Cabine Riuso adattivo delle cabine di controllo di Milano Centrale
Ruggero Buffo 2019
Cabine Politecnico di Milano ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni ARCHITETTURA - PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA Laurea Magistrale Relatore: Roberto Rizzi Correlatore: Marta Averna Ruggero Buffo 874157 A.A. 2018/2019 Stazione di Milano Centrale - Riuso adattivo delle cabine di controllo. 18 Dicembre 2019
Indice 0 - Introduzione 0.1 - Ferrovie 0.2 - Magazzini Raccordati 1 - Strategia Urbana 2 - Masterplan 2.1 - Il tunnel 2.2 - Il percorso 3 - Cabina D 4 - Torre dell’Acqua 5 - Cabina C 6 - Altri edifici - Casi studio - Bibliografia - Sitografia
0 - Introduzione Il progetto presentato vuole inserirsi nel dibattito urbano ed architettonico milanese, suggerendo una visione che costruisca un sistema capace di affrontare temi appartenenti a scale diverse come connettere gli scali ferroviari di Milano in modo concreto e riutilizzare le strutture presenti sul piano dei binari di Stazione Centrale, basandosi sul progetto presentato precedentemente riguardante i Magazzini Raccordati. Il cambio di scala viene aiutato dalla coerenza delle strategie adottate per creare infrastrutture e luoghi attrattori che si inseriscono nella nuova città in cui il riuso e la valorizzazione del patrimonio edilizio, il potenziamento di nuovi tipi di viabilità , l’ecologia ed il rispetto dell’ambiente costituiscono i punti fermi dello sviluppo futuro.
0.1 - Ferrovie Uno degli obiettivi di progetto è quello di introdurre una nuova modalità di fruizione delle ferrovie stesse, non considerate cornice dell’intervento bensì oggetto esposto, osservabile e comprensibile tramite il percorso sopraelevato. Un museo della tecnica vivo e a cielo aperto in cui il treno, la carrozza, lo scambio diventano come elementi di una mostra. La componente storica è ugualmente importante. Le strutture presenti sul terrapieno sono state costruite contemporaneamente al resto di Stazione Centrale, terminata negli anni ‘30, e sono rimaste attive fino agli anni ‘80. In questo periodo hanno ospitato il gruppo di controllo dell’Apparato Centrale Elettrico, un sistema a leve che controllava gli enti di piazzale come deviatoi, segnali e passaggi a livello, prima che fosse sostituito dalla versione più recente ACEI ospitata interamente nella nuova cabina a lato dei binari. Da allora le vecchie cabine, in disuso, sono andate progressivamente deteriorandosi fino al restauro conservativo effettuato nel 2017, che non ha però catalizzato alcun intervento di riuso.
Piazzale della stazione 1930
Costruzione, anni ‘20
Interno di una cabina a ponte, anni ‘30
Attivazione ACEI, 1984
Nuova cabina ACEI, in uso dagli anni ‘80
Cabina D, 2019
Torre dell’acqua, 2019
Cabina A, 2019
Cabina A, prima del restauro del 2017
Cabina C, durante il restauro del 2017
0.2 - Magazzini Raccordati Il progetto presentato si considera complementare all’intervento proposto precedentemente sui Magazzini Raccordati, distribuiti sul livello stradale ai lati del terrapieno dei binari e ora caratterizzati da nuove funzioni, che generano un masterplan che abbraccia l’intero scalo e si dirama nei quartieri circostanti. Con “Cabine� si vuole aggiungere un livello sopraelevato dalle simili linee guida per quanto concerne la percezione dello spazio pubblico, il disegno degli spazi interni e la conservazione dei materiali propri del luogo.
Interno e prospetto dei Magazzini Raccordati
Masterplan dei Magazzini Raccordati di Alberto Bassani e Mariachiara Solinas
Ortica Metro
Ferrovia
MobilitĂ elettrica
Parchi Circonvallazioni
Lambrate
1 - Strategia Urbana La proposta si inserisce nel contesto degli scali ferroviari milanesi, tema ampiamente affrontato nel dibattito architettonico ed urbanistico del capoluogo. La strategia territoriale punta infatti a delineare un metodo di connessione tra le aree interessate, concetto rimasto irrisolto, e arriva a concentrarsi in modo piÚ concreto sullo scalo di Stazione Centrale, nodo fondamentale ma passato in secondo piano dati i vincoli e le situazioni di ricostruzione totale affrontate in scali come Farini. Il metodo di connessione consiste in un dispositivo di circolazione parassitario che, seguendo il corso e sfruttando la struttura dell’anello ferroviario, consente la circolazione di mezzi elettrici che oggi non trovano spazio nelle strade cittadine ordinarie.
