Arcipelago - Cartografia Culturale Contemporanea

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CARTOGRAFIA CULTURALE CONTEMPORANEA

partners:

con il sostegno di:

Comune di Maccagno con Pino e Veddasca

Comune di Curiglia con Monteviasco

Comune di Dumenza

Comune di Agra

Ribelli della Montagna REVOLVER

Associazione di Promozione Sociale

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produzione culturale e sociale

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piattaforma di rigenerazione urbana e territoriale dal basso



CARTOGRAFIA CULTURALE CONTEMPORANEA

Partendo da una visione della cultura come come pratica, partecipazione diretta, fruizione e protagonismo, come fattore abilitante che ha a che fare con il futuro ben più che con il passato, il progetto Arcipelago intende sondare il territorio della Varese prealpina per co-progettare, in maniera quanto più partecipata e condivisa possibile, nuove strategie di sviluppo territoriali basate sulla cultura. Arcipelago attiverà momenti di networking e co-progettazione nel contesto di una ricerca-azione con l’obbiettivo di costruire una Cartografia Culturale Contemporanea di quello che si propone come Distratto Culturale della Varese Prealpina, un territorio di cui si punterà a ricostruire l’identità culturale. Generare sinergie e nuove reti, centralizzare archivi di open data del settore culturale, comunicare il processo ad un pubblico ampio e variegato saranno azioni volte ad generare dinamismo, incoraggiare scambi di pratiche e attivare il capacity building tra le realtà attive sul territorio. La costruzione di questi strumenti collaborativi porterà alla progettazione di un Piano Integrato della Cultura Territoriale (PIC-Ter) del Distrtto Culturale della Varese Prealpina che sia collaborativo e ampiamente condiviso.



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Lettura preliminare del territorio


Il territorio del DCVP


Il territorio oggetto del PIC-Ter: il Distretto Culturale della Varese Prealpina (DCVP) Individuazione del territorio ed elementi identitari

fine di stato con il Canton Ticino, il più meridionale della Svizzera e l’unico ad essere quasi interamente situato a sud delle alpi. Anche in questo caso esiste un’incoerenza tra confine amministrativoe confine geografico; quest’ultimo, infatti, si troverebbe molto più a nord e consentirebbe di leggere l’alta Provincia di Varese e parte del Canton Ticino come un unico continuo territoriale all’interno del quale storicamente non esistono discontinuità linguistiche né religiose. Questa situazione peculiare fa sì che il lavoro frontaliero sia una realtà di notevole impatto economico nel nord della provincia. La differenza nei salari italiani e svizzeri innesca un’economia drogata nei territori di confine e li rende sempre più delle zone dormitorio in cui la residenza non sempre coincide con un investimento affettivo, culturale ed economico, ma spesso solamente con la possibilità di lavorare oltre confine con salari notevolmente più alti. Non è un caso che Confartigianato Varese abbia proposto nel 2017 l’introduzione di sgravi fiscali alle aziende di confine, per arrestare la fuga delle professionalità. Si tratta di una misura che potrebbe interessare 50.000 lavoratori, per lo più giovani e qualificati, che, formati in italia, dalle aziende italiane migrano verso le imprese con sede in Canton Ticino, maggiormente attrattive sotto il profilo della remunerazione. Questo stesso scalino nel livello economico rende difficoltose anche le collaborazioni transfrontaliere tra istituzioni che potrebbero essere un’occasione proficua di sviluppo.

Il nord della Provincia di Varese si configura come un territorio in cui è possibile leggere numerosi elementi di continuità e omogeneità, a partire dalla configurazione geografica. Si tratta di un territorio definito dalla presenza delle prealpi lombarde e i cui confini sono segnati dai laghi prealpini: il Verbano a nord-ovest, il Ceresio a nord-est e il sistema dei laghi di Varese, Comabbio e Monate a Sud. Il rilievo e l’acqua costituiscono fortissimi elementi identitari e distinguono questo territorio dalle ultime propaggini della pianura con la quale, tuttavia, esistono consolidati legami, in particolare con la città di Milano di cui il varesotto rappresenta storicamente un territorio satellite a livello politico, economico e culturale. Il sud della provincia, a partire dal fronte geografico che congiunge i laghi più meridionali e le ultime morene glaciali, è di fatto interessato da differenti dinamiche e esistono minori elementi di continuità con il nord. A partire da questo confine geologico - ma anche insediativo, economico e culturale - ci si avvicina e poi si entra, di fatto, nel continuo urbano milanese, accresciutosi lungo le due direttrici storiche, già di origine romana, del Sempione, con i centri di Busto Arsizio e Gallarate, e della Via Varesina, con Saronno e Tradate. Esiste dunque un’incoerenza tra la suddivisione amministrativa e il reale assetto territoriale data da questa sostanziale differenza tra il nord e il sud della provincia, rilevabile, oltre che a livello geografico e insediativo, anche a livello economico e di sistemi produttivi e a livello di sistemi culturali. Per questa ragione il dominio del progetto proposto investe l’area della Provincia di Varese compresa tra i laghi, il confine e il limite delle morene. Ci si riferirà a questo territorio con il nome di Distretto Culturale della Varese Prealpina o DCVP.

Parallelamente al ruolo giocato dal lavoro frontaliero con la Svizzera, la vicinanza di Milano, cui Varese è efficientemente connessa dalla rete ferroviaria, genera intensi flussi pendolari sia di lavoratori che di studenti universitari. La presenza a Milano dei maggiori atenei tende progressivamente a svuotare Varese e il suo territorio da quella fascia di popolazione giovane che si affaccia al mondo del lavoro e che è portatrice di istanze innovative; chi ha studiato fuori spesso non torna o continua a lavorare come pendolare a Milano e questo è particolarmente vero per le professioni dell’intelletto.

Il rilievo e l’acqua non costituiscono solo gli elementi che segnano l’identità geografica e di immagine del territorio, ma costituiscono anche importanti attrattori a livello economico, come provano gli investimenti degli ultimi anni volti alla valorizzazione turistica del patrimonio ambientale. Basti pensare al completamento delle piste ciclo-pedonali che collegheranno Gurone e la Valle dell’Olona agli itinerari ciclo-turistici europei a nord e con l’area metropolitana milanese a sud, alla Ciclovia dei Laghi lombardi, al sistema sentieristico del Parco del Campo dei Fiori e all’istituzione della riserva della biosfera MAB (Ticino - Val Grande - Verbano) che arriva a comprendere lo stesso parco, al progetto di riqualificazione del Lago di Varese condiviso da Comuni rivieraschi e Regione Lombardia.

Nella parte nord della Provincia di Varese si consuma dunque uno strappo a causa della presenza dei due attrattori del confine svizzero e della metropoli milanese. È a cavallo di questo strappo che si concentrerà lo studio di fattibilità per un Piano Integrato della Cultura che possa ricostruire identità territoriale e sinergie collaborative.

Provincialità Il territorio oggetto di indagine si caratterizza come emblematicamente provinciale: la densità abitativa è relativamente bassa, gli insediamenti molto sparsi, si percepisce una bassa continuità nella presenza di servizi, il sistema di trasporti pubblici è inefficace nel servire capillarmente il territorio e la mobilità è incentrata sull’uso dell’automobile privata.

Un territorio di confine Presenza rilevante e peculiare per il territorio preso in esame è il con-

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Maccagno e la Val Veddasca


Guardando al passato prossimo, tuttavia, si può riscontrare una maggiore unità e integrazione dei territori vallivi a nord dello spartiacque del Campo dei Fiori in un sistema infrastrutturato centrato sul Capoluogo; proprio nel nord della provincia, infatti, è esistita durante tutta la prima metà del ‘900 una rete di trasporto pubblico tramviario all’avanguardia in grado di connettere le valli del nord della provincia a Milano, attraverso Varese, in tempi inferiori a quelli attuali.

più remote e meno raggiungibili, alcune delle quali possono considerarsi vere e proprie “aree interne”. Tuttavia l’affievolirsi delle vecchie attività e dei vecchi significati può anche generare le premesse per una grande vitalità e costituire un territorio di sperimentazione di nuovi usi e nuove pratiche. Non è un caso se le particolari condizioni socio-economiche degli spazi in abbandono o sottoutilizzo, oltre ai finanziamenti per la rigenerazione nati negli ultimi anni, abbiano reso questi spazi un terreno particolarmente fertile per la nascita di imprese culturali portatrici di approcci innovativi a livello sociale. In tal senso anche nel territorio oggetto di indagine non mancano casi significativi.

In quel sistema si vogliono rintracciare le premesse di un’identità territoriale e culturale che sappia interpretare la vicinanza di Milano e del Canton Ticino come una potenzialità per lo sviluppo locale, integrando il sistema culturale con la vocazione turistica e produttiva del territorio.

Spazi in abbandono

Anche il tema delle aree interne, ben noto nel centro e sud Italia, ma non altrettanto centrale nelle politiche del nord, risulta fertile per quanto riguarda l’invenzione di nuove direzioni di sviluppo e di nuovi immaginari per il territorio. Per questa ragione, nell’alta Provincia di Varese, si vuole riservare un’attenzione particolare alle Valli del Luinese, in particolare le Valli Veddasca e Dumentina, pienamente considerabili delle aree interne in via di spopolamento. Esse si trovano nell’ultima propaggine della provincia stretta tra il Lago Maggiore e il confine svizzero, e sono in parte esse stesse territorio svizzero se si pensa che l’ultimo centro abitato della Val Veddasca, Indemini, si trova già oltre confine, sotto il Comune di Gambarogno. Proprio in queste valli sono nate spontaneamente delle iniziative che vedono nella cultura un possibile motore trainante in grado di prefigurare nuove direzioni di sviluppo del territorio. Si pensi ad esempio alla giovane esperienza del Piccolo Festival dei Mutevoli Confini, che ogni anno interessa i borghi delle valli.

