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amor vacui varese S PA Z I V U O T I D A R I AT T I VA R E
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L A B O R A T O R I O
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promosso da:
in collaborazione con:
Alla c.a.:
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amor vacui varese S PA Z I V U O T I D A R I AT T I VA R E Trasformazioni economiche, produttive, sociali e urbane fanno sì che intere aree della città vadano incontro a fenomeni di abbandono in modo spontaneo. Le vecchie destinazioni d’uso decadono, l’interesse delle popolazioni viene meno ed inizia un processo di svalutazione economica che porta ben presto a condizioni di degrado fisico dei fabbricati. Le città contemporanee ospitano molte di queste aree in attesa. Spesso l’abbandono è accompagnato da fenomeni di degrado sociale e da un immaginario che riveste intere parti di città di significati negativi. Ma l’affievolirsi delle vecchie attività e dei vecchi significati possono anche generare le premesse per una grande vitalità e costituire un territorio di sperimentazione di nuovi usi e nuove pratiche. Gli spazi vuoti delle nostre Città sono “riserve urbane” per sperimentare sogni collettivi temporiuso.net Parallelamente all’abbondante presenza di spazi abbandonati si registra anche la crescente domanda da parte del mondo dell’associazionismo, dello start-up, della piccola impresa e del terzo settore di spazi a canone calmierato o in comodato d’uso gratuito per portare avanti attività con un grande potenziale d’impatto trasformativo sul territorio. Il riuso temporaneo costituisce un’opportuintà per implementare nuove pratiche di pianificazione partecipata dal basso. E’ un modo per sperimentare cicli di vita brevi per fabbricati in attesa di nuovi usi. Un gioco a somma positiva in cui gli usofruttuari possono godere di un’agevolazione per avviare progetti dalle ricadute positive sul territorio e al contempo provvedere alla manutenzione ordinaria e al presidio dei fabbricati, contribuendo a reinventare nuovi immaginari collettivi per intere parti di città.
1 Inquadramento
Varese e il suo territorio Varese è un comune di 80 554 abitanti (dato ISTAT, 31 maggio 2017), capoluogo dell’omonima provincia lombarda, al confine con la Svizzera. Da una lettura del tessuto urbano risulta evidente l’organizzazione dell’edificato storico in castellanze, i borghi originari che confluirono a formare la città, cui si contrappone un tessuto meno denso e più frammentario caratterizzato da un edificato più recente e da una grande presenza di verde. I numerosi parchi e giardini, in gran parte pertinenze di ville edificate tra il XVIII e l’inizio del XX secolo, prima da famiglie nobili e più tardi da industriali e rappresentanti dell’alta borghesia milanese, hanno conferito a Varese l’appellativo di “Città giardino”. La città si trova ai piedi delle Prealpi varesine e del Massiccio del Campo dei Fiori (1.227 m), sede dell’omonimo parco regionale. Caratterizzata da un’orografia mossa, Varese è adagiata su sette colli di origine morenica: il Colle di San Pedrino, il Colle di Giubiano, il Colle Campigli, il Colle di Sant’Albino, il Colle di Biumo Superiore, Colle di Montalbano e il Colle dei Miogni. Segna il margine più basso del territorio comunale il lago di Varese, uno dei sette laghi che bagnano la provincia. Numerosi sono i corsi d’acqua del territorio. In particolare, nella frazione Rasa di Varese, ha le sue sorgenti il fiume Olona, mentre sotto Santa Maria del Monte sgorga quello che può considerarsi come il corso d’acqua di Varese, il torrente Vellone che, dopo aver attraversato coperto la città, sfocia nell’Olona in località Belforte. Il territorio comunale ospita due siti UNESCO: il Sacro Monte di Varese e il sito palafitticolo neolitico dell’Isolino Virginia.
L’area studio: da Bosto a Belforte La ricerca prende avvio dall’area circostante le stazioni di Varese, nella sua estensione tra la castellanza di Bosto e Viale Belforte. Zona di importanti trasformazioni economiche e sociali negli anni passati, sarà oggetto di interventi pubblici di rigenerazione urbana. In particolare, il bando periferie ha permesso di finanziare un intervento di riqualificazione delle stazioni e dei piazzali attigui mentre Piazza Repubblica, con l’ex Caserma Garibaldi, il teatro e l’ex Collegio Sant’Ambrogio è stato oggetto di un concorso internazionale di architettura. Si tratta di un’area tutt’altro che omogenea, attraversata da due ferrovie che tagliano la città in altrettante zone impossibilitate a comunicare tra di loro. Qui il fenomeno dell’abbandono assume forme differenti e una dimensione consistente, il che rende la zona stazioni un’ottima area studio in vista di un’estensione territoriale della ricerca.
2 Mappatura degli spazi in abbandono e sottoutilizzo
La mappa online Abbiamo realizzato una mappatura degli spazi in stato di abbandono e sottoutilizzo nella zona delle stazioni. Nella sola area studio sono stati censiti circa 70 immobili contenenti spazi abbandonati o sottoutilizzati, per la quasi totalità di proprietà privata. La mappa è pubblicamente accessibile tramite piattaforma web, la presenza di fotografie per ogni spazio permette ad ogni utente di ritrovare edifici che fanno parte della propria esperienza quotidiana di percorrenza della città e di ricollocare in un’orizzonte personale il fenomeno dell’abbandono. Gli immobili sono stati fotografati e catalogati restituendone indirizzo, tassonomia, tipologia edilizia, proprietà, superficie, stato manutentivo, destinazione d’uso originaria ed eventuali progettualità future. Per ogni immobile è stata prodotta una scheda tecnica scaricabile e stampabile direttamente della mappa online. Lo scopo ultimo è di intrecciare l’offerta di spazi con la domanda proveniente da gruppi di interesse, stimolando lo sviluppo di proposte progettuali. La mappa è stata inoltre un utile strumento attraverso cui entrare in relazione con l’amministrazione proponendo collaborazioni per una futura estensione dell’iniziativa, anche attraverso eventi culturali collaterali.
goo.gl/yURYBH
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B Attrattori: Edifici pubblici UniversitĂ
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Scuole Biblioteche e aule studio Teatri
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Cinema Centri parrocchiali e oratori Ospedali
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Stazioni Parchi pubblici Campi sportivi
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Parcheggio Bike sharing Ferrovia ViabilitĂ principale
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Strade ad alta frequentazione pedonale Abbandono e sottoutilizzo: Area mappata Spazi abbandonati o sottoutilizzati
CI F FS IS L M N R U V
cantiere incompiuto ex fabbrica ex edificio ferroviario ex infrastrutture di servizio ex laboratorio artigiano, spazio produttivo ex caserma, area militare ex negozio, spazio al piano terra edificio residenziale ex ufficio spazio residuale, verde incolto
NEGOZI E UFFICI SFITTI descrizione:
Edificio di notevole rilevanza urbana. Molti degli spazi (negozi, uffici e una banca) sia su via San Michele, sia sulla piazza interna che si apre su via Ravasi, sono attualmente sfitti.
