ETA’ REPUBBLICANA A partire dal 433 a.c., in seguito ad una pestilenza venne introdotto a Roma il culto di Apollo Medico e venne ad esso dedicato un tempio, uno dei primi ad essere costruito fuori dalle mura. A questo si affiancò il Tempio di Bellona fondato nel 296 a.C.. Entrambi i templi, essendo precedenti al Circo Flaminio, presentano un orientamento differente da quest’ultimo, che venne fondato nel 221 a.c.. Il circo Flaminio andò a costituire un polo alternativo al foro, con differenti funzioni e con un complesso monumentale a se stante, frequentato prevalentemente in occasione dei ludi e delle cerimonie trionfali. L’area del Tempio di Apollo veniva prevalentemente dedicata a spettacoli teatrali, nonostante un divieto nella città di costruire edifici teatrali stabili. Fu dunque probabilmente il tempio di Apollo a stabilire la vocazione teatrale dell’area.
ETA’ IMPERIALE
Ipotesi di ricostruzione della zona in Circo. Disegno di E. Macchini (da F. Coarelli, DialA 2 (1968), 310, Fig. A)
La zona del tempio di Apollo e del tempio ignoto. Pianta dei resti inferiori al livello imperiale (A.Caldani, 1957, da Bcom XC, 2(1985))
Giuseppe Lugli ed Italo Gismondi, Roma Antica, 1949
Plastico ricostruttivo di Roma Antica, Italo Gismondi, 1933
Durante l’età Cesariana l’intera area venne interessata da piani urbanistici che prevedevano la costruzione di un teatro stabile, in contrasto con il teatro di Pompeo. La costruzione del teatro di Marcello, che venne iniziato da Cesare e completato successivamente da Augusto (che lo dedicò al nipote Marcello), provocò con ogni probabilità la distruzione della scalinata del tempio di Apollo e la sua successiva ristrutturazione. Sempre in età augustea venne edificato il portico di Ottavia (sorella di Augusto), in sostituizione del portico di Metello. Tal portico comprendeva al suo interno i templi di Giunone Regina e di Giove Statore.
ETA’ TARDO ANTICA E MEDIOEVALE Durante l’età tardo antica l’area fu oggetto di numerosi incendi e terremoti che portarono ad una parziale distruzione e progessivo abbandono degli edifici monumentali. A partire dall’VIII secolo venne fondata la diaconia di S.Angelo in Pescheria e l’omonima chiesa venne addossata al propileo meridionale del Portico di Ottavia. La diaconia occupava invece l’area del recinto del portico stesso in prossimità dei templi di Apollo e Bellona. Parallelamente anche le rovine del foro Olitorio vennero inglobate nella costruzione della chiesa di S. Nicola in carcere dell’omonima diaconia. Durante tutta l’epoca medioevale numerose costruzioni si addossarono al Teatro di Marcello andando progressivamente a saturare l’area. Tra queste ancora oggi conservate si riconoscono l’albergo della Catena e la casa dei Vallati. Sempre in epoca medioevale il palazzo venne trasformato nella fortezza dei Pierleoni.
ETA’ RINASCIMENTALE
Planimetria del teatro di Marcello ed adiacenze (tratto da A.Calza Bini, Teatro di Marcello:forma e strutture: in bollettino del centro di studi per la storia dell’architettura, n.7, 1953)
Veduta interna dell’arco del portico d’Ottavia, Giovanni Battista Piranesi, 1774
Pianta di Roma nel secolo XVI di Leonardo Bufalini, 1551
Veduta di Roma, Antonio Tempesta, 1693
Durante l’età rinascimentale il Teatro di Marcello venne acquistato dalla famiglia Savelli, che decise di recuperare le strutture del teatro e costruire al piano superiore un palazzo, che prenderà successivamente il nome di Palazzo Savelli - Orsini. Venne chiamato Baldassarre Peruzzi, il quale realizzò il terzo piano del palazzo al di sopra dei due ordini esistenti del Teatro di Marcello. L’architetto si adeguò al sedime dell’antico teatro ma allo stesso tempo realizzò una vera architettura rinascimentale al piano superiore, occpando anche l’area della cavea per la realizzazione del giardino. Successivamente il palazzo venne acquistato dalla famiglia Orsini che lo arricchì ulteriormente.
ANNI 30 DEL ‘900 A partire dal 1926 si intrapresero i lavori per l’isolamento del Teatro di Marcello e dell’area circostante al fine di mettere in luce gli antichi monumenti ormai completamente inglobati all’interno delle costruzioni di epoca medioevale. Successivamente alle demolizioni vennero intrapresi numerosi lavori di consolidamento e restauro volti a salvaguardare sia le strutture del teatro che il soprastante palazzo Savelli Orsini. Durante gli scavi venne alla luce anche il settore sud orientale del portico di Ottavia e la Casa dei Vallati, inglobata nelle costruzioni medievali e salvata dalle demolizioni. In seguito all’inaugurazione della Via del Mare, avvenuta nel 1932, restavano aperti i problemi di scavo e sistemazione urbanistica dell’area prospicente il teatro. Vennero ritrovati sia il Tempio di Bellona che il Tempio di Apollo, di cui vennero rialzate tre colonne ed il basamento. Sull’area venne inoltre spostata la chiesa di S. Rita prima collocate alle pendici del Campidoglio.
Catasto Pio Gregoriano, 1835
Demolizioni per la Via del Mare e liberazione del Teatro di Marcello, 1932
Aerofotogrammetrico dell’area
Vista attuale dell’area
SITUAZIONE ATTUALE In seguito alla conclusione dei lavori di liberazione e di restauro l’area presenta una notevole stratificazione storica di difficile comprensione. La costruzione della Via del Mare e l’isolamento del Campidoglio hanno in parte sntaurato l’area, limitando i suoi rapporti con la città. Attualmente l’area è parzialmente fruibile ed in attesa di valorizzazione.
AREA ARCHEOLOGICA DEL TEATRO DI MARCELLO E DEL PORTICO D’OTTAVIA
Specializzandi
Nicole Bego Caterina Galletti Roy Giamporcaro Irene Rossi
Relatore Prof. Giovanni Carbonara
Correlatori Arch. Guido Batocchioni
Arch. Laura Romagnoli Prof. ssa Carolina De Camillis Prof. Giovanni Bulian
Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio Sapienza Università di Roma Facoltà di Architettura Valle Giulia
TAV Inquadramento storico
00