Nella quasi totalità dei territori investiti in maniera importante dalle trasformazioni economiche, produttive, sociali e urbane connesse con lo sviluppo dell’ultimo secolo, è sempre più sentito il fenomeno degli spazi in abbandono. Al venir meno dei vecchi usi fa seguito uno spostamento nell’interesse delle popolazioni e un processo di svalutazione economica che porta ben presto a condizioni di degrado fisico e sociale. Si tratta di un fenomeno in grado di rivestire intere parti di territorio di significati negativi; è difficilmente riducibile ad un insieme limitato di cause e molto variegato anche nelle sue manifestazioni. Anche il territorio del DCVP ospita molte di queste aree in attesa e se ne vogliono sottolineare in particolare due manifestazioni: \\ Il diffuso spostamento delle attività produttive dai centri urbani che tende a lasciare vuoti inutilizzati alle proprie spalle. \\ L’abbandono produttivo e il conseguente spopolamento delle aree

Patrimonio culturale, dinamismo e partecipazione: un’identità assente I luoghi della cultura

percorsi istituzionali per la creazione di un distretto culturale cittadino e i progetti di messa in rete intrapresi si sono di fatto sempre esauriti poco dopo la fine dei finanziamenti.

Il territorio possiede una buona dotazione di quelli che vengono definiti i luoghi della cultura: basti citare la presenza di 3 beni appartenenti a siti seriali Unesco (il Sacro Monte di Varese parte del sistema dei Sacri monti di Piemonte e Lombardia, l’Isolino Virginia parte del sito transnazionale Palafitte dell’arco alpino e il Monte San Giorgio), di 3 beni tutelati dal FAI (Villa e collezione Panza, Villa della Porta Bozzolo, torre di Velate), di un ecomuseo (Ecomuseo del Campo dei Fiori), di numerosi musei, di case-museo. Un patrimonio diversificato che non ha tuttavia saputo connotare in modo forte il territorio. Il capoluogo stesso, Varese, è una città che pur ospitando ben 7 musei, 2 luoghi posti sotto tutela Unesco e 3 beni FAI non ha saputo crearsi un’immagine – né una vivacità – di città di arte e cultura. Anche per scelta: qui non sono stati, in passato, attivati

Il rapporto I distretti culturali - Studio generale di prefattibilità del 2006, realizzato dal Dipartimento di Scienza e Tecnologie dell’Ambiente Costruito su commissione di Fondazione Cariplo, definisce Varese come luogo ricco di una serie di siti di interesse (Castello di Masnago, Sacro Monte, Campo dei Fiori) assai differenziati che non riescono tuttavia a dare alla città una connotazione unitaria. È questa una definizione puntuale della realtà varesina: la città, pur non mancando di un patrimonio tangibile interessante, manca di un elemento distinguente, di una identità, di un volto.

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Dinamismo culturale La mancanza di una marca chiara e incisiva emergere anche dall’indagine del 2010 Varese, come la vedi? Realtà e tendenze della condizione giovanile a Varese - Il giudizio dei giovani sulla città condotta dall’Università degli Studi dell’Insubria-CreaRes nell’ambito del Progetto Mosaico. Le bellezze artistiche appaiono poche o insufficienti al 60% dei giovani, evidenziando la non-conoscenza di ciò che Varese offre (molto, diversificato, forse non adeguatamente pubblicizzato, ma presente) dal punto di vista del patrimonio. E dalla stessa indagine emerge un atteggiamento di critica da parte dei giovani verso la mancata capacità, se non volontà, della città di investire: su se stessa, sull’arte, sulla cultura, sui giovani, in un disegno di crescita che potremmo definire comune. Il patrimonio c’è ma non lo si conosce e, comunque, non sembra essere elemento sufficiente per la vitalità culturale del territorio; quello che sembra mancare è un certo dinamismo, una vivacità anche culturale. Eppure come detto il territorio non manca di beni paesistici, monumentali e artistici così come non manca di attività culturali: festival musicali e teatrali, rassegne e concorsi cinematografici e premi letterari – per citare le attività di una certa rilevanza – si svolgono regolarmente in città e nel territorio del DCVP. Quello che manca è piuttosto un’identità paesistica monumentale e artistica e la consapevolezza della propria anima culturale. La modesta opera di valorizzazione compiuta sembra trovare riscontro nei dati relativi alla partecipazione culturale: la provincia di Varese è seconda a molti altri territori lombardi, oltre che italiani.

Qualità della vita Una visione generale di come si vive in città la dà Il Sole 24 Ore attraverso l’indagine Qualità della vita, in cui classifica la vivibilità delle province italiane utilizzando diversi indicatori. Nella classifica 2018 Varese è 45° su 110 province territoriali (nel 2016 era 52°), quart’ultima tra le lombarde, che hanno in generale scalato molte posizioni in classifica (molte più che Varese; sono, in particolare: 1° Milano, 12° Lecco, 14° Sondrio,16° Bergamo; 19° Mantova, 23° Monza e Brianza, 36° Como, 39° Brescia). Per la provincia prealpina il risultato è dunque mediocre, che peggiora visibilmente se ci si concentra sugli aspetti culturali, classifica che vede il varesotto scivolare in 90° posizione. In particolare la provincia è 65° per numero di sale cinematografiche ogni 1.000 abitanti, 80° per numero di spettacoli ogni 1.000 abitanti, 101° per numero di librerie ogni 100mila abitanti. In generale, la lettura non sembra avere troppi fan a Varese. L’Annuario statistico provinciale mostra che, nel 2014, la provincia si piazza al quarto posto, tra le 12 province lombarde, per numero totale di biblioteche e consistenza totale del patrimonio documentario (a finire sul podio sono Milano, Bergamo e Brescia) ma il numero di biblioteche ogni 10.000 abitanti è mediamente maggiore in Lombardia che non a Varese. Varese è sesta su dodici per numero di prestiti ogni mille abitanti, settima per numero di documenti acquistati ogni mille abitanti, ottava per rapporto tra numero di volumi e abitanti ed è solo decima per incidenza dell’acquisizione di nuovi documenti sulla spesa totale.

Per dirla in parole povere, di biblioteche e libri ne abbiamo, ma siamo in tanti in provincia e quindi ciascuno di noi ha a portata di mano, nelle biblioteche del territorio, un po’ meno libri degli altri lombardi. E questi libri, in proporzione, stanno diventando sempre meno. Si preferisce, o è necessario, acquistare altro. Anche perché, diciamo tutto, la scelta non dà forse troppo nell’occhio, in biblioteca non ci vanno poi così in tanti: sempre nel 2014 la biblioteca civica di Varese ha registrato 35.804 visite e realizzato 57.283 prestiti, contro le 102.310 visite e i 97.777 prestiti della biblioteca civica di Como.

Partecipazione Pochi anche i visitatori nei musei. Nell’anno da record per i musei (il 2016, in cui i musei statali hanno registrato 44,5 milioni di visitatori) i musei di Varese hanno avuto tutti insieme circa 100 mila visitatori. Tra cui, è bene ricordarlo, non pochi stranieri, mentre ancora troppi varesini non conoscono le collezioni cittadine, nemmeno quella del Conte Panza, ignorano la straordinaria ricchezza dei reperti archeologici presenti in città, disertano la scoperta di storie e persone, di Varese stessa. Anche il dato relativo al numero di spettacoli fruiti ogni 1.000 abitanti non è esaltante, 46 a fronte di 71 in Lombardia. L’annuario dello spettacolo 2015 pubblicato da SIAE ci fornisce alcuni dati aggregati relativi all’offerta e fruizione di spettacoli dal vivo in provincia: escludendo Milano, che registra numeri decuplicati rispetto agli altri territori lombardi, sono le provincie di Brescia, Bergamo e Monza e Brianza a registrare la maggiore vivacità. Varese si piazza alle loro spalle, ben distanziata, per numero di spettacoli e di ingressi e per spesa al botteghino (19 milioni di euro contro gli oltre 36 milioni di Monza e Brianza, i 35 milioni abbondanti di Brescia e i quasi 33 milioni di Bergamo). La provincia viene poi superata anche da Mantova e Como, e si piazza dunque sesta, se consideriamo il numero di presenze, vale a dire la stima del numero di partecipanti a grandi manifestazioni ad accesso gratuito. Tipicamente i festival come il mantovano Festivaletteratura, un tipo di manifestazioni di cui, in città e provincia, molti hanno più volte sottolineato la mancanza. Si tratta di dati che non stupiscono: i progetti volti alla conoscenza e sviluppo dell’audience e al miglioramento della fruizione sono ancora troppo limitati sul territorio, ancora deficitario di quell’attenzione alla partecipazione e al protagonismo culturale che caratterizza invece sia le politiche culturali di stampo anglosassone e l’azione dei vari Arts councils, sia il Nord Europa, sia l’ideale francese della pubblica fruizione del valore culturale, derivato dall’ideale illuministico di diffusione simbiotica della cultura e dei valori democratici, e ha positivamente contaminato molte città e territori italiani. Ma se altrove, in Italia e anche in Lombardia, si sono avviate positive trasformazioni, nel varesotto la miopia del sistema - istituzionale e non - del territorio appare persistente.

Cultura e imprenditorialità Se guardiamo alla performance economica legata della cultura, almeno sulla carta, il varesotto si pone come dinamico: il rapporto Io sono cultura 2018 di Fondazione Symbola colloca il territorio al 12° posto

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nella graduatoria per incidenza delle imprese del sistema produttivo culturale sul totale delle imprese provinciali e 10° nella graduatoria per incidenza delle imprese del sistema produttivo culturale e creativo sul totale delle imprese provinciali. Nel rapporto 2016, che presentava dati simili, Varese era inoltre citata per la qualità di alcune iniziative: \\ tra la dozzina di esperienze di artist-run spaces (spazi espositivi gestiti dagli artisti stessi) citati a livello nazionale c’era “il recente network con base a Varese costituito da Yellow, riss(e) e Surplace”. \\ Teatro Periferico, che con Case matte ha proposto un itinerario che ha toccato otto ex istituti psichiatrici in tutta Italia, con azioni teatrali e interventi di sensibilizzazione.

specializzata nel gaming e in particolare la creazione di giochi originali, non convenzionali e creati con grande attenzione agli aspetti artistici.

Colmare i vuoti, valorizzare le eccellenze La promozione di una progettualità culturale strategica in forma integrata e multisettoriale, con il coinvolgimento e coordinamento tra soggetti pubblici e privati, può e deve essere l’occasione per una riflessione sui valori culturali espressi dal territorio. Questo può avvenire attraverso una preliminare mappatura dell’esistente e, viceversa, di quello che manca. Dare voce alle eccellenze perché diventino elementi di traino e poli - fisici o concettuali - di aggregazione può portare alla creazione di un sistema culturale locale in grado di realizzare una crescita scalare della qualità, rilevanza e impatto degli interventi culturali.