indirizzo:
Via San Michele 2, Varese
tassonomia:
U - ex ufficio, N - ex negozio, spazio al piano terra
tipologia edilizia:
Edificio in linea
proprietĂ :
Privata
superficie:
/
condizione attuale:
Sfitto
stato manutentivo:
Buono - in parte vandalizzato con graffiti
destinazione d’uso passata:
Direzionale, commerciale
progetti di riuso temporaneo:
/
destinazione d’uso futura:
/
A M O R VA C U I VA R E S E mappatura degli spazi vuoti
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NEGOZI E UFFICI SFITTI descrizione:
Edificio ad uffici con piano terra commerciale interamente sfitto.
indirizzo:
Via Medaglie d’oro 7, Varese
tassonomia:
U - ex ufficio, N - ex negozio, spazio al piano terra
tipologia edilizia:
Edificio in linea
proprietà:
Privata
superficie:
/
condizione attuale:
Sfitto
stato manutentivo:
Buono
destinazione d’uso passata:
Direzionale, commerciale
progetti di riuso temporaneo:
/
destinazione d’uso futura:
/
A M O R VA C U I VA R E S E mappatura degli spazi vuoti
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NEGOZI SFITTI descrizione:
Edificio residenziale con piano terra commerciale. Il piano terra è interamente sfitto.
indirizzo:
Via Magenta 52, Varese
tassonomia:
N - ex negozio, spazio al piano terra
tipologia edilizia:
Edificio in linea
proprietà:
Privata
superficie:
/
condizione attuale:
Sfitto
stato manutentivo:
Buono
destinazione d’uso passata:
Commerciale
progetti di riuso temporaneo:
/
destinazione d’uso futura:
/
A M O R VA C U I VA R E S E mappatura degli spazi vuoti
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LOTTO VUOTO descrizione:
Lotto vuoto su cui sorgeva un edificio attualmente demolito. Un tempo era usato informalmente come parcheggio, oggi è colonizzato dalla vegetazione.
indirizzo:
Via San Pedrino 17, Varese
tassonomia:
V - spazio residuale, verde incolto
tipologia edilizia:
/
proprietà:
INPS
superficie:
680 mq di superficie fondiaria
condizione attuale:
Abbandonato
stato manutentivo:
Buono - recinzione e cancellata intatte, presenza di vegetazione spontanea infestante
destinazione d’uso passata:
/
progetti di riuso temporaneo:
/
destinazione d’uso futura:
/
A M O R VA C U I VA R E S E mappatura degli spazi vuoti
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EDIFICIO RESIDENZIALE INVENDUTO descrizione:
Edificio residenziale con piano terra commerciale interamente in vendita. Il piano terra è attualmente occupato da un ristorante, gli altri piani sono abbandonati.
indirizzo:
Via San Pedrino 3, Varese
tassonomia:
R - edificio residenziale
tipologia edilizia:
Edificio in linea
proprietà:
Privata
superficie:
600 mq di SLP
condizione attuale:
Invenduto
stato manutentivo:
Buono - necessaria manutenzione degli infissi
destinazione d’uso passata:
Residenziale
progetti di riuso temporaneo:
/
destinazione d’uso futura:
/
A M O R VA C U I VA R E S E mappatura degli spazi vuoti
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EX CONSORZIO AGRARIO descrizione:
Edificio di grande rilievo urbano opera dell’Arch. Antonino Mazzoni. Sede del Consorzio Agrario fino al 1991, è da allora vuoto. Dal 2009 è stato oggetto di un intervento di riqualificazione a terziario mai concluso.
indirizzo:
Via Magenta 15, Varese
tassonomia:
CI - cantiere incompiuto
tipologia edilizia:
Edificio speciale seriale polare
proprietà:
Privata
superficie:
2700 mq di superficie fondiaria
condizione attuale:
Incompiuto
stato manutentivo:
Buono
destinazione d’uso passata:
Direzionale, commerciale
progetti di riuso temporaneo:
/
destinazione d’uso futura:
Direzionale, commerciale
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EX MAGAZZINO FERROVIARIO descrizione:
Ex magazzino delle farrovie attualmente abbandonato. Il porticato che dà sui binari è utilizzato come riparo da alcuni senzatetto.
indirizzo:
Piazzale Trieste 1, Varese
tassonomia:
FS - ex edificio ferroviario
tipologia edilizia:
Edificio speciale nodale antipolare
proprietà:
Ferrovie dello Stato
superficie:
800 mq di SLP
condizione attuale:
Abbandonato
stato manutentivo:
Scarso - assenza della copertura su una campata
destinazione d’uso passata:
Servizi di interesse pubblico
progetti di riuso temporaneo:
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destinazione d’uso futura:
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A M O R VA C U I VA R E S E mappatura degli spazi vuoti
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EX NEGOZIO / SPAZIO PRODUTTIVO descrizione:
Capannone che ospitava un negozio di ferramenta, attualmente abbandonato.
indirizzo:
Via Lazio 7-9, Varese
tassonomia:
N - ex negozio, L - ex laboratorio artigiano, spazio produttivo
tipologia edilizia:
Edificio speciale nodale antipolare
proprietà:
Privata
superficie:
/
condizione attuale:
Abbandonato
stato manutentivo:
Scarso - assenza di alcuni serramenti
destinazione d’uso passata:
Commerciale
progetti di riuso temporaneo:
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destinazione d’uso futura:
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A M O R VA C U I VA R E S E mappatura degli spazi vuoti
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EX FABBRICA MOLTENI descrizione:
Ex fabbrica da tempo abbandonata. Si compone di due capannoni e due edifici nobili direzionali. In passato frequentemente utilizzata come rifugio dai senzatetto, recentemente è stata ripulita da un gruppo sportivo che vi pratica il softair occasionalmente alla domenica.
indirizzo:
Via Monte Santo 11, Varese
tassonomia:
F - ex fabbrica
tipologia edilizia:
Edificio speciale nodale antipolare
proprietà:
Privata
superficie:
6000 mq di superficie fondiaria
condizione attuale:
Sottoutilizzato
stato manutentivo:
Buono
destinazione d’uso passata:
Produttiva
progetti di riuso temporaneo:
Campo da gioco per il softair
destinazione d’uso futura:
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EX FONDERIA GALANTE descrizione:
Ex fonderia da tempo abbandonata. Frequentemente utilizzata come rifugio dai senzatetto. Si compone di numerosi fabbricati tra cui capannoni ed edifici direzionali più nobili. Fino a tempi recenti una parte del complesso era utilizzata come parcheggio.