M3
Bosco La Goccia 420.000 mq
Campo dei Fiori Farini
404.000 mq
Circonvallazione esterna 19.5 km
Circonval 11.2 km
Greco Breda
62.200 mq
Naviglio della Martesana 38 km
M5
M1 Parco Lambro 773.000 mq
Area di Progetto Parco Trotter 120.000 mq
Magazzini raccordati 1,2 km
M2
Centrale Biblioteca degli alberi 95.000 mq
llazione interna
Lambrate 70.200 mq
Parco dell’Acqua 110.000 mq
Circonval 11.2 km
Cerchia dei 6.5 km
Porta Genova 88.400 mq
Parco Argelati 10.000 mq
M2 San Cristoforo
110.000 mq
llazione interna
i Navigli
M4
Tangenziale Est
Porta Romana
M3
187.300 mq
Rogoredo 21.150 mq
Ortica
Ortica
Navigli
Moduli
Percorso Sedute Vegetazione Piani di lavoro Ricarica Parcheggio
P
Modulo base
4x4m Montaggio Esempi di aggregazione
P
Ortica
Navigli
Lambrate
CĂ Granda
gli
randa
P
2 - Masterplan La strategia è quindi applicabile lungo tutto il nastro ferroviario di Milano, connettendosi quindi facilmente al masterplan del progetto sul recupero dei Magazzini Raccordati, contesto su cui si basa la proposta progettuale del riuso delle cabine di controllo di Stazione Centrale. Le strutture interessate si posano sul livello dei binari: sono tre cabine e due torri dell’acqua, costruite contemporaneamente al resto della stazione e posizionate in mezzo allo scalo, lungo più di un chilometro, largo 200 metri e ad un’altezza di 7 metri sul piano stradale. Le nuove funzioni, da qui il riuso “adattivo”, sono una per ciascuno dei 5 edifici: le due torri dell’acqua sono i sistemi di risalita attraverso i vari livelli di cui si compone il masterplan, oltre ad essere un caffè letterario ed un droneporto; le due cabine più grandi divengono un hotel ed uno spazio espositivo, la cabina a ponte è un ristorante. Si accede ai sistemi di risalita tramite il tunnel, ora pedonale, sottostante i binari nell’area interessata. Gli edifici sono inoltre collegati tra loro tramite una passerella circolare che offre una visuale privilegiata levandosi al di sopra dei binari, in questo caso considerati come una risorsa ed un museo a cielo aperto sulla tecnologia ferroviaria.
Lavoro
Programma
Osservazione
Aree tematiche
Struttura a te DensitĂ piloni
Playground
Adattabile
Parco
Vegetazione DensitĂ
Sospensione Concept
Aree
Struttura a terra DensitĂ piloni
Sospensione Aree
Circolazione Rinforzo
a Percorso in qu b Livello binari c Torri d Tunnel e Strada
Circolazione
a
a Percorso in quota b Livello binari c Torri d Tunnel e Strada
b c
b
c e
d
e
2.1 - Il tunnel L’accesso al piano dei binari avviene tramite la galleria di via Zuccoli, convertita all’uso pedonale e collegata al piano interrato delle torri, da cui è poi possibile raggiungere i livelli superiori. L’aspetto del tunnel è caratterizzato da una serie di pannelli a portale che, posizionati trasversalmente a due metri l’uno dall’altro, seguono l’andamento della volta ma ne modificano la linea interna. Il risultato, osservabile dalle aperture d’ingresso si presenta come l’illusione di una superficie unica dall’andamento sinuoso, capace di sfruttare la linearità dello spazio e rendendo un’esperienza migliore l’attraversamento e riconoscibile il luogo. La sequenza di portali ha inoltre funzione fonoassorbente, essendo il volume prevalentemente vuoto e predisposto al riecheggiamento, e aiutano l’occultamento di impianti ed attrezzature fissate alla volta. Percorrendo la galleria, superati gli ingressi alle torri, si attraversa un serramento che chiude il segmento centrale, adibito ad area eventi. La semplicità della planivolumetria consente di avere uno spazio adattabile, in cui è semplice indirizzare l’attenzione verso un allestimento o un palco nonostante il tunnel stesso possa porsi come protagonista.