L’anno prima era invece stato citato il caso della Ovosonico, società

Riflessione preliminare sui dati disponibili L’uso di dati oggettivi e significativi e dei relativi strumenti statistici per analizzare fenomeni estesi e complessi come quelli culturali è imprescindibile, così come è imprescindibile in sede di progettazione e pianificazione culturale. È inoltre necessario, ogni volta che ne esiste la possibilità, per prevedere o almeno misurare gli effetti quantificabili delle azioni implementate. Il lavoro di ricerca preliminare di dati e statistiche che hanno contribuito a costruire l’analisi presentata in questo documento ha evidenziato varie difficoltà. In particolare, i principali ostacoli che si incontrano al delineare un’analisi quantitativa delle attività legate alla cultura nel territorio del DCVP sono:

\\ Specificità: i dati più specificamente legati all’offerta culturale o a come questa è percepita (numero di concerti, spettacoli, musei, affluenza di pubblico, …) sono più scarsi o di più difficile accesso rispetto a quelli indiretti (numero di imprese legate al settore cultura, fatturato, ...), collaterali (turismo) o demografici.

\\ Granularità: i dati più facilmente reperibili (es. Symbola, osserva-varese.it, istat, SIAE, Sole24Ore, ...) sono aggregati a livello

\\ Continuità ed età: esistono indagini puntuali, già vecchie di alcuni anni e non ripetute nel tempo (“Varese come la vedi”).

provinciale. Si accorpano quindi dati di zone diversissime, ottenendo risultati “sporchi” che - seppur possono essere utilizzati in comparazione con province con caratteristiche omologhe - trovano poca utilità come strumenti di analisi e progettazione dettagliata sul territorio.

Alcuni riferimenti bibliografico-statistici \\ Io sono cultura 2018 di Symbola (Unioncamere) http://www.symbola.net/html/article/iosonocultura2018 Fonti: Conti nazionali, nonché serie relative a province e regioni pubblicate dall’Istat. Questi dati di partenza sono affinati e aggiornati attraverso l’utilizzo delle informazioni desumibili dal Registro delle Imprese e dalle altre banche dati afferenti al Sistema Statistico Nazionale. Dati fino al 2017, aggregati a livello provinciale. Nel rapporto, la provincia di Varese risulta 12ª a livello nazionale per incidenza delle imprese del Sistema Produttivo Culturale e Creativo sul totale delle imprese provinciali. Oltre alle criticità summenzionate riguardanti dati aggregati a livello provinciale, va notato che vengono considerate imprese SPCC anche quelle legate ad architettura, design e comunicazione.

\\ Qualità della vita 2018 de Il Sole 24 Ore http://lab24.ilsole24ore.com/qdv2018/ Fonti: varie, vedi link. Dati fino al 2017, aggregati a livello provinciale. Interessante il contrasto tra il 45º posto di Varese nella classifica generale e il 90º posto nella sezione “Cultura e tempo libero” \\ Varese, come la vedi? di CreaRes – Università degli studi dell’Insubria https://www.osserva-varese.it/varese-come-la-vedi-realta-e-tendenze-della-condizione-giovanile-a-varese-il-giudizio-dei-giovani-sulla-citta/ Fonti: Raccolta diretta (questionari somministrati ai giovani di Varese e provincia). Dati fino al 2010, aggregati a livello provinciale. Dati vecchi di quasi dieci anni. Raccolta non ripetuta nel tempo.

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2 Progetto


Tesi La cultura è un fattore abilitante, che ha molto a che fare con la capacità e il talento e con il futuro ben più che con il passato. La cultura è memoria – e quindi conservazione – ma è anche pratica, partecipazione diretta, fruizione e protagonismo. Cultura è valorizzazione e gestione del patrimonio ma, altrettanto importante, alfabetizzazione artistica, stimolo alla creatività e alla sperimentazione, produzione di nuovi contenuti. Accettando questo concetto di cultura, anima creativa e creatrice della comunità e del territorio, occorre capire con che modalità essa si manifesti nel DCVP e quali possono essere, a partire da oggi, le strategie per il suo sviluppo futuro.

Potenzialità inespresse La lettura preliminare del territorio restituisce un panorama che si caratterizza per le molte potenzialità inespresse. Nel DCVP si rilevano una serie di caratteristiche dal punto di vista paesistico, economico e culturale e la presenza di un patrimonio tangibile rilevante che potenzialmente lo qualificano come un territori unitario. A questa potenziale unitarietà, tuttavia, fa fronte la difficoltà a percepire un’identità propria e le proprie ricchezze e carenze culturali in modo obiettivo, critico e propositivo. Il territorio attualmente fatica a riconoscersi e ad investire su una direzione di sviluppo comune che sia in grado di legare al riconoscimento di un’identità culturale l’attivazione di sinergie tra i vari settori dell’economia locale.

In sintesi, la presente proposta procede a partire dalle seguenti tesi: \\ Che qualsiasi analisi, riflessione, progettazione e decisione riguardante il futuro PIC-Ter debba essere accompagnata e sostenuta da un corpus di dati significativo, aggiornato e condiviso. \\ Che le caratteristiche comuni identificate sul territorio considerato, nonostante l’attuale immagine percepita dello stesso e le sue diverse criticità e potenzialità, siano sufficienti a giustificare la delimitazione geografica del campo di indagine e di azione. In particolare, che siano basi sufficientemente solide per (ri)fondarne e alimentarne l’identità culturale. \\ Che,assieme ai disequilibri economici e di flussi di persone, siano presenti su questo territorio le risorse concrete o potenziali necessarie a risolverli, appianarli o mitigarli. In particolare: –– che esista un potenziale turistico non pienamente valorizzato; –– che la cultura possa essere l’elemento trainante per farlo sbocciare e fiorire in modo equilibrato e sostenibile dal punto di vista ambientale e sociale, sia come motore attrattivo, sia come sostanza trasformativa e creatrice di comunità, identità e narrazioni. –– che esista un pubblico locale ancora da avvicinare in grado di colmare la scarsa partecipazione culturale attuale.

Obbiettivi Ciò che si vuole realizzare non è solo uno studio per il coordinamento degli interventi culturali. L’idea iniziale, da esplodere e articolare in sede di realizzazione del PIC (che si vorrebbe essere un percorso quanto più partecipato e condiviso dai partner, ovvero dalle istituzioni e dagli operatori culturali ma non solo) è di creare un collegamento tra le manifestazioni e i luoghi della cultura, tra artisti, creativi, operatori culturali, tra i diversi pubblici, tra il sistema culturale locale e altri sistemi (istituzionale, produttivo, della conoscenza…) attuando un processo integrato finalizzato alla conoscenza, narrazione, messa in rete, fruizione e promozione delle eccellenze del territorio, non solo dal punto di vista del patrimonio ma anche delle attività. Dai caffè storici ai palazzi nobiliari, dai piccoli musei agli studi di artista, dagli artigiani alla cultura della solidarietà, dai miti dello sport ai creativi, si punta a ri-scoprire, ri-tessere laddove necessario e ri-lanciare l’identità culturale del DCVP. Attraverso la creazione di circuiti che diano visibilità e senso a elementi del patrimonio sia materiale che immateriale, offrendo nuove occasioni di visita al pubblico.

Lo studio di fattibilità per la realizzazione de PIC-Ter si occuperà di: \\ Riunire, normalizzare, centralizzare e rendere pubblicamente accessibili i dati relativi alle attività culturali del DCVP, identificare le lacune di informazioni critiche e colmarle implementando se necessario azioni di raccolta (questionari, ecc.) o proponendo stime verosimili basate sui dati esistenti. Mantenere la più fine granularità possibile. Mettere in relazione i dati più specificamente relativi alla cultura con quelli riguardanti l’economia e l’industria locali (in particolare il turismo) e la mobilità. \\ Creare collegamenti tra realtà a livello territoriale e sovraterritoriale, occasioni concrete di lavoro collaborativo e strumenti che consentano di facilitare quel lavoro di networking e quella costruzione di sinergie in cui la cultura può realmente diventare un motore di sviluppo locale sostenibile, potenziando le realtà presenti ed innescando dinamiche di capacity building e di uso mutuo delle risorse, favorendo lo scambio di strumenti e pratiche e l’adozione di nuove strategie basate sulla cultura.

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\\ Mappare le realtà culturali esistenti, le loro potenzialità e i loro bisogni. \\ Porre le basi per la percezione di un’identità culturale unitaria e di un’immagine condivisa, creando al tempo stesso le condizioni per diminuire il divario tra ricchezza culturale reale e percepita. \\ Comunicare l’intero processo, utilizzando modalità variegate (dati, mappe, articoli, video, incontri, …) per raggiungere un’audience il più possibile vasta e differenziata.

\\ Individuare delle linee guida per la stesura di un PIC basate sulle specifiche potenzialità e debolezze del territorio, indicando come risolvere, appianare o mitigare le principali difficoltà individuate attraverso la presentazione di più ipotesi - anche alternative - di intervento. \\ Studiare la fattibilità e co-progettare interventi integrati di promozione del patrimonio culturale e di attività ed eventi culturali, per favorire processi di valorizzazione territoriale che coinvolgano il turismo, ma anche ambiente, artigianato, formazione, istruzione, ricerca e welfare.