indirizzo:
Via Bainsizza 38 - Via Monte Santo 13, Varese
tassonomia:
F - ex fabbrica
tipologia edilizia:
Edificio speciale nodale antipolare
proprietà:
Privata
superficie:
6000 mq di superficie fondiaria
condizione attuale:
Abbandonato
stato manutentivo:
Degrado avanzato - alcuni edifici sono prossimi allo stato di rudere, un solo edificio in buone condizioni affacciato su Via Grado
destinazione d’uso passata:
Produttiva
progetti di riuso temporaneo:
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destinazione d’uso futura:
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Il nuovo volto della Città Giardino. La rivoluzione parte dalle stazioni Presentato ufficialmente ieri il progetto preliminare di riqualificazione
Il Piano di riqualificazione delle stazioni è pronto. E da Roma è stato ufficialmente confermato il finanziamento. Una notizia positiva per la città, che entro un anno (questo il tempo stimato) vedrà la partenza del cantiere, che cambierà il volto della città. Il progetto preliminare è stato approvato dalla giunta e presentato ieri pomeriggio dal sindaco Davide Galimberti, dall’assessore alla Pianificazione del Territorio Andrea Civati e dagli altri membri della giunta. Rispetto all’ipotesi iniziale, spariranno i passaggi sopraelevati e saranno sostituiti da un largo passaggio pedonale, che passerà sotto il sedime ferroviario, per collegare l’area della stazione dello Stato con via Del Ponte. Mentre tra le due stazioni verrà facilitato e allargato il passaggio pedonale, grazie alla pedonalizzazione di piazzale Trieste, con lo spostamento della fermata dei bus sull’arteria principale di viale Milano. In piazzale Kennedy verrà creato un hub per gli autobus, quindi un parcheggio da 160 posti e infine in fondo il nuovo centro diurno. Aumenterà in tutto il comparto la superficie dei passaggi pedonali, ne verrà creato uno nuovo anche tra la stazione Nord e via Como. Gli attraversamenti saranno tutti semaforizzati e il manto stradale sarà realizzato in modo tale da “frenare” la velocità delle auto. Se,
insomma, i mezzi privati e gli autobus continueranno a passare, l’area verrà strutturata in modo tale da dare la precedenza ai pedoni. Sarà ampliato anche il sottopasso di via Morosini. La quale diventerà a senso unico: gli autobus (la via è a traffico limitato) da viale Milano si immetteranno nella via, percorrendola in direzione del centro. Mentre quelli provenienti dal centro utilizzeranno via Orrigoni per entrare in viale Milano. Il mercato degli ambulanti sarà quindi trasferito in piazza della Repubblica. «È un momento storico per la città – ha dichiarato il sindaco Galimberti - siamo di fronte al più grande intervento urbanistico realizzato in città da diverso tempo. Varese cambierà aspetto, e grazie a questo intervento diventeremo davvero una città europea in grado di competere con le sfide che ci attendono nel futuro». Il costo dell’operazione è di 18 milioni di euro che arriveranno grazie al Bando Periferie del Governo a cui la città di Varese aveva partecipato. A questa cifra si aggiungono poi anche i 10 milioni che RFI investirà per la riqualificazione della Stazione dello Stato che prevede un miglioramento complessivo della struttura che la renderà più moderna ed efficiente. Inoltre nel quartiere di Giubiano verrà realizzato il nuovo parcheggio di 330 posti auto a disposizione dell’importan-
te Polo materno dell’Ospedale Del Ponte di Varese. Il progetto prevede quindi una grande area pedonale che si estenderà dalla piazza Biroldi di Giubiano fino alla centrale via Como, strada di collegamento con il centro cittadino. Le superfici pedonali saranno quadruplicate rispetto ad ora. Si passerà da 4 mila metri quadrati presenti ora a oltre 17 mila. Così come aumenteranno quelle verdi, il progetto ha infatti anche una forte connotazione ambientale. «Il progetto ricucirà la ferita urbana presente ora, perché la presenza delle stazioni ha sempre diviso in due la città, mentre il progetto ci consentirà di collegare la zona stazioni con i quartieri e il centro cittadino» ha spiegato Civati. Piazzale Kennedy verrà completamente ripensato con una piazza coperta che potrà ospitare varie attività: dai concerti, ad un mercato alimentare e ad altri eventi. E verrà realizzato anche il nuovo Centro Diurno per anziani in fondo alla piazza. «Sarà dunque un luogo di aggregazione – ha detto Civati - e non più terra di nessuno. L’area delle stazioni diventarà invece un nuovo centro urbano della nostra città, sarà viva e attrattiva. Insomma il biglietto da visita all’altezza della nostra Città Giardino». I tempi per il completamento dei lavori sono stimati in due anni. Il progetto punta su quattro forti elementi chiave: mobilità, ambiente, sicurezza
e valore sociale. L’area così come verrà realizzata consentirà di creare un vero polo della mobilità integrata. Il trasporto pubblico con il nuovo bus terminal, le stazioni dei treni, gli stalli per le biciclette insieme alla mobilità pedonale: tutto sarà interconnesso. Un altro elemento sarà quello della sicurezza. Non solo la zona sarà presidiata da telecamere ma il concetto di sicurezza verrà declinato anche
in termini urbanistici: l’area verrà restituita alla città che potrà viverla in modo sicuro e piacevole. In questi mesi il progetto è stato condiviso con tanti diversi attori: da RFI alle Forze dell’ordine. «Quello che presentiamo è il frutto della concretezza di questa amministrazione – conclude Galimberti - Se lo scorso agosto non avessimo partecipato al Bando Periferie oggi non po-
tremmo dire che in città arriveranno i 18 milioni del governo, necessari al progetto di riqualificazione. Sul comparto nei prossimi mesi verranno investiti 30 milioni di euro. Un progetto concreto e realizzabile grazie governo dopo tanti anni di sole parole». (Marco Tavazzi, laprovinciadivarese. it, 01 giugno 2017)
“Polo culturale in Piazza Repubblica entro 5 anni”
