Con venticinque milioni di devoti sparsi in tutto il mondo, San Gennaro è il santo cattolico più famoso e conosciuto nel mondo. La sua prima rappresentazione risale alle catacombe paleocristiane fino alle più recenti opere digitali, testimonianza di come il culto e l'immagine del Santo siano largamente diffusi.
MITRA copricapo usato dai vescovi cattolici, che presenta due nastri di tela nella parte posteriore
SIMBOLOGIA
BACULO o bastone pastorale, insegna ppropria dei vescovi, costituito da un'asta culminante in una curvata a spirale
Il Vescovo dietro il Santo Vescovo di Benevento all'epoca dell'imperatore Diocleziano, all'inizio del secolo IV, San Gennaro è rappresentato con i paramenti ecclesiali propri della sua carica. La Mitra in particolare è l’accessorio che più lo rappresenta, tanto da divenire una delle opere più preziose dell'intera produzione orafa napoletana all’interno del Tesoro del santo.
AMPOLLE set di due ampolle contenenti il sangue del martire raccolto secondo la tradizione da Eusebia
SIMBOLOGIA Agiografia del martirio Processato durante le persecuzioni, cristiane fu condannato a essere sbranato dai leoni ma le bestie si rifiutarono, gettato in una fornace ardente ne uscì illeso, e infine fu decapitato. Il martirio è uno degli elementi più corposi della storia del santo, per questo motivo gli elementi che lo rappresentano sono sempre raffigurati in maniera iconica o narrativa.
PALMA la palma è il premio del martirio, legata al sacrificio/morte della pianta nel fiorire e generare i suoi frutti
TESTA E LEONI riferimento ai leoni da circo ammansiti dal vescovo Gennaro e alla sua successiva decapitazione
[rivolto verso l’alto]
[accigliato]
[decapitato]
VOLTO
anatomiadelsanto [tengono/indicano le reliquie]
[benedicono]
[invocano]
GESTUALITA’ Le tipologie di rappresentazione MANI Il linguaggio del corpo, nelle rappresentazioni di San Gennaro, è indicativo a definire tre tipologie di scene ben definite: _ martirio, soprattuto la decapitazione; _ intercessione, quando implora la salvezza di Napoli dall’eruzione del Vesuvio al cospetto di Dio e Santi; _ benedizione, con sguardo volto al divino e in mano i simboli del martirio.
[mitra] giallo 90% - bianco 10%
[mantella] giallo 60% - rosso 40%
DIO MITRA divinità popolare di Napoli precristiana, il cui copricapo deriva dalla figurazione del dio pesce Oannes che donò la cultura agli uomini nella mesopotamia
CROMATISMO Il giallo e il sincretismo con il dio Mitra «Mitra proteggeva dal Vesuvio e rendeva fertile la terra con il sangue del sacrificio rituale del toro, così come oggi il sangue che si scioglie nelle ampolle auspica prosperità ai napoletani» [Negri]. La veste con cui è ritratto San Gennaro è (nella maggior parte di volte) gialla, come quella di Mitra, e il santo è chiamato dal popolo faccia ‘ngiallut’, sempre in riferimento alla solarità della divinità.
CONTEMPORANEO Un santo per tutti Radicata profondamente nella cultura popolare, la figura del santo, è molto rappresentata anche oggi, a conferma che per i napoletani è un santo laico e trasversale: dal San Gennaro di Jorit Agoch, murales di 15 metri, che ritrae il suo amico carrozziere, ai flyer componibili per bambini relativi alla mostra "I volti di S. Gennaro", fino alle moltissime rivisitazioni del tema, come il mosaico di William Kentridge nella stazione della metropolina.
12
ROSARIA DI ROCCO