Implementazione e metodologie Ricerca-azione Il progetto nasce da una visione della cultura come pratica e partecipazione nonché dalla convinzione che i processi culturali dal più alto valore di sviluppo per un territorio siano quelli che nascono da una relazione di ascolto con i luoghi, le persone e le storie se non addirittura da un’attivazione diretta delle popolazioni. Per questa ragione, già in sede di studio di fattibilità per il PIC, ci si propone di adottare le modalità della ricerca-azione, allo scopo di fare dell’attività di indagine, raccolta dati, mappatura e comunicazione un’azione di networking che possa individuare sinergie e stabilire connessioni tra gli attori territoriali attorno ad iniziative concrete. A tale scopo verranno individuati dei momenti in cui legare l’attività di ricerca-azione ad iniziative ed eventi già attivati dai partner, dai sostenitori o dai soggetti che si incontreranno nel corso della mappatura. Si ritiene che l’implementazione della componente attiva nella ricerca possa produrre dei significativi vantaggi: \\ Generare da subito delle reti collaborative e sinergiche tra le varie realtà del territorio \\ Coinvolgere attivamente nuovi partner che possano avere un ruolo maggiormente protagonista nelle successive fasi di implementazione del PIC \\ Coinvolgere direttamente le popolazioni che vivono il territorio attraverso momenti di ascolto e partecipazione \\ Costruire gradualmente un PIC che sia espressione di un processo il più possibile collettivo e collaborativo, integrando approcci top-down e bottom-up.

e condiviso. Pur creando una cabina di regia, necessaria a mantenere una direzione e un’efficacia della ricerca, si lavorerà alla costruzione di una piattaforma collaborativa in grado di integrare differenti visioni ed apporti e di prefigurare un lascito a livello di azioni e relazioni in grado di persistere oltre il termine del progetto finanziato. La rete dei sostenitori sarà essa stessa strumento di ricerca. Consentirà di allargare la base territoriale integrando le reti dei singoli enti coinvolti al fine di costruire una mappatura delle realtà attive sul territorio, delle iniziative, delle progettualità e delle popolazioni. Consentirà inoltre una maggiore diffusione delle azioni di comunicazione previste.

Laboratori nomadi La rete dei sostenitori e le popolazioni locali saranno attivamente coinvolti in una serie di laboratori nomadi che, proposti di volta in volta in differenti luoghi del DCVP, stimoleranno l’attivazione del territorio attraverso tavoli di co-progettazione. Il filo conduttore di questi momenti collaborativi sarà l’identità culturale del DCVP. Verranno inoltre proposte presentazioni e scambi di good practices con altri territori, anche appoggiandosi ai sostenitori sovralocali e nazionali. Alcuni temi portanti da sviluppare nei laboratori saranno i seguenti: \\ Dati (cosa abbiamo, cosa non abbiamo, cosa vorremmo avere, open data) \\ Luoghi e spazi (abbandonati, sottoutilizzati, riattivati, aree interne)

Allargamento della rete dei sostenitori

\\ Scambi culturali transfrontalieri

Azione centrale e che si intende come continuativa durante l’intera fase di implementazione della ricerca-azione sarà l’inclusione nel progetto di nuovi sostenitori al fine di rendere il PIC quanto più partecipato

\\ Turismo e cultura, mobilità sostenibile, accoglienza temporanea sostenibile

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\\ Presentazione conclusiva degli output dello studio e invito alla seconda fase di implementazione dei PIC Riteniamo di poter individuare preliminarmente due degli ambiti di implementazione dei laboratori nomadi: \\ La Città di Varese \\ Le Valli del Luinese L’implementazione di momenti della ricerca-azione in questi due contesti è funzionale nel primo caso a chiarire il ruolo chiave del Capoluogo nei sistemi di relazione culturale della Provincia e nel secondo a dare un rilievo particolare al tema dello spopolamento e delle complesse relazioni col confine di Stato in un contesto vallivo, un’area interna, in cui questi fenomeni sono particolarmente sentiti.

mappa o del catalogo. La piattaforma sarà di accesso pubblico e gratuito e seguirà la filosofia dell’open data. Qualora siano già disponibili, i dati saranno aggregati a partire dalle fonti individuate (vd. scheda fonti) dalla rete dei partner e sostenitori ed eventualmente da altre fonti non individuate in questo registro preliminare. Confermati quali sono i dati effettivamente disponibili, si interpellerà il territorio tramite una sessione del laboratorio nomade per decidere quali altri dati raccogliere e in che forma (interviste, survey online, crowdmapping, ...). Come punto di partenza, si ipotizza la creazione delle seguenti collezioni di dati: \\ Pubblico culturale: affluenza ai musei, presenze a teatro, nei concerti e nei cinema, nonché biglietti invenduti.

Comunicazione e linguaggi

\\ Percezione dell’offerta e della ricchezza culturale del territorio.

Auspicando una quanto più ampia condivisione e collaborazione possibile attorno allo studio di fattibilità, risulterà centrale il tema della comunicazione. Si intende attuare una comunicazione continuativa lungo tutto il processo ricerca-azione attraverso il coinvolgimento di una serie di media partner. Verrà dato particolare valore alla transmedialità della comunicazione, per far sì che, integrando tra loro diversi mezzi, strumenti e linguaggi di comunicazione sia possibile raggiungere un pubblico più variegato possibile in quanto a competenze tecniche e professionali, interessi, fasce d’età. Le azioni di comunicazione saranno integrate con la piattaforma dati del DCVP.

\\ Mappa o catalogo degli spazi, registro delle realtà e dei professionisti della cultura e catalogo degli strumenti.

Piattaforma dati Per sopperire alle carenze e criticità menzionate nell’introduzione riguardo i dati esistenti, sarà creata una piattaforma dati del DCVP, utilizzando una o più forme tra quelle del database relazionale (ad esempio per i dati sui flussi di pubblico) della

\\ Serie dei flussi turistici e della capacità ricettiva (a partire dai dati che già esistono ma in relazione diretta con le attività culturali) Per quanto possibile, la piattaforma sarà costruita in modo da essere alimentata con dati aggiornati in modo automatico (collegamento diretto alle fonti open source) o con una manutenzione minima. Non si esclude, caso se ne presenti la necessità, di considerare o inglobare anche dati che riguardano le aree svizzere o italiane limitrofe alla zona considerata. La versione finale della piattaforma dovrà permettere di effettuare un’analisi quantitativa dei punti di debolezza e di forza del territorio. Ad esempio, potrà contribuire a fornire risposte su quali azioni culturali possono contribuire a uno sviluppo sostenibile del turismo nel territorio considerato. Nella pagina a fronte la tabella con alcune fonti potenziali di dati dettagliati sul territorio.

Output attesi Piattaforma dati

in networking avranno un ruolo abilitante nei confronti della rete e del territorio, in particolare in termini di:

I dati raccolti, riuniti e rielaborati verranno resi disponibili in una piattaforma web in ottica open source. Permetteranno un’analisi dettagliata di quello che il territorio è e ha a livello culturale, diventando uno strumento progettuale per iniziative future; potranno servire da base per la costruzione di metriche per valutare l’impatto di iniziative culturali sul territorio.

Rete e territorio Le iniziative di mappatura, analisi, riflessione e co-progettazione svolte

\\ definizione di tratti identitari e di problemi e risorse comuni. \\ pianificazione degli interventi futuri. \\ diversificazione delle occasioni e modalità di conoscenza del patrimonio materiale e immateriale. \\ messa in connessione del mondo delle imprese con le risorse culturali del territorio

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\\ aggiornamento delle modalità di accoglienza e orientamento di visitatori e turisti da parte degli operatori della filiera culturale e turistica, che dovrà essere in linea con i valori espressi dal territorio e seguire principi di sostenibilità ambientale e sociale.

Analisi finale Saranno fornite le linee guida per la progettazione e attuazione del futuro PIC, individuando i punti di forza e di debolezza del territorio, i suoi valori identitari e i possibili piani di azione da implementare.

Si può prevedere inoltre l’attivazione di comitato tecnico-scientifico composto da figure di primo piano del mondo economico, sociale e accademico del territorio, a cui è affidato il ruolo di suggerire ulteriori sinergie tra le imprese e la valorizzazione culturale e del paesaggio.

Comunicazione La comunicazione del processo avrà a sua volta un ruolo aggregante, permettendo di gettare le basi per l’identificazione e l’affermazione di una nuova identità per il territorio, maggiormente legata alla dimensione culturale e creativa.

Nome

Prodotto da

Fonti Riferite

Anno dati Granularità più recenti

Link

OsservaVarese

Camera di Commercio di Varese

Symbola / https://www. Unioncamere, osserva-varese.it/ e altri

Catalogo ISTAT

ISTAT

raccolta diretta

Le Mappe dello Spettacolo

SIAE

Osservatorio Economico

Federalberghi Varese

Provinciale

I dati relativi al settore cultura coincidono con quelli di Symbola. Esistono comunque altri dati

http://dati.istat.it/

In generale, regionale o nazionale

Tra le tabelle riguardanti la cultura presentate online non sembrano essere presenti informazioni dettagliate a livello provinciale o comunale, anche se questa granularità esiste per altre tabelle (es. Demografia)

raccolta diretta

https://www.siae.it/ 2015 sites/default/files/ Lombardia2015.pdf

Comunale

I dati sono presentati come mappe e pertanto sono sono facilmente estraibili.

raccolta diretta

http://www. 2017? federalberghivarese. it/consulenze-eservizi/osservatorioeconomico

Comunale (?) I dati non sono pubblici

http://www. postmetropoli.it/ atlante/

Comunale

Atlante dei Varie università ISTAT e altre territori post- all'interno del fonti metropolitani PRIN 20102011 Territori Postmetropolitani

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2016

Osservazioni e commenti

2012

Non contiene dati specificamente legati alle attività culturali. I dati sono presentati come mappe e pertanto sono sono facilmente estraibili.


Schema concettuale del progetto

Il turismo è un settore trainante e in crescita. A livello economico il settore culturale e creativo appare dinamico. Esistono forti disparità economiche tra le aree interne e le zone maggiormente turistiche o produttive oltre che a cavallo del confine.

Gli elementi di continuità oggettivi sono premesse sufficienti per un’identità culturale.

I dati sono strumenti fondamentali per l’analisi, la riflessione, la progettazione e la misurazione degli effetti di qualsiasi azione.

Esiste un potenziale turistico non espresso che potrebbe appianare le disparità nelle aree interne. La cultura può essere un settore trainante per l’economia e per appianare le disparità in quanto è portatrice di capacità di comunicazione, storytelling e di invenzione di nuovi immaginari.

Aumentando il numero di connessioni tra realtà e la capacità di lettura del territorio a livello culturale, questa identità potrà potenziarsi e crescere dal basso.

Rendere pubblicamente accessibile un corpus centralizzato di dati normalizzati, sufficientemente dettagliati e recenti.

Gettare le basi per un’immagine unitaria e per la creazione di strumenti di comunicazione e marketing territoriale collaborativi.

Laboratori nomadi di coprogettazione e networking. Creazione di strumenti di lettura unitaria del territorio. Comunicazione continuativa dell’intero processo in maniera transmediale.

Analisi

Aggregati a livello troppo grossolano (provinciale). Poco specifici. Disomogenei. Non sempre disponibili pubblicamente. A volte obsoleti.