Incontro tra il sindaco Galimberti, l’assessore Civati e l’architetto Galantino. I lavori nella ex caserma dall’autunno Entro 5 anni, secondo la giunta, sarà costruito il nuovo Polo culturale di Piazza Repubblica. Il sindaco Davide Galimberti ha incontrato oggi il progettista Mauro Galantino, ovvero l’architetto che ha vinto il secondo lotto del concorso di idee. Alla fine della riunione è stata ufficializzata la mappa dei tempi. Il denaro, innanzitutto, arriverà grazie al recente accordo tra Comune e Regione che garantisce circa 15 milioni di euro per il lotto Caserma-Piazza e altri 19 per la costruzione del nuovo teatro. Tra questi spiccano i soldi messi a bilancio dal Governatore Maroni e quelli che arriveranno con il Patto per la Lombardia firmato tra Renzi e Maroni. L’architetto ha riferito che ci vorranno 6 mesi per realizzare un progetto definitivo e 3 anni e mezzo per completare i lavori. Metteteci 6 mesi di ritardo fisiologico e fissate questa data, il 15 dicembre del 2021. Che cosa sorgerà? L’architetto Galantino ha vinto il concorso immaginando che la ex caserma divenga un polo culturale che contenga la biblioteca di Varese, ma anche sale per incontri, concerti, consultazione libri, wi fi e una caffetteria. Il cortile centrale della ex caserma sarà coperto con una sorta di serra trasparente e all’ingresso sulla piazza saranno realizzati degli archi che permettano di avere una caffetteria. Questo intervento, l’unico che modifica il corpo della struttura, è stato ha già approvato dalla Soprintendenza. eventi Varese Nella vasta apertura di Piazza Repubblica invece è stato immaginato un giardino diviso in tre isole di verde, una fila di alberi che copre la facciata del centro commerciale e una sorta di colonnato che isoli la piazza dalla via Magenta. Sono tutti progetti che
rimangono validi, ma che andranno meglio definiti in questi mesi. Galantino ha spiegato che la caserma-biblioteca, nei suoi piani, resterà unita con la piazza tramite una zona pedonale. La pavimentazione sarà completamente rinnovata. Sarà chiusa l’uscita del parcheggio sotterraneo che sbuca in via Spinelli. Le auto transiteranno invece da via Pavesi, sul lato opposto della caserma e la strada sarà allargata. “L’accordo con la Regione raggiunto nell’ultima riunione del collegio di vigilanza dell’Accordo di programma ci permette di andare spediti e fare presto – osserva il sindaco Davide Galimberti – in 6 mesi avremo il progetto definitivo”. Sulla destinazione l’assessore all’urbanistica Andrea Civati è deciso: “Sono stati mesi di attesa e riflessione, ma rimane un progetto fondamentale per la città. Parlare di biblioteca è riduttivo, perché sarà un polo culturale con una molteplicità di funzioni, probabilmente unico in Ita-
lia”. Il sindaco Galimberti ha chiesto al progettista di prendere spunto da altri progetti simili presenti in città europee e l’architetto si è preso l’impegno di effettuare un tour di studio, nei prossimi giorni. Rimane infine la possibilità che la piazza sia utilizzata anche per aree di mercato provvisorie, ma non come area mercato permanente. (Roberto Rotondo, varesenews.it, 15 dicembre 2016)
Un nuovo Bronx a due passi dal centro. E cresce la paura
Il degrado e l’insicurezza avanzano tra piazza Repubblica e l’inizio di Bosto Sporcizia e degrado a due passi da piazza Repubblica.C’è chi ormai definisce quella zona di Bosto, al limitare con centro di Varese, un vero e proprio Bronx. In quello che parrebbe un quartiere tranquillo, basta una realtà architettonica particolare a creare una sacca di invisibilità nella quale è difficile agire e dove pare abbiano trovato riparo anche alcuni “esodati” a causa della ordinanza antibivacco. Anche vicolo San Michele è incluso nella zona in cui, dallo scorso dicembre e fino a fine febbraio, è vietato bivaccare, sedersi, sdraiarsi e fermarsi per consumare alimenti e bevande, ma la realtà dei fatti è opposta e dimostra quanto disagio ci sia e quanto sia meno visibile. Al centro delle cronache c’è sempre stata la piazza Repubblica e il comparto delle stazioni, mentre di recente la situazione appare peggiorata lungo la strada che porta verso via Sant’Imerio e nell’area che, nello stabile di fronte all’ex Caserma Garibaldi, si affaccia su via Ravasi, la strada che sale verso l’Università dell’Insubria e piazza Buzzi. «Qui si sentono più protetti, perché per la conformazione del luogo si
sentono più al sicuro perché è più coperto e nascosto». Ovviamente chi parla non ha intenzione di farsi riconoscere per evitare qualsiasi tipo di ritorsione, perché il problema non è solo il degrado, ma anche la legalità. Di giorno emerge il problema igienico sanitario tra bottiglie, rifiuti di ogni genere e toilette a cielo aperto. Il lunedì mattina, dopo il fine settimana, nelle fioriere – spesso scavate per nascondere qualcosa -, su scalini e marciapiedi “sbocciano” avanzi e involucri di plastica, escrementi, vomito e persino siringhe, raccontano. Protagonisti del degrado sarebbero sia italiani che stranieri. Chi ha potuto e voluto se n’è andato e poi c’è chi ha intenzione di farlo al più presto perché «è impossibile rimanere in questa situazione. Hanno cercato di sistemare la piazza, ma qui è peggiorato, tra chi bighellona e chi spaccia. Persino nei garage non ci si può sentire sicuri perché hanno trovato chi bivaccava anche lì». Qualcuno ha provato a lamentarsi con chi sporcava, sperando di non fare una brutta fine, ma c’è chi quel coraggio non l’ha avuto. Soprattutto anziani e donne sole che temono
d’esporsi e vivono con apprensione il passaggio sulle scale che conducono alla piazzola interna che si affaccia su via Ravasi. Non sono mancate le chiamate alle forze dell’ordine per segnalare i fenomeni più diversi, come l’ubriachezza molesta. E sono fioccati anche gli sfoghi sui social network per fare presente una realtà meno sfacciata, ma esistente e problematica. Da una parte ci sono il degrado e l’inciviltà che certamente indignano, ma dall’altra c’è un problema di sicurezza certamente percepito in maniera più forte da coloro che lì quotidianamente vivono, passano o lavorano. «La banca e anche il bar sotto al portico hanno chiuso, sono rimaste la scuola guida e la sala giochi e più su il centro diagnostico, l’agenzia viaggi e il grossista di frutta». Per chi vive questo quotidiano assillo non si tratta di fare recriminazioni, ma di trovare soluzioni a breve termine. (Laura Botter, laprovinciadivarese.it, 06 febbraio 2017)
Via Piave non piace più ai varesini
Riqualificazione - Vicino alla stazione, una zona strategica e di passaggio che dovrà diventare sempre più importante nel futuro «Quello di via Piave è un problema reale, la situazione va migliorata». A pensarla così sono molti professionisti e negozianti che vivono tutti i giorni le difficoltà del comparto. Via Piave, infatti, è una delle strade di Varese dove si sono concentrati più negozi stranieri. Macellerie islamiche, parrucchieri etnici, oggettistica e alimentari del mondo, call center. Attività che, giorno dopo giorno, hanno cambiato frequentazioni, abitudini e orari, e anche fatto scappare gli italiani. Non stiamo parlando di pericoli e crimini, ma di una percezione di sicurezza che è venuta a mancare. Gli stranieri si riuniscono in capannelli, sostano per ore sul marciapiede, bighellonano in zona bevendo alcolici.