Tunnel
Proiettore Faretto orientabile Impianti Allestimento verticale Pannello
2.2 - Il percorso L’elemento che più caratterizza il masterplan è il percorso pedonale sopraelevato rispetto ai binari. Lo scopo principale è quello di collegare tra loro i 5 edifici mantenendo la ferrovia protagonista, facile da osservare da un punto di vista insolito. Sostenuta da piloni che vanno ad inserirsi nella moltitudine presente, il colore aiuta ad evidenziare l’intervento mantenendo la continuità materica coerente con il contesto ferroviario. Infatti i metalli delle strutture, le reti, le parti sospese ed il percorso chiuso costituiscono un continuo richiamo all’atmosfera che circonda le ferrovie. La rete che abbraccia la passerella è uno degli elementi caratterizzanti il percorso e sostiene, a tratti, la crescita delle piante di Glicine piantate nei vasi sottostanti. La vegetazione non vuole essere invadente, rimanendo nel ruolo di cornice e riprendendo il vecchio aspetto dei Magazzini Raccordati, negli anni passati accompagnati da una sequenza di piante di Glicine che partivano dal marciapiede al livello stradale, di cui oggi però rimane un solo esemplare. Percorrendo l’anello si incontrano arredi modulari con sedute, tavoli, vasi ed aree gioco che tematizzano diversi settori e rendono lo spazio non solo percorribile ma anche fruibile.
Percorso in quota Rete Vaso Supporto rete Arredo modulare Passerella Supporto Passerella Struttura
3 - Cabina D La categoria di edifici più grande tra quelli interessati dall’intervento, è situata sulla stessa area libera da binari su cui si trova la torre: l’istanza presa in esame contiene un hotel organizzato su tre piani. Il piano terra è uno spazio prevalentemente aperto con una stecca di locali laterale per le funzioni comuni come la reception con ufficio e deposito, servizi e cucina: bar, lounge e ristorante si trovano nel rimamente open space. Il piano terra è caratterizzato da un’altezza elevata che permette la presenza di un soppalco e si contrappone a quella contenuta dei due piani di camere soprastanti. Essi si spartiscono infatti la stessa misura, che diventa appropriata in relazione alla metratura limitata delle stanze. Il secondo livello spezza orizzontalmente il prospetto dell’edificio, da cui si deve allontanare quando incontra un’apertura. In questo spazio di risulta viene creato un piccolo giardinetto, eliminando il serramento originale e chiudendo i locali interni dell’edificio con una parete interna. La larghezza limitata della Cabina, che vuole comprendere due file di stanze divise da un corridoio centrale, unita al ritmo severo dettato dal prospetto, costringe il disegno ad orientarsi in diagonale per ottenere camere leggermente più lunghe, togliendo la quadratura che ne avrebbe reso difficile l’organizzazione. In ultimo il terrazzo, raggiungibile tramite il vano scale posizionato nella torretta, si collega
Piano Terra
Piano Primo
Piano Secondo
Terrazzo
4 - Torre dell’Acqua L’elemento che consente la mobilità verticale attraverso i componenti del masterplan è la Torre dell’Acqua, nel caso analizzato corredata della funzione di caffè letterario e libreria. La planimetria non molto estesa, le altezze da raggiungere e la forma circolare hanno suggerito un disegno degli interni a spirale che va ad inserire piani intermedi che accompagnano le scale. Come spicchi che ruotano intorno al vano ascensore, gli spazi lettura dispongono di sedute, scaffale e paratie e costituiscono un elemento continuo nel loro susseguirsi. Arrivando alla copertura del volume a doppia altezza ci si trova su una terrazza ad un’altezza di 10 metri sopra i binari da cui, rimanendo all’esterno, si possono raggiungere il livello del percorso ad anello o la sommità del serbatoio della torre, adibito a seconda terrazza o belvedere.