Tesi

Ambiti socio-economici

Obbiettivi

Dati

Azioni

Identità culturale

Esistono continuità a livello territoriale. Manca la percezione di un’identità culturale. Manca l’investimento su questa identità.

Raccolta dei dati, da fonti esistenti e sul campo. Creazione di una piattaforma pubblica.

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Mappatura e comunicazione continuativa dell’intero processo in maniera transmediale, al fine di promuovere l’accesso alle occasioni già disponibili e stimolare la creazione di nuove strategie culturedriven.


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Piattaforma dati

Survey

Comunicazione

Laboratori nomadi

Networking

Lancio della piattaforma

Sviluppo

Definizione della struttura dati e normalizzazione

Ricognizione delle fonti

Realizzazione

Progettazione

Campagna

Progettazione

Realizzazione

Organizzazione

Ingaggio

Mappatura stakeholder

2019

marzo

aprile

maggio

giugno

luglio

agosto

settembre

ottobre

Cronoprogramma



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Partners e sostenitori


Partners

Legambiente Varese

Associazione Confini

Legambiente Varese è capofila e partner chiave rispetto ai temi di sostenibilità, turismo e mobilità. Ha inoltra un ruolo centrale rispetto alla comunicazione e al confronto con altri territori e progetti. Sarà la figura di riferimento nelle relazioni con realtà e istituzioni della città di Varese e del varesotto.

L’associazione confini si occuperà di gestire i rami del progetto inaugurati sul Luinese e relative reti alla ricerca-azione, anche implementando nelle proprie iniziative dei momenti di coinvolgimento e raccolta dati. Partner chiave rispetto ai temi delle aree interne e dello spopolamento e delle zone di confine. Sarà la figura di riferimento nelle relazioni con realtà e istituzioni del luinese.

CV: Legambiente Varese Onlus è un circolo locale di Legambiente che si occupa, dagli anni ottanta, della protezione dell’ambiente in provincia di Varese, anche declinando localmente molte campagne nazionali dell’associazione. I circoli Legambiente in provincia di Varese sono 14 per questo Legambiente Varese ha anche assunto un ruolo di coordinamento di tutti i gruppi della provincia di Varese facendo da raccordo tra i volontari locali e i livelli regionale e nazionale dell’associazione. Grazie a questa collaborazione possiamo realizzare numerose attività come la gestione di aree naturali e l’organizzazione di campi di lavoro. Collaboriamo anche con autorità locali come parchi regionali e locali, comuni, gruppi locali e associazioni. L’educazione ambientale indirizzata ai più giovani e la promozione di stili di vita ecosostenibili sono possibili grazie a un gruppo di volontari con molte competenze nell’ambito dell’ambiente.

CV: Dal 2016 realizziamo un “Piccolo Festival della paesologia e dei mutevoli confini”. E’ un evento di tre giorni (dal venerdì pomeriggio alla domenica sera) in cui si alternano, quasi in contemporanea, musicisti, scrittori, poeti, fotografi, danzatori, attori etc.. tutti provenienti da ogni parte d’Italia. E’ un evento “nomade” (per superare la logica del “campanile”) e che si situa nei paesi montani più piccoli e “distanti”. Nel 2016 eravamo a Piero di Curiglia (Val Veddasca, 17 residenti, raggiungibile a piedi); nel 2017 a Lozzo (Val Veddasca, 24 residenti), nel 2018 a Curiglia (Val Veddasca, 100 residenti). Peculiarità del Piccolo Festival è che le persone invitate non vengono per esibirsi e andarsene subito dopo, ma per vivere per 3 giorni insieme agli abitanti e ai visitatori. E’ un festival piccolo per scelta e nel quale si riaprono (uscendone rinnovati) i legami e il senso di futuro. Un momento importante dell’evento è quello dei “piccoli parlamenti”, un’intera mattinata dedicata a interventi e conversazioni incentrati sulle questione delle aree interne e/o periferiche. Abbiamo collaborato in particolare con: Franco Arminio (direttore artistico delle prime due edizioni del Piccolo Festival a Piero e a Lozzo), Maria Nadotti, Azzurra D’Agostino (poetessa e curatrice del Festival “L’importanza di essere piccoli”), Paolo Vachino, Gabriele Gallo, Ciro Buttari, il gruppo musicale dei Damadakà. In generale crediamo che il valore dell’evento risieda nel fatto che, oltre a riattivare spazi e luoghi altrimenti in abbandono, ogni edizione apre a strade, relazioni, visioni che poi si rigenerano nelle edizioni successive e nelle più piccole iniziative che realizziamo nel corso dell’anno. La progettazione del festival implica preliminarmente dei periodi di permanenza nei luoghi base dell’evento e ciò per ascoltarne gli abitanti, per comprederne i bisogni e la disponibilità a essere coinvolti, per far sì che l’iniziativa non sia sentita come un’intrusa, ma costruita insieme.

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Gruppo di lavoro Jessica Silvani

Kanthavel Pasupathipillai

Ricerco soluzioni inedite a problemi attuali, prediligendo la costruzione di network e il valore condiviso. Mi occupo di cultura, in particolare produzione contemporanea, di valorizzazione del patrimonio, di ambiente e beni comuni. Ho solide competenze accademiche, con un dottorato di ricerca in Istituzioni, Amministrazioni e Politiche Regionali conseguito presso l’Università degli Studi Di Pavia. L’esperienza accumulata presso l’Università Bocconi, Éupolis Lombardia, Electa Mondadori e nella più recente attività di consulente per fondazioni, associazioni ed enti pubblici permette di individuare priorità e ideare piani di sviluppo strategico a lungo termine basati sui dati. Innata propensione a comunicare e divulgare, capace nella costruzione e motivazione di team a lavorare su budget e fornire risultati. Adattabile, con un atteggiamento positivo verso il cambiamento e il learning for life. Capacità di promuovere progetti e raccogliere fondi e investimenti, multilingue con un buon inglese, molto produttiva ma in grado di lavorare in team e guidare con l’esempio, intelligenza emotiva e integrità, sensibile alla diversità culturale, con una coscienza sicura e affidabile. Buona capacità di mediazione sviluppate grazie alle esperienze professionali in contesti multi- attoriali. Ottime capacità organizzative, capacità di leadership e team building. Spiccate attitudini al problem solving. Dinamica, ottimista, multi-skills.

Sono Laureato in Filosofia presso l’Università degli Studi di Milano e in Matematica Applicata presso l’Instituto Superior Técnico di Lisbona dove ho vissuto per dieci anni. Come programmatore mi occupo di accompagnare il ciclo di vita di applicazioni web dalla fase di ricerca e proof-of-concept alla produzione. Come data scientist mi occupo di trasformare e analizzare qualsiasi volume di dati, creare visualizzazioni e report, definire, progettare e implementare strutture di dati e data layers, testare o creare algoritmi per ottenere informazioni significative da banche dati o flussi di dati. Mi interessa ai temi della gentrificazione e delle trasformazioni degli spazi umani e dei paesaggi. Ho creato il sito http://lisboa.perdiacasa.com per mappare gli sfratti a Lisbona.

Paolo Ruben Bosetti Architetto, laureato presso il Politecnico di Milano e la Universitat Politecnica de Catalunya, sono attivo come progettista libero professionista e collaboratore di altri studi del varesotto. Milito in diverse realtà culturali, in particolar modo nell’ambito del teatro e delle arti performative, e considero il mindset pratico, dinamico e collaborativo dell’attivista culturale parte integrante del mio approccio alla progettazione e alla pianificazione. La mia attuale ricerca si concentra sulla relazione tra cultura, processi collaborativi e citymaking. Nel 2018 ho fondato Revolver, organizzazione vocata a promuovere la rigenerazione urbana e il community empowerment e a sostenere la resilienza dei territori attraverso progetti di riuso degli spazi in abbandono e azioni di tactical urbanism. Sono membro della rete internazionale di innovazione civica CivicWise.

Daniel Romano Ciò che mi caratterizza è l’unione del mindset creativo del designer, che essendo intrinsecamente parte del mio essere mi ha portato a seguire gli studi di Architettura (Politecnico di Milano), insieme con la forte propensione ad approfondire la conoscenza del lato tecnico, alimentato dall’insaziabile curiosità di sapere “come sono fatte e come funzionano” le cose. Terminati gli studi al Politecnico, ho trovato che la stessa forma mentis del designer poteva essere declinata nel mondo imprenditoriale - in particolare quello delle startup - così ho iniziato gli studi di Economia presso l’Università degli Studi Milano-Bicocca, approfondendo i temi del Value Proposition Design e del Business Design, le due componenti che in una azienda congiungono il “lato business puro” al “prodotto/servizio”, propri del modo di essere agile e veloce delle startup. L’unione di queste due discipline mi ha portato allo UX Design, il design dell’esperienza dell’utente, intesa nel senso più ampio del termine.

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Sostenitori Partendo dalla convinzione che possedere il maggior numero possibile di connessioni capillari sul territorio sia fondamentale per un lavoro proficuo di raccolta dati e mappatura, analisi, riflessione e co-progettazione, viene definita la figura dei “Sostenitori” che, seppur non prevista dal bando di Fondazione Cariplo, deve essere intesa come misura dell’interesse e della disponibilità a collaborare delle varie realtà del territorio. La rete dei sostenitori, che comunque si deve considerare aperta a nuovi ingressi per tutta la durata del progetto, costituisce quindi il corpo vivente dello studio di fattibilità, i suoi organi di senso e il canale privilegiato di conoscenza e riflessione sul DCVP - sia come orecchio in ascolto delle necessità locali - sia come fonte di suggerimenti e soluzioni radicate sul territorio. I sostenitori sono i primi invitati ai laboratori nomadi e di ogni altra attività di rete.

Sostenitori istituzionali \\ Comune di Maccagno con Pino e Veddasca \\ Comune di Curiglia con Monteviasco \\ Comune di Dumenza \\ Comune di Agra

Sostenitori locali \\ Italia Nostra - sezione di Varese \\ Associazione Revolver \\ Associazione Ribelli della Montagna \\ Associazione S.M.ART. - Never Was Radio \\ Associazione Connessioni \\ Collettivo VA’rese - microvalorizzazione del quotidiano \\ Associazione WgArt.it \\ Cooperativa Sociale L’Aquilone \\ Associazione Conoscere Varese

Sostenitori nazionali \\ Associazione CivicWise Italia \\ FairBnb \\ POIS - Podcast sull’innovazione sociale \\ Associazione L@S - Recollocal

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Revolver utilizza il patrimonio edilizio esistente per attivare progetti di riuso temporaneo legati al mondo della micro-imprenditoria, dell’artigianato, dell’associazionismo, della cultura, del terzo settore; reinventa nuovi immaginari attorno agli spazi vuoti favorendone la risignificazione e riappropriazione, che diviene la condizione di partenza per innescare nuove dinamiche di sviluppo territoriale.