La maggior parte delle persone sono pacifiche, ma qualcuno fa il prepotente e può esserci qualche litigio. Gli italiani stanno alla larga. «Siamo qui dal 1969 e ogni anno è sempre peggio – afferma Pietro Belotti, titolare della ferramenta di via Piave - La via è stata troppo ghettizzata. Di italiani siamo rimasti in pochi. Se resisto è perché a Varese si sa che la ferramenta è in via Piave. Ma avere a che fare con certi personaggi non è semplice. Alcuni clienti, quando è buio, hanno paura a venire qui. Abbiamo lottato per avere i posti auto e per il carico-scarico, ma sono diventati “proprietà” loro». «E pensare che via Piave era una via d’élite – afferma Lorenzo Maria-
ni, commercialista di via Piave – La scorsa legislatura del comune di Varese aveva pensato di apportare alcune migliorie, come l’allargamento del marciapiede e il potenziamento dell’illuminazione. Interventi a cui purtroppo non è stato dato seguito. Spero che a questa giunta venga qualche buona idea». Secondo Mariani sarebbe opportuno installare le telecamere di videosorveglianza: «dispositivi necessari in tutte le zone che non vengono percepite come sicure». Ma il commercialista ritiene che si debba agire anche sul versante della riqualificazione: «ricordo che una volta anche via Albuzzi, via Carducci e via San Martino erano considerate pericolose. Adesso
sono vie “bijoux”. La riqualificazione migliora l’ambiente e porta a prevenire atti illeciti. In via Piave bisognerebbe fare la stessa cosa, tanto più che la zona è sempre più abitata da anziani». «Io non ho intenzione di mollare, perché se tutti andassero via sarebbe un disastro. E poi perché sono convinto che il futuro sarà roseo – conclude Mariani - Questa è una zona strategica, vicina alla stazione, che diventerà sempre più importante nel prossimo futuro. Una di quelle zone dove investire è certamente un’opportunità». (laprovinciadivarese.it , 26 luglio 2016)
Una vergogna da lasciare alle spalle
Ex fonderia Galante - Un’area dismessa di 14 mila metri quadri che attende presto una rinascita
In passato è stato appellato come il “triangolo della vergogna”. Si tratta degli stabili dismessi, quello che una volta era il cuore pulsante dell’azienda Molteni e l’ex fonderia Galante, che si affacciano su via Monte Santo, via Grado e via Bainsizza. La struttura ormai pericolante si snoda su 14 mila metri quadri e comprende anche la vecchia officina e i vecchi capannoni. Fino a circa un anno fa alcuni residenti della zona avevano accesso a una porzione di area della ex fonderia di via Bainsizza 38. Pagando 35 euro al mese potevano parcheggiare l’auto in uno spazio contrassegnato dal numero della propria targa. Ora questa concessione è stata revocata: lo stabile è risultato pericoloso e non più agibile. Un’area dismessa, che attende di rinascere all’interno del piano di riqualificazione del com-
parto stazioni, letteralmente abbandonata a sé stessa. I locali sono di proprietà della famiglia Galante da un secolo, ma oggi nessuno li utilizza più. Più volte è stato chiesto all’amministrazione di poter intervenire, anche in vista del grande progetto di riunificazione delle Stazioni che dovrebbe cambiare la fisionomia della zona. L’edificio che dà sulla strada principale è stato in parte ristrutturato. La recinzione è stata messa ulteriormente in sicurezza installando una fitta rete verde che impedisce a qualche disperato di introdursi negli edifici. In realtà la proprietà più volte ha dovuto sbarrare la recinzione e gli accessi all’area perché regolarmente presi di mira dai senza tetto. Il proprietario dell’area, Emanuele Galante, più volte ha espresso la volontà di realizzare una birreria e una
pista di go kart: un luogo di divertimento per i ragazzi e che ridia vita al quartiere. Intanto, dall’ottobre del 2014 gli stabili che una volta ospitavano l’azienda Molteni sono stati dati in concessione al Team Predator di Bisuschio che organizza partite di softair, simulazioni di battaglie e guerre basate su tattiche militari. La proprietà ha posto una condizione: i finti militari avrebbero dovuto impugnare la ramazza e ripulire l’intera area, mantenendola pulita da rifiuti e clochard. Detto fatto, da ottobre del 2014, la domenica è possibile organizzare e prenotare le partite. Ma che ne sarà della restante porzione che mostra i segni del passare del tempo? (Valeria Deste, laprovinciadivarese.it, 03 agosto 2016)
3 Mappatura di popolazioni e gruppi di interesse
A M O R VA C U I VA R E S E
> questionario
spazi vuoti da riattivare
Stiamo sviluppando un’indagine sugli spazi in condizioni di abbandono e sottoutilizzo a Varese con un focus sulla zona delle stazioni, con il supporto di professionisti ed esperti del settore. Scopo del progetto è stimolare un dibattito sugli spazi abbandonati e vedere rinascere edifici, spazi residuali e parti della città, con il coinvolgimento di popolazioni locali e realtà attive sul territorio, attraverso progetti di riuso temporaneo, che potrebbero essere l’innesco per processi di rigenerazione territoriale di più lunga durata. Vogliamo capire con il tuo aiuto quali spazi possano essere riattivati e come. Possiamo aiutarti ad adottarne uno.
L A B O R A T O R I O
U R B A N O
Ti ringraziamo in anticipo per i pochi minuti che vorrai dedicarci compilando questo questionario anonimo! Se ci vuoi agevolare puoi anche usare il link o il qr-code qui a fianco per compilarlo direttamente dal tuo smartphone. N.B. - Barra una sola risposta per domanda, se non diversamente indicato. Se rientri in più di una delle categorie nella prima domanda e hai voglia di aiutarci, puoi ricompilare più volte il questionario.
CHI SEI? o Residente nel comune di Varese o Residente in altro comune ma frequentatore di Varese o Studente fuori sede o Associazione / organizzazione del terzo settore o Attività (impresa, esercizio commerciale ecc...)
https://goo.gl/VBNncU
Passa alla sezione 1 Passa alla sezione 2 SEZIONE 1 - RESIDENTI E UTENTI
QUANTI ANNI HAI? o Meno di 13 o Tra 13 e 18 o Tra 18 e 25 o Tra 25 e 35 o Tra 35 e 65 o Più di 65 DI DOVE SEI ORIGINARIO? (indica provincia o stato estero) ........................................................................................................... QUAL È LA TUA OCCUPAZIONE? o Studente o Lavoratore dipendente o Lavoratore autonomo / imprenditore o Disoccupato o Pensionato
QUALI SONO LE ATTIVITÀ CHE SVOLGI E LE PASSIONI CHE COLTIVI? (indicane al massimo due, quelle in cui sei maggiormente impegnato) o Bricolage e fai da te o Cibo e cultura enogastronomica o Cinema o Cucito o Danza e ballo o Escursionismo o Fotografia o Giardinaggio e orticoltura o Lettura o Lingue straniere o Musica o Pittura e arti plastiche o Scrittura o Sport o Teatro o Viaggi e mobilità sostenibile o Visite culturali, musei e paesaggio o Nessuna Salta la sezione 2 e passa direttamente alla sezione 3
SEZIONE 2 - ASSOCIAZIONI E ATTIVITÀ DESCRIVI IN POCHE PAROLE CHE ATTIVITÀ SVOLGI E LA SUA RELAZIONE COL TERRITORIO ...........................................................................................................
