incontra arrivando da Rimini; infine, Ponte Verucchio, meno rilevante nella logica del Comune, con poche decine di edifici residenziali. Dopo aver verificato la conformazione territoriale, la presenza di fiumi, canali, zone verdi boschive, incolte e tutte le presenze infrastrutturali a scala sempre maggiore, ci si sofferma sulla specifica analisi del borgo storico, in quanto l’area di intervento è stata individuata in prossimità dell’accesso ad esso. Lo stato attuale di Verucchio vede una principale via di ingresso, la SP15bis che da Villa Verucchio permette di raggiungere il borgo e San Marino; la forte concentrazione di esercizi e/o attività commerciali, nonché delle varie funzioni amministrative, ha generato in Piazza Malatesta un nodo cruciale nelle gerarchie cittadine, infatti vede un continuo flusso di pedoni, turisti, ciclisti ed infine, soprattutto, di automobili.
• Obiettivi L’analisi S.W.O.T. svolta in aula ha permesso di individuare i principali pregi dello stato di fatto, i problemi, ma anche e soprattutto gli obiettivi da perseguire affinché migliori la situazione. La strategia di intervento prevede una serie di obiettivi, tutti finalizzati al raggiungimento di un equilibrio ideale che sia contrapposto all’attuale svantaggio dal punto di vista di numerosi aspetti. Innanzitutto, il territorio di Verucchio vede, come il resto dei borghi romagnoli, una forte affluenza turistica durante la stagione estiva, che cala bruscamente durante quella invernale. Il territorio di Verucchio sembra aver ‘costretto’ il borgo storico a prendersi carico del totale flusso turistico comunale, mentre la restante parte vede esclusivamente un utilizzo residenziale. Questa situazione è svantaggiosa per tutti i soggetti, perché non permette al turista di aver coscienza del territorio nella sua interezza e quindi di visitare e conoscere le realtà produttive tradizionali ed gli splendidi paesaggi presenti in grande quantità. Un ulteriore obiettivo da raggiungere è quello di regolamentare l’afflusso attualmente esclusivo di Piazza Malatesta, per garantire al borgo un equilibrio logistico più efficace. • Strumenti Gli obiettivi da perseguire non prescindono dall’ individuazione di specifici strumenti di progetto. Innanzitutto, si decide di dare all’intervento un’impronta il meno impattante possibile, quindi si utilizzeranno materiali e soluzioni più o meno temporanee, e verranno utilizzate come direttrici
di ordinamento principali quelle già presenti nel territorio della zona nuova di Verucchio, ossia la griglia edilizia consolidata e generata dagli edifici di più recente costruzione. Un secondo strumento fondamentale nell’intervento è quello naturale, infatti verranno utilizzate nel modo più consono alla strategia progettuale diverse essenze e varie tipologie arboree, al fine di riportare alle porte del borgo l’apparato naturale tipico della storia passata, ora con una griglia regolatrice. L’apparato relativo alla carrabilità non può scindersi da queste considerazioni, infatti sarà opportuno creare nuove gerarchie relative alla viabilità e modificare l’assetto attuale al fine di migliorare la situazione presente. Infine, risulta determinante un’analisi a livello territoriale delle reti di supporto alle funzioni individuate per l’intervento progettuale, che vadano a migliorare ed a garantire il funzionamento delle varie attività inserite nell’intervento: nello specifico, la rete delle Città del Vino, dei Borghi più belli d’Italia, delle Bandiere Arancioni e dei Bike Hotels. • Azioni L’area oggetto di indagine richiede azioni specifiche, che partano dalle necessità e dai bisogni locali. L’intervento, che andrà a riequilibrare una situazione come quella presente, avrà necessità di promuovere un turismo differente, che non sia più tanto rivolto al turista in generale, quanto ad differenti categorie di età: dai più giovani ai più anziani, per un utilizzo sportivo, storico, enogastronomico e paesaggistico; a tale scopo si procede con la pedonalizzazione di piazza Malatesta, e la conseguente liberazione del borgo storico dalla congestione presente attualmente. Per mezzo di una rete di percorsi ciclo pedonali si vuole generare libertà di interazione tra le due parti del borgo; questa avrà lo scopo di ricucire le due aree attraverso l’inserimento di integrazioni funzionali opportune. Il parco si propone come tessuto connettivo, tra punti focali specifici quali la Rocca del Passerello, concreto passaggio all’interno del centro storico, il parco del Monte Ugone, attualmente non sfruttato dal punto di vista paesaggistico e l’area relativa a ritrovamenti della civiltà villanoviana. L’intervento si inserisce tramite assi di riferimento generati dalla maglia urbana più recente, al fine di risultare quanto meno impattante e favorire il vero obiettivo dell’azione progettuale: attivare le risorse territoriali, collegando funzionalmente le parti attualmente non comunicanti. Questo intervento rende possibile l’utilizzo del verde come principale spazio pubblico, in cui si addensano i momenti di condivisione per un’ampia varietà di utenze in luoghi differenti, dall’area sportiva alle diverse colture, dal mercato coperto al percorso panoramico lungo Monte Ugone. Di fatto, il verde salirà dalla collina regolamentandosi sempre più all’interno della griglia urbana, rappresentando una vera e propria nuova opportunità per il turista, ma anche per il residente.