Comune di Maccagno Comune di Curiglia con Monteviasco Comune di Dumenza Comune di Agra

Ribelli della montagna

Il progetto coinvolge direttamente come sostenitori i quattro comuni sul cui territorio si sviluppano le valli Veddasca e Dumentina, in quanto ambiti di studio privilegiato per le dinamiche di spopolamento nelle aree interne e per i fenomeni socio-economici connessi con la presenza del confine col Canton Ticino. I comuni collaboreranno attivamente nella fase di implementazione di uno dei laboratori nomadi su questo territorio.

Italia Nostra - sezione di Varese Italia Nostra è un’associazione culturale organizzata su scala nazionale, attiva nell’ambito della difesa e valorizzazione del patrimonio storico, artistico, paesaggistico e naturalistico italiano. La centralità attribuita alla dimensione culturale costituisce la peculiarità di Italia Nostra rispetto alle altre principali associazioni ambientaliste, con le quali, peraltro, spesso collabora con intenti comuni. Fondata nel 1955 nella capitale, sulla spinta del forte movimento d’opinione sorto per impedire uno sventramento speculativo nel cuore della Roma barocca, l’Associazione è cresciuta fino ad arrivare a più di 200 sezioni sparse su tutto il territorio nazionale. Da oltre cinque decenni le attività di volontariato culturale organizzate da Italia Nostra hanno contribuito a diffondere nel Paese la “cultura della conservazione” del paesaggio urbano e rurale, dei monumenti, dell’ambiente e a combatterne i nemici “interni” come l’incuria, l’indifferenza, l’abbandono, le deliberate distruzioni, gli sfruttamenti irrispettosi.

REVOLVER

Revolver - laboratorio urbano Revolver - Laboratorio urbano è un’associazione vocata alla rigenerazione urbana e territoriale dal basso. Operando nei campi dell’architettura, dell’urbanistica e della progettazione socio-culturale, si occupa della riattivazione di spazi inutilizzati o sottoutilizzati.

L’associazione Ribelli della Montagna ha creato un ostello a Lozzo, in Val Veddasca, profondo nord della Provincia di Varese, con lo scopo di offrire la possibilità ad un certo tipo di pubblico, soprattutto giovanile, di vivere un esperienza profondamente diversa da quella che offre oggi il mercato con le sue rigide leggi del profitto. L’ostello inoltre ospita annualmente campi di volontariato ambientale internazionale promossi da Legambiente. L’iniziativa si basa sui seguenti principi: Economicità. Il turismo proposto è alla portata di tutti, e soprattutto dei giovani. Sostenibilità. Per non avere impatto ambientale, è stata recuperata una struttura già esistente. L’edificio ospitava il circolo ACLI di Lozzo, inattivo e chiuso da parecchi anni. Il progetto recupera e fa rivivere una struttura che nel piccolo centro ha fatto “storia”. Ecologia. L’ostello sta diventando una struttura autosufficiente dal punto di vista energetico. Il riscaldamento dei locali, l’acqua calda sanitaria e il fuoco per la cucina verrà prodotto con la legna e con un sistema a pannelli solari che sono le energie rinnovabili per eccellenza.

S.M.ART. - NeverWas Radio

Associazione S.M.ART. si occupa di creare, diffondere e promuovere iniziative d’innovazione sociale e culturale, attraverso NeverWas Radio, web radio di sua creazione. La nostra mission è svolgere un costante lavoro di curatela in ambito artistico, musicale, tecnologico e culturale, per offrire alle persone esperienze e contenuti di qualità, ipermediali e immersivi, da vivere ovunque e in ogni momento. Per questo diamo voce, spazio e possibilità d’incontro (sia online che offline) a tutte le persone che propongono o cercano esperienze artistiche, culturali, sociali, sportive, turistiche e naturalistiche nate “dal basso”, che generano innovazione sul territorio e che difficilmente arrivano ai grandi media o canali d’informazione. Crediamo che non ci sia evoluzione senza innovazione e innovazione senza cultura. Vogliamo migliorare la vita delle persone offrendo qualità al loro tempo. Per questo vogliamo che la cultura sia ovunque, per tutti ed esperibile in ogni momento. Dal 2013 siamo in streaming 24/7 sul sito www.neverwasradio.it, grazie al lavoro di una quarantina di volontari che si occupano di realizzare programmi radiofonici online e on demand, organizzare eventi e creare opportunità formative dal taglio socio-culturale, rivolti principalmente ai giovani 18-35 della provincia di Varese.

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Connessioni

WgArt.it

Connessioni è una comunità eterogenea di persone innanzitutto, e di professionisti poi, in grado di fornire terreno fertile perché nascano e crescano progetti che abbiano al centro il nostro territorio ed il suo sviluppo sostenibile. Abbiamo l’obiettivo di: Favorire l’apertura del territorio a pratiche d’innovazione sociale, ambientale, agricola, culturale, turistica, scambiando buone pratiche con territori vicini e lontani. Proporci come aggregatore sociale per persone che credono fortemente nella cooperazione personale e professionale per dare forma a progetti di sviluppo locale. Creare e gestire un laboratorio aperto per lo sviluppo locale sostenibile, che sia spazio d’incontro e aggregazione tra gli innovatori locali. Diffondere una cultura di sviluppo sostenibile.

L’associazione culturale WgArt.it, fondata nel 2011 a Varese, promuove l’arte urbana e la creatività giovanile, guardando in particolare alle nuove forme di street art, graffiti e writings, wall painting, murales, stencil, espressioni protagoniste di arte alternativa, simbolo di un pensiero e di un messaggio socio-culturale che vive talvolta ai margini della legalità. In un contesto storico in rapida evoluzione, nel quale le relazioni sociali sono spesso difficili quando non contradditorie, WgArt.it vuole porre al centro dell’attenzione pubblica l’arte e il desiderio dei giovani di esprimersi in forme nuove, rivissute e ricreate negli spazi urbani che essi abitano. Per questo WgArt.it sostiene azioni culturali concrete per un mondo più vivibile, colorato e legale, nel rispetto dell’ambiente, sia naturale che costruito, delle opinioni e degli altri.

VA’rese - microvalorizzazione del quotidiano

L’Aquilone

VA’rese non costruisce una nuova città, ma rilegge e risignifica quella che già c’è. VA’rese è la risposta alla necessità di un utilizzo cosciente dello spazio pubblico da parte di un collettivo di giovani professionisti under35 con competenze e passioni diverse che spaziano dall’architettura al mondo del sociale, dalla musica alla fotografia, dall’arte al teatro e che, in bilico tra un presente di scarse possibilità ed un futuro ricco d’incertezze cercano di vivere in prima linea il proprio quotidiano, caricandolo di senso. Facciamo parte di quella generazione “Erasmus” che, allontanando il punto di vista dal proprio paese, ha imparato a riconoscerne le mancanze e le contraddizioni pur continuando ad amarlo e che, per questo motivo, ha deciso di restare, con la forte volontà di esserne parte attiva e non semplice spettatore. Va’rese è un progetto condiviso e patrocinato dalle delegazioni di Varese di FAI e Legambiente e con la collaborazione negli anni di (in ordine cronologico dal più recente) DoveNowHere, Libera Varese, WgArt, Teatro Karakorum, Redbox, FAIgiovani-Varese.

L’aquilone è una realtà imprenditoriale in forma di cooperativa sociale. Siamo un gruppo di persone/risorse con sensibilità sociale, competenze teoriche e pratiche, spirito imprenditoriale. Offriamo alla comunità interventi di promozione, prevenzione, affiancamento, sostegno, presa in carico, tutela verso altre persone/risorse che nella vita ricercano la strada verso una maggiore autonomia. Lavoriamo cercando di cogliere la complessità delle relazioni che si intrecciano fra singoli, gruppi e istituzioni, entrando a nostra volta in relazione. Una relazione educativa tra persone che apprendono e crescono fra azioni ed emozioni; una relazione che è anche relazione sociale, in quanto prospettiva di un modo di stare nella società orientando risorse per vivere meglio.

Conoscere Varese - Museo Castiglioni L’associazione Conoscere Varese si occupa della gestione del Museo Castiglioni, nato dalla donazione di migliaia di reperti effettuata, al Comune di Varese, dai fratelli Alfredo e Angelo Castiglioni. Per sessanta anni i gemelli Castiglioni hanno condotto missioni di ricerca e documentazione etnologica e archeologica soprattutto in Africa.

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CivicWise Italia

POIS - podcast sull’innovazione sociale

L’associazione CivicWise Italia APS nasce dalla formalizzazione giuridica dei membri della comunità italiana della rete internazionale di CivicWise. Fondata nel 2015 a Londra, la rete di CivicWise internazionale conta ormai 600 persone attive da tutto il mondo che si occupano di innovazione civica. CivicWise Italia invece è appena nata, prosegue e promuove gli intenti della rete globale di cui fa parte: una rete di interesse sull’azione e l’attivazione di processi virtuosi e sull’empowerment dei cittadini nei processi di trasformazione sul territorio, per realizzare interventi per la valorizzazione dell’ambiente e del patrimonio architettonico – urbanistico attraverso pratiche collaborative in un’ottica globale e locale, con particolare riferimento allo sviluppo di una intelligenza collettiva. Intende inoltre svolgere attività culturali con interesse sociale, attraverso l’adozione e l’applicazione di metodologie e pratiche di ricerca scientifica di interesse sociale.