...........................................................................................................
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Il lavoro di mappatura di Amor Vacui Varese lavora su due fronti. Se da un lato ci sono gli spazi in abbandono (il contenitore), dall’altro ci sono e le popolazioni e le realtà attive sul territorio (i contenuti, le idee).
Il questionario Abbiamo diffuso un questionario tra la popolazione di Varese con lo scopo di raccogliere dati sul rapporto delle popolazioni con i quartieri, i loro desiderata, le progettualità già in essere da parte di organizzazioni e attività, la disponibilità a partecipare attivamente a processi aperti e condivisi di riattivazione di spazi al fine di individuare possibili stakeholder da coinvolgere in futuri progetti. Il questionario è stato diffuso prevalentemente online. La diffusione è stata anche un’occasione di visibilità che ha permesso di suscitare interesse sul tema ed entrare in contatto con soggetti attivi ed interlocutori privilegiati. \\ Chi sei?
\\ Un punto di forza del quartiere
Redenti e utenti
\\ Dai sfogo alla tua creatività: cosa vorresti per il tuo quartiere?
\\ Quanti anni hai? \\ Di dove sei originario? \\ Qual’è la tua occupazione? \\ Quali sono le attività che svolgi e le passioni che coltivi?
Associazioni e attività \\ Descrivi in poche parole che attività svolgi e la sua relazione col territorio
Quartiere
Sogni e desideri \\ Ti piacerebbe se ci fosse uno spazio aperto al quartiere in cui svolgere le tue attività? \\ Saresti disposto a partecipare attivamente alla cura e gestione di uno spazio del genere? \\ Descrivi l’attività che vorresti proporre e come potrebbe interagire con il quartiere
Scegli il tuo spazio
\\ In che quartiere vivi?
\\ Di quanta superficie avresti bisogno per realizzare la tua idea?
\\ Da quanto tempo?
\\ Quante persone potrà accogliere?
\\ Sei soddisfatto dei servizi che offre il quartiere?
\\ Per quanto tempo avresti bisogno dello spazio?
\\ Una criticità del quartiere
\\ Avrà necessità di infrastrutture particolari?
Chi sei? 14% 14%
CHI CHI SEI? SEI?
3% 3%
• Residente nel Comune di Varese • Residente in altro comune ma 46% 46%
37% 37%
frequentatore di VareseResidente Residente nel nel Comune Comune di di Varese Varese Residente in altro comune ma frequentatore di Varese
Residente in altro comune ma frequentatore di Varese • Studente fuori sede Studente Studente fuori fuori sede sede • Associazione / organizzazione deldelterzo settore Associazione terzo Associazione // organizzazione organizzazione del terzo settore settore Attività • AttivitàAttività
Quanti anni hai? 5% 5%
QUANTI QUANTI ANNI ANNI HAI? HAI?
12% 12%
29% 29% 54% 54%
• Mano di 13 • Tra 13 e 18 • Tra 18 eMeno 25 di 13 Meno di 13 • Tra 25 e 35 • Tra 35 eTra 6525 Tra 25 ee 35 35 • Più di 65
Tra Tra 13 13 ee 18 18
Tra Tra 18 18 ee 25 25
Tra Tra 35 35 ee 65 65
Più Più di di 65 65
Qual’è la tua occupazione? 5% 4%
14%
29%
OLGERE LE TUE ATTIVITÀ?
48%
QUAL'E' LA TUA OCCUPAZIONE?
• Studente • Lavoratore dipendente Studente Lavoratore dipendente • Lavoratore autonomo / imprenditore Lavoratore autonomo / imprenditore • Disoccupato Disoccupato • Pensionato Pensionato
Sei soddisfatto dei servizi che il quartiere offre?
1
2
3
4
5
Belforte
Biumo Inferiore 1 Biumo Superiore 2
Bosto Capolago \ Gaggio \ Cartabbia Casbeno \ Bobbiate
3
Centro Varese
Giubiano \ Bustecche \ San Carlo Ippodromo \ Sangallo 4
Masnago \ Brunella \ Calcinate degli Orrigoni San Fermo \ Valle Olona
5
Sant'Ambrogio \ Fogliaro Schiranna \ Lissago \ Mustonate \ Calcinate del Pesce Velate \ Avigno
5% 4%
QUAL'E' LA TUA OCCUPAZIONE?
14%
Studente
29%
Lavoratore dipendente Lavoratore autonomo / imprenditore Disoccupato 48%
Pensionato
Ti piacerebbe se ci fosse uno spazio aperto in cui svolgere le tue attività? OLGERE LE TUE ATTIVITÀ? 13%
TI PIACEREBBE?
• Sì • No, non ne sento la necessità Sì No, non ne sento l'esigenza 87%
Saresti disposto a partecipare attivamente alla cura e gestione di uno spazio del genere? RA E GESTIONE DI UNO SPAZIO DEL GENERE?
LA TUA IDEA?
19%
SARESTI DISPOSTO?
• Sì • No 81%
Sì
No
81%
Di quanta superficie avresti bisogno per realizzare la tua UA IDEA? idea? SUPERFICIE
24%
• 20-50 mq • 50-100 mq mq • 100 mq20-50 ed oltre
40%
50-100 mq
100 mq ed oltre
36%
Quante persone potrà accogliere? 9% 9%
22% 22%
20% 20%
20% 20% 29% 29%
• Da 1 a 10 • Da 10 a 20 Da 1 a 10 • Da 20 aDa501 a 10 • Da 50 aDa100 50 a 100 Da 50 a 100 • Oltre 100
PERSONE PERSONE
Da 10 a 20 Da 10 a 20
Da 20 a 50 Da 20 a 50
Oltre 100 Oltre 100
Per quanto tempo avresti bisogno dello spazio? 14% 14%
18% 18%
18% 18%
14% 14%
36% 36%
• Da 1 a 10 giorni • Da 1 a 9 mesi 1 a 10 giorni Da + 1 arinnovo 10 giorni • 1 annoDa • 3 anni + rinnovo 3 anni + rinnovo + rinnovo • 5 anni3 anni + rinnovo
TEMPO TEMPO
Da 1 a 9 mesi Da 1 a 9 mesi
5 anni + rinnovo 5 anni + rinnovo
1 anno + rinnovo 1 anno + rinnovo
Uno spazio di aggregazione per i giovani, nel quale possano organizzare attività culturali e sportive.