CANNOCCHIALI E PROMENADE
docenti Marco Zaoli, Davide Manfredini, Moreno Baccichet autori: Giovanni Daltri, Francesco Maria Rossi, Rafael Wolochn Schell Un’attenta analisi sul luogo di tipo percettiva e visiva, e, successivamente, accurata e scientifica ha portato alla definizione di un intricato sistema che lavora in simbiosi tra natura e ricchezze del luogo. Sembrava dunque impossibile non mettere in comunicazione le caratteristiche paesaggistiche con la ricchezza storicoarcheologico del Borgo, entrambe celate dall’incuria del tempo. Tuttavia, consapevoli che l’Urbanistica sia un processo in divenire, abbiamo valutato diversi scenari riguardo alla eventualità di riscoprire reperti nell’area di analisi più prossima alla città. Dando quindi così tanta importanza alla validità archeologica dell’area, preponderante aspetto della riedificazione, si vuole imporre la progettazione di unità abitative unifamiliari, riprendendo la logica costruttiva degli accampamenti villanoviani. Ciò porta alla realizzazione di tipologie edilizie a patio. Pertanto, abbiamo convenuto la necessita di ricucire due poli paesaggistici quali il Fiume Marecchia e l’oasi del W W F, Cà Brigida, attraverso una sutura che congiungesse questi due lembi strappati attraversando Verucchio. Questo attraversamento è simbionticamente vantaggioso per entrambi gli organismi, in quanto la stessa città vede riqualificare il proprio promontorio verso S. Marino. Dell’area di edificazione post bellica, infatti, restano le trame cittadine e i tracciati, aggiunti agli edifici collocati in luoghi non invalidanti per la vista panoramica sulla Repubblica. Ciò che avanza della cosiddetta “Marmellata Insediativa” è stato ricollocato in posizioni strategiche, ripristinando il valore del terreno sulla quale era collocata. Lungo i cannocchiali visivi così ripristinati sono state dislocate diverse funzioni non presenti nella suddetta area, tra cui: un
bar, un nuovo polo sportivo, un negozio di noleggio biciclette per ciclo-amatori, una rivendita enogastronomici di prodotti a chilometro zero e un teatro all’aperto; da sempre svago e passione dei verucchiesi sotto i cieli d’estate. Come detto, però, non possono essere trascurati i lasciti della civiltà villanoviana che abbiamo deciso di recuperare e riportare alla luce, predisponendo un percorso archeologico ad hoc con annesso polo scolastico. La simbiosi con la natura viene a generarsi anche per merito degli orti urbani, che a loro volta diventano ragione di interazioni tra la popolazione. In questo modo i cittadini diventano motore della nuova e dinamica vita di un quartiere che ha vissuto sopito per troppo tempo. Certamente non potevamo trascurare la ricchezza costituita dal centro storico, leso nelle sue parti più caratteristiche da un continuo via vai di vetture. A tal proposito, abbiamo optato per regolamentare gli accessi al centro storico, deviando il flusso stradale tramite un nuovo ed efficiente sistema di viabilità e parcheggi. La stessa area descritta nelle righe precedenti, ingloba un parcheggio interrato ad uso della popolazione residente e dei turisti. Il nuovo centro storico è arricchito di terrazze panoramiche e romantiche promenade, che vanno a rattoppare le sfilacciature di un tessuto murario parzialmente perduto. Anche l’arredo urbano è stato oggetto di elucubrazioni progettuali come è possibile notare dal sagrato della Chiesa Collegiata e da il giardino che si apre rivolto verso il mare. Esso è minimale e costituisce l’abito da sera di uno splendido borgo; rimanendo in linea con la sua tradizione. Gli arredi infatti saranno necessariamente in pietra affine per colori ai setti murari. Anche il verde cittadino concorre nel mitigare la differenza tra spazio adibito all’uomo e spazio naturale. Proprio a proposito dello spazio naturale, resta dunque da sviscerare l’ultimo punto della strategia: due estensioni dello spazio umano all’interno dell’incontaminata bellezza naturale dell’area. Due percorsi naturali di diversa entità e difficoltà, accomunati da una serie di percezioni sempre differenti e minimamente arricchiti da leggeri interventi puntuali. Tra questi, sicuramente, il più affascinante risulta essere l’”oasi meditativa”; un luogo dell’anima a stretto contatto con le tre varianti di paesaggio presenti nello spazio circostante. Unico intervento edilizio nel territorio naturale è costituito dall’osservatorio che sarà obbligatoriamente un ambiente interesterno che dialoga con la flora e la fauna circostante.