5 - Cabina C L’edificio a ponte situato sull’asse centrale del terrapieno dei binari di Stazione Centrale è la Cabina C, riassegnata alla funzione di ristorante ed elemento simbolo del progetto. Più lontana dalle altre strutture, il solo dialogo che instaura è con il percorso circolare, unico accesso per il pubblico dato il posizionamento sopra alla fascia di binari maggiormente utilizzata nell’arrivo dei treni in stazione. Il ristorante si organizza su tre livelli: quello superiore, piano di accesso ospitante la sala, quello inferiore, con cucina e magazzini, e un piano mezzanino che occupa parte della planimetria del piano più basso e contiene i servizi. Aspetto fondamentale dello spazio interno è la trasparenza, che anche storicamente caratterizzava questa cabina di controllo, e che è stata mantenuta posizionando il minor numero possibile di ostruzioni alle linee visive che attraversano il ristorante. Assumono grande rilevanza infatti i materiali non opachi come il vetro e le lamiere forate, che esaltano la massiccia struttura originaria. L’unico volume presente contiene servizi e guardaroba, oltre ad un vano impianti che attraversa i due piani principali.
6. Altri edifici In questa proposta sono stati sviluppati solo tre dei cinque edifici interessati dal masterplan, ovvero il numero delle tipologie presenti: i rimanenti fabbricati sono stati definiti a livello di concept, inserendo funzioni che operassero in integrazione alla proposta generale. Ecco che il progetto Cabine si completa con uno spazio museale nella cabina E, appartenente alla stessa tipologia dell’hotel e posizionata specularmente rispetto all’asse mediana del piazzale. Il tema vorrebbe rimanere la ferrovia, concentrandosi però sulla componente storica: la planimetria semplice e lineare consentirebbe allestimenti di diversa scala ed il contesto aumenterebbe il livello di immersione nella cultura della tecnologia della strada ferrata. La seconda torre, invece, conserverebbe l’aspetto originario all’esterno in quanto si aggiungerebbe soltanto un collegamento al percorso circolare. Al suo interno troverebbe spazio, oltre al percorso di risalita, il centro di controllo del Droneporto, un sistema di consegna che agirebbe sull’intera area dei Magazzini Raccordati. Utilizzando la tecnologia dei velivoli a pilotaggio remoto, ed approfittando dello spazio sorvolabile occupato dai binari, si andrebbe ad istituire una sorta di sistema postale interno, che faciliterebbe anche il superamento delle grandi distanze e della differenza di livello
Casi Studio I casi studio riportati vogliono indicare un’ispirazione non strettamente progettuale ma anche visiva, tecnologica, di principi.
6.1 - Strategia
ZUS - Luchtsingel
6.2 - Tunnel
The West Lake - V+ Lounge
MCA - Asilo di Guastalla
6.3 - Percorso sopraelevato
UnStudio - SocioTechnical city RPBW - Metro Genova
WMA+Fujimoto
ipv Delft - bridge
Glicine Magazzini Raccordati
Olafur Eliasson - Dufttunnel
6.4 - Torre
ecosistema urbano - eco-boulevard
Piano + Rogers - Centre Pompidou
nartarchitects - lookout tower
6.5 - Altro
JAJA Architects - Park’n’Play
Bibliografia Cesare Columba, Tecnica e tipologia nelle stazioni degli anni trenta, da Ingegneria ferroviaria: rivista dei trasporti, Anno 40, n. 4, apr. 1985 Gianfranco Angeleri, Cesare Columba, Milano Centrale storia di una stazione, Roma, Edizioni Abete, 1985 A cura di M. Finazzer Flory, La Stazione Centrale di Milano: il viaggio e l’immagine, da Musei e luoghi artistici, Skira, 2006 Peter Buchanan, Renzo Piano Building Workshop; Complete Works Volume 2, Phaidon, 2007 Alberto Bassani, Mariachiara Solinas, I Magazzini Raccordati riprendono vita, Tesi di laurea magistrale, 2019 Philip Jodidio, Green Architecture Now! Vol. 2, Taschen, 2012
Sitografia fondazionefs.it archiviofondazionefs.it grandistazioni.it skyscrapercity.com trenomania.org blog.urbanfile.org magazziniraccordati.it dadiutorio.it gusme.it rpbw.com mcarchitects.it gehlpeople.com ecosistemaurbano.com archdaily.com designboom.com
Grazie
alla mia famiglia ed agli amici, per la pazienza e la motivazione ai professori ed ai colleghi, per l’ispirazione e l’insegnamento a Sara
MercoledĂŹ 18 Dicembre 2019