Sogno una città più aperta alle novità e alle contaminazioni. Apprezzo la tranquillità della provincia ma mi piacerebbe che ci fosse la possibilità per i tanti giovani che vanno a Milano o all'estero di poter rimanere a Varese ed esprimere qui i loro talenti
Più eventi culturali e meno problematiche burocratiche per organizzarli
La torre di Velate come spazio di osservazione del territorio
Più spazi condivisi a disposizione dei cittadini (es. Case del quartiere di Torino), più iniziative con soggetti del quartiere che di solito non sono coinvolti o non si sono mai proposti come organizzatori di "eventi".
Una riqualificazione di stabili relativamente isolati (ad es. Ex Politeama, edifici commerciali presso la stazione nord ecc.) mirata a creare luoghi di aggregazione di qualità deputati all'organizzazione di eventi, sull'esempio del BASE di Milano o del Mercato Sonato di Bologna, nel rispetto dei residenti (anzi, magari coinvolgendoli in attività diurne e serali per tutte le età e di diversi tipi) e in sinergia con le istituzioni (comune, provincia, scuole, liceo musicale, eccetera).
Spazi per teatro e musica dal vivo
Vorrei che ci siano delle attività per i più giovani, per evitare che stiano per strada tutto il tempo
Dai sfogo alla tua creatività: cosa vorresti per il tuo quartiere? un mercato con prodotti locali, maggiori iniziative, migliorare e ravvivare la fascia serale-notturna
Condivisione tra condomini solidarietà e apertura....Non ci si conosce non si ha apertura verso il prossimo...
Mi piacerebbe che Bobbiate "adottasse" un orto comune, in cui le persone più anziane e con esperienza avessero l'opportunità di spiegare ai giovani l'arte del giardinaggio e del prendersi cura dello spazio verde. In questo modo penso che crescerebbe la sensibilità verso le zone verdi del quartiere e non solo, oltre che accrescere l'importanza del lavoro dei punti vendita di prodotti locali. Si valorizzerebbero le zone "dimenticate" come il lavatoio, che per ora attira solo la creatività di alcuni writers. Si darebbe importanza al ruolo del contadino che lavora la terra vicino alle scuole, e magari con queste si potrebbero fare dei laboratori pratici di giardinaggio. Lo "strumento" dell'orto comune è già presente in alcune città con poco verde, ma penso sarebbe utile introdurlo anche a Varese perché i risvolti educativi andrebbero oltre la "semplice" cura della terra, creando occasioni di condivisione che altrimenti andrebbero perse.
Aree sportive per TENNISTAVOLO e BADMINTON, giochi idonei a tutte le età: anziani & bambini
Laboratorio artigianale di falegnameria, autocostruzione
"Banca delle competenze e delle idee" dei cittadini (dai bambini agli anziani), in cui favorire la nascita, lo sviluppo e la realizzazione di progetti di cura dei beni comuni urbani che riguardano il quartiere.
Circo come canale di aggregazione sociale adatto a tutte le età
Performance di video arte e musicali
Mi piacerebbe molto se ci fosse un circolo che possa incontrare l'esigenza di tutto il quartiere: gli anziani che giocano a carte o si leggono il giornale al pomeriggio; l'associazione culturale che propone la propria attività in settimana; il giovane che vuole ascoltare o proporre musica dal vivo; il gruppo di amici che vuole fare una cena o un aperitivo la domenica; il gruppo di volontariato che vuole svolgere la propria attività sociale come ad esempio un armadio popolare o altro utilizzando questo spazio una volta al mese.
Spazio creativo per musicisti e altri artisti, dove poter scambiare idee e costruire dei progetti concreti per i giovani
Descrivi l’attività che vorresti proporre e come potrebbe interagire con il quartiere
parole lette e ascoltate e scambiate. La parola bella ci salverà , non certamente l'arma più potente. Creare momenti di lettura (e di ascolto) è un modo per fondare o ri-fondare una relazione.
Un'associazione sul modello dell'Orchestra Senzaspine di Bologna: Uno spazio autogestito da un gruppo di giovani che proponga scuole di ballo, concerti di musica leggera, conferenze e come "punta di diamante" un'orchestra pubblicizzata tramite social media, che possa creare serate di lezioni/concerto aperte a tutti di fronte a un aperitivo.
Insegno yoga... questo! Letture ad alta voce!
A Varese serve un posto di respiro dove poter svolgere attività musicali. L'integrazione con il territorio ha delle criticità come il disturbo della quiete pubblica etc etc. Siamo due artiste attive sul territorio, ci occupiamo l'una di pittura e arti plastiche e l'altra di sartoria creativa. Ci piacerebbe avere a disposizione uno spazio dove svolgere le nostre attività proponendo corsi creativi pratici, workshop, esposizioni, piccoli eventi rivolti sopratutto a bambini e famiglie. Siamo entrambi madri e sentiamo l'esigenza di mettere a disposizione le nostre conoscenze e capacità artistiche a favore della comunità a patto di poter avere un laboratorio a disposizione.
Le videointerviste La mappatura delle realtà attive della città ha consentito l’individuazione di una serie di interlocutori privilegiati. Abbiamo realizzato delle videointerviste che sono state occasione di reciproca conoscenza e di ragionamento comune sul tema degli spazi in abbandono.
Maria Luisa Troncia \ Responsabile di Informagiovani Varese In due parole: che cos’è Informagiovani e qual è il suo ruolo sul territorio Varesino? Informagiovani un servizio che è nato nel 2004 e il ruolo che riveste nella città è quello di essere un punto di passaggio per i giovani dove possano esprimere al massimo i propri desiderata e quello che si aspettano dalla città in termini di partecipazione e di cittadinanza. E’ un servizio che inoltre vuole agevolare una serie di settori che che in qualche modo offrano la possibilità di poter anche costruirsi un futuro attraverso la ricerca del lavoro, attraverso un aiuto all’autoimprenditorialità, attraverso il contatto con altre realtà che non siano solo quelle italiane. Cosa pensi della popolazione giovanile varesina rispetto ai temi della cittadinanza attiva dell’associazionismo e della microimprenditorialità a confronto con altre realtà che hai avuto modo di vivere? Io Luisa ho cominciato ad affacciarmi al mondo giovanile nel 2015. Mi sono resa conto che i giovani a Varese non sono conosciuti, non hanno molti spazi. Informagiovani è una possibilità di dare voce a chi in qualche modo è più silenzioso e non ha grandi spazi di attenzione. Ho scoperto che ci sono circa una quarantina di associazioni giovanili a Varese di cui non ho mai sentito parlare, sono andata a vedere spettacoli, concerti, incontri e ho trovato tantissima ricchezza di cui sinceramente non ho mai saputo niente. Questa è la grande possibilità ad esempio che a una cittadina adulta come me questo servizio Informagiovani ha dato la possibilità di conoscere e quello che noi vogliamo come operatore è che tutto questo venga fuori.