CROSSVERGENCE Docenti / Prof. Marco Cenacchi ,Prof. Gianfranco Franz ,Prof. Moreno Baccichet ,Laura Abbruzzese Autori / Paolo Bagni, Gaia Barbieri, Gabriela Coelho Macedo, Giulia Lazzarini ANALISI L’area di progetto è collocata a Verucchio, un comune della Valmarecchia in provincia di Rimini, situato a 330 metri s.l.m. Verucchio si distingue per la grande presenza di siti archeologici, panoramici e di interesse storico-artistico, che favoriscono il cicloturismo e il turismo enogastronomico. Nonostante questi punti di forza, l’analisi effettuata ha evidenziato come Verucchio sia mal collegata, non solo all’interno del comune, ma anche con i comuni limitrofi, e come, pur trovandosi a 300 metri di altitudine, presenti pochissimi punti panoramici sulla Valle. La vista verso Rimini e il mare è infatti rovinata dalla presenza di grandi e numerose industrie e la vista verso il monte Titano è completamente ostruita dagli alberi del monte Ugone. Per quanto riguarda i percorsi ciclabili e naturali presenti nell’area, invece, si è evidenziato come questi si interrompano bruscamente o siano mal mantenuti, rendendo difficoltosa la loro percorribilità. STRATEGIA Siamo tornati a Verucchio il 22 Aprile 2017, per effettuare un secondo sopralluogo e percorrere personalmente i sentieri naturali e quelli nei campi. Abbiamo ragionato sul riprogettare percorsi già esistenti e crearne di nuovi, affiancando le ciclabili alle strade carrabili e riqualificando percorsi abbandonati lungo i campi. Si è perciò creata una rete di collegamenti tra Verucchio, Ponte Verucchio, Villa Verucchio e verso gli altri comuni della Valmarecchia inserendo inoltre delle strutture di supporto ai cicloturisti. Sono infatti stati collocati in nodi strategici cinque Infopoint e quattro Bicigrill: i primi sono stati pensati come aree in cui è possibile informarsi sugli itinerari presenti nel comune e noleggiare delle biciclette, mentre invece i secondi sono stati
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progettati come delle zone di sosta e ristoro. Per quanto riguarda la valorizzazione dei punti panoramici si è intervenuti in particolare sul monte Ugone e sulla terrazza di via Sant’Andrea: sul monte si è inserita un’installazione contemporanea all’interno del rudere dell’antica torre di avvistamento, con lo scopo di poter sovrastare gli alberi e godere della vista su tutta la Valmarecchia, sulla terrazza, invece, si è inserita una pavimentazione e un parapetto con lo scopo di creare una vera e propria area panoramica. La strategia ha compreso anche azioni di imboschimento e disboscamento progettato, in quanto dall’analisi iniziale è emerso che Verucchio è, tra i comuni della Valmarecchia, il meno boscoso; si è perciò creata una fascia boschiva lungo tutta la fascia Est di Villa Verucchio con lo scopo di coprire le industrie alla vista di chi si trova a Verucchio e si è inoltre completato l’anello verde attorno al paese. Le aree di disboscamento sono state molto esigue e hanno riguardato piccole fasce di verde all’interno dei campi. Si è cercato di mantenere il più possibile un equilibrio tra le due azioni, per non andare a sottrarre terreno ai campi coltivati della zona.