POIS - podcast sull’innovazione sociale ricerca, approfondisce e racconta in voce l’innovazione sociale e culturale in Italia. Attraverso interviste con innovatori sociali ed esperti del settore, esploriamo idee rivoluzionarie e diffondiamo storie di chi, giorno per giorno, s’impegna per rendere questo paese un posto migliore. Dalla rigenerazione di spazi in abbandono alla valorizzazione del patrimonio culturale, dalla cura collettiva dei beni comuni alla ricerca di nuovi modelli economici, POIS accompagna i propri ascoltatori in un viaggio attraverso un’Italia che si muove e si trasforma. Il progetto nasce da Carlo Ferretti e Viola Petrella, e prende forma durante un laboratorio di co-progettazione il 26 Maggio 2018 con alcuni potenziali ascoltatori, podcaster, innovatori sociali e operatori del settore. La prima stagione è stata registrata in tour da Milano a Palermo per raccogliere alcune delle esperienze significative che fioriscono nel nostro territorio. La serie speciale POIS x Cariplo Factory, registrata durante lo Startup Italia Open Summit 2018, racconta alcune esperienze di imprenditoria a impatto sociale selezionate da Cariplo Factory.

L@ S

FairBnb FairBnB offre una alternativa equa, compartecipata e trasparente all’attuale modello di piattaforme di home sharing. Valorizziamo le comunità ospitanti anteponendo le persone al profitto e facilitando esperienze di viaggio autentiche e sostenibili. Come lo facciamo? Compartecipazione: la nostra piattaforma è di proprietà di coloro che la usano e ne subiscono gli effetti: locatori, ospiti, imprese locali, vicini di casa. Governance democratica: FairBnB offrirà ai membri della comunità ospitante uno spazio comune dove decidere in maniera condivisa come la piattaforma dovrà essere gestita nel loro territorio. Sostenibilità sociale: al fine di ricostruire le comunità i profitti saranno reinvestiti in progetti sociali mirati a bilanciare gli effetti negativi del turismo. Trasparenza e responsabilità: FairBnB si impegna a fornire i suoi dati di utilizzo in modo aperto e trasparente ed a seguire in modo scrupoloso le leggi e regolamenti locali al contempo salvaguardando la privacy dei suoi utenti.

l

e

t

s

produzione culturale e sociale

re c l local /

piattaforma di rigenerazione urbana e territoriale dal basso

L@S - Recollocal Recollocal è una piattaforma di rigenerazione urbana e territoriale dal basso che opera su aree marginali, accompagnando processi di trasformazione urbana che mettono al centro le comunità, con un approccio trans-disciplinare e trans-mediale. La ricerca/azione sviluppa progetti di innovazione sociale e culturale in differenti campi che intrecciano, da un alto, architettura, paesaggio, urbanistica e arte relazionale, dall’altro, comunicazione sociale, storytelling, attivazione e animazione di comunità. Recollocal è composta da una rete di professionisti ed agisce con soggetti pubblici e privati, alla scala dello spazio pubblico area-based così come delle strategie territoriali: dall’individuo, alle comunità, alle reti.

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4

Allegati lettere di partnership e sostegno


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Varese 6 Febbraio 2019

Spett.le Fondazione Cariplo Via D. Manin, 23 
 20121 Milano

Oggetto: Lettera Accompagnatoria Rif. Numero pratica 2019-1358 Il sottoscritto Valentina Minazzi Codice Fiscale MNZVNT76P51L682C dell’Ente Legambiente Varese ONLUS

inoltra la domanda di contributo per il progetto “Arcipelago - cartograÞa culturale contemporanea”

A tal Þne dichiara che: − I dati e le informazioni inseriti nei moduli sono veritieri;

¥ ¥

− I membri del consiglio di amministrazione/comitato direttivo inseriti nellÕAnagraÞca organizzazione sono stati regolarmente nominati e sono ad oggi in carica;

¥

− I documenti relativi all’organizzazione Legambiente Varese Onlus
 allegati alla richiesta di contributo e trasmessi con modalitˆ elettronica sono veritieri e conformi ai documenti originali custoditi presso l’ente;

LEGAMBIENTE VARESE ONLUS La Presidente Valentina Minazzi

Legambiente Varese Onlus Via Rainoldi 14 - 21100 Varese – tel. e fax 0332231999 – e-mail legambiente.varese@gmail.com - C.F. 95041760125






Comune di Agra Prot. n. 0000335 del 05-02-2019 partenza Cat. 6 Cl. 9



Varese, 21 gennaio 2019 Spett.le Fondazione Cariplo Via D. Manin, 23 20121Milano Oggetto: Lettera di sostegno al progetto “Arcipelago – Cartografia Culturale Contemporanea”

Il sottoscritto Paolo Ruben Bosetti, Codice Fiscale BSTPRB87S25L319T, in qualità di legale rappresentante dell’Associazione Culturale Revolver, dichiara il proprio sostegno al progetto presentato a Fondazione Cariplo “Arcipelago – Cartografia Culturale Contemporanea” In particolare apprezziamo la volontà di individuare nella cultura un motore di sviluppo sociale ed economico del territorio. Condividiamo inoltre lo sforzo che verrà messo in atto per mappare e comunicare la produzione e l’offerta culturale nel territorio dell’alta Provincia di Varese creando al contempo occasioni di incontro, ascolto, partecipazione e co-progettazione tra organizzazioni, istituzioni, imprese, realtà attive e cittadinanza al fine di:      

stimolare il riconoscimento di un’identità culturale comune; incoraggiare e rafforzare sinergie e forme di collaborazione fra le diverse realtà del territorio per migliorare offerta culturale, partecipazione e attitudine al lavoro in rete; riproporre in modo innovativo l’offerta culturale già esistente stimolando la creazione di nuovi immaginari; stimolare creatività e nuove proposte da parte di gruppi e Associazioni; individuare strategie per legare da un lato la cultura e dall’altro il contrasto al fenomeno degli spazi in abbandono e allo spopolamento delle aree interne; generare relazioni culturali transfrontaliere.

Alla luce di queste ragioni offriamo il nostro appoggio e la nostra attiva collaborazione nella promozione e realizzazione del progetto, in particolar modo per quanto riguarda la produzione e diffusione sotto forma di podcast di contenuti progettati ad hoc. Cordiali saluti Paolo Ruben Bosetti


Ribelli della Montagna

Associazione di Promozione Sociale via Sanda 20, 21030 Casalzuigno (va) CF: 93015170124 Telefono: 320-7630473

Casalzuigno, 02 febbraio 2019 Spett.le Fondazione Cariplo Via D. Manin, 23 20121Milano Oggetto: Lettera di sostegno al progetto “Arcipelago – Cartografia Culturale Contemporanea”

Il sottoscritto Giuliano Musci, Codice Fiscale MSC46C16F205I, in qualità di legale rappresentante dell’Associazione di Promozione Sociale Ribelli della Montagna, dichiara il proprio sostegno al progetto presentato a Fondazione Cariplo “Arcipelago – Cartografia Culturale Contemporanea” In particolare apprezziamo la volontà di individuare nella cultura un motore di sviluppo sociale ed economico del territorio. Condividiamo inoltre lo sforzo che verrà messo in atto per mappare e comunicare la produzione e l’offerta culturale nel territorio dell’alta Provincia di Varese creando al contempo occasioni di incontro, ascolto, partecipazione e co-progettazione tra organizzazioni, istituzioni, imprese, realtà attive e cittadinanza al fine di:      

stimolare il riconoscimento di un’identità culturale comune; incoraggiare e rafforzare sinergie e forme di collaborazione fra le diverse realtà del territorio per migliorare offerta culturale, partecipazione e attitudine al lavoro in rete; riproporre in modo innovativo l’offerta culturale già esistente stimolando la creazione di nuovi immaginari; stimolare creatività e nuove proposte da parte di gruppi e Associazioni; individuare strategie per legare da un lato la cultura e dall’altro il contrasto al fenomeno degli spazi in abbandono e allo spopolamento delle aree interne; generare relazioni culturali transfrontaliere.

Alla luce di queste ragioni offriamo il nostro appoggio e la nostra attiva collaborazione nella promozione e realizzazione del progetto, in particolar modo per quanto riguarda la produzione e diffusione sotto forma di podcast di contenuti progettati ad hoc. Cordiali saluti Giuliano Musci



ASSOCIAZIONE PROMOZIONE SOCIALE “CONNESSIONI” Sede Legale: Fraz Casere 20, Laveno Mombello (VA) – CF 92032860121 www.associazioneconnessioni.it – info@associazioneconnessioni.it

Spett.le Fondazione Cariplo Via D. Manin, 23 20121 - Milano Oggetto: Lettera di sostegno al progetto “Arcipelago – Cartografia Culturale Contemporanea”

Il sottoscritto Iacopo Micci, Codice Fiscale MCCCPI90R18C751H, in qualità di Presidente della associazione di promozione sociale Connessioni, dichiara il proprio sostegno al progetto presentato a Fondazione Cariplo “Arcipelago – Cartografia Culturale Contemporanea”. Condividiamo la visione della cultura come uno dei motori di sviluppo sostenibile, sociale ed economico del territorio e le attività che verranno messe in atto per mappare e comunicare il sistema della produzione e dell’offerta culturale nel territorio dell’alta Provincia di Varese. Ci dichiariamo interessati a partecipare alle occasioni di incontro, ascolto, partecipazione e coprogettazione tra organizzazioni, istituzioni, imprese, realtà attive e cittadinanza al fine di studiare la fattibilità e co-progettare interventi integrati di promozione del patrimonio culturale. Riteniamo che tale attività̀ rientri nella mission di Connessioni, volta a favorire processi di valorizzazione territoriale che coinvolgano anche ambiente, artigianato, formazione, istruzione, ricerca, turismo e welfare. In particolare la ricerca di sinergie e forme di collaborazione fra le diverse realtà del territorio, per migliorare l’offerta culturale, la partecipazione e l’attitudine al lavoro in rete; la creazione di una rete dell’offerta culturale già esistente, stimolando la creazione di nuovi percorsi e occasioni di fruizione; la ricerca della migliore strategia per contrastare l’abbandono degli spazi e lo spopolamento delle aree interne. Alla luce di queste ragioni offriamo il nostro appoggio e la nostra attiva collaborazione nella promozione e realizzazione del progetto in oggetto. Cordiali saluti

