Storia di un’esperienza didattica a cura di Rosamaria Guido
Il Consiglio di Classe della III EOS dell’ IPSSEOA di Soverato ha espresso, per questo anno scolastico, il fermo proposito di sviluppare nei ragazzi non solo il saper essere, ma soprattutto il saper fare, onde stimolarne in maniera positiva l’autostima, il senso di autoefficacia, la creatività. Si è stabilito che tutto ciò potesse essere ottenuto con laboratori interdisciplinari tesi a far comprendere in maniera pratica, assolutamente non nozionistica, i contenuti previsti dall’attuale programmazione, in modo da implementare un apprendimento più efficace, attraverso metodi che sfruttassero le nuove tecnologie, quindi le
conoscenze informatiche degli stessi ragazzi che, finalmente protagonisti del processo formativo, potessero prodursi in performance creative attraverso cui realizzare i suddetti obiettivi. Il progetto prescelto è stato l’organizzazione di un barcamp*, evento sempre più frequente ai nostri giorni, eppure ancora abbastanza nuovo, quindi degno di essere conosciuto e approfondito perché i nostri alunni non si trovino impreparati nell’eventualità di dovervi far fronte. * Secondo la definizione di Wikipedia, il
è "una rete internazionale di conferenze create dagli utenti - eventi aperti e partecipativi, i cui contenuti sono prodotti dai partecipanti". Si tratta di un prodotto della cultura libertaria degli hacker e dei programmatori open source, originaria della California ma che ha trovato un florido terreno di espansione grazie al successo degli strumenti partecipativi e di comunicazione informale favoriti da internet. Il carattere aperto, autogestito e collaborativo di questo tipo di eventi ha attratto negli ultimi anni l'attenzione degli appassionati della rete Il nome deriva da Camp, che sta per campeggio (i partecipanti ai Foo Camp e al primo BarCamp potevano campeggiare nei pressi del luogo della conferenza), e da Bar, un termine gergale utilizzato dagli hacker per dare un nome indefinito a un dato, una variabile, una funzione o un comando.
“I BarCamp sono chiamati anche "nonconferenze", in quanto in opposizione alle conferenze tradizionali non è prevista una divisione prestabilita tra relatori e pubblico, i temi non sono predeterminati dagli organizzatori, e la discussione è l'aspetto centrale dell'evento, non un accessorio. […] Le regole per la tenuta di queste conferenze sono in gran parte ispirate dalle regole della Open Space Technology di Harrison Owen. Questo approccio si basa sull'idea secondo cui rendere il pubblico partecipe di un evento aumenta la creatività e produttività della discussione e consente l'emergere di una maggiore quantità e qualità delle informazioni scambiate. Inoltre, l'approccio aperto e partecipativo si rivela più vantaggioso per affrontare questioni complesse, la cui comprensione non può essere appannaggio di "esperti". I contenuti della discussione vengono proposti in rete nei giorni precedenti e il giorno dell'evento si trasformano in temi scritti su post-it attaccati su una tabella a griglia (in inglese si chiama "The Open Grid"). La giornata è suddivisa per le sale e disposizione e a ogni argomento proposto e relativi relatori viene assegnato un tempo per svolgere al discussione.”
Fasi del progetto
Inizio anno scolastico:
Presentazione alla classe della scuola come centro Risorse/Servizi e dell’esigenza di un incontro (barcamp) per raccogliere proposte, esigenze, consigli. Dalla discussione nasce il desiderio dei ragazzi di organizzare un cocktail a tema e viene espressa la disponibilità a collaborare in orario extrascolastico, tanto in che on line, per organizzare al meglio l’evento. Quindi i ragazzi, sotto la guida del docente di Laboratorio di Sala e Bar, Prof. Carmelo Giaimo concepiscono dei drink di fantasia, cui danno nomi che s’ispirano all’informatica.
Seconda fase: Con l’occasione del Safer Internet Day, si è quindi passati alle realizzazione degli elaborati ed all’allestimento di quanto necessario per l’organizzazione dell’evento, che prevedeva lo scambio di conoscenze ed esperienze sulla sicurezza in internet tra le diverse generazioni. Gli alunni hanno partecipato perciò a dibattiti preventivi sull’argomento ed il nerd della classe, Antonio Pio Urzino si è offerto di presentare al pubblico invitato i suoi consigli sullo spinoso problema che affligge giovani e adulti. Intanto, visti i tempi ridotti, l’organizzazione procede frenetica con gli annunci e gli inviti ai partecipanti, tra cui si riesce ad inserire esperti esterni, due dei quali si collegheranno on line in videoconferenza.
E finalmente arriva il grande giorno! Ecco la locandina dell’evento (ruota a destra):
I relatori
Prof. Santo Mancuso Dirigente Scolastico IPSSEOA
Carlo Mellea Presidente Osservatorio Antimafia Falcone- Borsellino - Scopelliti
Antonio Pio Urzino Allievo IPSSEOA III E Operatori di Sala e Bar
Dir. Pasquale Posillipo Formatore informatico
UniversitĂ della Terza EtĂ e del Tempo Libero di Soverato
Karine Van Beek Docente IPSSEOA
Rosamaria Guido
Docente IPSSEOA
Le relazioni
L’ESPERTO….
l’ALLIEVO…
Tecnologia: generazioni a confronto di Rosamaria Guido
E per finire‌.
E per finire…
l’avventura raccontata dai ragazzi <vai al video>: http://www.youtube.com/watch?v=jZc4LxF89U&feature=youtube_gdata