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CONSIDERAZIONI Approcciarci con un tema paesaggistico e urbanistico ci ha stimolato a cercare di approfondire il più possibile determinati fattori e a ragionare concretamente sulle nostre sensazioni e considerazioni derivate dai sopralluoghi. La peculiarità e bellezza di Verucchio ci ha spinto a cercare di agire in modo ragionato e discreto per non stravolgere le sue innumerevoli caratteristiche che lo rendono uno dei borghi più suggestivi d’Italia.
TRA BORGO E PAESAGGIO MLESIE Docenti / Prof. Marco Cenacchi ,Prof. Gianfranco Franz ,Prof. Moreno Baccichet ,Laura Abbruzzese Autori / O Bort, Y Fratoni, A Leonardi, M Munerato Il processo evolutivo del paesaggio è da sempre stato oggetto di riflessione da parte di storici, artisti e studiosi di tutte le epoche. A partire dalla sua prima definizione, questo si è sviluppato come estensione di quel quadro figurativo che è la natura per l’uomo. La natura, che per secoli era stata motivo di contemplazione e soggezione, ora si rivela all’umanità come ineguagliabile spettacolo e motivo di crescita. Crescita che porterà l’uomo a rompere quel legame embrionale antitetico che, se da una parte lo aveva tenuto stretto e al sicuro, cullandolo tra le sue verdi membra, dall’altra parte lo aveva vincolato nella sua crescita ed esplosione creativa. Da qui il bisogno di distinguere l’operato, superiore e creativo della natura e la mano dell’uomo che dal 1800 in poi non avranno più trovato. Ricucitura. Il progetto proposto per la città di Verucchio è appunto la ricucitura, la riappropriazione degli spazi e l’ibridazione naturale e spontanea che questi dovrebbero avere. Il percorso proposto si articola quindi in visioni seriali che permettono una lettura vivida ed esistenzialista di quella che è l’identità e l’abitudinarietà concreta del comune. Una riflessione particolare va fatta sull’uso del termine e la definizione di identità e abitudine, in modo particolare la prima è rappresentazione di tutti quegli aspetti che la rendono identificabile e caratteristica. Derivata dal lato ‘Identitatis’ e dunque etimologicamente legato alle parole idem, ovvero “lo stesso” l’identità paesaggistica del luogo è riscontrabile in un insieme di elementi che macroscopicamente possono essere riassunti nel concetto di borgo, campagna e natura incolta. Questi tre elementi conviviali si scontrano e si amalgamano continuamente, generando ciclicamente elementi naturalistici e antropologici che tendono alla valorizzazione della lettura del luogo stesso. II secondo termine di riflessione risiede nell’interpretazione delle abitudini del luogo stesso, di chi lo vive quotidianamente o di chi solo per un attimo, che nell’ottica del percorso si trasforma in un’emozione che
verrà impressionata per sempre nella mente di chi lo respira. Ciascuno degli elementi costituenti del percorso sono leggibili e interpretabili come tentativi di suggestione e sensibilizzazione che portino alla riappropriazione dei sensi e del proprio essere nel mondo. Ciascuno degli elementi diventa riconnessione e ricucitura della città stessa integrandosi e sfaldandosi talvolta dinnanzi alla natura. L’abitudine di rinnamorarsi della natura e di ciò che la circonda, riappropriandosi così anche delle tradizioni che hanno generato e alimentato un luogo che vuole vivere anche della memoria che lo ha generato. Il primo pezzo del “puzzle” metaforico creato è la composizione e i legami che questo ripropone con il contesto. Collocato nella valle che tra il IX e VII secolo a.C. aveva ospitato la necropoli villanoviana, il rent con annesso info point, ripropone, con la sua plasticità l’idea di antico e di tradizione con la riproposizione degli elementi ipogei tombali originariamente ospitati i cui “tesori” vengono ora custoditi all’interno del museo archeologico che attraverso la pavimentazione del percorso vengono ora ricongiunti, ristabilendo il loro legame originario di contenuto e contenente. Se il primo rappresenta un momento di apertura dell’uomo che torna ad agiarsi fra le mani della natura, il secondo step si configura come un momento di chiusura