Esiste un interesse da parte dell’attivismo giovanile nei confronti del tema degli spazi abbandonati o sottoutilizzati? In che forme? Ci racconti qualche esperienza? Nel 2016 l’Informagiovani ha fatto un progetto con il contributo di regione Lombardia che si chiama “Accendi le tue idee”. Attraverso questo progetto è stato possibile per noi venire a conoscenza da parte di gruppi di giovani e di associazioni giovanili della necessità e della fame di spazi dove poter fare le proprie attività. Nel 2016, una volta concluso questo percorso di Accendi le tue idee, nel nostro spazio sono arrivati tantissimi giovani che dicevano “abbiamo visto che c’è uno spazio vuoto, come può essere utilizzato questo spazio?”, non solo venivano e ci facevano vedere le esperienze fatte in altre regioni dove venivano date cascine, negozi non più utilizzati per fare delle dei punti di incontro giovanile, ovviamente perché nel nostro servizio passano giovani. E devo dire che per un anno intero quasi tutti i giorni arrivano persone che ci chiedevano come mai gli spazi non venivano utilizzati; quindi c’è una grandissima necessità di riempire di contenuti questi spazi. Io credo che Varese sia arrivata a un punto in cui è necessario dare risposta o cominciare a pensare a questa possibilità. Quali sono le azioni che Informagiovani mette in campo per agevolare la nascita di iniziative giovanili dal basso? In questo senso avete mai lavorato sul tema degli spazi vuoti? Informagiovani ha uno sportello che si occupa di autoimprenditorialità, non solo giovanile ma devo dire che gran parte delle richieste provengono proprio dai giovani. Viene fatto un processo di elaborazione, si viene aiutati a realizzare un progetto, viene aiutata anche la ricerca sul territorio cioè fare una mappatura se in un determinato contesto un’idea imprenditoriale può avere senso, questo poi nel massimo della libertà della persona che vuole realizzarlo. Certo ci sono state anche richieste di utilizzare spazi abbandonati proprio perché spesso in questa chiave sono poche le risorse economiche di un giovane che parte allora magari recuperare uno spazio abbandonato può sembrare una soluzione vincente perché è lì in abbandono e magari qualcuno può intervenire e rendere questo spazio come spazio di attività nuove. Quali sono le principali criticità e ostacoli (progettuali, organizzativi, burocratici ecc…) che un’iniziativa o un evento culturale incontra? Hai in mente una possibile soluzione? Informagiovani ha voluto offrire il sostegno per chi vuole organizzare eventi culturali che possono essere di diversissimo genere perché effettivamente c’è da dire che o c’è bisogno di avere una buona capacità economica per realizzare un evento, oppure si devono trovare delle soluzioni anche utilizzando delle possibilità che il territorio offre e che i giovani magari non conoscono. Il Comune in quanto tale può
dare sostegno e deve essere un trampolino soprattutto per i più giovani dando la disponibilità ad esempio di sale, dando la possibilità di capire come ci si può muovere per l’organizzazione di un’iniziativa con tutti i passaggi necessari. Informagiovani aiuta a capire come funzionano certi meccanismi, a capire qual è il passaggio più semplice per i giovani che vogliono fare delle iniziative. Secondo te l’attuazione di politiche che agevolino l’attivazione dal basso di spazi vuoti e marginali della città con il coinvolgimento di popolazioni locali e gruppi di attivisti attraverso contratti di riuso temporaneo potrebbe incontrare terreno fertile in un contesto sociale come quello di Varese? Io penso che, se ci fosse qualcuno che proponesse una gestione e una politica di rivalutazione di tante strutture che si vedono normalmente camminando per la città di Varese, ci sarebbe veramente un un movimento positivo di appoggio a questo tipo di intervento, proprio perché gli spazi sono qualcosa che richiama i giovani. Anche lo spazio Informagiovani 15 anni fa non esisteva; è uno spazio che si è riempito di contenuti con con poco, con pochi gesti di attenzione nei confronti di una popolazione. Io credo che se si potesse davvero pensare che quello che abbiamo intorno, stando in via Como penso ai negozi che ci sono lungo la via e agli spazi vuoti vicino al Carrefour, credo che tutto questo potrebbe riprendere vita; tra l’altro i giovani sono per loro natura tendenzialmente vitali e quindi penso che... da giovane ero per l’occupazione degli spazi, oggi lo sono in maniera diversa, sempre però per un’occupazione intelligente degli spazi. 07/11/2017
Nicolò Venditti \ Associazione Covo Ci racconti della tua associazione e di cosa si occupa? Io faccio parte dell’associazione Covo, un’associazione che si occupa di organizzare eventi culturali che possono spaziare in molti ambiti, dal musicale al teatrale al cinema e di portare questi temi di promozione culturale ai giovani di Varese. Ci racconti di un vostro progetto e degli spazi della città che ha attraversato? Uno degli ultimi progetti che abbiamo fatto in collaborazione anche col Comune, è stato organizzare un concerto musicale in Piazza del Garibaldino in centro a Varese, dove abbiamo permesso a band emergenti locali di poter suonare, potersi esprimere e di attirare anche un pubblico giovane. L’evento era in collaborazione con Alcol Prevention Yeah, era parte di un evento più grande che coinvolgeva più piazze della città. Sei soddisfatto di ciò che Varese offre ai giovani? Perché? In realtà non più di tanto ed è anche uno dei motivi per cui abbiamo fondato questa associazione, perché sentivamo un po’ l’esigenza di diventare protagonisti delle nostre stesse attività. Perché ci siano delle attività adatte ai giovani di Varese pensiamo che debbano essere organizzate principalmente dei giovani in modo che corrispondano alle esigenze delle persone che le richiedono. Cosa pensi del tema degli spazi abbandonati a Varese? Avete dei sogni per questa città? Noi come associazione ci stiamo interessando all’utilizzo di alcuni spazi comunali, come quello dell’ex scuola Einaudi, che adesso è inutilizzata e che vorremmo riutilizzare per le nostre attività, come sede ma anche come luogo di studio e di promozione culturale in generale. Adesso il sogno è appunto questo, di ottenere questo spazio e mettere tutte le nostre forze nel riuscire a valorizzare questa zona di Via Como che è un po’ degradata, facendola diventare un centro culturale. 07/11/2017
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amor vacui varese S PA Z I V U O T I D A R I AT T I VA R E