Laveno – 5/2/2019

IL PRESIDENTE ________________________


varese, 05 02 2019 Spett.le Fondazione Cariplo Via D. Manin, 23 20121Milano

Oggetto: Lettera di sostegno al progetto “Arcipelago – Cartografia Culturale Contemporanea” Il/la sottoscritto/a Zanini marco , Codice Fiscale znnmrc87c25b300d, in qualità di fondatore del collettivo va'rese microvalorizzazione del quotidiano dichiara il proprio sostegno al progetto presentato a Fondazione Cariplo “Arcipelago – Cartografia Culturale Contemporanea”. Condividiamo appieno la visione che pone la cultura come motore di sviluppo sociale ed economico del territorio e lo sforzo che verrà messo in atto per mappare e comunicare il sistema della produzione e dell’offerta culturale nel territorio dell’alta Provincia di Varese. Ci dichiariamo interessati a partecipare alle occasioni di incontro, ascolto, partecipazione e co-progettazione tra organizzazioni, istituzioni, imprese, realtà attive e cittadinanza che verranno realizzati al fine di studiare la fattibilità e co-progettare interventi integrati di promozione del patrimonio culturale e di attività̀ ed eventi culturali, per favorire processi di valorizzazione territoriale che coinvolgano anche ambiente, artigianato, formazione, istruzione, ricerca, turismo e welfare, attraverso: • il riconoscimento di un’identità culturale comune; • sinergie e forme di collaborazione fra le diverse realtà del territorio - dell’ambito culturale, per migliorare offerta culturale, partecipazione e attitudine al lavoro in rete; • la messa in rete e proposta in maniera innovativa del patrimonio e dell’offerta culturale già esistente, stimolando la creazione di nuovi immaginari; • lo stimolo della creatività e dell’elaborazione di nuove proposte da parte di gruppi e Associazioni; • la ricerca della migliore strategia, sostenibile, in grado di contrastare il fenomeno degli spazi in abbandono e dello spopolamento delle aree interne utilizzando come catalizzatore la cultura e il capacity building • il rafforzamento del sistema culturale locale allo scopo di generare relazioni esterne, anche transfrontaliere. Alla luce di queste ragioni offriamo il nostro appoggio e la nostra collaborazione nella promozione e realizzazione del progetto nelle parti in cui questo intercetterà i territori e le progettualità su cui il nostro collettivo ha lavorato e/o intenderà concentrare le proprie future attività. In fede





LETTERA DI SOSTEGNO Modena, 05/02/2018 Spett.le Fondazione Cariplo Via D. Manin, 23 20121Milano Oggetto: Lettera di sostegno al progetto “Arcipelago – Cartografia Culturale Contemporanea” Il/la sottoscritto/a Silvia Tagliazucchi, Codice Fiscale TGLSLV84H48F257G, in qualità di Presidente dell’Associazione “CivicWise Italia A.P.S.” dichiara il proprio sostegno al progetto presentato a Fondazione Cariplo “Arcipelago – Cartografia Culturale Contemporanea”. Condividiamo appieno la visione che pone la cultura come motore di sviluppo sociale ed economico del territorio e lo sforzo che verrà messo in atto per mappare e comunicare il sistema della produzione e dell’offerta culturale nel territorio dell’alta Provincia di Varese. Ci dichiariamo interessati a partecipare alle occasioni di incontro, ascolto, partecipazione e coprogettazione tra organizzazioni, istituzioni, imprese, realtà attive e cittadinanza che verranno realizzati al fine di studiare la fattibilità e co-progettare interventi integrati di promozione del patrimonio culturale e di attività̀ ed eventi culturali, per favorire processi di valorizzazione territoriale che coinvolgano anche ambiente, artigianato, formazione, istruzione, ricerca, turismo e welfare, attraverso:

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il riconoscimento di un’identità culturale comune; sinergie e forme di collaborazione fra le diverse realtà del territorio - dell’ambito culturale, per migliorare offerta culturale, partecipazione e attitudine al lavoro in rete; la messa in rete e proposta in maniera innovativa del patrimonio e dell’offerta culturale già esistente, stimolando la creazione di nuovi immaginari; lo stimolo della creatività e dell’elaborazione di nuove proposte da parte di gruppi e Associazioni; la ricerca della migliore strategia, sostenibile, in grado di contrastare il fenomeno degli spazi in abbandono e dello spopolamento delle aree interne utilizzando come catalizzatore la cultura e il capacity building il rafforzamento del sistema culturale locale allo scopo di generare relazioni esterne, anche transfrontaliere.

Alla luce di queste ragioni offriamo il nostro appoggio e la nostra attiva collaborazione nella promozione e realizzazione del progetto in oggetto. Cordiali saluti Silvia Tagliazucchi Presidente di CivicWise Italia APS. (firma e timbro)


Bologna, 4 Febraio 2019 Spett.le Fondazione Cariplo Via D. Manin, 23 20121Milano

Oggetto: Lettera di sostegno al progetto “Arcipelago – Cartografia Culturale Contemporanea” Il/la sottoscritto/a Jonathan Reyes González, Codice Fiscale 07260791J, in qualità di socio della Società Cooperativa fair bnb network dichiara il proprio sostegno al progetto presentato a Fondazione Cariplo “Arcipelago – Cartografia Culturale Contemporanea”. Condividiamo appieno la visione che pone la cultura come motore di sviluppo sociale ed economico del territorio e lo sforzo che verr​à ​messo in atto per mappare e comunicare il sistema della produzione e dell​’​offerta culturale nel territorio dell​’​alta Provincia di Varese. Ci dichiariamo interessati a partecipare alle occasioni di incontro, ascolto, partecipazione e co-progettazione tra organizzazioni, istituzioni, imprese, realt​à ​attive e cittadinanza che verranno realizzati al fine di studiare la fattibilit​à ​e co-progettare interventi integrati di promozione del patrimonio culturale e di attività​̀ ​ed eventi culturali, per favorire processi di valorizzazione territoriale che coinvolgano anche ambiente, artigianato, formazione, istruzione, ricerca, turismo e welfare, attraverso: • • • • •

il riconoscimento di un​’​identit​à ​culturale comune; sinergie e forme di collaborazione fra le diverse realt​à ​del territorio - dell​’​ambito culturale, per migliorare offerta culturale, partecipazione e attitudine al lavoro in rete; la messa in rete e proposta in maniera innovativa del patrimonio e dell​’​offerta culturale gi​à esistente, stimolando la creazione di nuovi immaginari; lo stimolo della creativit​à ​e dell​’​elaborazione di nuove proposte da parte di gruppi e Associazioni; la ricerca della migliore strategia, sostenibile, in grado di contrastare il fenomeno degli spazi in abbandono e dello spopolamento delle aree interne utilizzando come catalizzatore la cultura e il capacity building il rafforzamento del sistema culturale locale allo scopo di generare relazioni esterne, anche transfrontaliere.

Alla luce di queste ragioni offriamo il nostro appoggio e la nostra attiva collaborazione nella promozione e realizzazione del progetto in oggetto. Cordiali saluti

Jonathan Reyes González ​ Socio Co-founder di Fair bnb Network Società Cooperativa


POIS – podcast sull’innovazione sociale podcastinnovazionesociale@gmail.com +39 334 3473938 poispodcast.com Milano, 28 gennaio 2019 Spett.le Fondazione Cariplo Via D. Manin, 23 20121Milano Oggetto: Lettera di sostegno al progetto “Arcipelago – Cartografia Culturale Contemporanea”

La sottoscritta Viola Petrella, Codice Fiscale PTRVLI91M55F205O, in qualità di co-produttrice del programma multimediale POIS – podcast sull’innovazione sociale dichiara il proprio sostegno al progetto presentato a Fondazione Cariplo “Arcipelago – Cartografia Culturale Contemporanea” In particolare apprezziamo la volontà di individuare nella cultura un motore di sviluppo sociale ed economico del territorio. Condividiamo inoltre lo sforzo che verrà messo in atto per mappare e comunicare la produzione e l’offerta culturale nel territorio dell’alta Provincia di Varese creando al contempo occasioni di incontro, ascolto, partecipazione e co-progettazione tra organizzazioni, istituzioni, imprese, realtà attive e cittadinanza al fine di:      

stimolare il riconoscimento di un’identità culturale comune; incoraggiare e rafforzare sinergie e forme di collaborazione fra le diverse realtà del territorio per migliorare offerta culturale, partecipazione e attitudine al lavoro in rete; riproporre in modo innovativo l’offerta culturale già esistente stimolando la creazione di nuovi immaginari; stimolare creatività e nuove proposte da parte di gruppi e Associazioni; individuare strategie per legare da un lato la cultura e dall’altro il contrasto al fenomeno degli spazi in abbandono e allo spopolamento delle aree interne; generare relazioni culturali transfrontaliere.

Alla luce di queste ragioni offriamo il nostro appoggio e la nostra attiva collaborazione nella promozione e realizzazione del progetto, in particolar modo per quanto riguarda la produzione e diffusione sotto forma di podcast di contenuti progettati ad hoc. Cordiali saluti Viola Petrella Produttrice


Associazione L@S Via Josè Ortega 12, 84073 Sapri (SA) C.F. 93026260658 Info: 3204454067 Mail: ​recollocal@gmail.com letsassociazione@gmail.com

Sapri, 04/02/2019 Spett.le Fondazione Cariplo Via D. Manin, 23 20121 Milano

Oggetto: Lettera di sostegno al progetto “Arcipelago – Cartografia Culturale Contemporanea” Il sottoscritto Francesco Magaldi, Codice Fiscale MGLFNC87S05I422A, in qualità di rappresentante legale della associazione L@S, attraverso il progetto Recollocal, piattaforma di rigenerazione urbana dal basso che si occupa di interventi partecipati in aree urbane e rurali, di formazione e produzione culturale, dichiara il proprio sostegno al progetto presentato a Fondazione Cariplo “Arcipelago – Cartografia Culturale Contemporanea”. Condividiamo appieno la visione che pone la cultura come motore di sviluppo sociale ed economico del territorio e lo sforzo che verrà messo in atto per mappare e comunicare il sistema della produzione e dell’offerta culturale nel territorio dell’alta Provincia di Varese. Ci dichiariamo interessati a partecipare alle occasioni di incontro, ascolto, partecipazione e co-progettazione tra organizzazioni, istituzioni, imprese, realtà attive e cittadinanza che verranno realizzati al fine di studiare la fattibilità e co-progettare interventi integrati di promozione del patrimonio culturale e di attività̀ ed eventi culturali, per favorire processi di valorizzazione territoriale che coinvolgano anche ambiente, artigianato, formazione, istruzione, ricerca, turismo e welfare, attraverso: •

il riconoscimento di un’identità culturale comune;


Grazie.



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