e riflessione, in cui l’uomo si riappropria del proprio essere uomo. All’interno dell’area, per creare un’ulteriore schermatura, vengono inseriti elementi non autoctoni che si prestino alle caratteristiche naturali del luogo. Proseguendo il percorso ci si imbatte in quelle che il contenuto sovra citato, il museo archeologico che ricrea e rigenera il paesaggio con le sue finestre e terrazze paesaggistiche. Da qui il percorso prosegue fino alla piazza, che nell’ottica della rivitalizzazione delle imprese locali, diventa luogo di svago e appoggio per ristoranti e bar che vi si affacciano. La natura si espande e invade gli spazi, permeandoli e “sgretolando” il terreno che una volta li conteneva. Ripercorrendo la promenade si sale verso il Monte Ugone, entrando in uno spazio che, caratterizzato da ombre e cunicoli, permette la riscoperta della luce e del colore con il suo improvviso aprirsi verso il mondo. La cupola andata perduta viene ricostruita con materiali moderni, amplificando il rapporto tra nuovo e antico. Nella visione del nuovo viene costruito, come elemento insediativo, un “palcoscenico” per la produzione locale e la valorizzazione di elementi a km 0 che amplifichino ed esaltino Verucchio. Sull’idea di valorizzazione questi elementi, metaforicamente attribuibili alle diverse caratteristiche che rendono l’identità di Verucchio, creano cannocchiali che inquadrano i diversi tipi di paesaggio, che si fondono e amalgamano tra loro nella formazione di orti urbani e spazi ibridi in cui la natura si insedia e sfuma verso la campagna fino all’irruzione nella città. Dentro la città, il primo punto evidenziato è il sito archeologico, che secondo una riflessione brandiana, viene ricostruito nella sua materia con inserimento di elementi distinguibili che ricostituiscono l’entità e la naturalezza del luogo, tramite inserimento di pannelli che ripropongano le forme originarie. Infine il percorso si chiude con il convento che secondo il principio di ibridazione, si costituisce di due elementi che si mescolano e rigenerano l’uno nell’altro.
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Sezione 1 studio dei processi storici che hanno interessato il contesto e individuazione di temi e problematiche rilevanti a livello territoriale
PROCESSO STORICO & P R O B L E M AT I Z Z A Z I O N E
1 Laura Caumo Franesca Di Marco Alessandro Knabben
2 Guilherme de Macedo Isabele Janoski Emiliano Lambertini Matteo Zamberlan
3 Giovanni Daltri Francesco Maria Rossi Rafael Wolochn Schell
4 Paolo Bagni Gaia Barbieri Gabriela Coelho Macedo Giulia Lazzarini
5 O Bort Y Fratoni A Leonardi M Munerato
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Sezione 2
individuazione delle criticitĂ e delle potenzialitĂ del territorio,finalizzato alla stesura di un masterplan contenente indicazioni di carattere strategico
STRATEGIA & MASTERPLAN
1 Laura Caumo Franesca Di Marco Alessandro Knabben
1
2 Guilherme de Macedo Isabele Janoski Emiliano Lambertini Matteo Zamberlan
2
3 Giovanni Daltri Francesco Maria Rossi Rafael Wolochn Schell
3
4 Paolo Bagni Gaia Barbieri Gabriela Coelho Macedo Giulia Lazzarini
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5 O Bort Y Fratoni A Leonardi M Munerato
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Sezione 3
raccolta degli approfondimenti progettuali elaborati dal singolo studente nell’ambito del lavoro di ciascun gruppo
APPROFONDIMENTI PROGETTUALI
1 Laura Caumo Franesca Di Marco Alessandro Knabben
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2 Guilherme de Macedo Isabele Janoski Emiliano Lambertini Matteo Zamberlan
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2
3 Giovanni Daltri Francesco Maria Rossi Rafael Wolochn Schell
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4 Paolo Bagni Gaia Barbieri Gabriela Coelho Macedo Giulia Lazzarini
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5 O Bort Y Fratoni A Leonardi M Munerato
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ALLEGATI B
TAVOLA 1 // TAVOLA 2 // TAVOLA 3 TAVOLA 4 // TAVOLA 5 // TAVOLA 6 TAVOLA 7 // TAVOLA 8
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